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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Martedì 17 gennaio 2023

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 17 gennaio 2023

  Albano, Ascani, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Cappellacci, Carloni, Cattaneo, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Montaruli, Mulè, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Prisco, Rampelli, Rixi, Scerra, Schullian, Serracchiani, Francesco Silvestri, Rachele Silvestri, Tajani, Trancassini, Tremonti, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 16 gennaio 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   ASCARI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere» (772);

   GIACCONE e GIGLIO VIGNA: «Modifica all'articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento, tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico, risorgimentale, letterario e filologico della lingua regionale piemontese» (773);

   ORFINI: «Disciplina del sostegno e dello sviluppo del settore creativo e culturale e delega al Governo per l'armonizzazione e il coordinamento delle disposizioni vigenti in materia di agevolazioni fiscali e misure di sostegno indiretto in favore del medesimo settore» (774).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Urzì:

   DI GIUSEPPE ed altri: «Modifica all'articolo 17 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di riapertura del termine per il riacquisto della cittadinanza italiana» (660);

   VARCHI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili della strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992, nella quale furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta» (663);

   RAMPELLI ed altri: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di ordine e sicurezza pubblica» (667);

   RAMPELLI ed altri: «Modifiche all'articolo 90-ter del codice di procedura penale e all'articolo 30-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di comunicazioni dovute alle persone offese dal reato» (668);

   RAMPELLI ed altri: «Abrogazione della legge 2 agosto 1999, n. 264, recante norme in materia di accessi ai corsi universitari» (669);

   CIABURRO ed altri: «Conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla memoria al personale delle Forze armate e di polizia caduto a causa dell'emergenza epidemiologica da COVID-19» (709).

Ritiro di proposte
di inchiesta parlamentare.

  In data 17 gennaio 2023 la deputata Ascari ha comunicato, anche a nome dei cofirmatari, di ritirare la seguente proposta di inchiesta parlamentare:

   ASCARI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere» (Doc XXII, n. 4).

  La proposta di inchiesta parlamentare sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):

  DONZELLI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere» (624) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

   VIII Commissione (Ambiente):

  EVI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati» (737) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

   Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali);

  ASCARI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere» (772) Parere delle Commissioni I e V.

Trasmissione dalla Banca d'Italia.

  Il Governatore della Banca d'Italia, con lettera in data 4 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 6-bis, del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 gennaio 2014, n. 5, la relazione concernente le operazioni riguardanti le quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia, riferita all'anno 2022 (Doc. CXL, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, nel periodo 22 settembre-24 novembre 2022, ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, dell'articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e dell'articolo 33, commi 4 e 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questi decreti sono trasmessi alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti.

  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, nel periodo 18 febbraio-22 dicembre 2022, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questi decreti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio), alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX (Trasporti).

Trasmissione dal Ministro per
i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2022/0870/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica della regione Friuli Venezia Giulia relativa al prodotto «pollo al mais».

  Questa comunicazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2023/8/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica relativa allo schema di regolamento del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica recante determinazione delle condizioni per l'esercizio delle operazioni di preparazione per il riutilizzo in forma semplificata, ai sensi dell'articolo 214-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

  Questa comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2023/9/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica relativa al progetto della regione Toscana recante schede tecniche di difesa fitosanitaria integrata e controllo integrato delle infestanti e fitoregolari – parte speciale.

  Questa comunicazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, la richiesta di informazioni supplementari formulata dalla Commissione europea in ordine al progetto di regola tecnica, di cui alla notifica 2022/0832/I, relativa all'articolo 26-ter del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, convertito, con modificazioni, della legge 28 marzo 2022, n. 25, recante misure a sostegno dei produttori e contrasto allo spreco.

  Questa comunicazione è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali), alla XIII (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dai Commissari
straordinari di ILVA Spa.

  I Commissari straordinari di ILVA Spa, con lettera in data 13 gennaio 2023, hanno trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, e dell'articolo 1, comma 2, lettera a), del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, la relazione concernente il conto di contabilità speciale n. 6055, riferita al periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2022 (Doc. XXVII, n. 3).

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERROGAZIONI

Iniziative di competenza in relazione allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori dell'agenzia di informazione Dire e intendimenti in relazione alla riforma del settore dell'informazione primaria anche a garanzia dei relativi livelli occupazionali – 3-00067

A)

   SARRACINO. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. – Per sapere – premesso che:

   è stato proclamato dai lavoratori dell'azienda di informazione Dire lo stato di agitazione a seguito dell'annuncio da parte dell'azienda editoriale di interrompere l'attuale percorso di copertura degli ammortizzatori sociali, procedendo con la presentazione di un piano esuberi pari a circa il 30 per cento della forza lavoro;

   i lavoratori ritengono inaccettabile che il prezzo di scelte aziendali sbagliate, addebitabili al precedente assetto societario, finisca per ricadere sulle proprie spalle;

   gli stessi lavoratori hanno ulteriormente manifestato, anche attraverso la nota diffusa al termine della loro assemblea, la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell'azienda, anche nello spirito del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio 2022;

   nel frattempo i lavoratori e le organizzazioni sindacali chiedono di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l'assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa;

   nel settore si registra una grande incertezza poiché il regime di proroga che doveva consentire di approdare ad una riforma complessiva del sistema a garanzia della qualità dell'informazione primaria di fatto non ha prodotto ancora risultati –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere in risposta alle istanze provenienti dai lavoratori dell'agenzia Dire e per approdare in tempi quanto mai rapidi ad una riforma a garanzia del settore dell'informazione primaria e dei livelli occupazionali.
(3-00067)


Iniziative di competenza volte all'adozione del decreto attuativo in materia di disciplina del cosiddetto «vuoto a rendere» – 3-00063

B)

   PAVANELLI e ONORI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 219-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, come modificato, da ultimo, con decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante «Sistema di riutilizzo di specifiche tipologie di imballaggi», disciplina il cosiddetto «vuoto a rendere»;

   nel dettaglio, la norma, al fine di aumentare la percentuale degli imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato, invita gli operatori economici ad adottare sistemi di restituzione con cauzione, nonché sistemi per il riutilizzo degli imballaggi in plastica;

   detti sistemi, ai sensi del comma 1-bis dell'articolo 219-bis, si applicano agli imballaggi in plastica, in vetro e in metallo utilizzati per acqua e per altre bevande;

   la concreta determinazione dei tempi, nonché delle modalità attuative delle predette disposizioni, è stata rimessa a un decreto del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988, previa consultazione delle associazioni delle imprese maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Al medesimo regolamento è anche affidato il compito di definire:

    a) gli obiettivi annuali qualitativi e quantitativi da raggiungere;

    b) i valori cauzionali per ogni singola tipologia di imballaggio fissati, in modo da evitare ostacoli al commercio o distorsioni della concorrenza;

    c) i termini di pagamento e le modalità di restituzione della cauzione da versare al consumatore che restituisce l'imballaggio;

    d) le premialità e gli incentivi economici da riconoscere agli esercenti che adottano sistemi di restituzione con cauzione;

    e) l'eventuale estensione delle disposizioni del presente articolo ad altre tipologie di imballaggio;

    f) la percentuale minima di imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato ogni anno per ciascun flusso di imballaggi;

    g) la promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori (articolo 219-bis, comma 2);

   il citato regolamento doveva essere adottato entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 77 del 2021, e pertanto entro novembre 2021, ma ad oggi non è stata ancora avviata neanche la procedura di consultazione prevista dal comma 2 dell'articolo 219-bis;

   anche la Commissione europea, per tramite del Commissario per l'ambiente e gli oceani, Virginijus Sinkevicius, nella risposta E-002424-2022, ha sostenuto che «l'articolo 5 della direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio prevede che, conformemente alla gerarchia dei rifiuti stabilita dall'articolo 4 della direttiva quadro sui rifiuti, gli Stati membri adottino misure volte a incoraggiare il riutilizzo degli imballaggi» e che «una soluzione potrebbe essere il ricorso a sistemi di deposito cauzionale», ricordando altresì che «l'articolo 7 della direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio impone agli Stati membri di adottare misure che assicurano la restituzione e la raccolta degli imballaggi usati e il riutilizzo o il recupero, compreso il riciclaggio, degli imballaggi raccolti»;

   la corretta applicazione del cosiddetto «vuoto a rendere» potrà certamente contribuire alla transizione verso un'economia circolare, nonché alla riduzione dei rifiuti –:

   se non intenda adottare le iniziative di competenza per pervenire nel minor tempo possibile alla definitiva adozione del decreto attuativo necessario per garantire il funzionamento del cosiddetto «vuoto a rendere».
(3-00063)


Iniziative di competenza volte al contrasto del fenomeno franoso del monte Saresano nel comune di Tavernola Bergamasca e alla prevenzione di un possibile disastro ambientale nella medesima area – 3-00064; 3-00065

C)

   DORI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Tavernola Bergamasca, sul Monte Saresano, sin dagli inizi del Novecento, si svolge un'intensa attività estrattiva attraverso un cementificio che, dopo vari passaggi di proprietà, attualmente è proprietà di Italsacci s.p.a., che dal 2018 fa capo a Italcementi s.p.a., appartenente al gruppo Heidelberg Cement;

   nonostante le ripetute frane verificatesi sul Monte Saresano nel corso dei decenni, in particolare nel luglio 1970, nel marzo 1986 e nel novembre 2010, l'attività estrattiva sta tuttora proseguendo;

   il continuo sgretolamento roccioso è dimostrato dai dati registrati dai sensori che monitorano il Monte Saresano;

   per molti anni i dati dimostrano uno spostamento continuo e costante della massa franosa rilevabile in 2/3 millimetri al mese;

   nel febbraio 2021, invece, l'area ha iniziato pericolosamente a cedere in modo significativo, creando crepe ben visibili, con un movimento rilevato fino a 28 millimetri al giorno;

   il fronte instabile, con più possibili punti di rottura, è calcolato in oltre 2 milioni di metri cubi di materiale roccioso;

   il 23 aprile 2021, il rappresentante del Ministero della transizione ecologica, in risposta a un'interpellanza urgente alla Camera dei deputati, dichiarava: «con particolare riguardo alle risorse destinate al dissesto idrogeologico, va osservato che sulla banca dati Rendis non compaiano progetti di intervento riguardanti il dissesto in argomento»;

   il 26 maggio 2021 veniva approvata nelle Commissioni riunite ambiente e difesa della Camera dei deputati la risoluzione n. 8/00119 a prima firma dell'interrogante contenente tra gli impegni: «8) ad adottare iniziative per garantire una costante interlocuzione con la regione Lombardia, anche ai fini dell'adozione da parte della predetta regione di adeguate soluzioni tecniche per la mitigazione del rischio idrogeologico, e per assicurare alla stessa i finanziamenti di competenza per la completa messa in sicurezza del territorio del Monte Saresano, nell'ambito della programmazione del Rendis (Repertorio nazionale per la difesa del suolo), in forza del relativo studio di fattibilità tecnico-economica predisposto da regione Lombardia, o a valere sulle risorse a disposizione nell'ambito dei fondi europei»;

   nel frattempo, regione Lombardia avviava un accordo di collaborazione con le università di Firenze, Milano-Bicocca e Politecnico di Milano per verificare le cause che hanno determinato l'accelerazione della frana e per individuare possibili soluzioni tecnico-progettuali;

   il 21 ottobre 2021 viene illustrato l'esito dello studio degli esperti delle università;

   nelle conclusioni della relazione, datata 20 ottobre 2021, al punto «10) Stima dei costi», vengono quantificati i possibili costi delle attività di mitigazione della frana;

   il 3 dicembre 2021, l'interrogante svolgeva un'interpellanza urgente, alla quale il rappresentante del Ministero della transizione ecologica rispondeva: «Per quanto concerne l'esistenza, sulla banca dati Rendis, di eventuali progetti di interventi riguardo alla vicenda in argomento, si rappresenta che la regione Lombardia-direzione territorio e protezione civile afferma di aver inserito nella piattaforma Rendis la scheda n. 03IR528/G1, con i dati preliminari relativi agli interventi di mitigazione del rischio del fenomeno franoso del monte Saresano, stimando il costo degli stessi in complessivi 15 milioni di euro»;

   con delibera di giunta n. 7219 del 24 ottobre 2022, regione Lombardia, nell'ambito del programma di interventi per la difesa del suolo e mitigazione dei rischi idrogeologici, ha disposto (allegato A) uno stanziamento di 4.810.688,86 euro per gli interventi di mitigazione della frana;

   a oggi sul Rendis (http://www.rendis.isprambiente.it/rendisweb/ricerca.htm) non risulta alcun progetto inserito;

   gli interventi sul Monte Saresano rivestono carattere di assoluta urgenza –:

   se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti esposti in premessa; se intenda verificare l'inserimento da parte della regione Lombardia nel Rendis del progetto definitivo delle opere di mitigazione della frana del Monte Saresano; se intenda, e con quali tempistiche, disporre il finanziamento di oltre 10 milioni di euro necessari per la realizzazione dei predetti interventi.
(3-00064)


   EVI e DORI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   sin dagli inizi del Novecento, sul Monte Saresano, nel comune di Tavernola Bergamasca, si svolge un'intensa attività estrattiva mediante un cementificio, nonostante nel corso dei decenni si siano verificate numerose frane;

   nel febbraio 2021, una massa franosa di oltre 2 milioni di metri cubi ha iniziato a cedere verso il lago di Iseo con uno spostamento fino a 28 millimetri al giorno;

   da subito la frana è stata oggetto di studio;

   nella relazione del sopralluogo effettuato il 27 febbraio 2021 dal professor Casagli, presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, si legge: «si giudica di importanza fondamentale l'attuazione di tutte le misure del piano di emergenza interno della società Italsacci, ivi comprese quelle necessarie a prevenire la dispersione nell'ambiente di sostanze inquinanti»;

   il 19 marzo 2021, l'Università Alma Mater di Bologna ha reso noto l'esito del proprio studio, stimando in sette-otto metri l'altezza massima dell'onda provocata dalla caduta della frana nel lago;

   il 31 marzo 2021, il deputato Dori ha presentato una risoluzione nelle Commissioni congiunte difesa e ambiente, nel cui ambito è stato disposto un ciclo di audizioni;

   nell'audizione del 23 aprile 2021, il professor Crosta dell'Università Milano-Bicocca ha affermato che «si vede dai diversi scenari che c'è un 50 per cento dell'area attualmente occupata da impianti di varia natura che può essere impattata»;

   nella medesima audizione il professor Tinti dell'Università di Bologna ha inoltre dichiarato: «questa onda riflessa investe assolutamente anche la zona del cementificio e quindi quell'area verrà inondata (...) quella è una zona che se dovesse capitare il franamento dovrebbe essere abbondantemente inondata»;

   pertanto il materiale stoccato presso il cementificio, anche qualora non venisse direttamente investito dalla frana, sarebbe comunque trascinato nel lago dall'onda anomala e dall'onda di ritorno, con un sicuro irreparabile danno per la flora e la fauna lacustre;

   come dichiarato da Italsacci il 7 aprile 2021, presso il cementificio è depositata una notevole quantità di materiali (combustibili, additivi, materie secondarie, rifiuti);

   nell'ultima settimana del mese di aprile 2021 il cementificio Italsacci iniziava a rimuovere dal cementificio i materiali;

   il 4 maggio 2021 si apprende dalla stampa che la procura della Repubblica di Bergamo ha aperto un fascicolo a seguito dell'acquisizione di documenti presso il cementificio da parte dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Brescia;

   il 26 maggio 2021 veniva approvata la risoluzione n. 8/00119, a prima firma del deputato Dori, contenente dieci impegni, tra cui: «7) ad adottare iniziative per verificare (...) la sussistenza dell'eventuale minaccia di danno ambientale ai sensi dell'articolo 300 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per la presenza attuale e futura, tenendo conto che, qualora il cementificio riprendesse le proprie attività, nell'area dello stesso risulterebbero stoccati materiali e sostanze potenzialmente pericolose, ai fini dell'eventuale minaccia citata»;

   dopo alcuni mesi di sospensione dell'attività estrattiva, il 24 novembre 2021 regione Lombardia comunica a Italsacci la possibilità di riprendere l'attività estrattiva, attività che prosegue tuttora, seppur mediante martelli demolitori anziché cariche esplosive;

   il 5 maggio 2022 la provincia di Bergamo convoca una riunione con vari enti per valutare il «rischio sversamenti» e se le procedure dell'azienda siano sufficienti a garantire la sicurezza. Al termine della riunione viene preso l'impegno di riconvocare un ulteriore incontro, ad oggi non avvenuto;

   ai sensi dell'articolo 309 del decreto legislativo n. 152 del 2006, il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, su espressa richiesta, ha facoltà di intervenire con autonomi e diretti poteri, per impedire il verificarsi di danni ambientali –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda promuovere una verifica da parte del nucleo operativo ecologico dei carabinieri al fine di evitare un possibile disastro ambientale nel lago di Iseo.
(3-00065)


Iniziative di competenza volte alla stabilizzazione dei lavoratori addetti all'ufficio del processo attualmente in servizio – 3-00053

D)

   DORI. – Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:

   l'articolo 16-octies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha previsto l'istituzione dell'ufficio per il processo presso la Corte di cassazione, le corti d'appello e i tribunali ordinari;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha individuato nell'ufficio per il processo la struttura organizzativa deputata ad «offrire un concreto ausilio alla giurisdizione così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e ridurre la durata dei procedimenti civili e penali»;

   al fine di dare attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza è emersa la necessità di potenziare lo staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività connesse alla giurisdizione, quali la ricerca, lo studio, la gestione del ruolo e la preparazione di schede e bozze di provvedimenti. Tali figure professionali, cioè i funzionari addetti all'ufficio per il processo, a seguito di concorso pubblico per titoli ed esami indetto con bando pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 agosto 2021, sono stati reclutati e assunti a tempo determinato per due anni e sette mesi dal Ministero della giustizia a partire dal 21 febbraio 2022;

   il diligente svolgimento del lavoro svolto in questi mesi da parte dei funzionari addetti all'ufficio per il processo sta già dando i suoi frutti. Infatti, alla data del 7 novembre 2022, da un monitoraggio nazionale elaborato trimestralmente sull'andamento dei procedimenti pendenti civili e penali e dell'arretrato civile, risulta, per il primo semestre 2022, un miglioramento rispetto alla fine del 2021. Rispetto alla fine del 2021, le pendenze totali nel settore civile si riducono del 5,4 per cento, portandosi, per la prima volta dal 2003, al di sotto dei 3 milioni. Nello stesso periodo, l'arretrato civile è diminuito del 3,9 per cento in Corte di cassazione, del 14,1 per cento in corte di appello e del 3 per cento in tribunale. Nel settore penale la riduzione delle pendenze è del 9 per cento; del 4,9 per cento se si escludono i procedimenti dinanzi al giudice di pace, riportando i valori assoluti su livelli non dissimili da quelli del 2003;

   l'ufficio per il processo svolge un ruolo determinante per il miglioramento della qualità e dell'efficacia della risposta giudiziaria, specialmente in termini di significativa riduzione dei tempi della giustizia;

   le prime 8.171 risorse immesse in servizio con contratto a tempo determinato stanno maturando una significativa professionalità e un'approfondita conoscenza dei contenuti e delle attività affidate, sempre più rilevanti e qualificate;

   in ragione della perdurante carenza di personale che caratterizza il settore della giustizia, si avverte la necessità di valorizzare il ruolo degli addetti all'ufficio per il processo;

   con decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 151, si è definitivamente istituzionalizzato l'ufficio per il processo come struttura permanente che dovrà dotarsi di apposito personale a tempo indeterminato;

   appare dunque del tutto ragionevole che il Ministero della giustizia proceda alla stabilizzazione degli attuali addetti all'ufficio per il processo, personale dotato di elevate professionalità e competenze giuridiche e tecniche che lo stesso Ministero ha provveduto a formare dall'inizio, al fine di evitare un inutile spreco di valide risorse umane, nonché un aggravio per le casse dello Stato qualora si dovesse ricorrere ad un'ulteriore procedura concorsuale – alla scadenza dei contratti a termine degli attuali addetti all'ufficio per il processo – per il reclutamento di nuovo personale da assegnare all'ufficio per il processo –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, per prevedere e disporre la stabilizzazione dei contratti degli addetti presso l'ufficio per il processo attualmente in servizio, al fine di valorizzare la loro professionalità acquisita per rendere il sistema giustizia più efficiente in termini quantitativi e qualitativi.
(3-00053)


Iniziative di competenza volte alla stabilizzazione di circa ottocento collaboratori del Ministero della cultura – 3-00095

E)

   DE MARIA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto consta all'interrogante, circa 800 collaboratori del Ministero della cultura, che svolgono funzioni di rilevante responsabilità, sono incaricati con la modalità della partita Iva;

   questi professionisti rappresentano un grande patrimonio di competenze e professionalità per il Paese, assumendo competenze e responsabilità che meriterebbero la stabilizzazione del loro profilo professionale;

   sarebbe opportuno che il Ministero della cultura assumesse le iniziative necessarie ad una stabilizzazione delle loro posizioni presso il Ministero stesso –:

   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative in merito.
(3-00095)


Iniziative di competenza volte ad incrementare l'operatività dell'ufficio Inps del comune di Portoferraio dell'Isola d'Elba – 3-00028

F)

   TENERINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da marzo 2020 l'ufficio Inps di Portoferraio (Isola d'Elba) era stato chiuso al pubblico, causa COVID;

   nel gennaio 2022 ne è stata disposta la riapertura per un solo giorno a settimana, con la possibilità di prendere al massimo 6 appuntamenti tramite piattaforma on line;

   l'ufficio gestiva una considerevole mole di lavoro, ad esempio pratiche di infortunio e malattia in particolare, data la presenza di numerosi lavoratori stagionali nell'Isola;

   con l'apertura un solo giorno a settimana, la popolazione è costretta a rivolgersi ad un caf, laddove possibile, o a prendere un traghetto per andare a Piombino o Livorno, con le immaginabili ripercussioni in termini di tempi e costi;

   da ciò deriva l'impossibilità per una parte di cittadini, anziani o disabili, di accedere agevolmente ad un servizio essenziale;

   fino ad oggi nessuna comunicazione è stata fornita dall'azienda né dal sindaco, presidente della conferenza dei sindaci;

   a quest'ultimo l'interrogante, insieme ad altri esponenti del coordinamento locale di Forza Italia, ha rivolto, su tale problematica, numerose istanze –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;

   come intenda attivarsi al fine di porre in essere le iniziative necessarie alla riapertura almeno tre giorni a settimana dell'ufficio Inps di Portoferraio, presidio essenziale per gli abitanti dell'Isola.
(3-00028)


Iniziative di competenza in ordine alle procedure di affidamento dei minori da parte dei servizi sociali, al fine di tutelare il loro superiore interesse, anche alla luce di una recente inchiesta della procura di Torino in relazione a un caso di affido di due fratelli di origini nigeriane – 3-00004

G)

   MARROCCO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della giustizia, al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. — Per sapere – premesso che:

   sono quattordici gli indagati nell'inchiesta della procura di Torino su un caso di affido irregolare che ha visto protagonisti due fratelli, di origini nigeriane, oggi, di 11 e 13 anni;

   secondo l'ipotesi accusatoria della procura torinese, i due bambini sarebbero stati sottratti illegittimamente alla famiglia d'origine, con la presunta connivenza dei servizi sociali torinesi e della dottoressa Bolognini, già imputata nel processo sugli affidi nel comune di Bibbiano, che avrebbe ingiustamente favorito la coppia di mamme affidatarie;

   si tratta di una vicenda complessa e delicata nella quale emergono anche ipotesi di maltrattamenti psicologici ad opera delle donne affidatarie sui due fratellini che, molto piccoli, erano stati allontanati dalla famiglia naturale sulla base di presunti abusi;

   oggi, i due minori si trovano in due diverse comunità protette, con evidente e grave nocumento per la loro integrità psico-fisica, privati del loro primario diritto ad avere una famiglia –:

   quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, i Ministri interrogati intendano adottare al fine di prevenire e contrastare episodi analoghi, garantendo la regolarità delle procedure di affidamento dei minori e tutelando il loro superiore interesse.
(3-00004)


DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 12 DICEMBRE 2022, N. 190, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI PROLUNGAMENTO DELLE OPERAZIONI DI VOTAZIONE (A.C. 698-A)

A.C. 698-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE
SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

  Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE.

A.C. 698-A – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1.

  1. Il decreto-legge 12 dicembre 2022, n. 190, recante disposizioni urgenti in materia di prolungamento delle operazioni di votazione, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
  2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE
NEL TESTO DEL GOVERNO

Articolo 1.
(Prolungamento delle operazioni di votazione)

  1. Le operazioni di votazione per le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2023 si svolgono, in deroga a quanto previsto dall'articolo 1, comma 399, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23, e nella giornata di lunedì, dalle ore 7 alle ore 15.
  2. I maggiori oneri derivanti dall'attuazione del presente provvedimento, sono valutati in 14.874.000 euro per l'anno 2023. Conseguentemente, il fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle elezioni politiche, amministrative, del parlamento europeo e dall'attuazione dei referendum, iscritto presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è incrementato di euro 14.874.000 per l'anno 2023.
  3. Agli oneri di cui al comma 2, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
  4. Ai fini dell'attuazione del presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 2.
(Entrata in vigore)

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 698-A – Modificazioni della Commissione

MODIFICAZIONI APPORTATE
DALLA COMMISSIONE

  All'articolo 1:

   al comma 2:

    al primo periodo, le parole: «del presente provvedimento, sono» sono sostituite dalle seguenti: «del comma 1 sono»;

    al secondo periodo, le parole: «del parlamento europeo» sono sostituite dalle seguenti: «del Parlamento europeo» e le parole: «iscritto presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze» sono sostituite dalle seguenti: «iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze,»;

   al comma 3, le parole: «al comma 2, si provvede» sono sostituite dalle seguenti: «al comma 2 si provvede».

A.C. 698-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame reca disposizioni urgenti in materia di prolungamento delle operazioni di votazione per le competizioni elettorali e referendarie per l'anno 2023 allo scopo di contrastare un astensionismo sempre più diffuso, registrato negli ultimi appuntamenti elettorali;

    a tal fine, il provvedimento in esame estende la durata delle operazioni di votazione anche al lunedì, dalle ore 7 alle ore 15, per l'imminente rinnovo dei consigli regionali del Lazio e della Lombardia, e per eventuali elezioni relative al rinnovo degli organi della Camera, del Senato e dei consigli regionali, provinciali e comunali delle regioni a statuto ordinario che si dovessero tenere nel 2023;

    tuttavia, al fine di agevolare la maggiore partecipazione possibile dei cittadini alle consultazioni elettorali, con la finalità del rafforzamento del processo democratico e della rappresentatività delle istituzioni, appare indispensabile allargare la partecipazione alle elezioni, non solo sotto il profilo temporale – come disposto dal decreto-legge in conversione – ma anche raccogliendo le esigenze da tempo espresse dai cittadini italiani che per motivi di cura, studio e lavoro si trovano domiciliati in un comune diverso da quello di residenza e perciò impossibilitati a partecipare alle differenti tornate elettorali oppure che, per gli stessi motivi, sono posti nelle condizioni di esercitare il diritto di voto solo sostenendo costi economici importanti per poter rientrare nel comune di residenza;

    nella scorsa legislatura, nell'ambito di una Commissione di studio istituita proprio allo scopo di approfondire le misure atte a contrastare l'astensionismo nelle competizioni elettorali e presieduta dall'allora Ministro per i rapporti con il Parlamento, fu stabilito che la modalità migliore atta a garantire segretezza e personalità del voto, senza una reale alterazione della rappresentanza, era quella costituita dal cosiddetto voto presidiato, che consente ai cittadini iscritti nelle liste elettorali, come previsto anche nell'A.C. 115 attualmente presentato alla Camera dei deputati e assegnato alla I commissione, di chiedere di esercitare il diritto di voto, in un giorno antecedente a quello previsto per la votazione nel territorio nazionale, in seggi appositamente allestiti nel comune in cui sono domiciliati,

impegna il Governo

per quanto di sua competenza, ad adottare ogni iniziativa utile volta a facilitare quanto prima l'adozione di norme che, analogamente a quanto previsto dall'A.C. 115, consentano agli elettori che si trovino per motivi di studio, cura o lavoro domiciliati in un comune diverso da quello di residenza, di poter partecipare alle competizioni elettorali con le modalità del voto anticipato presidiato.
9/698-A/1. Madia, Gribaudo, Merola, Scarpa, Quartapelle Procopio, Bonafè, Cuperlo, Mauri, Provenzano, Schlein, Casu, Zanella, Grimaldi, Mari, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame reca disposizioni urgenti in materia di prolungamento delle operazioni di votazione per le competizioni elettorali e referendarie per l'anno 2023 allo scopo di contrastare un astensionismo sempre più diffuso, registrato negli ultimi appuntamenti elettorali;

    a tal fine, il provvedimento in esame estende la durata delle operazioni di votazione anche al lunedì, dalle ore 7 alle ore 15, per l'imminente rinnovo dei consigli regionali del Lazio e della Lombardia, e per eventuali elezioni relative al rinnovo degli organi della Camera, del Senato e dei consigli regionali, provinciali e comunali delle regioni a statuto ordinario che si dovessero tenere nel 2023;

    tuttavia, al fine di agevolare la maggiore partecipazione possibile dei cittadini alle consultazioni elettorali, con la finalità del rafforzamento del processo democratico e della rappresentatività delle istituzioni, appare indispensabile allargare la partecipazione alle elezioni, non solo sotto il profilo temporale – come disposto dal decreto-legge in conversione – ma anche raccogliendo le esigenze da tempo espresse dai cittadini italiani che per motivi di cura, studio e lavoro si trovano domiciliati in un comune diverso da quello di residenza e perciò impossibilitati a partecipare alle differenti tornate elettorali oppure che, per gli stessi motivi, sono posti nelle condizioni di esercitare il diritto di voto solo sostenendo costi economici importanti per poter rientrare nel comune di residenza;

    nella scorsa legislatura, nell'ambito di una Commissione di studio istituita proprio allo scopo di approfondire le misure atte a contrastare l'astensionismo nelle competizioni elettorali e presieduta dall'allora Ministro per i rapporti con il Parlamento, fu stabilito che la modalità migliore atta a garantire segretezza e personalità del voto, senza una reale alterazione della rappresentanza, era quella costituita dal cosiddetto voto presidiato, che consente ai cittadini iscritti nelle liste elettorali, come previsto anche nell'A.C. 115 attualmente presentato alla Camera dei deputati e assegnato alla I commissione, di chiedere di esercitare il diritto di voto, in un giorno antecedente a quello previsto per la votazione nel territorio nazionale, in seggi appositamente allestiti nel comune in cui sono domiciliati,

impegna il Governo

per quanto di sua competenza, a valutare l'opportunità di adottare ogni iniziativa utile volta a facilitare quanto prima l'adozione di norme che, analogamente a quanto previsto dall'A.C. 115, consentano agli elettori che si trovino per motivi di studio, cura o lavoro domiciliati in un comune diverso da quello di residenza, di poter partecipare alle competizioni elettorali con le modalità del voto anticipato presidiato.
9/698-A/1. (Testo modificato nel corso della seduta)Madia, Gribaudo, Merola, Scarpa, Quartapelle Procopio, Bonafè, Cuperlo, Mauri, Provenzano, Schlein, Casu, Zanella, Grimaldi, Mari, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    secondo la relazione di una commissione di esperti istituita nella scorsa legislatura, in Italia ci sono circa 4,9 milioni di elettori che svolgono la propria attività lavorativa o studiano in luoghi diversi dal proprio comune di residenza, il 10,5 per cento del corpo elettorale. Di questi, in quasi 2 milioni impiegherebbero oltre 4 ore, tra andata e ritorno, per tornare nella propria residenza, quasi il 4 per cento degli aventi diritto;

    attualmente la possibilità di esercitare il diritto di voto fuori della regione di residenza è prevista solo per alcune categorie di lavoratori, tra cui i militari, gli appartenenti alle forze dell'ordine e i naviganti marittimi o gli aviatori; per gli altri cittadini sono previste delle agevolazioni economiche per le spese di viaggio, non sempre sufficienti alla loro copertura totale, senza tenere conto che, a causa del tempo necessario, talvolta molto lungo, non sempre è possibile conciliare tali spostamenti con impegni di studio o esigenze di lavoro;

    come noto, la legge prevede il voto per corrispondenza per i cittadini italiani residenti all'estero «che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti»; analogo diritto non è, invece, riconosciuto ai cittadini domiciliati in Italia in una regione diversa da quella di residenza;

    peraltro, anche nelle ultime elezioni politiche, il dato dell'astensionismo è stato eclatante: fra le molte e complesse ragioni alla base del fenomeno, non si possono trascurare le difficoltà logistiche, ben note e tuttora colpevolmente irrisolte, riscontrate dagli elettori fuori sede; si tratta, dunque, di avviare a soluzione un problema su cui il dibattito pubblico è aperto ormai da tempo, anche grazie all'azione di sensibilizzazione sul tema condotta da numerose associazioni e comitati, ma che sinora non ha trovato una soluzione definitiva,

impegna il Governo

ad individuare, tra le varie soluzioni normative possibili, quella che presenti minori criticità purché raggiunga lo scopo di consentire per le prossime consultazioni elettorali politiche, europee e referendarie, l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza per coloro che, per motivi di studio, di lavoro o di cura, abbiano temporaneo domicilio in un comune situato in una regione diversa.
9/698-A/2. Grippo, Giachetti, Carfagna, Richetti.


   La Camera,

   premesso che:

    secondo la relazione di una commissione di esperti istituita nella scorsa legislatura, in Italia ci sono circa 4,9 milioni di elettori che svolgono la propria attività lavorativa o studiano in luoghi diversi dal proprio comune di residenza, il 10,5 per cento del corpo elettorale. Di questi, in quasi 2 milioni impiegherebbero oltre 4 ore, tra andata e ritorno, per tornare nella propria residenza, quasi il 4 per cento degli aventi diritto;

    attualmente la possibilità di esercitare il diritto di voto fuori della regione di residenza è prevista solo per alcune categorie di lavoratori, tra cui i militari, gli appartenenti alle forze dell'ordine e i naviganti marittimi o gli aviatori; per gli altri cittadini sono previste delle agevolazioni economiche per le spese di viaggio, non sempre sufficienti alla loro copertura totale, senza tenere conto che, a causa del tempo necessario, talvolta molto lungo, non sempre è possibile conciliare tali spostamenti con impegni di studio o esigenze di lavoro;

    come noto, la legge prevede il voto per corrispondenza per i cittadini italiani residenti all'estero «che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti»; analogo diritto non è, invece, riconosciuto ai cittadini domiciliati in Italia in una regione diversa da quella di residenza;

    peraltro, anche nelle ultime elezioni politiche, il dato dell'astensionismo è stato eclatante: fra le molte e complesse ragioni alla base del fenomeno, non si possono trascurare le difficoltà logistiche, ben note e tuttora colpevolmente irrisolte, riscontrate dagli elettori fuori sede; si tratta, dunque, di avviare a soluzione un problema su cui il dibattito pubblico è aperto ormai da tempo, anche grazie all'azione di sensibilizzazione sul tema condotta da numerose associazioni e comitati, ma che sinora non ha trovato una soluzione definitiva,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di individuare, tra le varie soluzioni normative possibili, quella che presenti minori criticità purché raggiunga lo scopo di consentire per le prossime consultazioni elettorali politiche, europee e referendarie, l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza per coloro che, per motivi di studio, di lavoro o di cura, abbiano temporaneo domicilio in un comune situato in una regione diversa.
9/698-A/2. (Testo modificato nel corso della seduta)Grippo, Giachetti, Carfagna, Richetti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 1 contiene disposizioni sulle operazioni di votazione per le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2023 affinché si svolgano, oltre che nella giornata di domenica, anche nella giornata di lunedì dalle ore 7 alle ore 15;

   considerato che:

    recentemente, anche a seguito degli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19, tra le possibili modalità di voto idonee a favorire la partecipazione sono state prese in esame quelle consentite dalle nuove tecnologie; in tali casi si parla di voto elettronico;

    due sono le forme di voto elettronico che si distinguono a seconda che il voto elettronico sia espresso al seggio oppure da remoto (dal proprio pc o smartphone) attraverso la rete internet; nel primo caso si tratta di forme di meccanizzazione del voto (e-voting), che anziché su scheda cartacea viene espresso attraverso videoterminale, in un tradizionale seggio;

    nel secondo caso, la possibilità di partecipare al voto dalla propria abitazione dinanzi al proprio computer, o dovunque ci si trovi utilizzando lo smartphone o altro device portatile, risolverebbe la maggior parte dei problemi legati all'astensionismo involontario; tuttavia sono state evidenziate criticità rispetto alla necessità di assicurare libertà, personalità e segretezza del voto, richieste dalla Costituzione;

    il voto elettronico è utilizzato comunemente nelle elezioni politiche e amministrative in Estonia e, solo in casi particolari, anche in Francia, Svizzera e Regno Unito; è stato sperimentato e poi abbandonato in Olanda e Norvegia;

    negli Stati Uniti l'uso di macchine per le operazioni di voto è generalmente diffuso: le tecnologie utilizzate sono varie: touchscreen o leva/pulsante; con stampa o senza; alcune di esse non sono riconducibili strettamente all'e-voting, in quanto prevedono l'annerimento manuale della scheda elettorale da parte dell'elettore e poi la lettura, registrazione e conteggio da parte della macchina;

    in Italia già nella XVIII legislatura si sono registrate diverse iniziative relative alla digitalizzazione del procedimento elettorale e alla sperimentazione del voto elettronico, presentate anche alla luce delle indicazioni dell'Unione europea al riguardo;

    con la Comunicazione 2030 «Digital Compass: the European way for the Digital Decade» del 9 marzo 2021, la Commissione europea ha presentato gli indirizzi per La trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030;

    tra gli obiettivi dell'Unione europea rientra quello di garantire che entro il 2030 la vita democratica e i servizi pubblici online siano completamente accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità, anche attraverso il voto elettronico che incoraggerebbe una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita democratica;

    la sperimentazione del voto elettronico è stata prevista dalla legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 627-628, della legge n. 160 del 2019) che ha istituito il Fondo per il voto elettronico con uno stanziamento di 1 milione di euro per l'anno 2020; il Fondo è finalizzato all'introduzione in via sperimentale del voto in via digitale nelle elezioni europee, politiche e per i referendum; la sperimentazione è riferita al voto degli italiani all'estero e degli elettori temporaneamente fuori dal comune di residenza per motivi di lavoro, studio o cure mediche;

    il decreto-legge n. 77 del 2021 (articolo 38-bis, comma 10) ha esteso la sperimentazione anche alle elezioni regionali e amministrative, previo il necessario adeguamento da realizzare entro il 31 ottobre 2021 al fine di consentire la sperimentazione per il turno elettorale dell'anno 2022;

    infine il decreto-legge n. 41 del 2022 ha rinviato la sperimentazione dal 2022 al 2023, disponendo contestualmente un rifinanziamento di un milione di euro per l'anno 2023 del Fondo per il voto elettronico «in considerazione della situazione politica internazionale e dei correlati rischi connessi alla cybersicurezza»;

    la sperimentazione è limitata a modelli che garantiscano il concreto esercizio del diritto di voto di due specifiche categorie di elettori: italiani all'estero ed elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovino in un comune di una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti;

    l'articolo 48 della Costituzione sancisce il diritto di voto esteso a tutti i cittadini elettori, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età; il voto è personale ed eguale, libero e segreto ed il suo esercizio è dovere civico;

    il voto elettronico potrebbe rappresentare una soluzione per ridurre i costi delle elezioni e favorire la partecipazione;

    la formula «E-POLL» indica, infatti, una prospettiva di maggiore agevolazione e semplificazione del voto e delle relative operazioni di scrutinio per tutti i cittadini; e si pone (si deve porre) in continuità con lo storico principio del suffragio universale proclamato espressamente nella gran parte delle Carte costituzionali degli Stati democratici,

impegna il Governo

a porre in essere tutti gli interventi e le misure necessarie al fine di rendere effettive ed operative le procedure di utilizzazione di espressione del voto in via digitale e di estenderne la sua sperimentazione individuando tutte soluzioni normative e tecniche a garanzia del rispetto dei principi di personalità, uguaglianza, libertà e segretezza del voto previsti dall'articolo 48 della Costituzione.
9/698-A/3. Carotenuto.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 1 contiene disposizioni sulle operazioni di votazione per le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2023 affinché si svolgano, oltre che nella giornata di domenica, anche nella giornata di lunedì dalle ore 7 alle ore 15;

   considerato che:

    recentemente, anche a seguito degli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19, tra le possibili modalità di voto idonee a favorire la partecipazione sono state prese in esame quelle consentite dalle nuove tecnologie; in tali casi si parla di voto elettronico;

    due sono le forme di voto elettronico che si distinguono a seconda che il voto elettronico sia espresso al seggio oppure da remoto (dal proprio pc o smartphone) attraverso la rete internet; nel primo caso si tratta di forme di meccanizzazione del voto (e-voting), che anziché su scheda cartacea viene espresso attraverso videoterminale, in un tradizionale seggio;

    nel secondo caso, la possibilità di partecipare al voto dalla propria abitazione dinanzi al proprio computer, o dovunque ci si trovi utilizzando lo smartphone o altro device portatile, risolverebbe la maggior parte dei problemi legati all'astensionismo involontario; tuttavia sono state evidenziate criticità rispetto alla necessità di assicurare libertà, personalità e segretezza del voto, richieste dalla Costituzione;

    il voto elettronico è utilizzato comunemente nelle elezioni politiche e amministrative in Estonia e, solo in casi particolari, anche in Francia, Svizzera e Regno Unito; è stato sperimentato e poi abbandonato in Olanda e Norvegia;

    negli Stati Uniti l'uso di macchine per le operazioni di voto è generalmente diffuso: le tecnologie utilizzate sono varie: touchscreen o leva/pulsante; con stampa o senza; alcune di esse non sono riconducibili strettamente all'e-voting, in quanto prevedono l'annerimento manuale della scheda elettorale da parte dell'elettore e poi la lettura, registrazione e conteggio da parte della macchina;

    in Italia già nella XVIII legislatura si sono registrate diverse iniziative relative alla digitalizzazione del procedimento elettorale e alla sperimentazione del voto elettronico, presentate anche alla luce delle indicazioni dell'Unione europea al riguardo;

    con la Comunicazione 2030 «Digital Compass: the European way for the Digital Decade» del 9 marzo 2021, la Commissione europea ha presentato gli indirizzi per La trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030;

    tra gli obiettivi dell'Unione europea rientra quello di garantire che entro il 2030 la vita democratica e i servizi pubblici online siano completamente accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità, anche attraverso il voto elettronico che incoraggerebbe una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita democratica;

    la sperimentazione del voto elettronico è stata prevista dalla legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 627-628, della legge n. 160 del 2019) che ha istituito il Fondo per il voto elettronico con uno stanziamento di 1 milione di euro per l'anno 2020; il Fondo è finalizzato all'introduzione in via sperimentale del voto in via digitale nelle elezioni europee, politiche e per i referendum; la sperimentazione è riferita al voto degli italiani all'estero e degli elettori temporaneamente fuori dal comune di residenza per motivi di lavoro, studio o cure mediche;

    il decreto-legge n. 77 del 2021 (articolo 38-bis, comma 10) ha esteso la sperimentazione anche alle elezioni regionali e amministrative, previo il necessario adeguamento da realizzare entro il 31 ottobre 2021 al fine di consentire la sperimentazione per il turno elettorale dell'anno 2022;

    infine il decreto-legge n. 41 del 2022 ha rinviato la sperimentazione dal 2022 al 2023, disponendo contestualmente un rifinanziamento di un milione di euro per l'anno 2023 del Fondo per il voto elettronico «in considerazione della situazione politica internazionale e dei correlati rischi connessi alla cybersicurezza»;

    la sperimentazione è limitata a modelli che garantiscano il concreto esercizio del diritto di voto di due specifiche categorie di elettori: italiani all'estero ed elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovino in un comune di una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti;

    l'articolo 48 della Costituzione sancisce il diritto di voto esteso a tutti i cittadini elettori, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età; il voto è personale ed eguale, libero e segreto ed il suo esercizio è dovere civico;

    il voto elettronico potrebbe rappresentare una soluzione per ridurre i costi delle elezioni e favorire la partecipazione;

    la formula «E-POLL» indica, infatti, una prospettiva di maggiore agevolazione e semplificazione del voto e delle relative operazioni di scrutinio per tutti i cittadini; e si pone (si deve porre) in continuità con lo storico principio del suffragio universale proclamato espressamente nella gran parte delle Carte costituzionali degli Stati democratici,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di porre in essere tutti gli interventi e le misure necessarie al fine di rendere effettive ed operative le procedure di utilizzazione di espressione del voto in via digitale e di estenderne la sua sperimentazione individuando tutte soluzioni normative e tecniche a garanzia del rispetto dei principi di personalità, uguaglianza, libertà e segretezza del voto previsti dall'articolo 48 della Costituzione.
9/698-A/3. (Testo modificato nel corso della seduta)Carotenuto.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento reca disposizioni finalizzate all'estensione delle operazioni di espressione del voto per l'elezione dei Presidenti e dei Consigli delle regioni Lazio e Lombardia, che si svolgeranno nelle giornate del 12 e 13 febbraio 2023;

    preme ai firmatari del presente atto sottolineare che il Parlamento risulta esautorato delle sue funzioni concernenti le indagini sul rapporto tra mafia e politica con riferimento alle verifiche sulla formazione delle liste elettorali e sulle candidature presentate dai partiti, funzioni che competono alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali (cosiddetto «Commissione Antimafia»), a tutt'oggi non costituita per la legislatura in corso;

    ove costituita, la Commissione Antimafia, in stretto raccordo con le Prefetture, la Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo e le Corti d'appello, avrebbe monitorato le liste elettorali e verificato eventuali condizioni di ostatività dei candidati ai sensi delle vigenti disposizioni di cui al decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, nonché alla luce del Codice di autoregolamentazione sulla formazione delle liste elettorali – sottoscritto da tutte le forze politiche, adottato il 23 settembre 2014 e volto a far sì che dalla formazione delle liste elettorali siano esclusi soggetti imputati o condannati anche in via non definitiva nel caso di specifici gravi reati – e avrebbe successivamente provveduto alla pubblicazione dei risultati delle verifiche, al fine di informare l'opinione pubblica e, in particolare, i cittadini elettori,

impegna il Governo

al fine di tutelare l'integrità delle amministrazioni, ad adottare misure ed ogni iniziativa utile, anche legislativa, al fine di assicurare, che le procedure di vaglio delle candidature e le eventuali condizioni di ostatività alle candidature siano assolte e conosciute con tempestività, a tal fine anche prevedendo personale aggiuntivo per gli uffici delle Prefetture e delle magistrature competenti.
9/698-A/4. Cafiero De Raho, Alfonso Colucci.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento reca disposizioni finalizzate all'estensione delle operazioni di espressione del voto per l'elezione dei Presidenti e dei Consigli delle regioni Lazio e Lombardia, che si svolgeranno nelle giornate del 12 e 13 febbraio 2023;

    preme ai firmatari del presente atto sottolineare che il Parlamento risulta esautorato delle sue funzioni concernenti le indagini sul rapporto tra mafia e politica con riferimento alle verifiche sulla formazione delle liste elettorali e sulle candidature presentate dai partiti, funzioni che competono alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali (cosiddetto «Commissione Antimafia»), a tutt'oggi non costituita per la legislatura in corso;

    ove costituita, la Commissione Antimafia, in stretto raccordo con le Prefetture, la Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo e le Corti d'appello, avrebbe monitorato le liste elettorali e verificato eventuali condizioni di ostatività dei candidati ai sensi delle vigenti disposizioni di cui al decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, nonché alla luce del Codice di autoregolamentazione sulla formazione delle liste elettorali – sottoscritto da tutte le forze politiche, adottato il 23 settembre 2014 e volto a far sì che dalla formazione delle liste elettorali siano esclusi soggetti imputati o condannati anche in via non definitiva nel caso di specifici gravi reati – e avrebbe successivamente provveduto alla pubblicazione dei risultati delle verifiche, al fine di informare l'opinione pubblica e, in particolare, i cittadini elettori,

impegna il Governo

al fine di tutelare l'integrità delle amministrazioni, a valutare l'opportunità di adottare misure ed ogni iniziativa utile, anche legislativa, al fine di assicurare, che le procedure di vaglio delle candidature e le eventuali condizioni di ostatività alle candidature siano assolte e conosciute con tempestività, a tal fine anche prevedendo personale aggiuntivo per gli uffici delle Prefetture e delle magistrature competenti.
9/698-A/4. (Testo modificato nel corso della seduta)Cafiero De Raho, Alfonso Colucci.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento reca disposizioni finalizzate all'estensione delle operazioni di espressione del voto per l'elezione dei Presidenti e dei Consigli delle regioni Lazio e Lombardia;

    il funzionamento di una democrazia, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, l'effettiva rappresentatività delle istituzioni stesse dipendono, in primo luogo, dalla partecipazione dei cittadini alle consultazioni elettorali e referendarie, partecipazione che rappresenta un valore democratico da sostenere e affermare, ma anche lo strumento concreto per il funzionamento reale della democrazia;

    è opportuno fare il possibile per sostenere, agevolare e favorire la partecipazione dei cittadini alle elezioni e ai referendum, a tal fine rimuovendo ogni ostacolo che possa spingere all'astensione tutti coloro che vogliono esercitare, con il proprio voto, il diritto politico di partecipare alle scelte democratiche del Paese;

    nel nostro Paese, la partecipazione al voto, un tempo altissima, è venuta progressivamente declinando ed è cresciuto il fenomeno dell'astensionismo, per il quale, una delle cause è attribuita al cosiddetto astensionismo involontario, causato dall'assenza di adeguate modalità per consentire il voto dei cittadini elettori cosiddetti «fuori sede» che ammontano, secondo i più recenti dati ISTAT, a circa 4 milioni;

    si tratta soprattutto di giovani tra 18 e 35 anni che si spostano all'estero o in aree del territorio nazionale lontane dalla propria residenza per motivi di studio o alla ricerca del primo impiego,

impegna il Governo

ad adottare misure ed ogni iniziativa utile, anche legislativa, finalizzata a consentire l'esercizio del diritto di voto per i cosiddetti fuori sede.
9/698-A/5. Baldino, Alfonso Colucci.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento reca disposizioni finalizzate all'estensione delle operazioni di espressione del voto per l'elezione dei Presidenti e dei Consigli delle regioni Lazio e Lombardia;

    il funzionamento di una democrazia, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, l'effettiva rappresentatività delle istituzioni stesse dipendono, in primo luogo, dalla partecipazione dei cittadini alle consultazioni elettorali e referendarie, partecipazione che rappresenta un valore democratico da sostenere e affermare, ma anche lo strumento concreto per il funzionamento reale della democrazia;

    è opportuno fare il possibile per sostenere, agevolare e favorire la partecipazione dei cittadini alle elezioni e ai referendum, a tal fine rimuovendo ogni ostacolo che possa spingere all'astensione tutti coloro che vogliono esercitare, con il proprio voto, il diritto politico di partecipare alle scelte democratiche del Paese;

    nel nostro Paese, la partecipazione al voto, un tempo altissima, è venuta progressivamente declinando ed è cresciuto il fenomeno dell'astensionismo, per il quale, una delle cause è attribuita al cosiddetto astensionismo involontario, causato dall'assenza di adeguate modalità per consentire il voto dei cittadini elettori cosiddetti «fuori sede» che ammontano, secondo i più recenti dati ISTAT, a circa 4 milioni;

    si tratta soprattutto di giovani tra 18 e 35 anni che si spostano all'estero o in aree del territorio nazionale lontane dalla propria residenza per motivi di studio o alla ricerca del primo impiego,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare misure ed ogni iniziativa utile, anche legislativa, finalizzata a consentire l'esercizio del diritto di voto per i cosiddetti fuori sede.
9/698-A/5. (Testo modificato nel corso della seduta)Baldino, Alfonso Colucci.