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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 10 giugno 2024

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta
del 10 giugno 2024.

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Mulè, Nordio, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Vinci, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 3 giugno 2024 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:

   ZARATTI: «Disposizioni in materia di identificazione del personale delle Forze di polizia in servizio di ordine pubblico e di applicazione di microtelecamere alle uniformi» (1907).

  In data 5 giugno 2024 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   VACCARI ed altri: «Disposizioni per la promozione del turismo motoristico» (1908);

   EVI: «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa alle bevande a base vegetale sostitutive del latte» (1909).

  In data 6 giugno 2024 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:

   BONELLI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, recante attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi» (1910).

  Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):

  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CANDIANI: «Modifica all'articolo 56 della Costituzione in materia di requisiti per l'elezione alla carica di deputato» (1756) Parere della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VII Commissione (Cultura):

  VOLPI ed altri: «Disposizioni per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano e per la promozione del turismo nelle località minori mediante il trasferimento temporaneo di opere d'arte di proprietà dello Stato presso comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti» (1775) Parere delle Commissioni I, V, VI, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 3 giugno 2024, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, che è stata autorizzata, in relazione a un intervento da realizzare tramite un contributo assegnato per l'anno 2020 in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, una rimodulazione del progetto denominato «Lotta alla fame nel mondo da realizzare in Camerun» dell'Associazione ARCS – ARCI Culture solidali APS.

  Questa comunicazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernente l'esercizio di poteri speciali inerenti agli attivi strategici nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 giugno 2024, recante l'esercizio di poteri speciali, con opposizione all'acquisto, in relazione all'acquisizione da parte di BM Carpenterie Oil & Gas Srl e Officine Piccoli Spa rispettivamente del 60 e del 40 per cento del capitale sociale di FBM Hudson Italiana Spa (procedimento n. 154/2024).

  Questo documento è trasmesso alla X Commissione (Attività produttive).

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernenti l'esercizio di poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale nonché inerenti agli attivi strategici nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 giugno 2024, recante l'esercizio di poteri speciali, con condizioni, in relazione all'acquisizione da parte di Safran SA dell'intero capitale sociale di Microtecnica Srl e di alcuni asset appartenenti al business dei sistemi di attuazione della divisione commerciale della Collins Aerospace System (procedimento n. 231/2024).

  Questo documento è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 4 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società SOGESID Spa, per l'esercizio 2022, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 246).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, per l'esercizio 2021, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 247).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Consorzio del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, per l'esercizio 2022, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 248).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale risi, per l'esercizio 2022. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 249).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

  Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi della legge 5 giugno 2003, n. 131, la relazione, approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte stessa con deliberazione n. 10/2024 del 20 maggio 2024, sugli organismi partecipati dagli enti territoriali e sanitari – relazione 2024.

  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali), alla V (Bilancio) e alla XII Commissione (Affari sociali).

  La Corte dei conti, con lettera in data 6 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e dell'articolo 35, comma 4, del regolamento autonomo di amministrazione e contabilità della Corte dei conti, il conto consuntivo della Corte dei conti per l'anno 2023, corredato dalla relazione illustrativa.

  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero della difesa.

  Il Ministero della difesa ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 16 aprile 2024, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questo decreto è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro per la
protezione civile e le politiche del mare.

  Il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, con lettera in data 30 maggio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 10, del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204, la relazione sullo stato di attuazione del Piano del mare, aggiornata al 30 maggio 2024 (Doc. CCXXVII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri), alla VIII Commissione (Ambiente), alla IX Commissione (Trasporti), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

Trasmissione dal Ministero dell'economia e delle finanze.

  Il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Dipartimento dell'economia», autorizzate, in data 3 giugno 2024, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro della giustizia.

  Il Ministro della giustizia, con lettera in data 5 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della giustizia, riferita all'anno 2023 (Doc. CLXIV, n. 16).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), alla II Commissione (Giustizia) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 6 giugno 2024, ha trasmesso la seguente relazione concernente il seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti dalle Camere in merito a progetti di atti dell'Unione europea o ad atti preordinati alla formulazione degli stessi:

   relazione, predisposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, concernente il seguito del documento della 10ª Commissione (Affari sociali) del Senato (atto Senato Doc XVIII, n. 13) in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un bacino di talenti dell'Unione europea (COM(2023) 716 final).

  Questa relazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dalla Commissione europea.

  La Commissione europea, in data 3 giugno 2024, ha trasmesso il documento C(2024) 3799 final, recante la risposta della Commissione europea al documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) (Doc. XVIII-bis, n. 26), approvato nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, in merito alla proposta di direttiva del Consiglio su Imprese in Europa: quadro per l'imposizione dei redditi (BEFIT) (COM(2023) 532 final).

  Questo documento è trasmesso alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  La Commissione europea, in data 4 giugno 2024, ha trasmesso il documento C(2024) 3802 final, recante la risposta della Commissione europea al documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) (Doc. XVIII-bis, n. 28), approvato nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce requisiti armonizzati nel mercato interno sulla trasparenza della rappresentanza d'interessi esercitata per conto di paesi terzi e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 (COM(2023) 637 final).

  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  La Commissione europea, in data 4 giugno 2024, ha trasmesso il documento C(2024) 3807 final, recante la risposta della Commissione europea al documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) (Doc. XVIII-bis, n. 32), approvato nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole minime per la prevenzione e il contrasto del favoreggiamento dell'ingresso, del transito e del soggiorno illegali nell'Unione e che sostituisce la direttiva 2002/90/CE del Consiglio e la decisione quadro 2002/946/GAI del Consiglio (COM(2023) 755 final).

  Questo documento è trasmesso alla II Commissione (Giustizia) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 3, 4, 5, 6 e 7 giugno 2024, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Settima relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della strategia dell'Unione europea per l'Unione della sicurezza (COM(2024) 198 final), corredata dal relativo allegato (COM(2024) 198 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – L'Unione europea della salute: agire insieme per la salute delle persone (COM(2024) 206 final), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);

   Proposta di decisione del Consiglio relativa ai contributi finanziari che le parti del Fondo europeo di sviluppo devono versare a titolo di seconda quota per il 2024 (COM(2024) 220 final), corredata dal relativo allegato (COM(2024) 220 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   Comunicazione della Commissione al Consiglio – Informazioni finanziarie sul Fondo europeo di sviluppo (FES): esecuzione finanziaria 2023 e previsioni 2024-2027 (COM(2024) 221 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle denominazioni di vendita e sulla classificazione delle carcasse nel settore ovino e caprino (COM(2024) 228 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'esercizio del potere di adottare atti delegati conferito alla Commissione a norma della direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi (COM(2024) 229 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione annuale sulle attività dell'Unione europea in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e monitoraggio di Orizzonte Europa e Orizzonte 2020 nel 2023 (COM(2024) 231 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VII (Cultura) e X (Attività produttive);

   Raccomandazione di decisione del Consiglio che autorizza l'avvio di negoziati relativi al trattato sul diritto dei disegni e modelli (COM(2024) 232 final), corredata dal relativo allegato (COM(2024) 232 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla ripartizione delle possibilità di pesca a norma del protocollo di attuazione (2024-2029) dell'accordo di partenariato nel settore della pesca tra la Comunità europea e la Repubblica di Cabo Verde (COM(2024) 234 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Una pesca sostenibile nell'Unione europea: situazione attuale e orientamenti per il 2025 (COM(2024) 235 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);

   Proposte di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla conclusione, a nome dell'Unione, nonché alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria del protocollo di attuazione (2024-2029) dell'accordo di partenariato nel settore della pesca tra la Comunità europea e la Repubblica di Cabo Verde (COM(2024) 236 final e COM(2024) 237 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2024) 236 final – Annexes 1 to 2 e COM(2024) 237 final – Annex), che sono assegnate in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 4 e 6 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con le predette comunicazioni, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – L'Unione europea della salute: agire insieme per la salute delle persone (COM(2024) 206 final);

   Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulla valutazione del meccanismo unionale di protezione civile – Rafforzare la preparazione dell'Unione europea alle emergenze (COM(2024) 212 final);

   Comunicazione della Commissione al Consiglio – Informazioni finanziarie sul Fondo europeo di sviluppo (FES): esecuzione finanziaria 2023 e previsioni 2024-2027 (COM(2024) 221 final);

   Comunicazione della Commissione al Consiglio sulla forza maggiore e le circostanze eccezionali di cui al regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune (COM(2024) 225 final).

Trasmissione di documenti
connessi ad atti dell'Unione europea.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 4 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, commi 3 e 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, relazioni predisposte dalla Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea, riferite al periodo dal 15 al 31 maggio 2024.

  Questi documenti sono trasmessi alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) e alle Commissioni competenti per materia.

Trasmissione dall'Autorità
nazionale anticorruzione.

  Il Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, con lettera in data 31 maggio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera g), della legge 6 novembre 2012, n. 190, e dell'articolo 222, comma 3, lettera e), del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, la relazione sull'attività svolta dalla medesima Autorità nell'anno 2023 (Doc. XLIII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di provvedimenti
concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 6 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Atella (Potenza), Ospedaletto Euganeo (Padova) e Pedivigliano (Cosenza).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 3 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Luigi Spampinato, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di direttore della struttura tecnica della Cabina di regia di cui all'articolo 28-quinquies del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2023, n. 112, nell'ambito del Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi del Ministero dell'economia e delle finanze.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VI Commissione (Finanze).

Richiesta di parere parlamentare
su atti del Governo.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 10 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1 e 8 della legge 21 febbraio 2024, n. 15, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2022/431, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (157).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 20 luglio 2024. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 30 giugno 2024.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONE ILARIA FONTANA ED ALTRI N. 1-00276 CONCERNENTE INIZIATIVE IN MERITO AL PIANO NAZIONALE INTEGRATO ENERGIA E CLIMA (PNIEC), CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RELATIVO AGGIORNAMENTO IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI DI DECARBONIZZAZIONE

Mozione

   La Camera,

   premesso che:

    1) il nuovo livello di ambizione definito in ambito europeo fornisce l'inquadramento strategico per l'evoluzione, sul piano normativo e programmatorio, del percorso di decarbonizzazione del Paese. Ai sensi dell'articolo 14 del regolamento (UE) 2018/1999, la versione finale del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), allineata ai nuovi obiettivi, deve essere trasmessa alla Commissione europea entro il 30 giugno 2024;

    2) le linee guida per l'aggiornamento dei Piani nazionali integrati energia e clima (Pniec) pubblicate dalla Commissione europea sottolineano la necessità di assicurare che le dimensioni trasversali, ovvero la dimensione sociale ed economica, trovino adeguato spazio nell'ottica di una pianificazione di ampio respiro che vada oltre il mero raggiungimento degli obiettivi 2030, interpretando la sfida del cambiamento climatico in un'ottica di sviluppo del Paese;

    3) il dispiegamento di misure e risorse annunciato dall'Esecutivo comunitario volto a finanziare i processi produttivi a ridotto impatto ambientale offre la misura di quanto il binomio energia e clima sia ormai entrato nel linguaggio della strategia che deve riorientare anche la politica industriale;

    4) il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) è lo strumento che deve supportare il nuovo paradigma di sviluppo prendendo a riferimento centrale la dimensione climatica, riconciliando le prospettive di medio e lungo periodo per fare da ponte tra gli obiettivi 2030 e quelli di neutralità climatica del 2050. Il nuovo Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), infatti, determinerà per gli anni a venire il grado di competitività del sistema produttivo, il livello di sviluppo economico e sociale e l'autonomia strategica del Paese;

    5) con l'aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), le componenti energia e clima dovrebbero essere il più possibile sviluppate in parallelo e con pari rilevanza. La contingenza della crisi energetica potrebbe determinare il rischio di sovra-rappresentare le problematiche del settore energetico, programmando investimenti inutili o potenzialmente dannosi per le specificità del tessuto produttivo italiano, per i cittadini e per le finanze pubbliche;

    6) la proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) fissa gli obiettivi nazionali al 2030 su efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO2, come anche quelli in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell'energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile;

    7) l'aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) del 2019 deve considerare obiettivi nazionali e settoriali sulla base di un più ambizioso target di riduzione dei gas serra a livello di Unione europea pari al -55 per cento netto al 2030 rispetto ai livelli del 1990, come ridefinito con l'approvazione del pacchetto «Fit for 55», ovvero l'insieme di direttive e regolamenti che stabiliscono gli obiettivi in materia di clima ed energia per gli Stati membri allineati all'obiettivo di neutralità climatica al 2050;

    8) oltre al livello di ambizione, occorre prestare attenzione all'attuazione delle politiche e misure per la riduzione delle emissioni e la realizzazione concreta delle ambizioni espresse. Ai fini della concreta realizzazione degli obiettivi clima ed energia, la mancata o inefficace attuazione delle politiche rispetto agli obiettivi è rilevante almeno quanto i livelli di ambizione dichiarati;

    9) a differenza della maggior parte dei Paesi europei, che si sono dotati di una legge quadro sul clima, l'ordinamento italiano è privo di una cornice normativa di riferimento in grado di indirizzare le politiche in un disegno coerente e mirato agli obiettivi energia e clima. Nell'assenza di un tale strumento normativo, il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) deve poter colmare tale vuoto e il suo impianto di governance diventa cruciale per la sua attuazione;

    10) il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) rappresenta lo strumento attuativo del regolamento europeo n. 2018/1999 e alcuni dei suoi capitoli attuano altri regolamenti (ad esempio i regolamenti Effort sharing e LULUCF). Sebbene i Trattati europei stabiliscano che i regolamenti hanno applicabilità immediata negli Stati membri (articolo 288), questo non si traduce nell'automatica cogenza nell'ordinamento nazionale. Il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) necessita, quindi, di essere dotato di una forza giuridica adeguata alla rilevanza delle misure che individua e delle sue conseguenze normative e attuative. Questo è rilevante anche alla luce della recente riforma costituzionale, che introduce tra i principi fondamentali della Costituzione la tutela dell'ambiente, anche nell'interesse delle future generazioni (articolo 9) e vincola l'iniziativa economica rispetto ai danni potenziali verso la salute e l'ambiente (articolo 41);

    11) nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) si stima che l'ammontare degli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione sia pari a 830 miliardi di euro cumulativi, tra il 2023 e il 2030 (ovvero a 119 miliardi di euro medi annui). Tale valore conferma la straordinaria rilevanza dello sforzo finanziario necessario all'Italia per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione definiti a livello europeo: tra il 25 per cento e il 30 per cento degli investimenti complessivi del Paese, che ammontano a circa 400 miliardi di euro all'anno dovrebbero essere riorientati alla transizione. Si sottolinea che tale valore complessivo è sottostimato, dal momento che non tiene adeguatamente conto della dimensione socioeconomica del Piano e delle sue implicazioni;

    12) risulta chiaro che tale impegno economico-finanziario non può essere soddisfatto unicamente dall'utilizzo delle risorse pubbliche del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del REPowerEU. Pertanto, una strategia finanziaria coerente con gli obiettivi climatici necessita di un ambiente regolatorio abilitante, che permetta alla finanza pubblica di agire da leva e da garanzia rispetto agli investimenti privati, anche mediante la ridefinizione del ruolo delle national promotional banks;

    13) un nuovo quadro regolatorio per la finanza climatica, unito all'adozione di strumenti di trasparenza per la finanza privata, è fondamentale per orientare gli investimenti privati in linea con gli obiettivi net-zero;

    14) oltre al quadro generale della strategia finanziaria per la transizione, è essenziale scendere a un livello di dettaglio più profondo che, per ciascuna politica del Piano, determini quali strumenti finanziari possono essere adottati e in quale percentuale sia necessario l'intervento pubblico;

    15) la transizione ecologica dei settori economici verso la neutralità climatica è un percorso complesso e pervasivo che implica importanti trasformazioni economiche e sociali. Tali trasformazioni, se non accompagnate da politiche adeguate, possono acuire diseguaglianze esistenti. Pertanto, la transizione ecologica non può prescindere dall'integrazione di una visione sociale che permetta, al contempo, di ridurre le diseguaglianze sociali e accelerare la transizione;

    16) come sollecitato dalla Commissione europea, il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) deve includere un'analisi di base necessaria per l'elaborazione dei piani sociali per il clima attraverso i quali sono indicate le modalità di impiego delle risorse del Fondo sociale per il clima;

    17) il regolamento europeo richiede che il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) sia accompagnato da una valutazione dei suoi impatti sulle variabili macroeconomiche (ad esempio reddito, occupazione) e su quelle socioeconomiche (ad esempio salute, qualità dell'occupazione, istruzione, competenze). Questa dimensione, ad avviso dei firmatari, non è stata adeguatamente affrontata nella proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), in cui si propone un'analisi di tipo input-output basata sulle matrici delle interdipendenze settoriali pubblicate dall'Istituto nazionale di statistica, mentre più recenti pubblicazioni e metodologie potrebbero essere prese in considerazione per espandere l'analisi di impatto sulle variabili macroeconomiche e socioeconomiche;

    18) il settore elettrico italiano è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili. Nel 2022 il 60 per cento della generazione elettrica lorda è stata prodotta con gas naturale, carbone e prodotti petroliferi. Nel 2022 la richiesta di energia elettrica italiana è stata di 316,8 terawattora, in diminuzione dell'1 per cento rispetto al 2021. Le fonti rinnovabili hanno contribuito per il 35,6 per cento alla produzione elettrica. La restante quota proviene da energia di origine fossile. Il saldo netto estero è stato di quasi 43 terawattora. In termini di capacità, la potenza di generazione netta installata a fine 2022 è pari a 120,9 gigawatt. 60,4 gigawatt sono centrali termoelettriche tradizionali, di cui il 77 per cento usa gas naturale. La capacità idroelettrica è di 22,9 gigawatt, quella eolica di 11,8 gigawatt e quella solare di 25,1 gigawatt;

    19) in seguito alla crisi energetica, è stato accelerato lo sviluppo delle rinnovabili, cresciute di oltre 3 gigawatt nel 2022 e di quasi 6 gigawatt nel 2023. Nei primi due mesi del 2024 sono stati installati 1,2 gigawatt di nuovo solare e 0,1 gigawatt di nuovo eolico;

    20) la decarbonizzazione del sistema elettrico è necessaria a sostenere quella dell'intera economia. La decarbonizzazione delle forniture di elettricità abilita la piena decarbonizzazione di tutti i consumi destinati all'elettrificazione dei consumi nei settori del civile, dei trasporti e, ove possibile, del calore industriale. La produzione correlata di idrogeno verde permetterà la decarbonizzazione di tutti quegli usi industriali già attualmente basati su idrogeno, così come l'ampliamento del suo utilizzo per il calore ad alta temperatura e i processi industriali nei settori cosiddetti hard to abate;

    21) nella proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) manca una stima quantitativa del contributo che le tecnologie di gestione della domanda possono fornire alla flessibilità e all'adeguatezza della rete elettrica e l'individuazione di obiettivi di sviluppo che siano anche solo indicativi. La mancata quantificazione di questi contributi negli scenari fa sì che gli scenari del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) considerino come necessari unicamente i servizi forniti dalle centrali termiche a gas;

    22) come indicato nel piano REPowerEU, le azioni di diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas devono inquadrare la domanda di gas insieme allo sviluppo di nuove rinnovabili, dei processi di elettrificazione, dell'efficienza energetica, degli strumenti di gestione del sistema di stoccaggio e dei picchi di domanda. Pertanto, è da definire nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) una visione integrata in grado di assicurare un sistema efficiente e competitivo. Per questo motivo, nel processo di transizione è importante che lo sviluppo dell'infrastruttura gas non ecceda in modo sproporzionato gli effettivi bisogni di domanda gas. Il rischio è generare onerosi stranded cost, che andrebbero a gravare sulle casse pubbliche, sulle bollette o sulla fiscalità generale. Allo stesso tempo, fornire garanzie pubbliche a infrastrutture non necessarie determinerebbe la sottrazione di risorse per le politiche di decarbonizzazione che, al contrario, servono a costruire la sicurezza e la competitività futura;

    23) al netto delle emissioni delle industrie energetiche, il settore manifatturiero italiano ha contribuito al 22 per cento delle emissioni nazionali di gas serra nel 2021. Nel periodo dal 1990 al 2021 le emissioni di gas serra dell'industria italiana sono diminuite del 35 per cento, sia a seguito dell'attuazione di politiche di riduzione, come l'EU Ets, sia a causa della diminuzione della produzione e del numero di imprese attive, in particolare in seguito alla crisi economica degli anni 2008-2009. Le emissioni del settore manifatturiero ricadono per circa il 57 per cento nei settori EU Ets e per la restante parte nei settori Esr per cui vige l'obiettivo di riduzione nazionale, ovvero circa 36 milioni di tonnellate di CO2 ricadono nella competenza nazionale;

    24) lo scenario del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) prevede una riduzione del 24 per cento al 2030 delle emissioni energetiche del settore industriale rispetto al 2021, mentre una traiettoria coerente con gli obiettivi generali dovrebbe prevedere una riduzione del 37 per cento. Lo scenario del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) riporta un consumo finale di energia da parte dell'industria pari a 24,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio al 2030, mentre uno scenario allineato al Fit for 55 dovrebbe prevedere un consumo energetico finale di 22,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio;

    25) il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) non deve essere solo lo strumento per identificare le riduzioni dirette di emissione del comparto industriale, ma anche quello per orientare lo sviluppo del Paese verso prodotti, servizi, tecnologie della decarbonizzazione, dal momento che su questo importante tema si gioca la competitività del sistema industriale, anche in considerazione delle importanti trasformazioni della finanza;

    26) il percorso di trasformazione industriale è obbligato dall'impianto normativo, motivo per cui occorre programmare la gestione dei costi e delle opportunità che da essa possono derivare. Se l'obiettivo è la decarbonizzazione di processi e prodotti a livello globale, è evidente quanto la delocalizzazione della produzione in Paesi con obiettivi ambientali meno ambiziosi non sia un'opzione desiderabile. Il percorso di decarbonizzazione deve fare coincidere gli obiettivi di riduzione delle emissioni nazionali con elevati livelli di competitività nei mercati globali. Questo dovrà essere costruito, anche con la diplomazia e in sede G7, non in chiave protezionista, ma, al contrario, attraverso l'orientamento dei mercati a livello globale su beni e servizi a bassa intensità carbonica, sui quali ambire a essere competitivi;

    27) l'industria manifatturiera ricopre un ruolo centrale nella transizione. In primo luogo, per la necessità di decarbonizzarne i processi produttivi, laddove in molti casi le soluzioni tecnologiche sono complesse e non ancora economiche. Ma, soprattutto, perché la manifattura produce quelle tecnologie che incidono in modo trasversale sugli altri settori, come i trasporti, il residenziale e la produzione elettrica. Tuttavia, il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) non identifica in maniera analitica le filiere critiche per la decarbonizzazione, associandole a specifiche politiche o strategie settoriali;

    28) dopo trasporti e industrie energetiche, il settore civile (residenziale e terziario) rappresenta il terzo settore per emissioni che, considerando l'intero periodo 1990-2021, equivale in media al 20 per cento delle emissioni del settore energia. Delle 75,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti di emissioni registrate nel 2021 (+8 per cento rispetto al 1990), il 67 per cento è imputabile agli edifici residenziali, mentre la rimanente parte è associata al settore commerciale/istituzionale, cresciuto in maniera significativa, fino a costituire oggi oltre il 30 per cento delle emissioni complessive. A livello assoluto, si nota una tendenza alla stabilità delle emissioni del settore, che ha registrato il picco di emissioni nel 2005, valore poco superiore al livello del 2010. Questo nonostante le misure di incentivazione per l'efficienza energetica, avviate a partire dal 2007;

    29) le emissioni assolute nel settore civile rimangono stabili anche negli ultimi anni, con una riduzione stimata nell'ordine dell'1 per cento a seguito dell'applicazione del superbonus 110 per cento. Tale stagnazione dell'andamento emissivo del settore deriva dalla mancata riduzione della quota di combustibili fossili destinati alla copertura dei consumi energetici. I consumi energetici del settore residenziale rimangono ancora oggi coperti per oltre il 50 per cento dal gas naturale, seguito dai biocombustibili solidi (legna, pellet) per quasi il 20 per cento e dall'energia elettrica per il 19 per cento. Nel terziario quest'ultima copre una quota maggiore della domanda energetica, ma il gas naturale rimane la fonte primaria di energia con una copertura di oltre il 40 per cento dei consumi;

    30) ad una maggiore efficienza energetica delle abitazioni corrisponde un risparmio economico per le famiglie e una maggiore elettrificazione dei consumi consente di aumentare la sicurezza energetica delle famiglie proteggendole dalle oscillazioni dei prezzi dell'energia fossile;

    31) nel 2021, le emissioni del settore trasporti erano pari a 103,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, rappresentando il 24,5 per cento delle emissioni nazionali di gas serra. Il 93 per cento è imputabile al trasporto su gomma, con il prevalere delle emissioni da mobilità privata su auto (60 per cento). Le emissioni dei trasporti sono aumentate di circa l'1 per cento rispetto al 1990;

    32) il parco auto circolante nazionale conta circa 40 milioni di veicoli. Nel 2022, in Italia il tasso di motorizzazione è di 672 auto ogni 1000 abitanti, il secondo più alto in Europa. La penetrazione nel parco circolante di nuovi veicoli elettrici puri a batteria è molto rallentata rispetto alle principali economie europee: il tasso medio annuo di nuove immatricolazioni è inferiore al 4 per cento, contro una media europea oltre il 10 per cento;

    33) il 77,6 per cento degli spostamenti dei cittadini avviene su scala urbana in una fascia di distanza compresa tra 2 e 10 chilometri. Il 60 per cento circa degli spostamenti sono sistematici nel corso della settimana feriale,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative di carattere normativo volte a coordinare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) con il quadro normativo di riferimento e con gli strumenti di programmazione economica, attraverso:

  a) l'approvazione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) tramite una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile;

  b) l'introduzione di strumenti di valutazione ex ante dell'impatto atteso dei nuovi atti legislativi sugli obiettivi di clima e energia;

  c) la previsione di un'informativa presso le competenti Commissioni parlamentari per illustrare il contenuto del Piano;

  d) la trasmissione di una relazione annuale alle Camere sullo stato di attuazione del Piano;

  e) l'integrazione nei principali documenti di programmazione economica di valutazioni di impatto delle misure rispetto agli obiettivi di clima e energia;

2) a provvedere all'implementazione di un adeguato sistema di governance del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) che preveda:

  a) l'attribuzione al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile di poteri di indirizzo strategico, impulso e coordinamento generale sull'attuazione degli interventi del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec);

  b) l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di una struttura per il monitoraggio, la valutazione e la verifica della coerenza della fase di attuazione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) rispetto agli obiettivi programmati, e per la definizione delle eventuali misure correttive ritenute necessarie;

  c) la definizione di meccanismi di coordinamento verticale e orizzontale tra le amministrazioni centrali e le amministrazioni locali e con tutti i soggetti coinvolti nell'attuazione del Piano;

  d) la definizione di meccanismi di coordinamento con la struttura di missione per il Piano nazionale di ripresa e resilienza;

  e) una chiara e puntuale individuazione delle strutture responsabili per l'attuazione delle singole misure contenute nel Piano;

  f) l'inclusione nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) di una strategia per la partecipazione pubblica e per il dialogo multilivello;

  g) l'istituzione di un Consiglio scientifico indipendente sul clima sul modello indicato dalla legge clima europea;

3) ad accompagnare le politiche e le misure per il raggiungimento degli obiettivi di clima e energia del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) con strategie di finanziamento specifiche per la coerenza complessiva della spesa pubblica e della fiscalità rispetto agli obiettivi, attraverso:

  a) la stima del fabbisogno finanziario per ciascuna misura e l'individuazione di forme di finanziamento pubblico e le modalità per incentivare il concorso della finanza privata;

  b) l'allineamento e l'esplicita integrazione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), e i relativi meccanismi di finanziamento, con il percorso del semestre europeo;

  c) l'assegnazione a Cassa depositi e prestiti, Sace e Invitalia del ruolo di banche del clima;

  d) l'introduzione di meccanismi con cui indirizzare gli investimenti privati tramite specifiche politiche di incentivazione selettiva della domanda;

  e) il supporto all'adozione di strumenti di pianificazione e di monitoraggio di piani di transizione da parte di enti locali, istituti finanziari, imprese e alla divulgazione delle informazioni legate a tali piani;

  f) l'adozione degli obiettivi stabiliti nei framework e nei regolamenti europei rilevanti, creando coerenza tra le politiche nazionali ed europee;

  g) l'adozione di strumenti di trasparenza e pubblicazione per il corretto indirizzamento degli investimenti verso la decarbonizzazione come gli science-based targets (SBT), il Tpt disclosure framework (Transition plan taskforce), il Tcfd (Task force on climate-related financial disclosure) e il Green bond standard;

  h) la promozione di partenariati tra le piccole e medie imprese e gli attori del settore finanziario per facilitare l'accesso a finanziamenti agevolati per progetti sostenibili;

4) a includere nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) una strategia per la sostenibilità sociale in grado di accompagnare la società nella transizione, assicurando che le politiche per il clima siano in grado di indirizzare le risorse sulla base di criteri di sostenibilità sociale, anche attraverso:

  a) l'esplicitazione dei presupposti e degli obiettivi delle politiche sul consumo (ad esempio incentivi selettivi della domanda nei trasporti e nel settore civile-edifici), anche in relazione alla dimensione sociale, accompagnati dalle specifiche misure di finanza pubblica e dai criteri di valutazione dell'efficacia e degli effetti distributivi di tali misure ed eventuali misure compensative;

  b) il ricorso a metodologie di valutazione di impatto socioeconomico in grado di esplicitare il tasso sociale e tasso privato di rendimento delle misure, come il Social return on investments (Sroi), che possono tenere conto di indicatori come il costo sociale del carbonio (Scc) o di benefici sociali dell'investimento pubblico;

  c) l'identificazione delle metodologie per la valutazione dell'impatto del Piano sul tessuto produttivo dal punto di vista socioeconomico, con riferimento alle ricadute sul piano occupazionale e agli effetti (positivi o negativi) della trasformazione o creazione di nuove filiere industriali;

5) a definire nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) obiettivi coerenti con la decarbonizzazione del sistema elettrico al 2035, come da impegni G7, e assicurare l'implementazione di un sistema di monitoraggio delle fonti rinnovabili installate, che preveda:

  a) il monitoraggio dell'andamento del rilascio delle autorizzazioni e dello sviluppo di reti e risorse abilitanti, ovvero stoccaggi e demand response;

  b) azioni correttive di revisione delle politiche, quali interventi sulle regole dei mercati e i criteri di fissazione del prezzo delle rinnovabili nel lungo periodo;

  c) meccanismi di controllo e trasparenza per lo sviluppo di reti di trasmissione e distribuzione per assicurare coerenza con l'obiettivo complessivo di decarbonizzazione, con gli obiettivi di sicurezza energetica e sostenibilità economica;

  d) revisione del meccanismo del capacity market il cui impianto è obsoleto rispetto agli obiettivi della transizione e alle stesse tendenze di mercato (calo dei consumi gas a livello italiano ed europeo);

6) a dotare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) di una strategia per l'elettrificazione dei consumi e per affrontare lo squilibrio tariffario tra gas ed elettrico, attraverso:

  a) la definizione di un obiettivo di elettrificazione che comprenda il settore civile, dei trasporti e dell'industria, in grado di indirizzare in modo chiaro politiche e risorse verso l'elettrificazione dei consumi, in una strategia coerente di aumento dell'efficienza energetica;

  b) la definizione di una riforma della struttura tariffaria coerente con il percorso di decarbonizzazione e integrazione dei sistemi energetici, in grado di superare la barriera regolatoria legata al disequilibrio tra oneri fiscali e parafiscali tra la tariffa elettrica e gas;

7) a definire una programmazione strategica di uscita dalle fonti fossili, attraverso l'individuazione di precise milestones, che funga da riferimento per le valutazioni rispetto all'opportunità strategica e ai rischi finanziari degli investimenti per le infrastrutture energetiche fossili;

8) a dotare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) di un capitolo dedicato alla decarbonizzazione dell'industria manifatturiera in grado di evidenziare e considerare le specificità dei diversi settori produttivi, affiancando a obiettivi e politiche gli strumenti finanziari dedicati per la gestione delle implicazioni sociali della transizione, degli impatti sul lavoro e delle necessità di formazione e riqualificazione dei lavoratori. Tale capitolo potrebbe includere:

  a) una strategia per il contributo alla decarbonizzazione del settore elettrico derivante dall'installazione di grandi impianti rinnovabili al servizio degli impianti produttivi;

  b) un piano per l'utilizzo del gas naturale e dei suoi sostituti, prevedendo canali privilegiati per gli usi industriali del calore ad alta temperatura non altrimenti sostituibili nel breve periodo;

  c) l'elaborazione di un pacchetto di misure che, accanto allo stimolo all'efficienza energetica dei processi, sfrutti e avvantaggi le potenzialità del vettore elettrico nel ridurre le emissioni nella produzione di calore a bassa temperatura;

  d) soluzioni di medio-lungo periodo per i settori hard to abate, partendo dalla conversione industriale dell'ex Ilva di Taranto tramite tecnologia Dri (Direct reduced iron), inizialmente a gas naturale e poi a idrogeno verde da rinnovabili;

  e) la definizione del contributo potenziale dell'industria manifatturiera al soddisfacimento della produzione domestica di tecnologie funzionali alla decarbonizzazione, tenendo conto della diversa propensione all'importazione delle diverse filiere produttive;

  f) una strategia industriale per il rafforzamento della capacità manifatturiera in quelle che l'Unione europea – nel suo net-zero industry Act – definisce «strategic net-zero technologies»;

  g) una strategia per la formazione e riqualificazione dei lavoratori in riferimento alle nuove filiere industriali legate alla transizione;

9) ad assicurare la chiara identificazione di un percorso che porti all'individuazione delle tecnologie rilevanti e più efficaci per la transizione, in particolare per quei settori in cui tali soluzioni non esistono o non sono economiche, come l'industria energy intensive, il settore navale, il settore aereo (cosiddetto hard to abate) in base ad una valutazione di costo-efficacia, che consenta di orientare la spesa pubblica in via prioritaria verso le tecnologie che mostrano piena coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione;

10) a delineare nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) una strategia per la decarbonizzazione del settore civile, anche attraverso:

  a) politiche per l'efficienza energetica individuate sulla base delle caratteristiche storico-architettoniche, energetiche e patrimoniali degli immobili, della loro localizzazione e della loro classe d'uso, fascia climatica e destinazione d'uso;

  b) un ridisegno delle detrazioni fiscali per il settore residenziale in un unico schema di incentivazione volto all'efficienza energetica e all'elettrificazione dei consumi, con aliquote proporzionali ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni e con un orizzonte temporale almeno al 2030;

  c) una misura dedicata alla riqualificazione energetica degli alloggi sociali e delle case popolari con una copertura del 100 per cento delle spese sostenute, oltre alla riqualificazione degli edifici scolastici;

  d) una riforma della struttura tariffaria che elimini il disequilibrio degli oneri fiscali e parafiscali tra bolletta elettrica e gas;

  e) la definizione di programmi di ricerca, formazione e aggiornamento rivolti a imprese edili e operatori di settore per garantire loro le conoscenze e le competenze necessarie al percorso di decarbonizzazione del settore;

  f) la definizione di un sistema di indicatori per monitorare l'efficacia delle politiche e apportare eventuali modifiche in corso d'opera;

11) a prevedere una strategia per la decarbonizzazione del settore dei trasporti con l'obiettivo di elettrificazione del parco circolante, anche attraverso:

  a) ecoincentivi mirati unicamente all'acquisto di veicoli elettrici (Bev, battery electric vehicle);

  b) l'utilizzo della leva degli acquisti pubblici per elettrificare la flotta dei veicoli delle amministrazioni pubbliche, prevedendo eventuali misure compensative di spesa;

  c) una riforma della fiscalità per le auto aziendali (deducibilità, detraibilità e tassazione dei fringe benefit), in uno schema premiale in relazione a minori parametri emissivi dei veicoli, ovvero 100 per cento di deducibilità per veicoli Bev (battery electric vehicle);

  d) una razionalizzazione della fiscalità dell'auto (immatricolazione e proprietà) adottando criteri di progressività in relazione a parametri emissivi dei veicoli;

  e) la razionalizzazione della fiscalità dei carburanti;

  f) l'aggiornamento del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (Pnire) per raggiungere un'estensione capillare della rete di ricarica elettrica pubblica, prevedendo un ruolo di ultima istanza delle amministrazioni pubbliche nei casi di non intervento di investitori privati;

  g) il completamento dell'installazione delle infrastrutture di ricarica veloci e ultraveloci previste dalla missione 2, componente 2, investimento 4.3, del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

12) a prevedere una strategia per la decarbonizzazione del settore dei trasporti con l'obiettivo di riduzione della domanda di trasporto privato (numero e percorrenze, veicoli), anche attraverso:

  a) il completamento delle opere e degli interventi previsti con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la missione 2, componente 2, e missione 3, componenti 1 e 2, oltre che del Piano nazionale complementare, del Fondo sociale di coesione, della legge di bilancio per il 2022;

  b) incremento delle dotazioni infrastrutturali e di mezzi pubblici e alternativi all'auto privata per la mobilità sostenibile;

  c) misure di incentivo all'utilizzo di soluzioni alternative all'auto privata attraverso stimoli economici;

  d) politiche restrittive del traffico veicolare nei centri urbani, funzionali anche a ridurre l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria, attraverso il superamento dei ritardi nell'attuazione delle misure regolatorie in materia di limitazione della circolazione dei veicoli inquinanti, ai sensi dell'articolo 7, comma 9, del codice della strada, modificato dal decreto-legge n. 68 del 2022 (articolo 7).
(1-00276) «Ilaria Fontana, Sergio Costa, Cappelletti, Pavanelli, L'Abbate, Morfino, Santillo, Appendino, Francesco Silvestri».