XIX LEGISLATURA
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un'opportunità per modernizzare il Paese, accelerare sulla transizione ecologica e digitale, realizzare nuove infrastrutture e potenziare quelle esistenti;
vi è la necessità di garantire a tutte e tutti un accesso di qualità ai servizi pubblici per poter garantire un pieno godimento dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione;
gli effetti di oltre un decennio di blocco del turn-over, dei tetti di spesa alla spesa del personale sanitario, dei mancati rinnovi dei contratti, ci consegnano oggi un quadro drammatico in cui dal 2000 al 2020 sono diminuite di circa 200.000 unità i dipendenti pubblici nel nostro Paese, portandoci ai livelli più bassi dei Paesi europei per numero di dipendenti in ragione della popolazione (meno del 6 per cento) e per età media del personale (50 anni), con livelli ancora più critici nelle funzioni centrali e locali;
la spesa per redditi da lavoro dipendente in relazione al Pil è sistematicamente più bassa (10,7 per cento) di Paesi come Francia (13,5 per cento), Spagna (13,2 per cento), Regno Unito (11,1 per cento) e più in generale alla media degli Stati membri dell'Unione europea (11,6 per cento), parzialmente spiegato dalla crescita economica meno intensa ma soprattutto dal calo degli occupati, trend che nuovamente si mostra di segno inverso nei Paesi sopra citati;
le assunzioni di dipendenti pubblici negli ultimi anni sono state costantemente minori delle cessazioni, tranne che per il comparto istruzione e ricerca in alcuni anni, oltre che in maniera molto timida per la sanità a partire dal 2018;
il personale impiegato nella pubblica amministrazione (escluso il comparto istruzione e ricerca) che avrà raggiunto i requisiti pensionistici nel 2026 supera le 300.000 unità, nel 2030 le 700.000;
nello specifico nelle funzioni centrali si registra la maggiore incidenza del turn-over con il 54 per cento dei dipendenti che raggiungeranno i requisiti per poter essere messi in quiescenza, determinando un vuoto di quasi 120.000 unità, mentre nelle funzioni locali e nella sanità si registra il vuoto maggiore di dipendenti (460.000) che cesseranno dal servizio in termini assoluti, con differenze importanti all'interno degli stessi;
queste enormi carenze di personale andranno ad incidere negativamente nell'attuazione dei grandi investimenti previsti attraverso le risorse europee e il fondo complementare nazionale;
dalle procedure di assunzione, dal primo bilancio della semplificazione delle procedure di reclutamento possiamo registrare due dati: le procedure non sempre si sono effettivamente velocizzate, le selezioni non sempre stanno producendo una corrispondenza tra unità di lavoro e requisiti e competenze corrispondenti;
l'accentramento al Formez delle procedure concorsuali non ha determinato una maggiore velocità nella realizzazione dei bandi, si continuano a registrare ingenti ritardi rispetto alla programmazione ordinaria;
sono necessarie ingenti risorse strutturali di parte corrente, a carico del bilancio dello Stato, per accompagnare i grandi investimenti previsti attraverso le risorse europee e il fondo complementare nazionale. Dai dati si evince la necessità di investire nel potenziamento del personale della pubblica amministrazione;
sarebbe paradossale realizzare investimenti in infrastrutture sociali con risorse pubbliche e poi dover dare la gestione dei servizi in appalto a soggetti privati per mancanza di personale, creando diseconomie e penalizzando lavoratrici e lavoratori che subirebbero trattamenti differenziati rispetto ai colleghi del settore pubblico pur gestendo servizi percepiti dai cittadini come «pubblici»,
impegna il Governo:
1) ad assumere iniziative urgenti, anche normative, al fine di:
a) attuare un grande piano pluriennale di assunzioni stabili per 1.200.000 posti di lavoro, che affronti da subito le gravi carenze di personale che esistono in tutte le amministrazioni, dai servizi sociali a quelli educativi, dal Ministero della giustizia all'Inps, dalle specializzazioni mediche agli infermieri;
b) prorogare tutte le graduatorie in scadenza per poter avere personale già selezionato e idoneo ad essere immesso in ruolo nella pubblica amministrazione;
c) procedere alla stabilizzazione degli oltre 87 mila precari della pubblica amministrazione che rappresentano uno straordinario bacino di professionalità che nei fatti già opera quotidianamente per migliorare e sostenere i nostri servizi pubblici;
d) strutturare a regime, dal 2027 in avanti, quelle articolazioni organizzative strategiche per un funzionamento più efficace ed efficiente delle amministrazioni centrali, a partire dall'Ufficio per il processo del Ministero della giustizia, prevedendone la conferma in ruolo del personale assunto a tempo determinato per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr;
e) dare piena e completa attuazione ad un modello organizzativo in linea alle nuove norme contrattuali sul lavoro agile che dovrà essere un utile strumento per diffondere una nuova modalità di flessibilità organizzativa adattiva che sarà in grado di contemperare gli obiettivi generali di risultato delle amministrazioni con le esigenze dei dipendenti;
f) effettuare una verifica dei risultati dell'azione di semplificazione e velocizzazione per la realizzazione dei bandi e l'espletamento delle procedure concorsuali, per riuscire a individuarne le criticità e rendere il sistema di reclutamento più efficace ed efficiente sia in termini di tempistiche sia in termini di requisiti di competenza del personale selezionato;
g) accompagnare al piano di assunzioni una serie di interventi e azioni per garantire formazione e aggiornamento professionale, carriere più dinamiche, responsabilizzazione e valorizzazione del personale, flessibilità organizzativa, possibilità di migliore conciliazione tra vita e lavoro;
h) attuare ogni azione volta ad innovare e ad allargare il perimetro dell'azione pubblica, a migliorare la qualità dei servizi direttamente offerti alle cittadine e ai cittadini, a far maturare la consapevolezza che i bisogni delle persone possono essere pienamente soddisfatti solo con un sistema pubblico in salute che per definizione stessa ha come missione fondamentale la tutela degli interessi della collettività e non il profitto.
(1-00037) «Scotto, Sarracino, Toni Ricciardi, Andrea Rossi, Marino, Roggiani, Provenzano».
Risoluzione in Commissione:
La III Commissione,
premesso che:
nel 2024 ricorrerà il 140esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Repubblica di Corea e Italia, che sono state consolidate da relazioni bilaterali nei settori politico, economico-industriale, scientifico-tecnologico e culturale, elevandole a partenariato strategico, includendo il rafforzamento degli scambi economico-culturali e la cooperazione su questioni regionali e globali;
l'economia e la società sudcoreane sono passate, nel corso di pochi decenni, dal sottosviluppo alla condizione di dodicesima economia mondiale, la quarta dell'Asia dopo Cina, Giappone ed India. I 49 milioni di abitanti della Repubblica di Corea – quarto partner commerciale esterno dell'Unione europea dopo Usa, Cina e Giappone – hanno raggiunto un reddito pro capite superiore ai 20.500 dollari e mirano ora al traguardo dei 30.000 dollari. Due decenni dopo l'ingresso del Paese alle Nazioni Unite, la Corea è saldamente proiettata in un contesto internazionale;
l'Unione europea è il principale investitore estero e fornitore di assistenza allo sviluppo nella regione indopacifica; nonché, un importante partner commerciale e ha già siglato, e sta negoziando, accordi di libero scambio con paesi della regione e può già contare su un'ampia rete di partenariati e accordi con numerosi paesi, quali Giappone, Repubblica di Corea, Australia, India, Nuova Zelanda, Vietnam e Singapore, e organizzazioni regionali come l'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) e l'organizzazione degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Osacp);
il 23 maggio 2022 gli Stati Uniti, l'Australia, il Brunei, l'India, l'Indonesia, il Giappone, la Corea del Sud, la Malaysia, la Nuova Zelanda, le Filippine, Singapore, la Thailandia e il Vietnam hanno avviato il processo di istituzione del Quadro economico per la prosperità nella regione indo-pacifica, volto a contribuire alla cooperazione, alla stabilità, alla prosperità, allo sviluppo e alla pace nella regione e che, nella regione indo-pacifica, offre un'alternativa alla crescente presenza commerciale della Cina nella regione;
le provocazioni da parte della Corea del Nord hanno toccato nuovi picchi anche in virtù dell'attuale contesto geopolitico globale;
la Corea del Nord ha lanciato più missili – vietati dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno sanzionato il Paese per i suoi programmi missilistici e nucleari – nel corso del 2022 che in qualsiasi altro anno precedente e l'escalation missilistica cominciata a fine settembre ha alimentato le preoccupazioni per un possibile test nucleare di Pyongyang, che sarebbe il settimo della storia del Paese e il primo dal 2017;
il 24 maggio 2022 quattro bombardieri H-6 cinesi e due bombardieri russi Tu-95 hanno effettuato un pattugliamento congiunto attorno allo spazio aereo di Giappone e Repubblica di Corea, inducendo entrambi i paesi a far decollare aerei da combattimento per monitorare i voli; che l'operazione congiunta ha avuto luogo lo stesso giorno in cui il presidente degli Stati Uniti Biden incontrava i suoi omologhi QUAD a Tokyo;
nel dicembre 2022 invece, la Corea del Nord ha effettuato un nuovo test con un missile balistico intercontinentale (Icbm) verso il mar del Giappone. L'ordigno, in grado di trasportare un'arma nucleare, sarebbe caduto al largo dell'isola di Hokkaido, a nord dell'arcipelago nipponico. Lo hanno riferito le autorità sudcoreane e giapponesi, secondo cui quello di oggi è stato il secondo lancio dalla Corea del Nord nell'ultimo mese, e finora uno dei più potenti;
il regime di Pyongyang aveva minacciato nuove azioni in risposta alla crescente presenza militare degli Stati Uniti nell'area, in particolare, al vertice trilaterale tenutosi tra il presidente americano Joe Biden, quello sudcoreano Yoon Suk-yeol e il premier giapponese Fumio Kishida, a margine degli incontri regionali dell'Asean a Phnom Penh, in Cambogia, nel quale, i tre avevano accettato di lavorare insieme per rafforzare le attività di coordinamento, con l'impegno esplicito ribadito da Biden;
secondo alcuni analisti, la Corea del Nord starebbe preparando il terreno per un test più provocatorio: la detonazione di un'arma nucleare per la prima volta in cinque anni, o anche un attacco su piccola scala alla Corea del Sud. L'anno scorso il presidente Kim aveva delineato un piano quinquennale in cui descriveva in dettaglio tutte le nuove armi che intendeva sviluppare. I test recenti sarebbero la prova che Pyongyang non solo sta procedendo nei suoi progetti, ma che sta addestrando le sue truppe a usare nuovi armamenti;
l'Unione europea ha sanzionato otto individui e quattro entità, incluso il ministero dell'industria missilistica della Corea del Nord e una sua agenzia commerciale, tutti accusati di aver fornito sostegno e fondi ai programmi balistico e nucleare di Pyongyang. Le sanzioni sono le prime varate dall'Ue a carico di entità nordcoreane dallo scorso aprile. Secondo Bruxelles, l'imposizione delle nuove misure restrittive è imperativo «alla luce del continuo sviluppo di missili balistici» da parte della Corea del Nord in violazione delle risoluzioni approvate dalle Nazioni Unite. L'Ue ha sanzionato anche due petroliere – Unica e New Konk – accusate di aver partecipato attivamente al trasbordo di prodotti petroliferi raffinati in alto mare in violazione della risoluzione 2397 del Consiglio di sicurezza Onu varata a dicembre 2017;
gli Stati Uniti hanno annunciato all'inizio di dicembre l'imposizione di sanzioni nei confronti di tre membri del Partito del lavoro della Corea del Nord per i loro legami con il programma di missili balistici portato avanti da Pyongyang. Si tratta, riferisce una nota del dipartimento di stato, di Jon Il Ho, Yu Jin e Kim Su Gil. I tre sono stati sanzionati anche dall'Unione europea. Il provvedimento, si legge in una nota del dipartimento di Stato, mira ad impedire alla Corea del Nord di portare avanti i suoi programmi illegali di missili balistici e armi di distruzione di massa. Corea del Sud e Giappone si sono allineati agli Stati Uniti, varando a loro volta nuove sanzioni a carico di individui ed entità della Corea del Nord. Il ministero degli Esteri della Corea del Sud ha annunciato di aver imposto sanzioni a otto entità e sette individui connessi ai programmi di armamenti nordcoreani, inclusi un cittadino di Singapore e uno di Taiwan. Tutti i soggetti sanzionati sono già stati sottoposti a sanzioni analoghe dagli Stati Uniti tra il 2018 e il 2020, ha precisato il Ministero. Il Ministero degli esteri giapponese ha annunciato invece l'imposizione di sanzioni a tre persone giuridiche, incluso il Lazarus Group, sospettato di condurre attacchi informatici per conto di Pyongyang;
il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunitosi lunedì 21 novembre 2022 per discutere il recente lancio del missile intercontinentale effettuato da Pyongyang, non è stato però in grado di assumere una posizione unitaria, con Cina e Russia ancora una volta contrarie a un ulteriore inasprimento del regime sanzionatorio a carico della Corea del Nord. Il Consiglio aveva deciso di convocare un incontro di emergenza su richiesta del Giappone, e dopo la ferma condanna dei Paesi del G7, che avevano chiesto l'adozione di «misure significative» nei confronti della Corea del Nord. Al termine della sessione, 14 Paesi guidati dagli Usa – inclusi Giappone, Corea del Sud e India, titolari di seggi non permanenti – hanno adottato una dichiarazione che condanna le azioni della Corea del Nord e sollecita una risposta unanime del Consiglio. Dall'inizio del 2022 il Consiglio si è riunito 10 volte per discutere i lanci di missili della Corea del Nord, senza mai riuscire a decretare ulteriori sanzioni economiche a carico di Pyongyang;
la Nato continua a rafforzare il dialogo con i quattro partner dell'Asia-Pacifico, ossia Australia, Giappone, Repubblica di Corea e Nuova Zelanda, al fine di affrontare questioni di sicurezza trasversali e sfide globali e migliorare la conoscenza reciproca degli sviluppi nell'ambito della sicurezza nelle regioni euro-atlantica e indo-pacifica, in particolare le riunioni di ambasciatori tra il Consiglio del Nord Atlantico (NAC) della NATO e questi quattro paesi dell'Asia-Pacifico, comunemente chiamato il formato «NAC+4»;
la Repubblica di Corea si è aggiunta all'Unione europea e gli Stati Uniti nella reazione alla guerra della Russia contro l'Ucraina e l'imposizione di sanzioni in risposta a questa palese violazione del diritto internazionale;
è sempre maggiore la buona cooperazione tra l'Unione europea e la Repubblica di Corea, anche nel settore della sicurezza e della difesa;
si nutre profonda preoccupazione per l'intensificarsi delle attività nucleari della Repubblica popolare democratica di Corea, in aperta violazione delle numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che aumenta inutilmente le tensioni e rischia di destabilizzare la sicurezza della regione, rappresentando una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionali e per gli sforzi di disarmo e non proliferazione;
l'ultimo rapporto annuale di Human Rights Watch, Ong che monitora il rispetto dei diritti umani nel mondo, ha sottolineato che nella Repubblica di Corea, nonostante i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali siano largamente rispettati, la «discriminazione è pervasiva contro le donne, le persone LGBT, le minoranze etniche, gli immigrati e i rifugiati». Inoltre, nel paese, non è stata ancora abolita definitivamente la pena di morte dalla propria legislazione,
impegna il Governo:
a condannare fermamente i test sui missili balistici e i test nucleari della RPDC e altre attività connesse alla proliferazione nucleare;
a promuovere, insieme ai partner europei e internazionali, una soluzione pacifica e diplomatica con la RPDC, concentrandosi sulla non proliferazione e invitando la RPDC a tornare a rispettare il trattato di non proliferazione nucleare e l'accordo di salvaguardia globale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea);
a sollecitare nei rapporti bilaterali con la Repubblica di Corea il maggior rispetto dei diritti delle minoranze e l'abolizione della pena capitale;
a promuovere, a stretta collaborazione con paesi partner, la cooperazione in materia di nucleare, sicurezza e non proliferazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche e a sostenere l'attuazione e l'universalizzazione del trattato sul commercio degli armamenti nella regione indo-pacifica.
(7-00020) «Quartapelle Procopio, Amendola, Porta».
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
DEBORAH BERGAMINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
si apprende dalla stampa che crescenti preoccupazioni di sicurezza nazionale – in particolar modo il timore che i dati degli utenti americani possano essere condivisi con il Governo cinese – hanno convinto il Senato degli Stati Uniti ad approvare all'unanimità un disegno di legge che prevede di proibire ai dipendenti federali di scaricare o usare l'applicazione TikTok su apparecchiature governative;
sempre dai mezzi di informazione si viene a conoscenza che nelle ultime settimane sette stati Usa hanno dichiarato che impediranno ai dipendenti pubblici di utilizzare TikTok sui dispositivi governativi (Alabama, Maryland, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Utah e Texas). Un altro stato, il Nebraska, aveva già bandito TikTok dai dispositivi in uso ai dipendenti statali nel 2020;
il provvedimento per essere attuato deve ora passare dall'approvazione del Congresso ed essere firmato dal Presidente Biden;
in questo momento TikTok è il social più amato dai giovani e non solo, tanto da essere considerato un fenomeno culturale. In Italia viene utilizzato da molti politici, dai rappresentanti delle istituzioni pubbliche e da imprenditori, oltre che, ovviamente, dagli influencer. Il suo fondatore, l'imprenditore cinese Zhang Yiming, ha più volte spiegato che l'obiettivo del social è solo quello di «dar vita a una comunità in cui tutti possono essere creatori», mentre gli amministratori della piattaforma hanno dichiarato di non aver mai condiviso i dati degli utenti USA con il Governo cinese e che non è loro farlo neanche in futuro;
a seguito delle dichiarazioni del direttore dell'FBI Chris Wray in merito, al paventato rischio per la sicurezza nazionale è arrivato forse il momento anche per il Governo italiano e il Parlamento di fare una riflessione su questa tematica che ha acceso un vivace dibattito oltreoceano –:
quali iniziative intenda assumere per approfondire le tematiche espresse in premessa, anche al fine di valutare eventualmente – solo laddove si rendano necessarie – misure di limitazione dell'utilizzo dell'applicazione TikTok pure sul territorio italiano, con particolare riguardo al suo impiego sui dispositivi in dotazione ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, per salvaguardare la sicurezza nazionale.
(3-00080)
AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Interrogazione a risposta scritta:
ONORI, BARZOTTI, CAROTENUTO, MARINO, LOMUTI, AMATO e PAVANELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
la morte della ventiduenne Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre 2022 a causa delle brutali percosse ad opera della Polizia morale «Gasht-e-Ershad» in ragione del suo velo teoricamente indossato male, ha dato il via a un'imponente ondata di proteste e scioperi in tutto il Paese; il movimento popolare «Donne-Vita-Libertà» ha presto varcato i confini nazionali, diventando simbolo iconico delle attuali aspirazioni del popolo iraniano;
la barbarica opera di repressione da parte delle autorità iraniane ha suscitato lo sdegno della Comunità internazionale e numerose sono state le espressioni di ferma condanna in primis da parte delle Nazioni Unite e dell'Unione europea;
è difficile fare un bilancio esatto delle vittime, tuttavia secondo stime dell'organizzazione per la tutela dei diritti umani in Iran «Human Rights Activists News Agency» il bilancio sarebbe arrivato a 488 morti fra i manifestanti e tra questi 68 minori, mentre in generale gli arresti avrebbero raggiunto lo spaventoso numero di circa 18.000 persone. Inoltre, sono state già eseguite due condanne a morte di manifestanti; Mohsen Shekar e Majidreza Rahnavard;
come riportato nel circuito mediatico, in un articolo di «The Guardian» dell'8 dicembre 2022 si denuncia anche, nel contesto della sanguinaria repressione, l'utilizzo da parte delle forze di sicurezza iraniane di fucili semiautomatici, di manifattura italiana, «Benelli». Altri articoli parlano di munizioni italiane, in particolare dell'uso di cartucce da caccia dell'azienda franco-italiana «Cheddite», arrivate tramite una triangolazione commerciale con la Turchia;
nel 2014 è entrato in vigore il Trattato delle Nazioni Unite sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty – ATT), strumento che persegue due fondamentali obiettivi: regolamentare o migliorare la regolamentazione del commercio di armi convenzionali e prevenire/eliminare il traffico illecito delle stesse, al fine di contribuire alla sicurezza internazionale, ridurre sofferenze umane e promuovere l'azione responsabile degli Stati in questo settore. Nel 2013, l'Italia è stata il primo paese dell'Unione europea a ratificare l'ATT;
in particolare l'articolo 7 dell'ATT al paragrafo 1 indica ben precisi criteri che gli Stati parte devono considerare al momento della decisione sulla concessione o meno dell'autorizzazione alle esportazioni. Nel dettaglio, gli Stati parte devono rifiutare le autorizzazioni nel caso in cui l'esportazione possa portare alla commissione o facilitazione di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario così come di gravi violazioni dei regimi internazionali concernenti i diritti umani;
inoltre, al momento della decisione sulle esportazioni, ogni Stato parte deve anche considerare la possibilità che le armi da trasferire possano essere usate per la commissione di atti di violenza di genere così come contro donne e bambini (articolo 7, paragrafo 4 ATT) –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti descritti;
se non si ritenga opportuno svolgere ogni necessario approfondimento, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, in relazione alla situazione descritta per quanto concerne l'utilizzo di armi e/o munizioni di manifattura italiana da parte delle forze di sicurezza iraniane impegnate nella repressione;
se, nel contesto, sia stata rispettata la normativa del menzionato ATT, in particolare rispetto alla concessione o meno dell'autorizzazione alle esportazioni, avendo riguardo anche al concreto rischio di elusione della normativa stessa attraverso il coinvolgimento di Paesi terzi;
qualora fossero appurati i fatti riportati, quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per porre rimedio allo scenario descritto e, al contempo, evitare in futuro il ripetersi di analoghe situazioni.
(4-00219)
AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE
Interrogazione a risposta scritta:
EVI e DORI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al Ministro della salute, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:
la protezione degli animali in allevamento è sancita dal decreto legislativo n. 146 del 2001 in attuazione della direttiva 98/58/CE. La direttiva 2008/120/CE, invece, stabilisce norme minime relative alla protezione dei suini, disciplinando specificatamente lo svolgimento delle operazioni che possono arrecare dolore;
l'articolo 544-ter del codice penale punisce la condotta di coloro che compiono maltrattamenti sugli animali;
con la legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, «la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni» viene inserita tra i principi fondamentali dalla Carta costituzionale. Per la prima volta, viene introdotto nella Costituzione anche il riferimento agli animali. La legge prevede infatti una riserva di legge, stabilendo che il legislatore definisca le forme e i modi di tutela. Si tratta di una novità degna di nota che segue l'orientamento della normativa europea (articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea). L'importanza di questa norma consiste nel riconoscere dignità agli animali che non vengono più considerati alla stregua di cose;
recenti fonti di stampa, che hanno fatto eco all'indagine documentata di Animal Equality (organizzazione internazionale non-profit per la difesa dei diritti degli animali), hanno rilevato immagini shock raccolte all'interno di un allevamento intensivo di maiali in provincia di Brescia al centro di un'investigazione pluriennale che ha portato alla luce lo stato di degrado dello stabilimento, la violazione delle norme sul benessere animale e il possibile inquinamento ambientale provocato dall'azienda, che rifornisce anche i consorzi Dop;
le immagini sono state raccolte dal team investigativo di Animal Equality tra 2019 e 2020 e tra febbraio e aprile 2022. Se la prima inchiesta di Animal Equality – come rivelato dall'organizzazione – aveva messo in evidenza gravi violenze da parte degli operatori nei confronti degli animali allevati, tra cui maltrattamenti, mutilazioni illegali senza anestesia dei suinetti e uccisioni violente dei maiali, la nuova investigazione all'interno dello stesso allevamento ha permesso di riscontrare ulteriori problematiche, violazioni del benessere animale e documentato ritrovamenti agghiaccianti;
in generale, sarebbe stato riscontrato un alto tasso di mortalità, pessime condizioni di igiene e problemi di salute gravi in alcuni degli animali osservati. In aggiunta, le scrofe all'interno delle gabbie parto sarebbero risultate incapaci di prendersi cura dei propri cuccioli proprio a causa delle restrizioni ai movimenti imposte dalle gabbie stesse;
nel corso dell'indagine all'interno dell'azienda sarebbe stato inoltre possibile determinare – circostanza, questa, confermata dal riscontro, durante l'investigazione, di specifici codici presenti su alcuni animali in allevamento – che quest'ultima rifornirebbe addirittura i consorzi Dop, simbolo della cosiddetta «eccellenza del made in Italy»;
nonostante la denuncia, e le successive integrazioni della stessa, depositate presso la procura di Brescia ad opera di Animal Equality, ad oggi l'allevamento in questione continuerebbe a violare le citate norme relative al benessere animale, malgrado gli orrori documentati al suo interno;
l'interrogante ritiene questa situazione inaccettabile: maltrattamenti e sversamento di liquami espongono ogni giorno gli animali e l'ambiente circostante all'azienda a gravi forme di disagio e inquinamento –:
se i Ministri interrogati, nell'ambito della propria competenza, siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se non ritengano di dover assumere urgenti iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, circa l'adempimento alla normativa sul benessere animale, citata in premessa, alla luce delle pessime condizioni d'allevamento documentate da Animal Equality;
se e quali iniziative di competenza ritengano opportuno adottare nei confronti dei soggetti titolari dell'allevamento citato in premessa oggetto d'investigazione.
(4-00220)
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA
Interrogazione a risposta in Commissione:
BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:
in diverse occasioni alcuni Ministri della Repubblica hanno espresso giudizi poco lusinghieri nei confronti di funzionari e apparati dei Ministeri, attribuendo a pubblici ufficiali visioni politiche che li condizionerebbero nello svolgimento delle loro mansioni;
in un'intervista al Messaggero del 28 dicembre 2022 il Ministro della difesa Guido Crosetto ha affermato di doversi confrontare con «una classe dirigente nei Ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l'alternativa»;
in una manifestazione pubblica svoltasi a Roma in piazza del Popolo lo scorso 17 dicembre 2022 il Sottosegretario all'ambiente Claudio Barbaro ha dichiarato di trovarsi «in uno dei Ministeri più politicizzati» con «una classe dirigente molto politicizzata, ostile al cambiamento, refrattaria a qualsiasi tipo di novità. Io lo denunzio fortemente da questo palco assumendomene la responsabilità: andare ad incidere da questo punto di vista, nei limiti di quello che ci è consentito dalla legge [...] per esercitare con forza lo spoil system» –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di iniziative in tal senso promosse nel Governo e all'interno del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, se ne condivida lo spirito e come intenda tutelare il personale impiegato a tutti i livelli professionali.
(5-00191)
CULTURA
Interrogazione a risposta scritta:
ASCARI, ORRICO, AMATO e PAVANELLI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:
si è appreso da fonti di stampa della recente nomina alla guida della segreteria tecnica del Ministero della cultura di Emanuele Merlino;
Emanuele Merlino, 44 anni, è il figlio di Mario Merlino, esponente di Avanguardia Nazionale, fondatore del circolo anarchico XXII Marzo, condannato per associazione per delinquere nei primi due gradi di giudizio sull'eccidio di piazza Fontana, poi assolto in via definitiva;
tale decisione desta molta preoccupazione in quanto Merlino potrebbe, nel ruolo rivestito, avere accesso alla stagione giudiziaria stragista che ha coinvolto anche suo padre, avendo il Ministero un ruolo nella desecretazione degli atti sulle stragi, gestita presso l'Archivio Centrale di Stato da un comitato che rappresenta associazioni delle vittime e istituzioni;
il periodo stragista costituisce il periodo più buio della nostra storia; la nomina in discussione appare all'interrogante certamente censurabile in termini di opportunità, rischiando addirittura di configurare un'ipotesi di conflitto d'interessi –:
se e quali iniziative di propria competenza il Ministro interrogato ritenga opportuno adottare al fine di evitare che da tale nomina possa configurarsi un conflitto d'interessi.
(4-00217)
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta scritta:
ASCARI, GIULIANO, AMATO, CHERCHI e PAVANELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
si è appreso da fonti di stampa dell'allarmante situazione in cui verserebbe la Casa di reclusione di Parma;
l'istituto, che attualmente ospita circa 700 detenuti, di cui 65 in regime di massima sicurezza, oltre ai noti problemi legati al sovraffollamento, all'edilizia penitenziaria, alla carenza di organico, primeggerebbe anche per le criticità legate all'ambito sanitario;
in particolare, nel padiglione MS lato B, che comprende anche la sezione minorati fisici, i detenuti sarebbero costretti a vivere in condizioni di estremo disagio: 21 sarebbero senza acqua calda, 38 senza riscaldamento e 11 sprovvisti di entrambi i servizi;
inoltre, a causa della carenza di operatori socio sanitari, sembrerebbe che non venga data attuazione ai progetti educativi e i detenuti sarebbero costretti a trascorrere le giornate in quasi totale inattività, con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di mancata rieducazione e reinserimento sociale;
persino il regime penitenziario di massima sicurezza – cosiddetto 41-bis – sarebbe disatteso: le celle sono poste una di fronte all'altra e con spazi di socialità comunicanti, consentendo così ai detenuti di comunicare liberamente tra loro; rendendo difficile se non impossibile, l'attività di contrasto e di controllo agli agenti del Gruppo operativo mobile che svolgono il proprio compito istituzionale con evidente difficoltà;
tutto ciò si ripercuote, inevitabilmente, sul personale di Polizia penitenziaria, il cui organico è ben al di sotto (-100 unità circa) del numero previsto dalla pianta organica per assicurare il rispetto dei livelli minimi di sicurezza della struttura;
si è, inoltre, appreso che sarebbe attualmente in atto una opinabile riorganizzazione dei circuiti detentivi, che prevedrebbe, tra le altre cose, la predisposizione di ulteriori due sezioni da destinare a detenuti ammalati, che produrrebbe un ulteriore aggravio di lavoro, a causa del connesso aumento di visite programmate ed urgenti e piantonamenti in ospedale che, già oggi, costringono il personale di Polizia penitenziaria a turni massacranti, senza neppure poter fruire della pausa per la consumazione del pasto previsto;
quanto esposto è stato constatato personalmente dall'interrogante attraverso un'ispezione all'interno dell'Istituto condotta il 18 dicembre 2022;
una tale situazione non è più accettabile: è necessaria e non più procrastinabile, da un lato, l'adozione di misure idonee a risolvere tutte le criticità strutturali dell'istituto e, dall'altro, l'attuazione di quei progetti volti alla rieducazione e al reinserimento sociale, come previsti dall'articolo 27 della Costituzione e indispensabili per restituire dignità ai detenuti –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
se e quali iniziative di propria competenza ritenga opportuno adottare al fine di risolvere tutte le criticità strutturali della Casa di reclusione di Parma;
se e quali misure ritenga di poter adottare per garantire il pieno esercizio del diritto alla salute dei detenuti;
se e quali misure ritenga di poter adottare al fine di aumentare l'organico degli educatori, degli psicologi, degli assistenti sociali nonché del personale di Polizia penitenziaria in servizio presso il predetto istituto di pena.
(4-00216)
IMPRESE E MADE IN ITALY
Interrogazione a risposta scritta:
ASCARI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
con l'entrata in vigore del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, recante «Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali», convertito con legge 21 settembre 2022, n. 142, sono state apportate modifiche al decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 recante «Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali»;
in particolare, all'articolo 9-ter è stato aggiunto, per mezzo del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, il comma 9-bis secondo cui «in deroga alle disposizioni di cui all'ultimo periodo del comma 9 e limitatamente al ripiano dell'eventuale superamento del tetto di spesa regionale per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, dichiarato con il decreto del Ministero della salute di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze di cui al comma 8, le regioni e le province autonome definiscono con proprio provvedimento, da adottare entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del predetto decreto ministeriale, l'elenco delle aziende fornitrici soggette al ripiano per ciascun anno, previa verifica della documentazione contabile anche per il tramite degli enti del servizio sanitario regionale»;
il comma 581 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) dispone che «Nel caso in cui le aziende farmaceutiche titolari di AIC non adempiano all'obbligo del ripiano di cui al comma 580, i debiti per acquisti diretti delle regioni e delle province autonome, anche per il tramite degli enti del servizio sanitario regionale, nei confronti delle aziende farmaceutiche inadempienti sono compensati fino alla concorrenza dell'intero ammontare»;
con tale misura pare che, entro il 15 gennaio 2023, anche le aziende fornitrici di materiali e dispositivi medico-sanitari e chirurgici dovranno restituire alle regioni 2,1 miliardi di euro;
la regione Emilia-Romagna ha richiesto la restituzione di 170 milioni;
stando così le cose il settore biomedicale – che lungo la via Emilia vanta realtà importantissime come il distretto di Mirandola – rischia la crisi;
tale richiesta restitutoria, riguardando il periodo tra il 2015 ed il 2018, verrebbe imputata su bilanci ormai chiusi e certificati e sui cui utili sono già state pagate le tasse –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti;
se e quali iniziative di propria competenza ritengano opportuno adottare per non determinare una paralisi del comparto biomedicale;
se intendano convocare un tavolo interministeriale con i soggetti interessati al fine di valutare se e quali ulteriori e urgenti iniziative di carattere normativo intraprendere con riferimento alle disposizioni normative citate in premessa, in particolare ragione del gravissimo impatto che deriverebbe dalla loro attuazione a tutte le aziende fornitrici di materiali e dispositivi medico-sanitari e chirurgici, con particolare riguardo al comparto in Emilia-Romagna.
(4-00224)
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Interrogazione a risposta scritta:
BUONGUERRIERI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la linea ferroviaria che collega Bologna a Rimini costituisce uno snodo di notevole importanza per la regione Emilia-Romagna. Essa, infatti, rappresenta una tratta frequentata da un alto numero di pendolari che la adoperano quotidianamente. Inoltre essa è percorsa da numerosi convogli merci;
nella prima mattinata del 19 dicembre 2022, intorno alle ore 6:53, si sono verificati notevoli disagi sulla linea sopra detta, precisamente nel tratto compreso tra Bologna e Castel San Pietro, in seguito ad un problema tecnico. Di conseguenza ci sono stati numerosi ritardi, creando disservizi e disagi agli utenti;
il problema tecnico ha comportato ritardi e disservizi anche su altre linee ferroviarie con i conseguenti effetti negativi sulla mobilità ferroviaria regionale ed extraregionale;
in via generale, si rileva come il traffico ferroviario subisca costantemente ritardi e disagi dovuti a problemi di natura tecnica che causano rallentamenti o cancellazioni e che comportano notevoli disagi agli utenti che pagano regolarmente il titolo di viaggio;
Rete ferroviaria italiana (Rfi) è il gestore unico dell'infrastruttura ferroviaria nazionale in virtù degli effetti che derivano dall'atto di concessione sottoscritto nel 2000 tra Ministero dei trasporti e Ferrovie dello Stato. Il compito di Rete ferroviaria italiana è quello di garantire la sicurezza della circolazione ferroviaria sull'intera rete, sviluppare la tecnologia dei sistemi e dei materiali e assicurare il mantenimento in efficienza della rete stessa. Giova ricordare che Rete ferroviaria italiana (Rfi) è una azienda pubblica avente forma di società per azioni controllata al 100 per cento dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane;
Rete ferroviaria italiana definisce e attua gli investimenti per l'intera infrastruttura ferroviaria e per la manutenzione della rete stessa;
a parere dell'interrogante, la menzionata società dovrebbe effettuare più frequentemente controlli, verifiche ed interventi manutentivi sugli impianti ferroviari, al fine di prevenire ed evitare problemi tecnici che si ripercuotono negativamente sulle esigenze dell'utenza. Si ricorda, infatti, che un servizio ferroviario efficiente, sicuro e con tempi di percorrenza puntuali costituisce un volano fondamentale per lo sviluppo della nostra Nazione sotto molteplici aspetti come quello turistico, industriale e lavorativo;
ad avviso dell'interrogante, sarebbe auspicabile ed opportuno il fatto che Rfi incrementi in modo significativo i controlli preventivi volti all'efficientamento delle linee ferroviarie al fine di evitare disservizi analoghi a quelli sopra ricordati –:
quali iniziative di competenza il Ministro interrogato, intenda assumere al fine di accertare le cause di quanto accaduto in data 19 dicembre 2022 e se intenda intervenire affinché le attività dei soggetti operanti nel mercato del trasporto ferroviario, sia di passeggeri che di merci, e nella gestione della infrastruttura ferroviaria del gruppo Ferrovie dello Stato, in particolare di Rete ferroviaria italiana, siano finalizzate al perseguimento dei propri obiettivi e convengano sinergicamente con il Governo di migliorare l'efficienza complessiva del sistema di trasporto, nonché se ritenga intervenire presso Rete ferroviaria italiana per ricevere precise relazioni sugli interventi di manutenzione effettuati negli ultimi anni e in particolare la loro l'entità sulla rete ferroviaria Bologna-Rimini nonché, in generale, quelli effettuati su tutta la rete ferroviaria italiana.
(4-00222)
INTERNO
Interrogazione a risposta scritta:
ASCARI, AMATO e PAVANELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il signor Angelo Niceta, commerciante appartenente ad una nota famiglia di imprenditori palermitani, a partire dal 2017, è stato inserito con la propria famiglia, nel programma «speciale misure di protezione» riservato ai testimoni di giustizia, dopo aver rilasciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo dichiarazioni sui rapporti intercorsi tra alcuni membri della sua famiglia ed esponenti della criminalità organizzata;
il nostro ordinamento prevede un termine non superiore ai 90 giorni per l'approvazione, da parte della Commissione centrale per la protezione di testimoni e collaboratori di giustizia presso il Ministero dell'interno, del cosiddetto «Programma definitivo di protezione»;
da quanto risulta all'interrogante, tale programma è stato approvato ben oltre il termine e soltanto nel maggio 2019; questa circostanza ha fatto sì che la famiglia Niceta sia stata costretta a vivere in località segreta ma senza programma protezione e in condizioni poco dignitose;
in particolare, relativamente ai rimborsi di cui alla legge n. 6 del 2018, consta all'interrogante che questi siano stati parziali, tardivi e non aggiornati rispetto alle rivalutazioni Istat nonché rispetto alle recenti delibere della Commissione centrale (del 24 giugno 2020);
invero, sembrerebbe che gli inspiegabili ritardi dell'amministrazione abbiano pregiudicato tra l'altro l'accesso agli studi da parte del figlio del signor Niceta, oltre alle ripercussioni sulle condizioni di salute della moglie;
per protestare contro tale inerzia delle Istituzioni, da giorni il signor Niceta ha intrapreso uno sciopero della fame con gravi rischi per la sua salute –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;
se e quali iniziative di propria competenza, anche di carattere ispettivo, intendano intraprendere per far luce sull'operato della Commissione centrale per la protezione dei testimoni e collaboratori di giustizia nella gestione della pratica relativa alla protezione della famiglia Niceta;
se e quali urgenti iniziative di propria competenza intendano assumere al fine di assicurare al signor Niceta e alla sua famiglia l'incolumità fisica e un livello di vita dignitoso.
(4-00218)
ISTRUZIONE E MERITO
Interrogazione a risposta scritta:
CAROTENUTO, AMATO, AURIEMMA, CARAMIELLO, PENZA, MARIANNA RICCIARDI, CASO e ALIFANO. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:
l'Associazione maestri di strada con sede legale a Napoli è una Onlus ed opera nei settori di attività di supporto all'istruzione attuando interventi contro la dispersione scolastica;
nel marzo del 2020 l'associazione, accogliendo una sollecitazione del Ministro dell'istruzione che invitava gli enti del terzo settore a proporre progetti per supportare gli studenti più «fragili» durante la sospensione delle attività didattiche dovute all'emergenza epidemiologica, faceva pervenire al Ministero dell'istruzione – Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, un progetto dal titolo «I CoroNauti: intervento in area ad alta densità di povertà educativa, per prevenire e contrastare la dispersione scolastica»;
con nota Aoodppr n. 587 del 7 aprile 2020 il Ministero dell'istruzione, nella persona della dottoressa Giovanna Boda Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, comunicava l'accoglimento e l'inserimento del progetto «nell'ambito delle iniziative atte ad assicurare l'inclusione di studenti ancora più in difficoltà nel periodo dell'emergenza sanitaria da COVID-19 con un finanziamento massimo di euro 200.000,00»;
il Ministero con nota Aoodppr n. 978 del 20 maggio 2020 comunicava all'Istituto IPSSEOA «Ranieri Antonelli Costaggini» con sede in Rieti «di aver accolto la proposta progettuale dell'Associazione per un finanziamento di euro 200.000,00» e chiedeva di porre «in essere le necessarie procedure amministrative atte a garantire l'avvio del progetto attraverso la stipula di apposita convenzione contenenti i reciproci impegni anche di carattere finanziario»;
veniva siglata, dunque, apposita convenzione tra l'associazione quale soggetto beneficiario con il compito di realizzare il progetto, l'Istituto «Costaggini» con il ruolo di controllare l'attuazione e il Ministero deputato al rilascio della attestazione di regolare esecuzione;
il progetto della durata di 12 mesi dal 2 aprile 2020 al 30 aprile 2021 veniva condotto con successo e il Ministero erogava un anticipo di euro 60.000,00; al termine delle attività, l'associazione provvedeva a trasmettere in data 11 giugno 2021 il rendiconto finale all'Istituto «Costaggini»;
tuttavia nonostante l'avvenuta trasmissione del rendiconto, l'associazione, con comunicazione e-mail del 4 ottobre 2021, dopo aver evidenziato che l'Istituto Costaggini aveva effettuato le verifiche contabili con esito positivo, si vedeva costretta a sollecitare il Dipartimento del Ministero, ad erogare le residue tranches per il pagamento di quanto dovuto;
a tutt'oggi il Ministero dell'istruzione non ha trasferito i fondi all'Istituto da assegnare all'associazione e incomprensibilmente l'Istituto ha rifiutato anche la fattura emessa dalla associazione per il saldo di euro 140.000,00 «in quanto il Ministero dell'istruzione non ha attestato le attività e non ha assegnato i fondi per il saldo» laddove il Ministero sosterrebbe che tale valutazione spetti all'istituto;
di fatto ad oggi, forse a causa dei rimpalli di competenze tra il Ministero e l'Istituto «Costaggini» l'associazione versa in una situazione economica assai grave per la mancata assegnazione del saldo del finanziamento dovuto –:
quali sono i motivi per i quali il Ministero dell'istruzione e del merito, a tutt'oggi non ha provveduto all'erogazione delle rate residue del finanziamento assegnato all'Associazione maestri di strada;
a quale unità amministrativa del Ministero in questione debba essere addebitata la mancata erogazione del saldo del finanziamento;
quali urgenti provvedimenti intende adottare il Ministro per consentire e garantire l'immediata erogazione del saldo del finanziamento spettante all'Associazione maestri di strada;
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per la promozione delle azioni di responsabilità amministrative previste dalla legge nei confronti dei funzionari ai comportamenti dei quali sia eventualmente possibile addebitare le inadempienze che hanno dato luogo alla mancata erogazione delle somme residue del finanziamento da assegnare all'associazione che durante il periodo di pandemia ha assicurato progetti contro la dispersione scolastica.
(4-00221)
LAVORO E POLITICHE SOCIALI
Interrogazioni a risposta scritta:
GIOVINE, VOLPI, CANGIANO, SCHIANO DI VISCONTI e LONGI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
le pratiche burocratiche legate all'immigrazione rappresentano un fenomeno sempre più in crescita; basti pensare che i permessi di soggiorno rilasciati nel 2021 sono aumentati del +127 per cento rispetto al minimo storico del 2020 e la curva è stata in ascesa anche durante il 2022;
le tempistiche per il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo per i richiedenti asilo tramite procedura di emersione sono notevolmente aumentate a causa della carenza di personale nelle prefetture e nelle questure di tutta Italia;
il Ministero dell'interno, nell'anno 2020, per far fronte alla carenza di personale ha assunto, per tutte le prefetture e le questure d'Italia, 1.200 interinali in somministrazione per la sola area IV immigrazione al fine di portare a termine le numerosissime pratiche relative all'emersione;
i 1.200 interinali in somministrazione delle prefetture dell'intera penisola, dopo un incarico iniziale di 6 mesi, esteso di altri 3 e successivamente altri 3 ancora, a marzo 2022, hanno beneficiato di un'ulteriore proroga di 9 mesi in scadenza il 31 dicembre 2022, misura necessaria per far fronte allo stato di emergenza relativo alla guerra in Ucraina (secondo il Ministero dell'interno sono 150.791 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia);
questa situazione risulta essere drammaticamente penalizzante sia per le prefetture che per i lavoratori che hanno già prestato servizio per 21 mesi. Da un lato si lascia l'ente nell'impossibilità di fare fronte alle numerosissime pratiche di emersione; dall'altro, l'interruzione del rapporto di lavoro comporterebbe un grave danno alle famiglie dei lavoratori che stanno già vivendo giorni di preoccupazione e angoscia per l'incertezza legata al loro futuro;
è stata individuata più di una modalità per riassumere tutti i 1.200 operatori in servizio alle prefetture italiane: una proroga tecnica in previsione di un nuovo appalto; una proroga legata allo stato di emergenza per la situazione in Ucraina come già avvenuto in passato; attraverso un articolo specifico relativo ai contratti in scadenza il 31 dicembre 2022 all'interno del decreto Milleproroghe;
la copertura finanziaria troverebbe attuazione con l'articolo 1, comma 683, della legge di bilancio per il 2023 che prevede 37 milioni di euro per i rinnovi dei contratti in somministrazione per il comparto della pubblica amministrazione, per la quale questi lavoratori hanno prestato servizio, nell'ovvia e incostante incertezza per il loro futuro. A queste problematiche si aggiunge il danno che si arrecherebbe a tutte le aziende che si avvalgono dell'attività lavorativa di cittadini extracomunitari –:
preso atto della scadenza dei predetti contratti avvenuta il 31 dicembre 2022, quali iniziative il Governo intenda intraprendere e adottare per risolvere questa questione.
(4-00223)
UBALDO PAGANO e LACARRA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
dopo anni di gestione esterna, a decorrere dal 1° dicembre 2022 l'Inps ha proceduto ad internalizzare i dipendenti dei servizi di contact center multicanale, incaricati di gestire richieste di informazione e assistenza di iscritti e pensionati INPS di tutte le gestioni e attivare i servizi offerti dall'istituto;
precedentemente, tali servizi erano gestiti da due società esterne, ComDataa e Network Contact;
i servizi sono ora affidati alla società Inps Servizi spa, costituita nel giugno 2021 come società partecipata in house, con l'obiettivo di tutelare la stabilità occupazionale e di colmare l'assenza di questi profili professionali nella pianta organica dell'Istituto;
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, Inps Servizi ha proceduto all'assunzione di tutti i 3.014 lavoratori che svolgevano il servizio per le suddette società;
ad oggi, però, come lamentano le organizzazioni sindacali, vi sarebbero ancora diversi nodi da sciogliere nel processo di internazionalizzazione;
in particolare, le parti sociali denunciano come, «a ormai più di 20 giorni dalla partenza del servizio, la disorganizzazione e la confusione continuino a regnare sovrane fino a generare vere e proprie situazioni al di fuori della legge»;
sempre secondo fonti sindacali, sono state riscontrate già parecchie anomalie:
la non applicazione della turnistica agevolata giuridicamente riconosciuta;
il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità;
controlli sull'attività lavorativa in tempo reale e applicazione della banca ore, in luogo del pagamento delle prestazioni supplementari e straordinarie;
formazione insufficiente e sedi disagiate e non utilizzabili;
totale assenza di confronto con i territori e iniqua distribuzione delle ferie assegnate nel periodo natalizio;
nella giornata del 3 gennaio 2023, la segreteria regionale pugliese della Uilcom, ha nuovamente denunciato inaccettabili situazioni di part time involontari e ingiusti inquadramenti professionali, del tutto sconnessi dall'anzianità di servizio e dalle competenze acquisite dai lavoratori –:
se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere per verificare quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali e riportati in premessa;
se ritenga che la gestione del processo di internalizzazione del contact center da parte di Inps Servizi spa sia conforme alle norme che tutelano i diritti e la dignità dei lavoratori;
se intenda fornire ogni elemento utile a comprendere le modalità con cui il suddetto processo sta avendo luogo.
(4-00225)