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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Martedì 10 ottobre 2023

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: COMUNICAZIONI DEL GOVERNO SULLA SITUAZIONE E LE PROSPETTIVE IN MEDIO ORIENTE A SEGUITO DEGLI
ATTACCHI DI HAMAS CONTRO ISRAELE

Comunicazioni del Governo sulla situazione e le prospettive in Medio Oriente
a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele

Tempo complessivo: 3 ore e 40 minuti.

Governo 30 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 5 minuti
Gruppi 1 ora e 30 minuti
(discussione)
1 ora e 30 minuti
(dichiarazioni di voto)
Fratelli d'Italia 18 minuti 10 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 13 minuti 10 minuti
Lega – Salvini premier 12 minuti 10 minuti
MoVimento 5 Stelle 11 minuti 10 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 10 minuti 10 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 8 minuti 10 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 6 minuti 10 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 6 minuti 10 minuti
Misto: 6 minuti 10 minuti
  Minoranze Linguistiche 3 minuti 6 minuti
  +Europa 3 minuti 4 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 10 ottobre 2023.

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Bonetti, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carè, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Ferrante, Fitto, Formentini, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Nordio, Orlando, Orsini, Osnato, Pastorella, Patriarca, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Bonetti, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carè, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Ferrante, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Nordio, Orlando, Orsini, Osnato, Pastorella, Patriarca, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Modifica del titolo di proposte
di inchiesta parlamentare.

  La proposta di inchiesta parlamentare Doc. XXII, n. 33, d'iniziativa dei deputati Antoniozzi ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con gli attentati, le stragi e i tentativi di destabilizzazione delle istituzioni democratiche avvenuti in Italia dal 1948 al 1992 e sulle attività svolte dai servizi segreti nazionali e stranieri, anche relativamente alla scomparsa di Graziella De Palo e Italo Toni e all'attentato del 1982 alla Sinagoga di Roma».

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   XI Commissione (Lavoro):

  TENERINI: «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e altre disposizioni recanti misure a favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche» (1395) Parere delle Commissioni I, V, X, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XII Commissione (Affari sociali):

  PANIZZUT ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento dell'apnea ostruttiva nel sonno come malattia cronica e invalidante nonché per la diagnosi e la cura di essa» (252) Parere delle Commissioni I, V, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):

  CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: «Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili» (1332) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Assegnazione di proposta di inchiesta parlamentare a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, la seguente proposta di inchiesta parlamentare è assegnata, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

   I Commissione (Affari costituzionali):

  ANTONIOZZI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con gli attentati, le stragi e i tentativi di destabilizzazione delle istituzioni democratiche avvenuti in Italia dal 1948 al 1992 e sulle attività svolte dai servizi segreti nazionali e stranieri, anche relativamente alla scomparsa di Graziella De Palo e Italo Toni e all'attentato del 1982 alla Sinagoga di Roma» (Doc. XXII, n. 33) – Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III e V.

Trasmissione dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 6 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1-bis del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernente l'esercizio di poteri speciali inerenti ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G, basati sulla tecnologia cloud e altri attivi, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 ottobre 2023, concernente l'approvazione, con prescrizioni, del piano annuale 5G 2023-2024 della società Vodafone Italia Spa relativo agli acquisti di beni e servizi nel settore della comunicazione elettronica a relativo all'acquisizione di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle attività riguardanti i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G (procedimento n. 300/2023).

  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla IX Commissione (Trasporti).

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 6 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernente l'esercizio di poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 ottobre 2023, recante l'esercizio di poteri speciali, con condizioni, in relazione alla delibera della società Digital Platforms Spa relativa all'approvazione di operazioni di finanziamento intraprese con le società Anthilia Capital Partners SGR Spa, Green Arrow Capital SGR Spa, Smart4Tech Spa e SIP – Società italiana di partecipazioni Spa (procedimento n. 351/2023).

  Questo documento è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di sentenze
della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):

  in data 26 settembre 2023 Sentenza n. 181 del 6 giugno-26 settembre 2023 (Doc. VII, n. 215),

   con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 1, della legge 25 febbraio 1992, n. 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati), nella parte in cui non prevede il diritto a un indennizzo, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla medesima legge, a favore di chiunque abbia riportato lesioni o infermità, da cui sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione contro il contagio da papillomavirus umano (HPV):

   alla XII Commissione (Affari sociali);

  in data 29 settembre 2023 Sentenza n. 184 del 5 luglio-29 settembre 2023 (Doc. VII, n. 218),

   con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 2, ultimo periodo, del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242 (Riordino del Comitato olimpico nazionale italiano – CONI, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59), con riferimento all'inciso «, nonché ai presidenti e ai membri degli organi direttivi delle strutture territoriali delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate», nella parte in cui estendeva agli organi territoriali in questione il divieto posto dall'articolo 16, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo n. 242 del 1999, nel testo vigente prima delle modifiche di cui all'articolo 39-bis del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025», convertito, con modificazioni, nella legge 10 agosto 2023, n. 112;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 11 gennaio 2018, n. 8, recante «Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali, e al decreto legislativo 27 febbraio 2017, n. 43, in materia di limiti al rinnovo delle cariche nel Comitato italiano paralimpico (CIP), nelle federazioni sportive paralimpiche, nelle discipline sportive paralimpiche e negli enti di promozione sportiva paralimpica», sollevate, in riferimento agli articoli 2, 3, 18, 41, 42, 48 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e all'articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sezione prima-ter;

    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 2, ultimo periodo, del decreto legislativo n. 242 del 1999, sollevata, in riferimento all'articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione all'articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dal TAR Lazio, sezione prima-ter:

   alla VII Commissione (Cultura).

  La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):

  sentenza n. 182 del 17 luglio-28 settembre 2023 (Doc. VII, n. 216),

   con la quale:

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 83 del codice di procedura penale, sollevate, in riferimento agli articoli 3, primo comma, e 24 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Avellino, sezione seconda penale, in composizione monocratica:

   alla II Commissione (Giustizia);

  sentenza n. 183 del 5 luglio-28 settembre 2023 (Doc. VII, n. 217),

   con la quale:

    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 27, terzo comma, della legge 4 maggio 1983, n. 184 (Diritto del minore ad una famiglia), sollevata, in riferimento all'articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione all'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dalla Corte di cassazione, sezione prima civile;

    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 27, terzo comma, della legge n. 184 del 1983, sollevata, in riferimento all'articolo 3 della Costituzione, dalla Corte di cassazione, sezione prima civile;

    dichiara non fondate, nei sensi di cui in motivazione, le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 27, terzo comma, della legge n. 184 del 1983, sollevate, in riferimento agli articoli 2, 30 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e agli articoli 3, 20, comma 3, e 21 della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge 20 maggio 1991, n. 176, dalla Corte di cassazione, sezione prima civile:

   alla II Commissione (Giustizia);

  sentenza n. 185 del 25 maggio-5 ottobre 2023 (Doc. VII, n. 219),

   con la quale:

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 4 del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44 (Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici), convertito, con modificazioni, nella legge 28 maggio 2021, n. 76, come sostituito dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172 (Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia dal COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali), convertito, con modificazioni, nella legge 21 gennaio 2022, n. 3, «nella parte in cui impone l'obbligo vaccinale – pena la sospensione dall'albo – indistintamente a tutti gli esercenti le professioni sanitarie diversi dagli operatori sanitari, ed in particolare agli iscritti nell'albo dei Chimici e dei Fisici, o comunque lo impone senza alcuna verifica rispetto alle concrete tipologie di svolgimento della professione», sollevate, in riferimento agli articoli 2 e 4 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Genova, sezione prima civile;

    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 4 del decreto-legge n. 44 del 2021, come convertito e come sostituito, «nella parte in cui impone l'obbligo vaccinale – pena la sospensione dall'albo – indistintamente a tutti gli esercenti le professioni sanitarie diversi dagli operatori sanitari, ed in particolare agli iscritti nell'albo dei Chimici e dei Fisici, o comunque lo impone senza alcuna verifica rispetto alle concrete tipologie di svolgimento della professione», sollevate, in riferimento agli articoli 3 e 32 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Genova, sezione prima civile:

   alla XII Commissione (Affari sociali).

Annunzio di progetti
di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 9 ottobre 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle norme di circolarità per la progettazione dei veicoli e alla gestione dei veicoli fuori uso, che modifica i regolamenti (UE) 2018/858 e (UE) 2019/1020 e abroga le direttive 2000/53/CE e 2005/64/CE (COM(2023) 451 final), corredata dai relativi allegati (COM(2023) 451 final – Annexes 1 to 11) e dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto (SWD(2023) 257 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 10 ottobre 2023;

   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che abroga la decisione di esecuzione (UE) 2022/2459 relativa all'applicazione di un aumento dei diritti per i visti nei confronti della Gambia (COM(2023) 569 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);

   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che modifica la decisione di esecuzione (UE) (ST 10150 2021; ST 10150 2021 ADD 1 REV 1), del 13 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Spagna (COM(2023) 576 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 576 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZA E INTERROGAZIONI

Iniziative per pervenire in tempi brevi alla nomina dell'alta commissione per la valutazione dei progetti «Pinqua», in materia di sviluppo infrastrutturale e rigenerazione urbana – 3-00713

A) Interrogazione

   FEDE, MORFINO e PAVANELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto ministeriale n. 474 del 27 ottobre 2020 e successive modifiche e integrazioni è stata istituita, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'alta commissione, di cui all'articolo 1, comma 439, della legge n. 160 del 2019, per la valutazione dei progetti «Pinqua» (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare);

   i progetti «Pinqua» sono iniziative di sviluppo infrastrutturale e di trasformazione urbana, rivolte alle piccole e medie città italiane. Finanziati attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), questi progetti mirano a migliorare la qualità della vita, l'efficienza dei servizi e la sostenibilità ambientale nei territori coinvolti;

   essi rivestono un ruolo fondamentale per le piccole e medie città italiane. La scadenza per la realizzazione dei lavori, fissata dall'Unione europea, è il 31 marzo 2026;

   va considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

    a) alcuni componenti dell'alta commissione sarebbero stati collocati in quiescenza e, di conseguenza, essa avrebbe cessato l'attività;

    b) ad oggi la nuova commissione non è ancora stata costituita;

    c) alcuni progetti pilota precedentemente approvati hanno subito modifiche e sono attualmente bloccati proprio perché manca l'approvazione da parte dell'alta commissione;

   è evidente che questo ritardo potrebbe causare la perdita dei fondi ottenuti con il Governo Conte dall'Unione europea e, in modo ancora più grave, potrebbe determinare gravi problemi finanziari per i comuni coinvolti, qualora questi abbiano già speso l'anticipo del 10 per cento previsto dal programma «Pinqua» con tutte le inevitabili ed immaginabili ripercussioni sui territori;

   per gli stessi urgenti motivi analoga interrogazione è stata presentata presso il Senato della Repubblica mercoledì 5 aprile 2023, seduta n. 54 (atto n. 4-00356, prima firma Cataldi Roberto) –:

   se quanto esposto corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere al fine di pervenire in tempi brevi alla nomina dell'alta commissione per la valutazione dei progetti «Pinqua».
(3-00713)


Iniziative di competenza volte ad abrogare le imposte di attraversamento sui servizi essenziali corrisposte dagli enti locali a Rete ferroviaria italiana – 3-00714

B) Interrogazione

   PENZA, AMATO, MORFINO, ASCARI, PAVANELLI, CAROTENUTO, CHERCHI e CARMINA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   i comuni italiani, in particolare quelli piccoli, si trovano a fronteggiare difficoltà economiche e di bilancio non ultimo anche in forza dell'aumento esponenziale del costo dell'energia elettrica. Un numero sempre più alto di sindaci è costretto ad adottare provvedimenti di riduzione della pubblica illuminazione e del riscaldamento con l'obiettivo di contenere il costo delle bollette; come è noto, è posta a carico dei bilanci degli enti locali una «odiosa» imposta di autorizzazione di attraversamento dei binari delle Ferrovie dello Stato che costringe ad esosi esborsi in particolare per servizi essenziali quali gas, acqua, fogne e rete internet; si tratta di canoni per prestazioni continuative sugli attraversamenti della Rete ferroviaria italiana che alcuni comuni si ripetono per più passaggi; le richieste di pagamento che vengono avanzate da Rfi verso i comuni riguardano attraversamenti che vengono configurati come diritto di passaggio esercitato su beni strumentali all'esercizio della ferrovia, ed hanno natura di diritto personale di godimento con diritto di percepire una sorta di canone annuo di concessione; gli importi annuali da corrispondere a Rfi sono insostenibili da parte dei piccoli comuni, che troppo spesso si trovano già in difficoltà economiche per i sempre più esigui trasferimenti statali o per mancato introito di imposte –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato ritenga di intraprendere al fine di abrogare sia l'imposta di autorizzazione che il canone annuo di attraversamento che grava direttamente sui bilanci degli enti locali;

   se il Ministro interrogato non intenda adottare, per quanto di competenza, immediate iniziative al fine di abrogare le imposte di attraversamento sui servizi essenziali (gas, acqua, fogne e rete internet).
(3-00714)


Iniziative di competenza per una riforma del sistema del sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di garantire il rispetto del principio di inclusione – 2-00062

C) Interpellanza

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione e del merito, per sapere – premesso che:

   erano oltre 207 mila gli insegnanti di sostegno impiegati nelle scuole italiane nell'anno scolastico 2021/2022: quasi 200 mila nella scuola pubblica statale e più di 7 mila nella scuola pubblica non statale, in crescita di oltre 16 mila unità rispetto all'anno scolastico precedente;

   nonostante ciò, secondo quanto emerge dal report Istat sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, ad un mese dall'inizio delle lezioni il 14 per cento di insegnanti non risultava ancora assegnato; una quota che sale al 17 per cento nelle regioni del Nord e tocca punte massime in Lombardia (20 per cento), Friuli Venezia Giulia e Liguria (19 e 20 per cento);

   il documento osserva che a livello nazionale, il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,5 alunni ogni insegnante per il sostegno, è più favorevole di quello previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244 che raccomanda un valore pari a 2, ma, anche in questo caso, tale dato positivo non deve trarre in inganno: per quanto riguarda i docenti, infatti, più di 70 mila (il 32 per cento) non hanno una formazione specifica ma sono stati impegnati nelle classi frequentate da alunni con disabilità per far fronte alla carenza di figure specializzate; si tratta di un fenomeno più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 42 per cento, mentre nel Mezzogiorno si ferma al 19 per cento;

   in Italia si ha, quindi, un altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti e moltissimi non sono nemmeno specializzati nella didattica speciale; considerando la precarizzazione di queste cattedre, il numero dei docenti non specializzati è praticamente raddoppiato; in Sicilia la situazione è paradossale, se si pensa che su oltre 23 mila e 500 cattedre quasi 12 mila sono state assegnate a insegnanti di sostegno precari e in molti casi senza specializzazione;

   a molti studenti quindi capiterà, o è già capitato, di vedere il proprio insegnante di supporto sostituito dopo poche settimane: è recente la notizia di una mamma che ha ritirato il proprio figlio da scuola, a 16 anni, dopo aver cambiato 17 insegnanti di sostegno in 10 anni; un caso certamente limite ma che denota il carattere ormai cronico dell'emergenza sostegno;

   la carenza di insegnanti di sostegno specializzati costituisce un elemento di criticità ormai storico, che dipende dal fatto che i corsi di specializzazione sono ben lontani dal coprire le necessità e dalla fuga verso le cattedre curricolari: la formazione sulle metodologie inclusive non è ancora diffusa, solo il 24 per cento dei docenti curricolari ha partecipato a corsi di formazione su queste tematiche, quota che sale al 28 per cento tra gli insegnanti per il sostegno;

   mentre il numero dei docenti di sostegno resta invariato, aumenta il numero di ragazzi che necessitano di stabili figure di supporto;

   in tale contesto, è difficile parlare di continuità didattica, di formazione degli alunni disabili e, soprattutto, di inclusione scolastica;

   eppure, la scuola italiana è ai primi posti nel mondo per spirito di accoglienza e capacità di inclusione: ciò si deve in gran parte, e occorre esserne sempre consapevoli, alla passione e alla competenza, spesso misconosciute, di chi nella scuola lavora ogni giorno, ma è anche frutto di scelte culturali, politiche e legislative lontane nel tempo che hanno fatto del modello inclusivo la linea portante del nostro sistema scolastico;

   c'è bisogno, dunque, di un ritorno al senso stesso dell'integrazione a scuola, che è nata con le migliori intenzioni e che molto spesso riesce ancora adesso a rappresentare un esempio anche a livello internazionale; il nostro territorio deve raggiungere alti livelli di qualità nell'integrazione all'interno dei servizi educativi, delle scuole e degli enti di formazione professionale, anche attraverso gli sforzi di integrare strumenti, progetti e politiche;

   ad oggi, numerosi sono ancora i fattori di disuguaglianza scolastica, con marcate differenze territoriali: solo per fare alcuni esempi, nell'anno scolastico 2019/20, meno di un terzo delle scuole è risultato completamente accessibile rispetto alle barriere fisiche, oltre il 40 per cento delle scuole non accessibili lo è anche per l'assenza di ascensore, oppure perché non è a norma, così come il 25,8 per cento delle scuole hanno bagni non a norma per i disabili;

   il termine inclusione è una parola che piace a tutti, ma è importante che non si svuoti di significato e non la si utilizzi come mero esercizio retorico a prescindere dalla realtà fattuale –:

   accertata la veridicità e gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per riformare il sistema del sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di garantire insegnanti di sostegno in tutti gli istituti riconosciuti, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, statali e paritari, sia in termini di reclutamento, sia di formazione specializzata, uniforme su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire il rispetto del fondamentale principio di inclusione scolastica;

   se sia stata effettuata una ricognizione delle strutture scolastiche esistenti sul territorio nazionale, con particolare riguardo alle barriere architettoniche ancora esistenti e quali siano i risultati del lavoro.
(2-00062) «Morgante».


COMUNICAZIONI DEL GOVERNO SULLA SITUAZIONE E LE PROSPETTIVE IN MEDIO ORIENTE A SEGUITO DEGLI ATTACCHI DI HAMAS CONTRO ISRAELE

Risoluzioni

   La Camera,

   premesso che:

    1) l'attacco brutale ed indiscriminato da parte di Hamas ad Israele va condannato con la massima fermezza, come già fatto da larghissima parte della comunità internazionale, a partire dall'Unione europea e dagli Stati Uniti d'America che hanno offerto pieno sostegno a Israele nell'esercizio del suo diritto alla difesa, come previsto dal diritto internazionale;

    2) Hamas è considerata una «organizzazione terroristica» da Unione europea, Stati Uniti, Canada, Egitto, Giordania e Giappone;

    3) l'attacco terroristico di Hamas si fonda sulla volontà di negare il diritto stesso all'esistenza dello Stato di Israele e allontana la prospettiva di pace che possa portare alla soluzione di «due popoli e due Stati»;

    4) questa aggressione avviene in un momento strategico nel quale anche grazie al processo avviato con gli «Accordi di Abramo» si erano riaperte condizioni di dialogo,

impegna il Governo:

   1) ad attivarsi immediatamente affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa – sia in seno all'Unione europea che insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali – che consenta di evitare l'escalation militare, garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario e mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace;

   2) a fornire supporto e aiuti di natura umanitaria alle popolazioni colpite, evitando ogni forma di finanziamento e sostegno che possa supportare l'attività di organizzazioni terroristiche;

   3) a seguire con attenzione la situazione dei cittadini italiani presenti e a garantire un positivo esito delle procedure di rientro.
(6-00048) «Richetti, Carfagna, Del Barba, Benzoni, Bonetti, Bonifazi, Boschi, Castiglione, Enrico Costa, D'Alessio, De Monte, Faraone, Gadda, Giachetti, Grippo, Gruppioni, Marattin, Pastorella, Rosato, Ruffino, Sottanelli».


   La Camera,

   premesso che:

    1) dalle prime ore del 7 ottobre lo Stato d'Israele ha subito un attacco senza precedenti su larga scala partito dal territorio della Striscia di Gaza;

    2) Israele ha dichiarato lo Stato di guerra e ha raccomandato alla popolazione di non spostarsi dalle proprie abitazioni e mantenersi nei rifugi in un raggio da 80 chilometri da Gaza, che comprende Gerusalemme;

    3) la responsabilità degli attacchi terroristici lanciati contro lo Stato di Israele è da attribuire a Hamas, che ha anche incitato i militanti di altri movimenti, come il Jihad islamico palestinese, ad unirsi alla mobilitazione contro Israele;

    4) in Israele risiedono numerosi cittadini italiani;

    5) condivide la ferma condanna già espressa dal Governo italiano della brutale aggressione di Hamas contro il territorio e i cittadini dello Stato di Israele, contravvenendo a tutte le norme del diritto internazionale;

    6) ribadisce, in particolare, la ferma condanna del ricorso a torture e massacri disumani indiscriminati contro la popolazione civile inerme;

    7) ribadisce, come già manifestato dal Governo, la piena solidarietà e il sostegno allo Stato di Israele nell'esercizio del suo diritto all'autodifesa;

    8) auspica che sia tutelata nella massima misura possibile la popolazione civile;

    9) rinnova la condanna più ferma a ogni forma di antisemitismo, richiamandosi alla definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), che include il «negare agli ebrei il diritto dell'autodeterminazione, per esempio sostenendo che l'esistenza dello Stato di Israele, è una espressione di razzismo»,

impegna il Governo:

   1) ad agire per evitare che arrivino fondi a Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all'odio verso Israele;

   2) a sviluppare un'azione diplomatica con i principali partner e attori regionali per evitare l'escalation del conflitto.
(6-00049) «Foti, Molinari, Barelli, Lupi».


   La Camera,

   premesso che:

    1) dalle prime ore del 7 ottobre lo Stato d'Israele ha subito un attacco senza precedenti su larga scala partito dal territorio della Striscia di Gaza;

    2) Israele ha dichiarato lo Stato di guerra e ha raccomandato alla popolazione di non spostarsi dalle proprie abitazioni e mantenersi nei rifugi in un raggio da 80 chilometri da Gaza, che comprende Gerusalemme;

    3) la responsabilità degli attacchi terroristici lanciati contro lo Stato di Israele è da attribuire a Hamas, che ha anche incitato i militanti di altri movimenti, come il Jihad islamico palestinese, ad unirsi alla mobilitazione contro Israele;

    4) in Israele risiedono numerosi cittadini italiani;

    5) condivide la ferma condanna già espressa dal Governo italiano della brutale aggressione di Hamas contro il territorio e i cittadini dello Stato di Israele, contravvenendo a tutte le norme del diritto internazionale;

    6) ribadisce, in particolare, la ferma condanna del ricorso a torture e massacri disumani indiscriminati contro la popolazione civile inerme;

    7) ribadisce, come già manifestato dal Governo, la piena solidarietà e il sostegno allo Stato di Israele nell'esercizio del suo diritto all'autodifesa;

    8) auspica che sia tutelata la popolazione civile;

    9) rinnova la condanna più ferma a ogni forma di antisemitismo, richiamandosi alla definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), che include il «negare agli ebrei il diritto dell'autodeterminazione, per esempio sostenendo che l'esistenza dello Stato di Israele, è una espressione di razzismo»,

impegna il Governo:

   1) ad agire per evitare che arrivino fondi a Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all'odio verso Israele;

   2) a sviluppare un'azione diplomatica con i principali partner e attori regionali per evitare l'escalation del conflitto.
(6-00049) (Testo modificato nel corso della seduta) «Foti, Molinari, Barelli, Lupi».


   La Camera,

   premesso che:

    1) a seguito dell'ingiustificato, inumano ed efferato attacco terroristico di massa, compiuto ai danni di centinaia e centinaia civili israeliani inermi da parte delle milizie di Hamas, che ha innescato lo scontro armato in corso in queste ore,

impegna il Governo:

   1) a riconoscere a Israele il diritto di esistere e difendersi secondo il diritto internazionale, nel rispetto di quello umanitario;

   2) a cooperare per il disarmo e la disarticolazione dell'organizzazione terroristica di Hamas;

   3) ad attivarsi immediatamente affinché l'Italia, insieme ai principali partner, partecipi e sostenga ogni iniziativa promossa sia dall'Ue sia dall'Onu e altre organizzazioni internazionali, volta a evitare l'escalation militare;

   4) a fornire, nel quadro dell'Unione europea, supporto e aiuti di natura umanitaria alle popolazioni colpite verificando che nessuna forma di finanziamento e sostegno possa supportare indirettamente l'attività di organizzazioni terroristiche per colpire Israele;

   5) a seguire con attenzione la situazione dei cittadini italiani presenti e a garantire un positivo esito delle procedure di rientro;

   6) a mettere in campo ogni sforzo, in particolare attraverso l'Unione europea per ricostruire un processo di pace che riaffermi il diritto d'Israele e Palestina a coesistere sulla base dello spirito e della lettera degli accordi di Oslo per l'obiettivo dei «due popoli due stati».
(6-00050) «Magi, Della Vedova».


   La Camera,

   premesso che:

    1) condanna con la massima fermezza gli attacchi multipli e indiscriminati da parte di Hamas in tutto Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane;

    2) chiede la cessazione immediata di questi attacchi e violenze insensate, che non faranno altro che aumentare ulteriormente le tensioni sul terreno e compromettere seriamente le aspirazioni di pace del popolo palestinese;

    3) esprime solidarietà con Israele, che ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale, di fronte a tali attacchi violenti e indiscriminati;

    4) ricorda l'importanza di adoperarsi per una pace duratura e sostenibile attraverso sforzi rafforzati nel processo di pace in Medio Oriente,

impegna il Governo

1) a sviluppare un'intensa azione politica diplomatica volta a scongiurare l'espandersi del conflitto e per la ricomposizione dello stesso.
(6-00051) «Calovini, Billi, Marrocco, Tirelli».


(Ritirata)

   La Camera,

   premesso che:

    1) l'attacco indiscriminato da parte di Hamas ad Israele va condannato con la massima fermezza, come già fatto da larghissima parte della comunità internazionale, a partire dall'Unione europea che ha offerto pieno sostegno a Israele nell'esercizio del suo diritto alla difesa, come previsto dal diritto internazionale;

    2) esprime piena solidarietà alla popolazione colpita e angoscia per l'enorme carico di vittime civili e per i numerosi ostaggi, rapiti, di cui chiede urgentemente la liberazione;

    3) attualmente le vittime civili, tra israeliani e palestinesi sono oltre il migliaio, con un ulteriore numero imprecisato di ostaggi, prigionieri e dispersi, e incombe la minaccia che il conflitto possa scatenare una escalation militare dagli esiti imprevedibili e che potrebbe coinvolgere varie potenze regionali nonché altri gruppi armati estremisti;

    4) l'attacco terroristico da parte di Hamas, considerata una organizzazione terroristica dall'Unione europea, oltre alle numerose vittime civili innocenti, colpisce le aspirazioni di pace del popolo palestinese, rischiando di allontanare ulteriormente il percorso verso il pieno riconoscimento del proprio diritto all'autodeterminazione;

    5) il Processo di pace, negli ultimi anni, è stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe le parti, come i continui attacchi missilistici provenienti da Gaza e l'allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente dal Governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania;

    6) considera necessario richiamare la comunità internazionale alla ripresa di una prospettiva di pace giusta e credibile, nel rispetto della legalità internazionale;

    7) si appella a continuare a fornire alla popolazione civile di Gaza l'accesso a beni essenziali e vitali quali cibo, acqua o elettricità, in particolare in un contesto dove circa due milioni di palestinesi – tra cui circa novecentomila bambini – vivono in condizioni di estrema deprivazione;

    8) l'ispirazione alla pace e alla convivenza è l'obiettivo cui la comunità internazionale deve tendere, riprendendo, dopo anni di colpevole abbandono, il Processo di Pace in Medio Oriente, che è l'unico che può garantire benessere e sviluppo a entrambi i popoli;

    9) valutata la necessità di riconoscere le legittime aspirazioni del popolo palestinese e di sostenere misure di giustizia e libertà sia per israeliani che palestinesi,

impegna il Governo:

   1) ad attivarsi immediatamente affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all'Unione europea che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, che consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l'escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale e umanitario, e mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo, per l'obiettivo dei «due popoli e due Stati»;

   2) a promuovere ogni iniziativa volta alla tutela della popolazione, anche attraverso l'apertura di corridoi umanitari.
(6-00052) «Braga, Francesco Silvestri, Zanella».


   La Camera,

   premesso che:

    1) l'attacco indiscriminato da parte di Hamas ad Israele va condannato con la massima fermezza, come già fatto da larghissima parte della comunità internazionale, a partire dall'Unione europea che ha offerto pieno sostegno a Israele nell'esercizio del suo diritto alla difesa, come previsto dal diritto internazionale;

    2) esprime piena solidarietà alla popolazione colpita e angoscia per l'enorme carico di vittime civili e per i numerosi ostaggi, rapiti, di cui chiede urgentemente la liberazione;

    3) attualmente le vittime civili, tra israeliani e palestinesi sono oltre il migliaio, con un ulteriore numero imprecisato di ostaggi, prigionieri e dispersi, e incombe la minaccia che il conflitto possa scatenare una escalation militare dagli esiti imprevedibili e che potrebbe coinvolgere varie potenze regionali nonché altri gruppi armati estremisti;

    4) l'attacco terroristico da parte di Hamas, considerata una organizzazione terroristica dall'Unione europea, oltre alle numerose vittime civili innocenti, colpisce le aspirazioni di pace del popolo palestinese, rischiando di allontanare ulteriormente il percorso verso il pieno riconoscimento del proprio diritto all'autodeterminazione;

    5) considera necessario richiamare la comunità internazionale alla ripresa di una prospettiva di pace giusta e credibile, nel rispetto della legalità internazionale;

    6) si appella a continuare a fornire alla popolazione civile di Gaza l'accesso a beni essenziali e vitali quali cibo, acqua o elettricità, in particolare in un contesto dove circa due milioni di palestinesi – tra cui circa novecentomila bambini – vivono in condizioni di estrema deprivazione;

    7) l'ispirazione alla pace e alla convivenza è l'obiettivo cui la comunità internazionale deve tendere, riprendendo, dopo anni di colpevole abbandono, il Processo di Pace in Medio Oriente, che è l'unico che può garantire benessere e sviluppo a entrambi i popoli;

    8) valutata la necessità di riconoscere le legittime aspirazioni del popolo palestinese e di sostenere misure di giustizia e libertà sia per israeliani che palestinesi,

impegna il Governo:

   1) ad attivarsi immediatamente affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all'Unione europea che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, che consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l'escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale e umanitario, e mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo, per l'obiettivo dei «due popoli e due Stati»;

   2) a promuovere ogni iniziativa volta alla tutela della popolazione, anche attraverso l'apertura di corridoi umanitari.
(6-00052) (Testo modificato nel corso della seduta) «Braga, Francesco Silvestri, Zanella».


PROPOSTA DI LEGGE: SASSO ED ALTRI: MODIFICHE AGLI ARTICOLI 61, 336 E 341-BIS DEL CODICE PENALE E ALTRE DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO (A.C. 835-A)

A.C. 835-A – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

PARERE CONTRARIO

  sull'emendamento Manzi 7.1;

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo.

A.C. 835-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

PARERE CONTRARIO

  sulle proposte emendative 1.15, 1.28, 1.101, 1.01, 1.0100, 2.2, 2.3, 7.1 e 7.2, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative.

A.C. 835-A – Articolo 1

ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1.
(Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico)

  1. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con i Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è istituito presso il Ministero dell'istruzione e del merito, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Con il medesimo decreto sono determinate la composizione e la durata in carica dei componenti dell'Osservatorio, che è costituito nel rispetto della parità di genere, prevedendo la presenza di rappresentanti dei Ministeri dell'interno, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, delle regioni, delle organizzazioni sindacali di categoria, studentesche e dei genitori maggiormente rappresentative a livello nazionale e di un rappresentante dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Lo stesso decreto stabilisce le modalità con le quali l'Osservatorio riferisce, di regola annualmente, ai Ministeri competenti sull'attività svolta e sui risultati conseguiti. La partecipazione all'Osservatorio non dà diritto alla corresponsione di alcuna indennità, rimborso di spese, gettone di presenza o altro emolumento comunque denominato.
  2. All'Osservatorio sono attribuiti i seguenti compiti:

   a) monitorare e analizzare, per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera c), le segnalazioni di casi di violenza commessi ai danni del personale scolastico, ricevute dalle istituzioni scolastiche o dagli uffici scolastici regionali deputati alla raccolta e all'esame delle stesse, nel rispetto del trattamento dei dati personali, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016;

   b) monitorare e analizzare, per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera c), le segnalazioni di eventi indicatori del rischio di atti di violenza o minaccia in danno del personale scolastico, ricevute dalle istituzioni scolastiche o dagli uffici scolastici regionali deputati alla raccolta e all'esame delle stesse, nel rispetto del trattamento dei dati personali, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/679;

   c) promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte volte a migliorare la legislazione vigente e promuovere iniziative per favorire un clima di collaborazione tra la scuola, gli studenti e le famiglie;

   d) promuovere buone pratiche per sostenere i processi di apprendimento, ridurre e prevenire i fenomeni della dispersione scolastica, del bullismo, della violenza, del disagio giovanile, delle difficoltà specifiche nell'apprendimento e delle problematiche comportamentali;

   e) vigilare sull'attuazione, nell'ambito scolastico, delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;

   f) promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza del personale scolastico;

   g) proporre al Ministero dell'istruzione e del merito l'adozione di linee guida volte alla promozione e alla diffusione, nelle istituzioni scolastiche, di buone prassi finalizzate a individuare, prevenire e ridurre i rischi di violenza e aggressione al personale scolastico;

   h) promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli studenti e con le famiglie, anche al fine di valorizzare l'alleanza scuola-famiglia nel rispetto del principio della partecipazione collaborativa;

   i) incentivare iniziative a favore degli studenti e finalizzate alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, ponendo particolare attenzione ai minori coinvolti come parte attiva negli episodi di violenza emersi nell'esercizio dei compiti di cui alle precedenti lettere.

  3. L'Osservatorio acquisisce i dati relativi all'entità e alla frequenza dei casi di violenza di cui al comma 2, lettera a), ripartiti al livello almeno regionale, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell'ambiente di lavoro.
  4. Il Ministro dell'istruzione e del merito trasmette alle Camere, entro il 31 marzo di ciascun anno, una relazione sull'attività svolta dall'Osservatorio nell'anno precedente.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 1.
(Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico)

  Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: del personale scolastico con le seguenti: e sul benessere della comunità scolastica.

  Conseguentemente, alla rubrica, sostituire le parole: del personale scolastico con le seguenti: e sul benessere della comunità scolastica.
1.100. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 1, secondo periodo, aggiungere, in fine, le parole: nonché di rappresentanti di associazioni professionali e del terzo settore e di pedagogisti.
1.7. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 1, secondo periodo, aggiungere, in fine, le parole: nonché di rappresentanti delle associazioni delle diverse categorie di lavoratori della scuola e delle associazioni di categoria pedagogiche.
1.6. Piccolotti.

  Al comma 2, lettera a), dopo le parole: di violenza aggiungere le seguenti: e bullismo.
1.10. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 2, lettera a), dopo le parole: ai danni del personale scolastico, aggiungere le seguenti: degli studenti e delle studentesse e di tutti i soggetti parte della comunità scolastica,.

  Conseguentemente:

   al medesimo comma, lettera b), dopo le parole: in danno del personale scolastico, aggiungere le seguenti: degli studenti e delle studentesse e di tutti i soggetti parte della comunità scolastica,;

   alla rubrica dopo le parole: personale scolastico aggiungere le seguenti: e di tutti i soggetti della comunità scolastica.
1.11. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 2, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

   c-bis) promuovere la sperimentazione di forme di sostegno pedagogico ed educativo alle famiglie favorendo azioni di sensibilizzazione nelle comunità locali, con particolare riferimento alle aree colpite da fenomeni di povertà educativa;.
1.15. Piccolotti.

  Al comma 2, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

   c-bis) sostenere le scuole nel compito di adottare provvedimenti che abbiano finalità educativa e tendano al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica;.
1.16. Piccolotti.

  Al comma 2, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

   c-bis) sostenere progetti finalizzati a promuovere l'educazione alla convivenza civile, sociale e solidale all'interno dell'offerta formativa;.
1.17. Piccolotti.

  Al comma 2, lettera h), dopo la parola: promuovere aggiungere le seguenti: , anche su indicazione del collegio dei docenti,.
1.22. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 2, lettera h), dopo le parole: per il personale scolastico aggiungere le seguenti: , per gli alunni e per gli studenti.

  Conseguentemente, al medesimo comma, medesima lettera, dopo le parole: con gli studenti aggiungere le seguenti: , con i docenti.
1.30. Amato, Caso, Cherchi.

  Al comma 2, dopo la lettera i) aggiungere la seguente:

   l) promuovere l'adozione di provvedimenti ispirati al «principio della riparazione del danno» con finalità educativa e che tendano al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
1.27. Amato, Caso, Cherchi.

  Al comma 2, dopo la lettera i), aggiungere la seguente:

   l) promuovere la diffusione di attività di mediazione più efficace rispetto ai bisogni psicologici degli studenti, anche con l'introduzione di figure come lo psicologo scolastico o comunque di servizi di assistenza e supporto estesi anche ai docenti.
1.28. Amato, Caso, Cherchi.

  Al comma 2, dopo la lettera i) aggiungere la seguente:

   l) prevedere azioni di mediazione rivolte ai bisogni psicologici del personale scolastico, degli studenti e delle famiglie degli alunni, attraverso l'implementazione del servizio psicologico offerto a scuola.
1.101. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.
(Corsi di formazione per il personale scolastico)

  1. Per il personale scolastico sono previsti corsi di formazione finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto come attività obbligatorie, da effettuare in orario di servizio, nell'ambito degli interventi di prevenzione e formazione per la sicurezza negli ambienti di lavoro.
  2. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge sono definite le attività, anche in termini di ore, di contenuti, di periodicità del richiamo formativo.
  3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo, pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo, di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

  Conseguentemente, all'articolo 7, premettere le parole: Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1-bis,.
1.01. Amato, Caso, Cherchi.

  Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.
(Promozione di corsi di formazione per il personale scolastico)

  1. Il Ministro dell'istruzione e del merito promuove lo svolgimento, in orario di servizio, di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto e per il miglioramento della qualità della comunicazione con studenti e famiglie. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità di attuazione.
1.0100. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

A.C. 835-A – Articolo 2

ARTICOLO 2 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 2.
(Promozione dell'informazione)

  1. Il Ministro dell'istruzione e del merito promuove iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico, utilizzando le risorse disponibili a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 2.
(Promozione dell'informazione)

  Al comma 1, sostituire le parole: del personale scolastico con le seguenti: della comunità scolastica.
2.100. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Al comma 1, sostituire le parole da: , utilizzando le fino alla fine del comma, con le seguenti: nonché iniziative per potenziare il servizio di psicologia scolastica a supporto degli studenti e dei docenti, attraverso progetti integrativi, rivolti anche alle famiglie, che siano mirati all'educazione affettiva e alla sensibilizzazione verso le fragilità e le differenze.

  Conseguentemente, alla rubrica, aggiungere, in fine, le parole: e di iniziative di psicologia scolastica.
2.2. Piccolotti.

  Al comma 1, sostituire le parole da: , utilizzando le fino alla fine del comma, con le seguenti: nonché iniziative per la valorizzazione della comunità educante, attraverso reti di relazione e cooperazione professionali tra i diversi soggetti, rimettendo al centro la collegialità e lavorando per garantire stabilità e continuità.

  Conseguentemente, alla rubrica, aggiungere, in fine, le parole: e valorizzazione del personale scolastico.
2.3. Piccolotti.

A.C. 835-A – Articolo 3

ARTICOLO 3 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 3.
(Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico)

  1. È istituita la «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico», volta a sensibilizzare la popolazione promuovendo una cultura che condanni ogni forma di violenza contro il personale scolastico. La Giornata di cui al primo periodo è celebrata il 15 dicembre di ogni anno.
  2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 3.
(Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico)

  Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole da: di educazione e prevenzione fino alla fine del periodo, con le seguenti: dell'istruzione e della comunità educante, volta a sensibilizzare la popolazione al rispetto di tutte le componenti del mondo scolastico: dirigenti, docenti, personale scolastico, studenti e genitori.

  Conseguentemente, sostituire la rubrica con la seguente: Giornata nazionale dell'istruzione e della comunità educante.
3.101. Piccolotti.

  Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: del personale scolastico con le seguenti: della comunità scolastica.

  Conseguentemente:

   al medesimo comma, medesimo periodo, sostituire le parole: il personale scolastico con le seguenti: la comunità scolastica;

   alla rubrica, sostituire le parole: del personale scolastico con le seguenti: della comunità scolastica.
3.100. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

A.C. 835-A – Articolo 4

ARTICOLO 4 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 4.
(Modifica all'articolo 61 del codice penale)

  1. All'articolo 61 del codice penale, dopo il numero 11-octies è aggiunto il seguente:

   «11-novies. L'avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola».

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 4.
(Modifica all'articolo 61 del codice penale)

  Sopprimere gli articoli 4, 5 e 6.

  Conseguentemente, sostituire il titolo con il seguente: Disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico.
4.102. Piccolotti.

  Sopprimerlo.

  Conseguentemente, al titolo sopprimere le parole: 61,.
4.101. Boschi, Enrico Costa, Grippo, Giachetti.

  Al comma 1, capoverso numero 11-novies), aggiungere, in fine, le parole: , a causa o nell'esercizio delle loro funzioni.
4.103. Miele.

(Approvato)

  Al comma 1, capoverso numero 11-novies), aggiungere, in fine, le parole: , a causa o nell'esercizio di tali professioni o attività.
4.100. D'Orso, Amato, Caso, Cherchi, Orrico.

  Al comma 1, capoverso numero 11-novies), aggiungere, in fine, le parole: , a causa o nell'esercizio delle loro funzioni.
4.100.(Testo modificato nel corso della seduta) D'Orso, Amato, Caso, Cherchi, Orrico.

(Approvato)

A.C. 835-A – Articolo 5

ARTICOLO 5 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 5.
(Modifica all'articolo 336 del codice penale)

  1. All'articolo 336 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:

   a) dopo il primo comma è inserito il seguente:

   «La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola»;

   b) al secondo comma, le parole: «persone anzidette» sono sostituite dalle seguenti: «persone di cui al primo e al secondo comma».

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 5.
(Modifica all'articolo 336 del codice penale)

  Sopprimerlo.

  Conseguentemente, al titolo sopprimere le parole: , 336.
5.3. Boschi, Enrico Costa, Grippo, Giachetti.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 5.
(Modifiche all'articolo 583-quater del codice penale)

  1. All'articolo 583-quater del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:

   a) dopo il secondo comma è aggiunto il seguente:

   «Le medesime pene di cui al comma secondo, si applicano nell'ipotesi di lesioni cagionate a dirigenti scolastici o a membri del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, nello svolgimento di dette professioni e nell'esercizio o a causa di tali attività»;

   b) alla rubrica, aggiungere, in fine, le parole: «. Lesioni personali a dirigenti scolastici o a membri del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola».

  Conseguentemente, sopprimere l'articolo 6.
5.2. Manzi, Gianassi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

A.C. 835-A – Articolo 6

ARTICOLO 6 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 6.
(Modifica all'articolo 341-bis del codice penale)

  1. All'articolo 341-bis del codice penale, dopo il primo comma è inserito il seguente:

   «La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola».

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 6.
(Modifica all'articolo 341-bis del codice penale)

  Sopprimerlo.

  Conseguentemente, al titolo sostituire le parole: , 336 e 341-bis con le seguenti: e 336.
6.1. Boschi, Enrico Costa, Grippo, Giachetti.

  Al comma 1, capoverso, sostituire le parole: , amministrativo, tecnico o ausiliario con le seguenti: o amministrativo.
6.100. Miele.

(Approvato)

A.C. 835-A – Articolo 7

ARTICOLO 7 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEI PROPONENTI

Art. 7.
(Clausola di invarianza finanziaria)

  1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 7.
(Clausola di invarianza finanziaria)

  Sostituirlo con i seguenti:

Art. 7.
(Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante)

  1. Al fine di consentire un efficace sostegno e sviluppo della comunità educante, promuovere reti di sussidiarietà e corresponsabilità socio-educativa, garantire il benessere educativo e psicologico della comunità scolastica, collaborare con i docenti, il personale ATA e i genitori nelle relazioni con gli studenti, potenziare le reti educative con enti locali, Terzo settore e tutte le realtà che agiscono negli ambiti educativi, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito, con una dotazione di 30 milioni di euro, il Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante.
  2. Il Fondo di cui al comma 1, è destinato ai comuni per promuovere patti educativi con le istituzioni scolastiche ed educative del territorio. Ciascun patto educativo, sottoscritto dal comune e da una o più scuole del territorio comunale, o da più comuni e più scuole appartenenti ai rispettivi ambiti comunali, supporta e potenzia le comunità educanti mediante la predisposizione e l'attuazione di uno o più progetti volti, attraverso l'educatore socio-pedagogico e il pedagogista, a prevenire e recuperare i fenomeni di vulnerabilità sociale, povertà culturale ed educativa, a garantire il benessere degli alunni, ridurre l'abbandono scolastico precoce e la dispersione scolastica, nonché ad intervenire, attraverso la psicologo, nelle situazioni di disagio psicologico e disturbo psico-emotivo.

Art. 7-bis.
(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, valutati in 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2023 per le finalità di cui agli articoli 1 e 2 e di 30 milioni di euro annui a decorrere dal 2023 per le finalità di cui all'articolo 6, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
7.1. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 7.
(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, determinati nel limite massimo di 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
7.2. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto.

A.C. 835-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge, in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come evidenziato dalle proposte emendative presentate dal Gruppo Pd, la linea perseguibile volta a rafforzare la tutela del personale scolastico non può essere determinata da un approccio prevalentemente repressivo e sanzionatorio di comportamenti;

    inoltre, si evidenzia l'assenza di risorse destinate ad affrontare i gravi episodi di violenza che avvengono nelle scuole;

    come riportato nel parere della V Commissione permanente (bilancio, tesoro e programmazione), le attività di promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico previste dall'articolo 2 della proposta di legge potranno essere svolte dal Ministero dell'istruzione e del merito a valere sulle risorse già destinate a legislazione vigente all'informazione e alla comunicazione istituzionale, non prevedendo quindi l'assegnazione di risorse aggiuntive, adeguate al compimento dell'obiettivo della proposta di legge;

    senza risorse, all'articolo 1, comma 2 g), si fa riferimento al compito per l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto,

impegna il Governo

a prevedere, già in fase di approvazione della prossima legge di bilancio, lo stanziamento di risorse adeguate volte a promuovere interventi concreti per sensibilizzare genitori e studenti al rispetto e alla tutela del personale scolastico.
9/835-A/1. Ascani, Manzi, Orfini.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge, in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come evidenziato dalle proposte emendative presentate dal Gruppo Pd, la linea perseguibile volta a rafforzare la tutela del personale scolastico non può essere determinata da un approccio prevalentemente repressivo e sanzionatorio di comportamenti;

    inoltre, si evidenzia l'assenza di risorse destinate ad affrontare i gravi episodi di violenza che avvengono nelle scuole;

    come riportato nel parere della V Commissione permanente (bilancio, tesoro e programmazione), le attività di promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico previste dall'articolo 2 della proposta di legge potranno essere svolte dal Ministero dell'istruzione e del merito a valere sulle risorse già destinate a legislazione vigente all'informazione e alla comunicazione istituzionale, non prevedendo quindi l'assegnazione di risorse aggiuntive, adeguate al compimento dell'obiettivo della proposta di legge;

    senza risorse, all'articolo 1, comma 2 g), si fa riferimento al compito per l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere, già in fase di approvazione della prossima legge di bilancio, lo stanziamento di risorse adeguate volte a promuovere interventi concreti per sensibilizzare genitori e studenti al rispetto e alla tutela del personale scolastico.
9/835-A/1. (Testo modificato nel corso della seduta)Ascani, Manzi, Orfini.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come delineato dalle proposte emendative presentate dal Gruppo Pd, non è condivisibile una politica di «ordine e disciplina»;

    la difesa e la tutela dei docenti va assicurata con azioni di prevenzione;

    le attività di promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione contenute nel provvedimento in esame, non prevedendo l'assegnazione di risorse aggiuntive, adeguate al compimento dell'obiettivo della proposta di legge;

    senza risorse, all'articolo 1 comma 2 g), si fa riferimento, inoltre, al compito per l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto;

    per affrontare seriamente la problematica, riteniamo fondamentale, come delineato dalle nostre proposte emendative, garantire un maggior numero di insegnanti, presidi territoriali e il rafforzamento della comunità educante con la costruzione di reti tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni e il supporto di educatori e assistenti sociali,

impegna il Governo

a reperire, già in fase di approvazione della prossima legge di bilancio, risorse adeguate e permanenti, finalizzate a garantire l'avvio di un maggior numero di insegnanti, presidi territoriali e l'istituzionalizzazione della comunità educante e dei patti educativi di comunità diretti alla costruzione di reti tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni e il supporlo di educatori e assistenti sociali.
9/835-A/2. Manzi, Orfini, Berruto, Zingaretti.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come delineato dalle proposte emendative presentate dal Gruppo Pd, non è condivisibile una politica di «ordine e disciplina»;

    la difesa e la tutela dei docenti va assicurata con azioni di prevenzione;

    le attività di promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione contenute nel provvedimento in esame, non prevedendo l'assegnazione di risorse aggiuntive, adeguate al compimento dell'obiettivo della proposta di legge;

    senza risorse, all'articolo 1, comma 2 g), si fa riferimento, inoltre, al compito per l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto,

impegna il Governo

a reperire, già in fase di approvazione della prossima legge di bilancio, risorse adeguate e permanenti, finalizzate a garantire l'avvio di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto e per il miglioramento della qualità della comunicazione con studenti e famiglie.
9/835-A/3. Orfini, Manzi, Berruto, Zingaretti.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come delineato dalle proposte emendative presentate dal Gruppo Pd, non è condivisibile una politica di «ordine e disciplina»;

    la difesa e la tutela dei docenti va assicurata con azioni di prevenzione;

    le attività di promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione contenute nel provvedimento in esame, non prevedendo l'assegnazione di risorse aggiuntive, adeguate al compimento dell'obiettivo della proposta di legge;

    senza risorse, all'articolo 1, comma 2 g), si fa riferimento, inoltre, al compito per l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di reperire, già in fase di approvazione della prossima legge di bilancio, risorse adeguate e permanenti, finalizzate a garantire l'avvio di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto e per il miglioramento della qualità della comunicazione con studenti e famiglie.
9/835-A/3. (Testo modificato nel corso della seduta)Orfini, Manzi, Berruto, Zingaretti.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge, in esame riconosce ed evidenzia l'importanza della tutela del personale scolastico;

    pur ritenendo condivisibile la finalità, come evidenziato dalle proposte emendative presentate, dal Gruppo Pd, la linea perseguibile volta a rafforzare la tutela del personale scolastico non può essere determinata da un approccio prevalentemente repressivo e sanzionatorio di comportamenti;

    riteniamo fondamentale e prioritario un intervento volto a promuovere la scuola non solo quale luogo di insegnamento e ricerca ma, in prospettiva pedagogica, assumendo la promozione di opportunità sociali e culturali inclusive per il proprio territorio attraverso il dialogo con giovani e famiglie;

    i terribili fatti di cronaca ci impongono l'impegno di avviare interventi strutturali mirati a diffondere l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti, i genitori e che accompagnino la costruzione e il rafforzamento su tutto il territorio nazionale della comunità educante, anche attraverso il potenziamento dei patti educativi di comunità con la costruzione di reti tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni e il supporto di educatori e assistenti sociali;

    «non lasciare nessuno indietro» – «Leaving no one behind», è il motto dell'Agenda ONU-2030 è richiama un approccio integrato al problema della povertà educativa affermando che ciascuno può essere agente concreto di cambiamento. Questo è possibile se costruiamo una nuova idea di sviluppo sociale e culturale che veda un continuo scambio tra famiglia, territorio e agenzie educative e formative attraverso un processo di collaborazione,

impegna il Governo

a favorire un'applicazione costante ed omogenea delle disposizioni contenute nell'articolo 1, comma 16 della legge 107/2015, nel Piano nazione contro la violenza e le discriminazioni per l'educazione al rispetto, nelle Linee guida nazionali, promuovendo azioni dirette alla diffusione di una educazione all'affettività ed avviando interventi strutturali mirati a diffondere l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti, i genitori.
9/835-A/4. Ferrari, Manzi, Orfini, Berruto, Zingaretti, Piccolotti, Fornaro.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge all'esame, secondo quanto dichiarato nella relazione illustrativa, interviene in merito ai fenomeni di violenza esercitata dagli studenti, ma anche dai loro famigliari, nei confronti del personale della scuola;

    a tal fine, la proposta opera su due piani:

     da un lato, reca disposizioni sia a livello di monitoraggio e studio, istituendo l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, sia a livello di informazione e sensibilizzazione, prevedendo apposite iniziative di comunicazione istituzionale da parte del Ministero dell'istruzione e del merito, e introducendo la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico;

     dall'altro lato, sul versante penalistico-sanzionatorio, introduce un'aggravante comune e modifica le fattispecie di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e di oltraggio a pubblico ufficiale, configurando specifiche aggravanti di pena qualora il fatto sia commesso in danno di dirigenti scolastici o personale docente, educativo e amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola;

    tuttavia, appare oltremodo necessario e importante che siano previsti non solo interventi a carattere repressivo, ma soprattutto iniziative di prevenzione volte ad affrontare i gravi episodi di violenza che avvengono nelle scuole, al fine di sostenere gli studenti più in difficoltà e a scoraggiare gli episodi di violenza in ambito scolastico;

    occorrerebbe rimettere al centro delle priorità di investimento la scuola quale comunità educante, soprattutto al fine di combattere la povertà educativa che, a causa della pandemia da Covid-19, si è largamente acuita nel nostro Paese. Le comunità educanti possono e devono diventare una misura strutturale di contrasto all'abbandono scolastico e alla povertà culturale, dove le studentesse e gli studenti possono vivere esperienze dirette di scoperta della comunità di riferimento, quali discipline sportive, competenze artistico-creative, educazione civica e professionale;

    in un momento storico in cui sono sempre più diffusi nei bambini e negli adolescenti problemi individuali legati a depressione, violenza, carenza di un clima adatto alla crescita e all'apprendimento, è necessario più che mai mettere a disposizione risorse per il territorio affinché vengano avviati progetti locali destinati a prevenire e a recuperare i fenomeni di vulnerabilità sociale;

    occorre restituire ai giovani i valori su vari aspetti della sessualità e dell'affettività che sembrano perduti, e la scuola, attraverso l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale, può diventare il luogo dove, ognuno possa imparare a conoscersi e a conoscere l'altro, diverso da sé, ad avere rispetto di sé e dell'altro, ad avere la capacità di sentire le proprie emozioni e di gestirle;

    pertanto, sia il sostegno e sviluppo della comunità educante sia l'insegnamento all'educazione sessuale ed affettiva, possono rispondere all'esigenza di intervenire per offrire una scuola inclusiva e un'istruzione di qualità per tutti,

impegna il Governo

al fine di rafforzare gli interventi di prevenzione agli atti di violenza nelle scuole, ad investire nella comunità educante e a prevedere l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale, finalizzato alla crescita e alla maturazione psico-affettiva e socio relazionale degli studenti improntata alla conoscenza e al rispetto di sé e dell'altro, alla responsabilità sociale e alla valorizzazione della diversità di genere.
9/835-A/5. Orrico, Caso, Amato, Cherchi, Manzi, D'Orso, Grimaldi.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame affronta un tema importante, quello della violenza nei confronti del personale scolastico, su cui nei mesi scorsi si sono accesi i riflettori della cronaca, nel modo sbagliato: quello securitario. Mancano del tutto iniziative per prevenire i gravi episodi di violenza che avvengono nelle scuole. Si continua a proporre la stessa ricetta che questo Governo riserva a ogni contesto complesso: inasprire le pene dopo che gli episodi sono avvenuti;

    e così vengono inserite una serie di aggravanti a reati che già esistono: aggravante se un'aggressione avviene ai danni di un dirigente scolastico, aggravante se l'autore è un genitore, aggravante se un insegnante viene offeso in presenza di altre persone, in un crescendo di nuovi mesi e di anni di reclusione in carcere;

    noi riteniamo invece che il fenomeno debba essere affrontato nella sua complessità in una logica preventiva e formativa;

    serve la volontà politica di dare alla scuola una rinnovata dignità sociale, di stanziare risorse per procedere a una ristrutturazione dell'intero sistema scolastico e dei suoi metodi, recuperandone la missione costituzionale di promozione della persona e di emancipazione dei futuri cittadini attraverso l'istruzione;

    l'aumento degli episodi di violenza è lo specchio di una realtà sociale in cui si registra un indebolimento del tessuto valoriale, una discrasia tra il modello educativo scolastico e quello familiare e, soprattutto, un progressivo discredito del sistema scolastico, la scuola, e di conseguenza gli insegnanti, non è più riconosciuta come un'istituzione. Per restituire autorevolezza alla scuola serve un suo nuovo posizionamento sociale, servono investimenti per valorizzare i docenti e tutto il personale scolastico. Serve mettere fine al continuo turn over dei docenti precari, all'insufficienza dei contingenti del personale ata, serve un adeguamento degli stipendi, l'implementazione del tempo scuola, l'ampliamento dell'obbligo scolastico, la riduzione del numero di alunni per classe. Servono interventi strutturali che rendano le scuole sicure, funzionali e accoglienti. Serve una valorizzazione della comunità educante, attraverso reti di relazione e cooperazione professionali tra i diversi soggetti, rimettendo al centro la collegialità e garantendo stabilità e continuità. Serve una riforma del sistema di reclutamento e della formazione fondati, oltre che sulle competenze disciplinari, sull'approfondimento pedagogico, metodologico, didattico, sulla conoscenza delle dinamiche socio-relazionali, socio-emotive e di relazione di gruppo degli alunni tra di loro e con gli insegnanti. Serve, inoltre, potenziare il servizio di psicologia scolastica, che deve essere rivolto a studenti, docenti e, attraverso progetti specifici, anche ai genitori;

    psicologi e psicologhe sono pressoché assenti nelle scuole italiane, eppure è chiaro a chiunque frequenti le classi quanto pesi questa assenza. Nella maggior parte dei Paesi europei, lo psicologo scolastico è assunto a tempo indeterminato come dipendente statale o degli enti locali. Al contrario, in Italia non esiste una direttiva unica a livello nazionale, lo psicologo nelle scuole è un libero professionista e ogni istituto agisce autonomamente, senza entrare in connessione con i centri di salute mentale del territorio e senza che sia previsto un percorso continuativo tra psicologi e studenti, spesso neppure un coordinamento tra insegnanti e referenti degli sportelli;

    l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato a novembre 2021 una scheda informativa sul tema della salute mentale negli adolescenti, considerando che circa la metà di tutti i disturbi mentali esordiscono prima dei 14 anni e che, se non trattati, tali disturbi persistono con gravi implicazioni anche in età adulta. Secondo l'Oms, a livello globale, tra i 10 ed i 19 anni, un adolescente su sette soffre di un disturbo mentale, condizione che rappresenta il 13 per cento del carico globale di malattia in questa fascia di età; depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le principali cause di malattia e disabilità negli adolescenti; il suicidio è la quarta causa di morte nei giovani tra i 15 e 19 anni,

impegna il Governo

nel prossimo provvedimento utile, a istituire la figura professionale dello psicologo scolastico all'interno delle scuole di ogni ordine e grado.
9/835-A/6. Piccolotti.