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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 13 settembre 2023

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Pdl n. 911 – Introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche

Discussione sulle linee generali: 7 ore.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti
Gruppi 5 ore e 2 minuti
Fratelli d'Italia 39 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 34 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 32 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 31 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 31 minuti
Misto: 30 minuti
  Minoranze Linguistiche 17 minuti
  +Europa 13 minuti

Pdl cost. n. 715-B – Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva

Discussione sulle linee generali: 10 ore.

Relatori 40 minuti
(complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 37 minuti
Gruppi 7 ore e 13 minuti
Fratelli d'Italia 52 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 50 minuti
Lega – Salvini premier 50 minuti
MoVimento 5 Stelle 49 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 48 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 47 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 46 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 46 minuti
Misto: 45 minuti
  Minoranze Linguistiche 26 minuti
  +Europa 19 minuti

Mozione n. 1-00080 – Iniziative in materia di sicurezza sul lavoro

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 12 minuti
Fratelli d'Italia 51 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 30 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 28 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 21 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 18 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 17 minuti
Misto: 16 minuti
  Minoranze Linguistiche 9 minuti
  +Europa 7 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Mozione n. 1-00177 – Iniziative a favore del comparto della scuola e del diritto allo studio

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 12 minuti
Fratelli d'Italia 51 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 30 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 28 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 21 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 18 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 17 minuti
Misto: 16 minuti
  Minoranze Linguistiche 9 minuti
  +Europa 7 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Mozione n. 1-00082 – Iniziative in materia di revisione della governance economica dell'Unione europea e delle relative politiche di bilancio

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 12 minuti
Fratelli d'Italia 51 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 30 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 28 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 21 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 18 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 17 minuti
Misto: 16 minuti
  Minoranze Linguistiche 9 minuti
  +Europa 7 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Doc. XXII, n. 9 – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince

Discussione sulle linee generali: 7 ore.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti
Gruppi 5 ore e 2 minuti
Fratelli d'Italia 39 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 34 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 32 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 31 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 31 minuti
Misto: 30 minuti
  Minoranze Linguistiche 17 minuti
  +Europa 13 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 13 settembre 2023.

  Albano, Ascani, Ascari, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Calderone, Calovini, Cappellacci, Carloni, Cattaneo, Cavandoli, Cecchetti, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Evi, Fassino, Fenu, Ferrante, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Pastorella, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Toni Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Serracchiani, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Ascari, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Calderone, Calovini, Cappellacci, Carloni, Cattaneo, Cavandoli, Cecchetti, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Evi, Fassino, Fenu, Ferrante, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Pastorella, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Toni Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Serracchiani, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 12 settembre 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   BARBAGALLO: «Istituzione di nuovi tribunali amministrativi regionali nelle sezioni staccate di Brescia, Salerno, Lecce, Reggio Calabria e Catania» (1394);

   TENERINI: «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e altre disposizioni recanti misure a favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche» (1395);

   LOIZZO ed altri: «Disposizioni per l'ampliamento delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale alle persone affette da tumore della mammella o con varianti patogeniche associate ad alto rischio di tumori» (1396);

   LAZZARINI ed altri: «Riconoscimento della sindrome da fatica cronica (CFS) quale malattia invalidante che dà diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria» (1397);

   CHERCHI: «Modifica dell'articolo 70 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e altre disposizioni concernenti l'abolizione del servizio di piazza con veicoli a trazione animale» (1398);

   MOLLICONE: «Istituzione dell'Ente nazionale del soccorso per la gestione delle emergenze nel territorio nazionale» (1399);

   BILLI: «Modifica all'articolo 1, comma 741, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, in materia di equiparazione del regime fiscale nell'applicazione dell'imposta municipale propria agli immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero» (1400);

   MORRONE ed altri: «Modifica all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detraibilità degli interessi passivi e degli oneri connessi a mutui contratti per l'acquisto degli immobili da adibire ad abitazione principale» (1401);

   MORGANTE ed altri: «Delega al Governo in materia di disciplina della realizzazione di parchi giochi accessibili per la fruizione da parte dei bambini con disabilità» (1402).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di legge d'iniziativa regionale.

  In data 12 settembre 2023 sono state presentate alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, le seguenti proposte di legge:

   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA: «Disposizioni in materia di accesso ai corsi universitari di area sanitaria» (1403);

   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO: «Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero» (1404).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge BOF ed altri: «Disposizioni per l'integrazione delle norme adottate in attuazione della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, mediante introduzione di un regime di deroga per la specie canis lupus»(1081) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Molinari.

  La proposta di legge CARETTA ed altri: «Riconoscimento della figura dell'agricoltore e dell'allevatore custodi dell'ambiente e del territorio e delega al Governo per la tutela e la promozione dell'attività da essi svolta» (1123) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Lancellotta.

  La proposta di legge PRETTO ed altri: «Modifica all'articolo 2 della legge 5 febbraio 1998, n. 22, in materia di esposizione delle bandiere delle regioni» (1147) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Molinari.

  La proposta di legge MORRONE ed altri: «Modifiche agli articoli 61 e 576 del codice penale in materia di circostanze aggravanti per reati commessi in danno di agenti della Polizia penitenziaria in servizio presso istituti di pena» (1167) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Molinari.

  La proposta di legge BOF ed altri: «Modifiche agli articoli 36 e 37 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in materia di accertamento della conformità edilizia» (1207) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Molinari.

Assegnazione di progetti di legge in sede consultiva alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.

  A seguito della costituzione della Commissione parlamentare per le questioni regionali, i seguenti progetti di legge, già assegnati alle sottoindicate Commissioni in sede referente, sono assegnati, in sede consultiva, anche alla suddetta Commissione parlamentare per le questioni regionali:

   progetti di legge assegnati in sede referente alla I Commissione (Affari costituzionali):

    atti Camera nn. 6, 7, 65, 69, 116, 117, 125, 176, 178, 254, 255, 272, 277, 278, 302, 304, 308, 340, 341, 349, 350, 351, 353, 369, 392, 393, 398, 415, 440, 496, 580, 600, 629, 667, 727, 773, 775, 782, 821, 875, 941, 971, 976, 978, 995, 1006, 1024, 1025, 1051, 1087, 1090, 1147, 1165, 1168, 1172, 1173, 1174, 1175, 1241, 1296 e 1306;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla II Commissione (Giustizia):

    atti Camera nn. 12, 24, 30, 62, 158, 183, 246, 258, 262, 279, 293, 316, 330, 345, 360, 380, 381, 401, 410, 439, 447, 466, 468, 474, 518, 522, 553, 562, 576, 587, 603, 636, 638, 642, 702, 728, 766, 803, 823, 841, 894, 935, 1004, 1022, 1037, 1109, 1119, 1166, 1213, 1245, 1278, 1294 e 1297;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla III Commissione (Affari esteri):

    atti Camera nn. 356 e 676;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla IV Commissione (Difesa):

    atto Camera n. 861;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla V Commissione (Bilancio):

    atti Camera nn. 280, 477, 509, 633, 699, 828 e 1059;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla VI Commissione (Finanze):

    atti Camera nn. 92, 93, 94, 120, 138, 139, 174, 209, 220, 343, 359, 370, 371, 378, 383, 427, 428, 445, 500, 538, 649, 677, 679, 680, 681, 793, 794, 981, 1008, 1043, 1083 e 1234;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla VII Commissione (Cultura):

    atti Camera nn. 40, 68, 160, 164, 190, 247, 261, 275, 299, 319, 321, 363, 366, 373, 390, 407, 418, 460, 461, 462, 463, 464, 480, 495, 505, 520, 525, 534, 563, 571, 586, 588, 592, 593, 630, 639, 678, 683, 708, 740, 758, 764, 774, 799, 807, 825, 835, 836, 854, 868, 882, 897, 933, 947, 957, 970, 980, 988, 989, 990, 1003, 1007, 1009, 1044, 1045, 1047, 1054, 1055, 1057, 1063, 1070, 1073, 1100, 1102, 1111, 1141, 1215 e 1295;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla VIII Commissione (Ambiente):

    atti Camera nn. 82, 83, 98, 130, 168, 171, 192, 219, 282, 283, 364, 365, 382, 394, 400, 419, 420, 449, 456, 487, 489, 492, 535, 548, 551, 583, 589, 635, 647, 693, 724, 739, 858, 901, 942, 963, 1018, 1020, 1021, 1028, 1056, 1080, 1082, 1117, 1121, 1129, 1133, 1206, 1207 e 1235;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla IX Commissione (Trasporti):

    atti Camera nn. 41, 195, 273, 578, 612, 634, 688, 703, 731, 805, 822, 874, 926 e 1230;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla X Commissione (Attività produttive):

    atti Camera nn. 64, 134, 197, 198, 199, 328, 362, 367, 469, 597, 619, 621, 670, 675, 689, 900, 937, 997, 1027, 1148, 1205, 1269 e 1341;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla XI Commissione (Lavoro):

    atti Camera nn. 153, 202, 375, 408, 454, 506, 510, 590, 657, 762, 786, 844, 917, 925, 1098, 1104, 1128, 1145, 1161 e 1249;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla XII Commissione (Affari sociali):

    atti Camera nn. 3, 31, 35, 42, 43, 44, 45, 46, 50, 51, 52, 53, 66, 67, 72, 104, 111, 112, 113, 131, 133, 151, 159, 205, 213, 218, 222, 250, 263, 274, 301, 307, 320, 324, 344, 346, 430, 433, 443, 465, 481, 501, 502, 503, 504, 511, 512, 513, 521, 540, 555, 581, 614, 641, 646, 662, 741, 756, 763, 765, 790, 791, 798, 811, 813, 814, 819, 827, 833, 839, 845, 846, 862, 884, 898, 928, 932, 946, 948, 954, 972, 984, 998, 1019, 1034, 1049, 1071, 1078, 1085, 1113, 1125, 1132, 1140, 1163, 1171, 1191, 1198, 1228, 1262 e 1305;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla XIII Commissione (Agricoltura):

    atti Camera nn. 27, 47, 48, 49, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 109, 136, 161, 165, 167, 170, 329, 389, 539, 565, 568, 584, 608, 616, 620, 627, 701, 706, 707, 747, 752, 754, 788, 804, 830, 851, 856, 934, 992, 1002, 1029, 1081, 1106, 1123, 1242, 1244, 1251 e 1304;

   progetti di legge assegnati in sede referente alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

    atto Camera n. 1342;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia):

    atti Camera nn. 315, 569 e 1373;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e III (Affari esteri):

    atti Camera nn. 354, 742 e 808;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VII (Cultura):

    atto Camera n. 734;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro):

    atti Camera nn. 248 e 1052;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite II (Giustizia) e IX (Trasporti):

    atto Camera n. 259;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali):

    atti Camera nn. 87, 90, 251, 313 e 949;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII (Ambiente):

    atto Camera n. 940;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VI (Finanze) e VII (Cultura):

    atto Camera n. 1185;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VI (Finanze) e XI (Lavoro):

    atto Camera n. 281;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VII (Cultura) e VIII (Ambiente):

    atti Camera nn. 81 e 494;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VII (Cultura) e IX (Trasporti):

    atto Camera n. 442;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VII (Cultura) e XI (Lavoro):

    atto Camera n. 357;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VII (Cultura) e XII (Affari sociali):

    atti Camera nn. 444, 476, 1143 e 1192;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):

    atti Camera nn. 397, 436, 615 e 618;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e XII (Affari sociali):

    atti Camera nn. 154, 488 e 1160;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e XIII (Agricoltura):

    atti Camera nn. 531, 783, 1130 e 1138;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite IX (Trasporti) e X (Attività produttive):

    atto Camera n. 579;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite X (Attività produttive) e XI (Lavoro):

    atto Camera n. 714;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali):

    atti Camera nn. 850 e 1142;

   progetti di legge assegnati in sede referente alle Commissioni riunite XII (Affari sociali) e XIII (Agricoltura):

    atti Camera nn. 611, 746 e 1324.

Assegnazione di proposte di inchiesta parlamentare in sede consultiva alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.

  A seguito della costituzione della Commissione parlamentare per le questioni regionali, le seguenti proposte di inchiesta parlamentare, già assegnate alle sottoindicate Commissioni in sede referente, sono assegnate, in sede consultiva, anche alla suddetta Commissione parlamentare per le questioni regionali:

   proposte di inchiesta parlamentare assegnate in sede referente alla I Commissione (Affari costituzionali):

    DOC. XXII, n. 25;

   proposte di inchiesta parlamentare assegnate in sede referente alla VIII Commissione (Ambiente):

    DOC. XXII, n. 31;

   proposte di inchiesta parlamentare assegnate in sede referente alla XII Commissione (Affari sociali):

    DOC. XXII, n. 1;

   proposte di inchiesta parlamentare assegnate in sede referente alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII (Ambiente):

    DOC. XXII, n. 13.

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 13 settembre 2023, ha trasmesso il parere reso dalla Conferenza Stato-regioni, nella seduta del 6 settembre 2023, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 luglio 2023, n. 98, recante misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento (atto Senato n. 826, atto Camera n. 1364).

  Questo parere è trasmesso alla XI Commissione (Lavoro).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 12 settembre 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il codice doganale dell'Unione e l'Autorità doganale dell'Unione europea e abroga il regolamento (UE) n. 952/2013 (COM(2023) 258 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);

   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 96/53/CE del Consiglio, che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale (COM(2023) 445 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 445 final – Annex) e dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto (SWD(2023) 446 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 13 settembre 2023;

   Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Trentaquattresima relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea e sulla lotta contro la frode (2022) (COM(2023) 464 final), corredata dai relativi allegati (COM(2023) 464 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze);

   Raccomandazione di decisione del Consiglio che approva la conclusione, da parte della Commissione europea, dell'accordo tra la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) e l'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana (KEDO) (COM(2023) 521 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 521 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla valutazione dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea e del regolamento (UE) 2018/1139 recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile, che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (COM(2023) 524 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 12 settembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con le predette comunicazioni, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un quadro per l'accesso ai dati finanziari e che modifica i regolamenti (UE) n. 1093/2010, (UE) n. 1094/2010, (UE) n. 1095/2010 e (UE) 2022/2554 (COM(2023) 360 final);

   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi di pagamento e ai servizi di moneta elettronica nel mercato interno, che modifica la direttiva 98/26/CE e abroga le direttive (UE) 2015/2366 e 2009/110/CE (COM(2023) 366 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi di pagamento nel mercato interno e che modifica il regolamento (UE) n. 1093/2010 (COM(2023) 367 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti – Conti annuali consolidati dell'Unione per l'esercizio 2022 (COM(2023) 391 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti – Conti annuali del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2022 (COM(2023) 392 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche, nonché agli alimenti e ai mangimi da esse derivati, e che modifica il regolamento (UE) 2017/625 (COM(2023) 411 final);

   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul monitoraggio del suolo e la resilienza (normativa sul monitoraggio del suolo) (COM(2023) 416 final);

  Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1024/2012 e (UE) 2018/1724 per quanto riguarda l'uso del sistema di informazione del mercato interno e dello sportello digitale unico ai fini di determinati requisiti stabiliti dalla direttiva (UE) .../... del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle associazioni transfrontaliere europee (COM(2023) 515 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: S. 791 – RENDICONTO GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE DELLO STATO PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2022 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1343)

A.C. 1343 – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Immagine prelevata dal resoconto

A.C. 1343 – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Immagine prelevata dal resoconto

A.C. 1343 – Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 1343 – Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 1343 – Articolo 5

ARTICOLO 5 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 1343 – Articolo 6

ARTICOLO 6 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 1343 – Articolo 7

ARTICOLO 7 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 1343 – Allegato n. 1

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DISEGNO DI LEGGE: S. 792 – DISPOSIZIONI PER L'ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2023 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1344)

A.C. 1344 – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

Sugli emendamenti contenuti nel fascicolo.

A.C. 1344 – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO E ANNESSE TABELLE

Art. 1.

  1. Nello stato di previsione dell'entrata e negli stati di previsione dei Ministeri, approvati con la legge 29 dicembre 2022, n. 197, sono introdotte, per l'anno finanziario 2023, le variazioni di cui alle annesse tabelle.

LE TABELLE RECANTI LE VARIAZIONI ALLO STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA E AGLI STATI DI PREVISIONE DELLA SPESA, CON GLI ANNESSI ALLEGATI ED ELENCHI, SONO STATE APPROVATE NEL TESTO PROPOSTO DAL GOVERNO: PER TALE TESTO, SI RINVIA ALLO STAMPATO A.C. 1344

PROPOSTE EMENDATIVE

EMENDAMENTO SEGNALATO
PER LA VOTAZIONE

TAB. 2.

  Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 23 – Fondi da ripartire, programma 23.1 – Fondi da assegnare, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: -80.000.000;

    CS: -80.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione 1 – Politiche per il lavoro, programma 1.7 – Prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: +80.000.000;

    CS: +80.000.000.
Tab.2.2. (ex Tab.2.3.) Grimaldi, Mari.

EMENDAMENTI NON SEGNALATI
PER LA VOTAZIONE

TAB. 2.

  Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 23 – Fondi da ripartire, programma 23.1 – Fondi da assegnare, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: -80.000.000;

    CS: -80.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione 1 – Politiche per il lavoro, programma 1.4 – Contrasto al lavoro nero e irregolare, prevenzione e osservanza delle norme di legislazione sociale e del lavoro, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: +80.000.000;

    CS: +80.000.000.
Tab.2.1. (ex Tab.2.1.) Grimaldi, Mari.

  Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 23 – Fondi da ripartire, programma 23.1 – Fondi da assegnare, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: -30.000.000;

    CS: -30.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione 1 – Politiche per il lavoro, programma 1.4 – Contrasto al lavoro nero e irregolare, prevenzione e osservanza delle norme di legislazione sociale e del lavoro, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: +30.000.000;

    CS: +30.000.000.
Tab.2.3. (ex Tab.2.2.) Grimaldi, Mari.

  Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 23 – Fondi da ripartire, programma 23.1 – Fondi da assegnare, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: -30.000.000;

    CS: -30.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione 1 – Politiche per il lavoro, programma 1.7 – Prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: +30.000.000;

    CS: +30.000.000.
Tab.2.4. (ex Tab.2.4.) Grimaldi, Mari.

  Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 23 – Fondi da ripartire, programma 23.1 – Fondi da assegnare, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: -30.000.000;

    CS: -30.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, missione 5 – Energia e diversificazione delle fonti energetiche, programma 5.2 – Promozione dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e regolamentazione del mercato energetico, apportare le seguenti variazioni:

   2023:

    CP: + 30.000.000;

    CS: + 30.000.000.
Tab.2.5. (ex Tab.2.5.) Bonelli, Grimaldi.

A.C. 1344 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    le proposte di variazioni ai residui avanzate con il disegno di legge di assestamento nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica pongono in evidenza come riguardo la missione 1 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente – Programma 1.9 – Prevenzione e risanamento del danno ambientale e bonifiche, per l'Azione Accertamento e risarcimento in materia di danno ambientale, risultano variazioni pari a 969 euro rispetto alla già esigua previsione iniziale per l'anno 2023, pari a 94.843 euro;

    il 31 agosto scorso nel cortile di un'abitazione del Comune di San Benedetto dei Marsi veniva uccisa con un colpo di carabina Amarena, un orso marsicano femmina, conosciuta tra le comunità locali e il pubblico per le sue visite nei centri abitati dell'Abruzzo, la più prolifica tra gli esemplari del Parco Nazionale d'Abruzzo;

    l'uccisione dell'orsa oltre a rappresentare un crimine di natura gravissimo e ingiustificabile è un evento che potrebbe mettere a rischio gli sforzi per la conservazione dell'orso bruno marsicano, una specie estremamente rara in Europa e per questo, oltre alle responsabilità di natura penale, va accertato il danno ambientale determinato dal responsabile,

impegna il Governo

anche al fine di preservare e sostenere la Finanza pubblica ad esercitare l'azione di danno ambientale ai sensi dell'articolo 300, comma 2 lettera a) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale», nei confronti del responsabile dell'uccisione dell'orsa Amarena.
9/1344/1. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Grimaldi, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque a metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    per quanto riguarda la missione Tutela della salute, complessivamente, in termini di competenza, si sono registrati incrementi per 170,95 milioni di euro imputabili per 74 milioni a variazioni in dipendenza da atti amministrativi e per 96,95 milioni a variazione proposte con l'assestamento. Tali variazioni sono ascrivibili prevalentemente (+160 milioni) agli incrementi del programma «Programmazione del SSN per l'erogazione dei LEA» (20.3) per le somme registrate in aumento al cap. 4391 Rimborso per spese di assistenza sanitaria all'estero, sia in dipendenza di atti amministrativi (60 milioni), sia con variazioni proposte con il disegno di legge in esame (100 milioni);

    si tratta di importi del tutto inidonei ad affrontare le fragilità ed i limiti del Servizio sanitario nazionale evidenziati dalla pandemia da COVID-19 e derivati soprattutto dal suo depotenziamento e sottofinanziamento, dallo spazio lasciato alla sanità privata e dall'indebolimento della medicina territoriale che aveva informato negli anni '70 la fisionomia della sua istituzione;

    un'ottima fonte di nuove risorse finanziarie da destinare a politiche sanitarie è rappresentata dalla lotta al narco-traffico;

    secondo la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo negli ultimi decenni in Italia, sotto il profilo macro-economico il narcotraffico è stato il più rilevante ed efficace moltiplicatore di ricchezza, creando in pochi anni enormi accumulazioni patrimoniali che nessuna attività economica è stata in grado di produrre. Una ricchezza illecita che, inevitabilmente, è rifluita sul mercato finanziario ed economico legale, alterandone le regole essenziali e, fra queste, la più importante che è quella che, in un sistema liberal-democratico, assicura giustizia, equità e progresso sociale ossia la parità di partenza fra i diversi operatori economici;

    le suddette considerazioni sono contenute in un parere favorevole inviato dai Procuratori Francesco Curcio e Franco Roberti alle Commissioni giustizia e affari sociali della Camera dei deputati nell'ambito di un'indagine conoscitiva relativa alle proposte di legge per la legalizzazione della cannabis esaminate nel corso della XVII legislatura, purché questa avvenga in regime di monopolio statale e scongiuri il consumo associato. Questo perché secondo gli stessi le mafie nazionali e internazionali godono di una posizione di sostanziale monopolio nella gestione dei traffici di stupefacenti, ivi compresa quella della cannabis la cui crescente domanda avrebbe trovato una pronta risposta, nella straordinaria e nuova produzione afgana, che ha consentito loro di disporre negli ultimi venticinque anni in Italia di un patrimonio «ripulito» attivo sui mercati finanziari, immobiliari e mobiliari, pari a circa 400 miliardi di euro, un ammontare che sulla base dei dati forniti dalle Nazioni unite, si incrementa ogni anno di 20 miliardi di euro;

    un'analisi completa della convenienza economica della legalizzazione della cannabis per una collettività richiederebbe la valutazione di almeno tre fattori: il primo riguarda gli introiti per l'erario derivanti dall'emersione del mercato «nero» e, quindi, dalle tasse sulla produzione e il consumo di cannabis; il secondo, le eventuali minori spese per il contrasto alla produzione e spaccio di cannabis;

    il terzo, la maggiore spesa sanitaria e i costi sociali che deriverebbero dalla rinuncia all'azione di contrasto e dal rischio di un ampliamento del mercato della cannabis;

    numerosi studi dimostrano che una possibile legalizzazione della cannabis connessa alla previsione di un modello di monopolio simile a quello di cui alla legge n. 907 del 1942 attualmente in vigore per le sigarette, oltre all'immediata sottrazione del suo mercato e dei suoi introiti alla criminalità organizzata, genererebbe un gettito erariale annuo di oltre 3 miliardi di euro, considerando che, con una regolamentazione analoga a quella dei tabacchi lavorati circa i tre quarti del prezzo di vendita dei prodotti sarebbero costituiti da componenti di natura fiscale. Dunque nuove ed importanti risorse per lo Stato da poter destinare ad interventi e politiche per la sanità ed il SSN;

    in Europa fatta eccezione per alcuni Paesi più repressivi nei confronti di chi consuma o vende cannabis come Regno Unito, Francia una delle nazioni europee che prevede le sanzioni più dure, insieme a Svezia, Finlandia, Ungheria, Estonia, Grecia e Cipro, vi sono Paesi dove, invece, la legalizzazione della cannabis procede a passo spedito come la Germania, la Spagna, il Portogallo, il Lussemburgo e Malta, dove oramai sono praticamente autorizzati il consumo e la produzione di cannabis a scopo ricreativo, o i Paesi Bassi, paese europeo più tollerante per eccellenza, ove al fine di tutelare la salute dei consumatori, ne sono consentiti l'uso e la vendita (fino a 5 grammi);

    al di fuori delle frontiere europee il primo paese al mondo a legalizzare la cannabis è stato l'Uruguay ove tra alti e bassi ormai da nove anni sono state regolamentate sia la coltivazione che la vendita, diventando a tutti gli effetti un monopolio di Stato. Successivamente sono diversi i paesi nel mondo che, in maniera più o meno ampia, hanno legalizzato l'uso della marijuana a scopo terapeutico e ricreativo come il Canada, il Cile, l'Argentina, la Giamaica, 19 stati USA e perfino la Corea del Nord dove la cannabis non sarebbe considerata una droga;

    la Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti ha votato nel 2020 per rimuovere la cannabis dall'elenco IV della Convenzione unica sugli stupefacenti, dove era stata classificata insieme agli oppioidi e all'eroina,

impegna il Governo

nel quadro complessivo delle esigenze di finanza pubblica, a valutare di introdurre nella prossima manovra finanziaria un regime di monopolio per la vendita della cannabis al fine di destinare il maggior gettito a politiche ed interventi per aumentare la qualità e la sicurezza del Servizio sanitario nazionale.
9/1344/2. Grimaldi, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque a metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    le proposte di variazioni ai residui avanzate con il disegno di legge di assestamento nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica pongono in evidenza come riguardo la missione 5 – Energia e diversificazione delle fonti energetiche Programma 5.2 – promozione dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e regolamentazione del mercato energetico, per l'Azione Interventi per il contrasto ai cambiamenti climatici, risultano variazioni pari a 17.945.108 euro rispetto alla già esigua previsione iniziale per l'anno 2023, pari a 9.371.778 euro;

    l'ultimo rapporto pubblicato a fine marzo dagli scienziati dell'IPCC (il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici), indica chiaramente come non ci sia più tempo da perdere per fronteggiare l'emergenza climatica. Il surriscaldamento del pianeta, con un aumento della temperatura media globale di 1.1° C rispetto all'era preindustriale (1850-1900), sta già avendo impatti diffusi e disastrosi che colpiscono la vita di milioni di persone in tutto il mondo, con l'aumento di ondate di calore, siccità e inondazioni che stanno già superando il livello di guardia;

    siccità, eventi pluviometrici estremi, ondate di calore, scioglimenti dei ghiacciai, perdita di biodiversità sono tutti fenomeni connessi e correlati con la crisi climatica in atto, dovuta in massima parte all'innalzamento delle temperature del pianeta, che la scienza dei cambiamenti climatici è concorde nel ritenere dovuto in massima parte all'aumento delle emissioni di CO2 indotta dall'attività umana, ossia dalla combustione di petrolio, carbone e gas;

    gli eventi siccitosi che hanno colpito il nostro paese nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023 con conseguenze devastanti per l'agricoltura, l'ambiente e la popolazione, ai quali si alternano eventi pluviometrici estremi come quelli di maggio 2023 in Emilia-Romagna o come le eccezionali grandinate che hanno colpito il Trentino e il Veneto, sono eventi meteorologici estremi sempre più frequenti da inquadrarsi nella più epocale crisi climatica in atto, per la quale appare quanto mai necessario intervenire con adeguate risorse per interventi ad azioni di mitigazione e adattamento,

impegna il Governo

nella prossima legge di stabilità a prevedere cospicue risorse per finanziare gli interventi per il contrasto ai cambiamenti climatici e più in generale tutte quelle azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 come:

   1. sviluppo di una mobilità equa, inclusiva e sostenibile attraverso l'incremento di soluzioni di mobilità collettiva e condivisa con l'obiettivo di raggiungere i 9 km per milione di abitanti di reti metropolitane, i 20 km per milione di abitanti di reti ferroviarie suburbane e di 10 km per milione di abitanti di reti tramviarie;

   2. introduzione del biglietto climatico sull'intero territorio urbano e regionale del paese fino al 2035 al costo di 9 euro mese;

   3. transizione verso un sistema alimentare sostenibile perseguendo gli obiettivi di riduzione dell'uso e del rischio dei pesticidi di sintesi del 50 per cento e destinando almeno il 25 per cento della superficie agricola all'agricoltura biologica, promuovendo un'agricoltura e una zootecnia più sostenibili che porti al superamento degli allevamenti intensivi secondo la strategia europea «Farm to Fork»;

   4. azzeramento del consumo di suolo e rigenerazione dei suoli degradati anche nelle aree urbane con aumento del verde urbano e recupero delle funzioni eco-sistemiche attraverso interventi di rinaturalizzazione e miglioramento della permeabilità.
9/1344/3. Bonelli, Zanella, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque a metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    gli ultimi fatti di violenza avvenuti a Palermo e a Caivano, e le giovani età dei loro protagonisti, evidenziano quanto sia radicata l'educazione sessista nel nostro Paese. Un'educazione che rimanda un modello di donna oggetto, con stereotipi di genere radicati, che legittimano le violenze negando che siano tali, biasimando la vittima e i suoi comportamenti e non gli stupratori. C'è un cambiamento culturale da promuovere. Per concretizzarlo non servono solo leggi penali, ma serve soprattutto un investimento economico serio, che investa nell'autonomia della donna, nell'educazione al rispetto e nell'abbattimento degli stereotipi;

    un ruolo fondamentale è sicuramente quello delle scuole, dove però i progetti di educazione all'affettività, educazione di genere ed educazione alla sessualità sono troppo spesso sporadici e non strutturali, legati alla buona volontà dei dirigenti o degli insegnanti o alla disponibilità di risorse spot;

    parte essenziale di questo insegnamento è la valorizzazione del fondamentale contributo che le donne hanno dato alla civilizzazione delle società, all'avanzamento del diritto e dei diritti, al miglioramento delle condizioni di vita della società. Fornire un altro modo di guardare alle donne è il primo passo per eliminare gli stereotipi negativi. Nella società attuale, gli stereotipi maschili e femminili invadono il quotidiano nell'ambito sia privato che pubblico. Se in alcuni casi nell'ambito privato viene svilito il ruolo della donna ed esasperato quello dell'uomo, la scuola ha il dovere di fornire gli strumenti per una lettura paritaria del genere. Se il sistema mediatico fornisce una rappresentazione basata solo sulla mercificazione del corpo femminile, la scuola ha il dovere di ristabilire un equilibrio dell'immagine della donna. I giovani, purtroppo, si abituano a una visione inflessibile dei ruoli sessuali e in questo modo l'identità di genere che sfugge a questa visione viene fortemente stigmatizzata;

    bisogna poi investire maggiormente sulla prevenzione della dispersione scolastica e sul potenziamento della scolarizzazione;

    in Italia, le disuguaglianze territoriali si configurano come un filo rosso in negativo che attraversa le diverse dimensioni della povertà educativa. Guardando in dettaglio i dati sulla dispersione «implicita» al termine del ciclo scolastico della scuola superiore, che a livello nazionale si attesta al 9,7 per cento, emerge infatti una forte disparità geografica. Nelle regioni meridionali, nonostante una riduzione consistente avvenuta nell'ultimo anno in particolare in Puglia (-4,3 per cento) e in Calabria (-3,8 per cento), permangono percentuali di 'dispersi' alla fine del percorso di istruzione più elevate rispetto alla media nazionale, con una punta del 19,8 per cento in Campania. Se guardiamo poi alle competenze nelle singole materie, in Campania, Calabria e Sicilia più del 60 per cento degli studenti non raggiungono il livello base delle competenze in italiano, mentre quelle in matematica sono disattese dal 70 per cento degli studenti in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna;

    nel caso della dispersione esplicita, l'abbandono scolastico nella maggior parte delle regioni del sud va ben oltre la media nazionale (12,7 per cento), con le punte di Sicilia (21,1 per cento) e Puglia (17,6 per cento), e valori decisamente più alti rispetto a Centro e Nord anche in Campania (16,4 per cento) e Calabria (14 per cento). Anche prendendo in esame la percentuale dei NEET, che in Italia è del 23,1 per cento, in regioni come Sicilia, Campania, Calabria e Puglia i 15-29enni nel limbo hanno addirittura superato i coetanei che lavorano (3 giovani NEET ogni 2 giovani occupati);

    in primis si evidenza la necessità di garantire un'educazione di qualità a partire dalla prima infanzia poiché l'avvio precoce del percorso di formazione costituisce un fattore di contrasto della dispersione scolastica. In quest'ottica è necessario rendere obbligatorio il ciclo di istruzione a partire dalla scuola dell'infanzia e sino al compimento dei 18 anni: in questo modo è possibile investire per interrompere il riprodursi da una generazione all'altra di condizioni di deprivazione culturale e anche impedire che un precoce abbandono degli studi in aree del paese ad alto tasso di disoccupazione giovanile si trasformi direttamente in un aumento dei NEET o peggio nell'ingresso di molti giovani nelle reti dell'economia illegale o criminale;

    in secondo luogo è fondamentale prevedere nelle aree del Paese o delle singole città con maggiori percentuali di abbandono scolastico o con maggiori difficoltà di natura sociale o geografica, nelle aree montane ed interne e nelle aree periferiche, un potenziamento dell'organico, del tempo scuola e dei servizi rivolti a garantire il diritto allo studio. L'istituzione di «Zone di educazione prioritaria e solidale» in queste aree dovrebbe servire ad aumentare il tempo scuola in ogni ordine e grado, attraverso il tempo pieno e il tempo prolungato, e accompagnarsi all'assegnazione ai singoli istituti scolastici di una percentuale aggiuntiva non inferiore al 40 per cento dell'organico docente e ATA esistente, di almeno una figura professionale ogni 100 alunni per il sostegno pedagogico e psicologico, il potenziamento del fondo d'istituto nella misura del 50 per cento in più rispetto alla cifra attuale e una norma che fissi il tetto massimo di alunni per classe a 15 al fine di evitare il sovraffollamento che impedisce percorsi didattici personalizzati;

    infine gli istituti scolastici vanno intesi anche come un presidio culturale e civico del proprio territorio, non come una spesa da tagliare. Invece, come previsto dalla Legge di bilancio 2023, a partire dall'anno scolastico 2024/2025 i parametri per il dimensionamento della rete scolastica devono essere definiti in un decreto dei Ministeri dell'istruzione e del merito e dell'economia e delle finanze, in accordo con la Conferenza Unificata o, in caso di mancato raggiungimento di tale accordo, dai soli due ministeri che individueranno autonomamente un parametro compreso tra 900 e 1000 alunni attraverso il quale stabilire il numero di dirigenti scolastici assegnati a ciascuna regione a cui dovrà corrispondere il numero di scuole funzionanti. Ad oggi non c'è traccia della pubblicazione del decreto, nel frattempo registrato dagli organi di controllo e inviato alle regioni che in queste settimane stanno avviando i piani di dimensionamento della rete scolastica, confrontandosi con i dati di una tabella applicativa che, rispetto alle 8.089 istituzioni scolastiche funzionanti nell'anno scolastico 2023/2024, prevede per il prossimo triennio un taglio di ben 780 istituzioni scolastiche di cui 628 solo nel prossimo anno, con ricadute pesantissime soprattutto sulle regioni del sud che subiranno un vero e proprio stravolgimento della rete scolastica (per il prossimo anno scolastico –128 scuole in Campania, –79 in Calabria, –58 in Puglia, –42 in Sardegna, –92 in Sicilia) e di conseguenza tagli agli organici sia sulle due figure uniche della scuola che sul resto del personale docente, educativo ed ATA;

    ad essere colpito dal dimensionamento scolastico sarà, dunque, per l'ennesima volta soprattutto il sud, dove la dispersione scolastica è più alta,

impegna il Governo

a prevedere nella prossima manovra di bilancio maggiori risorse per:

   introdurre, nelle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, l'insegnamento dell'educazione sentimentale finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva dei giovani in materia di parità e di solidarietà tra uomini e donne;

   investire in politiche strutturali di contrasto alla dispersione scolastica che possano amplificare e dare continuità ai progetti avviati con le risorse PNRR;

   prevedere le risorse necessarie a rendere possibile il progressivo ampliamento dell'obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni di età dello studente, a partire dalle aree del paese caratterizzate da maggiore dispersione scolastica e da più alto tasso di disagio socio-economico;

   prevedere maggiori investimenti per garantire l'estensione del tempo scuola – attraverso il tempo pieno, il tempo prolungato e progetti di attività extrascolastica – in tutti gli istituti in quelle aree del paese caratterizzate da maggiore dispersione scolastica, con particolare attenzione al finanziamento dell'aumento dell'organico, della riduzione degli alunni per classe e dell'assunzione di figure professionali pedagogiche o psicologiche;

   inserire, nel piano di dimensionamento della rete scolastica, il criterio più favorevole per le scuole delle aree interne (montane e insulari) e, soprattutto, per le zone ad alta dispersione scolastica.
9/1344/4. Piccolotti, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Zaratti, Manzi.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    è indubbio che nell'ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici della pandemia o dell'intervenuta crisi ucraina, alcune realtà, al contrario, hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d'affari;

    l'emergenza epidemiologica da COVID-19 ed il relativo regime di confinamento domestico della popolazione mondiale ha dato una forte spinta alla crescita dei ricavi delle società farmaceutiche e delle multinazionali della distribuzione e dell'e-commerce facendo loro realizzare inaspettati ed enormi extraprofitti;

    nei trimestri impattati dai lockdown causati dalla pandemia Amazon ha registrato una accelerazione del tasso di crescita dei ricavi passando dal 20 per cento del periodo pre-pandemico al 45 per cento del periodo pandemico comportando nel corso del 2020 e ancora nel primo trimestre del 2021 un salto gigantesco nei ricavi, passati da 280 miliardi di euro alla fine del 2019 a 386 miliardi di euro alla fine del 2020, con un aumento assoluto di oltre 106 miliardi di dollari, con un utile operativo nei 12 mesi che è aumentato del 57 per cento mentre quello netto addirittura del 121 per cento;

    stessa sorte è toccata alle società farmaceutiche soprattutto quelle produttrici di vaccini, tamponi-test, di presidi medico-chirurgici e dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, prodotti igienizzanti, etc.) il cui fatturato nel solo periodo pandemico ha raggiunto decine di miliardi di euro ai quali aggiungere l'importo (circa 30 miliardi di euro) delle sovvenzioni pubbliche ricevute per attività di ricerca e sviluppo dei vaccini, peraltro senza divulgare i relativi brevetti e costringendo l'Europa (che da sola ha speso altri 71 miliardi di euro per 4.6 miliardi di dosi di vaccino) a fare contratti di acquisto anticipato realizzando la spesa più onerosa di sempre. Insomma un grande business che in realtà avrebbe dovuto essere frenato o calmierato non fosse altro per ragioni di carattere morale e di interesse pubblico i cui extraprofitti avrebbero dovuto essere restituiti con una legge ad hoc per rafforzare, ad esempio, un sistema sanitario al collasso;

    durante la crisi ucraina si è assistiti ad uno scenario simile che ha riguardato il business realizzato dai market players del settore energetico. Dal giugno del 2021, infatti, le compagnie energetiche hanno iniziato ad approfittare del rialzo di petrolio e gas, successivamente, nel febbraio 2022, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le sanzioni scattate a causa dell'offensiva hanno fatto schizzare la domanda di idrocarburi facendo impennare il prezzo del gas da 94 euro/MWh a 349 euro/MWh (agosto 2022) e conseguire alle compagnie energetiche extraprofitti stimabili in 43,6 miliardi di euro. Per questo il precedente governo ha provveduto a tassare i relativi extraprofitti con un contributo straordinario solidaristico ad hoc;

    si tratta di fattispecie di consistenti aumenti di redditività legati a circostanze a volte di congiuntura politica a volte di congiuntura economica, come nel caso dell'impennata della quotazione dell'energia avvenuta a prescindere dai costi di produzione della stessa, e come tali andrebbero tassati distintamente;

    l'Italia è l'unico Paese europeo in cui dal 1990 il salario medio annuale è diminuito, ma non è stato certo lo stesso per i profitti. Nel 2022, come si è visto, le aziende italiane hanno chiuso i bilanci con profitti in crescita del 53,25 per cento rispetto al 2021, il salario dei loro dipendenti è crollato del 7.6 per cento,

impegna il Governo

in sede di adozione della prossima manovra di bilancio a prevedere una tassazione differenziata a carico delle imprese farmaceutiche che avendo beneficiato in fase di emergenza epidemiologica da COVID-19 di una particolare congiuntura di natura economica, hanno conseguito rispetto ai normali margini ingenti ed imprevedibili profitti, al fine di sostenere l'innalzamento dei salari.
9/1344/5. Borrelli, Zanella, Bonelli, Dori, Evi, Fratoianni, Grimaldi, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi finì le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    è indubbio che nell'ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici della pandemia o dell'intervenuta crisi ucraina, alcune realtà, al contrario, hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d'affari;

    l'emergenza epidemiologica da COVID-19 ed il relativo regime di confinamento domestico della popolazione mondiale ha dato una forte spinta alla crescita dei ricavi delle società farmaceutiche e delle multinazionali della distribuzione e dell'e-commerce facendo loro realizzare inaspettati ed enormi extraprofitti;

    nei trimestri impattati dai lockdown causati dalla pandemia Amazon ha registrato una accelerazione del tasso di crescita dei ricavi passando dal 20 per cento del periodo pre-pandemico al 45 per cento del periodo pandemico comportando nel corso del 2020 e ancora nel primo trimestre del 2021 un salto gigantesco nei ricavi, passati da 280 miliardi di euro alla fine del 2019 a 386 miliardi di euro alla fine del 2020, con un aumento assoluto di oltre 106 miliardi di dollari, con un utile operativo nei 12 mesi che è aumentato del 57 per cento mentre quello netto addirittura del 121 per cento;

    dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si è assistito ad uno scenario simile che ha riguardato il business realizzato dai market players del settore energetico. Dal giugno del 2021, infatti, le compagnie energetiche hanno iniziato ad approfittare del rialzo di petrolio e gas, successivamente, nel febbraio 2022, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le sanzioni scattate a causa dell'offensiva hanno fatto schizzare la domanda di idrocarburi facendo impennare il prezzo del gas da 94 euro/MWh a 349 euro/MWh (agosto 2022) e conseguire alle compagnie energetiche extraprofitti stimabili in 43,6 miliardi di euro. Per questo il precedente governo ha provveduto a tassare i relativi extraprofitti con un contributo straordinario solidaristico ad hoc;

    anche l'industria bellica ha conseguito utili da record grazie all'intervenuta crisi ucraina. L'invasione russa ha infatti da subito scatenato una corsa alle armi in tutta l'Unione europea, che porterà la spesa militare complessiva dei Paesi membri ad aumentare di 200 miliardi di euro in pochi anni;

    l'Unione europea con l'adozione del regolamento Asap ha deciso di stanziare un miliardo di euro per «rimborsare» gli Stati dell'Unione europea che forniscono a Kiev le armi già presenti nei propri magazzini, un miliardo per comprare nuovi razzi di artiglieria da centocinquanta millimetri, e 500 milioni per produrre altre munizioni, e garantire all'Ucraina altre armi necessarie per difendersi dall'aggressione;

    si tratta di fattispecie di consistenti aumenti di redditività legati a circostanze a volte di congiuntura politica a volte di congiuntura economica, come nel caso dell'impennata della quotazione dell'energia avvenuta a prescindere dai costi di produzione della stessa, e come tali andrebbero tassati distintamente;

    l'Italia è l'unico Paese europeo in cui dal 1990 il salario medio annuale è diminuito, ma non è stato certo lo stesso per i profitti. Nel 2022, come si è visto, le aziende italiane hanno chiuso i bilanci con profitti in crescita del 53,25 per cento rispetto al 2021, il salario dei loro dipendenti è crollato del 7,6 per cento,

impegna il Governo

in sede di adozione della prossima manovra di bilancio a prevedere una tassazione differenziata a carico delle imprese produttrici di armi da guerra che avendo beneficiato durante la crisi ucraina di una particolare congiuntura di natura economica, hanno conseguito rispetto ai normali margini ingenti ed imprevedibili profitti, al fine di sostenere l'innalzamento dei salari.
9/1344/6. Ghirra, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio e dunque metà anno, degli stanziamenti del bilancio, anche tenendo di conto della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente, pertanto ai suoi fini le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione a vari fattori, tra cui anche le spese di carattere discrezionale dovute ad esigenze sopravvenute;

    con riferimento alle variazioni d'interesse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il disegno di legge riguardo alla missione Politiche per il lavoro, programma 1.4 – Contrasto all'illegalità del lavoro, prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro mediante l'attività ispettiva svolta dall'Ispettorato nazionale del lavoro (26.99) assesta per l'anno 2023 solo 7,5 milioni di euro, mentre per il programma 1.7 – Prevenzione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (26.11) assesta solo 1,4 milioni di euro, importi irrisori rispetto all'esigenza di affrontare l'emergenza oramai improcrastinabile di prevenire le morti sul lavoro;

    il recente incidente avvenuto lo scorso 31 agosto presso la stazione di Brandizzo (TO) nel corso del quale hanno perso la vita cinque giovani operai che stavano lavorando sui binari della linea ferroviaria regionale Milano-Torino per sostituire alcune parti usurate di rotaia, ha portato alla ribalta tutte le falle di un settore, quello della manutenzione straordinaria delle linee di trazione e al binario, deregolamentato e tutto improntato su un mix tra un modello organizzativo non all'altezza e concentrato su sfruttamento della manodopera e profitti, una competizione malata giocata sui costi e una tecnologia non adeguatamente utilizzata, ed oggi ancora più esposto alla luce delle recenti misure introdotte dal decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Nuovo codice degli appalti) e che dallo scorso 1° luglio ha liberalizzato i subappalti (cosiddetti appalti a cascata) anche nei lavori pubblici;

    la previsione dell'articolo 119 del suddetto decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 rappresenta un pericoloso arretramento sul fronte dei controlli rispetto alle stazioni appaltanti laddove, nel ricalcare sostanzialmente il testo del precedente articolo 105 del vecchio codice appalti (come modificato dall'articolo 49 del decreto-legge n. 77 del 2021 cosiddetto decreto-semplificazioni bis), sopprime i limiti quantitativi al subappalto deregolamentando, in tal modo, il lavoro in un settore quale è quello degli appalti, con il rischio di introdurre nel settore pubblico quanto di peggio già accade in quello privato, ossia la frammentazione dei cicli produttivi, un incentivo al nanismo aziendale ed il proliferare di imprese senza addetti, che si aggiudicano un appalto pubblico per poi subappaltarlo ad altre, che subappaltano a loro volta in una sequenza illimitata, aprendo così la strada ad una pericolosa deregulation del lavoro nel vischioso settore degli appalti, rendendo difficilissimi i controlli per le stazioni appaltanti, per i sindacati, per le prefetture nelle delicate operazioni di individuazione di zone grigie, di forme di sfruttamento e di infiltrazioni criminali;

    mentre la magistratura lavora sulla dinamica dell'incidente di Brandizzo per individuare le gravi responsabilità che hanno portato alla tragedia, a stare sul banco degli imputati sono tempi e modi nell'assegnazione di lavori di questo tipo quasi sempre affidati, per ragioni economiche, ad imprese esterne non qualificate a tutto discapito della sicurezza dei lavoratori;

    grazie alle risorse disponibili con il PNRR, con il fondo complementare e con gli accordi di programma, il numero delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, oltre che sulle reti ferroviarie anche sulle reti stradali o nelle manutenzioni di porti e aeroporti, è destinato a crescere secondo un trend che proseguirà almeno per i prossimi quattro o cinque anni;

    è pertanto ineludibile l'esigenza di riformare l'intera filiera organizzativa delle manutenzioni ferroviarie partendo dalle procedure, dalle tecnologie impiegate e dall'organizzazione del lavoro e di destinare nuove risorse all'attività ispettiva in materia lavoristica al fine di renderla più mirata ed incisiva;

    così come è necessario istituire una Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro, un unico organismo verso cui convergere tutte le indagini che potrebbe assicurare la necessaria sinergia, interventi uniformi, la possibilità di destinare risorse umane adeguate all'attività investigativa, un alto livello di specializzazione, l'accentramento della raccolta e analisi dei dati. La Procura Nazionale porrebbe inoltre rimedio alla frammentazione delle indagini e rappresenterebbe anche un punto di riferimento per i molteplici organi di vigilanza attraverso l'adozione di metodologie di indagine innovative e più penetranti di indagine, che non si fermino all'accertamento della responsabilità dei livelli più bassi della gerarchia aziendale,

impegna il Governo

a stanziare con la prossima manovra di bilancio maggiori risorse finanziarie per migliorare nel nostro Paese la sicurezza sui luoghi di lavoro anche attraverso un'attività ispettiva di contrasto all'illegalità del lavoro maggiormente incisiva e mirata.
9/1344/7. Dori, Zanella, Bonelli, Borrelli, Evi, Fratoianni, Grimaldi, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti.


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Chiarimenti in merito alla proroga al 2024 del cosiddetto superbonus 110 per cento, con particolare riferimento agli interventi relativi a condomini, e intendimenti in ordine agli incentivi edilizi e al meccanismo di cessione dei crediti – 3-00631

   SANTILLO, FENU, FRANCESCO SILVESTRI, BALDINO, AURIEMMA, CAPPELLETTI e DONNO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   mentre il Governo a giudizio degli interroganti continua la campagna denigratoria sul superbonus, migliaia di cittadini e imprese attendono ancora di sapere quale sarà la sorte degli incentivi edilizi al fine di valutare come proseguire i lavori bloccati da mesi;

   le risonanti dichiarazioni sul superbonus, addirittura qualificato dalla Presidente del Consiglio dei ministri Meloni come la «più grande truffa ai danni dello Stato», e l'adozione di provvedimenti lacunosi (come da ultimo dimostra la proroga concessa per i soli edifici unifamiliari, con esclusione dei condomini) hanno come unico effetto quello di confondere gli addetti ai lavori, alimentando l'incertezza e bloccando gli investimenti in essere;

   nel drammatico scenario cui si è giunti, l'unica certezza è data dall'impatto positivo che il superbonus ha avuto sul prodotto interno lordo e sulla dinamica debito/prodotto interno lordo negli anni passati;

   impatto positivo certificato non solo da autorevoli centri studi nazionali (Ufficio centrale di bilancio, Banca d'Italia, Nomisma, Fondazione nazionale dei Commercialisti), ma anche in ambito europeo: le previsioni economiche d'estate presentate dalla Commissione europea mettono in rilievo come il rallentamento della crescita economica dell'Italia registrato nel 2022 sia stato diretta conseguenza dell'eliminazione degli incentivi straordinari e temporanei per le ristrutturazioni edilizie decisi durante la pandemia, che hanno spinto fortemente l'attività edilizia negli ultimi due anni;

   l'esigenza di avere quanto prima certezza sul futuro degli incentivi edilizi è oggi ancor più importante in considerazione della confidente ripresa del mercato delle cessioni come risulta dal recente comunicato di Poste italiane, che ha annunciato la riapertura del canale di acquisto dei crediti, nonché dalle operazioni di acquisto (pubblicate in Gazzetta Ufficiale) da parte di diversi operatori di mercato, anche con riferimento a crediti futuri, a dimostrazione della fiducia che il mercato privato riserva (ancora) nella prosecuzione delle misure e nella riattivazione del meccanismo di cessione;

   del resto non potrebbe essere diversamente se solo si rammentano le richieste che le attuali forze di maggioranza avanzavano nei confronti dei precedenti Governi, tutte finalizzate a preservare, snellire e prorogare (addirittura fino al 2025) la vigenza dei bonus edilizi e, in particolare, del superbonus –:

   se confermi la proroga al 2024 del superbonus 110 per cento, con particolare riguardo agli interventi relativi a condomini, e, in generale, quali siano le intenzioni del Ministro interrogato in merito alla proroga dei bonus edilizi e alla riattivazione della cessione dei crediti, considerate anche le richieste che solo un anno fa avanzava l'attuale maggioranza di Governo.
(3-00631)


Iniziative urgenti in merito alla situazione dei minori stranieri non accompagnati e al potenziamento del sistema di accoglienza e integrazione, anche con riferimento ai criteri di riparto sul territorio nazionale – 3-00632

   MAURI, BONAFÈ, SCHLEIN, CUPERLO, FORNARO, FERRARI, GHIO e CASU. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la situazione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano si sta aggravando di giorno in giorno, mentre assessori e sindaci sono costretti a trovare ogni settimana una collocazione a centinaia di minori non accompagnati, sempre più giovani, senza disporre degli strumenti adeguati a fronteggiare una situazione così complessa;

   i dati del Ministero dell'interno segnalano la presenza di 21.000 minori stranieri non accompagnati;

   a fronte di questi numeri, per i minori stranieri non accompagnati sono solo 6.300 i posti del sistema di accoglienza e integrazione e 1.700 i posti dei centri di accoglienza straordinaria;

   i restanti posti sono attivati straordinariamente da comuni e prefetture e rimborsati dallo Stato per 100 euro pro capite/pro die, con un aggravio di costi rispetto ai rimborsi per i posti del sistema di accoglienza e integrazione e per quelli dei centri di accoglienza straordinaria;

   allo stato attuale, dunque, le strutture dedicate ai minori stranieri non accompagnati sono sature e le richieste di attivazione di nuovi centri non sono state ascoltate;

   alla luce di quanto riportato desta particolare preoccupazione il fatto che, tra l'altro, il numero di minori collocati temporaneamente in strutture per adulti cresce di giorno in giorno, mentre i tempi di queste permanenze improprie si stanno notevolmente allungando;

   sono ormai diversi mesi che l'Anci chiede l'attivazione di centri governativi di primissima accoglienza, almeno uno per regione, nonché un adeguamento della capacità della rete del sistema di accoglienza e integrazione per i minori stranieri non accompagnati per almeno 5.000 posti, nonché risorse adeguate alla vulnerabilità e all'età dei minori, con l'ampliamento urgente della disponibilità delle strutture autorizzate che coinvolga anche le regioni;

   molti comuni hanno ormai in accoglienza un numero di minori stranieri non accompagnati sproporzionato rispetto alle dimensioni dell'ente locale e alle sue capacità economico-finanziarie;

   il numero dei posti del sistema di accoglienza e integrazione per minori esistenti è largamente insufficiente per far fronte all'attuale domanda. Anche perché molti comuni, anche di media e grande dimensione, non li hanno mai attivati;

   è necessario introdurre il principio dell'obbligatorietà di un numero minimo di posti del sistema di accoglienza e integrazione per minori per tutti i comuni, in ragione di alcuni parametri come il numero di abitanti e la capacità economico/finanziaria –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per rispondere alle molte criticità sollevate e, in particolare, se e quali nuovi centri di primissima accoglienza intenda attivare, se e come intenda potenziare la rete del sistema di accoglienza e integrazione per minori, anche rendendone obbligatoria l'istituzione, e se intenda impegnare la struttura di missione del Ministero dell'interno per rendere operativo ed equilibrato il riparto, riassegnando alle prefetture i minori stranieri non accompagnati in caso di rintraccio presso altro territorio.
(3-00632)


Elementi in merito ai flussi migratori provenienti dalla cosiddetta rotta balcanica e iniziative per una efficace gestione degli stessi, anche in rapporto all'esigenza di una più piena tutela dei diritti umani – 3-00633

   MAGI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'anno 2022 dal confine orientale hanno fatto ingresso circa 14.000 cittadini stranieri, la gran parte dei quali afghani in chiara situazione di bisogno;

   secondo i dati in possesso dell'interrogante, gli accessi da quella che è definita la «rotta balcanica» rappresentano circa il 10 per cento degli ingressi dei migranti in Italia; non sono tuttavia noti i dati precisi riguardanti gli effettivi arrivi dal confine orientale, che non vengono computati all'interno del cruscotto giornaliero pubblicato sul sito del Ministero dell'interno;

   in occasione di una recente visita di monitoraggio operata dall'interrogante a Trieste e Gorizia, è stato possibile accertare come la situazione in quelle zone sia di estrema criticità in termini di mancata accoglienza. A Trieste, ad esempio, centinaia di richiedenti asilo attendono mesi prima di essere inseriti nel sistema di prima accoglienza ed essere redistribuiti nelle strutture disponibili su tutto il territorio nazionale;

   una situazione di generale sovraffollamento e degrado è registrata in strutture a diretta gestione del Ministero dell'interno, dove si registra la mancanza di qualsivoglia minimo requisito di agibilità e rispetto delle normative in materia igienico-sanitaria e la mancanza di qualsiasi tutela dei diritti umani riconosciuti dalle convenzioni internazionali cui l'Italia è parte: come nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca ove è collocato un numero di ospiti che risulta il triplo della capienza massima prevista;

   la mancanza di un piano adeguato di redistribuzione comporta non solo l'abbandono in strada, ma anche il sovraffollamento dei centri deputati alla prima risposta per gli arrivi, che implica una costante situazione di crisi che, pur essendosi aggravata durante l'estate che sta volgendo al termine, risponde in generale ad una carenza e a una difficoltà strutturale dell'intero sistema;

   la mancanza di qualsiasi tipo di programmazione comporta l'incapacità delle strutture deputate all'accoglienza in Friuli Venezia Giulia ad accettare ulteriori richiedenti asilo anche in virtù del fatto che questo comporterebbe una sproporzione tra questi territori e il resto della penisola, con gravi disfunzioni organizzative del fenomeno degli arrivi dalla «rotta balcanica»;

   il Governo secondo l'interrogante non sembra in grado di dare risposte efficaci in materia di accoglienza o anche di mera gestione degli arrivi, il che rischia di aggravarsi se considerato quanto previsto dagli organismi internazionali che prevedono un cospicuo aumento degli arrivi da quel versante –:

   perché non siano resi pubblici i dati concernenti gli arrivi dalla frontiera orientale e come intenda il Governo organizzare la prima accoglienza e predisporre un piano di redistribuzione di quanti arrivano sul territorio nazionale dalla rotta balcanica.
(3-00633)


Iniziative volte alla revisione della normativa in materia di accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati – 3-00634

   MOLINARI, IEZZI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si apprende da articoli di stampa, il Governo e il Ministero dell'interno avrebbero intenzione di intervenire sul fenomeno sempre più diffuso dei giovani immigrati che arrivano nel nostro Paese e che si dichiarano minorenni, pur non essendolo, con lo scopo di godere dei particolari benefici previsti dalla legislazione italiana per chi si trovi in tale condizione;

   questo fenomeno, come dimostrano anche i numeri di seguito riportati, sarebbe letteralmente esploso negli ultimi anni, alimentato anche dalla procedura prevista dalla legge 7 aprile 2017, n. 47, che si basa di fatto, mancando spesso i documenti anagrafici, su una semplice autocertificazione da parte dell'interessato e/o in complesse attività di équipe multidisciplinari, rivelandosi negli anni assolutamente insufficiente, oltre che particolarmente onerosa;

   stando ai dati pubblicati sul sito del Ministero dell'interno all'11 settembre 2023 sarebbero 11.630 i presunti minori stranieri arrivati in Italia via mare, di cui circa mille solo negli ultimi dieci giorni, e di questi, sempre in base a stime ministeriali riportate dai giornali, il 70 per cento si dichiarerebbe diciassettenne, dato che già di per sé ha suscitato qualche legittimo sospetto;

   ad alimentare i sospetti anche diverse inchieste giornalistiche che hanno raccolto le testimonianze di alcuni operatori umanitari impegnati in prima linea nell'accoglienza, tra cui fonti vicine alla Caritas italiana, i quali hanno raccontato che molti immigrati non accompagnati affermano di essere minorenni anche se poi viene spesso accertato che così non è, con ciò sottraendo nel frattempo risorse e servizi che andrebbero invece destinati a chi si trova effettivamente in stato di vulnerabilità per la minore età;

   l'iniziativa annunciata di procedere ad una revisione della normativa in vigore in materia di accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati per stabilire chi effettivamente e legittimamente ha diritto alle specifiche tutele previste dall'ordinamento italiano rappresenterebbe anche l'occasione per dare finalmente una risposta concreta agli operatori umanitari e, soprattutto, ai sindaci e agli amministratori locali che da tempo chiedono un suo adeguamento, essendo quotidianamente in prima linea e alle prese con un fenomeno di sempre più difficile gestione –:

   quali iniziative intenda assumere per procedere ad una modifica dell'attuale normativa in materia di minori stranieri non accompagnati, con particolare riguardo alle procedure che attualmente regolano l'accertamento dell'età, disciplinate dalla legge 7 aprile 2017, n. 47.
(3-00634)


Dati relativi al traffico illegale di armi e iniziative di carattere strutturale volte al superamento del degrado sociale e delle condizioni di illegalità e insicurezza in realtà quali quella di Caivano – 3-00635

   ZARATTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   a Parco verde di Caivano, quartiere maledetto della camorra e dello spaccio, un «branco di lupi cattivi» ha stuprato ripetutamente due ragazzine di 10 e 12 anni: violenze brutali riprese con i cellulari;

   la vicenda, nell'incredulità generale e in quella che appare l'indifferenza degli organi preposti, ha suscitato forte indignazione nell'opinione pubblica, ma solo l'appello accorato di don Patriciello – prete anti-clan – a giudizio degli interroganti «sveglia» il torpore del Governo, e così a fine agosto 2023 il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e il Ministro interrogato si recano a Caivano affermando: «lo Stato ha fallito», ma «in tempi brevi ci sarà una bonifica radicale»;

   il sacerdote poi ha affermato: «ha preso degli impegni e noi le crediamo. Abbiamo un desiderio grande di applaudire, ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare»;

   il 5 settembre 2023 c'è stato un blitz con 400 agenti delle forze dell'ordine, un intervento annunciato, che non ha portato nessun effetto oltre il sequestro di qualche arma, droga e contanti che per una piazza di spaccio sono spiccioli. La camorra ha avuto tutto il tempo di mettere al sicuro quello che non doveva essere trovato;

   Caivano, come altre realtà in Italia, ha bisogno di interventi strutturali e permanenti, non operazioni propagandistiche e una tantum;

   il 7 settembre 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà e alla criminalità giovanile, misure tutte repressive, mentre Caivano chiede: giustizia, lavoro, istruzione, servizi e sicurezza;

   a dimostrazione di quanto il blitz annunciato non avesse intimorito le organizzazioni criminali a Caivano, sempre a Parco verde la camorra ha continuato a sfidare le istituzioni, prima gambizzando un uomo, poi sparando all'impazzata con mitra e pistole: la classica «stesa»;

   ancora una volta don Patriciello dichiara: «il pensiero va ai bambini, agli anziani, agli ammalati che sono ancora terrorizzati. Tanti sono prigionieri in casa e non escono più»;

   è facile comprare armi, bastano un paio di click e 500 euro per comprare Kalashnikov AK-47, fucile, granate, una pistola. Basta fare un giro su black market guns, uno dei numerosi negozi virtuali di armi che popolano il dark web –:

   quali siano i dati in possesso del Ministro interrogato sul traffico illegale di armi che si svolge on line e nelle piazze reali e, conseguentemente, quali interventi strutturali e permanenti abbia messo in cantiere per rendere Caivano, come altre realtà di degrado sociale, luoghi sicuri e vivibili.
(3-00635)


Iniziative per il contrasto della criminalità organizzata e per il ripristino della legalità in zone ad alta densità criminale – 3-00636

   FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, URZÌ, KELANY, DE CORATO, MICHELOTTI, MURA, SBARDELLA, LANCELLOTTA e ROSCANI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   lo stupro di due bambine da parte di un gruppo di adolescenti dell'hinterland napoletano è solo l'ultimo tragico caso di cronaca nera che ha visto protagonista il Parco verde di Caivano, quartiere sotto il controllo della criminalità organizzata e una delle più grandi piazze di spaccio di droga in Europa;

   il 31 agosto 2023 il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in occasione della sua partecipazione a Caivano alla riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha espresso la propria «solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano» e ha affermato che «il messaggio principale che noi vogliamo dare è che in Italia non possono esistere zone franche ed è un messaggio che diamo qui, ma il Parco verde di Caivano non è l'unico territorio che versa in queste condizioni. Sono molti, come noi sappiamo, i territori che versano in queste condizioni, il messaggio è rivolto alle tante Caivano d'Italia»;

   il 5 settembre 2023 si è svolta nel Parco verde e nelle località limitrofe una vasta operazione di carabinieri, polizia e Guardia di finanza, un controllo straordinario ad «alto impatto» svolto in contemporanea da oltre quattrocento agenti che hanno eseguito numerose perquisizioni e identificazioni di persone e veicoli sospetti, nonché controlli amministrativi finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del codice della strada e delle condizioni di salubrità ambientale ed igienico-sanitaria dei vari immobili, effettuati anche con ausilio della polizia metropolitana;

   al blitz di Caivano hanno fatto seguito altre due vaste operazioni interforze con modalità «alto impatto» nelle città di Roma e Napoli, rispettivamente nel quartiere di Tor Bella Monaca e nei cosiddetti Quartieri spagnoli, nelle quali sono stati impegnati ottocento operatori della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza;

   gli interventi delle forze dell'ordine sono volti a ripristinare la legalità in zone ad alta densità criminale e a garantire ai cittadini una rafforzata presenza sul territorio «affinché in Italia non ci siano più zone franche» e ad essi hanno fatto e faranno seguito specifici interventi anche normativi, nonché la nomina di un apposito commissario straordinario;

   nelle scorse notti, nel Parco verde di Caivano hanno nuovamente avuto luogo gravi episodi di violenza con l'obiettivo di intimidire la popolazione e contrastare lo sforzo dello Stato di bonificare i territori –:

   quali ulteriori iniziative il Governo intenda assumere al fine di contrastare la criminalità organizzata e restituire tutti i territori alla legalità, eliminando definitivamente le cosiddette zone franche.
(3-00636)


Stato di attuazione della normativa in materia di tutela della presunzione di innocenza, anche ai fini dell'adozione di iniziative volte a modificare e integrare il decreto legislativo n. 188 del 2021 – 3-00637

   ENRICO COSTA, DEL BARBA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a parere degli interroganti sono innumerevoli e palesi le violazioni del decreto legislativo n. 188 del 2021 che ha recepito la direttiva dell'Unione europea sulla presunzione di innocenza;

   dal mancato rispetto del divieto di assegnare ai procedimenti penali denominazioni lesive della presunzione di innocenza alla violazione della norma che impone al procuratore della Repubblica di mantenere i rapporti con gli organi di informazione esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa, alla norma che stabilisce che la determinazione di procedere a conferenze stampa sia assunta con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che la giustificano; enormi violazioni si sono palesate, inoltre, in merito alla diffusione di informazioni sui procedimenti penali da parte delle forze di polizia, consentita solo quando strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini o quando ricorrono altre specifiche ragioni di interesse pubblico; in tali casi, il procuratore della Repubblica può autorizzare gli ufficiali di polizia giudiziaria a fornire, tramite comunicati ufficiali oppure conferenze stampa, informazioni sugli atti di indagine compiuti o ai quali hanno partecipato; l'autorizzazione è rilasciata con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che lo giustificano;

   la legge n. 71 del 2022, recante deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario, ha inoltre disposto la modifica dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo n. 19 del 2006, inserendo tra gli illeciti disciplinari la violazione delle norme illustrate;

   il Governo si è impegnato, con l'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/00547-A/009 e con la mozione n. 1-00094, a prevedere che l'ispettorato generale del Ministero della giustizia effettui un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell'interesse pubblico che giustifica l'autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti –:

   quale sia lo stato di attuazione della normativa riportata, in particolare se il Governo abbia effettuato il citato monitoraggio e se siano state avviate azioni disciplinari nonché se, anche sulla base degli esiti del monitoraggio, intenda avvalersi della facoltà di adottare, entro il 14 dicembre 2023, un decreto legislativo recante correttivi e integrazioni al decreto legislativo n. 188 del 2021 contenente norme tese a scongiurare le violazioni indicate in premessa e ad istituire – per garantire il rispetto del principio della presunzione di innocenza – il divieto di pubblicazione dell'ordinanza di custodia cautelare (modificando l'articolo 114 del codice di procedura penale) finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare.
(3-00637)


Iniziative in materia di trattamento economico e giuridico dei magistrati onorari, anche alla luce del recente parere motivato adottato dalla Commissione europea – 3-00638

   LUPI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la Commissione europea, il 14 luglio 2023, nell'ambito della procedura d'infrazione (4081)2016 «Compatibilità con il diritto dell'Unione europea della disciplina nazionale che regola il servizio prestato dai magistrati onorari», ha deciso di emettere parere motivato ai sensi dell'articolo 258, comma 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, segnalando la non conformità della normativa italiana alla normativa dell'Unione europea, con riguardo alle condizioni di lavoro dei magistrati onorari;

   in particolare, allo stato dei fatti, si riscontra un trattamento meno favorevole per i magistrati onorari, rispetto all'omologo comparabile, in relazione alle seguenti condizioni d'impiego: indennità in caso di malattia, infortunio e gravidanza; iscrizione alla gestione separata presso Inps o a cassa forense, in luogo del fondo Inps per gli omologhi professionali; modalità e livelli retributivi; trattamento fiscale; ferie annuali retribuite dei giudici onorari che hanno assunto le funzioni prima del 15 agosto 2017; mancata adozione di misure idonee a sanzionare il ricorso abusivo alla successione di rapporti a tempo determinato;

   la Commissione europea ha concluso che la categoria comparabile, unica, ai fini della parità di trattamento nelle condizioni di impiego, comprese le modalità e il livello di retribuzione, sia quella dei giudici togati e, conseguentemente, i magistrati onorari hanno il diritto di non essere trattati in modo meno favorevole;

   allo Stato italiano è stato indicato il termine di 60 giorni per adottare tutte le disposizioni necessarie per conformarsi al suddetto parere e, decorso tale termine, la Commissione europea potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea;

   stante l'interesse dimostrato, già in altre sedi, da parte del Governo sul tema in questione, va considerato che i magistrati onorari sono una risorsa irrinunciabile e costituiscono un pilastro della giurisdizione di primo grado, ove amministrano oltre la metà del contenzioso, con punte del 90 per cento nel settore requirente –:

   quale sia, in questo quadro, lo stato di attuazione della riforma – nei termini e nei tempi indicati dalla Commissione europea – e quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere per adeguarsi a quanto dalla stessa stabilito, per favorirne la piena realizzazione.
(3-00638)


Iniziative volte a promuovere lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze del personale della pubblica amministrazione – 3-00639

   PAOLO EMILIO RUSSO, BARELLI, DEBORAH BERGAMINI, NAZARIO PAGANO, ARRUZZOLO, BAGNASCO, BATTILOCCHIO, BATTISTONI, BENIGNI, CALDERONE, CANNIZZARO, CAPPELLACCI, CAROPPO, CASASCO, CATTANEO, CORTELAZZO, DALLA CHIESA, D'ATTIS, DE PALMA, FASCINA, GATTA, MANGIALAVORI, MARROCCO, MAZZETTI, MULÈ, NEVI, ORSINI, PATRIARCA, PELLA, PITTALIS, POLIDORI, ROSSELLO, RUBANO, SACCANI JOTTI, SALA, SORTE, SQUERI, TASSINARI, TENERINI e TOSI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua nelle persone, prima ancora che nelle tecnologie, il motore del cambiamento e dell'innovazione nella pubblica amministrazione;

   a tal proposito, lo sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici rappresenta, insieme al recruiting, alla semplificazione e alla digitalizzazione, una delle principali direttrici;

   il Ministro interrogato nelle linee programmatiche, illustrate il 13 dicembre 2022, ha precisato che: «dobbiamo lavorare sulla formazione ed essere capaci di costruire dei percorsi di formazione che siano adeguati alle esigenze dell'organizzazione» –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze del personale pubblico.
(3-00639)