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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 agosto 2014
287.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00365 Duranti: Sull'attuazione del Piano Brin.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione,
   premesso che:
    gli Arsenali della Marina militare rappresentano un patrimonio da salvaguardare nell'interesse generale per l'importanza che rivestono, quali strutture strategiche di supporto delle forze navali ed essendo rilevanti realtà socio-economiche per i territori;
    il supporto logistico della Marina militare e il suo cuore tecnico sono sostanzialmente basati sugli Arsenali, la cui efficienza è indispensabile per il buon funzionamento della flotta navale che, data la sua intrinseca complessità, necessita della disponibilità di sufficienti risorse finanziarie e soprattutto della massima efficienza delle strutture di supporto tecnico-logistico;
    negli anni, i fondi per l'esercizio nel bilancio della difesa sono stati regolarmente ridotti determinando il degrado delle infrastrutture degli Arsenali. A tale riduzione va aggiunto il blocco del turn over e l'età media dei dipendenti che ormai si attesta oltre i 53 anni;
    per i motivi appena accennati la Marina militare, a decorrere dal 2007, ha predisposto un piano pluriennale di ammodernamento e messa in norma degli Arsenali e degli stabilimenti di lavoro, meglio noto come «piano Brin», con lo scopo di assicurare la funzionalità e la piena operatività delle basi della Marina;
    con il «piano Brin» si sono voluti rivisitare i piani infrastrutturali e impiantistici industriali proposti nel passato e mai realizzati per mancanza di fondi, cercando di associare all'adeguamento ed alla ristrutturazione delle infrastrutture e degli impianti connessi con l'ammodernamento dei sistemi d'arma e un razionale e funzionale accorpamento delle lavorazioni;
    con riferimento all'Arsenale di Taranto, che ricopre un ruolo centrale e fondamentale sia perché sede di stazionamento della squadra navale sia perché polo di manutenzione e sostegno delle unità, con il «piano Brin» è stato previsto lo stanziamento di fondi pari a 75,68 milioni di euro per il 2012, 11,5 milioni di euro per il 2013 e sono stati messi in preventivo lavori per 40 milioni di euro fino al 2018;
    il suddetto piano, pensato come crocevia per la prosecuzione delle attività garantendo a regime costi di gestione contenuti, prevede la ristrutturazione dei bacini e di tre grandi officine polifunzionali. Inoltre, era inizialmente previsto un piano energetico complessivamente composto da 16 progetti per un importo di 500 milioni di euro (impianti fotovoltaici e sostituzione di vecchi impianti in favore di apparecchiature di nuove generazione);
    ad oggi, il progetto di sviluppo correlato al «piano Brin» per l'Arsenale di Taranto ha evidenziato numerose criticità che hanno compromesso il rispetto della tabella di marcia inizialmente prevista pregiudicando anche i lavoratori delle ditte private coinvolte, dati i ritardi nella liquidazione delle spettanze per le opere già effettuate che hanno generato, in taluni casi, l'apertura delle procedure per la dichiarazione dello stato di fallimento delle stesse;Pag. 15
    il 7 gennaio 2014 si è tenuto a Taranto un tavolo tecnico che ha prodotto la seguente agenda:
     1. spostamento personale DSA presso DAM;
     2. spostamento nucleo presenza UPE da piano terra a primo piano palazzina UPE DSA;
     3. polifunzionale 1: «Inviata documentazione di inizio attività a Marivigilanza. A valle della risposta, previsto inizio lavorazioni con 24 addetti. In corso esternalizzazione per progettazione/adeguamento impianto antincendio. In corso attività contrattuale relativa ad alcuni interventi strutturali di rinforzo e per l'eliminazione infiltrazione acque meteoriche»;
     4. polifunzionale 2: «Prevista PE fine febbraio»;
     5. polifunzionale 3: «Prevista consegna giugno 2014»;
     6. polifunzionale 4: «GENIODIFE ha rescisso il contratto con la ditta aggiudicatrice»;
     7. palazzina UPE: «Approvato progetto preliminare. Affidate verifiche sismiche. Attesa approvazione Sovrintendenza PD»;
     8. rifacimento Rete Idrica Zona Generale: «Previsto completamento attività fine 2014»;
     9. ristrutturazione ed adeguamento dell'ex reparto zincatura da adibire a laboratorio fisico elettrico: «Attività iniziata»;
     10. palazzina ex DTL: «Attesa approvazione PE cura GENIODIFE e Sovrintendenza»;
     11. locali igienici officina Artiglieria: «Interdetti per motivi di sicurezza. In corso pratica acquisizione prefabbricati a uso spogliatoi e locali igienici»;
     12. nuova officina Artiglieria: «In corso valutazione cura GENIODIFE progetto definitivo»;
     13. bacino Ferrati: «Collaudo in corso»;
     14. uffici DSA: «Previsto trasferimento personale DSA al primo piano della palazzina DAM»;
     15. mensa n. 1 «Prevista ripresa attività fine febbraio»;
     16. lavanderia: «Imminente ripresa attività presso Caserma Gran Guardia. In corso trasferimento macchinari»;
     17. nuova organizzazione MARIGENIMIL;
    rispetto all'agenda del 7 gennaio appena esposta, ad oggi risulta sbloccata la situazione della mensa n. 1, riaperta a fine aprile;
    nello specifico si segnalano il fallimento della ditta aggiudicataria della officina polifunzionale n. 2 (con lavori al 50 per cento di avanzamento e permanenza dell'area cantierizzata) che ha reso necessario il riavvio ex novo dell'iter contrattuale, compresa la fase progettuale, ed il fallimento della ditta incaricata della ristrutturazione della rete di alimentazione a media e bassa tensione, che ha provocato l'interruzione dei lavori al 60 per cento di avanzamento, comportando anche in questo caso la necessità di procedere a nuovo affidamento oltre alla permanenza all'interno dello stabilimento di zone recintate e cantierizzate che minano la sicurezza dei lavoratori;
    ulteriori problematiche, inoltre, sono relative a contenziosi amministrativi di varia natura che insistono sulla attività di progettazione del consolidamento del «bacino Brin» e sulle attività di ristrutturazione delle banchine, generando ritardi aggiuntivi,

impegna il Governo

   ad aprire un tavolo istituzionale nazionale con le parti interessate, comprese le rappresentanze sindacali dello stabilimento, volto ad accertare in maniera dettagliata Pag. 16lo stato attuale di avanzamento dei lavori e il cronoprogramma dei lavori programmati;
   ad approfondire le principali problematiche riguardanti l'applicazione della normativa in materia di lavori pubblici, le tempistiche e i vincoli da rispettare, nonché i ritardi dovuti alla riduzione dei termini per la perenzione dei fondi e le conseguenze sull'andamento dei lavori e sulle imprese partecipanti;
   a mettere in atto nel transitorio quanto ritenuto necessario per tutelare le condizioni di lavoro dei dipendenti dello stabilimento militare.
(8-00077) «Duranti, Piras».

Pag. 17

ALLEGATO 2

Documento programmatico pluriennale
per la Difesa per il triennio 2014-2016.

ULTERIORE INTERVENTO CONCLUSIVO DEL RELATORE, ON. SCANU

  Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2014-2016 – trasmesso al Parlamento in adempimento al dettato dell'articolo 536, comma 1, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante il Codice dell'ordinamento militare, come modificato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244 – valorizza la funzione di indirizzo e di controllo esercitata dal Parlamento in materia di difesa e sicurezza, grazie ad un rafforzato contributo informativo e di trasparenza assicurato negli ambiti della pianificazione, dell'ammodernamento e della operatività dello strumento militare.
  Il Documento, infatti, pur se presentato in ritardo rispetto al termine del 30 aprile, in raffronto con l'edizione del 2013 presenta un più elevato grado di completezza informativa, che rivela l'accoglimento delle richieste allora formulate dalla Commissione, come dimostra anche il contributo conoscitivo assicurato dal Ministro della difesa in occasione della sua audizione del 24 giugno 2014, soprattutto con riferimento allo stato di attuazione del programma di acquisizione dei velivoli F-35 e al programma di parziale rinnovamento dei mezzi della Marina militare.
  Sul piano dell'analisi geopolitica, il Documento tratteggia un quadro caratterizzato da perdurante instabilità dello scenario internazionale e, in particolare, del quadrante mediterraneo e mediorientale. A tal proposito, tenendo conto che il Documento è stato predisposto a fine 2013, i nuovi mutati scenari lungo i confini orientali dell'Europa, nel cosiddetto grande Medio Oriente e nel Nordafrica impongono un aggiornamento nel senso di una rimodulazione della nostra strategia politica della difesa, e di un aggiornamento dello stesso concetto strategico della NATO, con le dovute conseguenze sulle dotazioni di sistemi d'arma per il nostro Paese. Si tratta di operare un salto di qualità del tutto doveroso rispetto a missioni di grande impatto politico e sociale, quale Mare nostrum, alla quale è affidato il compito straordinario di occuparsi di molte migliaia di rifugiati e di profughi in fuga da guerre atroci causate da dinamiche postcoloniali spesso incrociate a pesanti responsabilità dell'Occidente.
  Dall'analisi dello scenario internazionale dovrebbe, inoltre, derivare una visione più consapevole in merito all'impegno italiano nelle missioni internazionali. A tal proposito, è da evidenziare che, a differenza della precedente edizione del Documento, quella relativa al prossimo anno possa esplicitare maggiormente i costi delle missioni.
  Al contesto di rafforzate minacce e di rischi che incombono sul continente europeo corrisponde, da parte di molti Paesi europei, la riduzione degli investimenti nella difesa. Da ciò deriva l'esigenza di promuovere il rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune dell'Unione europea. In linea con tale tendenza, per il nostro Paese il Documento accerta una riduzione dal 2008 ad oggi nei settori dell'investimento e dell'esercizio pari ad oltre il 27 per cento, con un decremento di oltre il 60 per cento per i consumi intermedi. Pag. 18
  Tuttavia, rapportando i dati disponibili rispetto su un intervallo di tempo più ampio, a partire dall'anno 2004, e includendo nel calcolo le risorse destinate al bilancio del Ministero dello sviluppo economico, gli stanziamenti complessivi per la Funzione Difesa si collocano nella media di quelli previsti nell'arco dell'ultimo decennio.
  Dall'esame del Documento emerge, inoltre, che, quanto al contributo assicurato dalla Difesa al complessivo processo di riduzione della spesa pubblica, anche alla luce del grave disagio arrecato dal perdurare del blocco delle retribuzioni e degli effetti economici delle promozioni, occorre garantire al Dicastero una pianificazione sostenibile delle risorse finanziarie, essendo queste correlate all'operatività dello strumento militare.
  Il Documento e il relativo Addendum forniscono, inoltre, un quadro esaustivo dei programmi pluriennali della Difesa, da cui si evincono gli effetti delle misure di riduzione della spesa in termini di indebitamento netto, disposte dall'articolo 8, comma 11, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, pari a 400 milioni di euro per l'anno 2014. Al riguardo, è da auspicare l'esplicitazione nel dettaglio delle singole variazioni, anche con riferimento agli stanziamenti previsti nell'anno 2013.
  Si osserva che nelle valutazioni iniziali del bilancio della difesa, che esprimono i sommari dei capitoli divisi tra personale, esercizio e investimenti, non sono presi in considerazione i tagli indicati nell'Addendum, lasciando così il Documento originale con informazioni errate, che potrebbero falsare eventuali successive valutazioni sul bilancio della Difesa.
  Quanto al programma di rinnovamento della Marina militare, che include un programma di «Supporto Logistico Integrato» di durata quasi ventennale, e il cui costo complessivo stimato ammonta a 5.800 milioni di euro, si ricorda che la Commissione dovrà esprimere un parere ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del Codice dell'ordinamento militare, secondo quanto stabilito dal comma 39 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2014.
  In tale materia si rende necessario che il Governo sottoponga al parere parlamentare anche i programmi finanziati con risorse del Ministero dello sviluppo economico al fine di garantire un adeguato controllo sul corretto ed efficiente utilizzo delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di armamento, in considerazione del carattere di investimento strategico che tali programmi rivestono per la difesa nazionale e per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese, come ribadito anche nei documenti conclusivi delle indagini conoscitive sui sistemi d'arma approvati dalla Commissione in questa e nella scorsa legislatura. Occorre osservare, inoltre, che nel Documento non è riportato il totale degli investimenti che fanno capo al MISE, con conseguente visione alterata del bilancio reale programmatico della Difesa.
  In merito al programma Forza NEC, ricordando le criticità già segnalate dai sopra citati documenti conclusivi, derivanti dalla carente integrazione tra gli analoghi programmi in corso di esecuzione in altri Paesi europei, si auspica che il Governo si confronti con il Parlamento senza procedere ad ulteriori fasi del programma, in analogia con quanto avvenuto con il programma F-35, e provveda alla necessaria interlocuzione sul piano europeo nel semestre di presidenza di turno dell'UE.
  Richiamando l'impegno profuso in molteplici occasioni dalla Commissione sulla questione dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, nel Documento viene rappresentata anche la questione che concerne i Nuclei militari di protezione, rispetto ai quali occorrono elementi informativi, allo stato non disponibili, relativi alle modifiche da apportare alla convenzione stipulata tra il Ministero della difesa e CONFITARMA.
  Si osserva che l'esame del Documento ha rappresentato l'occasione per affrontare un tema oggetto di disciplina da parte del decreto-legge n. 90 del 2014, attualmente Pag. 19in corso di conversione alla Camera, che esclude, a partire dal 2016, la possibilità di richiamare in servizio personale militare collocato in ausiliaria, laddove lo stesso Documento contempla espressamente tale possibilità, seppur in maniera limitata, ritenendo, quindi, ancora utile, per il 2016 il ricorso a questo istituto, pur nel quadro del processo di riduzione del personale militare e civile della Difesa.
  Conclusivamente, la rilevanza del Documento discende anche dal suo carattere preparatorio rispetto al Libro Bianco sulla difesa, di cui sono state trasmesse al Parlamento le Linee Guida in vista della definizione degli assetti futuri dello strumento militare, e rispetto al quale il prossimo Documento programmatico pluriennale rappresenterà una prima manifestazione attuativa.
  A tal fine e sulla base delle richiamate Linee Guida, un Comitato permanente ad hoc, costituito ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del Regolamento della Camera dei deputati, potrebbe rappresentare la sede parlamentare più idonea allo svolgimento di un'opportuna azione conoscitiva e di studio, sicuramente necessaria per poter procedere alla stesura del Libro Bianco con il metodo della più ampia consultazione dei cittadini e di soggetti esperti nella materia.