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Le modifiche urgenti alle procedure fallimentari (decreti-legge n. 83 del 2015 e n. 59 del 2016)
informazioni aggiornate a martedì, 16 febbraio 2016

Con decreto del Ministro della giustizia, il 28 gennaio 2015 è stata nominata la Commissione per la riforma delle procedure concorsuali, composta da magistrati, docenti universitari e professionisti, presieduta da Renato Rordorf, presidente della I Sezione Civile della Corte di Cassazione e supportata da un Comitato scientifico. Alla Commissione, in carica per tutto il 2015, è stato assegnato il compito di analizzare organicamente il complesso delle normative in tema di procedure concorsuali e crisi d'impresa per monitorarne gli effetti e valutare la necessità di ulteriori eventuali interventi di riordino da sottoporre al Ministro.

I lavori della Commissione hanno determinato il Governo ad intervenire sulle procedure concorsuali anzitutto con il decreto-legge n. 83 del 2015, che è intervenuto nuovamente sulla disciplina del concordato per:

  • facilitare l'accesso dell'impresa in crisi a nuovi finanziamenti, essenziali per consentire il proseguo dell'attività imprenditoriale;
  • introdurre elementi di concorrenza, consentendo la presentazione di offerte alternative, rispetto al piano di concordato, per l'acquisto dell'azienda o di specifici beni e proposte di concordato alternative a quella presentata dall'imprenditore. In tali casi, la riforma obbliga il debitore a dare esecuzione al concordato omologato, anche quando sia stato presentato da uno o più creditori, pena l'intervento del commissario giudiziale o addirittura di un amministratore giudiziario.

Il provvedimento, tra le altre misure, disciplina l'accordo di ristrutturazione dei debiti con banche e intermediari finanziari.

Dopo la presentazione alla Camera del disegno di legge delega A.C. 3671, per la riforma complessiva delle procedure concorsuali, e nelle more dell'esame parlamentare del provvedimento, il Governo ha emanato il decreto-legge n. 59 del 2016 che, oltre a intervenire a favore degli investitori in banche in liquidazione, contiene anche disposizioni che apportano modifiche puntuali alla legge fallimentare, con la dichiarata finalità di velocizzare le procedure. In particolare, il provvedimento potenzia l'impiego delle modalità telematiche, applicate anche alle udienze dei creditori, e accelera la ripartizione dell'attivo, consentendola anche in presenza di impugnazioni, purché venga presentata una idonea fideiussione.

Con decreto del Ministro della giustizia, il 28 gennaio 2015 è stata nominata la Commissione per la riforma delle procedure concorsuali, composta da magistrati, docenti universitari e professionisti, presieduta da Renato Rordorf, presidente della I Sezione Civile della Corte di Cassazione e supportata da un Comitato scientifico. Alla Commissione, in carica per tutto il 2015, è stato assegnato il compito di analizzare organicamente il complesso delle normative in tema di procedure concorsuali e crisi d'impresa per monitorarne gli effetti e valutare la necessità di ulteriori eventuali interventi di riordino da sottoporre al Ministro.

I lavori della Commissione hanno determinato il Governo ad intervenire sulle procedure concorsuali anzitutto con il decreto-legge n. 83 del 2015, che è intervenuto nuovamente sulla disciplina del concordato per:

  • facilitare l'accesso dell'impresa in crisi a nuovi finanziamenti, essenziali per consentire il proseguo dell'attività imprenditoriale;
  • introdurre elementi di concorrenza, consentendo la presentazione di offerte alternative, rispetto al piano di concordato, per l'acquisto dell'azienda o di specifici beni e proposte di concordato alternative a quella presentata dall'imprenditore. In tali casi, la riforma obbliga il debitore a dare esecuzione al concordato omologato, anche quando sia stato presentato da uno o più creditori, pena l'intervento del commissario giudiziale o addirittura di un amministratore giudiziario.

Il provvedimento, tra le altre misure, disciplina l'accordo di ristrutturazione dei debiti con banche e intermediari finanziari.

Dopo la presentazione alla Camera del disegno di legge delega A.C. 3671, per la riforma complessiva delle procedure concorsuali, e nelle more dell'esame parlamentare del provvedimento, il Governo ha emanato il decreto-legge n. 59 del 2016 che, oltre a intervenire a favore degli investitori in banche in liquidazione, contiene anche disposizioni che apportano modifiche puntuali alla legge fallimentare, con la dichiarata finalità di velocizzare le procedure. In particolare, il provvedimento potenzia l'impiego delle modalità telematiche, applicate anche alle udienze dei creditori, e accelera la ripartizione dell'attivo, consentendola anche in presenza di impugnazioni, purché venga presentata una idonea fideiussione.