Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

INIZIO CONTENUTO

MENU DI NAVIGAZIONE DELLA SEZIONE

Salta il menu

Temi dell'attività parlamentare

Politica economica e finanza pubblica
Commissione: V Bilancio
Politica economica e finanza pubblica
Benessere equo e sostenibile

Il Benessere Equo e Sostenibile (BES) è un insieme di indicatori che hanno lo scopo di valutare il progresso della società non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l'aspetto sociale e ambientale. Dal 2018 gli indicatori BES sono stati inclusi tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale.

In un apposito Allegato al DEF sono riportati l'andamento nell'ultimo triennio degli indicatori, nonché le previsioni sull'evoluzione degli stessi nel periodo di riferimento, anche sulla base delle misure previste per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica del quadro programmatico e dei contenuti dello schema del Programma nazionale di riforma. 

Il Ministero dell'economia e delle finanze presenta inoltre una Relazione annuale al Parlamento con la stima degli effetti dell'ultima manovra economica sull'andamento degli indicatori.

Il Rapporto Bes, pubblicato annualmente dall'ISTAT (BES 2021, aprile 2022), illustra un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l'analisi di un set completo di indicatori suddivisi in 12 domini.

 
Il PIL e la misurazione del benessere
23/05/2022

Da oltre cinquant'anni è in atto in ambito internazionale un dibattito sul c.d. "superamento del PIL" come unico indicatore di misurazione del benessere, alimentato dalla consapevolezza che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non possano essere esclusivamente di carattere economico, ma debbano tenere conto anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere, corredate da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Sono stati pertanto proposti indicatori di benessere, di sostenibilità ambientale, di qualità sociale e di parità tra i sessi, quali strumenti da tenere in considerazione nell'elaborazione, nell'adozione e nella valutazione delle politiche pubbliche, al fine di integrare l'uso degli indicatori macroeconomici, ritenuti non più sufficienti a misurare il grado di benessere di una comunità e a orientare, perciò, le politiche pubbliche.

In ambito internazionale si possono segnalare quelli utilizzati da istituzioni quali l'ONU, l'UE e l'OCSE. In ambito nazionale, da alcuni anni è stato avviato il progetto BES, tramite un'iniziativa congiunta del CNEL e dell'ISTAT, al fine di fornire un significativo contributo in questa direzione. Tale progetto è finalizzato all'individuazione delle misure più idonee a rappresentare il progresso del Paese e dei territori verso l'incremento del benessere dei cittadini. Esso considera 12 dimensioni (articolate in origine in 130 indicatori, attualmente sono 152), come ad esempio la salute, l'istruzione, l'ambiente, la qualità dei servizi.

Dal progetto scaturisce ogni anno dal 2013 un rapporto pubblicato dall'ISTAT, giunto alla sua nona edizione con il "Rapporto BES 2021". Il Rapporto fornisce un quadro complessivo dei 12 domini in cui è articolato il benessere analizzati nella loro evoluzione nel corso dei due anni di pandemia, il 2020, anno dello shock dell'emergenza sanitaria, e il 2021, anno della ripresa economica e dell'occupazione, esaminando le differenze tra i vari gruppi di popolazione e tra i territori. In primo luogo si evidenzia che nel 2020 l'Italia è tra i paesi con il maggior numero di morti per abitanti (1.236 decessi per 100mila abitanti rispetto alla media europea di 1.161 decessi). Questo dipende anche dal fatto che l'Italia è il paese più vecchio d'Europa. L'Italia ha sofferto in particolare durante la prima ondata della pandemia, mentre la seconda ondata ha colpito maggiormente i paesi dell'est Europa. Per quanto riguarda l'eccesso di mortalità, in Italia la variazione percentuale del tasso standardizzato nel 2020 rispetto al quinquennio 2015-2019 è stata di +9,3%, mentre nel 2021 l'eccesso è sceso a +2,7%. La pandemia ha comportato un peggioramento dei livelli occupazionali del nostro Paese e un ulteriore aumento della distanza con la media Ue27. Per un'introduzione al Rapporto, l'Istat ha selezionato un indicatore per ognuno dei 12 settori di analisi, evidenziandone l'evoluzione negli ultimi tre anni e la regione con il valore migliore e quella con il valore peggiore. Sul sito dell'ISTAT è inoltre presente una dashboard navigabile.

Il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e della società ha riscosso una crescente attenzione anche da parte delle istituzioni locali che, in collaborazione con l'Istat, hanno avviato progetti basati sul paradigma del Bes. A livello territoriale sono stati sviluppati  il BES delle province, per la costruzione di indicatori territoriali per la governance di area vasta, e il Bes dei territori , curato dall'ISTAT, con un sistema di indicatori riferiti alle province e alle città metropolitane italiane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale.
 
Il BES nella programmazione economica
23/05/2022

L'Italia è il primo Paese che, collegando gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) alla programmazione economica e di bilancio, attribuisce a essi un ruolo nell'attuazione e nel monitoraggio delle politiche pubbliche.

Gli indicatori di benessere equo e sostenibile sono stati infatti introdotti nell'ordinamento legislativo italiano come strumento di programmazione economica dall'articolo 14 della legge n. 163/2016, di riforma della legge di contabilità (legge n. 169 del 2009). Un Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) - presieduto dal Ministro dell'economia e delle finanze e composto dal Presidente dell'ISTAT, dal Governatore della Banca d'Italia, da due esperti della materia provenienti da università ed enti di ricerca - è stato incaricato di selezionare gli indicatori utili alla valutazione del benessere sulla base dell'esperienza maturata a livello nazionale e internazionale.

 Con la medesima legge di riforma sono inoltre stati introdotti i due nuovi commi 10-bis e 10-ter all'articolo 10 della legge di contabilità (legge n. 169 del 2009) che prevedono la redazione da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base dei dati forniti dall'ISTAT, di due documenti:

  • un apposito Allegato al DEF riporta l'andamento nell'ultimo triennio degli indicatori, nonché le previsioni sull'evoluzione degli stessi nel periodo di riferimento, anche sulla base delle misure previste per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica del quadro programmatico e dei contenuti dello schema del Programma nazionale di riforma della terza sezione del DEF. Il più recente Allegato al DEF Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile è stato pubblicato a maggio del 2022;
  • una Relazione, da presentare alle Camere per la trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari entro il 15 febbraio di ciascun anno, sull'evoluzione dell'andamento degli indicatori del BES sulla base degli effetti determinati dalla legge di bilancio per il triennio in corso. La Relazione sugli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile 2022, la quinta dopo quelle del 201820192020 e 2021, analizza l'evoluzione degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile sulla base degli effetti dell'ultima Legge di Bilancio.
 
Gli indicatori BES
23/05/2022

Con il decreto del MEF 16 ottobre 2017 sono stati individuati gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) proposti dal Comitato a tale scopo istituito.

I 12 indicatori del BES sono i seguenti.

Fonte: MEF

I dodici indicatori del BES sono stati selezionati tra i 152 indicatori contenuti nel "Rapporto BES" elaborato annualmente dall'ISTAT e afferiscono a 8 delle 12 dimensioni (domini) del benessere considerate di maggior rilievo: Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Innovazione, Ricerca e creatività, Qualità dei servizi.

I primi tre indicatori riguardano dimensioni monetarie. In particolare, il primo, Reddito medio aggiustato pro-capite, risponde alla necessità di selezionare una misura del benessere economico che tenga conto del reddito (monetario e in natura) effettivamente percepito dalle famiglie. Il secondo indicatore, Indice di diseguaglianza del reddito disponibile, introduce la dimensione distributiva delle risorse monetarie, per tenere conto del fatto che le variazioni del reddito medio possono ripartirsi inegualmente tra le persone e i gruppi sociali. Il terzo indicatore, Incidenza della povertà assoluta, affianca alle prime due misure basate sui redditi, una misura basata sui consumi, particolarmente importante per le politiche contro l'esclusione sociale.

I successivi indicatori allargano il campo all'analisi di dimensioni non monetarie del benessere. Per la salute sono stati scelti due indicatori: la Speranza di vita in buona salute alla nascita e l'Eccesso di peso. Per l'istruzione è stata selezionata l'Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Per la dimensione lavoro, gli indicatori scelti sono il Tasso di mancata partecipazione al lavoro e il Rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli e senza figli. Per la sicurezza personale, si è definito un indicatore di Criminalità predatoria, partendo da tre indicatori elementari presenti nel Rapporto BES, ottenuto come somma delle vittime di furti in abitazione, rapine e borseggi espresso in rapporto alla popolazione. Per la dimensione rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica, è monitorato l'Indice di efficienza della giustizia civile che misura la durata media delle cause civili.

Per la sostenibilità ambientale del benessere, sono stati individuati le Emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti e l'indice di Abusivismo edilizio, in attesa di poter adottare l'indicatore Consumo di suolo, quando i dati avranno una qualità adeguata.

 
La Relazione BES 2022
23/05/2022

La Relazione sugli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile 2022 analizza l'andamento degli indicatori fino al 2020 sulla base dei dati dell'Istat disponibili al 5 febbraio 2022 e fornisce la previsione per otto di essi nel periodo 2021-2024 sulla base del più recente quadro macroeconomico. Sono inoltre descritte le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 riconducibili agli otto domini del benessere entro cui rientrano i dodici indicatori BES.

Il deterioramento del contesto economico nel 2020 causato dalla pandemia da Covid-19 è evidenziato dal peggioramento degli indicatori afferenti ai domini ‘benessere economico' e ‘lavoro e conciliazione dei tempi di vita'. D'altra parte, il miglioramento osservato in indicatori quali le emissioni di CO2 equivalente procapite e la criminalità predatoria non può considerarsi strutturale, ma piuttosto il riflesso delle particolari misure restrittive dell'attività economica e della socialità adottate nel 2020 per contrastare la pandemia. Con la progressiva rimozione delle restrizioni sanitarie e il consolidarsi della ripresa economica, sostenuta dalle misure adottate con la legge di bilancio 2022 e dalle risorse derivanti dal PNRR, si prevede un generale miglioramento degli indicatori BES monitorati lungo l'orizzonte di previsione, in particolare per quelli che riguardano i domini ‘benessere economico', ‘lavoro e conciliazione dei tempi di vita' e ‘salute'.

Si illustrano di seguito i principali risultati connessi a ciascuno dei 12 indicatori considerati dalla Relazione.

Il reddito disponibile lordo corretto pro capite nominale, primo indicatore del dominio ‘benessere economico', nel 2020 si è ridotto (-1,5 per cento a/a) dopo sei anni di incrementi; nel 2021 è stimato in rapido recupero (+4,3 per cento a/a) , tuttavia in termini reali si registra un arretramento nel 2022 per via dell'impennata dell'inflazione (misurata dal deflatore dei consumi), pur in presenza di corposi interventi per contenere i costi delle bollette di gas e luce. Nel 2023 e nel 2024, grazie alla prevista moderazione del ritmo di crescita dei prezzi, il RDLC reale dovrebbe riprendere a crescere anche in termini reali. 

La disuguaglianza del reddito disponibile, misurata dal rapporto fra l'ammontare del reddito disponibile equivalente del quinto più alto e quello più basso della distribuzione dei redditi (S80/S20), nel 2020 è peggiorata a causa della crisi, ma in misura limitata (+0,2 punti). Nel 2021 le misure temporanee a sostegno dei figli minori e altri interventi redistributivi hanno determinato una riduzione della disuguaglianza pari a 0,2 punti rispetto al 2020. Nel 2022, per effetto dell'Assegno Unico Universale per i figli e della rimodulazione delle aliquote Irpef, l'indicatore si dovrebbe ridurre di un ulteriore decimo di punto ritornando ai livelli registrati nel periodo 2012-2014, mentre per il 2023 e il 2024 si prevede che l'indicatore rimanga costante.

La percentuale di persone appartenenti a famiglie in condizioni di povertà assoluta nel 2020 è aumentata di 1,3 punti percentuali, a causa della recessione economica indotta dall'epidemia: gli individui in condizione di povertà assoluta hanno superato i 5,6 milioni di unità (circa 2 milioni di famiglie), con un aumento, rispetto al 2019, di oltre un milione di individui (335 mila famiglie). Per il periodo di previsioni sono stati predisposti due scenari: nello scenario base la riduzione della povertà assoluta familiare è più marcata nel 2021 e pari a 0,4 punti percentuali, e dovrebbe continuare nel triennio 2022-2024, seppure ad un ritmo più contenuto. Nello scenario alternativo, che include soltanto l'impatto delle misure introdotte nel 2021 a parità di struttura dei redditi, la povertà si riduce di 0,3 punti percentuali nel 2021 e di 0,1 punti percentuali nel 2022, per poi stabilizzarsi nel 2023 e nel 2024, anno in cui, al momento, non sono previste modifiche normative tali da impattare sull'indicatore.

Il dominio ‘Salute' è monitorato da due indicatori: speranza di vita in buona salute alla nascita ed eccesso di peso. Nel 2020 la mortalità si è attestata su livelli eccezionalmente elevati, con un incremento rispetto al 2019 inferiore soltanto a quello del primo anno di conflitto della Prima guerra mondiale e alla pandemia di "spagnola" del 1918. In tale contesto sorprende il dato della speranza di vita in buona salute alla nascita in netto miglioramento rispetto al 2019 (+2,4 punti percentuali). Tale risultato è dovuto all'inedito incremento della quota di popolazione dichiaratasi in buona salute (dal 70,4 per cento del 2019 al 74,3 per cento del 2020), attenuato solo in parte dal rilevante calo dell'aspettativa di vita (-1,1 anni) in conseguenza dell'eccesso di mortalità rilevato nel 2020. Nel 2021 l'indicatore è previsto in aumento di 0,7 anni e nel triennio successivo dovrebbe migliorare ulteriormente.

L'eccesso di peso nel 2020 ha registrato il peggioramento più consistente (1,0 punto percentuale). Le stime indicano che il significativo incremento del 2020 è stato parzialmente riassorbito nel 2021 e lo sarà completamente nel 2022, sebbene la composizione per genere si modificherà a sfavore dei maschi.

Il dominio ‘Istruzione e formazione' è monitorato dall'indicatore uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione che ha registrato un miglioramento anche nel corso del 2020, ma solo per il genere femminile. Nel 2021 l'indicatore è stimato in peggioramento (0,3 punti percentuali), compromettendo in buona misura il miglioramento osservato nel 2020. Tale andamento sarebbe guidato principalmente da fattori connessi alla ripresa del mercato del lavoro quali la minore disoccupazione giovanile e l'incremento dei posti di lavoro nell'edilizia. Nel 2022 l'indicatore è previsto in miglioramento.

Nel 2020 il tasso di mancata partecipazione al lavoro, primo indicatore del dominio ‘Lavoro e conciliazione dei tempi di vita', è rimasto sostanzialmente invariato. A partire dal 2022 si prevede una ripresa della tendenza al miglioramento osservata nel periodo che ha preceduto la pandemia, favorita dalla dinamica sostenuta dell'attività economica e del mercato del lavoro.

Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e quello delle donne senza figli è in lieve peggioramento anche nel 2020 con una tendenza negativa che risale al 2015: le donne con figli in età prescolare hanno sofferto un peggioramento più accentuato della propria condizione occupazionale rispetto alle donne senza figli.  La ripresa economica in corso, unitamente alle misure di sostegno alle famiglie e all'occupazione femminile adottate negli ultimi due anni e agli interventi del PNRR, dovrebbero portare ad un miglioramento dell'indicatore nel prossimo triennio.

L'indice di criminalità predatoria, che monitora il dominio ‘Sicurezza' ed è composto da tre sotto-indicatori (il numero di vittime di rapine, di furti in abitazione e di borseggi per 1.000 abitanti) ha registrato il calo più marcato dal 2005 (-6,1 vittime ogni 1.000 abitanti) proseguendo un percorso discendente iniziato nel 2015 e raggiungendo il valore minimo della serie. Tale calo è da ricondursi anche alla eccezionalità delle misure restrittive introdotte nel corso del 2020.

Al dominio ‘Politica e istituzioni' appartiene l'indice di efficienza della giustizia civile (la durata media dei processi civili) che nel 2020 è risultato sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente. Per i prossimi anni sono in fase di approvazione numerose misure previste dal PNRR che mirano alla riduzione dei tempi della giustizia.

Le emissioni pro capite di CO2 e altri gas clima alteranti, indicatore del dominio ‘Ambiente', hanno registrato nel 2020 una profonda contrazione, inferiore solo a quella osservata nel 2009. Per il 2021 si stima un rimbalzo delle emissioni di CO2 eq. pro-capite (0,5 tonnellate eq. rispetto al 2020), sospinte dalla progressiva rimozione delle misure restrittive e dal forte recupero del PIL.

Infine, l'indice di abusivismo edilizio, del dominio ‘Paesaggio e patrimonio culturale', per il 2020 registra un calo rilevante (17,1 abitazioni illegali ogni 100 costruzioni autorizzate dai comuni): il dato cumulato con quelli rilevati nel 2018 e 2019 determina una riduzione complessiva di 2,8 punti percentuali.

 
L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
23/05/2022

A livello internazionale si ricorda che il 25 settembre 2015, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile nella quale si delineano le direttrici delle attività per i successivi 15 anni. Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (17 Sustainable Development Goals) che compongono l'Agenda 2030 rappresentano il piano di azione globale per sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità per tutti. A partire dal dicembre 2016 l'Istat ha reso disponibile la piattaforma informativa per gli indicatori SDGs, e la aggiorna con cadenza semestrale. Nel 2019 l'Istat ha prodotto il secondo Rapporto sugli SDGs: una descrizione accurata dei processi che hanno condotto alla scelta degli indicatori, una loro descrizione puntuale e una prima analisi delle tendenze temporali e delle interrelazioni esistenti tra i diversi fenomeni.

In risposta all'Agenda 2030, il 22 novembre 2016 la Commissione europea ha adottato una comunicazione dal titolo «Le prossime tappe per un futuro europeo sostenibile» che illustra ciò che l'UE sta facendo per contribuire all'Agenda 2030, evidenziando le principali politiche dell'UE per ciascuno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Il 30 gennaio 2019 la Commissione ha pubblicato un documento di riflessione "Verso un'Europa sostenibile entro il 2030" nel quale si concentra sulle fondamentali basi strategiche su cui basare la transizione verso la sostenibilità, che comprendono il passaggio da un'economia lineare a un'economia circolare, la correzione degli squilibri nel nostro sistema alimentare, l'energia del futuro, gli edifici e la mobilità.

Il Parlamento europeo il 7 febbraio 2019 ha presentato il documento "Europe's approach to implementing the Sustainable Development Goals: good practices and the way forward", uno studio che esamina tutte le disposizioni adottate per l'implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e fornisce esempi di best practice e raccomandazioni per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

In Italia, il principale strumento di attuazione dell'Agenda 2030 è costituito dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile-SNSvS, approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) il 22 dicembre 2017, nella quale sono definite le linee direttrici delle politiche economiche, sociali e ambientali finalizzate a raggiungere gli SDGs entro il 2030. La Strategia, che deve essere aggiornata dal Governo con cadenza almeno triennale, contiene una serie di scelte strategiche e obiettivi nazionali articolati all'interno di cinque aree speculari a quelle degli SGDs (Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership), cui è associato un elenco preliminare di strumenti di attuazione individuati nel processo di consultazione istituzionale. Gli indicatori del BES sono solo parzialmente sovrapponibili a quelli degli SGDs, ma possono essere considerati complementari (si veda il quadro degli indicatori Bes inclusi nel framework SDGs, fonte ISTAT).

Sul piano parlamentare, il monitoraggio del processo d'attuazione dell'Agenda globale, che investe le competenze di attori internazionali, nazionali e locali, fortemente sollecitato dagli organismi delle Nazioni Unite e dall'Unione interparlamentare, ha portato la Commissione Affari esteri della Camera dei deputati a deliberare all'unanimità lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione. Al fine di proseguire le attività istruttorie connesse alla citata indagine conoscitiva, in seno alla medesima Commissione è stato istituto un apposito Comitato permanente per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Un'ulteriore indagine conoscitiva, avente ad oggetto le politiche dell'Unione europea per l'attuazione dell'Agenza 2030 per lo sviluppo sostenibile, è stata deliberata di recente (10 dicembre 2019, tutt'ora in corso) dalla Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati.

Per ulteriori approfondimenti sull'Agenda 2030 si rinvia al Dossier della Camera dei deputati "L'agenda globale per lo sviluppo sostenibile".

 
Un esercizio sperimentale: il BES nel DEF 2017
23/05/2022

In attesa della selezione finale degli indicatori da parte del Comitato, il Governo ha scelto di anticipare in via sperimentale l'inserimento di un primo gruppo di indicatori nel processo di bilancio. Nel DEF 2017 si è dunque condotto un primo esercizio sperimentale su un sottoinsieme di quattro indicatori di benessere equo e sostenibile selezionati dal Comitato stesso, costituiti dai seguenti:

  • il reddito medio disponibile aggiustato pro capite, dato dal rapporto tra il reddito disponibile delle famiglie aggiustato (vale a dire inclusivo del valore dei servizi in natura forniti dalle istituzioni pubbliche e senza fini di lucro) e il numero totale di persone residenti;
  • un indice di disuguaglianza del reddito, dato dal rapporto tra il reddito equivalente totale percepito dal venti per cento della popolazione con più alto reddito e quello percepito dal venti per cento della popolazione con più basso reddito. Una riduzione di tale rapporto indica pertanto una maggiore equità nella distribuzione delle risorse;
  • il tasso di mancata partecipazione al lavoro, corrispondente al rapporto tra il totale di disoccupati e le forze di lavoro potenziali tra i 15 e i 74 anni e la forza lavoro effettiva e potenziale. Rispetto al tasso di disoccupazione tale indicatore consente di tener conto anche del fenomeno dello scoraggiamento;
  • l'indicatore delle emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti, . già considerato dalla strategia Europa 2020, che traccia l'andamento della qualità dell'ambiente e il relativo impatto delle politiche.

Per ciascuno dei quattro indicatori, oltre ai dati di consuntivo dell'ultimo triennio, viene fornito in una tabella uno scenario a politiche vigenti (tendenziale) e uno scenario che inglobi le politiche introdotte nel DEF (programmatico):

In generale, come espone la tabella, gli indicatori mostrano un miglioramento nell'orizzonte previsivo, mantenendo il trend dell'ultimo triennio.

L'indicatore relativo al reddito medio disponibile segue, nell'ultimo triennio, gli andamenti macroeconomici. Il DEF evidenzia, però, una funzione stabilizzatrice delle politiche pubbliche italiane in quanto l'indicatore subisce la crisi meno del PIL pro capite, ed attribuisce tale dinamica ad alcuni interventi, quali quelli volti a ridurre la pressione fiscale e aumentare il reddito disponibile. Tale evoluzione prosegue negli anni 2017-2020, sia per il tendenziale che per il programmatico, confermando gli effetti positivi in termini di benessere delle misure adottate anche nel medio termine, quale ad esempio il piano di lotta alla povertà.

L'elevato livello di diseguaglianza che caratterizza l'economia italiana è confermato dai dati iscritti nella tabella che tuttavia mostrano una riduzione negli anni più recenti. Il calo per il periodo 2014-2017 è influenzato, secondo il DEF, dal miglioramento del mercato del lavoro e dalle diverse misure fiscali che sono state adottate, tra le quali le misure degli 80 euro, la cd. quattordicesima per i pensionati, l'aumento delle detrazioni per i redditi da lavoro e pensione, le nuove misure di contrasto alla povertà, l'abrogazione della IMU-TASI sulle abitazioni principali e la revisione della tassazione dei redditi finanziari. Per gli anni 2017-2020, nel quadro tendenziale sono considerati gli effetti delle misure già adottate. Sono anche considerati gli aumenti di occupazione previsti nel quadro macroeconomico tendenziale, che contribuiscono a un leggero miglioramento dell'indicatore. L'effetto complessivo è una contenuta ma costante tendenza alla riduzione della disuguaglianza. Nello scenario programmatico, sono invece indicati gli obiettivi che il Governo intende realizzare intervenendo nel prossimo triennio sulla struttura del prelievo fiscale e contributivo.

Quanto poi al terzo indicatoreil tasso di mancata partecipazione al lavoro, questo appare in riduzione lungo l'intero orizzonte previsivo, segno - osserva il DEF - che le misure a sostegno del sistema produttivo e gli incentivi per l'occupazione hanno avuto effetti positivi. In particolare, il dettaglio per genere evidenzia come l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro stia migliorando. Nello scenario programmatico, si prevede un rafforzamento di queste tendenze positive, grazie ad una maggiore partecipazione al lavoro di fasce potenziali di lavoratori che rientrano nel mercato incoraggiati dal miglioramento del contesto occupazionale e accompagnati dalle misure di politica attiva. Tuttora, oltre un quinto della popolazione di riferimento non ha un lavoro pur essendo disponibile ad entrare nel mercato. Nello scenario programmatico, come nel tendenziale, si prevede continuino i miglioramenti a seguito di una maggiore partecipazione al lavoro di fasce potenziali di lavoratori che rientrano nel mercato incoraggiati dal miglioramento del contesto occupazionale e accompagnati dalle politiche attive implementate.

In relazione al quarto indicatore, quello "ambientale", la tabella mostra che nel 2016 ogni abitante ‘ha generato' in media 7,4 tonnellate di CO2 equivalenti. Le emissioni rimangono sostanzialmente stabili nel periodo considerato, pur in presenza di una ripresa del ciclo produttivo ed industriale, evidenziando – secondo il DEF - un progressivo processo di decarbonizzazione del sistema economico, frutto –rileva il DEF - delle misure che hanno portato alla rapida crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, delle detrazioni fiscali al 65 per cento degli interventi di riqualificazione energetica degli immobili privati (Ecobonus) e, più in generale, delle numerose azioni volte a migliorare l'efficienza energetica. Nello scenario programmatico, dal 2017, le emissioni sono previste ridursi ulteriormente grazie ad alcune misure tra cui il DEF segnala la proroga ed il potenziamento dell'Ecobonus, le norme sui requisiti minimi degli edifici, nonché la realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi che incoraggerà il processo di diffusione dei carburanti a più basso contenuto emissivo.