Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 aprile 2016
622.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-08346 Frusone: Sulle eventuali iniziative da adottare a seguito dell'inchiesta della magistratura riguardante il Capo di Stato Maggiore della Marina.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con specifico riferimento allo speciale ordinamento militare, per assumere provvedimenti cautelari quale ad esempio la «sospensione precauzionale facoltativa dal servizio» connessa a procedimento penale, secondo legge e consolidata giurisprudenza, si rende necessario un provvedimento discrezionale dell'Amministrazione di appartenenza, nel caso in cui il comportamento del militare implichi una incompatibilità con la prestazione delle funzioni cui è preposto.
  Allo stato, ai fini di tale responsabile valutazione, non sussistono formali e concreti elementi di conoscenza dei fatti rivelati, e pertanto neppure risulta praticabile una sospensione disciplinare attraverso una disamina degli stessi.
  Alla luce di tali premesse è agevole comprendere come neppure sussistano, allo stato, i presupposti per apprezzare la possibilità di attivare le procedure di cui all'articolo 32 del Codice dell'ordinamento militare, al fine di dare corso alla revoca dell'incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina attribuito all'Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi con decorrenza 28 gennaio 2013.
  Parimenti, non sussistono allo stato formali e concreti elementi riguardo alla ipotizzata connessione tra la menzionata attività d'indagine e il «Programma navale» richiamato dall'interrogante.
  A tal riguardo, si ricorda che il comma 37 dell'articolo 1 della legge n. 147/2013 (legge di stabilità), «al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale e nel quadro di una politica comune europea, consolidando strategicamente l'industria navalmeccanica ad alta tecnologia» ha autorizzato contributi ventennali per l'attuazione del cosiddetto «Programma navale», la cui rilevanza non è limitata alla sola Marina militare, ma investe e interessa, per gli aspetti operativi e capacitivi, la Difesa e, per quelli economici-industriali e sociali, l'intero Paese.
  Si ricorda, altresì, che lo stesso «Programma navale» è stato sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari sulla base di quanto previsto dall'articolo 536, comma 3, lettera b), del Codice dell'ordinamento militare in relazione ad un decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e che in tale sede sono stati effettuati i necessari approfondimenti nonché le valutazioni relative ai profili finanziari connessi alla sua attuazione.

Pag. 43

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-08347 Artini: Sull'utilizzo delle competenze dell'Arma dei carabinieri e delle Forze armate e di polizia al fine di fornire uno specifico training in materia di sicurezza aeroportuale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo attribuisce da sempre notevole importanza ad accrescere la sicurezza nazionale e internazionale e da sempre condanna e contrasta il terrorismo, in ogni forma in cui tale minaccia può concretizzarsi.
  In linea con questa vocazione e in quanto auspicato dell'Odg 9/3393, dal 21 novembre al 10 dicembre 2015, personale dell'Arma dei Carabinieri impiegato con compiti di Polizia Militare presso la Task Force Land di Erbil (Kurdistan iracheno), ha svolto un corso di addestramento a favore della polizia curda operante all'interno del locale aeroporto.
  L'attività, condotta in stretto coordinamento con la Task Force Carabinieri Iraq di Baghdad, che detiene la leadership in tema di sviluppo capacitivo di tutte le forze di polizia irachene, ha istruito 19 militari iracheni sulle procedure operative da adottare per garantire la sicurezza e la vigilanza dei sedimi aeroportuali e ha rappresentato una tipica attività di stability policing condotta da unità di Polizia Militare.
  Il successo dell'attività è attestato dagli accordi intercorsi successivamente per ripetere, in futuro, simili attività addestrative tra la Task Force Carabinieri e l’Asaysh, la forza di polizia dipendente dal Kurdistan Security Council che svolge compiti investigativi e di sicurezza.
  Nella stessa direzione l'attività conclusa lo scorso 19 dicembre 2015 in Somalia. Ci riferiamo alla missione di Capacity Building MIADIT Somalia 4, anche questa svolta da personale dell'Arma dei Carabinieri, a Djibouti nell'ambito di un accordo bilaterale tra Italia e Somalia e giunta alla sua quarta edizione.
  Nel corso della missione, iniziata nel settembre 2015, i Carabinieri hanno svolto un denso programma addestrativo volto ad innalzare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza anti-terrorismo della Gendarmeria di Gibuti, sviluppando moduli finalizzati ad incrementare tutte le abilità e competenze riconducibili ai fattori chiave citati dagli interroganti.
  Così, accanto al servizio di V.I.P. close protection, all'addestramento al combattimento nei centri abitati con presa e liberazione ostaggi, ad esercitazioni di ordine pubblico e controllo della folla e alle modalità di svolgimento delle attività di indagine, sono stati svolti approfondimenti anche sul tema del rispetto dei diritti umani e sulla tutela dell'ambiente.
  Tra gli allievi, in tutto 200 agenti, c'erano 11 ufficiali e Agenti dei Reparti Speciali della citata Gendarmeria che operano nel delicato e strategico settore della sicurezza aeroportuale.