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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 settembre 2014
295.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03520 Corda: Sull'incendio del 4 settembre 2014 presso il poligono di Capo Frasca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In primo luogo, vorrei illustrare, in sintesi, la dinamica dell'evento richiamato dall'Onorevole interrogante, verificatosi mentre era in volo una formazione di 4 velivoli Tornado tedeschi.
  Al primo manifestarsi dell'incendio, il Capo Sezione Poligono ha provveduto alla chiusura dell'attività addestrativa e disposto l'intervento dell'autobotte a disposizione inviando il proprio personale sul luogo.
  Valutata la criticità della situazione, ha, altresì, immediatamente contattato la Sala Operativa dei Vigili del Fuoco per la richiesta d'intervento via terra e per il supporto di un mezzo aereo.
  Sul luogo dell'incendio è giunto anche il personale del Corpo Forestale con un mezzo leggero, prontamente scortato dal personale della base.
  L'incendio ha interessato essenzialmente vegetazione secca e bassa per un'estensione prossima ai 30 ettari ad est del target rimanendo confinato nel sedime operativo del poligono la cui estensione è 1.540 ettari, senza causare altri danni a cose o persone.
  Non risulta vi siano state esplosioni pericolose né che siano bruciati alberi o boschi.
  Al riguardo, appare opportuno segnalare che non vi sono evidenze, nel passato, di eventi tali da richiedere l'intervento di personale e/o mezzi esterni, se non nei casi d'incendi innescati esternamente al sedime del poligono e quindi non dipendenti da attività addestrativa.
  Sull'accaduto, l'Aeronautica Militare ha prontamente disposto i dovuti accertamenti e sono state già avviate ulteriori misure preventive tendenti a evitare il ripetersi di eventi similari.
  Contestualmente, a livello locale, è stato sensibilizzato il personale affinché proceda, nell'immediatezza delle esercitazioni, ad uno scrupoloso monitoraggio anche delle condizioni meteorologiche che potrebbero accentuare i rischi di fenomeni analoghi.
  Prima di concludere, vorrei osservare che il poligono, con le sue strutture, è anche una risorsa per il territorio.
  Tra l'altro, su richiesta del Comune di Arbus, l'Aeronautica Militare rende disponibili gli alloggi, la mensa e il circolo in alcuni periodi dell'anno per iniziative di rilevante profilo sociale a favore di bambini meno fortunati di altri che possono, così, usufruire di qualche giorno di vacanza fuori dall'ambiente familiare, consentendo alle famiglie una pausa nell'assistenza di minori con necessità particolari. Le attività ricreative sono organizzate dal Comune (nelle strutture dei circoli o nelle spiagge esterne alla base) mentre della ristorazione, dell'alloggio e del trasporto si occupa l'Aeronautica.

Pag. 80

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03521 Marcolin: Sulla partecipazione dell'Italia ad esercitazioni della NATO in territorio ucraino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In primo luogo, si rappresenta che nessuno assetto delle Forze armate italiane prenderà parte alla citata esercitazione «RAPID TRIDENT 14», che si svolgerà dal 15 al 26 settembre 2014 presso il Peace Keeping and Security Center di Yavoriv (Ucraina), per incrementare l'interoperabilità tra gli Stati Uniti, l'Ucraina ed altri membri della Partnership for Peace (Pfp) della NATO.
  A tale evento è prevista la partecipazione delle Forze armate di Ucraina, Azerbaigian, Bulgaria, Canada, Georgia, Germania, Regno Unito, Lettonia, Lituania, Moldova, Norvegia, Polonia, Romania e Spagna.
  In esito alle risultanze del Vertice NATO di Celtic Manor relativamente all'Ucraina, illustro gli elementi forniti in proposito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
  Il Vertice ha fatto emergere chiare linee di azione collettiva, esplicitate nella dichiarazione congiunta della Commissione NATO-Ucraina, che ha previsto un rafforzamento delle attività di partenariato tra l'Alleanza Atlantica, nonché tra i suoi singoli membri, e l'Ucraina stessa, anche con lo scopo di permettere al governo di Kiev di «provvedere meglio alla propria sicurezza».
  Questa linea comune dell'Alleanza è destinata ad essere tradotta in pratica secondo le risorse, i mezzi e le modalità che ciascun Alleato determinerà individualmente, sulla base di valutazioni indipendenti.
  In questo contesto, l'Italia ha promosso un approccio volto a limitare un'eccessiva visibilità della NATO in Ucraina, per evitare di alimentare ulteriormente le tensioni.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03522 Duranti: Sui rischi connessi alla fornitura di armi alle forze curde in Iraq.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito della gravissima crisi umanitaria e di compromissione della sicurezza regionale nel nord dell'Iraq, si è reso indispensabile l'intervento della comunità internazionale.
  Su specifica richiesta del Presidente della regione autonoma del Kurdistan, Barzani, l'Italia, con il consenso delle autorità nazionali irachene, ha ritenuto di dover tempestivamente intervenire, di concerto con i maggiori partner internazionali e nel quadro dell'Unione europea, per contribuire a soddisfare le più pressanti necessità delle popolazioni locali coinvolte.
  È così che il Governo, dopo aver informato tempestivamente il Parlamento nella citata circostanza del 20 agosto scorso, ha inteso avviare alcune inderogabili attività concrete di aiuto umanitario.
  Tali attività, pienamente aderenti alle conclusioni del Consiglio europeo del 15 agosto scorso, sono state svolte in stretta collaborazione tra i Ministeri della difesa e degli affari esteri.
  Nel contempo, tenuto conto tra l'altro della Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite n. 2170 del 16 agosto 2014 e della Risoluzione n. 7-00456 approvata in data 20 agosto scorso dalle competenti Commissioni parlamentari riunite, il Consiglio dei ministri del 29 agosto scorso ha deliberato l'invio in Iraq del materiale di armamento e munizionamento indicato nell'interpellanza in oggetto. Tale delibera, previo controllo e registrazione da parte della Corte dei Conti, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 207 il 6 settembre 2014.
  La determinazione del Governo italiano è altresì correlata all'accettazione formale del materiale in questione da parte delle autorità irachene. In proposito, l'Unità per le Autorizzazioni di Materiali d'Armamento (DAMA) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) ha quindi richiesto, per il tramite della nostra Ambasciata a Baghdad, l'End User Certificate, ovvero il Certificato di utilizzo finale dei materiali che, nell'ambito delle procedure autorizzative per la movimentazione dei materiali di armamento, rappresenta il documento fondamentale per l'individuazione del destinatario finale della fornitura, nonché l'impegno dello stesso utilizzatore finale alla non riesportazione o trasferimento del materiale italiano oggetto dell'operazione senza il previo consenso delle competenti Autorità italiane. L'End User Certificate è stato firmato dal Governo Regionale Curdo - Ministero dell'Interno in data 28 agosto 2014.
  Esso prevede che il materiale verificato dalle autorità irachene sia consegnato ai destinatari preventivamente individuati, responsabili della distribuzione agli utilizzatori finali, rigorosamente appartenenti all'etnia curda.
  Le procedure di consegna, per le quali sono in corso di conclusivo perfezionamento specifiche intese, avverranno sotto Pag. 82la supervisione del MAECI che si avvarrà della Rappresentanza diplomatica ad Erbil, capitale del Kurdistan iracheno.
  Ciò posto, per quanto riguarda l'ulteriore questione affrontata con l'atto in discussione e relativa alla possibilità prevista dalla legge n.108 del 2009 di utilizzo di materiale d'armamento, anche a seguito di sequestro per «fini istituzionali», si rende noto che il necessario decreto interministeriale Giustizia-Difesa-Economia è stato assunto il 4 settembre scorso.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03523 Vito: Sulle ragioni della mancata convocazione il 5 settembre 2014 del COCER presso Savelletri Fasano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In data 3 settembre 2014 il Presidente del COCER ha chiesto allo Stato Maggiore della Difesa l'autorizzazione, con relativo parere di concordanza, alla convocazione di una riunione del Consiglio Centrale – la cui ordinaria sede è Roma – presso la Delegazione di Spiaggia della Guardia Costiera in località Torre Canne Savelletri (Brindisi), per il giorno 5 settembre 2014.
  L'articolo 910, comma 2, del Testo Unico dell'Ordinamento Militare (TUOM) prevede che «... Il presidente comunica a ciascun delegato almeno cinque giorni prima della riunione, salvo casi d'urgenza, con l'atto di convocazione: la data, l'ora ed il luogo della riunione, l'ordine del giorno, la presumibile durata...».
  Al riguardo, si osserva che il limite temporale minimo normalmente richiesto per la convocazione (cinque giorni) è necessario per:
   verificare la disponibilità e l'idoneità della struttura presso la quale deve svolgersi la riunione;
   accertare la sussistenza della copertura finanziaria sui pertinenti capitoli di spesa da parte delle competenti Forze armate/Corpi armati per l'invio in missione dei delegati, tenuto conto che l'attività non era stata programmata dal COCER ad inizio anno (così come previsto dall'articolo 914, comma 2, del TUOM);
   consentire ai Comandi di appartenenza dei delegati di comunicare eventuali assenze dei delegati medesimi, in quanto tali assenze potrebbero inficiare il raggiungimento del numero legale previsto per la validità della riunione, rendendola nulla.

  Pertanto lo Stato Maggiore della Difesa, in considerazione del fatto che non sono stati indicati nella richiesta di autorizzazione motivi di urgenza che giustificassero la deroga dal predetto limite temporale, non ha ritenuto opportuno concedere l'autorizzazione.
  Queste le uniche motivazioni del provvedimento adottato dallo Stato Maggiore Difesa sono di motivazioni tecnico.