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Comunicati stampa

11/07/2014
Donne e linguaggio, la Presidente Boldrini al convegno della rete di giornaliste “Giulia”
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"Usare il linguaggio in un modo o in un altro è una scelta politica. Non trovo giusto che donne che svolgono un ruolo - di vertice o no - non debbano avere un riconoscimento di genere, perché è il segno che vengono considerate delle "comete": passeranno, tutto tornerà come prima, tutto tornerà al maschile." La Presidente della Camera ha portato il suo saluto al convegno organizzato a Montecitorio dalla rete di giornaliste "Giulia" per presentare "Donne, grammatica e media", una guida realizzata ad uso delle redazioni. "Il problema non è che sia "cacofonico" dirlo al femminile. In realtà non si vuole assorbire il concetto - ha aggiunto la Presidente Boldrini - che se un mestiere è fatto da un uomo si declina al maschile, se è fatto da una donna si declina al femminile. Il lavoro dell'insegnante nella scuola primaria è svolto quasi sempre da donne, da maestre. Ma quando c'è un uomo a farlo nessuno lo chiamerebbe "maestra" solo perché è il genere di gran lunga prevalente nella categoria." "Questo lavoro è utile e importante - ha concluso la Presidente della Camera - e mi auguro che possa rilanciare un dibattito pubblico, perché non accettare la declinazione al femminile vuol dire non riconoscere un dato di fatto: che i tempi cambiano, che anche la lingua cambia, che non ci sono più i tabù di un tempo, che certe posizioni di responsabilità oggi possono essere per uomini e per donne, e che la donna può anche "osare" di volerle raggiungerle".

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