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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 31 marzo 2023

TESTO AGGIORNATO ALL'11 APRILE 2023

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli,
nella seduta del 31 marzo 2023.

  Albano, Ascani, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Cappellacci, Carloni, Cecchetti, Ciani, Cirielli, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Ghirra, Giglio Vigna, Giorgetti, Giuliano, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Palombi, Pichetto Fratin, Pittalis, Polo, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Rachele Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Traversi, Tremonti, Zaratti, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 30 marzo 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   STEFANAZZI ed altri: «Disposizioni per la promozione e il sostegno delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e contributive» (1061);

   DORI: «Modifiche agli articoli 82, 106-bis e 130 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, concernenti la parificazione dei criteri per la liquidazione dei compensi del patrocinio a spese dello Stato nel processo civile, penale, amministrativo, contabile e tributario» (1062);

   MANZI e ASCANI: «Istituzione di un fondo per il concorso dello Stato al finanziamento della spesa per la partecipazione a viaggi di istruzione» (1063);

   MAGI: «Istituzione delle case territoriali di reinserimento sociale nonché modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di esecuzione della pena presso le medesime» (1064);

   MASCHIO e MORGANTE: «Istituzione in Verona di una sezione distaccata della corte di appello di Venezia» (1065).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 30 marzo 2023 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

  dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai Ministri dell'economia e delle finanze e della salute:

  «Conversione in legge del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, recante misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali» (1060).

  Sarà stampato e distribuito.

Annunzio di proposte di legge d'iniziativa
del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.

  In data 30 marzo 2022 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 99, terzo comma, della Costituzione, la seguente proposta di legge:

   CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO: «Tutela del diritto all'oblio delle persone guarite da patologie oncologiche» (1066).

  Sarà stampata e distribuita.

Annunzio di proposte
di inchiesta parlamentare.

  In data 30 marzo 2023 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa della deputata:

   RAVETTO: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla valutazione dell'impatto economico e sociale degli interventi in materia di pari opportunità e di parità di genere» (Doc. XXII, n. 25).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge SERGIO COSTA ed altri: «Modifiche al codice penale, al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni sanzionatorie in materia ambientale» (541) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Scerra.

  La proposta di legge VARCHI ed altri: «Istituzione della Giornata della vita nascente» (798) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Kelany.

  La proposta di legge CIOCCHETTI ed altri: «Istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo e altre disposizioni per la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia» (813) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Gaetana Russo.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 734, d'iniziativa dei deputati Rampelli ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana e istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana».

Ritiro di proposte di legge.

  In data 30 marzo 2023 il deputato Stefanazzi ha comunicato, anche a nome dei cofirmatari, di ritirare la seguente proposta di legge:

   STEFANAZZI ed altri: «Disposizioni per la promozione e il sostegno delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione» (945).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di un progetto di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VII (Cultura)

  RAMPELLI ed altri: «Disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana e istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana» (734) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, V, X, XI, XIII e XIV.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 29 marzo 2023, ha trasmesso un documento, predisposto dal Ministero della giustizia, concernente il seguito dato dal Governo alla posizione comune della Conferenza delle regioni e delle province autonome, approvata nella riunione del 2 marzo 2023, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (COM(2022) 105 final).

  Questo documento è trasmesso alla II Commissione (Giustizia) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 30 marzo 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme comuni che promuovono la riparazione dei beni e che modifica il regolamento (UE) 2017/2394 e le direttive (UE) 2019/771 e (UE) 2020/1828 (COM(2023) 155 final), corredata dai relativi allegati (COM(2023) 155 final – Annexes 1 to 2) e dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto – Informazioni sull'iniziativa Consumo sostenibile di beni – promuovere la riparazione e il riutilizzo (SWD(2023) 60 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 31 marzo 2023;

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato delle macchine mobili non stradali circolanti su strade pubbliche, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 (COM(2023) 178 final), corredata al relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto (SWD(2023) 66 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 31 marzo 2023.

  La Corte dei conti europea, in data 8 marzo 2023, ha comunicato la pubblicazione della relazione speciale n. 7/2023 – Il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il sistema di controllo concepito per la Commissione, che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni riunite V (Bilancio) e XIV (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 30 marzo 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1227/2011 e (UE) 2019/942 per migliorare la protezione dell'Unione dalla manipolazione del mercato nel mercato dell'energia all'ingrosso (COM(2023) 147 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2019/943 e (UE) 2019/942 e le direttive (UE) 2018/2001 e (UE) 2019/944 per migliorare l'assetto del mercato dell'energia elettrica dell'Unione (COM(2023) 148 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti in ordine allo sviluppo dei sistemi per l'identità digitale in Italia, anche alla luce della prospettata istituzione di una identità digitale europea – 2-00109

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:

   in Italia, a inizio marzo 2023 ben 34.317.320 milioni di cittadini sono in possesso di Spid (+2 milioni in soli 6 mesi), con rilasci e accessi in continuo aumento;

   nel 2022 Spid è stato mediamente utilizzato dagli italiani 25 volte l'anno (crescita del 14 per cento), contro le 22 del 2021 e le 9 del 2020. Emerge un utilizzo sempre meno trainato da obblighi normativi, come l'accesso al cashback o al green pass, e sempre più spinto in modo «organico» da servizi chiave per il cittadino (riferimento Edizione 2022 dell'Osservatorio Digital Identity – Politecnico di Milano);

   nel giugno del 2021 è stato revisionato il regolamento eIDAS e delineata la creazione di un European digital identity (Eudi) Wallet: una serie di strumenti comuni a tutta l'Unione europea per pervenire ad un'implementazione europea sull'identità digitale;

   il processo è in stadio avanzato, attualmente in fase di trilogo tra le proposte delle commissioni, del Parlamento e del Consiglio europeo e sarà operativo entro il 2025;

   su questa prospettiva a febbraio 2022 è stato lanciato un bando da 37 milioni di euro per lo sviluppo di progetti pilota e la loro sperimentazione dovrebbe iniziare già a metà 2023;

   i soggetti coinvolti, tra cui le pubbliche amministrazioni, hanno già compiuto la propria scelta tecnologica, optando per Spid o per Cie, al fine di collegarvi i propri servizi sperimentali;

   a dicembre 2022 il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha dichiarato che è intenzione del Governo Meloni eliminare gradualmente lo Spid per un altro sistema unico di identità digitale, senza illustrare la compatibilità di questa decisione con i programmi europei in merito e spesso già in fase avanzata di realizzazione;

   successivamente, in data 27 febbraio 2023, sul Corriere della Sera, sempre il Sottosegretario Butti risponde sul destino dello Spid dicendo che ad oggi vi sono a disposizione 3 strumenti: la carta di identità elettronica (Cie), la carta nazionale dei servizi (Cns) e Spid, ma si deve arrivare a un unico strumento, anche perché l'Unione europea ha già fatto delle scelte con il portafoglio digitale europeo e per l'identità elettronica richiede un livello di garanzia 3, e che attualmente l'unico strumento così sicuro è la Cie;

   innanzitutto va puntualizzato che Spid è stato notificato anche come schema d'identità digitale con «level of assurance high», quindi il massimo livello di garanzia (come Cie), e che solo alcune delle credenziali Spid, quelle rilasciate con la procedura di riconoscimento remoto, oggi non rispettano le descrizioni di detto livello; infatti oggi tutte le credenziali Spid rilasciate mediante riconoscimento de visu allo sportello sarebbero idonee ad abilitare il wallet. Il «pensionamento» di Spid non sembrerebbe dettato da urgenti motivi di sicurezza, o in generale si potrebbe trovare una soluzione tecnica per il passaggio al wallet europeo entro due anni che non prevede di smantellare un'infrastruttura così funzionale e funzionante –:

   quali siano le intenzioni del Governo rispetto allo sviluppo dei sistemi per l'identità digitale per l'Italia;

   quali siano le motivazioni alla base del ripensamento annunciato dal Governo;

   quali saranno le soluzioni tecnologiche adottate e come queste si integreranno con il wallet europeo che sarà pronto entro il 2025;

   che ne sarà dei progetti già avviati che hanno già optato per Spid/Cie come infrastruttura di riferimento e dei relativi fondi già stanziati che rischiano di essere sprecati.
(2-00109) «Appendino, Cappelletti, Pavanelli, Todde, Dell'Olio».


Chiarimenti in merito alla gestione commissariale di Sogin e intendimenti circa il rinnovo del vertice aziendale – 2-00089

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:

   la società Sogin, responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, è controllata al 100 per cento dal Ministro dell'economia e delle finanze e riceve gli indirizzi strategici dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica;

   Sogin è stata commissariata con il decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73;

   l'organo commissariale, nominato in data 19 luglio 2022, è composto dalla dottoressa F. Spena e due vice, dottor G. Maresca e professoressa A. Bracco;

   i commissari, cui oltre a tre obiettivi strategici sono demandati compiti amministrativi con ampi poteri anche di tipo derogatorio, hanno affidato importanti attività di gestione all'ex amministratore delegato Fontani, e al suo ristretto staff precedente il commissariamento;

   negli anni dal 2020 al 2022 Fontani e il suo staff si sono resi attivi nel promuovere operazioni interne da loro definite, pubblicamente e sulla stampa, di «self cleaning», lasciando intendere che si fosse in presenza di irregolarità e/o reati commessi all'interno dell'azienda da precedenti amministrazioni, con il concorso di dirigenti interni;

   tali attività hanno portato, ad inizio 2022, al licenziamento di quattro dirigenti, ai quali è stata imputata l'irregolarità di alcuni contratti per servizi di comunicazione oggetto di alcuni rilievi da parte di Arera con una lettera del direttore della Direzione infrastrutture, emergenza e unbundling della stessa Autorità, Andrea Oglietti;

   nello stesso periodo, come riportato da l'Espresso del 30 maggio 2022 e ancor prima, 7, 23 e 29 aprile 2021 e 10 marzo 2022, da una inchiesta di «Eurocomunicazione» sui rapporti fra le società Sogin, Nucleco e Javys, l'azienda è interessata da tre inchieste, di cui le due più importanti sono, riportando i numeri di registro, la 45447 del 2021 per reati contro la pubblica amministrazione che riguarda la controllata Nucleco, e la 46916 del 2021 per corruzione, relativa, appunto, ai citati contratti stipulati per servizi di comunicazione;

   in data 7 gennaio 2023 Sogin è stata condannata dal Tribunale di Roma per l'ingiustificatezza del licenziamento di uno dei quattro dirigenti licenziati, dottor Luca Cittadini, prima dirigente Sogin e dalla stessa azienda indicato e poi nominato, a metà 2021, amministratore delegato della controllata Nucleco, mentre i procedimenti relativi agli altri tre dirigenti sono ancora in corso;

   secondo la sentenza l'ingiustificatezza del licenziamento risiederebbe nella sostanziale irrilevanza delle asserite irregolarità legate ai contratti per servizi di comunicazione sopra citati, dei quali, a quanto risulta all'interrogante, la Sogin non avrebbe neanche richiesto il rimborso ad Arera, negandosi il diritto di accedere all'eventuale rimborso o al giudizio sulla rimborsabilità di tali valori da parte di autorità amministrativa terza, giudice naturale per tali istanze;

   a tal proposito vale la pena ricordare che i ricorsi contro Arera per ottenere il pagamento delle somme richieste si possono vincere o perdere, ma perché questo sia possibile, è necessario opporsi nelle sedi opportune e non rinunciare univocamente a farlo;

   le somme delle quali Sogin non ha richiesto il rimborso ad Arera, riferiti ai contratti citati (ma ve ne sarebbero di ulteriori), ammonterebbero a una cifra compresa tra tre e quattro milioni di euro, salvo ulteriori e più approfondite verifiche che porterebbero a somme anche più ingenti;

   il pagamento cui Sogin è stata condannata per l'ingiustificato licenziamento del dottor Cittadini ammonta a oltre seicentomila euro, cui potrebbero aggiungersi eventuali risarcimenti in favore dello stesso dirigente e altre somme risultanti dalle tre cause di lavoro ancora in corso che potrebbero portare a condanne analoghe;

   ancora da «Eurocomunicazione» del 2 febbraio 2022 si apprende che Sogin non starebbe onorando l'ordinanza del Tribunale di Roma a favore del dirigente citato, facendo lievitare la somma dovuta a oltre settecentomila euro, somma che potrebbe essere richieste ad Arera da parte dell'azienda;

   il bilancio di esercizio 2021, a firma dell'allora amministratore delegato Fontani e del dirigente preposto Speranza, firmato in data 14 giugno 2022, e approvato nel novembre 2022, non riporta alcun accantonamento a fondo rischi e oneri per rischio di soccombenza, definito dagli stessi «solo possibile»;

   nella nota integrativa al bilancio è stata inserita una segnalazione ex articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 relativa a un'attività di whistleblowing per motivare l'avvio della procedura disciplinare che ha portato al licenziamento dei quattro dirigenti –:

   quali azioni di verifica abbiano effettuato il commissario e i vice sul progetto di bilancio approvato prima del loro insediamento dal precedente consiglio di amministrazione, posto che tali verifiche sono da considerarsi attività di mera diligenza amministrativa, ancor più trattandosi di società commissariata;

   se in esito alla pronuncia del Tribunale del lavoro di Roma, che ha riconosciuto l'ingiustificatezza del licenziamento legato alle asserite irregolarità dei contratti per servizi di comunicazione, per i quali Sogin non aveva presentato richiesta di rimborso ad Arera, l'organo commissariale abbia svolto o stia svolgendo attività di verifica contabile e delle responsabilità amministrative per la mancata richiesta del riconoscimento delle somme citate (oltre tre milioni di euro), nonché in ordine alla responsabilità per i licenziamenti che, alla luce degli ultimi avvenimenti, risultano quantomeno temerari, potendosi configurare, per entrambi gli atti, la fattispecie del danno erariale o altra fattispecie di responsabilità amministrativa, oltre ad eventuali responsabilità penali che saranno accertate dalle inchieste in corso;

   se il Governo stia verificando se rispondano al vero le notizie giornalistiche riportate in premessa, in particolare per quanto riguarda la gestione economica, i rapporti con Arera, e la decisione di non onorare l'ordinanza del Tribunale di Roma;

   se non si ritenga che la scelta effettuata dai commissari di confermare gli stessi soggetti alla guida della Sogin non abbia di fatto sconfessato lo spirito del provvedimento del commissariamento con il quale sono stati nominati;

   se non si ritenga di procedere in tempi rapidi al superamento della situazione attuale, attraverso l'inserimento di figure più idonee dal punto di vista delle competenze manageriali e industriali al vertice dell'azienda, anche al fine di effettuare una verifica sull'operato dei dirigenti coinvolti anche sotto il profilo del danno erariale.
(2-00089) «Antoniozzi, Foti».


Intendimenti ed iniziative circa il superamento dei sussidi pubblici al comparto dei combustibili fossili, alla luce degli impegni presi dall'Italia alla Conferenza sul clima Cop26 e con particolare riferimento agli investimenti di Sace all'estero – 2-00114

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

   il 20 marzo 2023, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha pubblicato la sintesi del suo sesto rapporto sulla crisi climatica, dove l'Italia viene indicata tra i Paesi più vulnerabili alle conseguenze degli sconvolgimenti climatici;

   durante la Conferenza sul clima di Glasgow (Cop26), 34 Paesi, tra cui l'Italia, e cinque istituzioni finanziarie pubbliche avevano firmato un accordo che li impegnava a terminare gli investimenti pubblici internazionali nei combustibili fossili entro la fine del 2023;

   le strategie fin qui adottate dall'Italia continuano però a confermarsi tra le meno coerenti e rispettose degli impegni presi alla Cop26. Purtroppo il «Sistema-Italia», continua a basarsi sul triangolo tra finanza privata, industria fossile e finanza pubblica;

   il Governo italiano e la sua Agenzia di credito all'esportazione Sace – come si legge in un documento pubblicato da ReCommon, l'associazione che promuove campagne e iniziative per sottrarre le risorse naturali alla finanza e al mercato – si rimangiano di fatto gli impegni presi alla Cop26, continuando a finanziare progetti di carbone, petrolio e gas all'estero almeno fino al 2028. I progetti in fase di valutazione, se realizzati, produrrebbero 3,5 volte le emissioni di CO2 annuali dell'Italia, per un totale di 1,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica;

   vale la pena ricordare che Sace, si colloca al primo posto in Europa tra i finanziatori pubblici dell'industria fossile. Tra il 2016 e il 2021, Sace ha emesso garanzie per i settori del petrolio e del gas pari a 13,7 miliardi di euro;

   la strategia italiana prevede l'abbandono del supporto alla filiera del carbone a partire dal maggio del 2021, mentre l'interruzione graduale dei finanziamenti al settore del petrolio è prevista entro il 2024. Ma per il gas il programma è molto diverso. La priorità nel phase-out è stata data alla generazione di energia attraverso i combustibili fossili e alla catena di valore del petrolio. Le altre fasi della filiera del gas saranno gradualmente dismesse alla luce del ruolo che il combustibile può svolgere nella transizione (...); grazie a queste eccezioni, Sace può giustificare il suo supporto al settore del gas. Il finanziamento a progetti di centrali elettriche a metano continuerà fino al 2023, mentre l'esplorazione e l'estrazione saranno supportate fino al 2026. Per i progetti di trasporto e stoccaggio, invece, la data ultima non è proprio menzionata perché deve essere «ancora definita». Una formula che sembra voler dire «per sempre»;

   come ricorda un articolo del quotidiano Domani del 23 marzo 2023 «sembra che questa politica sia un regalo alle multinazionali energetiche e alle istituzioni finanziarie, a cui il Governo italiano fa da sponda per trasformare l'Italia in hub mediterraneo del gas. Hub per rivenderlo ad altre multinazionali o Paesi, non per le necessità del tessuto produttivo italiano»;

   giova sottolineare che il presidente del Consiglio di amministrazione di Sace è il dottor Filippo Giansante, che è anche membro del Consiglio di amministrazione dell'Eni. Peraltro Eni ha già ricevuto la garanzia di Sace per Coral South, il progetto avviato da Eni per lo sviluppo delle risorse di gas scoperte al largo del Mozambico –:

   se non ritenga che l'azione del Governo e della Sace di conferma dei sussidi pubblici al comparto fossile, contrasti palesemente con gli impegni presi in sede di Cop26;

   se non intenda avviare le necessarie iniziative di competenza per interrompere gli investimenti pubblici e le garanzie Sace per progetti esteri legati all'estrazione e al trasporto di combustibili fossili;

   se non si ravvisi un potenziale conflitto di interessi laddove il presidente del Cda di Sace è anche membro del Cda dell'Eni.
(2-00114) «Bonelli, Evi, Borrelli, Dori, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zanella, Zaratti».