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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 306 di giovedì 13 giugno 2024

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

BENEDETTO DELLA VEDOVA , Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà. Sul processo verbale, immagino.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Sì, Presidente, ai sensi del Regolamento, sul processo verbale. Credo che quello che è successo ieri non sia facilmente sintetizzabile nel verbale, ma leggiamo anche il resoconto e, dal combinato disposto dei due, è evidente che, soprattutto riguardo all'ultima fase, quella relativa all'aggressione nei confronti del deputato Donno, assolutamente né il processo verbale, né il resoconto riportano quello che è avvenuto. Non ci sono stati disordini. È del tutto evidente quello che è avvenuto, è su tutti i giornali, è su tutti i video, c'è stata un'aggressione. Poi ci saranno le questioni di carattere disciplinare, che la Presidenza e il Presidente valuteranno nelle sedi opportune, e che rispetteremo, ma, detto questo, non può rimanere agli atti che ci sono stati disordini. C'è stata un'aggressione nei confronti di un deputato (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). Questo è un passaggio, abbiate pazienza, di chiarezza tra di noi, di assoluta chiarezza tra di noi. Non è accettabile che quella sintesi riporti a disordini. Non ci sono stati disordini, c'è stata un'aggressione. Modi, forme e valutazioni, ripeto, di carattere disciplinare, non spettano, in questo momento, a quest'Aula. Però, non può essere che nel processo verbale non sia certificato quello che è avvenuto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Devo precisare che, ovviamente, il verbale si riferisce alla parte di Aula in cui la seduta non è stata sospesa…

TOMMASO FOTI (FDI). Certo, è ovvio!

PRESIDENTE. Aspetti, mi perdoni, ma è un fatto formale che devo dire. C'è una quota parte che non può essere iscritta tecnicamente nel verbale. Non è un fatto politico, è un fatto tecnico, perché la seduta era sospesa. Ripeto, una quota parte. Però lo devo dire, è corretto che lo dica nei termini formali. Aggiungo anche che, consentitemi questo speech un attimo, in riferimento ai fatti accaduti durante la seduta di ieri, faccio presente – ovviamente, è il Presidente Fontana che mi invita in questo senso - che l'Ufficio di Presidenza è già stato convocato dal Presidente della Camera al termine della seduta pomeridiana di oggi, per valutare gli episodi di cui si è parlato, ai sensi dell'articolo 60 del Regolamento. Questo avverrà - non abbiamo un orario preciso - ai termini dei lavori pomeridiani. Lo dico a beneficio di tutti, perché, comunque, come mi ha riferito il Presidente Fontana, c'è un tempo tecnico di valutazione dei video e quant'altro. In quella sede, poi, verranno presi gli eventuali provvedimenti che l'Ufficio di Presidenza riterrà e ci saranno le convocazioni degli auditi del caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà. Sempre sul processo verbale.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Presidente, noi contestiamo il passaggio a pagina 96, dove c'è scritto che il collega Donno si avvicinava con veemenza al Ministro. Chiariamo bene…

PRESIDENTE. Posso interrompere un attimo? Lei prosegua, però un attimo soltanto. È lo stenografico, non è il verbale, sono due cose diverse…

CARMELA AURIEMMA (M5S). È anche lo stenografico.

PRESIDENTE. Quindi, se lei ritiene, se non è verbale ed è stenografico, può fare dopo l'intervento. Questo solo per definire il verbale. Mi dica lei. È verbale o è stenografico?

CARMELA AURIEMMA (M5S). Verbale e stenografico, entrambi, perché c'è anche nello stenografico. Allora, Presidente, il collega Donno era sceso e si era avvicinato al Ministro per porgere una bandiera, il nostro tricolore (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Le immagini parlano chiaro: è chiaro che il collega Donno non ha toccato e non si è avvicinato sotto al Ministro perché è stato fermato prima dai commessi. Tutto quello che voi dite è pura fantasia, perché le immagini sono chiare.

PRESIDENTE. Perfetto. Quindi, non è verbale, è stenografico.

CARMELA AURIEMMA (M5S). È stenografico. Non c'è la veemenza, Presidente, vorrei finire. Sì, è verbale.

PRESIDENTE. Le chiedo solo una cortesia, se non ci sono osservazioni sul verbale, dopo le ridò subito la parola, però devo chiudere il verbale. Se non è il verbale, lo chiuderei e poi…

CARMELA AURIEMMA (M5S). Sul verbale ci rapportiamo a quello che già ha detto il collega Fornaro, con riferimento al fatto che non c'è la descrizione di tutti i disordini e dell'aggressione che ha avuto Donno.

PRESIDENTE. Perfetto. Mi scusi, però devo rispettare le procedure formali.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, sul processo verbale...

PRESIDENTE. Solo sul processo verbale. Prego, onorevole Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, è tanto vero quello che lei sostiene, e cioè che, quando la seduta viene sospesa, ovviamente non se ne dà conto nel processo verbale e nello stenografico, che, infatti, non risulta che il deputato di Fratelli d'Italia, onorevole Pietrella, è stato colpito dal relatore di minoranza con una stampella. Non risulta che l'onorevole Stumpo ha lanciato verso questi banchi una sedia e quant'altro. Giustamente, ci sono i filmati e si procederà sui filmati prossimamente, ma non ho contestato che nel processo verbale non ci fosse questo, perché ricordo perfettamente che lei ha sospeso la seduta.

PRESIDENTE. Chiudiamo il processo verbale (Commenti)… chi chiede di parlare? L'onorevole Auriemma interverrà dopo, sull'ordine dei lavori.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Io voglio ribadire che il processo verbale, come tutti noi sappiamo, deve riportare i fatti come sono avvenuti e non una interpretazione libera dei fatti. Siccome, prima della sospensione della seduta, tutta quest'Aula e tutta Italia, probabilmente tutto il mondo, hanno visionato i filmati - ce ne sono numerosi in rete - e hanno assistito a un'aggressione squadrista al deputato Donno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), noi pretendiamo che nel processo verbale venga riportato che il deputato Donno è stato aggredito da diversi deputati, con l'unico scopo di picchiarlo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Procedo alla firma del processo verbale (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Chi altro vuole parlare? Sul processo verbale l'onorevole Serracchiani? Prego, onorevole Serracchiani.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sul processo verbale, esclusivamente sul processo verbale, esattamente dicendo quello che ha detto poc'anzi il presidente Foti. Ossia noi pretendiamo - e sottolineo, pretendiamo - che nel verbale ci sia scritto che non è stato un disordine, ma che è stata un'aggressione quella che è stata fatta al deputato Donno (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), all'esito della quale, poi, c'è stata un'ulteriore aggressione. Questo è il punto, Presidente. Noi stiamo contestando quello che è scritto nel verbale, poi ci sarà lo stenografico. Ma chiudere quel verbale e dire che nel verbale ci sono stati disordini non è corretto, perché quello che è accaduto - e lo abbiamo visto tutti - è stata un'aggressione al deputato del MoVimento 5 Stelle, e l'abbiamo vista. Quindi, un conto è dire “disordini” e un conto è dire “aggressione” a un deputato: quella è stata una vera e propria aggressione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra) e noi vogliamo che sia scritto che c'è stata un'aggressione, altrimenti quel verbale, per quanto ci riguarda, non è un verbale che noi possiamo condividere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Morassut. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Signor Presidente, per confermare quanto ha detto poc'anzi l'onorevole Serracchiani. Ieri, i fatti sono iniziati con una terribile simbologia dell'onorevole Furgiuele, che ha esposto i simboli della Xa MAS. Tutti sappiamo cosa è stata la Xa MAS, in questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra): un reparto che si è schierato con la Repubblica di Salò e che, poi, ha ispirato un golpe nel 1970, ad opera del colonnello Junio Valerio Borghese. E, poi, dopo, questo ha acceso la miccia di un'aggressione, nella quale l'onorevole Donno è stato colpito fisicamente, e chi lo ha fatto lo ha fatto ledendo il principio dell'articolo 54 della Costituzione, che obbliga i parlamentari a operare con onore e con disciplina. Quindi, noi chiediamo che quel processo verbale parli di “aggressione” e non di “disordini” (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. Prima di dare la parola, preciso le “regole di ingaggio”, da Regolamento. Sono state formulate una serie di richieste di interventi sul processo verbale - limitatamente al processo verbale - per chiarire il proprio pensiero, da parte di una pluralità di deputati appartenenti al medesimo gruppo. Avverto che, analogamente a quanto verificatosi in occasioni come questa, la Presidenza concederà 5 minuti al primo dei deputati che hanno chiesto di intervenire e un tempo inferiore per gli interventi successivi, che significa un minuto, sostanzialmente. Ovviamente, abbiamo i precedenti, che vi risparmio di leggere.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà. Poi, gli onorevoli Provenzano e Scotto.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Con tutta sincerità, non possiamo accettare un verbale che non mette nero su bianco quello che è accaduto in Aula. Ci sono state espulsioni, si può anche dire che ci sono stati disordini, tafferugli, ma non senza rappresentare un contesto, perché dal simbolo della Xa MAS alle aggressioni in Aula, il passo è stato davvero breve. Lo dico perché tutto si può dire tranne che l'onorevole Donno abbia aggredito - così come è stato detto - il Ministro Calderoli, mentre saranno, poi, le immagini a dire chiaramente chi ha fatto un'aggressione su un deputato inerme (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), che era già stato fermato dai Questori… Mi ha detto 5 minuti, adesso parlo per 5 minuti. Ha detto che il primo è di 5 minuti…

PRESIDENTE. Il primo intervento, tutti gli altri sono di un minuto.

MARCO GRIMALDI (AVS). Allora doveva dire o per gruppo o tutti…

PRESIDENTE. Allora lo preciso di nuovo, non è per gruppo

MARCO GRIMALDI (AVS). Ma non è così, non può essere così.

PRESIDENTE. Ci sono i precedenti.

MARCO GRIMALDI (AVS). Ha detto lo stesso gruppo. Allora perché ha detto lo stesso gruppo? L'italiano è una scienza esatta (Commenti).

PRESIDENTE. Magari ho letto male lo speech, però le assicuro che è come che adesso le preciso. Il primo intervento è di 5 minuti, tutti gli altri un minuto, da precedenti. Non li faccio io i precedenti, risalgono agli anni passati (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Scusate, ma è così che si ragiona.

MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, rispetto le regole e non voglio andare oltre, ma siamo allo squadrismo parlamentare! E questa cosa è inaccettabile e deve essere almeno messa in quel processo (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Provenzano. Ne ha facoltà. Chiedo la cortesia della stessa tempistica.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il processo verbale non può ignorare la sequenza di fatti che si sono verificati in quest'Aula e che sono stati richiamati dai colleghi. Una sequenza di fatti che ha una sua logica politica, perché se un deputato fa il gesto della Xa MAS l'aggressione squadristica diventa la diretta conseguenza di quel gesto e tutto questo non può essere derubricato a dinamica parlamentare alla voce “disordini”.

Alcuni deputati in quest'Aula hanno mostrato il loro vero volto: noi pretendiamo che la prima sanzione politica, istituzionale e democratica sia la verità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! La Presidenza ha il dovere di raccontare la verità di quello che è accaduto in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Vede, arrivando oggi qui, in Parlamento, in quest'Aula, sono stato assalito da un'autentica preoccupazione, da un'inquietudine profonda: ho una certa esperienza parlamentare, ma, a mia memoria, non si erano mai usate le mani al centro dell'emiciclo. Mai! Quando si arriva a questo, signor Presidente, significa che si è andato oltre la normale dialettica parlamentare.

Ho letto tante ricostruzioni oggi: ho visto la parola “rissa”, la parola “disordini”, anche all'interno del processo verbale. Non sono disordini, siamo di fronte a un'aggressione preordinata e premeditata, e se questo è il punto, signor Presidente, pongo io una domanda al Ministro Calderoli. Ieri c'è stato un episodio, un deputato è andato lì, era stato già espulso, per porgergli il tricolore…

PRESIDENTE. Concluda.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). … signor Ministro Calderoli, perché ha paura (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra) di quel tricolore? Perché ha paura del valore di quel tricolore…

PRESIDENTE. Grazie, grazie! Grazie…

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). … sul quale lei ha giurato, nel momento in cui è diventato Ministro della Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?

PRESIDENTE. Grazie. Stiamo parlando sempre del verbale, vi prego, rimaniamo nel Regolamento. Adesso parliamo del verbale. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Allora, Presidente, per noi è inaccettabile ed è indecoroso per quest'Aula far finta che ieri non sia successo niente. Leggendo questo verbale, sembra che non sia successo niente. C'è stata un'escalation fascista in quest'Aula, Presidente! Perché qui si è partiti dal ricordo alla memoria di simboli fascisti fino ad arrivare a un parlamentare che, in maniera gentile, Ministro, le ha porto una bandiera, un tricolore: non era mica la bandiera del Regno delle Due Sicilie o della Padania, era il tricolore su cui lei ha giurato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ha giurato fedeltà a questo Governo!

Abbiamo assistito a colleghi che, con atteggiamento di violenza ed aggressività irrispettosa - guardate, non si può nemmeno descrivere -, prima che fosse espulso il deputato Donno, erano già scesi dai banchi. Vogliamo che in quel verbale venga scritto. È inaccettabile, grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, grazie. Anch'io intervengo per associarmi a quanto stanno rilevando altri colleghi. Noi non possiamo lasciare agli atti una ricostruzione falsa, non corretta, non trasparente, non veritiera di quanto accaduto ieri in quest'Aula. Lo dobbiamo a questo Parlamento, al valore sacro che deve avere il Parlamento e il lavoro che noi facciamo qui dentro. Noi stiamo con dignità ed onore difendendo, con questa battaglia nel merito, l'unità nazionale e la Costituzione italiana ed è difendere la Costituzione Italiana pretendere che il dibattito possa svolgersi in modo regolare.

Quello che è accaduto ieri non è un disordine, è un'aggressione squadrista preordinata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) che non può trovare fondamento e non può essere accettata all'interno di questo Parlamento! Noi stiamo difendendo e facendo valere la forza di parole, argomentazioni, ispirazioni, ideali; voi fate valere la forza di pugni e calci. È inaccettabile…

PRESIDENTE. Concluda.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). …e noi mostriamo il simbolo, per noi fondamentale, del tricolore rispetto a quelli della Xa MAS! Ripristiniamo l'ordine, ripristiniamo la correttezza del dibattito democratico in questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cuperlo. Ne ha facoltà.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il 16 marzo 1993 un deputato leghista espose in quest'Aula una corda da forca. Pensavamo, per molto tempo, che fosse l'apice di una regressione culturale, politica, e democratica: ieri è stata superata con i simboli fascisti della Xa MAS e con l'aggressione fisica, di cui hanno detto i miei colleghi. Non accettiamo quel verbale per le ragioni che sono state qui esposte. Mi faccia solamente aggiungere - e chiudo - la solidarietà del nostro gruppo parlamentare agli assistenti parlamentari (Applausi) e, soprattutto, all'assistente parlamentare che è rimasto colpito durante quegli scontri e quell'aggressione. A loro vanno la piena gratitudine e solidarietà del gruppo parlamentare del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Presidente, questa mattina, venendo qui, ero in una condizione di grande, grande disagio, dopo che già ieri siamo stati offesi con parolacce e l'altro ieri qualcuno mi ha detto, mentre parlavo qui, alla Camera: ti aspettiamo fuori. Oggi leggere un verbale che non riproduce la verità dei fatti è un'offesa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), è un'offesa alla verità di questa Camera! Ieri l'onorevole Donno ha subito un attacco gravissimo (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra), squadrista da parte di deputati che sono scesi per prenderlo, per offenderlo e per colpirlo e dopo è stata sospesa l'Aula! Di questo si deve dare doverosamente conto nel verbale perché, Presidente, la verità è il primo presidio della democrazia e della giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Verità! Verità in questo verbale! E lei, il Presidente della Camera, il primo presidio alla nostra sicurezza e alla nostra possibilità di svolgere, in maniera opportuna, la nostra attività! Siete degli squadristi e questo deve risultare agli atti… (Commenti)!

PRESIDENTE. No, no, no, onorevole Colucci. Fermo (Una voce: “Sono degli squadristi!”), no, non sono ammissibili queste parole. No perdonate, no perdonate, c'è uno stile, c'è uno stile da mantenere (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Onorevole Fede, c'è uno stile d'Aula da mantenere.

ALFONSO COLUCCI (M5S). No, non funziona così!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo sempre sul processo verbale anch'io. Se gentilmente mi bloccate il tempo perché (Una voce: “Una squadraccia!”)

PRESIDENTE. Per cortesia. Ascoltiamo l'onorevole Fede.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. È con rammarico, dopo le vicende di ieri, leggere questo processo verbale, perché questo documento dovrebbe garantire il report corretto di quello che avviene in quest'Aula e di queste verbalizzazioni sono detentori la Presidenza e tutti quelli che lavorano a quanto accaduto. Io stesso, la volta scorsa, fui colpito da un report non corretto e mi indigna, oggi, leggere queste parole e questa ricostruzione che è falsa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! È palesemente falsa! Quando si parla del fatto che Donno approccia il Ministro con veemenza e non si fa una parola di quello che Donno ha subito: tre giorni di prognosi e un livido al petto. Qualcuno prova anche a nascondere o a dichiarare una simulazione. Qui vengono cancellate le verità: ciò non è visibile in questa sede, che dovrebbe essere la garanzia della democrazia e della trasparenza che qui - ahimè - è scomparsa!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Guerra. Ne ha facoltà.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Presidente, intervengo anch'io per stigmatizzare l'uso del termine “disordini in Aula”. È un termine neutro, che non individua responsabilità. Siccome in quest'Aula si va per precedenti, a noi tutti ignoti, ma che vengono sistematicamente usati contro di noi, questo creerebbe un precedente che non possiamo accettare, perché è una narrazione mistificante. “Disordini in Aula”, tra l'altro, sembra anche una cosa che purtroppo succede anche spesso. Questo non è stato un disordine, abbiamo visto dei pugni, pugni sferrati col desiderio di fare - in effetti si è riusciti - del male; abbiamo un commesso che ha riportato un pugno in faccia e un collega che ha riportato un pugno nel diaframma. Sono cose che non si possono tollerare e vedere in questa Aula che, da questo punto di vista, dovrebbe essere un luogo sacro e quindi il verbale non può essere reticente su questo gravissimo episodio.

Le responsabilità vanno individuate e il termine giusto è “aggressione”.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, signor Presidente. Quello che è accaduto ieri, anche per chi frequenta le aule parlamentari da molti anni, è una cosa inaudita e mai vista. È evidente che, nel processo verbale e nel resoconto, le espressioni “disordini in Aula” e “veemenza” non diano conto di quello che è accaduto ieri, gravissimo, durante il G7, e giunto a conoscenza di tutti gli italiani.

Presidente, tuttavia io penso ciò: c'è un vincolo che riguarda il processo verbale, che conosciamo, però è necessario convocare l'Ufficio di Presidenza prima che l'Aula riprenda. Non ha senso che noi siamo qui a discutere di questo (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa, Partito Democratico-Italia Democratica, Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra) senza che l'Ufficio di Presidenza, che è l'organo preposto, prenda i provvedimenti: quello andrà a verbale e poi si approverà il processo verbale. Tuttavia, dobbiamo riunire l'Ufficio di Presidenza, con tutto quello che comporta, prima di riprendere l'Aula. Se l'Ufficio di Presidenza richiede tempo, ci prendiamo quel tempo ma non ha senso cominciare senza che ci sia…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). …un punto definitivo che solo l'Ufficio di Presidenza può dare su quanto accaduto ieri, che è di una gravità assoluta e che non può procedere solo con il processo verbale e con il resoconto stenografico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole De Maria. Ne ha facoltà.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Presidente, io sono in quest'Aula dal 2013 e devo dire che ho visto tante occasioni di tensione, di disordini - come vengono citati nel verbale quei fatti che sono accaduti ieri - ma non un'aggressione a un deputato come quella che ho visto ieri. Penso anch'io che nel processo verbale il richiamo all'aggressione vada fatto con grande chiarezza. Devo dire anche che trovo saggie le considerazioni dell'onorevole Della Vedova: se l'Ufficio di Presidenza fosse convocato subito, si darebbe un segnale di serietà a tutta l'Aula e credo che saremo tutti più garantiti sul prosieguo dei lavori. Quindi, invito la Presidenza a ragionare su questa saggia considerazione che l'onorevole Della Vedova ha appena svolto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Non è accettabile, non è onorevole che quello che hanno visto tutti gli italiani ieri nel processo verbale sia definito come “disordini”. I disordini sono disordini, le aggressioni sono aggressioni e lo squadrismo è squadrismo (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Il processo verbale deve riportare quello che è accaduto, lo dobbiamo agli italiani. Guardate che non si può scherzare su quello che è accaduto ieri, perché la Xa MAS si è macchiata di crimini contro gli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Ha fucilato le persone, le ha torturate: è questo il simbolo che è stato esposto ieri. Noi non ci possiamo permettere di far finta di niente, voi non vi potete permettere di far finta di niente.

E ha ragione il collega Della Vedova, non possiamo andare avanti se non si fa una riunione dell'Ufficio di Presidenza che prenda atto di quello che è accaduto e assuma i provvedimenti opportuni. Dobbiamo garantire a quest'Aula la decenza, la democrazia e l'antifascismo, che è la pietra miliare su cui è costruita la Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.

BRUNO TABACCI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Può capitare di intervenire per la prima volta sul processo verbale. Capita perché i precedenti che lei ha citato non ci sono: non è mai accaduto un fatto come quello di ieri, a mia memoria. Quindi, sul processo verbale c'è scritto che l'onorevole deputato Donno si è avvicinato con veemenza. Comunque, questo riferimento alla veemenza è sbagliato, non c'è stata nessuna veemenza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Quello che è accaduto è stata la successiva aggressione, che non è dovuta al fatto che i deputati del centrodestra e del centrosinistra sono andati nell'emiciclo, c'è stata un'aggressione predeterminata. Io ero qui, non mi sono mai mosso dal mio banco, ma ho visto bene e non potete pensare che anche la visione sia qualche cosa che viene distorto. Ho visto con i miei occhi e, quindi, ribadisco il concetto che un verbale simile non può essere accettato.

E ha ragione il collega Della Vedova: si convochi adesso l'Ufficio di Presidenza, non si capisce perché si dovrebbe fare stasera. Secondo voi, si può procedere a una discussione così delicata, in una fase come questa, senza fare un approfondito Ufficio di Presidenza?

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

BRUNO TABACCI (PD-IDP). Dopodiché, si potranno riprendere i lavori (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Signor Presidente Costa, le immagini che abbiamo visto ieri degli episodi che si sono verificati, della vile aggressione che si è verificata ieri, hanno fatto il giro non solo d'Italia, ma del mondo. Non so se ci rendiamo conto che la Camera dei deputati del Parlamento italiano sia salita agli onori della cronaca politica di tutti i quotidiani del mondo per una vile aggressione, violenta, squadrista (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Sì, Presidente, squadrista! Chiamiamo le cose con il loro nome: è stata un'aggressione squadrista ai danni di un collega inerme, che non faceva altro che consegnare la bandiera del nostro Paese a un Ministro che il nostro Paese lo vuole spaccare in due!

Presidente, quindi, noi la invitiamo a non firmare questo processo verbale, perché non è un processo verbale veritiero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché non è fedele in merito a quello che è accaduto in quest'Aula e che tutto il mondo ha visto, Presidente! Le chiediamo anche di sospendere questa seduta: non ci sono le condizioni per andare avanti fino a quando verrà convocato l'Ufficio di Presidenza…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

VITTORIA BALDINO (M5S). …che accerterà la verità dei fatti e irrogherà le giuste sanzioni a tutti i soggetti coinvolti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Io credo che derubricare a disordine un'aggressione squadrista come abbiamo visto ieri sia una vergogna per questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Quanto successo ieri è assolutamente inaccettabile! È assolutamente inaccettabile! È indegno, è indecoroso, è indecente, Presidente! È assolutamente una cosa inaudita! Tutto il mondo sta parlando di questo Paese come un Paese di squadristi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): non è accettabile, non è accettabile!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Porta. Ne ha facoltà.

FABIO PORTA (PD-IDP). Presidente, colleghi, ricordo a tutti che due settimane fa, il 30 maggio, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, abbiamo ricordato, in quest'Aula, l'ultimo discorso di Giacomo Matteotti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Matteotti, rivolgendosi alla Presidenza, che lo invitava a parlare prudentemente, ricordò che qui, in Parlamento, si agisce e si parla parlamentarmente. Ecco, Presidente, se noi accettassimo quel verbale falso, perché parla di disordini e non di aggressione, noi verremmo meno ai doveri di parlamentari, di parlamentari che hanno giurato sulla Costituzione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Invito l'Ufficio di Presidenza a riunirsi immediatamente, perché è una vergogna procedere con i lavori senza guardare subito a quanto successo ieri, che è molto grave e, come ha detto la collega Baldino, non è un fatto che riguarda soltanto l'Italia. Infatti, da tutto il mondo ci hanno visto, ci hanno contattato ed esigono una giustizia verso quei deputati che hanno aggredito, non solo verbalmente, ma fisicamente, un deputato che, semplicemente, portava una bandiera a un Ministro, la bandiera italiana (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Penso che la Presidenza debba trovare una soluzione per consentire un ordinato svolgimento dei lavori di quest'Aula, perché ieri è accaduto un fatto grave. I colleghi lo hanno detto: non si tratta di disordini, ma si tratta di un'aggressione. Tuttavia, il fatto ancor più grave dell'aggressione è che, in quest'Aula, è avvenuto un oltraggio alla bandiera della Repubblica italiana (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Questo oltraggio non può passare e Alleanza Verdi e Sinistra non è disponibile a proseguire in maniera ordinata nei lavori di quest'Aula fin quando, in quest'Aula, ci saranno i responsabili dell'aggressione (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), che siedono in questo momento nei seggi dove possiamo vederli, di fronte a noi. Inoltre, vorrei ricordare, e concludo, signor Presidente, che l'oltraggio è inaccettabile e non consente la prosecuzione dei lavori - quindi, chiediamo che si svolga prima l'Ufficio di Presidenza -, perché, a chi ha fatto il segno della Xa MAS, ricordo che questa stampava tale segno sul petto dei cadaveri dei partigiani (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) e metteva il cartello: qui è passata la Xa!

PRESIDENTE. Grazie…

ANGELO BONELLI (AVS). E nel Parlamento della Repubblica italiana questo non è consentito (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Grazie.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lacarra. Ne ha facoltà.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Signor Presidente, sono davvero particolarmente colpito dalla faziosità del verbale, dall'approccio minimalista che ha avuto rispetto ai fatti che si sono verificati ieri. Fortunatamente, a differenza di 100 anni fa, esistono questi apparecchi. Ebbene, ciò che viene riprodotto dai filmati, dai video che si possono facilmente leggere e vedere, è totalmente diverso da quello che viene descritto nel verbale e questo rappresenta una realtà inquietante su quello che sta accadendo in questo Parlamento. Il Paese deve sapere, non solo attraverso i video, ma attraverso un verbale fedele, che ieri c'è stata un'aggressione da parte di due parlamentari.

Almeno due parlamentari hanno sferrato pugni e calci con una tecnica squadrista inequivocabile (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! E questo fa seguito a una serie di comportamenti violenti e aggressivi dei quali il Paese e il mondo intero devono essere edotti…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Siamo di fronte a una situazione straordinaria che ha a che fare con la democrazia del nostro Paese, con il rispetto della Costituzione, con l'adempimento con onore della funzione che ricopriamo. Quindi, nel processo verbale le parole devono essere aderenti a quello che è successo. Ieri non si è trattato né di disordini, né di una rissa, dobbiamo chiamare le cose con il loro nome: ieri si è trattato di una deliberata aggressione squadrista nei confronti di un deputato che porgeva il tricolore a un Ministro (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Presidente, ieri, è successa una sequela di situazioni di enorme gravità. In quest'Aula, dove pochi giorni fa è stato commemorato Giacomo Matteotti, è successo che un deputato ha fatto più volte il segno della Xa MAS, un segno di morte e di distruzione per questo Paese, al quale è seguita un'aggressione squadrista. Quindi, davvero, per adempiere con onore alla funzione che tutti ricopriamo, il verbale deve essere cambiato con le parole corrette di quello che è successo ieri in Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Non vorrei ripetere le solite parole che ho sentito: “aggressione squadrista”. Non le dico io, le hanno dette molti colleghi, e se tutti i colleghi le stanno dicendo significa che questa è la realtà dei fatti. Quello che a me preoccupa è questo: purtroppo, questo Governo sta confermando quello che poi sta facendo nei fatti. La mia paura è che ci siano verbali falsificati e una realtà tale per cui non vedo qui il mio collega Leonardo Donno (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che è stato picchiato ed è andato in ospedale - quindi, voi lo avete espulso -, ma vedo in Aula chi, invece, ha dato calci e pugni e sta qui! Allora, voglio sapere, qui, in questo luogo - che è uno di quei luoghi in cui, quando i miei studenti mi chiedono che cosa vi succeda, devo dire che ci sono tutte le persone che devono essere valutate come le migliori, perché sono state votate dai cittadini, che devono essere di esempio ai nostri giovani - che esempio stiamo dando? Quando anche ieri…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

PATTY L'ABBATE (M5S). Anche ieri, qualcuno ha ripreso noi… Noi? Il Presidente doveva riprendere i suoi, non noi che eravamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Per il suo tramite, vorrei esprimere la mia solidarietà ai commessi e al collega Donno (Applausi). Vorrei dire ancora un'altra cosa. Vorrei concentrare la mia attenzione su un altro elemento, che è stato omesso da questo verbale, ovvero la questione che il Ministro ha rifiutato la bandiera italiana, porta gentilmente dal collega Donno (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Ministro, l'Italia le paga lo stipendio, la dovrebbe baciare quella bandiera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ministro, per ogni articolo che sarà approvato, di questa sua legge che divide l'Italia, ci sarà una bandiera che le sarà porta, sempre sul suo banco, gentilmente!

PRESIDENTE. Si attenga al verbale…

PASQUALINO PENZA (M5S). Ministro, per ogni gesto o abuso che è stato fatto in quest'Aula, ci sarà sempre un inno nazionale intonato dalle opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Orfini. Ne ha facoltà.

MATTEO ORFINI (PD-IDP). Presidente, sono in quest'Aula da un po' di tempo, non tanto quanto il presidente Foti, però un po' di esperienza ce l'ho. In questi anni è capitato tante volte; ognuno di noi è stato, a volte, in maggioranza e, a volte, all'opposizione, e di disordini ne abbiamo visti tanti. Credo che se raccontiamo la giornata di ieri con quell'onestà intellettuale, presidente Foti, che le riconosco, sappiamo tutti che non è stata una giornata ordinaria. Io, un parlamentare portato in terapia intensiva, non l'ho mai visto in questi anni a seguito di un'aggressione, non di un disordine, un parlamentare che finisce, con i paramedici e i medici in Aula, a terra e viene preso a calci mentre a terra e viene portato in terapia intensiva.

Tutto questo al culmine di una giornata in cui, in quest'Aula, sono stati ripetutamente evocati i simboli del fascismo, è stato messo in atto un atteggiamento squadrista e, alla fine, addirittura il presente con cui si è chiusa l'Aula. Allora, voglio dire alla Presidenza - e ho finito - che di tutto questo non ci può essere un resoconto burocratico come il processo verbale che ci avete presentato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Biase. Ne ha facoltà.

MICHELA DI BIASE (PD-IDP). È curioso, Presidente, come oggi noi dobbiamo affermare l'importanza delle parole proprio in quest'Aula, dove parole e gesti dovrebbero andare all'unisono. Molti colleghi si sono alzati e hanno sottolineato come la loro esperienza pluriennale all'interno di quest'Aula gli consenta di esprimere una valutazione sulla gravità di quanto è accaduto, sull'eccezionalità di quanto è accaduto. Presidente, io in quest'Aula siedo da poco tempo e ho inteso questo come un grandissimo dovere e, anche, un grandissimo privilegio. Ebbene, quello a cui abbiamo assistito ieri è qualcosa che mi ha fatto vergognare. Mi ha fatto vergognare perché ho pensato a quale era l'esempio che stavamo dando a quei ragazzi che magari assistono e osservano i nostri lavori parlamentari. Poi, ho una domanda. Se questo atteggiamento squadrista è quello che avete all'interno delle Aule istituzionali, ma che cosa sarete capaci di fare fuori, a telecamere spente, quando nessuno vi osserva?

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MICHELA DI BIASE (PD-IDP). La prego, cambiate il processo verbale, perché è scritto male e le parole sono importanti, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Presidente, come è stato già detto, abbiamo fatto ridere l'Italia e tutto il mondo con i video. Adesso, faremo ridere ancora di più, se si viene a creare un processo verbale in cui si va a declassare un atteggiamento squadrista a “disordini”. Le faccio presente, Presidente, che la Treccani stabilisce che lo squadrismo è un atteggiamento antidemocratico e violento. Quindi, dire che l'Aula è stata sospesa per azioni squadriste di aggressione a un parlamentare è dire la verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), oppure, mi vuole dire che in quest'Aula si può fare squadrismo, ma non si può scriverlo? Nelle Aule del Parlamento si può votare che Ruby è la nipote di Mubarak e non si può dire altro? Questa, Presidente, non è “TeleMeloni” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non ci siamo, Presidente, con quel processo verbale, glielo dico con tutta serenità. Lo dico agli uffici: non ci siamo! Quel processo verbale è pieno di distorsioni e di omissioni. Una cosa sono i disordini, e io mi sono trovata a gestirli, i disordini, una cosa sono le aggressioni squadriste, ed è ciò che è accaduto esattamente ieri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Presidente, ci sono troppe omissioni in quel verbale, perché ieri qualcuno ha fatto il gesto della Xa MAS, qualcuno ha detto: “presente”.

Noi non possiamo normalizzare in quest'Aula gli slogan fascisti! Non possiamo normalizzare la violenza fascista (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Si doveva già fare ieri l'Ufficio di Presidenza per dare le sanzioni a chi, in quest'Aula, si è permesso di usare violenza contro un collega. Quindi, la esorto a convocarlo quanto prima.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Mi sarei aspettato, questa mattina, quando ha preso la parola il presidente Foti, che pronunciasse due parole: “Mi scuso, a nome del gruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Vi garantisco che i picchiatori non sono presenti, ma li abbiamo cacciati noi da quest'Aula, perché sono qui dentro e sono seduti in questi seggi in maniera indegna”. Queste parole avrebbero rasserenato tutta l'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e probabilmente ci avrebbero fatto aprire i lavori così come previsto. Invece no e andiamo avanti a dire che c'è stata un'aggressione, quando tutti abbiamo visto, solo grazie alle riprese, che non c'è stato alcun contatto. Mi permetta di stigmatizzare anche l'atteggiamento del Sottosegretario Bitonci, che immediatamente dopo i fatti, anziché dare il suo contributo per rasserenare, ha continuato a istigare l'odio, e questo è indegno e disonorevole per chi ricopre la sua funzione. Detto questo, Presidente, la mia richiesta…

PRESIDENTE. Concluda.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). …è che nel processo verbale venga cancellata l'espressione “disordini in Aula” e venga sostituita con “ancora episodi di squadrismo, a 100 anni dall'attentato a Matteotti” (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Presidente, noi avremmo voluto leggere, in quel processo verbale, una semplice frase: “si è scritta ieri una pagina vergognosa di quest'Aula” (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe), e lo dico perché lo spettacolo indecoroso è stato un danno alla rispettabilità e all'onorabilità di tutti noi che in quest'Aula lavoriamo.

Allora, noi chiediamo, per suo tramite, al Presidente Fontana che vengano presi provvedimenti esemplari nei confronti di tutti coloro che si sono resi protagonisti di atti dentro l'emiciclo, e lo diciamo nel rispetto di tutti coloro, di tutti i gruppi che sono rimasti al loro posto, nel rispetto del posto in cui siamo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe), che è un'Aula della democrazia. Senza quei provvedimenti esemplari, faremo fatica a uscire e ad andare a spiegare che combattiamo la violenza negli stadi, nelle scuole e nelle piazze. Lo dico perché ci sono stati dibattiti e dibattiti a spiegare il perché dell'astensionismo. Questo è il perché dell'astensionismo.

Allora, concludo con la solidarietà agli assistenti parlamentari e la gratitudine per quello che hanno fatto, in un'Aula che non deve vedere più queste scene (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà.

IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Innanzitutto intendo esprimere la solidarietà al mio collega Donno e all'assistente parlamentare che hanno subito le conseguenze di quello che è successo ieri (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Per quel che riguarda il processo verbale, intendo puntualizzare che i Segretari che sovrintendono alla redazione del processo verbale, ai sensi dell'articolo 11, devono assicurarsi che non vi sia alterazione dei discorsi e, tanto meno, della verità di quanto accade, soprattutto allorché si tratti di evidenti reati, perché da fatti di aggressione, minacce, eccetera non ci si può nascondere e, quindi, vanno definiti per quello che sono.

Per quanto concerne i fatti, si è trattato di un'aggressione quando ancora non era stata sospesa la seduta, perché, a seguito dell'immobilizzazione da parte degli assistenti parlamentari del collega Donno…

PRESIDENTE. Concluda.

IDA CARMINA (M5S). Per quella che è la gravità di quanto accaduto e mi lasci ancora un secondo, perché sto attestando la verità ai sensi del Regolamento. Altrimenti, chiedo di intervenire ai sensi del Regolamento, perché questo è…

PRESIDENTE. Grazie.

IDA CARMINA (M5S). Chiedo di intervenire ai sensi del Regolamento.

PRESIDENTE. No, adesso non può intervenire. Grazie.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ascari. Ne ha facoltà.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. Questo verbale è vergognoso. L'unica parola che doveva essere pronunciata questa mattina è la parola “scusa” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) nei confronti del collega Donno, nei confronti degli assistenti parlamentari, nei nostri confronti e nei confronti della democrazia, che ogni giorno sfregiate, in quest'Aula del Parlamento, che ogni giorno sfregiate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! È stata scritta una pagina indegna, indecorosa! Avete fatto passare il messaggio che è normale aggredire, con calci, pugni e con una violenza incontrollabile, un collega, un essere umano. Chi ricorre alla violenza non può avere posto nelle istituzioni democratiche! Vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lomuti. Ne ha facoltà.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Secondo questo verbale, si potrebbe consentire a chiunque di noi di andare verso un collega e prenderlo a pugni, perché, secondo il verbale, queste sono vivissime proteste. Invece, chi porta a un Ministro una bandiera, che dovrebbe baciare - piuttosto che scapparsene dalla bandiera - è uno che applica un atteggiamento di veemenza. Benissimo. Se andiamo a vedere i sinonimi di questa parola, veemenza, sono relativi alla violenza e alla foga. Allora, Presidente, capisce bene che questo verbale per noi è inaccettabile, perché non corrisponde alla realtà.

Se il fascismo è violenza, il fascismo è anche nascondere la verità con imposizioni, ma queste imposizioni noi non le accettiamo. Questa è propaganda ed è un'offesa alla bandiera italiana, e questo lo dico dallo scranno del deputato Donno, che, nonostante sia stato aggredito, è stato espulso dall'Aula. Presidente, per noi questo verbale è inaccettabile (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Al di là delle prove video, dei fotogrammi e delle fotografie, noi, ieri, eravamo tutti quanti qui presenti, più o meno, perché erano in corso importanti votazioni. Ebbene, colleghi, vi richiamo al dovere di verità, all'amore per la verità, che dovrebbe essere il prius per chi ricopre una funzione così importante come la nostra, perché noi siamo di esempio al Paese. Leggere, stamattina, qualcosa che non corrisponde assolutamente alla verità dei fatti - eravamo, come dicevo, per l'appunto, tutti presenti - veramente non può che indignarci. Non ci sono stati disordini; ci sono stati calci e pugni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non ci sono state proteste, per quanto vivissime. No, Presidente, ci sono state ipotesi di reato. Questi sono reati, che vanno perseguiti, benedetto Iddio, che vanno perseguiti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Allora, bisogna dare atto di quello che è successo…

PRESIDENTE. Concluda.

ENRICA ALIFANO (M5S). …anche perché questi comportamenti non si devono verificare ulteriormente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Ottant'anni fa, in queste ore, il maresciallo Ciro Siciliano, nato a Portici e in servizio a Massa Carrara, saliva verso il Paese di Forno, dove era in corso una rappresaglia fascista - proprio oggi, 80 anni fa -, e salì perché pensava che con il suo ruolo, da maresciallo dei carabinieri, potesse fermare questa strage. Purtroppo, anche lui venne arrestato e venne ucciso e trucidato, insieme ad altre 67 persone, dai nazisti e dalla Xa MAS (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Chi, ieri, in quest'Aula ha fatto il segno della Xa MAS dovrebbe venire oggi a commemorare 68 persone trucidate su quelle montagne - il più giovane aveva 16 anni - per una rappresaglia nazista (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)!

Quando, poi, gli si fa notare che fa il gesto della Xa MAS, non si nasconda e dica che ha fatto X Factor. Abbia il coraggio di dire che è fascista (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Grazie.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Noi ci chiediamo come mai l'umanità sia arrivata a questo. Ieri ho visto persone che, se fossero nate…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vaccari. Ne ha facoltà.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Nel minuto che mi viene concesso voglio dire due cose. La prima è che non possiamo accettare che nel verbale, rispetto a quello che è successo ieri, ci sia una mistificazione della realtà. Quello che è successo l'abbiamo visto tutti e lo abbiamo raccontato anche in queste prime battute di questa seduta. Non ci sono stati disordini, c'è stata un'aggressione a un collega del MoVimento 5 Stelle, premeditata, di stampo squadrista, e il verbale lo deve riconoscere (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Deve essere scritta la parola “aggressione”; la prima cosa che le chiedo è questa, Presidente.

La seconda è relativa a quanto abbiamo già fatto nella Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, con la nostra presidente. L'Ufficio di Presidenza si deve riunire immediatamente (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) per valutare i fatti…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vaccari.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). …e deliberare in merito ai provvedimenti contro i parlamentari che si sono macchiati dell'attacco squadrista contro colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, le parole negli atti ufficiali scrivono la storia. Matteotti una volta disse che le violenze avvennero anche con la connivenza delle autorità. Non distinguere aggressore e aggredito questo significa.

Non era un disordine, non era una rissa; è stata un'aggressione. Presidente, le parole sono importanti perché ci ricordano la storia. Ottant'anni fa - oggi lo ricordava il mio collega Ricciardi - ricorreva una strage, la strage di Forno, e oggi se ne celebra l'anniversario perché quella storia l'abbiamo scritta nel modo giusto. Ci furono torture, rastrellamenti, donne e bambini uccisi. Furono 50 i civili portati nei campi di concentramento. Non furono uccisi e torturati da gente che faceva la X di X Factor, ma dalla Xa MAS, in connivenza con i nazisti.

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Ieri, questo è stato ricordato e questo abbiamo contestato. Per questo va cambiato il verbale, perché la storia l'abbiamo scritta nel modo giusto 80 anni fa e la vogliamo scritta nel modo giusto anche ieri (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scarpa. Ne ha facoltà.

RACHELE SCARPA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anche io penso che la parola “disordini” all'interno del verbale sia assolutamente inadeguata e che andrebbe sostituita con “aggressione”. Concordo con quanto veniva proposto da altri colleghi prima di me. È necessario un Ufficio di Presidenza per ripristinare le condizioni di lavoro minime per svolgere in serenità i lavori di quest'Aula. Su questo volevo invitare alla riflessione i colleghi: la mia analisi su quello che è successo ieri è che se il Governo e la maggioranza di Governo sistematicamente svuotano di senso e di lavoro quest'Aula, allora si aprono spazi per ciò che è successo ieri. All'opposizione non rimane che opporsi con bandiere, facendo qualche gesto simbolico, cantando l'inno d'Italia e “Bella ciao” e, a quel punto, nel vuoto creato dall'assenza di politica, dall'assenza di discussione - perché sul provvedimento dell'autonomia differenziata, ma non solo, sono mesi che vi chiediamo di discutere, di parlare, di votare un emendamento, di fare qualcosa -, lì, in quel vuoto, si crea l'occasione per chi riesce a (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei ricordare, tramite lei, a quest'Aula che il senso di un verbale, redatto da un pubblico ufficiale e da chi ne riveste il ruolo nel singolo caso, ha lo scopo di attestare e di ricordare. Ecco perché noi insistiamo perché in quel verbale ci sia scritto quanto avvenuto in quest'Aula e si parli di aggressione, e non di tumulti, di disordini. Perché sarebbe altrettanto grave ratificare un verbale falso riguardo quanto avvenuto. La storia, anche quella di quest'Aula, ci insegna che scrivere le parole giuste e riportare quanto avvenuto aiuta a impedire che si ripeta quanto avvenuto. E lo dobbiamo a chi ha perso la vita per donarci la libertà di quest'Aula; lo dobbiamo agli italiani che, credo vergognandosi di noi, ci hanno visto in queste ore in televisione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.

FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Presidente, è molto grave quel che è avvenuto ieri ed è stato detto ripetutamente, ma ciò che mi sembra ancora più grave è non prendere atto del fatto straordinariamente grave che è avvenuto ieri. C'è un processo verbale che parla di disordine, ma questo non corrisponde alla verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Si è trattato di una aggressione, è stato detto, squadrista, di una violenza criminale che non ha precedenti nella storia, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo va detto.

Così come il nostro resoconto non dà atto di ciò che è avvenuto: la sospensione avviene dopo l'aggressione, non è così (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Sia il resoconto che il processo verbale non rispondono a verità e vanno corretti necessariamente. Questo è il luogo della democrazia, i giovani devono avere un esempio. Che esempio hanno da questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Che esempio?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Onorevole Barbagallo, onorevole Barbagallo, prego…

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Scusi, non riesco a sentire la mia voce, per questo ho atteso un attimo. Se è vero, come è vero, che la redazione del processo verbale è la fedele narrazione per iscritto di fatti che sono realmente accaduti, soprattutto in un'Aula parlamentare, quanto redatto alle pagine 92 e 93 a proposito dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele…

PRESIDENTE. Verbale, non stenografico. Quello è lo stenografico. Mi perdoni, ma rimaniamo al verbale.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Il verbale non dà atto, a proposito dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele, delle ragioni dell'espulsione. A verbale anche oggi abbiamo sentito esclusivamente la dichiarazione del Presidente Fontana relativa all'espulsione, non c'è traccia delle motivazioni. Siccome tutti, in quest'Aula, abbiamo visto l'onorevole Furgiuele inneggiare ed evocare i simboli fascisti della Xa MAS, su questo aspetto non ci possono essere indecisioni e va descritta analiticamente la ragione dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele.

PRESIDENTE. Deve concludere.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Così come non c'è traccia delle espressioni “pugni”, “percosse” e “aggressioni”, che sono accadute subito dopo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà. Mi risulta che lei sia iscritto. Prego.

PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. La critica e la censura del processo verbale appena letto è formale e sostanziale. La prego, nella sua funzione, di non sottovalutare quello che stiamo dicendo. Lei, dopo che il nostro collega ha criticato quello che era accaduto, ha detto: firmo il verbale. Come il Presidente Fontana, ha detto: vedrò e farò dopo l'Ufficio di Presidenza. Quello che è accaduto ieri è gravissimo. Questa non è una piazza, questo non è un luogo privato, in cui ognuno fa e dice quello che vuole. Ieri c'è stata un'aggressione, non dei disordini, e dire che si scrive “disordini”, perché l'Aula è stata interrotta prima, è una menzogna (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Perché la prima volta in cui diciamo disordine in quel processo verbale è quando è stata tolta, ad urli, la parola alla capogruppo Braga, e non era stata interrotta l'Aula. Allora, scriviamo nel verbale quello che è accaduto: una aggressione, non dei disordini, perché qui va tutelata la democrazia parlamentare della Repubblica italiana e il ruolo di ognuno di noi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Preciso che non ho firmato il verbale. L'ho detto nel momento (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)… No, no, no! Scusate, la mia firma la conosco, non l'ho firmato. Ho detto: sto firmando. Voi avete interrotto e, come da Regolamento, abbiamo aperto la discussione, quindi il verbale non è firmato. In questo momento, non mi fate dire cose che non ho mai fatto nella mia vita (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafe'. Ne ha facoltà.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Presidente, quanto abbiamo visto ieri in quest'Aula è inaudito, è disonorevole. Mai, in quest'Aula, si sono viste scene di violenza e atti di violenza fisica di questo tipo. Scene gravi in assoluto, ma - lo devo dire, Presidente - scene ancora tanto più gravi in un momento in cui il nostro Paese è all'attenzione dei grandi del mondo. E questo lo dico in particolar modo ai colleghi di maggioranza, che dovrebbero sentire la responsabilità di una gestione di quest'Aula normale e non alzando le mani. Allora, Presidente, noi non possiamo accettare una ricostruzione di quanto è successo ieri, così come Lei l'ha riportata nel verbale, perché il verbale non riporta correttamente quanto è successo qui.

Quindi, non si sono visti disordini, non si sono viste risse; qui si è vista un'aggressione, e le cose vanno chiamate con il loro nome (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Allora, Presidente, noi chiediamo rispetto per quest'Aula e chiediamo che non si faccia finta di nulla, perché ieri gli italiani hanno visto quello che è successo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Già nel corso della Conferenza dei presidenti di gruppo avevo chiesto che, prima di cominciare a riprendere i nostri lavori, ci fosse l'Ufficio di Presidenza per ristabilire, come abbiamo detto e hanno detto i colleghi e le colleghe che mi hanno preceduto, il minimo delle condizioni per poter avere delle interlocuzioni.

Ma vedete, ciò che è successo ieri, questa scena, mostruosa, di un'aggressione da parte di un collega che colpisce (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), che esprime odio rispetto a un collega, tra l'altro un rappresentante della maggioranza, che ha tutti gli strumenti qui per portare avanti il proprio ragionamento e le proprie ragioni, e invece…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUANA ZANELLA (AVS). …non lo fate! Concludo, Presidente. Chiedo, imploro i colleghi della maggioranza di prendere la parola (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Noi non stiamo protestando a vuoto, stiamo cercando di salvare la decenza di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Soumahoro. Ne ha facoltà.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie, Presidente. Badi, Presidente, dal Regolamento di questa Camera il Presidente dovrebbe e deve assicurare il buon andamento dei lavori. L'aggressione, la violenza che si è vista ieri è il massimo livello di ciò che si vive in quest'Aula da due anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ed è la manifestazione, è la manifestazione, Presidente, di quello che in sociologia viene chiamato anomia. L'anomia è la mancanza di regole, l'anomia non è l'anarchia. Eppure, in quest'Aula c'è un Regolamento, come mai non viene adottato? Come mai non viene applicato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? L'atteggiamento razzista viene derubricato in “commenti”, l'aggressione viene derubricata in “disordine” (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), ma il tutto è l'espressione di un caos anomico, e questa - concludo, Presidente, concludo - è una vergogna. Presidente, concludo, gentilmente, 5 secondi, concludo. In questi giorni si è votato. Più della metà, su 49 milioni di aventi diritto, più della metà non hanno votato, e poi, dopo, ci stupiamo dello stato di salute della nostra democrazia. È per questa vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Mi associo alla richiesta di colleghe e colleghi di sospendere la seduta e convocare urgentemente l'Ufficio di Presidenza, perché oggi noi non possiamo essere qui facendo finta che ieri non sia successo niente. C'è stata una serie di episodi molto gravi, che sono partiti da urla e insulti, in un clima di nervosismo ingiustificabile da parte della maggioranza, l'esposizione del simbolo della Xa MAS da parte di un collega, il collega Donno che è andato, senza alcuna veemenza, a portare la bandiera italiana al Ministro, che - e questo sì, è da stigmatizzare - ha rifiutato di prendere. Poi c'è stata un'aggressione. Non sono stati disordini, c'è stata un'aggressione da parte dei colleghi della destra a un collega dei 5 Stelle.

Le chiedo, quindi, di sospendere la seduta e di verificare quanto è accaduto ieri. Correggiamo quel verbale, perché gli atti parlamentari sono importanti per gli storici, e lo so che è una vergogna ricordare quello che è accaduto ieri, ma è importante che rimanga agli atti (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Avete vinto le elezioni, ma non avete fatto la marcia su Roma. Lo so che volete farla, lo so che qualcuno di voi ha questa intenzione, ma noi ve lo impediremo, non avete fatto niente del genere. Ieri è stata fatta una cosa sgradevole, bruttissima, abbiamo adottato tutti gli aggettivi possibili, ma la cosa più brutta e che ci fa pensare è che queste cose succedevano anche 100 anni fa e si sottovalutavano. Quindi, derubricare quell'aggressione di ieri con un verbale falso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), come se fosse una TeleMeloni qualunque anche il Parlamento, è un atteggiamento che fa sì che rinascano le stesse azioni che hanno fatto crescere il fascismo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrara. Ne ha facoltà.

ANTONIO FERRARA (M5S). Non voglio rientrare sul discorso dei concetti dello squadrismo, ma voglio rimanere su quanto è successo per quanto riguarda questo falso verbale, perché abbiamo un video come prova. Il video mostra plasticamente l'onorevole, un onorevole con la giacca marrone, che più volte ha cercato di colpire. Fa pensare il fatto che lo stesso onorevole, ieri sera, in un'intervista televisiva, alla domanda di sentirsi di presentare le scuse, più volte dice: “non l'ho colpito, non l'ho colpito”, senza mai scusarsi una volta dell'atto che ha fatto.

Nella realtà, è stato un secondo deputato, arrivato non tra i primi “squadristi”, ma con insistenza è arrivato alla distanza sufficiente per sferrare il colpo che ha fatto crollare a terra l'onorevole Donno. Si vede, in una frazione di secondo, la contrazione dei muscoli di tutto il corpo, la distanza e il varco attraverso cui ha colpito il torace dell'onorevole Donno. Il colpo ha fatto subito crollare a terra la persona. Poi si allontana repentinamente, commentando con un collega di stanza, facendo spallucce.

Chiedo semplicemente che non si firmi questo verbale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cherchi. Ne ha facoltà.

SUSANNA CHERCHI (M5S). Grazie, Presidente. Volevo farle presente una cosa. Intanto, lei ha detto che non lo firma, è bene così. Poi sono contenta che il Ministro si sia ripreso dal colpo di ieri; quando ha visto la bandiera sembrava che avesse visto una strega (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), non lo so, una fattucchiera, si è spaventato, ma è la bandiera, era solo la bandiera italiana, Ministro, glielo sto dicendo, non era niente di grave (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Volevo dire un'altra cosa. Il colpo che è stato dato a Leonardo Donno, sullo sterno, è un colpo vietato anche nella lotta libera, perché, a seconda di come lo si dà, si uccide la persona! Potevano ucciderlo con un colpo un po' più forte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! È vietato anche nella lotta libera! Quello che è successo è gravissimo, poteva morire, Leonardo! Capito? Poteva morire!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Intanto, suggerisco il cambiamento della parola “veemenza” con “orgoglio”. La bandiera dell'Italia si porta con orgoglio, ed è questo che ha fatto il deputato Donno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Cercherò di parlare, non con veemenza, ma con disgusto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché è il disgusto della bocca che ha avuto tutta l'Italia a guardare le scene di ieri sera ed è il disgusto anche che provo ora a guardare una maggioranza, un Ministro, un Sottosegretario in silenzio, a sghignazzare, tra i vari sorrisi, per minimizzare un'aggressione fisica di squadrismo fatta alla Camera dei deputati, in quest'Aula.

Ecco, bisognerebbe non interpretare le foto e, soprattutto, non utilizzare le parole per reprimere quello che è accaduto. E, allora, si faccia una verifica, Presidente, perché non mi sembra così assurda la proposta di fare un test antidroga alle persone coinvolte, così come è stato proposto dai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sportiello. Ne ha facoltà.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Presidente, intervengo come deputato, ma anche come Segretario dell'Ufficio di Presidenza, perché non posso veramente tollerare, non solo nella mia veste, ma come cittadina italiana che ieri ha assistito a quello scempio che si è compiuto in quest'Aula, il fatto che oggi si voglia sminuire, banalizzare quello che è accaduto in quest'Aula con il termine “disordine”. “Disordine” è quando si fa una protesta pacifica, quando si interrompono i lavori, quando le opposizioni, quando la maggioranza interviene. “Disordine” non è la violenza che si è compiuta ieri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Una persona è scesa nell'emiciclo e quelli della maggioranza, in gruppo, lo hanno accerchiato, lo hanno colpito, lo hanno messo a terra: questo è squadrismo! Siete fascisti e non avete nemmeno il coraggio di dichiararvi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Presidente, concludo dicendo ai colleghi della maggioranza: un sussulto di dignità e, se siete onesti intellettualmente, dissociatevi! Se non siete come loro, dissociatevi e chiedete di non firmare questo verbale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà. Prego, onorevole.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi sembrava cortese aspettare nei confronti della collega, che non aveva terminato. Presidente, cambiare il processo verbale, dando la giusta qualificazione nominale a quello che è avvenuto, non è soltanto un atto di verità, ma anche un atto di riconciliazione con le istituzioni.

Lo dico prendendo in prestito le parole del Vicepremier, che stamane ha detto: “L'Aula parlamentare non è un ring”. Proprio perché non è un ring dobbiamo ridare dignità a questa istituzione, che ieri è stata vilipesa, per l'atteggiamento squadrista di esseri umani poco onorevoli. Fare un Ufficio di Presidenza per comminare le sanzioni prima che si riprendano i lavori rappresenta un gesto che fa in modo che al di fuori di quest'Aula passi un messaggio: nessuno è immune quando si comporta male, prima di tutto, nei confronti dell'onorabilità di questa istituzione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Allora, chiedo formalmente che venga rettificato in questo senso il processo verbale, che venga dato atto di quanto realmente accaduto, ovvero che il deputato Donno scende al centro dell'emiciclo per porgere la bandiera italiana al Ministro Calderoli e il Ministro Calderoli comincia ad indietreggiare e rifiutare di ricevere la bandiera italiana.

Ecco, per il suo tramite, Presidente, ricordo che l'articolo 12 della Costituzione, così afferma: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Lo fa per sancire la sacralità della bandiera italiana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

E ricordo pure al Ministro Calderoli che lui ha giurato sulla Costituzione, sull'osservanza della Costituzione, e non capisco davvero come possa stare in quel ruolo un minuto di più (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - I deputati Penza e Alfonso Colucci espongono la bandiera italiana).

PRESIDENTE. No, per cortesia, malgrado siamo innamorati della bandiera, vi prego di poterla rilevare. Siamo tutti innamorati della bandiera, però, cortesemente, non si espone.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Orlando. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO (PD-IDP). Signor Presidente, non si può andare avanti finché non viene riconosciuta la straordinarietà di quello che è avvenuto ieri. In altre occasioni, in quest'Aula, si sono esibiti simboli e, in altre occasioni, c'è stata, purtroppo, violenza; ma il fatto nuovo sono i simboli e il carattere della violenza.

Vede, in quest'Aula si sono esibiti cappi, manette, cartelli, ma mai era stata richiamata con i simboli un'esperienza storica come quella della Repubblica sociale italiana, sotto la quale si posero i militari della Xa MAS. Perché è importante questo? Perché, mentre la consegna della bandiera italiana è stata vista come un oltraggio, è stata esaltata l'esperienza di un gruppo di traditori che si era posto sotto il comando dell'occupante nazista (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Lo ha ricordato benissimo Paolo Emilio Taviani, il 25 aprile del 1994, in una manifestazione a Milano nella quale sfilò anche la Lega Nord, guidata da Umberto Bossi…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA ORLANDO (PD-IDP). È rimasto qualche antifascista nella Lega (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) o è diventato segretario il generale Vannacci? C'è qualche antifascista in Forza Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)? Oppure…

PRESIDENTE. Grazie, deve chiudere.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lai. Ne ha facoltà.

SILVIO LAI (PD-IDP). Capisco molto l'imbarazzo del Presidente, della Presidenza e anche dei tecnici, però, il tentativo che c'è stato questa mattina di normalizzare tutto, con una sorta di assuefazione a quello che è successo ieri, è impossibile. La normalizzazione è data dal fatto che l'Ufficio di Presidenza si tiene stanotte e da un verbale scritto in questo modo. Dall'altra parte, però, ci sono dei video ormai virali, Presidente, nei quali un collega parlamentare cerca di colpire con due ganci, due pugni, dall'alto, un collega.

Guardi, quel video virale non si cancellerà, però quello che è scorretto è pensare che le parole non siano pietre. Quello che c'è scritto nel verbale, purtroppo, rimarrà nella storia, e non scrivere “aggressione” e scrivere “tumulti” - o quello che è stato scritto - è come scrivere “guerra” anziché “aggressione”, è come scrivere “guerra” anziché “invasione”.

Quel verbale va cambiato perché questo Parlamento ha una dignità di cui tutti facciamo parte e deve essere rispettata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.

ANNA LAURA ORRICO (M5S). Presidente, non firmi questo processo verbale fascista (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non lo firmi perché è una mistificazione della realtà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Colleghi del centrodestra, sono sicura che non tutti condividete quello che è successo ieri. Tirate fuori la spina dorsale, alzatevi e dite qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Infine, il MoVimento 5 Stelle, per avere spostato dei divani, si è preso 3 settimane di sospensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), la pena massima. Allora, mi aspetto che, non solo questa Presidenza commini la massima sanzione ai deputati che si sono macchiati di violenza, disonorando quest'Aula e il Parlamento italiano, ma che questi deputati si dimettano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non siete più onorevoli! Non potete stare qua dentro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Devis Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Allora, le omissioni nel processo verbale sono assolutamente inaccettabili, perché abbiamo visto tutti ieri quello che è successo e si stravolge la realtà; in questo modo offendiamo non noi, ma tutti gli italiani che sono rimasti scioccati nel vedere quelle immagini.

Ecco, se ci trovassimo in un altro contesto - fosse la pubblica amministrazione, un atto giudiziario o notarile - ci troveremmo di fronte, a tutti gli effetti, a un falso. Vorrei però aggiungere un elemento: io non credo che i funzionari, che sono sempre così precisi, abbiano autonomamente omesso la descrizione di quei fatti.

Quindi, vogliamo sapere chi ha chiesto di omettere quella descrizione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Venga qui il Presidente Fontana a spiegarlo! Qual è la filiera di quel processo verbale? È passato di mano in mano, e chi ha chiesto di ometterlo?

Chiediamo, quindi, al Presidente Fontana di venire qui a spiegare e al Presidente Costa, invece, di non firmare quel verbale. Come Alleanza Verdi Sinistra, chiaramente, non assisteremo ai lavori finché non verrà convocato l'Ufficio di Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Roggiani. Ne ha facoltà.

SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Riprendendo quello che diceva prima il collega Grimaldi, sulla lingua italiana, ho deciso di appellarmi al vocabolario, che magari ci può aiutare. Quindi, leggo le definizioni di “disordine” e di “aggressione”.

Disordine: spiacevole modo di presentarsi o di condursi, provocato dall'assenza o dalla perdita dell'appropriato criterio di collocazione, disposizione, distribuzione. Aggressione: attacco proditorio e violento. Ecco, credo che non ci sia nessun dubbio - nessun dubbio - che, a fronte della lettura della definizione del vocabolario italiano, quello che è accaduto ieri sia un'aggressione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Siccome qui le parole sono importanti e, in quello che noi lasciamo agli atti, è importante essere precisi, guardiamo il vocabolario italiano e usiamo la parola giusta: ieri c'è stata un'aggressione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Faraone. Ne ha facoltà.

DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Mi perdoni, però, credo che il clima che si è manifestato in quest'Aula e quello che si è generato ieri sia sicuramente responsabilità dei colleghi che hanno compiuto quei gesti. Però, ci sono dei metodi, Presidente, che possono contribuire a svelenire il clima, per evitare che quegli episodi si ripetano. Quello che si sta verificando in questo momento, Presidente, non aiuta.

Le chiedo: anziché stare qui a incattivire ancora il clima, con interventi che chiedono, tutti, la stessa medesima cosa, per quale motivo non si sospende la seduta? Per quale motivo l'Ufficio di Presidenza non si prende qualche ora di tempo per vedere quello che è accaduto ieri? Dopodiché, si ritorna nel pomeriggio con l'Ufficio di Presidenza che avrà valutato, naturalmente con il patto che tutti noi accettiamo quello che l'Ufficio di Presidenza deciderà. Infatti, se si dovesse riunire l'Ufficio di Presidenza, se dovesse decidere qualcosa che non va bene e si riaprisse di nuovo il dibattito, a quel punto la sospensione non sarebbe servita a nulla.

Perciò, Presidente, le chiedo di farsi parte attiva, anziché stare qui a dare solo la parola, e sospendere questa seduta. Riuniamo l'Ufficio di Presidenza - lo dica al Presidente Fontana - e dedicate questo tempo, anziché a incattivire il clima, a risolvere dei problemi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Faraone. La ringrazio anche per la proposta. Ovviamente, come Presidente di turno e membro dell'Ufficio di Presidenza, ho già rappresentato il tutto al Presidente Fontana. Ovviamente, la determinazione non può essere la mia, lei lo sa benissimo.

È anche vero che, se i gruppi, congiuntamente, tutti, non sono d'accordo, io, da Regolamento, non posso sospendere secondo la sua istanza se non ho chiuso il verbale.

Quindi, non ho alternative. Vorrei poterne avere, ma non ne ho. Non so se mi sono spiegato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. L'episodio vergognoso, schifoso, che è accaduto ieri, è solamente l'epilogo di quanto sta accadendo in queste Aule da mesi, perché da mesi arrivano provvedimenti in cui l'unico modo, durante le discussioni, di sentire la voce della maggioranza è tirare in ballo qualcuno della maggioranza, altrimenti stanno là, senza parlare. È successo alla collega Sportiello di essere aggredita verbalmente durante una sua dichiarazione! È successo all'onorevole Colucci di essere minacciato qualche giorno fa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È successo all'onorevole Pagano di essere minacciato qualche giorno fa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Ecco, questa maggioranza sta solo minacciando! Questa non è democrazia parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente, intervengo anch'io sul processo verbale. Chiedo formalmente che venga sostituita la parola “disordine”, che ricorda più quello che c'è nel soggiorno di casa, con la parola “aggressione” e “aggressione squadrista” che risponde alla verità rispetto a quello che è stato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Questo è il primo piano. Poi c'è il secondo piano: mi piacerebbe che nel processo verbale venisse riportato anche il motivo di questa aggressione squadrista, ovvero il tentativo di consegnare questo simbolo a un Ministro della Repubblica (Il deputato Berruto espone la bandiera italiana - Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La prego, la prego! Le chiedo di riporre la bandiera.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Io non la porterò al Ministro della Repubblica, Calderoli, perché semplicemente non la merita. Lascerò questa bandiera sul banco dell'onorevole Giacomo Matteotti (Il deputato Berruto depone la bandiera italiana sullo scranno dell'onorevole Matteotti)

PRESIDENTE. No, no, no, aspetti, aspettate. Siamo tutti innamorati della bandiera, vi prego, fermi!

GAETANO AMATO (M5S). La bandiera è un omaggio alla memoria!

PRESIDENTE. Non si discute, siamo tutti innamorati della bandiera (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Presidente, le chiedo di tutelare tutte e tutti noi con la verità del racconto. Se il processo verbale riporta il termine “disordini”, generico e onnicomprensivo, purtroppo coinvolge tutte e tutti noi, mentre i fatti di ieri hanno nomi e cognomi ben precisi.

Se permette, io ieri ho visto un altro film, ho assistito attonita ad un'aggressione fisica. Ho visto una parte dell'emiciclo dibattere e discutere nel merito di un disegno di legge, esporre il tricolore, cantare l'inno e il canto partigiano. Ho visto un'altra parte muta sul tema in discussione, ma responsabile di gesti e comportamenti “machisti” e orgogliosamente fascisti, fino alla vera e propria azione da picchiatori squadristi. Non ci sto, Presidente, a farci passare tutti alla storia per complici di disordini. Non faccia come a scuola, quando i pessimi insegnanti danno la sanzione a tutta la classe perché non sanno individuare precisamente i responsabili dei cattivi comportamenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Le chiedo, con forza, provvedimenti esemplari che rendano giustizia a chi di noi sa onorare quest'Aula e il proprio ruolo di rappresentante dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Stamattina ho letto un'intervista al collega Iezzi sul Corriere della Sera, che testuale cito: “Io Donno non l'ho colpito. Ho tentato, sì, più volte di aggredirlo, ma davvero quel pugno non l'ho sferrato io”. Però ci ha provato, Presidente, ci ha provato con tutte le sue forze. Lui non c'è riuscito! Qualcun altro, sì (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Quella era l'intenzione! E l'ha detto pubblicamente! Ha detto che lui non si scusa, perché per lui la violenza è un dogma. È per questo che voglio annunciare, a nome del nostro gruppo, che, finché non ci sarà un processo verbale corretto, per noi non si procede (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente. Allora, manca un elemento che è stato richiamato e che per me è fondamentale nel verbale. Non è tanto la veemenza con cui si sarebbe avvicinato il collega Donno al Ministro Calderoli, ma è la veemenza, o meglio il ribrezzo, con il quale il Ministro Calderoli si è schermito dalla bandiera della Repubblica italiana! Un Ministro della Repubblica italiana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo è importante da inserire nel verbale perché non dà solo l'immagine perfetta di quello che è successo in Aula, dà l'immagine perfetta di quello che questo Ministro e la maggioranza complice e silenziosa che lo sostiene vogliono fare alla nostra Repubblica e al nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. In questo tempo presente, in cui tutti i video e i social vanno velocemente, dove le notizie corrono più della luce, quello che è successo ieri è veramente importante affermarlo. Ecco perché il verbale diventa fondamentale, Presidente. Ecco perché la parola “aggressione” deve essere scritta. Sono stati tre gli eventi importanti, anche perché l'intervento a fine seduta, pur legittimo, di ricordo del senatore scomparso, ha lanciato una parola ultima che viene utilizzata nelle adunate fasciste: “presente”. Queste cose in quest'Aula non possono essere dette. Noi dobbiamo riuscire ad affermare questo concetto. Vedete, voi dovete cogliere - lo dico alla maggioranza - l'opportunità che vi è stata data di governare questo Paese e questa opportunità dovete giocarla tutta: dovete affermare il fatto che questo termine sia all'interno di questo verbale.

PRESIDENTE. Onorevole, concluda.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Vedete, non può essere il tricolore a spaventarvi, devono essere le parole scritte all'interno di quel verbale ad affermare la vostra correttezza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà.

ELEONORA EVI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ieri è stata scritta una pagina umiliante e disgustosa per il nostro Paese. Quest'Aula ha dato un messaggio di cui io mi vergogno profondamente: le parole non contano nulla, ma a contare sono stati calci e spintoni, perché queste destre sono state incapaci di difendere con le parole le proprie idee, per argomentare i motivi per cui vogliono portare avanti questa riforma orripilante e devastante per il Paese. Invece, non c'è stata alcuna esitazione a mostrare simboli fascisti e a usare pugni violentissimi nei confronti di un collega che stava semplicemente portando la bandiera italiana ad un Ministro della Repubblica. È qualcosa di vergognoso e inaccettabile. È un falso che si parli di disordini. Va scritta la verità, ovvero parlare di aggressione all'interno del processo verbale. Non si proceda con i lavori, si convochi immediatamente l'Ufficio di Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Merola. Ne ha facoltà.

VIRGINIO MEROLA (PD-IDP). Presidente, avrà certamente compreso che noi non riteniamo possibile proseguire nei lavori dell'Aula, se non viene corretto questo verbale e la parola “disordine” sia sostituita dalla parola “aggressione”. Vede, la verità è un fatto importante anche nel confronto parlamentare. Ieri c'è stata un'aggressione squadrista e il verbale deve riportare quanto è accaduto, altrimenti io credo che il silenzio della maggioranza, che c'è anche qui oggi, sia un silenzio di connivenza con un'aggressione. Io inviterei a valutare bene, se fosse nei panni della maggioranza, questo atteggiamento. Un atteggiamento che noi non possiamo assolutamente accettare, visto il fatto che un nostro collega è stato aggredito e malmenato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forattini. Ne ha facoltà.

ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Parlare di “disordini” e non di “aggressione” significa negare l'evidenza dei fatti, una chiara negazione della verità. Il processo verbale, quindi, non può non rendere giustizia a quest'Aula. Va riportata la verità e la verità è che abbiamo assistito ad una vera e propria aggressione squadrista. Vede, le parole devono essere lo specchio dei fatti. Ecco perché non accettiamo di sminuire l'accaduto e non ci prestiamo al tentativo di derubricarlo a disordine. Le italiane e gli italiani ci guardano e vi guardano. Pretendiamo onestà, verità e giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

DANIELA MORFINO (M5S). Intanto, voglio esprimere la mia solidarietà al collega Donno e al commesso, signor Andrea. Guardi Presidente, io oggi ho difficoltà a esprimere le mie emozioni, sono davvero sconcertata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questa parola la posso dire o verrò richiamata? Sono sconcertata da rappresentante delle istituzioni e da madre, da educatrice. Io ieri sera ho avuto difficoltà a spiegare a mia figlia il perché (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) di questa inaudita violenza squadrista da parte di alcuni disonorevoli, disonorevoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) colleghi di destra! Tutto questo è inaudito, inaccettabile. Ieri abbiamo vissuto un periodo terribile. In mente ci sono venuti quei periodi bui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) del nostro Paese!

PRESIDENTE. Concluda, concluda, concluda.

DANIELA MORFINO (M5S). E allora, è ancor più vergognoso e sconcertante non aver letto o sentito parole di solidarietà nei confronti del collega Donno e del commesso signor Andrea! Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Presidente, credo che abbiamo visto tutti quello che è successo ieri, i video hanno fatto il giro delle televisioni internazionali. Il deputato Donno nell'emiciclo si era avvicinato al Ministro Calderoli per porgergli il tricolore e gli assistenti parlamentari avevano già chiesto al deputato di mettersi da parte. La vicenda si sarebbe conclusa lì, non ci sarebbe stato altro se non ci fosse stata un'aggressione non provocata, coordinata, organizzata, di una squadraccia che si è lanciata con violenza verso il deputato. Allora, come possiamo chiamare questa aggressione “disordini”? Perché i nomi dobbiamo usarli e dobbiamo usarli bene. La giornata di ieri ormai è entrata nella storia di questo Parlamento e voi non potete cancellarla con un colpo di penna. Presidente, noi non ci renderemo complici di questo ennesimo tentativo della destra di riscrivere la storia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi unisco alle richieste che sono state fatte, perché ieri credo che alcuni colleghi abbiano veramente disonorato non solo quest'Aula, ma abbiano anche disonorato e sfregiato la storia del nostro Paese, lo dico da reggiana. Vengo da una terra che ha dato un contributo importante alla lotta di resistenza. Reggio Emilia è una città d'oro al valor militare, terra dei sette fratelli Cervi, e lo faccio con l'orgoglio, rivendicando, ovviamente, una storia gloriosa del nostro Paese. Ieri sono successe cose gravissime che non possono essere né accettate, né stravolte, né mistificate, con uso di parole sbagliate. Un verbale che non racconta la verità è un fatto tanto grave quanto i fatti che sono successi ieri in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Le parole hanno un senso. Chiediamo, dunque, che venga non solo modificato il verbale, ma che vengano immediatamente presi provvedimenti convocando l'Ufficio di Presidenza per ripristinare la decenza di quest'Aula e permetterci di procedere …

PRESIDENTE. Concluda.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). …con il nostro lavoro parlamentare in modo corretto, con dignità ed onore, al quale siamo abituati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mauri. Ne ha facoltà.

MATTEO MAURI (PD-IDP). Vede, Presidente, quando un'automobile investe un pedone sulle strisce pedonali, i Carabinieri quando escono non scrivono che si sono scontrati la macchina e il pedone, ma scrivono che la macchina ha investito il pedone (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Se facessero diversamente, quel verbale porterebbe un falso e sarebbero perseguibili.

Ecco, io non credo che nessuno qui si possa permettere - che l'istituzione si possa permettere - di scrivere un falso (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) dentro la storia di questo Paese, perché è successa una cosa di una gravità assoluta, probabilmente la peggiore della storia repubblicana, e nessuno qui si può permettere di far finta di niente e girarsi dall'altra parte. Perciò, se dice che ci sono tutte queste necessità formali, le chiedo una cosa: se ne vada da quella poltrona, se ne vada, vada dal Presidente Fontana e gli dica di venire qui e metterci la faccia, dicendo quello che veramente vuole fare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mauri. Io non posso andare via per Regolamento, mi dispiace.

MATTEO MAURI (PD-IDP). Forse la possono picchiare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per associarmi con i colleghi che mi hanno preceduto. Siamo in un'Aula parlamentare, Presidente, e quantomeno ci si aspetta semplicemente che la realtà dei fatti venga riportata. Noi ieri qui abbiamo assistito - come hanno già detto tutti - ad una aggressione. Quindi questo è quello che chiediamo, e cioè chiediamo che venga riportata nel verbale la verità dei fatti che sono accaduti ieri in quest'Aula.

Ma, soprattutto, Presidente, mi domando e domando a lei se è in grado di garantire la sicurezza di quest'Aula per il prosieguo dei lavori parlamentari, oppure c'è il rischio che parlamentari di maggioranza possano, anche oggi, nel prosieguo dell'Aula, aggredire parlamentari di opposizione e gli assistenti parlamentari. Per questo credo che questa seduta debba essere sospesa, in attesa, appunto, dell'Ufficio di Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io mi associo, ovviamente, esprimendo prima di tutto la mia solidarietà e quella di tutto il gruppo al collega Donno e al commesso. Mi associo anche, però, alla richiesta di rettifica del verbale. Le parole, come abbiamo tanto detto negli interventi dei colleghi, sono l'unico strumento che diventerà memoria sulla pagina (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) terribile scritta ieri, una pagina che solo le parole possono raccontare e che è stata di una violenza squadrista, fascista inconcepibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Il nostro Paese non merita questo, l'Italia, quella che state spaccando, non lo merita. Vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartapelle. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. La discussione che stiamo facendo è una discussione sostanziale. L'Aula, che è il cuore della nostra democrazia, che è una democrazia parlamentare, funziona perché noi riconosciamo e rispettiamo le regole e perché tra tutti i gruppi c'è un accordo sui fatti. Infatti, senza l'accordo su quello che è successo, l'Aula non può andare avanti. In questo momento noi stiamo discutendo del fatto che non riconosciamo i fatti tra di noi per quello che è successo, e che alcuni colleghi non hanno rispettato le regole. Inoltre, non c'è neanche un accordo sulla gravità dei fatti successi ieri. Questo è il modo in cui le istituzioni si bloccano. Tra pochi giorni celebreremo un altro anniversario, quello dell'Aventino. La decisione, che è in capo alla Presidenza, è una decisione sostanziale molto seria su come si fanno funzionare le istituzioni parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Noi chiediamo un'interruzione della seduta e un ragionamento di carattere politico…

PRESIDENTE. Concluda.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). …tenendo in considerazione che quando le istituzioni parlamentari si sono bloccate, nella storia di questo Paese sono successe cose gravi, brutte, che hanno portato al disonore della nostra Patria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarracino. Ne ha facoltà.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vede, Presidente, noi una settimana fa - è stato ricordato anche da altri colleghi - in quest'Aula abbiamo ricordato Matteotti, lo abbiamo ricordato in tanti.

Ieri, sempre in quest'Aula, abbiamo assistito a scene che ci portano a tempi che questo Paese non può tornare a vivere. Presidente, deve restare agli atti quello che si è verificato, quello che è avvenuto e quello che è avvenuto ha un nome e un cognome: aggressione squadrista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Questo è quello che si è verificato, perché il Parlamento è il luogo della verità e le cose si devono raccontare per come sono; e la verità è che quello che si è verificato è che dei parlamentari della destra, Presidente, con orgoglio rivendicavano il simbolo della Xa MAS, ma che vergogna è, ma che vergogna è! E infine Presidente, Ministro Calderoli: sa qual è una delle tante differenze tra noi e lei? Delle tante differenze? È che mentre lei si vergogna del tricolore…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). …noi il tricolore lo difendiamo. Altro che patrioti, la Patria la difendiamo noi oggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Credo che siamo tutti convinti che quello che è accaduto nelle ultime ore in quest'Aula vada molto al di là di una dialettica parlamentare, pure dura e tesa. Credo però - e intervengo sul processo verbale - che, a mio avviso, non sia questione che si possa risolvere con il processo verbale. Possiamo, sì, discutere se e in quale momento la sospensione sia intervenuta, e, quindi, quali fatti vadano rappresentati e in quale modo, però dobbiamo anche esprimere la nostra gratitudine e il nostro rispetto nei confronti degli uffici. Non possiamo mettere in croce gli uffici su un'espressione che è necessariamente sintetica.

Credo, invece, che la Presidenza di quest'Aula debba assumersi la responsabilità di modificare le proprie decisioni assunte nella Conferenza dei presidenti di gruppo che si è tenuta ieri sera. E quindi concludo, Presidente, sottolineando la necessità, visto che siamo di fronte a fatti di una straordinaria gravità, di convocare prima, con una straordinaria urgenza, l'Ufficio di Presidenza…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). …e anche riacquistare, in quest'Aula, la capacità di dialogo. Noi non stiamo ascoltando la maggioranza. In un Parlamento, Presidente, si deve avere la possibilità…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. Torno su quello che hanno detto l'onorevole Berruto e poi il collega Sarracino, perché, lo ricordo a me stesso e lei lo sa meglio di me, a pochi metri da qui, nel Transatlantico, la Camera ha messo in mostra interventi, atti parlamentari, documenti relativi all'impegno parlamentare e politico dell'onorevole Matteotti. Ripeto, lo ricordo a me stesso. Ma quegli atti e quelle parole hanno una caratteristica, quella delle parole giuste e delle parole di verità. Ora, noi faremmo davvero un cattivo servizio a questa memoria e anche alle celebrazioni che abbiamo fatto in questi giorni, se la Camera dei deputati non fosse capace, qui, di dire le parole giuste e le parole di verità.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO MARI (AVS). Vale davvero per la dignità e l'onore di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Madia. Ne ha facoltà.

MARIA ANNA MADIA (PD-IDP). Presidente, di che cosa ha paura la maggioranza? Di che cosa avete paura? Credo davvero che occorra semplicemente assumersi la responsabilità della verità e ripartire da qui. E lo dico, per suo tramite, anche al Ministro Calderoli, di cui non ho mai condiviso le idee, ma che ho riconosciuto sempre come un galantuomo: ci sono troppi testimoni di ciò che è avvenuto ieri, ci sono i video. Presidente, noi non punteremo il dito, se voi avrete il coraggio della verità, della semplice verità. Sono state aggressioni e, purtroppo, aggiungo, sono state aggressioni sotto gli occhi del Paese, perché oggi sono sulle prime pagine dei giornali. E vorrei dare la mia solidarietà all'Italia per i giornali di oggi, a causa della maggioranza, nei giorni del G7.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA ANNA MADIA (PD-IDP). Mi faccia concludere, Presidente, su un'ultima cosa. È molto umiliante che il Parlamento italiano, nel momento in cui si discute quella che per la maggioranza è una riforma qualificante, non ci faccia ascoltare le voci dei colleghi di maggioranza. Questo è il Parlamento, qui bisogna discutere e confrontarsi su idee diverse e non aggredirsi, né con le parole, né tanto meno con le mani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Dobbiamo partire da un assunto: qui dentro non tutti amano il tricolore. Questo è poco, ma sicuro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La firma su quel verbale non sarà mai la mia firma. Tutto quello che è successo ieri a Donno è soltanto l'apice di un'escalation di violenze che ci sono state. Mentre noi, qui dentro, cantavamo tutti l'inno nazionale, per suo tramite, solo i colleghi della Lega, il vento del Nord, stavano seduti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E quindi, se Calderoli non si sente italiano, perché lui parla di Roma ladrona, lui e i suoi amici possono anche abbandonare quest'Aula e farsi il Parlamento del Nord, il Parlamento lombardo, insieme al suo personaggio immaginario Alberto da Giussano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signor Presidente. Quello che è accaduto ieri in quest'Aula non ha superato, ma ha travolto i limiti della decenza. Il Parlamento della Repubblica è stato umiliato e offeso. Il collega Donno e un commesso, un lavoratore di questo Parlamento, sono stati malmenati e picchiati. A loro va tutta la mia e la nostra solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). La verità è che questo non può essere derubricato ad una definizione generica: non disordini, signor Presidente, ma un'aggressione, e, per parte nostra, lo diciamo con forza, un'aggressione squadrista (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Credo che, oltre al verbale, vada assunto un principio: l'Aula non può continuare il suo lavoro come se niente fosse, senza che siano accertate le responsabilità dei fatti di ieri (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Mi rivolgo a lei perché sia convocato l'Ufficio di Presidenza. Mi rivolgo ai capigruppo delle forze di maggioranza: perché riprenda la discussione, serve il coraggio di un atto di discontinuità (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Peluffo. Ne ha facoltà.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io ho chiesto di parlare sul processo verbale, perché, per come ho visto e vissuto i lavori parlamentari di ieri, il processo verbale che è stato letto a inizio di seduta non corrisponde alla verità dei fatti. Presidente, in corso di seduta, ieri, non ci sono stati generici disordini, ma si è compiuta un'aggressione da parte di deputati della maggioranza nei confronti del collega Donno. Questo è quello che è avvenuto e questo è quello che va riportato correttamente nel processo verbale, altrimenti non possiamo condividerlo e, a mio giudizio, Presidente, lei non può firmarlo.

Poi è necessario subito l'Ufficio di Presidenza per la decisione sul complesso degli avvenimenti durante la seduta e in corso di sospensione, e le relative sanzioni. Ma per quanto riguarda il processo verbale, va modificato: non ci sono stati disordini, ma c'è stata un'aggressione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piccolotti. Ne ha facoltà.

ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Noi siamo qui, oggi, a chiederle di difendere la dignità e la credibilità della massima istituzione italiana, che è l'Aula parlamentare, il cuore della nostra democrazia. Lo facciamo perché, se gli italiani che sono fuori da quest'Aula e che sono sgomenti e atterriti per quello che è accaduto ieri, dovessero registrare un'incongruenza fra le immagini che hanno visto, gli articoli che hanno letto e le dichiarazioni dello stesso Iezzi, che, senza pudore (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), si dichiara colpevole di avere voluto colpire un altro deputato, se gli italiani dovessero registrare un'incongruenza fra quello che hanno visto e quello che è scritto negli atti formali e nel processo verbale di questa Camera, allora penserebbero che non c'è più alcuna verità, che non c'è più alcuna credibilità, e penserebbero, in sostanza, che qua dentro non comandano i fatti, ma comanda l'arroganza del potere. E questo è l'incipit di una distruzione democratica (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gribaudo. Ne ha facoltà.

CHIARA GRIBAUDO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non posso che unire la mia voce a quelle che abbiamo già ascoltato, perché questo approccio minimalista, che tende a normalizzare qualcosa che non può essere normalizzato, è inaccettabile. È inaccettabile per il carattere di straordinarietà di quello che è accaduto in quest'Aula. In quest'Aula abbiamo il dovere, tutti i giorni, di onorare questa storia. Noi siamo l'Italia, noi siamo coloro che devono rappresentare l'Italia. E l'Italia, fino a prova contraria, cari colleghi della maggioranza, è ancora una Repubblica democratica, parlamentare e antifascista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Quello che è successo ieri, a partire, ahimè, dai banchi della Lega, che non è più la Lega evidentemente di Umberto Bossi, ma di Vannacci, è che si parte con i simboli della Xa MAS. È stato ricordato cosa hanno rappresentato quei simboli e quello squadrone di morte.

PRESIDENTE. Concluda.

CHIARA GRIBAUDO (PD-IDP). Rispetto a questo, Presidente - concludo -, è inaccettabile sentire un verbale come quello che abbiamo ascoltato. È avvenuta un'aggressione squadrista, sono accadute cose che non erano mai accadute nelle istituzioni democratiche, antifasciste, che vanno onorate tutti i giorni in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io voglio intervenire, come i miei colleghi, sul processo verbale. Abbiamo il dovere di dire agli italiani la verità, perché è grazie a loro che sediamo in questo Parlamento.

Lei deve modificare il processo verbale e dire a tutti gli italiani quello che è successo ieri, che è una cosa gravissima e inaccettabile nei confronti di chi ha combattuto la Resistenza, nei confronti di chi ha scritto la Costituzione, nei confronti di chi oggi crede in noi e in questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zingaretti. Ne ha facoltà.

NICOLA ZINGARETTI (PD-IDP). Signor Presidente, a differenza del 1924, nel 2024 ci sono i filmati, ci sono le immagini e alla storia passeranno quelli e il verbale di quest'Aula per descrivere quanto è avvenuto. Nel vocabolario della lingua italiana Treccani c'è scritto sotto la parola “disordine”: “mancanza dell'ordine, lo stato delle cose disordinate, confusione nel salotto di casa”. Sotto il termine “aggressione” c'è scritto: “azione violenta di una o più persone nei confronti di altre persone”. Quello che le immagini consegnano alla storia è un'aggressione nei confronti di un membro di questa Camera e chiedo, quindi, al Presidente di cambiarlo, per la dignità di quest'Aula, per l'onore del Presidente di quest'Aula. Mi permetto di rivolgere un appello anche a tutti i funzionari e ai dirigenti del Parlamento della Repubblica di aiutarci a difendere la verità, perché il silenzio è complicità per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stefanazzi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MICHELE STEFANAZZI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei ritornare brevemente su quanto detto dal presidente Foti in Aula e nelle agenzie a proposito della necessità, corretta, di valutare tutto quello che è successo, per chiedere al Presidente, suo tramite, se possa essere considerato normale che una giornata orrenda come quella di ieri si possa chiudere con l'evocazione del rito d'appello squadrista. Quindi, presidente Foti, cambiare il verbale è importante e necessario anche perché, in questo modo, possiamo sgombrare il campo dal dubbio che, con quell'appello, abbiate voluto, addirittura, rivendicare la giornata di violenza di ieri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

TOMMASO FOTI (FDI). Va precisato di chi è il verbale! Va precisato che il verbale non è della maggioranza, lo scrivono gli uffici (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Certo, il verbale non l'ha scritto nessun parlamentare, chiariamolo questo. È chiarissimo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Graziano. Ne ha facoltà.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io mi permetto di dire una cosa abbastanza semplice. Innanzitutto, non si può chiudere la giornata di ieri scrivendo semplicemente la parola “disordine”: è necessario dire la verità e scrivere “aggressione”. E mi permetto di fare un appello. Questa storia si potrebbe chiudere anche con un fatto politico, per cui i presidenti dei gruppi parlamentari, tutti, a partire da quelli della maggioranza, chiedessero scusa per quei deputati che hanno fatto un'aggressione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Questo restituirebbe una bella pagina politica dentro questo Parlamento. Invece, il fatto che si continui a negare quelli che ormai nel 2024, a differenza del 1924, diventano video virali in giro, non segna una bella pagina della storia di questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianassi. Ne ha facoltà.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Abbiamo assistito, nella giornata di ieri, a fatti politicamente gravissimi: un parlamentare della Lega ha inneggiato alla Xa MAS qui, in quest'Aula, Aula che, solo pochi giorni fa, ha ricordato il sacrificio di Giacomo Matteotti e che è stata costretta ad assistere alla celebrazione di una banda di criminali assassini, sterminatori e traditori della Patria, senza che il gruppo di appartenenza prendesse la parola per stigmatizzare pubblicamente il comportamento di un suo componente.

Abbiamo assistito ad altri parlamentari che hanno aggredito un altro parlamentare, tanti contro uno, in modo vigliacco, senza che i gruppi di appartenenza prendessero la parola per chiedere scusa per il comportamento dei loro componenti.

E assistiamo agli altri partiti della maggioranza, che a parole si dichiarano appartenenti alla famiglia dei moderati, che tacciono, senza prendere posizione.

È un comportamento politicamente gravissimo, per il quale ciascuno si assumerà le proprie responsabilità, ma quello che non possiamo assolutamente accettare è che il processo verbale non sia fedele rispetto a ciò che è successo. Non ci sono stati disordini, c'è stata un'aggressione e quello deve essere scritto nel processo verbale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MANCINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ci sono due questioni: una, se il verbale corrisponda alla realtà, l'altra, se l'aggressione possa essere definita squadrista. Che il verbale non risponda all'aggressione è certo, perché i video dimostrano che c'è stata un'aggressione guidata dal collega Mollicone, che non vedo in Aula, ma che è stato il primo a lanciare l'aggressione. La seconda questione è se si tratti di un'aggressione di stampo squadristico, e questo è confermato dal fatto che eravate in venti contro uno. E, come ebbe a dire qualcuno in passato, venti contro uno definisce l'atteggiamento fascista perché quando vi siete trovati soli, siete sempre scappati (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.

LUCIANO CANTONE (M5S). Grazie, Presidente. Io mi associo alla richiesta dei colleghi, ma mi domando: cosa state aspettando - e mi rivolgo, tramite lei, ai colleghi della maggioranza - a chiedere scusa al popolo italiano, per le vergognose immagini che avete offerto al Paese (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)? Se non siete in grado di condurre il vostro mandato con disciplina e onore, allora dovete dimettervi e non potete stare in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Perché il messaggio che mandate al popolo italiano, tramite questa aberrante violenza, è che le proteste - così come avete fatto in questo anno e mezzo di Governo - voi le reprimerete con le manganellate nelle piazze e con i calci e i pugni in questa piazza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non è accettabile. Noi non ci spaventiamo, non abbiamo paura e continueremo, qui e nelle piazze, a fare opposizione pacificamente, come voi non sapete fare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Speranza. Ne ha facoltà.

ROBERTO SPERANZA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Giudico, sinceramente, offensivo l'utilizzo del termine che abbiamo letto nel verbale e che ritengo sia totalmente inadeguato. Ieri abbiamo assistito a una violenza vera, come si era visto raramente in questo Parlamento e immaginare di derubricare in modo del tutto burocratico un passaggio del genere credo che sia inaccettabile. La parola giusta è quella di una aggressione, di un'aggressione squadrista, che voglio ricordare non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma è parte di una cultura che si sta affermando: la Xa MAS, il “presente” alla fine degli interventi, le adunate neofasciste in giro per l'Italia, rispetto a cui si fa finta di nulla. La sensazione è che ci sia un'operazione di sdoganamento della cultura fascista, che per noi è totalmente inaccettabile. Per questo chiediamo che si cambi questo verbale e si dicano parole di chiarezza contro questa violenza inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andrea Rossi. Ne ha facoltà.

ANDREA ROSSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. “Che si renda universale lo Stendardo o Bandiera cispadana di tre colori, verde, bianco e rosso, e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”: questo conteneva il decreto, che il 7 gennaio del 1797, nella mia città di Reggio Emilia vide nascere la bandiera del tricolore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ecco, quella bandiera - che rappresenta per il nostro Paese e per le nostre istituzioni il simbolo di unità nazionale, il simbolo veramente di quella che è la nostra comunità -, quella bandiera, quel simbolo ieri è stato, se ci pensiamo, l'elemento scatenante, l'elemento scatenante di un'aggressione; è stato l'elemento scatenante di gesti inaccettabili all'interno di questo Parlamento. Io ritengo che la violenza, in qualsiasi luogo e in qualsiasi sede, sia qualcosa da combattere, ma, quando avviene in un'istituzione come questa - dove, si ricorda, noi ci dovremmo comportare sempre con disciplina e onore - penso che siamo di fronte a una vergogna. Quindi, come hanno detto tanti altri colleghi prima di me, noi dobbiamo modificare quel processo verbale perché di aggressione dobbiamo parlare, di aggressione si è trattato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Aggiungo: io condivido gli interventi che ho sentito. Anch'io è un po' di anni che sono qui ed una roba del genere non l'ho mai vista: ho visto pesci, ho visto qualsiasi cosa, ma questa violenza, questa, che è stata un'aggressione, veramente non l'ho mai vista. Quindi, mi associo. Credo che lei e il Presidente Fontana possiate prendere atto di questa richiesta di modifica del verbale, ma lo potete fare anche alla luce del silenzio della maggioranza su questa proposta che, evidentemente, è d'accordo con chi l'ha proposta e continua a fare interventi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il motivo per cui non possiamo accettare la parola “disordine” è perché manca di un elemento essenziale: l'elemento della violenza. Quello che deve essere chiaro nel resoconto, nei nostri interventi, nel processo verbale e in ogni azione dentro quest'Aula è che noi non possiamo e non dobbiamo condannare la violenza solo a parole, lo dobbiamo fare nei fatti. La pagina che si è scritta ieri, in questo Parlamento, è una pagina che deve farci vergognare davvero tutti profondamente: noi non possiamo dare questo messaggio di violenza al Paese, non è ammissibile, non è accettabile, non è possibile. Quindi, l'invito che mi permetto di dire, oltre alla modifica che sarà naturalmente necessaria, è quello di invitare tutte e tutti a renderci conto che ha delle conseguenze anche nel Paese reale. Se non si ferma la violenza in quest'Aula, cosa può succedere fuori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) da quest'Aula? Cosa può succedere alle ragazze e ai ragazzi che manifestano? Cosa può succedere nel momento in cui…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA CASU (PD-IDP). … qualcuno prende il tricolore? Perché aggredire in quel modo, con quella violenza, chi porta il tricolore significa calpestare l'articolo 12 della Costituzione e i principi fondamentali, quei principi fondamentali che nei vostri interventi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Traversi. Ne ha facoltà.

ROBERTO TRAVERSI (M5S). Grazie, Presidente. Mi unisco anch'io innanzitutto alla richiesta di riunire il l'Ufficio di Presidenza, perché ritengo già sia tardi questa mattina: dovevamo sicuramente farlo ieri sera. Non è legittimo iniziare i lavori come se nulla fosse. È successa una cosa di una gravità tale e sconvolgente che, naturalmente, non si poteva riprendere stamattina a votare in serenità, come nulla fosse. Quindi era necessario, a mio avviso, addirittura sospenderla proprio la giornata di oggi, perché non ha tanto senso ripartire come se nulla fosse. Il fatto è stato gravissimo. Una volta io ho letto un verbale, ho dovuto scrivere che il collega Donno è stato richiamato. Oggi mi aspettavo che fosse scritto, in modo enorme, che il collega Donno è stato aggredito (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ma in maiuscolo lo volevo leggere, su una pagina sola. Invece, abbiamo visto tutto minimizzare: ieri addirittura qualcuno ha parlato di dibattito parlamentare.

Stamattina c'è stato un comunicato di un collega della Lega, che dice che Donno è intervenuto per aggredire il Ministro e venti commessi lo hanno dovuto fermare. Ma di cosa stiamo parlando? Quindi ce ne dobbiamo andare a casa, oggi. A casa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). Grazie, Presidente. Ci ritroviamo, oggi, a discutere del verbale della seduta scorsa, perché viene negata la verità e quello che è successo: ieri è successa un'aggressione, con violenza. Se oggi i cittadini in Italia si rifiutano di andare a votare è perché non si sentono rappresentati da personaggi del genere che, anche nelle Aule parlamentari, esercitano la violenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Noi questo non lo possiamo più accettare e visto che ogni volta si punta il dito contro i ragazzi che scendono in piazza per manifestare, additandoli di essere violenti, è questa la violenza! Quello che avete fatto ieri è violenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non il diritto di manifestare! Adesso dovete avere il coraggio, visto che non avete neanche il coraggio di contestare quello che vi stiamo chiedendo - e cioè modificare il processo verbale -, di dire che abbiamo ragione, che c'è scritta una bugia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) qui dentro! Quindi modifichiamo il processo verbale, perché non è più ammissibile questa violenza psicologica e, dopo ieri, anche fisica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco alla richiesta di tutti quelli che sono intervenuti per modifica del processo verbale, perché è inaccettabile leggere che ieri ci sono stati dei “disordini”. C'è stata un'aggressione vile, squadrista, fascista. Lo dico perché poi ci sono stati dei disordini; poi ci sono stati e, così come le avevo anche anticipato, in quest'Aula chiedo a lei, che ieri stava presiedendo la seduta, anche scusa per il mio atteggiamento (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe), perché ognuno deve assumersi le responsabilità di quello che compie. Io chiedo scusa a lei, a tutta l'Aula, a tutti i colleghi per aver fatto qualcosa che non andava fatto. Ma questo stesso atteggiamento dovrebbe esser tenuto da chi ha avuto un atteggiamento ben peggiore del mio, ben peggiore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Aggredire un collega, aggredire un collega e lasciarlo a terra è qualcosa di inaccettabile, che nel processo verbale va trascritto così com'è. Quando ci sarà un secondo momento interverrò su quello che è successo; per ora io chiedo solo che venga cambiato il processo verbale e chiedo scusa a tutti quanti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie, anche per le scuse che ha proposto all'intera Aula e alla Presidenza. La ringrazio. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Presidente, io credo che dobbiamo chiedere proprio scusa agli italiani per l'immagine che abbiamo dato di questo Parlamento. È assurdo che tutto questo sia stato scatenato dal semplice portare una bandiera ad un Ministro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), francamente. Allora, mi domando, che cosa mi succederà un giorno, domani, quando andrò nelle valli padane a portare un tricolore. Non si può più…Non si può più…Vi domando qual è il limite che voi non tollerate: perché mi sembra chiaro che non tollerate le manifestazioni di chi dissente, degli studenti che dissentono verso di voi, verso quello che sta accadendo a Gaza, verso tutto. Non tollerate molto neanche quello che facciamo noi: io sono stato punito per aver spostato un divano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) con dieci giorni di sospensione. E quello che è successo qui ieri che cos'è? Non dovremmo più vedere le persone che hanno colpito il collega. Ma di che cosa stiamo parlando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Ma di che cosa stiamo parlando? E allora dobbiamo cambiare. Infatti, sento il silenzio da parte vostra, giusto? Quindi do per assodato che la maggioranza è d'accordo a cambiare questo resoconto, grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.

IRENE MANZI (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Chi ci ricordava che le parole sono importanti ci diceva anche che bisogna trovare le parole giuste. Penso che in questa sede sia il caso, per il rispetto che dovremmo a noi stessi e alla sede istituzionale in cui siamo, di trovare e usare soprattutto le parole giuste e sicuramente le parole giuste sono “aggressione” e non “disordine”.

Vedo in atto un tentativo, abbastanza preoccupante, di sminuire ciò che è avvenuto - grave - ieri in quest'Aula: la violenta aggressione ai danni di un collega e di un assistente parlamentare; l'uso disinvolto di simboli che richiamano alla Xa MAS, da parte di alcuni colleghi.

Penso che non sia possibile, in realtà, portare avanti, accettare, tollerare questo tipo di comportamento. Proprio per questo credo che sia, per prima cosa, necessario cambiare la parola che è all'interno di quel processo verbale, utilizzare i termini giusti per rappresentare quanto avvenuto ieri. E poi, è necessario fare anche un'altra cosa, perché vedo abbastanza difficile poter continuare serenamente un confronto e un dibattito parlamentare…

PRESIDENTE. Concluda.

IRENE MANZI (PD-IDP). …in questa sede. Quindi, penso che sia indispensabile convocare un Ufficio di Presidenza, sospendere la seduta e poter serenamente e seriamente, soprattutto, affrontare quanto avvenuto ieri (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iacono. Ne ha facoltà.

GIOVANNA IACONO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Mi unisco al coro, per chiederle di modificare quel processo verbale, perché ieri, in quest'Aula, non ci sono stati dei disordini, ma c'è stata una vera e propria aggressione a un collega, una vera e propria azione squadrista, nel tentativo di impedire la libertà di parola e di pensiero alle opposizioni. Tutto ciò non può avere diritto di cittadinanza in quest'Aula parlamentare, né dentro le istituzioni, né nel Paese: non è tollerabile. Non possiamo scrivere, anche in questa giornata, un'altra brutta pagina per la nostra democrazia. Modifichiamo quel processo verbale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Tengo a contribuire anch'io a questa discussione, anche se è una discussione che sta avvenendo soltanto dai banchi dell'opposizione, innanzitutto per esprimere la mia solidarietà al collega Donno, che ieri è stato aggredito e che è stato portato via in barella dai medici, in ospedale. Questo non si era mai visto, è di una gravità e di una straordinarietà che purtroppo, però, le parole del verbale non restituiscono affatto, in quanto queste parlano solo di disordini. Quindi, in nessun modo si è disposti a continuare i lavori parlamentari senza che ci sia un accordo sui fatti che sono successi ieri, fatti che hanno mortificato questo Parlamento, fatti che hanno mortificato l'intero Paese, fatti che hanno mortificato tutti e tutte le cittadine italiane.

Ci dovremmo tutti mortificare (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amendola. Ne ha facoltà.

VINCENZO AMENDOLA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come i colleghi anch'io chiedo la modifica del verbale per quella foto, per quel momento e per quella scena che abbiamo dato all'Italia, che ha dato atto di un'aggressione di alcuni colleghi su un altro indifeso e, come tutti, anche la solidarietà al personale, qui. È stato un momento duro, è una battaglia dura, che ci vede divisi e ci sono stati anche momenti di protesta. Io voglio dirlo senza infingimenti, schiena dritta, chiedo alla Presidenza, per quello che ho fatto e per come ho trasceso nelle proteste, ovviamente l'ammenda per quanto successo. Però, lo dico senza infingimenti, il mio gesto - come il gesto di tanti colleghi - è perché in quest'Aula, fondamento della Repubblica e dell'unità costituzionale, vedere elegia fascista di momenti della storia che hanno distrutto questo Paese è qualcosa che veramente rende, per tutti quanti noi, ovviamente, una politica che non può essere accettata. Quindi, anch'io faccio ammenda, ma una cosa è l'aggressione e una cosa è l'esporre dei simboli fascisti in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Amendola e grazie anche per le scuse. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Mi unisco anch'io alla richiesta di modificare il verbale. Presidente, questo è il luogo della democrazia, è il luogo della verità e tentare di sminuire quello che è successo ieri, che è di una gravità inaudita, vuol dire avallare atteggiamenti aggressivi, vuol dire avallare e giustificare un'aggressione squadrista ai danni di un collega parlamentare. Presidente, io provo vergogna per un Ministro che indietreggia davanti alla bandiera italiana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io provo vergogna dinanzi a una maggioranza che avalla e che fa valere le proprie idee non con la parola, ma con le azioni violente, con i calci e con i pugni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Provo ancora più vergogna dinanzi a ogni collega della maggioranza che, con il suo silenzio, approva questo modo di fare e svilisce disonora il Parlamento italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, io credo che ci sia la necessità di capire che ci sono verbali e verbali. Non tutti i verbali hanno la stessa importanza. Questo è un verbale di una giornata che è andata su tutte le televisioni mondiali e su tutte le pagine di tutti i giornali italiani. Quindi, il verbale che lei si appresta a firmare o non firmare ha una valenza storica, perché mai si era vista una cosa come quella di ieri. Quindi, io le chiedo, vista anche la sua storia, di non firmare questo verbale. Infatti, il punto è questo: qui non si tratta di tafferugli. Il collega Alfonso Colucci, il giorno prima, era stato minacciato rispetto a una posizione politica espressa su una pregiudiziale costituzionale. Sono venute delle persone dicendo: ti aspetto fuori. Qui c'è una volontà premeditata di arrivare a quello che è successo ieri, perché il collega Donno ha portato una bandiera al Ministro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e non aveva nessuna intenzione di aggredire una persona come il Ministro (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier - Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Sto parlando…

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego. Cortesemente, vi prego. Cortesemente, cortesemente, vi prego. Stiamo attraversando una mattinata complicata, vi prego, limitiamoci. Onorevole Francesco Silvestri, deve concludere, comunque.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Quindi, quello che le dico è che fra quei banchi c'è una persona che ha colpito a tradimento una persona che era tenuta dai commessi, tenuta dai commessi!

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Vigliacchi!

PRESIDENTE. No, no, no!

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Non era libera di difendersi! Non era libera di difendersi e qualcuno, a tradimento, lo ha colpito. Una persona bloccata: non si fa nemmeno nelle peggiori scorrettezze da strada una cosa genere. C'è un onore.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Quindi, concludo, la Presidenza non si carichi una menzogna del genere, perché quello che è scritto qui è vergognoso. Se è la Presidenza a prendersene la responsabilità in primis, in prima persona, è un problema per questo Parlamento, perché allora non è solo la maggioranza, ma c'è un contesto generale che avalla una cosa del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Vorrei precisare che la Presidenza firma non per scelta personale, ma in funzione di quello che l'Aula stabilisce. Non è una scelta del sottoscritto, è il Regolamento che lo chiarisce. A me risulta che non ci sono altri iscritti, salvo l'onorevole Braga. Prego.

CHIARA BRAGA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ho soltanto un minuto, quindi non ritorno sulle argomentazioni e sulle parole di condanna e di critica che hanno espresso tutti i colleghi che sono intervenuti prima di me. Utilizzo questo breve tempo solo per due cose: per ribadire la richiesta, che già abbiamo fatto ieri, in Capigruppo, di convocare immediatamente e prontamente l'Ufficio di Presidenza, per assumere i provvedimenti di competenza. Questo consentirebbe di ristabilire un clima diverso in quest'Aula e di procedere con i nostri lavori parlamentari. Ma, soprattutto, intervengo sul processo verbale, a conclusione di questa lunga discussione e di questo lungo confronto. Io credo davvero che, alla luce delle argomentazioni e degli interventi che abbiamo sentito, non ci possiamo accontentare, in questo momento, di una formulazione, della formula di rito che viene utilizzata per il processo verbale. Infatti, per la gravità di quello che è accaduto e per il fatto che mai si era consumata in Aula una situazione del genere, è necessario specificare meglio, nel dettaglio, quanto è avvenuto. Quindi, io propongo, in maniera formale, di correggere il processo verbale, all'undicesimo capoverso, sostituendo la parola “disordini” con le seguenti parole: “aggressione nei confronti del deputato Donno da parte di alcuni deputati della Lega e di Fratelli d'Italia” (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe). Chiedo alla Presidenza di correggere in questa direzione il verbale ed eventualmente di sospendere la seduta per il tempo utile a ridefinire il testo del verbale che ci viene proposto in votazione.

PRESIDENTE. Considerato che sono terminati gli interventi, è stata avanzata dalla deputata Braga la richiesta di porre in votazione una proposta di rettifica del processo verbale, nel senso di sostituire all'undicesimo capoverso le parole così come la parlamentare ha rappresentato in quest'Aula.

Ai sensi, quindi, dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento, per garantire la certezza dell'esito della votazione, tale proposta di rettifica sarà posta in votazione mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,01).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso di 5 minuti, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12,06. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 12,01, è ripresa alle 12,10.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Ai sensi dell'articolo 32, comma 2, del Regolamento, pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rettifica al processo verbale avanzata dalla deputata Braga, nel senso di sostituire all'undicesimo capoverso la parola: “disordini” con le seguenti: “aggressione nei confronti del deputato Donno da parte di alcuni deputati dei gruppi Lega e Fratelli d'Italia”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

(Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - I deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle scandiscono le parole: “Vergogna, vergogna!”).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 42 voti di differenza (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle scandiscono le parole: “Fuori, fuori!”).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà. Colleghi, sentiamo l'onorevole Fornaro. Diamo la parola all'onorevole Fornaro. Prego.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Coerentemente con quello che abbiamo espresso in tutti gli interventi, noi chiediamo che venga messo in votazione il testo del processo verbale come letto a inizio seduta.

PRESIDENTE. Quindi, è stata richiesta la votazione - vediamo se ho compreso bene - del processo verbale nel suo complesso. Perfetto.

Passiamo dunque ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, il processo verbale nel suo complesso.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva per 41 voti di differenza.

Colleghi, a questo punto, nel rispetto del Regolamento e indipendentemente dalla volontà del sottoscritto - scusate, lo chiarisco - io firmo il verbale (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

L'Ufficio di Presidenza è convocato alle ore 13.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 87, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Non vuole più intervenire, onorevole Auriemma? No.

Non essendo ancora decorso il termine di preavviso di 20 minuti previsto dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento, per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle 12,22. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 12,15, è ripresa alle 12,30.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori l'onorevole Auriemma.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Riteniamo che non ci sia il clima per poter lavorare. Vogliamo ricordare che potete anche manipolare questo verbale, ma la realtà è che un nostro collega ieri è stato aggredito. E se non ci fosse stato il cordone di protezione dei commessi, probabilmente Donno non avrebbe avuto soltanto 3 giorni di prognosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, questa cosa è gravissima: non c'è più lo spirito, anche perché, Presidente, molti picchiatori che ieri hanno aggredito sono presenti in quest'Aula. Quindi, chiediamo la sospensione dei lavori fino alle ore 13, cioè alla fine della Conferenza dei presidenti di gruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sì, dell'Ufficio di Presidenza voleva dire, immagino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Intervengo per associarci a questa proposta della collega Auriemma, che invito davvero i colleghi della maggioranza e la Presidenza a valutare con grande attenzione, perché è anche di buon senso e di ragionevolezza. Aveva già espresso questa proposta, ieri, nel corso della Conferenza dei presidenti di gruppo, la nostra capogruppo Chiara Braga.

È evidente che quello che è avvenuto ieri non può passare senza sanzioni ed è altrettanto evidente che si può riprendere l'attività ordinaria dell'Aula solamente dopo che l'Ufficio di Presidenza, ai sensi del Regolamento, avrà assunto le sue deliberazioni. Davvero non c'è nessun intento ostruzionistico (Una voce dai banchi della maggioranza: “Noooo!”). No, non c'è un intento ostruzionistico.

PRESIDENTE. Colleghi, per favore.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Ricordo al collega che l'ostruzionismo si fa normalmente quando c'è una possibilità ed è un'attività assolutamente legittima in tutti i Parlamenti quando c'è un decreto in scadenza e l'opposizione, se ritiene, prova a forzare fino al punto di… Lo abbiamo già fatto in questa legislatura e qualcuno ricorderà che il Presidente attuò una contromossa, prevista dal Regolamento, la cosiddetta “tagliola”. Ricordo, nonostante abbiamo perso tutti la memoria - noi un po' meno -, perché vorrei ricordare che quello che è successo ha un nome e un cognome e inizia dalla forzatura di voler comprimere i tempi in Commissione per arrivare in Aula il 29 del mese scorso. Quindi, non c'è alcun intento dilatorio. C'è, invece, l'invito davvero caldo a tutti, perché, alla fine, è evidente che, ieri, sull'immagine della Camera c'è stata una evidente e chiara macchia. Credo che, quindi, la cosa migliore sia quella di aspettare le decisioni della Presidenza e dell'Ufficio di Presidenza. Per quel che ci riguarda, abbiamo piena fiducia nell'Ufficio di Presidenza e su quello che deciderà. Davvero, continuare in questo momento per poco meno di un'ora, perché alle 13,30 l'Aula, comunque, si sarebbe dovuta chiudere, rischia di riproporre situazioni di tensione di cui, credo, in questo momento, nessuno di noi abbia bisogno, a cominciare da questa istituzione. Quindi, ribadisco ai colleghi di maggioranza questa proposta e, guardate, non per dare ragione a noi, ma per rispetto delle istituzioni in cui siamo seduti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fornaro. Voglio precisare che non è alle 13,30, ma alle 13, perché alle 13, tra circa venti minuti, abbiamo l'Ufficio di Presidenza.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Dopo aver provato a interloquire con tutti voi, dopo che Luana Zanella, ieri, nella Conferenza dei presidenti di gruppo vi ha fatto una proposta, una proposta molto semplice, ribadendo che non ci sono le condizioni per andare avanti, finché quell'Ufficio di Presidenza non metterà per iscritto cosa è successo ieri e comminerà le sanzioni che devono rispettare questo luogo, mi faccia dire un'altra cosa, Presidente; per suo tramite, vorrei rivolgere un appello all'onorevole Giorgia Meloni. Oggi lei è impegnata in un vertice a rappresentare il Paese davanti a tutti i riflettori mondiali. Ma davvero, Presidente, vuole far vedere l'immagine di un Paese, che alla più bella canzone di libertà, una canzone repubblicana e costituzionale, si risponde ancora con i saluti romani o, peggio, con i simboli dell'onta nazifascista (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)? Davvero, Presidente Meloni, siamo ancora qua a discutere, a cent'anni dalla morte di Matteotti, della reazione a un collega che, con la bandiera tricolore, davanti alla richiesta di più unità in questo Paese, davanti allo “Spacca Italia”, si risponde pensando di spaccare le teste a qualcuno? Davvero, Presidente? Se non è così, se pensiamo che quei fatti vanno condannati, e io immagino che l'onorevole Giorgia Meloni non pensi che la Xa MAS sia la risposta a “Bella ciao”, non pensi che l'ipotesi di tirare un pugno - che sia arrivato o no, lo dico, non c'entra il VAR, non siamo in un tribunale -, ma un deputato che ammette di voler picchiare, colpire un altro deputato è un fatto inaudito, gravissimo (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! E noi non usciamo da qui finché quelle sanzioni non verranno date, perché non deve più succedere, mai, mai, mai più (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Noi ci associamo alla richiesta delle altre opposizioni. Credo che aspettare l'esito sia un atto di ragionevolezza. Peraltro, il nostro capogruppo l'ha proposto anche ieri in Conferenza dei presidenti di gruppo. Guardate, da parte nostra - lo dico davvero con la massima pacatezza possibile -, non abbiamo partecipato a nessun atto violento, non abbiamo gridato, abbiamo cercato in queste ore di fare il nostro dovere di parlamentari rispetto a un provvedimento su cui non concordiamo, ma dove l'ambito della discussione deve rimanere appunto la ragionevolezza.

Tutti noi in queste ore abbiamo ricevuto l'insoddisfazione e la delusione da parte di tante persone che hanno visto quello che è successo nell'Aula in queste ore. Stiamo perdendo un sacco di tempo, quindi credo che dobbiamo dare un messaggio, non soltanto a noi stessi rispetto alla qualità del lavoro che possiamo fare da oggi, ma anche al Paese rispetto alla capacità della politica di riappropriarsi del dialogo, della capacità di interrompere i lavori e di usare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Quindi, credo che non sia un atto di lesa maestà aspettare l'esito dell'Ufficio di Presidenza, bensì è la precondizione per proseguire nei nostri lavori e soprattutto per dare un messaggio al Paese di dignità della politica. Credo che, in questo momento, ce ne sia anche piuttosto bisogno (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-il Centro-Renew Europe e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Richetti. Ne ha facoltà.

MATTEO RICHETTI (AZ-PER-RE). Presidente, solo per associarmi a questa richiesta che - poiché sono le ore 12,40 e avendo l'Ufficio di Presidenza alle 13 - potremmo tranquillamente portarla nell'ambito del buon senso, non dello scontro dialettico tra maggioranza e opposizione, anche perché, prima di ogni altra cosa, forse abbiamo bisogno di riportare ordine ai lavori di quest'Aula.

L'Ufficio di Presidenza può essere un tassello e un contributo fondamentale. È un giorno che stiamo impiegando i lavori tra scontri e mancate intese anche sulla costruzione di un verbale; quindi, credo che tutti i gruppi possano raccogliere l'invito di utilizzare l'Ufficio di Presidenza in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Avremmo potuto evitare all'immagine della Camera dei deputati e a noi stessi questa ulteriore mezza giornata di questa mattina, che è andata come è andata, assumendo la decisione più opportuna e più ragionevole già nella Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri sera, come le opposizioni avevano proposto, cioè la decisione di riprendere i lavori dopo la riunione dell'Ufficio di Presidenza, senza minimamente inficiare i tempi di discussione e di approvazione del provvedimento. Purtroppo, da parte della maggioranza, anche da parte del Governo, del Ministro Calderoli e da parte dello stesso Presidente della Camera non ci sono state questa saggezza e questa ragionevolezza. Ovviamente, ci associamo alla richiesta degli altri gruppi di opposizione.

PRESIDENTE. Rispetto alla proposta, pervenuta dagli intervenuti, chiedo se vi sia consenso sulla proposta di rinvio del seguito dell'esame... No? Non c'è consenso unanime? Mancano 15 minuti… Non c'è consenso. Quindi, non essendosi registrato il consenso su tale proposta, la pongo in votazione (Commenti)… Si deve prima votare, scusate…

Non essendosi registrato il consenso su tale proposta, la pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 42 voti di differenza.

Gli onorevoli Fornaro e Riccardo Ricciardi hanno chiesto di parlare. Sull'ordine dei lavori, immagino. Per richiamo al Regolamento? Onorevole Fornaro, lei a che titolo ha chiesto di parlare?

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Sull'ordine dei lavori, sul resoconto stenografico (Commenti).

PRESIDENTE. Allora aspetti, c'è l'intervento per un richiamo al Regolamento.

Per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento l'onorevole Riccardo Ricciardi.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Articolo 8 e seguenti, Presidente. Qui, giustamente, si sta cercando anche di riportare un clima collaborativo in Aula, dopo quanto di grave è successo - come nelle parole del collega Fornaro - ma leggere in questi minuti che un deputato della Lega, per il suo tramite, il deputato Crippa, vice segretario della Lega, possa dire che è peggio cantare “Bella ciao” che fare il simbolo della Xa MAS è una roba che non sta né in cielo, né in terra (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)! È una vergogna! Dovreste uscire da quest'Aula e vergognarvi di fronte ai parenti (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, che gridano: “Fuori, fuori!”)

PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi vi richiamo cortesemente a proseguire i lavori, abbiamo dieci minuti di lavori ancora e deve intervenire l'onorevole Fornaro (Proteste della deputata Raffa).

Onorevole Raffa… Onorevole Raffa, la richiamo all'ordine! Onorevole Raffa, onorevole Raffa… Onorevole Raffa! La parola a Fornaro (I deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra intonano: “Bella ciao”)

Colleghi, considerata la situazione, sono obbligato a sospendere la seduta.

Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 12,44, è ripresa alle 12,47.

PRESIDENTE. Comunico che la seduta riprenderà al termine dell'Ufficio di Presidenza e comunque non prima delle 15.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 12,48, è ripresa alle 19,10.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 87, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Irrogazione di sanzioni ai sensi dell'articolo 60 del Regolamento.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, tengo a precisare che quanto accaduto nella seduta di ieri, nel suo complesso, debba essere gravemente stigmatizzato dalla Presidenza.

Il confronto politico tra posizioni diverse, anche su questioni politicamente altamente divisive, non può mai trascendere nello scontro fisico, nell'offesa di altri ovvero nella violenza e quindi, per questo, nella lesione del decoro dell'Istituzione.

Non lo dico a tutela di una parte, ma a tutela dell'Istituzione tutta. Non posso quindi che richiamare tutti i deputati, in particolare i presidenti dei gruppi parlamentari, alla responsabilità di evitare il ripetersi di atteggiamenti o parole che, oltre ad arrecare offese o violenze verso altri, possano minare l'immagine di questa Istituzione che tutti noi siamo chiamati responsabilmente a rappresentare di fronte ai cittadini.

E questo a prescindere dalle sanzioni da irrogare ai singoli deputati.

In questo senso, comunico che l'Ufficio di Presidenza nella riunione odierna ha preso in esame gli episodi occorsi nell'ambito dei lavori dell'Assemblea del 12 giugno 2024.

Al riguardo, visti gli articoli 12 e 60, comma 3, del Regolamento della Camera dei deputati, l'Ufficio di Presidenza ha deliberato di irrogare la sanzione della censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo di: 15 giorni all'onorevole Iezzi; 7 giorni agli onorevoli Amich, Cangiano, Furgiuele, Mollicone e Stumpo; 4 giorni all'onorevole Donno; 3 giorni agli onorevoli Amendola e Candiani; 2 giorni agli onorevoli Scotto e Stefanazzi.

Le sanzioni hanno decorrenza immediata.

Ricordo che, ai sensi dell'articolo 60, comma 3, del Regolamento, le decisioni in tema di sanzioni adottate dall'Ufficio di Presidenza sono comunicate all'Assemblea e in nessun caso possono essere oggetto di discussione.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Come già comunicato ai gruppi, avverto che il seguito dell'esame del disegno di legge n. 1665, recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è rinviato alla seduta di martedì 18 giugno, come previsto dal vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 14 giugno 2024 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 19,15.