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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 luglio 2015
481.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Modifica all'articolo 31 del DL n. 207/2008, convertito con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide. C. 263 Fucci, C. 843 Piazzoni e C. 858 Miotto.

TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE

Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide.

Art. 1.

  1. L'indennizzo di cui all'articolo 2, comma 363, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, riconosciuto ai soggetti affetti da sindrome da talidomide nelle forme dell'amelia, dell'emimelia, della focomelia e della micromelia nati negli anni dal 1959 al 1965 in base al comma 1-bis dell'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, è riconosciuto anche ai nati nell'anno 1958 e nell'anno 1966, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge.
  2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio regolamento, il Ministro della salute apporta le necessarie modifiche, facendo salvi gli indennizzi già erogati e le procedure in corso, al regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 2 ottobre 2009, n. 163.
  3. Alla copertura degli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, valutati in 3.285.000 euro annui a decorrere dal 2016, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per gli anni 2016 e 2017 dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze.
  4. Ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro della salute provvede al monitoraggio degli oneri di cui alla presente legge e riferisce in merito al Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 3, il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro della salute, provvede con proprio decreto alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dall'attività di monitoraggio, delle dotazioni finanziarie di parte corrente aventi la natura di spese rimodulabili, ai sensi dell'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nell'ambito della missione «Tutela della salute» dello stato di previsione del Ministero della salute. Pag. 189
  5. Il Ministro dell'economia e delle finanze riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all'adozione delle misure di cui al comma 4.
  6. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 2.

  1. La presente legge entra in vigore il 1o gennaio 2016.

Pag. 190

ALLEGATO 2

5-05149 Binetti: Processo di riorganizzazione dell'IFO di Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al processo di riorganizzazione degli Istituti Fisioterapici Ospedalieri (I.F.O.), si precisa quanto segue.
  Il 2 dicembre 2014, il Commissario straordinario degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico «I.F.O.» e «Lazzaro Spallanzani» di Roma ha trasmesso a questo Ministero due provvedimenti distinti ma di identico contenuto, relativi al Regolamento Organizzativo Funzionale ed al piano strategico 2014-2016 dei citati I.R.C.C.S.
  Tali provvedimenti sono stati trasmessi, per l'approvazione, alla Regione Lazio, ai sensi dell'articolo 11, comma 3, della legge regionale n. 2 del 2006, secondo quanto previsto dalla normativa vigente per gli atti aziendali, richiamando diversi provvedimenti regionali nei quali è previsto, tra l'altro, l'accorpamento fra l'I.R.C.C.S. «Lazzaro Spallanzani» e l'I.R.C.C.S. «I.F.O.» (Istituto Regina Elena – Istituto San Gallicano), con l'istituzione di un'unica Direzione Generale, Sanitaria ed Amministrativa, lasciando, nel contempo, separate le tre Direzioni Scientifiche, ai fini del mantenimento delle specificità degli stessi (Dermatologia, Oncologia e Infettivologia).
  Nelle delibere regionali non sono indicate modalità e tempi di accorpamento dei citati I.R.C.C.S. in un unico Istituto.
  L'accorpamento è parte integrante del nuovo Programma Operativo della Regione Lazio.
  In merito ai quesiti contenuti nell'atto ispettivo in esame, il Commissario Straordinario degli I.R.C.C.S. «Istituto Nazionale Tumori Regina Elena» e «Istituto Dermatologico San Gallicano», ha segnalato quanto segue.
  Le Linee Guida sugli atti aziendali emanate dalla Regione Lazio prevedono un numero di Unità Operative Complesse per ciascuna Azienda, per la parte ospedaliera, rapportate al numero dei posti letto in dotazione divisi per il parametro di 17,5.
  Per specificità o esigenze regionali, la stessa Regione ha previsto una riserva pari al 5 per cento del contingente complessivo da assegnare.
  La dotazione di Unità Operative Complesse degli I.F.O. oggi esistente è pari a 39, che con l'applicazione aritmetica del parametro, sarebbero diventate 16.
  In ragione della specificità degli I.R.C.C.S. e del fatto che le dotazioni dei posti letto in queste strutture sono basse rispetto ai grandi ospedali, è stata formulata una prima proposta di 30 Unità Operative Complesse, non ritenuta dalla Regione accoglibile.
  Una seconda proposta di 28 Unità Operative Complesse è stata ritenuta anch'essa non accoglibile dalla Regione, con l'invito a ridurre il numero delle strutture stesse.
  In data 24 febbraio 2015, una nota della Regione ha indicato, quale tetto massimo per gli I.F.O., il numero di 16 Unità Operative Complesse.
  Dopo una intensa negoziazione, erano definite 22 Unità Operative Complesse quale dotazione accoglibile da parte della Regione.
  In data 30 marzo 2015 la Commissione che supporta l'Amministrazione regionale nel processo di valutazione ed approvazione Pag. 191dei piani strategici e degli atti aziendali, ha espresso l'indicazione della soppressione di una ulteriore unità (seconda Oncologia), portando la dotazione degli I.F.O. a 21 Unità.
  Il Commissario ha contro dedotto, richiedendo alla Regione una riconsiderazione di tale riduzione.
  Nel sottolineare la sussistenza di un costante rapporto di interlocuzione con le Autorità regionali, il Commissario Straordinario ha inteso precisare che le problematiche sindacali sono state oggetto di incontro con le Organizzazioni Sindacali, ed è stato avviato il confronto.
  Per quanto attiene alle Direzioni Sanitarie (3 secondo le Organizzazioni Sindacali), la Direzione Sanitaria Aziendale opera sia agli I.F.O. che al «Lazzaro Spallanzani», mentre la Direzione del «San Gallicano» è ad esaurimento, ed è operativa solo quella del «Regina Elena».
  Quindi, la dotazione attuale è di una sola Direzione Sanitaria Aziendale, e di una Direzione Sanitaria di presidio per tutti e due gli Istituti («Regina Elena» e «San Gallicano»), in quanto una è ad esaurimento.
  Per l'Istituto «Lazzaro Spallanzani» non è al momento prevista alcuna struttura di Direzione di presidio, come da indicazione regionale.
  Per gli I.F.O. e il «Lazzaro Spallanzani» si prevedono complessivamente, attraverso un Dipartimento tecnico-amministrativo interaziendale, 5 Unità Operative Complesse tra area amministrativa, area tecnica e uffici di staff: una dotazione minima per le esigenze dei due Istituti.
  Quanto agli aumenti di stipendio per il Commissario e i vertici, si è trattato dell'adeguamento del compenso per gli Organi aziendali corrispondente alla normativa vigente, senza alcuna discrezionalità.
  Viene prevista una diffusa presa in carico dei pazienti attraverso i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali e ricorrendo a «Desease Management Team» come sistema ordinario di funzionamento.
  Del resto, un Istituto oncologico come il «Regina Elena», che dovrebbe fare anche sperimentazioni gestionali ed organizzative, ha in fase di avvio una «Breast Unit».
  Tali unità sono attive anche in molti piccoli Ospedali italiani.
  Queste modalità di presa in carico, particolarmente importanti per i pazienti, sono un nodo centrale del nuovo Atto Aziendale, nel quale si prevede di estendere tale modello anche ad altre patologie.
  Per quanto attiene alla ricerca, il nuovo Atto Aziendale modifica radicalmente l'assetto tradizionale, creando un Dipartimento della ricerca, ove confluiscono discipline diverse.
  Tale modalità è valutata particolarmente innovativa ed utile dalla gran parte degli operatori degli Istituti.
  Per la ricerca, a fine 2014, sono stati inaugurati i nuovi laboratori di ricerca (circa 2.500 mq) presso l'I.F.O., lungamente attesi.
  Da ultimo, per quanto attiene alla Medicina Nucleare, Ematologia e Dermatologia Oncologica, in seguito all'indicazione regionale di incidere con declassamento delle Strutture prive di Direttore di ruolo, è stato disposto il loro reinquadramento quali Strutture Semplici Dipartimentali.

Pag. 192

ALLEGATO 3

5-04723 Gagnarli: Predisposizione di una regolamentazione per i prezzi dei farmaci generici ad uso veterinario

TESTO DELLA RISPOSTA

  È opportuno ricordare che la normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è armonizzata a livello europeo; pertanto, l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale veterinario deve rispettare quanto previsto dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193: «Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari».
  Infatti, il medicinale veterinario, anche se ha la medesima composizione di un medicinale per uso umano, non è un farmaco da esso derivato: appositi studi condotti sul medicinale veterinario garantiscono qualità, sicurezza ed efficacia per le specie animali di destinazione.
  Il prezzo dei medicinali veterinari è libero, non è presente un'Autorità garante di controllo che interviene sui prezzi, come in campo umano, e gli aspetti commerciali e distributivi, secondo quanto affermato dagli operatori del settore, rivestono un ruolo rilevante nella definizione del prezzo medesimo.
  Attualmente, è in discussione presso il Consiglio Europeo la proposta presentata dalla Commissione U.E. di revisione della normativa comunitaria, che ha evidenziato come le esigenze del settore veterinario siano sostanzialmente diverse da quelle del settore umano.
  Nella proposta di revisione ci sono molte novità, che potrebbero essere favorevoli alla riduzione dei prezzi dei medicinali, viste le iniziative di semplificazione presenti nel testo; la delegazione italiana partecipa sempre attivamente alla discussione in sede europea e, al fine di conoscere le opinioni circa il testo dei diversi portatori di interesse, ha convocato le Associazioni del settore il 29 gennaio 2015, di seguito sintetizzo parte dei contenuti:
   aumentare la disponibilità dei medicinali veterinari:
    o con l'ampliamento della facoltà di accesso alla procedura di autorizzazione centralizzata (attualmente limitata ad alcune tipologie di medicinali veterinari), valida in tutta l'UE;
    o attraverso la modifica dell'uso in deroga dei medicinali e dell'eliminazione della «CASCATA»;
   ridurre gli oneri amministrativi:
    anche, ad esempio, attraverso l'eliminazione dei rinnovi delle AIC;
   stimolare la competitività e l'innovazione:
    anche, ad esempio, attraverso l'aumento del periodo di protezione dei dati scientifici presentati a supporto dei dossier di autorizzazione (AIC);
   migliorare il funzionamento del mercato interno:
    anche, ad esempio, attraverso l'istituzione di banche dati europee dei medicinali veterinari, della farmacovigilanza e dei grossisti-distributori;
   affrontare il rischio per la sanità pubblica rappresentato dalla resistenza agli antimicrobici.

Pag. 193

  In tale sede è stato affrontato anche il tema dei prezzi, e ogni intervenuto ha espresso le sue opinioni.
  Da ultimo non possono non osservare come sia importante anche che l'Associazione dell'Industria Farmaceutica nel settore veterinario compia una opportuna opera di sensibilizzazione nei confronti delle aziende associate, affinché esse orientino le proprie strategie di mercato nella direzione del contenimento del prezzo dei medicinali veterinari.