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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 giugno 2014
261.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-1942 De Lorenzis: Sulle problematiche occupazionali connesse alla fornitura di servizi al sito della Marina militare (Maricentro) di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La Difesa ha stipulato un contratto (n. 363 rep. in data 30 novembre 2012) con un raggruppamento di imprese, la cui capofila è la ditta «Dussmann Service Srl», nel settore della ristorazione, per tutti i comandi/enti delle Forze armate di Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia, tra cui è ricompresa l'area di Taranto.
  Per quanto riguarda il settore delle pulizie, il relativo servizio di tutti i comandi/enti della marina, collocati nell'area di giurisdizione del Dipartimento della Marina militare di Taranto, è stato affidato alla stessa «Dussmann Service Srl».
  Prezzi e condizioni sono stabiliti nell'accordo quadro (n. 44 rep. del 22 marzo 2010) di durata quadriennale stipulato dalla Marina Militare. Il predetto atto negoziale, discendente da un bando di gara sviluppato nel 2008 ha comportato un onere economico al quale le assegnazioni finanziarie inizialmente dedicate sono state conformi ai parametri indicati nell'accordo in parola ed è stato così possibile darvi piena attuazione. Tuttavia, a partire dall'E.F. 2011 sino ad oggi, le «risorse da destinare alla Marina militare di Taranto» hanno purtroppo subito una graduale flessione a causa dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica.
  In tale contesto si inseriscono i necessari lavori di ristrutturazione della mensa di Maricentro Taranto, per i quali l'amministrazione militare ha dato formale avviso alla ditta Dussmann della temporanea chiusura della stessa per le attività di rifacimento. È stato quindi aggiudicato l'appalto integrato per il progetto esecutivo e per i lavori che, come ricordato dall'Onorevole interrogante, avranno una durata presunta di 400 giorni solari a partire dalla data d'inizio degli stessi.
  Pur nella considerazione che le strutture della mensa torneranno disponibili al termine dei lavori di adeguamento, allo stato nulla è stato ancora deciso circa le modalità di gestione (diretta o in «outsourcing»), in quanto le scelte future avverranno in funzione delle reali disponibilità, complessivamente intese in termini di risorse sia umane che finanziarie.
  Passando ora ad esaminare più analiticamente i quesiti formulati nell'atto, si rappresenta quanto segue.
  Con riferimento alle iniziative «per salvaguardare l'occupazione e il reddito dei dipendenti a rischio licenziamento», per quanto di competenza la Difesa ha sempre operato in un'ottica di collaborazione per valutare ogni possibile ipotesi di soluzione, tenendo informate sia le organizzazioni sindacali che la ditta interessata.
  In merito, invece, a quanti «casi di rischio licenziamento si prefigurano a Taranto nel 2014 nei settori che prestano servizio nelle Forze armate», si tratta, come evidente, di questioni che involgono scelte strategiche di politica industriale proprie della governarne di aziende private, che non consentono la possibilità di fare previsioni di alcun tipo.Pag. 55
  Con riferimento, poi, «alla internalizzazione parziale o completa dei servizi delle forze armate», a seguito della progressiva riduzione dei volumi finanziari resi disponibili, l'Amministrazione militare si trova nella necessità di razionalizzare gli impegni gravanti sullo specifico capitolo di bilancio, facendo ricorso alle apposite clausole contrattuali che consentono di rimodulare l'assetto organizzativo dei servizi mensa implementati presso le mense obbligatorie di servizio, valutando caso per caso, in ragione delle effettive disponibilità finanziarie.
  Sulla base di tali valutazioni, è stato ritenuto necessario escludere Mariscuola Taranto dall'elenco dei comandi fruitori del servizio di ristorazione, per passare ad una forma di gestione diretta del servizio per il 2014.
  Per quanto riguarda «il numero totale di dipendenti di aziende private che in appalto a Taranto e provincia prestano servizio presso strutture militari», si rende noto che, relativamente ai contratti in argomento, si tratta di «obbligazioni di risultato» e non di «obbligazioni di mezzo», per cui non si è a conoscenza del numero di unità che viene impiegato, trattandosi come evidente di attività per le quali le ditte affidatarie, di volta in volta, decidono la quantità di personale da impiegare, per assicurare prestazioni adeguate al servizio da rendere.
  Con riferimento a «quali aziende private sono coinvolte nel fornire servizi alla difesa», si sottolinea che per quanto riguarda il vettovagliamento e pulizie la ditta affidataria risulta essere la «Dussmann Service Srl», mentre per la manovalanza la società è la «Teoma Soc. Coop».
  Avuto riguardo, invece, alla «spesa complessiva che il Ministero/i impiegano per tali appalti», si precisa che per il 2013 relativamente al vettovagliamento la spesa è stata di 4.200.000 euro, mentre per la pulizia è stata di 2.297.000 euro.
  Non si è a conoscenza, infine, «di proposte o progetti alternativi alla grande industria al fine di diversificare e ampliare il numero di attività economiche a Taranto».

Pag. 56

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02048 Basso: Sul mantenimento della stazione dell'Arma dei carabinieri presso il comune di Cogoleto.
Interrogazione n. 5-02077 Basso: Sul mantenimento della stazione dell'Arma dei carabinieri presso il comune di Cogoleto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Arma dei Carabinieri, pur in un momento storico contraddistinto da particolari difficoltà congiunturali, continua a perseguire l'obiettivo di garantire sicurezza ed efficienza con la massima economicità.
  Per il perseguimento di tale obiettivo, l'Arma:
   investe prioritariamente sulla riconfigurazione del dispositivo, con particolare attenzione alle strutture logistiche, amministrative e di comando;
   potenzia i reparti preposti alle investigazioni e valorizza le capacità operative dell'organizzazione territoriale, con specifico riferimento alle Stazioni e alle Tenenze Carabinieri, che restano tra le più concrete e immediate espressioni di vicinanza ai cittadini;
   sottopone a sistematici adeguamenti la distribuzione dei presidi sul territorio, attraverso un'analisi che tiene conto di parametri riferiti alla popolazione, alla delittuosità, agli aspetti di carattere infrastrutturale/logistico e alla mobilità, in piena sintonia con le altre Forze di polizia e d'intesa con gli orientamenti dei Prefetti.

  In tale ottica, in data 1o febbraio 2014, è stata data attuazione all'accorpamento della Stazione Carabinieri di Cogoleto a quella di Arenzano che, pertanto, ha acquisito interamente la competenza territoriale del reparto soppresso.
  Nel merito, si precisa che, a seguito della sopraggiunta esecutività di un provvedimento di sfratto dell'immobile sede della Stazione dei Carabinieri di Cogoleto, questa, nell'ambito del programma di razionalizzazione dei dispositivi territoriali nella provincia di Genova, è ripiegata, dal gennaio 2010, nella struttura della Compagnia di Arenzano che dista 2 chilometri.
  Il sindaco del comune di Cogoleto ha espresso, in più occasioni, rammarico per tale decisione ed ha avanzato diverse proposte per la realizzazione di una nuova sede del reparto.
  Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi da più parti, le varie ipotesi non hanno potuto avere esito favorevole, anche a causa della difficoltà per il Comune di elaborare un progetto economicamente percorribile, alla luce dell'attuale cornice legislativa in tema di finanza locale.
  In particolare, tra le ipotesi prospettate dal sindaco di Cogoleto, quella di realizzare la nuova sede nell'area dell'ex fabbrica «Tubi Ghisa» – l'ultima in ordine di tempo – non è stata accolta, in quanto la proposta non era corredata da un progetto tecnico e dai necessari elementi di valutazione afferenti all'eventuale canone di locazione e alle spese per le utenze.
  Nel corso, quindi, della riunione del comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica del 16 maggio 2013, cui hanno partecipato i sindaci di Cogoleto e di Arenzano per valutare, appunto, la proposta dell'accorpamento della Stazione Pag. 57di Cogoleto al presidio di Arenzano, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, preso atto della non praticabilità di una soluzione alternativa, ha espresso parere favorevole all'iniziativa.
  Anche la prefettura di Genova ha ritenuto condivisibile l'ipotesi dell'accorpamento, ritenendo prevalenti, nella ponderazione dei vari profili sollevati, le esigenze di contenimento della spesa pubblica e della maggiore funzionalità ed efficienza.
  Sebbene il sindaco di Cogoleto abbia, successivamente, ribadito la proposta del comune per la collocazione della Stazione nell'area dell'ex stabilimento «Tubi Ghisa», tale richiesta, tuttavia, non prendeva in esame le problematiche che in passato avevano reso la stessa proposta non percorribile.
  Si rassicura l'interrogante, comunque, che la Compagnia di Arenzano è dotata di servizi a più alto standard tecnico rispetto a quelli di cui può disporre una piccola stazione, oltre ad essere stata potenziata con unità aggiuntive di personale allo scopo di ottimizzare le attività di controllo nell'intero ambito territoriale di competenza avvalendosi di un organico idoneo a perseguire tale scopo.