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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 aprile 2016
624.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07796 Lenzi: Incremento delle attività di controllo e di vigilanza nei confronti delle strutture socio-educative, sanitarie e di ricovero.
5-07799 Carnevali: Incremento delle attività di controllo e di vigilanza nei confronti delle strutture socio-educative, sanitarie e di ricovero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente alle interrogazioni parlamentari in esame, stante le analogie delle problematiche in esse segnalate.
  In via preliminare, segnalo che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, nel sottolineare di effettuare costantemente le attività di vigilanza nel settore delle strutture socio-assistenziali, in merito ai casi indicati negli atti ispettivi, ha inteso precisare quanto segue.
  Per quanto riguarda gli accadimenti occorsi presso un centro di riabilitazione neuropsichiatrica di Grottaferrata, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Roma, nel febbraio 2016, a conclusione delle attività di indagine avviate nel 2015, hanno eseguito 10 ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere e 9 agli arresti domiciliari, nei confronti di operatori socio-assistenziali per percosse, ingiurie e segregazione dei pazienti, mentre altri 6 operatori sono stati denunciati a piede libero.
  Poiché detta struttura risulta accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, in data 11 marzo 2016, il Ministero della salute ha inviato alla regione Lazio una richiesta di informazioni, per sapere se la stessa sia dotata «di uno specifico sistema di monitoraggio e verifica dell'attività che si svolge nelle molteplici strutture private accreditate che operano nel settore, al fine di scongiurare il possibile ripetersi di casi analoghi».
  In merito a quanto avvenuto a Decimomannu, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cagliari, nel febbraio 2016, hanno eseguito 14 misure cautelari di sospensione dal servizio nei confronti dei legali responsabili di un centro di riabilitazione psico-motoria, nonché di operatori socio-assistenziali, per aver assunto, quotidianamente, nei riguardi dei pazienti affetti da patologie psichiatriche, comportamenti offensivi, omissivi e lesivi, tanto da rendere necessario, in taluni casi, il loro ricovero presso strutture ospedaliere, tenendo i familiari degli ospiti all'oscuro degli eventi.
  L'efficacia della costante attività svolta presso le strutture assistenziali dai Carabinieri-NAS è documentata dal documento che lascio a disposizione degli On.li interroganti e della Commissione.
  Una adeguata ed efficace azione di contrasto agli accadimenti in esame, richiede una forte attività di vigilanza e controllo da parte delle strutture assistenziali stesse e delle ASL, nonché da parte delle regioni che, nell'esercizio delle proprie competenze istituzionali, devono intervenire nella definitiva risoluzione delle problematiche evidenziate.
  Infatti, l'accreditamento istituzionale rappresenta il riconoscimento che l'Ente Regione, ossia l'Organismo accreditante, concede alle Aziende/strutture sanitarie, già autorizzate a svolgere attività sanitarie, Pag. 157quali potenziali erogatori di prestazioni nell'ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale.
  La normativa regionale, in accordo con quella nazionale, detta indicazioni precise sui requisiti che tutte le strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali devono possedere per poter operare nel territorio regionale.
  Con le verifiche, ordinariamente condotte dagli organismi regionali preposti, si assicura che l'assistenza sia di elevato livello tecnico-professionale e scientifico, nonché di equità e pari accessibilità a tutti i cittadini, e che sia appropriata rispetto ai reali bisogni di salute, psicologici e relazionali della persona.
  Le attività di programmazione nazionale richiamano, con forza, il dovere di porre particolare riguardo agli aspetti di umanizzazione e, in linea con l'Intesa tra il Governo, le regioni e le province Autonome, nel documento recante «Disciplinare per la revisione della normativa dell'accreditamento», del 20 dicembre 2012, tra i requisiti per l'autorizzazione e l'accreditamento sono compresi quelli che riguardano l'umanizzazione e personalizzazione dell'assistenza: tali requisiti sono volti a orientare le attività assistenziali ed organizzative all'accoglienza dei pazienti, considerando le diverse esigenze relative all'età, al genere e a particolari condizioni di salute e di fragilità fisica e psicologica.
  Inoltre, nell'ambito delle attività volte alla gestione del rischio clinico e alla promozione della qualità e sicurezza delle cure, il Ministero della salute monitora un pannello di eventi sentinella, tra i quali l'evento «violenza su paziente»; ciò nell'intento di richiamare l'attenzione di regioni, aziende e singoli operatori sanitari sulla necessità di vigilare sul verificarsi di tali eventi, nonché sulle condizioni che li determinano e sulle azioni da mettere in atto per prevenire il loro accadimento.
  In relazione alla violenza di genere, le regioni sono state, inoltre, incoraggiate ad attivare percorsi di sensibilizzazione degli operatori di Pronto Soccorso, di Medicina Generale, di Pediatria di libera scelta e di Continuità assistenziale, e ad elaborare specifici progetti inerenti alla prevenzione della violenza secondo le buone pratiche già adottate da alcune regioni, all'individuazione di segni e sintomi ascrivibili alla violenza sessuale, fisica e psicologica, anche mediante schede di rilevazione per valutare l'entità e l'impatto della violenza subita.
  Gli altri indirizzi ai quali le Regioni fanno riferimento, nell'elaborazione dei progetti, sono: l'utilizzo nella pratica clinica di protocolli condivisi ed uniformi, in particolare per la definizione di maltrattamento domestico e/o intrafamiliare, l'attivazione di percorsi per l'accoglienza e l'assistenza all'interno delle strutture sanitarie delle vittime di violenza, l'attivazione o l'implementazione di percorsi sanitari e socio sanitari per la presa in carico e la continuità assistenziale alle vittime di violenza, e l'attivazione di programmi per il trattamento degli uomini autori di violenze di genere domestiche e/o intrafamiliari.
  I progetti presentati dalle Regioni nel 2012 sono stati 23, e 11 di essi promuovono azioni volte a tutelare le vittime della violenza di genere.
  Da ultimo, come ho avuto già modo di ricordare, nel disegno di legge di iniziativa del Ministro della salute, AS 1324, recante disposizioni in materia sanitaria, il cui iter è in fase di conclusione in 12a Commissione Senato, all'articolo 6 è prevista una specifica disposizione, volta ad inasprire le sanzioni per i reati contro la persona, commessi in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie o presso strutture socio-sanitarie residenziali o semi residenziali.

Pag. 158

ALLEGATO 2

5-08201 Brignone: Servizio di ristorazione scolastica per bambini vegani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero della salute è a conoscenza della problematica delineata nell'interrogazione parlamentare in esame, a seguito di una nota con cui la Lega Anti Vivisezione ha segnalato discriminazioni di bambini e famiglie nell'ambito della ristorazione scolastica, per la mancata piena attuazione delle indicazioni previste dalle «Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica», approvate nel 2010 in sede di Conferenza Unificata da Governo, regioni e province Autonome di Trento e Bolzano ed Autonomie Locali.
  A tal riguardo, questo Ministero ha inviato, agli Assessorati alla Sanità delle regioni e province autonome, in data 25 marzo 2016, una nota in cui vengono ricordati gli obiettivi fissati dalle citate Linee di indirizzo.
  Infatti, l'Intesa del 29 aprile 2010 ha lo scopo di favorire l'armonizzazione normativa regionale e locale nel settore della ristorazione scolastica, al fine di facilitare fin dall'infanzia l'adozione di abitudini alimentari corrette, per la promozione della salute e la prevenzione di patologie cronico-degenerative, di cui l'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio.
  Nell'ambito delle Linee di indirizzo vengono specificati criteri e sono fornite indicazioni in merito alla definizione del capitolato d'appalto, il quale prevede, tra gli standard del servizio offerto, il diritto all'accesso anche agli utenti con particolari esigenze di natura etica e religiosa.
  Infatti, tali Linee, alla luce dei profondi cambiamenti sociali e culturali, dei nuovi stili di vita delle famiglie, dell'esigenza di sviluppare politiche di accettazione, di integrazione e di coabitazione, nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali, prevedono la possibilità per i genitori di fare richiesta, senza necessità di alcuna certificazione sanitaria, di un menù alternativo, ma comunque adeguato dal punto di vista nutrizionale.
  Il Ministero della salute ha in tal modo inteso richiamare l'esigenza di sostenere e promuovere la piena applicazione ed attuazione delle determinazioni contenute nell'Intesa del 2010, nell'ambito delle singole realtà della ristorazione scolastica.
  Anche in seguito a questo atto ispettivo continueremo a sollecitare le Regioni, con altre note ancora più puntuali e determinate, proprio nei prossimi giorni.