Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) è lo strumento con cui, a livello statale, vengono finanziati annualmente gran parte degli interventi dedicati alla sfera del sociale. Il Fondo, istituito nel 1998 dall'art. 59, co. 44, della legge 449/1997, è stato definito e rafforzato dalla legge 328/2000 che ha fra l'altro stabilito che le risorse annualmente attribuite al Fondo devono essere ripartite - con decreto del Ministro competente per le politiche sociali, sentiti i ministri interessati e d'intesa con la Conferenza Unificata Stato-regioni - tra le regioni, i comuni e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il FNPS, le cui risorse sono esposte in Tabella C della legge di stabilità, è istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (capitolo 3671).
Per il 2011, la legge di stabilità 2011 (legge 220/2010) ha stanziato per le politiche sociali 273,8 milioni di euro. Per effetto dell'art. 1, co. 13, della legge 220/2010, della cifra iniziale sono stati accantonati 55,8 milioni di euro in ragione dell'andamento dei proventi derivanti dalla cessione dei diritti d'uso delle frequenze per i servizi di comunicazione a banda larga. Tali accantonamenti sono stati resi definitivi dal decreto legge 98/2011. Con Decreto interministeriale del 17 giugno 2011, sono stati pertanto ripartiti 218 milioni di euro, di cui 39,5 milioni di euro al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Per il 2012, la legge di stabilità 2012 (legge 183/2011) ha disposto uno stanziamento del FNPS pari a 69,954 milioni di euro, che per effetto di accantonamenti, fra cui quello di 25,363 milioni di euro, ai sensi dell'art. 14, co. 2, del decreto legge 78/2010 riguardante la riduzione delle risorse statali spettanti alle regioni a statuto ordinario, è risultato pari a 43,722 milioni di euro. Le risorse sono state ripartite con il Decreto interministeriale 16 novembre 2012.
Nella riunione del 25 luglio 2012, la Conferenza delle regioni e delle province autonome, ha espresso la mancata intesa sullo schema di decreto di riparto del FNPS per l'anno 2012 come trasmesso dal Governo, chiedendo l'interlocuzione con l'esecutivo per ridiscutere il finanziamento delle politiche sociali. Successivamente, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nel Documento per una azione di rilancio delle politiche sociali del 6 ottobre 2012, ha evidenziato alcune osservazioni in materia di politiche sociali, sottolineando al contempo l'impossibilità, per i livelli di governo territoriali, di garantire, nel corso del 2013, il sistema dei servizi sociali sul territorio. In tal senso, le Regioni, per ripristinare sicurezza nell'ambito delle politiche sociali, hanno avanzato le seguenti proposte e richieste: 1) definizione degli Obiettivi di Servizio con indicazione di quelli da finanziare con priorità; 2) difesa dell'occupazione nel settore dei servizi alla persona: 3) superamento della frammentarietà dei finanziamenti, spesso di piccole entità, e allocazione di tutte le risorse dedicate al sociale in un unico Fondo non finalizzato; 4) istituzione di un tavolo di confronto composto dai Ministeri del Welfare/Salute e dalle Commissioni Politiche Sociali e Salute della Conferenza delle Regioni e P.A, che elabori proposte condivise e praticabili sulla non autosufficienza riconoscendola come un tema centrale all'interno delle politiche sociali.
Per l'anno 2013, l'art. 1, co. 271, della legge di stabilità 2013 (legge 228/2012), ha incrementato di 300 milioni di euro per l'anno 2013 lo stanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali. Le risorse effettivamente ripartite con il Decreto interministeriale 26 giugno 2013 sono poi state pari a 343,704 milioni di euro.
Per il 2014, il Fondo ha un finanziamento, esposto in Tabella C della legge di stabilità 2014 (legge 147/2013), pari a 317 milioni di euro.
In seguito, il Decreto 21 febbraio 2014 ha ripartito fra le regioni una somma pari a 297.417.713,00 euro, di cui:
Si ricorda di seguito il contenuto del decreto. Le Regioni devono utilizzare le risorse loro destinate per le aree di utenza e secondo i seguenti cinque i macro-obiettivi di servizio:
Inoltre, le risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali integrano nella programmazione le risorse attribuite alle regioni con:
Le Regioni devono monitorare e rendicontare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali gli interventi programmati a valere sulle risorse loro destinate. A tal fine, gli enti territoriali concorrono, nel rispetto dei sistemi informativi regionali, alla realizzazione del sistema informativo dei servizi sociali, a partire dai moduli in fase di sperimentazione del sistema informativo degli interventi per le persone non autosufficienti (SINA), del sistema informativo sulla cura e la protezione dei12. bambini e delle loro famiglie (SINBA) e del sistema informativo su interventi e servizi sociali a contrasto della povertà e dell'esclusione sociale (SIP).
Si ricorda che, nel febbraio 2014, in relazione all'espressione delle Intese sul Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e il Fondo Nazionale per le non autosufficienze, la Conferenza delle Regioni ha approvato un documento quale Intesa Quadro per le Politiche Sociali.
Le regioni chiedono:
La legge di stabilità 2015 (legge 190/2014), al co. 158, ha incrementato a regime il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) con uno stanziamento di 300 milioni di euro annui a decorrere dal 2015. Il finanziamento del Fondo esposto in Tabella C della stabilità 2015 è pari per il triennio di riferimento 2015-2017 a circa 13 milioni di euro.
Il Decreto 4 maggio 2015 ha poi assegnato per il 2015, euro 312.992.666 al FNPS, così ripartit :
Il decreto infine istituisce un gruppo di lavoro con le regioni e l'ANCI, costituito a cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che dovrà definire un Piano sociale nazionale triennale, volto ad individuare le priorità di finanziamento, l'articolazione delle risorse del Fondo, nonchè le linee di intervento e gli indicatori finalizzati a specificare gli obiettivi di servizio con i relativi flussi informativi. Il Piano dovrà essere adottato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Unificata. Successivamente all'adozione del Piano, le risorse complessivamente afferenti al FNPS potranno essere ripartite sulla base dei criteri stabiliti dal Piano stesso.
Fondo nazionale politiche sociali (in migliaia di euro)
Anno |
Tabella C – Legge Finanziaria/Stabilità |
Fondo nazionale politiche sociali come risultante dal decreto di riparto |
Quota regioni e Province autonome |
Decreto riparto |
2009
|
1.311.650 Nel fondo erano ancora allocate le risorse destinate al finanziamento degli interventi costituenti diritti soggettivi, pari a euro 842.000.000,00. |
1.420.580
|
518.226 |
25/11/2009 |
2010
|
1.169.258 Di cui euro 854.000.000,00 destinate al finanziamento degli interventi costituenti diritti soggettivi e riportati in Tabella C |
435.257 Ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge 191/2009 la quale stabilisce che, a decorrere dal 2010, gli oneri relativi ai diritti soggettivi sono finanziati da appositi capitoli di spese obbligatorie iscritti nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Dagli stanziamenti del Fondo, come riportati in Tabella C, sono state pertanto sottratte le risorse destinate al finanziamento dei diritti soggettivi. |
380.222 |
4/10/2010 |
2011
|
273.874 |
218.084 |
178.500 |
17/06/2011 |
2012
|
69.950 |
42.208 |
10.680 |
16/11/2012
|
2013 |
344.178 |
343.704 |
300.000 |
26/06/2013
|
2014
|
317.000 | 297.418 | 258.258 |
21/02/2014
|
2015 |
12.992 | 312.992 | 278.192 | 04/05/2015 |
Il Fondo istituito ai sensi dell'art. 19, co. 1, del decreto-legge 223/2006, è stato ridisciplinato dalla finanziaria 2007 che ha fra l'altro istituito l'Osservatorio nazionale sulla famiglia. Le risorse, allocate nello stato di previsione del MEF sul capitolo 2102 e destinate nel loro complesso alle politiche familiari, sono assegnate mediante un apposito decreto di riparto.
La materia politiche per la famiglia, nella strutturazione del bilancio statale, è ricompresa nella Missione 24 Diritti sociali, solidarietà sociale e famiglia, nello specifico Programma 24.7 "Sostegno alla famiglia" – Centro di responsabilità 15 "Politiche per la famiglia". Sebbene lo stanziamento del Fondo, nel suo complesso, sia allocato nello stato di previsione del MEF, dal 2010 i capitoli di riferimento sono il cap. 858, "Fondo per le politiche per la famiglia", del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri e il cap. 899, titolato "Somme da destinare ad interventi per attività di competenza statale relative al Fondo per le politiche per la famiglia", dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per quanto riguarda il 2010, a seguito dell'Intesa del 29 aprile 2010 in sede di Conferenza unificata, il decreto del 20 luglio 2010 ha stabilito il riparto delle risorse del Fondo per il 2010, ammontanti nel complesso a 174,288 milioni di euro. Per quanto riguarda le attività di competenza regionale e degli enti locali, i 100 milioni di risorse disponibili sono stati ripartiti con l'intesa in sede di Conferenza unificata del 7 ottobre 2010 che li ha destinati in via prioritaria, al proseguimento dello sviluppo ed al consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi per la prima infanzia e alla realizzazione di altri interventi a favore delle famiglie, assicurando che ad essi accedano prioritariamente le famiglie numerose o in difficoltà, sulla base della valutazione del numero e della composizione del nucleo familiare e dei livelli reddituali.
Dal 2011 il Fondo ha subito un forte ridimensionamento, legato, secondo quanto affermato dal MEF, alla necessità di alimentare il costituendo Fondo per il federalismo, con conseguente azzeramento dei trasferimenti di risorse al sistema delle autonomie.
I finanziamenti per il 2011, pari a 52,5 milioni di euro, ripartiti con Decreto 2 febbraio 2012, sono stati ritoccati più volte in diminuzione ad opera dei tagli derivanti dal decreto legge 78/2010 e dal decreto legge 225/2011, nonché dagli accantonamenti per la banda larga, che hanno determinato una consistenza effettiva del Fondo pari a 25 milioni euro.
La legge di stabilità 2012 (legge 183/2011), come indicato nella tabella C, per il 2012 stanzia per il Fondo per le politiche della famiglia 20,1 milioni di euro. Nel corso del 2012 tali risorse sono state incrementate attraverso specifiche intese.
Nel febbraio 2012 è stata infatti sottoscritta un'Intesa in sede di Conferenza unificata sull'utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di azioni per le politiche a favore della famiglia. I fondi, pari a 25 milioni di euro, spostati da precedenti capitoli di competenza statale e resi disponibili sui capitoli di pertinenza regionale e degli enti locali, sono stati messi a disposizione per garantire la continuità degli obiettivi di servizio relativi a: diffusione servizi per l'infanzia e presa in carico degli utenti dei servizi per l'infanzia (bambini 0-3 anni) e incremento della percentuale degli anziani beneficiari dell'assistenza domiciliare integrata (ADI) dall'1,6 per cento al 3,5 per cento. Ai sensi dell'articolo 4 dell'Intesa, l'utilizzo delle risorse è monitorato da un Gruppo paritetico composto da rappresentanti del Dipartimento per le politiche della famiglia, MEF, regioni e PA, ANCI e UPI. Successivamente, nel corso della Conferenza unificata del 19 aprile 2012 sono state sancite tre Intese in materia di famiglia: sul Piano nazionale sulla famiglia; sul riparto per il 2012 delle risorse del Fondo per le politiche della famiglia; sull'utilizzo di risorse da destinarsi al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia. L'ultima delle Intese ha stabilito i criteri di ripartizione delle risorse disponibili a valere sui capitoli di pertinenza Politiche della famiglia del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per complessivi 45 milioni di euro, da destinarsi al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e ad azioni in favore degli anziani e della famiglia. L'Intesa stabilisce le modalità di attuazione, i tempi di realizzazione degli interventi e il monitoraggio. Le Regioni concorrono ai finanziamenti secondo le rispettive disponibilità. Le risorse devono essere ripartite previa sottoscrizione di un accordo della durata di 24 mesi con ogni Regione con l'indicazione dei servizi socioeducativi e le azioni da finanziare in favore degli anziani e della famiglia. I decreti di riparto del 9 maggio 2012 hanno ripartito fra le regioni i complessivi 70 milioni (cifra risultante dai 45 milioni sommati alle risorse del Fondo). Quanto alla procedura per l'erogazione dei finanziamenti, l'intesa del 2 febbraio prevede che le risorse siano trasferite, in unica soluzione, alle Regioni a seguito di specifica richiesta, nella quale sono indicate le azioni da realizzare. L'intesa del 19 aprile prevede, invece, che le risorse siano erogate in due tranches, rispettivamente del 60% e del 40%, a seguito della sottoscrizione di accordi attuativi tra il Dipartimento per le politiche della famiglia e le singole Regioni e previa approvazione di specifici programmi regionali di intervento e relativo assenso dell'Anci.
La legge di stabilità 2013 (legge 228/2012) ha disposto uno stanziamento per il 2013 pari a 19,8 milioni di euro.
La legge di stabilità 2014 (legge 147/2013) ha finanziato il Fondo con una dotazione, per il 2014, pari a 21 milioni di euro.
Infine, la legge di stabilità 2015 (legge 190/2014), al co. 132, ha autorizzato, dal 2015,uno stanziamento a regime, pari a 5 milioni di euro, a valere sul Fondo delle politiche della famiglia. L'incremento è finalizzato al sostegno delle adozioni internazionali e intende garantire il pieno funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali. Il finanziamento del Fondo esposto in Tabella C della stabilità è pari a 18,261 milioni di euro per il 2015 e a 17,621 milioni di euro per il biennio 2016-2017.
Fondo nazionale per le politiche della famiglia (migliaia di euro)
Anno |
Tabella C – Legge Finanziaria/Stabilità |
Fondo nazionale politiche per la famiglia |
Quota regioni e Province autonome |
Decreto riparto |
2009 |
186.571 |
186.571 |
100.000 |
3/02/2009 |
2010 |
185.289 |
174.288 |
100.000 |
20/20/2010 |
2011 |
52.446 |
25.062 |
- |
2/02/2012
|
2012 |
31.391 |
45.000 |
70.000 |
Intese 2 febbraio e 19 aprile 2012 |
2013 | 19.784. | |||
2014 | 20.916 | |||
2015 | 18.261 |
Il Fondo per le politiche giovanili è stato istituito ai sensi dell'art. 19, co. 2, del decreto legge 223/2006, con una dotazione di 3 milioni di euro per l'anno 2006 e di dieci milioni di euro a decorrere dall'anno 2007. Il Fondo è stato istituito per promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale, nonché all'inserimento nella vita sociale, attraverso interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all'abitazione e all'accesso al credito per l'acquisto e l'utilizzo di beni e servizi. Il Fondo è destinato a finanziare azioni e progetti di rilevante interesse nazionale, nonché azioni e progetti destinati al territorio, individuati di intesa con le Regioni e gli Enti Locali.
L'art. 1, co. 1290, della legge finanziaria 2007 (legge 296/2006) ha incrementato il Fondo di 120 milioni di euro per gli anni 2007, 2008 e 2009. Successivamente l'art. 2, co. 1, del decreto legge 78/2010 ha disposto, dal 2011, una riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili di cui all'art. 21, co. 5, lettera b) della legge 196/2009.
Il decreto del 18 ottobre 2010 ha ripartito le risorse del Fondo per il 2010, pari a 81,087 milioni di euro, destinando alle azioni e ai progetti di rilevante interesse nazionale la somma di 33,2 milioni di euro e una quota di 48 milioni di euro circa al finanziamento delle azioni e dei progetti destinati al territorio.
Per il 2011 il Fondo, allocato nello stato di previsione del MEF al capitolo 2106, risulta ridotto legislativamente. La legge di stabilità 2011 (legge 220/2010), espone in Tabella C, una dotazione del Fondo pari a 12,8 milioni di euro, di cui 11 milioni di euro destinati alle azioni e ai progetti sul territorio. Le risorse sono state ripartite con Decreto 4 novembre 2011.
Per il 2012, la legge di stabilità 2012 ha assegnato al Fondo risorse pari a circa 8,2 milioni di euro, incrementate successivamente di circa 1,6 milioni di euro. Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 7 novembre 2012 ha ripartito le risorse.
Per il 2013, la legge di stabilità (legge 228/2012), ha assegnato al Fondo per le politiche della gioventù 6,2 milioni di euro, ripartiti con decreto 19 novembre 2013.
Per il 2014, la dotazione del fondo determinata dalla tabella C della legge di stabilità (legge 147/2013) è pari a 16,8 milioni di euro. L'Intesa del 10 luglio 2014 ha ripartito le risorse.
La dotazione del Fondo, esposta in Tabella C della legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) è, per il 2015, pari a 5,8 milioni di euro.
Fondo nazionale per le politiche giovanili (migliaia di euro)
Anno |
Tabella C – Legge Finanziaria/Stabilità |
Fondo nazionale politiche giovanili |
Quota regioni e Province autonome |
Decreto riparto/Intesa |
2009 |
Finanziaria 2007 130.000 |
130.000. |
- |
- |
2010 |
81.087 |
81.087 |
37.421 |
Intesa 7/10/2010 |
2011 |
32.909 |
12.787 |
10.941 |
Decreto riparto 4/11/2011 |
2012 |
8.180 |
+ 1.661 assegnate con decreto del MEF n. 21910 del 24 maggio 2012; ; + 0, 849 quota parte delle economie risorse 2011 |
-6.783 trasferiti alle regioni con decreto n. 39761 in data 1° giugno 2012; 0,849 trasferiti alle province con il decreto di riparto |
Decreto riparto 7/11/2012 |
2013 | 6.208 | 5.278.360,00 |
per le regioni euro 3.298.447,16; per i comuni euro 659.795,00; per le province a euro 264.445,84; non sono dovute erogazioni alle province autonome
|
Decreto riparto 19/11/2013
|
2014 | 16.772 | 13.665.714,00 |
per le regioni euro 7.106.171,28, per i comuni euro 2.733.142,80; per le province euro 1.093.257,12
|
Intesa 10 luglio 2014
|
2015 | 5.761 |
La legge 28 agosto 1997, n. 285 ha sollecitato e sostenuto la progettualità orientata alla tutela e alla promozione del benessere dei bambini e dei ragazzi attraverso l'istituzione di un Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza suddiviso tra le Regioni (70%) e 15 Città riservatarie (30%), chiamando gli enti locali e il terzo settore a programmare insieme e a diffondere una cultura di progettazione concertata e di collaborazione interistituzionale.
In seguito, la legge finanziaria 2007 (legge 296/2006) ha disposto, all'art. 1, co. 1258, che la dotazione del Fondo, limitatamente alle risorse destinate alle 15 Città riservatarie, fosse determinata annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria e ne ha indicato, a decorrere dal 2008, una allocazione e uno stanziamento autonomo (capitolo 3527 nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali). Pertanto le risorse oggi allocate nel Fondo per l'infanzia e l'adolescenza sono destinate esclusivamente ai progetti da realizzare nelle 15 città riservatarie. Le ulteriori risorse destinate all'infanzia e all'adolescenza, continuano a confluire, indistintamente, nel Fondo nazionale per le politiche sociali.
Oggi le 15 Città riservatarie - Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Taranto, Torino, Venezia - costituiscono una sorta di nucleo fondante per le politiche della legge 285 e rappresentano un laboratorio di sperimentazione in materia di infanzia e adolescenza. Il trasferimento delle risorse avviene con vincolo di destinazione, quindi i finanziamenti della legge 285 sono collegati alla progettazione dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza. Tra gli strumenti promossi dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la buona riuscita della sperimentazione 285, vi è il Tavolo di coordinamento tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Città riservatarie e la Banca dati dei progetti.
La legge di stabilità 2013 (legge 228/2012) ha destinato al Fondo, per il 2013, 39,6 milioni di euro.
La legge di stabilità 2014 (legge 147/2013) ha disposto, per il 2014, una dotazione pari a 30,6 milioni di euro.
La dotazione del Fondo, esposta in Tabella C della legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) è, per il 2015, pari a 28,7 milioni di euro.
Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (migliaia di euro)
Anno |
Tabella C – Legge Finanziaria |
Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza |
Decreto riparto/Intesa |
2009 |
43.892 |
43.751 |
17 settembre 2009 |
2010 |
39.964 |
39.964 |
11 marzo 2010 |
2011 |
39.204 |
35.188 |
25 maggio 2011 |
2012 |
39.960 |
39.960 |
24 febbraio 2012 |
2013 | 39.567 | 39.167 | |
2014 | 30.600 | 30.688 | |
2015 | 28.709 |
L'art. 1, co. 1264, della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) ha istituito il Fondo per le non autosufficienze presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (capitolo 3538), configurandolo come un contributo alle politiche regionali in materia, per la realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali nell'ambito dell'offerta integrata dei servizi socio-sanitari in grado di garantire i livelli essenziali delle prestazioni assistenziali a favore delle persone non autosufficienti. Le risorse, aggiuntive rispetto a quelle già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle Regioni, nonché da parte delle autonomie locali, sono state finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell'assistenza socio-sanitaria.
Le risorse assegnate al Fondo per il 2010, ripartite con decreto, erano pari ad euro 400 milioni. Il decreto 4 ottobre 2010 ha ripartito fra le regioni le risorse del fondo utilizzando criteri basati, nella misura del 60 per cento, su indicatori relativi alla popolazione residente, per regione, d'età pari o superiore a 75 anni e per il restante 40 per cento sui criteri utilizzati per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali come individuati dall'articolo 20, comma 5, della legge 328/2000.
Per il 2011 e il 2012, non è stato previsto il rifinanziamento organico del Fondo.
Per il 2013, la legge di stabilità 2013 (legge 228/2012), al comma 151, autorizza la spesa di 275 milioni di euro per l'anno 2013, per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e dispone che ulteriori 40 milioni confluiscano nel Fondo dai risparmi attesi dal piano straordinario di verifiche INPS sulle invalidità. Per quanto riguarda le finalità, il decreto di riparto del 20 marzo 2013 ha previsto che le Regioni utilizzino le risorse prioritariamente, e comunque per una quota non inferiore al 30%, per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da SLA.
L'art. 1, co. 83, della legge di stabilità 2013 ha previsto che l'INPS, per il periodo 2013-2015 - nell'ambito dell'ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, realizzi un piano di 150.000 verifiche straordinarie annue, aggiuntivo rispetto all'ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità. Per quanto concerne le risorse derivanti dall'attuazione del suddetto piano straordinario di verifiche, sono destinate ad incrementare il Fondo per le non autosufficienze sino alla concorrenza di 40 milioni di euro annui.
Per il 2014, la legge di stabilità per il 2014 (legge 147/2013), co. 199-200, conferma un finanziamento di 275 milioni di euro per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, inclusi quelli a sostegno delle persone affette da SLA e di ulteriori 75 milioni di euro, sempre per il 2014, come aggiunta alle risorse ordinariamente previste dal Fondo, da finalizzare per interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, incluse quelle affette da SLA. Il decreto 7 maggio 2014 ha destinato una quota alle regioni e alle province autonome di 340 milioni, ripartita con gli stessi criteri dell'anno passato: 60% in base alla popolazione residente di età uguale o superiore a 75 anni; 40% sulla base dei criteri utilizzati per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali. La legge di stabilità 2014 indicava inoltre un vincolo di destinazione delle risorse: 75 milioni destinati esclusivamente ai disabili gravissimi, ai quali è stata attribuita anche una quota del 30% delle risorse restanti, pari a 275 milioni. Le risorse del Fondo non autosufficienza sono utilizzate su cinque versanti: servizi per l'accesso e la presa in carico dalla rete assistenziale; servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio; servizi a carattere comunitario per la prima infanzia; servizi a carattere residenziale per le fragilità; misure di inclusione sociale e di sostegno al reddito. Una quota di 10 milioni è stata inoltre attribuita al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per lo sviluppo di azioni di natura sperimentale volte all'attuazione del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, relativamente alla linea di attivita' n. 3, «Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società».
La legge di stabilità 2015 (legge 190/2014), al co. 159, ha incrementato Fondo per le non autosufficienze di 400 milioni per il 2015 e di 250 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. Lo stanziamento del Fondo è finalizzato anche al finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Il Decreto 14 maggio 2015 Ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al Fondo per le non autosufficienze, per l'anno 2015 ha poi assegnato al Fondo 400 milioni di euro per il 2015, di cui una quota pari a 390 milioni, alle Regioni, e, una quota pari a 10 milioni di euro, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Anno |
Tabella C – Legge Finanziaria |
Fondo nazionale per le non autosufficienze |
Quota regioni e Province autonome |
Decreto riparto/Intesa |
2009 |
400.000 |
400.000 |
399.000 |
Decreto 6 agosto 2008 |
2010 |
400.000 |
400.000 |
380.000 |
Decreto 4 ottobre 2010 |
2011 L.220/2010 Art. 1,co. 40 |
- |
100.000 dal Fondo per le esigenze urgenti e indifferibili |
100.000 |
Decreto 11 novembre 2011 |
2012 D.L. 95/2012 Art. 23,co. 8 |
- |
Somma, da definire con D.P.C.M., dal Fondo per le esigenze urgenti e indifferibili. Si rileva che il Fondo è stato completamente definanziato dalla legge di stabilità 2013. |
- |
- |
2013 Legge di stabilità 2013 Art. 1, co. 83 Art. 1, co. 151 |
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Fino alla concorrenza di 40.000 275.000 |
275.000 |
Decreto 20 marzo 2013 |
2014
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275.000
75.000 |
350.000 |
334.560 destinati alle regioni 5.440 destinati alle PA |
Decreto 7 maggio 2014
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2015 |
400.000 |
400.000 |
390.000 destinati alle regioni 10.000 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
Decreto 14 maggio 2015
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