Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 23 giugno 2023

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 23 giugno 2023.

  Albano, Ascani, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Billi, Bitonci, Braga, Cappellacci, Carè, Caretta, Carloni, Cecchetti, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Di Giuseppe, Di Sanzo, Donzelli, Evi, Fassino, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Nordio, Onori, Orlando, Osnato, Nazario Pagano, Pastorella, Pichetto Fratin, Pizzimenti, Porta, Prisco, Toni Ricciardi, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tajani, Tirelli, Trancassini, Tremonti, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 22 giugno 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   BAGNAI: «Introduzione dell'articolo 1857-bis del codice civile e modifica all'articolo 33 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di obbligo di contrarre e recesso della banca nei rapporti di conto corrente» (1240);

   PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MORASSUT: «Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica» (1241);

   BICCHIELLI: «Istituzione del Registro delle associazioni nazionali delle città di identità per la valorizzazione delle produzioni agricole di pregio» (1242);

   BALDINO: «Disposizioni in materia di idoneità fisica al servizio nelle Forze armate per i soggetti affetti da celiachia e da intolleranze alimentari» (1243).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 22 giugno 2023 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

   dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai Ministri per la pubblica amministrazione, per lo sport e i giovani, dell'interno, della giustizia, della difesa, dell'economia e delle finanze, dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del lavoro e delle politiche sociali, dell'istruzione e del merito, dell'università e della ricerca, della cultura, della salute, del turismo, dell'ambiente e della sicurezza energetica e delle infrastrutture e dei trasporti:

    «Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025» (1239).

  Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge MARCHETTO ALIPRANDI ed altri: «Introduzione dell'insegnamento dell'educazione alimentare nei corsi scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione» (1055) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Trancassini.

Adesione di deputati a proposte
di inchiesta parlamentare.

  La proposta di inchiesta parlamentare BICCHIELLI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull'attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall'anno 2009» (Doc. XXII, n. 31) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Cavo.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 22 giugno 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul monitoraggio dei regimi di esenzione dal visto dell'Unione europea (COM(2023) 297 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'esercizio del potere di adottare atti delegati conferito alla Commissione a norma del regolamento (UE) 2016/426 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi e che abroga la direttiva 2009/142/CE (COM(2023) 325 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);

   Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sull'esercizio del potere di adottare atti delegati conferito alla Commissione a norma del regolamento (UE) n. 1257/2013 relativo al riciclaggio delle navi (COM(2023) 326 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e IX (Trasporti).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 22 giugno 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che autorizza la Repubblica francese a negoziare, firmare e concludere un accordo internazionale sui requisiti di sicurezza e interoperabilità del collegamento fisso sotto la Manica (COM(2023) 328 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Trasmissione di documenti connessi
ad atti dell'Unione europea.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 22 giugno 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, commi 3 e 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le relazioni predisposte dalla Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea, riferite al periodo dal 12 al 16 giugno 2023.

  Questi documenti sono trasmessi alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) e alle Commissioni competenti per materia.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 22 giugno 2023, a pagina 7, seconda colonna, ventiseiesima riga, dopo la parola: «II,» deve intendersi inserita la seguente: «III,».

RELAZIONE DELLE COMMISSIONI III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA) SULLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN MERITO ALLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA A ULTERIORI MISSIONI INTERNAZIONALI, ADOTTATA IL 1° MAGGIO 2023 (ANNO 2023) DOC. XXV, N. 1 E SULLA RELAZIONE ANALITICA SULLE MISSIONI INTERNAZIONALI IN CORSO E SULLO STATO DEGLI INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE, RIFERITA ALL'ANNO 2022, ANCHE AL FINE DELLA RELATIVA PROROGA PER L'ANNO 2023, DELIBERATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL 1° MAGGIO 2023 DOC. XXVI, N. 1. (DOC. XVI, N. 1)

Risoluzioni

   La Camera,

   udita la relazione delle Commissioni III e IV sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023, adottata il 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), nonché sulla relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2022, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2023 (Doc. XXVI, n. 1);

   premesso che:

    il nostro Paese, forte della propria appartenenza all'Unione europea e all'Alleanza atlantica, ribadisce l'adesione ai valori che questa comporta e all'interno di questo quadro partecipa alle missioni militari e civili, in sede bilaterale o multilaterale, al fine di salvaguardare l'interesse nazionale mediante la tutela della pace e della sicurezza nei contesti internazionali;

    l'Italia riconosce la funzione fondamentale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, nell'ambito della quale il nostro Paese contribuisce al mantenimento della pace nella consapevolezza che sia fattore indispensabile per la crescita e lo sviluppo dei paesi;

    l'Italia ha affermato la propria condanna dell'aggressione russa all'Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022 che ha causato morte e distruzione, colpendo anche civili inermi e incolpevoli e che ha avuto e avrà effetti destabilizzanti sugli equilibri geopolitici mondiali, acuendo peraltro la crisi energetica e alimentare già in atto al momento dell'invasione;

    lo scenario internazionale in costante mutamento e le ricadute del conflitto in Ucraina amplificano la necessità di un generale riallineamento degli obiettivi strategici delle missioni internazionali al fine di rendere efficaci le attività condotte all'estero, garantendone l'aderenza agli interessi nazionali;

    la complessità e le interconnessioni tra le diverse aree di instabilità evidenziano, tra l'altro, la necessità di uno sforzo coordinato, sistemico e capace di visione pluriennale, che va continuamente aggiornato e dotato di adeguate risorse, con una attenzione anche alle modalità di conflitto non convenzionale, che vedono per esempio l'incremento e l'evoluzione delle minacce espresse nello spazio cibernetico da attori statuali e non statuali;

    il nostro Paese deve svolgere sempre più un ruolo protagonista all'interno delle coalizioni internazionali con una attenzione strategica prioritaria alle regioni del Mediterraneo allargato e dei Balcani occidentali, i cui equilibri sono peraltro suscettibili di profondi mutamenti in relazione al conflitto ucraino, e con questo obiettivo ha partecipato attivamente al processo di approvazione della «Bussola Strategica» approvata a marzo 2022 dall'Unione Europea e del nuovo «Concetto Strategico» adottato dalla NATO a giugno 2022, volti a definire una reciproca cooperazione nel campo della sicurezza nazionale ed europea e più in generale del contrasto alle minacce all'area euro-atlantica;

    accanto all'impegno delle nostre forze armate all'estero, con finalità di de-escalation di crisi regionali e per il consolidamento della pace, si ricorda il ruolo svolto anche nel contrasto alla criminalità organizzata internazionale e al fenomeno del terrorismo, in particolare di matrice fondamentalista, e quello umanitario compiuto negli anni più recenti in conseguenza alle gravi conseguenze della pandemia COVID-19 che hanno colpito in modo particolarmente acuto le aree più povere del pianeta;

    merita particolare considerazione il contributo dato dal personale femminile presente nei diversi teatri operativi, in linea con la risoluzione n. 1325 e seguenti delle Nazioni Unite su «Donne, Pace e Sicurezza», che per la prima volta menzionano il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole e fissano, tra gli obiettivi prioritari, l'adozione di una «prospettiva di genere» e una maggiore partecipazione delle donne nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza;

   considerato che:

    in continuità con gli impegni presi dal nostro Paese, si intende confermare la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali già in essere e avviarne di nuove nel quadro della politica estera e di sicurezza comune o nell'ambito di piani di cooperazione bilaterale;

    in continuità con la decisione 2022/1968 del Consiglio dell'Unione europea del 17 ottobre 2022, il nostro Paese sostiene l'Ucraina nel diritto di difendere la propria integrità territoriale entro i confini internazionalmente riconosciuti e ad esercitare efficacemente la sua sovranità;

   autorizza

    per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1,4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale militare (scheda n. 2/2023);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 3/2023);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 4/2023);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 5/2023);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 6/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale della Polizia di Stato (scheda n. 42/2023);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda n. 43/2023);

  Missione di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 44/2023);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2023);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2023);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2023);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 13/2023);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 14/2023);

  European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (scheda n. 45/2023);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 15/2023);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 16/2023);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 17/2023);

  EUCAP Sahel Niger (scheda n. 20/2023);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 21/2023);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 22/2023);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 23/2023);

  EUNAVFOR ATALANTA (scheda n. 24/2023);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 25/2023);

  EUCAP Somalia (scheda n. 26/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 28/2023);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 29/2023);

  EUTM Mozambico (scheda 30/2023);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 46/2023);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 47/2023);

Potenziamento di dispositivi nazionali e della NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 31/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 32/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz, nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea EMASOH (scheda n. 33/2023);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 34/2023).

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 35/2023);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area di responsabilità dell'Alleanza (scheda n. 36/2023);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 37/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities) (scheda n. 38/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence) (scheda n. 39/2023);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 40/2023);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 41/2023);

Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 48/2023);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 49/2023);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 50/2022);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 51/2023);

   autorizza

    altresì, per il periodo 1° gennaio-31 maggio 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso di cui al punto 4.1 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

ASIA

  European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq – EUAM Iraq (scheda n. 12/2023);

AFRICA

  MINUSMA in Mali {scheda n. 18/2023);

  EUCAP Sahel Mali (scheda n. 19/2022);

  United Nations Assistance Mission in Somalia – UNSOM (scheda n. 27/2023);

   autorizza

    infine per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023 la partecipazione dell'Italia alle seguenti quattro nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), di seguito riportate:

EUROPA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (scheda n. 6-bis/2023);

AFRICA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 16-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) (scheda n. 21-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella repubblica del Burkina Faso (scheda n. 30-bis/2023).
(6-00033) «Rosato, Richetti, Gruppioni, Del Barba, Enrico Costa, Gadda, Grippo, Marattin, Sottanelli».


   La Camera,

   esaminata la Relazione delle Commissioni Esteri (III) e Difesa (IV) all'Assemblea sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023, adottata il 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), e la Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2022, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2023, deliberata dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio 2023 (Doc. XXVI, n. 1), adottate ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   premesso che:

    preso atto delle comunicazioni rese, il 18 maggio 2023, dal Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministro della difesa presso le Commissioni congiunte Affari esteri e Difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;

    preso altresì atto degli elementi conoscitivi resi, il 31 maggio 2023 e il 1° giugno 2023, presso le medesime Commissioni, Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e dal Comandante del Comando operativo di vertice interforze (Covi), Gen. C.A. Francesco Paolo; dal Vice Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli;

   considerato che:

    con l'entrata in vigore della legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, l'Italia si è dotata di uno strumento normativo che ha innovato il procedimento di deliberazione delle missioni internazionali, pur restando nelle funzioni del Parlamento il fondamentale potere di «autorizzare» nuove missioni internazionali o la loro proroga (articolo 2, comma 2); la legge ha trasferito al Governo, nella fase di programmazione e istruttoria, la scelta delle missioni internazionali da avviare o da prorogare, ma la fase decisionale è rimasta nella disponibilità esclusiva delle Camere che possono negare l'autorizzazione o definire gli impegni in senso difforme da quanto programmato dal Governo (articolo 2, comma 2);

    in via preliminare, non può non rilevarsi criticamente il notevole ritardo con cui sono state trasmesse, anche quest'anno, le deliberazioni del Governo in titolo, limitando così l'esercizio delle funzioni parlamentari di controllo e di indirizzo politico, in particolare per quanto riguarda le missioni nuove o che invece vengano sospese prima del passaggio parlamentare. Un ritardo che pone le Camere di fronte ad uno stato di fatto irreversibile, su cui non è possibile incidere retroattivamente;

    pertanto, appare sempre più opportuno valutare un intervento di adeguamento della legge «quadro» sulle missioni (legge 21 luglio 2016, n. 145), semplificando alcuni procedimenti infragovernativi e, soprattutto, garantendo la puntualità e la tempestività nella presentazione di tali deliberazioni all'attenzione delle Camere. A tal riguardo non può non rilevarsi come in merito ad un intervento normativo sulla citata legge n. 145 del 2016 sia auspicabile una discussione parlamentare largamente condivisa tra tutte le forze parlamentari;

    l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico – il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti – e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea. Ancora, nell'anno in corso, il quadro geopolitico internazionale continua a essere condizionato dalla invasione Russa dell'Ucraina, che non ha solo riportato un conflitto di natura «tradizionale» in Europa ma, così facendo, ha anche rimesso al centro dell'attenzione l'impiego «fisico» dello strumento militare in un conflitto tra Stati. Per non parlare di tutte le sue conseguenze più ampie sullo scacchiere globale;

    in un contesto così complesso e volatile, è necessario ribadire che l'impegno italiano deve restare ancorato ad un approccio alle crisi il più possibile europeo e nell'asse dell'Alleanza Atlantica, che correli l'intervento di carattere militare ad iniziative civili tese alla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, all'investimento nell'istruzione e nella cultura, alla protezione e alla promozione dei diritti delle donne, ai giovani e alle minoranze; l'impianto della legge n. 145 del 2016 rispecchia in profondo questa impostazione;

    condividiamo – in continuità con quanto sempre sostenuto dal Partito Democratico riguardo il sostegno al rafforzamento del dispositivo Nato del fronte orientale – gli orientamenti di politica estera e di difesa riguardo le missioni già in essere nell'area e in particolare, la nuova missione EuMam Ucraina (scheda 6-bis);

    in merito alla Libia, la scheda n. 47 riguarda la proroga, per il 2023, della partecipazione del personale della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni preposte al controllo dei confini marittimi;

    l'Italia partecipa alla missione, per il 2023, con 25 unità di personale, con un aumento significativo considerato che lo scorso anno erano, invece, 11. Si prevede, inoltre, anche l'impiego di 4 mezzi terrestri per un complessivo fabbisogno finanziario di euro 10.778.926;

    come ripetutamente emerso negli anni e denunciato da diverse organizzazioni umanitarie cui è da aggiungersi, da ultimo, il Rapporto pubblicato dalla Independent Fact-Finding Mission (Ffm) dell'Onu, sono oramai innumerevoli le prove di torture sistematiche, messe in atto dalle autorità a capo dei centri di detenzione, tra cui figura anche la Guardia Costiera libica. A quanto detto si aggiunga come la missione del Ffm, e diversi altri rapporti di organizzazioni internazionali, abbiano riscontrato da tempo fondati motivi per ritenere che il personale di alto rango della Guardia costiera libica sia colluso con trafficanti e contrabbandieri, che sarebbero collegati a gruppi di milizie, nel contesto dell'intercettazione e della privazione della libertà dei migranti, sfociando, purtroppo spesso, in gravi violazioni dei diritti umani contro i migranti. E, a tal proposito, ancora una volta, sottolineiamo, la necessità di promuovere una concreta policy di cosiddetta «accountability» per soggetti che, pur rivestendo ruoli istituzionali, nel fragilissimo quadro politico libico, sono stati riconosciuti, dalla comunità internazionale, colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani;

    alla luce di quanto esposto appare, pertanto, non più giustificabile, la volontà del Governo italiano di rifinanziare ancora una volta la missione bilaterale di supporto alla Guardia Costiera libica, anche incrementando, come già evidenziato, le unità di personale impiegate. Diversamente avrebbe avuto più senso impegnare maggiori risorse e unità di personale nella Missione di cui alla scheda n. 15 del 2023 che riguarda la proroga della partecipazione di personale militare alla missione UNSMIL (United Nations Support Mission) in Libia. Una missione politica speciale integrata delle Nazioni Unite che svolge ruoli delicatissimi tra cui: il favorire il cessate il fuoco tra le parti e il contribuire al contrasto alla proliferazione delle armi; la promozione dello stato di diritto e la protezione dei diritti umani; il monitoraggio di abusi e violazione dei diritti umani e alla quale l'Italia partecipa, invece, con una sola unità di personale;

    in merito alla predetta scheda 47 occorre poi evidenziare come, già dallo scorso anno, il Partito Democratico abbia chiesto un radicale cambiamento di approccio nella gestione di questa missione, inquadrandola in una cornice europea e non più solo bilaterale, anche rispetto alle scelte fatte da alcuni Paesi partner in Europa, basti pensare in tal senso alla Germania che ha sospeso da tempo le attività di supporto bilaterale alla Guardia costiera libica. Alla luce delle considerazioni espresse appare dunque evidente come l'attuale configurazione di tale missione bilaterale non offra alcun contributo efficace al consolidamento delle istituzioni della Libia, né tantomeno al contrasto del traffico di esseri umani e né al rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo;

    chiediamo un reale impegno del governo italiano presso le sedi europee e bilaterali con la Libia, finalizzato alla chiusura immediata dei centri di detenzione in Libia, promuovendo forme di assistenza ai migranti e rifugiati ivi rinchiusi, attraverso una nuova policy che poggi su tre pilastri:

    rafforzamento delle procedure di reinsediamento così come promosso dalla UHNCR;

    rafforzamento dei corridoi umanitari verso i paesi che diano disponibilità per l'accoglienza;

    sostegno a progetti di inclusione alternativi quali Host Family Skim, già sperimentati in altri contesti;

    l'Africa riveste un interesse strategico prioritario per la sicurezza dell'Italia, che, oltre a dover gestire i flussi migratori provenienti da tale continente, deve affrontare il rischio che un rallentamento del processo di pacificazione e di consolidamento delle istituzioni politiche dell'area, sia terreno fertile per destabilizzazioni e influenze straniere nel continente, con inevitabili ricadute anche per la sicurezza del bacino del Mar Mediterraneo;

    in merito al Sahel occorre evidenziare come tale quadrante appaia quale vero confine meridionale dell'Europa, un'area che rappresenta il fianco sud prioritario, caratterizzata da dinamiche di sicurezza che riguardano il nostro continente e l'Italia: una terra di passaggio per l'Africa occidentale costiera, nonché una terra potenzialmente ricca, che offre buone opportunità per lo sviluppo proprio e per le imprese italiane. Tuttavia oggi il Sahel è aggredito da un jihadismo assai forte ed influente, da una presenza in crescita delle milizie russe del Gruppo Wagner, in un contesto di estrema povertà e dove la Banca Mondiale stima che, entro il 2050, 13,5 milioni di persone in più cadranno in povertà nei cinque paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger e Ciad);

    la presenza italiana in Sahel, nelle varie modalità in cui si realizza, è una chiara scelta di politica estera del nostro paese, che il Partito Democratico ha sostenuto negli anni di governo e confermato anche con l'apertura di rappresentanze diplomatiche nella regione, con la partecipazione a iniziative regionali come il G5 Sahel e con il significativo impegno di cooperazione internazionale verso l'area, delineando così per la prima volta una presenza italiana in Africa Occidentale con una modalità costruttiva e non avversativa;

    il Sahel appare, infatti, un territorio altamente instabile dal punto di vista politico e sociale ed estremamente povero dal punto di vista economico. Condizioni ottimali per gli estremismi di matrice jihadista, spesso associati ai movimenti di insorgenza locale, cui si aggiungono i flussi di traffici illegali di ogni natura che giungono sulle coste nordafricane a poche centinaia di miglia dall'Italia e dall'Europa, con riflessi sulla nostra sicurezza; contesti nei quali quello militare è, solo uno degli strumenti che possono essere messi in campo, certamente necessario poiché la scelta di lasciare il campo potrebbe aprire spazio ad altri attori che cercano di rafforzare il loro ruolo nella regione, anche attraverso l'uso di gruppi paramilitari, ma valutando l'efficacia delle missioni messe in campo, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto della formazione delle forze armate dei paesi partners e considerando un serio approfondimento riguardo le stesse, anche alla luce del non previsto ritiro dal Mali e dalle conseguenze regionali legate all'evolversi della situazione in Sudan;

    nondimeno, non può comunque, non rilevarsi come debba restare alto l'impegno connesso sul piano strategico alla fondamentale azione a tutela dei diritti umani della popolazione civile, di migranti e di profughi esercitata dalle organizzazioni internazionali, che l'Italia sostiene convintamente;

    così come, si auspica l'attuazione di attività multilaterali, di coalizione e di carattere europeo, nell'ottica della massimizzazione dell'efficacia del contributo italiano alla lotta al terrorismo e all'attività delle organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani, armi e droga e alla stabilizzazione del quadrante, anche attraverso un maggiore sostegno, anche economico,

    all'organizzazione del G5 Sahel, per la sicurezza della regione, tenendo conto sempre, della fragilità del quadro istituzionale e politico che caratterizza l'area;

    destano preoccupazione, il taglio delle risorse per il settore della cooperazione allo sviluppo, già approntato anche in legge di bilancio e che si sta ripercuotendo negativamente su tutti i soggetti che partecipano alla cooperazione italiana: le Ong, le imprese e gli enti territoriali, che si sono visti notevolmente ridotto il loro ruolo di ponti e di relazioni tra l'Italia e i Paesi del Sud del mondo. Particolarmente grave appare anche la riduzione degli aumenti previsti per l'agenzia della cooperazione (Aics). Una decisione che, rispetto al previsto, toglierà all'agenzia 50 milioni di euro solo nel 2023;

    lo stanziamento previsto per il settore della cooperazione allo sviluppo nel 2023 ammonta a circa 6,2 miliardi. Pari a circa lo 0,31 per cento. Un valore ancora molto modesto se si considera l'obiettivo di arrivare allo 0,70 per cento Aps/Rnl entro il 2030 – il rapporto tra aiuto pubblico allo sviluppo e reddito nazionale lordo che i paesi donatori si sono impegnati a raggiungere entro il 2030, come indicato dall'obiettivo 17 dell'agenda per lo sviluppo sostenibile;

    tale scelta politica è confermata dalla lettura degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione relativi al 2023 disposti nella deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023. A tal riguardo il fabbisogno complessivo per il 2023 è pari a 358.668.800 milioni di euro, un taglio significativo rispetto al 2022; occorre evidenziare, infatti, come il Governo Draghi avesse previsto per i medesimi interventi lo stanziamento di 408.691.229 milioni di euro;

    non può, infine, non evidenziarsi come con i tagli complessivi posti in essere il Governo sembri intendere lo strumento di cooperazione allo sviluppo come legato in via principale alla gestione dell'emergenza profughi, quando, invece, per essere davvero efficace deve essere sostenuto in maniera significativa da investimenti che creino le condizioni per avviare la ricostruzione di paesi vittime di conflitti e di regimi autoritari;

    propongono all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale militare (scheda n. 2/2023);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 3/2023);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 4/2023);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 5/2023);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 6/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale della Polizia di Stato (scheda n. 42/2023);

  United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 43/2023);

  Missione di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 44/2023);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2023);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2023);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2023);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 13/2023);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 14/2023);

  European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (scheda n. 45/2023);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 15/2023);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 16/2023);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 17/2023);

  EUCAP Sahel Niger (scheda n. 20/2023);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 21/2023);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 22/2023);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 23/2023);

  EUNAVFOR ATALANTA (scheda n. 24/2023);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 25/2023);

  EUCAP Somalia (scheda n. 26/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 28/2023);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 29/2023);

  EUTM Mozambico (scheda 30/2023);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 46/2023);

Potenziamento di dispositivi nazionali e della NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 31/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 32/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz, nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea EMASOH (scheda n. 33/2023);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 34/2023);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 35/2023);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area di responsabilità dell'Alleanza (scheda n. 36/2023);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 37/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities) (scheda n. 38/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence) (scheda n. 39/2023);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 40/2023);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 41/2023);

Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 48/2023);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 49/2023);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 50/2022);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 51/2023);

   propongono, altresì, all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1° gennaio-31 maggio 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso di cui al punto 4.1 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

ASIA

  European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq – EU AM Iraq (scheda n. 12/2023);

AFRICA

  MINUSMA in Mali (scheda n. 18/2023);

  EUCAP Sahel Mali (scheda n. 19/2022);

  United Nations Assistance Mission in Somalia – UNSOM (scheda n. 27/2023);

   propongono, infine, all'Assemblea di autorizzare per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023 la partecipazione dell'Italia alle seguenti quattro nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), di seguito riportate:

EUROPA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (scheda n. 6-bis/2023);

AFRICA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 16-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) (scheda n. 21-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella repubblica del Burkina Faso (scheda n. 30-bis/2023).
(6-00034) «Provenzano, Graziano, Amendola, Ascani, Boldrini, Carè, De Maria, Fassino, Porta, Quartapelle Procopio».


   La Camera,

   udita la Relazione delle Commissioni III (Affari esteri) e IV (Difesa) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali da avviare per l'anno 2023, adottata il 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), nonché sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2022, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2023, deliberata il 1' maggio 2023 (Doc. XXVI, n. 1);

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui ai citati Documenti, svolte il 18 maggio 2023, davanti alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) della Camera dei deputati e 3a (Affari esteri e difesa) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   premesso che:

    preme sottolineare il ritardo, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, con il quale la Deliberazione in oggetto è stata presentata al Parlamento, ponendolo di fronte ad uno stato di fatto irreversibile, che impedisce di incidere retroattivamente;

    a tal riguardo, il rispetto delle tempistiche previste dalla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante «Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali», permetterebbe un controllo più efficace in sede parlamentare soprattutto in merito agli eventuali aggiustamenti necessari rispetto all'autorizzazione iniziale;

    l'impegno dell'Italia nelle missioni internazionali deve rispondere ai valori e ai principi della nostra Costituzione con l'obiettivo di stabilizzare le crisi in atto, partecipare attivamente alla gestione dei processi di transizione, garantendo il sostegno ad agende riformiste inclusive, in sinergia con la comunità internazionale nei processi di pace e sicurezza a livello globale;

    le missioni internazionali cui l'Italia partecipa hanno nel tempo consolidato la percezione della nostra affidabilità in termini di sicurezza nel Mediterraneo allargato, nonché la nostra vocazione europeista, il nostro legame transatlantico insieme ad un convinto sostegno al multilateralismo;

    nello specifico, a livello internazionale, l'Italia deve spendersi, affinché prosegua con risolutezza l'impegno contro il terrorismo, a tutela e garanzia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze e, al contempo, perseguire fermamente l'obiettivo fondamentale in una prospettiva di lungo termine di una condivisione più equa e responsabile in merito alle conseguenze del fenomeno migratorio;

   considerato che:

    l'aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina è ormai in atto da oltre un anno, in un contesto segnato da una perdurante escalation militare inasprita, peraltro, dallo spettro di una minaccia nucleare, paventata a più riprese;

    dall'inizio del conflitto, Governo e Parlamento si sono adoperati per consentire all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e per sostenerla con aiuti umanitari e finanziari;

    tuttavia, la situazione è sempre più drammatica e insostenibile con decine di migliaia di vittime, civili e militari, distruzione di edifici pubblici e privati e infrastrutture vitali. Inoltre, desta crescente inquietudine la crisi umanitaria che si acuisce di giorno in giorno in ragione dell'inasprirsi del conflitto così come, rispetto al piano geopolitico, le evidenti ripercussioni sul tessuto economico-produttivo globale, sull'approvvigionamento energetico e sulle principali regole della convivenza internazionale;

    alla luce della situazione sopra descritta, è doveroso profondere il massimo sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l'immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione diplomatica in linea con i principi del diritto internazionale;

    in tale contesto, con decisione (PESC) 2022/1968 del 17 ottobre 2022 è stata istituita la missione EUMAM Ucraina volta a rispondere alla richiesta di sostegno da parte delle autorità ucraine nel settore dell'addestramento militare, al fine di consentire all'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e proteggere i civili;

    l'EUMAM Ucraina dovrebbe operare nel territorio degli Stati membri, in quanto misura temporanea, in linea con l'articolo 42, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea (TUE), che dispone quanto segue: «La politica di sicurezza e di difesa comune costituisce parte integrante della politica estera e di sicurezza comune. Essa assicura che l'unione disponga di una capacità operativa ricorrendo a mezzi civili e militari. L'Unione può avvalersi di tali mezzi in missioni al suo esterno per garantire il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite. L'esecuzione di tali compiti si basa sulle capacità fornite dagli Stati membri.»;

    desta, tuttavia, preoccupazione in relazione a un possibile ulteriore inasprimento del conflitto quanto stabilito all'articolo 1, paragrafo 5, della menzionata decisione (PESC), ossia la possibilità per il Consiglio di modificare la sua decisione in merito alla eventuale autorizzazione per EUMAM Ucraina ad operare al di fuori del territorio degli Stati membri;

   considerato, altresì, che:

    nell'attuale contesto internazionale, in continuo mutamento e caratterizzato da crescente instabilità, soprattutto a seguito del conflitto russo-ucraino, tra le aree strategiche in termini di interesse nazionale per il nostro Paese figurano certamente il Mediterraneo allargato e l'Africa sub-sahariana;

    tali macro-regioni risultano essere afflitte da diverse crisi umanitarie caratterizzate da dimensioni di endemica violenza. In tale contesto, è necessario profondere ogni sforzo al fine di garantire il pieno rispetto dei diritti umani da parte delle autorità governative che beneficiano del supporto e del sostegno del nostro Paese;

   tenuto conto che:

    le risorse stanziate per gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il 2023 pari a 358.668.800 di euro, risultano diminuite rispetto allo stanziamento del 2022 che ammontava a 408.691.229 di euro;

    gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione rappresentano uno strumento fondamentale di politica estera per la loro valenza strategica nel sostenere intere comunità, nell'intento di migliorare le condizioni di vita per l'avvento di società più democratiche e più stabili, sarebbe dunque opportuno compensare attraverso futuri provvedimenti le diminuite risorse del fabbisogno finanziario;

    con riferimento alle grandi aree geografiche di intervento si annoverano attività quali: ricostruzione civile in situazioni di conflitto o post-conflitto, il miglioramento delle opportunità lavorative in loco, la sicurezza alimentare, la prevenzione e il contrasto alla violenza sessuale sulle donne e le bambine, lo sminamento umanitario;

   tenuto, altresì, conto che:

    la relazione analitica di cui al Doc. XXVI, n. 1, precisa l'andamento di ciascuna missione e i relativi risultati, con riferimento anche alla partecipazione delle donne e all'adozione dell'approccio di genere, nelle diverse iniziative, in attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 31 ottobre 2000 e le risoluzioni successive, nonché i Piani d'azione nazionali previsti per l'attuazione delle stesse;

    il citato atto, menziona il fondamentale contributo delle donne nei processi di risoluzione dei conflitti per una pace durevole e fissa tra i vari obiettivi l'adozione di una «prospettiva di genere» e una maggiore partecipazione delle donne nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza;

    lo spirito di tale iniziativa è anche da ricondurre al fatto che le donne militari, in alcuni contesti operativi in cui la popolazione femminile locale è particolarmente esposta a violazioni dei diritti umani, rappresentano uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo della missione;

    si ricorda a tal riguardo l'unicità dei Female Engagement Team (FET), nuclei formati da personale militare femminile specializzate nell'interagire con la popolazione locale femminile, al fine di accrescere il consenso della comunità dei luoghi dove operano verso il personale militare creando un ambiente di cooperazione ottimale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

    è fondamentale, dunque, favorire e incrementare la presenza femminile in contesti critici e delicati che necessitano di una particolare attenzione da dedicare alla popolazione civile;

    pertanto, alla luce di quanto esposto,

    propongono all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale militare (scheda n. 2/2023);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 3/2023);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 4/2023);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 5/2023);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 6/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale della Polizia di Stato (scheda n. 42/2023);

  United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 43/2023);

  Missione di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 44/2023);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2023);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2023);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2023);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 13/2023);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 14/2023);

  European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (scheda n. 45/2023);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 15/2023);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 16/2023);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 17/2023);

  EUCAP Sahel Niger (scheda n. 20/2023);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 21/2023);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 22/2023);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 23/2023);

  EUNAVFOR ATALANTA (scheda n. 24/2023);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 25/2023);

  EUCAP Somalia (scheda n. 26/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 28/2023);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 29/2023);

  EUTM Mozambico (scheda 30/2023);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 46/2023);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 47/2023), a condizione che il Governo si impegni ad adoperarsi per la revisione del Memorandum of Understanding Italia-Libia al fine di prevedere il puntuale rispetto delle norme applicabili in materia di diritti umani, un ruolo centrale da riconoscere alle competenti agenzie delle Nazioni Unite e il progressivo superamento del sistema dei centri che ospitano i migranti;

Potenziamento di dispositivi nazionali e della NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 31/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 32/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz, nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea EMASOH (scheda n. 33/2023);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 34/2023);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 35/2023), impegnando il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta ad imporre un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area di responsabilità dell'Alleanza (scheda n. 36/2023), impegnando il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta ad imporre un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 37/2023), impegnando il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta ad imporre un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities) (scheda n. 38/2023), impegnando il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta ad imporre un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence) (scheda n. 39/2023), impegnando il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta ad imporre un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 40/2023);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 41/2023);

Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 48/2023), impegnando il Governo a compensare attraverso futuri provvedimenti le diminuite risorse del fabbisogno finanziario;

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 49/2023), impegnando il Governo a compensare attraverso futuri provvedimenti le diminuite risorse del fabbisogno finanziario;

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 50/2022), impegnando il Governo a compensare attraverso futuri provvedimenti le diminuite risorse del fabbisogno finanziario;

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 51/2023);

   propongono, altresì, all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1° gennaio-31 maggio 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso di cui al punto 4.1 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

ASIA

  European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq – EUAM Iraq (scheda n. 12/2023);

AFRICA

  MINUSMA in Mali (scheda n. 18/2023);

  EUCAP Sahel Mali (scheda n. 19/2022);

  United Nations Assistance Mission in Somalia – UNSOM (scheda n. 27/2023);

   propongono, infine, all'Assemblea di autorizzare per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023 la partecipazione dell'Italia alle seguenti quattro nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), di seguito riportate:

EUROPA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (scheda n. 6-bis/2023), a condizione che il Governo si impegni: 1) a vincolare il contributo del contingente nazionale impiegato esclusivamente nel territorio degli Stati membri; 2) a voler comunicare preventivamente al Parlamento l'indirizzo politico da assumere qualora, ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 5, della Decisione (PESC) 2022/1968 del Consiglio del 17 ottobre 2022, il Consiglio decida di autorizzare EUMAM Ucraina ad operare al di fuori del territorio degli Stati membri; 3) a escludere dal novero delle future attività di assistenza militare all'Ucraina, quella dell'addestramento dei piloti all'uso dei jet da combattimento F-16;

AFRICA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 16-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) (scheda n. 21-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella repubblica del Burkina Faso (scheda n. 30-bis/2023), impegnando il Governo, nel conseguimento degli obiettivi della missione in oggetto, a garantire il rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario da parte delle Forze governative del Burkina Faso.
(6-00035) «Pellegrini, Onori, Baldino, Lomuti, Gubitosa».


   La Camera,

   esaminata e discussa la Relazione del Consiglio dei ministri in merito alla prosecuzione delle missioni in corso e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2022, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2023 (Doc. XXVI, n. 1), nonché la Deliberazione presentata dal Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023 (Doc. XXV, n. 1), adottate il 1° maggio 2023 ai sensi, rispettivamente, degli articoli 3, comma 1, primo periodo, e 2, comma 2, secondo periodo, della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui alla citata Deliberazione, svolte il 18 maggio 2023, davanti alle Commissioni riunite Affari esteri (III) e difesa (IV) della Camera dei deputati e Affari esteri e difesa (3a) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   premesso che:

    con la Deliberazione in merito alla partecipazione dell'Italia ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023 (Doc. XXV, n. 1), il Governo intende avviare, per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, quattro nuove missioni internazionali;

    in particolare, la missione denominata EUMAM Ucraina (scheda 6-bis/2023) riguarda la partecipazione di un contingente italiano alla missione dell'Unione europea di assistenza militare a sostegno dell'Ucraina, con l'obiettivo di corrispondere alle attuali esigenze di formazione militare di base e collettiva, nonché di formazione militare specializzata del personale ucraino in materia di medicina, logistica, protezione da agenti chimici, biologici e radioattivi, supporto ingegneristico, cybersicurezza e cyberdifesa, nonché formazione di istruttori, mentre le missioni EUBAM Libia (scheda 16-bis/2023) e EUMPM Niger (scheda 21-bis/2023) promuovono il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, rispettivamente, in Libia e in Niger, e la missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso è finalizzata a sviluppare e rafforzare le capacità di difesa e sicurezza delle Forze armate burkinabé;

    con riguardo, invece, alla Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 1), il Documento del Governo riferisce che, nel complesso, l'andamento delle missioni internazionali in corso è stato coerente con il quadro programmatico delineato e che i principali elementi di novità occorsi hanno riguardato: la ridenominazione dell'operazione aeronavale Mare Sicuro in Mediterraneo Sicuro, ampliando l'area di operazioni e includendo il Mediterraneo Orientale al fine di sostenere uno sforzo politico e diplomatico volto a proteggere gli interessi nazionali nell'area in termini di sicurezza energetica, sicurezza marittima, stabilizzazione dei Paesi rivieraschi, contrasto al terrorismo e supporto al controllo dei flussi migratori; l'interruzione, in risposta al deterioramento delle condizioni di sicurezza, della contribuzione alle operazioni e missioni dell'Unione europea in Mali (EUTM Mali) e nella Repubblica Centro Africana (EUTM RCA); il termine delle operazioni di coalizione della Task Force Takuba, con il conseguente ripiegamento del contingente nazionale; infine, l'attivazione e l'impiego, per mitigare gli effetti destabilizzanti della crisi russo-ucraina, di forze di riserva poste in prontezza nei Balcani Occidentali, nell'ambito delle missioni EUFOR Althea ed EULEX Kosovo;

    rispetto alla precedente Deliberazione, la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi nel 2023 risulta pari a 11.342 unità, in aumento di quasi 1.300 unità, mentre il fabbisogno finanziario, per il Ministero della Difesa, anch'esso in aumento rispetto al 2022 di quasi 80 milioni di euro, raggiunge complessivamente la somma di euro 1.301.338.976;

   considerato che:

    il contesto internazionale in cui l'Italia si colloca continua ad essere caratterizzato da una congiuntura fluida e instabile, che determina effetti diretti sulla nostra sicurezza nazionale e che il conflitto in Ucraina ha minato le fondamenta stesse del sistema di relazioni internazionali costruito a partire dal secondo dopoguerra, con ripercussioni sistemiche di ampia portata;

    l'Italia mantiene come caposaldo della sua azione la sua appartenenza all'unione Europea e all'Alleanza atlantica, oltre al multilateralismo imperniato sul sistema delle Nazioni Unite; in tale contesto, va accolta con favore la Terza Dichiarazione Congiunta NATO-UE sottoscritta il 10 gennaio 2023, che, in uno spirito di complementarità, promuove una cooperazione sempre più stretta tra Alleanza atlantica e Unione europea, in particolare in ambiti come il contrasto alle minacce ibride, la mobilità militare e le esercitazioni congiunte;

    l'azione del nostro Paese si dispiega, in tutti i teatri di crisi, con l'obiettivo di salvaguardare l'interesse nazionale e operare a tutela della pace e della sicurezza, promuovendo i valori fondamentali di democrazia, libertà e Stato di diritto, con un'attenzione strategica prioritaria rivolta alla regione del Mediterraneo «allargato» e ai Balcani Occidentali, i cui equilibri sono profondamente toccati dalla crisi in Europa orientale;

    con specifico riguardo al Mediterraneo e al Medio Oriente, il nostro Paese continua a sostenere con convinzione il processo di stabilizzazione in Libia sotto l'egida delle Nazioni Unite per promuovere il dialogo intra-libico, e prosegue nell'impegno contro Daesh ed il terrorismo di matrice fondamentalista, attivo in Iraq, Siria, Sahel, ma anche, con rischi di ulteriore propagazione, nell'Africa occidentale e centrale;

    in relazione ai Balcani Occidentali, il completamento della transizione democratica e la loro progressiva integrazione nell'Unione europea rimangono fattori centrali per il consolidamento della pace, la democrazia e la stabilità europea; in questo contesto, risulta essenziale il contributo fornito dalla Missione NATO KFOR al processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, che rappresenta la principale criticità nella regione;

    la presenza italiana, sia nel quadro di iniziative multilaterali sia sulla base di accordi bilaterali, mira a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto attraverso una intensa attività di institution building in particolare nei contesti – dai Balcani al continente africano – più esposti all'influenza di attori terzi – in primis, Federazione russa e Cina – che non condividono il nostro patrimonio di valori, fondato sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

    nell'ottica di un'assunzione crescente di responsabilità geopolitiche, è opportuno procedere rapidamente alla elaborazione del documento nazionale attuativo della Strategia UE per l'Indo-pacifico, al fine di consolidare il posizionamento dell'Italia nell'area a tutela della libertà di navigazione e contrastare, in sinergia con le altre democrazie, le minacce alla sicurezza dei mari e alle catene di approvvigionamento globale;

    nell'ambito dello sforzo profuso negli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, si attesta che le risorse programmate per il 2023 ammontano ad un totale di 358.668.800 euro, in diminuzione rispetto al fabbisogno del 2022, fissato a 408.691.229 euro; tale diminuzione, tuttavia, sconta il fatto che nel 2022 sono stati erogati 40 milioni di euro a titolo di reintegro nella disponibilità dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del contributo di 110 milioni di euro erogato alla Tesoreria dello Stato ucraino quale sostegno al bilancio generale dell'Ucraina; poiché nel 2021 il fabbisogno era stimato in 343.800.000 euro, per il 2023 si registra dunque un leggero aumento;

    considerato che gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione (di cui alle schede da 48/2023 a 51/2023), anche per il 2023 e in continuità con il recente passato, sono incentrati soprattutto sull'area del Mediterraneo, del Medio Oriente e sull'Africa, con una ampia tipologia di azioni finalizzate a rafforzare la sicurezza e la stabilità regionali e a sostenere i Paesi maggiormente impegnati nella lotta al terrorismo e al contrasto dei traffici illegali e più esposti al fenomeno delle migrazioni irregolari, con un'attenzione prioritaria al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in particolare delle persone più vulnerabili;

    in particolare, in Africa centrale le problematiche di sviluppo si intrecciano con l'instabilità politica e istituzionale che caratterizza numerosi Paesi, specialmente in quelle aree colpite dalla presenza di gruppi terroristici e organizzazioni criminali, nonché dal susseguirsi di crisi umanitarie e scontri inter-etnici e ricorrenti tensioni fra Stati confinanti, come, da ultimo, fra Repubblica Democratica del Congo (RDC) e Ruanda, così come riportato nella relazione analitica del Governo; in questa situazione di perdurante emergenza, aggravata da eventi climatici estremi quali siccità e alluvioni, in aree cruciali anche in quanto contigue alle rotte dei flussi migratori verso l'Europa, si potrebbe configurare per il nostro Paese l'opportunità di valutare un contributo, già a partire dal 2024, su base multilaterale (ad esempio in ambito MONUSCO), a una missione internazionale finalizzata alla stabilizzazione di quelle aree (come il Nord Kivu) che più necessitano di attività di Force Protection a tutela dei civili e delle minoranze etniche e religiose a maggiore rischio di incolumità, attraverso attività di supporto, sostegno, addestramento e formazione a favore delle Forze di sicurezza e Forze Armate locali, promuovendo altresì opportune iniziative di cooperazione, anche decentrata, in quelle zone;

   autorizza

    per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo — EULEX Kosovo personale militare (scheda n. 2/2023);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 3/2023);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 4/2023);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 5/2023);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 6/2023);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale della Polizia di Stato (scheda n. 42/2023);

  United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 43/2023);

  Missione di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 44/2023);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2023);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2023);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2023);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 13/2023);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 14/2023);

  European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (scheda n. 45/2023);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 15/2023);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 16/2023);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 17/2023);

  EUCAP Sahel Niger (scheda n. 20/2023);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 21/2023);

  United Nations Mission far the Referendum in Western Sahara — MINURSO (scheda n. 22/2023);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 23/2023);

  EUNAVFOR ATALANTA (scheda n. 24/2023);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 25/2023);

  EUCAP Somalia (scheda n. 26/2023);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 28/2023);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 29/2023);

  EUTM Mozambico (scheda 30/2023);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 46/2023);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 47/2023);

Potenziamento di dispositivi nazionali e della NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 31/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 32/2023);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz, nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea EMASOH (scheda n. 33/2023);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 34/2023);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 35/2023);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area di responsabilità dell'Alleanza (scheda n. 36/2023);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 37/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities) (scheda n. 38/2023);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence) (scheda n. 39/2023);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 40/2023) Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 41/2023);

Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 48/2023);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 49/2023);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 50/2022);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 51/2023);

   autorizza

    altresì, per il periodo 1° gennaio-31 maggio 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso di cui al punto 4.1 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 1, di seguito riportate:

ASIA

  European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq — EU AM Iraq (scheda n. 12/2023);

AFRICA

  MINUSMA in Mali (scheda n. 18/2023);

  EUCAP Sahel Mali (scheda n. 19/2022);

  United Nations Assistance Mission in Somalia – UNSOM (scheda n. 27/2023);

   autorizza

    infine, per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la partecipazione dell'Italia alle seguenti quattro nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1), di seguito riportate:

EUROPA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (scheda n. 6-bis/2023);

AFRICA

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 16-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) (scheda n. 21-bis/2023);

  Partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella repubblica del Burkina Faso (scheda n. 30-bis/2023).
(6-00036) «Chiesa, Zoffili, Orsini, Bicchielli, Calovini, Billi, Bagnasco, Tirelli, Ciaburro, Minardo, Battilocchio, Comba, Formentini, Fascina, Caiata, Bossi, Marrocco, Loperfido, Coin, Mulè, Di Giuseppe, Carrà, Saccani Jotti, Maiorano, Crippa, Gardini, Giglio Vigna, Malaguti, Mura, Pozzolo».


   La Camera,

   udita la relazione delle Commissioni III e IV sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023 (Doc. XXV. n. 1), nonché sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2022. anche al fine della relativa proroga per l'anno 2023 (Doc. XXVI, n. 1), adottate ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016. n. 145;

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui alla citata Deliberazione, svolte il 18 maggio 2023, davanti alle Commissioni riunite Affari esteri (III) e Difesa (IV) della Camera dei deputati e Affari esteri e difesa (3a) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   premesso che:

    il contesto internazionale presenta un quadro di accentuata instabilità, che si colloca nel venir meno di un approccio multilaterale alle relazioni internazionali e nella forzatura ideologica e materiale su un sistema polarizzato che penalizza l'esercizio del dialogo e delegittima persino i luoghi in cui questo avviene. È, infatti, assai preoccupante la progressiva marginalizzazione del ruolo svolto dalle Nazioni Unite e dall'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Si tratta di un sintomo evidente di una accentuata polarizzazione. Si ritiene, di contro, necessario e urgente lavorare per la rilegittimazione dei luoghi multilaterali dove poter ricercare soluzioni più avanzate e condivise ai conflitti in corso e garantire un'effettiva sicurezza globale;

    la guerra in Ucraina, provocata dalla scellerata aggressione russa in evidente violazione del diritto internazionale, rimane il principale fattore di instabilità globale, prefigurando anche scenari drammatici di ulteriore escalation. Occorre constatare che la fornitura di equipaggiamento militare letale all'Ucraina si è rivelata fin qui del tutto inefficace rispetto all'ambizione dichiarata di creare migliori condizioni negoziali e si rileva che questa ha invece indebolito il ruolo dell'unione Europea nella ricerca di una soluzione al conflitto. Gli sforzi diplomatici fin qui profusi sono stati insufficienti mentre sarebbe urgente assumere l'onere di una grande iniziativa diplomatica convocando una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza;

    torna ad affermarsi sempre di più lo spirito del nazionalismo, in questo quadro si possono leggere la rielezione di Erdogan in Turchia o le nuove preoccupanti tensioni in Kosovo. La risposta più efficace ai risorgenti nazionalismi deve corrispondere al rilancio del progetto europeo, come soggetto multilaterale di pace e democrazia. Lo stesso Trattato Sull'Unione Europea definisce infatti il compito di promuovere «soluzioni multilaterali ai problemi comuni, in particolare nell'ambito delle Nazioni Unite», indicando anche l'obiettivo di «preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite, nonché ai principi dell'Atto finale di Helsinki». Occorre ricordare che la difesa della pace, della democrazia e dei diritti umani nel mondo sono elementi costitutivi dell'Unione Europea e che su questi deve basarsi la sua azione esterna e la sua autonomia strategica;

    lo scenario internazionale è ad elevata instabilità e con un livello crescente di conflitti. L'attenzione Sull'Ucraina non deve farci dimenticare, infatti, altre crisi da tempo aperte in tutto il mondo, dove perdurano conflitti spesso in modo strisciante e confinati all'interno dei singoli Stati. È il caso, ad esempio, dei conflitti in Ciad. Repubblica Centrafricana. Sud Sudan, nord del Mozambico, che hanno mietuto più vittime di molte guerre dichiarate. Non meno preoccupante è la situazione nel Sahel, in Africa occidentale, dove i bisogni umanitari sono sempre più in aumento;

    nel complesso, l'intervento del Governo si concentra nell'area africana, in Libia e Niger, con ben sei missioni in Libia e tre in Niger, e nell'azione di controllo delle frontiere;

    la Libia rimane in una situazione di instabilità conclamata e resta territorialmente e politicamente divisa fra due governi rivali. Il paese risulta fra i dieci più corrotti del mondo, secondo Transparency International. Il rappresentante speciale dell'Onu Abdoulaye Bathily. si sta adoperando ormai da mesi per organizzare delle nuove elezioni che potrebbero restituire legittimità al processo politico, ma i poteri forti dell'est e dell'ovest si oppongono, per non turbare un fragile equilibrio che conviene a entrambe le parti;

    le attività in Libia si focalizzano sul «controllo e contrasto dell'immigrazione illegale», potenziando la guardia costiera libica affinché proceda ad operazioni di intercettazione volte a riportare i migranti nei centri di detenzione. Gli stessi centri di detenzione che il rapporto Onu Nowhere but back: Assisted return, reintegration and the human rights protection of migrants in Libya dell'11 ottobre 2022 definisce «indicativi di crimini contro l'umanità». Aiutare la Guardia costiera libica, sapendo di facilitare il ritorno di migliaia di persone in Libia dove subiscono gravi violazioni dei diritti umani, rende l'Italia complice di tali crimini. L'Italia deve sospendere questo sostegno alla Libia e garantire che qualsiasi assistenza futura sia subordinata a progressi tangibili da parte delle autorità libiche in relazione al rispetto dei diritti dei migranti e al loro accesso alla giustizia. La Libia è un Paese che presenta situazioni di insicurezza e instabilità verso il quale non vanno in nessun modo sostenuti rimpatri o trasferimenti, inclusi quelli dei minori. Sono numerosi i report delle Nazioni Unite, confermati anche dalle testimonianze dei migranti che riescono a lasciare il Paese, che riportano come episodi di violenza, torture e riduzione in schiavitù siano all'ordine del giorno nei centri di detenzione in Libia. In più. vengono confermate la commistione delle autorità libiche con le milizie, e il loro coinvolgimento nel sistema di detenzione arbitraria, sfruttamento e abuso dei migranti e dei richiedenti asilo;

    il Niger si trova in una particolare posizione geografica, che ne ha fatto un importante crocevia per la circolazione di merci e persone nella regione del Sahel, nonché per gli scambi e i movimenti tra Africa Sub-Sahariana e Nord Africa. L'Unione Europea e alcuni suoi Stati membri, tra cui l'Italia, negli ultimi anni hanno incrementato le loro azioni in Niger, le cui autorità, dal 2015, hanno avviato politiche di controllo delle frontiere sempre più restrittive, ma rendendo difficoltose le vie legali è cresciuta l'influenza dei trafficanti. I viaggi sono diventati più costosi e pericolosi, i migranti spesso vengono abbandonati nel deserto senza acqua, cibo o mezzi di trasporto. Le tre missioni previste in Niger hanno come filo conduttore l'assistenza alle forze armate locali, senza sufficienti garanzie circa l'effettivo rispetto dei diritti umani;

    la nuova missione in Burkina Faso risulta militarmente e politicamente pericolosa. A fine settembre 2022, il Burkina Faso ha vissuto il secondo colpo di stato in otto mesi. Negli ultimi due anni, il Burkina Faso ha visto un notevole incremento dell'insicurezza in tutto il Paese a causa della presenza di gruppi armati. La violenza ha causato la morte di più di 2.000 persone e portato 1.8 milioni di rifugiati interni. Il contributo militare dell'Italia in questo paese, assieme all'incremento della presenza in Niger e al prosieguo della missione in Mali evidenzia ancora grandi contraddizioni, in particolare derivanti dalla sovrapposizione degli obiettivi di lotta al terrorismo e stabilizzazione della regione con quelli di controllo dei flussi migratori;

    dopo l'approvazione della nuova Costituzione, la Tunisia ha subito una svolta autoritaria che ha intensificato la repressione contro gli oppositori politici, la società civile e le minoranze. Diverse organizzazioni tunisine e internazionali per la tutela dei diritti umani hanno espresso preoccupazione per «l'indebolimento dell'indipendenza della magistratura, gli arresti di critici e oppositori politici, i processi militari contro i civili, la continua repressione della libertà di espressione e le minacce contro la società civile». Inoltre, la situazione socio-economica della Tunisia peggiora continuamente: il tasso di disoccupazione è del 15 per cento e il tasso di inflazione del 10 per cento. Il Paese manca di beni di prima necessità e, anche a causa della siccità. L'uso dell'acqua è limitato. Secondo il Tunisian Forum for Economic and Social Rights. negli ultimi anni, il numero di intercettazioni e di respingimenti da parte della Guardia costiera tunisina è aumentato enormemente. Solo nel primo trimestre del 2023 a 14.963 persone è stato impedito di lasciare la Tunisia via mare e sono state violentemente riportate indietro contro la loro volontà. L'analisi del paese non consente quindi di definirlo in nessun modo come «paese sicuro» e come partner affidabile per la conclusione di accordi di rimpatrio con garanzie di pieno rispetto del diritto internazionale;

    come prevedibile, la guerra in Ucraina desta legittime e particolari preoccupazioni nei Paesi baltici e nella Polonia, a causa principalmente della maggiore prossimità geografica al conflitto in corso. Fin dai giorni immediatamente successivi all'invasione russa, l'attenzione della NATO si è rivolta a come rafforzare i suoi confini orientali, bisogna tuttavia sottolineare che il rafforzamento della presenza militare in quell'area precede il conflitto in Ucraina e una maggiore attenzione dell'alleanza atlantica nell'area avveniva già dal 2014 con le missioni di Air Policing e dal 2016 con la presenza in Lettonia. Occorre in tali circostanze prestare particolare attenzione al fatto che le legittime e necessarie azioni di difesa non compromettano gli auspicati sforzi diplomatici e negoziali per la cessazione del conflitto in corso e per la definizione di un accordo complessivo per la sicurezza dell'area incentrato su una progressiva e reciproca smilitarizzazione;

    con riferimento alle proroghe relative agli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, va sottolineato che occorrono maggiori risorse e che va modificata la qualità della spesa. Le risorse per la cooperazione devono essere utilizzate, in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, sul contrasto alle diseguaglianze e alla povertà e sul supporto di modelli di sviluppo sostenibile nel rispetto degli obbiettivi ambientali e dei diritti sociali e stimolando un protagonismo delle comunità locali, nel loro legittimo diritto alla gestione delle risorse ed alla tutela del proprio territorio;

   alla luce delle considerazioni che precedono si ritiene che sia necessario un cambiamento profondo, che porti ad una discontinuità nella partecipazione alle missioni internazionali, rafforzando il ruolo dell'Italia nella cooperazione allo sviluppo, così come appare indifferibile un cambiamento di metodo: non è accettabile che il parlamento approvi le missioni internazionali a metà anno, rendendo l'autorizzazione più un atto formale che un'occasione di analisi e monitoraggio dei risultati e dell'efficacia delle missioni in corso;

   pertanto autorizza per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023, la proroga delle seguenti missioni internazionali in corso (Doc. XXVI n. 1):

    Scheda 1/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione NATO denominata Joint Enterprise nei Balcani;

    Scheda 2/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX KOSOVO);

    Scheda 3/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUFOR ALTHEA in Bosnia-Erzegovina;

    Scheda 4/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP);

    Scheda 7/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL);

    Scheda 8/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di addestramento delle Forze armate libanesi (MIBIL):

    Scheda 9/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi;

    Scheda 10/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh;

    Scheda 11/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione NATO denominata NATO Mission in Iraq (NM-I);

    Scheda 12/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq);

    Scheda 13/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Military Observer Group in India and Pakistan (UNMOGIP);

    Scheda 14/2023: Proroga dell'impiego di personale militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia;

    Scheda 15/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Support Mission in Libya (UNSMIL);

    Scheda 18/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali (MINUSMA);

    Scheda 22/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara (MINURSO);

    Scheda 23/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla Multinational Force and Observers in Egitto (MFO);

    Scheda 24/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE rinominata EUNAVFOR ATALANTA;

    Scheda 25/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUTM Somalia;

    Scheda 26/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUCAP Somalia;

    Scheda 27/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UN denominata United Nations Assistance Mission in Somalia (UNSOM);

    Scheda 28/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane;

    Scheda 29/2023: Proroga dell'impiego di personale militare presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe;

    Scheda 30/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUTM Mozambico;

    Scheda 32/2023: Proroga del potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea;

    Scheda 33/2023: Proroga dell'impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea denominata European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASOH);

    Scheda 36/2023 sulla proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area di responsabilità dell'Alleanza;

    Scheda 37/2023 sulla proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza;

    Scheda 38/2023 sulla Proroga della partecipazione di personale militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, al potenziamento della presenza della NATO nell'area sud-est dell'Alleanza;

    Scheda 40/2023: INTERVENTI DISPOSTI DAI COMANDANTI DEI CONTINGENTI MILITARI DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI Interventi intesi a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei servizi essenziali;

    Scheda 41/2023: SUPPORTO INFO-OPERATIVO A PROTEZIONE DELLE FORZE ARMATE (PCM-AISE);

    Scheda 42/2023: proroga della partecipazione di personale di polizia di stato alla missione EULEX Kosovo;

    Scheda 43/2023: proroga della partecipazione della polizia di stato alla missione UNMIK (United Nations Mission in Kosovo);

    Scheda 44/2023: proroga della partecipazione di personale delle forze di polizia alla missione bilaterale di cooperazione in Albania e nei paesi dell'area balcanica;

    Scheda 45/2023: proroga della partecipazione di personale di Polizia di stato e del ministero della giustizia alla missione civile EUPOL COPPS (European Union Police Mission for the Palestinian Territories) in Palestina;

    Scheda 48/2023: Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario;

    Scheda 49/2023: Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza;

    Scheda 50/2023: Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza;

    Scheda 51/2023: Interventi operativi di emergenza e di sicurezza;

   non autorizza la prosecuzione delle seguenti missioni per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2023 (Doc. XXVI) nonché la partecipazione dell'Italia alle quattro nuove missioni di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 (Doc. XXV, n. 1):

    Scheda 5/2023: Proroga della partecipazione di personale militare all'operazione NATO denominata Sea Guardian nel Mar Mediterraneo;

    Scheda 6/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Operation in the Mediterranean – EUNAVFOR MED Irini;

    Scheda 16/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia;

    Scheda 17/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di cooperazione in Tunisia;

    Scheda 19/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUCAP Sahel Mali;

    Scheda 20/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE denominata EUCAP Sahel Niger;

    Scheda 21/2023: Proroga della partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger;

    Scheda 31/2023: Proroga del potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale apprestato per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale e orientale, rinominato Mediterraneo Sicuro, comprensivo della missione in supporto alla Marina libica;

    Scheda 34/2023: Proroga della partecipazione di personale militare all'iniziativa della NATO denominata Implementation of the Enhancement of the Framework for the South, iniziativa Nato di proiezione di stabilità nelle regioni lungo il fianco sud dell'Alleanza;

    Scheda 35/2023: Proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza;

    Scheda 39/2023: Proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento della presenza della NATO in Lettonia (enhanced Forward Presence);

    Scheda 46/2023: proroga della partecipazione di personale della polizia di Stato e della Guardia di finanza alla missione civile EUBAM Libia (European Union Border Assistance Mission);

    Scheda 47/2023: proroga della partecipazione di personale dei Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi;

    Scheda 6-bis/2023 prevede la partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina);

    Scheda 16-bis/2023 prevede la partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia);

    Scheda 21-bis/2023 prevede la partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger);

    Scheda 30-bis/2023 prevede la partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso.
(6-00037) «Fratoianni, Zanella».