In materia di dismissioni, vista l'impraticabilità di immettere sul mercato un'ingente mole di immobili pubblici è stata prevista l'istituzione di fondi immobiliari chiusi gestiti da una SGR interamente pubblica. Con l' articolo 33 del D.L. n. 98 del 2011 (successivamente modificato) è stata disciplinata la creazione di un sistema integrato di fondi immobiliari, con l'obiettivo di accrescere l'efficienza dei processi di sviluppo e di valorizzazione dei patrimoni immobiliari di proprietà degli enti territoriali, di altri enti pubblici e delle società interamente partecipate dai predetti enti. Il D.L. n. 95 del 2012 ha introdotto ulteriori modalità operative della società di gestione del risparmio, prevedendo la costituzione di altre tipologie di fondi immobiliari, con l'obiettivo esplicito di conseguire la riduzione del debito pubblico.
Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 19 marzo 2013 è stata istituita la Invimit SGR (Investimenti Immobiliari Italiani Società di Gestione del Risparmio società per azioni) con il compito di istituire fondi che partecipano a quelli immobiliari costituiti da enti territoriali, anche tramite società interamente partecipate, a cui conferire immobili oggetto di progetti di valorizzazione ("fondi di fondi"). Al fine di conseguire la riduzione del debito pubblico la Invimit SGR può istituire anche fondi a gestione diretta di asset pubblici, di enti territoriali e previdenziali ("fondi diretti"). Sono previsti, infine, fondi comuni di investimento immobiliare a cui conferire gli immobili di proprietà dello Stato non più utilizzati dal Ministero della difesa per finalità istituzionali e suscettibili di valorizzazione (cd. "fondi difesa" ).
Nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2014 sono stati pubblicati due decreti ministeriali del 5 febbraio 2014 che hanno avviato la costituzione di fondi comuni di investimento immobiliare per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio pubblico. Ai fondi comuni di investimento saranno trasferiti immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali, diritti reali immobiliari, l'intero patrimonio immobiliare da reddito dell'INPS e una parte del patrimonio immobiliare dell'INAIL. Le modalità di costituzione e di partecipazione dei fondi riguardanti il patrimonio immobiliare di INPS e INAIL saranno definite in accordo con Invimit, la quale, con oneri a condizioni di mercato, contribuirà all'individuazione degli immobili e dei diritti reali immobiliari da conferire o trasferire, gestirà i fondi costituiti e provvederà alla selezione delle parti terze, inclusi eventuali altri soggetti cui affidare l'attività di collocamento delle quote emesse. Con successivi decreti saranno individuati gli immobili e i diritti reali immobiliari oggetto di conferimento o trasferimento ai fondi.
Con una norma inserita nel corso della conversione del D.L. n. 133 del 2014 (articolo 20, comma 4, lett. c-bis) si prevede che agli immobili dell'INPS trasferiti ai fondi comuni di investimento immobiliare pubblici si applicano le disposizioni relative ai diritti di opzione e prelazione per i conduttori. Il termine di riferimento per consentire agli occupanti privi di titolo e ai conduttori in base ad assegnazioni irregolari di tali immobili di esercitare i suddetti diritti di opzione e prelazione è prorogato al 31 dicembre 2013.
Nel marzo 2014 Invimit ha istituito il Fondo Comune di Investimento Chiuso Immobiliare a Comparti – i3 Core, un fondo di fondi suddiviso in due comparti: Territorio e Stato. Il fondo è totalmente sottoscritto da INAIL per 1,4 miliardi di euro con una durata di 30 anni. Il Consiglio di Amministrazione di INVIMIT Sgr ha approvato le linee strategiche e il piano di attività 2014-2015 nonché il Vademecum per gli investimenti relativi al Fondo ‘i3-Core'.
Nel corso del 2014 Invimit ha inoltre istituito quattro fondi a gestione diretta ("i3-Inail", "i3-Inps", "i3-Regione Lazio", "i3-Università") il cui perimetro complessivo sarà equivalente ad oltre un miliardo di euro in termini di portafoglio immobiliare. Nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 12 maggio 2015 sono stati pubblicati due decreti ministeriali del 22 aprile 2015 che avviano la costituzione dei fondi "i3-Regione Lazio" e "i3-Università", i cui regolamenti erano stati approvati a dicembre. Con due decreti del 30 luglio 2015 (pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 184 del 10 agosto 2015) sono stati individuati degli immobili di proprietà dello Stato da apportare ai fondi i3-Regione Lazio e i3-INAIL. Con decreto del 30 dicembre 2015 è stato individuato un immobile ("ex Manifattura Tabacchi" a Bari) da apportare al fondo i3 Università.
Con il D.M. 30 luglio 2015 è stata avviata la costituzione di un fondo comune d'investimento immobiliare cui conferire o trasferire immobili di proprietà dello Stato, inclusi quelli in uso al Ministero della difesa, non più utilizzati a fini istituzionali, nonché diritti reali immobiliari. Le risorse derivanti dalla cessione delle quote dei fondi a cura del Ministero dell'economia e finanze sono attribuite al Ministero della Difesa nella misura del 30 per cento con prioritaria destinazione alla razionalizzazione del settore infrastrutturale, ad esclusione di spese di natura corrente. La gestione del fondo è affidata alla INVIMIT Sgr la quale provvede alla selezione delle parti terze, ivi inclusi, se del caso, soggetti cui affidare l'eventuale attività di collocamento delle quote emesse previo mandato del Ministero dell'economia e delle finanze.
Alla fine del 2015 Invimit ha istituito il Fondo i3 Stato/Difesa grazie all'apporto di un portafoglio immobiliare composto dalle ex caserme di Piazza d'Armi e Magazzini di Baggio a Milano, Palazzo Rinaldi e Caserma Romagnoli a Padova e la Caserma Saluzzo a Torino, conferiti con il D.M. 13 maggio 2016. Il Fondo i3-Stato Difesa è un fondo immobiliare di tipo chiuso, riservato, con un ammontare target di 500 milioni e che prevede il collocamento di quote unitarie di 50mila euro la cui sottoscrizione potrà avvenire entro 24 mesi dall'istituzione del Fondo.
Nel novembre 2015 è stato istituito il fondo i3 Sviluppo Italia, un fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso multicomparto, riservato ad investitori qualificati. Il Fondo è costituito da due comparti, 8-ter e 8-quater. Il Comparto 8-ter ha un ammontare target di €500 milioni e una durata massima di 20 anni. Scopo del Comparto è l'investimento ed il reinvestimento del patrimonio dello stesso in immobili di proprietà dello Stato e di Enti Territoriali non più utilizzati per finalità istituzionali, nonché di diritti reali immobiliari. Il Comparto 8-quater ha un ammontare target di €500 milioni e una durata massima di 20 anni. Scopo del Comparto è l'investimento ed il reinvestimento del patrimonio dello stesso in immobili di proprietà dello Stato non più utilizzati dal Ministero della Difesa per finalità istituzionali, nonché di diritti reali immobiliari.
L'articolo 33-bis del D.L. n. 98 del 2011 prevede ulteriori strumenti per la gestione degli immobili pubblici, quali società, consorzi o fondi immobiliari, promossi e partecipati dall'Agenzia del demanio. Tali iniziative sono volte alla valorizzazione, trasformazione, gestione e alienazione del patrimonio immobiliare pubblico, non solo di proprietà dello Stato e degli enti vigilati, ma soprattutto degli enti territoriali. Alle società promosse dall'Agenzia del demanio per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico si applica il trattamento fiscale previsto per le Società di investimento immobiliare quotate. Il nuovo articolo 33-ter del D.L. n. 98 del 2011 (inserito dall'articolo 3 del D.L. n. 133 del 2013) prevede che i fondi immobiliari gestiti dalla Invimit SGR, finalizzati alla valorizzazione e alla dismissione degli immobili pubblici, operano sul mercato in regime di libera concorrenza.
Nell'ambito del processo di valorizzazione del territorio si ricorda la disciplina per la formazione di programmi unitari di valorizzazione territoriale per il riutilizzo funzionale e la rigenerazione degli immobili di proprietà di Regioni, Provincie e comuni e di ogni soggetto pubblico, anche statale, proprietario, detentore o gestore di immobili pubblici, nonché degli immobili oggetto di procedure di valorizzazione ai sensi del decreto legislativo sul federalismo demaniale (articolo 3-ter del D.L. 351/2001, introdotto dal D.L. n. 201 del 2011). Per la realizzazione dei PUVAT è possibile avvalersi di quanto previsto dai citati articoli 33 (società di gestione del risparmio) e 33-bis (società, consorzi o fondi immobiliari) del D.L. n. 98 del 2011 e delle procedure di cui all'articolo 58 del D.L. n. 112 del 2008 (piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari), senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.