XIX LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta del 24 giugno 2024.
Albano, Antoniozzi, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Carfagna, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Coin, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Fassino, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Leo, Letta, Lollobrigida, Lomuti, Lupi, Magi, Mangialavori, Maullu, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Orlando, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Pietrella, Pizzimenti, Polidori, Prisco, Quartapelle Procopio, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Stefani, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zoffili, Zucconi.
(Alla ripresa pomeridiana della seduta)
Albano, Antoniozzi, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Calderone, Carfagna, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Coin, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Fassino, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Leo, Letta, Lollobrigida, Lomuti, Lupi, Magi, Mangialavori, Maullu, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Orlando, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Pietrella, Pizzimenti, Polidori, Prisco, Quartapelle Procopio, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Stefani, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zoffili, Zucconi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 21 giugno 2024 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
MARATTIN ed altri: «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021» (1923);
TENERINI: «Modifica all'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernente l'estensione del periodo di fruizione del congedo per la malattia del figlio fino all'età di quattordici anni» (1924);
DE LUCA: «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021» (1925).
Saranno stampate e distribuite.
Annunzio di proposte di legge d'iniziativa regionale.
In data 21 giugno 2024 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'EMILIA-ROMAGNA: «Fiscalità incentivante per le aree montane appenniniche svantaggiate» (1926).
Sarà stampata e distribuita.
Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 21 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1-bis del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernente l'esercizio di poteri speciali inerenti ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G, basati sulla tecnologia cloud e altri attivi, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 giugno 2024, concernente l'approvazione, con raccomandazione, del piano annuale 2024 della società Boldyn Networks Italia Spa relativo ai contratti in corso e al programma di acquisti di beni e servizi nel settore della comunicazione elettronica a banda larga basata sulla tecnologia 5G (procedimento n. 188/2024).
Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla IX Commissione (Trasporti).
Trasmissione dalla Corte dei conti.
Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 24 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 63/2024 del 30 maggio -14 giugno 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato la modifica della deliberazione n. 60/2024 del 5-7 marzo 2024, concernente il quadro programmatico dei controlli sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato per l'anno 2024 e nel contesto triennale 2024-2026, di cui è stato annuncio nell'Allegato A alla seduta del 12 marzo 2024.
Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).
Comunicazione di nomine ministeriali.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 19 e 21 giugno 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi dei commi 4 e 6 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle sottoindicate Commissioni:
alla VI Commissione (Finanze) la comunicazione concernente il conferimento del seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
al dottor Stefano Mantella, l'incarico di direttore della Direzione III – valorizzazione del patrimonio pubblico, nell'ambito del Dipartimento dell'economia;
alla X Commissione (Attività produttive) la comunicazione concernente il conferimento del seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica:
al dottor Andrea Maria Felici, l'incarico di direttore della Direzione generale domanda ed efficienza energetica, nell'ambito del Dipartimento energia.
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
MOZIONI RICCARDO RICCIARDI ED ALTRI N. 1-00291 E ZANELLA ED ALTRI N. 1-00299 CONCERNENTI INIZIATIVE VOLTE AL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA
Mozioni
La Camera,
premesso che:
1) il 22 maggio 2024 i Premier di Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato congiuntamente che riconosceranno ufficialmente lo Stato di Palestina il 28 maggio 2024. I Premier hanno sottolineato che tale decisione nasce dalla necessità di riconoscere lo Stato palestinese «per favorire pace e sicurezza», accusando il Presidente israeliano Netanyahu di non avere alcun progetto di pace e di mettere in pericolo la soluzione «due popoli, due Stati»;
2) i tre Paesi europei citati hanno dimostrato con la loro azione congiunta una profonda solidarietà al popolo palestinese che continua ad essere martoriato dalle nefandezze della guerra. Una decisione che riveste un grande significato storico e simbolico, declinando in azione concreta i valori di pace, coerenza e giustizia;
3) la suddetta decisione si aggiunge al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di 142 Paesi del mondo, circa il 70 per cento dei membri delle Nazioni Unite;
4) il Presidente palestinese Abu Mazen ha accolto con grande soddisfazione la notizia della decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda e, nel contempo, ha esortato gli altri Paesi dell'Unione europea a intraprendere la medesima strada;
5) seguendo i dettami del diritto internazionale che sancisce i diritti inalienabili del popolo palestinese e, nel corso dei decenni, delle numerose risoluzioni dell'Assemblea generale e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno cristallizzato tali diritti, sarebbe un atto dovuto dare seguito al riconoscimento dello Stato di Palestina nel pieno rispetto del diritto internazionale;
6) la risoluzione n. 3236 del 1974 dell'Assemblea generale della Nazioni Unite indica espressamente, tra i diritti del popolo palestinese, il diritto all'autodeterminazione. Il diritto al l'autodeterminazione dei popoli è enunciato nell'articolo 1 dello Statuto dell'Onu: «Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale». Autodeterminazione, dunque, come principio di libertà e democrazia;
7) in merito al diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese si ricorda il parere della Corte internazionale di giustizia del 9 luglio 2004, noto come «Muro in Palestina». La Corte ha ritenuto che la costruzione del muro da parte di Israele in Cisgiordania costituisse una violazione del principio di autodeterminazione dei popoli e del divieto di annessione con la forza di territori altrui, oltre ad aver violato i diritti umani e il diritto internazionale umanitario;
8) nel 1975 l'Assemblea generale dell'Onu, con la risoluzione n. 3237, attribuisce all'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) lo status di «osservatore». Solo nel 2012 la Palestina sarà ammessa all'Onu in qualità di «Stato osservatore non membro» con la risoluzione n. 67/19 dell'Assemblea generale del 29 novembre 2012. La portata di questo atto è di altissimo rilievo sia giuridico che politico: la Palestina è riconosciuta, a tutti gli effetti, quale Stato con i diritti e le prerogative proprie di uno Stato «indipendente, sovrano, democratico, contiguo, autosufficiente»;
9) il 10 maggio 2024 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato, con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astenuti, tra cui l'Italia, una risoluzione presentata dagli Emirati Arabi Uniti che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite;
10) nelle conclusioni del 21 e 22 marzo 2024, il Consiglio europeo ha chiesto la cessazione immediata delle violenze in Cisgiordania e a Gerusalemme est e la garanzia di un accesso sicuro ai luoghi santi. Ha inoltre condannato fermamente la violenza dei coloni estremisti, affermando che i responsabili devono rispondere delle loro azioni, e ha invitato il Consiglio ad accelerare i lavori relativi all'adozione di pertinenti misure restrittive mirate. Ha inoltre condannato le decisioni del Governo israeliano di estendere ulteriormente gli insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania occupata e ha esortato Israele a revocare tali decisioni;
11) il 19 aprile 2024 il Consiglio europeo, dando seguito a quanto sopra esposto, ha deciso di inserire quattro persone e due entità nell'elenco del regime globale di sanzioni dell'Unione europea in materia di diritti umani. Le persone e le entità inserite nell'elenco si sono rese responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti di palestinesi, tra cui torture e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché della violazione del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania;
12) la creazione di uno Stato palestinese contribuirebbe alla pace e alla sicurezza internazionali, consentirebbe di mantenere la soluzione «due popoli, due Stati» e getterebbe le basi per la costruzione di una pace duratura,
impegna il Governo:
1) ad adottare urgenti iniziative di competenza volte al riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967, anche per quanto concerne Gerusalemme, nel pieno rispetto del diritto all'autodeterminazione dei popoli e del diritto internazionale;
2) a sostenere nelle opportune sedi europee e internazionali iniziative volte al ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati, al fine del pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e nell'ottica del soddisfacimento dei requisiti di statualità che permettano in modo effettivo ed esclusivo il controllo sul territorio;
3) ad adottare altresì nelle competenti sedi europee le iniziative necessarie volte a conseguire una posizione comune, in seno alle istituzioni dell'Unione europea, finalizzata al riconoscimento da parte dell'Unione dello Stato di Palestina, dando seguito alle intenzioni manifestate in occasione di precedenti Consigli europei già dal 1999;
4) alla luce della catastrofe umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, considerato l'obiettivo internazionale del raggiungimento nella soluzione «due popoli, due Stati» e censurata fortemente l'astensione assunta dall'Italia in occasione del voto del 10 maggio 2024 per il riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, ad assumere, pro futuro, una posizione a livello internazionale che sostenga il percorso del riconoscimento pieno e formale dello Stato di Palestina;
5) ad attivarsi, in ogni sede, affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all'Unione europea che insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, per la liberazione immediata e incondizionata di tutti i civili tenuti in ostaggio.
(1-00291) «Riccardo Ricciardi, Francesco Silvestri, Ascari, Carotenuto, Carmina, Baldino, Santillo, Cappelletti, Auriemma, Fenu, Pellegrini, Fede».
La Camera,
premesso che:
1) il 28 maggio 2024 i Governi di Spagna, Irlanda e Norvegia hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, come avevano anticipato il 22 maggio 2024 i Primi ministri dei tre Paesi, Pedro Sanchez, Simon Harris e Jonas Gara Stare. Lo stesso ha fatto il 4 giugno 2024 il Parlamento della Slovenia, approvando la proposta del Governo guidato da Robert Golo. Diventano così 13 su 27 gli Stati dell'Unione europea che hanno riconosciuto la Palestina;
2) il 29 novembre 1947 le Nazioni Unite, con la risoluzione n. 181, decisero la spartizione del territorio della Palestina storica in due Stati, l'uno ebraico, l'altro arabo. Il primo esiste dal maggio 1948, il secondo non c'è ancora come Stato sovrano;
3) senza un accordo sui confini, gli insediamenti e lo status di Gerusalemme, la stessa nozione di «due Stati per due popoli», affermatasi negli anni Ottanta e sancita diplomaticamente con il trattato di Oslo del 1993, rischia di non essere concretizzabile. L'espansione degli insediamenti israeliani nei territori occupati nel 1967, la confisca di terre possedute da soggetti privati palestinesi, la demolizione di case e strutture e il conseguente abbandono coatto da parte dei residenti, sono atti e comportamenti che appartengono ad una strategia diretta ad impedire la nascita di uno Stato palestinese e nulla hanno a che fare con la sicurezza dello Stato di Israele;
4) nella già difficile situazione, il 7 ottobre 2023 segna uno spartiacque drammatico: il terribile attacco terroristico perpetrato da Hamas in territorio israeliano, per cui si ribadisce la più ferma condanna, in cui sono state uccise circa 1.400 persone e oltre 200 sono state prese in ostaggio, ha prodotto una reazione militare israeliana a Gaza senza limiti che dura ormai da otto mesi;
5) i continui bombardamenti israeliani, accompagnati dalle operazioni da terra, continuano incessantemente in tutta la Striscia di Gaza, aumentando di giorno in giorno le vittime civili e le uccisioni non risparmiano gli operatori umanitari: sono 200 tra questi che hanno perso la vita dall'inizio degli attacchi;
6) l'intensificarsi delle ostilità in seguito all'emanazione degli ordini di evacuazione e all'operazione militare israeliana a Rafah ha finora costretto allo sfollamento di circa un milione di persone, con una ulteriore diminuzione dell'ingresso degli aiuti già a fronte di una catastrofe umanitaria;
7) quello in atto nella striscia di Gaza è un vero e proprio massacro di un popolo imprigionato in una gabbia senza uscita. Di fronte ad eclatanti violazioni del diritto internazionale, al mancato rispetto dei diritti umani e a crimini di guerra e genocidio non possono esserci spazi di impunità o doppi standard. Il 20 maggio 2024 il procuratore della Corte penale internazionale (Cip) Karim Khan ha chiesto di spiccare dei mandati d'arresto nei confronti del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, del suo Ministro della difesa Yoav Gallant e dei tre principali dirigenti di Hamas: Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismael Haniyeh;
8) secondo un recente sondaggio condotto dal Lewis people policy institute, la maggior parte del campione respinge una rioccupazione della Striscia e preferisce un controllo civile palestinese nel dopo guerra. Inoltre, il 60 per cento degli israeliani vuole che si «accetti» l'accordo per gli ostaggi e il cessate il fuoco secondo la road map lanciata dal Presidente Biden. A questo vanno aggiunte le continue manifestazioni che ormai quotidianamente attraversano le strade di Tel Aviv, Gerusalemme e altre città per chiedere la liberazione degli ostaggi e protestare contro il Governo di Benjamin Netanyahu. Il quale, nei giorni scorsi, ha sciolto il gabinetto di guerra, a seguito delle dimissioni di Benny Ganz dal Governo. La scelta di Netanyahu arriva anche in un momento in cui è salita la tensione tra il Primo ministro e le Forze di difesa israeliane (Idf), in particolare per quanto riguarda una «pausa umanitaria» che i militari hanno annunciato allo scopo di consentire l'arrivo di aiuti umanitari a Rafah, ma dal Governo hanno negato il coinvolgimento nella decisione;
9) l'intera comunità internazionale deve adoperarsi perché cessino immediatamente le operazioni militari e le stragi quotidiane ed impedire l'ulteriore escalation del paventato attacco israeliano nel sud del Libano, che avrebbe ulteriori drammatiche conseguenze nell'intera area mediorientale. Le armi devono tacere. Ora, non fra settimane o mesi. Questo non per salvare i terroristi criminali di Hamas, ma per salvare due popoli: i palestinesi di Gaza dalla morte sotto le bombe o per fame o per mancanza di assistenza sanitaria; gli israeliani dalle politiche di Netanyahu e dei partiti ultra ortodossi che operano per distruggere qualsiasi prospettiva di pace. Per fare ciò è necessario, però, che entrambe le parti siano riconosciute da tutti allo stesso modo. Il riconoscimento dello Stato palestinese potrebbe dare nuovo impulso e credibilità alle istituzioni palestinesi anche a danno della legittimazione interna di Hamas e di altre formazioni integraliste. È quindi un'iniziativa che, contrariamente a quanto affermato da Netanyahu, non premia gli attacchi del 7 ottobre, ma punta a creare le condizioni per superare la situazione che ha portato a quell'orrore;
10) l'Italia deve difendere i diritti umani, la legalità e il diritto internazionale, deve battersi affinché prevalga la forza della legge sulla legge della forza. È urgente agire per fermare la carneficina a Gaza, fermare ogni altro spargimento di sangue in Palestina e Israele, liberare gli ostaggi, costruire una sicurezza duratura sia per il popolo israeliano che per quello palestinese, assicurare ai palestinesi la stessa dignità e gli stessi diritti che hanno gli israeliani, realizzare l'aspirazione del popolo palestinese a vivere in un proprio Stato indipendente;
11) già il 27 febbraio del 2015 il Parlamento italiano ha impegnato il Governo italiano al riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 ed anche il Parlamento europeo con la risoluzione del 17 dicembre 2014 ha chiesto il riconoscimento dello Stato palestinese e che la soluzione a due Stati vada di pari passo con il progresso dei colloqui di pace,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative di competenza volte a riconoscere lo Stato di Palestina con i confini del 4 giugno 1967, con capitale Gerusalemme Est, per imprimere una svolta positiva al necessario negoziato tra le parti per giungere alla soluzione «due popoli due Stati» e per garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli;
2) ad assumere tutte le iniziative di competenza in ogni sede internazionale per arrivare in tempi brevi ad un cessate il fuoco a Gaza, per mettere fine alla catastrofe umanitaria in corso, per l'interruzione di ogni ulteriore escalation militare, per la liberazione dei prigionieri e degli ostaggi israeliani per la costruzione delle condizioni per avviare un processo di pace;
3) a esigere il pieno rispetto del diritto internazionale, supportare le richieste del Sud Africa alla Corte internazionale di giustizia e lo svolgimento di indagini della sulle violazioni e sui crimini di guerra e sul genocidio;
4) a sostenere, per quanto di competenza, ogni iniziativa per dare seguito al procedimento volto all'arresto del leader di Hamas Sinwar e del Primo ministro israeliano Netanyahu;
5) a richiedere e sostenere ogni iniziativa diretta al rilascio dei palestinesi arbitrariamente detenuti nelle prigioni israeliane, a partire da Marwan Barghuthi, figura chiave per la pacificazione dell'area;
6) ad assumere iniziative di competenza volte a prevedere sanzioni nei confronti del Governo israeliano e cessare immediatamente ogni fornitura militare allo stesso anche se autorizzata prima del 7 ottobre 2023;
7) ad unirsi a Spagna e Irlanda nel chiedere al Consiglio dell'Unione europea di sospendere l'accordo di associazione con Israele.
(1-00299) «Zanella, Fratoianni, Bonelli, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».