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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Giovedì 25 luglio 2024

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 25 luglio 2024.

  Albano, Ascani, Auriemma, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Borrelli, Braga, Brambilla, Caiata, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cesa, Cirielli, Colosimo, Enrico Costa, Sergio Costa, Deidda, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Lampis, Leo, Letta, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Stefani, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Auriemma, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Borrelli, Braga, Brambilla, Caiata, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cesa, Cirielli, Colosimo, Enrico Costa, Sergio Costa, Deidda, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Lampis, Leo, Letta, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Stefani, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 24 luglio 2024 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   MATTIA ed altri: «Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana» (1987);

   GIRELLI e CASU: «Modifica all'articolo 8 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, in materia di rivalutazione del limite di reddito per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria» (1988).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge SPERANZA ed altri: «Disposizioni concernenti l'organizzazione dell'assistenza sanitaria primaria» (504) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Di Biase.

  La proposta di legge SPERANZA ed altri: «Abrogazione del comma 565 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e altre disposizioni in materia di determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale» (662) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Di Biase.

  La proposta di legge CASU ed altri: «Modifiche all'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di scorrimento integrale delle graduatorie degli idonei non vincitori di concorsi pubblici» (1710) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Di Biase.

  La proposta di legge MULÈ ed altri: «Istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale» (1835) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Sergio Costa.

Trasmissione dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 24 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), numero 12), della legge 31 luglio 1997, n. 249, la relazione sull'attività svolta e sui programmi di lavoro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, predisposta dalla medesima Autorità, aggiornata al 30 aprile 2024 (Doc. CLVII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura) e alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di sentenze
della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):

   in data 22 luglio 2024, Sentenza n. 139 del 19 giugno – 22 luglio 2024 (Doc. VII, n. 366), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 8, comma 3, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 (Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali), convertito, con modificazioni, nella legge 26 maggio 2023, n. 56, nella parte in cui non estende a tutte le aziende fornitrici di dispositivi medici la riduzione al 48 per cento della quota determinata dai provvedimenti regionali e provinciali di cui all'articolo 9-ter, comma 9-bis, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali), convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2015, n. 125, con conseguente caducazione delle procedure e dei termini individuati dal medesimo articolo 8, comma 3, del decreto-legge n. 34 del 2023, come convertito;

    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 8, commi 1, 2 e 6, del decreto-legge n. 34 del 2023, come convertito, promosse, in riferimento agli articoli 3, 5, 32, 77, 97, 117, terzo e quarto comma, 118, 119 e 120 della Costituzione, dalla Regione Campania;

    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 8, comma 3, del decreto-legge n. 34 del 2023, come convertito, promosse, in riferimento agli articoli 5, 32, 77, 97, 117, terzo e quarto comma, 118 e 120 della Costituzione, dalla Regione Campania:

  alla XII Commissione (Affari sociali);

   in data 23 luglio 2024, Sentenza n. 142 dell'8 maggio – 23 luglio 2024 (Doc. VII, n. 369), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 123, comma 11, della legge della Regione Sardegna 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie), limitatamente all'inciso «degli indici volumetrici e»;

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 128, comma 1, lettera a), della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, limitatamente all'inciso «condono o»;

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 131, comma 1, lettera a), della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, nella parte in cui aggiunge la lettera f-bis) all'articolo 15, comma 1, della legge della Regione Sardegna 11 ottobre 1985, n. 23 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative) limitatamente all'inciso «pergole bioclimatiche, intese come»;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 123, commi 1, 2, 3 e 4, della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promosse, in riferimento agli articoli 9, secondo comma, 117, secondo comma, lettera s), e 120 della Costituzione, e all'articolo 3, primo comma, lettera f), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), dal Presidente del Consiglio dei ministri;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 123, commi 5, 6, 7 e 11; 124, commi 1, 2, 3 e 4; 125, comma 7; 126, comma 1; 127, comma 1; 128, comma 1, lettere a) e b); 131, comma 1, lettera a), e 133 della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promosse, in riferimento all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 123, commi 5, 6, 7 e 11; 124, commi 1, 2, 3, e 4; 125, comma 7; 126, comma 1; 127, comma 1; 128, comma 1, lettere a) e b); 131, comma 1, lettera a), e 133 della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promosse, in riferimento all'articolo 120 della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 125, comma 7; 127, comma 1, e 128, comma 1, lettera b), della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promosse, in riferimento agli articoli 9, secondo comma, e 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione e all'articolo 3, primo comma, lettera f), dello statuto speciale, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

    dichiara non fondate, nei sensi di cui in motivazione, le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 123, commi 5, 6 e 7; 124, commi 1, 2, 3 e 4; 126, comma 1, e 133 della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promosse, in riferimento agli articoli 9, secondo comma, e 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione e all'articolo 3, primo comma, lettera f), dello statuto speciale, dal Presidente del Consiglio dei ministri:

  alla VIII Commissione (Ambiente);

   in data 23 luglio 2024, Sentenza n. 143 del 3 – 23 luglio 2024 (Doc. VII, n. 370), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 31, comma 4, del decreto legislativo 1° settembre 2011, n. 150 (Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell'articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69), nella parte in cui prescrive l'autorizzazione del tribunale al trattamento medico-chirurgico anche qualora le modificazioni dei caratteri sessuali già intervenute siano ritenute dallo stesso tribunale sufficienti per l'accoglimento della domanda di rettificazione di attribuzione di sesso;

    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1 della legge 14 aprile 1982, n. 164 (Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso), sollevate, in riferimento agli articoli 2, 3, 32 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dal Tribunale ordinario di Bolzano, sezione seconda civile, in composizione collegiale:

  alla II Commissione (Giustizia);

   in data 25 luglio 2024, Sentenza 146 del 2 – 25 luglio 2024 (Doc. VII, n. 373), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 3, del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale), convertito, con modificazioni, nella legge 3 luglio 2023, n. 87:

  alla VII Commissione (Cultura);

   in data 25 luglio 2024, Sentenza n. 147 del 2 – 25 luglio 2024 (Doc. VII, n. 374), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 3, comma 1, lettera b), della legge della Regione Piemonte 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale) – come sostituito dall'articolo 106, comma 2, della legge della Regione Piemonte 17 dicembre 2018, n. 19 (Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018) – limitatamente alle parole «da almeno cinque anni» e «con almeno tre anni, anche non continuativi all'interno dell'ambito di competenza degli enti gestori delle politiche socio-assistenziali»:

  alla VIII Commissione (Ambiente);

   in data 25 luglio 2024, Sentenza n. 148 del 4 – 25 luglio 2024 (Doc. VII, n. 375), con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 230-bis, terzo comma, del codice civile, nella parte in cui non prevede come familiare anche il «convivente di fatto» e come impresa familiare quella cui collabora anche il «convivente di fatto»;

    dichiara, in via consequenziale, ai sensi dell'articolo 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), l'illegittimità costituzionale dell'articolo 230-ter del codice civile:

  alla II Commissione (Giustizia).

  La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):

  Sentenza n. 140 del 3 – 22 luglio 2024 (Doc. VII, n. 367), con la quale:

   dichiara non fondate, quanto al quadriennio 2015-2018, le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 9-ter del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali), convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2015, n. 125, sollevate, in riferimento agli articoli 3, 23, 41 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione europea per i diritti dell'uomo, dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sezione terza quater:

  alla XII Commissione (Affari sociali);

  Sentenza n. 141 del 2 – 22 luglio 2024 (Doc. VII, n. 368), con la quale:

   dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 56 della legge della Regione Sardegna 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie), promosse, in riferimento agli articoli 81 e 97, primo comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

   dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 5, comma 1, della legge della Regione Sardegna 29 dicembre 2023, n. 21, (Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2023, alla legge regionale n. 9 del 2023 e alla legge regionale n. 1 del 2023), promosse, in riferimento agli articoli 3, 81 e 97, primo comma, della Costituzione, e agli articoli 3 e 4 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), dal Presidente del Consiglio dei ministri;

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 56 della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023 promosse, in riferimento all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione nella materia «coordinamento della finanza pubblica», in relazione all'articolo 15, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini), convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 2012, n. 135, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 5, comma 1, della legge della Regione Sardegna n. 21 del 2023 promosse, in riferimento all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione nella materia «coordinamento della finanza pubblica», in relazione all'articolo 15, comma 14, del decreto-legge n. 95 del 2012, come convertito, dal Presidente del Consiglio dei ministri;

   dichiara estinto il processo relativamente alla questione di legittimità costituzionale dell'articolo 35, comma 2, della legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023, promossa dal Presidente del Consiglio dei ministri:

  alla XII Commissione (Affari sociali);

  Sentenza n. 144 del 19 giugno – 23 luglio 2024 (Doc. VII, n. 371), con la quale:

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 (Norme di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi e dell'imposta sul valore aggiunto, nonché di modernizzazione del sistema di gestione delle dichiarazioni), sollevate, in riferimento agli articoli 3, 41 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione agli articoli 56 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e 16 della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, dal Consiglio di Stato, sezione settima:

  alla VI Commissione (Finanze);

  Sentenza n. 145 del 19 giugno – 23 luglio 2024 (Doc. VII, n. 372), con la quale:

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6-ter, comma 4, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132 (Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali), convertito, con modificazioni, nella legge 27 novembre 2023, n. 170, che modifica l'articolo 1, comma 853, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023), promosse, in riferimento agli articoli 2, primo comma, lettere a) e b), 3, primo comma, lettera f), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d'Aosta), all'articolo 3 del decreto legislativo 28 dicembre 1989, n. 431 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la regione Valle d'Aosta in materia di finanze regionali e comunali), al principio di uguaglianza e ragionevolezza di cui all'articolo 3 della Costituzione, agli articoli 117, terzo comma, e 119, commi primo e secondo, della Costituzione, all'articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), e agli articoli 1 e 9 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione), e successive modificazioni e integrazioni, questi ultimi anche interpretati alla luce degli articoli 81 e 97 della Costituzione e dell'articolo 5, comma 2, lettera c), della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1 (Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale), nonché dell'articolo 27, commi 1 e 3, lettera a), della legge 5 maggio 2009, n. 42 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione), dalla Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste;

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6-ter, comma 4, del decreto-legge n. 132 del 2023, come convertito, che modifica l'articolo 1, comma 853, della legge n. 178 del 2020, promosse, in riferimento agli articoli 2, primo comma, lettere a) e b), 3, primo comma, lettera f), 12, 48-bis e 50 dello statuto speciale, oltre che al principio di leale collaborazione di cui agli articoli 5 e 120 della Costituzione, agli articoli 117, terzo comma, e 119, commi primo e secondo, della Costituzione, all'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, e agli articoli 1 e 9 della legge n. 243 del 2012, e successive modificazioni e integrazioni, questi ultimi anche interpretati alla luce degli articoli 81 e 97 della Costituzione e dell'articolo 5, comma 2, lettera c), della legge costituzionale n. 1 del 2012, nonché dell'articolo 27, commi 1 e 3, lettera a), della legge n. 42 del 2009, dalla Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste;

   dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6-ter, comma 4, del decreto-legge n. 132 del 2023, come convertito, che modifica l'articolo 1, comma 853, della legge n. 178 del 2020, promosse, in riferimento agli articoli 2, primo comma, lettere a) e b), 3, primo comma, lettera f), 12, 48-bis e 50 dello statuto speciale, agli articoli da 2 a 8 della legge n. 690 del 1981, e 1 del decreto legislativo n. 320 del 1994, oltre che al principio di leale collaborazione di cui agli articoli 5 e 120 della Costituzione, agli articoli 117, terzo comma, e 119, commi primo e secondo, della Costituzione, all'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, e agli articoli 1 e 9 della legge n. 243 del 2012, e successive modificazioni e integrazioni, questi ultimi anche interpretati alla luce degli articoli 81 e 97 della Costituzione e dell'articolo 5, comma 2, lettera c), della legge costituzionale n. 1 del 2012, nonché dell'articolo 27, commi 1 e 3, lettera a), della legge n. 42 del 2009, dalla Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste:

  alla V Commissione (Bilancio e Tesoro);

  Sentenza n. 149 del 4 – 25 luglio 2024 (Doc. VII, n. 376), con la quale:

   dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 131-bis, quinto comma, primo periodo, del codice penale, sollevata, in riferimento all'articolo 76 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Firenze, sezione prima penale, in composizione monocratica;

   dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 131-bis, quinto comma, secondo periodo, del codice penale, sollevata, in riferimento all'articolo 3 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Firenze, sezione prima penale, in composizione monocratica:

  alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 24 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 66/2024 dell'11-15 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Parco agrisolare».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio), alla VIII Commissione (Ambiente) e alla X Commissione (Attività produttive).

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 24 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 67/2024 dell'11-19 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Borse di studio per l'accesso all'università».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 24 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 68/2024 dell'11-19 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 25 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 69/2024 dell'11-19 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Mobility as a service for Italy».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 25 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 70/2024 dell'11 luglio-22 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Efficientamento degli uffici giudiziari».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla II Commissione (Giustizia).

  Il Presidente aggiunto della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 25 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 71/2024 dell'11-22 luglio 2024, con la quale la Sezione stessa ha approvato il rapporto PNRR «Idrogeno».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Richiesta di parere parlamentare
su atti del Governo.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 25 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, commi 1, lettera l-bis), e 2, della legge 5 agosto 2022, n. 118, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante costituzione dell'Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività (183).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla X Commissione (Attività produttive) e, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

PROGETTO DI BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L'ANNO FINANZIARIO 2024 (DOC. VIII, N. 4)

Doc. VIII, n. 4 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 4, comma 5 della delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012 prevede che il Gruppo Misto è tenuto ad assumere i dipendenti inseriti nell'elenco di cui all'allegato A alla medesima delibera, che non abbiano trovato collocazione presso gli altri Gruppi e che, per ciascuno di tali dipendenti, la Camera eroga al Gruppo Misto un contributo forfetario, pari a euro 55.000 su base annua, finalizzato alla copertura degli oneri complessivi derivanti dall'assunzione;

    l'importo del suddetto contributo forfetario è stato più volte modificato sin dalla sua introduzione. Originariamente era stato fissato a 65.000, con la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 33/2013 è stato aumentato a 85.000 e con la delibera n. 2/2018 nuovamente ridotto agli attuali 55.000. Quest'ultima delibera ha quindi ridotto le risorse disponibili per ciascuno dei predetti dipendenti di oltre un terzo;

    la forte spinta inflazionistica che si è verificata dal 2018 ad oggi, in combinazione con la rigidità della suddetta provvista, ha messo in difficoltà economiche molti dei dipendenti in questione, tutti lavoratori con un'anzianità di servizio presso i Gruppi della Camera di oltre trent'anni, che non hanno alcuno strumento per compensare la perdita del potere di acquisto dei loro stipendi registrata in questi anni, stipendi già ridotti sensibilmente per il taglio di cui sopra;

    se tale contributo forfetario fosse stato adeguato all'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) dell'Istat, dalla riduzione del 2018 ad oggi si sarebbe rivalutato di quasi 10.000 euro e corrisponderebbe, quindi, all'incirca all'importo originario di 65.000 euro,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di riportare il suddetto contributo forfetario all'importo originario di euro 65.000 su base annua, adeguandolo così all'aumento del costo della vita che si è verificato dalla sua riduzione del 2018 ad oggi.
9/Doc. VIII, n. 4/1. Schullian.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 4, comma 5 della delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012 prevede che il Gruppo Misto è tenuto ad assumere i dipendenti inseriti nell'elenco di cui all'allegato A alla medesima delibera, che non abbiano trovato collocazione presso gli altri Gruppi e che, per ciascuno di tali dipendenti, la Camera eroga al Gruppo Misto un contributo forfetario, pari a euro 55.000 su base annua, finalizzato alla copertura degli oneri complessivi derivanti dall'assunzione;

    l'importo del suddetto contributo forfetario è stato più volte modificato sin dalla sua introduzione. Originariamente era stato fissato a 65.000, con la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 33/2013 è stato aumentato a 85.000 e con la delibera n. 2/2018 nuovamente ridotto agli attuali 55.000. Quest'ultima delibera ha quindi ridotto le risorse disponibili per ciascuno dei predetti dipendenti di oltre un terzo;

    la forte spinta inflazionistica che si è verificata dal 2018 ad oggi, in combinazione con la rigidità della suddetta provvista, ha messo in difficoltà economiche molti dei dipendenti in questione, tutti lavoratori con un'anzianità di servizio presso i Gruppi della Camera di oltre trent'anni, che non hanno alcuno strumento per compensare la perdita del potere di acquisto dei loro stipendi registrata in questi anni, stipendi già ridotti sensibilmente per il taglio di cui sopra;

    se tale contributo forfetario fosse stato adeguato all'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) dell'Istat, dalla riduzione del 2018 ad oggi si sarebbe rivalutato di quasi 10.000 euro e corrisponderebbe, quindi, all'incirca all'importo originario di 65.000 euro,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di esaminare la questione oggetto dell'ordine del giorno nell'ambito di una complessiva rivisitazione della disciplina dei dipendenti degli Allegati A e B.
9/Doc. VIII, n. 4/1. (Testo modificato nel corso della seduta)Schullian.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 6 della delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 220/2012 prevede che prima dello scioglimento di un Gruppo o di una componente politica del Gruppo Misto, l'Assemblea del Gruppo o della componente politica può deliberare di devolvere i beni che residueranno dalla liquidazione del proprio patrimonio al Gruppo parlamentare o alla componente politica della nuova legislatura cui aderiscono in misura maggioritaria i deputati eletti nelle liste per le elezioni politiche presentate da un determinato partito o movimento;

    se non ha luogo la devoluzione a favore di un Gruppo o di una componente politica, i beni che residuano a chiusura della liquidazione sono devoluti alla Camera, salvo che l'Ufficio di Presidenza deliberi di non accettare la devoluzione;

    tale possibilità di devoluzione ad un Gruppo di nuova costituzione è tuttavia preclusa al Gruppo Misto, i cui beni residui sono devoluti automaticamente alla Camera;

    questa differenziazione di trattamento non appare giustificata né sotto il profilo della continuità istituzionale, né in considerazione degli oneri organizzativi più gravosi incombenti al Gruppo Misto e dei rischi economici connessi agli obblighi di assunzione del personale non optato di cui dall'articolo 4 della delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

ad assumere iniziative volte a consentire al Gruppo Misto di devolvere i beni residui al Gruppo Misto della successiva legislatura e a prevedere una disciplina transitoria per la devoluzione dei beni residui del Gruppo Misto della scorsa legislatura, non ancora devoluti alla Camera, al Gruppo Misto della presente legislatura.
9/Doc. VIII, n. 4/2. Schullian.


   La Camera,

   premesso che:

    i supporti e le tecnologie di registrazione audio-video utilizzati per la ripresa dei lavori di Aula e Commissioni sono superati e non all'altezza;

    la qualità di tali riprese non è confacente, sia in termini assoluti sia se confrontata con le registrazioni del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali dei principali Stati dell'Unione europea;

    registrazioni audio-video di qualità incidono positivamente sull'accessibilità e sulla fruibilità di tale materiale da parte dei cittadini,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a migliorare, tramite la modernizzazione dei supporti tecnologici di registrazione audiovisiva, la qualità delle riprese dei lavori di Aula e Commissioni, adeguandola agli standard qualitativi degli altri Paesi europei.
9/Doc. VIII, n. 4/3. Della Vedova, Magi, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    l'attuale sala conferenze stampa di Montecitorio risulta inadeguata per capienza, per collocazione, per disposizione e per strumentazione multimediale;

    la sala conferenze stampa è evidentemente tra gli ambienti di Montecitorio più ripresi e trasmessi dai media, e rappresenta quindi un biglietto da visita per la Camera dei deputati e per il lavoro dei parlamentari;

    una sala conferenze stampa in un ambiente più adeguato, ampio e meglio attrezzato migliorerebbe la qualità del lavoro di parlamentari, personale e operatori, e renderebbe un servizio migliore a chiunque voglia assistere, in presenza o da remoto,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare una diversa collocazione della sala conferenze stampa, con adeguata capienza, disposizione e strumentazione multimediale, con particolare riferimento ai supporti di registrazione audiovisivi.
9/Doc. VIII, n. 4/4. Della Vedova, Magi.


   La Camera,

   premesso che:

    il numero di deputati che scelgono di raggiungere la Camera tramite l'utilizzo di monopattini e biciclette di proprietà o presi in sharing;

    l'utilizzo di tali mezzi di trasporto, essendo totalmente privo di emissioni, contribuisce alla tutela dell'ambiente e a decongestionare il traffico veicolare nelle zone del centro storico di Roma limitrofe alle sedi della Camera dei deputati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei questori, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità e la relativa fattibilità di prevedere l'installazione di stalli per il ricovero biciclette e monopattini utilizzati da deputati, dipendenti della Camera e giornalisti della stampa parlamentare.
9/Doc. VIII, n. 4/6. Paolo Emilio Russo.


   La Camera,

   premesso che:

    il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno 2024 è il documento annuale che analizza la gestione finanziaria del triennio di Palazzo Montecitorio e ne propone il programma dell'attività amministrativa. Nella relazione dei Questori, si legge che «dall'analisi del progetto di bilancio di previsione della Camera per l'anno 2024 e per il triennio 2024-2026 emerge un quadro complessivo caratterizzato da stabilità e coerenza, sia con le dinamiche derivanti dal contesto esterno e dall'ordinamento interno, sia con le esigenze di funzionamento dell'istituzione.»;

    ciò posto, il Regolamento di amministrazione e contabilità individua il contenuto e la funzione dei programma dell'attività amministrativa sulla base di determinati parametri. In particolare, i comparti amministrativi considerati sono molto diversi tra loro, dalla Manutenzione edile e impiantistica delle sedi, ai Servizi di mobilità e trasporto, tutti – ovviamente – declinati nel migliore dei modi al fine di consentire l'adozione di misure adeguate per il raggiungimento degli obiettivi prefissi;

    tra questi però non risulta alcun riferimento a misure di sostegno alla genitorialità attraverso adeguati servizi che permettano di eliminare squilibri e stereotipi che ancora oggi penalizzano il mondo dell'occupazione;

    non sono previste iniziative a supporto dei neogenitori, attraverso la realizzazione di un asilo nido a palazzo, ovvero la possibilità di prevedere collaborazioni e convenzioni con nidi esterni limitrofi a Montecitorio;

    supportare le giovani famiglie è necessario per garantirne il benessere e la serenità;

    alla luce di quanto anticipato,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per quanto di competenza

a valutare la possibilità di aggiornare e implementare le misure contenute nel documento programmatico inserendo iniziative a sostegno delle famiglie con la realizzazione di un asilo nido interno, attraverso l'utilizzo degli spazi disponibili presso le sedi della Camera.
9/Doc. VIII, n. 4/7. Mulè, Mollicone.


   La Camera,

   premesso che:

    il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno 2024 è il documento annuale che analizza la gestione finanziaria del triennio di Palazzo Montecitorio e ne propone il programma dell'attività amministrativa. Nella relazione dei Questori, si legge che «dall'analisi del progetto di bilancio di previsione della Camera per l'anno 2024 e per il triennio 2024-2026 emerge un quadro complessivo caratterizzato da stabilità e coerenza, sia con le dinamiche derivanti dal contesto esterno e dall'ordinamento interno, sia con le esigenze di funzionamento dell'istituzione.»;

    ciò posto, il Regolamento di amministrazione e contabilità individua il contenuto e la funzione dei programma dell'attività amministrativa sulla base di determinati parametri. In particolare, i comparti amministrativi considerati sono molto diversi tra loro, dalla Manutenzione edile e impiantistica delle sedi, ai Servizi di mobilità e trasporto, tutti – ovviamente – declinati nel migliore dei modi al fine di consentire l'adozione di misure adeguate per il raggiungimento degli obiettivi prefissi;

    tra questi però non risulta alcun riferimento a misure di sostegno alla genitorialità attraverso adeguati servizi che permettano di eliminare squilibri e stereotipi che ancora oggi penalizzano il mondo dell'occupazione;

    non sono previste iniziative a supporto dei neogenitori, attraverso la realizzazione di un asilo nido a palazzo, ovvero la possibilità di prevedere collaborazioni e convenzioni con nidi esterni limitrofi a Montecitorio;

    supportare le giovani famiglie è necessario per garantirne il benessere e la serenità;

    alla luce di quanto anticipato,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per quanto di competenza

a valutare la possibilità di aumentare il numero di convenzioni già in essere e di individuare soluzioni all'interno delle sedi della Camera, ferma restando la sostenibilità finanziaria.
9/Doc. VIII, n. 4/7. (Testo modificato nel corso della seduta)Mulè, Mollicone.


   La Camera,

   premesso che:

    l'intelligenza artificiale rappresenta una delle tecnologie più promettenti in tutti i settori della società avente il potenziale non solo di migliorare la vita delle persone, ma anche di ottimizzare la produttività in ambito lavorativo;

    la mitigazione dei rischi connessa con lo sviluppo di tale tecnologia richiede un controllo ed un'organizzazione orientata alla salvaguardia dei valori e dei princìpi che sono alla base delle società democratiche;

    l'uso dell'intelligenza artificiale, se adeguatamente governata, può rappresentare un valido strumento anche per supportare il lavoro parlamentare, dal punto di vista sia dello sviluppo delle attività di documentazione a supporto degli organi e dei singoli parlamentari, sia della promozione della trasparenza e conoscibilità del lavoro del Parlamento;

    il Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione, costituito in seno all'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati, ha presentato, lo scorso 14 febbraio, le risultanze di un'indagine conoscitiva sul tema in un Rapporto nel quale sono stati enucleati anche «Princìpi per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale a supporto del lavoro parlamentare»;

    in tale occasione è stata lanciata una Manifestazione d'interesse volta a ipotizzare soluzioni per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa in tre distinti contesti di utilizzo parlamentare: 1. reperire e organizzare informazioni qualificate, a supporto delle attività di predisposizione della documentazione per i deputati; 2. supportare la predisposizione degli atti di iniziativa, a supporto dello svolgimento dell'attività dei deputati; 3. conoscere l'attività della Camera, per consentire l'accesso e l'utilizzo delle informazioni e dei dati relativi all'attività parlamentare da parte dei cittadini in modo più ampio e completo;

    l'utilizzo dell'intelligenza artificiale presenta straordinarie opportunità e connessi rischi che debbono essere conosciuti per poter essere mitigati: l'uso di sistemi di intelligenza artificiale deve essere sempre trasparente e i suoi prodotti debbono essere riconoscibili; i sistemi devono essere sicuri e robusti, proteggendo l'integrità e la disponibilità dei dati e dei documenti del Parlamento; l'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale deve mirare sempre al beneficio pubblico, ed essere imparziale e non manipolativo;

    la Camera dei deputati rappresenta, nel panorama delle amministrazioni parlamentari, una delle esperienze più avanzate di utilizzo delle tecnologie digitali a supporto del lavoro dell'istituzione attraverso l'integrazione nei diversi processi di lavoro delle soluzioni più innovative,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori

a supportare – valutando e mitigando i rischi connessi – l'applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare di quella generativa, anche al fine di promuovere un livello sempre più alto di trasparenza e di conoscenza dell'attività svolta dai deputati, dagli organi parlamentari e dall'istituzione nel suo complesso e di contribuire, in tal modo, a rafforzare il rapporto con i cittadini e la partecipazione democratica.
9/Doc. VIII, n. 4/8. Ascani, Vaccari, Centemero, Tassinari, Dell'Olio, Mollicone, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera: ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato: nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri); gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, ad adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/9. Squeri.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera: ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato: nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri); gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

   a valutare per i profili rispettivamente interessati l'adozione delle seguenti iniziative, ferme restando le esigenze di trasparenza, tutela dei diritti personali e valorizzazione della professionalità dei collaboratori:

sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/9. (Testo modificato nel corso della seduta)Squeri.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera ha da sempre sviluppato una forte relazione con gli studenti e le scuole; una attività che avvicina i nostri giovani alla conoscenza dei luoghi istituzionali di rappresentanza e soprattutto alla conoscenza della Costituzione, promuovendo nel susseguirsi delle legislature un corretto uso della conoscenza della storia e della memoria storica volta a contrastare i racconti demagogici a discapito della democrazia e della politica istituzionale;

    è fondamentale continuare a rafforzare l'impegno verso gli istituti scolastici e le università italiane al fine di avvicinare le nuove generazioni alle Istituzioni attraverso giornate formative e stage,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

ad ampliare l'offerta formativa dell'Istituzione rivolta agli studenti delle scuole secondarie e delle università anche valutando per questi ultimi l'opportunità di promuovere convenzioni con le Università italiane al fine di favorire gli stage formativi post-universitari.
9/Doc. VIII, n. 4/10. Cerreto, Mollicone, Caretta, Ciaburro, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera ha da sempre sviluppato una forte relazione con gli studenti e le scuole; una attività che avvicina i nostri giovani alla conoscenza dei luoghi istituzionali di rappresentanza e soprattutto alla conoscenza della Costituzione, promuovendo nel susseguirsi delle legislature un corretto uso della conoscenza della storia e della memoria storica volta a contrastare i racconti demagogici a discapito della democrazia e della politica istituzionale;

    è fondamentale continuare a rafforzare l'impegno verso gli istituti scolastici e le università italiane al fine di avvicinare le nuove generazioni alle Istituzioni attraverso giornate formative e stage,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di arricchire e ampliare ulteriormente l'offerta formativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie superiori e la formazione postuniversitaria anche attraverso specifiche convenzioni.
9/Doc. VIII, n. 4/10. (Testo modificato nel corso della seduta)Cerreto, Mollicone, Caretta, Ciaburro, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    il riconoscimento facciale è una tecnica biometrica che identifica in modo univoco una persona confrontando e analizzando modelli basati sui suoi «dati biometrici»;

    con il ricorso a questa tecnica le applicazioni sono in grado di utilizzare i dati acquisiti dai volti identificando immediatamente gli individui interessati in sicurezza, secondo modalità non invasiva e rispettose della privacy;

    inoltre, la tecnologia basata sul riconoscimento facciale prevede dei costi inferiori se parametrati a quelli imposti da altre tecniche biometriche, oltre a una maggiore facilità di integrazione e di distribuzione e un livello di protezione ulteriore rispetto ai PIN o password,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità di predisporre per ragioni di sicurezza, velocità ed efficienza, un'applicazione software in grado di identificare o verificare l'identità dei deputati tramite le tecnologie di autenticazione biometrica per accedere ai servizi della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 4/11. Comba, Mollicone, Caretta, Ciaburro, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    il riconoscimento facciale è una tecnica biometrica che identifica in modo univoco una persona confrontando e analizzando modelli basati sui suoi «dati biometrici»;

    con il ricorso a questa tecnica le applicazioni sono in grado di utilizzare i dati acquisiti dai volti identificando immediatamente gli individui interessati in sicurezza, secondo modalità non invasiva e rispettose della privacy;

    inoltre, la tecnologia basata sul riconoscimento facciale prevede dei costi inferiori se parametrati a quelli imposti da altre tecniche biometriche, oltre a una maggiore facilità di integrazione e di distribuzione e un livello di protezione ulteriore rispetto ai PIN o password,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a verificare la possibilità di proseguire il processo di estensione del riconoscimento biometrico per l'accesso ai servizi informatici della Camera da dispositivi mobili, nel rispetto della normativa in materia dei dati personali.
9/Doc. VIII, n. 4/11. (Testo modificato nel corso della seduta)Comba, Mollicone, Caretta, Ciaburro, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 83 del 26 marzo 2024, recante «Disciplina della società in house CD-Servizi S.p.A.», è stata istituita la CD-Servizi S.p.A., società in house partecipata integralmente dalla Camera dei deputati;

    in pari data, con delibera n. 86 e n. 84, sono stati approvati dall'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati lo Statuto della società e il Regolamento sul controllo analogo sulla società da parte della Camera;

    la CD-Servizi S.p.A., è una società interamente partecipata dalla Camera dei deputati ed opera secondo il modello dell'in house providing, conformandosi ai princìpi previsti dall'ordinamento dell'Unione europea e dall'ordinamento nazionale e secondo le disposizioni di cui alla deliberazione istitutiva dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati;

    la CD-Servizi S.p.A. ha per oggetto attività di autoproduzione di beni e/o servizi strettamente connesse al funzionamento operativo del Socio unico, non direttamente strumentali all'esercizio delle funzioni parlamentari, da eseguire in via esclusiva presso le sedi della Camera dei deputati, relative all'erogazione dei diversi servizi;

    da diversi anni la Camera dei deputati si avvale dei servizi forniti dalla ditta «L'Operosa S.p.A.» per il supporto operativo all'Istituzione, impiegando attualmente novantotto unità lavorative; così come fin dal 2011 si avvale della società «La Telefonica S.r.l.» che garantisce servizi di assistenza in presidio per la telefonia e il reparto di audio-video contando su un contingente di dieci unità lavorative; mentre diverse altre società operano al servizio della Camera dei deputati per fornire assistenza in diversi ambiti,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

   ad adottare i provvedimenti necessari per affidare, alla scadenza dei contratti attualmente in vigore, alla CD-Servizi S.p.A. la gestione diretta dei servizi attualmente in capo alle società «L'Operosa S.p.A.» e «La Telefonica S.r.l.», nonché dei servizi attualmente svolti anche da altre imprese che rientrano nell'oggetto della CD-Servizi S.p.A., al fine di garantire una migliore risposta alle esigenze di efficienza, efficacia e di economicità dell'azione amministrativa in relazione ai medesimi servizi;

   conseguentemente, ad emanare gli atti necessari affinché il personale attualmente impiegato nelle sopracitate società, allo scadere dei contratti vigenti, possa essere acquisito dalla CD-Servizi S.p.A. attraverso appropriati meccanismi selettivi, laddove tali figure professionali rispondessero ai criteri per le assunzioni previsti dalla medesima società in house, anche al fine di garantire loro adeguati livelli retributivi nonché di poter valorizzare le competenze acquisite in lunghi anni di lavoro.
9/Doc. VIII, n. 4/12. Perissa, Mollicone, Caretta, Ciaburro.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 83 del 26 marzo 2024, recante «Disciplina della società in house CD-Servizi S.p.A.», è stata istituita la CD-Servizi S.p.A., società in house partecipata integralmente dalla Camera dei deputati;

    in pari data, con delibera n. 86 e n. 84, sono stati approvati dall'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati lo Statuto della società e il Regolamento sul controllo analogo sulla società da parte della Camera;

    la CD-Servizi S.p.A., è una società interamente partecipata dalla Camera dei deputati ed opera secondo il modello dell'in house providing, conformandosi ai princìpi previsti dall'ordinamento dell'Unione europea e dall'ordinamento nazionale e secondo le disposizioni di cui alla deliberazione istitutiva dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati;

    la CD-Servizi S.p.A. ha per oggetto attività di autoproduzione di beni e/o servizi strettamente connesse al funzionamento operativo del Socio unico, non direttamente strumentali all'esercizio delle funzioni parlamentari, da eseguire in via esclusiva presso le sedi della Camera dei deputati, relative all'erogazione dei diversi servizi;

    da diversi anni la Camera dei deputati si avvale dei servizi forniti dalla ditta «L'Operosa S.p.A.» per il supporto operativo all'Istituzione, impiegando attualmente novantotto unità lavorative; così come fin dal 2011 si avvale della società «La Telefonica S.r.l.» che garantisce servizi di assistenza in presidio per la telefonia e il reparto di audio-video contando su un contingente di dieci unità lavorative; mentre diverse altre società operano al servizio della Camera dei deputati per fornire assistenza in diversi ambiti,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità, dopo la fase di avvio delle attività della società in house, di ampliare l'ambito delle attività da affidare alla società medesima sulla base dell'oggetto sociale e delle prestazioni che possono essere da questa svolte a partire dalle attività oggetto dell'ordine del giorno.
9/Doc. VIII, n. 4/12. (Testo modificato nel corso della seduta)Perissa, Mollicone, Caretta, Ciaburro.


   La Camera,

   premesso che:

    il Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (Doc. VIII, n. 3) e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 (Doc. VIII, n. 4) contempla anche il contributo omnicomprensivo per i Gruppi parlamentari;

    il cosiddetto «Allegato B» è un elenco di soggetti estranei all'Amministrazione, che racchiude professionalità con esperienza ultra decennale, nella maggior parte dei casi addirittura ultraventennale, a supporto dei Gruppi parlamentari nonché degli uffici di segreteria dei deputati titolari di cariche istituzionali;

    tale personale, infatti, ha acquisito nelle legislature succedutesi preparazione e competenze specifiche riguardo l'attività istituzionale e legislativa dei parlamentari, potendo oggi vantare un'esperienza lavorativa di lungo corso nell'istituzione della Camera dei deputati; ciononostante, ad oggi, permane in condizioni di perdurante incertezza contrattuale, con – peraltro – un'età anagrafica che lo rende difficilmente ricollocabile al di fuori della medesima istituzione e al contempo lontano dall'accesso al pensionamento;

    nel tempo, con diverse delibere dell'Ufficio di Presidenza, il rapporto assunzione Allegato B/consistenza numerica dei Gruppi parlamentari ha subito variazioni in senso restrittivo, scontando negativamente anche gli effetti della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, fino ad arrivare alla delibera n. 2 del 26 aprile 2018 che ha previsto la cessazione dell'elenco di cui all'Allegato B a decorrere dal 23 marzo 2028;

    sarebbe auspicabile, pertanto, l'adozione di iniziative strutturali volte a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali acquisite dai soggetti inclusi nell'«Allegato B»;

    in proposito, si ricorda che il 2 agosto 2023, durante l'esame del bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023, sono stati accolti gli ordini del giorno Cavandoli 9/Doc. VIII, n. 2/008 e Maccanti 9/Doc. VIII, n. 2/013, co-firmati dalla maggior parte dei gruppi parlamentari a riprova della convergenza trasversale sull'opportunità di pervenire ad una soluzione per siffatto personale,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori

ad individuare idonee soluzioni alle situazioni ancora pendenti relative al personale del cosiddetto «Allegato B» al fine di tutelarne i livelli occupazionali.
9/Doc. VIII, n. 4/13. Cavandoli, Vinci, Benigni, Del Barba.


   La Camera,

   premesso che:

    il Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (Doc. VIII, n. 3) e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 (Doc. VIII, n. 4) contempla anche il contributo omnicomprensivo per i Gruppi parlamentari;

    il cosiddetto «Allegato B» è un elenco di soggetti estranei all'Amministrazione, che racchiude professionalità con esperienza ultra decennale, nella maggior parte dei casi addirittura ultraventennale, a supporto dei Gruppi parlamentari nonché degli uffici di segreteria dei deputati titolari di cariche istituzionali;

    tale personale, infatti, ha acquisito nelle legislature succedutesi preparazione e competenze specifiche riguardo l'attività istituzionale e legislativa dei parlamentari, potendo oggi vantare un'esperienza lavorativa di lungo corso nell'istituzione della Camera dei deputati; ciononostante, ad oggi, permane in condizioni di perdurante incertezza contrattuale, con – peraltro – un'età anagrafica che lo rende difficilmente ricollocabile al di fuori della medesima istituzione e al contempo lontano dall'accesso al pensionamento;

    nel tempo, con diverse delibere dell'Ufficio di Presidenza, il rapporto assunzione Allegato B/consistenza numerica dei Gruppi parlamentari ha subito variazioni in senso restrittivo, scontando negativamente anche gli effetti della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, fino ad arrivare alla delibera n. 2 del 26 aprile 2018 che ha previsto la cessazione dell'elenco di cui all'Allegato B a decorrere dal 23 marzo 2028;

    sarebbe auspicabile, pertanto, l'adozione di iniziative strutturali volte a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali acquisite dai soggetti inclusi nell'«Allegato B»;

    in proposito, si ricorda che il 2 agosto 2023, durante l'esame del bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023, sono stati accolti gli ordini del giorno Cavandoli 9/Doc. VIII, n. 2/008 e Maccanti 9/Doc. VIII, n. 2/013, co-firmati dalla maggior parte dei gruppi parlamentari a riprova della convergenza trasversale sull'opportunità di pervenire ad una soluzione per siffatto personale,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori

a valutare l'opportunità di adottare adeguate iniziative volte a consolidare le competenze professionali dei soggetti iscritti nell'Allegato B, nell'ambito di una complessiva rivisitazione della disciplina dei dipendenti degli Allegati A e B.
9/Doc. VIII, n. 4/13. (Testo modificato nel corso della seduta)Cavandoli, Vinci, Benigni, Del Barba.


   La Camera,

   premesso che:

    l'Assemblea parlamentare del Mediterraneo (Parliamentary Assembly of the Mediterranean – PAM) è stata ufficialmente istituita nel 2006 ad Amman, su iniziativa di 30 Paesi membri dell'Unione interparlamentare;

    si tratta di un importante forum in cui si esercita la diplomazia parlamentare, volta a trovare soluzioni comuni alle sfide della regione dell'area Euro-Mediterranea e del Golfo, nonché alla comprensione fra Stati al fine di garantire sicurezza e stabilità regionale;

    l'Assemblea si riunisce in sede plenaria di norma una volta l'anno in uno dei Paesi membri e riunisce i parlamentari membri delle Delegazioni nazionali; essa opera e coordina le sue attività su Medio Oriente, migrazioni, economia, commercio, terrorismo, cambiamento climatico, gestione sostenibile delle risorse naturali, energia, parità di genere ed altro, attraverso missioni sul campo, missioni di osservazione elettorale, il panel economico e la piattaforma accademica;

    la delegazione italiana ha espresso il desiderio di organizzare la prossima sessione plenaria nel nostro Paese, visto anche il ruolo chiave svolto dall'Italia nel disegno e nella costituzione della PAM, assumendone la Vice-Presidenza nei bienni 2008-2009, 2010-2011, 2015-2017 e 2019-2021, nonché la Presidenza nel biennio 2012-2014 e nel biennio 2021-2022;

    si è appena concluso il secondo Forum economico del Mediterraneo di Marrakech, al quale i delegati italiani hanno partecipato co-presiedendolo e, in particolare, presiedendo il panel sul quadro macroeconomico e sull'imprenditorialità, facendo emergere chiaramente il ruolo fondamentale della delegazione del nostro Paese presso l'Assemblea parlamentare del Mediterraneo e quello dei nostri attori economici e accademici;

    è cruciale l'attenzione dell'Italia al Mediterraneo, area strategica in tutti i sensi per il nostro Paese: la sua centralità rappresenta infatti una priorità politica, economica, sociale e di sicurezza,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori

ad equiparare la delegazione dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo alle altre delegazioni internazionali del nostro Parlamento.
9/Doc. VIII, n. 4/14. Centemero, Deborah Bergamini, Quartapelle Procopio, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    nella seduta del 26 aprile 2016 la Giunta del Regolamento ha approvato una delibera istitutiva della «Regolamentazione dell'attività di rappresentanza di interessi nelle sedi della Camera dei deputati», cui ha fatto seguito la Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 febbraio 2017, recante «Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi nelle sedi della Camera dei deputati», istitutiva del relativo «Registro», al quale sono tenuti ad iscriversi i soggetti che intendano svolgere attività di rappresentanza di interessi nelle sedi della Camera, promuovendo nei confronti dei deputati, interessi leciti, propri o di altro soggetto che si intenda rappresentare;

    obiettivo della disciplina, come più volte rilevato nel corso dei lavori della Giunta, non è regolare in via generale l'attività di lobbying, bensì disciplinare l'attività di relazione istituzionale svolta nei confronti dei membri della Camera dei deputati nelle sue sedi, introducendo regole di trasparenza sull'attività e sui soggetti che la pongono in essere;

    la disciplina dettata dalla Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza prevede che ai soggetti iscritti al registro sia rilasciato un titolo di accesso alle sedi della Camera, di durata annuale, mentre agli iscritti diversi dalle persone fisiche possono essere rilasciate non più di due autorizzazioni di accesso;

    l'articolo 3, comma 5, della delibera prevede che «è escluso l'accesso degli iscritti al Registro al Transatlantico e agli spazi antistanti le aule delle Commissioni e degli altri organi parlamentari durante lo svolgimento dei rispettivi lavori», coerentemente con la disciplina generale applicata nelle sedi della Camera in ordine alle limitazioni di accesso e circolazione nei palazzi, mentre con delibera del Collegio dei Questori del 25 maggio 2017, si è consentito, in via transitoria, agli iscritti al Registro il transito in Galleria dei Presidenti e la permanenza nel locale «ex biglietteria (CIT)» e, nelle more dell'individuazione del locale attrezzato da mettere a disposizione degli iscritti ai sensi dell'articolo 4 della delibera, in via operativa in aggiunta alle zone espressamente escluse dalla delibera, ha stabilito che gli iscritti non possano accedere ad altre aree per la prevalente destinazione ad esclusivo uso amministrativo ovvero per il rilievo rivestito sotto il profilo della rappresentanza istituzionale;

    l'articolo 4 della delibera prevede che agli iscritti «è riservato un apposito locale dotato di attrezzature informatiche», «predisposto per seguire lo svolgimento dei lavori parlamentari attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso, il canale satellitare e la web-tv», e che «in sede di prima applicazione, ed in via sperimentale», il locale «è reso disponibile in occasione dell'esame di provvedimenti di particolare rilievo, secondo modalità disciplinate dal Collegio»;

    a tal fine, a partire dalla sessione di bilancio 2017, il Collegio dei Questori ha messo a disposizione degli iscritti al Registro uno dei locali adiacenti alla Galleria dei Presidenti al piano Aula, attrezzato con postazioni informatiche e impianti audiovisivi a circuito chiuso. Tale assegnazione provvisoria di un locale agli iscritti al Registro è stata deliberata dal Collegio dei Questori nel corso dei lavori degli organi parlamentari connessi alla sessione di bilancio negli anni 2017, 2018, 2019, 2021, 2022 e 2023, nel medesimo spazio;

    allo stato risultano complessivamente accreditate al Registro 362 persone giuridiche e 73 persone fisiche, un numero progressivamente crescente solo se si pensi che la prima verifica annuale delle relazioni presentate dagli iscritti, risalente al 2017, ha portato alla pubblicazione delle 171 relazioni pervenute dai soggetti iscritti;

    l'attività di verifica delle relazioni annuali svolta nel successivo quinquennio ha evidenziato una tendenza sostanzialmente positiva all'esito del processo di verifica delle relazioni pubblicate, con un adempimento all'obbligo di presentazione delle relazioni oscillante fra il 97 e il 99 per cento e la conformità delle stesse intorno al 92-94 per cento,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

ad individuare uno spazio da assegnare, in via continuativa, allo svolgimento delle attività di rappresentanza dei soggetti iscritti nel Registro dei rappresentanti di interesse, di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 febbraio 2017.
9/Doc. VIII, n. 4/15. Barabotti, Cattaneo, Cavandoli, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    il Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (DOC. VIII, n. 3) evidenzia una gestione di competenza dell'anno finanziario 2023 virtuosa, essendosi chiusa con un avanzo di 49,7 milioni di euro e registrando, alla fine dell'esercizio 2023, un incremento di 59,1 milioni di euro;

    per lo svolgimento delle proprie funzioni, sono trasferite ai Gruppi parlamentari ed alle componenti del Gruppo Misto risorse a carico del bilancio della Camera, nella modalità di contributo finanziario annuale unico e omnicomprensivo, finalizzato esclusivamente alla copertura delle spese direttamente connesse allo svolgimento dell'attività parlamentare;

    la gestione di tale contributo è demandata alla figura del Tesoriere quale componente del Comitato direttivo ex articolo 15 del Regolamento, le cui funzioni – disciplinate dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 220/2012 – tra le quali la gestione amministrativa e contabile e la redazione del bilancio, sono svolte da un deputato del Gruppo;

    con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 15/2022 la rappresentanza legale, un tempo esclusiva del Presidente di gruppo, è stata attribuita ad un organo del Comitato direttivo, individuato da quasi tutti i Gruppi nella figura del Tesorerie e, solo in mancanza di diversa indicazione statutaria, la stessa spetta al Presidente,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori

a valutare la possibilità, su richiesta del Gruppo, di poter giustificare il deputato incaricato delle funzioni di Tesoriere, in aggiunta alla quota riconosciuta a ciascun Gruppo dall'articolo 2, comma 5, lettera b) della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 162 del 2011.
9/Doc. VIII, n. 4/16. Gusmeroli, Palombi, Schullian, Semenzato, Grimaldi, De Maria, Nevi, Giachetti.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera dal 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato, la riduzione del numero dei parlamentari impone che siano implementati gli strumenti di supporto e lo staff dei collaboratori a disposizioni di ciascun parlamentare;

    dal confronto con le principali democrazie europee e col Parlamento europeo, appare distante la disponibilità di risorse messe a disposizione per tale funzione dalla Camera;

    in Francia per i collaboratori dei parlamentari il Parlamento destina 10.581 euro al mese, in Germania 22.436, in Gran Bretagna 17.248, il Parlamento europeo 25.442,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, nel rispetto del diritto alla riservatezza, ad adottare tutte le iniziative idonee finalizzate a:

   rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati;

   rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro;

   integrare la scheda personale on-line di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore;

   istituire, sul modello vigente presso il Parlamento europeo, un fondo vincolato e adeguatamente finanziato per la retribuzione dei collaboratori parlamentari, in modo tale che non vi siano legami tra le retribuzioni stesse e i rimborsi erogati ai deputati;

   prevedere per il collaboratore accreditato una disciplina interna idonea a garantire:

    1) la libertà di accesso e movimento presso tutte le sedi della Camera in una misura almeno pari a quella riconosciuta agli iscritti nel Registro dei rappresentati di interesse in forza della Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 febbraio 2017;

    2) la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora.
9/Doc. VIII, n. 4/17. Pastorino.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera dal 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato, la riduzione del numero dei parlamentari impone che siano implementati gli strumenti di supporto e lo staff dei collaboratori a disposizioni di ciascun parlamentare;

    dal confronto con le principali democrazie europee e col Parlamento europeo, appare distante la disponibilità di risorse messe a disposizione per tale funzione dalla Camera;

    in Francia per i collaboratori dei parlamentari il Parlamento destina 10.581 euro al mese, in Germania 22.436, in Gran Bretagna 17.248, il Parlamento europeo 25.442,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, nel rispetto del diritto alla riservatezza, ad adottare tutte le iniziative idonee finalizzate a:

   rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati;

   rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro;

   integrare la scheda personale on-line di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore;

   istituire, sul modello vigente presso il Parlamento europeo, un fondo vincolato e adeguatamente finanziato per la retribuzione dei collaboratori parlamentari, in modo tale che non vi siano legami tra le retribuzioni stesse e i rimborsi erogati ai deputati;

   prevedere per il collaboratore accreditato una disciplina interna idonea a garantire:

    1) a rimettere al Comitato per la Sicurezza la valutazione in ordine ad una rivisitazione della disciplina per meglio contemperare l'esigenza di supporto funzionale, connessa al ruolo dei collaboratori, rispetto all'esercizio del mandato parlamentare nell'ambito di una complessiva analisi volta anche a una semplificazione e razionalizzazione dei tipi di accesso;

    2) la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora.
9/Doc. VIII, n. 4/17. (Testo modificato nel corso della seduta)Pastorino.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato;

    nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri);

    gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, ad adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/18. Pastorino.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato;

    nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri);

    gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

   a valutare per i profili rispettivamente interessati l'adozione delle seguenti iniziative, ferme restando le esigenze di trasparenza, tutela dei diritti personali e valorizzazione della professionalità dei collaboratori:

sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/18. (Testo modificato nel corso della seduta)Pastorino.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

ad adottare – sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari – tutte le iniziative finalizzate a giungere all'adozione di uno Statuto del collaboratore parlamentare accreditato.
9/Doc. VIII, n. 4/19. Pastorino.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera, come una delle più alte istituzioni dello Stato, più di altre, deve assurgere a modello per la società civile, soprattutto, sui temi sociali e culturali;

    la donazione è un gesto tanto semplice, quanto importante per supportare i tantissimi enti e associazioni che si dedicano a scopi di carattere sociale, per i quali i finanziamenti rappresentano spesso la linfa vitale per poter perseguire e raggiungere gli scopi umanitari prefissati;

    in una società come quella attuale, è sempre più avvertita la necessità morale di gesti solidali in grado di restituire segni di speranza e di pace a intere comunità e territori e in questo l'istituzione può e deve fare la sua parte, incoraggiando un gesto di solidarietà e un impegno civico che coinvolge tutti,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di destinare una quota parte dei risparmi realizzati nella corrente e nelle precedenti legislature, alle case rifugio per donne e bambini vittime di violenza, alle case famiglia che accolgono minori e agli ospedali pediatrici.
9/Doc. VIII, n. 4/21. Morgante, Mollicone, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera, come una delle più alte istituzioni dello Stato, più di altre, deve assurgere a modello per la società civile, soprattutto, sui temi sociali e culturali;

    la donazione è un gesto tanto semplice, quanto importante per supportare i tantissimi enti e associazioni che si dedicano a scopi di carattere sociale, per i quali i finanziamenti rappresentano spesso la linfa vitale per poter perseguire e raggiungere gli scopi umanitari prefissati;

    in una società come quella attuale, è sempre più avvertita la necessità morale di gesti solidali in grado di restituire segni di speranza e di pace a intere comunità e territori e in questo l'istituzione può e deve fare la sua parte, incoraggiando un gesto di solidarietà e un impegno civico che coinvolge tutti,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità, sulla base dei risultati della gestione dell'esercizio in corso, che troveranno evidenza nel relativo conto consuntivo, di destinare le risorse che eventualmente si renderanno disponibili alle case rifugio per donne e bambini vittime di violenza, alle case famiglia che accolgono minori e agli ospedali pediatrici.
9/Doc. VIII, n. 4/21. (Testo modificato nel corso della seduta)Morgante, Mollicone, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    il Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (Doc. VIII, n. 3) e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 (Doc. VIII, n. 4) contempla anche il contributo omnicomprensivo per i Gruppi parlamentari;

    il cosiddetto «Allegato B» è un elenco di soggetti estranei all'Amministrazione, che racchiude professionalità con esperienza ultra decennale, nella maggior parte dei casi addirittura ultraventennale, a supporto dei Gruppi parlamentari nonché degli uffici di segreteria dei deputati titolari di cariche istituzionali;

    tale personale può, infatti, vantare un'esperienza lavorativa di lungo corso nell'istituzione della Camera dei deputati, acquisendo professionalità e competenze specifiche riguardo l'attività istituzionale e legislativa dei parlamentari; tuttavia ad oggi permane in condizioni di perdurante incertezza contrattuale, con – peraltro – un'età anagrafica che lo rende difficilmente ricollocabile al di fuori della medesima istituzione e al contempo lontano dall'accesso al pensionamento;

    nel tempo, con diverse delibere dell'Ufficio di Presidenza, il rapporto assunzione Allegato B/consistenza numerica dei Gruppi parlamentari ha subito variazioni in senso restrittivo, scontando negativamente anche gli effetti della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, fino ad arrivare alla delibera n. 2 del 26 aprile 2018 che ha previsto la cessazione dell'elenco di cui all'Allegato B a decorrere dal 23 marzo 2028;

    sarebbe auspicabile, pertanto, l'adozione di iniziative strutturali volte a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali acquisite dai soggetti inclusi nell'«Allegato B»;

    si ricorda che il 2 agosto 2023, durante l'esame del bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023, sono stati accolti gli ordini del giorno Cavandoli 9/Doc. VIII, n. 2/008 e Maccanti 9/Doc. VIII, n. 2/013, co-firmati dalla maggior parte dei gruppi parlamentari a riprova della convergenza trasversale sull'opportunità di pervenire ad una soluzione per siffatto personale,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori:

   ad abrogare l'articolo 1, comma 3, della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 2 del 2018, che dispone la soppressione dell'elenco di cui all'Allegato B alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012 e della relativa disciplina a decorrere dal 23 marzo 2028;

   a procedere ad una accurata e puntuale verifica dei nominativi contenuti nell'Allegato B ancora in forza lavorativa presso i Gruppi parlamentari ovvero presso le segreterie degli Uffici di Presidenza e dei Presidenti di Giunte e Commissioni e ad individuare idonee soluzioni alle situazioni ancora pendenti relative al personale del cosiddetto «Allegato B» al fine di tutelarne i livelli occupazionali.
9/Doc.VIII, n. 4/25. De Maria, Vaccari.


   La Camera,

   premesso che:

    il Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (Doc. VIII, n. 3) e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 (Doc. VIII, n. 4) contempla anche il contributo omnicomprensivo per i Gruppi parlamentari;

    il cosiddetto «Allegato B» è un elenco di soggetti estranei all'Amministrazione, che racchiude professionalità con esperienza ultra decennale, nella maggior parte dei casi addirittura ultraventennale, a supporto dei Gruppi parlamentari nonché degli uffici di segreteria dei deputati titolari di cariche istituzionali;

    tale personale può, infatti, vantare un'esperienza lavorativa di lungo corso nell'istituzione della Camera dei deputati, acquisendo professionalità e competenze specifiche riguardo l'attività istituzionale e legislativa dei parlamentari; tuttavia ad oggi permane in condizioni di perdurante incertezza contrattuale, con – peraltro – un'età anagrafica che lo rende difficilmente ricollocabile al di fuori della medesima istituzione e al contempo lontano dall'accesso al pensionamento;

    nel tempo, con diverse delibere dell'Ufficio di Presidenza, il rapporto assunzione Allegato B/consistenza numerica dei Gruppi parlamentari ha subito variazioni in senso restrittivo, scontando negativamente anche gli effetti della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, fino ad arrivare alla delibera n. 2 del 26 aprile 2018 che ha previsto la cessazione dell'elenco di cui all'Allegato B a decorrere dal 23 marzo 2028;

    sarebbe auspicabile, pertanto, l'adozione di iniziative strutturali volte a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali acquisite dai soggetti inclusi nell'«Allegato B»;

    si ricorda che il 2 agosto 2023, durante l'esame del bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023, sono stati accolti gli ordini del giorno Cavandoli 9/Doc. VIII, n. 2/008 e Maccanti 9/Doc. VIII, n. 2/013, co-firmati dalla maggior parte dei gruppi parlamentari a riprova della convergenza trasversale sull'opportunità di pervenire ad una soluzione per siffatto personale,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori:

a valutare l'opportunità di adottare adeguate iniziative volte a consolidare le competenze professionali dei soggetti iscritti nell'Allegato B, nell'ambito di una complessiva rivisitazione della disciplina dei dipendenti degli Allegati A e B.
9/Doc.VIII, n. 4/25. (Testo modificato nel corso della seduta)De Maria, Vaccari.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 15, comma 3, del Regolamento della Camera prevede che, per l'esplicazione delle loro funzioni, ai Gruppi parlamentari è assicurato annualmente un contributo finanziario a carico del bilancio della Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di disporre un incremento del contributo ai Gruppi parlamentari finalizzato all'assegnazione di buoni pasto a favore delle figure professionali che abbiano in essere un contratto di lavoro presso i Gruppi parlamentari.
9/Doc. VIII, n. 4/26. De Maria, Vaccari.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 15, comma 3, del Regolamento della Camera prevede che, per l'esplicazione delle loro funzioni, ai Gruppi parlamentari è assicurato annualmente un contributo finanziario a carico del bilancio della Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a individuare soluzioni adeguate all'esigenza di agevolare la disponibilità di un servizio di ristorazione per il personale dei Gruppi parlamentari, compatibilmente con le esigenze di bilancio.
9/Doc. VIII, n. 4/26. (Testo modificato nel corso della seduta)De Maria, Vaccari.


   La Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a rendere accessibile a tutte le figure professionali che abbiano in essere un contratto di lavoro o collaborazione a qualunque titolo presso i gruppi parlamentari un adeguato servizio mensa anche attraverso l'individuazione di nuovi spazi al servizio dedicati attraverso convenzioni con strutture già esistenti.
9/Doc. VIII, n. 4/27. De Maria, Vaccari, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare iniziative volte a far fronte alle esigenze rappresentate senza oneri aggiuntivi a carico della Camera.
9/Doc. VIII, n. 4/27. (Testo modificato nel corso della seduta)De Maria, Vaccari, Lupi, Bicchielli, Semenzato, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a stanziare per i gruppi parlamentari un contributo aggiuntivo finalizzato all'acquisizione di nuovi strumenti di lavoro tecnologicamente aggiornati e alla conseguente formazione del personale.
9/Doc. VIII, n. 4/28. De Maria, Vaccari.


   La Camera,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a incrementare e aggiornare rispetto alle esigenze la dotazione informatica in favore dei Gruppi parlamentari e a fornire la formazione necessaria per il suo utilizzo.
9/Doc. VIII, n. 4/28. (Testo modificato nel corso della seduta)De Maria, Vaccari.


   La Camera,

   premesso che:

    la società CD Servizi Spa, costituita ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, interamente partecipata dalla Camera dei deputati, opera secondo il modello dell'in house providing;

    l'Ufficio di Presidenza ha approvato a maggioranza un piano per l'internalizzazione dei servizi relativi ai servizi di pulizie, di facchinaggio, di supporto esecutivo e di ristorazione affidati in precedenza a diversi fornitori esterni tramite procedure di gara;

    i princìpi di fondo che hanno ispirato tale scelta sono stati il miglioramento del livello di efficienza e qualità dei servizi resi e delle condizioni economiche dei lavoratori coinvolti negli ambiti sopra descritti;

    per la costituzione, l'organizzazione e l'avvio della Società in house sono stati richiesti una serie di approfondimenti volti a verificare l'operatività e l'economicità del nuovo assetto organizzativo. Dalla lettura dei documenti sottoposti all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza sono emersi rilievi in merito alla convenienza dell'affidamento in house e all'opportunità di prevedere una ulteriore fase istruttoria attraverso una Due Dilegence in grado di esaminare le proiezioni economiche, la sostenibilità finanziaria e la compatibilità della scelta con i princìpi di efficienza, di efficacia e di economicità, i costi di flessibilità derivanti dall'attività della Camera;

    l'analisi svolta dall'Ufficio di Presidenza non è risultata idonea a risolvere le criticità relative ai costi di manodopera, agli oneri connessi al modello organizzativo, ai costi di funzionamento, ai costi per forniture e altri beni strumentali;

    le attuali evidenze di società in house costituite nell'ambito della pubblica amministrazione hanno messo in evidenza le forti criticità di tale strumento organizzativo sul piano dell'efficienza e del contenimento dei costi pubblici. Il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, l'Ispettorato generale della Finanza, la Corte dei conti e il Consiglio di Stato sono ripetutamente intervenute nel governo delle società pubbliche segnalando come queste strutture societarie si siano trasformate in organismi pletorici, non sempre efficienti, ben distanti da quei canoni operativi che devono guidare l'agire pubblico: tali risultanze sono state portate all'attenzione dell'opinione pubblica attraverso gli organi di stampa che hanno indotto il legislatore ad una riorganizzazione del settore dei servizi pubblici resi a mezzo delle strutture societarie in house, per valutarne la reale convenienza, ritenendo al contrario che sia maggiormente economica una esternalizzazione alla cui realizzazione concorrono anche soggetti privati creando condizioni di concorrenza effettiva, preliminari ad una riduzione dei costi;

    la Corte costituzionale con la sentenza n. 65 del 19 aprile 2024 ha respinto un conflitto di attribuzione promosso dalla Camera dei deputati contro due pronunce del Consiglio di Stato e delle sezioni unite civili della Corte di cassazione affermando che la Camera e il Senato non sono titolari di alcun potere di «autodichia» sulle controversie relative alle procedure di affidamento dei propri appalti, che rimangono così sottoposte alla giurisdizione del giudice amministrativo e che restano soggette – come ogni altra amministrazione pubblica – ai controlli da parte del potere giudiziario sulla legittimità dei loro provvedimenti. Va sempre tutelato – sempre secondo la Corte – l'imperativo costituzionale di effettiva tutela degli interessi legittimi e dei diritti soggettivi contro condotte non conformi alla legge e agli stessi regolamenti interni;

    al fine di garantire la qualità dei servizi non direttamente strumentali all'esercizio delle funzioni parlamentari, la continuità occupazionale, aumenti salariali per i lavoratori, la Camera avrebbe potuto valutare soluzioni alternative di gestione più convenienti rispetto alla società in house,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori:

    al fine di raggiungere una retribuzione più elevata a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che prestano servizio presso la Società CD-Servizi S.p.A., a prevedere un significativo incremento del monte ore annuo con una contestuale riduzione degli straordinari;

    a presentare, congiuntamente al bilancio consuntivo, una relazione dettagliata sull'attività della Società CD-Servizi S.p.A., sull'economicità delle diverse tipologie di lavorazioni, sulla situazione finanziaria ed economica, con particolare riferimento sull'assetto organizzativo e sulle condizioni economiche dei lavoratori e delle lavoratrici impegnate.
9/Doc.VIII, n. 4/29. Vaccari, Della Vedova, Giachetti, De Maria, Santillo.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato;

    nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri);

    gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, ad adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/30. Magi, Della Vedova.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato;

    nel corso della seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023, in occasione dell'esame in Assemblea del Doc. VIII, n. 2, recante il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2023, la Camera ha accolto gli ordini del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/3 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/4 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/5 (Pastorino), 9/Doc. VIII, n. 2/6 (Soumahoro), 9/Doc. VIII, n. 2/16 (Magi), 9/Doc. VIII, n. 2/18 (Casu), 9/Doc. VIII, n. 2/21 (De Maria), 9/Doc. VIII, n. 2/42 (Ubaldo Pagano), 9/Doc. VIII, n. 2/43 (Lacarra), 9/Doc. VIII, n. 2/44 (Stefanazzi), 9/Doc. VIII, n. 2/46 (De Monte), 9/Doc. VIII, n. 2/55 (Squeri);

    gli ordini del giorno accolti invitano l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze, a valutare l'adozione di una serie di iniziative, finalizzate in particolare a: rendere noto il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati, nonché il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro; integrare la scheda personale online di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore; valutare una rivisitazione della disciplina vigente per il collaboratore accreditato; individuare la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora; proseguire nell'approfondimento della posizione economica dei collaboratori dei deputati e delle relative misure finanziarie, secondo linee di sostenibilità e semplificazione;

    ad oggi, non è stato dato alcun seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

   a valutare per i profili rispettivamente interessati l'adozione delle seguenti iniziative, ferme restando le esigenze di trasparenza, tutela dei diritti personali e valorizzazione della professionalità dei collaboratori;

   sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei collaboratori parlamentari, adottare entro tre mesi dall'approvazione del bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2024 tutte le misure idonee a dare seguito agli impegni derivanti dall'accoglimento degli ordini del giorno richiamati in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/30. (Testo modificato nel corso della seduta)Magi, Della Vedova.


   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, cosiddetto «decreto rilancio», allo scopo di favorire il decongestionamento del traffico delle aree urbane, ha previsto, per le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti, misure finalizzate a ridurre il ricorso al mezzo di trasporto privato individuale, prevedendo l'obbligo di adottare annualmente il P.S.C.L. — Piano di spostamento casa lavoro, la nomina di un Mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile;

   considerato che:

    la Camera ha già avviato la somministrazione di uno specifico questionario al personale per consentire una prima analisi degli spostamenti dei dipendenti;

    a partire dal 2021, grazie ad un ampio piano di reclutamento sono riprese le assunzioni, che hanno innalzato notevolmente il numero dei nuovi dipendenti cui il predetto questionario dovrebbe essere somministrato, per individuare il bacino di utenza, favorire forme di mobilità sostenibile ed implementare specifiche misure che la realizzino,

invita l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei deputati Questori, nell'ambito delle rispettive competenze:

   a portare a termine la somministrazione del questionario ai dipendenti ai fini della predisposizione del Piano di spostamenti casa/lavoro, nell'ambito delle funzioni di Mobility manager già attribuite al consigliere responsabile del servizio per la sicurezza, che tenga conto delle specificità delle attività di supporto alla funzione parlamentare e che abbia riguardo alle esigenze dei deputati, delle e dei dipendenti, anche di nuovo ordinamento, di tutte le lavoratrici e i lavoratori inseriti nell'ambito della nuova società in house, delle e dei dipendenti dei gruppi parlamentari e delle e dei collaboratori delle deputate e dei deputati che operano stabilmente presso le sedi della Camera;

   a prevedere la presentazione di una relazione annuale al Collegio dei Questori sullo stato di attuazione del piano degli spostamenti e dei suoi effetti sul miglioramento in termini di eco-sostenibilità e mobilità sostenibile.
9/Doc. VIII, n. 4/31. Casu, De Maria.


   La Camera,

   premesso che:

    nelle ultime legislature, la Camera dei deputati ha mostrato sensibilità ed attenzione al tema della mobilità sostenibile e dell'eco-sostenibilità prevedendo misure per contenere i consumi di energia elettrica e di impatto sulle emissioni di CO2 nell'ambiente, istituendo nel tempo parcheggi con postazioni di ricarica elettrica e rastrelliere per le biciclette all'interno delle sue diverse sedi;

    il tema della mobilità sostenibile e del suo impatto per ridurre la congestione e il traffico cittadino, limitando per gli spostamenti quotidiani il ricorso a veicoli privati inquinanti, assume una rilevanza strategica all'interno delle aree centrali della Capitale, considerato anche l'imminente inizio del Giubileo universale della Chiesa cattolica, che inevitabilmente incrementerà il volume di spostamenti di persone e merci nel centro storico di Roma;

   considerato che:

    negli ultimi anni sono aumentati i parlamentari e le e i dipendenti della Camera, anche a seguito delle nuove procedure concorsuali intervenute recentemente, che utilizzano la bicicletta e altri mezzi di locomozione individuale a trazione elettrica, come valida alternativa agli spostamenti con automobile privata, insieme ad un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei deputati Questori:

   a valutare l'opportunità di proseguire nel reperimento di spazi per il parcheggio di biciclette e monopattini, oltre che di spazi da adibire alla ricarica dei mezzi di spostamento a trazione elettrica nelle diverse sedi della Camera, anche nelle aree antistanti i palazzi, ed in particolare in piazza del Parlamento, area condivisa con l'ente comunale di Roma Capitale;

   a prevedere, così come già realizzato in altri enti di rilevanza nazionale presenti nei Municipi I e II di Roma Capitale, raggiungibili preferibilmente con i mezzi di trasporto pubblico ATAC, iniziative di compartecipazione da parte del datore di lavoro all'acquisto in convenzione o al rimborso parziale o totale degli abbonamenti annuali per il trasporto pubblico destinati alle e ai dipendenti e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che a diverso titolo stabilmente operano presso le sedi della Camera, come misura incentivante del ricorso al trasporto pubblico collettivo negli spostamenti quotidiani.
9/Doc. VIII, n. 4/32. Casu, De Maria.


   La Camera,

   premesso che:

    sotto la Presidenza della Camera dei deputati della scorsa legislatura è stata tenacemente portata avanti la riforma del trattamento previdenziale dei deputati, meglio noto come assegno vitalizio, nell'intento di avvicinare la loro determinazione a quella prevista per cittadini, mitigando così una condizione di ingiustificato privilegio;

    tale intento, come noto, ha condotto l'allora Ufficio di Presidenza ad approvare la deliberazione n. 14 del 2018, con cui è stata disposta la rideterminazione, secondo il metodo di calcolo contributivo, della misura degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011. A decorrere dal 1° gennaio 2019 è stato, conseguentemente, rideterminato l'importo degli assegni, con un intervento che, in prima applicazione, ha interessato circa 2.100 trattamenti previdenziali;

    al fine di rendere maggiormente equa la predetta rideterminazione, l'articolo 1, commi da 7 a 7-octies, della deliberazione n. 14 del 2018, e successive modificazioni, ha anche previsto che l'Ufficio di Presidenza, su proposta del Collegio dei deputati Questori, possa incrementare, su domanda degli interessati, l'importo dell'assegno vitalizio rideterminato ai sensi della deliberazione stessa, al sussistere di determinati presupposti;

    tra i presupposti che legittimano un incremento, rilevano solo quelli tipizzati dalla citata deliberazione (articolo 1, comma 7) afferenti a un particolare stato di salute o a una specifica condizione reddituale del titolare o dei familiari, tutti comunque da comprovare con relativa documentazione, e sottoposti all'accertamento e alla valutazione dell'Ufficio di Presidenza;

    la nuova disciplina dei vitalizi vigente alla Camera, risulta dunque motivo di orgoglio per questo ramo del Parlamento nonché un importante traguardo di civiltà che ha scardinato un sistema definito di «casta» nel quale risultava marcatamente contrapposta la condizione dei rappresentanti politici con il resto della cittadinanza, soprattutto a seguito delle rigide riforme al sistema pensionistico degli ultimi decenni;

    la Camera con questa deliberazione, oltre a far risparmiare allo Stato 40 milioni di euro annui, ha attenuato dunque un inevitabile risentimento sociale verso una classe politica che soprattutto a partire dal 2011 ha richiesto ai cittadini importanti sacrifici e non solo sotto il profilo previdenziale, senza limitare in alcun modo la propria condizione;

   considerato che:

    al Senato, sotto la direzione della Presidenza di centrodestra, si sta assistendo a un deprecabile smantellamento dell'impianto della deliberazione del 16 ottobre che ha sancito, al pari della Camera, il taglio di questo odioso privilegio;

    la restaurazione del vecchio sistema dei vitalizi oltre a far perdere risorse pubbliche, compromette il tentativo di avvicinare le Istituzioni ai cittadini, in un periodo storico in cui risulta tangibile la crisi della rappresentanza politica, come dimostra il significativo dato dell'astensionismo nelle ultime competizioni elettorali;

    la soppressione del taglio dei vitalizi rappresenterebbe un segnale assolutamente negativo in un Paese i cui cittadini stanno ancora subendo gli effetti devastanti di una pandemia e quelli collegati a un conflitto in corso in Ucraina che non accenna a placarsi e che comporta conseguenze tangibili nella vita economica delle persone,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

all'assunzione di una posizione ferma rispetto al mantenimento della deliberazione n. 14 del 2018, promuovendo ogni iniziativa e misura di spettanza al fine di contrastare ogni tentativo demolitorio.
9/Doc. VIII, n. 4/33. Francesco Silvestri, Baldino, Santillo, Auriemma, Cappelletti, Fenu.


   La Camera,

   premesso che:

    la disciplina dei vitalizi è stata oggetto nelle ultime legislature di diverse modifiche finalizzate a rendere questo istituto più equo e rispettoso dei princìpi e valori fondanti della nostra Costituzione;

    in data 7 maggio 2015, l'Ufficio di Presidenza ha approvato la deliberazione n. 131, in materia di cessazione dell'erogazione degli assegni vitalizi e delle pensioni nei confronti dei deputati che abbiano riportato condanne definitive per reati di particolare gravità. Analoga deliberazione è stata assunta dal Consiglio di Presidenza del Senato nella stessa data;

    la ratio di queste delibere fonda sul principio che un condannato in via definitiva per reati gravi non goda di un trattamento economico, erogato con soldi pubblici, riservato a chi debba essere «onorevole» non solo nel titolo, ma anche e soprattutto nella sostanza. Questa scelta degli uffici di Presidenza è stata peraltro preceduta da una petizione della società civile, sottoscritta da 520.000 cittadini che hanno chiesto a gran voce la cessazione del vitalizio agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione. Si è assistito, proprio per il valore morale della questione, a una mobilitazione di cittadini tra le più significative nella storia del nostro Paese;

    la citata delibera è stata oggetto di ricorsi, che gli organi di giurisdizione interna della scorsa legislatura della Camera dei deputati hanno respinto, confermando la legittimità di questa disciplina. Diversa invece la situazione alla Camera Alta ove la giurisdizione interna del Senato ha assunto un'altra posizione, smantellando la relativa delibera, con il risultato che il vitalizio è stato restituito ad ex parlamentari, condannati per reati gravissimi come quello di associazione mafiosa peraltro oggi in regime detentivo;

    la decisione degli organi giurisdizionali del Senato peraltro non si comprende neanche pensando ai motivi di garanzia, in quanto nell'articolato delle delibere approvate nel 2015 era stata introdotta una disposizione di contemperamento. Ci si riferisce alla norma secondo cui non si applica la cessazione dell'erogazione del vitalizio qualora sia intervenuta riabilitazione in base agli articoli 683 del codice di procedura penale, 178 e 179 del codice penale. I deputati, in tal caso, comunicano all'Amministrazione delle Camere le istanze di riabilitazione presentate e le relative decisioni del Tribunale di Sorveglianza competente. Pertanto, concessa la riabilitazione, l'erogazione dei trattamenti previdenziali riprende con decorrenza dalla data dell'istanza che sia stata legittimamente presentata e accolta;

   considerato che:

    per quanto sopra illustrato, la delibera n. 131 del 7 maggio 2015 ha introdotto una disciplina equilibrata e garantista in merito a una questione che, si ripete, assume un particolare significato sociale perché volta a soddisfare l'interesse generale a una moralizzazione dell'attività politica, che sottrae l'organo costituzionale a dubbi sull'onorabilità della sua attività e delle sue erogazioni, mantenendone alto il suo prestigio. Prestigio che risulta fondamentale se si vuole che i cittadini credano ancora nelle Istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui risulta tangibile la crisi della rappresentanza politica, come dimostra il significativo dato dell'astensionismo nelle ultime competizioni elettorali;

    al Senato, come è stato evidenziato, è stata emessa una sentenza demolitoria dell'analoga delibera;

    nei giorni scorsi il Collegio di appello della Camera dei deputati ha pronunciato una sentenza che, avendo confermato quella di primo grado che aveva dichiarato tardivo il ricorso, ha lasciato ferma la cessazione del vitalizio per alcuni ex deputati condannati, sulla base dell'impianto giuridico della deliberazione n. 131 del 2015,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

all'assunzione di una posizione ferma rispetto al mantenimento della deliberazione n. 131 del 2015, promuovendo ogni iniziativa e misura di spettanza al fine di contrastare ogni tentativo demolitorio.
9/Doc. VIII, n. 4/34. Baldino, Francesco Silvestri, Santillo, Auriemma, Cappelletti, Fenu.


   La Camera,

   premesso che:

    la determinazione dell'indennità e della diaria spettanti ai membri del Parlamento è disciplinata dalla legge 31 ottobre 1965, n. 1261. L'articolo 1, infatti, stabilisce che l'indennità spettante ai membri del Parlamento a norma dell'articolo 69 della Costituzione per garantire il libero svolgimento del mandato, è costituita da quote mensili comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza. La disposizione assegna poi agli Uffici di Presidenza delle due Camere la competenza a determinare l'ammontare di dette quote in misura tale che non superino il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate;

    in merito all'adeguamento dell'indennità al citato parametro, dal 2006 sono state approvate delle delibere biennali dall'Ufficio di Presidenza della Camera e del Senato che hanno previsto la non applicazione dell'aggiornamento in questione. Tale scelta, che sicuramente ha consentito importanti risparmi a bilancio statale, è tuttavia lasciata alla discrezionalità politica, che può «legittimamente» procedere all'adeguamento, con rilevanti conseguenze economiche per le casse pubbliche. Infatti, lo sblocco dell'adeguamento, ad oggi, potrebbe portare a un'integrazione dell'indennità parlamentare di circa 6000 euro;

   considerato che:

    il contesto sociale ed economico in cui ci troviamo, caratterizzato dagli effetti recessivi di una pandemia e da un conflitto ucraino-russo, responsabile di un drammatico aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, ha comportato per i cittadini sacrifici e ristrettezze significative;

    i rappresentati dei cittadini hanno il dovere di testimoniare al Paese, soprattutto in questo periodo storico di recessione economica, il loro impegno al contenimento dei costi della politica, assumendo ogni misura volta a questo fine, anche in riferimento all'indennità parlamentare;

    una delle prime misure da intraprendere è quella di rendere il «blocco» all'adeguamento dell'indennità di mandato con la retribuzione spettante ai magistrati con funzioni di Presidente di sezione della Corte di cassazione, strutturale permanente, sottraendolo in tal modo alla scelta discrezionale dei componenti del Collegio e degli Uffici di Presidenza, che può mutare nel tempo,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a non procedere, in nessun caso, all'adeguamento periodico degli importi delle indennità parlamentari, se non per una loro riduzione.
9/Doc. VIII, n. 4/35. Torto.


   La Camera,

   premesso che:

    nei Palazzi di Montecitorio da diversi anni erano presenti nelle aree comuni, le colonnine erogatrici dell'acqua che, oltre a rappresentare un beneficio per i lavoratori e i deputati, limitavano in maniera significativa l'uso complessivo della plastica;

    sono entrate in vigore in Italia le nuove regole relative alla vendita di plastica monouso, che vietano l'utilizzo di alcuni prodotti usa e getta di uso comune con la finalità di ridurre l'inquinamento da plastica, particolarmente diffuso nei mari e negli oceani;

    si segnala però che dalla fine della scorsa legislazione e all'inizio della XIX legislatura le suddette colonnine sono state messe fuori uso per sopravvenuti problemi di natura sanitaria che però necessitano di una risoluzione per poter ripristinare il servizio;

   considerato che:

    a giugno si è conclusa a Parigi la seconda riunione del comitato intergovernativo di negoziazione (INC2), l'appuntamento del lungo percorso che dovrebbe portare i leader mondiali a definire entro il 2024 un Trattato globale sulla plastica. Il mandato affidato al panel è molto chiaro, sin dalla risoluzione delle Nazioni Unite approvata a marzo 2022 che ha avviato il processo: alla plastica sono associati numerosi impatti in ogni fase del suo ciclo di vita; pertanto, bisogna affrontare il problema fin dalla produzione del materiale, oltre che nella fase del suo utilizzo e in quella di smaltimento (full lifecycle approach). Per questo serve uno strumento (Trattato) legalmente vincolante che provi ad arginare uno dei problemi ambientali più gravi dei nostri tempi. Eppure, come già successo nella precedente riunione svoltasi in Uruguay (INC1), c'è chi continua a tentare di forzare la mano cercando di ricondurre il problema solo ed esclusivamente a una migliore gestione di questo materiale a fine vita;

    nel corso di quest'anno l'Amministrazione si è adoperata ad attivare 6 punti di erogazione di acqua nei vari Palazzi della Camera, ma risultano ancora insufficienti per soddisfare la richiesta e il bisogno della comunità di persone afferente a questa Istituzione,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a risolvere i problemi collegati alla sospensione dell'uso delle colonnine di acqua, implementando in maniera adeguata i punti di erogazione al fine di ripristinare il servizio.
9/Doc. VIII, n. 4/36. Ilaria Fontana.


   La Camera,

   premesso che:

    con la legge europea sul clima, che costituisce uno degli assi portanti del Green Deal europeo, le istituzioni UE e gli Stati membri si sono impegnati ad adottare le misure necessarie a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con un obiettivo intermedio di riduzione netta delle emissioni inquinanti del 55 per cento entro il 2030;

    l'impennata dei prezzi dell'energia elettrica alla quale stiamo assistendo ormai da svariati mesi è legata soprattutto all'andamento del costo del gas su scala internazionale;

    come noto, il nostro Paese è dipendente dalle importazioni di gas dall'estero per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e il gas in arrivo dalla Russia rappresenta un elemento centrale del sistema di approvvigionamento;

    tra i principali Paesi europei il nostro è quello più esposto al rincaro di questa commodity dal momento che ha un mix energetico che privilegia tale fonte e che, per oltre la metà, viene utilizzata per la generazione elettrica;

    il conflitto in Ucraina ha, poi, ulteriormente acuito l'instabilità per il settore energetico e alterato in modo significativo le forniture di gas naturale del futuro prossimo;

    la domanda riferibile alle pubbliche amministrazioni ammonta a 4,5 terawattora, a cui si aggiungono 6 terawattora di illuminazione pubblica. Un livello di fabbisogno che rappresenta circa il 3,5-4 per cento della richiesta elettrica nazionale;

    una fornitura di energia 100 per cento rinnovabile acquistata tramite PPA, ovvero contratti di lungo periodo, significherebbe non solo contenere gli aumenti delle bollette energetiche e salvaguardare i conti delle Istituzioni e delle amministrazioni pubbliche, ma altresì ridurre le spese per le importazioni, la dipendenza dai Paesi produttori di combustibili fossili e la concorrenza sul mercato di altri Paesi nonché, infine, contribuirebbe a fornire un esempio virtuoso nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei;

    gli ambiziosi target europei e nazionali in tema di energie rinnovabili, inoltre, possono essere raggiunti solo attraverso un deciso sostegno allo sviluppo della domanda di energia verde, in cui pertanto risulta cruciale il ruolo svolto dalla pubblica amministrazione tramite, ad esempio, il soddisfacimento dei propri volumi di domanda elettrica attuali e prospettici da energia prodotta da fonti pulite;

   considerato che:

    in questo quadro la Camera dalla scorsa legislatura ha intrapreso un percorso di razionalizzazione delle spese che deve puntare anche al potenziamento dell'utilizzo delle fonti rinnovabili per l'approvvigionamento energetico,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

ad acquistare energia elettrica 100 per cento certificata rinnovabile attraverso accordi commerciali di lungo periodo, nell'ottica di accelerare il processo di transizione ecologica, di favorire il raggiungimento degli obiettivi al 2030 stabiliti a livello europeo nonché di ridurre le emissioni di gas serra derivanti dallo svolgimento delle proprie attività.
9/Doc.VIII, n. 4/37. Pavanelli.


   La Camera,

   premesso che:

    la violenza di genere indica tutte quelle forme di violenza, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone, comprese quelle discriminate in base al sesso;

    la normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime. Con l'introduzione nel 2009 del reato di atti persecutori-stalking, fino alla legge sulle «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere», risultano infatti rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime;

    la normativa, aggiornata con la legge n. 69 del 2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, rientra interamente nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2011), primo strumento internazionale giuridicamente vincolante «sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica»;

    sono stati inoltre messi in campo molteplici interventi per contrastare quella che è divenuta una vera piaga sociale. Infatti sono state stanziate a livello nazionale le risorse per finanziare un Piano d'azione antiviolenza e la rete di case-rifugio, per la formazione sulle tecniche di ascolto e approccio alle vittime, per la valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione, nonché un inasprimento della disciplina penale;

    anche sui territori le prefetture promuovono, dove emergono i bisogni e le esigenze, iniziative di informazione e sensibilizzazione per combattere sul nascere la violenza di genere: formazione nelle scuole, corsi di formazione per gli operatori delle strutture sociosanitarie, per migliorare la prima accoglienza, forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni per potenziare il sostegno alle vittime, task force e gruppi di lavoro per pianificare le iniziative e divulgare le best practice, creazione di sportelli di ascolto;

   considerato che:

    la Camera dei deputati lo scorso mese è stata diretta spettatrice di una vicenda molto dolorosa che ha riguardato la sua comunità, quella di una donna che svolgeva la sua funzione di ufficiale di pubblica sicurezza per la nostra istituzione, uccisa da un suo collega con inaudita violenza;

    la vicenda ha scosso gli animi di tutti, facendo nascere nella coscienza comune la domanda se in qualche modo questa tragedia poteva essere evitata e cioè se all'interno di questa istituzione, da modello per l'esterno, si possano adottare misure specifiche per prevenire situazioni di questo tipo e quindi contrastare la violenza di genere;

    tra i possibili interventi, si potrebbe prevedere l'istituzione nei locali della Camera di uno sportello che offra assistenza e sostegno, magari fornita da associazioni di volontariato attive sul problema, a chi viva in una condizione di vessazione o sia vittima di atti di discriminazione e di violenza di genere di natura psicologica, fisica, economica, domestica, intra ed extra-familiare;

    la promozione di questo sportello oltre ad aiutare le possibili vittime all'interno di questa istituzione, può servire anche come modello da replicare nelle altre pubbliche amministrazioni e nelle realtà aziendale, al fine di favorire in maniera ferma e corale il contrasto a uno dei fenomeni purtroppo più in crescita nella nostra società, stando alle cronache giudiziarie, quale la violenza di genere,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di istituire negli spazi della Camera dei deputati, uno sportello antiviolenza di genere, aperto al pubblico, attraverso il supporto di Associazioni specializzate su questa tematica.
9/Doc. VIII, n. 4/38. Ascari, Morfino, Semenzato, Lupi, Bicchielli, Brambilla, Cavo, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Tirelli.


   La Camera,

   premesso che:

    nella scorsa legislatura in occasione dei trent'anni dalle stragi in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e a quarant'anni dagli assassinii di Pio La Torre e di Carlo Alberto dalla Chiesa, la Camera dei deputati ha proposto un percorso fotografico dedicato a questi uomini delle Istituzioni, agli agenti e ai congiunti che con loro hanno testimoniato «A testa alta», a costo delle loro stesse vite, il valore della legalità democratica, sancito dalla Costituzione;

    la mostra, accessibile agli alunni delle scuole e ai cittadini in visita alla Camera, ha riscosso un particolare apprezzamento, al punto da indurre a una sua proroga inizialmente sino al 2 giugno 2023, ma poi a una sua prosecuzione per tutto il mese di luglio;

    questa iniziativa, dall'indiscusso valore simbolico, oltre a rendere omaggio ai volti più espressivi nella lotta alle mafie, conferma l'impegno di questa Istituzione nella promozione di azioni di sensibilizzazione verso una cultura di contrasto alla criminalità;

   tenuto conto che:

    sarebbe importante che questa testimonianza fosse sempre accesa nei Palazzi della democrazia e della legalità, anche tenendo vivo il ricordo di tutti quei personaggi che nella storia, in modi e in ambiti diversi, hanno rappresentato un esempio di ribellione alla prevaricazione, alla violenza e alle crudeltà delle mafie,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a proseguire il percorso intrapreso con la mostra «A testa alta», promuovendo altre iniziative di natura artistica o divulgativa in cui si racconti la storia di quelle donne e quegli uomini che si sono dedicati allo smantellamento, anche culturale, del fenomeno mafioso.
9/Doc. VIII, n. 4/39. Cafiero De Raho.


   La Camera,

   premesso che:

    nella scorsa legislatura in occasione dei trent'anni dalle stragi in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e a quarant'anni dagli assassinii di Pio La Torre e di Carlo Alberto dalla Chiesa, la Camera dei deputati ha proposto un percorso fotografico dedicato a questi uomini delle Istituzioni, agli agenti e ai congiunti che con loro hanno testimoniato «A testa alta», a costo delle loro stesse vite, il valore della legalità democratica, sancito dalla Costituzione;

    la mostra, accessibile agli alunni delle scuole e ai cittadini in visita alla Camera, ha riscosso un particolare apprezzamento, al punto da indurre a una sua proroga inizialmente sino al 2 giugno 2023, ma poi a una sua prosecuzione per tutto il mese di luglio;

    questa iniziativa, dall'indiscusso valore simbolico, oltre a rendere omaggio ai volti più espressivi nella lotta alle mafie, conferma l'impegno di questa Istituzione nella promozione di azioni di sensibilizzazione verso una cultura di contrasto alla criminalità;

   tenuto conto che:

    sarebbe importante che questa testimonianza fosse sempre accesa nei Palazzi della democrazia e della legalità, anche tenendo vivo il ricordo di tutti quei personaggi che nella storia, in modi e in ambiti diversi, hanno rappresentato un esempio di ribellione alla prevaricazione, alla violenza e alle crudeltà delle mafie,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a proseguire il percorso intrapreso con la mostra «A testa alta» attraverso analoghe iniziative di natura artistica o divulgativa, ma anche promuovendo nell'ambito delle iniziative formative che la Camera rivolge agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado nonché in occasione degli eventi di comunicazione istituzionale, i principi di legalità e di impegno nella lotta alle mafie che hanno animato i protagonisti della mostra medesima e di tutte le donne e gli uomini che si sono dedicati allo smantellamento, anche culturale, del fenomeno mafioso.
9/Doc. VIII, n. 4/39. (Testo modificato nel corso della seduta)Cafiero De Raho.


   La Camera,

   premesso che:

    il Regolamento della Camera dei deputati agli articoli 59 e 60 disciplina le possibili sanzioni da comminare ai deputati, nell'eventualità in cui assumano condotte sconvenienti o che possano turbare la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta, o nei casi più gravi, impedirne la prosecuzione;

    l'articolo 60, in particolare, regolamenta le fattispecie più gravi, sancendo l'opportunità che il Presidente della Camera possa proporre all'Ufficio di Presidenza, «se un deputato fa appello alla violenza, o provoca tumulti, o trascorre a minacce o a vie di fatto verso qualsiasi collega o membro del Governo, o usa espressioni ingiuriose nei confronti delle istituzioni o del Capo dello Stato», la censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo da due a quindici giorni di seduta;

    nel corso di questa legislatura, come noto, si sono verificati diversi episodi rilevanti rispetto alle fattispecie astratte descritte nei citati articoli, che hanno visto impegnare in qualità di organi preposti ex articolo 60, su richiesta del Presidente, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza, in un'istruttoria finalizzata alla comminazione, mediante delibere, di sanzioni per diversi comportamenti;

    le condotte «sanzionabili» e «sanzionate» assunte dai deputati, in questi mesi, riportate nei resoconti stenografici, presentano gradi di gravità differenti; dalle più lievi che si sono tradotte in parole sconvenienti pronunciate verso i colleghi, fino alle più gravi, come quella del 12 giugno 2024, culminata con veri e propri scontri fisici. Condotta, quest'ultima che meriterebbe probabilmente sanzioni decisamente superiori a quelle prescritte nel Regolamento, anche di natura pecuniaria;

   considerato che:

    l'analisi delle varie condotte a cui assegnare eque sanzioni nei limiti minimi e massimi stabiliti dal Regolamento, da parte del Collegio e dell'Ufficio di Presidenza, è un'attività ovviamente discrezionale, non basata su specifici parametri, che di conseguenza può portare a iniquità e a situazioni di incoerenza, determinate anche dai rapporti di forza nell'ambito della dinamica politica;

    nelle more di un'auspicabile modifica al Regolamento, in cui vengano introdotte anche sanzioni pecuniarie per condotte molto gravi, per ovviare al rischio appena descritto, che può influire sul clima generale e turbare una serena dialettica tra le forze di maggioranza e opposizione, sarebbe opportuno definire dei criteri che, in base alla natura e alla gravità del comportamento, indichino in modo più puntuale la sanzione da applicare. In questo modo si sottrarrebbe alla discrezionalità e al rischio di arbitrarietà, un'attività valutativa che dovrebbe, al contrario, essere più neutrale e oggettiva possibile,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

ad emanare una delibera che definisca dei criteri di applicazione delle sanzioni previste all'articolo 60, affinché queste siano determinate ex ante, sulla base dell'effettiva gravità e nocività delle condotte poste in essere dai deputati all'interno di questa Istituzione, prevedendo la sanzione massima per i deputati che fanno appello alla violenza.
9/Doc.VIII, n. 4/40. Donno, Torto, Quartini, Baldino, D'Orso, Riccardo Ricciardi, Carmina.


   La Camera,

   premesso che:

    il Regolamento della Camera dei deputati agli articoli 59 e 60 disciplina le possibili sanzioni da comminare ai deputati, nell'eventualità in cui assumano condotte sconvenienti o che possano turbare la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta, o nei casi più gravi, impedirne la prosecuzione;

    l'articolo 60, in particolare, regolamenta le fattispecie più gravi, sancendo l'opportunità che il Presidente della Camera possa proporre all'Ufficio di Presidenza, «se un deputato fa appello alla violenza, o provoca tumulti, o trascorre a minacce o a vie di fatto verso qualsiasi collega o membro del Governo, o usa espressioni ingiuriose nei confronti delle istituzioni o del Capo dello Stato», la censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo da due a quindici giorni di seduta;

    nel corso di questa legislatura, come noto, si sono verificati diversi episodi rilevanti rispetto alle fattispecie astratte descritte nei citati articoli, che hanno visto impegnare in qualità di organi preposti ex articolo 60, su richiesta del Presidente, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza, in un'istruttoria finalizzata alla comminazione, mediante delibere, di sanzioni per diversi comportamenti;

    le condotte «sanzionabili» e «sanzionate» assunte dai deputati, in questi mesi, riportate nei resoconti stenografici, presentano gradi di gravità differenti; dalle più lievi che si sono tradotte in parole sconvenienti pronunciate verso i colleghi, fino alle più gravi, come quella del 12 giugno 2024, culminata con veri e propri scontri fisici. Condotta, quest'ultima che meriterebbe probabilmente sanzioni decisamente superiori a quelle prescritte nel Regolamento, anche di natura pecuniaria;

   considerato che:

    l'analisi delle varie condotte a cui assegnare eque sanzioni nei limiti minimi e massimi stabiliti dal Regolamento, da parte del Collegio e dell'Ufficio di Presidenza, è un'attività ovviamente discrezionale, non basata su specifici parametri, che di conseguenza può portare a iniquità e a situazioni di incoerenza, determinate anche dai rapporti di forza nell'ambito della dinamica politica;

    nelle more di un'auspicabile modifica al Regolamento, in cui vengano introdotte anche sanzioni pecuniarie per condotte molto gravi, per ovviare al rischio appena descritto, che può influire sul clima generale e turbare una serena dialettica tra le forze di maggioranza e opposizione, sarebbe opportuno definire dei criteri che, in base alla natura e alla gravità del comportamento, indichino in modo più puntuale la sanzione da applicare. In questo modo si sottrarrebbe alla discrezionalità e al rischio di arbitrarietà, un'attività valutativa che dovrebbe, al contrario, essere più neutrale e oggettiva possibile,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a individuare, nel rispetto del quadro regolamentare vigente, criteri di carattere generale volti a orientare l'attività dell'Ufficio di Presidenza in sede di applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 60 del Regolamento della Camera prevedendo la sanzione massima per i deputati che fanno appello alla violenza, ferma restando la competenza della Giunta per il Regolamento e dell'Assemblea in ordine alle proposte di modifica del testo del Regolamento.
9/Doc.VIII, n. 4/40. (Testo modificato nel corso della seduta)Donno, Torto, Quartini, Baldino, D'Orso, Riccardo Ricciardi, Carmina.


   La Camera,

   premesso che:

    il food waste rappresenta un fenomeno globale che riguarda l'utilizzo inefficiente delle risorse destinate all'alimentazione. Nel momento in cui si parla di spreco alimentare si intende cibo prodotto e non consumato, o perduto lungo l'intero ciclo di produzione e distribuzione: sotto questo cappello rientra dunque sia lo spreco di materie prime o di semilavorati che vengono scartati, che di prodotti commestibili che non vengono consumati;

    lo spreco alimentare non costituisce solo un problema etico, ma anche economico ed ecologico, che vede implicati diversi settori, a partire dal primario per arrivare al terziario. A tal proposito, si ricorda che nell'ambito dell'Agenda 2030 delle dell'ONU sono stati fissati 2 obbiettivi. Uno Zero Hunger ovvero l'eliminazione della fame attraverso il raggiungimento della sicurezza alimentare, il miglioramento della nutrizione e la promozione dell'agricoltura sostenibile. L'altro collegato agli SDG (Sustainable Development Goals) per riuscire a garantire cibo adeguato (per qualità e sicurezza) a tutti, anche mediante la lotta allo spreco;

    in quest'ottica e visione, anche la Camera dei deputati potrebbe avere un ruolo, adottando iniziative virtuose, il cui significato simbolico favorirebbe una sensibilizzazione sul tema nella società civile;

    quotidianamente la Camera dei deputati nelle sue mense e nel suo ristorante serve per la comunità interna una certa quantità di cibo, molto del quale però avanza perché in quantità superiore a quello consumato. In passato questo cibo veniva conferito ad enti benefici come la «Caritas», ma la nuova normativa sulla donazione alimentare richiede standard più rigorosi sugli imballaggi e sulla conservazione, e per ragioni di assunzioni di responsabilità sui rischi collegati, tale consuetudine si è interrotta;

    tuttavia ad oggi, ci sono Associazione ed Onlus senza scopo di lucro che combattono lo spreco alimentare, incoraggiando la solidarietà, che recuperano il cibo in eccedenza con imballaggi a norma di legge per consegnarlo a mense caritatevoli,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a promuovere accordi con Associazioni indicate in premessa, al fine di combattere lo spreco alimentare e permettere un utilizzo del cibo avanzato nelle mense e nel ristorante della Camera a fine giornata per scopi caritatevoli.
9/Doc. VIII, n. 4/41. Caramiello.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera dei deputati ospita ogni anno una varietà di iniziative ed eventi di carattere culturale e artistico, durante i quali le Sale di Palazzo Montecitorio, del complesso di Vicolo Valdina e del Palazzo del Seminario diventano sede di convegni e mostre aperte al pubblico, alle quali si può accedere gratuitamente;

    sempre nello spirito di creare un canale di comunicazione nuovo tra istituzioni parlamentari e cittadini, la Camera promuove altresì concerti di bande militari e organizza concerti di musica classica, recital teatrali e letterari, convegni e conferenze su temi culturali, presentazioni di libri e altre iniziative;

    tra gli eventi di carattere culturale svoltisi nel corso di questa legislatura presso Montecitorio, si segnala, in particolare, il convegno/spettacolo che ha portato all'attenzione del pubblico e delle istituzioni la figura dell'«operatore di teatro sociale», promuovendo l'importanza di questa figura che si occupa di soggetti vulnerabili e del ruolo ricoperto nei contesti dove opera (carceri, scuole, centri di recupero, realtà periferiche, associazioni, centri anziani, e altro);

    il teatro, in tutte le sue forme ed espressioni, svolge, fin dalle origini, una preziosa funzione sociale, che si accompagna a quella artistica. Nella complessiva dimensione del «teatro» si colloca anche il teatro sociale, quale pratica teatrale in cui équipes di artisti, professionisti di teatro e di promozione del benessere delle persone operano in maniera interdisciplinare con gruppi e comunità di cittadini – spesso svantaggiati – e realizzano percorsi teatrali, performance e progetti con finalità culturali, civili, artistiche e di benessere psico-sociale;

    in particolare, stando all'ampia letteratura scientifica, in ambito sociologico e medico, l'uso del teatro come mezzo di relazione, espressività e inclusione produce risultati tangibili e inaspettati, spesso più di interventi «dall'alto» privi della necessaria empatia, competenza e adattabilità in contesti sempre differenti e non omologabili;

    l'impatto positivo di tali manifestazioni artistiche diventa ancora più tangibile nel contesto carcerario: quando le persone recluse frequentano attività creative, ed in particolare laboratori teatrali, il tasso di recidiva – che si attesta a livello nazionale al 65 per cento – scende al 6 per cento, come confermato anche dall'ampia letteratura disponibile sul tema,

invita, per le rispettive competenze, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza

ad adottare, nell'ambito delle iniziative di promozione delle attività culturali ospitate regolarmente dalla Camera dei deputati, ogni misura volta a sostenere, all'interno di Montecitorio, e auspicabilmente d'intesa con il Senato, anche mediante la stipula di appositi protocolli di intesa, iniziative tese all'organizzazione di eventi per valorizzare le attività del teatro sociale e le esperienze virtuose svolte dai loro operatori, con particolare riferimento alle dimensioni della disabilità e marginalità, al fine di sensibilizzare le istituzioni e il pubblico sui tali temi e dare al contempo visibilità agli ultimi.
9/Doc. VIII, n. 4/42. Bruno, Caso.


   La Camera,

   premesso che:

    nella scorsa legislatura, il 25 settembre 2018 sotto la Presidenza Fico è stato firmato un protocollo d'intesa fra la Camera dei deputati, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero della giustizia per l'avvio di un ciclo di incontri negli istituti penitenziari minorili;

    l'obiettivo dell'iniziativa era quello di diffondere tra i giovanissimi, in particolare quelli che per motivi di vario genere hanno avuto problemi con la giustizia, i valori e i princìpi della democrazia rappresentativa e della Costituzione attraverso momenti di confronto negli istituti penitenziari minorili e nelle scuole con esponenti delle istituzioni quali un Presidente o un Vice Presidente della Camera dei deputati, un Presidente di Commissione o altri deputati;

    il protocollo in questione attivato per l'anno 2018/2019 a causa dell'emergenza pandemica non è stato rinnovato per gli anni a seguire. Oggi però che la situazione lo permette, trattandosi di un'iniziativa di indubbio valore civile, per cui l'avvicinamento di ragazzi difficili alla legalità rappresenta un momento prezioso nel loro percorso rieducativo, sarebbe molto importante rinnovare quel protocollo,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori,

a promuovere il rinnovo del Protocollo descritto in premessa, interloquendo con i Ministri dell'istruzione e dei merito e della giustizia per definire i termini di un nuovo Accordo.
9/Doc. VIII, n. 4/43. D'Orso.


   La Camera,

   premesso che:

    in sede di approvazione del bilancio previsionale 2023 la maggioranza e in particolare il Gruppo FdI presentava un ordine del giorno che promuoveva la costituzione di una società in house, controllata dalla Camera dei deputati, per gestire alcuni servizi, fino a quel momento esternalizzati tramite gare d'appalto. I servizi in questione sono: la ristorazione, le pulizie, il facchinaggio e il supporto amministrativo (CEDAT);

    al fine di verificare l'opportunità di questo modello organizzativo nella realtà di questa istituzione, con il voto dei due questori di maggioranza si conferiva un incarico di consulenza alla società Ernst & Young per fotografare l'allora situazione degli affidamenti dei servizi alle ditte esterne e valutare conseguentemente, la convenienza, anche in termini economici, di una possibile costituzione della società in house;

    dall'analisi compiuta emergeva che i contratti di servizi in essere, stipulati con le ditte esterne, prevedono condizioni per i lavoratori impiegati conformi a quanto stabilito nel Contratto collettivo nazionale per i vari settori e che la Camera altresì aveva sempre adottato nei capitolati di gara clausole e condizioni volte a tutelare il personale impiegato dalle ditte appaltatrici;

    per quanto concerne l'analisi dei costi, a parere del firmatario del presente atto, il quadro relazionato non poteva essere attendibile, visto che basato non su documentazione contabile completa e certa, ma soprattutto su dichiarazioni estemporanee e confidenziali delle ditte appaltatrici, ovviamente parte contro-interessata al cambiamento di paradigma. Tale lacunosità dei dati aveva portato la medesima Ernst & Young a suggerire una due diligence ovvero un approfondimento, poi mai effettuato, per fondare l'eventuale costituzione di una società in house su valori economici maggiormente riscontrabili;

    nonostante le stime finanziarie approssimative, che peraltro non tenevano conto di tanti fattori, tra cui l'assenza di know-how necessari per ottenere economie, i componenti di maggiorana dell'UDP votavano in favore della costituzione di questo nuovo soggetto, assolutamente estraneo alla realtà e ai fini istituzionali della Camera dei deputati. Tra i costi non calcolati, si possono ipotizzare anche quelli che afferiscono ad altri servizi ad oggi ancora appaltati a ditte esterne, i cui lavoratori trovandosi nella medesima situazione contrattuale di quelli confluiti nella società in house, presumibilmente faranno pressione per rientrare nella nuova gestione. Ci riferiamo ad esempio ai tecnici del supporto informatico e agli addetti al reparto impianti di condizionamento;

    a pochi mesi dall'avvio di questo nuovo organismo, si possono già riscontrare delle criticità importanti che riguardano non solo costi non previsti, collegati per esempio ad incarichi di consulenza volti ad integrare competenze, ovviamente non rinvenibili nel personale Camera, ma anche il continuo affidamento diretto di contratti per forniture e attività prima assegnati con regolari gare d'appalto alle ditte specializzate che si prendevano carico del servizio nel suo insieme, con i relativi annessi e connessi;

    altra criticità riscontrabile è il minor, se non sporadico, ricorso alle gare d'appalto, procedura che maggiormente da garanzia di correttezza e di regolarità negli affidamenti. Una circostanza negativa annunciata dai gruppi di opposizione e non compensata, allo stato attuale, né da apprezzabili risparmi, né da una previsione di innalzamento degli stipendi dei lavoratori a parità di oneri per questa Amministrazione, come era stato paventato dalle forze di maggioranza;

    inoltre, fattore non di poco rilievo, la Società in house proprio perché assume su di sé la gestione diretta dei servizi, compreso il personale è più esposta a contenziosi amministrativi, civili e del lavoro che possono rappresentare nel lungo periodo dei costi a bilancio della Camera, oltre ad impegnare gli organi di questa istituzione in attività estranee ai suoi fini,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori,

a promuovere la soppressione della Società in house, ripristinando lo status quo ante, e nel contempo a valutare gli strumenti civili a propria disposizione, anche in sede di gare d'appalto, per migliorare i livelli stipendiali e le condizioni di lavoro del personale impiegato nelle ditte appaltate per quanto riguarda i settori appunto della ristorazione, pulizie, facchinaggio e supporto amministrativo (CEDAT).
9/Doc. VIII, n. 4/44. Santillo, Vaccari.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera dei deputati nella scorsa legislatura ha stipulato una Convenzione con la CRUI per la realizzazione di un Programma di tirocinio presso questa Amministrazione;

    il Programma è riservato a studenti iscritti ai corsi di laurea di I livello o magistrale e a ciclo unico particolarmente meritevoli, allo scopo di affinarne il processo di apprendimento e di formazione e di agevolarne le scelte professionali;

    l'iniziativa, nonostante pregevole, non ha però raccolto molte adesioni, probabilmente a causa l'oggettiva difficoltà per molti studenti, soprattutto fuori sede, di mantenersi a Roma con il solo aiuto delle famiglie,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

al fine di valorizzare l'iniziativa e assicurarne l'effettiva attuazione, a prevedere nell'ambito delle Convenzioni dei tirocini formativi presso la Camera, un possibile rimborso spese da assegnare agli studenti vincitori del bando.
9/Doc. VIII, n. 4/45. Caso, Orrico, Amato, Carmina.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera dei deputati nella scorsa legislatura ha stipulato una Convenzione con la CRUI per la realizzazione di un Programma di tirocinio presso questa Amministrazione;

    il Programma è riservato a studenti iscritti ai corsi di laurea di I livello o magistrale e a ciclo unico particolarmente meritevoli, allo scopo di affinarne il processo di apprendimento e di formazione e di agevolarne le scelte professionali;

    l'iniziativa, nonostante pregevole, non ha però raccolto molte adesioni, probabilmente a causa l'oggettiva difficoltà per molti studenti, soprattutto fuori sede, di mantenersi a Roma con il solo aiuto delle famiglie,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di introdurre nel bando per lo svolgimento di tirocini presso la Camera, nell'ambito della convenzione CRUI, la possibilità di un rimborso spese per i non residenti a Roma, tenendo conto dei rimborsi previsti in contesti simili.
9/Doc. VIII, n. 4/45. (Testo modificato nel corso della seduta)Caso, Orrico, Amato, Carmina.


   La Camera,

   premesso che:

    nel corso della scorsa e della attuale legislatura si sono raggiunti traguardi importanti sul diritto delle deputate di poter allattare non solo nei Palazzi di Montecitorio, ma anche in Aula;

    il riconoscimento di tale facoltà all'interno di un'istituzione come la Camera dei deputati, assume un significato simbolico molto importante non solo rispetto all'esempio che deve dare nella società, ma anche in merito al rispetto delle scelte riguardanti la genitorialità e al rientro a lavoro e alla accessibilità delle istituzioni;

    pertanto, in occasione di eventi o cerimonie che si svolgano nelle aule o nei palazzi della Camera dei deputati, sarebbe opportuno consentire l'accesso anche ai figli minori di coloro che sono invitati ai predetti eventi, qualora lo desiderassero, affinché si compia un ulteriore passo in avanti, anche nell'ottica dell'abbattimento delle barriere tra le istituzioni e la società;

   tenuto conto che:

    l'accesso alle tribune è consentito ai minori solo se accompagnati mentre, per ragioni di sicurezza, non è consentito, in nessun caso, ai minori di anni 14,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare soluzioni affinché sia consentito l'accesso ai figli minori degli invitati ad eventi o cerimonie che si tengano nelle aule e nei Palazzi della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 4/46. Sportiello.


   La Camera,

   premesso che:

    nel corso della scorsa e della attuale legislatura si sono raggiunti traguardi importanti sul diritto delle deputate di poter allattare non solo nei Palazzi di Montecitorio, ma anche in Aula;

    il riconoscimento di tale facoltà all'interno di un'istituzione come la Camera dei deputati, assume un significato simbolico molto importante in merito al valore del diritto all'allattamento e del rispetto della libertà di scelta della donna che rientrando a lavoro non voglia interromperlo;

    affinché tale significato sia compiuto, almeno all'interno della Camera dei deputati, si ritiene che tale facoltà debba essere riconosciuta anche alle ospiti e alle dipendenti di questa Amministrazione, dei Gruppi nonché alle collaboratrici che a vario titolo affiancano i deputati e le deputate nella loro azione parlamentare;

    sarebbe quindi opportuno adibire, pur riconoscendo e garantendo la possibilità di allattare ovunque si desideri farlo, una sala nei Palazzi della Camera riservata alle dipendenti e alle ospiti, attrezzata per l'allattamento e per la cura del bambino, riconoscendo loro l'opportunità di dedicare il tempo necessario al nutrimento e all'accudimento del neonato, a cui si concede l'ingresso anche per tramite di un congiunto o di persona designata dalla madre;

   tenuto conto che:

    l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda l'allattamento al seno in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese di vita del bambino, aggiungendo inoltre, che la percentuale di neonati allattati al seno scende drasticamente tra il terzo e il sesto mese di vita;

    la Camera dei deputati dovrebbe rappresentare un modello per tutti i datori di lavoro delle varie realtà lavorative presenti nel Paese,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare soluzioni e a ricercare spazi da adibire allo scopo esposto in premessa per le dipendenti e per le ospiti, valutando altresì di utilizzare anche il già esistente «spazio bimbi» sito a Palazzo Theodoli.
9/Doc. VIII, n. 4/47. Sportiello.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera ha avviato ormai da diverse legislature percorsi volti ad avvicinare i giovani al mondo delle istituzioni Parlamentari;

    rientrano in questo tipo di percorso, ad esempio, «La Giornate di formazione a Montecitorio», il programma realizzato in collaborazione con Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, attraverso le quali gli studenti che frequentano l'ultimo biennio delle scuole medie superiori possono trascorrere due giornate a Montecitorio, vivendo una vera e propria esperienza di vita parlamentare durante la quale gli studenti visitano le sedi della Camera, assistono ad una seduta dell'Assemblea, incontrano i membri di una Commissione parlamentare, con i quali discutono ed approfondiscono il loro lavoro di ricerca, ricevono informazioni sul concreto funzionamento della Camera dei deputati e visitano la Biblioteca;

    sempre nell'ottica di coinvolgere i giovani, anche attraverso esperienze non necessariamente mediate dall'istituzione scolastica, alcune istituzioni locali e nazionali hanno dato vita all'istituzione di alcuni consessi (assemblee, consigli e altro) composti da soli giovani al fine di sperimentare la partecipazione diretta dei giovani stessi; si tratta di organismi che operano come dei «piccoli parlamenti» che danno vita a delle vere e proprie attività istituzionali;

    dopo diversi mesi di attività preparatoria, ad esempio, nel mese di febbraio 2024, si è riunito per la prima volta il Consiglio nazionale delle ragazze e dei ragazzi (CNRR), una realtà voluta e istituita dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza nell'ambito del suo sistema «iopartecipo» dedicato alla partecipazione diretta dei minorenni; questo nuovo organismo è una sorta di piccolo parlamento dei più giovani: composto da 50 ragazze e ragazzi tra i 13 e i 17 anni, provenienti da diverse regioni italiane e da diverse esperienze nasce per dare alle più giovani generazioni la possibilità di esprimere la propria prospettiva e di contribuire alla vita pubblica, in modo diretto, su temi e questioni che verranno decise dal Consiglio stesso nel corso del suo mandato, un mandato che per ora si estende fino al 2025;

    anche il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nel quadro delle sue attività all'interno della francofonia, offre la possibilità, ogni anno, a giovani valdostani di partecipare a simulazioni parlamentari, il cui obiettivo è l'esercizio della democrazia parlamentare attraverso lo scambio e il dibattito sulle problematiche politiche internazionali;

    replicare l'esperienza predetta all'interno della Camera, nei modi che saranno ritenuti più opportuni, consentirebbe di educare alla cittadinanza attiva e di rilevare il punto di vista giovanile su tanti temi come, ad esempio, la qualità dell'istruzione, le infrastrutture scolastiche, la tutela dell'ambiente, la salute mentale, l'accesso ad una sanità pubblica di qualità,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare soluzioni di coinvolgimento dei giovani, come descritte in premessa e che prevedano una sorta di simulazione dell'attività parlamentare, al fine di sollecitare e cogliere specifiche sensibilità giovanili sulle tematiche dell'attività parlamentare e, al contempo, educare alla cittadinanza attiva.
9/Doc. VIII, n. 4/48. Sportiello.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera ha avviato ormai da diverse legislature percorsi volti ad avvicinare i giovani al mondo delle istituzioni Parlamentari;

    rientrano in questo tipo di percorso, ad esempio, «La Giornate di formazione a Montecitorio», il programma realizzato in collaborazione con Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, attraverso le quali gli studenti che frequentano l'ultimo biennio delle scuole medie superiori possono trascorrere due giornate a Montecitorio, vivendo una vera e propria esperienza di vita parlamentare durante la quale gli studenti visitano le sedi della Camera, assistono ad una seduta dell'Assemblea, incontrano i membri di una Commissione parlamentare, con i quali discutono ed approfondiscono il loro lavoro di ricerca, ricevono informazioni sul concreto funzionamento della Camera dei deputati e visitano la Biblioteca;

    sempre nell'ottica di coinvolgere i giovani, anche attraverso esperienze non necessariamente mediate dall'istituzione scolastica, alcune istituzioni locali e nazionali hanno dato vita all'istituzione di alcuni consessi (assemblee, consigli e altro) composti da soli giovani al fine di sperimentare la partecipazione diretta dei giovani stessi; si tratta di organismi che operano come dei «piccoli parlamenti» che danno vita a delle vere e proprie attività istituzionali;

    dopo diversi mesi di attività preparatoria, ad esempio, nel mese di febbraio 2024, si è riunito per la prima volta il Consiglio nazionale delle ragazze e dei ragazzi (CNRR), una realtà voluta e istituita dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza nell'ambito del suo sistema «iopartecipo» dedicato alla partecipazione diretta dei minorenni; questo nuovo organismo è una sorta di piccolo parlamento dei più giovani: composto da 50 ragazze e ragazzi tra i 13 e i 17 anni, provenienti da diverse regioni italiane e da diverse esperienze nasce per dare alle più giovani generazioni la possibilità di esprimere la propria prospettiva e di contribuire alla vita pubblica, in modo diretto, su temi e questioni che verranno decise dal Consiglio stesso nel corso del suo mandato, un mandato che per ora si estende fino al 2025;

    anche il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nel quadro delle sue attività all'interno della francofonia, offre la possibilità, ogni anno, a giovani valdostani di partecipare a simulazioni parlamentari, il cui obiettivo è l'esercizio della democrazia parlamentare attraverso lo scambio e il dibattito sulle problematiche politiche internazionali;

    replicare l'esperienza predetta all'interno della Camera, nei modi che saranno ritenuti più opportuni, consentirebbe di educare alla cittadinanza attiva e di rilevare il punto di vista giovanile su tanti temi come, ad esempio, la qualità dell'istruzione, le infrastrutture scolastiche, la tutela dell'ambiente, la salute mentale, l'accesso ad una sanità pubblica di qualità,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a proseguire nelle attività di simulazione dei lavori parlamentari nell'ambito della gestione dei concorsi per le scuole banditi dalla Camera e dal Ministero dell'istruzione e del merito e di valutare la possibilità di estenderle a ulteriori iniziative formative da rivolgere anche a studenti più giovani.
9/Doc. VIII, n. 4/48. (Testo modificato nel corso della seduta)Sportiello.


   La Camera,

   premesso che:

    nell'ultimo decennio è in atto nell'Unione europea un processo di transizione energetica che va di pari passo con la transizione verso un'economia circolare in cui si riduce progressivamente la quantità di sprechi di capitale naturale, materia ed energia impiegate nei processi produttivi, con una riduzione dei livelli di emissioni di biossido di carbonio e gas climalteranti;

    l'economia lineare, al contrario, si basa su un modello che prevede la produzione di un bene, il suo utilizzo e abbandono, comportando un elevato spreco di risorse con un forte impatto ambientale;

    ridurre e contrastare il consumo di materia prima come la carta è un'azione positiva per contribuire agli obiettivi di riduzione dell'inquinamento e del risparmio di risorse preziose, e sostituire la carta ottenuta da materie prime vergini con carta riciclata è anche consigliabile per un'amministrazione che tende ad essere sostenibile;

   considerato che:

    alla Camera dei deputati continua ad essere ingente la spesa per la stampa degli atti e della documentazione parlamentare, nonostante la possibilità di evitare di stampare contenuti che potrebbero essere letti in formato digitale, contribuendo così a tutelare e salvaguardare l'ambiente,

invita, per le rispettive competenze, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza:

   ad introdurre iniziative volte a ridurre il consumo e lo spreco di carta all'interno della Camera dei deputati, come l'utilizzo di carta riciclata ove possibile;

   ad introdurre iniziative volte a promuovere un utilizzo di carta più responsabile, riducendo le copie cartacee e facilitando l'uso di documenti in formato digitale;

   ad implementare gli acquisti verdi Green Public Procurement (GPP) con l'utilizzo dei criteri ambientali minimi (CAM) sempre allo scopo di virare verso un'amministrazione a basso impatto di carbonio.
9/Doc. VIII, n. 4/49. L'Abbate.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 222 del decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede che la pubblica amministrazione organizzi sistemi adeguati di raccolta differenziata secondo criteri che privilegino l'efficacia, l'efficienza e l'economicità del servizio, nonché il coordinamento con la gestione di altri rifiuti;

    allo stato attuale, presso le diverse strutture della Camera dei deputati, non sono sempre rinvenibili gruppi di contenitori idonei a garantire a una corretta ed efficace raccolta differenziata dei rifiuti prodotti,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a prevedere opportuni capitoli di spesa nel bilancio della Camera dei deputati al fine di rafforzare le attività di raccolta differenziata e di recupero dei rifiuti prodotti, anche tramite la predisposizione di gruppi di contenitori all'uopo preposti in tutte le strutture della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 4/50. Pavanelli.


   La Camera,

   premesso che:

    l'accesso e la circolazione dei collaboratori degli onorevoli parlamentari all'interno delle strutture della Camera dei deputati sono subordinati al possesso del badge di riconoscimento correttamente rilasciato dall'amministrazione;

    tale badge, tuttavia, garantisce al collaboratore una limitata circolazione, essendovi precluso l'accesso a porzioni di edifici rilevanti ai fini dell'espletamento delle attività loro assegnate;

    com'è noto, con legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, il numero dei deputati è stato considerevolmente ridotto da 630 a 400;

    tale decurtazione ha avuto inevitabili ricadute sul numero complessivo di contratti di collaborazione potenzialmente stipulabile dai deputati e, dunque, sul numero di soggetti autorizzati ad accedere ai locali della Camera dei deputati, rendendo superflue ed eccessive le limitazioni di circolazione cui gli stessi sono assoggettati,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a consentire, in ragione del numero ridotto di soggetti autorizzati ad accedere ai locali della Camera dei deputati, la libera circolazione degli stessi in tutti gli ambienti interni ad eccezione del cosiddetto «Transatlantico» e del cortile ad esso adiacente, al fine di adempiere alle attività di competenza.
9/Doc.VIII, n. 4/51. Pavanelli.


   La Camera,

   premesso che:

    l'accesso e la circolazione dei collaboratori degli onorevoli parlamentari all'interno delle strutture della Camera dei deputati sono subordinati al possesso del badge di riconoscimento correttamente rilasciato dall'amministrazione;

    tale badge, tuttavia, garantisce al collaboratore una limitata circolazione, essendovi precluso l'accesso a porzioni di edifici rilevanti ai fini dell'espletamento delle attività loro assegnate;

    com'è noto, con legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, il numero dei deputati è stato considerevolmente ridotto da 630 a 400;

    tale decurtazione ha avuto inevitabili ricadute sul numero complessivo di contratti di collaborazione potenzialmente stipulabile dai deputati e, dunque, sul numero di soggetti autorizzati ad accedere ai locali della Camera dei deputati, rendendo superflue ed eccessive le limitazioni di circolazione cui gli stessi sono assoggettati,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a rimettere al Comitato per la Sicurezza la valutazione in ordine ad una rivisitazione della disciplina per meglio contemperare l'esigenza di supporto funzionale, connessa al ruolo dei collaboratori, rispetto all'esercizio del mandato parlamentare nell'ambito di una complessiva analisi volta anche a una semplificazione e razionalizzazione dei tipi di accesso.
9/Doc.VIII, n. 4/51. (Testo modificato nel corso della seduta)Pavanelli.


   La Camera,

   premesso che:

    i trasporti urbani per mezzo di veicoli a motore privati, producono una serie di criticità relative al sovraffollamento delle strade e delle aree pubbliche, al peggioramento della qualità dell'aria;

    le patologie respiratorie, specie nei minori residenti nelle grandi città, sono in costante aumento proprio per l'esposizione ai principali agenti inquinanti;

    il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, cosiddetto «decreto rilancio», allo scopo di favorire il decongestionamento del traffico delle aree urbane, ha previsto, per le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti, misure finalizzate alla riduzione del ricorso al mezzo di trasporto pubblico privato individuale. Tra le previsioni: l'obbligo di adottare annualmente il PSCL – piano spostamenti casa lavoro, la nomina di un mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisioni, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile;

    a maggio 2021 sono state adottate le disposizioni attuative della norma citata, tra cui le attribuzioni e i compiti del mobility manager sia aziendale sia di area;

    i Palazzi della Camera dei deputati, rappresentano la sede di lavoro per migliaia di persone ogni giorno;

    negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente i lavoratori che hanno fatto una scelta di mobilità necessariamente intermodale, favorendo l'uso dei mezzi pubblici e dei mezzi quali monopattini, biciclette e altri mezzi di mobilità economicamente e ambientalmente più sostenibile, come alternativa all'uso dell'automobile privata, anche alla luce delle scelte di mobilità assunte dal comune di Roma e che influenzano le scelte di mobilità di coloro che devono recarsi al centro di Roma ogni giorno;

   considerato che:

    le funzioni di mobility manager per la Camera dei deputati sono state attribuite al Consigliere responsabile del Servizio per la sicurezza, con l'intento di tenere conto delle specificità delle attività di supporto alla funzione parlamentare e che abbia riguardo alle esigenze dei deputati e di tutti i lavoratori che operano presso le sedi della Camera;

   considerato inoltre che:

    con l'incremento della modalità di spostamento con mezzi a propulsione muscolare o parzialmente elettrica, risultano ancora insufficienti gli spazi adibiti a parcheggio nonché a supporto di questa tipologia di mobilità (spogliatoi, armadietti custoditi e altro),

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori:

   a valutare l'opportunità di prevedere, nell'ambito degli spazi esterni vicini ai Palazzi, degli spazi dedicati al posteggio di biciclette e dei monopattini per i lavoratori;

   a prevedere la presentazione di una relazione annuale al Collegio dei Questori sullo stato di attuazione del piano degli spostamenti e dei suoi effetti sul miglioramento in termini di sostenibilità.
9/Doc.VIII, n. 4/52. Iaria, Sergio Costa, Fede.


   La Camera,

   premesso che:

    per lo svolgimento delle loro funzioni, ai Gruppi parlamentari, oltre alla disponibilità di locali e attrezzature, è assicurato, come previsto dall'articolo 15, comma 3, del Regolamento, un contributo finanziario annuale a carico del bilancio della Camera, determinato avendo riguardo alla consistenza numerica di ciascun Gruppo;

    in base all'articolo 1 della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 21 dicembre 2012, come modificato dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 33 del 9 luglio 2013, tale contributo è ripartito secondo i seguenti criteri:

     a) lo 0,35 per cento è attribuito in misura fissa al Gruppo Misto;

     b) la restante quota è ripartita tra tutti i Gruppi parlamentari, ivi incluso il Gruppo Misto, in proporzione alla rispettiva consistenza numerica;

    il criterio di ripartizione quasi esclusivo in proporzione alla rispettiva consistenza numerica non considera la necessità di assicurare ad ogni Gruppo in modo uguale la copertura di alcuni costi fissi, i quali devono comunque essere sostenuti prescindendo dalla consistenza numerica del Gruppo e, quindi, dalla organizzazione della propria struttura;

    il Collegio dei Questori nella scorsa legislatura, rispettivamente nella seduta dell'Assemblea del 1° agosto 2019, del 30 luglio 2020 e del 29 luglio 2021 in occasione dell'esame del bilancio di previsione 2019, 2020 e 2021, accoglieva l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 4/38, l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 6/31 e l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/022, con i quali si invitava, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori a valutare l'opportunità di modificare le attuali disposizioni sulla ripartizione del contributo finanziario annuale a favore dei Gruppi, anche attraverso la proposta delle modifiche regolamentari che si rendessero necessarie, prevedendo che una quota del contributo unico e onnicomprensivo annuale a carico del bilancio della Camera sia attribuita in misura fissa a tutti i Gruppi e che la restante quota venga ripartita in proporzione alla rispettiva consistenza numerica;

    è in corso una attività della Giunta del Regolamento sugli effetti regolamentari della Riforma costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di modificare le attuali disposizioni sulla ripartizione del contributo finanziario annuale a favore dei Gruppi – tenendo conto delle complessive riforme regolamentari volte a definire l'assetto della Camera e dei suoi organi a seguito della riduzione del numero dei parlamentari su cui è in atto l'istruttoria in sede di Giunta per il Regolamento – prevedendo in particolare che una quota del contributo unico e onnicomprensivo annuale a carico del bilancio della Camera sia attribuita in misura fissa a tutti i Gruppi e che la restante quota venga ripartita in proporzione alla rispettiva consistenza numerica.
9/Doc.VIII, n. 4/53. Zanella, Zaratti, Grimaldi, Mari.


   La Camera,

   premesso che:

    per lo svolgimento delle loro funzioni, ai Gruppi parlamentari, oltre alla disponibilità di locali e attrezzature, è assicurato, come previsto dall'articolo 15, comma 3, del Regolamento, un contributo finanziario annuale a carico del bilancio della Camera, determinato avendo riguardo alla consistenza numerica di ciascun Gruppo;

    in base all'articolo 1 della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 21 dicembre 2012, come modificato dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 33 del 9 luglio 2013, tale contributo è ripartito secondo i seguenti criteri:

     a) lo 0,35 per cento è attribuito in misura fissa al Gruppo Misto;

     b) la restante quota è ripartita tra tutti i Gruppi parlamentari, ivi incluso il Gruppo Misto, in proporzione alla rispettiva consistenza numerica;

    il criterio di ripartizione quasi esclusivo in proporzione alla rispettiva consistenza numerica non considera la necessità di assicurare ad ogni Gruppo in modo uguale la copertura di alcuni costi fissi, i quali devono comunque essere sostenuti prescindendo dalla consistenza numerica del Gruppo e, quindi, dalla organizzazione della propria struttura;

    il Collegio dei Questori nella scorsa legislatura, rispettivamente nella seduta dell'Assemblea del 1° agosto 2019, del 30 luglio 2020 e del 29 luglio 2021 in occasione dell'esame del bilancio di previsione 2019, 2020 e 2021, accoglieva l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 4/38, l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 6/31 e l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/022, con i quali si invitava, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori a valutare l'opportunità di modificare le attuali disposizioni sulla ripartizione del contributo finanziario annuale a favore dei Gruppi, anche attraverso la proposta delle modifiche regolamentari che si rendessero necessarie, prevedendo che una quota del contributo unico e onnicomprensivo annuale a carico del bilancio della Camera sia attribuita in misura fissa a tutti i Gruppi e che la restante quota venga ripartita in proporzione alla rispettiva consistenza numerica;

    è in corso una attività della Giunta del Regolamento sugli effetti regolamentari della Riforma costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di modificare le vigenti disposizioni adottate dall'Ufficio di Presidenza sulla ripartizione del contributo unico e onnicomprensivo a carico del bilancio della Camera in favore dei Gruppi, al fine di prevedere che le stesse, ferme restando le iniziative di competenza della Giunta per il Regolamento volte a riformare l'articolo 15, consentano l'attribuzione di una quota del citato contributo in misura fissa a tutti i Gruppi, al fine di soddisfare le esigenze minime comuni, e la restante quota in proporzione alla rispettiva consistenza numerica.
9/Doc.VIII, n. 4/53. (Testo modificato nel corso della seduta)Zanella, Zaratti, Grimaldi, Mari.


   La Camera,

   premesso che:

    nella seduta del 27 luglio 2022, nell'ambito della discussione sul bilancio interno, il Collegio dei Questori pro tempore ha accolto l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10, volto a valutare l'opportunità di svolgere quanto prima, secondo le procedure contrattuali previste dalla normativa vigente, un confronto con le Organizzazioni sindacali al fine di disciplinare le progressioni di carriera dei dipendenti della Camera;

    nella seduta del 2 agosto 2023, nell'ambito della discussione del bilancio interno, il Collegio dei Questori ha accolto l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, 2/2 volto a valutare l'opportunità di dare attuazione all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10, verificando la possibilità di affrontare il tema nella prossima contrattazione;

    è quanto mai opportuno che il confronto contrattuale sulle progressioni di carriera contempli anche l'introduzione di concorsi interni;

    in tale quadro, una volta individuato il fabbisogno del personale da reclutare, una quota di esso sarebbe selezionata mediante l'espletamento di concorsi riservati al personale interno;

    presso altri Organi costituzionali, ad esempio la Presidenza della Repubblica, sono ordinariamente svolti concorsi per titoli ed esami riservati al personale di ruolo al fine di coprire posti e carenze in organico,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di svolgere quanto prima, secondo le procedure contrattuali previste dalla normativa vigente, un confronto con le Organizzazioni sindacali al fine di disciplinare i concorsi interni presso l'Amministrazione della Camera dei deputati.
9/Doc.VIII, n. 4/54. Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    nella seduta del 27 luglio 2022, nell'ambito della discussione sul bilancio interno, il Collegio dei Questori pro tempore ha accolto l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10, volto a valutare l'opportunità di svolgere quanto prima, secondo le procedure contrattuali previste dalla normativa vigente, un confronto con le Organizzazioni sindacali al fine di disciplinare le progressioni di carriera dei dipendenti della Camera;

    nella seduta del 2 agosto 2023, nell'ambito della discussione del bilancio interno, il Collegio dei Questori ha accolto l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, 2/2 volto a valutare l'opportunità di dare attuazione all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10, verificando la possibilità di affrontare il tema nella prossima contrattazione;

    è quanto mai opportuno che il confronto contrattuale sulle progressioni di carriera contempli anche l'introduzione di concorsi interni;

    in tale quadro, una volta individuato il fabbisogno del personale da reclutare, una quota di esso sarebbe selezionata mediante l'espletamento di concorsi riservati al personale interno;

    presso altri Organi costituzionali, ad esempio la Presidenza della Repubblica, sono ordinariamente svolti concorsi per titoli ed esami riservati al personale di ruolo al fine di coprire posti e carenze in organico,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Comitato per gli affari del personale

a valutare nell'ambito del confronto con le Organizzazione sindacali la questione oggetto dell'ordine del giorno.
9/Doc.VIII, n. 4/54. (Testo modificato nel corso della seduta)Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    nella seduta del 2 agosto 2023, nell'ambito della discussione sul bilancio interno, il Collegio dei Questori pro tempore ha accolto l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/9 volto a valutare l'opportunità di prevedere la reintroduzione di distributori d'acqua potabile;

    pur apprezzando l'impegno fin qui profuso per l'utilizzo esclusivo dell'uso di bottiglie di vetro o di materiale biodegradabile, ribadiamo che l'uso delle bottiglie influisce comunque in modo significativo sul volume del materiale da smaltire, o riciclare, e che, nel caso delle bottiglie in materiale biodegradabile, una parte, seppur residua delle stesse, non è completamente degradabile in tempi brevi,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare, in tempi brevi, la possibilità di individuare punti di distribuzione di acqua potabile, tali per poter agevolmente riempire borracce personali, di reintrodurre gli erogatori automatici nella mensa del personale.
9/Doc.VIII, n. 4/55. Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, cosiddetto «decreto rilancio», allo scopo di favorire il decongestionamento del traffico delle aree urbane, ha previsto, per le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti, misure finalizzate a ridurre il ricorso al mezzo di trasporto privato individuale, prevedendo l'obbligo di adottare annualmente il P.S.C.L. – Piano di spostamento casa lavoro, la nomina di un Mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile;

   considerato che:

    la Camera ha già avviato la somministrazione di uno specifico questionario al personale per consentire una prima analisi degli spostamenti dei dipendenti;

    a partire dal 2021, grazie ad un ampio piano di reclutamento sono riprese le assunzioni, che hanno innalzato notevolmente il numero dei nuovi dipendenti cui il predetto questionario dovrebbe essere somministrato, per individuare il bacino di utenza, favorire forme di mobilità sostenibile ed implementare specifiche misure che la realizzino,

invita l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei deputati Questori, nell'ambito delle rispettive competenze:

   a portare a termine la somministrazione del questionario ai dipendenti ai fini della predisposizione del Piano di spostamenti casa/lavoro, nell'ambito delle funzioni di Mobility manager già attribuite al consigliere responsabile del servizio per la sicurezza, che tenga conto delle specificità delle attività di supporto alla funzione parlamentare e che abbia riguardo alle esigenze dei deputati, dei dipendenti, anche di nuovo ordinamento, e di tutti i lavoratori inseriti nell'ambito della nuova società in house, che operano stabilmente presso le sedi della Camera;

   a prevedere la presentazione di una relazione annuale al Collegio dei Questori sullo stato di attuazione del piano degli spostamenti e dei suoi effetti sul miglioramento in termini di eco-sostenibilità e mobilità sostenibile.
9/Doc. VIII, n. 4/56. Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    nel programma dell'attività amministrativa per il triennio 2023-2025 nel comparto amministrativo A2, si fa riferimento a «–»;

   considerato che:

    nella seduta del 2 agosto 2023, nell'ambito della discussione sul bilancio interno, il Collegio dei Questori pro tempore ha accolto l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 2/10 volto a valutare l'opportunità di completare l'istallazione di interruttori a tempo, anche per quanto riguarda le luci attivabili manualmente, in modo da ridurre lo spreco di energia;

    permane, purtroppo, la discutibile abitudine in particolare nei locali adibiti a servizi igienici e in altre locali privi dei dispositivi di spegnimento a tempo, di accendere e non provvedere al successivo spegnimento delle luci anche non necessarie,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di disattivare nei locali adibiti a servizi igienici e in altre locali gli impianti luce, in attesa della installazione degli interruttori a tempo come da accoglimento dell'ordine del giorno in premessa.
9/Doc. VIII, n. 4/57. Zaratti.


   La Camera,

   premesso che:

    il 2 agosto 2023, in sede di discussione del progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 veniva approvato, con riformulazione, l'Ordine del Giorno 9/Doc. VIII, n. 2/54 Mari, che invitava, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori ad intervenire sulla situazione dei dipendenti dei gruppi parlamentari inclusi nell'elenco di cui all'allegato A della deliberazione dell'UdP n. 227 del 2012 venutasi a determinare in seguito alle ripetute modifiche intervenute negli anni alla disciplina della loro assunzione;

    la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012, e successive modificazioni, ha sensibilmente riformato la disciplina per l'utilizzo del suddetto personale da parte dei gruppi parlamentari, passando dall'originario sistema incentivante previsto dalla delibera dell'UdP n. 79 del 1993, che garantiva per ogni dipendente assunto l'acquisizione di una relativa ed adeguata provvista economica, a quello disincentivante, attualmente in vigore, che prevede, a fronte di ogni mancata assunzione spettante, l'imposizione di una cospicua sanzione economica;

    il suddetto regime ha finito, nel tempo, col produrre una serie di conseguenze quali, da un lato il generarsi di una platea di dipendenti non assunti (cosiddetti «inoptati») e dall'altro il mancato rispetto da parte dei Gruppi della disposizione di cui all'articolo 4 comma 4 della soprarichiamata delibera n. 227 del 2012 che impone di assicurare ai dipendenti assunti (cosiddetti «optati») «una retribuzione annua lorda pari almeno alla retribuzione annuale lorda in godimento alla data del 1° settembre 2012»;

    il personale cosiddetto «inoptato» ed assunto obbligatoriamente dal Gruppo Misto e che svolge comunque il proprio lavoro prestando la propria professionalità presso quest'ultimo e/o le sue componenti, o presso gli uffici di deputati titolari d'incarico, si trova in una condizione di particolare difficoltà determinata dal taglio dell'importo del contributo forfetario destinato allo stesso Gruppo Misto per la copertura degli oneri complessivi legati alla loro assunzione che è passato, a seguito delle suddette intervenute modifiche, dagli 85.000 euro annui (costo azienda) del 2013 ai 55.000 euro (costo azienda) attuali, senza, peraltro, alcuna possibilità di vedersi tutelato il potere d'acquisto della propria retribuzione, dal vorticoso aumento dell'inflazione e del costo della vita che hanno cominciato a mordere soprattutto dal 2018 ad oggi;

    con riferimento al personale optato, il livello di retribuzione annua lorda da riconoscersi pari almeno alla retribuzione annuale lorda in godimento alla data del 1° settembre 2012, è riferibile a livelli stipendiali applicati 12 anni orsono che, tra l'altro, non tengono conto né delle progressioni di carriera e né dell'anzianità di servizio, circostanza che costringe lo stesso personale a tornare ad ogni nuova legislatura, come in un gioco dell'oca, alla casella stipendiale del 1° settembre 2012,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare l'adozione di strumenti e/o provvedimenti che garantiscano ai dipendenti dei gruppi parlamentari inclusi nell'elenco di cui all'allegato A della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012, la costante tutela del potere d'acquisto dei loro stipendi, adeguando le previsioni di cui all'art. 4 commi 3 ,4 e 5 della delibera Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012 e successive modificazioni, agli intervenuti aumenti del costo della vita.
9/Doc. VIII, n. 4/58. Mari.


   La Camera,

   premesso che:

    il 2 agosto 2023, in sede di discussione del progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 veniva approvato, con riformulazione, l'Ordine del Giorno 9/Doc. VIII, n. 2/54 Mari, che invitava, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori ad intervenire sulla situazione dei dipendenti dei gruppi parlamentari inclusi nell'elenco di cui all'allegato A della deliberazione dell'UdP n. 227 del 2012 venutasi a determinare in seguito alle ripetute modifiche intervenute negli anni alla disciplina della loro assunzione;

    la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012, e successive modificazioni, ha sensibilmente riformato la disciplina per l'utilizzo del suddetto personale da parte dei gruppi parlamentari, passando dall'originario sistema incentivante previsto dalla delibera dell'UdP n. 79 del 1993, che garantiva per ogni dipendente assunto l'acquisizione di una relativa ed adeguata provvista economica, a quello disincentivante, attualmente in vigore, che prevede, a fronte di ogni mancata assunzione spettante, l'imposizione di una cospicua sanzione economica;

    il suddetto regime ha finito, nel tempo, col produrre una serie di conseguenze quali, da un lato il generarsi di una platea di dipendenti non assunti (cosiddetti «inoptati») e dall'altro il mancato rispetto da parte dei Gruppi della disposizione di cui all'articolo 4 comma 4 della soprarichiamata delibera n. 227 del 2012 che impone di assicurare ai dipendenti assunti (cosiddetti «optati») «una retribuzione annua lorda pari almeno alla retribuzione annuale lorda in godimento alla data del 1° settembre 2012»;

    il personale cosiddetto «inoptato» ed assunto obbligatoriamente dal Gruppo Misto e che svolge comunque il proprio lavoro prestando la propria professionalità presso quest'ultimo e/o le sue componenti, o presso gli uffici di deputati titolari d'incarico, si trova in una condizione di particolare difficoltà determinata dal taglio dell'importo del contributo forfetario destinato allo stesso Gruppo Misto per la copertura degli oneri complessivi legati alla loro assunzione che è passato, a seguito delle suddette intervenute modifiche, dagli 85.000 euro annui (costo azienda) del 2013 ai 55.000 euro (costo azienda) attuali, senza, peraltro, alcuna possibilità di vedersi tutelato il potere d'acquisto della propria retribuzione, dal vorticoso aumento dell'inflazione e del costo della vita che hanno cominciato a mordere soprattutto dal 2018 ad oggi;

    con riferimento al personale optato, il livello di retribuzione annua lorda da riconoscersi pari almeno alla retribuzione annuale lorda in godimento alla data del 1° settembre 2012, è riferibile a livelli stipendiali applicati 12 anni orsono che, tra l'altro, non tengono conto né delle progressioni di carriera e né dell'anzianità di servizio, circostanza che costringe lo stesso personale a tornare ad ogni nuova legislatura, come in un gioco dell'oca, alla casella stipendiale del 1° settembre 2012,

invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

a valutare, nel rispetto dei limiti dell'autonomia negoziale, alla quale è demandata la definizione dei rapporti di lavoro tra i gruppi parlamentari ed i loro dipendenti, iniziative volte a valorizzare le competenze professionali dei soggetti iscritti nell'Allegato A, nell'ambito di una complessiva rivisitazione della disciplina dei dipendenti degli Allegati A e B.
9/Doc. VIII, n. 4/58. (Testo modificato nel corso della seduta)Mari.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato,

    la riduzione del numero dei parlamentari impone che siano implementati gli strumenti di supporto e lo staff dei collaboratori a disposizioni di ciascun parlamentare;

    dal confronto con le principali democrazie europee e col Parlamento europeo, appare distante la disponibilità di risorse messe a disposizione per tale funzione dalla Camera;

    in Francia per i collaboratori dei parlamentari il Parlamento destina 10.581 euro al mese, in Germania 22.436, in Gran Bretagna 17.248, il Parlamento europeo 25.442,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze:

   nel rispetto del diritto alla riservatezza, ad adottare tutte le iniziative idonee finalizzate a:

    a) rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati;

    b) rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro;

    c) integrare la scheda personale on-line di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore;

    d) istituire, sul modello vigente presso il Parlamento europeo, un fondo vincolato e adeguatamente finanziato per la retribuzione dei collaboratori parlamentari, in modo tale che non vi siano legami tra le retribuzioni stesse e i rimborsi erogati ai deputati;

    e) prevedere per il collaboratore accreditato una disciplina interna idonea a garantire:

     1) la libertà di accesso e movimento presso tutte le sedi della Camera in una misura almeno pari a quella riconosciuta agli iscritti nel Registro dei rappresentati di interesse in forza della Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 febbraio 2017;

     2) la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora.
9/Doc. VIII, n. 4/59. Magi, Della Vedova.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ai sensi della delibera, l'Amministrazione della Camera provvede al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori, nonché all'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali, avvalendosi di apposite dotazioni di spesa previste dal bilancio della Camera nonché di fondi tratti dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    ciascun deputato può avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera del 4 ottobre 2022;

    qualora un deputato decida di non avvalersi di alcun collaboratore, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato viene percepito interamente, fermi restando gli obblighi di rendicontazione di cui alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la regolamentazione adottata colma la lacuna normativa esistente sino alla XVIII legislatura, ma resta lontana da quella adottata dai Parlamenti dei principali ordinamenti europei e dal Parlamento europeo, presso i quali esiste un fondo specifico e vincolato, adeguatamente finanziato,

    la riduzione del numero dei parlamentari impone che siano implementati gli strumenti di supporto e lo staff dei collaboratori a disposizioni di ciascun parlamentare;

    dal confronto con le principali democrazie europee e col Parlamento europeo, appare distante la disponibilità di risorse messe a disposizione per tale funzione dalla Camera;

    in Francia per i collaboratori dei parlamentari il Parlamento destina 10.581 euro al mese, in Germania 22.436, in Gran Bretagna 17.248, il Parlamento europeo 25.442,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze:

   nel rispetto del diritto alla riservatezza, ad adottare tutte le iniziative idonee finalizzate a:

    a) rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di deputati che si avvalgono di collaboratori accreditati;

    b) rendere noto, anche attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera dei deputati, aggiornando e integrando le informazioni presenti nella pagina https://www.camera.it/leg18/383?conoscerelacamera=386, il numero di collaborazioni attive, specificando il regime di tempo pieno o parziale, la fascia retributiva e la tipologia di rapporto di lavoro;

    c) integrare la scheda personale on-line di ciascun deputato con l'indicazione dei nominativi dei collaboratori accreditati per ciascun deputato, con facoltà di indicare la mail istituzionale di contatto e il curriculum vitae di ciascun collaboratore;

    d) istituire, sul modello vigente presso il Parlamento europeo, un fondo vincolato e adeguatamente finanziato per la retribuzione dei collaboratori parlamentari, in modo tale che non vi siano legami tra le retribuzioni stesse e i rimborsi erogati ai deputati;

    e) prevedere per il collaboratore accreditato una disciplina interna idonea a garantire:

     1) a rimettere al Comitato per la Sicurezza la valutazione in ordine ad una rivisitazione della disciplina per meglio contemperare l'esigenza di supporto funzionale, connessa al ruolo dei collaboratori, rispetto all'esercizio del mandato parlamentare nell'ambito di una complessiva analisi volta anche a una semplificazione e razionalizzazione dei tipi di accesso;

     2) la disponibilità di una postazione informatica dedicata e autonoma rispetto a quella di cui beneficia il deputato con cui si collabora.
9/Doc. VIII, n. 4/59. (Testo modificato nel corso della seduta)Magi, Della Vedova.


   La Camera,

   premesso che:

    la Camera dei deputati cura con costanza la buona conservazione del patrimonio artistico, di proprietà o in deposito, attraverso la puntuale verifica delle condizioni delle opere e del patrimonio sia in deposito che di proprietà;

    la valorizzazione del patrimonio artistico custodito presso la Camera dei deputati, anche per la migliore possibilità alla fruizione da parte del pubblico, rappresenta una importante opportunità di promozione per l'istituzione;

    lo spazio per i restauri presso il Palazzo del Seminario non ha prodotti i previsti risparmi di costi di assicurazione e movimentazione in caso di lavorazioni, per le ridotte dimensioni e la distanza da Palazzo Montecitorio;

   considerato che:

    la manifestazione «Montecitorio a porte aperte» riscuote notevole interesse da parte del pubblico, portando ogni anno migliaia di visitatori all'interno dell'istituzione parlamentare;

    nell'ambito di tale visita, tuttavia, non è prevista la possibilità per i visitatori di acquistare souvenir ovvero oggetti di rappresentanza dell'istituzione, come avviene, invece, in pressoché tutti i Parlamenti che adottano iniziative analoghe;

    sarebbe quindi auspicabile consentire ai visitatori la possibilità di acquisto, a partire dalla manifestazione Montecitorio a porte aperte, di alcuni souvenir in ricordo della visita all'istituzione parlamentare. Tali oggetti (materiale di cancelleria, quaderni, notes, segnalibri, penne, e altro), coperti i costi di acquisto e/o produzione, potrebbero anche essere fonte di proventi da devolvere eventualmente in beneficenza;

   premesso e considerato che:

    nelle adiacenze di piazza del Parlamento c'è un'area risultante dalle demolizioni novecentesche, di pertinenza della Camera e da anni adibita a parcheggio, che si distingue negativamente per impatto rispetto all'importanza e al decoro che dovrebbe invece caratterizzare il contesto in cui è inserita,

invita per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori a:

   implementare le iniziative di promozione all'esterno dell'immagine della Camera e del suo patrimonio artistico, attraverso la realizzazione di allestimenti nelle sedi parlamentari e la produzione di materiale e pubblicazioni, anche multimediali, di promozione dei beni artistici, con il supporto scientifico di istituzioni accademiche, museali e di figure curatoriali qualificate per autorevolezza scientifica a capacità divulgativa;

   proseguire nell'attività di promozione dei beni del patrimonio artistico utilizzando la Sala Aldo Moro, in collaborazione con i proprietari dei dipinti, le Soprintendenze, i Musei e figure del mondo accademico cui affidare la cura scientifica degli allestimenti;

   adottare le necessarie iniziative affinché i restauri di maggior rilievo storico culturale, sul modello delle più importanti istituzioni museali nazionali ed internazionali, possano svolgersi in modo il più possibile aperto al godimento del pubblico, ad esempio utilizzando gli spazi con vetrine a giorno di Palazzo Theodoli-Bianchelli, in armonia e sinergia con l'attività convegnistica eventualmente programmata;

a prevedere anche per i visitatori la possibilità di acquisto, a partire dalla manifestazione Montecitorio a porte aperte, di alcuni souvenir in ricordo della visita all'istituzione parlamentare.
9/Doc. VIII, n. 4/60. (Nuova formulazione)Candiani, Mollicone.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 70 della Costituzione della Repubblica italiana recita: «La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere»;

    la disciplina dei rapporti di lavoro del personale a disposizione dei Gruppi parlamentari costituisce uno degli investimenti più importanti per garantire la qualità della legislazione;

    l'attività di supporto legislativo costituisce una funzione essenziale per i deputati, nell'esercizio del loro mandato in rappresentanza dei cittadini;

    la Camera dei deputati può decidere come utilizzare eventuali avanzi di bilancio e risorse risultanti dalla buona gestione, al fine di migliorare ulteriormente la qualità dell'attività legislativa,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità di destinare direttamente eventuali avanzi di gestione futuri al fine di valorizzare il personale dei Gruppi parlamentari che si occupa delle attività di supporto legislativo, preposto a una funzione essenziale per il corretto adempimento del mandato dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 4/62. Alessandro Colucci.


   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 70 della Costituzione della Repubblica italiana recita: «La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere»;

    la disciplina dei rapporti di lavoro del personale a disposizione dei Gruppi parlamentari costituisce uno degli investimenti più importanti per garantire la qualità della legislazione;

    l'attività di supporto legislativo costituisce una funzione essenziale per i deputati, nell'esercizio del loro mandato in rappresentanza dei cittadini;

    la Camera dei deputati può decidere come utilizzare eventuali avanzi di bilancio e risorse risultanti dalla buona gestione, al fine di migliorare ulteriormente la qualità dell'attività legislativa,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a valutare la possibilità di valorizzare il personale dei Gruppi parlamentari nell'ambito di una rivisitazione della disciplina del contributo ai Gruppi e del relativo personale.
9/Doc. VIII, n. 4/62. (Testo modificato nel corso della seduta)Alessandro Colucci.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ciascun deputato può, quindi, avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera dal 4 ottobre 2022;

    a fronte del riconoscimento della figura del collaboratore parlamentare accreditato, impone alla istituzione parlamentare che siano assicurate al lavoratore così inquadrato le libertà e gli strumenti essenziali per sostenere l'attività del deputato a partire dalla libertà di accesso e movimento presso tutte le sedi della Camera,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a prevedere, per almeno un collaboratore accreditato per ogni deputato, una disciplina interna idonea a garantire la libertà di accesso e movimento presso tutte le sedi della Camera per meglio contemperare l'esigenza di supporto funzionale, connessa al ruolo dei collaboratori rispetto all'esercizio del mandato parlamentare, compatibilmente con i limiti di occupazione degli spazi a disposizione.
9/Doc. VIII, n. 4/63. Pisano.


   La Camera,

   premesso che:

    con deliberazione adottata il 4 ottobre 2022, n. 184, l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ha approvato una delibera recante Disciplina dei collaboratori dei deputati e modifiche alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 30 gennaio 2012, n. 185;

    la delibera del 4 ottobre 2022 prevede, in particolare, che i deputati possano essere assistiti, per le attività connesse all'esercizio del proprio mandato, da collaboratori scelti tra personale esterno all'Amministrazione della Camera dei deputati, esclusivamente per lo svolgimento di compiti di segreteria, di studio e ricerca, oppure di predisposizione di atti e documenti connessi all'esercizio del mandato parlamentare;

    la delibera prevede altresì che il rapporto di lavoro tra il deputato e il collaboratore può essere di tipo subordinato, autonomo professionale ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, che ha carattere fiduciario e intercorre esclusivamente e direttamente tra deputato e collaboratore, senza dare luogo ad alcun rapporto di impiego o di servizio con l'Amministrazione della Camera;

    ciascun deputato può, quindi, avvalersi di collaboratori a tempo pieno o parziale, optando per una serie di fasce retributive espressamente disciplinate dalla delibera dal 4 ottobre 2022;

    a fronte del riconoscimento della figura del collaboratore parlamentare accreditato, impone alla istituzione parlamentare che siano assicurate al lavoratore così inquadrato le libertà e gli strumenti essenziali per sostenere l'attività del deputato a partire dalla libertà di accesso e movimento presso tutte le sedi della Camera,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze

a rimettere al Comitato per la Sicurezza la valutazione in ordine ad una rivisitazione della disciplina per meglio contemperare l'esigenza di supporto funzionale, connessa al ruolo dei collaboratori, rispetto all'esercizio del mandato parlamentare nell'ambito di una complessiva analisi volta anche a una semplificazione e razionalizzazione dei tipi di accesso.
9/Doc. VIII, n. 4/63. (Testo modificato nel corso della seduta)Pisano.


   La Camera,

   premesso che:

    l'organizzazione dei tempi di esame di ogni provvedimento in Aula segue procedure e regole ben definite nel Regolamento della Camera dei deputati;

    i tempi di parola assegnati ad ogni parlamentare seguono princìpi regolamentari specifici e dettagliati;

    l'Aula della Camera dei deputati è già dotata di un tabellone elettronico dove vengono indicati il numero dei votanti e gli esiti delle votazioni;

    per una migliore gestione dei lavori dell'Aula, si rileva l'opportunità di mettere a disposizione dei deputati un timer che permetta di comprendere istantaneamente il tempo residuo dell'intervento in corso,

invita il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità di introdurre un sistema visivo che permetta di migliorare la correttezza del rispetto dei tempi dei dibattiti in Aula.
9/Doc. VIII, n. 4/64. Bicchielli.


   La Camera,

   premesso che:

    la pubblicità e la condivisione dei lavori e delle iniziative della Camera dei deputati e di interlocutori esterni verso l'esterno rappresenta un dovere imprescindibile al fine di promuovere un'informazione efficace e trasparente, anche a fronte del mandato che i deputati eletti ricoprono in rappresentanza dei cittadini;

    lo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione e il moltiplicarsi delle fonti d'informazione ha portato ad un aumento cospicuo delle occasioni di condivisione delle attività della Camera dei deputati, principalmente attraverso l'organizzazione di conferenze stampa,

invita il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità di individuare un luogo adeguato, all'interno degli spazi disponibili, al fine di allestire una seconda sala stampa preposta a potenziare ulteriormente le attività di comunicazione della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 4/65. Cavo.


   La Camera,

   premesso che:

    l'innovazione tecnologica degli ultimi decenni ha condotto all'introduzione di aggiornamenti continui delle strumentazioni necessarie all'utilizzo di applicativi di nuova generazione;

    le attività dei Gruppi parlamentari necessitano sempre di più di luoghi in grado di garantire capacità di comunicazione, audiovisione e utilizzo di contenuti prodotti dalle ultime tecnologie disponibili,

invita il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza, per le rispettive competenze

a valutare l'opportunità di valorizzare la strumentazione tecnologica dell'Aula dei Gruppi parlamentari; adottando le iniziative necessarie all'ammodernamento dei sistemi audiovisivi e delle ulteriori forniture necessarie all'espletamento delle sue funzioni.
9/Doc. VIII, n. 4/66. Lupi.


   La Camera,

   premesso che:

    la Costituzione italiana riconosce e garantisce l'uguaglianza di tutti i cittadini e tutte le cittadine senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali;

    le donne continuano ad essere sotto rappresentate in Parlamento – quello italiano e anche nel resto del mondo – e questo è un danno per la democrazia, oltre che un danno per l'efficienza, l'efficacia e la legittimità del parlamento;

    è fondamentale garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso all'interno della Camera dei deputati, libero da ogni forma di discriminazione e violenza di genere;

    la parità di genere è uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, in particolare si fa riferimento all'obiettivo 5 che mira a raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze e all'obiettivo 16 che ambisce a costruire istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli;

    la presenza di un Codice Etico rappresenta uno strumento indispensabile per promuovere e tutelare i diritti e la dignità di ogni persona, prevenendo comportamenti discriminatori e violenti;

    la Camera dei deputati, in quanto organo rappresentativo della Nazione, ha il dovere di adottare misure esemplari volte a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e violenza di genere al proprio interno;

    un Codice Etico chiaro e condiviso può contribuire significativamente a creare una cultura istituzionale basata sul rispetto, l'uguaglianza e la dignità di ogni individuo,

invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze:

   a elaborare e adottare, con il coinvolgimento del Comitato per le pari opportunità, un Codice Etico per la Camera dei deputati che includa princìpi e norme volti a tutelare da ogni forma di discriminazione e di violenza di genere;

   a stabilire procedure chiare e trasparenti per la segnalazione e la gestione di episodi di discriminazione e violenza di genere, garantendo il supporto e la protezione delle vittime;

   a promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione per tutti i membri, i loro collaboratori e il personale della Camera dei deputati volte a prevenire e contrastare comportamenti discriminatori e violenti;

   a monitorare e valutare periodicamente l'efficacia delle misure adottate, nel Collegio dei Questori;

   a dare ampia diffusione al Codice Etico e alle relative procedure, assicurandosi che tutti i membri, i loro collaboratori e il personale della Camera dei deputati ne siano adeguatamente informati.
9/Doc. VIII, n. 4/67. Quartapelle Procopio, Ghio, Ascani, Boldrini, Braga, Gribaudo, Serracchiani, Iacono, Malavasi, Forattini, Romeo, Di Biase, Guerra, Vaccari, Roggiani, Scarpa, Marino, Ferrari, Manzi, Evi, Madia, Bonafè, Bakkali.