Nel complesso, all'Italia sono assegnati 43,1 miliardi di euro a prezzi correnti di fondi UE, comprensivi delle quote desinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund – JTF) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE).
Se si considerano anche gli stanziamenti assegnati per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA), pari a 518,2 milioni di euro, l'Italia ha ottenuto un finanziamento complessivo, per la parte comunitaria, pari a circa 43,6 miliardi di euro.
Di questi, circa 42,7 miliardi sono destinati a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, con una assegnazione particolarmente rilevante per le regioni meridionali, cui sono dedicati più di 30 miliardi di euro del Fondo europeo regionale e di sviluppo (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), dei complessivi 41,1 miliardi dei due suddetti Fondi.
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Obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita - IOC"
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Fondo Transizione Giusta (JTF
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Obiettivo
"Cooperazione territoriale"
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TOTALE
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FESR e FSE Plus
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Obiettivo IOC
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Strumento europeo ripresa
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Regioni meno sviluppate
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Regioni in transizione
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Regioni più sviluppate
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Italia
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30.087,9
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1.528,4
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9.533,7
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450,8
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578,8
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951,2
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43.130,8
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In particolare, le risorse europee assegnate all'Italia sono destinate:
1) Obiettivo Investimenti: oltre 41,150 miliardi a valere sui Fondi FESR e FSE+, così ripartiti:
2) Obiettivo cooperazione territoriale: 951 milioni.
3) circa 1 miliardo a valere sul Fondo per la giusta transizione (JTF), interamente destinato alla categoria delle regioni meno sviluppate, di cui 451 milioni per l'Obiettivo Investimenti.
Per quel che concerne l'individuazione delle regioni italiane nelle tre categorie (regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate), nel nuovo ciclo si registrano alcune variazioni, dovute al fatto che, rispetto al ciclo 2014-2020, nella programmazione 2021-2027 è stata innalzata la soglia prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione, prevedendosi un rapporto RNL pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media UE (in luogo della precedente forbice 75-90%).
Pertanto, rispetto alla programmazione 2014-2020, per l'Italia, nell'attuale programmazione, tra le regioni meno sviluppate vengono ad essere ricomprese oltre a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, anche Sardegna e Molise, prima rientranti nelle regioni in transizione.
Tra le regioni italiane in transizione, nell'attuale programmazione sono ricomprese, oltre all'Abruzzo, che si conferma in questa categoria, le Marche e Umbria, precedentemente tra quelle "più sviluppate" (senza più Sardegna e Molise, rientranti nella categoria precedente).
Infine, tra le regioni italiane più sviluppate nell'attuale programmazione sono considerate Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio (quindi senza più Marche e Umbria, rientranti ora tra le regioni in transizione).
La strategia e le priorità nell'uso di questi fondi sono definite da un Accordo di Partenariato stipulato da ogni Stato membro con la Commissione UE.