XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 181 di venerdì 20 ottobre 2023
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI
La seduta comincia alle 9,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
RICCARDO ZUCCONI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 18 ottobre 2023.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 70, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.
PRESIDENTE. Il Presidente del Senato, con lettera in data 18 ottobre 2023, ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e IX (Trasporti):
S. 870 - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2023, n. 121, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale» (Approvato dal Senato) (1492) - Parere delle Commissioni I, V, X e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.
Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 23 ottobre 2023, ai sensi del comma 5 dell'articolo 96-bis del Regolamento, i termini di cui ai commi 3 e 4 del medesimo articolo sono conseguentemente adeguati. In particolare, il termine per la presentazione di questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge è fissato alle ore 18 di lunedì 23 ottobre 2023.
Svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
Sospendiamo la seduta brevemente, che riprenderà alle ore 9,50.
La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 10.
(Iniziative di competenza volte a prevenire e contrastare manifestazioni a sostegno di Hamas che possano comportare rischi per l'incolumità dei concittadini ebrei - n. 2-00243)
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Toccalini ed altri n. 2-00243 (Vedi l'allegato A).
Chiedo alla deputata Matone se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmataria o se si riservi di intervenire in sede di replica.
SIMONETTA MATONE (LEGA). Grazie, Presidente, la illustro. Si tratta, come lei ha detto, di un'interpellanza urgente che è stata presentata dal collega Luca Toccalini ed è stata sottoscritta da tutti i deputati del gruppo Lega-Salvini Premier. La leggerò.
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'Interno sulla base di tali premesse. Il 7 ottobre 2023 Israele ha subito un attacco a sorpresa su larga scala nel corso del quale civili inermi sono stati assaliti e assassinati mentre celebravano Sukkot, la Festa delle capanne, una ricorrenza molto importante del calendario ebraico. L'incessante lancio di razzi verso Tel Aviv, Gerusalemme e il Sud del Paese è stato accompagnato da incursioni di unità armate in territorio israeliano. Gruppi di miliziani armati hanno assalito città, piccole comunità israeliane vicine al confine con la Striscia di Gaza e colpito in maniera indiscriminata obiettivi civili, seminando terrore e morte.
Dalle notizie di stampa si è poi appreso di gravissimi crimini in danno di civili israeliani, che riportano alla mente le immagini dei più violenti attacchi terroristici subiti negli ultimi decenni da Israele e dai Paesi del blocco occidentale.
Per questa folle spirale di violenza c'è, per ora, un responsabile: il gruppo terroristico palestinese di Hamas che, nel rivendicare la paternità dell'attacco, ha anche lanciato un appello ad altre formazioni militari radicali e all'intero popolo palestinese affinché si unisca alla mobilitazione contro Israele. L'attacco di Hamas contro Israele è un gravissimo atto di aggressione.
Nella puntata di mercoledì 11 ottobre 2023 della trasmissione Fuori dal Coro di Rete 4 è stato mandato in onda un servizio che ha raccolto le dichiarazioni di alcuni membri della comunità islamica presente nel nostro Paese. Le immagini testimoniano l'esultanza esplicita e senza indugio di questi soggetti che, alla notizia del violento massacro perpetrato in Israele, sostengono ed incoraggiano con esternazioni di vario e gravissimo genere gli attacchi terroristici di Hamas: “tutti gli israeliani devono morire”, “Hamas ha fatto bene”, “per Allah questa è la fine del Mondo”, con un elevato rischio che ci possano essere anche in Italia cellule dormienti del fondamentalismo islamico. Tali manifestazioni sono state, poi, riprese a pioggia da altre emittenti televisive.
Manifestazioni pubbliche di questo genere delineano un evidente sostegno alla violenza e rappresentano cosa diversa rispetto alle manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese e alla problematicità della situazione in cui vive, come alcune di quelle svoltesi lo scorso 14 ottobre 2023 in diverse città italiane, manifestazioni pro Hamas che ci obbligano ad una riflessione seria sugli strumenti posti in essere nel nostro Paese a difesa dei cittadini, evidenziando come siano a rischio anche la nostra vita, la nostra libertà, la nostra civiltà.
La concomitanza tra la mobilitazione pro palestinese in Italia e l'appello invocato dall'ex capo di Hamas, Khaled Meshaal, per un venerdì 13 di collera ha creato forte preoccupazione nella cittadinanza per la propria sicurezza e incolumità.
Secondo fonti di stampa, il Ministro dell'Interno tedesco, Nancy Faeser, vuole espellere dalla Germania i sostenitori del movimento islamista palestinese Hamas che ha attaccato Israele. A tal fine, ha dichiarato: “Utilizzeremo tutte le possibilità offerte dalla legge”. Questa dichiarazione è stata fatta durante un'intervista che ha rilasciato al quotidiano Bild.
L'interpellanza chiede se e quali iniziative di competenza il Governo abbia intrapreso per identificare ed espellere, ove stranieri, i responsabili di queste esternazioni al fine di contrastare sul nascere ogni iniziativa o manifestazione che possano mettere a rischio l'incolumità dei concittadini ebrei del nostro Paese, nonché per prevenire i reati che tali manifestazioni configurano, indipendentemente dalla nazionalità del reo.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Interno Nicola Molteni, ha facoltà di rispondere.
NICOLA MOLTENI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Gli onorevoli interpellanti, facendo riferimento alle esternazioni pro Hamas e anche antiebraiche espresse da alcuni componenti delle comunità islamiche in Italia e alle manifestazioni svoltesi in diverse città in favore della causa palestinese, nel corso delle quali si è inneggiato alla violenza, chiedono al Governo iniziative per contrastare tali comportamenti.
In proposito deve essere sottolineato, preliminarmente, che la linea del Governo è che vada privilegiata la libertà di manifestazione del pensiero, purché questa si esprima con modalità tali da non compromettere l'ordine pubblico, nel qual caso la manifestazione incorre in un divieto. In altri termini, piuttosto che imporre un divieto generalizzato, appare preferibile operare prudenti valutazioni caso per caso. Per ciò che concerne le frasi di incitamento all'odio e alla violenza pronunciate nel corso della trasmissione televisiva di Rete 4, Fuori dal Coro, cui fanno riferimento gli interpellanti, la questura di Napoli, su input della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, ha identificato i due stranieri autori delle dichiarazioni di maggiore allarme sociale, risultati essere due algerini, i quali sono stati deferiti e segnalati all'autorità giudiziaria per le valutazioni del caso.
Particolare e massima attenzione è riservata allo svolgimento delle pubbliche manifestazioni correlate al conflitto israelo-palestinese. Al riguardo, si evidenzia come, dal 7 ottobre al 18 ottobre, si siano svolte nel nostro Paese ben 98 iniziative pubbliche, organizzate da numerose realtà aventi anche posizioni contrapposte, di cui 65 pro Palestina, 15 a favore di Israele e 18 promosse da sigle riconducibili ai movimenti pacifisti.
Per quanto più specificatamente concernente le iniziative di prevenzione della radicalizzazione violenta e la minaccia terroristica derivanti dal riaccendersi del conflitto israeliano-palestinese, subito dopo l'attacco sferrato da Hamas contro Israele, il Ministro dell'Interno ha immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale e, nella seduta del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che ha convocato d'urgenza lo scorso 10 ottobre, alla quale ha partecipato anche il comparto intelligence, sono state approfondite le possibili minacce e gli strumenti di prevenzione e contrasto.
All'esito dell'incontro è stato ulteriormente innalzato il livello di attenzione e rafforzate le misure di prevenzione generale, con particolare riferimento alle aree di maggior transito e all'adozione di misure di difesa passiva dei siti sensibili.
Nella giornata di sabato 14 ottobre è stato convocato per la seconda volta il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica per un aggiornato quadro della situazione alla luce dei preoccupanti ultimi sviluppi. È stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia, che sono stati quantificati in oltre 28.000, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi.
La minaccia terroristica, inoltre, è alla costante attenzione del Comitato analisi strategica antiterrorismo, istituito presso il Ministero dell'Interno, che si è riunito appositamente lo scorso 10 ottobre per valutare l'evoluzione dei profili di rischio anche nei contesti antagonisti e nell'ambiente penitenziario.
Aggiungo che l'azione del Governo sin dal suo insediamento si è incentrata su ogni forma di contrasto all'immigrazione irregolare, anche in relazione ai possibili rischi di infiltrazione terroristica dei flussi. I recenti tragici avvenimenti impongono una rinnovata e più elevata attenzione, in particolare attraverso il potenziamento delle attività interforze per i controlli delle frontiere e di quelle effettuate dalle task force operanti nelle principali aree di sbarco e negli hotspot nazionali nei quali operano esperti dell'antiterrorismo e dell'immigrazione proprio con il compito di analizzare la possibilità di infiltrazioni terroristiche in seno ai flussi migratori.
In considerazione della pressione migratoria a cui l'Italia è sottoposta attraverso la rotta balcanica e dell'intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell'Unione europea, lo scorso 18 ottobre il Governo ha deciso la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia.
Il Ministro dell'Interno ha impartito specifiche direttive per l'intensificazione di ogni raccordo informativo tra le Forze di polizia e le agenzie di intelligence al fine di monitorare l'evoluzione del conflitto e i suoi possibili riflessi sui flussi migratori, sugli ingressi e sulle presenze nel territorio nazionale.
Oggetto di particolare attenzione sono quei particolari ambienti nei quali possa più facilmente prendere piede la radicalizzazione, come le carceri o i circoli oltranzisti interni ad alcune comunità straniere collegate ad ambienti estremistici dei Paesi di origine, con l'obiettivo di affinare le conoscenze degli orientamenti delle diverse realtà religiose presenti sul nostro territorio e di individuare i centri sospettati di infiltrazioni estremistiche.
Grande attenzione viene prestata dai nostri investigatori anche all'esame degli ambienti virtuali e ai social media presenti sulla rete e riferibili a soggetti a vario titolo coinvolti in attività di propaganda islamista radicale. In questo senso, assai rilevante è il monitoraggio svolto dalla Polizia postale e delle comunicazioni sui web account riconducibili ad estremisti islamici o a elementi organici a formazioni terroristiche.
L'impegno delle Forze di Polizia e del comparto intelligence è rivolto a cogliere indicatori precoci di rischio, potenzialmente suscettibili di concretarsi in progettualità ostili, nonché a monitorare i cosiddetti foreign fighters in qualche modo collegati all'Italia.
In questo quadro, grande importanza continua a rivestire il ricorso a provvedimenti di espulsione per l'allontanamento dal territorio nazionale di quegli stranieri connotati da profili di pericolosità per la sicurezza nazionale.
Una conferma del livello di attenzione è l'arresto di un cittadino tunisino, avvenuto il 16 ottobre scorso a Torino, per aver urlato, nei pressi della sinagoga, minacce contro gli ebrei, nonché nei confronti del responsabile del luogo di culto. Lo straniero, che nella circostanza ha anche brandito un coltello contro gli agenti, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, porto di strumenti atti ad offendere, violazione delle norme in materia di immigrazione e per istigazione a delinquere per motivi di discriminazione etnica, razziale o religiosa. Nei confronti dello stesso è stata avviata la procedura di espulsione. Un'ulteriore conferma è l'arresto, avvenuto il 17 ottobre a Milano ad opera della Polizia di Stato, di due persone di origini egiziane, una delle quali di cittadinanza italiana, per reati di terrorismo.
Preciso, inoltre, che l'attività di prevenzione ha condotto, nell'anno in corso, a eseguire 53 espulsioni di stranieri pericolosi per la sicurezza nazionale.
Al momento, non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per l'Italia, ma la situazione esige un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica presenta spesso caratteri di fluidità e indeterminatezza.
Sottolineo, peraltro, che il dispositivo italiano di prevenzione è ben collaudato e presenta molteplici punti di forza: la definizione di procedure info-investigative, con metodiche ad alta tecnologia, per rendere più performante l'attività di prevenzione svolta dalle DIGOS; massima sinergia tra Forze di Polizia ed intelligence; intensa collaborazione internazionale di Polizia; continuo monitoraggio dei fattori di rischio; incisive capacità di intervento preventivo nei confronti dei soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale.
Tutti questi elementi, nel loro insieme, realizzano uno schermo di sicurezza discreto e non invasivo, ma al contempo assai efficace per prevenire e contrastare la persistente minaccia dello stragismo jihadista.
PRESIDENTE. La deputata Matone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONETTA MATONE (LEGA). Mi ritengo soddisfatta della risposta. Mi ritengo anche convinta della bontà della scelta, effettuata da questo Governo e ribadita dal Sottosegretario, di non vietare le manifestazioni di pubblica piazza, perché ce lo impone la nostra Costituzione, che tutela la libertà di manifestare, e per ragioni di opportunità politica che, viceversa, non hanno guidato gli altri Governi, mi riferisco per esempio al Governo francese. Una scelta diversa sarebbe stata comunque inopportuna, pericolosa e densa di possibili strumentalizzazioni. Quindi, è stata una scelta politica intelligente.
Siamo rassicurati dall'innalzamento dei livelli di sicurezza e di attenzione e siamo anche rassicurati dall'attività della nostra intelligence. Personalmente, so come lavora il CASA che è l'organismo che si riunisce settimanalmente e che raccoglie informazioni da tutte le parti, soprattutto da quelle bombe ad orologeria che possono essere i luoghi di detenzione; e devo dire che, il CASA svolge, attraverso gli organi investigativi della Polizia penitenziaria, un'opera di attenzione veramente puntuale e precisa su cosa accada all'interno dei raduni di soggetti che, con la scusa della preghiera, possono essere portati all'odio e alla violenza.
Il Sottosegretario ha toccato il tema delle espulsioni, che è delicatissimo, sul quale dobbiamo ragionare e sul quale siamo imbrigliati da normative molto, molto rigide, ma vorrei cogliere l'occasione di questo incontro, anche se è quasi a porte chiuse, per aprire un focus sull'immigrazione clandestina, senza polemiche, senza strumentalizzazioni e riflettendo sul fatto che è inequivocabile che vi siano una serie di terroristi pervenuti in Italia - vediamo l'episodio di Bruxelles - attraverso Lampedusa e attraverso la mancanza di controllo del territorio.
Quindi noi, come Lega-Salvini Premier, ci auguriamo si possa andare avanti su questa che è una strada non di repressione, ma di serietà e di tutela della sicurezza nazionale.
(Elementi circa gli interventi volti al contrasto della diffusione della peste suina africana, con particolare riferimento al cronoprogramma delle attività, alle risorse destinate alla struttura commissariale e al rafforzamento della biosicurezza negli allevamenti, nonché iniziative a sostegno dell'export di carni suine - n. 2-00244)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Barzotti ed altri n. 2-00244 (Vedi l'allegato A).
Chiedo alla deputata Barzotti se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.
VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Sì, intendo illustrarla brevemente. Da gennaio 2022, è stata rinvenuta in Liguria la peste suina africana. Questo è un tema molto importante che trattiamo oggi perché, da gennaio 2022, vediamo di fatto, nel nostro Paese e in particolare nel Nord Italia, un incremento e una diffusione della peste suina che è passata dalla Liguria al Piemonte, per poi arrivare alla Lombardia; e ci sono anche altre regioni d'Italia che stanno facendo i conti con questa peste, come ad esempio la Campania.
A marzo 2022 è stato nominato un commissario straordinario presso il Ministero della Salute, con il compito di coordinare l'attività di contrasto ed eradicazione messa in atto dalle regioni e di attuare quindi un piano per l'eradicazione della PSA. Sono stati posati circa 130 chilometri di reti contenitive nei territori limitrofi alle zone dei primi ritrovamenti, tuttavia, nel 2022 e nel 2023, sono continuamente emersi nuovi focolai, che hanno poi riguardato anche l'Emilia-Romagna e la Calabria.
Da agosto 2023, sono stati individuati focolai tra suini domestici in allevamenti aziendali protetti, dimostrando quindi la necessità di azioni urgenti per la messa in sicurezza della filiera dall'avanzamento di questa malattia. La provincia di Pavia è attualmente sottoposta a restrizioni alla movimentazione di carni e animali, con danni agli allevamenti per oltre 500.000 suini.
Il settore suinicolo nazionale - come sappiamo - sviluppa, nella sua fase industriale, un fatturato di circa 8,5 miliardi di euro, di cui 1,9 generati dall'export; nella fase di allevamento circa 2,5 miliardi di fatturato e, nella fase dell'industria di macellazione, circa 5 miliardi di fatturato, quindi parliamo di un'importantissima infrastruttura del nostro Paese.
La filiera suinicola, in effetti, annovera oltre 3.500 aziende di allevamento e 4,4 milioni di maiali sono allevati nella sola Lombardia. Ciò mette in evidenza un tema che comunque abbiamo sempre sollevato, come MoVimento 5 Stelle, circa gli allevamenti intensivi e la loro assoluta insostenibilità nel nostro Paese, perché portano tutta una serie di conseguenze particolarmente impattanti anche e soprattutto sulla salute degli animali.
Detto ciò, evidentemente, potete immaginare quali danni possa creare in pochissimo tempo un problema come quello della peste suina, laddove vada ad impattare su un allevamento intensivo.
Vi è il tema della mancata prevenzione. Per questo motivo, oggi, ci aspettiamo dal Sottosegretario risposte su quali azioni, nel concreto, stia ponendo in essere il Governo, perché assistiamo alla diffusione della peste suina e sentiamo continuamente allevatori, soprattutto piccoli allevatori, disperati e assolutamente spaventati dalle misure che sono state attuate e che presentano tutta una serie di criticità che, poi, in replica, potremo ben sviscerare.
Rispetto all'interpellanza, le domande che poniamo sono diverse e le sintetizzo: quali e quante risorse siano state messe a disposizione del Commissario per lo svolgimento dei propri compiti e quali ulteriori risorse si preveda di assegnare allo stesso; quali siano le iniziative che il Governo sta attuando per far fronte, in maniera concreta, a questa nuova situazione emergenziale e quali siano le reali tempistiche delle azioni da realizzare; quali siano i dettagli del cronoprogramma di intervento messo a punto dal Governo e dal Commissario per la realizzazione delle attività di eradicazione, rafforzamento della biosicurezza, gestione dei danni e degli indennizzi e, di conseguenza, quali siano i risultati che finora sono stati conseguiti, con indicazione del numero dei cinghiali selvatici abbattuti da inizio 2023, percentuale degli stessi rispetto alla totale fauna selvatica dei cinghiali, numero degli allevamenti che hanno conseguito condizioni di biosicurezza rafforzata e numero di capi ad essi afferenti, entità delle richieste di indennizzo e di stima del danno finora complessivamente presentate sulla base dei bandi emanati e somme effettivamente erogate. Ci aspettiamo una risposta esaustiva da parte del Sottosegretario.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato Nicola Molteni, ha facoltà di rispondere.
NICOLA MOLTENI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole interrogante per aver posto l'attenzione sulla nota problematica della peste suina africana, che affligge il nostro territorio dall'inizio del 2022.
Con riferimento alle iniziative che il Governo sta attuando per far fronte in maniera concreta alla situazione emergenziale causata dalla PSA e alle tempistiche delle azioni da realizzare, faccio presente quanto segue.
Sin dall'inizio dell'epidemia di PSA sul territorio nazionale, sono state messe in atto tutte le misure previste dalle norme vigenti, finalizzate al controllo dell'infezione, per scongiurarne l'ulteriore diffusione, con l'obiettivo finale dell'eradicazione. Da parte di tutti gli attori coinvolti nell'attività di contrasto alla malattia, anche grazie al supporto e al coordinamento del Commissario straordinario per la peste suina africana, di cui al decreto-legge 17 febbraio 2022, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2022, n. 29, è stato messo in campo ogni sforzo possibile per gestire al meglio la situazione emergenziale.
Per ciascun capo di PSA nel settore selvatico, come pure di focolaio nel settore domestico, sono state implementate tutte le misure previste dai regolamenti europei e dalle ordinanze commissariali e incrementati i livelli e le attività di sorveglianza, come previsto dal Piano di sorveglianza nazionale, anche nell'ottica di salvaguardare il settore suinicolo da un punto di vista sanitario e rinforzare il sistema dei controlli in modo da fornire le necessarie garanzie sanitarie anche ai fini commerciali nazionali, intracomunitari e verso i Paesi terzi, ciò con la piena consapevolezza delle possibili perdite e ripercussioni sull'intera filiera suinicola.
L'attività del Commissario straordinario, in tale contesto, è focalizzata sul costante coordinamento dei servizi veterinari delle regioni, sulla realizzazione delle opere finalizzate al contenimento della diffusione dell'epidemia, sia nel settore selvatico, sia nel settore domestico, sulle attività di incremento delle procedure di depopolamento dei selvatici, in coordinamento con l'autorità centrale e le autorità regionali e locali.
Il Ministero della Salute, con la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, assicura il necessario supporto per lo svolgimento delle relative funzioni attribuite al Commissario, il quale ha potere di adozione di provvedimenti contingibili e urgenti. Tra le iniziative intraprese dal Commissario in tal senso, sono state emanate cinque ordinanze, di cui l'ultima, la n. 5, relativa alle “Misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana”, volta anche a incrementare l'attività delle autorità competenti locali, attraverso l'istituzione dei gruppi operativi territoriali (GOT). Spetta al Commissario, inoltre, indire le procedure di gara - ai sensi dell'articolo 63, comma 2, lettera c), del codice dei contratti pubblici - per la messa in opera di recinzioni o altre strutture temporanee ed amovibili idonee al contenimento dei cinghiali selvatici. Bimestralmente, il Commissario straordinario relaziona sull'attività svolta ai Ministri competenti.
Nell'ambito delle misure di controllo, contenimento ed eradicazione del cinghiale, giova, poi, richiamare: il decreto del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del 13 giugno 2023, a mezzo del quale è stato adottato il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, per implementare le attività di gestione del settore selvatico, che costituisce lo strumento programmatico per il coordinamento e l'attuazione da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano delle attività di gestione e contenimento della presenza della fauna selvatica nel territorio nazionale, fornendo indicazioni specifiche per specie di particolare rilevanza e impatto; il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione della peste suina africana per il 2023, emanato dalla European Health and Digital Executive Agency; il “Piano straordinario di cattura, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l'elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da peste suina africana. Anni 2023-2028”, emanato dal Commissario straordinario, che fornisce indicazioni pratico-operative per la programmazione e la realizzazione degli interventi, coerentemente con i precedenti strumenti normativi indicati, e definisce, altresì, dei piani di prelievo estremamente consistenti (oltre 600.000 cinghiali complessivamente da rimuovere nell'annualità 2022/2023 dal territorio italiano), al fine di ridurre le presenze della specie e limitare la possibilità e la velocità di diffusione del virus.
Per quanto riguarda le attività d'informazione, per aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza della malattia e dei rischi che comporta, sul sito web del Ministero della Salute sono pubblicate, nella sezione dedicata alla PSA, le informazioni di carattere generale sulla malattia, sulle principali caratteristiche e sulle misure di controllo. La pagina web viene periodicamente aggiornata, tenuto conto della dinamicità della situazione epidemiologica e della continua evoluzione delle norme, delle disposizioni e dei territori coinvolti dall'infezione.
Al fine di poter consentire la consultazione della situazione, anche con riferimento alle zone di restrizione per accertata circolazione del virus PSA, alle misure di controllo applicate, alla tipologia e al livello di sorveglianza attuati sul territorio, è elaborato un bollettino nazionale della PSA, informatico, aggiornato in tempo reale.
Con riferimento al quesito relativo alle risorse messe a disposizione del Commissario per lo svolgimento dei propri compiti, ricordo che il Governo, nell'attribuire al Commissario straordinario poteri e compiti specifici finalizzati all'adozione di misure urgenti per l'eradicazione della malattia nei cinghiali e per prevenirne l'introduzione nei suini da allevamento, ha stanziato 10 milioni di euro attraverso il finanziamento del Fondo nazionale per la suinicoltura, di cui all'articolo 11-bis, comma 1, del decreto-legge n. 27 del 2019. Attraverso dette risorse, si è provveduto all'acquisto e alla messa in opera delle reti di contenimento dei cinghiali, sono stati realizzati 124 chilometri di reti in Piemonte e Liguria e sono state acquistate e messe in opera, al costo di 140.000 euro, trappole per cinghiali. La regione Lombardia ha assegnato 1.500.000 euro al Commissario per completare l'ultimo lotto di reti.
Con decreto del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste n. 389867 del 24 luglio 2023, è stata assegnata, per l'anno finanziario 2023, la somma di 3.531.520 euro a favore della struttura commissariale per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, anche alla luce e a supporto di quanto disposto dall'ordinanza n. 5/2023 del 24 agosto 2023.
Ulteriori 3,5 milioni di euro sono stati accreditati sulla contabilità speciale del Commissario da parte del Ministero della Salute, a valere sullo stanziamento del capitolo 7119, denominato: “Somme destinate a fronteggiare le maggiori esigenze derivanti dalle emergenze della peste suina africana”.
Per quanto concerne il quesito su quali iniziative stia intraprendendo il Governo per evitare che il territorio nazionale sia dichiarato a PSA endemica, impedendo qualsiasi tipo di scambio commerciale anche sul mercato interno europeo, azzerando interamente l'export del settore, faccio presente quanto segue: premesso che i Ministeri competenti perseguono, nell'ambito degli incontri internazionali e bilaterali con i Paesi terzi che hanno posto il blocco alle importazioni di prodotti delle categorie merceologiche in parola, un'azione di sensibilizzazione volta a garantire i propri interlocutori esteri sugli sforzi che il Governo persegue a tutela dei consumatori, per salvaguardare gli allevamenti della filiera suinicola nazionale da un possibile contagio della PSA, la regolamentazione delle movimentazioni e degli scambi di animali e di prodotti di origine suina, inclusi materiale germinale e sottoprodotti dai territori sottoposti a restrizione per PSA, è disciplinata dal regolamento (UE) 2023/594.
Sulla base della suddetta norma, le direzioni generali competenti del Ministero della Salute hanno provveduto a fornire indicazioni operative di supporto alle autorità competenti, nell'ambito di applicazione del regime derogatorio ai divieti di movimentazione di suini, prodotti e sottoprodotti di origine animale correlati, provenienti dalle zone di restrizione per PSA, con il fine di rendere più chiare e uniformi sul territorio nazionale, laddove ritenuto necessario, le procedure di designazione degli stabilimenti, certificazione e destino dei prodotti sopra menzionati, secondo le condizioni generali e specifiche previste dal regolamento.
Resta fermo che, al fine di riavviare i percorsi di interscambio commerciale di questo settore, sono state attivate sin da subito interlocuzioni sia da parte della Commissione europea che bilateralmente per fornire tutte le garanzie relative alla sicurezza dei prodotti esportati e ai trattamenti inattivanti previsti per i prodotti a base di carne e per far accettare il principio di regionalizzazione.
Con riguardo al ruolo dell'Esercito nell'opera di abbattimento della fauna selvatica, evidenzio che attualmente i Ministeri competenti, Ministero della Salute e MASAF, e il commissario straordinario stanno valutando, in coordinamento con i rappresentanti del COVI, Comando operativo di vertice interforze, le modalità per l'impiego di personale dell'Esercito nelle attività concernenti ricerca ed interramento delle carcasse di cinghiali, e cattura ed eventuale abbattimento degli stessi. Si tratta di attività, soprattutto le ultime due, che richiedono professionalità e competenze specifiche. Pertanto, lo studio di fattibilità di un eventuale coinvolgimento è ancora in fase di valutazione congiunta. Il Ministero della Difesa, nell'ambito delle azioni finalizzate all'eradicazione della PSA, ha reso disponibile, su richiesta del MASAF, il supporto delle Forze armate e non solo dell'Esercito. Queste concorrono all'azione del MASAF, sulla base delle richieste del commissario straordinario alla PSA, il quale ha identificato 4 attività principali: sorveglianza e monitoraggio, cattura, bioregolazione e smaltimento. Il contributo del Ministero della Difesa si concretizzerà con la partecipazione ai GOT del commissario straordinario, non appena saranno implementate le necessarie precauzioni per ambiente, operatori e la popolazione civile, nonché le fondamentali norme specifiche di riferimento. Inoltre, sono stati resi disponibili mezzi a pilotaggio remoto, specie per la sorveglianza e il monitoraggio, che risultano imprescindibili per le altre, eventuali successive fasi. Attualmente sono in corso attività di coordinamento con il MASAF, finalizzate ad acquisire indicazioni operative, anche in termini di dimensionamento e funzioni dei team, qualifiche, addestramento specifico ed equipaggiamento.
Per quanto riguarda le iniziative intraprese per consentire agli allevamenti con animali sani di non abbattere i propri capi e di poterli conferire per la macellazione e l'utilizzo nella produzione alimentare, segnalo che le misure da adottare a seguito di sospetto e conferma di un focolaio sono individuate dalla normativa europea e nazionale e sono applicate a seguito di una valutazione del rischio al fine di limitare il più possibile la diffusione della malattia. Detta normativa dispone l'istituzione di zone di restrizione sia in caso di notifica di malattia nel selvatico che nel domestico. Le misure di lotta, prevenzione ed eradicazione della PSA a livello nazionale e comunitario sono caratterizzate dalla necessità di evitare tempestivamente il propagarsi dell'infezione: misure particolarmente stringenti come, ad esempio, la creazione di zone di protezione e sorveglianza intorno all'azienda sede del focolaio di infezione, abbattimento dei capi dell'azienda sede di focolaio, sia infetti che sospetti tali, distruzione delle carcasse dei suini morti infetti o abbattuti, pulizia e disinfezione dei fabbricati di stabulazione e dei mezzi di trasporto, blocco delle movimentazioni e commercializzazione al di fuori dell'aria infetta, compresa l'esportazione, dei prodotti a base di carne suina provenienti dalle aree focolaio. È previsto un regime derogatorio nel rispetto di specifiche condizioni di garanzia. Ciò alla luce della resistenza del virus in ambienti esterni e dell'elevatissimo grado di contagiosità della PSA. Al momento sussistono talune criticità relativamente all'individuazione di un numero sufficiente di impianti designati, oltre al fatto che la norma prevede che la designazione degli stabilimenti possa essere fatta solo su istanza degli operatori economici interessati.
In merito alle iniziative previste per sostenere economicamente il comparto per l'indennizzo e per i danni subiti a causa del mancato export 2022, rappresento che il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per quanto riguarda il sostegno alle aziende suinicole, con D.M. n. 336168 del 28 luglio 2022, inerente “Intervento a sostegno delle aziende suinicole italiane che hanno subito danni indiretti a seguito delle misure sanitarie di contenimento dei focolai di peste suina africana (PSA)”, ha provveduto all'assegnazione ad Agea di 25 milioni di euro, provenienti dal Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola di cui alla legge di conversione n. 9 del 7 aprile 2022, necessari a sostenere gli imprenditori coinvolti dall'epidemia di PSA e far fronte alla crisi derivante dall'abbattimento degli animali allevati, dal fermo di impresa, dalla impossibilità di commercializzare il prodotto secondo i normali canali commerciali, dato il blocco alle esportazioni in alcune aree di mercato, e da altre tipologie di danno indiretto. Tali risorse sono state in parte destinate al sostegno dei “Danni indiretti-produzione primaria” e dei “Danni indiretti-macellazione/trasformazione” per il periodo compreso tra il 13 gennaio 2022 e il 30 giugno 2022, a favore degli allevatori e delle imprese le cui attività produttive insistevano nei territori interessati.
Per il grave perdurare del quadro epidemiologico della PSA e per il coinvolgimento di nuovi territori in Italia, al fine di garantire ulteriori e adeguati interventi economici a sostegno del comparto produttivo di specie, il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha predisposto recentemente il decreto n. 5344026 del 29 settembre 2023, di estensione per il periodo 1° luglio 2022-31 luglio 2023, degli effetti giuridici ed economici previsti dal precedente D.M. n. 336168 del 28 luglio 2022, utilizzando proprio le risorse finanziarie residue di euro 19.644.443,25, non ancora impegnate a favore del settore suinicolo. Per completezza, ricordo che sono, inoltre, assegnate risorse per 400.000 euro del Fondo nazionale per la suinicoltura per l'anno 2023, per il finanziamento di interventi a sostegno delle aziende che operano nel settore faunistico-venatorio e agrituristico-venatorio che nel 2022 hanno subito danni causati dalla PSA.
Da ultimo ricordo che gran parte delle informazioni relative al cronoprogramma di intervento messo a punto dal Governo e dal commissario per la realizzazione delle attività di eradicazione, rafforzamento della biosicurezza, gestione dei danni e degli indennizzi sono riportate nel Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e Azioni strategiche per l'elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da peste suina africana, anni 2023-2028. Il piano adottato dal commissario straordinario in data 15 settembre 2023 è consultabile sul portale del Ministero della Salute. Concludo richiamando i dati relativi al numero di allevamenti che ad oggi risultano conformi con le misure di biosicurezza rafforzate in base al numero di allevamenti e al numero di suini sottoposti a controllo biosicurezza da parte del veterinario ufficiale.
PRESIDENTE. La deputata Barzotti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Nonostante ammetta che la risposta è assolutamente molto articolata, non posso dirmi soddisfatta, banalmente perché, nonostante ci sia stata un'articolazione e il rinvio a vari testi, richiami a normative già del 2022 che continuano a perdurare in questi giorni, le risposte sono state: una recinzione, poi l'abbattimento, l'abbattimento, l'abbattimento dei cinghiali, le trappole e il sito web per gli allevatori, più qualche soldo previsto per questi ultimi, che evidentemente non può essere ritenuto sufficiente, data l'entità dei danni che gli allevatori, soprattutto i piccoli, stanno subendo per colpa della diffusione della PSA.
Aggiungo, non ho sentito parlare assolutamente di prevenzione e dell'impatto e del ruolo che l'uomo ha in tutta questa vicenda. Se è vero che la peste suina si diffonde tramite i cinghiali, è pure vero che i cinghiali sono lenti, si muovono poco, mentre invece è l'uomo che si muove velocemente, sia a piedi che con altri mezzi, penso, ad esempio, ai camion. Noi non sappiamo quando e come i camion sono sanificati, anche perché non ci sono certificazioni sulla sanificazione. Questo è un problema enorme, perché evidentemente il danno che può arrecare un camion che circola in queste zone è 100 volte superiore rispetto a quello che può fare un cinghiale in mesi.
Noi del MoVimento 5 Stelle continuiamo, pertanto, a sollecitare il Governo in ordine al limitare l'impatto dell'uomo sulla diffusione della pandemia. Da un lato, abbiamo notizie che si continua a incentivare la caccia in queste zone, e questo è sicuramente un problema enorme. Dall'altro, sono state svolte diverse attività ed eventi pubblici, con grande affluenza di persone, che dovevano essere totalmente evitate, come devono essere evitate tutte le altre attività turistiche, dalla mountain bike al motocross, che attengono a un qualcosa di non strettamente necessario. Non ci si può limitare all'abbattimento incondizionato, indiscriminato, perché, di fatto, vengono abbattuti maiali non sani, ma anche maiali sani.
Per quanto riguarda i maiali non sani ci sta, ma per i maiali sani non capiamo quale sia la ragionevolezza dell'intervento, perché, va bene, può essere un principio di precauzione quello di andare ad abbattere dei maiali che sono stati analizzati e che hanno fatto tutte le loro verifiche; tra l'altro, le analisi cliniche sugli animali costano tantissimo. Gli animali sono sani e noi li abbattiamo? Non mi sembra qualcosa di sostenibile, tantomeno qualcosa di ragionevole. E invece sono stati abbattuti, fino adesso, 36.000 maiali, ma noi non sappiamo se fossero o non fossero sani.
Detto questo, ci sono tante altre questioni che non ci hanno convinto. Le persone, i piccoli allevatori sono molto spaventati da quello che sta succedendo, perché non hanno le informazioni, né le interlocuzioni, che servono loro, perché un sito web, evidentemente, non può ritenersi il modo migliore per informare un piccolo allevatore su una serie di problematiche, anche per quanto riguarda informazioni tecniche che mancano. Ciò oltre al fatto della logistica rispetto a un problema enorme, che è quello dei liquami: noi stiamo contenendo dei maiali all'interno di allevamenti che, evidentemente, hanno dei reflui. Ma se non si riescono a spostare questi reflui, come pensa che possano essere garantite le condizioni igienico-sanitarie per queste bestie? Detto in altri termini, bisogna spostare quel liquame perché, evidentemente, i maialini stanno annegando nei loro reflui.
Inoltre, per quanto riguarda le altre tematiche di cui ci ha parlato, le sollecito nuovamente la sanificazione dei mezzi, che è un tema enorme: ci risulta, infatti, che non ci sia un attestato per dire se effettivamente i mezzi siano sanificati o meno. E anche divulgare quei codici di buona pratica agricola, che, evidentemente, dovrebbero arrivare ai nostri agricoltori e che mi pare non vengano sollecitati.
Quindi, abbiamo un tema che, secondo noi, è sottovalutato: per quanto ci sia l'attività del Commissario straordinario, ci sembra che ci sia una distanza enorme tra il legislatore, il Commissario straordinario e i piccoli allevatori, di fatto, ma anche il benessere degli animali, che non viene in alcun modo considerato, e sembra che ci siano anche due pesi e due misure rispetto a come vengono trattati. Abbiamo visto, infatti, l'episodio che ha riguardato l'associazione Cuori Liberi, dove sono stati abbattuti maiali che non dovevano essere spostati; erano sani e stavano nelle loro oasi, mentre non vengono abbattuti maiali che possono essere, invece, infetti e vengono spostati tramite movimentazione, per far andare avanti la filiera. Perché ci sono questi due tipi di trattamenti diversi? Evidentemente, perché da un lato abbiamo l'industria, che spinge e che vuole continuare, un po' come è accaduto durante il COVID, quando c'era la necessità impellente di fare delle zone rosse, ma le zone rosse hanno ritardato ad arrivare in alcuni punti perché c'erano difficoltà gestionali. Ma, in questo caso, noi non capiamo perché non si intervenga subito e nello stesso modo tra situazioni che devono essere contenute, ma non devono essere utilizzati mezzi assolutamente insostenibili, crudeli e vergognosi, come quelli che sono stati tenuti fino adesso da questo Governo e da questa maggioranza (Applausi della deputata Auriemma).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Saluto studenti e studentesse del liceo scientifico statale Banzi Bazoli, di Lecce, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Sui lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, nella seduta di martedì 24 ottobre, le discussioni con votazioni avranno inizio a partire dalle ore 14, anziché dalle ore 12.
Avverto, inoltre, che nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame dei seguenti disegni di legge: n. 1294-A e abbinate, recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica; n. 1406, recante delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure, nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Lunedì 23 ottobre 2023 - Ore 10:
1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
S. 870 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2023, n. 121, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale. (Approvato dal Senato) (C. 1492)
Relatori: BENVENUTI GOSTOLI, per la VIII Commissione; FRIJIA, per la IX Commissione.
2. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
D'INIZIATIVA DEL GOVERNO: Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. (C. 1294-A)
e delle abbinate proposte di legge: BONETTI ed altri; ASCARI ed altri; FERRARI ed altri; POLIDORI ed altri. (C. 439-603-1245-1377)
Relatore: MASCHIO.
3. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
S. 571 - Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche (Approvato dal Senato). (C. 1406)
Relatore: CASASCO.
La seduta termina alle 10,45.