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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XIX Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Martedì 6 febbraio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL DEGRADO MATERIALE, MORALE E CULTURALE NELLA CONDIZIONE DEI MINORI, CON FOCUS SULLA DIFFUSIONE DI ALCOOL, NUOVE DROGHE, AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA

Audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, di: Fabio Ciciliano, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano; Luca Fella Trapanese, Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli (in videoconferenza).
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano ... 3 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 7 
Fella Trapanese Luca  ... 7 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 11 
Di Biase Michela (PD-IDP)  ... 11 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano ... 12 
Di Biase Michela (PD-IDP)  ... 12 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano ... 12 
Di Biase Michela (PD-IDP)  ... 13 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano ... 13 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 13 

ALLEGATO: Relazione del Commissario straordinario Fabio Ciciliano ... 14

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, di: Fabio Ciciliano, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano; Luca Fella Trapanese, Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli (in videoconferenza).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, di Fabio Ciciliano, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano e, in videoconferenza, di Luca Fella Trapanese, Assessore alle politiche sociali del comune di Napoli.
  Vi do il benvenuto a nome di tutti i commissari e vi ringrazio per la vostra disponibilità ad intervenire all'odierna seduta.
  Comunico, altresì, che il Commissario straordinario Ciciliano è accompagnato dal Capo di Gabinetto, Laura Moscatello, e dal coordinatore dell'ufficio tecnico, Stefano Ciavela.
  Do la parola al Commissario straordinario Ciciliano.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
  Mi farei supportare da una presentazione in PowerPoint, perché ci sono dei numeri, che potremmo commentare eventualmente dopo, se ritenete opportuno.
  Solo per sottolineare che la struttura commissariale che ho l'onore di coordinare è stata insediata il 4 ottobre 2023, all'esito della nomina del sottoscritto quale Commissario straordinario, come ricordava la Presidente, il 18 settembre 2023. Oggi, quindi, tecnicamente siamo intorno a quattro mesi dalla nomina. La norma che converge sulla mia persona è molto articolata, riguarda anche le attività sull'infanzia e sull'adolescenza per cercare di prevenire le azioni di violenza e di vulnerabilità sociale.
  Con questa diapositiva si desidera sottolineare quanto la situazione sia particolarmente complessa nel contesto sociale di tutte le periferie, ovviamente ognuna diversa dall'altra per variabili socio-economiche che possono essere completamente modificate dall'assetto anche geografico. Quello che, però, tengo a sottolineare è che Pag. 4per rendere semplificata la gestione dell'azione della struttura del Commissario ci siamo ispirati ai precetti della gestione delle emergenze dell'assistenza alla popolazione in caso di emergenze di protezione civile, in maniera tale che, scomponendo in fattori complessi ogni singolo fattore in maniera più semplice, fosse più comodo cercare di approcciare ogni singolo aspetto.
  Una delle prime cose che è stata fatta a Caivano è stata quella di non avere nessun tipo di preclusione nei confronti dell'assetto sociale e fare un discorso di assoluta apertura. Abbiamo spinto fin dall'inizio a fare un ragionamento di reale partecipazione della comunità, proprio al fine di intercettare le maggiori esigenze dei diversi strati di popolazione sia dal punto di vista demografico che dal punto di vista socio-economico. Quindi, in maniera molto limpida, chiara e diretta si è improntato il tipo di interlocuzione, senza vergognarsi di intercettare i punti di massima convergenza della popolazione, come per esempio le scuole, cosa che ovviamente si dà per scontata, ma anche le chiese. In altri termini, si è cercato di intercettare tutti i luoghi dove ci fosse una convergenza di popolazione.
  Con questa diapositiva si sottolinea la stratificazione per sesso ed età. Ci troviamo in una realtà in cui la popolazione è di circa 36.000 abitanti, suddivisa in maniera equiparata tra uomini e donne. È una cosa che non è sempre verificata dal punto di vista demografico, perché sappiamo che nelle realtà un po' più ampie e più numerose le donne prevalgono sul numero degli uomini.
  Questa, invece, è la stratificazione per i minori, cioè da 0 a 17 anni. Un dato importante – non so se si riesce a leggere perfettamente, è sulla sinistra – è che dall'inizio dell'anno a Caivano sono nate 21 persone. Quindi, in poco più di un mese sono nate 21 persone. Questo per sottolineare quanto la caratteristica demografica di quel territorio sia diversa o possa essere diversa rispetto ad altri territori del nostro Paese.
  Questi sono i numeri che sottolineano i ragazzi e i bambini che frequentano le scuole. I numeri – li vedete liberamente, non li commento – sono suddivisi per fascia d'età.
  Questi sono gli stessi numeri, che però vengono suddivisi per ciascuna istituzione scolastica. Caivano ha quattro istituti comprensivi, quindi stiamo parlando di scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e due scuole secondarie di secondo grado, un liceo scientifico e un istituto tecnico, alberghiero e industriale.
  Questo è il dettaglio degli alunni. Vedete quanto sia preponderante il numero dei ragazzi del liceo scientifico. Si parla di una popolazione studentesca di circa 900 persone. È importante anche sottolineare il fatto che c'è una migrazione all'interno di Caivano da parte degli studenti. A discapito di quanto si possa pensare, la popolazione studentesca del liceo scientifico è, sì, dei ragazzi che vivono e, quindi, sono residenti a Caivano, ma è anche dei ragazzi che vivono nelle città vicine, che quindi in Caivano vengono per studiare.
  Questa diapositiva è molto significativa. Essa riassume le azioni e le attività del settore delle politiche sociali del comune di Caivano. Come si può facilmente leggere, c'è una stratificazione per interventi sia per età che per le diverse attività. Salta agli occhi il numero di segnalazioni e procedure aperte presso il Tribunale per i minorenni e il numero delle segnalazioni fatte all'Arma dei Carabinieri, che è fisicamente presente con una compagnia sul territorio del comune di Caivano. Altri due elementi non meno importanti sono gli assegni di maternità, per un numero di 240 unità di sostegno ai bambini da 0 a 3 anni, e gli assegni di cura, per un totale di 24 unità.
  Ciò che ho detto e sottolineato in questo diagramma viene molto più facilmente interpretato. Abbiamo gli assegni di maternità, che ovviamente convergono in una sola fascia d'età, dai 0 ai 3 anni, mentre la seconda attività per numero, come dicevo prima, è la segnalazione delle procedure aperte presso il Tribunale o la Procura dei minori. Vedete che il numero totale dell'istogramma è rappresentato da colori diversi a seconda del tipo di fascia di età.Pag. 5
  Questo diagramma riassume, fatto cento ciascun intervento, la percentuale preponderante sulla fascia di età. Per esempio, vediamo che il collegamento dei minori in struttura residenziale – la quintultima da destra, per intenderci – è particolarmente pieno di tutte le fasce d'età. Questo significa che tutte le età, da 0 a 17 anni e 364 giorni, ovviamente sono attenzionate dal settore delle politiche sociali.
  Questi sono i dati relativi alla dispersione scolastica. Il comune di Caivano ha cominciato il 26 gennaio scorso a fare attività di monitoraggio sulla dispersione scolastica. I numeri che vedete rappresentati sono, tutto sommato, non bassissimi, se consideriamo che si tratta di una decina di giorni.
  Ancora di più il discorso delle ammonizioni. Nello stesso identico periodo di tempo – il comune ha iniziato il 26 gennaio a fare le attività di monitoraggio e, ovviamente, successivamente le ammonizioni ex articolo 12, comma 4, della legge n. 159 del 2023 – vediamo come i numeri siano addirittura importanti nella fascia di età 14-16 anni, nell'età dell'adolescenza, quindi più o meno una giustificazione la si riesce anche a trovare. Il dato eclatante è che queste ammonizioni siano numericamente sostanziose nella fascia di età 6-10 anni, quindi stiamo parlando delle scuole elementari, e nella fascia di età 11-13, quindi stiamo parlando delle scuole medie. In totale, noi abbiamo 26 ammonizioni che sono state comminate ai genitori o a chi esercita la potestà genitoriale dell'azione scolastica nei bambini che vanno dai 6 ai 13 anni.
  Allarghiamo il discorso, parliamo della provincia di Napoli. Questi sono i dati della questura di Napoli aggiornati ad oggi, che danno conto del numero di 3 ammonimenti ex articolo 5, comma 2, stiamo parlando delle violenze, e di ben 10 DASPO urbani – come si dice in gergo più comune – che riguardano, fondamentalmente, il discorso della verifica della maggiore età per l'accesso ai siti pornografici.
  Il piano straordinario, che è stato approvato il 28 dicembre 2023 dal Consiglio dei ministri, come dicevo prima, nato sulla base dei precetti della gestione delle emergenze per quanto riguarda l'assistenza alla popolazione, che sono i precetti della Protezione civile, è diviso, essenzialmente, in tre grosse branche. La prima, abbastanza intuitiva, riguarda gli interventi infrastrutturali di riqualificazione. Stiamo parlando, fondamentalmente, di edifici, manufatti, centri sportivi, quelli che si vedono anche in televisione. Tra quelli che si vedono un po' meno, che però sono la vera sfida, che ovviamente eccederanno sicuramente la durata di qualsiasi tipo di commissariamento, vi è l'attività che si fa per fronteggiare la vulnerabilità sociale. La vera sfida è fare in modo che la stratificazione sociale, quindi la componente sociale di quel territorio, di quella comunità, difatti si modifichi in senso migliorativo, utilizzando quelle che, però, sono le attività di normale vita di tutti i giorni. È proprio quella la sfida, che ovviamente non può essere raggiunta in qualche mese o in qualche anno.
  La terza branca riguarda il rafforzamento della capacità dell'ente locale, senza il quale, ovviamente, tutte le attività del Commissario non possono, poi, ritornare a vivere nella normalità nel medio-lungo periodo.
  Questi sono i tre ambiti di azione, come vi sottolineavo prima. Sono gli interventi infrastrutturali. Sulla destra, quelli che sono evidenziati in verde, sono quelli che hanno un'immediata azione su quello che è l'argomento della mia relazione alla Commissione. È ovvio che la riqualificazione dell'impianto sportivo è tecnicamente un discorso di carattere edile, però è anche vero che la riqualificazione di un centro sportivo apre in maniera clamorosa l'attività dei giovani e dei ragazzi in una direzione, che sicuramente è una direzione di maturità e di crescita sociale. In realtà, non è soltanto un discorso di sport. Il discorso è sullo sport, il discorso è sulla musica, cioè tutto quello che in qualche maniera è piacevole, ma difatti sottolinea una importantissima azione di disciplina – perché la musica è disciplina, lo sport è disciplina – e di rispetto reciproco, quindi cercando di fare un discorso di intercetto sulle età giovani. Stiamo parlando della preadolescenza e dell'adolescenza, quando i ragazzi Pag. 6incominciano a diventare autonomi e quindi, cercare di intercettarli e di portarli dal lato giusto della barricata. Mettiamola in questa maniera.
  In verde – o in azzurro – è segnalato il discorso dell'università. Perché è in azzurro? Perché sembra particolarmente lontano dai giovani, però è clamorosamente importante fare un ragionamento strutturato che accompagni il giovane dalla scuola all'università, favorendo, ovviamente, la frequenza all'interno del contesto sociale in cui vive e, magari, utilizzando dei corsi di laurea che intercettino quello che in questo momento è il mood lavorativo, cosicché si passi immediatamente dall'università al lavoro, cercando di evitare i buchi per l'attività di ricerca del lavoro, che sono quelli che, poi, rendono vulnerabile l'azione di sistema. Sicuramente, come dicevo, non è una cosa che intercetta rapidamente i ragazzi e i bambini, però è sicuramente una cosa che va sottolineata per un discorso di medio-lungo periodo.
  In maniera assolutamente analoga, queste sono tutte le azioni di cui vi parlavo, come il centro sportivo. Fondamentalmente, le attività di riqualificazione anche del teatro come polo della cultura, dove è ovvio coinvolgere i ragazzi cercando di fare in modo che il teatro non sia un semplice palazzo che si utilizza la sera. Realizzare un polo della cultura significa, fondamentalmente, dare la possibilità, prima di tutto dal punto di vista proprio operativo, di renderlo fruibile anche nelle ore della mattina e del pomeriggio, con gli studenti e con le iniziative culturali che possono essere messe in campo. Già abbiamo, quindi, un riempimento del gap di utilizzo, indipendentemente dal contesto. È ovvio che un utilizzo in questo contesto acquisisce un significato molto maggiore.
  In maniera assolutamente analoga, abbiamo già riaperto e riqualificato delle aree sportive, che sono già immediatamente fruibili, in maniera tale che i giovani possano liberamente utilizzarle. Perché? Perché i giovani si devono sentire all'interno di un contesto che sia assolutamente libero. Bisogna far capire loro che andare a giocare a calcetto è una cosa bella e che non è bello soltanto andare a pagare il calcetto. Se la collettività o, meglio, la comunità riesce a mettere a disposizione un campo da gioco gratuito, l'organizzazione delle squadre tra ragazzini è quello che, poi, fa raggiungere il risultato.
  Analogamente a quanto dicevo prima, i primi due punti – che sono evidenziati in celeste – non riguardano in maniera stringente le attività dei bambini e dei ragazzi. È ovvio, però, che una modifica, un miglioramento delle condizioni di mobilità dei cittadini favorisce sicuramente lo scambio culturale e lo scambio sociale. Caivano, paradossalmente, geograficamente parlando, è baricentrica tra due linee ferroviarie molto importanti, ma ad oggi o, meglio, prima dell'arrivo della struttura commissariale era particolarmente isolata rispetto agli altri comuni.
  Sono stati potenziati i trasporti pubblici locali, in maniera tale che le persone possano spostarsi con maggiore facilità e raggiungere Napoli, che è la città più vicina, la città capoluogo, non più in due ore e tre quarti, ma in un'ora e mezza. Non è poco, però è la metà di quanto, in realtà, prima non si facesse. Anche perché bisogna fare un ragionamento. Non ci sono bacchette magiche. Bisogna fare un ragionamento con gradualità, con perseveranza.
  Tutto l'ambito di Azione 2, invece, riguarda eminentemente l'attività dei giovani. Si va dagli interventi per le scuole agli interventi socioculturali, al Polo Millegiorni di Save the Children, che darà un sostegno alle famiglie e ai bambini da 0 a 36 mesi. Ci sarà un'attività con Gioventù e sport dell'Agenzia italiana per la gioventù. La Croce Rossa si occuperà di sostenere le fragilità umane e familiari. Sono state messe in campo azioni di screening di carattere sanitario, non perché l'azienda sanitaria del posto non funzioni, anzi funziona e funziona molto bene, ma c'è una difficoltà nell'accesso alle cure in alcuni ambiti di quella stratificazione della popolazione, ragion per cui dobbiamo cercare di fare un ragionamento di maggiore prossimità. Tuttavia, per fare un ragionamento di maggiore prossimità, ovviamente non possiamo chiedere alla ASL di spostare completamentePag. 7 l'asse di funzionamento. Quindi, attraverso questi programmi di screening almeno un primo step di intercetto lo riusciamo a fare, che non è soltanto per i bambini, ma anche per gli anziani. D'altronde, l'accesso alle cure riguarda tutti. Le persone fragili in quel contesto non sono soltanto i bambini, ma sono anche gli anziani.
  Ultimo, ma non ultimo – ho quasi ultimato, vi chiedo scusa se sono andato lievemente lungo – è il tema del sostegno all'Amministrazione comunale. Ci sono risorse che vengono assegnate a ciascun Comune e che vanno utilizzate entro il 31 dicembre. Quest'anno la struttura commissariale l'ha fatto in un giorno e mezzo. Il 28 dicembre è stato approvato il Piano straordinario e i LEP per il trasporto dei disabili e per il potenziamento degli asili nido sono stati gestiti e affidati in un giorno e mezzo. Da questo punto di vista devo ringraziare la mia struttura, che anche in quei giorni, sotto Natale, non ha lesinato lavoro, anche perché se si scavallava il 1° gennaio quei soldi andavano in economia. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Naturalmente, anche se non l'ho detto prima, ma era inteso, il materiale che avete portato è a disposizione e viene inviato a tutti i commissari, non solo quelli presenti di persona o, come sono la maggior parte, in videoconferenza, ma anche tutti gli altri che non sono qui oggi. Ringrazio il Commissario straordinario Ciciliano per il suo intervento.
  Do ora la parola all'Assessore Fella Trapanese, che è collegato in videoconferenza.

  LUCA FELLA TRAPANESE, Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli. Buongiorno a tutti. Vi ringrazio di questa opportunità importante che oggi abbiamo anche per condividere la situazione attuale della città di Napoli.
  La condizione dei quartieri in cui risiede la maggior parte dei beneficiari del Servizio all'infanzia e all'adolescenza del comune di Napoli si presenta altamente complessa, sia per problematiche di addensamento abitativo – sono tante le persone che abitano i quartieri – sia per problemi che derivano dalla mancanza di punti di riferimento, sia per grandi problemi legati a forze che mancano sul territorio.
  La radicata e persistente povertà di Napoli e, in particolare, la vulnerabilità sociale dei bambini e dei ragazzi al loro interno sono le coordinate principali di questo scenario. Le famiglie sono povere e i bambini sono vulnerabili. Si tratta di contesti periferici, di zone sia esterne che al centro della nostra città densamente abitate, tra cui rioni di origini antichissime, molto popolosi, ma anche molto giovani.
  La povertà di questi bambini e adolescenti cresciuti in famiglie deprivate è sia più invisibile, perché spesso occultata dalla più generale condizione del nucleo familiare a cui appartengono, sia più estrema, cioè si lega alla diseguaglianza dell'istruzione, all'accesso al lavoro, alle loro chance di vita del presente e del futuro.
  La povertà educativa dei minori di questi territori è quella più capace di rappresentare lo svantaggio cumulativo, dall'esclusione dall'accesso alla formazione, alle competenze adeguate, alle opportunità ludiche e culturali, a quelle di socializzazione, allo sviluppo dello sport, che sono completamente deprivate. Non hanno strumenti adeguati.
  Negli ultimi anni, a seguito della grave crisi economica, provocata anche dalla diffusione del Covid, le famiglie stanno vivendo una condizione di estrema povertà, che va spesso oltre l'aspetto economico. In queste situazioni viene intaccata la dimensione psico-sociale delle persone. In particolar modo, si osservano padri che tendono perlopiù a realizzare il proprio ruolo attraverso il lavoro, quindi a provvedere al fabbisogno economico della famiglia, mettendo da parte il ruolo sociale ed educativo. L'esito più comune è uno scivolamento in alcuni elementi di rischio, come situazioni depressive, abuso di alcol, aggressività, dipendenza dal gioco, conflitti nella coppia. In tal modo, il padre, che già normalmente si assenta nei contesti di crescita e di cura, diventa ancora più assente.
  Nelle tante famiglie con padri detenuti, le madri si trovano molto spesso ad assumere ruoli educativi che non sono adeguati.Pag. 8 Per cui, accanto alla povertà materiale, prende il sopravvento anche una povertà delle relazioni, in cui si fa fatica a trovare un sostegno della comunità locale. Molto spesso, per esempio, si presentano genitori molto giovani, con un'età significativamente bassa, che fanno fatica a trovare delle strategie educative per i loro figli. Fondamentalmente, questi nuclei familiari molto giovani appaiono ai figli come fratelli o come amici e non come padre e madre.
  Le personalità sono insicure, i ragazzi sono molto insicuri, e si traducono molto spesso in rabbia, dolore, affermazioni di apatia, depressione, proprio perché va letta questa vulnerabilità familiare e sociale. Ne scaturisce una figura materna molto affaticata, inadeguata, che non riesce a dare protezione, che non riesce a offrire un contenimento emotivo, essendone anch'essa sprovvista.
  Allo stesso tempo, la figura paterna, nelle sue diverse forme di latitanza, sia fisica sia emotiva sia morale sia civica, non è più capace di educare i figli, senza un limite. I giovani, pertanto, crescono in un deserto etico. Questo è quello che deriva dalle relazioni dei servizi sociali. Non hanno imparato a sfruttare il proprio spazio interiore, a unire pensiero, mente e parola. C'è un grande disagio esistenziale.
  Nel nostro contesto territoriale anche l'inappetenza verso la parola – questo è proprio un problema concreto che vi riporto in questo momento – certamente diffusa tra i giovani, anche su base nazionale, assume aspetti allarmanti. Da un certo punto di vista, moltiplica gli effetti negativi del disagio giovanile. Le parole che utilizzano i nostri giovani si compongono perlopiù di strutture minime, le cosiddette «frasi semplici» della grammatica italiana. Non usano spesso il verbo, non camminano lungo la traiettoria del tempo, restando sempre fermi al presente. Difficilmente si utilizza il futuro e raramente il congiuntivo. Può sembrare una cosa marginale, ma è importante per far capire la proiezione spazio-tempo, psicologica dei nostri giovani, che non hanno proprio la percezione di immaginarsi nel futuro.
  La mancanza di una dimensione progettuale del proprio futuro, negli adolescenti, è un dato che ritorna molto spesso e che solleva non poche preoccupazioni. Basti considerare che l'orizzonte dei ragazzi è, nella maggioranza dei casi, limitata al presente e non arriva, quindi, alla soglia dell'età adulta.
  I ragazzi hanno tante paure. Hanno paura di prendere i mezzi pubblici, hanno paura di uscire dal proprio territorio, hanno paura di essere svalutati dagli adulti, temono la scuola, temono i contesti sociali, temono i contesti dove devono dimostrare di avere delle capacità. Non si mettono in gioco. Hanno paura di non saper parlare italiano, hanno paura della notte e del buio, addirittura. La paura cede, poi, il passo all'ansia. Questo è un processo che scaturisce nell'ansia. In questo modo, spesso hanno disturbi emotivi, che si presentano con il rifiuto per la scuola, umore triste, molto più frequentemente irritabile, disobbedienza agli adulti, sia a casa che a scuola, difficoltà nelle relazioni con i coetanei e disturbi del sonno e dell'alimentazione. Negli adolescenti tali disturbi si traducono in oppositività.
  Ho cercato di fornirvi dei dati con uno studio approfondito che ho condiviso con i servizi sociali e anche con gli educatori territoriali. Da questo nasce l'oppositività a tutte le regole che vengono offerte. Scaturiscono, quindi, l'abuso di sostanze, che è in grande aumento, e comportamenti autolesivi, in grande aumento nei nostri giovani. Queste stesse caratteristiche in età adulta si traducono in persistenza o comparsa di disturbi emotivi e psichici. I sintomi più frequenti del disagio sono iperattività, intolleranza alle regole, rigidità dei giudizi di valore, riconoscimento della sola autorità violenta, difficoltà a riconoscere e verbalizzare le emozioni, incostanza di perseguire un obiettivo, scarsa capacità emotiva, soprattutto con chi è più debole.
  La scuola, come agenzia educante, non viene più considerata come investimento per il futuro. Questo giustifica il motivo per cui la maggioranza dei ragazzi scelgono istituti professionali e, soprattutto, giustificaPag. 9 anche la percentuale della dispersione scolastica.
  Vi do dei dati. A Napoli il tasso dell'abbandono scolastico è pari al 22 per cento. Se consideriamo che è superiore alla media della regione Campania, pari al 19 per cento, e ancora più lontano da quella italiana, pari al 14 per cento, è un dato importantissimo.
  C'è da dire che c'è un problema sicuramente legato al turnover degli insegnanti, che è elevato, a scapito della continuità dell'insegnamento e, soprattutto, a scapito di coloro che sono animati dalla passione, dalla volontà che fanno fatica a trovare una continuità. Le ricadute più immediate sono gli elevati tassi di dispersione, di abbandono e di insuccesso scolastico.
  Da questa descrizione viene fuori un quadro allarmante, che ha una ricaduta enorme nei processi più virtuosi. I giovani crescono senza acquisire le capacità di proiettarsi nel futuro, in una logica del ribasso. Sopravvivono a un sistema di valori estetici, che punta alla sola immagine, senza valori positivi di riferimento, in cui l'altro è solo un oggetto del territorio e di sé stesso, senza avere un vero e proprio punto di riferimento educativo e valorizzando esclusivamente l'immagine di sé stessi.
  L'esperienza dei servizi sociali di Napoli porta a individuare nella povertà economica uno dei principali fattori che innescano il disagio sociale dei minori e soprattutto i minori più vulnerabili, deprivati da contesti sociali, dal lavoro e dai servizi, spesso diventano terreno di cultura e logiche criminali.
  Sul tema, uno specifico appunto volevo farlo rispetto alla collaborazione che stiamo avendo con i servizi sociali del Ministero della giustizia per i giovani che fuoriescono dal carcere minorile di Nisida. Abbiamo attivato un progetto, dove cerchiamo di guidare la fuoriuscita con un recupero della propria autonomia di vita, un rafforzamento delle life skills, che già viene attuato durante il carcere, ma che molto spesso si ferma quando il minore deve uscire e non trova la società pronta. Abbiamo creato una vera e propria collaborazione, dove prima che il minore sia in fuoriuscita si attivano una serie di azioni volte alla presa in carico di questo minore e all'immaginazione di una serie di attività sociali, educative, formative e di inserimento lavorativo che gli daranno poi delle possibilità.
  Il nostro approccio interviene in diversi ambiti: l'occupazione lavorativa dei genitori, la conciliazione famiglia-lavoro, la promozione e il sostegno delle parità, le pari opportunità uomo-donna, la lotta alle discriminazioni, l'accesso ad alcuni servizi essenziali, quali l'impiego, la casa, la sanità, l'istruzione, più credito, i servizi, per esempio l'accesso alla tecnologia, i trasporti, l'energia, l'acqua. Sembra assurdo, ma ci sono minori che vivono ancora in immobili senza energia elettrica e senza acqua.
  La consapevolezza della complessità e della multidimensionalità della povertà minorile ci spinge a individuare politiche di contrasto al fenomeno, che non dovrebbero esaurirsi al sostegno economico, seppur importante, solo al reddito familiare, ma anche alla sua forma più evoluta. Esse devono agire in più direzioni, incentivando la partecipazione degli adulti al mercato del lavoro, rendendo il lavoro stabile e remunerativo, prevedendo forme di protezione quando la partecipazione cessa e il lavoro diviene intermittente. Molte famiglie si distruggono perché il lavoro si ferma e si ferma la loro serenità familiare. Non riescono più a pensare a nulla. I genitori si bloccano. Non riescono più a dare priorità all'educazione dei propri figli.
  Cerchiamo di proteggere i minori a rischio dall'instabilità familiare sostenendo i minori con politiche che salvaguardino la salute e promuovano lo sviluppo fisico, emozionale e cognitivo e ne incoraggino la partecipazione ad attività ricreative e sociali.
  Sicuramente la pandemia ha messo a dura prova la tenuta dei servizi sociali erogati dal comune di Napoli, ma anche a dura prova la stabilità delle famiglie napoletane. Si è reso necessario ripensare e riorganizzare i servizi rivolti all'infanzia, agli adolescenti e ai nuclei familiari, sperimentando anche nuove modalità di erogazione delle prestazioni, particolarmente difficili. Gli uffici comunali hanno svolto Pag. 10un ruolo essenziale di mediazione e intersezione tra nuclei familiari in carico ai servizi sociali che hanno chiesto la fruizione dei servizi.
  La pandemia e il periodo di lockdown hanno rappresentato un'esperienza traumatica e di rottura. In questo contesto altamente sfidante è risultata cruciale la continuazione di un percorso di formazione e di condivisione delle metodologie dei servizi sociali. I servizi sociali, in questo contesto, hanno continuato a garantire un collegamento tra scuola e bambini, hanno svolto un'attività di mediazione linguistica per bambini e famiglie di extracomunitari, hanno svolto una funzione di triage, ovvero di osservazione in situazioni di vulnerabilità e problematicità.
  Molto importanti, altro tema di cui vi vorrei parlare oggi, sono i LET (laboratori di educativa territoriale). I laboratori di educativa territoriale sono rivolti a bambini tra i 6 e i 16 anni su tutto il territorio cittadino, con 26 strutture, dirette a sviluppare la creatività, la manualità e la cultura dello sport, anche attraverso il coinvolgimento dei genitori, e svolgono un'azione di contrasto all'abbandono scolastico. Inoltre, sono rivolti a minori con disabilità, a minori con bisogni educativi e a situazioni di basso reddito. Il nostro impegno per il 2023 è di circa 6 milioni 300 mila euro.
  Uniti ai laboratori di educativa territoriale ci sono i centri diurni polifunzionali per i minori. Sono 26 strutture e sono importantissimi, perché sono il raccordo tra la scuola e la famiglia e servono ai minori che non hanno una continuità educativa, soprattutto i minori che hanno famiglie discontinue o famiglie che sono occupate, purtroppo, a fare altro durante la giornata. Quindi, i bambini passano dalla scuola direttamente ai centri diurni polifunzionali, che provvedono a creare una serie di attività di accompagnamento allo studio, ma anche attività didattiche, ludiche e ricreative.
  Abbiamo, inoltre, una serie di percorsi di autonomia, soprattutto rivolti a quei neomaggiorenni che escono dalle comunità di accoglienza. Sono moltissimi i minori che hanno passato la loro vita nelle comunità di accoglienza, perché hanno avuto grande difficoltà a essere presi in carico in affido, o perché per loro non era possibile l'adozione, che quindi sono passati dalla comunità da 0 a 3, da 6 a 15, da 15 a 18, fino a 21 anni, che non hanno mai avuto una famiglia e che devono intraprendere una propria vita indipendente. Per costoro abbiamo un percorso di autonomia guidata, che prevede anche una serie di accoglienze residenziali.
  Importantissimi sono i poli territoriali per le famiglie. I poli territoriali per le famiglie sono in tutte le municipalità. Napoli ha dieci municipalità. Questi poli svolgono attività legate al supporto ai percorsi per la genitorialità, ai percorsi per le crisi coniugali, al sostegno ai minori in situazioni di fragilità.
  Vorrei darvi alcuni dati importanti. Nell'anno 2023 abbiamo collocato, con l'articolo 403 del codice civile, 119 minori. I collocamenti per i minori non accompagnati sono stati 264. Non ci sono stati affidi familiari. In tutto l'anno 2023 i servizi sociali, con il Tribunale per i minorenni, non sono riusciti a collocare in affido familiare nessun minore. Questo è un dato importante, un dato sul quale noi stiamo lavorando, immaginando di rivedere completamente l'affido non solo in termini di abbinamento con le famiglie, ma anche di formazione degli addetti al lavoro, perché è probabile che gli addetti al lavoro – educatori e assistenti sociali – abbiano adesso una capacità di capire quale può essere il minore e quale può essere la famiglia da abbinare.
  I poli territoriali per le famiglie accolgono 764 minori, i laboratori di educativa territoriale 2.394 minori (vi dirò poi l'investimento annuale), i centri polifunzionali 1.541 minori. I minori che, invece, abbiamo preso in carico per l'autonomia guidata sono 200, quelli di cui vi parlavo, dalla fuoriuscita delle comunità residenziali. La promozione dell'autonomia giovanile per minori fragili, che hanno avuto problemi sociali, o che sono diventati orfani perché hanno perso i genitori, o che hanno bisogno di essere accompagnati per un percorso diverso, sono 150.Pag. 11
  Il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, negli anni 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023, si aggira, per ogni anno, intorno ai 4 milioni 600 mila euro e interessa i laboratori di educativa territoriale, i poli, i centri diurni, i progetti per gli adolescenti, i percorsi di affidamento familiare, la ludoteca cittadina, più una serie di azioni educative.
  Vorrei concludere elencando le principali problematiche riscontrate nei quartieri della città: la criminalità organizzata, che controlla il territorio e il mercato illegale delle droghe, delle armi e della prostituzione; la dispersione scolastica, che colpisce soprattutto i giovani provenienti da famiglie disagiate, nonché da quelle immigrate, che abbandonano lo studio per lavorare e per seguire le baby gang; la povertà educativa, che limita le opportunità di crescita personale e culturale dei bambini e dei ragazzi che vivono in contesti privi di stimoli, servizi e spazi adeguati; l'uso di nuove droghe – abbiamo da poco fatto un convegno a Napoli sulla visione dell'accompagnamento all'utilizzo delle droghe, ed è emerso che le droghe sono in aumento, non solo l'uso, ma anche la qualità, poiché sono tante e facciamo fatica a capire quali sono quelle nuove- e la diffusione di nuovi comportamenti allarmanti, come l'autolesionismo, il bullismo, il vandalismo, il teppismo. Questi fenomeni sono espressione di un malessere psicologico e sociale, che spinge i giovani a sfogare le proprie frustrazioni e a cercare attenzione e riconoscimento.
  Mi fermo qui. Se ci sono delle domande, sono a vostra disposizione.

  PRESIDENTE. Grazie, Assessore. In realtà, abbiamo terminato il tempo a nostra disposizione. L'aula del Senato sta per iniziare.
  Vedo la collega onorevole Di Biase che chiede di poter rivolgere una domanda, non so a quale dei nostri due auditi.

  MICHELA DI BIASE. Signor Presidente, innanzitutto ringrazio il commissario Ciciliano e l'assessore Luca Fella Trapanese per le loro relazioni esaustive. Ringrazio, naturalmente, la Presidente per aver voluto dare spazio a questo argomento così importante.
  Avrei da fare una domanda al Commissario straordinario. Ora non parlo – anche per l'esiguità del tempo che abbiamo a disposizione – di quella che è stata la nostra posizione rispetto al decreto Caivano. Personalmente, reputo che si sia dato maggiore peso al tema dell'inasprimento delle pene rispetto, invece, alle doverose misure, come ci è stato ricordato dall'assessore poc'anzi, di integrazione dei servizi, di necessità di investire nel profondo, rispetto a tutte quelle che sono le condizioni di disuguaglianza che riguardano quella fetta di popolazione.
  Oggi parliamo di Caivano, ma, come sanno tutti i colleghi, senatori e deputati, sono molte le periferie italiane che versano in questa condizione di povertà, che è materiale, ma è anche una povertà educativa, soprattutto.
  Non mi soffermerò sull'inasprimento delle pene, i richiami, l'abbassamento dell'età e di quello che reputo, in qualche modo, uno smantellamento del sistema penale minorile italiano. Mi riferisco, in particolare, al sistema della messa alla prova, che è l'unica vera chance che abbiamo per dare una seconda opportunità ai ragazzi che hanno commesso reati.
  Vorrei chiedere qualcosa sulle misure che sono state stanziate rispetto a quelli che sono gli interventi che oggi ci sono stati illustrati, e mi riferisco a tutta la vicenda delle varie riqualificazioni, sia dell'impianto sportivo, ma anche della ludoteca, delle aree verdi. Se non erro – vado a memoria e mi scuserete se non sono puntuale quanto, invece, l'importanza dell'argomento che trattiamo dovrebbe meritare – si parla di 30 milioni in una fase iniziale e di altri 20 milioni che sono stati stanziati nella legge di bilancio. Parliamo, quindi, di un intervento complessivo di 50 milioni. Mi chiedevo, secondo il parere del Commissario, se questi fondi saranno esaustivi per coprire tutti gli interventi che oggi sono stati illustrati in Commissione e, soprattutto, se si ritiene che saranno ulteriori gli Pag. 12interventi che dovranno essere fatti, insomma, un po' un work in progress.
  Oggi abbiamo fotografato un punto zero. Mi chiedo se, poi, ci saranno ulteriori azioni che si intenderanno mettere in campo, proprio per provare a rafforzare una rete di operatori. Alcune delle azioni citate esistono già. La presa in carico da parte dei servizi sociali già c'è. Vorrei proprio avere un quadro rispetto alle misure economiche, se il Commissario reputa siano necessarie al fine di poter applicare il piano così come ci è stato illustrato. Vi ringrazio. Spero di non essermi dilungata troppo.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano. Grazie, onorevole. Risponderò, purtroppo, richiamando dei numeri. I riferimenti che lei ha perfettamente illustrato sono una parte della componente economica delle linee di finanziamento del piano straordinario. Le spiego perché. All'esito del mio insediamento, una delle attività che ha fatto la struttura del Commissario è stata quella di valutare, di vedere se esistevano delle linee di finanziamento per progettualità che il comune di Caivano aveva in qualche maniera intestato, cioè erano state messe in posta, ma che non erano state spese o che erano rimaste in giacenza, nell'attesa di un utilizzo futuro.
  Ricordo che il comune di Caivano è stato commissariato per motivi politici, poiché all'inizio del mese di agosto i consiglieri di maggioranza si sono dimessi in massa. Quindi, ovviamente, è stato commissariato. Su questo commissariamento si è, poi, inserito un ulteriore commissariamento per infiltrazioni della criminalità organizzata. Quindi è stata nominata la Commissione straordinaria.
  Di concerto con la componente dell'ente locale, per evitare che questi fondi andassero in economia, come ho rappresentato durante la mia presentazione, si è fatto in modo di metterli in posta per poterli spendere, utilizzando le progettualità che la comunità di Caivano aveva deciso di utilizzare. È ovvio che, con le prerogative commissariali, queste attività e queste azioni, che ovviamente avevano un certo tipo di velocità, sono rimaste accelerate.
  La cosa importante, però, è che tutto quello che è stato previsto all'interno del piano straordinario, che è stato approvato il 28 dicembre 2023 dal Consiglio dei Ministri, ha una completa copertura. In realtà, però, come lei giustamente sottolineava, ci sono stati degli altri fondi, che sono stati messi in disponibilità. Questo indipendentemente dal fatto che li gestisca il Commissario.
  Le faccio un esempio. Il Presidente della regione Campania, per lo sviluppo del lavoro, ha stanziato 5,5 milioni di euro. Il ragionamento che facevo prima è perfettamente calzante. Noi dobbiamo evitare che, all'esito della formazione, indipendentemente che sia una formazione di carattere professionale o universitaria, questo è un discorso che può essere importante, ma all'apertura del mondo del lavoro è importante e necessario fare in modo che si abbattano quelli che sono i rischi di tangenza con assetti sociali, dell'«antistato», mettiamola così. È ovvio che gli stanziamenti economici, che non sono questi, come dicevo prima, gestiti dal Commissario, servono sicuramente – anche questi – per fare un discorso di sistema, per evitare che il ragionamento vada verso l'intercetto della criminalità su queste fasce di popolazione, che rimangono comunque fragili. Non so se ho risposto, onorevole.

  MICHELA DI BIASE. Grazie. Delle ulteriori risorse messe a disposizione dalla regione, di quelle misure naturalmente ero a conoscenza. Volevo proprio avere una specifica rispetto a quei fondi che sono stati stanziati, se sono necessari rispetto al piano. Mi ha detto di sì. Quindi, tutte le misure contenute nel piano avranno la copertura dai fondi che sono stati stanziati. È corretto?

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano. Sì, onorevole, è corretto. Le faccio un ultimo esempio. Sono stati recuperatiPag. 13 fondi per circa 6 milioni di euro dai fondi di coesione 2014-2020 che erano stati messi a disposizione della collettività del comune di Caivano, che però non erano stati spesi. Non si è stati capaci.

  MICHELA DI BIASE. Sì, certo.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano. Quelli non fanno parte del decreto-legge n. 123, quello dei 30 milioni, per intenderci, però sono stati inseriti nel piano straordinario per fare in modo che venissero spesi.

  PRESIDENTE. Grazie, Commissario. Come dicevo, siamo costretti a concludere perché i lavori al Senato stanno iniziando.
  Dispongo, ovviamente, che tutta la documentazione depositata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Vi ringrazio per la partecipazione. Anticipo che, nel momento in cui presenteremo questa indagine conoscitiva, che cerchiamo di concludere al più presto, vista l'importanza, l'attualità di questi temi, ci piacerebbe avervi ancora presenti, in modo da poter avere una testimonianza anche in quella sede. Grazie, Assessore. Grazie, Commissario. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.35.

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