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Resoconti stenografici delle audizioni

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XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 11 di Giovedì 18 giugno 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Migliore Gennaro , Presidente ... 3 

Audizione del presidente della regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin:
Migliore Gennaro , Presidente ... 3 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 3 
Migliore Gennaro , Presidente ... 4 
Colonnese Vega (M5S)  ... 5 
Patriarca Edoardo (PD)  ... 5 
Migliore Gennaro , Presidente ... 5 
Guerini Giuseppe (PD)  ... 5 
Migliore Gennaro , Presidente ... 5 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 5 
Locatelli Pia Elda (Misto-PSI-PLI)  ... 5 
Beni Paolo (PD)  ... 6 
Dambruoso Stefano (SCpI)  ... 6 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 6 
Migliore Gennaro , Presidente ... 6 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 7 
Beni Paolo (PD)  ... 7 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 7 
Migliore Gennaro , Presidente ... 7 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 7 
Migliore Gennaro , Presidente ... 8 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 8 
Chaouki Khalid (PD)  ... 8 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 8 
Chaouki Khalid (PD)  ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Chaouki Khalid (PD)  ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Migliore Gennaro , Presidente ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Migliore Gennaro , Presidente ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Migliore Gennaro , Presidente ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Migliore Gennaro , Presidente ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 9 
Migliore Gennaro , Presidente ... 9 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 10 
Migliore Gennaro , Presidente ... 10 
Rollandin Augusto , Presidente della regione Valle d'Aosta ... 10 
Migliore Gennaro , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GENNARO MIGLIORE

  La seduta comincia alle 9,10.
  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, ove necessario, i lavori della Commissione potranno proseguire anche in seduta segreta.
  Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Informo il presidente Rollandin che possono essere eventualmente richieste delle parti segretate da parte sua o dei commissari che le rivolgeranno delle domande.

Audizione del presidente della regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della Regione Valle d'Aosta, il dottor Augusto Rollandin.
  Ricordo che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di procedere a un ciclo di audizione dei presidenti di regione, in funzione dell'esigenza di acquisire elementi di conoscenza sulle forme di partecipazione che gli enti regionali intendono assumere nella gestione del complesso sistema di accoglienza dei migranti sul territorio nazionale e delle forme di interazione con gli enti locali infraregionali.
  Nel dare il benvenuto al presidente Rollandin, gli cedo la parola per lo svolgimento della sua relazione.

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Grazie, presidente. Saluto tutti i membri della Commissione e li ringrazio per la possibilità che mi è data di illustrare brevemente quello che stiamo facendo e quello che abbiamo fatto in Valle d'Aosta.
  Voglio specificare che, per quanto riguarda in particolare la Valle d'Aosta, le funzioni prefettizie sono svolte dal presidente della giunta. È un caso unico, in cui non c’è una dualità nell'applicare alcune norme, in quanto questo ruolo è direttamente svolto dalla presidenza della giunta.
  Per quanto riguarda il tema dell'accoglienza, noi ci siamo fatti carico del progetto di ripartizione che è stato deciso a livello nazionale. Vorrei sottolineare che, nel momento in cui ci siamo occupati della prima parte di accoglienza, con dei bandi specifici abbiamo previsto degli assi di assistenza e di controllo, che vengono gestiti dalle onlus o dalle società cooperative, le quali mettono a disposizione delle strutture per l'accoglienza degli immigrati, secondo il numero assegnato alla regione.
  Sono state ospitate in un primo momento 62 persone, alle quali se ne sono aggiunte 50 nei giorni scorsi. A oggi, i migranti accolti sono quindi 112, su un totale di 203 previsto nel primo piano predisposto.
  La questione di difficile gestione, per quanto ci riguarda, è quella degli arrivi improvvisi, cioè senza preventiva segnalazione. Ciò è avvenuto anche l'altro giorno: Pag. 4alle 9,00 di sera l'autista del pullman ci telefona, dicendo che è a 50 chilometri da Aosta e che ha un carico di 50 persone da lasciare in Valle d'Aosta.
  Comprenderete che fatti del genere creano emergenze difficilmente gestibili, proprio nel momento in cui noi abbiamo il bando aperto per cercare di avere delle risposte, in accordo con i comuni.
  Infatti, preventivamente, noi abbiamo istituito un comitato a cui partecipano tutti gli enti, ovvero tutti i comuni e tutte le società che hanno dato la disponibilità a seguire queste problematiche. Pertanto, c’è un coordinamento generale, che ci permette di evitare difficoltà di collocazione delle persone che vengono coinvolte.
  Questo ha portato a un'individuazione dell'accoglienza con l'accordo dei comuni. Sotto questo profilo, pertanto, non ci sono state difficoltà.
  Nel caso di quell'arrivo senza preavviso, invece, noi abbiamo dovuto sistemare queste persone in quattro ore. Preciso che queste persone in teoria sono state visitate, ma di fatto non lo sono e non hanno certificati, pertanto creano problemi di inserimento molto alti.
  Di conseguenza, noi abbiamo dovuto fare con urgenza le visite mediche a questi soggetti, alcuni dei quali, com'era prevedibile, sono portatori di alcune malattie (scabbia e così via).
  Il problema più grave riguarda i migranti che arrivano da alcuni Paesi e che non hanno i documenti. Mi riferisco al Sierra Leone e ad altri Paesi, dove c’è il problema dell'ebola, con tutto quello che ne consegue.
  Si creano degli allarmismi che sicuramente non fanno bene al principio di accoglienza e alla possibilità di attivare questi meccanismi. Questa è la procedura con la quale noi procediamo regolarmente.
  Tra le difficoltà che noi registriamo vi è il fatto che queste persone dovrebbero essere prese in carico per sei mesi, durante i quali dovrebbero riunirsi le commissioni per decidere se queste persone hanno diritto a essere accolte, per i noti motivi, oppure figurano tra le persone indesiderabili, che non hanno documenti e che dovrebbero essere rimpatriate. Questa commissione, di fatto, non si è riunita. Stiamo ancora aspettando la riunione delle commissioni relative all'emergenza Nord Africa del 2013.
  Noi abbiamo questa difficoltà, che abbiamo segnalato anche ieri nell'audizione con il Ministro Alfano. Questo è uno dei problemi più gravi.
  L'altro problema che riteniamo sia da verificare concerne la circolare che è stata inviata, che prevede che nei primi sei mesi le persone che sono ospitate non possono lavorare. Di fatto, queste persone devono aspettare che ci sia il pronunciamento.
  Questo crea alcune difficoltà. Il concetto con cui noi lavoriamo è quello di dare a queste persone, non solo un posto dove dormire, un pasto e così via, ma anche la possibilità di essere inserite. Facciamo dei corsi di alfabetizzazione in italiano e nelle altre lingue e dei corsi di formazione.
  Avremmo l'esigenza di poter far fare qualcosa a queste persone, altrimenti si pone il problema di come tenerle occupate durante tutto il giorno. Questo, a oggi, non è possibile.
  Questi sono alcuni dei temi che noi segnaliamo, che abbiamo già fatto presente e che di fatto creano delle difficoltà.
  Per quanto riguarda l'individuazione delle strutture, non abbiamo caserme o altre strutture che si possano utilizzare per le emergenze, come avviene in altre regioni. Abbiamo una vecchia struttura di proprietà dello Stato, ma è in condizioni pessime, quindi difficilmente potrà essere utilizzata nell'immediato.
  Pertanto, procediamo a bandi, in funzione del numero minimo e del numero massimo, in modo da avere le disponibilità dei soggetti che gestiscono il posto. Non si tratta di mettere i migranti in una camera e poi abbandonarli a se stessi, ma di seguirli e assisterli.
  Questo, per quanto ci riguarda, è il modo con cui viene gestita la problematica dei migranti. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente.Pag. 5
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  VEGA COLONNESE. Ho due domande secche. Quante associazioni o strutture si sono presentate all'ultimo bando di gara di cui lei ha informazioni ?
  Lei citava malattie di migranti che potrebbero essere presenti in regione. Vorrei sapere se è previsto uno screening medico all'arrivo, anche in strutture ospedaliere della regione stessa.

  EDOARDO PATRIARCA. Presidente, vorrei avere tre delucidazioni.
  Lei diceva che la commissione non si riunisce. È prevista per la Val d'Aosta ? Le chiedo di spiegarci meglio questo passaggio. Lei diceva che non è mai stata convocata.
  In secondo luogo, riguardo ai bandi, quali sono le procedure che seguite ? Fate bandi al massimo ribasso ? Come vi muovete in questa direzione ?
  In terzo luogo, lei parlava di una circolare – che io non conosco – che non dà la possibilità ai migranti di lavorare nei primi sei mesi.

  PRESIDENTE. Non parla dei primi sei mesi, ma del periodo che intercorre da quando presentano la domanda a quando ricevono lo status.

  GIUSEPPE GUERINI. (fuori microfono). No, sono sei mesi dalla domanda, che diventeranno due.

  PRESIDENTE. Certo, sono sei mesi, che diventeranno due.

  MARIA CHIARA GADDA. La ringrazio per la presenza e la disponibilità. Ho un paio di domande.
  Dalla sua relazione, comprendo che esistono soltanto strutture temporanee. Non esiste un modello SPRAR sul vostro territorio. Vorrei sapere se avete valutato di percorrere anche questa strada e come mai fino a questo momento non ci sono strutture di questo tipo.
  Un'altra domanda è relativa alla composizione delle presenze. Vorrei capire di che nazionalità sono e se ci sono anche minori non accompagnati. Inoltre, vorrei sapere se eventuali arrivi di minori accompagnati potrebbero aggravare o già aggravano la situazione e la difficoltà di gestione.
  Un'altra domanda è relativa alla modalità con cui arrivano queste persone. Abbiamo compreso che spesso arrivano senza preavviso e senza aver ricevuto un debito screening medico. Vorrei sapere se, come abbiamo riscontrato in occasione della nostra visita in Sicilia, oltre all'aspetto medico e sanitario, queste persone arrivano anche sprovviste del kit che dovrebbe essere loro consegnato quando giungono sul nostro territorio. Abbiamo riscontrato difficoltà nel dare questo kit, che contiene magliette, scarpe, prodotti per l'igiene e di prima assistenza. Vorrei capire se avete riscontrato queste condizioni non positive.

  PIA ELDA LOCATELLI. Vorrei approfondire la faccenda dell'arrivo senza certificati. A noi risulta che tutte queste persone, sia quando vengono intercettate dalle navi di Mare Nostrum sia sulle banchine, ricevono una prima visita. Non so se viene rilasciato un certificato, ma ci risulta che le persone che presentano problemi vengano fermate. Pertanto, immagino che coloro che vengono inviati nelle varie regioni abbiano una sorta di garanzia di salute.
  Vorrei sapere se queste 112 persone che sono arrivate in Valle d'Aosta e che poi sono state da voi visitate hanno manifestato delle malattie, aldilà della scabbia, che sappiamo essere un problema. Non ci risultano casi di ebola, perlomeno dalle informazioni che noi abbiamo.
  In secondo luogo, la popolazione della Valle d'Aosta, che, se non sbaglio, è di quasi 130.000 persone, che atteggiamento ha nei confronti di queste 112 persone ? È molto importante, infatti, creare condizioni di accoglienza, anche dal punto di vista della non ostilità. Rispetto al vostro essere sorpresi dagli arrivi, la capienza Pag. 6prevista per la Valle d'Aosta è di 203 persone. Pertanto, mi pare che ci dovrebbe essere una sorta di preallarme nelle vostre mani, per l'approntamento, eventualmente all'ultimo momento, di strutture che dovrebbero essere già preparate.

  PAOLO BENI. Anch'io vorrei capire meglio la questione dell'arrivo. Poc'anzi lei affermava che arrivano alcuni migranti senza la procedura di identificazione. I gruppi che arrivano nella vostra regione molto probabilmente sono approdati nelle regioni del Sud, quindi presumo che si tratti di trasferimenti da centri di prima accoglienza, come quello di Pozzallo o altri.
  Di conseguenza, non capisco come sia possibile che venga disposto il trasferimento di un gruppo assegnato ai centri temporanei di una regione, senza che sia stata seguita la procedura di identificazione. La procedura di identificazione si accompagna a un primo screening sanitario, che può essere svolto più o meno accuratamente e approfonditamente. Questo è un altro discorso.
  Vorrei che ci chiarisse questo aspetto, che è abbastanza importante per la comprensione del funzionamento del sistema complessivo.

  STEFANO DAMBRUOSO. Grazie per le informazioni che ci ha dato, presidente. Le pongo alcune domande, per avere panoramica completa sullo stato dei centri in Italia.
  Avete riscontrato una destinazione desiderata da coloro che avete accolto ? C’è un Paese maggiormente richiesto rispetto ad altri ? Se si tratta della Francia, avete riscontrato delle difficoltà nei rapporti di confine con gli omologhi addetti alla frontiera francese, nel caso di tentativi di sforamento della frontiera ?
  In secondo luogo, vorrei sapere se la polizia o le forze dell'ordine hanno riscontrato la presenza di quelli che vengono chiamati passeur, ovvero gente inserita in un'organizzazione destinata ad accogliere i migranti in transito dall'Italia, che desiderano raggiungere altre destinazioni.

  MARIA CHIARA GADDA. Ho una domanda aggiuntiva legata all'identificazione: visto che vi dovete occupare anche di questo successivo passaggio, vorrei sapere se incontrate difficoltà nella procedura di identificazione.

  PRESIDENTE. Io vorrei integrare con alcune domande. Avete mai fatto affidamenti diretti nell'individuare delle strutture ?
  Come vedo dagli ultimi dati e come veniva ricordato dalla collega Gadda, non ci sono SPRAR. Vorrei sapere se state predisponendo queste strutture affinché non siano più temporanee, visto che la situazione è piuttosto strutturale e, quindi, così come avviene in altri Paesi, si potrebbero predisporre dei luoghi per l'accoglienza.
  Quanti comuni sono coinvolti sul territorio della Valle d'Aosta ? Vorrei capire qual è la media approssimativa delle presenze e dei gruppi.
  Immagino che abbiate predisposto un bando relativo ai servizi, che è quello valido in tutta Italia e che presenta procedure ed elementi che corrispondono all'erogazione del servizio identiche in tutto il Paese. Presumo che l'abbiate fatto, ma le pongo la domanda perché ci sono state delle situazioni nelle quali i bandi erano diversi.
  Ho appreso da notizie di stampa e anche da qualche conferma indiretta che all'arrivo degli ultimi 50 migranti ad Aosta ci sono stati notevoli problemi alla ASL di Aosta e questo ha comportato un disagio. Ci sono state delle resistenze – le chiamerei così – all'arrivo di queste persone, proprio perché il loro trasferimento era stato comunicato con breve preavviso.
  Siccome 50 è un numero contenuto, nel caso in cui lei confermasse questa notizia, vorrei sapere se si è trattato di una disfunzione oppure di una protesta messa in atto dagli operatori sanitari in maniera attiva. Questa è la notizia che mi è stata trasferita e per la quale le chiedo un chiarimento.
  Do la parola ad Augusto Rollandin per la replica.

Pag. 7

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Inizio dalle domande sullo screening.
  Nel caso dei 50 migranti arrivati dopo che l'autista mi ha telefonato quando erano a 50 chilometri da Aosta, chiaramente non c'era nessuna preparazione, perché non erano previsti, e lo screening è stato effettuato in un salone d'urgenza allestito dal comune, dove si sono recati i sanitari, sia locali che dell'ospedale, che l'hanno svolto senza nessun problema. Il problema era organizzativo, perché l'arrivo è avvenuto di sera. Comunque, tutto ha funzionato bene.
  Non potevamo inserire queste persone in una struttura dove c'erano già delle presenze, senza sottoporle a uno screening. Infatti, alcuni di questi sono stati ricoverati in ospedale, per diverse ragioni – non entro nel dettaglio – aldilà della scabbia.
  Molti mi hanno posto delle domande sui bandi. Noi abbiamo predisposto una strutturazione dei bandi in linea con il livello nazionale, ovvero col sistema prefettizio, che vale per tutti. Dall'inizio, in questi bandi non abbiamo previsto minori.
  Nel bando viene richiesta una determinata modalità di assistenza, un minimo di presenze – i migranti non possono essere disseminati, ma deve esserci un gruppo di minimo dieci persone – e la capacità di gestire eventuali attività da svolgere successivamente nella struttura ospitante. I bandi seguono questa logica.
  Per quanto riguarda la commissione, io mi riferivo alle commissioni previste per tutti a livello nazionale, che dovrebbero dirimere il problema e fare il famoso triage, stabilendo chi ha determinati requisiti e chi, invece, non li ha e, quindi, dovrebbe essere oggetto del rimpatrio.
  Qui, però, si innesta l'altro problema. In seguito al rimpatrio, c’è il ricorso regolare, per cui coloro che dovrebbero essere rimpatriati passano ancora un anno o due sul territorio. Pertanto, la situazione, invece di essere agevolata, si complica ulteriormente, tant’è che stanno provvedendo anche su questo a livello nazionale. Come è già stato detto, i sei mesi ora dovrebbero ridursi a due.
  Non abbiamo modelli SPRAR. La possibilità ci sarà nel momento in cui dovesse valere l'individuazione della struttura di cui parlavo, un'ex casa di un'associazione, che potrebbe essere messa a disposizione, ristrutturata e diventare un riferimento per queste situazioni.
  Mi era stato chiesto dei minori. Ad oggi non ci sono minori. Ce ne erano tre nell'ultimo pullman, che non erano previsti e che peraltro avevano problemi piuttosto gravi. Altrimenti, non sono previsti minori.
  Quanto alla composizione, non ho l'elenco specifico dei Paesi d'origine, perché non pensavo potesse interessarvi, ma potrò fornirlo.
  L'identificazione in teoria c’è, ma è molto sommaria. In particolare per il Centro Africa spesso è un po’ dribblata. Il problema dell'ebola si pone. Questo comporta una difficoltà nell'operare. La prima identificazione c’è. Questi migranti che sono caricati sui pullman arrivano dai centri di accoglienza. Abbiamo l'elenco di quelli che ci sono e finisce lì.

  PAOLO BENI. (fuori microfono). Vengono riportati nome, Paese di provenienza e foto ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Io non ho mai controllato e non so se c’è la foto. Non penso che ci sia. C’è un elenco.
  Comunque, le posso assicurare che l'esigenza di fare lo screening quando arrivano c’è ed è confermata anche dagli ultimi casi.
  Mi si chiedeva se hanno i kit. Da quello che so, gli ultimi non avevano nulla. Dei primi non rispondo, ma gli ultimi non avevano nulla.

  PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo, presidente. Ci può dire da quale centro provenivano ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Gli ultimi provenivano da Catania. Non so da quale centro.Pag. 8
  Per quanto riguarda l'atteggiamento della popolazione, anche in Valle, come da altre parti, ci sono alcune forze politiche che sono contrarie alla presenza di immigrati. Questo succede un po’ dappertutto. Tuttavia, non posso dire che questo sia un atteggiamento della popolazione. Tutti i comuni hanno partecipato a questo comitato.
  Quando abbiamo fatto i bandi, a cui potevano rispondere tutti, hanno risposto tre associazioni. Adesso sono in corso i nuovi bandi, che danno l'opportunità di arrivare dal numero attuale fino a 203, con gradualità. Tutti possono rispondere, a condizione che abbiano i requisiti che ho appena ricordato, che sono previsti dai bandi di gara.
  Posso dire che la popolazione non è contraria. Sicuramente i fatti che ogni tanto vengono ricordati sui giornali non aiutano, perché onestamente c’è un po’ di paura, anche dal punto di vista sanitario. È per questo che facciamo uno screening, in modo da evitare una psicosi su ciò che può succedere. Non succede niente, però questo deve essere garantito, perché è un aspetto non secondario.
  Per quanto riguarda la destinazione, credo di aver risposto.
  Lei mi chiedeva quanti comuni sono coinvolti. Oggi i comuni coinvolti sono cinque e sono nella bassa e media valle e ad Aosta. Chiaramente i comuni più piccoli dell'alta valle hanno qualche difficoltà in più, però non c’è nessun problema particolare.
  I bandi sono quelli che ho detto...

  PRESIDENTE. (fuori microfono). Avvengono senza affidamento diretto ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Avvengono senza affidamento diretto, esclusivamente con questa struttura.
  In seguito all'emergenza, noi abbiamo di nuovo chiesto a tutti se c'era disponibilità, perché non sapevamo dove metterli. Ha risposto un comune che aveva la disponibilità e li abbiamo assegnati temporaneamente. In seguito, la Caritas ha trovato i posti e li abbiamo trasferiti, nell'attesa dei bandi che stanno per essere affidati.

  KHALID CHAOUKI. Grazie, presidente. Innanzitutto, mi permetto di dirle che io starei molto più attento all'uso delle parole. Parlava di «pericolo ebola» come se fosse una possibilità qualunque, quando ormai sappiamo che è un'epidemia grave, che è stata affrontata a livello mondiale. Io penso che nella gestione sia importante stare attenti a usare i termini in modo più responsabile. Peraltro, l'ebola c’è o non c’è, non ci sono potenzialità. Se ci fossero delle epidemie tra coloro che arrivano sulle coste, queste sarebbero scoperte in quel momento.
  Aldilà di questa mia personale opinione, vorrei porle una domanda. Lei ha detto all'inizio che è nella duplice posizione di presidente e di prefetto. Come sappiamo, c’è stato un accordo in Conferenza Stato-regioni, in cui si sono divise le quote, e i prefetti sono quelli che attuano questo accordo e cercano di gestirlo a livello di territorio.
  Ovviamente questo per lei è un onere in più, ma anche un privilegio, perché le permette di gestire meglio la diffusione sul territorio.
  I controlli rispetto all'attuazione della prima fase di accoglienza e alla gestione sul territorio sono una sua responsabilità. Rispetto a questo, quali sono gli strumenti che voi avete oggi ? Lei ha parlato di un coordinamento sul territorio.
  Per esempio, perché non si è riunita la commissione ? Questa, secondo lei, è una responsabilità di cui deve occuparsi Roma, oppure è un ruolo che dovrebbe portare avanti lei direttamente ?
  Su questo punto specifico, vorrei capire la distinzione rispetto a quello che non si è ancora fatto e le responsabilità dal suo punto di vista.

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Come avevo Pag. 9specificato all'inizio, ho le funzioni prefettizie. Non c’è il prefetto ad Aosta e, quindi, svolgo le funzioni prefettizie. Chiaramente non mi faccio chiamare prefetto, perché ne svolgo solo le funzioni.
  Abbiamo il sistema e tutte le strutture prefettizie, che lavorano come dove c’è il prefetto, solo che il prefetto sono io, quindi sicuramente non posso litigare con il presidente della giunta.
  Credo che questo agevoli, come lei diceva, l'attuazione dei programmi, perché logicamente ne rispondiamo direttamente.
  Come dicevo, abbiamo voluto un coordinamento con tutti gli enti locali, in modo che siano coinvolti nella fase preparatoria e che non ci siano problemi nel momento in cui vengono individuate delle situazioni particolari. Questo ha funzionato.
  Quando mi riferivo alla commissione, parlavo della commissione nazionale. Non c'entra niente con noi, quindi non ci sono problemi riferiti all'attivazione di meccanismi locali.

  KHALID CHAOUKI. (fuori microfono). È la commissione territoriale che deve valutare le domande.

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. La commissione deve valutare se coloro che sono presenti nella nostra regione hanno o meno diritti umanitari. La commissione territoriale non è di nomina regionale, ma di nomina nazionale.

  KHALID CHAOUKI. (fuori microfono). Tuttavia, noi sappiamo che le commissioni territoriali vengono coordinate dal prefetto della zona in cui si trovano.

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Non sono nominate da me, per cui chiaramente non posso coordinarle.

  PRESIDENTE. Ciò che vogliamo sapere è se la commissione è operativa e se sono state fatte le nomine.

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Ho detto due volte che non sono state fatte.

  PRESIDENTE. Abbiamo capito che non sono state fatte. Lei ieri ha sollecitato questa nomina ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. L'abbiamo sollecitata, non solo io, ma anche i colleghi.
  Per quanto riguarda l'ebola, io non l'ho nominata a caso. Io sono un sanitario e so che cosa significa.

  PRESIDENTE. In questo momento, quali commissioni sono competenti per i richiedenti asilo che sono in Valle d'Aosta ? In altre parole, dove si presentano i migranti che sono in questo momento nel territorio della Valle d'Aosta, quando devono andare davanti alla commissione ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Funziona così: quando viene nominata, la commissione prende in carico quelli che sono in Valle d'Aosta come quelli che sono in Piemonte e così via. Non devono fare delle domande. Le domande le hanno già...

  PRESIDENTE. Hanno già presentato il modello C3 ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Certo. Manca la nomina della commissione, che deve esaminare le posizioni di quelli ospitati in Valle d'Aosta, come in Piemonte e in tutte le altre regioni.

  PRESIDENTE. Noi stiamo solo cercando di capire il meccanismo. Se la Pag. 10commissione non è stata nominata, quelli che stanno lì da più tempo dove vanno ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. Rimangono lì.

  PRESIDENTE. Dunque, sono lì da parecchio tempo ?

  AUGUSTO ROLLANDIN, Presidente della regione Valle d'Aosta. In Piemonte sono 500. Noi abbiamo 70 persone che sono lì dall'emergenza Nord Africa.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Rollandin e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9,50.