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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 135 di venerdì 7 luglio 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ROBERTO GIACHETTI , Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 68, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sul tragico incendio alla RSA Casa per Coniugi di Milano.

PRESIDENTE. Colleghi, prima di cominciare la nostra seduta con l'ordine del giorno, interpretando i sentimenti dell'Assemblea e su incarico del Presidente della Camera sento la necessità e il bisogno di esprimere il nostro cordoglio e la nostra solidarietà per i fatti accaduti questa notte a Milano, dove, come sapete, una casa di riposo è stata colpita da un incendio. Ci sono già, purtroppo, sei morti e altre persone sono ferite anche in maniera importante, decine di feriti. Lo strazio per quello che è accaduto, per l'età delle persone, per la loro fragilità, non fa altro che acuire il dolore. Una testimonianza di solidarietà dovuta, innanzitutto, ai parenti e a chi, in questo momento, lotta per la vita. Quindi, da parte della Camera dei deputati e della Presidenza, l'assoluta vicinanza a chiunque, in questo momento, sta soffrendo per quello che è accaduto stanotte.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Chiarimenti in ordine alla realizzazione della diga foranea di Genova, alla luce di una recente pronuncia del giudice amministrativo e con riferimento all'avvio anticipato del cantiere rispetto alla conclusione della verifica di ottemperanza - n. 2-00149)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Ghio ed altri n. 2-00149 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Ghio se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente, intendo illustrarla.

Inizio dicendo che ci uniamo al cordoglio da lei espresso rispetto a quanto accaduto a Milano, a questa tragedia. Esprimiamo il nostro dolore e il cordoglio per le vittime e per i loro familiari.

La presentazione di questa interpellanza nasce da alcune preoccupazioni concrete sull'attuazione del progetto della diga foranea di Genova, che è una delle opere più importanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la prima in Italia, con un valore stimato in oltre 1 miliardo di euro. Si tratta di un'opera del programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa del porto di Genova, adottato dal commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10 a seguito del crollo del viadotto Polcevera, il cosiddetto Ponte Morandi, proposta dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Il progetto è inserito nel decreto-legge n. 77 del 2021 tra le dieci opere pubbliche di particolare complessità o rilevante impatto e per questo beneficia di semplificazioni procedurali. È, peraltro, un'opera che si inserisce in un quadro di grande evoluzione dello sviluppo delle infrastrutture e della logistica dell'area della Città metropolitana di Genova e il gruppo Partito Democratico, in più sedi, si è pronunciato, con favore, sullo sviluppo di queste infrastrutture tanto attese. Pensiamo al completamento del terzo valico, per citarne una tra le fondamentali, e alla stessa diga che permetterà un ulteriore sviluppo del porto, significativo non solo per la città di Genova ma per l'intera economia del lavoro ligure e per l'intero Paese.

La ragione dell'interpellanza è dettata dalla preoccupazione e dalla perplessità sulla gestione del percorso fino ad oggi, che, nel tempo, è incorso in diversi intoppi, non soltanto uno. Come dicevo, la nuova diga è un'infrastruttura strategica, perché permetterà di ospitare navi di ultima generazione, senza limitare gli accessi e gli accosti, contribuendo al polo logistico con il prolungamento della linea ad alta velocità del terzo valico fino al centro cittadino. Sarà lunga oltre un chilometro, sostituirà l'attuale, allargando da 200 a 800 metri l'accesso al bacino portuale di Genova Sampierdarena, permettendo così l'accesso in sicurezza anche alle navi di rilevanti dimensioni. La realizzazione dell'opera consentirà le manovre di navigazione delle moderne grandi navi porta contenitori in sicurezza, in particolare con riferimento all'accesso e all'uscita dalle aree portuali, all'accosto e al transito nel canale interno davanti ai terminali.

L'intervento è rientrato nella tipologia di opere sottoposte a procedura di VIA in sede statale e la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA/VAS, nel parere motivato di oltre un anno fa, del 28 marzo 2022, aveva allora espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale, subordinato all'ottemperanza di numerose condizioni ambientali per le quali era prescritto il termine di avvio e di conclusione della verifica di ottemperanza prima dell'avvio dei lavori di cantiere. In particolare, nel suddetto parere, si disponeva - leggo testualmente - che “relativamente alla VIncA (…) il progetto può essere approvato, subordinatamente all'ottemperanza delle condizioni ambientali riferite alla VIncA, di seguito riportate”. Si riportavano 9 misure ambientali. In particolare, la terza si riferiva alla rielaborazione e all'implementazione del modello geologico-geotecnico per le opportune verifiche.

In seguito a tale parere è stato avviato il procedimento per la verifica di ottemperanza. Poi sono trascorsi 2 mesi dalla discussione dell'interpellanza, quindi, al momento dell'avvio del cantiere e della posa della prima pietra, avvenuta in modo pubblico, coinvolgendo molte persone, il 4 maggio, non vi era ancora la chiarezza dell'esito del procedimento e, quindi, dell'approvazione o meno del progetto esecutivo. Quindi, pur in assenza delle necessarie verifiche di ottemperanza, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, regione Liguria e l'Autorità di sistema portuale hanno organizzato, lo scorso 4 maggio, una cerimonia di apertura dei cantieri, con la posa della prima pietra, in anticipo rispetto alle risultanze ufficiali della verifica di ottemperanza su un'opera così complessa.

Successivamente, di recente, da pochi giorni, è arrivato il VIA del Ministero dell'Ambiente con diverse raccomandazioni espresse. Questo è un fatto ormai superato, seppure è interessante conoscere le motivazioni di una tale anticipazione.

Però c'è un altro fatto che rimane in essere e che è parte dell'interpellanza: lo scorso 10 maggio, il TAR della Liguria ha dichiarato illegittima l'assegnazione dell'appalto integrato per i lavori di realizzazione della nuova diga foranea al consorzio PerGenova Breakwater, accogliendo il ricorso presentato dal consorzio Eteria, scartato nel corso del dialogo competitivo. Anche se la disciplina prevista per le opere finanziate con il PNRR consente di proseguire i lavori - lo sappiamo, trovando applicazione l'articolo 125 del codice del processo amministrativo, per cui l'annullamento dei lavori non comporta la caducazione del contratto già stipulato -, l'illegittimità dell'atto potrebbe avere un valore importante ai fini risarcitori; si potrebbe profilare, appunto, di valore milionario. Inoltre, se venisse evidenziata l'illegittimità della gara, potrebbe scattare anche una possibile accusa di danno erariale a carico del soggetto responsabile dell'attuazione.

Quindi, l'oggetto di questa interpellanza era ed è triplice: in primis - la ragione che, di fatto, poi, è superata nei tempi -, quali siano le motivazioni che hanno determinato la posa della prima pietra in anticipo rispetto alla conclusione della verifica di ottemperanza, quindi senza l'approvazione espressa del progetto esecutivo e anche quali saranno i costi effettivi dell'opera a seguito della progettazione esecutiva; poi - ancora attuale pienamente -, se il Ministro ritenga che le contestazioni sollevate dal TAR per l'assegnazione dell'appalto possano rappresentare, in generale, un rischio relativo all'effettiva capacità di realizzazione dell'opera e se ravveda, sulla base del riferimento normativo che ho richiamato in precedenza, un rischio concreto di richieste risarcitorie milionarie che possano mettere in difficoltà il soggetto responsabile dell'attuazione.

Queste nostre domande, Presidente - mi rivolgo, per suo tramite, al Governo -, nascono proprio dalla preoccupazione che la gestione che finora ha visto quest'opera - ripeto, la prima opera in Italia del PNRR -, in particolare da parte dei soggetti istituzionali deputati a seguire le procedure progettuali e di appalto, è stata caratterizzata da diversi stop and go, da molteplici intoppi e, quindi, sono dettate anche dalla preoccupazione di rispettare i tempi stringenti del cronoprogramma - stringenti per un'opera così importante -, ma funzionali anche alle scadenze del PNRR. Quindi, porgiamo queste domande, interpelliamo, consapevoli e convinti della rilevanza assoluta che quest'opera ha per il porto di Genova, per l'intero territorio e chiediamo risposte precise che ci confortino rispetto al buono e tempestivo esito del percorso.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante, ha facoltà di rispondere.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riferimento ai quesiti posti rappresento quanto segue.

In merito alle osservazioni sollevate dal TAR sulla presenza della componente qualitativa dell'offerta, evidenzio che la capacità dell'aggiudicatario consorzio PerGenova Breakwater di realizzare l'opera è stata accertata da un organo tecnico nominato ad hoc, ovvero un collegio di esperti indipendenti, le cui valutazioni si sono fondate su molteplici elementi, di cui l'aspetto meramente curriculare di lavori analoghi già svolti è soltanto una delle componenti della valutazione complessiva.

Le statuizioni del TAR Liguria non mettono in discussione la capacità realizzativa dell'opera da parte del consorzio, ma evidenziano, piuttosto, il difetto di un elemento formale e motivazionale commesso nella valutazione complessiva effettuata dal predetto organo tecnico.

Con riferimento al rischio di richieste risarcitorie, ricordo che si tratta di un giudizio non definitivo, sul quale sono in corso le necessarie valutazioni per il ricorso in appello da parte delle amministrazioni centrali e territoriali interessate e dell'Avvocatura dello Stato.

In tale stato di cose, si ritiene prematura ogni valutazione in ordine al rischio risarcitorio ed al danno erariale.

In merito alla posa della prima pietra, rappresento che i tempi estremamente stringenti per la realizzazione dell'opera richiedono di anticipare ogni attività e lavorazione autorizzata o autorizzabile in contemporanea rispetto alla conclusione del procedimento di verifica di ottemperanza alla VIA sull'intero progetto.

Di conseguenza, con ordine di servizio del 21 ottobre del 2022, a firma del responsabile unico del procedimento, è stato disposto l'avvio immediato della progettazione con accorpamento dei livelli di progettazione definitiva ed esecutiva e di tutte le attività prodromiche e connesse. A tal proposito, rappresento che, con propria determina n. 290 del 14 giugno del 2023 della Direzione generale valutazioni ambientali, il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha accertato che sono state ottemperate le condizioni ambientali previste dal decreto di compatibilità ambientale n. 45 del 4 maggio del 2022.

L'evento del 4 maggio scorso è consistito nell'avvio delle attività del campo prova n. 1, ubicato lungo l'impronta della nuova diga, con la posa in opera di uno strato di ghiaia sul fondale. Successivamente alla fase di esecuzione dei test, l'opera che costituisce il campo prova diventerà parte integrante per il tratto corrispondente.

Quanto al progetto esecutivo, tutta la documentazione è già stata consegnata dall'appaltatore. Sono in corso le attività istruttorie di verifica progettuale ai sensi dell'articolo 26 del codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016), che si concluderanno con il relativo report di verifica da parte del Raggruppamento Temporaneo d'Imprese (RTI) composto da ITS Controlli Tecnici e da Socotec Construction. Il 15 maggio scorso è stato emesso il report di verifica intermedio.

Pertanto, le attività di cantierizzazione - successive ed ulteriori rispetto ai campi di prova - interverranno solo a fronte della verifica, validazione ed approvazione del progetto esecutivo; attività queste che, in ragione dei tempi stringenti, potranno anche avvenire per stralci, assicurando così continuità alle lavorazioni.

In conclusione, evidenzio che, nel corso delle attività di verifica progettuale, viene analizzata tutta la documentazione, compresa quella concernente i profili economici dell'opera dettati dal computo metrico estimativo del progetto.

Il contratto stipulato con l'appaltatore - del valore complessivo di euro 843.014.370,17, oltre IVA - è un contratto interamente a corpo e si riferisce alla prestazione complessiva come eseguita e come dedotta dal contratto, salve le ipotesi di modifica e revisione prezzi, entrambe già previste espressamente dal contratto.

PRESIDENTE. La deputata Ghio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ringrazio il Sottosegretario per la risposta; ha sciolto alcuni dubbi. Del resto, essendo trascorso un po' di tempo dalla presentazione dell'interpellanza urgente, alcune indicazioni del Ministero, che mancavano al momento dell'avvio del cantiere, nel frattempo sono arrivate, come, appunto, le citate indicazioni del Ministero dell'Ambiente dell'ottemperanza delle condizioni ante operam che avevano condizionato il placet della valutazione di impatto ambientale sul progetto preliminare, anche se rimangono raccomandazioni importanti che credo sia doveroso monitorare in modo congiunto e sulle quali anche riferire.

È emerso con chiarezza che l'attività extra campi prova partirà soltanto in seguito all'approvazione del progetto esecutivo.

La preoccupazione è sempre legata al fatto che l'Autorità di sistema portuale ha annunciato la fine dei lavori per novembre 2026. Riteniamo che l'iter burrascoso che c'è stato fino ad oggi dal punto di vista gestionale richieda un monitoraggio costante, un'attenzione costante del Governo con le istituzioni del territorio e di queste con i territori.

Il cronoprogramma, come è stato detto nella risposta, è molto stretto e richiede che non ci siano ulteriori incidenti di percorso, come quelli che hanno caratterizzato la gestione fino ad oggi. Ricordiamo che la prima gara era andata deserta, poi c'era stata la nomina della commissione per procedere con la procedura negoziata senza gara, poi la scoperta dell'incompatibilità di uno dei commissari, che aveva in precedenza lavorato ad un progetto in cui era coinvolta pure un'azienda della cordata.

Infine, la nomina della nuova commissione, che si è pronunciata a ottobre scorso con l'aggiudicazione, e adesso, a maggio, la decisione del TAR come un fulmine a ciel sereno. Sono stati diversi episodi che, nel caso di un progetto così rilevante, hanno dato qualche colpo significativo alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l'opera più significativa del PNRR e dell'intero Paese. Così come ci sono ancora temi non completamente definiti che riguardano il territorio, come quello della collocazione dei cassoni necessari per la costruzione dell'infrastruttura. C'è il percorso aperto con l'amministrazione di Vado Ligure. Sono percorsi che devono trovare una definizione con una collocazione che non vada a caricare ulteriormente aree di città già compromesse e sulle quali i cittadini si sono espressi in modo forte e chiaro. Inoltre, c'è il tema della doverosa conciliazione con le attività che lavorano nelle aree interessate.

Sono tutti elementi che richiedono, credo, un rapporto costante del Governo con le istituzioni locali e un'interlocuzione costante e doverosa di queste con la città più di quanto sia accaduto fino ad oggi. Infine, e concludo, credo che un'infrastruttura così significativa e rilevante per lo sviluppo vada anche doverosamente collocata in un ragionamento strategico di sviluppo economico e di diversificazione dei modelli di sviluppo che devono conseguire per tutte le attività presenti nel porto di Genova, che dà lavoro a decine di migliaia di persone, che devono trarre il massimo vantaggio da questo percorso e devono massimizzarne le opportunità. Anche su questo credo che occorra una riflessione più precisa di contesto e di scenario, che deve coinvolgere tavoli di valenza nazionale e locale. È un po' lo spirito con cui è nato il PNRR che deve essere rispettato, quella definizione appropriata di Next Generation EU che ha l'obiettivo di produrre ricadute di futuro con le opere finanziate.

In conclusione, ringrazio per la risposta. Siamo certi che la nostra preoccupazione per il corretto svolgimento del percorso della prima opera italiana del PNRR sia anche del Governo, non soltanto nostra, e quindi torniamo a chiedere fortemente di monitorare, passo passo, il percorso con l'Autorità di sistema portuale, con il comune di Genova, con la regione Liguria, e di riferire in Parlamento su eventuali criticità in modo tempestivo.

(Iniziative di competenza per la salvaguardia e la valorizzazione del "Museo dello sbarco e Salerno Capitale" - n. 2-00171)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Lupi e Bicchielli n. 2-00171 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Bicchielli se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Sì, grazie, Presidente. Molto velocemente, in primo luogo mi permetta anche di unirci, come gruppo Noi Moderati, al cordoglio della Presidenza alle famiglie vittime dell'incendio di questa notte della casa di riposo Casa per Coniugi di Milano.

La nostra interpellanza urgente riguarda il Museo dello sbarco a Salerno. Il 9 settembre del 1943 a Salerno sbarcarono circa 200.000 alleati e la trasformarono nella prima città liberata, tant'è che Salerno - forse questo non è a conoscenza di tanti - è stata per molti mesi capitale d'Italia.

Il Museo dello sbarco di Salerno fu inaugurato nel 2012 dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, proprio in occasione del sessantanovesimo anniversario dello sbarco. Questo Museo non nasce dalla volontà dello Stato o degli enti locali, ma per volontà di un'associazione, l'ssociazione Parco della memoria della Campania, e soprattutto del professor Nicola Oddati, uno storico importante per i territori campani e quelli salernitani. Questo museo contiene più di 200 reperti storici di quello che successe in quei giorni nella città, degli scontri feroci che ci furono, ed è stato anche oggetto di scambi intermuseali, perché sono veramente pezzi unici. Tra l'altro, signor Presidente, lei che è anche un esperto del mondo della difesa sa che l'unico carro armato Sherman DD, che si considerava mai realizzato, invece fu trovato nelle acque di Salerno. Poi, da quel museo è stato spostato altrove proprio per una difficoltà a tenerlo in quegli edifici. Quindi è un museo che ha un valore non locale, cittadino, ma nemmeno nazionale, ha un valore mondiale - i visitatori arrivano da tutto il mondo a guardare i reperti del museo - e si sostiene interamente con il contributo volontario degli associati e con la vendita dei biglietti per gli ingressi. È un museo che versa quindi in condizioni economiche precarie, soprattutto dopo la crisi pandemica, e proprio tali difficoltà hanno portato anche ad avere il museo, se non chiuso, non sempre aperto. Nonostante la regione Campania abbia dato una struttura per ospitarne i beni, signor Presidente, il museo si trova in condizioni davvero complicate, perché questi privati, da soli, non ce la fanno. Sono andato il 25 aprile a visitarlo. Ho trovato l'esterno pieno di erbacce e c'era una serie di reperti che non si vedeva nemmeno. All'interno, a un certo punto, un pezzo di intonaco è caduto su una serie di reperti. La regione Campania e il comune di Salerno, invece di sostenere questa iniziativa lodevole, addirittura adesso hanno chiesto il pagamento immediato di circa 9.000 euro di fitti, che non è stato possibile per l'associazione pagare, e hanno intimato lo sfratto.

Quello che ci preoccupa è la messa in sicurezza di questi reperti. L'associazione e il professor Oddati si sono tutti resi disponibili a dare allo Stato, alle autorità locali e alle autorità comunali e regionali questi reperti, che fanno parte della nostra storia, ma vediamo che a loro interessa più incassare questi fitti, questi 9.000 euro, che occuparsi dei reperti che sono all'interno di questa struttura. Quindi chiediamo al Ministero della Cultura - ma crediamo che anche il Ministero della Difesa possa essere interessato - se sia a conoscenza dei fatti e, soprattutto, quali iniziative si vogliono prendere per evitare che questi reperti vengano abbandonati e dispersi, poiché comunque fanno parte della nostra storia.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Giorgio Silli, ha facoltà di rispondere.

GIORGIO SILLI, Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale.

Grazie, signor Presidente. Mi unisco anch'io al cordoglio per il gravissimo incidente occorso questa notte e anche al cordoglio dei familiari di Forlani, che credo sia doveroso da parte di tutti ricordare in quest'Aula.

Ringrazio per l'interpellanza l'onorevole Bicchielli e procedo con la risposta. L'onorevole interpellante espone le condizioni attuali del Museo dello sbarco e Salerno Capitale, chiedendo se e quali iniziative il Ministero intenda compiere per porre rimedio alla precarietà della situazione attuale. Viene riferito, infatti, che il museo, che si sostiene con i contributi volontari dei visitatori e con risorse proprie e degli associati dell'Associazione Parco della memoria della Campania, versa oggi in difficoltà economiche, a causa soprattutto della diminuzione delle presenze dovuta alle restrizioni del periodo della pandemia.

Nel mese di maggio 2023, la regione Campania avrebbe perfino intimato il pagamento della somma di denaro di circa 9.000 euro relativa ad affitti arretrati, giacché i reperti sono esposti già dal 2012 nel plesso dell'aula magna della regione Campania di via Generale Clark, a Salerno. Il museo, nato dalla volontà dell'Associazione Parco della Memoria, propone un percorso storico tra reperti esposti provenienti dalla collezione della medesima associazione. Lo stesso non rientra tra gli istituti della cultura di competenza del Ministero della Cultura.

Non di meno, il Ministero conosce il valore storico dei reperti e delle altre testimonianze conservate nel museo e ritiene fondamentale preservare la memoria degli eventi della Seconda guerra mondiale, di cui l'operazione Avalanche ha rappresentato un momento drammatico e decisivo. Tramandarne la conoscenza significa anche tramandare la storia d'Italia e l'importanza che ha rivestito nel XX secolo per le sorti dell'intero Occidente.

L'onorevole Bicchielli ricorda che Salerno è stata capitale - come anche Brindisi, ad esempio - ma questo fatto è sconosciuto ai più, all'opinione pubblica e sarebbe da ricordare e da tramandare, attraverso queste istituzioni e questi musei.

Compatibilmente con le possibilità organizzative e finanziarie a disposizione per gli istituti e luoghi della cultura non statali, il Ministero valuterà gli interventi che possono essere messi in campo per salvaguardare l'importante patrimonio conservato nel Museo dello Sbarco ed aprirà una concertazione.

PRESIDENTE. Il deputato Bicchielli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Ringrazio il Sottosegretario per la puntuale e preziosa risposta. Chiaramente, la nostra è una soddisfazione a termine, perché un museo così importante, come ha detto il Sottosegretario, nella sua risposta, oggi, non rientra tra i musei statali. Immaginiamo, invece che cos'è il museo dello Sbarco di Normandia. È assurdo che il nostro Paese non pensi di acquisire, come museo statale, un museo come quello dello Sbarco di Salerno.

Ovviamente, le condizioni di quel museo fanno un po' rabbia, pensando ai tanti bambini che vi arrivano, soprattutto dalle zone limitrofe, e che vanno a studiare che cosa è stata la Seconda guerra mondiale su reperti storici reali. La storia così, sicuramente, si tramanda meglio.

Vigileremo. Chiederemo di seguire direttamente, anche come deputati del collegio, la concertazione e inviteremo il Ministero della Difesa a unirsi.

Lo ribadisco, siamo soddisfatti della risposta, però vigileremo fino a quando questi reperti non saranno messi in sicurezza e diventeranno reperti di un museo che sia davvero nelle condizioni di essere visitato da tutto il mondo.

(Iniziative di competenza per scongiurare investimenti pubblici e garanzie da parte di SACE a sostegno di progetti legati all'estrazione di combustibili fossili - n. 2-00185)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Bonelli ed altri n. 2-00185 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Bonelli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

ANGELO BONELLI (AVS). Signor Presidente, anche il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra si associa al cordoglio per la morte di sei persone anziane nella Casa per Coniugi di Milano e rivolge una calorosa vicinanza alle famiglie delle vittime. Questa vicenda pone, però, ancora una volta, l'urgenza di mettere in sicurezza strutture pubbliche e private di questo tipo per quanto riguarda i sistemi di sicurezza antincendio.

Per quanto attiene all'interpellanza in oggetto, l'associazione ReCommon, associazione attiva nella difesa delle risorse naturali e dei diritti umani nel mondo, ha denunciato che la SACE, una società per azioni controllata dal Ministero dell'Economia e delle finanze, tra l'altro specializzata nel settore assicurativo e finanziario, starebbe garantendo un finanziamento di ben 500 milioni di dollari a una delle società più controverse dell'America Latina, la Petroperù. Questo denaro sarebbe destinato alla realizzazione del progetto della raffineria di Talara che Petroperù definisce importante, addirittura un'opera green, ma che, in realtà, avrà pesanti impatti ambientali e, soprattutto, servirà per processare il petrolio proveniente da quattro blocchi al largo della costa settentrionale e in piena Amazzonia.

Voglio ricordare quanto, oggi, le estrazioni petrolifere in Amazzonia siano non solo un danno drammatico per la biodiversità, ma un elemento che determina palesi e gravissime violazioni dei diritti umani delle comunità indigene, più volte denunciate dalle organizzazioni umanitarie mondiali. Tra l'altro, Petroperù ha ripreso le attività di estrazione, dopo essersi dedicata ultimamente alla fase di raffinazione.

Voglio segnalare, tra le altre questioni, che la SACE, più volte, si è trovata (e tuttora si trova, dal nostro punto di vista), in una situazione di palese conflitto di interessi, perché prima il presidente Giansante, che adesso non è più presidente della SACE, ma i membri del consiglio di amministrazione sono anche membri del consiglio di amministrazione dell'ENI, alcuni sono anche, tra l'altro, membri del consiglio di amministrazione di ISPRA, che, come sappiamo, è l'Istituto per la ricerca e la protezione ambientale nel nostro Paese, che non si lega molto con la tutela ambientale nei progetti che la SACE si finanzia.

Concludo, dicendo che la SACE non è nuova a questi aiuti corposi all'industria fossile: tra il 2016 e il 2022, ha concesso la ragguardevole cifra di 15,1 miliardi di euro di garanzie a progetti di petrolio e gas; tutto ciò, in violazione della Dichiarazione di Glasgow, sottoscritta dall'Italia, sulle foreste e sull'uso del suolo.

Quindi, chiedo al rappresentante del Governo quali provvedimenti intenda adottare per fare in modo che non sia concesso il finanziamento in oggetto ai progetti di Petroperù, perché questi avrebbero pesanti impatti sui territori e sulle comunità, e se non ritenga di adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare il nostro coinvolgimento in un progetto ad alto rischio socio-ambientale, il cui fallimento, tra l'altro, peserebbe sulle tasche degli italiani.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Giorgio Silli, ha facoltà di rispondere.

GIORGIO SILLI, Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale.

Grazie, Presidente. In riferimento all'interpellanza in esame, per quanto concerne l'asserito conflitto di interesse tra la carica di presidente SACE e di membro del CdA di ENI, si rappresenta che il dottor Filippo Giansante, a oggi, riveste solo la carica di presidente del consiglio di amministrazione di SACE, in quanto all'esito dell'assemblea ENI svolta lo scorso 10 maggio, nella quale è stato, tra l'altro, rinnovato il consiglio di amministrazione della società per il triennio 2023-2025, il dottor Giansante non è più membro del consiglio di amministrazione di ENI.

Peraltro, si evidenzia che il presidente di SACE non ha ruoli esecutivi, né svolge funzioni gestionali e che la società è dotata di adeguati presidi di governance e di un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi volti ad assicurare il corretto funzionamento e il buon andamento dell'impresa.

Relativamente all'attività di SACE nel campo energetico, già nel maggio 2021, SACE ha definito una policy climatica che prevede il divieto di supporto alle operazioni destinate alla produzione di energia da carbone e all'estrazione, produzione e trasporto di carbone termico, introducendo anche il divieto di supporto per operazioni nel settore estrattivo che prevedano l'utilizzo delle tecniche del flaring e del fracking.

Infine, per quanto concerne l'operazione relativa alla società Petroperù, in base alle informazioni ricevute da SACE, essa è in linea con la illustrata policy sui cambiamenti climatici. Infatti, come condizione per il perfezionamento dell'operazione, sarà prevista la nomina di un advisor indipendente che attesti la validità del piano di transizione energetica (ETP) o ne preveda eventuali modifiche, per una piena compliance con le regolamentazioni applicabili e per renderlo soddisfacente per SACE.

Al fine di monitorare il raggiungimento degli obiettivi di cui al predetto piano ETP, sarà anche previsto un monitoraggio annuale degli stessi. L'intervento è, inoltre, da inquadrarsi nell'operatività Push Strategy e il finanziamento sarà condizionato alla messa in opera, da parte di Petroperù, di un piano di transizione energetica ETP, allineato con il Sustainable Development Goal numero 7 delle Nazioni Unite (garantire accesso a un'energia economica, affidabile, sostenibile e moderna), con obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica nelle raffinerie, di maggior generazione di energia rinnovabile (solare, eolica e geotermica), cogenerazione (gas naturale), sfruttamento e raffinazione del litio e dei biocarburanti.

PRESIDENTE. Il deputato Bonelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

ANGELO BONELLI (AVS). Signor Presidente, assolutamente insoddisfatto ed estremamente preoccupato. Innanzitutto, faccio presente al Governo e anche alla Presidenza della Camera che, circa tre, quattro mesi fa, analoga richiesta sulla incompatibilità del presidente della SACE, il dottor Filippo Giansante, era stata posta, ma il Governo venne in quest'aula e non rispose a quella domanda. Oggi, sappiamo che il presidente Filippo Giansante non è più membro del consiglio di amministrazione di ENI ed oggi il Governo, una volta rimossa questa incompatibilità, viene e risponde. Trovo questa modalità - non per il rappresentante del Governo presente qui, oggi - assolutamente irriguardosa nei confronti di un parlamentare e di un gruppo parlamentare.

Per quanto riguarda il merito della questione, il Governo conferma che SACE darà 500 milioni di euro a Petroperù per un investimento devastante dal punto di vista ambientale. Faccio fatica, anzi non comprendo e sono assolutamente in totale disaccordo sostenere che questo intervento - trasformare il petrolio attraverso la raffineria di Talara, petrolio che proviene da estrazioni dalla foresta amazzonica dove vi è un grosso conflitto con le comunità indigene - possa essere sostenibile dal punto di vista ambientale. La questione è: il Governo italiano come può dare 500 milioni di euro dove si sta realizzando uno dei più grossi conflitti ambientali e sociali del pianeta? Francamente questo è inaccettabile dal nostro punto di vista, in quanto in violazione con gli obiettivi climatici. Non so come si possa sostenere che questa politica sia sostenibile, questa politica è, a mio avviso, di palese violazione dei diritti umani. Soldi - mezzo miliardo di euro, di risorse, ovviamente a garanzia degli italiani - che, ad esempio, potrebbero essere utilizzati nel nostro Paese per finanziare la piccola e media impresa che oggi si trova soffocata in termini di accesso al credito. Si ritiene, invece, di dover finanziare un'opera devastante per gli aspetti prima citati.

Questa vicenda per noi ovviamente non finisce qua, perché a questo punto riteniamo di dovere sottoporre all'attenzione degli organismi internazionali il comportamento del Governo italiano che finanzia opere che violano diritti umani, violano l'ambiente, la biodiversità e - punto molto fondamentale - accordi che la stessa Italia ha sottoscritto dal punto di vista ambientale e degli obiettivi climatici. In conclusione, signor Presidente, sono assolutamente insoddisfatto e preoccupato della risposta che il Governo ha dato su questa vicenda.

(Iniziative urgenti per prevenire e contrastare la diffusione presso gli istituti scolastici di comportamenti intimidatori e violenti, riconducibili ad organizzazioni di estrema destra - n. 2-00179)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Morassut e Casu n. 2-00179 (Vedi l'allegato A). Chiedo al deputato Morassut se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie Presidente, intendo illustrare l'interpellanza. Il 19 maggio ultimo scorso il rappresentante degli studenti del liceo classico “Augusto”, nel quartiere Appio Latino di Roma, ha subito un'aggressione da parte di militanti di estrema destra. Secondo le ricostruzioni fornite dal dirigente scolastico - quindi, attendibili e non faziose - e da più organi di stampa, il ragazzo, insieme ad altri compagni di classe, aveva aderito ad un'iniziativa dal titolo “Roma cura Roma” e stava ripulendo il muro della scuola da numerose locandine affisse. Tra queste locandine c'erano manifesti inneggianti al fascismo. A quel punto, è stato avvicinato da un gruppo di coetanei appartenenti all'organizzazione di estrema destra “Blocco Studentesco” e uno di loro, anch'egli studente del liceo classico “Augusto”, lo avrebbe prima schiaffeggiato più volte e poi minacciato. La dirigente scolastica del liceo si è schierata in prima linea per condannare fermamente il gesto ed ha diramato una circolare - quindi, un atto pubblico, ma anche con valore interno alla organizzazione e all'ordinamento della scuola - descrivendo in dettaglio i fatti. Poi, naturalmente, non si è fatta attendere anche la replica della Rete degli Studenti Medi di cui fa parte il rappresentante di istituto al liceo Augusto che ha, a sua volta, denunciato i fatti descrivendoli con dettaglio.

Non è il primo caso di aggressione di stampo neofascista che si verifica nella capitale, molti non trovano neanche l'onore, diciamo così, di una denuncia, di una dimensione pubblica, molti restano anonimi ma avvengono e non solo nella capitale, ma in tante parti del nostro Paese. Com'è noto, la procura di Firenze ha aperto un fascicolo, ipotizzando il reato di violenza privata aggravata, nei confronti dei sei esponenti di Azione Studentesca che nel lontano, ormai, 20 febbraio, hanno colpito con pugni e calci due studenti del liceo classico “Michelangiolo” di Firenze. Il Ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in riferimento a quanto accaduto la mattina di venerdì 19 maggio al liceo “Augusto” ha dichiarato alla stampa che: “Ogni violenza fisica e verbale è in contrasto con i principi di democrazia, libertà, rispetto della persona, che stanno a fondamento della nostra Costituzione e, pertanto, va duramente condannata da chiunque provenga”. In queste condivisibili dichiarazioni del Ministro tuttavia non si fa riferimento a quali sono stati i gruppi che si sono resi protagonisti delle aggressioni fisiche e verbali, gruppi che hanno una chiara provenienza e connotazione politica e si atteggiano nei metodi e nel lessico agli squadristi del Ventennio, cui si ispirano esplicitamente queste organizzazioni. Questi sono i fatti, la nostra interpellanza però ha un significato che va oltre il fatto specifico pur grave. Noi chiediamo una maggiore vigilanza, una maggiore attenzione, una maggiore presenza morale e fisica delle Istituzioni, a partire da chi rappresenta in questo momento il Governo della Repubblica, contro il clima incivile e di offesa al rispetto dei principi di libertà e di libera partecipazione alla vita civile delle scuole, in particolare negli istituti medi superiori che sono un momento decisivo per la formazione della coscienza civile dei nostri ragazzi. Non esageriamo nel sottolineare, nel segnalare il ripetersi di questi episodi. Certamente il nostro indice è puntato contro ogni forma di violenza e di intimidazione, ma non possiamo non prendere atto del moltiplicarsi di episodi che hanno per autori militanti di organizzazioni di estrema destra: questi sono fatti di cronaca, non sono segnalazioni faziose. L'intimidazione, la violenza fisica e il bullismo si mescolano in questi fatti e mi dispiace che il Ministro Valditara - lo voglio tornare a dire perché lo abbiamo detto più volte nelle settimane e nei mesi trascorsi - non abbia, pur dichiarando formalmente la sua contrarietà, la sua condanna verbale, però trovato mai il momento di riferire in Parlamento sui gravissimi fatti di Firenze limitandosi appunto a fare delle dichiarazioni. Noi con questa interpellanza chiediamo chiarezza, ma vogliamo anche dire, da questi banchi di opposizione, a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi, che vogliono sentirsi attivi e portare nella vita delle loro scuole qualunque idea professino purché civilmente, che noi saremo al loro fianco e non saremo mai assenti, non ci distrarremo rispetto al moltiplicarsi di questi atti.

Con questa iniziativa, con questa interpellanza chiediamo quindi quali misure urgenti e opportune si intendano avviare al fine di prevenire e contrastare la diffusione di questi comportamenti intimidatori e violenti nei confronti di studenti e presso gli istituti scolastici, in relazione agli episodi richiamati in premessa, riconducibili ad organizzazioni di estrema destra, quindi con chiaro perimetro politico, che si pongono fuori dai dettami della Costituzione italiana e della civile convivenza, che non può essere richiamata soltanto verbalmente ma deve essere difesa con atti concreti.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Giorgio Silli, ha facoltà di rispondere.

GIORGIO SILLI, Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale.

Grazie Presidente, rispondo con gli elementi forniti dal Ministero dell'Istruzione e del merito. Con riferimento all'aggressione subita da uno studente all'esterno del liceo classico “Augusto” di Roma, il Ministero dell'Istruzione e del merito ha acquisito, per il tramite dell'ufficio scolastico regionale per il Lazio, la relazione della dirigente scolastica del liceo, la quale, venuta a conoscenza dell'accaduto, ha provveduto ad avvisare la famiglia che si è recata a sporgere denuncia presso il competente commissariato.

Successivamente la stessa dirigente scolastica, con nota pubblicata sul sito del liceo, ha condannato il gesto violento e offensivo e ha convocato un consiglio d'istituto straordinario, all'esito del quale i presenti hanno concordato di potenziare gli interventi nelle classi attraverso i percorsi previsti nell'ambito dell'educazione civica e di sollecitare la sorveglianza da parte delle Forze dell'ordine negli orari di entrata e uscita da scuola.

Con riferimento, invece, agli eventi che hanno interessato il liceo classico Michelangiolo di Firenze, il Ministero dell'Interno ha comunicato che, allo stato, a seguito della segnalazione della locale autorità giudiziaria, i giovani, autori dell'aggressione, risultano indagati per i reati di percosse e lesioni aggravate. Ciò premesso, in merito ai fatti descritti, per quanto di competenza del Ministero dell'Istruzione e del merito, si rappresenta che lo stesso è impegnato da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e, più in generale, di ogni forma di violenza. Infatti, fermo restando il rispetto dell'autonoma programmazione dell'offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche, il Ministero cura le politiche a favore dei giovani e svolge funzioni di indirizzo e accompagnamento nella programmazione e attuazione delle iniziative di prevenzione e contrasto del disagio giovanile e del fenomeno del bullismo nelle scuole, favorendo il coinvolgimento e la partecipazione delle famiglie, sostenendo, inoltre, attività finalizzate alla realizzazione del Piano nazionale di educazione alla legalità. In particolare, in attuazione della legge del 29 maggio 2017, n. 71, sono state adottate le “Le linee di orientamento per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo”, aggiornate da ultimo nel 2021.

A seguito dell'entrata in vigore della citata legge n. 71 del 2017 e dell'emanazione delle suddette Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, è stato attuato un Piano nazionale di formazione dei docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

Il Ministero, inoltre, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione e psicologia dell'Università di Firenze, ha predisposto la piattaforma ELISA per dotare le scuole di strumenti per intervenire efficacemente sui temi del cyberbullismo e del bullismo con due azioni specifiche: un'area dichiarata alle scuole per il monitoraggio online del bullismo e cyberbullismo e una sezione dedicata ai docenti per la formazione attraverso moduli e-learning rivolti a docenti e dirigenti scolastici.

Ancora, la legge del 20 agosto 2019, n. 92, ha introdotto, in tutte le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, l'insegnamento trasversale dell'educazione civica come attività di insegnamento curricolare, che sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società.

Infine, si rappresenta che è all'esame del Parlamento un testo unificato, frutto della comune sensibilità di tutti i gruppi parlamentari in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e di misure rieducative dei minori. Il testo unificato modifica e integra la legge n. 71 del 2017, riportata poc'anzi, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, e ne estende la portata applicativa anche al fenomeno del bullismo. E' questo un ulteriore segnale di attenzione al tema da parte del Governo e del Parlamento che sarà presto chiamato anche ad esaminare altre proposte del Ministero dell'Istruzione e del merito sul tema del voto di comportamento.

Per concludere, il Ministero rassicura sul fatto che l'attenzione sul tema è massima, come dimostrano le stesse parole del Ministro Valditara, richiamate anche nel presente atto ispettivo, con le quali ha condannato ogni genere di condotta aggressiva e violenta da chiunque commessa. Chiunque.

PRESIDENTE. Il deputato Morassut ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non mi ritengo soddisfatto, anche se ringrazio il Sottosegretario Silli per essere presente, oggi, per rispondere anche ad interrogazioni che non riguardano il suo specifico campo di competenza.

Mi sarei aspettato che, oggi, fosse presente la Sottosegretaria Frassinetti. Probabilmente, devo ritenere che abbia preferito un weekend lungo. Questa è la mia ipotesi, non la mia affermazione specifica, ma devo ritenere che abbia preferito…

PRESIDENTE. Onorevole Morrassut, il Governo è rappresentato in Aula, al di là delle considerazioni sulla Sottosegretaria Frassinetti…

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Ma c'è un motivo per cui dico questo, Presidente. Non è soltanto per un attacco personale, ma perché, per la seconda volta, i responsabili del Ministero dell'Istruzione e del merito trovano l'occasione di eludere il confronto con il Parlamento su fatti specifici, ricordati nella mia interpellanza, che riguardano Firenze e che hanno riguardato Roma. Lo considero, lo consideriamo un fatto negativo, per questo non mi ritengo soddisfatto. Peraltro, nella risposta che è stata prodotta si elencano, si fa riferimento a tutta una serie di provvedimenti, anche di atti legislativi e di programmi, che risalgono ai Governi precedenti, che ci si impegna ad attuare - e, da un certo punto di vista, può essere apprezzabile - ma, per quanto riguarda la specificazione di questo Governo, non ho sentito - leggerò meglio il testo della risposta all'interpellanza - iniziative e provvedimenti specifici. Quindi, mi aspetto non soltanto che i responsabili di quel Ministero affrontino prima o poi il rapporto con il Parlamento, ma ci dicano quali nuovi programmi intendano introdurre; soprattutto, torno a sottolineare quanto detto nella fase di illustrazione dell'interpellanza, ossia che non vi sia una generica condanna, ma una condanna specifica della matrice politica di questi atti che fanno riferimento ad una pagina tragica della nostra storia, che è fuori dal dettato costituzionale e che, purtroppo, per i tempi che attraversiamo, sta assumendo una dimensione che va oltre il perimetro nazionale. L'Europa è investita da una serie di questi fatti che investono le giovani generazioni, quindi c'è un tema che va affrontato dalle massime istituzioni con grande allarme e con grande attenzione. Io non ho riscontrato questa attenzione: ho ascoltato generiche condanne, ho ascoltato nobili parole che però fanno riferimento a provvedimenti di Governi passati; non ho sentito, nessuno ha sentito, in questi mesi, nemmeno ora, una preoccupazione dei responsabili del Ministero, una preoccupazione specifica del Governo e questo non credo vada bene.

Quindi, mi dispiace se ho fatto un riferimento personale alla Sottosegretaria Frassinetti, non è stato offensivo, ma, pur se di venerdì, mi sarei aspettato che il Ministero, non avendo dato un segnale per Firenze, almeno lo avesse dato oggi. Quindi, non sono soddisfatto.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Organizzazione dei tempi di esame di progetti di legge e sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi riferita: al testo unificato 536-891-910-A - Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo; alla proposta di legge 418-A - Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale (Vedi l'allegato A).

Avverto, inoltre, che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, nella parte pomeridiana della seduta di martedì 11 luglio l'orario di conclusione delle votazioni sarà previsto per le ore 19, anziché per le ore 20, mentre l'inizio della seduta di mercoledì 12 luglio sarà previsto alle ore 9 invece che alle ore 9,30.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 10 luglio 2023 - Ore 10:

1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Delega al Governo per la riforma fiscale. (C. 1038-A​)

e dell'abbinata proposta di legge: MARATTIN e ENRICO COSTA. (C. 75​)

Relatori: GUSMEROLI e SALA.

2. Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge:

DORI e D'ORSO; PITTALIS ed altri; MASCHIO ed altri: Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. (C. 536​-891​-910-A​)

Relatori: DONDI e DORI, per la II Commissione; MATONE e CIANI, per la XII Commissione.

3. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

LUPI e ALESSANDRO COLUCCI: Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale. (C. 418-A​)

Relatrice: LATINI.

La seduta termina alle 10,30.