La procedura del semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche è volta a garantire la coerenza delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, da approvare nella seconda metà dell'anno, con le raccomandazioni approvate dalle istituzioni dell'UE nella prima metà dell'anno.
Il semestre europeo prevede le seguenti fasi:
La Strategia Europa 2020, definita dal Consiglio europeo nelle riunioni di marzo e giugno 2010, delinea gli obiettivi e gli strumenti dell'Unione europea e degli Stati membri in materia di crescita e occupazione per il decennio 2011-2020.
In particolare, gli Stati membri dovranno stabilire le misure per il conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 nell'ambito dei programmi nazionali di riforma da presentare nell'ambito della procedura del semestre europeo.
La Strategia 2020 si articola intorno a cinque obiettivi principali:
Secondo gli ultimi dati Eurostat, riferiti al 2016, il tasso di occupazione ha raggiunto il 71,1% nell'UE a 28; i Paesi con le migliori performances risultano essere la Svezia (81,2%), la Germania (77,9%), la Danimarca (77,4%), i Paesi Bassi (77,1%); tra i Paesi di maggiori dimensioni economiche e demografiche, in Francia si è registrato un tasso di occupati del 70%, in Spagna il 63,9 e in Italia il 61,6% (soltanto Grecia e Croazia registrano una percentuale più bassa);
Il 22 novembre 2017 Eurostat ha reso noti i dati relativi alla quota di PIL investita nel settore ricerca e sviluppo tecnologico, a livello dell'UE e dei singoli Stati membri, nel 2016: nell'UE a 28 tale quota è pari al 2,03% del PIL. In Italia la quota in termini percentuali del PIL risulta pari all'1,29%. Gli investimenti più consistenti in R&S in percentuale del PIL sono stati registrati in Svezia (3,25% del PIL) Austria (3,09%), e Germania (2,94%). Si segnalano inoltre i dati di Francia (2,22%) e Spagna (1,19%);
Secondo i dati Eurostat, l'UE nel 2015 avrebbe ridotto del 22,12% le emissioni rispetto al 1990; l'Italia ha conseguito una diminuzione del 15,52%; la Francia ha ridotto del 14,6%; la Germania -26,64%; la Spagna ha registrato un aumento del 19,41%. Per quanto concerne la quota di energie rinnovabili sul totale del fabbisogno, l'Italia nel 2016 ha registrato una percentuale del 17,4%, a fronte del dato complessivo dell'UE-28 pari al 17% (Germania: 14,8%; Francia: 16%; Spagna: 17,3%);
Secondo i dati diffusi da Eurostat, il tasso di dispersione scolastica dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni è stato, nel 2016, pari al 10,7% nell'UE-28; al 13,8% in Italia, all'8,8% in Francia, al 10,3% in Germania, al 19% in Spagna. Sempre secondo dati Eurostat, nel 2016 la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l'istruzione terziaria o equivalente risulta invece pari al 9,1% nell'UE a-28; al 26,2% in Italia; 43,6% in Francia; 33,2% in Germania; 40,1% in Spagna;
Secondo i dati Eurostat disponibili, riferiti al 2016, rispetto al 2010 (anno di avvio della Strategia) la quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale nell'UE-28 è aumentata di 358.000 unità; in Italia di 3,2 milioni; in Germania, di 73mila unità; in Spagna, di 798mila unità; la Francia è l'unico tra i Paesi considerati che ha registrato un trend positivo, riducendo il numero di persone a rischio povertà di 249mila unità.