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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Giovedì 27 aprile 2023

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2023 (DOC. LVII, N.1) E NUOVA RELAZIONE AL PARLAMENTO PREDISPOSTA AI SENSI DELL'ARTICOLO 6 DELLA LEGGE 24 DICEMBRE 2012, N. 243 (DOC. LVII, N. 1 – ANNESSO-BIS)

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1) e nuova Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII, n. 1 – Annesso- bis )

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 3 ore.

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 5 minuti 5 minuti
Gruppi 1 ora
(discussione)
1 ora e 30 minuti
(dichiarazioni di voto)
Fratelli d'Italia 13 minuti 10 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 8 minuti 10 minuti
Lega – Salvini premier 8 minuti 10 minuti
MoVimento 5 Stelle 7 minuti 10 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente - PPE 7 minuti 10 minuti
Azione - Italia Viva – Renew Europe 5 minuti 10 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 4 minuti 10 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) - MAIE 4 minuti 10 minuti
Misto: 4 minuti 10 minuti
Minoranze Linguistiche 2 minuti 6 minuti
+Europa 2 minuti 4 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 27 aprile 2023.

  Albano, Ascani, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Boldrini, Bonetti, Braga, Cappellacci, Carloni, Cecchetti, Cirielli, Coin, Colosimo, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Evi, Fassino, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Mulè, Nordio, Orlando, Osnato, Nazario Pagano, Pellegrini, Pichetto Fratin, Pietrella, Pizzimenti, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Rachele Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Zaratti, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Boldrini, Bonetti, Braga, Cappellacci, Carloni, Cecchetti, Cirielli, Coin, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Evi, Fassino, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Mulè, Nordio, Orlando, Osnato, Nazario Pagano, Pellegrini, Pichetto Fratin, Pietrella, Pizzimenti, Polidori, Prisco, Rampelli, Ravetto, Richetti, Rixi, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Rachele Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 26 aprile 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   ZINZI: «Abrogazione dei commi da 47 a 53 dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286. Abolizione dell'imposta sulle successioni e donazioni» (1116);

   ZINZI ed altri: «Modifica all'articolo 142 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di disciplina del vincolo paesaggistico per le aree urbane comprese in parchi o riserve regionali» (1117);

   PENZA ed altri: «Disposizioni in materia di visite dei membri del Parlamento alle strutture sanitarie e socioassistenziali, alle comunità terapeutiche, alle strutture che ospitano minori, ai centri di accoglienza e permanenza di migranti e alle discariche di rifiuti» (1118);

   MAGI: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di imputabilità e di misure alternative alla detenzione per le persone con disabilità psicosociale» (1119);

   CALDERONE ed altri: «Modifiche agli articoli 610 e 615 del codice di procedura penale in materia di declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione nel giudizio di cassazione» (1120).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Caramiello:

   ORRICO ed altri: «Disposizioni per l'individuazione, il risanamento e la riqualificazione delle aree industriali dismesse e dei siti produttivi abbandonati» (397);

   ASCARI ed altri: «Modifiche al codice civile, al codice penale e al codice di procedura penale e altre disposizioni per la protezione e l'assistenza dei minorenni in condizioni di rischio fisico o psicologico appartenenti a famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata, nonché dei componenti delle medesime famiglie che intendano dissociarsi da tali contesti, nei casi in cui non sussistono i presupposti per l'ammissione alle speciali misure di protezione di cui al decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, e alla legge 11 gennaio 2018, n. 6» (447);

   ASCARI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle sette» (471);

   ASCARI ed altri: «Modifica all'articolo 337-ter del codice civile, concernente i provvedimenti del giudice in materia di affidamento e rapporti dei figli con i genitori» (472);

   ILARIA FONTANA ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, concernenti il controllo delle emissioni di sostanze emananti odore» (487);

   ILARIA FONTANA ed altri: «Disposizioni per il censimento dei materiali contenenti amianto, per la bonifica progressiva e lo smaltimento sostenibile dei suddetti materiali nei luoghi pubblici e privati, per l'eguaglianza nell'accesso ai benefìci previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, per l'istituzione del registro economico dell'amianto nonché per il recepimento della direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro» (488);

   DI LAURO ed altri: «Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela degli animali» (518);

   DI LAURO ed altri: «Istituzione della figura professionale dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado» (520);

   ASCARI ed altri: «Disposizioni e delega al Governo per l'arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati» (531);

   SANTILLO ed altri: «Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni» (535);

   SERGIO COSTA ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati» (540);

   SERGIO COSTA ed altri: «Modifiche al codice penale, al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni sanzionatorie in materia ambientale» (541);

   SANTILLO ed altri: «Disposizioni in materia di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, riqualificazione energetica degli edifici, installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici ed eliminazione delle barriere architettoniche» (545);

   L'ABBATE ed altri: «Modifiche ai decreti legislativi 3 aprile 2006, n. 152, e 11 aprile 2011, n. 54, e altre disposizioni per prevenire e ridurre la formazione di rifiuti in plastica e la loro dispersione nell'ambiente» (551);

   SCUTELLÀ ed altri: «Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari» (553);

   MORFINO ed altri: «Modifiche alla legge 3 agosto 2004, n. 206, e altre disposizioni in materia di estensione alle vittime del dovere dei benefìci concessi alle vittime del terrorismo» (570);

   PAVANELLI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di divieto di apposizione di bollini o scontrini adesivi non biodegradabili sulle borse di plastica contenenti prodotti ortofrutticoli o sui prodotti stessi» (583);

   PAVANELLI ed altri: «Delega al Governo per l'adozione di disposizioni in materia di protezione degli insetti» (584);

   AIELLO ed altri: «Disposizioni in materia di società cooperative, disciplina dell'appalto, somministrazione di lavoro e distacco di lavoratori» (590);

   D'ORSO ed altri: «Disciplina del rapporto di collaborazione professionale dell'avvocato in regime di monocommittenza nei riguardi di un altro avvocato o di un'associazione professionale o una società tra avvocati» (594);

   D'ORSO ed altri: «Istituzione dell'Ordine delle professioni educative e disciplina dell'esercizio delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico e di pedagogista» (596);

   ASCARI ed altri: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e della violenza sui minori» (603);

   L'ABBATE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle pratiche commerciali scorrette in materia di sostenibilità ambientale di prodotti o servizi destinati al mercato e sui loro effetti sullo sviluppo del modello di economia circolare» (606);

   SCUTELLÀ ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di congedo e indennità di maternità e di congedo parentale, nonché agevolazione contributiva per l'assunzione di donne che riprendono l'attività lavorativa dopo la maternità» (609);

   PAVANELLI ed altri: «Obbligo di installazione di impianti per la produzione di energia da fonte solare nei parcheggi all'aperto» (618);

   DONNO ed altri: «Modifiche al decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, e al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1035, per la prevenzione e il contrasto dell'occupazione abusiva di alloggi di edilizia residenziale pubblica» (693);

   SANTILLO ed altri: «Dichiarazione di monumento nazionale dell'Arco di Traiano in Benevento» (711);

   PAVANELLI ed altri: «Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle disposizioni in materia di costituzione e promozione delle società cooperative tra lavoratori licenziati, beneficiari di trattamenti di integrazione salariale o dipendenti di imprese in crisi o sottoposte a procedure concorsuali» (714);

   SANTILLO ed altri: «Modifica all'articolo 142 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di limiti di velocità, con riduzione dei limiti massimi per la viabilità urbana secondaria» (718);

   PAVANELLI ed altri: «Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e altre disposizioni in materia di disciplina dell'adozione dei minori e dell'accesso alle informazioni sull'identità dei genitori da parte del figlio adottato o non riconosciuto alla nascita» (728);

   PAVANELLI ed altri: «Modifica all'articolo 8 del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 agosto 2022, n. 108, in materia di valutazione dei progetti concernenti l'utilizzazione di infrastrutture ferroviarie di carattere locale per il transito di veicoli ferroviari leggeri destinati al trasporto pubblico e la programmazione di servizi di trasporto rapido di massa svolti mediante autobus e filobus snodati» (731);

   DE MONTE ed altri: «Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992» (742);

   ONORI ed altri: «Agevolazioni concernenti l'imposta municipale propria e la tassa sui rifiuti in favore dei cittadini non residenti nel territorio dello Stato iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero» (748);

   ONORI ed altri: «Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo» (749);

   D'ORSO ed altri: «Delega al Governo per il riordino dei corsi universitari nelle materie giuridiche, nonché modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, e al regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, in materia di tirocinio ed esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione forense» (751);

   QUARTINI ed altri: «Disposizioni per il potenziamento degli aspetti comunicativi nelle relazioni del professionista sanitario con il paziente e i suoi familiari e con i componenti dell'équipe sanitaria» (811);

   CAFIERO DE RAHO ed altri: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di illeciti agro-alimentari» (823);

   ASCARI ed altri: «Delega al Governo per l'adozione di disposizioni concernenti la diagnosi precoce e la cura dell'endometriosi e agevolazioni in favore delle persone che ne sono affette» (833);

   L'ABBATE ed altri: «Incentivo per la realizzazione di opere finalizzate al recupero e al riutilizzo delle acque meteoriche» (860);

   FENU ed altri: «Introduzione dell'articolo 12-bis della legge 27 luglio 2000, n. 212, in materia di protezione dei dati personali del contribuente» (869).

Adesione di deputati a proposte
di inchiesta parlamentare.

  La proposta di inchiesta parlamentare SIMIANI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause e sulle responsabilità dell'incidente avvenuto presso Freginals, in Spagna, il 20 marzo 2016, nel quale morirono sette studentesse italiane» (Doc. XXII, n. 18) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Cerreto.

Trasmissione dal Senato.

  In data 26 aprile 2023 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:

   S. 605. – «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 marzo 2023, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech» (approvato dal Senato) (1115).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   XI Commissione (Lavoro):

  CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO: «Modifiche all'articolo 1 del decreto legislativo 8 novembre 1990, n. 374, per la semplificazione e la competitività del sistema della logistica italiana delle merci» (687) Parere delle Commissioni I, V, VI, IX, X e XIV.

   XII Commissione (Affari sociali):

  PICCOLOTTI ed altri: «Introduzione di un congedo per le studentesse e le donne lavoratrici che soffrono di dismenorrea nonché disposizioni in materia di distribuzione gratuita di contraccettivi ormonali» (898) Parere delle Commissioni I, V, VII e XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale).

Assegnazione di proposte di inchiesta parlamentare a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, le seguenti proposte di inchiesta parlamentare sono assegnate, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   III Commissione (Affari esteri):

  SIMIANI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause e sulle responsabilità dell'incidente avvenuto presso Freginals, in Spagna, il 20 marzo 2016, nel quale morirono sette studentesse italiane» (Doc XXII, n. 18) – Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII e IX.

   Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII (Ambiente):

  PELLA: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla situazione economica, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni, dei comuni montani e delle aree interne» (Doc XXII, n. 13) – Parere delle Commissioni I, II, VII, X e XIII.

Trasmissione dal Presidente del Senato.

  Il Presidente del Senato, con lettera in data 21 aprile 2023, ha comunicato che la 4a Commissione (Politiche dell'Unione europea) del Senato ha approvato, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-bis e 6, del Regolamento del Senato, una risoluzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE (COM(2022) 677 final) (atto Senato Doc. XVIII-bis, n. 6).

  Questa risoluzione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente), alla X (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dalla Presidenza
del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 20 aprile 2023, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, che è stata autorizzata, in relazione a un intervento da realizzare tramite un contributo assegnato per l'anno 2019 in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, una rimodulazione del progetto «Autosufficienza idrica per contrastare la fame nella popolazione scolastica infantile del Mbeere South – Kenya» dell'associazione ACCRI – Associazione di cooperazione cristiana internazionale.

  Questa comunicazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con lettera in data 5 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4 della legge 11 dicembre 1984, n. 839, gli atti internazionali firmati dall'Italia nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 15 giugno 2022.

  Questa documentazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissione dal Ministro per
i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 24 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, la richiesta di informazioni supplementari formulata dalla Commissione europea in ordine al progetto di regola tecnica, di cui alla notifica 2023/0123/I, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni relativa alle modifiche al regolamento in materia di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica e procedure attuative ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2023, n. 70, di cui alla delibera n. 680/13/CONS.

  Questa comunicazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura), alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 27 aprile 2023, ha trasmesso il parere reso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nella seduta del 19 aprile 2023, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria (atto Camera n. 1067).

  Questo parere è trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 20 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato delle macchine mobili non stradali circolanti su strade pubbliche, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 (COM(2023) 178 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

  Questa relazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 26 aprile 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio che definisce la politica strategica pluriennale per la gestione europea integrata delle frontiere (COM(2023) 146 final), corredata dai relativi allegati (COM(2023) 146 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali).

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Riforma della legislazione farmaceutica e misure volte a contrastare la resistenza antimicrobica (COM(2023) 190 final), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);

   Proposta di raccomandazione del Consiglio sul potenziamento delle azioni dell'Unione europea per combattere la resistenza antimicrobica con un approccio «One Health» (COM(2023) 191 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 191 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali).

  La Corte dei conti europea, in data 26 aprile 2023, ha comunicato la pubblicazione della relazione speciale n. 10/2023 – Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa, che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla IV Commissione (Difesa), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

  L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, con lettera in data 26 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera p), della legge 12 luglio 2011, n. 112, la relazione sull'attività svolta dalla medesima Autorità nell'anno 2022 (Doc. CCI, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dal Consiglio
nazionale degli utenti.

  Il Presidente del Consiglio nazionale degli utenti presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con lettera in data 17 aprile 2023, ha trasmesso copia della relazione sull'attività svolta dal medesimo Consiglio nell'anno 2022.

  Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Garante del
contribuente per le Marche.

  Il Garante del contribuente per le Marche, con lettera in data 20 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale nelle Marche, riferita all'anno 2022.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Garante
del contribuente per la Sicilia.

  Il Garante del contribuente per la Sicilia, con lettera in data 20 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Sicilia, riferita all'anno 2022.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 26 aprile 2023, a pagina 5, seconda colonna, ventiquattresima riga, dopo la parola: «I,» deve intendersi inserita la seguente: «III,».

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2023 (DOC. LVII, N. 1).

Doc. LVII, n. 1 – Risoluzione sulla relazione di cui all'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012

RISOLUZIONE

   La Camera,

   esaminata la Relazione al Parlamento, presentata ai sensi dell'articolo 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 243,

autorizza il Governo,

ai sensi dell'articolo 81, secondo comma, della Costituzione, e dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, a dare attuazione a quanto indicato nella citata Relazione, con particolare riguardo, nel 2023, al taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente e, nel 2024, al rifinanziamento del Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
(6-00031) «Foti, Molinari, Barelli, Lupi».


Doc. LVII, n. 1 – Risoluzioni relative al Documento di economia e finanza 2023

RISOLUZIONI

   La Camera,

   premesso che:

    dal Documento di economia e finanza (DEF) 2023 emerge inequivocabilmente la gravità, da cui dipende il futuro del Paese e delle prossime generazioni, della grande questione sociale della crisi demografica che attanaglia l'Italia. Il tema, infatti, è da tempo attenzionato dalla Commissione europea, che su questo effettua stime periodiche, elaborate dal Gruppo di lavoro sull'invecchiamento demografico, nell'ambito del Comitato di politica economica (Economie Policy Committee Working Group Ageing o EPC-WGA). In base alle ultime proiezioni, pubblicate all'interno dei cosiddetti Ageing Reports, il costo totale dell'invecchiamento della popolazione nei paesi membri dell'Unione europea, gravante, in particolare, sul sistema pensionistico e sulla sanità, è previsto aumentare di 1,9 p.p. di PIL nel lungo periodo, raggiungendo il 25,9 per cento del PIL nel 2070;

    emerge chiaramente, inoltre, visti i dati sopraindicati, come l'apporto dell'immigrazione sia fondamentale per la tenuta dei conti pubblici. Si stima che, al 2070, il debito pubblico calerebbe di 20 punti nel caso di un incremento del 33 per cento dell'immigrazione netta. Ove, al contrario, l'immigrazione diminuisse del 33 per cento, il debito aumenterebbe di ben 60 punti;

    il tema della sostenibilità del debito pubblico, che è centrale anche alla luce dell'andamento dei tassi d'interesse, come emerge, seppur ancora in modo non univoco, dalle analisi delle società di rating, e che sarà nodale anche nell'ambito del negoziato che in sede dell'Unione europea sta per entrare nel vivo, deve essere affrontato dalle istituzioni italiane con pragmaticità e senza pregiudizi ideologici;

    a gravare sulle prospettive della crescita economica del Paese, vi è, inoltre, la mancanza, in taluni settori, di regole chiare che garantiscano un mercato concorrenziale, come nel caso delle concessioni balneari;

    anche la Corte di giustizia dell'Unione europea, con sentenza pubblicata in data 20 aprile 2023, ha nuovamente richiamato l'Italia sulla questione del rinnovo automatico delle concessioni balneari, che in base al diritto dell'Unione europea devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente, e specificato che i giudici italiani sono tenuti a disapplicare le disposizioni del diritto interno non conformi alla normativa europea, riferendosi, nello specifico, alla Direttiva 2006/123/CE, cosiddetta Bolkestein,

impegna il Governo, coerentemente con quanto riportato nel Documento di economia e finanza (DEF) 2023:

   ad attivare immediatamente una strategia finalizzata all'aumento dei flussi netti di immigrazione, da perseguire mettendo in atto una riforma complessiva del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, al fine di rispondere alle richieste delle imprese operanti in molteplici settori economici, istituendo nuovi canali legali d'ingresso in Italia, anche mediante l'introduzione di permessi di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro e favorendo l'attività di intermediazione tra datori di lavoro italiani e cittadini stranieri, nonché mettendo in atto politiche di regolarizzazione degli stranieri già presenti in Italia, introducendo appositi permessi di soggiorno ad essi destinati nel caso di comprovata integrazione sociale o di disponibilità di un datore di lavoro all'assunzione;

   a portare al più presto all'esame del Parlamento la legge annuale sulla concorrenza con misure incisive e non reticenti sulla messa a gara delle concessioni pubbliche, ivi inclusa quella sulle concessioni balneari esplicitamente e reiteratamente richiesta dalle autorità europee in osservanza della Direttiva dell'Unione europea 2006/123/CE, cosiddetta Bolkestein, nonché sulla messa a gara come regole di base per i servizi pubblici locali, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea citata in premessa.
(6-00027) «Magi, Della Vedova».


   La Camera,

   premesso che,

    il Documento di economia e finanza 2023 rivede le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica a legislazione vigente contenute nella Nadef 2022, in un quadro economico di riferimento migliorato rispetto a quello dello scorso novembre ma che resta incerto;

    destano preoccupazioni il perdurare del conflitto russo-ucraino e le conseguenti tensioni geopolitiche internazionali, nonché il rialzo dei tassi di interesse e il drenaggio di liquidità operato dalle banche centrali che hanno fatto affiorare sacche di criticità preoccupanti nel sistema bancario internazionale;

    la resilienza del sistema economico-produttivo nazionale continua a mostrarsi solida, ma la crescita congiunturale del PIL ha subito un brusco rallentamento nella seconda metà del 2022, con una contrazione nel quarto trimestre, sebbene dai più recenti indicatori si possa desumere una lieve ripresa della crescita economica confermata anche dalle indagini presso le imprese, che segnalano un miglioramento delle attese su ordinativi e produzione e un incremento degli investimenti rispetto allo scorso anno;

    la recente riclassificazione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi da parte di ISTAT, in accordo con Eurostat, ha comportato il passaggio dal criterio di cassa a quello di competenza, determinando un notevole peggioramento dell'indebitamento netto (deficit) del 2022, il quale si è attestato all'8 per cento del PIL anziché a un valore prossimo all'obiettivo programmatico del 5,6 per cento; al tempo stesso, per effetto di tale cambiamento contabile e delle recenti modifiche alla disciplina dei bonus edilizi, l'andamento del deficit della Pubblica amministrazione tenderà a migliorare nei prossimi anni, liberando spazi di bilancio; tuttavia non può essere trascurato l'impatto sul fabbisogno di cassa derivante dai crediti fiscali detenuti dai privati, che renderanno più complesso, quantomeno per il prossimo triennio, il proseguimento della rapida riduzione del rapporto debito/PIL che ha caratterizzato gli ultimi due anni;

    riguardo ai tendenziali, mentre il PIL 2022 è aumentato dello 0,5 per cento rispetto alle previsioni originarie, con un rialzo dal 3,3 per cento al 3,7 per cento, a legislazione vigente la stima per il 2023 è stata rivista al ribasso, a causa delle tensioni inflazionistiche in atto e dell'indebolimento del ciclo economico internazionale accompagnato dai rialzi dei tassi da parte delle principali banche centrali e delle criticità sui portafogli di alcuni istituti di credito recentemente emerse;

    il tasso di crescita del PIL indicato nel Documento di economia e finanza del 2023 è fissato all'1 per cento, rispetto al 2,4 per cento del precedente, così come al ribasso sono riviste le previsioni per gli anni 2024 e 2025;

    anche con riferimento all'indebitamento netto, nonostante la citata riclassificazione dei bonus fiscali nell'edilizia, il tasso deficit/PIL 2023 è fissato al 4,5 per cento, in rialzo rispetto alle precedenti previsioni che lo stimavano al 3,9 per cento, mentre appaiono assai ottimistiche le previsioni in materia di debito pubblico, considerando che tutte le proiezioni sono elaborate al netto delle politiche invariate, le quali comportano una serie di spese obbligatorie che necessiteranno di coperture e che dovranno comportare una revisione della spesa assai attenta a non incidere sugli altri tendenziali in senso contrattivo;

    come rilevato dalla Corte dei conti, infatti, già nello scenario a «politiche invariate» occorrerà mettere in atto una serie di misure in tempi ravvicinati: dalle risorse per il pubblico impiego, con il rinnovo dei contratti scaduti nel 2021 e la proroga delle misure una tantum, alla conferma delle misure di riduzione del cuneo introdotte dal governo Draghi e riproposte nella legge di bilancio per il 2023, di cui il DEF prefigura un ampliamento; se poi l'emergenza energetica non dovesse essere superata, sarà necessario prorogare le misure per le fasce sociali ed economiche più deboli, per ora finanziate per il solo 2023; a tali voci andranno ad aggiungersi i rifinanziamenti degli interventi in conto capitale;

    di peso sono anche gli interventi di manutenzione straordinaria del sistema di welfare, a partire dalla sanità, dove le criticità ormai evidenti richiederanno interventi strutturali di portata ben superiore a quelli introdotti con il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, a partire dall'aggiornamento dei LEA, non più rinviabile; anche nel campo della previdenza, già la conferma del regime attuale comporterebbe un intervento consistente;

    è sempre la Corte a rilevare come, a fronte di un tale quadro, il DEF 2023 non offra una pur generale indicazione sulle scelte che dovrebbero accompagnare il processo delineato all'interno del quadro delle compatibilità di bilancio, al di là di un generico riferimento ai risparmi derivanti dalla spending review;

    il rischio oggettivo è che il margine di bilancio rispetto alle previsioni dello scenario tendenziale destinato a finanziare in taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente nel 2023 (3 miliardi di euro) e le residue risorse del Fondo per la riduzione della pressione fiscale nel 2024 (oltre l'ulteriore miliardo di euro) siano compromesse nella loro destinazione per la copertura delle spese obbligatorie connesse alle politiche invariate, mancando l'obiettivo di riuscire a sostenere la domanda privata e dare slancio, attraverso la riduzione del cuneo, al mercato del lavoro;

    sempre più centrale per il mantenimento di un percorso di stabilità e crescita appare, quindi, la piena attuazione delle riforme e degli investimenti del PNRR; a tal proposito, le simulazioni sull'impatto del Piano sul PIL e sulle principali grandezze macroeconomiche non indicano nel dettaglio tempi e modalità di realizzazione degli interventi e per le riforme previste; inoltre il Documento in esame non fornisce informazioni dettagliate in merito alla dinamica annuale della spesa, in attesa degli esiti delle interlocuzioni con le istituzioni europee sulla rimodulazione di alcuni degli interventi e dei relativi cronoprogrammi; tali elementi destano preoccupazione, dal momento che il mancato raggiungimento anche di soltanto alcuni degli obiettivi del PNRR rischia di mettere in discussione le previsioni tendenziali;

    in questa prospettiva si dimostra fondamentale il rafforzamento e rilancio del piano Industria 4.0, quale vero e proprio volano per gli investimenti e per la modernizzazione e la competitività del sistema industriale nazionale;

    la reindustrializzazione del Paese passa necessariamente per l'elaborazione di politiche energetiche chiare, tempestive, concrete e lungimiranti, che possano garantire al nostro tessuto economico-produttivo autonomia strategica e immunità da condizionamenti capaci di inficiare strategie di sviluppo di medio-lungo periodo;

    il perseguimento degli obiettivi di crescita in nessun caso può far passare in secondo piano la centralità della tutela della salute quale prioritario e fondamentale obiettivo della Repubblica: finanziare il sistema sanitario nazionale, fare fronte alle criticità maturate nel corso degli anni e garantire una risposta universale, efficace ed efficiente investendo su di esso rappresenta una condizione imprescindibile a presidio del benessere dei cittadini e della nostra comunità,

impegna il Governo:

   1) a chiarire il profilo di programmazione e di stabilità degli interventi di politica economica contenuti nel quadro programmatico di finanza pubblica, assicurandosi che ogni intervento di riduzione della pressione fiscale e contributiva sia incorporato nei tendenziali e che quindi le corrispondenti risorse siano stanziate su un orizzonte pluriennale, al fine di consentire a tali interventi di avere un'efficacia macroeconomica;

   2) ad adottare tutte le misure necessarie per attuare nei tempi previsti le riforme e gli investimenti del PNRR, mettendo pienamente al corrente il Parlamento degli intendimenti del Governo in merito alle scelte di revisione del Piano più volte annunciate e mai formalizzate;

   3) ad accrescere il finanziamento del Servizio sanitario nazionale allo scopo di salvaguardarne la natura universalistica, incrementando l'organico medico e infermieristico e le relative remunerazioni e indennità specifiche, favorendo il ricambio generazionale, riducendo i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e per gli interventi terapeutici e assistenziali-riabilitativi, nonché per avviare un piano nazionale di edilizia sanitaria che rinnovi e modernizzi le strutture, sia per agevolare le attività di assistenza, sia per implementare le più avanzate tecniche mediche, della medicina di precisione e personalizzata;

   4) ad affrontare con determinazione e coraggio il problema della sostenibilità del sistema-Paese in relazione all'invecchiamento della popolazione, esposto con estrema chiarezza all'interno del presente Documento di economia e finanza, potenziando gli strumenti già esistenti di supporto alla natalità e alle politiche familiari come l'assegno unico universale, garantendo lo sviluppo di nuovi servizi per supportare la genitorialità e affrontando in maniera non ideologica e pragmatica le politiche sull'immigrazione;

   5) a definire un quadro programmatico strumentale all'avvio di un percorso di crescita pluriennale – ulteriore e complementare rispetto agli investimenti del PNRR e del PNC – fondato su obiettivi di politica industriale definiti, chiari, coerenti e congeniali all'elaborazione di strategie di investimento di medio-lungo termine da parte delle imprese, a cominciare dal ripristino, allargamento e stabilizzazione del piano industria 4.0;

   6) a creare le condizioni affinché il quadro programmatico contenga elementi che possano garantire l'implementazione di una strategia energetica nazionale basata nel medio-lungo periodo su un equilibrato mix tra nucleare e fonti rinnovabili, in grado di conseguire simultaneamente gli obiettivi di forte contenimento delle emissioni di CO2, di autonomia strategica e di sostegno al sistema industriale del Paese.
(6-00028) «Richetti, Marattin, Del Barba, Enrico Costa, Gadda, Grippo, Sottanelli».


   La Camera,

   premesso che:

    il nostro Paese si trova a fronteggiare gli effetti congiunti di alcune grandi emergenze: una crisi economica e sociale di lungo corso, che ha coinciso con l'aumento di sacche di povertà e l'aggravarsi progressivo delle diseguaglianze; la crisi climatica, i cui effetti hanno cominciato a incidere pesantemente su ampie aree del territorio e che, a sua volta, colpisce più duramente le fasce di popolazione e le zone maggiormente vulnerabili; una crisi sanitaria scatenata dalla pandemia di COVID-19, che ha destabilizzato un Sistema sanitario pubblico già in difficoltà e che ha aggravato e inasprito i divari sociali e colpito maggiormente chi si trovava in condizioni di fragilità; a ciò si aggiunga, in ultimo, la guerra di aggressione alle porte dell'Europa e la crisi energetica, con pesanti ricadute sulla tenuta economica del nostro Paese;

    secondo le stime più recenti di Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief), gli effetti della pandemia e della crisi energetica, a cui si deve un tasso di inflazione mai così alto da oltre 35 anni, rischiano di esacerbare ulteriormente i divari sociali che caratterizzano strutturalmente il nostro Paese;

    al contempo, il Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6), concluso e pubblicato dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) il 20 marzo del 2023, certifica l'aumento degli eventi meteorologici estremi e dell'insicurezza alimentare e idrica che anche in Italia stanno comportando ricadute negative sull'economia, sull'ambiente e sulla vita delle persone;

   considerato che:

    il Documento di economia e finanza (DEF) 2023, il primo della legislatura in corso, è debole e rinunciatario e vede la luce in un quadro economico incerto che, tuttavia, ha beneficiato in termini di risultati dell'azione dei precedenti Governi. Nel 2022 il PIL è cresciuto, infatti, del 3,7 per cento e gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 9,4 per cento in termini reali, salendo al 21,8 per cento del PIL, un livello che non si registrava da oltre venti anni. Gli effetti di tale andamento si stanno riflettendo anche nei primi mesi del 2023;

    anche per quanto riguarda la finanza pubblica, il 2022 è stato positivo in termini di andamento del fabbisogno del settore pubblico, sceso al 3,3 per cento del PIL, e del debito lordo della Pubblica amministrazione, che si è ridotto arrivando al 144,4 per cento del PIL dal 149,9 per cento di fine 2021. Il disavanzo primario è sceso dal 5,5 al 3,6 per cento del PIL e la forte crescita delle entrate (7,9 per cento) ha più che compensato quella delle spese primarie (4,1 per cento). La spesa per interessi è salita di quasi un terzo, al 4,4 per cento del PIL (83,2 miliardi). L'indebitamento netto si è ridotto di un punto percentuale, all'8,0 per cento del PIL e al 5,4 per cento al netto della riclassificazione dei bonus edilizi per effetto delle recenti decisioni prese da Eurostat;

    il DEF 2023, il primo redatto dal Governo Meloni, contiene previsioni di crescita del PIL che si collocano nel solco già tracciato nel Documento programmatico di Bilancio (DPB) di novembre, confermando una sostanziale coincidenza tra l'andamento tendenziale a legislazione vigente e quello previsionale. Con il DEF 2023, il Governo rinuncia al raggiungimento per il nostro Paese di risultati più ambiziosi. Non emergono, infatti, chiari indirizzi di natura economica orientati allo sviluppo e al sostegno delle imprese e dei cittadini, mentre al contrario appaiono chiari e preoccupanti i probabili tagli di spesa pubblica, in particolare per il settore sanitario e per le politiche sociali, a copertura degli interventi che verranno adottati nei prossimi mesi;

    in questo scenario non sorprende, pertanto, che a fronte di un tasso di crescita tendenziale già modesto, 0,9 per cento nel 2023, 1,4 per cento nel 2024, 1,3 per cento nel 2025 e 1,1 per cento nel 2026, l'obiettivo programmatico risulti superiore di soli 0,1 punti sia per l'anno in corso che per il prossimo, mentre negli anni successivi i due valori coincidano. Occorre, tuttavia, sottolineare che le previsioni tendenziali sono state validate dall'UPB assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR;

    anche sul fronte della finanza pubblica, gli obiettivi di disavanzo coincidono con i saldi del quadro tendenziale, se si escludono gli effetti di due interventi espansivi di entità limitata e con natura una tantum programmati nell'anno in corso (0,15 punti percentuali del PIL) e nel prossimo (0,2 punti). Nei piani del Governo l'indebitamento netto sarebbe dunque pari al 4,5 per cento del PIL nel 2023 e al 3,7 per cento nel 2024; il saldo primario passerebbe da un disavanzo dello 0,8 nel 2023 a un avanzo dello 0,3 l'anno successivo. Al netto della riclassificazione dei titoli di Stato, il disavanzo ora programmato per il 2024 sarebbe di 1 punto percentuale di PIL più alto del quadro del Documento Programmatico di Bilancio, e solo poco inferiore a quello programmato per il 2023, interrompendo di fatto il processo di miglioramento dei conti pubblici;

    alle deludenti previsioni di crescita concorrono alcune scelte poste al centro dell'azione del Governo ed esplicitate nel DEF 2023, tra cui:

     il superamento graduale di alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli ultimi tre anni che hanno contribuito alla tenuta del Paese, in un momento di particolare difficoltà congiunturale, senza individuarne di nuove sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia;

     il taglio della spesa pubblica, al netto dell'inflazione, previsto per contribuire al contenimento del deficit e il debito della Pubblica amministrazione in rapporto al PIL, che andrà a colpire settori strategici con ricadute sui soggetti economicamente più deboli;

     l'assenza di interventi di politica economica in grado di continuare a sostenere la ripresa dell'economia italiana e il conseguimento di tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei precedenti anni;

     la mancata previsione di efficaci misure orientate alla riduzione dell'inflazione e al recupero del potere d'acquisto dei redditi fissi: sebbene l'inflazione sembri meno aggressiva dei mesi precedenti, resta ancora ad un livello alto e in alcuni settori incide pesantemente sui consumi delle famiglie e sugli investimenti delle imprese;

    ad aggravare il quadro previsionale vi è l'incerto apporto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), dagli investimenti e dalle riforme ivi previste. Senza una netta accelerazione nell'utilizzazione dei fondi del PNRR sarà difficile confermare le previsioni di crescita previste nel DEF, tanto che è lo stesso Documento ad affermare che «il Governo confida che anche nel corso dei prossimi anni» la crescita «sorprenda al rialzo» come avvenuto in passato. In tale ambito, preoccupano i ritardi che si stanno cumulando nello stato di attuazione del PNRR;

   rilevato che:

    a fronte di una stima del deficit tendenziale per l'anno in corso pari al 4,35 per cento, il mantenimento dell'obiettivo di deficit al 4,5 per cento previsto nel DPB di novembre scorso consente al Governo di poter introdurre un taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente per il solo anno 2023 (per 3,4 miliardi). Anche per il 2024, il mantenimento dell'obiettivo di deficit al 3,7 per cento previsto nel DPB, in luogo di quello tendenziale del 3,5 per cento, consente al Governo di destinare al Fondo per la riduzione della pressione fiscale 4,5 miliardi di euro, senza tuttavia indicare per quali interventi;

    quelle descritte sopra sono le uniche misure esplicitamente previste per sostenere la domanda privata, contrastare il calo del potere di acquisto delle retribuzioni causato dall'inflazione e ridurre la pressione fiscale. Per il resto, il DEF 2023 si limita ad indicare genericamente misure di sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore di famiglie, e di rilancio degli investimenti e di rafforzamento della competitività del paese sul fronte delle imprese;

    nessuna chiara indicazione viene fornita in relazione alla prossima manovra di bilancio per gli anni 2024 e seguenti. Alcuni aspetti comunque appaiono già evidenti: 1) per il semplice mantenimento del taglio del cuneo contributivo anche per il 2024 saranno necessari oltre 10 miliardi di euro, a cui dovranno aggiungersi, come affermato dallo stesso Ministro per la pubblica amministrazione, altri 7- 8 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego: a fronte dei 4,5 miliardi derivanti dalla revisione dell'obiettivo di deficit, solo per queste due voci il Governo dovrà reperire circa 13 miliardi di euro. A questi dovranno aggiungersi risorse per altre voci fondamentali come le pensioni, sia per la riforma del sistema pensionistico sia per il finanziamento dell'istituto di «opzione donna», la sanità, l'istruzione, la non autosufficienza e per l'attuazione della delega fiscale. Sarà necessario, poi, individuare le coperture per oltre 14 miliardi di euro per il Ponte sullo stretto di Messina; 2) il finanziamento degli interventi di politica di bilancio avverrà «individuando le opportune coperture all'interno del bilancio pubblico», mentre al finanziamento delle cosiddette politiche invariate a partire dal 2024 – quali quelle relative ai rinnovi contrattuali e altre spese non presenti nello scenario a legislazione vigente, anche al fine di garantire la continuità dei servizi pubblici – nonché alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, concorreranno, secondo il Governo, un rafforzamento della revisione della spesa pubblica e una maggiore collaborazione tra fisco e contribuente. Tuttavia, i recenti condoni, che rappresentano nei fatti un incoraggiamento all'evasione, e un disegno di legge delega sul fisco orientato a «non disturbare troppo» chi evade le tasse, unitamente ad obiettivi di revisione della spesa poco ambiziosi, suggeriscono che anche queste fonti di finanziamento siano da considerarsi completamente inadeguate; le amministrazioni centrali assicureranno il concorso alla prossima manovra di finanza pubblica con risparmi di spesa in termini di indebitamento netto pari a 300 milioni nel 2024, 500 milioni nel 2025 e 700 milioni dal 2026;

    in tale contesto, desta forte preoccupazione la curva decrescente della spesa sanitaria nell'intero periodo considerato dal documento, con una riduzione in rapporto al PIL che va dal 6,9 per cento del 2022, al 6,7 per cento nel 2023, al 6,3 nel 2024 e al 6,2 per cento nel 2025 e 2026. Riduzioni determinate da una crescita media stimata del PIL nominale del 3,6 per cento a fronte di una crescita media stimata della spesa sanitaria dello 0,6 per cento, ben inferiore al tasso d'inflazione, nel triennio 2024-2026, che rischiano di compromettere il diritto costituzionale alla tutela della salute; per allineare la spesa sanitaria al valore di riferimento per la media europea (collocata tra il 7 e l'8 per cento del PIL) ci vorrebbero quasi 20 anni;

    la riduzione dell'incidenza del debito pubblico programmato dal Governo nel prossimo triennio non è esente da rischi. A tale riguardo, il DEF elabora uno scenario nel quale la dinamica decrescente del rapporto si interromperebbe, per invertirsi, già nel 2025, nel caso di un aumento dal prossimo anno dei differenziali di rendimento tra i nostri titoli di Stato. In un tale scenario avverso, si prefigurano alcuni effetti negativi determinati da una maggiore spesa per interessi e da più stringenti condizioni di finanziamento per il settore privato con un impatto negativo sulla crescita economica e attraverso questo canale, sui conti pubblici;

    in questo contesto, in assenza di una seria lotta all'evasione e di una attenta revisione della spesa pubblica che, senza operare tagli lineari, punti a eliminare gli sprechi mantenendo immutata la qualità dei servizi pubblici, diventano irrealistiche le promesse di: riduzione del carico fiscale, posticipi nell'età di pensionamento e aumento della spesa per la difesa e per la natalità, annunciate nei piani del Governo. Tanto meno tali piani possono essere coerenti con quegli aumenti di risorse da destinare prioritariamente alla sanità, alla pubblica istruzione e alla transizione ecologica,

impegna il Governo:

   a intraprendere le iniziative necessarie presso le sedi istituzionali europee al fine di concordare politiche e strumenti comuni di intervento orientati a evitare che la persistenza dell'inflazione abbia ricadute negative sulla diseguaglianza sociale – in termini di distribuzione del reddito e della ricchezza – e sulla continuità operativa delle imprese, sull'occupazione e sulle famiglie;

   a sostenere il livello delle retribuzioni e il potere d'acquisto dei salari, in primo luogo attraverso la riduzione strutturale del cuneo fiscale gravante sul costo del lavoro, rafforzando il processo già avviato nella scorsa legislatura; a garantire che gli interventi previsti per fronteggiare il caro energia siano applicati per tutto il periodo che si renderà necessario, dando priorità alla protezione delle fasce più deboli e alle imprese più esposte al caro energia; ad affiancare a tali interventi misure per sostenere i soggetti maggiormente colpiti dall'incremento dei prezzi di altri beni primari, a partire da quelli alimentari, che rischiano di colpire duramente le famiglie più povere e, in particolare, quelle i cui redditi nominali non variano al variare dell'inflazione; ad adottare interventi per sostenere le imprese dei settori maggiormente colpiti dagli effetti negativi dell'incremento dei prezzi e dei tassi d'interesse; a monitorare costantemente l'andamento della situazione del caro prezzi al fine di predisporre i necessari interventi;

   a rafforzare l'assegno unico, prima misura universalistica e progressiva a tutela e a sostegno della natalità, della genitorialità e delle famiglie, aumentando gli importi previsti, ampliando la platea dei beneficiari e rafforzando le clausole di salvaguardia; a introdurre una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito, al fine di incrementare il tasso di occupazione femminile; ad adottare misure dirette ad ampliare i congedi parentali, incrementandone il trattamento economico e la fruibilità da parte di entrambi i genitori; a rafforzare l'indennità di maternità; ad assicurare la realizzazione degli asili nido, come previsto dal PNRR, e il loro buon funzionamento attraverso un'adeguata dotazione di personale, con l'obiettivo di aumentare l'offerta di lavoro, dare impulso all'occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dopo il congedo di maternità obbligatorio;

   a garantire la salvaguardia della progressività e dell'equità del nostro sistema fiscale, rafforzando l'azione di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, prevedendo meccanismi premiali per i contribuenti leali, la tracciabilità dei pagamenti, l'incrocio delle banche dati, il potenziamento delle Agenzie fiscali, escludendo ogni ipotesi di ricorso a condoni fiscali;

   a introdurre un salario minimo legale, salvaguardando la centralità della contrattazione collettiva nazionale;

   a evitare lo smantellamento del reddito di cittadinanza prevedendo il rafforzamento e la riorganizzazione delle politiche pubbliche volte a contrastare la povertà e l'esclusione sociale, potenziando la componente di servizi alla persona e l'attivazione di un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa per l'effettivo superamento della condizione di povertà;

   ad adottare le iniziative necessarie a risolvere le numerose problematiche di carattere sociale, rafforzando le misure per affrontare la povertà alimentare e per ridurre il tasso di persone a rischio di povertà o esclusione sociale che resta ancora superiore alla media dell'Unione europea, nonché a contrastare le crescenti disparità generazionali, di genere e territoriali, in particolare con interventi volti a favorire l'inserimento lavorativo dei giovani e delle donne;

   a rafforzare le politiche attive del lavoro, anche attraverso il potenziamento del fondo nuove competenze; ad assicurare la lotta al lavoro sommerso e il rafforzamento delle misure per la sicurezza nei luoghi di lavoro; a contrastare il precariato, rafforzando gli incentivi volti a favorire le assunzioni a tempo indeterminato, nonché collegando strettamente le tipologie contrattuali a tempo determinato a specifiche causali; ad abolire gli stage extra curriculari in forma gratuita;

   a favorire l'evoluzione del sistema previdenziale mettendo al centro le donne, i giovani e chi svolge lavori gravosi, prevedendo l'aggiornamento e l'ampliamento della platea dei lavori usuranti, garantendo una prospettiva pensionistica sostenibile e dignitosa;

   ad avviare con le parti sociali la definizione di modalità di sperimentazione di riduzione dell'orario di lavoro a parità di retribuzione;

   a stanziare adeguate risorse per fronteggiare il grave e diffuso disagio abitativo, attraverso il rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, del Fondo per la morosità incolpevole e del Fondo di garanzia mutui per la prima casa, nonché a prevedere misure di sostegno per far fronte alla maggiore spesa conseguente all'aumento dei tassi di interesse sui mutui in favore dei soggetti che versano in situazione di obiettiva difficoltà, valutando anche l'incremento della percentuale di detraibilità degli interessi passivi per l'acquisto dell'abitazione principale;

   ad assicurare la necessaria continuità ai finanziamenti, alle attività e al funzionamento dei centri e delle reti antiviolenza territoriali e dei centri e servizi per uomini autori di violenza, al fine di rafforzare la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e prevedere sempre maggiori azioni e per il reinserimento economico e sociale, con particolare attenzione al mondo del lavoro, delle donne vittime di violenza;

   a dare piena e rapida attuazione al PNRR, rispettando tutti gli obiettivi, le riforme da attuare e le scadenze temporali previste, recuperando la capacità di spesa per compensare i ritardi accumulati; a informare costantemente il Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR e sugli eventuali aggiornamenti dello stesso; a garantire la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali;

   a sostenere e rilanciare gli investimenti pubblici e le politiche dell'innovazione per favorire la crescita economica, la digitalizzazione, l'industrializzazione equa, responsabile e sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro; a sostenere le imprese estendendo il Piano Transizione 4.0 agli investimenti per la transizione ecologica, rendendolo maggiormente fruibile dalle micro, piccole e medie imprese, rafforzando gli incentivi fiscali, con particolare riferimento a quelli per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, attuando e potenziando i progetti del PNRR a sostegno della ricerca e dell'innovazione, a partire dal potenziamento della ricerca di base e applicata, sostenendo i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, sviluppando le politiche industriali per i settori di punta;

   a rilanciare il settore della logistica cosiddetto «green» prevedendo un piano di evoluzione del sistema anche attraverso strumenti di governance dedicati all'incentivazione del trasporto intermodale — sulla scia di quanto già previsto con i contributi al trasporto combinato strada-mare (marebonus) e strada-rotaia (ferrobonus) —, alla digitalizzazione e all'automazione, nell'ottica di garantire la sostenibilità per il settore e la sua compartecipazione agli obiettivi del Green New Deal europeo;

   a rafforzare le politiche per la riduzione dei divari territoriali, con particolare riferimento al Mezzogiorno, alle aree interne, ai territori montani e alle isole;

   a definire e finanziare i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) quali livelli inderogabili di quantità e qualità dei servizi pubblici da garantire su tutto il territorio nazionale, come sancito dall'articolo 117, comma 2, lettera m) della Costituzione e dalla legge delega n. 42 del 2009; a rendere strutturali gli strumenti di politica industriale regionale (con particolare riferimento ai crediti d'imposta per investimenti in impianti, attrezzature e macchinari e per le attività di ricerca e sviluppo) e la decontribuzione per il Mezzogiorno; a monitorare il rispetto della clausola del 40 per cento per gli investimenti del PNRR; a prevedere e realizzare un piano straordinario di assunzioni nella Pubblica amministrazione per immettere le nuove competenze necessarie per realizzare gli investimenti e migliorare i servizi per i cittadini e le imprese; a dare piena attuazione alle Zone economiche speciali; a potenziare le politiche per lo sviluppo sostenibile delle aree interne, dei territori montani e delle isole, a partire dagli investimenti per le infrastrutture, la cura del territorio, la presenza di servizi scolastici, sanitari e socio sanitari;

   a predisporre un nuovo patto per la salute al fine di allineare progressivamente il livello della spesa sanitaria alla media dell'Unione europea, abolendo gradualmente il tetto di spesa per il personale sanitario e destinando congrue risorse al rinnovo del contratto di lavoro, garantendo a tutti i nuovi livelli essenziali di assistenza, riducendo gli attuali divari territoriali nell'offerta dei servizi e delle prestazioni, nonché le interminabili liste d'attesa che costringono i cittadini a ricorrere al privato;

   a incrementare le risorse disponibili, finanziarie e professionali, per il funzionamento e il potenziamento del sistema sanitario nazionale, compresa la domiciliarità, la medicina territoriale, l'assistenza e la terapia domiciliare, la medicina d'urgenza, il finanziamento dei cicli di specializzazione, il potenziamento, l'adeguamento e l'ammodernamento tecnologico e infrastrutturale delle strutture ospedaliere e il rafforzamento della governance territoriale di prossimità con i relativi costi aggiuntivi; ad adottare le misure necessarie per garantire la piena attuazione della legge 194;

   a potenziare gli strumenti per i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti, dando piena attuazione alla legge delega in tema di disabilità; a valorizzare l'invecchiamento attivo; a garantire e potenziare le tutele per i caregiver e a prevedere misure volte al cosiddetto silver cohousing, al fine di creare condizioni di vita migliori per gli anziani;

   a prevedere misure volte a sostenere l'istruzione, l'Università, la ricerca e la cultura, assicurando livelli di spesa rispetto al PIL in linea con la media UE, a beneficio dei giovani e delle future generazioni, incrementando i finanziamenti per il rinnovo del contratto di lavoro, aumentando gli investimenti nel settore 0-6 anni; ad adottare misure di prevenzione dell'abbandono precoce dell'istruzione e della formazione; a utilizzare le risorse liberate a seguito del calo demografico per ridurre il numero degli alunni per classe e per evitare la chiusura delle scuole nelle aree interne e montane; a garantire il diritto allo studio scolastico e universitario, assicurando borse di studio e servizi per tutti gli idonei; ad avviare un piano di stabilizzazione pluriennale dei precari; a individuare misure per garantire l'innalzamento dell'obbligo di istruzione; a rafforzare i dottorati e la ricerca universitaria al fine di promuovere pari opportunità di istruzione, riducendo le disparità regionali, rafforzando le tecnologie digitali e contrastando il divario di genere; a promuovere un'opera di sensibilizzazione sull'importanza sociale della cultura e del patrimonio culturale e a sostenere il ruolo trainante del patrimonio storico e artistico del nostro Paese e delle elevate professionalità presenti nei relativi settori;

   ad adottare interventi per la transizione ecologica e il contrasto alla crisi climatica, in linea con le misure decise nell'ambito del Green New Deal europeo, approvando rapidamente le modifiche al PNIEC e il Piano di adattamento climatico; a perseguire, senza indugi, il raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030 e di neutralità climatica al 2050, attraverso il pieno superamento della dipendenza del Paese da importazioni di combustibili fossili e l'incremento degli investimenti nelle fonti rinnovabili; ad adottare misure per aumentare l'efficienza energetica e la sicurezza sismica degli edifici, prestando particolare attenzione alla riqualificazione degli edifici con prestazioni energetiche basse in linea con gli indirizzi europei, anche attraverso la previsione di misure a carattere strutturale e finanziariamente sostenibili, e ad affrontare la questione dei crediti fiscali incagliati; ad adottare misure per promuovere la mobilità sostenibile e sostenere l'innovazione e la riconversione del settore dell'automotive; a promuovere gli acquisti aggregati di energia da rivendere a prezzo calmierato; a favorire l'autoconsumo singolo e collettivo di energia rinnovabile e lo sviluppo delle comunità energetiche; ad abbattere progressivamente gli incentivi ai combustibili fossili e i sussidi ambientalmente dannosi, prevedendo adeguate misure compensative per le famiglie e le imprese più vulnerabili; a finanziare gli interventi di riqualificazione dei corpi idrici naturali e del reticolo minore e a istituire un fondo per la sostituzione e manutenzione degli acquedotti, rimodulando il fondo complementare del PNRR; a recepire le misure previste dalle strategie per la «Biodiversità 2030», «Firm farm to fork» e «Suolo» nell'ambito del Green New Deal UE e riprese dalla recente proposta normativa «Pacchetto Natura» presentata dalla Commissione europea;

   a perseguire e incrementare una politica fiscale volta a prevedere un contributo straordinario a carico di soggetti operanti nel settore energetico in relazione ai cosiddetti «extraprofitti» realizzati per effetto del rincaro dei prezzi energetici, al fine di sostenere il pagamento delle forniture di energia elettrica e gas in favore di utenti economicamente svantaggiati;

   a prevedere, in favore degli enti territoriali, risorse dirette a contenere l'aumento dei prezzi dell'energia anche mediante l'utilizzo di flessibilità di bilancio nonché a implementare il finanziamento per lo svolgimento delle funzioni fondamentali e servizi in favore dei cittadini.
(6-00029) «Braga, Francesco Silvestri, Zanella, Ubaldo Pagano, Torto, Grimaldi, Carmina, Dell'Olio, Donno, Guerra, Lai, Mancini, Roggiani».


   La Camera,

   premesso che:

    il Documento di economia e finanza 2023 (DEF 2023), approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta dello scorso 11 aprile, aggiorna le previsioni di finanza pubblica per il periodo 2024-2026 e definisce le linee principali di politica economica del Paese dei prossimi anni;

    il Documento in esame indica una ripresa dell'attività economica più rapida rispetto a quanto previsto nella NADEF già a partire dal primo trimestre, anche in considerazione della pronunciata riduzione dei prezzi energetici e della migliorata intonazione del contesto internazionale recentemente osservata;

    sebbene segnali di miglioramento provengano dal rallentamento della dinamica dei prezzi, il potere d'acquisto dei consumatori rimarrà condizionato da un'inflazione che, nel complesso, permane ancora elevata;

    la previsione di crescita del PIL, nello scenario tendenziale per il 2023 è aggiornata allo 0,9 per cento, rispetto allo 0,6 per cento del DPB 2023, mentre per il 2024 è rivista al ribasso in confronto alla NADEF 2022 (dall'1,9 per cento all'1,4 per cento), risulta invariata per il 2025 (1,3 per cento), mentre per il 2026, non considerato nell'orizzonte della NADEF 2022, è posta all'1,1 per cento;

    nell'insieme, il quadro di crescita per il 2023 appare, quindi, più favorevole rispetto a quanto prospettato nelle previsioni ufficiali effettuate lo scorso novembre in occasione della NADEF rivista e integrata;

    sulla base del quadro macroeconomico delineato, la previsione del deficit tendenziale in rapporto al PIL è pari al 4,4 per cento nel 2023 (a fronte di un 4,5 per cento previsto con la NADEF 2022), 3,5 per cento nel 2024 (a fronte del 3,7 per cento nella NADEF 2022), 3 per cento nel 2025 e 2,5 per cento nel 2026, corrispondenti in termini strutturali al 4,9 per cento nel 2023, 4,1 per cento nel 2024, 3,7 per cento nel 2025 e 3,2 per cento nel 2026;

    nello scenario descritto, per il rapporto debito/PIL è previsto un percorso in discesa passando dal 142 per cento nel 2023 al 140,4 nel 2026;

    le misure di politica di bilancio programmate dal Governo si pongono alcuni obiettivi ambiziosi: individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia, aumentare il tasso di realizzazione delle spese d'investimento, ridurre gradualmente, ma in misura sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della Pubblica amministrazione in rapporto al PIL e continuare a sostenere la ripresa dell'economia italiana e il conseguimento di tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi;

    è opportuno ricordare che nel 2024 non sarà più attiva la General Escape Clause prevista dall'attuale Patto di stabilità e crescita e, pertanto, in attesa del completamento del processo di revisione della governance economica in atto, la prossima manovra di bilancio dovrà essere compatibile con le regole attualmente vigenti del Patto;

    tenuto conto di tale quadro, il Governo ha deciso, quindi, di confermare gli obiettivi programmatici di deficit indicati nei documenti di programmazione dello scorso novembre, pari al 4,5 per cento del PIL nel 2023, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025. Per il 2026 il nuovo obiettivo di indebitamento netto è fissato pari al 2,5 per cento del PIL, in linea con la previsione tendenziale e ben al di sotto del limite del 3 per cento previsto dal Patto di Stabilità e Crescita;

    in termini strutturali, il saldo risulta pari al 4,9 per cento nel 2023, 4,1 per cento nel 2024, 3,7 per cento nel 2025 e a 3,2 per cento nel 2026; il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà al 142,1 per cento quest'anno, al 141,4 per cento nel 2024, e poi progressivamente fino al 140,4 per cento nel 2026;

    le misure di politica di bilancio programmate dal Governo sono, in ogni caso, più ambiziose degli interventi di riduzione del cuneo e della pressione fiscale relativi al 2023 e 2024 di cui alla Relazione al Parlamento, presentata e approvata ai sensi dell'articolo 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 243;

    occorrerà comunque attendere l'evoluzione del quadro macroeconomico e della finanza pubblica per valutare gli eventuali spazi di bilancio per la prossima manovra;

    il finanziamento degli interventi di politica di bilancio avverrà individuando le opportune coperture all'interno del bilancio pubblico, al fine di preservare la sostenibilità delle finanze pubbliche e il pieno rispetto dei relativi vincoli;

    le previsioni macroeconomiche tendenziali e programmatiche per gli anni 2023-2026 sono state validate dall'ufficio parlamentare di bilancio, rispettivamente il 7 aprile e il 20 aprile;

    il Documento di economia e finanza, inoltre, presenta gli scenari di lungo periodo della sostenibilità del debito pubblico italiano, evidenziando come l'invecchiamento della popolazione porti a una diminuzione della popolazione attiva e un aumento della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria;

    appare urgente e prioritario invertire la crisi demografica in atto che dal 2008 a oggi ha fatto segnare una riduzione delle nascite pari al 30,6 per cento, e che non può trovare compensazione attraverso i flussi migratori irregolari;

    in Italia si registra un tasso di occupazione storicamente basso e decisamente al di sotto degli altri Stati europei: nel 2021, secondo i dati Eurostat, è stato pari al 58,2 per cento, oltre dieci punti percentuali in meno rispetto alla media europea, e la situazione peggiora ulteriormente considerando l'occupazione femminile, che nel 2021 non ha raggiunto il 50 per cento, inferiore di 14 punti percentuali rispetto alla media europea;

    la delocalizzazione ha progressivamente indebolito le potenzialità del Made in Italy, mettendo in grande difficoltà buona parte del tessuto produttivo di qualità fatto di piccole e medie imprese, con le annesse ripercussioni sul livello generale di disoccupazione, a favore di grandi multinazionali che inevitabilmente puntano alla standardizzazione del prodotto;

    il Documento di economia e finanza prevede l'adozione di appositi disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica in materia di giustizia, tra i quali quello per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e quello per la rimodulazione delle piante organiche del personale amministrativo degli uffici giudiziari e la ridefinizione dei profili professionali;

    nel rispetto dei saldi programmatici di finanza pubblica e dei relativi vincoli,

impegna il Governo:

   1) a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al prodotto interno lordo (PIL), nonché il rapporto programmatico debito-PIL, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nel DEF 2023 e nell'annessa Relazione al Parlamento;

   2) a favorire la crescita della produzione economica, anche individuando le più opportune misure di riduzione del carico impositivo;

   3) a valutare nell'ambito degli eventuali spazi di bilancio che si renderanno disponibili per la prossima manovra di bilancio un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime;

   4) a proseguire nell'azione di riduzione del cuneo fiscale;

   5) a valutare la riallocazione della spesa pubblica dai settori che hanno un basso impatto sulla crescita a quelli che ne possano aumentare il potenziale, considerato che dall'aumento del PIL può derivare un impatto positivo su tutti gli indicatori di finanza pubblica;

   6) a introdurre misure anche di carattere strutturale per il sostegno della natalità e della famiglia, proteggendo la maternità, potenziando i servizi territoriali destinati alla cura dei bambini, in particolare quelli educativi, promuovendo iniziative di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e agevolando le famiglie con figli sotto il profilo della fiscalità, al fine di invertire progressivamente la tendenza del calo delle nascite, anche al fine di garantire la tenuta del sistema pensionistico e la sostenibilità del debito pubblico;

   7) a definire, nell'ambito delle politiche sul lavoro, un piano di interventi volto a favorire e incentivare l'occupazione, con particolare riferimento a quella femminile;

   8) ad adottare iniziative di contrasto alla delocalizzazione, e a elaborare e mettere in atto strategie efficaci per il reshoring delle nostre aziende, anche adoperandosi per la creazione di un Fondo volto alla rilocazione e al rimpatrio delle attività strategiche localizzate anche solo parzialmente all'esterno dei confini europei;

   9) ad adottare misure per superare le criticità legate alla forte contrazione delle garanzie erogate dagli istituti bancari e assicurativi alle imprese;

   10) a valutare l'opportunità di definire strumenti fiscali e finanziari idonei a favorire politiche e progetti di rigenerazione urbana;

   11) a valutare l'opportunità di destinare eventuali spazi di bilancio anche per investimenti nel sistema nazionale di istruzione (scuole statali e paritarie) e formazione.
(6-00030) «Foti, Molinari, Barelli, Lupi».


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Elementi ed iniziative di competenza in relazione alla crisi in Sudan, con particolare riferimento all'assistenza ai connazionali e al personale dell'ambasciata – 3-00347

   BARELLI, ORSINI, BATTILOCCHIO, MARROCCO, ROSSELLO, CATTANEO, BENIGNI, DEBORAH BERGAMINI, CANNIZZARO, DALLA CHIESA, D'ATTIS e NEVI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da sabato 15 aprile 2023, nella capitale sudanese Khartoum e in varie località del Sudan si susseguono violenti scontri armati con centinaia di vittime e di feriti, tra l'esercito regolare, facente capo al Presidente del Consiglio sovrano di transizione (Cst) Burhan, e le forze paramilitari (cosiddette Rapid Support Forces, Rsf) del generale Mohamed Hamdan Dagalo «Hemetti» (Vice Presidente del Cst);

   lunedì 24 aprile 2023 ha avuto luogo l'evacuazione dei connazionali, operazione che ha permesso di mettere in salvo anche alcune decine di cittadini stranieri, fra cui alcuni religiosi –:

   quali iniziative siano state intraprese dal Ministro interrogato nel corso della crisi per la gestione dell'assistenza ai connazionali e al personale dell'ambasciata che si trovavano nel Paese e come il Governo intenda continuare a seguire l'evoluzione della situazione.
(3-00347)


Iniziative di competenza per contenere l'effetto degli aumenti dei tassi di interesse e preservare il potere di acquisto delle famiglie, nonché per tutelare il diritto all'abitazione – 3-00348

   FRANCESCO SILVESTRI, FENU e SANTILLO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel Documento di economia e finanza 2023 si evidenzia come nella parte finale dell'anno 2022 gli aumenti dell'inflazione e dei tassi di interesse abbiano interrotto la fase di crescita del prodotto interno lordo in corso da sette trimestri, riducendo in particolare il potere di acquisto delle famiglie;

   oltre 3,5 milioni di famiglie sono alle prese con l'aumento dei tassi di interesse: a gennaio 2023 il valore era pari al 3,95 per cento contro l'1,75 per cento del gennaio 2022;

   per l'anno 2023, si attende una prosecuzione della fase di irrigidimento dell'accesso al credito, soprattutto per le famiglie;

   i recenti dati diffusi da Istat, già confermano il calo dei mutui sulle abitazioni nel terzo trimestre 2022, che segnano un -7,4 per cento rispetto al precedente anno;

   peggiora anche il numero degli sfratti secondo i dati pubblicati dal Ministero dell'interno, di cui oltre l'80 per cento per morosità;

   peraltro, le difficoltà di accesso all'abitazione rappresentano uno dei principali fattori del calo della natalità nel nostro Paese, che nel 2022 ha segnato un nuovo record storico negativo;

   nel documento di programmazione presentato al Parlamento, il Governo si dichiara consapevole dell'impatto negativo del rialzo dei tassi di interesse sui redditi delle famiglie e sull'accesso al credito e valuta necessaria l'adozione di misure urgenti con cui contrastare tali effetti;

   non vengono tuttavia individuati strumenti utili al perseguimento di tali obiettivi e, in generale, per il sostegno alle politiche abitative;

   intanto, nell'ultima legge di bilancio lo stesso Governo ha deciso di non rifinanziare per l'anno 2023 i fondi per l'accesso alle locazioni e il contrasto delle morosità incolpevoli;

   il Movimento 5 Stelle ha proposto diverse soluzioni sia per contenere gli effetti dell'aumento dei tassi di interesse (l'istituzione di un apposito fondo cosiddetto «bonus mutui», l'incremento delle detrazioni degli interessi passivi, il potenziamento welfare aziendale) sia per tutelare il diritto all'abitazione (attraverso il rifinanziamento dei fondi per l'accesso alle locazioni e il contrasto delle morosità incolpevoli);

   è necessario intervenire con urgenza individuando soluzioni mirate, a partire dalle famiglie economicamente più deboli –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di contenere l'effetto degli aumenti dei tassi di interesse e preservare il potere di acquisto delle famiglie, nonché per tutelare il diritto all'abitazione riconosciuto dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
(3-00348)


Elementi in merito alla riscossione e agli accertamenti relativi al contributo straordinario a carico dei produttori, importatori e rivenditori di energia di cui al decreto-legge n. 21 del 2022 – 3-00350

   BONELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022, ha istituito un contributo straordinario a carico dei produttori, importatori e rivenditori di energia elettrica, di gas nonché di prodotti petroliferi, nella misura del 10 per cento dell'incremento del saldo tra operazioni attive e passive realizzato dal 1° ottobre 2021 al 31 aprile 2022, rispetto al medesimo periodo 2020/2021;

   tale contributo doveva essere versato per un importo pari al 40 per cento a titolo di acconto, entro il 30 giugno 2022 e per la restante parte, a saldo, entro il 30 novembre 2022, laddove l'incremento del saldo sia superiore al 10 per cento e a 5 milioni di euro in termini assoluti;

   l'aliquota è stata successivamente aumentata al 25 per cento;

   il precedente Governo ha stimato la base imponibile del contributo in circa 39 miliardi di euro e un gettito erariale pari a circa 10,5 miliardi di euro;

   l'articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022 è stato ulteriormente modificato dal comma 120, dell'articolo 1, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio 2023), che limita l'ambito soggettivo di applicazione del contributo straordinario ai solo soggetti che nel corso del 2021 hanno realizzato il 75 per cento del volume d'affari da operazioni svolte nell'ambito dei settori di attività di produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi;

   in risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 3-00075 il Ministro interrogato riferiva in Aula che alla data del 30 novembre 2022, in relazione al contributo straordinario risultano versamenti erariali, tramite deleghe F24, per un ammontare complessivo pari a 2 miliardi 757 milioni, sostanzialmente in linea con le stime aggiornate predisposte dal Governo, precisando come i soggetti passivi avrebbero potuto comunque effettuare il versamento entro il 15 dicembre 2022;

   nella medesima occasione il Ministro interrogato ha riferito come l'Agenzia delle entrate ha avviato, in collaborazione con la guardia di finanza, un'attività di analisi del rischio relativo al corretto adempimento degli obblighi di versamento inerenti al contributo straordinario e in particolare, valorizzando le informazioni presenti nelle banche dati, ha ricostruito la platea di riferimento determinando, per ciascun soggetto, il debito d'imposta potenziale, che è stato messo a confronto con i versamenti effettuati o che saranno effettuati –:

   quale sia per ciascun soggetto passivo l'importo del contributo effettivamente versato alla data del 15 dicembre 2022, con i relativi ammanchi erariali e gli accertamenti nei confronti dei soggetti inadempienti.
(3-00350)


Intendimenti del Governo in ordine alle politiche a sostegno della famiglia e della natalità, con particolare riferimento alle risorse da destinare a tale scopo – 3-00351

   BONETTI, FARAONE, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, il Ministro interrogato intende presentare un piano per contrastare la denatalità tramite la reintroduzione di una detrazione di 10.000 euro l'anno per ogni figlio a carico per tutti i nuclei senza limiti di reddito, sul modello del sistema adottato in Ungheria da Orban;

   durante il Governo Draghi è stata approvata la prima riforma integrata delle politiche famigliari (legge n. 32 del 2022) con un lavoro organico e trasversale che ha affrontato il contrasto alla denatalità attraverso supporti economici alle famiglie, utilizzo della leva fiscale, riforma dei congedi parentali, incentivi al lavoro femminile e all'autonomia dei giovani e delle giovani coppie;

   una parte della riforma del Family Act, già implementata dal precedente Governo, riguarda l'assegno unico universale, che ha rivoluzionato gli strumenti di sostegno alle famiglie tramite una drastica razionalizzazione di quelli esistenti e la loro sostituzione con uno strumento unico, nonché introducendo la principale prestazione sociale in denaro del nostro ordinamento (escludendo i trattamenti previdenziali);

   i dati anche recentemente esposti da Inps, Upb e Banca d'Italia dimostrano come grazie all'assegno unico e universale il reddito delle famiglie abbia visto un incremento rilevante soprattutto per i redditi più bassi, le famiglie più numerose e chi prima non poteva accedere agli assegni familiari; inoltre la maggiorazione per il secondo percettore di reddito ha incentivato il lavoro femminile;

   l'annuncio fatto dal Governo appare invece non coerente con l'impianto dell'assegno unico, sia perché le detrazioni fiscali orizzontali su cui si baserebbe tale piano non avrebbero un impatto universale, escludendo gli incapienti e differenziando i beneficiari a seconda della tipologia di lavoro, sia perché annullerebbero l'effetto dell'erogazione diretta e semplificata dello stesso;

   la legge n. 32 del 2022 prevede altresì detrazioni fiscali e ulteriori incentivi economici diretti alle famiglie per l'educazione scolastica e non formale, la cura dei figli e il lavoro domestico;

   nel Documento di economia e finanza il Governo ha affermato di volere provvedere all'attuazione della legge delega per gli scopi sopra evidenziati, prioritariamente di contrasto alla denatalità e incentivo al lavoro femminile;

   peraltro le misure ipotizzate necessiterebbero di una copertura ulteriore rispetto ai 20 miliardi di euro già destinati all'assegno, al fondo individuato dalla stessa legge e alla riorganizzazione di misure esistenti, risorse difficilmente reperibili nel quadro delineato dal Documento di economia e finanza –:

   se, come previsto nel Documento di economia e finanza, intenda completare l'attuazione del Family Act o, al contrario, smantellare la riforma con il ritorno a un sistema basato sulle detrazioni fiscali, e quali risorse intenda destinare a tali scopi.
(3-00351)


Iniziative normative in ordine all'attuazione della delega in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive – 3-00349

   PASTORINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 126 del 2020 ha stabilito che dal 1° gennaio 2021 l'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime con qualunque finalità non può, in ogni caso, essere inferiore a 2.500 euro, a fronte dei precedenti 362,90 euro. L'importo è stato successivamente aumentato nel 2022 a 2.698,75 euro e nell'anno corrente è stato fissato nella misura di più 25,15 per cento, portandolo a 3.377,50 euro;

   l'interrogante è intervenuto con più atti di sindacato ispettivo evidenziando lo sproporzionato aumento e proponendo la soglia minima di 500 euro per utilizzazioni di carattere pubblico e collettivo nonché per attività espletate sul demanio marittimo senza finalità lucrative;

   in risposta all'interrogazione n. 3-00073, presentato sul tema, il Ministro dell'economia e delle finanze ha dichiarato: «l'articolo 4 della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, recentemente approvata, legge n. 118 del 2022, prevede una delega in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità di tipo turistico, ricreativo e sportivo, ivi incluse quelle affidate ad associazioni e società senza fini di lucro. In considerazione di questo quadro normativo, il Governo intende, quindi avviare le necessarie attività di verifica e approfondimento, al fine di tenere conto, nella definizione dei citati canoni, del particolare valore di tali attività e del loro interesse pubblico, anche al fine di disporre, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, specifici interventi». Uguale richiamo normativo è stato fatto dalla Sottosegretaria all'economia e alle finanze, onorevole Lucia Albano, in risposta alla più recente interrogazione n. 5-00371;

   si rileva, tuttavia, che la delega citata dai rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze risulta scaduta in data 28 febbraio 2022, urge pertanto un intervento consapevole da parte del Governo dal momento che sono molte le piccole categorie significativamente colpite dalla variazione sopra descritta –:

   quali iniziative di carattere normativo intenda adottare alla luce della mancata attuazione della delega di cui all'articolo 4 della legge n. 118 del 2022 e valutato il grave impatto determinato dall'innalzamento sproporzionato del citato canone, con particolare riferimento alle fattispecie per cui il canone è dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime per attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali, svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro, e per finalità di interesse pubblico individuate e deliberate dagli enti locali territorialmente competenti.
(3-00349)


Iniziative di competenza per assicurare la stabilità del sistema bancario italiano, alla luce delle recenti crisi di alcuni istituti di credito stranieri – 3-00352

   LUPI, ROMANO, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il 15 settembre 2008 è fallita la banca Lehman Brothers, dando l'avvio alla più grande crisi economica e finanziaria internazionale, di cui ancora subiamo gli effetti;

   nel mese di marzo 2023 Silicon Valley Bank e Signature Bank sono state dichiarate, dalla Federal Deposit Insurance Corporation – l'autorità statunitense incaricata di garantire l'assicurazione sui depositi bancari – insolventi, e il fallimento dei due istituti di credito è considerato il più grande dal 2008;

   Silicon Valley Bank era considerata una banca regionale dalle medie dimensioni molto legata all'economia del territorio e alla rete produttiva locale, al pari delle nostre banche di credito cooperativo;

   le turbolenze provocate dal fallimento statunitense e i timori di contagio hanno portato qualche giorno dopo al crollo di Credit Suisse;

   il mercato ha immediatamente risentito del crollo del Credit Suisse segnando: -9,10 per cento per Deutsche Bank; -9 per cento per Unicredit; -7,13 per cento per Bpm; -7,23 per cento per Bper; -5,61 per cento per Mediobanca e -6,8 per cento per Intesa Sanpaolo;

   le ripercussioni non hanno tardato a manifestarsi anche sulla Borsa di Milano, segnando il 10 marzo 2023 una chiusura in negativo (-1,55 per cento);

   i recenti accadimenti hanno suscitato timori sempre più diffusi da parte dei correntisti e dei soci in particolare delle banche di credito cooperativo che in Italia contano 247 istituti e 1.350.000 soci;

   i fenomeni di contagio sulle borse conducono al ritiro dei capitali che, soprattutto nei piccoli istituti, si traduce in breve tempo in fallimento;

   il 20 marzo 2023, a margine di un evento di Intesa Sanpaolo, il Ministro interrogato ha dichiarato: «Riteniamo che le ripercussioni per il sistema bancario italiano siano insignificanti» e ha proseguito dicendo: «Mi sembra che adesso i mercati si siano un attimino calmati. Credo che la situazione in Europa sia sotto controllo e noi siamo in costante contatto con le autorità di regolazione. Soprattutto per il sistema bancario italiano noi siamo tranquilli» –:

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per assicurare la stabilità del sistema bancario italiano e quale sia l'esatto stato di salute delle banche italiane, in particolare circa eventuali legami tra i nostri istituti e Signature Bank, Silicon Valley Bank e Credit Suisse.
(3-00352)


Orientamenti del Governo in merito alla possibile riforma del sistema di elezione degli organi delle amministrazioni comunali – 3-00353

   BONAFÈ, GHIO, BRAGA, CUPERLO, MAURI, PROVENZANO, GNASSI, FERRARI, CASU, FORNARO e SIMIANI. — Al Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa. — Per sapere – premesso che:

   da notizie a mezzo stampa si è appresa l'intenzione di alcuni membri del Governo e della maggioranza di voler modificare l'attuale legge elettorale per i sindaci dei comuni con più di 15.000 abitanti che prevede, tra le altre cose, che qualora nessun candidato al primo turno abbia raggiunto la soglia del 50 per cento, si proceda ad un turno di ballottaggio, nel quale competono solo i due candidati maggiormente votati al primo turno;

   tale intenzione è stata corroborata da alcuni tentativi portati avanti al Senato della Repubblica, sia per iniziativa parlamentare attraverso la presentazione di disegni di legge – ad esempio con la riduzione della soglia prevista per essere eletti al primo turno al 40 per cento – sia attraverso la presentazione di emendamenti su provvedimenti spesso del tutto estranei per materia;

   va sottolineato che negli ultimi trent'anni questa legge non è mai stata cambiata con la sola maggioranza di Governo, e le piccole modifiche introdotte sono sempre state condivise;

   questo sistema elettorale è improntato infatti a principi autenticamente democratici, consentendo agli elettori di votare al primo turno il candidato che piace di più, mentre – salvo il raggiungimento della soglia del 50 per cento – sarà eletto sindaco al secondo turno quello che, essendo riuscito a mobilitare e ad attrarre maggiormente le preferenze, otterrà la maggioranza assoluta dei voti;

   introdotto con la legge n. 81 del 1993 – assieme a norme che hanno previsto la nomina degli assessori da parte del primo cittadino e il principio del simul stabunt simul cadent – tale sistema elettorale ha dato luogo a maggioranze ed esecutivi stabili nel tempo, con sindaci che spesso governano 5 anni, diventando un riferimento saldo e concreto per l'intera comunità;

   questo sistema inoltre, anche secondo la cosiddetta teoria democratica, garantisce che il candidato vincitore rappresenti quello che riflette meglio le opinioni del corpo elettorale nel suo complesso, essendo espressione anche delle cosiddette seconde scelte, ossia di tutti coloro che scelgono consapevolmente di utilizzare il secondo voto per esprimere una cosiddetta seconda scelta –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in merito ai tentativi di riforma in atto dell'unico sistema elettorale che ha ampiamente dimostrato la propria efficacia, e se intenda assumere iniziative di competenza per impedire l'abrogazione di una delle leggi elettorali che si è rivelata maggiormente adeguata.
(3-00353)


Iniziative di competenza in ordine alla nomina del commissario straordinario del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara – 3-00354

   FURGIUELE, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il sito di interesse nazionale (Sin) di «Crotone-Cassano-Cerchiara» è stato incluso nell'elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale ai sensi del decreto ministeriale del 26 novembre 2002; l'area perimetrata a terra (riferita al solo sito di Crotone) è pari a circa 884 ettari, mentre l'area a mare è di circa 1.448 ettari (comprensivi di 132 ettari di area portuale);

   tale sito fino ai primi anni Novanta era un polo chimico-industriale (ex Montedison e Pertusola), con stabilimenti che lavoravano zinco, cadmio, piombo, rame e arsenico;

   lo stato attuale di compromissione del sito è giudicato «molto elevato» sotto ogni aspetto: suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee; una compromissione ambientale che è associata al peggioramento dello stato di salute delle popolazioni residenti e che rappresenta, un fattore di rischio per la salute umana non più tollerabile e che non può attendere ulteriori ritardi per la sua bonifica;

   nel 2016 era stata nominata commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, la dottoressa, Elisabetta Belli, il cui mandato, tuttavia, è scaduto il 28 giugno 2018 senza che successivamente si sia provveduto alla celere sostituzione della stessa in un territorio che ha già tanto dovuto soffrire, e soffre, in termini di inquinamento e presenza di discariche di rifiuti pericolosi;

   dal 2018, infatti, nonostante le reiterate sollecitazioni, non è stato ancora nominato un commissario effettivo, anche se, in più occasioni, sembrava fossero state individuate diverse personalità, alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri fino alla recente nomina della dottoressa Ippolito, ex prefetto di Crotone, ma di fatto mai ufficializzata per questioni meramente burocratiche; si tratta di personalità che avrebbero avuto tutti i requisiti per ricoprire il delicato ruolo e, quindi, oltre alla necessaria competenza, la forza e gli strumenti idonei per garantire la legalità e la trasparenza nelle operazioni di bonifica;

   la mancanza di un commissario straordinario nel pieno delle sue funzioni che coordini le operazioni di bonifica dei siti inquinati rischia di creare danni irreversibili alla popolazione residente nelle zone limitrofe del sito di interesse nazionale sia in termini di salute pubblica che di sviluppo territoriale –:

   al fine di risolvere la gravissima situazione in cui versa il sito di interesse nazionale di Crotone, quali urgenti iniziative di competenza il Ministro intenda attuare in ordine all'irragionevole ritardo sinora accumulato nella nomina ufficiale di un professionista, commissario straordinario altamente specializzato per coordinare a tempo pieno e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e rigenerazione del sito.
(3-00354)


Intendimenti del Governo, di concerto con le regioni e le province autonome, circa le modalità di gestione della fauna predatoria in Trentino – 3-00355

   FOTI, URZÌ, DE BERTOLDI, AMBROSI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, ANGELO ROSSI, MATTIA, ROTELLI, MILANI, BENVENUTI GOSTOLI, IAIA, LAMPIS, FABRIZIO ROSSI e RACHELE SILVESTRI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   Andrea Papi, un giovane ventiseienne, è stato ucciso da un orso (JJ4) nei boschi di Caldes in Val di Sole, vicino alla propria residenza;

   nel periodo 1999-2002, col progetto Life Ursus realizzato dal Parco Adamello-Brenta, la provincia autonoma di Trento e l'Istituto nazionale della fauna selvatica, fu rilasciato un piccolo numero di orsi sloveni nati in libertà, per ricostituire un nucleo di plantigradi nelle Alpi centrali. Attualmente gli esemplari sono oltre 120, concentrati esclusivamente nel Trentino occidentale, una zona ad antropizzazione diffusa. Attualmente rappresentano un problema per l'uomo e l'economia poiché attratti anche dalle colture e dagli allevamenti della zona, spingendosi fino a valle, condividendo aree frequentate da escursionisti. Fatto grave, ripetutamente segnalato da sindaci e cittadini. Il progetto Life Ursus prevedeva la diffusione di orsi sul territorio, comprese le regioni confinanti, che non è avvenuta;

   il presidente della provincia autonoma di Trento ha emanato un'ordinanza urgente di abbattimento del predatore. Successivamente, il Tar di Trento ha sospeso l'ordinanza di abbattimento, mantenendo in vigore quella di cattura;

   la gestione dei grandi predatori impone interventi urgenti e un piano di ampia prospettiva, anche temporale, che preveda il trasferimento di orsi, per prevenire attacchi all'uomo;

   gli imprenditori turistici, all'inizio della stagione estiva, temono i danni causati dal drammatico attacco avvenuto in una delle valli simbolo del Trentino. È solo l'ultimo caso, purtroppo mortale, di una serie numerosa di aggressioni subite da uomini avvenute fra Rabbi, Pinzolo, Cadine, Monte Peller e Andalo, questi ultimi solo per puro caso non mortali;

   si rende necessario ad avviso degli interroganti adottare iniziative quali la legalizzazione dello spray al peperoncino in dosaggio antiorso, come già avviene in Paesi che ospitano parchi naturali di insediamento di grandi predatori, ad esclusivo uso di autodifesa, con regole di ingaggio certe, e altre efficaci misure di prevenzione poste in essere dalle autorità locali preposte come l'incremento dell'assistenza fornita da guardia orsi altamente professionalizzati e dotati di presidi tecnologici adeguati, da finanziare urgentemente, per garantire celermente e in sicurezza il trasferimento non solo degli esemplari problematici di orso, ma anche quelli presenti in sovrannumero rispetto alla capacità massima del territorio –:

   se intenda concertare con le regioni e le province autonome decisioni quadro ampiamente condivise relative alle modalità di gestione della fauna predatoria in Trentino, valutando l'ipotesi di adottare le iniziative segnalate in premessa, al fine di garantire al meglio l'incolumità di tutti i cittadini, residenti o turisti, e così rassicurare anche gli operatori economici delle aree a rischio.
(3-00355)