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Temi dell'attività parlamentare

Affari esteri
Politica estera e questioni globali
L'Italia e le Nazioni Unite
 
Il contributo del mostro Paese
08/03/2018

Il 14 dicembre del 1955 l'Italia ha aderito alla Carta delle Nazioni Unite, divenendo membro dell'Organizzazione. Ha avuto inizio allora una lunga storia di collaborazione, sostegno e impulso alle attività dell'ONU, che è la logica conseguenza dell'approccio multilateralista che caratterizza la politica estera italiana. L'Italia partecipa alle attività delle Nazioni Unite con impegno crescente, contribuendo al perseguimento degli obiettivi della Carta, dal mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, alla promozione e difesa dei diritti umani, allo sviluppo sostenibile. In questi decenni l'Italia ha contribuito con determinazione all'elaborazione delle Risoluzioni dell'Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza che hanno dato vita a grandi innovazioni sul piano delle norme internazionali. Le campagne in favore della moratoria della pena capitale, quelle per promuovere l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne e delle bambine (anche attraverso la lotta a pratiche quali le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati), le battaglie contro ogni forma di discriminazione religiosa e in favore della libertà di opinione, sono alcuni dei temi che vedono il nostro Paese in prima fila.

Nel corso del 2017 l'Italia è stato membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Consiglio di sicurezza ha la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. È composto da 15 membri. Cinque di essi - Cina, Francia, Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti - sono membri permanenti, con potere di veto, mentre gli altri 10 vengono eletti dall'Assemblea con un mandato biennale. L'Italia è stato membro non permanente per tutto il 2017, mentre nel 2018 lo è diventato l'Olanda: i due Paesi, infatti, dividono in questo modo il mandato per il biennio 2017 – 2018, avendo raggiunto una posizione di parità nell'elezione del giugno 2016, ed in seguito ad una proposta in tal senso formulata dal nostro Paese. L'Italia è l'ottavo contributore finanziario al bilancio ordinario e delle missioni di pace delle Nazioni Unite.  

 
La partecipazione ad operazioni di peacekeeping
08/03/2018

La partecipazione italiana alle missioni ONU concorre in maniera rilevante alla proiezione estera del nostro Paese e risponde alla necessità di salvaguardare la sicurezza nazionale a fronte di minacce che trascendono i confini dello Stato. L'impegno alle missioni di pace ONU è coerente, inoltre, con la tradizionale scelta multilateralista della politica estera italiana e con la convinzione che le Nazioni Unite, grazie alla loro vocazione universale, possano svolgere un insostituibile ruolo a sostegno della stabilizzazione di numerose aree di crisi, in particolare in Medio Oriente e Africa.

La partecipazione alle missioni ONU da parte italiana è particolarmente apprezzata e rappresenta un vero e proprio modello, soprattutto grazie alla capacità di dialogo dei contingenti italiani con le popolazioni locali e alla complementarietà dimostrata tra dimensione civile e militare nelle operazioni di stabilizzazione e mantenimento della pace.

L'Italia è, tra i paesi occidentali, il primo fornitore di Caschi Blu dal 2006 e attualmente contribuisce al peacekeeping dell'ONU con 1272 unità. L'Italia svolge un ruolo particolarmente rilevante, tra le altre, nella missione UNIFIL II nel Sud del Libano, dove sono schierati 1052 militari italiani (dicembre 2017). L'Italia è inoltre attiva nella formazione del personale di polizia, proveniente da numerosi Paesi membri, destinato alle missioni di peacekeeping e ospita a Brindisi la Base ONU che – quale "Centro Globale di Servizi" – assicura il sostegno logistico a tutte le operazioni di pace dell'ONU nel mondo.

 
L'eguaglianza di genere e l'empowerment fermminile
08/03/2018

Da sempre l'Italia è impegnata a promuovere l'eguaglianza di genere e l'empowerment femminile sulla scena internazionale. Il progresso politico, civile, sociale ed economico di ogni Paese non può prescindere da una piena partecipazione ed un completo coinvolgimento delle donne su basi di eguaglianza nei processi decisionali, nelle scelte di governo, nei processi formativi ed educativi. Tuttavia, nonostante importanti progressi realizzati negli ultimi decenni, le donne e le bambine continuano ad essere, in molte aree del mondo, vittime di violenza, fisica e psicologica, di sfruttamento e di traffici esecrabili. L'Italia è stata inoltre in prima linea nei negoziati che hanno portato il Consiglio di Sicurezza a pronunciarsi sulla violenza sessuale in situazioni di conflitto armato, affinché fosse riconosciuto il nesso tra la sicurezza internazionale e il contrasto ad ogni forma di violenza sessuale o di genere. (Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325 su "Donne, pace e sicurezza" del 2000, successive Risoluzioni). A dicembre 2016 è stato adottato il terzo Piano d'Azione Nazionale (PAN) italiano su Donne, Pace e Sicurezza 2016-2019.

Per quanto riguarda in particolare la campagna internazionale contro le mutilazioni genitali femminili (MGF), l'Italia è attivamente impegnata, sia sul piano politico che su quello della cooperazione allo sviluppo, per l'eliminazione di questa pratica, che colpisce in tutto il mondo oltre 140 milioni di donne. Grazie all'impegno dell'Italia in ambito ONU, si è costituito un gruppo informale di paesi volto a promuovere un maggiore coordinamento internazionale su questo tema. I risultati non si sono fatti attendere. Nel 2012 (Risoluzione 67/146 del 20 dicembre) e nel 2014(Risoluzione 69/L.22 del 18 dicembre) l'Assemblea Generale ha adottato all'unanimità le prime due risoluzioni per l'eliminazione della pratica, impegnando gli Stati membri ha intensificare le misure per la prevenzione e la repressione del fenomeno.

Un'altra delle campagne promosse dall'Italia riguarda le minori vittime di matrimoni precoci e forzati. Il nostro Paese è infatti nel gruppo ristretto di Stati che ha promosso la prima Risoluzione sostanziale per l'eliminazione dei matrimoni precoci e forzati, adottata all'unanimità dall'Assemblea Generale il 18 dicembre 2014. Le politiche italiane per il rafforzamento della condizione femminile si integrano con l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare riguardo all'obiettivo 5 dedicato all'uguaglianza di genere.

 
Principali iniziative parlamentari nelle precedenti legislature
08/03/2018

I rapporti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati con il sistema delle Nazioni Unite si articolano in molteplici sedi di incontro e di dialogo. Una delegazione parlamentare partecipa regolarmente, accanto alla delegazione governativa italiana, alla annuale Sessione dell'Assemblea Generale, in concomitanza con la settimana ministeriale. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è l'organo più rappresentativo, composto da rappresentanti di tutti gli Stati membri, che dispongono di un voto ciascuno. Alla sessione annuale ordinaria dell'Assemblea partecipano, invitate in qualità di osservatori, delegazioni parlamentari degli Stati membri, che organizzano spesso side events tematici.

Delegazioni parlamentari italiane hanno inoltre partecipato, negli anni recenti, ad alcune delle principali Conferenze che si sono svolte sotto l'egida dell'ONU, e in particolare: alle riunioni annuali della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (CSW) ed alle Sessioni annuali della Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici (COP). In molti casi le delegazioni hanno partecipato anche alle "Giornate parlamentari" dell'Unione Interparlamentare (UIP), detta anche "Onu dei Parlamenti", che conta oltre 150 paesi membri, ed a incontri interparlamentari di altre organizzazioni di legislatori realizzate in occasione di Conferenze internazionali delle Nazioni Unite.

a) La Commissione sullo status delle donne (CSW)

La Commissione sullo status delle donne (CSW) è stata istituita dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) con la risoluzione 11 del 21 giugno 1946, come organismo parallelo alla Commissione sui Diritti Umani. Il compito principale della Commissione, il cui mandato è stato esteso nel 1987 (risoluzione ECOSOC 1987/22), è quello di elaborare rapporti e fornire raccomandazioni all'ECOSOC sulla promozione dei diritti delle donne in campo politico, economico, sociale e dell'istruzione. La Commissione presenta, inoltre, raccomandazioni e proposte d'azione al Consiglio su problemi urgenti che richiedono l'immediata attenzione nel settore dei diritti umani.

La Commissione sullo status delle donne ha ricevuto il compito dall'Assemblea Generale ONU di integrare nel suo programma il follow-up della Quarta conferenza Mondiale sulle Donne. A partire dal 1995, quindi, effettua la verifica della attuazione degli obiettivi fissati nella Conferenza di Pechino; ha esaminato numerose delle aree critiche contenute nella Piattaforma stessa, allo scopo di verificare i progressi compiuti e di avanzare le raccomandazioni necessarie per accelerarne l'attuazione.

Ogni anno, i rappresentanti degli Stati membri si riuniscono per fare il punto sui progressi riguardanti la parità di genere, per individuare le sfide future, per stabilire gli standard globali e per formulare politiche concrete di promozione della parità di genere e dell'avanzamento delle donne in generale. La Commissione si riunisce annualmente per un periodo di dieci giorni di lavoro, di solito nel mese di marzo.

Nella XVII legislatura, la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno partecipato alle seguenti sessioni:

58^ Sessione della Commissione sulla condizione femminile delle Nazioni Unite (CSW) svoltasi a New York, dal 10 al 14 marzo 2014. La Delegazione era composta dai deputati Valeria Valente, Presidente del Comitato per le pari opportunità e Pia Locatelli, componente del Comitato sugli obiettivi del Millennio, in rappresentanza del Gruppo italiano all'Unione interparlamentare, e dalle senatrici Valeria Fedeli, Vice Presidente del Senato, e Paola Pelino.

Alla 59^ Sessione svoltasi dal 9 al 20 marzo 2015 hanno partecipato le deputate Lorena Milanato, componente del Comitato per le pari opportunità e Pia Locatelli, componente del Comitato sugli obiettivi del Millennio, in rappresentanza del Gruppo italiano all'Unione interparlamentare. Hanno altresì partecipato le senatrici Maria Cecilia Guerra e Maria Rizzotti.

Alla 60^ Sessione, svoltasi dal 14 al 24 marzo 2016, ha partecipato una delegazione composta dalle deputate Tiziana Ciprini, componente del Comitato per le pari opportunità e Pia Elda Locatelli, Presidente del Comitato diritti umani della Commissione affari esteri; la delegazione del Senato era composta dalla Vice presidente del Senato, Linda Lanzillotta e dalle senatrici Giuseppina Maturani e Ornella Bertorotta. La giornata parlamentare UIP si è tenuta il 15 marzo 2016 ed è stata dedicata al tema: "The power of legislation for women's empowerment and sustainable development".

Alla 61^ Sessione, svoltasi dal 13 al 24 marzo 2017 ha partecipato una delegazione formata dalle deputate Tiziana Ciprini, componente del Comitato per le pari opportunità e Pia Elda Locatelli, Presidente del Comitato diritti umani della Commissione affari esteri; la giornata parlamentare UIP si è tenuta il 17 marzo 2017 ed è stata dedicata al tema: "L'empowerment economico in un mondo del lavoro in cambiamento".

La prossima sessione avrà luogo a New York dal 12 al 23 marzo 2018.

b) La Conferenza delle Parti (COP) sui cambiamenti climatici

La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), adottata nel 1992 al Vertice di Rio de Janeiro, stabilisce impegni di stabilizzazione a livelli non pericolosi per gli equilibri climatici della concentrazione in atmosfera dell'anidride carbonica. Il Protocollo di Kyoto, firmato nel dicembre 1997, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione. Il Protocollo di Kyoto, sulla base del principio delle responsabilità "comuni, ma differenziate", impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione ad una riduzione delle emissioni dei principali gas ad effetto serra rispetto ai valori del 1990. I Paesi soggetti a vincolo di emissione sono 39 e hanno incluso, fondamentalmente, i paesi europei (inclusi quelli dell'est), il Giappone, la Russia, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda. Il primo periodo di impegni del protocollo di Kyoto è scaduto nel 2012 e vi è stata una sua estensione, con un numero più ristretto di paesi che hanno obiettivi vincolanti, fino al 2020. L'Italia ha ratificato il Protocollo con legge 1° giugno 2002, n. 120. Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005.

Nel dicembre 2015 è stato adottato l'Accordo di Parigi, che impegna la comunità internazionale a mantenere l'innalzamento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi e, se possibile, al di sotto degli 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. L'Accordo sarà operativo a partire dal 2020. L'Italia ha ratificato l'Accordo di Parigi il 27 ottobre 2016.

Annualmente si svolgono Conferenze dell'ONU sui cambiamenti climatici - dette Conferenze delle Parti (COP) - alle quali sono invitate a partecipare delegazioni parlamentari, ed in cui i Paesi firmatari del Protocollo si riuniscono per monitorare i progressi e valutare il percorso da seguire per l'attuazione della Convenzione. Il Segretariato dell'UNFCCC supporta tutte le istituzioni coinvolte nel processo di cambiamento climatico, in particolare il COP, gli organi sussidiari e i loro Uffici di presidenza. Nella XVII legislatura, il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno partecipato alle seguenti Conferenze:

1. L'ultima sessione, la XXIII Conferenza delle Parti (COP23), si è svolta a Bonn, Germania, dal 6 al 17 novembre 2017 e l'high level segment si è tenuto dal 13 al 17 novembre. Il 12 novembre ha avuto luogo un incontro parlamentare organizzato congiuntamente dall'Unione Interparlamentare dal Parlamento delle Fiji e dal Parlamento tedesco. Ai lavori della Cop 23 hanno partecipato i deputati Massimo Felice De Rosa, Enrico Borghi e Maria Stella Bianchi, rispettivamente Vice presidente e componenti della Commissione Ambiente, e i senatori Massimo Caleo e Carlo Martelli, rispettivamente Vice-Presidente e componente della Commissione Ambiente.

2. La XXII Conferenza delle Parti (COP22), si è svolta a Marrakech dal 7 al 18 novembre 2016 e l'high level segment si è tenuto dal 14 al 18 novembre. Il 13 novembre ha avuto luogo un incontro parlamentare organizzato congiuntamente dall'Unione Interparlamentare e dal Parlamento del Marocco. Ai lavori hanno partecipato i deputati Ermete Realacci, Massimo Felice De Rosa ed Enrico Borghi, rispettivamente Presidente, Vicepresidente e componente della Commissione Ambiente. Per il Senato hanno partecipato ai lavori della Cop 22 i senatori Giuseppe Marinello, Giovanni Piccoli e Massimo Caleo, componenti della Commissione Ambiente, rispettivamente Presidente, Vicepresidente e componente della Commissione Ambiente.

3. La XXI Sessione della Conferenza delle Parti (COP21) si è tenuta a Parigi dal 6 al 12 dicembre 2015. Vi hanno preso parte i deputati Guglielmo Epifani, Presidente della Commissione Attività Produttive, Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Serena Pellegrino, Mirko Busto, Stella Bianchi e Chiara Braga. Per il Senato hanno partecipato i senatori Giuseppe Marinello, Massimo Caleo e Giovanni Piccoli, rispettivamente Presidente, Vice-Presidente e componente della Commissione Ambiente. La delegazione del Senato è stata integrata dalla vice presidente, Senatrice Valeria Fedeli.

4. La XX Sessione della Conferenza delle Parti (COP20) si è tenuta a Lima, dal 6 al 12 dicembre 2014 e vi hanno preso parte i deputati Mirko Busto e Stella Bianchi, entrambi componenti della Commissione Ambiente. Per il Senato ha partecipato il senatore Dalla Zuanna, membro della Commissione Ambiente.

5. La XIX Sessione della Conferenza delle Parti (COP19) si è tenuta a Varsavia dal 18 al 23 novembre 2013. Vi hanno preso parte il vicepresidente della Commissione Ambiente, Massimo De Rosa e l'onorevole Mariastella Bianchi, componente della medesima Commissione, mentre per il Senato vi hanno preso parte i senatori Gianpiero Dalla Zuanna e Carlo Martelli, componenti della Commissione Ambiente.

 

 

 
L'attività legislativa nella XVII Legislatura
  • 12 dossier
08/03/2018

Per quanto riguarda l'attività legislativa delle Camere, sono state approvate definitivamente nel corso della XVII Legislatura le seguenti leggi di ratifica di trattati promossi in ambito ONU:

  • La Legge 28 luglio 2016 n. 153 di contrasto  al terrorismo, che contiene anche la ratifica ed esecuzione: a) della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; b) della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, fatta a New York il 14 settembre 2005; c) del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003; d) della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; e) del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015;
  • La Legge 4 agosto 2016 n. 157 che riguarda la ratifica ed esecuzione di una serie di accordi relativi a sedi in Italia di organismi internazionali, tra cui l'Emendamento all'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e le Nazione Unite sullo status dello Staff College del Sistema delle Nazioni Unite in Italia del 16 settembre 2003, emendato il 28 settembre 2006, fatto a Torino il 20 marzo 2015; e il Protocollo di emendamento del Memorandum d'intesa fra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite relativo all'uso da parte delle Nazioni Unite di locali di installazioni militari in Italia per il sostegno delle operazioni di mantenimento della pace, umanitarie e quelle ad esse relative del 23 novembre 1994, con Allegato, fatto a New York il 28 aprile 2015
  • La Legge 16 novembre 2015 n. 199 di ratifica ed esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011
  • La Legge 29 settembre 2015 n. 172 di adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961
  • La Legge 29 luglio 2015 n. 131 di ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006
  • La Legge 4 ottobre 2013 n. 118 di ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi, adottato a New York dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 2 aprile 2013

Numerosi gli atti di sindacato ispettivo che hanno riguardato a vario titolo le Nazioni Unite nel corso della XVII Legislatura. Si segnalano in particolare le mozioni in tema di Trattato delle Nazioni Unite sull'abolizione delle armi nucleari, che sono state oggetto di dibattito in Senato nel luglio 2017.

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