In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna dell'8 marzo 2024, il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha pubblicato, sul proprio sito web, il documento Donne vittime di violenza, in cui vengono esaminati i dati riguardanti i c.d. reati spia della violenza di genere ovvero quei delitti che, essendo espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, diretta contro una donna in quanto tale, sono indicatori di violenza di genere (atti persecutori, di cui all'art. 612-bis c.p., maltrattamenti contro familiari e conviventi, di cui all'art art. 572 c.p. e violenze sessuali, di cui agli artt. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.).
I dati messi a confronto sono quelli relativi al quadriennio 2020-2023, dai quali si rileva un tendenziale incremento per tutte le fattispecie in esame fino all'anno 2022 (ad esclusione del reato di atti persecutori che rimane sostanzialmente stabile tra il 2021 ed il 2022) a fronte di un trend decrescente nel 2023; l'incidenza delle vittime di sesso femminile sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 74% per gli atti persecutori e all'81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, mentre presenta valori oscillanti tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali.
Con riferimento alle fattispecie introdotte dalla legge n. 69 (codice rosso), la situazione si presenta invece più variegata. L'incidenza delle vittime di sesso femminile sul totale rimane preponderante per i reati di costrizione o induzione al matrimonio (ma con un'oscillazione molto forte dal 57% del 2020 al 96% del 2021 e del 2023), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (scesa da un picco del 76% del 2020 al 61% del 2023) e violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento (sempre oltre l'80%, ad eccezione del 79% del 2020), mentre è minoritaria per il delitto di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (in cui non ha mai superato il 26%, con un minimo del 15% nel 2023). In termini percentuali, nel 2023 si segnala un significativo aumento di casi relativi al reato di costrizione o induzione al matrimonio (+ 86%), mentre in termini assoluti il reato più frequente si conferma quello relativo alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, seppure in lieve diminuzione rispetto all'anno precedente (- 4%).
Per quanto riguarda gli omicidi di donne, l'analisi pone a raffronto i dati del quinquennio 2019-2023. Si evidenzia che a partire dal 2019 il numero delle donne vittime di omicidio volontario è costantemente aumentato, con un'inversione di tendenza nell'ultimo anno (in cui il numero di vittime femminili resta comunque più alto rispetto sia al 2019 che al 2020). Inoltre, a partire dal 2021, il trend di crescita risulta essere minore rispetto a quello che registra il dato generale degli omicidi volontari (con l'effetto di una diminuzione dell'incidenza delle vittime di sesso femminile negli ultimi 3 anni rispetto al dato del 2020, malgrado l'aumento in termini assoluti dai 119 eventi del 2020 ai 128 del 2022, pari a oltre il 7,5% in più).
Esaminando più in dettaglio i dati degli omicidi commessi in ambito familiare/affettivo (ovvero i c.d. femminicidi), si rileva che dopo un notevole incremento registrato a partire dal 2019, che ha portato a superare i 100 casi annui nei tre anni successivi (fino al picco di 106 omicidi del 2021), anche in questo ambito il 2023 ha visto una significativa riduzione del numero di casi che ha riportato il dato quasi al livello del 2019 seppure non in termini di incidenza di donne vittime sul dato totale (circa 61% nel 2019 a fronte del 66% nel 2023). Più in generale, l'incidenza delle donne vittime ha subito un marcato aumento nel 2022, arrivando a rappresentare oltre il 72% del totale delle vittime di quell'anno (in cui vi era stata una sensibile diminuzione del numero generale delle vittime di tale tipologia di omicidi), mentre nei due anni precedenti tale percentuale si era fermata a circa il 69%.
In particolare, nella sottocategoria degli omicidi commessi da partner o ex partner, il dato che viene alla luce è quello dell'assoluta preponderanza delle vittime di sesso femminile, con percentuali ben oltre il 90% nel 2020 e nel 2023; nel 2021, anno in cui maggiore è stato il numero di donne vittime (71), l'incidenza si è invece attestata all'88%.
Dall'analisi di tali dati si evidenzia che nell'ultimo triennio il numero delle donne vittime di omicidio volontario è costantemente aumentato, pur mostrando un trend di crescita minore rispetto a quello che registra il dato generale degli omicidi volontari (con l'effetto di una diminuzione dell'incidenza delle vittime di sesso femminile nel 2021 e nel 2022 rispetto al 2020, malgrado l'aumento in termini assoluti dai 118 eventi del 2020 ai 125 del 2022, pari a quasi il 6% in più).