XIX LEGISLATURA
ATTI DI CONTROLLO
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
ogni anno, nel periodo intercorrente tra dicembre e maggio, molte decine di tonnellate di novellami di sarda (Sardina pilchardus) vengono illegalmente pescate lungo le coste dell'Italia meridionale;
mentre sul territorio calabrese la vendita del novellame avviene per lo più sottobanco nelle pescherie, in Sicilia il prodotto illecito viene spudoratamente venduto anche alla luce del sole nei mercati. L'associazione «Gruppo Adorno O.D.V.» ha raccolto nel 2023 numerose prove fotografiche relative alla vendita della cosiddetta «neonata» nel mercato della Pescheria di Catania, situato nel centro storico, nel mercato Vascone a Messina, in quello di Ballarò a Palermo oltre che del quartiere Acquasanta e Arenella. Tali prove sono confluite in esposti trasmessi alle capitanerie di porto competenti per territorio;
nei suddetti mercati si assiste purtroppo, nel periodo autunnale, anche alla diffusa vendita alla luce del sole di esemplari sotto misura di pesce spada (Xiphias gladius), catturati illegalmente per mezzo di palangari o reti. La suddetta associazione ha effettuato nel mese di novembre 2023 diverse verifiche al mercato della Pescheria di Catania, riscontrando la diffusissima presenza di spada sotto misura ed effettuando immediate segnalazioni alla Direzione marittima della città. Resta il fatto che il numero dei venditori e quello della spada illecitamente presenti è progressivamente aumentato – per cui la grave situazione è stata portata all'attenzione del prefetto;
i controlli in mare sulla pesca del novellame hanno a volte provocato le reazioni violente da pare dei pescatori abusivi. Come successo nel mese di aprile del 2019, alla foce del Fiume Neto (KR), dove tre componenti di un peschereccio della marineria di Cirò Marina hanno aggredito i militari di una motovedetta della Guardia di finanza di Crotone che li aveva sorpresi a pescare il pesce sotto misura. L'attività di controllo era stata disposta in quanto nei giorni precedenti i membri dello stesso equipaggio avevano pesantemente minacciato diversi pescatori dilettanti per indurli a lasciare libero lo specchio di mare e poter così proseguire indisturbati l'attività di pesca illecita. Tali comportamenti, di carattere spiccatamente malavitoso, denotano gli interessi della criminalità cirotana nelle attività di pesca e commercializzazione del pescato. Infiltrazioni che sono state accertate nel corso dell'indagine «Ultimo atto» della Dda di Catanzaro, che a metà di novembre del 2023 ha ottenuto il rinvio a giudizio di 35 persone che «controllavano» le attività di commercializzazione del pesce nei porti di Ciro Marina e Cariati;
gli atteggiamenti aggressivi dei pescatori di frodo fanno sì che l'azione di contrasto dei fenomeni illeciti si concentri prevalentemente da parte delle forze dell'ordine – capitanerie di porto, guardia di finanza e carabinieri – sulla fase del trasporto, quando ormai i pesci sono morti e il gravissimo danno ambientale è già stato compiuto;
l'azione di contrasto viene svolta prevalentemente dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, che ad ogni stagione, grazie a un'efficace attività investigativa, riesce a porre sotto sequestro svariate tonnellate di novellame di sarda (9 tonnellate nel solo 2020), trasportate in furgoni frigo provenienti dall'alto Ionio crotonese e cosentino (nonché dalla Basilicata e dalla Puglia) e diretti verso la Sicilia;
la legge n. 154 del 2016, modificando il sistema sanzionatorio, ha depenalizzato le attività di pesca, detenzione, sbarco, trasbordo, trasporto e commercializzazione del pescato sotto misura. Ciò impedisce il sequestro e la successiva confisca dell'imbarcazione e del mezzo di trasporto, mentre le pesanti sanzioni amministrative previste dalla suddetta legge rimangono per lo più sulla carta, in quanto il trasporto e la commercializzazione del novellame vengono spesso affidati a soggetti che risultano nullatenenti, nei confronti dei quali le multe non svolgono alcuna funzione deterrente;
queste situazioni di diffusa illegalità, relative soprattutto alla fase della pesca, ma anche a quella della commercializzazione del pesce sotto misura, costituiscono una palese violazione oltre che delle leggi nazionali anche delle direttive comunitarie in materia di pesca, salvaguardia degli habitat e della biodiversità, dal momento che gli Stati membri sono responsabili del controllo delle attività di pesca e attività correlate –:
se non si ritenga indispensabile, alla luce del grave danno ambientale arrecato all'ecosistema marino e vista l'inefficacia delle sanzioni amministrative, per garantire la tutela delle risorse marine e della biodiversità e il rispetto delle direttive comunitarie, adottare iniziative normative volte a ripristinare le sanzioni penali per coloro che pescano, trasportano e detengono a qualsiasi titolo pesce sotto misura, e, in caso contrario, quali iniziative di competenza si intendano adottare per porre fine a queste gravissime forme di pesca abusiva, che finiscono per danneggiare gli stessi pescatori rispettosi delle regole;
quali controlli si intenda porre in essere nei mercati, con particolare riguardo a quelli di Catania e Palermo, per ripristinare la legalità, ponendo fine alla sconcertante vendita alla luce del sole di pesce sotto misura.
(2-00307) «Bonelli, Zanella, Zaratti, Dori, Fratoianni, Borrelli».
Interrogazione a risposta in Commissione:
SIMIANI, PELUFFO, GRAZIANO e DI SANZO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
il 13 dicembre 2023 il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato sul proprio sito web l'elenco delle aree presenti nella proposta di Carta nazionale delle aree idonee (Cnai), aprendo una fase di invio di autocandidature ad ospitare l'opera da parte degli enti locali di tutto il territorio italiano;
il decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, ha introdotto una nuova procedura per l'individuazione dell'area destinata ad ospitare il parco tecnologico. Tale procedura prevede che, entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione della proposta di Cnai, possano presentare la propria autocandidatura a ospitare sul proprio territorio il parco tecnologico e chiedere al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e alla Sogin s.p.a. di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l'eventuale idoneità: gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai; il Ministero della difesa per le strutture militari interessate; gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di Cnai. Per le aree non comprese nell'elenco, si procede, in caso di autocandidatura, a una rivalutazione ai fini della loro idoneità;
nel caso di presentazione di autocandidature entro il termine previsto, il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica redige un elenco delle autocandidature medesime e lo trasmette alla Sogin s.p.a., la quale, entro i 30 giorni successivi, procede alle valutazioni di competenza e trasmette le relative risultanze all'autorità di regolamentazione competente;
alla luce delle tempistiche sopraesposte, i termini per l'invio delle autocandidature sono scaduti –:
quali enti territoriali e quali strutture militari del Ministero della difesa abbiano presentato la propria autocandidatura ad ospitare sul proprio territorio il Parco tecnologico, anche il fine di sapere se gli stessi siano inclusi o meno nelle aree presenti nella proposta di Cnai.
(5-01858)
CULTURA
Interrogazione a risposta in Commissione:
BARZOTTI. — Al Ministro della cultura, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
in data 6 gennaio 2024, il comune di Crema per tramite dell'assessore ai lavori pubblici ha annunciato mezzo stampa la chiusura della durata di circa un anno, dal prossimo giugno, del ponte di via Cadorna sul fiume Serio, storica arteria cittadina fondamentale per la circolazione e la vivibilità dei cittadini cremaschi;
il ponte in questione, di competenza comunale, non solo è da anni ammalorato, ma ha altresì enormi criticità strutturali derivanti dalle norme imposte per garantire un livello di sicurezza accettabile: dossi molto elevati in ingresso e in uscita; impossibilità di passaggio delle autoambulanze e dei mezzi più alti e pesanti; impossibilità di sostare sulla passerella ciclopedonale;
sin dal 2019, sono stati ipotizzati dall'amministrazione comunale, secondo diverse modalità mutate nel tempo (avanzo di amministrazione o apertura di un mutuo), fondi per la messa in sicurezza del ponte, lasciando aperte varie ipotesi, tra cui la realizzazione di un nuovo ponte, piuttosto che un rafforzamento strutturale dell'arteria. Tuttavia, vi sono stati enormi ritardi nell'iter di realizzazione dell'intervento rispetto ai tempi previsti. Tali ritardi sono documentali e sono sempre stati stigmatizzati da atti ispettivi, posti in essere dall'opposizione consiliare. In particolare, secondo l'interrogante, l'allora consigliere comunale, Draghetti Manuel, ottenne il progetto esecutivo degli interventi di rinforzo strutturale dell'impalcato nel gennaio 2021, ma, nonostante l'urgenza di intervenire sul manufatto, dopo più di tre anni dall'acquisizione di uno dei possibili progetti esecutivi, la situazione è rimasta immutata;
inoltre, invase a quanto riferito dall'amministrazione, la Soprintendenza avrebbe negato il permesso per abbattere l'infrastruttura ammalorata per realizzarla ex novo, con il rischio di spreco di risorse pubbliche e con la concreta possibilità, già annunciata dall'amministrazione comunale, di dover chiudere completamente per almeno un anno quell'arteria fondamentale per la città, a causa di un lavoro di rinforzo chirurgico e più lento. La chiusura dell'infrastruttura per un così lungo periodo genererebbe disagi enormi per la cittadinanza, che potrebbero sfociare in tensioni, da non sottovalutare. Tutto ciò si sarebbe potuto evitare a fronte di un'adeguata manutenzione negli anni –:
se sia conoscenza della vicenda e dei termini con cui l'amministrazione si è confrontata con la Soprintendenza per un più veloce abbattimento e rifacimento del ponte e se non si intenda promuovere, per quanto di competenza, un confronto con il comune di Crema e con la prefettura per agevolare la veloce risoluzione del problema creatosi, evitando ogni possibile tensione che una così lunga e prolungata chiusura del ponte potrebbe generare.
(5-01859)
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta scritta:
D'ATTIS. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
sono circa 1500 le lavoratrici e i lavoratori «addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali» attualmente operanti nei tribunali di tutta Italia: si tratta di personale tecnico – fonici, trascrittori e stenotipisti – che svolgono un servizio fondamentale di trascrizione di tutta la documentazione degli atti processuali;
il Ministero della giustizia si avvale di tale personale, altamente specializzato, tramite appalti di servizi rinnovati biennalmente;
da un lato, la cosiddetta riforma «Cartabia» del processo penale telematico, attraverso il software TReX Recorder potrebbe sostituire l'operato degli addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali e, dall'altro, i tagli alle spese del Ministero della giustizia previsti nella legge di bilancio 2024, in vista della prossima scadenza dell'appalto, potrebbero avere gravi ripercussioni sui livelli occupazionali e salariali attuali;
fonici, trascrittori e stenotipisti forensi sono in stato di agitazione in queste settimane per la loro delicata condizione lavorativa, ma gli ultimi incontri con il dicastero di via Arenula non sembrano aver fugato le criticità prospettate da tali lavoratori;
pare improcrastinabile che il Ministero della giustizia affronti le problematiche dei 1500 addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali, tramite misure atte a preservare tanto le indiscusse professionalità – che in vista dell'attuazione del processo penale telematico potrebbero e dovrebbero essere valorizzate – quanto i livelli occupazionali e salariali –:
se e quali iniziative il Governo intenda adottare per risolvere celermente la condizione d'incertezza lavorativa degli addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali, così come descritta in premessa.
(4-02157)
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
BARBAGALLO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
da una recente analisi condotta dal Corriere della Sera è emerso che nel 2024 Easyjet, Wizz Air e Vueling ridurranno di 2 milioni i posti sui voli interni e pare che a essere maggiormente penalizzate saranno soprattutto le regioni del Meridione e le isole, come Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia. Aumenteranno invece le rotte verso le destinazioni europee, verso le quali tutti i vettori prevedono di incrementare il numero di posti nel corso di quest'anno;
a tagliare i posti sulle rotte interne sembrano essere un po’ tutti: Wizz Air, di circa la metà, Vueling quasi completamente sparita, ma ridurrebbero i posti anche altre compagnie, come Ryanair e Easyjet;
in una nota, Ryanair ha precisato che «non sta riducendo i voli in Italia nel 2024. Al contrario, aumenterà i posti in Italia di circa il 10% nel 2024»;
a fare da contraltare, riducendo lo squilibrio soprattutto verso regioni come Sicilia e Calabria, ci sono gli aumenti dei sedili sulle rotte nazionali di Ita Airways e Aeroitalia. Alla base di tali scelte pare ci siano anche motivazioni economiche: l'Italia costa mediamente di più rispetto ad altri Paesi europei;
tra i costi da considerare c'è ad esempio l'addizionale comunale, e il mercato interno non è redditizio per gran parte dell'anno;
secondo i dati estratti dal database di Cirium e pubblicati dal Corriere, dal 1° gennaio al 30 settembre 2024 i vettori hanno messo in vendita 32 milioni di posti sui collegamenti interni all'Italia, lo 0,6 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2023;
nonostante un calo del 7 per cento dei posti nel 2024 resta saldamente al primo posto Ryanair, primo vettore in Italia e prima low cost d'Europa e del mondo per passeggeri imbarcati;
dietro Ryanair si afferma Ita Airways, in decisa controtendenza rispetto agli altri, visto che registra un +9 per cento in termini di sedili; al terzo posto Easyjet, che prevede di diminuire del 9 per cento i suoi posti nel 2024;
da registrare il balzo di quasi il 93 per cento di Aeroitalia, che si piazza al quarto posto. In coda Volotea -1,6 per cento e Wizz Air che riduce del 45 per cento, tagliando circa 840 mila posti;
la situazione, come sopra evidenziato, sembra essere particolarmente grave soprattutto al Sud, il calo risulta essere particolarmente marcato in Calabria; il segno meno si registra anche in Sicilia (-8 per cento), Sardegna e Puglia (-6 per cento). Analizzando il dato complessivo di queste quattro regioni, si nota che le low cost hanno tagliato di quasi 1,8 milioni i posti sulle tratte nazionali favorendo i collegamenti tra l'Italia e il resto dell'Europa nello stesso periodo –:
alla luce dei fatti esposti, vista la drammatica situazione che si sta prospettando, quali iniziative di competenza intenda adottare per restituire alle regioni del meridione, isole comprese, il diritto alla mobilità e adeguate opportunità di sviluppo economico e turistico.
(5-01855)
Interrogazioni a risposta scritta:
SANTILLO, CANTONE, FEDE, IARIA e TRAVERSI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
L'Unione europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU, un programma di portata inedita, che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, la digitalizzazione, l'innovazione e la competitività;
in data 12 gennaio 2021 il Consiglio dei ministri e, nelle sedute del 26 e 27 aprile il Parlamento, hanno approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che attua il programma Next Generation EU;
l'articolo 1 del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o luglio 2021, n. 101, ha approvato il Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, lo stesso è stato poi attuato dal decreto ministeriale del Ministero delle economie e finanze del 15 luglio 2021;
la scheda progetto del piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, denominata «rinnovo del materiale rotabile e infrastrutture per il trasporto ferroviario delle merci», stanzia euro 200 milioni complessivi in complementarietà con la missione 3 del Pnrr – infrastrutture per una mobilità sostenibile – e la Componente 1 – Investimenti sulla rete ferroviaria;
l'investimento complessivo è stato suddiviso fra le tipologie seguenti: sub investimento I (145 milioni di euro), locomotori interoperabili, carri, raccordi ferroviaria; e sub investimento II (55 milioni di euro): transtainer/gru, locotrattori;
il cronoprogramma della scheda progetto considerata ripartisce per le annualità 2021, 2022, 2023 stanziamenti per un totale di euro 150 milioni e per le annualità 2024, 2025 i restanti euro 50 milioni;
l'articolo 1, comma 392, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha inoltre istituito il fondo per la strategia di mobilità sostenibile con una dotazione di 2 miliardi di euro per le annualità dal 2023 al 2034 al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di cui al pacchetto di misure presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021;
il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, in data 6 ottobre 2022 ha individuato nell'allegato 1 il criterio di riparto e la destinazione delle risorse: 6 categorie di interventi tra cui, riduzione emissioni da mobilità urbana grazie all'acquisto di veicoli elettrici per il tpl; supporto alle infrastrutture di ricarica; eliminazione delle linee ferroviarie alimentate a gasolio; progetti sperimentali per combustibili alternativi; infrastrutture aeroportuali; miglioramento del trasporto navale (cold ironing; elettrificazione collegamenti con le isole; intermodalità delle merci) –:
quale sia lo stato delle procedure di attuazione dei progetti e delle risorse impegnate per il sub-investimento II, ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 5 del decreto ministeriale del Ministero delle economie e finanze del 15 luglio 2021;
quale sia lo stato delle procedure di attuazione delle misure previste all'articolo 2 del decreto interministeriale del 6 ottobre 2022, con particolare riferimento alle risorse impegnate per favorire l'intermodalità delle merci e il sostegno a progetti di digitalizzazione per il miglioramento dei flussi di traffico;
se si intenda reinvestire nel trasporto ferroviario delle merci eventuali fondi stanziati e non utilizzati, nella consapevolezza che i numerosi interventi di adeguamento e potenziamento della linea ferroviaria comportano una inevitabile limitazione della capacità ferroviaria con extra costi a carico delle imprese ferroviarie derivanti dai servizi prestati dal gestore dell'infrastruttura (come pedaggio ed energia) o dai servizi autoprodotti (come trazione e manovra).
(4-02155)
PAVANELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
l'attuale condizione della rete ferroviaria in Umbria non garantisce un trasporto efficiente e sicuro;
l'incremento da parte delle due compagnie ferroviarie che gestiscono i treni dell'alta velocità dei collegamenti veloci tra Roma e il Nord Italia ha provocato la riduzione del numero di tratte regionali e Intercity da Roma verso l'Umbria, dirottate nella ferrovia Firenze-Roma, cosiddetta linea lenta;
tale decisione ha avuto come conseguenza l'aumento dei tempi ordinari di percorrenza nella tratta Roma-Terni di circa 30 minuti, comportando gravi e frequenti disagi a centinaia di pendolari umbri che quotidianamente si spostano da e verso la capitale, soprattutto nei casi in cui questi debbano prendere una coincidenza per giungere ad Assisi o Perugia;
inoltre, i disagi causati da guasti e interventi di manutenzione sono all'ordine del giorno e non consentono il rispetto dei quadri orari previsti;
citando l'ultimo in ordine temporale, in data 6 gennaio 2024, un controllo tecnico a un treno tra Capena e Gallese e successivamente un guasto nella linea tra Settebagni e Capena hanno provocato in mattinata ritardi fino a 30 minuti lungo la linea alta velocità Firenze-Roma;
come noto, sui treni regionali e intercity non è previsto alcun indennizzo per i ritardi inferiori a 60 minuti;
il perdurare della sopra descritta situazione è destinato ad avere ripercussioni negative anche per l'economia della regione Umbria, contraendo la domanda turistica del territorio –:
quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere le problematiche descritte in premessa che affliggono centinaia di pendolari umbri quotidianamente in viaggio sulla linea ferrata da e verso Roma, e per migliorare i collegamenti ferroviari dell'Umbria, mediante nuove tratte dirette servite dalle linee veloci.
(4-02160)
INTERNO
Interrogazione a risposta in Commissione:
DE MARIA e MEROLA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il Siulp ha denunciato la situazione gravissimo che riguarda la Polfer a Bologna. Rispetto ai 126 previsti in pianta organica, sono solo 66 gli agenti effettivamente in servizio;
la stazione di Bologna rappresenta un contesto inevitabilmente di grande criticità, e sono assai rilevanti i compiti della Polfer bolognese –:
quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire alla Polfer bolognese le necessarie dotazioni di organico.
(5-01857)
Interrogazioni a risposta scritta:
SOUMAHORO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il 31 dicembre 2023 la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée è stata sottoposta a sequestro amministrativo a Bari di 20 giorni e una multa da 3300 euro per aver deviato dal suo tragitto verso il porto pugliese per soccorrere alcuni migranti;
la Ocean Viking era arrivata il 30 dicembre nel porto di Bari, dove aveva sbarcato 244 migranti;
l'accusa mossa dalle autorità italiane alla nave norvegese, secondo quanto spiegato dalla Ong, è di non aver rispettato l'ordine di «dirigersi senza indugi, alla massima velocità e seguendo una rotta diretta» verso il porto sicuro assegnato per lo sbarco dei migranti;
Sos Mediterranée nel suo comunicato afferma di non aver ritenuto che soccorrere 70 migranti in difficoltà su un barcone ad appena 15 miglia nautiche di distanza rappresentasse una violazione di quelle istruzioni. Anche perché, viene fatto notare, quando in seguito è stata rettificata la posizione del barcone da cui era partito l'Sos, 60 miglia nautiche più a Nord, la Ocean Viking ha rinunciato al salvataggio e ha ripreso la rotta per Bari senza ulteriori ritardi, per sbarcare i 244 migranti raccolti nei tre salvataggi coordinati con le autorità libiche e italiane;
il sequestro è stato eseguito sulla base del decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2023, n. 15, comunemente chiamato «decreto Piantedosi», ed è già la seconda volta che la nave viene sottoposta a sequestro amministrativo. Già il 15 novembre 2023 la nave era stata fermata per 20 giorni;
a seguito del decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, le navi delle Ong sono state bloccate decine di volte, lasciando colpevolmente il Mediterraneo centrale privo di mezzi di soccorso vitali per le persone cercano di attraversare il Mediterraneo per mettersi in salvo –:
se il Ministro interrogato non intenda adottare le iniziative di competenza volte a garantire una capacità di ricerca e di salvataggio adeguata e quindi se non intenda adottare iniziative anche di carattere normativo volte a rivedere le previsioni – a partire da quelle contenute nel decreto-legge del 2 gennaio 2023 n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2023, n. 15 – e le politiche che ostacolano le attività di ricerca e salvataggio effettuate da parte delle Ong nel Mediterraneo centrale.
(4-02154)
DE CORATO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
gli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato il centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli a Milano, da un lato, evidenziano nuovamente la serietà e la gravità della questione sicurezza all'interno di questi Istituti, dall'altro, sottolineano la necessità di un intervento finalizzato alla tutela del lavoro delle forze dell'ordine che vi operano;
le sempre più ricorrenti rivolte da parte dei soggetti trattenuti all'interno delle strutture, infatti, spesso richiedono, per ripristinare l'ordine e la sicurezza, l'intervento degli agenti delle forze dell'ordine, i quali, nonostante operino nel rispetto delle loro funzioni, sono sovente oggetto di derisione da parte dei migranti stessi;
da qualche tempo, infatti, circolano sulle piattaforme social video e immagini registrati all'interno del Cpr di via Corelli da uno dei migranti in attesa di rimpatrio, il quale, nonostante l'esistenza di un divieto assoluto per chiunque di effettuare videoregistrazioni all'interno dell'istituto, non si esime dal filmare sia gli interventi di polizia, con tanto di scherno nei confronti degli agenti, sia i momenti quotidiani;
le dichiarazioni di Pasquale Griesi, coordinatore nazionale reparti mobili del sindacato Fsp della polizia di Stato, hanno messo in risalto le difficoltà e i continui scontri che gli agenti di polizia sono costretti a fronteggiare all'interno dei centri;
un recente caso, riguardante il Cpr milanese e documentato anch'esso da un video pubblicato sulla piattaforma social TikTok di uno dei migranti ivi trattenuto, ha visto alcuni soggetti rompere e nascondere i soffioni delle docce in sacchetti di plastica, i quali, unitamente alle bottiglie d'acqua, sono stati scagliati o usati come frusta contro gli agenti di polizia, causando sette giorni di prognosi ad un poliziotto intervenuto per sedare la rivolta –:
quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di tutelare il lavoro degli agenti di polizia impiegati presso i centri di permanenza per i rimpatri.
(4-02156)
GIAGONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
da notizie a mezzo stampa, nella notte del 15 gennaio 2024 a Olbia, in tre diverse vie della città, sono state incendiate cinque auto nel giro di un'ora;
poco prima della mezzanotte del 31 dicembre 2023 attentatori incendiari hanno preso di mira un chiosco sulla spiaggia «La Marinella»;
oltre a questa serie di atti incendiari inquietanti degli ultimi 15 giorni si registra un altro preoccupante fenomeno di atti criminali che si manifestano anche con aggressioni e rapine, che mettono fortemente a rischio la sicurezza dei cittadini residenti e non –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga opportuno adottare iniziative di competenza, anche attraverso un ulteriore incremento dell'organico delle forze dell'ordine, che già vigilano con grande spirito di sacrificio per il ripristino della sicurezza in città, allo scopo di arginare e contrastare l'ondata di fenomeni che si ripercuotono gravemente sui cittadini e sul tessuto economico-sociale della città;
quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per fronteggiare la dilagante emergenza di episodi criminali in crescita nella città di Olbia e se ritenga opportuno promuovere ulteriori iniziative per una strategia di prevenzione e contrasto alla criminalità, al fine di garantire la sicurezza e la tutela di cittadini, famiglie, imprenditori, commercianti, che vivono un'escalation di violenze, rapine, furti.
(4-02161)
SOUMAHORO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la sera del 7 gennaio 2024 decine di militanti di estrema destra si sono radunati davanti all'ex sede del MSI di via Acca Larenzia a Roma, in occasione del 46° anniversario della strage, avvenuta il 7 gennaio 1978, nella quale persero la vita tre militanti del Fronte della Gioventù;
durante la commemorazione i presenti effettuavano il saluto fascista e cori e rituali con chiaro richiamo al regime fascista, come chiaramente ripreso da video circolati in rete e come riportato dai mezzi di informazione;
in Italia, secondo quanto previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645, recante «Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione e successive modificazioni e/o integrazioni», l'apologia del fascismo costituisce reato –:
se il Ministro interrogato risulti a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda porre in essere al fine di prevenire e contrastare lo svolgimento di ogni genere di propaganda a favore di idee inneggianti al fascismo e dei suoi ideali, nonché di manifestazioni pubbliche di carattere fascista.
(4-02162)
LAVORO E POLITICHE SOCIALI
Interrogazione a risposta scritta:
PAVANELLI e ILARIA FONTANA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:
l'assegno unico provinciale (Aup) è uno strumento a carattere universalistico introdotto in provincia autonoma di Trento dall'articolo 28 della legge di stabilità 2017 (legge provinciale 29 dicembre 2016, n. 20 ) per sostenere le famiglie e i singoli, con il quale l'ente pubblico persegue obiettivi di equità, semplificazione amministrativa e razionalizzazione degli interventi nonché il raggiungimento di un livello di condizione economica sufficiente al soddisfacimento di bisogni generali della vita;
l'Aup si articola su più interventi: sostegno al reddito (vecchio reddito di garanzia); sostegno alle famiglie con figli minori (vecchio assegno regionale, contributo famiglie numerose e contributo nido); sostegno famiglie con componenti invalidi (vecchio assegno integrativo). Nello specifico, la cosiddetta «quota A» dell'Aup si propone come misura di contrasto della povertà in sostituzione del reddito di garanzia;
a seguito della denuncia pubblica di un percettore dell'Aup è emerso che l'erogazione della quota A è stata sospesa in attesa di approvazione di una modifica alla normativa provinciale di riferimento nella parte che disciplina il requisito relativo al periodo di residenza («Erogazioni bloccate, così si penalizzano le persone disabili» - Il T, 11 gennaio 2024);
dall'approfondimento giornalistico prodotto da un quotidiano locale a margine della denuncia pubblica di cui sopra è stato reso noto che il numero dei nuclei familiari colpiti dal congelamento dell'erogazione della quota A è pari a 8.927 per una stima complessiva dell'importo da impiegare che ammonta a 21.180.071,58 euro (Il T, 11 gennaio 2024);
per superare la criticità collegata al blocco dei pagamenti la Giunta provinciale di Trento ha elaborato una proposta di legge ad hoc, la quale è stata adottata con delibera giuntale n. 1 dell'8 gennaio 2024 e presentata al Consiglio provinciale di Trento il 10 gennaio (disegno di legge n. 9/XVII di iniziativa giuntale «Modificazione dell'articolo 28 (Assegno unico provinciale) della legge provinciale 29 dicembre 2016, n. 20»);
tuttavia, non vi sono certezze sui tempi necessari per l'approvazione definitiva del testo e la conseguente entrata in vigore della nuova legge provinciale. L'incertezza nelle tempistiche di approvazione dell'adeguamento normativo sta evidentemente determinando un pesante disagio a danno delle famiglie più vulnerabili non potendo le stesse disporre della quota A dell'Aup ovvero di uno strumento vitale per il contrasto alla povertà –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti illustrati nelle premesse e se, a fronte di situazioni come quelle esposte in premessa non ritenga di promuovere con sollecitudine delle iniziative normative per individuare tempestivamente una soluzione tampone a sostegno di quei nuclei familiari che si trovano in una condizione di povertà.
(4-02159)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CASU. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
la necessità di assumere urgentemente nuovo personale da parte della pubblica amministrazione è sottolineata dai piani integrati di attività e organizzazione (PIAO 2023), mentre risulta evidente che la situazione della PA già oggi di grave sofferenza e rischia di peggiorare nei prossimi anni;
infatti, secondo le stime dei sindacati più rappresentativi, entro il 2026 circa 300 mila lavoratori del settore pubblico andranno in quiescenza, mentre durante il Forum PA del maggio 2023 è stato osservato che entro il 2033 oltre un milione di dipendenti pubblici andrà in pensione;
lo stesso Ministro interrogato ha evidenziato più volte l'intenzione di realizzare 340 mila nuove assunzioni nelle pubbliche amministrazioni per il biennio 2023-2024;
i numeri, quindi, indicano la necessità di assumere personale in tempi rapidi e allo scopo è certamente utile lo strumento dello scorrimento delle graduatorie in corso di validità gli idonei dei concorsi già svolti, oltre che lo svolgimento di nuovi concorsi, non essendo le due modalità in contraddizione ma complementari per dare rapidamente maggiore efficienza ed efficacia alla PA;
negli scorsi mesi il Parlamento ha approvato due emendamenti ai decreti-legge relativi alla PA (ora rispettivamente articolo 1, comma 4, lettera b-bis del decreto-legge n. 44 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2023 e articolo 28-bis del decreto-legge n. 75 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 112 del 2023) che hanno autorizzato le amministrazioni centrali e le agenzie a stipulare convenzioni volte a reclutare il personale di cui necessitano anche mediante scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici svolti per il tramite della commissione Ripam in corso di validità;
si tratta di strumenti legislativi importanti ma che rischiano di essere almeno in parte vanificati se vengono lasciate scadere le graduatorie ancora in corso di validità, come accaduto, senza che il Governo vi ponesse rimedio, il 12 gennaio 2024 la graduatoria relativa al concorso unico funzionari amministrativi 2736 Ripam;
per quanto sopra esposto resta inspiegabile la situazione relativa agli idonei non vincitori collocati nella graduatoria per profilo assistente amministrativo contabile/operatore amministrativo contabile assistente economico-finanziario (codice ECO) del concorso Ripam per la selezione di 2293 unità personale non dirigenziale;
il ricordato concorso prevedeva, relativamente al profilo ECO, l'assunzione di 579 unità di personale e, come si apprende dalla graduatoria pubblicata il 16 maggio 2023 sul sito del Formez, ha registrato 3983 idonei, oltre ai 579 vincitori;
proprio i citati strumenti legislativi messi a punto nei mesi scorsi potrebbero consentire a tutte le pubbliche amministrazioni ed alle agenzie di attingere anche a questa graduatoria per le proprie esigenze, ma risulta all'interrogante che per il solo profilo ECO non si sia ricorsi a tale possibilità;
se questa circostanza fosse confermata sarebbe un ennesimo controsenso rispetto alla necessità da tutti affermata di un rapido rafforzamento dell'efficienza della PA, tenendo anche conto del fatto che i PIAO 2023/2025 di vari enti prevedevano ulteriori scoperture, alle quali non si è provveduto tramite scorrimento di graduatorie, proprio per questi profili;
gli idonei che compongono questa graduatoria, come le altre analoghe, sono, infatti, risorse altamente qualificate, che hanno superato il concorso, e che sono immediatamente disponibili per rafforzare la PA e non sarebbe accettabile non utilizzare professionalità ben preparate, anche in previsione della imminente presentazione dei PIAO 2024/2026 -:
se al Ministro interrogato consti quanto sopra esposto e, in caso positivo, quali iniziative di competenza intenda intraprendere con urgenza per favorire lo scorrimento di tutte le graduatorie dei concorsi svolti nella PA, nessuna esclusa, in modo da non perdere risorse importanti e altamente qualificate che possono in tempi rapidi favorire l'efficienza e l'efficacia della PA.
(5-01856)
SALUTE
Interrogazione a risposta scritta:
SOUMAHORO. — Al Ministro della salute, al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto riportato in articolo sul quotidiano la Repubblica, 8 gennaio 2024 (titolo «Noi donne lasciate sole», centinaia di consultori cancellati in tutta Italia per i tagli al Welfare), i consultori pubblici dell'intero Paese continuano a subire chiusure o drastici depotenziamenti a causa dei tagli al welfare e della conseguente assenza di investimenti;
i consultori, istituiti nel 1975, da anni sono in crisi. Il loro numero è in calo e il personale lavora tra difficoltà crescenti, talvolta eccedendo le ore di servizio;
secondo la legge n. 405 del 1975, servirebbe un consultorio familiare ogni 20 mila residenti, ma la media è di uno ogni 32.325 persone;
l'ultimo censimento ufficiale dei consultori risale al 2019, quando da un rapporto dell'istituto superiore di sanità se ne contavano 1800, circa il 60 per cento in meno dello standard minimo previsto dalla legge;
come sottolineato dal citato rapporto dell'Iss, i consultori sono nati con lo spirito di prevenzione e di cura della persona e hanno svolto un ruolo fondamentale per l'emancipazione femminile, rivoluzionando il rapporto delle donne con il proprio corpo, con il sesso e con il loro ruolo dentro la famiglia, diffondendo l'uso della contraccezione ormonale e contribuendo a far calare drasticamente il numero delle gravidanze indesiderate e degli aborti;
la mancanza di personale si ripercuote pesantemente sulla tipologia di attività promosse dai consultori, concentrandosi prevalente sulla maternità, a discapito dei servizi di assistenza sociale, psicologica e culturale, e va profondamente a svantaggio dei soggetti poveri o a basso reddito, dal momento che i servizi offerti dai consultori sono gratuiti –:
quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere i Ministri interrogati per garantire il rifinanziamento, il potenziamento e la riqualificazione della rete nazionale dei consultori pubblici, anche attraverso l'assunzione di personale specializzato, così da assicurare un corretto funzionamento per un servizio essenziale alla popolazione.
(4-02158)
Apposizione di una firma ad una interpellanza.
L'interpellanza urgente Auriemma e altri n. 2-00306, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 16 gennaio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Ricciardi Marianna.
Apposizione di firme ad interrogazioni.
L'interrogazione a risposta in Commissione Barzotti n. 5-01800, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 10 gennaio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Traversi.
L'interrogazione a risposta in Commissione Orlando e Amendola n. 5-01824, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 15 gennaio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Di Sanzo.
L'interrogazione a risposta immediata in Assemblea Foti n. 3-00915, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 16 gennaio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Milani.
Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.
I seguenti documenti sono stati ritirati dai presentatori:
interrogazione a risposta scritta Roggiani n. 4-02101 del 9 gennaio 2024;
interrogazione risposta scritta Bisa n. 4-02118 del 11 gennaio 2024.