XIX LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta del 29 gennaio 2024.
Albano, Ascani, Bagnai, Baldino, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Mulè, Nordio, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Prisco, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Sudano, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Zoffili, Zucconi.
(Alla ripresa pomeridiana della seduta)
Albano, Ascani, Bagnai, Baldino, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Billi, Bitonci, Braga, Brambilla, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Prisco, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Stefani, Sudano, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Zoffili, Zucconi.
Adesione di deputati a proposte di legge.
La proposta di legge SPERANZA ed altri: «Abrogazione del comma 565 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e altre disposizioni in materia di determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale» (662) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Di Sanzo.
La proposta di legge GIORGIANNI ed altri: «Modifiche agli articoli 240, 640 e 640-quater del codice penale in materia di truffa nelle vendite per via telematica» (1443) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Congedo.
Modifica del titolo di proposte di legge.
La proposta di legge n. 1092, d'iniziativa dei deputati Evi ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni in materia di voli di aeromobili privati non di linea per il trasporto di passeggeri, per la riduzione delle emissioni climalteranti».
Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
VII Commissione (Cultura):
CIABURRO e CARETTA: «Disposizioni per la promozione e il sostegno della cultura bandistica nazionale» (1468) Parere delle Commissioni I, III, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
IX Commissione (Trasporti)
EVI ed altri: «Disposizioni in materia di voli di aeromobili privati non di linea per il trasporto di passeggeri, per la riduzione delle emissioni climalteranti» (1092) Parere delle Commissioni I, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Trasmissione dal Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del Dipartimento per i trasporti e la navigazione, autorizzate, nel periodo 15 marzo-30 novembre 2023, ai sensi dell'articolo 33, commi 4 e 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Questi decreti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX (Trasporti).
Trasmissione dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzata, in data 24 novembre 2023, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).
Annunzio di progetti
di atti dell'Unione europea.
La Commissione europea, in data 26 gennaio 2024, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del Regolamento (UE) 2021/1232 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 luglio 2021, relativo a una deroga temporanea a talune disposizioni della direttiva 2002/58/CE per quanto riguarda l'uso di tecnologie da parte dei fornitori di servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero per il trattamento di dati personali e di altro tipo ai fini della lotta contro gli abusi sessuali online sui minori (COM(2023) 797 final), che è assegnata in sede primaria alla II Commissione (Giustizia);
Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Aggiornamento sull'applicazione delle norme sulla concorrenza nel settore farmaceutico (2018-2022) – Le autorità europee garanti della concorrenza collaborano per garantire la disponibilità di medicinali innovativi e a prezzi contenuti (COM(2024) 36 final), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali).
Trasmissione dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.
Il Commissario straordinario dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), con lettera in data 26 gennaio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 5-ter, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, la relazione sull'attività svolta dall'ISMEA in materia di interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, riferita all'anno 2022 (Doc. XCII, n. 1).
Questa relazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura).
Trasmissione dal Garante del
contribuente per la Calabria.
Il Garante del contribuente per la Calabria, con lettera in data 23 gennaio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Calabria, riferita all'anno 2023.
Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
MOZIONI SCHLEIN ED ALTRI N. 1-00233, FRANCESCO SILVESTRI ED ALTRI N. 1-00222 E ROSATO ED ALTRI N. 1-00234 CONCERNENTI INIZIATIVE IN MERITO ALLA CRISI IN MEDIO ORIENTE
Mozioni
La Camera,
premesso che:
1) il 7 ottobre 2023, Hamas ha perpetrato una serie di attacchi terroristici in territorio israeliano uccidendo oltre 1.200 civili, stuprando e torturando persone innocenti e portando via con la forza più di 200 cittadini israeliani e stranieri, anche europei, che sono stati condotti a Gaza come ostaggi, provocando non solo morte ma anche uno shock collettivo nella società israeliana per quello che è stato definito come l'attacco più letale dopo la Shoah;
2) il 9 ottobre 2023 il Premier israeliano Netanyahu ha annunciato un assedio totale della Striscia di Gaza, autorizzando la più grande mobilitazione militare del Paese dalla guerra dello Yom Kippur del 1973 e chiedendo l'evacuazione verso Sud dei palestinesi che vivevano nella città di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza: da allora, secondo le Nazioni Unite, sono morti oltre 25 mila palestinesi, più del 70 per cento dei quali donne e minori, con una stima di Save the Children di oltre 10 mila bambini uccisi;
3) a più di cento giorni dall'inizio del conflitto, tutto il Medio Oriente sta vivendo una profonda instabilità politica e militare, con azioni e provocazioni che stanno determinando un'escalation regionale, a partire dagli scontri al confine tra Israele e Libano, dalla Siria e dagli attacchi nel Mar Rosso da parte dei ribelli yemeniti Houti sostenuti dall'Iran, il cui regime stressa gli equilibri regionali, con attacchi rivendicati anche verso l'Iraq e il Pakistan: gli esiti di tale escalation potrebbero essere deflagranti per la stabilità del Mediterraneo e per la sicurezza globale;
4) circa 1,9 milioni dei 2,2 milioni di palestinesi della Striscia di Gaza sono sfollati, le abitazioni civili distrutte o danneggiate dai bombardamenti israeliani superano secondo le stime oltre il 60 per cento, la popolazione civile è spinta in aree sempre più limitate ed estremamente sovraffollate al confine sud della Striscia, in condizioni igieniche e ambientali gravemente malsane: tutti elementi che configurano una vera e propria «catastrofe umanitaria»;
5) dall'inizio delle operazioni militari a Gaza sono morti 150 membri del personale Onu e 79 giornalisti e operatori dei mezzi d'informazione, numeri che, come dichiarato dal Segretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Antonio Guterres «non abbiamo mai visto nella storia delle Nazioni Unite»;
6) il Sottosegretario generale dell'Onu per gli Affari umanitari, Martin Griffiths ha dichiarato che «la situazione nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra è apocalittica: i civili sono costretti a fare “una scelta impossibile dopo l'altra” in un territorio dove “nessuno luogo è sicuro” e nessuno è al sicuro»; l'OMS ha denunciato che il sistema sanitario di Gaza è al collasso con il rischio di epidemie e malattie infettive;
7) in una lettera del 6 dicembre 2023 al Consiglio di Sicurezza il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres ha invocato l'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, ribadendo il suo appello per un cessate il fuoco umanitario e dichiarando: «Siamo di fronte ad un grave rischio di collasso del sistema umanitario. La situazione si sta rapidamente deteriorando fino a diventare una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro insieme e per la pace e la sicurezza nella regione. Un tale esito deve essere evitato a tutti i costi»;
8) i camion con gli aiuti umanitari che entrano dal valico egiziano di Rafah sono assolutamente insufficienti e, pertanto, appare necessario garantire la completa apertura anche dal valico di Kerem Shalom, al confine tra Israele, Gaza e l'Egitto, al fine di garantire l'accesso di ulteriore cibo, acqua e medicinali, nonché la creazione di possibili «corridoi marittimi in collaborazione con Francia, Grecia e Cipro» come menzionato dal Presidente del Consiglio UE Charles Michel lo scorso 9 novembre 2023;
9) la Commissione europea ha comunicato che «la situazione umanitaria continua a peggiorare in Medio Oriente», e che «fornirà 125 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo palestinese nel 2024»; il finanziamento è finalizzato a sostenere le organizzazioni umanitarie che operano sia a Gaza che in Cisgiordania;
10) l'attacco terroristico da parte di Hamas ad Israele è stato condannato con la massima fermezza da larghissima parte della comunità internazionale, a partire dall'Italia e dall'Unione europea che hanno riconosciuto a Israele il suo diritto alla difesa, da esercitarsi nel pieno rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario;
11) l'esorbitante numero di vittime civili e la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza sono ancor più inaccettabili perché Hamas non rappresenta il popolo palestinese, ma una «organizzazione terroristica» così come riconosciuta dall'Unione europea attraverso il regime di sanzioni disposto dalla posizione comune 2001/931/PESC, e i cui responsabili degli attacchi terroristici brutali e indiscriminati in Israele del 7 ottobre 2023, sono stati aggiunti dal Consiglio, lo scorso 8 dicembre 2023, all'elenco dei soggetti terroristici stabilito dall'Unione europea;
12) durante la tregua umanitaria sono stati rilasciati 81 ostaggi, ma sarebbero ancora 130 le persone trattenute da Hamas nella Striscia di Gaza, per i quali chiediamo la liberazione incondizionata e per le cui condizioni – definite dagli esperti delle Nazioni Unite «particolarmente sconvolgenti» – manifestiamo tutta la nostra preoccupazione, alla luce delle violenze sulle donne e delle drammatiche testimonianze dei giorni di prigionia dei rilasciati;
13) il Ministro israeliano delle finanze, Bezalel Smotrich, e il Ministro israeliano per la sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir hanno dichiarato rispettivamente che: «Israele deve favorire l'emigrazione in massa dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Dobbiamo impedire che a Gaza rimangano due milioni di palestinesi che sognano la distruzione di Israele» e che la creazione di insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza è una soluzione «corretta, moralmente giusta e umana». Tali dichiarazioni sono espressione di una volontà di negare la prospettiva della convivenza pacifica e della soluzione dei «due popoli, due Stati»;
14) il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente rivendicato, da ultimo il 21 gennaio 2024 di avere negli anni «impedito la creazione di uno Stato palestinese che avrebbe rappresentato una minaccia esistenziale per Israele», ed è oggetto da settimane di crescenti proteste politiche e sociali – animate anche dai movimenti per la liberazione degli ostaggi – volte a chiederne le dimissioni e individuare una via politica per far cessare le sofferenze degli ostaggi e della popolazione civile palestinese;
15) preoccupa il crescente manifestarsi di forme di antisemitismo in tutta Europa, con episodi di intolleranza e di aggressione fisica o verbale verso persone, luoghi o simboli delle comunità ebraiche che condanniamo con fermezza, così come ogni altra forma di odio e razzismo poiché nessuno, per nessuna ragione, deve vivere nella paura della discriminazione o della violenza a causa della propria religione o della propria identità;
16) in Cisgiordania, dove si assiste da anni a un'estensione degli insediamenti illegali in violazione delle risoluzioni Onu 242 e 2334, si registra un incremento dei gravissimi episodi di violenza da parte di coloni israeliani, alimentati anche da sconsiderate iniziative quali quelle del Ministro della sicurezza nazionale israeliano di approvare fino a 3.000 nuove richieste di permessi per armi da fuoco al giorno (rispetto alle 100 approvazioni un giorno prima dell'attacco): dal 7 ottobre, l'OCHA ha registrato 452 attacchi di coloni, spesso con armi da fuoco, che hanno provocato oltre 350 vittime palestinesi e numerosi danni a proprietà palestinesi – attacchi che, come denunciato da organi di stampa e organizzazioni internazionali, hanno in molti casi visto le forze militari israeliane accompagnare o sostenere gli aggressori;
17) gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di sanzioni contro i coloni israeliani accusati di attacchi ai palestinesi, così come la Francia e il Belgio, ed anche la Presidente della Commissione europea si è detta favorevole a sanzioni contro i coloni violenti in Cisgiordania affermando che «l'aumento della violenza da parte dei coloni estremisti sta infliggendo enormi sofferenze ai palestinesi» e che «questa violenza non ha nulla a che fare con la lotta ad Hamas e deve cessare»;
18) il 12 dicembre 2023, l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che chiede a Israele «un immediato cessate il fuoco umanitario» nella Striscia di Gaza e «la liberazione immediata e senza condizioni di tutti gli ostaggi e la garanzia dell'accesso per ragioni umanitarie» e su cui il Governo italiano si è pilatescamente astenuto;
19) l'Italia ha una lunghissima tradizione di presenza attiva in Palestina, in West Bank come a Gaza, di organizzazioni della cooperazione allo sviluppo, ma la loro attività rischia oggi di arrestarsi a causa dei tagli del Governo italiano: nel 2021, vi erano destinati 15 milioni per i progetti di sviluppo e 5,2 milioni per l'emergenza umanitaria; nel 2022, rispettivamente, 16,3 milioni e 3,6; nel 2023, invece, solo 11 milioni esclusivamente destinati all'emergenza umanitaria, con il conseguente congelamento di dieci progetti a Gaza e in West Bank, proprio nel momento in cui sarebbero stati più necessari;
20) i rischi connessi all'espansione regionale del conflitto, anche in termini di miscalculation degli avvenimenti, non sono mai stati così elevati come nelle ultime settimane, in cui si sono registrati attacchi fuori dai confini di Israele e Palestina e, segnatamente, al critico confine con il Sud del Libano, dov'è presente il contingente italiano impegnato nella missione UNIFIL;
21) gli attacchi terroristici dei ribelli Houti dello Yemen alle navi in transito verso e per il canale di Suez, stanno provocando un drastico ridimensionamento del normale traffico marittimo delle merci verso e per il Mediterraneo e l'Europa, con immediate e gravi ricadute economiche sui noli, che colpiscono direttamente gli interessi dell'Italia;
22) si è registrata fin qui una scarsa assertività e un colpevole ritardo nell'iniziativa diplomatica dell'Unione europea, anche di semplice coordinamento con i tentativi di dialogo promossi dai Paesi arabi, le cui interlocuzioni principali stanno avvenendo con l'Amministrazione americana, come testimoniano le reiterate missioni nella regione del Segretario di Stato Anthony Blinken;
23) anche in occasione del perfezionamento della strategia degli «Accordi di Abramo», promossi dalla mediazione statunitense, l'Unione europea non ha offerto un contributo autonomo per un tentativo di normalizzazione dei rapporti tra gli Stati dell'area che non rimuovesse le legittime aspettative e aspirazioni del popolo palestinese;
24) Unione europea, Italia e gran parte della comunità internazionale concordano nel considerare la soluzione dei «due popoli, due Stati» l'unica strada possibile per garantire la convivenza in pace e sicurezza degli israeliani e dei palestinesi, una posizione profondamente radicata nella tradizione e nell'iniziativa diplomatica italiana nei confronti di Israele e della Palestina;
25) dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, 138 Stati hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, mentre 163 lo Stato di Israele;
26) il Parlamento europeo ha già approvato nel 2014 la Risoluzione (2014/2964(RSP)) sul riconoscimento dello Stato di Palestina, e successivamente il Parlamento italiano, con la mozione 1-00745 del 27 febbraio 2015, approvata a larga maggioranza, ha impegnato il Governo al riconoscimento dello Stato di Palestina, quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele;
27) l'Autorità nazionale palestinese (ANP) necessita di un sensibile rafforzamento e di una profonda rivitalizzazione: negli ultimi anni ha infatti manifestato una crescente fragilità, legata all'interruzione del processo di pace, alla prolungata assenza di un confronto elettorale democratico e, dopo il 7 ottobre, al mancato trasferimento delle entrate fiscali che Israele effettua per contro dell'ANP nei territori occupati, che sta provocando il collasso economico e finanziario;
28) dopo anni di inerzia, la comunità internazionale e l'Unione europea devono recuperare un ruolo attivo nella risoluzione della crisi in Medio Oriente, seguendo le indicazioni del suo Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, sostenendo le componenti più avanzate delle società israeliana e palestinese; nella ripresa del processo di pace e della soluzione politica dei «due popoli, due Stati», anche rafforzando le iniziative di dialogo con i Paesi terzi dell'area o da essi promosse,
impegna il Governo:
1) a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e di tutelare l'incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all'interno della Striscia;
2) a sostenere un'azione coordinata a livello internazionale, in particolare in seno all'Unione europea, per promuovere iniziative di de-escalation della tensione in Medio Oriente e con l'obiettivo di celebrare – come proposto nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27 ottobre 2023 – una Conferenza internazionale di pace che ponga fine al conflitto israelo-palestinese, attraverso la soluzione politica dei «due popoli, due Stati», in linea con le risoluzioni dell'Onu, che non può prescindere da un rinnovato ruolo dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) nella costituzione di uno Stato democratico palestinese, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del principio del reciproco riconoscimento;
3) ad attivarsi per promuovere, in tutte le sedi multilaterali, una missione internazionale di interposizione a Gaza, sotto l'egida delle Nazioni Unite, che coinvolga i Paesi arabi che possono assumersi la responsabilità della ricostruzione della Striscia, in linea con la lunga e consolidata tradizione diplomatica conquistata dall'Italia nelle molteplici missioni di pace nel mondo;
4) a promuovere – forte dell'impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo e nel 2015 dal Parlamento italiano, per preservare nell'ambito del processo di pace la prospettiva dei «due popoli, due Stati» – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele;
5) a sostenere l'Unione europea nell'attuazione in tempi rapidi delle sanzioni già deliberate contro Hamas, per colpire la capacità organizzativa, economica e finanziaria dell'organizzazione terroristica;
6) ad adoperarsi affinché l'Unione europea appronti un pacchetto di sanzioni contro i coloni colpevoli di crimini verso la popolazione palestinese in Cisgiordania, nonché nei confronti delle organizzazioni o degli enti economici che direttamente o indirettamente ne sostengono l'azione, anche alla luce dell'ostacolo che gli stessi rappresentano per la ripresa di un reale percorso di pace tra i due popoli;
7) a ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi nell'anno in corso all'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency far Palestine Refugees in the Near East), per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo altresì l'accesso illimitato alle cure;
8) a sostenere ogni iniziativa utile, nelle sedi giurisdizionali internazionali, volta ad accertare le violazioni, da chiunque compiute, del diritto internazionale e umanitario, autorizzando il lavoro di Commissioni d'inchiesta indipendenti;
9) a sostenere, all'interno di una cornice europea, con un mandato definito a protezione della libertà di navigazione e in dialogo con altri attori regionali, le iniziative volte a garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso, così come sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente e la pace in Terra Santa.
(1-00233) «Schlein, Braga, Provenzano, Amendola, Graziano, Bonafè, Ciani, Ghio, Toni Ricciardi, Casu, Fornaro, De Luca, Ferrari, Morassut, Roggiani, Ascani, Bakkali, Barbagallo, Berruto, Boldrini, Carè, Cuperlo, Curti, D'Alfonso, De Maria, De Micheli, Di Biase, Di Sanzo, Fassino, Forattini, Fossi, Furfaro, Gianassi, Girelli, Gnassi, Gribaudo, Guerini, Guerra, Iacono, Lacarra, Lai, Laus, Letta, Madia, Malavasi, Mancini, Manzi, Marino, Mauri, Merola, Orfini, Orlando, Ubaldo Pagano, Peluffo, Porta, Quartapelle Procopio, Andrea Rossi, Sarracino, Scarpa, Scotto, Serracchiani, Simiani, Speranza, Stefanazzi, Stumpo, Tabacci, Vaccari, Zan, Zingaretti, Pastorino».
La Camera,
premesso che:
1) il recente attacco terroristico lanciato da Hamas verso Israele ha riacceso il conflitto tra i due popoli, con una lunga storia di ostilità e guerre;
2) la crisi in atto, oltre ad essere probabilmente la più grave mai verificatasi in terra medio orientale, scaturisce da una situazione radicata e probabilmente sottovalutata dalla politica internazionale;
3) il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a seguito dell'attacco descritto, ha dichiarato che non si tratta «solo di un'operazione, è proprio una guerra». Lo stesso ha dato l'ordine all'esercito di richiamare i riservisti e di rispondere alla guerra con un'ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora, dando il via all'operazione «Spade di ferro» sopra a Gaza con l'intento di colpire obiettivi militari di Hamas;
4) la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è drammatica: il bilancio di vittime e feriti è in costante aumento, tra cui un numero significativo di bambini e civili. Bilancio destinato ad aumentare considerata la volatilità dello scenario attuale;
5) secondo il report delle Nazioni Unite, dal 7 ottobre al 6 novembre 2023, in un mese di conflitto, nella Striscia di Gaza sono state un milione e mezzo le persone costrette ad abbandonare le proprie case. Si tratta del 62 per cento dell'intera popolazione della Striscia. Dai dati risultano morte 10.022 persone, di cui 2.550 erano donne, 4.104 bambini. Donne e minori rappresentano quindi il 67 per cento delle vittime complessive;
6) 2.350 persone, tra cui 1.300 bambini, risultano attualmente scomparse e potrebbero essere ancora intrappolate sotto le macerie. I feriti segnalati sono 25.408. Nei bombardamenti hanno perso la vita almeno 192 operatori sanitari, 89 dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), 18 lavoratori della protezione civile in servizio e 47 giornalisti;
7) oltre 40 mila le unità abitative distrutte a Gaza, quelle danneggiate sono invece oltre 222 mila, il 45 per cento dei palazzi è in macerie. Le scuole inagibili sono invece 267, oltre il 51 per cento del totale e, inoltre, 625 mila studenti sono senza alcuna possibilità di accesso alla formazione scolastica. Sono state poi attaccate 113 strutture sanitarie, 16 ospedali e 32 ambulanze;
8) dall'elevatissimo numero di vittime nella Striscia di Gaza, segnatamente costituite da civili innocenti, e dalla tipologia di strutture attaccate è desumibile una grave violazione delle prescrizioni di diritto internazionale umanitario;
9) lo scorso 10 ottobre 2023 sono state votate e approvate le risoluzioni presentate al termine delle comunicazioni del Governo sulla situazione e le prospettive in Medio Oriente a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele;
10) in particolare, la risoluzione 6-00052 impegnava a promuovere ogni iniziativa volta alla tutela della popolazione, anche attraverso l'apertura di corridoi umanitari, considerata la drammatica situazione della popolazione civile di Gaza, dove vivono due milioni di palestinesi, tra cui circa novecentomila bambini;
11) in Commissione affari esteri alla Camera è stata approvata la risoluzione 7-00160 presentata dal gruppo del M5S che ribadiva l'urgente necessità dell'apertura di corridoi umanitari, stante la drammatica situazione degli innocenti coinvolti e soprattutto i civili più vulnerabili;
12) il 27 ottobre l'Assemblea Generale dell'Onu ha adottato una risoluzione avanzata dalla Giordania sul conflitto tra Israele e Hamas. La risoluzione è stata approvata con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensioni tra cui quella dell'Italia;
13) la citata risoluzione chiede una «tregua umanitaria immediata, durevole e sostenuta» nonché il rispetto del diritto umanitario internazionale, assicurando le forniture e servizi essenziali nella Striscia di Gaza. Si chiede inoltre la «liberazione immediata e incondizionata» di tutti i civili tenuti in ostaggio;
14) la grave situazione descritta potrebbe non risolversi in tempi brevi, in quanto aumentano le possibilità di una crescente instabilità che potrebbe non essere circoscritta alla realtà locale ma diffusa su scala regionale ed internazionale;
15) alla data di presentazione del presente atto di indirizzo è in corso una trattativa consistente in un temporaneo cessate il fuoco e nella liberazione di alcuni ostaggi;
16) è dunque necessario intervenire urgentemente per porre fine a tale violenza, richiedendo alla comunità internazionale un atteggiamento più incisivo,
impegna il Governo:
1) a profondere ogni sforzo a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, al fine di giungere a un immediato «cessate il fuoco», a garanzia dell'incolumità della popolazione civile di entrambe le parti;
2) ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale per consentire una permanente apertura di adeguati corridoi umanitari e l'ingresso di personale sanitario e umanitario nella Striscia di Gaza, anche al fine di consentire l'ingresso di aiuti umanitari e, al contempo, permettere l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani;
3) a intraprendere, comunque, ogni utile iniziativa di carattere internazionale ed europea volta a promuovere, con urgenza, una conferenza di pace che accompagni un processo di negoziato sulla base delle legittime aspettative delle parti in conflitto, nel rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario, all'interno della cornice di principio «due popoli, due Stati»;
4) a sostenere iniziative volte alla protezione della popolazione civile palestinese, compresa la possibilità di una protezione Onu specifica per i residenti di Gaza;
5) ad attivarsi, in ogni sede, per la liberazione immediata e incondizionata di tutti i civili tenuti in ostaggio.
(1-00222) «Francesco Silvestri, Riccardo Ricciardi, Ascari, Baldino, Santillo, Cappelletti, Auriemma, Fenu».
La Camera,
premesso che:
1) in un contesto internazionale reso già complicato dal perdurare della guerra di aggressione russa all'Ucraina, i Paesi del Medio Oriente si trovano al centro di importanti evoluzioni geopolitiche che presentano profili di criticità, non solo per la stabilità regionale;
2) il 7 ottobre 2023 Hamas ha perpetrato un brutale attacco terroristico nei confronti di Israele, che ha causato oltre mille vittime civili e nel corso del quale sono stati presi in ostaggio più di duecento persone, peraltro di diverse nazionalità;
3) l'attentato si è fondato sulla volontà di Hamas – definita una «organizzazione terroristica» da Unione europea, Stati Uniti, Canada, Egitto, Giordania e Giappone – di negare il diritto stesso all'esistenza dello Stato di Israele;
4) l'immediata reazione israeliana, accompagnata da un'imponente manovra terrestre e aerea, per quanto condotta con sistemi d'arma ad elevata tecnologia e precisione, non sta garantendo pienamente una discriminazione degli obiettivi militari da quelli civili, ciò anche in ragione dell'elevata densità abitativa a Gaza, della necessità di colpire i tunnel edificati da Hamas, dell'utilizzo da parte dell'organizzazione terroristica di infrastrutture non militari – come, ad esempio, gli ospedali – per fini bellici e del costante uso della popolazione come scudo;
5) Hamas sta proseguendo un fitto lancio di razzi verso Israele contro obiettivi su larga scala e in gran parte civili e continua a detenere sequestrati centinaia di ostaggi;
6) preoccupano, quindi, le conseguenze dirette che entrambe le operazioni stanno avendo sulla popolazione civile, in particolare con la crisi umanitaria in corso a Gaza, per la quale è necessario un intervento presso le autorità israeliane e i gruppi armati palestinesi affinché sia rispettato il diritto internazionale umanitario;
7) stando ai dati diramati dalle Nazioni Unite, più di 1,9 milioni di persone – corrispondente all'85 per cento della popolazione di Gaza – sono state sfollate dalle loro case, mentre secondo un rapporto di United Nations women, sarebbero quasi 25 mila le vittime palestinesi a Gaza da quando sono ricominciate le ostilità, di queste per circa il 70 per cento sarebbero donne e bambini;
8) pur accogliendo con favore gli accordi raggiunti, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, per temporanei cessate il fuoco che hanno consentito una pausa delle ostilità, lo scambio di rispettivi prigionieri e l'ingresso di alcuni convogli umanitari, tali iniziative non sono risultate sufficienti a soddisfare le esigenze di base della popolazione civile;
9) appare evidente che l'acuirsi delle tensioni nella Striscia di Gaza annulla le già timide prospettive di dialogo tra le parti che si erano riaperte grazie al processo avviato con gli «Accordi di Abramo», pregiudicando il possibile raggiungimento in futuro di un accordo sulla soluzione dei «due popoli e due Stati» che permetta ad entrambi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione e a vivere in modo dignitoso;
10) nel ribadire, con fermezza, la condanna ad Hamas per i suoi attacchi e il diritto di Israele a difendersi, seppur nel quadro di una reazione quanto più proporzionata, la priorità rimane l'individuazione di una soluzione diplomatica che eviti un'ulteriore escalation nella regione e l'estensione del conflitto che innescherebbe un'ulteriore polarizzazione delle relazioni internazionali;
11) desta preoccupazione, in particolare, il possibile allargamento delle tensioni al Libano, dove peraltro è impegnato un contingente militare italiano nell'ambito della missione Unifil, e il possibile intervento diretto di Hezbollah;
12) contestualmente all'acuirsi delle tensioni in Israele e nella Striscia di Gaza, si è registrato un aggravamento delle condizioni di sicurezza della navigazione in corrispondenza dello Stretto di Bab al Mandab che controlla l'accesso al Mar Rosso e sul quale si riversano le conseguenze del conflitto interno allo Yemen, che vede contrapposti il Governo internazionalmente riconosciuto e i ribelli Houthi;
13) le milizie, grazie anche al sostegno iraniano, stanno disponendo crescenti minacce alla navigazione lungo le coste yemenite del Golfo di Aden, colpendo le navi mercantili in traversata da e verso il Canale di Suez con il dichiarato obiettivo di danneggiare Israele e gli Stati occidentali suoi partner;
14) secondo quanto riportato da un'analisi dell'Università di Bradford, dall'inizio degli attacchi sarebbero più di duecento le navi che hanno dichiarato incidenti e oltre centocinquanta quelle che sono state costrette a cambiare rotta;
15) lo stato di insicurezza nel quale versa il Mar Rosso sta comportando la modificazione delle principali rotte commerciali tra l'Europa e l'Asia, che, anziché attraversare il Canale di Suez, circumnavigano l'Africa al di sotto del Capo di Buona Speranza, per poi raggiungere i porti del Nord Europa;
16) il nuovo itinerario, oltre a causare un incremento dei tempi di percorrenza finanche di 15 giorni e un aumento dei costi di trasporto stimato attorno al 20-30 per cento, comporta, altresì, la totale esclusione dei porti del Mediterraneo, che rischia di gravare sulla capacità di approvvigionamento di materie prime ed energetiche e sulla capacità di esportazione;
17) già nelle prime settimane dagli attacchi si è assistito ad una riduzione del traffico marittimo, da 400 a 250 navi al giorno, che mina gli interessi commerciali strategici e di sicurezza nazionali e la tenuta economica degli scali portuali italiani;
18) alla luce dei recenti avvenimenti, una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha predisposto un contingente militare di protezione per assicurare la navigazione nel Mar Rosso;
19) l'Italia, assieme a numerosi altri Paesi dell'Unione europea e del G7, ha aderito alle dichiarazioni di condanna delle aggressioni operate dalle milizie Houthi e contribuito, nell'ambito delle missioni internazionali già autorizzate, con una propria fregata con compiti di supporto associato;
20) il nostro Paese, del resto, è già impegnato in missioni di sorveglianza e sicurezza della navigazione come nel caso dell'iniziativa Emasoh nello Stretto di Hormuz, a protezione del naviglio mercantile in transito in quest'area particolarmente strategica o come nel caso della missione europea Atalanta nel bacino somalo per la sorveglianza ed il riconoscimento di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria;
21) alla luce delle condizioni presentate, appare opportuno che anche l'Italia, in sinergia con gli altri Paesi dell'Unione europea, dia il proprio contributo a tutela della libertà e sicurezza della navigazione nel Mar Rosso, come già avviene nelle altre aree di interesse strategico;
22) il Consiglio dell'Unione europea dei Ministri degli esteri che si è riunito il 22 gennaio 2024 ha informalmente deliberato l'avvio di una missione militare navale a protezione del naviglio mercantile in transito nel Mar Rosso, implementando le missioni già in essere in quell'area geografica;
23) in questo contesto internazionale si inserisce la Presidenza italiana del G7 che dovrà affrontare anche la crescente instabilità, visibile nei diversi focolai in Medio Oriente, e le relative conseguenze sull'agenda globale;
24) se, da un lato, il vertice che si terrà dal 13 al 15 giugno 2024 sarà l'occasione per condividere con i principali partner mondiali dell'Italia le possibili soluzioni alle situazioni di crisi, desta enorme preoccupazione, dall'altro, la debolezza dimostrata dalla comunità internazionale, in particolare dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, e dall'Unione europea;
25) appare sempre più urgente una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e degli strumenti di moral suasion in capo all'Organizzazione e, al contempo, lavorare nelle sedi europee per definire un sistema di difesa e di politica estera comuni realmente efficace che consenta all'Unione europea di esercitare in modo più puntuale e persuasivo la propria influenza, soprattutto nelle aree geografiche dove maggiormente si esprimono gli interessi strategici comunitari,
impegna il Governo:
1) a rinnovare la ferma condanna all'attacco terroristico perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023 nei confronti di Israele, a sostenere le sanzioni che l'Unione europea ha adottato nei confronti dell'organizzazione, a chiedere l'immediata e incondizionata liberazione degli ostaggi ancora sequestrati dai terroristi e a riaffermare il pieno diritto di Israele ad esistere;
2) ad attivarsi, sia in seno all'Unione europea che nelle sedi internazionali, a sostegno di ogni iniziativa che consenta di evitare una escalation militare nella Striscia di Gaza e a profondere ogni sforzo utile a ricostruire quanto prima un processo di pace;
3) ad attivarsi, nelle sedi internazionali, affinché sia rispettato dalle autorità israeliane e dai gruppi armati palestinesi il diritto internazionale umanitario, a fornire supporto e aiuti di natura umanitaria alle popolazioni colpite, evitando ogni forma di finanziamento e sostegno che possa supportare l'attività di organizzazioni terroristiche;
4) a definire prioritario il ripristino della libertà e della sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, non solo per le navi mercantili italiane, a tutela degli interessi strategici nazionali e dei porti del Mar Mediterraneo;
5) a partecipare, in sinergia con gli altri Paesi dell'Unione europea, ad una missione militare a protezione delle navi mercantili in transito nello Stretto di Bab al Mandab e nel Mar Rosso, anche mediante un allargamento dell'area geografica di azione delle missioni già in essere nello Stretto di Hormuz e nel bacino somalo;
6) a supportare ulteriori impegni, nelle sedi europee, affinché si costruiscano le condizioni per la creazione di un'autonoma capacità di difesa europea, complementare e integrata nel sistema della Nato;
7) a farsi promotore, nell'ambito della Presidenza di turno del G7, di una riflessione su una riforma delle Nazioni Unite, dei suoi organi e degli strumenti che ha a disposizione, che consenta di restituire all'Organizzazione un ruolo decisivo nella risoluzione dei conflitti.
(1-00234) «Rosato, Richetti, Bonetti, Sottanelli, Benzoni, D'Alessio, Grippo».