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Definizione di biomasse
informazioni aggiornate a mercoledì, 12 novembre 2014

Con riferimento alle biomasse, si ricorda che esse, ai sensi della normativa europea, recepita nell'ordinamento nazionale, consistono nella frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani (art. 2 del D.Lgs. n. 28/2011). Dalla biomassa si possono estrarre i biocarburanti con essi intendendosi i carburanti, liquidi o gassosi, per i trasporti, ricavati dalla biomassa; nonchè i bioliquidi, con essi intendendosi i combustibili liquidi usati a fini energetici diversi dal trasporto.
Per ciò che attiene ai biocarburanti, si ricorda che:

  • il biodiesel è un prodotto analogo al gasolio ma ottenuto da oli vegetali e grassi animali. Viene prodotto principalmente dagli oli vegetali estratti da semi di determinate piante, come il girasole, la colza, la palma. Biodiesel possono anche essere prodotti a partire da oli di scarto, come l'olio di frittura. La ricerca è impegnata a sviluppare sistemi che permettano l'uso delle alghe per la produzione di biodiesel. Può essere utilizzato in motori diesel, miscelato con il gasolio;
  • il bioetanolo è prodotto attraverso un processo di fermentazione di biomasse ricche di zucchero (cereali, le colture zuccherine, gli amidacei e le vinacce). Si rileva che ultimamente ci si sta orientando verso la produzione di bioetanolo a partire da biomasse legnose, evitando così l'uso di biomasse destinabili a scopi alimentari. L'etanolo così estratto può essere usato puro, come componente delle benzine, o per la preparazione dell'ETBE (etere etilbutilico), un derivato ad alto numero di ottano (maggiore è il numero di ottano, più è alto il potere antidetonante del carburante, più elevato il rapporto di compressione che si può adottare);
  • il biogas, che ha trovato una definizione nel D.M. 6 luglio 2012, è il gas prodotto dal processo biochimico di fermentazione anaerobica di biomassa e contiene - in misura variabile - metano. In particolare, con il termine biometano si intende il gas che - attraverso un processo di raffinazione che eleva la concentrazione di metano - presenta caratteristiche e utilizzo corrispondenti al gas metano ed è idoneo alla immissione nella rete del gas naturale (art. 2, comma 1, lettera o) del D.Lgs. n. 28/2011); è prodotto con la fermentazione dei residui organici provenienti da vegetali in decomposizione, carcasse e liquami zootecnici, fanghi di depurazione, scarti dell'agro-industria, colture dedicate. Oltre all'utilizzo nel trasporto, il gas può anche essere impiegato per produrre calore o elettricità.

Con riferimento alle biomasse, si ricorda che esse, ai sensi della normativa europea, recepita nell'ordinamento nazionale, consistono nella frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani (art. 2 del D.Lgs. n. 28/2011). Dalla biomassa si possono estrarre i biocarburanti con essi intendendosi i carburanti, liquidi o gassosi, per i trasporti, ricavati dalla biomassa; nonchè i bioliquidi, con essi intendendosi i combustibili liquidi usati a fini energetici diversi dal trasporto.
Per ciò che attiene ai biocarburanti, si ricorda che:

  • il biodiesel è un prodotto analogo al gasolio ma ottenuto da oli vegetali e grassi animali. Viene prodotto principalmente dagli oli vegetali estratti da semi di determinate piante, come il girasole, la colza, la palma. Biodiesel possono anche essere prodotti a partire da oli di scarto, come l'olio di frittura. La ricerca è impegnata a sviluppare sistemi che permettano l'uso delle alghe per la produzione di biodiesel. Può essere utilizzato in motori diesel, miscelato con il gasolio;
  • il bioetanolo è prodotto attraverso un processo di fermentazione di biomasse ricche di zucchero (cereali, le colture zuccherine, gli amidacei e le vinacce). Si rileva che ultimamente ci si sta orientando verso la produzione di bioetanolo a partire da biomasse legnose, evitando così l'uso di biomasse destinabili a scopi alimentari. L'etanolo così estratto può essere usato puro, come componente delle benzine, o per la preparazione dell'ETBE (etere etilbutilico), un derivato ad alto numero di ottano (maggiore è il numero di ottano, più è alto il potere antidetonante del carburante, più elevato il rapporto di compressione che si può adottare);
  • il biogas, che ha trovato una definizione nel D.M. 6 luglio 2012, è il gas prodotto dal processo biochimico di fermentazione anaerobica di biomassa e contiene - in misura variabile - metano. In particolare, con il termine biometano si intende il gas che - attraverso un processo di raffinazione che eleva la concentrazione di metano - presenta caratteristiche e utilizzo corrispondenti al gas metano ed è idoneo alla immissione nella rete del gas naturale (art. 2, comma 1, lettera o) del D.Lgs. n. 28/2011); è prodotto con la fermentazione dei residui organici provenienti da vegetali in decomposizione, carcasse e liquami zootecnici, fanghi di depurazione, scarti dell'agro-industria, colture dedicate. Oltre all'utilizzo nel trasporto, il gas può anche essere impiegato per produrre calore o elettricità.