Il Consiglio europeo del 22 maggio 2013 ha esaminato questioni relative all'energia e alla fiscalità e ha fatto il punto, senza adottare conclusioni, sull'andamento dei lavori relativi alla nuova architettura dell'Unione economica e monetaria, sulla base della tabella di marcia fissata dal Consiglio europeo di dicembre 2012.
Energia
A questo riguardo, il Consiglio europeo ha ribadito l'importanza:
- del pieno recepimento da parte degli Stati membri che non vi abbiano già provveduto del terzo pacchetto energia (recepito dall'Italia con il d. lgs. 1° giugno 2011, n. 93) e della direttiva sulle energie rinnovabili (recepita con il d. lgs. 3 marzo 2011, n. 28) e dell'applicazione dei rimanenti codici di rete, nonché dell'attuazione del regolamento sulla sicurezza degli approvvigionamenti di gas;
- di agire in maniera più incisiva sul lato della domanda e sullo sviluppo delle tecnologie energetiche,anche attraverso l'elaborazione da parte degli Stati membri di piani nazionali per un rapido sviluppo delle reti elettriche intelligenti (smart grids) e dei contatori intelligenti (smart meters);
- di rafforzare il ruolo e i diritti dei consumatori, con particolare riferimento alle posizioni più deboli;
- di sollecitare la Commissione a presentare orientamenti sui meccanismi di regolazione della capacitàe sul problema dei flussi di energia non programmati;
- di assicurare un continuo scambio di informazioni tra gli Stati membri relativamente alle più importanti decisioni assunte in materia energetica;
- l'adozione, nel corso del prossimo autunno, del regolamento relativo alle reti transeuropee dell'energia e la relativa individuazione dei progetti prioritari di interesse comune, per sostenere lo sforzo di conseguire l'obiettivo dell'interconnessione di almeno il 10% della capacità di produzione elettrica installata;
- l'approvazione della proposta di direttiva sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi;
- la revisione delle regole sugli aiuti di Stato per consentire investimenti mirati nel settore energetico e in quello ambientale;
- la presentazione da parte della Commissione di orientamenti su regimi di sostegno a favore delle energie rinnovabili;
- il potenziamento del finanziamento dell'efficienza delle infrastutture energetiche attraverso misure, a livello nazionale e di UE, quali i fondi strutturali, le obbligazioni di progetto ( project bond) e un maggior sostegno da parte della BEI;
- il potenziamento del finanziamento proveniente soprattutto dal mercato;
- un miglior coordinamento tra l'UE, gli Stati membri e l'industria nello sviluppo delle tecnologie energetiche e delle sinergie con le telecomunicazioni intelligenti (TIC);
- sviluppare ulteriormente le fonti rinnovabili, assicurandone l'efficienza sotto il profilo dei costi e la piena integrazione nel mercato interno;
- valutare un ricorso più sistematico alle fonti interne di energia, on shore e off shore;
- rafforzare la collaborazione tra gli Stati membri, anche con riguardo alla dimensione internazionale della politica energetica dell'UE;
- assicurare la piena applicazione della direttiva sull'efficienza energetica degli edifici.
- esaminare la questione del nesso contrattuale dei prezzi del gas e del petrolio;
- dedicare un'attenzione specifica alle questioni energetiche nell'ambito della riunione del Consiglio europeo di febbraio 2014, dedicata alla competitività e politica industriali, anche sulla base di un'analisi della composizione dei fattori determinanti dei prezzi e dei costi dell'energia negli Stati membri che la Commissione presenterà entro la fine del 2013.
Fiscalità
Il Consiglio europeo ha concentrato l'attenzione sugli interventi da adottare per lottare contro l'evasione e la frode fiscale, combinando azioni a livello europeo e nazionale. Al riguardo il Consiglio europeo, anche sulla base delle conclusioni sul tema del Consiglio ECOFIN del 14 maggio scorso, attribuisce carattere prioritario:
- prende atto, a livello di UE, che la Commissione europea intende presentare entro giugno una proposta di revisione della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa in materia fiscale, per estenderne l'applicazione a tutte le tipologie di reddito;
- invita l'UE a svolgere un ruolo chiave nella promozione dello scambio automatico di informazioni come nuova normativa internaionale, sfruttando lo slancio impresso dalla recente iniziativa di cinque Paesi dell'UE (Italia, Germania, Francia, Spagna e regno Unito), a cui si sono successivamente associati altri 12 Paesi membri (Belgio, Danimarca, Finlandia, , Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia), intesa ad avviare un progetto pilota per lo scambio di informazioni sui risparmi dei non residenti, sul modello degli accordi FACTA (foreign account tax compliance act) stipulati con l'amministrazione statunitense. Infine, il Consiglio europeo accoglie con favore gli sforzi in atto in sede di G8, G20 e OCSE per svliluppare una norma globale;
Si ricorda che il negoziato nel Consiglio dell'UE è stato a lungo bloccato a causa dell'opposizione diLussemburgo e Austria. I Governi dei due Paesi hanno da sempre manifestato contrarietà a qualsiasi ipotesi di attenuazione del segreto bancario, ma nelle ultime settimane si è registrata una cauta apertura verso l'introduzione di un sistema di scambio delle informazioni. Va altresì sottolineato che l'adozione della nuovsa normativa UE renderebbe inefficaci eventuali accordi bilaterali stipulati da Paesi UE con Paesi terzi (in primo luogo la Svizzera) e finalizzati alla tassazione dei redditi dei cittadini dei medesimi Paesi che hanno investito i propri capitali in territorio elvetico;
Il piano d'azione, accompagnato da due raccomandazioni agli Stati membri, rispettivamente sui paradisi fiscali e la pianificazione fiscale aggressiva, invita gli Stati membri a introdurre nel proprio ordinamento giuridico una clausola di salvaguardia contro la doppia imposizione, per evitare che essi si traducano in un'assenza totale di imposizione nonché ad individuare, utilizzando criteri comuni, i paradisi fiscali e di inserirli in apposite "liste nere";
Il Consiglio europeo del 27-28 giugno
La prossima riunione ordinaria del Consiglio europeo si svolgerà il 27-28 giugno a Bruxelles. Sebbene l'ordine del giorno della riunione non sia disponibile, in quanto sarà predisposto prossimamente, anche sulla base degli esiti della riunione del 22 maggio, sui ricorda che il Consiglio europeo di giugno è di norma dedicato ai temi economico-finanziari, con particolare riferimento alla fase conclusiva del ciclo del semestre europeo di coordinamento ex ante delle politiche economiche.
Il Consiglio europeo dovrebbe infatti avallare le raccomandazioni specifiche per Paese in materia di politica economica che saranno presentate dalla Commissione europea il 29 maggio prossimo, sulla base dell'esame dei Programmi di stabilità e dei Piani nazionali di riforma inviati dagli Stati membri.
Secondo le indicazioni e le richieste di alcuni Governi (in primo luogo, il Governo italiano), e come confermato dalle dichiarzioni del Presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, a margine della riunione, il Consiglio di giugno dovrebbe dibattere misure connesse ad una nuova strategia per la crescita e la lotta contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile.