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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 luglio 2015
473.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sulla missione svolta a Roma il 23 giugno 2015, presso il Comando generale del Corpo delle capitanerie di Porto-Guardia costiera.

COMUNICAZIONI

  Nella mattinata di martedì 23 giugno scorso una delegazione della Commissione Difesa, composta dal Presidente, Elio Vito, dai vicepresidenti Rosa Maria Villecco Calipari e Massimo Artini, e dai deputati Paolo Bernini, Marco Marcolin, Michele Piras e Rosanna Scopelliti si è recata in missione presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera di Roma, struttura responsabile del coordinamento e del controllo di tutte le attività svolte dalle Capitanerie di Porto, nonché del coordinamento generale delle attività di ricerca e soccorso per le quali si avvale della dipendente Centrale Operativa.
  Dopo essere stata accolta dal Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio ispettore capo Felice Angrisano, la delegazione – nel corso del briefing curato dal medesimo Comandante Generale e con la partecipazione degli alti vertici del Corpo – ha potuto in primo luogo visionare un breve filmato concernente talune complesse attività di soccorso svolte dagli uomini e dalle donne del Corpo delle Capitanerie di porto in favore dei migranti che attraversano il canale di Sicilia in condizioni umane disperate e con mezzi assai precari.
  Il Comandante generale ha quindi fornito alla delegazione un'ampia ed esaustiva illustrazione dell'organizzazione e del funzionamento del Corpo delle Capitanerie e delle numerose funzioni ad esso assegnate. Con particolare riferimento all'organizzazione è stato ricordato che il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, dotato di un organico complessivo di circa 11.000 persone, è un Corpo della Marina Militare chiamato a svolgere, ai sensi del Codice dell'ordinamento militare, funzioni principalmente riconducibili al concorso alla difesa marina e costiera, all'esercizio della polizia militare e alla protezione e allo sviluppo della squadra navale. Pur tuttavia, le principali funzioni e quindi le relative responsabilità di ruolo vengono svolte e attengono agli usi civili e produttivi del mare, e incidono sul comparto marittimo e portuale del Paese.
  Il Corpo svolge, infatti, compiti e funzioni collegate in prevalenza con l'uso del mare con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono della loro opera: primo fra tutti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha «ereditato» nel 1994, dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all'uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento.
  Per quanto attiene alle specifiche attività di competenza del Corpo, nel corso del briefing sono state richiamate le operazioni di ricerca e soccorso in mare (SAR) e quelle concernenti la sicurezza della navigazione, che si realizzano con controlli ispettivi sistematici su tutto il naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto e anche sul naviglio mercantile estero che scala nei porti nazionali. In particolare, con riguardo all'attività SAR, il Comandante generale ha sottolineato che l'epocale emergenza determinata dai flussi migratori via mare non ha trovato Pag. 63impreparato il Corpo, forte dell'esperienza già maturata nel corso della crisi albanese del 1991. I migranti complessivamente tratti in salvo sono stati oltre 56.000 dall'inizio dell'anno; 166.370 nel 2014, a fronte di 42.925 del 2013, cifre che se paragonate ai 12.987 del 2012, testimoniano un vero e proprio esodo. Sono state, altresì, illustrate le significative attività concernenti la salvaguardia e la protezione dell'ambiente marino-costiero e la tutela e la vigilanza sulle attività della pesca, nonché le attività di vigilanza e controllo circa il rispetto delle norme in materia di prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino. Al riguardo è stato fatto presente che nel solo 2014 sono state condotte nelle acque marittime di interesse nazionale, nei porti e lungo la fascia costiera oltre 68 mila ispezioni e controlli di natura ambientale, sfociati nella contestazione di circa 6.500 illeciti (di cui circa 250 di natura penale); gli interventi preventivi sono stati circa 190.000, con 331 interventi di lotta effettiva all'inquinamento coordinati delle autorità marittime.
  È stata, inoltre, fornita alla delegazione un'ampia panoramica delle specifiche attribuzioni che il Corpo svolge per conto di altri ministeri – quali l'Interno, lo Sviluppo economico, il Lavoro e le politiche sociali ed i Beni culturali – ed è stato ricordato come in materia di pesca il Corpo dipenda dal Ministero delle politiche agricole nella specifica attività di tutela della filiera ittica.
  Infine, è stata ampiamente illustrata l'attività di safety e security svolta dal Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera dopo i fatti delle Torri Gemelle intesa come un nuovo modello di difesa, laddove i porti e le navi devono poter continuare ad operare in presenza di un danno temuto o di una minaccia possibile.
  La delegazione ha poi svolto un'interessante visita alla Centrale operativa, che si avvale di strumenti particolarmente sofisticati di controllo del traffico marittimo, del traffico peschereccio ed in generale dell'ambiente marino. Una struttura altamente specializzata, dotata di un'organizzazione interna, in termini di personale ed attrezzature, in grado di esercitare le proprie funzioni di coordinamento in tempo reale, nei molteplici settori di competenza, anche in aree marittime geograficamente remote, ininterrottamente 24 ore su 24. Al riguardo, è stato ricordato che l'Italia ha aderito alla Convenzione internazionale di Amburgo del 1979 che ha individuato un'area marittima di responsabilità SAR italiana di circa 600.000 chilometri quadrati, ovvero un'area definita dalla convenzione che va ben oltre il limite delle acque territoriali. Nell'occasione, i componenti della delegazione hanno posto diversi quesiti, con particolare riferimento al coordinamento delle attività poste in essere dai diversi soggetti istituzionali chiamati ad operare nelle complesse attività di soccorso in mare.
  Al termine della visita il Presidente della Commissione difesa, onorevole Elio Vito, nel ringraziare per la ampia ed esaustiva illustrazione, ha espresso i sentimenti di gratitudine della Commissione nei confronti degli uomini e delle donne delle Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera per la meritoria attività svolta con particolare riferimento al soccorso di tante vite umane.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-05530 Duranti: Sulla presenza della «processionaria dei pini» nella pineta adiacente il Comando militare dell'esercito di Catanzaro e sui rischi per la salute ad essa correlati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La presenza del lepidottero «processionaria dei pini» su alcuni alberi all'interno del comprensorio della caserma «Pepe-Bettoia» di Catanzaro è stata segnalata, già nel marzo 2014, al Comando Militare Esercito «Calabria» dal dipendente civile Sig. M.S., non vedente, preoccupato dei possibili effetti nocivi dell'insetto sul suo cane guida.
  Il Comando ha immediatamente contattato il «Servizio Fitosanitario» della regione Calabria per richiedere un controllo ispettivo degli alberi, effettuato dal dirigente fitosanitario insieme al dirigente sanitario dello stesso Comando, in data 20 marzo 2014.
  L'ispezione ha evidenziato la presenza della processionaria su alcuni alberi prospicienti la zona boschiva della caserma che si estende fino al confine con la pubblica via.
  Tenuto conto di quanto stabilito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con decreto 30 ottobre 2007 «Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumato campa (Thaumetopoea) pityocampa» e in considerazione delle disposizioni fitosanitarie impartite dalla regione Calabria in materia, si è provveduto a rimuovere i nidi chiedendo l'intervento dei Vigili del fuoco che hanno anche potato, distrutto i rami interessati e pulito il terreno sottostante.
  Il Comandante pro-tempore del citato Comando Militare Esercito «Calabria» ha informato dell'adozione di tali misure il dipendente civile e l'Unione Italiana Ciechi di Catanzaro, dallo stesso interessata, sottolineando l'opportunità di utilizzare, a scopo precauzionale, una museruola per il cane durante gli spostamenti in caserma e, soprattutto, per quelli finalizzati al soddisfacimento dei bisogni fisiologici del cane, ovvero quando è lasciato libero; tale misura, attesa la diffusa presenza del lepidottero anche sui pini della pubblica via e del giardino pubblico comunale prospiciente la caserma che non consente di poter escludere altre infestazioni.
  In linea con quanto previsto dalla normativa vigente, dall'inizio dello scorso autunno, il Comando ha condotto un'attività di bonifica ambientale dell'area boschiva della caserma che, per le caratteristiche dell'area – impervia e scoscesa, con alberi ad alto fusto – ha richiesto l'intervento del Corpo forestale dello Stato che ha provveduto alla potatura degli alberi e alla pulizia del terreno sottostante.
  Allo stato, la presenza in caserma dell'insetto è stata, in questi ultimi mesi, praticamente nulla; per la precisione, è stato segnalato un solo caso, peraltro, limitato nel numero di lepidotteri.
  Si assicura che la situazione viene quotidianamente monitorizzata, a cura del dirigente sanitario del Comando.
  L'attuale Comandante ha confermato le precedenti disposizioni, risultate efficaci per la prevenzione di eventuali danni all'animale, visto che non si è verificata alcuna conseguenza a carico di persone e/o di animali nell'ultimo anno, nonché, quale ulteriore misura preventiva ha provveduto a rendere disponibile un'area specifica della caserma, costantemente Pag. 65controllata, presso la quale il dipendente Sig. M.S. si reca, accompagnato da personale del Comando, per portare il cane guida a espletare le proprie esigenze fisiologiche.
  Attualmente, è in corso l'individuazione di una ditta specializzata e la quantificazione dei relativi costi, al fine di effettuare i trattamenti fitosanitari specifici (trattamento alla chioma con preparati a base di «Bacillus thuringiensis»), previsti dalla delibera regionale n. 93 del 2012, nel prossimo mese di settembre, periodo in cui possono essere effettuati i richiamati trattamenti, con l'obiettivo di bonificare l'area a rischio infestazione.