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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 1 marzo 2024

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   ASCARI, BOLDRINI, FRATOIANNI, QUARTINI, BAKKALI, GRIMALDI, AURIEMMA, CAPPELLETTI, CARMINA e CAROTENUTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da fonti di stampa dell'arresto di Anan Yaeesh e della sua potenziale estradizione in Israele;

   il 29 gennaio 2024, Anan Yaeesh, cittadino palestinese residente in Italia e detentore di regolare titolo di soggiorno, è stato arrestato all'Aquila in seguito a una richiesta di arresto a fini estradizionali avanzata dalle autorità israeliane;

   la sua storia, segnata da un passato di resistenza politica in Cisgiordania e da anni di sofferenze e persecuzioni, solleva profonde preoccupazioni sulla legalità e sull'umanità del processo di estradizione in corso;

   di fronte a questa situazione, sorgono numerosi interrogativi ai quali il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il Governo italiano devono rispondere in considerazione della gravità della situazione e dell'impatto che questa decisione potrebbe avere sul rispetto dei diritti umani e sulle relazioni internazionali –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali siano le basi legali e le motivazioni che hanno portato il Ministro della giustizia italiano ad aderire alla richiesta israeliana e a trasmettere alla Corte di appello la richiesta di disporre la misura coercitiva provvisoria della custodia cautelare in carcere nei confronti del giovane palestinese;

   in che modo i Ministri interrogati stiano valutando il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale in relazione al caso di Anan Yaeesh, in particolare considerando le accuse di trattamenti inumani e tortura nelle carceri israeliane;

   quali iniziative intenda adottare il Governo per assicurare che Anan Yaeesh riceva un processo giusto e un trattamento rispettoso dei diritti umani, in linea con gli standard internazionali di tutela dei diritti umani e se, per quanto di competenza, ritenga vi sia il rischio che questo caso possa creare un pericoloso precedente per la consegna di altri cittadini palestinesi a Israele.
(4-02430)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta scritta:


   CANGIANO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   il territorio del comune di Napoli e del suo comprensorio è caratterizzato da numerose cavità sotterranee, molte delle quali visitabili, oppure utilizzate come cave di tufo durante il periodo borbonico ancora adibite a veri e propri serbatoi per consentire l'arrivo dell'acqua nella città;

   nel sottosuolo della Collina di Capodimonte, di fronte all'omonimo Bosco Reale, giacciono le cosiddette Cave Reichlin, cavità scelte come punto di arrivo dell'acquedotto destinato a trasportare l'acqua proveniente dal fiume Serino già nel XIX secolo, quando si decise di utilizzare tale cava come serbatoio per l'acqua cittadina in occasione dell'epidemia di colera;

   la SV.IMM. Sviluppo Immobiliare è proprietaria di quella parte di Cave Reichlin, della dimensione di circa 24 mila metri quadri, situata nel sottosuolo della Collina di Capodimonte;

   le cavità in commento risultano ancora oggi occupate illegittimamente dall'Azienda speciale acqua bene comune Napoli, per effetto della delibera n. 6113 del 5 ottobre 1977 della Cassa del Mezzogiorno con cui si approvò il progetto n. 70/IN «Alimentazione idrica della zona 167 di Secondigliano – Potenziamento della Centrale di Capodimonte-Scudillo in seguito al trasferimento dell'intera portata del Serino ai serbatoio di S. Giacomo dei Capri»;

   la dichiarazione di pubblica utilità contenuta nella delibera in commento – per quanto noto all'interrogante – è stata dichiarata priva di efficacia sia dal Tribunale regionale delle acque pubbliche, in primo grado, che dal Tribunale superiore delle acque pubbliche, in secondo grado, per omessa indicazione dei termini di inizio e di compimento delle espropriazioni e dei lavori, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 2359 del 1865;

   l'Azienda speciale acqua bene comune Napoli è un Ente Pubblico strumentale del comune di Napoli per la gestione del servizio idrico integrato e dei beni comuni ad esso connessi;

   nel corso del 2018 il Nucleo operativo ecologico di Napoli – Comando carabinieri tutela ambientale – accertato che la suddetta unità immobiliare, di circa 24.000 metri quadri, di proprietà della SV.IMM. Immobiliare veniva utilizzata dall'Azienda speciale acqua bene comune Napoli addirittura come discarica abusiva;

   è opportuno che l'ente pubblico si attivi urgentemente per disporre l'acquisto al patrimonio della Pubblica amministrazione del suddetto bene immobile per porre fine ad ogni forma di sopruso perpetrato ai danni della SV.IMM. Sviluppo Immobiliare –:

   se risultino i motivi per i quali l'ente pubblico strumentale del comune di Napoli di cui in premessa non abbia, ancora oggi, restituito quella parte di cavità denominate Cave Reichlin di circa 24.000 metri quadri di proprietà della SV.IMM. Sviluppo Immobiliare e perché non sia stato avviato il procedimento in sanatoria per scopi di interesse pubblico anche ricorrendo alle risorse messe a disposizione per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
(4-02420)

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:


   MALAVASI e FORATTINI. — Al Ministro della difesa, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, considerato l'unica officina farmaceutica dello Stato, è stato storicamente al fianco dei grandi eventi che hanno contraddistinto la storia italiana;

   nato nel 1853, ha assicurato, a partire dai due conflitti mondiali, la produzione di farmaci, presidi medico chirurgici, prodotti di medicatura ed alimentari per le Forze armate, ma anche per le strutture ospedaliere pubbliche, cooperando con le università per attività di ricerca e sviluppo;

   il farmaceutico militare, in collaborazione con i Ministeri della difesa e della salute, offre una risposta pronta e sicura al Paese, fornendo servizi nel settore sanitario e producendo medicinali e presidi di carattere medico e di interesse strategico ed operando senza fini di profitto, in uno spirito di pubblico servizio, secondo criteri di qualità, efficienza ed efficacia;

   come si legge nel sito dell'Agenzia industrie difesa, da cui dipende dal 2001, svolge un «ruolo sociale e strategico di grande rilevanza per tutto il Paese, sia nelle emergenze sanitarie, sia nel rendere disponibili medicinali destinati a pazienti affetti da malattie rare» e rappresenta un patrimonio pubblico strategico per l'attuazione delle politiche sanitarie, a garanzia del diritto alla salute dei nostri cittadini;

   per garantire questa versatile capacità industriale, risultano fondamentali investimenti, risorse umane qualificate e adeguate dal punto di vista numerico e un continuo adeguamento tecnologico-impiantistico e infrastrutturale;

   si apprende che oggi sono in cantiere progetti importanti, quali nuovi reparti produttivi, un nuovo magazzino, un nuovo laboratorio di controllo qualità, oltre a nuovi progetti per sviluppare nuove produzioni e ampliare quelle esistenti, in conseguenza dei quali è necessario anche adeguare la dotazione di personale;

   è del tutto evidente come la carenza di personale potrebbe inficiare la stessa capacità produttiva, viste le norme a cui gli istituti farmaceutici sono sottoposti per gestire i processi produttivi di un'officina farmaceutica secondo le norme di buona fabbricazione dei medicinali, con particolare attenzione in questo caso ai cosiddetti «Farmaci orfani» – cioè quelli destinati a curare alcune malattie rare, non più disponibili sul mercato (negli ultimi 10 anni sono stati curati circa 3.000 pazienti) e alla cannabis terapeutica, di cui istituto è l'unico produttore autorizzato in Italia;

   la problematica riguarda, non solo i farmaci orfani per le malattie rare, la cannabis terapeutica o gli antivirali in emergenza, bensì ogni farmaco che sia irreperibile;

   le recenti vicende hanno, tra le altre cose, evidenziato l'importanza, per il sistema sanitario pubblico, di disporre di farmaci emergenziali, anche con una autonoma capacità produttiva, per fronteggiare situazioni impreviste e imprevedibili;

   alla luce della tragica esperienza vissuta durante la pandemia da COVID-19, è ancor più necessario consentire allo stabilimento di fornire quei servizi fondamentali per il Paese ed essere punto di riferimento privilegiato come, peraltro, sta accadendo in Europa, dove risultano già operativi centri attrezzati per fronteggiare possibili future emergenze di carattere sanitario –:

   se siano al corrente della situazione in cui si trova oggi l'Istituto chimico farmaceutico militare e quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, per tutelare, sostenere e potenziare, sia attraverso investimenti strutturali, sia con un adeguato piano assunzionale, il ruolo dello stabilimento nell'approvvigionamento di materie prime, sviluppo e produzione di farmaci in situazioni emergenziali, orfani, carenti o comunque non resi disponibili dalle aziende private.
(4-02424)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GUERRA e FURFARO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi – Tuir, stabilisce la possibilità di portare in detrazione dall'Irpef i familiari considerati a carico del contribuente;

   il limite di reddito annuo per essere considerati fiscalmente a carico, fissato inizialmente, nel Testo unico del 1986, in 3 milioni di lire, è stato più volte adeguato (1988, 1994 e 1997) per tenere conto dell'aumento del costo della vita e della perdita del potere d'acquisto reale fino all'attuale valore di 2.840,51 euro previsto dall'articolo 47 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446;

   l'articolo 1, comma 252, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, ha adeguato con efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2019, il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico elevandolo a 4.000 euro, limitatamente ai figli di età inferiore a 24 anni;

   il decreto legislativo n. 230 del 2021, attuativo della legge delega n. 46 del 2021, ha introdotto, con lo scopo di riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico, l'assegno unico e universale (Auu) che è riconosciuto mensilmente: a) per ciascun figlio minorenne a carico, a decorrere dal settimo mese di gravidanza; b) per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, nel caso in cui il figlio frequenti un percorso di formazione ovvero un'attività lavorativa limitata, sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro o svolga il servizio civile universale;

   l'erogazione dell'Auu comporta il superamento dei precedenti benefìci per i figli a carico, ivi compresi gli assegni per il nucleo familiare (Anf) e le detrazioni Irpef per figli a carico ma unicamente per i figli di età inferiore a 21 anni quindi le citate detrazioni continuano ad applicarsi per figli di età pari o superiore a 21 anni;

   ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), del citato decreto legislativo n. 230 del 2021, l'Auu spetta, con importi maggiorati, per ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età;

   con circolare n. 4 del 18 febbraio 2022 l'Agenzia delle entrate ha confermato che gli importi corrisposti dal datore di lavoro/sostituto di imposta relativi agli assegni per il nucleo familiare (Anf) e le detrazioni Irpef per figli a carico, continuano ad essere presenti, indifferentemente dalla posizione lavorativa del richiedente, per i nuclei familiari con figli disabili senza limiti di età e senza limitazioni legate al reddito del nucleo familiare;

   l'attuale soglia di reddito a 2.840,51 euro per i familiari a carico (non aggiornata dal 1997) non tiene in adeguata considerazione lo status delle persone disabili, infatti spesso un disabile in età più avanzata si ritrova ad avere una pensione di reversibilità a causa del decesso di uno dei genitori, in media di circa 3.000 euro annui, che fa decadere il diritto, per il genitore superstite, alle detrazioni Irpef per il figlio a carico –:

   se condivida la necessità di adottare iniziative normative per procedere urgentemente ad una modifica della disciplina stabilendo in tal senso che l'attuale soglia di reddito di 4.000 euro per figli a carico sotto i 24 anni sia garantita per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età e quale sia il conseguente onere a carico del bilancio dello Stato.
(5-02097)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   GRIMALDI e DORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   ormai da molti anni 1.500 fonici, trascrittori e stenotipisti forensi impiegati in appalto dal Ministero della giustizia protestano, inascoltati, per il miglioramento delle loro condizioni professionali e retributive e chiedono di essere internalizzati;

   questi lavoratori e lavoratrici si definiscono i «fantasmi» dei tribunali, sono precari da anni e pur essendo assolutamente essenziali ai corretto svolgimento di udienze e processi, vengono retribuiti circa 4 euro all'ora grazie all'applicazione del Ccnl Multiservizi, nonostante questo tipo di contratto non sia adeguato alle mansioni svolte;

   il 19 gennaio 2024, a seguito dello sciopero, le organizzazioni sindacali avevano chiesto al Ministro in indirizzo un incontro per avviare un confronto sulle ragioni della protesta, ma a più di un mese dalla richiesta non è giunta alcuna risposta;

   l'interrogante giudica grave l'assenza di risposte da parte del Ministero della giustizia nei confronti di lavoratrici e lavoratori che, dopo anni di precarietà e di mancato riconoscimento dell'altissima professionalità con la quale assicurano l'efficace funzionamento della giustizia nel nostro Paese, meriterebbero maggiore considerazione e stabilità occupazionale;

   dal 19 al 25 febbraio 2024 si sono tenuti sit-in e presidi in tutta Italia, ma dal Ministero della giustizia non solo non pervengono risposte ma non si registrano sviluppi neanche rispetto alle dichiarazioni di intenti che lo stesso Ministero aveva annunciato in occasione dell'ultimo incontro tenutosi il 21 dicembre 2023, convocato nell'ambito della procedura di raffreddamento attivata dopo la proclamazione dello stato di agitazione;

   in quella sede il Ministero aveva dapprima risposto positivamente alle richieste delle organizzazioni sindacali rispetto alla possibilità che questi lavoratori e lavoratrici venissero internalizzati, ma poi tale processo non è mai stato realmente avviato e non sono state fornite alcune garanzie rispetto alle tempistiche;

   secondo le organizzazioni sindacali, l'appalto, prossimo alla scadenza, stando agli effetti dell'applicazione della «Riforma Cartabia» rispetto all'attuazione del processo telematico penale, potrebbe generare ripercussioni sui livelli occupazionali e salariali attuali;

   i lavoratori precari nel comparto della giustizia, con compensi totalmente inadeguati non includono solamente i 1.500 stenotipisti, trascrittori e fonici forensi ma anche i traduttori giudiziari che lavorano a chiamata nei tribunali e che, stando alle tariffe stabilite per legge, lavorano per circa 8 euro a vacazione, ovvero slot di 2 ore di lavoro ciascuna, pari a 4 euro lordi all'ora e liquidati in media dopo 2 anni dalla prestazione, eccezion fatta solo per la prima vacazione, retribuita 14 euro, ovvero 7 euro lordi all'ora una tantum a incarico –:

   quali urgenti iniziative intenda assumere, anche di natura normativa, per affrontare e superare le forme di precariato e le basse retribuzioni presenti nel comparto della giustizia, a partire dall'internalizzazione dei 1.500 stenotipisti, trascrittori e fonici forensi, i quali per effetto del regime di appalto, nell'ambito del quale prestano la propria attività e del contratto applicato, percepiscono retribuzioni assolutamente inadeguate e sono inquadrati in mansioni non corrispondenti alle reali prestazioni, e per riconoscere compensi maggiori, rispetto agli attuali, ai traduttori giudiziari, dal momento che, a parere dell'interrogante, non è degno del nostro Paese che tutte queste figure professionali, che peraltro risultano essenziali per garantire il buon funzionamento del nostro sistema giudiziario, percepiscano retribuzioni in linea con la soglia di povertà.
(4-02422)


   GRIMALDI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   alcuni organi di stampa hanno riportato la vicenda di Marjan Jamali, una donna di 29 anni di Teheran, partita dall'Iran con il figlio di 8 anni, giunta in Turchia e imbarcatasi dalle coste turche nell'ottobre 2023 a bordo di una barca a vela diretta in Europa, insieme a un altro centinaio di persone;

   dopo cinque giorni di navigazione, i naufraghi sarebbero stati soccorsi dalla Guardia costiera italiana e fatti sbarcare nel porto di Roccella Jonica sulle coste della Calabria;

   al momento dello sbarco, Marjan Jamali sarebbe stata immediatamente accusata da tre uomini di aver fatto parte dell'equipaggio e per questo arrestata il 30 ottobre 2023 e condotta presso il carcere di Reggio Calabria, dove si trova da più di tre mesi, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina;

   i tre testimoni sentiti subito dopo lo sbarco sarebbero poi risultati irreperibili;

   in seguito all'arresto, la donna sarebbe stata separata dal figlio, affidato ad una famiglia di nazionalità afghana accolta nel sistema di accoglienza e integrazione in una località a due ore di distanza dal penitenziario;

   l'avvocato di Jamali sarebbe in possesso della ricevuta di pagamento del viaggio dalla Turchia all'Italia per sé e per il figlio – 14 mila dollari reperiti dal padre di Jamali – e avrebbe altresì raccolto la testimonianza della donna, secondo cui sarebbe stata vittima di violenze e molestie sessuali e minacce nel corso della traversata, da parte dei suoi accusatori;

   è acclarato da numerose e costanti testimonianze come, quasi sempre, i cosiddetti «scafisti» siano in realtà persone messe coattivamente al timone dell'imbarcazione, senza avere alcun legame con le organizzazioni che gestiscono il traffico di esseri umani, ma nel caso di Marjan nessuno l'ha accusata di essere al timone, bensì solo di fare parte dell'equipaggio, mentre a tutti gli effetti sembra trattarsi di una migrante in fuga dall'Iran insieme al figlio di 8 anni, che ha pagato un caro prezzo per il viaggio;

   gli accusatori, essendosi resi irreperibili, non sono più a disposizione dell'autorità giudiziaria per un incidente probatorio e dunque sarà più complicato verificare ulteriormente l'attendibilità delle loro dichiarazioni, uniche risultanze sulla base delle quali oggi Marjan Jamali si trova in carcere;

   dalle ricostruzioni giornalistiche emerge anche che le traduzioni all'indagata siano state fatte da un interprete che non parlava la sua lingua e che non avrebbe neanche compreso correttamente il suo nome e quello del figlio e, allo stesso tempo, che le sono stati notificati degli atti scritti in arabo, lingua che lei non parla e non comprende;

   a quanto pare, a causa della situazione drammatica e del dolore provocato dalla separazione dal figlio, Marjan Jamali due mesi fa avrebbe compiuto atti autolesivi e minacciato di togliersi la vita;

   a parere dell'interrogante, le informazioni raccolte consentono di ritenere che sia stato leso il diritto alla difesa della persona accusata e che le attuali condizioni di detenzione stiano ponendo la stessa in pericolo di vita –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda esposta in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere, anche di carattere ispettivo, in relazione all'operato della procura di Locri nel caso in questione;

   se, con riguardo al luogo e alle condizioni di detenzione, non si intendano favorire, per quanto di competenza, soluzioni che salvaguardino il mantenimento del rapporto di Marjan Jamali con il figlio minore.
(4-02429)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazioni a risposta scritta:


   GRIMALDI e MARI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende, la Delgrosso di Nichelino, in provincia di Torino, azienda specializzata in filtri aria e motore, da tempo in crisi di liquidità, si starebbe ora preparando alla liquidazione giudiziale;

   l'azienda non avrebbe più le risorse per pagare gli stipendi futuri e già a dicembre non aveva liquidato la tredicesima mensilità e a gennaio ha erogato solo metà retribuzione;

   ci troviamo di fronte all'ennesima crisi di un'azienda del settore dell'auto che avrà costi sociali altissimi non solo per i 108 dipendenti della Delgrosso ma anche per l'intera comunità di Nichelino;

   dopo la crisi della Lear di Grugliasco con 430 lavoratori a rischio e probabile chiusura del sito produttivo e quella di Te Connectivity di Collegno, 222 licenziamenti, la vendita di Primotecs che produce cambi per auto e l'esplosione della cassa integrazione lungo tutta la filiera dell'auto, l'annuncio della liquidazione della Delgrosso segna ancora di più il declino della filiera dell'automotive torinese;

   l'azienda è uno storico fornitore di Stellantis ma il dimezzamento delle commesse ha trascinato Delgrosso in una forte crisi di liquidità, nonostante ci siano ordini da ben 5 milioni di euro;

   i dipendenti Delgrosso, in contratto di solidarietà, rischiano di ritrovarsi tra pochi giorni senza ammortizzatori sociali e senza prospettive per il futuro, anche perché cessando l'operatività, il timore è che l'azienda non possa accedere alla misura, prevista nel decreto-legge proroga termini, che estende gli ammortizzatori sociali per ulteriori 12 mesi alle aziende in crisi del settore automotive e per permettere ai lavoratori di accedere ad altri ammortizzatori sociali, in caso di dichiarato fallimento, dovranno attendersi i tempi del tribunale che curerà l'istanza;

   con l'apertura della liquidazione giudiziale, inoltre, non potrà essere nemmeno liquidato il Tfr;

   di fronte all'esplosione di crisi di aziende legate alla filiera dell'automotive occorre un deciso intervento del Governo che richiami Stellantis alle proprie responsabilità sociali perché non è più possibile continuare a perdere occupazione e pezzi importanti del tessuto manifatturiero;

   più volte è stata denunciata, anche dall'interrogante, la tragedia produttiva e occupazionale che vive l'indotto dell'auto in Italia e a Torino, dove Mirafiori, producendo meno di 200 mila veicoli, trascina nella crisi l'intera filiera;

   alla crisi legata alle inadempienze e alle incertezze della grande azienda madre Stellantis si aggiunge anche quella di imprenditori che hanno compiuto scelte non oculate, come alla Delgrosso che, esattamente come nel caso della Lear, non hanno saputo o voluto diversificare, innovare, espandere verso altri settori e altri mercati la produzione di sistemi filtranti;

   l'intero automotive italiano infine, non è al passo con la transizione ecologica e ciò ha contribuito alla crisi del settore –:

   quali urgenti iniziative di competenza intendano assumere per tutelare i 108 dipendenti della Delgrosso di Nichelino che rischia l'apertura di procedure concorsuali e quali politiche a salvaguardia del settore dell'automotive intendano mettere in atto per arginare il profondo stato di crisi del settore, garantendone il rilancio produttivo e occupazionale.
(4-02421)


   PASTORINO, GHIO e ORLANDO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   Piaggio Aerospace S.p.a., azienda aeronautica strategica italiana, è composta dai due asset Piaggio Aero Industries S.p.a. e Piaggio Aviation S.p.a. Piaggio Aerospace ha una storia secolare ed è leader del settore aeronautico, occupa circa 1000 persone sia nella progettazione e manutenzione di velivoli completi per l'aviazione d'affari e missioni di pattugliamento sorveglianza e controllo sia nella costruzione di motori aeronautici e componenti strutturali;

   a dicembre 2018, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, la società è stata posta in amministrazione straordinaria e si sta seguendo fa procedura di cessione. Come dichiarato dal sottosegretario Bitonci il 21 febbraio 2024, «alla data del 30 gennaio 2024, sono pervenute 5 offerte. Allo stato, sono in corso le valutazioni da parte dei commissari straordinari, i quali si sono riservati di riferire le loro definitive determinazioni una volta completato l'esame dettagliato delle offerte ricevute»;

   sul territorio la preoccupazione è grande, il futuro della Liguria passa anche da aziende storiche e strategiche come Piaggio Aerospace; serve pertanto una soluzione che garantisca solidità finanziaria e proponga un concreto piano di rilancio volto al mantenimento e allo sviluppo del patrimonio tecnologico e industriale, salvaguardandone i livelli produttivi e occupazionali;

   con questa consapevolezza, il 19 gennaio 2024 la regione Liguria ha riunito il tavolo di monitoraggio regionale alla presenza dei sindacati, dei sindaci di Genova e Villanova d'Albenga, degli assessori regionali per il lavoro e per lo sviluppo economico e dei parlamentari liguri. Successivamente, sono stati approvati due ordini del giorno, dal consiglio comunale di Genova e dal consiglio regionale ligure, per valutare la disponibilità di Leonardo S.p.a. a partecipare all'acquisto della società come partner strategico e per chiedere al Governo di convocare urgentemente le parti sociali;

   il fine è di individuare un acquirente forte che mantenga Piaggio Aerospace nella sua interezza, evitando spacchettamenti che minerebbero la competitività aziendale, e affianchi alla capacità economica quella industriale e produttiva nel medio-lungo termine. La presenza di Leonardo S.p.a. come socio strategico costituirebbe un elemento di solidità notevole;

   il Ministero delle imprese e del made in Italy, dal canto suo, vuole attendere la valutazione delle offerte ricevute. Tuttavia, visti i precedenti, appare necessario un lavoro preventivo di concertazione che permetta di avere già pronta un'alternativa in grado di rilanciare subito l'azienda senza ulteriori attese –:

   se, data la necessità di garantire a Piaggio Aerospace S.p.a. un futuro all'altezza della sua storia che ne garantisca il valore strategico industriale per la Liguria e il Paese, nonché i livelli di produzione e occupazionali, si intenda prorogare l'amministrazione straordinaria dell'azienda al fine di predisporre l'apertura di un tavolo congiunto tra il Governo e tutti i soggetti coinvolti, valutando in tale contesto la partecipazione di una società pubblica all'acquisto, con particolare riguardo alla Leonardo S.p.a.
(4-02426)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Magistrato alle acque di Venezia – affidò con la convenzione n. 7191 del 1991 la concessione di sola costruzione del sistema delle paratoie mobili del Mose, con un contratto riguardante la progettazione preliminare definitiva, esecutiva e la realizzazione dell'infrastruttura idraulica delle paratoie con un sistema di alzata elettromeccanico assolutamente innovativo;

   la concessione avrebbe dovuto cessare con il collaudo e la consegna delle opere all'ente concedente, non essendo prevista la fase della gestione. Il ruolo di concessionario era ricoperto da un consorzio di imprese molto qualificate, oltre ad altri consorzi di imprese minori;

   l'avanzamento dei lavori e l'ultimazione dell'opera vennero compromessi da fenomeni corruttivi che portarono all'arresto delle figure apicali del consorzio e di alcune singole imprese, con conseguente fallimento delle aziende di costruzioni in possesso della maggioranza delle quote dei lavori e la dichiarazione di insolvenza del Consorzio Venezia Nuova;

   successivamente venivano nominati il Commissario straordinario per la prosecuzione dei lavori e il completamento delle opere del Mose e il commissario liquidatore del consorzio CVN, che traghettò il consorzio ad un concordato in continuità mentre per rimodulare la fase esecutiva con le sopravvenute esigenze di continuità dei lavori venivano avviate le procedure per la adozione degli atti aggiuntivi alla concessione a favore del CVN;

   di particolare rilievo fu il settimo atto aggiuntivo rep. 8862 del 24 gennaio 2022, in forza del quale erano riformulate le regole per la gestione della fase di avviamento e la manutenzione temporanea dell'opera;

   tale nuova disciplina era dettata dall'esigenza di garantire la movimentazione e il funzionamento delle opere infrastrutturali in parte già posate a mare per il periodo necessario per l'ultimazione dell'intera opera, anche sotto il profilo impiantistico, e per lo svolgimento del collaudo funzionale e tecnico-amministrativo;

   con provvedimento n. 86/22 il Ministero dichiarava di pubblico interesse la proposta di partenariato pubblico-privato presentata da Fincantieri S.p.A. avente per oggetto la manutenzione ordinaria e straordinaria sia nella fase provvisoria che a regime del sistema elettromeccanico Mose;

   il proponente, mediante una gestione a proprio esclusivo rischio, si sarebbe fatto carico della manutenzione sia provvisoria che a regime dietro il pagamento di un canone fisso, accollandosi ogni eventuale malfunzionamento durante la fase di gestione della paratoie. Ciò anche se l'opera non fosse stata ultimata e collaudata;

   secondo quanto espressamente previsto dall'amministrazione procedente con il successivo Atto aggiuntivo n. 8, in fase di approvazione dopo i rilievi della Corte dei conti, le attività di manutenzione, sia provvisoria che a regime, «non verranno più eseguite dal CVN» ... ma verranno eseguite dal partner privato aggiudicatario della procedura di gara che sarà indetta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   l'amministrazione specificava anche che le attività di manutenzione «saranno regolamentante esecutivamente e temporalmente come attività non comprese nella fase di avviamento»;

   tale linea si fondava probabilmente sulla necessità di procedere al riordino delle competenze reciproche delle parti. Il MIT attraverso il provveditorato avrebbe inoltre dovuto «dare impulso alla procedura di gara preordinata alla individuazione del partner privato dell'amministrazione» ... «e risolvere così un quadro di incertezza del perimento delle attività»;

   oggetto principale del citato atto aggiuntivo risultava la ridefinizione delle attività di competenza del CVN per effetto dell'esecuzione, da parte del partner privato, delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria in fase provvisoria e in fase a regime del sistema elettromeccanico, a decorrere dall'efficacia del contratto di PPP oggetto della proposta, fino al completamento ed al collaudo tecnico amministrativo dei lavori;

   il suddetto atto, quindi, escludeva espressamente, in forza dell'articolo 3, le attività manutentive della fase provvisoria dal perimetro di competenza del CVN e quindi dal perimento delle concessioni di costruzione;

   in tale ottica Fincantieri formulava la proposta che era dichiarata fattibile sotto il profilo tecnico/economico ai sensi del codice dei contratti pubblici e di pubblico interesse, per cui era pronta per essere posta a base del bando di gara ma che, consta all'interrogante, per motivi ignoti, abbia subito l'arresto procedimentale (da più di un anno) presso il Provveditorato. Sembrerebbe che nel contempo alcune imprese consorziate al CVN, abbiano formulato la proposta al liquidatore del consorzio tesa a eseguire le manutenzioni del Mose nella fase della gestione provvisoria mediante un affidamento diretto senza gara, in virtù nella presunta efficacia della convenzione di concessione –:

   alla luce dei fatti descritti in premessa, quali siano i motivi ostativi alla pubblicazione della gara europea per l'affidamento delle manutenzioni ordinaria e straordinaria in fase provvisoria e a regime, come da proposta di partenariato di Fincantieri;

   se non si ritenga preferibile ricorrere ad una procedura di evidenza pubblica, piuttosto che ad un affidamento diretto, che pregiudicherebbe la miglior offerta possibile in termini di costi e di qualità, stante l'assenza di un confronto tra più proposte.
(2-00338) «Tosi».

Interrogazione a risposta scritta:


   GIAGONI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il porto internazionale di Santa Teresa Gallura è lo scalo più a nord della Sardegna, porta dell'isola verso la Corsica, dalla quale dista circa 50 minuti di navigazione;

   le strutture attrezzate per le navi-merci constano di due denti di attracco e alcune banchine, mentre appositi punti di attracco sono dedicati ai traghetti di collegamento giornaliero dello scalo gallurese con Bonifacio e una parte del complesso, attrezzata con pontili galleggianti, è dedicata al diporto nautico, per un'offerta complessiva di oltre 700 posti barca;

   lo scalo è meta di rotte sia commerciali, sia turistiche e della nautica da diporto con strutture a fruizione annuale e stagionale, oltreché polo della cantieristica nautica;

   il porto «Longonsardo» è gestito dalla municipalizzata Silene e nell'area portuale è presente una delegazione di spiaggia della Guardia costiera che ricade nella giurisdizione della direzione marittima di Olbia e dipende dalla Capitaneria di porto di La Maddalena;

   per la peculiarità di scalo internazionale, il porto necessita di serrati controlli di frontiera (come quelli già attuati), che tuttavia andrebbero potenziati anche attraverso l'ausilio di unità cinofile per contrastare e prevenire sia l'uso di spaccio e di sostanze stupefacenti, sia l'eventuale pericolo di ordigni esplosivi –:

   quali iniziative di competenza si intenda adottare per implementare, in modo permanente, il coefficiente di sicurezza e controllo con unità cinofile del presidio particolarmente sensibile e strategico da un punto di vista geografico dello scalo transfrontaliero di Santa Teresa Gallura.
(4-02428)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   GIOVINE, CARETTA e PRETTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   10 anni di tagli a risorse e organici delle Forze dell'ordine hanno contribuito a determinare una situazione preoccupante nella provincia di Vicenza dove solo grazie a sacrificio, dedizione e professionalità di donne e uomini in divisa si è riusciti a scongiurare un irreparabile deterioramento dell'ordine pubblico;

   ad avviso degli interroganti, per caratteristiche e peculiarità, la provincia di Vicenza presenterebbe i requisiti per un passaggio della questura da fascia B a fascia A, con relativo aumento delle dotazione in termini di mezzi e uomini;

   i centri sociali a livello nazionale si sono dati appuntamento in occasione di «Vicenza Oro» portando il capoluogo berico tristemente alla ribalta delle cronache, anche internazionali, per disordini, provocazioni antisemite e atti di violenza che hanno caratterizzato la manifestazione in questione. Analogo evento si era verificato l'8 luglio 2023 allorché, con l'intento di protestare contro l'esecuzione dei lavori della linea Tav senza alcun preavviso alla autorità, i tristemente noti gruppi antagonisti avevano bloccato una delle principali arterie di grande circolazione urbana e di accesso all'autostrada, e solo grazie all'immediato intervento in forze della polizia è stato possibile scongiurare ulteriori conseguenze;

   non pochi episodi criminali hanno caratterizzato la provincia nelle ultime settimane;

   in particolare il comune capoluogo è stato interessato da una considerevole serie di furti ed aggressioni sia nel centro storico che nei quartieri, tali da generare disagio, allarme sociale ed infondere nella cittadinanza un crescente sentimento di insicurezza;

   esistono precedenti relativi all'istituzione di specifiche strutture di missione formate da appartenenti alle Forze dell'ordine altamente specializzati ed istituite dal Ministero dell'interno in situazioni eccezionali al fine di far fronte ad esigenze di carattere straordinario quale quella che attualmente caratterizza il capoluogo e, più in generale, l'intero territorio della provincia di Vicenza;

   la Tav rappresenta una straordinaria opportunità per il territorio della provincia di Vicenza, e ad avviso degli interroganti, va scongiurata la prospettiva che i relativi cantieri possano subire ritardi a causa di episodi di violenza, intolleranza e quant'altro di simile possa essere messo in atto dai centri sociali antagonisti e dai gruppi anarchici, così come da elementi appartenenti alla criminalità comune ed organizzata, come peraltro da essi già fatto in passato e preannunciato per il prossimo futuro;

   è noto infatti come gli enormi investimenti previsti per i lavori di costruzione della Tav generino un altrettanto consistente interesse da parte delle consorterie mafiose, attratte dalla possibilità di infiltrare le proprie aziende in ambito di appalti e di subappalti, con il pericolo concreto di trasformare un'opera di fondamentale importanza per il territorio in uno strumento di penetrazione della criminalità organizzata nella provincia vicentina;

   allo stesso modo non poche preoccupazioni desta il pericolo che le basi militari statunitensi presenti a Vicenza, in questo delicatissimo contesto internazionale, possano fungere da elemento catalizzatore per tutta una serie di manifestazioni violente che, come purtroppo si è già assistito in passato, metterebbero in serio pericolo la sicurezza di una intera comunità –:

   se non ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per prevedere una specifica struttura di missione per la provincia di Vicenza al fine di mettere in sicurezza i cantieri della Tav, consentendo contestualmente alla questura ed ai Comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di finanza di poter confidare in questa delicata fase su un'implementazione degli organici che consentirebbe alle Forze dell'ordine di rendere più efficaci le azioni di controllo del territorio, di contrasto alla criminalità e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.
(4-02427)

ISTRUZIONE E MERITO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   STEFANAZZI e MANZI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   in data 10 febbraio 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dell'istruzione e del merito recante la revisione e l'aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per l'accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado;

   il decreto interessa solo un numero limitato di classi di concorso, mentre le restanti continuano a essere soggette alle disposizioni in tema di crediti formativi universitari di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 2016 e al decreto ministeriale n. 259 del 2017;

   l'articolo 3 del suddetto decreto dispone che: «1. Gli esami, i crediti formativi universitari e i crediti formativi accademici richiesti dal presente decreto possono essere conseguiti tramite corsi di laurea (di previgente ordinamento, di primo livello, specialistica, magistrale, magistrale a ciclo unico) o di diploma accademico (di previgente ordinamento, di I livello, di II livello) e tramite corsi singoli universitari o accademici. Non sono computabili i crediti formativi universitari e crediti formativi accademici conseguiti tramite la tesi di laurea o di diploma accademico. 2. Coloro che, in possesso di laurea o di diploma accademico di previgente ordinamento, devono integrare, se necessario, il loro piano di studi, sostengono per ciascuna annualità richiesta esami di nuovo ordinamento per un totale di 12 crediti formativi universitari o crediti formativi accademici, con la stessa denominazione o con la denominazione a essa rapportabile come definita dall'autorità accademica e sempre nei corrispondenti settori scientifici disciplinari o settori artistico disciplinari previsti per le lauree o i diplomi accademici di nuovo ordinamento. Per ogni esame semestrale è sostenuto un esame da 6 crediti formativi universitari o crediti formativi accademici»;

   il testo riportato pare escludere la possibilità di conseguire gli esami o crediti formativi universitari richiesti tramite i master e i corsi di specializzazione, come invece è stato consentito sin dal 2016 in seguito all'adozione del decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 2016;

   inoltre, nel 2021 il Ministero dell'istruzione e del merito aveva pubblicato, con nota n. 206 dell'8 febbraio, un chiarimento in merito alla valutazione dei master universitari di I e II livello ai fini dell'inclusione nelle graduatorie provinciali, esprimendosi come segue relativamente alla possibilità di utilizzare tale master per sopperire ai crediti formativi universitari mancanti ai fini dell'accesso alla classe di concorso: «I titoli accademici, ulteriori rispetto al titolo di accesso, se dichiarati dall'aspirante, sono comunque oggetto di valutazione, anche qualora contengano i CFU/CFA necessari all'accesso alla classe di concorso, con l'attribuzione all'aspirante, dunque, dei punteggi previsti dalle tabelle, senza alcuna decurtazione»;

   tale novità genera perplessità e dubbi negli aspiranti docenti –:

   se intenda chiarire quale normativa, relativamente alla valutazione dei master, debba essere applicata con riferimento alle classi di concorso non oggetto del decreto ministeriale di cui in premessa;

   se intenda chiarire a decorrere da quale data i master di I e II livello non saranno più valutabili ai fini dell'ottenimento dei crediti formativi universitari mancanti ai fini dell'accesso alla classe di concorso.
(5-02098)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   MALAVASI e SIMIANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da quest'anno gli importi ricevuti come assegno unico relativi all'anno 2022 entrano nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) 2024 aumentando, di fatto, il valore Isee di quelle famiglie che grazie a quell'assegno sono riuscite, in questi anni, ad arrivare a fine mese;

   se le conseguenze non hanno un diretto impatto sull'importo dell'assegno unico 2024, per il quale l'Inps elabora, di fatto, un «Isee da prestazione», che, appunto, non tiene conto degli assegni unici percepiti due anni prima, questo non si verifica per altre prestazioni sociali come, ad esempio, il bonus nido (importo massimo 272,72 euro corrisposto per undici mesi all'anno in caso di Isee sotto i 25 mila euro); l'integrazione all'affitto; il bonus bollette (confermato per i primi tre mesi dell'anno per i contribuenti con Isee fino a 15 mila euro, soglia che sale a 30 mila euro in caso di famiglia con almeno quattro figli); le agevolazioni sulle tasse universitarie; le agevolazioni per la frequenza alle scuole dell'infanzia, per la mensa o per l'utilizzo degli scuolabus dei figli o per i buoni libri o la possibilità di non versare la quota di iscrizione agli ultimi tre anni delle scuole superiori di secondo grado per motivi economici. Per non parlare delle addizionali Irpef regionali e comunali, che alcuni enti adottano nel tentativo di stabilire un criterio di equità verticale tra i contribuenti;

   in altre parole l'assegno unico universale fa aumentare il valore dell'Isee, con la conseguente riduzione degli altri aiuti, penalizzando di fatto le famiglie a parità di reddito rispetto agli anni precedenti;

   la conferma arriva dalle prime risposte ad un questionario promosso dell'Osservatorio politico di Famiglie numerose (Anfn): 9 famiglie su 10 dichiarano che il valore della loro dichiarazione Isee è aumentato, in molti casi anche considerevolmente;

   in particolare il direttore dell'osservatorio dell'Associazione delle famiglie numerose (Anfn), Paolo Moroni, ha denunciato che «dopo anni di Isee omogenei molte famiglie stanno segnalando incrementi anche significativi del valore dell'attestazione. E quelle che fino a oggi si trovavano per poche migliaia di euro sotto la soglia richiesta da certe prestazioni, adesso rischiano di perdere alcune agevolazioni di cui hanno usufruito fino a oggi»;

   vanno richiamate le continue dichiarazioni del Governo e della maggioranza a favore della famiglia, a sostegno della natalità, come priorità di mandato delle politiche pubbliche del Governo Meloni –:

   quali misure urgenti il Governo intenda adottare affinché le famiglie, comprese quelle numerose, nel percepire l'assegno unico non vengano penalizzate nell'accedere ai servizi, ai bonus, alle agevolazioni erogati in relazione all'Isee, per evitare che vengano penalizzati i diritti dei bambini, a partire da quello all'istruzione.
(4-02423)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:


   ZANELLA. — Al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 16 febbraio 2024 l'assemblea dei soci della società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026 Spa (Simico) ha provveduto al rinnovo degli organi sociali, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 10 del 2024, nominando amministratore delegato il dottor architetto Fabio Massimo Saldini;

   il dottor Saldini ha rivestito in precedenza la carica di Consigliere di amministrazione della società Autostrada pedemontana lombarda dal 1° agosto 2018, al 31 marzo 2021;

   dal 1° luglio 2022 al 9 gennaio 2023 il dottor Saldini ha svolto attività lavorativa in Simico come responsabile unico del procedimento (Rup);

   l'articolo 4 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 «Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 40 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190», dispone che a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico, ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico, non possono essere conferiti incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale o locale;

   la società Simico, che opera come soggetto in house, è partecipata al 35 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, al 35 per cento dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al 10 per cento da regione Lombardia, al 10 per cento dalla regione Veneto, al 5 per cento dalla provincia autonoma di Bolzano e al 5 per cento dalla provincia autonoma di Trento;

   le società in house, come la Simico, come affermato in diversi pronunciamenti dalla Corte di cassazione, sono assimilabili ad ente pubblico (confronta le pronunce citate della Corte di cassazione, ordinanze 5 aprile 2013, n. 8352, 3 maggio 2013, n. 10299 e sentenza SS.UU. 25 novembre 2013, n. 26283) –:

   se l'incarico di amministratore delegato della Società Simico al dottor Saldini sia stato conferito in conformità al disposto di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 e, conseguentemente, in caso contrario, quali iniziative di competenza si intendano adottare, anche per il tramite dei Servizi ispettivi di finanza pubblica e dell'Ispettorato della funzione pubblica.
(4-02425)

SALUTE

Interrogazione a risposta orale:


   CIOCCHETTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi attualmente in vigore è quello stabilito dal decreto ministeriale n. 332 del 1999; il documento risulta obsoleto rispetto alla naturale innovazione del settore sotto più profili: il riconoscimento di un maggiore numero di malattie da parte del Ssn; l'utilizzo di materiali più leggeri, resistenti e performanti (ad oggi non contemplati); le indicazioni dei prezzi nel tariffario che non rappresentano i reali costi di produzione poiché non aggiornati alla realtà attuale;

   il Ministero della salute, di concerto con il Ministero di economia e finanze, ha previsto il 23 giugno 2023 l'aggiornamento delle tariffe dei nuovi Lea, in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 (cosiddetto decreto tariffe); l'aggiornamento riguarda le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell'assistenza protesica; il decreto tariffe dispone l'entrata in vigore al 1° aprile 2024 delle tariffe per l'assistenza protesica; la misura apporta importanti modifiche agli elenchi degli ausili e delle protesi, tra cui uno spostamento dall'elenco 1 dell'allegato 5 agli elenchi 2a e 2b di dispositivi e di presidi a fabbricazione continua o di serie, che devono essere applicati da un professionista sanitario abilitato, per i quali è prevista l'acquisizione tramite procedure ad evidenza pubblica; il ricorso agli appalti pubblici per l'erogazione di tutti i presidi di serie priverebbe l'assistito del diritto di scegliere l'erogatore dei dispositivi, in contraddizione con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 502 del 1992, titolo IV – Diritti dei cittadini, articolo 14, comma 6;

   la modalità di fornitura tramite gara risulta inappropriata per l'erogazione di presidi non standard, in quanto risalta la mancanza di aderenza terapeutica e il totale annullamento del valore d'interazione medico-paziente; la fornitura tramite gara non consente alcuna personalizzazione, con conseguente peggioramento delle condizioni di vita per i cittadini-pazienti affetti da disabilità; una mancata personalizzazione del servizio potrebbe condurre i pazienti a complicazioni mediche di natura fisica e/o ergonomica e a danni psicologici quali il rigetto e l'abbandono dell'ausilio che comporterebbe un allungamento dei tempi di guarigione quindi un aggravio dei costi per il Ssn;

   il dilungamento dei tempi di fornitura, il carico amministrativo, l'incidenza degli adempimenti burocratici incentiva l'acquisto tramite sistemi privati, innalzando il rischio della spesa out of pocket e rappresentando un potenziale aggravio di spesa per il Sistema sanitario nazionale; il sistema di fornitura tramite gare di evidenza pubbliche attualmente delinea una concorrenza solo su fattori di prezzo, impattando negativamente sulla qualità percepita del presidio e sul grado di sostituzione più rapido; in 7 casi su 10 l'assegnazione in gara pubblica va a grandi società a discapito delle PMI pertanto innalzando il rischio di perdita di competitività e valore del made in Italy;

   nei sistemi internazionali, i singoli ausili e presidi vengono identificati e testati a livello nazionale e annualmente viene aggiornata la lista di prodotti rimborsabili con l'indicazione di un prezzo massimo, in meccanismi di maggiore trasparenza e tramite una rete di soggetti accreditati;

   a quanto costa all'interrogato, esiste una revisione del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi (nella formulazione in vigore da disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017), già depositata al Ministero della salute (Lea 960 – Richiesta di aggiornamento Lea), che prevede lo spostamento di classi di ausili dall'elenco 2a all'elenco 1;

   la formulazione di tale revisione è operata a ISO-risorse tramite la rimozione di codici che implicano l'utilizzo di materiale obsoleto, codici statisticamente mai presi in carico dal Sistema nazionale –:

   se non reputi importante prorogare il termine di entrata in vigore del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi, almeno fino al 1° gennaio 2025;

   se non ritenga urgente instaurare un tavolo di lavoro con i rappresentanti di tutti gli attori del settore (Ministero della salute; Ministero dell'economia e delle finanze; Ministero per la disabilità; rappresentanti delle regioni; associazioni di produttori; associazioni di pazienti; associazioni di disabili; Società Scientifiche) per poter definire collettivamente un provvedimento tampone in vista dell'imminente 1° aprile;

   quali siano le intenzioni del Governo per la costituzione della Commissione dei Lea, organismo ad oggi vacante, che possa provvedere alla valutazione e all'adozione di un'opportuna revisione del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi.
(3-01032)