XIX LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta dell'11 novembre 2024.
Albano, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellomo, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carè, Carloni, Cavandoli, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Coppo, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Quartini, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Scotto, Francesco Silvestri, Simiani, Siracusano, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.
Annunzio di proposte di legge
d'iniziativa regionale.
In data 8 novembre 2024 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA: «Modifiche alla legge 26 giugno 2024, n. 86, recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione» (2136).
Sarà stampata e distribuita.
Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
PRETTO: «Divieto di introduzione di clausole accessorie limitative della libertà di manifestazione del pensiero negli atti riguardanti l'erogazione di servizi pubblici e di prestazioni delle pubbliche amministrazioni» (1967) Parere delle Commissioni V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
VII Commissione (Cultura):
PELUFFO e MANZI: «Disposizioni concernenti la fornitura gratuita dei libri di testo agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado» (2013) Parere delle Commissioni I, V e XII.
Trasmissione dalla Presidenza
del Consiglio dei ministri.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 11 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8-ter, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, le seguenti comunicazioni concernenti interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale:
comunicazione dell'autorizzazione, in relazione a un contributo assegnato per l'anno 2021, di una variazione non onerosa del progetto «No more hunger in Amuru primary school per la riduzione della malnutrizione e la soddisfazione di bisogni primari specifici dei bambini della scuola di Amuru e supporto alle famiglie più vulnerabili» dell'associazione Centro aiuti volontari (ACAV);
comunicazione dell'autorizzazione, in relazione a un contributo assegnato per l'anno 2018, di una variazione non onerosa del progetto «Sostegno alla sicurezza alimentare delle famiglie contadine aymara di dodici comunità rurali del municipio di Umala, provincia Aroma del dipartimento di La Paz in Bolivia attraverso il miglioramento dell'accesso all'acqua» dell'associazione Persone come noi ONLUS;
comunicazione dell'autorizzazione, in relazione a un contributo assegnato per l'anno 2019, di una variazione non onerosa del progetto «Agroecologia e sementi locali per il rafforzamento della resilienza dei piccoli produttori e produttrici e la promozione della sovranità alimentare in Burkina Faso – comune di Loumbila – regione del Plateau Central» dell'organizzazione Centro regionale d'intervento per la cooperazione (CRIC).
Queste comunicazioni sono trasmesse alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).
Trasmissione dal Ministero della difesa.
Il Ministero della difesa ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 5 novembre 2024, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Questo decreto è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).
Trasmissione dal Ministero dell'università e della ricerca.
Il Ministero dell'università e della ricerca ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 5 novembre 2024, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).
Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 7 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, il parere circostanziato della Commissione europea in ordine al progetto di regola tecnica, di cui alla notifica 2024/0438/IT, relativa agli articoli 5, comma 1, lettera d), e 23 del disegno di legge recante disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale (atto Senato n. 1146).
Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), alla VII Commissione (Cultura), alla IX Commissione (Trasporti), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Trasmissione dal Ministro della salute.
Il Ministro della salute, con lettera in data 8 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8 della legge 14 dicembre 2000, n. 376, la relazione sullo stato di attuazione della medesima legge n. 376 del 2000, recante disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping, e sull'attività svolta dalla Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive, riferita all'anno 2023 (Doc. CXXXV, n. 2).
Questa relazione è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali).
Il Ministro della salute, con lettera in data 8 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, quinto comma, della legge 20 marzo 1975, n. 70, la relazione sull'attività svolta, sul bilancio di previsione e sulla consistenza degli organici dell'Agenzia italiana del farmaco, riferita all'anno 2023, corredata dai relativi allegati.
Questa relazione è stata trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali).
Comunicazione di nomina governativa.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 6 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, la comunicazione relativa alla proroga del conferimento al dottor Giovanni Maria Macioce dell'incarico di Commissario straordinario del Governo per gli interventi di restauro e valorizzazione dell'ex carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano – Ventotene.
Questa comunicazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).
Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 7 novembre 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (226).
Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) e, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio), nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea). Le Commissioni dovranno esprimere i prescritti pareri entro l'11 dicembre 2024.
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
MOZIONE LOIZZO ED ALTRI N. 1-00231 PER LA CURA E L'ASSISTENZA DEI PAZIENTI COLPITI DA SCLEROSI MULTIPLA E PATOLOGIE CORRELATE
Mozione
La Camera,
premesso che:
1) la sclerosi multipla è una malattia cronica neurodegenerativa che, attaccando il sistema nervoso centrale, altera le funzionalità delle aree cognitive, emotive, motorie, sensoriali e visive delle persone che ne vengono colpite;
2) la sclerosi multipla può manifestarsi con sintomi anche molto diversi tra loro, variabili da persona a persona, a seconda dell'entità e della sede della lesione nel sistema nervoso centrale;
3) i sintomi più comuni della sclerosi multipla comprendono, tra gli altri, il senso di stanchezza e di fatica, il senso di intorpidimento, i disturbi motori e della coordinazione, i disturbi visivi e della sensibilità, i disturbi vescicali e intestinali, i disturbi cognitivi, i disturbi sessuali, i cambiamenti dell'umore e la depressione. A queste manifestazioni possono accompagnarsi ulteriori sintomi come disturbi nel linguaggio, problemi di udito e tremori;
4) il «Barometro della sclerosi multipla e patologie correlate 2023» (di seguito denominato Barometro 2023), frutto del lavoro dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e del confronto continuo con i pazienti, le istituzioni e la rete degli operatori, offre una fotografia della sclerosi multipla e della sua realtà in Italia;
5) secondo il Barometro 2023, le persone con sclerosi multipla nel mondo sono circa 2,8 milioni, di cui 1,2 milioni in Europa e circa 137.000 in Italia, dove si verificano oltre 3.600 nuovi casi all'anno. Nel nostro Paese si registrano 221 persone con sclerosi multipla ogni 100.000 abitanti, con eccezione della Sardegna, nella quale la stima sale a circa 410 casi per 100.000 abitanti;
6) la sclerosi multipla può esordire a ogni età della vita, ma è più comunemente diagnosticata nel giovane adulto tra i 20 e i 40 anni. Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini, con un rapporto circa doppio nei casi prevalenti, mentre tra i casi incidenti (nuovi casi anno) si registra in media un rapporto di 3 donne ogni uomo colpito dalla malattia (sempre secondo il Barometro 2023);
7) la sclerosi multipla è una malattia complessa ed eterogenea e rientra tra le patologie croniche, dal momento che non esiste una cura definitiva, ma sono disponibili terapie che modificano il suo andamento, rallentandone la progressione. Le sue manifestazioni cliniche, come detto, possono essere molto differenti e le conseguenze investono gli ambiti della salute, del lavoro, familiari e sociali;
8) fattori come la cronicità, l'insorgenza giovanile e l'imprevedibilità del decorso della malattia incidono sulla qualità di vita e spesso coinvolgono l'intero nucleo familiare della persona colpita. Un sostanziale miglioramento della qualità di vita della persona con sclerosi multipla può essere ricercato attraverso una gestione della malattia che parta da un approccio interdisciplinare integrato, una diffusione di protocolli per la diagnosi tempestiva e un miglioramento nel percorso assistenziale dei pazienti e delle famiglie;
9) il 30 maggio 2022, in occasione della Giornata mondiale della sclerosi multipla, l'Aism ha presentato alla Camera dei deputati l'«Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025» (di seguito denominata Agenda 2025);
10) l'Agenda 2025 – che dà seguito alla prima Agenda presentata da Aism nel 2015 – raccoglie i contributi ricevuti da un'ampia varietà di soggetti, ciascuno portatore di una prospettiva e di una esperienza specifica, a partire dai contributi delle persone con sclerosi multipla e delle loro famiglie, dei medici e dei professionisti sanitari (neurologi, ricercatori e altri operatori), nonché i contributi dei volontari, delle aziende attive nella realtà della sclerosi multipla e dei rappresentati delle istituzioni nazionali e locali;
11) l'Agenda 2025 è strutturata in linee di missione, priorità e azioni ed è fondata sui diritti affermati nella «Carta dei diritti delle persone con SM e patologie correlate» di Aism, già sottoscritta da oltre 60.000 persone: salute, ricerca, autodeterminazione, inclusione, lavoro, educazione e formazione, semplificazione, innovazione, informazione e comunicazione, partecipazione attiva;
12) il 31 maggio 2023, nella settimana dedicata alla sensibilizzazione sulla sclerosi multipla, Aism ha presentato la mozione «1000 azioni oltre la SM 2023», articolata in trenta punti, che rimandano direttamente alle linee di missione e alle priorità dell'Agenda 2025;
13) a oggi quasi una persona con sclerosi multipla su due riceve meno assistenza di quanto avrebbe bisogno, una persona con sclerosi multipla su tre lamenta tempi di attesa molto lunghi per la risonanza magnetica. Il 40 per cento dei pazienti, inoltre, segnala carenze nel percorso di presa in carico specialistica, alle quali si aggiungono restrizioni nell'accesso ai farmaci modificanti la malattia. Anche la riabilitazione, nonostante qualche eccezione, rimane uno dei punti deboli del sistema, con il 42 per cento dei pazienti che non è riuscito ad accedervi o ne ha comunque tratto minimo beneficio;
14) la sclerosi multipla pesa sui pazienti e sulle loro famiglie anche dal punto di vista economico: prestazioni diagnostiche, assistenza domiciliare, certificazioni, farmaci sintomatici, riabilitazione e supporto psicologico costituiscono una spesa media annua di circa 5.000 euro, che arrivano a 12.000 per chi ha disabilità grave e possono raggiungere i 25.000 euro per le famiglie costrette a spendere di più;
15) per contribuire al superamento delle descritte criticità, in coerenza con le linee di missione dell'Agenda 2025, la mozione Aism sottolinea – tra l'altro – l'importanza della promozione della telemedicina, dell'accesso all'e-health e ai nuovi strumenti digitali;
16) in questo ambito, la telemedicina può svolgere un ruolo fondamentale per il miglioramento dell'accesso ai servizi e alle prestazioni, per il monitoraggio delle condizioni del paziente con sclerosi multipla, per verificare l'appropriatezza e l'aderenza alle cure, per il rapido intervento in situazioni di emergenza, nonché per l'orientamento e l'indirizzo alla rete dei servizi. La telemedicina e, in particolare, la televisita si configura come uno strumento di integrazione dell'offerta di cura tradizionale che può migliorare quelli che da sempre sono considerati i principali indicatori di qualità dell'assistenza: efficacia, efficienza e appropriatezza;
17) la telemedicina non deve ridursi ad un prodotto tecnologico e/o ad una attività autonoma e scollegata rispetto alle attività in presenza, ma deve costituire una risorsa aggiuntiva, complementare alle attività tradizionali, in grado di fornire un valore aggiunto al paziente e al sistema e praticabile qualora le condizioni del paziente stesso lo richiedano e lo consentano. La telemedicina gioca un ruolo fondamentale nel garantire maggiore equità di accesso alle cure, così come evidenziato nell'Agenda 2025, ma anche la sostenibilità organizzativa ed economica del sistema sanitario;
18) il documento «PDTA per la sclerosi multipla: indicazioni per la creazione delle reti di assistenza», promosso dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e redatto grazie alla collaborazione di un gruppo di lavoro formato da esperti di alta qualificazione, offre indicazioni e suggerimenti per rendere i servizi per la sclerosi multipla più equi, relativamente alle condizioni di accesso, nonché per incrementare la qualità sotto il profilo dell'appropriatezza clinica e organizzativa;
19) il documento per il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) citato definisce la sclerosi multipla una patologia «particolarmente adatta all'applicazione della Telemedicina», nonché un potenziale modello per altre patologie neurologiche e croniche, in ragione della sua eterogeneità clinica e dei diversi bisogni e percorsi terapeutici che ne derivano;
20) lo stato dell'arte, i processi di adozione e l'impatto della telemedicina nella gestione delle persone con sclerosi multipla in Italia sono stati analizzati nell'ambito del progetto EcoSM – Ecosistema digitale di assistenza e monitoraggio del paziente con sclerosi multipla, realizzato grazie alla collaborazione tra la Società italiana di neurologia (Sin) e l'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism);
21) la survey ha coinvolto 66 centri italiani che gestiscono il trattamento di circa il 50 per cento delle persone con sclerosi multipla in Italia, e ha focalizzato l'analisi sull'uso della «televisita» evidenziandone applicabilità, condizioni operative, barriere all'utilizzo e strategie implementative con lo scopo di dare una rappresentazione dello stato di diffusione del paradigma innovativo della telemedicina nel nostro Paese rispetto a una patologia complessa, di grande impatto e, purtroppo, con un trend in ascesa;
22) più del 45 per cento dei 66 centri di sclerosi multipla rispondenti alla survey pratica attualmente la televisita. Emerge, dunque, una significativa prontezza della comunità dei clinici e dei pazienti nell'adozione stabile dell'innovazione per andare verso forme di multicanalità, e anche un buon livello di soddisfazione (67 per cento);
23) secondo l'opinione dei rispondenti, tutte le attività di cura e follow-up della sclerosi multipla possono essere erogate da remoto (visite di follow-up, visite anamnestiche, valutazione di analisi di laboratorio o strumentali, monitoraggio post terapie e visite di supporto psicologico), con l'unica eccezione della diagnosi. L'aggravamento delle condizioni del paziente (grado di Edss – scala di disabilità) non modifica l'atteggiamento dei medici, che hanno già cominciato a sperimentare l'utilità delle televisite anche per i casi più gravi, soprattutto nelle attività di follow-up e monitoraggio nel tempo;
24) la pandemia da Covid-19 ha definitivamente reso la telemedicina una modalità accettata e diffusa per l'erogazione di servizi sanitari come complemento delle attività in presenza. I ricercatori dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università del Sacro Cuore, nel documento «Analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19 in Italia – Instant Report ALTEMS #2020-2022», hanno sottolineato l'importanza di «mettere a sistema» quanto realizzato sotto la spinta dell'emergenza, per integrare le soluzioni all'interno dei processi clinico-assistenziali e capitalizzare i risultati raggiunti utilizzandoli anche come base per i successivi passi di evoluzione digitale del sistema sanitario, nell'ottica della continuità del percorso di cura del paziente, sia all'interno dei singoli centri che nella collaborazione ospedale-territorio;
25) l'assenza di adeguate condizioni operative, di forme di finanziamento specifiche, di competenze diffuse e di un'adeguata dotazione tecnologica rappresentano le barriere principali a un utilizzo più ampio e uniforme dei nuovi strumenti digitali;
26) nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il sub-investimento 1.2.3 ha l'obiettivo di promuovere e rendere strutturali nel Servizio sanitario nazionale le prestazioni di telemedicina a supporto dei pazienti con malattie croniche;
27) la rimodulazione della Missione 6 del PNRR approvata dalla Commissione europea ha permesso di incrementare i fondi destinati all'assistenza domiciliare e alla telemedicina. In particolare, le risorse destinate alla telemedicina sono aumentate di 500 milioni di euro, con un incremento del target finale di 100.000 persone per un totale di 300.000 assistiti con servizi di telemedicina entro il termine del 2025;
28) Agenas, in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale e di soggetto attuatore del citato sub-investimento 1.2.3, ha diramato le «Linee guida per i Servizi di telemedicina – Requisiti funzionali e livelli di servizio», le «Indicazioni per la presentazione dei progetti regionali di telemedicina – Piano operativo regionale/provinciale» e le «Linee di indirizzo per i servizi di telemedicina», approvate con decreti del Ministro della salute in data 21 settembre 2022 e 30 settembre 2022;
29) le linee di indirizzo di cui al citato decreto del Ministro della salute 30 settembre 2022 hanno lo scopo di supportare le regioni e le province autonome nella definizione delle iniziative progettuali di telemedicina finanziabili con risorse PNRR. Nel fornire tali indirizzi, il documento conferma che «le malattie neurodegenerative, tra queste la sclerosi multipla e le altre malattie infiammatorie del Sistema nervoso centrale [...], configurano nella loro evoluzione clinica, setting assistenziali complessi, variabili nel tempo e particolarmente costosi per il Sistema sanitario nazionale. Il telemonitoraggio può essere quindi uno strumento digitale di grande supporto nella gestione dei pazienti neurologici»;
30) la digitalizzazione rappresenta la vera sfida per la trasformazione del nostro servizio sanitario, con un enorme potenziale, in particolare nei percorsi di cura dei pazienti con patologie croniche, complesse, evolutive e neurodegenerative come la sclerosi multipla,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire, per quanto di competenza, l'attuazione delle linee di missione, delle priorità strategiche e delle azioni declinate nell'Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025 e nella mozione «1000 azioni oltre la sclerosi multipla 2023» promosse da Aism e citate in premessa;
2) a promuovere e adottare iniziative di competenza per rendere strutturali nel Servizio sanitario nazionale i servizi e le prestazioni di telemedicina, inclusi la teleriabilitazione e il supporto psicologico da remoto, in particolare nei percorsi di cura dei pazienti con patologie croniche, complesse, evolutive e neurodegenerative come la sclerosi multipla, ad integrazione e completamento degli interventi in presenza, in coerenza con gli obiettivi fissati per il sub-investimento 1.2.3, della Missione 6, Componente 1, del PNRR;
3) a promuovere la definizione di una codificazione e di una tariffazione unitaria delle televisite nel quadro dei livelli essenziali di assistenza, secondo criteri di valorizzazione del tempo e dell'impegno dello specialista, nonché l'individuazione di specifiche forme di finanziamento, al fine di assicurare certezza ed esigibilità delle prestazioni di telemedicina nei sistemi sanitari regionali;
4) ad adottare iniziative di competenza volte ad approvare formalmente il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per la sclerosi multipla pubblicato da Agenas, al fine di sostenere la qualificazione, la progettazione e l'implementazione di analoghi documenti a livello regionale, nonché di rendere uniforme l'integrazione della telemedicina nell'ambito dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali regionali;
5) a promuovere gli investimenti regionali in formazione e aggiornamento che mirano a rafforzare le competenze tecnologiche e digitali dei professionisti, degli operatori sanitari, dei pazienti e dei caregiver familiari, con piena valorizzazione del ruolo della rete dei centri clinici e delle associazioni di pazienti;
6) a promuovere, d'intesa con le regioni, il riconoscimento e lo sviluppo della rete di patologia dedicata alla presa in carico delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, anche attraverso l'inserimento dei centri clinici per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla nei piani di riorganizzazione delle reti ospedaliere nazionali;
7) ad adottare iniziative utili al superamento delle criticità riscontrate nei percorsi di diagnosi e di cura delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, assicurando lo smaltimento delle liste di attesa, la disponibilità dei farmaci modificanti la malattia, la piena rimborsabilità dei farmaci sintomatici previsti dal piano di cura, nonché l'accesso a terapie riabilitative di qualità e specifiche;
8) ad adottare iniziative volte a garantire, d'intesa con le regioni, il sostegno psicologico alle persone con sclerosi multipla e patologie correlate e ai loro caregiver familiari, anche attraverso il supporto a distanza;
9) a proseguire il coordinamento dei lavori del «Tavolo tecnico per l'analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari», al fine di individuare le aree di intervento e le maggiori esigenze cui dare risposta, anche attraverso la formulazione di proposte funzionali all'elaborazione di un disegno di legge;
10) a sostenere la ricerca scientifica nelle aree prioritarie dell'Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025, favorendo il coordinamento dei progetti pubblici e privati, nazionali e internazionali, secondo il modello di governance della ricerca e innovazione responsabile partecipata;
11) a promuovere una gestione dei dati sempre più integrata secondo principi, modelli, strumenti che assicurino effettiva interoperabilità tra i vari nodi della rete e una semplificazione e razionalizzazione dei processi e protocolli applicativi;
12) a promuovere campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere consapevolezza, competenze e informazione corretta sulla sclerosi multipla e le patologie correlate.
(1-00231) «Loizzo, Molinari, Andreuzza, Angelucci, Bagnai, Barabotti, Bellomo, Benvenuto, Davide Bergamini, Billi, Bisa, Bof, Bordonali, Bossi, Bruzzone, Candiani, Caparvi, Carloni, Carrà, Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Coin, Comaroli, Crippa, Dara, Di Mattina, Formentini, Frassini, Furgiuele, Giaccone, Giagoni, Giglio Vigna, Gusmeroli, Iezzi, Latini, Lazzarini, Maccanti, Marchetti, Matone, Miele, Minardo, Montemagni, Morrone, Nisini, Ottaviani, Panizzut, Pierro, Pizzimenti, Pretto, Ravetto, Sasso, Stefani, Sudano, Toccalini, Ziello, Zinzi, Zoffili, Vietri, Ciancitto, Ciocchetti, Colosimo, Lancellotta, Maccari, Morgante, Rosso, Schifone».
MOZIONI SARRACINO, ALIFANO, ZARATTI, RUFFINO, FARAONE, MAGI ED ALTRI N. 1-00354 (NUOVA FORMULAZIONE), SARRACINO ED ALTRI N. 1-00354 E MANTOVANI, GIGLIO VIGNA, ROSSELLO, PISANO ED ALTRI N. 1-00360 CONCERNENTI INIZIATIVE PER IL SOSTEGNO E LO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE
Mozioni
La Camera,
premesso che:
1) nel 2014, al fine di contrastare il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, creare nuove possibilità di reddito e assicurare accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di cura, presa in carico della domanda di salute, di istruzione e mobilità, il Programma nazionale di riforma (Pnr) ha previsto una specifica politica place-based la Strategia nazionale aree interne (Snai);
2) dopo anni di assenza dal dibattito pubblico e dalle agende politiche, la Strategia nazionale aree interne collocava al centro di una politica pubblica gli enti locali caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi di cittadinanza, penalizzati dalla tendenza alla concentrazione della parte più rilevante degli investimenti pubblici e privati in porzioni di territorio sempre più piccole;
3) l'incapacità di prefigurare percorsi di sviluppo per aree fragili che, però, coprono complessivamente il 60 per cento dell'intera superficie del territorio nazionale in cui vivono 13,5 milioni di abitanti (oltre il 22 per cento della popolazione) e che rappresentano, complessivamente, il 53 per cento dei comuni italiani, ha innescato processi di «svuotamento» di questi luoghi in termini di persone, servizi e attività produttive, in particolare nei settori del commercio e dell'agricoltura, determinando un vero e proprio processo di desertificazione sociale ed economica;
4) per capire la portata del fenomeno basti pensare che, negli ultimi 10 anni:
a) nel settore dell'istruzione sono state chiuse circa 1.200 sedi scolastiche (428 negli ultimi cinque anni), passando in termini assoluti da 41.483 a 40.321 e in base agli attuali criteri di «dimensionamento» altre 1.200 scuole cesseranno di esistere entro il prossimo quinquennio;
b) dal punto di vista dell'offerta culturale, nelle aree interne si trova meno del 20 per cento delle biblioteche esistenti, spesso con poche postazioni e con orari limitati a causa dei costi e della carenza di personale. Poche sono anche le sale cinema e con cartellonistica attiva nel corso dell'anno;
c) sulle attività commerciali, recentissimi studi condotti da Confesercenti e Confcommercio hanno rilevato una contrazione del numero di esercizi pari al 10 per cento nei comuni sotto i 15.000 abitanti e del 14 per cento nei piccoli borghi. Hanno inoltre chiuso circa 23.000 unità di attività di vicinato nelle aree interne come minimarket, edicole, macellerie, ferramenta, distributori di carburante e bar;
d) per quanto concerne i servizi gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7 per cento (-5.248);
e) il 49,6 per cento delle aree esposte al rischio sismico è collocata in un'area interna, i comuni periferici e ultraperiferici sono quelli maggiormente interessati da fenomeni franosi;
f) i fenomeni di spopolamento e desertificazione che interessano le aree interne incidono anche sulle periferie urbane e metropolitane, determinando un arretramento di questi luoghi in termini di condizioni di vita, fruibilità dei servizi e opportunità dei cittadini. Anche in quest'ottica risulta quindi fondamentale ridurre i divari territoriali;
5) la Strategia nazionale per le aree interne ha indicato la direzione del rilancio: un modello di sviluppo diverso, inclusivo e sostenibile, basato sulla «cura» dei luoghi. Nel primo ciclo di programmazione 2014-2020, sono stati finanziati 1.788 progetti che hanno interessato 1.077 comuni ricompresi in 72 aree distinte in base alla lontananza dai servizi essenziali in intermedie, periferiche e ultraperiferiche;
6) circa 390 milioni di euro dei 591 stanziati a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie sono stati destinati ad interventi in diversi settori di sviluppo locale (agricoltura, turismo, efficienza della pubblica amministrazione, gestione e riciclo dei rifiuti, energia e manutenzione). Nel settore della cura e dell'assistenza alla persona sono state introdotte figure professionali innovative, come gli infermieri di famiglia e le ostetriche di comunità e aperte strutture sanitarie per anziani e malati che necessitano di assistenza a lungo termine. Nel settore dell'istruzione sono stati ammodernati e riqualificati vecchi edifici, create nuove strutture scolastiche con tecnologie digitali avanzate e attivati programmi di apprendimento e offerte formative innovative. Nel settore dei trasporti sono stati avviati e sperimentati importanti progetti nello spirito di una mobilità sostenibile. Una quota specifica di risorse, assegnate e non utilizzate, pari a 20 milioni di euro per l'anno 2021 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 è stata infine destinata alla prevenzione degli incendi boschivi;
7) con il secondo ciclo di programmazione (2021-2027), con il quale sono state individuate ulteriori aree interne oltre che a riperimetrare alcune delle precedenti, la Strategia nazionale aree interne interesserà complessivamente 124 aree di progetto, coinvolgendo 1.904 comuni (di cui 35 nelle isole minori), in cui vivono 4.570.731 abitanti;
8) a sostegno delle aree interne ulteriori finanziamenti erano stati previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato il 13 luglio 2021, stanziati in ragione dell'alto livello dei divari territoriali presenti non solo nel Mezzogiorno ma in tutto il territorio nazionale, in particolare per il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni di euro) e per i servizi sanitari di prossimità territoriale (100 milioni di euro), nonché dal Piano nazionale complementare (300 milioni di euro) per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade e dal Fondo di sostegno ai comuni marginali (646 milioni di euro dal 2020 al 2026);
9) con decreto ministeriale 12 ottobre 2021 sono stati assegnati i 300 milioni di euro previsti dal Piano nazionale per gli investimenti complementari che la legge di bilancio per il 2022 ha incrementato di 20 milioni di euro per l'anno 2023 e 30 milioni di euro per l'anno 2024. Con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 24 settembre 2020, 30 settembre 2021 e 30 novembre 2021 sono stati ripartiti 526 milioni di euro del fondo di sostegno;
10) con l'insediamento dell'attuale Governo, il sub-investimento relativo al potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità è stato espunto dal PNRR l'8 dicembre 2023 e rifinanziato per 500 milioni di euro dal decreto-legge n. 19 del 2024 fino al 2029, mentre sul sub-investimento per i servizi sanitari di prossimità territoriale risulterebbero essere stati spesi poco meno del 20 per cento delle risorse;
11) secondo l'Ufficio valutazione di impatto del Senato della Repubblica, nel suo primo ciclo, la Strategia nazionale aree interne si è dimostrata una strategia promettente nel favorire l'insediamento di nuove attività o la continuità di impianti che avrebbero chiuso senza gli interventi e i progetti finanziati, ma non significativa nella capacità di influenzare la struttura della popolazione;
12) dalle considerazioni dell'Ufficio valutazione di impatto si evince, al fine di contrastare lo spopolamento delle aree interne, la necessità di rafforzare politiche centrali che accompagnino in maniera complementare la Strategia nazionale aree interne in settori strategici come l'istruzione, la sanità, le reti infrastrutturali con la finalità di garantire gli stessi diritti e le medesime prestazioni ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Una filosofia, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, esattamente opposta a quella delineata dalla legge n. 86 del 2024 in materia di attuazione dell'autonomia differenziata;
13) uno dei principali problemi del Paese è l'emigrazione di migliaia di giovani che ogni anno sono costretti ad abbandonare i luoghi in cui nascono, alla ricerca di lavoro e opportunità altrove. Fermare questo fenomeno deve rappresentare la principale priorità delle istituzioni del nostro Paese. Al tempo stesso è necessario prefigurare e rifinanziare strumenti per incentivarne il «rientro». Il «diritto a restare» non può essere messo in discussione così come va sostenuto il diritto a rientrare;
14) con il decreto-legge n. 124 del 2023 è stata istituita, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – «ZES unica» (che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e che ha sostituito le precedenti Zone economiche speciali frammentate in 8 diverse strutture amministrative) per la quale è previsto il riconoscimento di importanti agevolazioni finanziarie (sotto forma di credito d'imposta) per le imprese che qui si insediano, oltre che per le stesse rilevanti semplificazioni amministrative (con la cosiddetta autorizzazione unica), senza, tuttavia, prevedere alcuna maggiore intensità d'aiuto e/o forma di premialità per le imprese che risultano insediate nelle aree interne del Mezzogiorno, svantaggiate sul piano socio-economico e carenti di servizi ed infrastrutture, classificate dalla Strategia nazionale aree interne, rispetto a quelle più ricche ubicate nelle aree centrali e della fascia costiera;
15) con il medesimo decreto-legge n. 124 del 2023, che, al Capo III, articoli da 9 a 17, ha istituito la Zes, al Capo II, con l'articolo 7, ha confermato la validità della Strategia nazionale aree interne (Snai), tanto da istituire, come per la Zes, una Cabina di regia per lo sviluppo delle aree interne, organo collegiale presieduto dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e composto da numerosi altri Ministri, con funzioni di indirizzo e di coordinamento per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Paese, con il compito di approvare un documento programmatico, denominato «Piano strategico nazionale delle aree interne» (Psnai), che individua gli ambiti di intervento e le priorità strategiche, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione, della mobilità, ivi compresi il trasporto pubblico locale e le infrastrutture per la mobilità, e dei servizi socio-sanitari, cui destinare le risorse del bilancio dello Stato, disponibili allo scopo, tenendo conto delle previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e delle risorse europee destinate alle politiche di coesione;
16) è essenziale intervenire per rafforzare la resilienza climatica e meteorologica nelle aree interne. Il cambiamento climatico, sia in Italia che a livello globale, sta aumentando la frequenza e l'intensità degli eventi estremi, i quali non solo colpiscono le grandi città ma risultano particolarmente pericolosi per i piccoli centri già colpiti dallo spopolamento e spesso privi di adeguate misure di gestione del territorio e di allerta. Questo fenomeno può portare alla scomparsa dei centri più vulnerabili. Oltre alla tutela e salvaguardia del territorio, è necessario incentivare sistemi di monitoraggio meteo e allarmi efficaci, destinando risorse necessarie per la protezione di questi comuni e delle loro comunità,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire la crescita economica delle aree interne, utilizzando – come nuova strategia – la leva fiscale, attraverso l'introduzione di misure di fiscalità di vantaggio per le imprese, interpretando pienamente e correttamente la disciplina comunitaria, secondo cui la coesione economica, sociale e territoriale costituisce uno degli obiettivi fondamentali dell'Unione europea (articolo 3 del TUE), tenendo conto che, secondo l'articolo 174 del TFUE, l'Unione deve mirare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari;
2) ad adottare iniziative volte ad estendere, con adeguate risorse aggiuntive, ai nuovi investimenti effettuati nelle aree interne le agevolazioni previste a legislazione vigente per quelli realizzati nel Mezzogiorno;
3) ad adottare iniziative volte a riconoscere, nell'ambito dello stesso Mezzogiorno, maggiori intensità d'aiuto e un sistema di premialità, anche per favorire il ricambio generazionale, per quelle imprese che si insediano nelle aree interne, svantaggiate sul piano socio-economico e carenti di servizi ed infrastrutture, classificate dalla Strategia nazionale aree interne, nonché a quelle classificate come piccole imprese e microimprese;
4) ad adottare iniziative normative volte ad incentivare, con ulteriori e opportune agevolazioni, la fusione dei comuni la cui popolazione sia inferiore a 5.000 abitanti;
5) ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere incentivi economici e di carriera, nonché soluzioni abitative per il personale scolastico, per il personale sanitario dei presidi periferici e per i medici di famiglia che coprono gli ambulatori anche per il servizio di guardia medica delle zone scoperte;
6) ad adottare iniziative normative volte a modificare le disposizioni relative a ruoli e funzioni degli ospedali di area disagiata, con particolare attenzione alle urgenze e alle aree di elisoccorso, garantendo, per le patologie tempo dipendenti, che sono la principale causa di morte e di invalidità permanente in soggetti al di sotto dei 40 anni, un tempo di intervento non superiore alla cosiddetta «golden hour»;
7) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire un adeguato sostegno alla non autosufficienza con rafforzamento dei servizi integrati socio sanitari puntando sulla domiciliarità;
8) ad adottare iniziative normative volte a cambiare le disposizioni vigenti in materia di dimensionamento scolastico per evitare la chiusura delle scuole e garantire il diritto all'istruzione nelle aree interne così come i servizi anche di trasporto, per gli alunni e studenti diversamente abili;
9) a prevedere un piano di investimento pluriennale a sostegno delle biblioteche pubbliche e delle strutture che promuovono cultura;
10) ad adottare iniziative di competenza volte ad incrementare il finanziamento del fondo di sostegno ai comuni marginali per sostenere le attività artigianali e commerciali di prossimità nei comuni delle aree interne e stanziare risorse anche oltre il 2026;
11) a scongiurare, per quanto di competenza, il rischio che la privatizzazione di Poste Italiane limiti la diffusione degli sportelli postali su tutto il territorio, ad attivare una interlocuzione con Abi per fermare la desertificazione degli sportelli bancari e garantire la presenza di punti Atm e a garantire, per quanto di competenza, la presenza sul territorio con punti di prossimità comprensoriali di enti pubblici come Inps, Inail e Agenzie delle entrate;
12) ad impedire il paradosso di avere zone coperte dalla fibra grazie ai fondi del PNRR ma irraggiungibili dal segnale di telefonia mobile, perché considerate non economicamente vantaggiose dai gestori;
13) a prevedere adeguate risorse per il finanziamento di un nuovo piano di sostegno alle province ed ai comuni per la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità, in particolare per quella rurale;
14) a prevedere un piano straordinario di riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico privato;
15) ad aumentare le risorse destinate al trasporto pubblico locale e incentivare nuove modalità più flessibili ed efficaci, come il cosiddetto trasporto a chiamata, già utilizzato in varie aree periferiche e montane nonché a garantire collegamenti con aeroporti e alta velocità incentivando la gratuità dei servizi di trasporto pubblico locale per studenti e lavoratori residenti nelle aree interne;
16) ad adottare iniziative di competenza per finanziare un piano straordinario per il rafforzamento e la formazione degli organici degli enti locali situati nelle aree interne e periferiche per consentire la migliore erogazione di servizi e intercettare efficacemente risorse e finanziamenti;
17) ad adottare iniziative volte ad incentivare, anche a livello europeo attraverso agevolazioni fiscali, le aziende che favoriscono il lavoro agile nelle aree interne e a sostenere la realizzazione di postazioni di coworking;
18) a prevedere misure specifiche per incentivare la costituzione di comunità energetiche nelle aree interne;
19) ad adottare iniziative volte a riconoscere indennità compensative a favore dei comuni nel cui territorio vi sono servizi ecosistemici e ambientali di cui all'articolo 70 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, che permettono il mantenimento della qualità della vita in altri territori;
20) ad adottare iniziative normative volte ad escludere dal versamento della quota dell'imposta municipale propria al fondo di solidarietà di cui all'articolo 1, comma 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, i comuni delle zone montane con popolazione fino a 3.000 abitanti;
21) a promuovere investimenti coordinati per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la manutenzione idraulico forestale, per la pulizia di alvei e canali, per la piantumazione di alberi e la lotta agli incendi nelle aree interne;
22) a prevedere un piano straordinario per la forestazione e la manutenzione idraulico-forestale delle aree interne, anche ricorrendo all'aumento delle giornate lavorative dei lavoratori impiegati a livello regionale;
23) ad incentivare l'adozione di sistemi di monitoraggio meteorologico e di diffusione di allerte meteo efficaci nelle aree interne, al fine di aumentare la resilienza dei piccoli centri agli eventi climatici estremi e proteggere le comunità locali da rischi crescenti legati al cambiamento climatico.
(1-00354)(Nuova formulazione) «Sarracino, Alifano, Zaratti, Ruffino, Faraone, Magi, Braga, Amato, Amendola, Ascani, Baldino, Benzoni, Bonafè, Bonetti, Bonifazi, Boschi, Caramiello, Carmina, Caso, Casu, Cherchi, Alfonso Colucci, Sergio Costa, Cuperlo, D'Alessio, Del Barba, Della Vedova, De Luca, De Maria, Di Lauro, Di Sanzo, D'Orso, Ferrari, Ilaria Fontana, Forattini, Fornaro, Furfaro, Gadda, Ghio, Giachetti, Girelli, Giuliano, Gribaudo, Grippo, Gruppioni, Guerra, Iacono, Malavasi, Manzi, Mari, Marino, Mauri, Morassut, Morfino, Onori, Orrico, Pastorella, Pavanelli, Pellegrini, Penza, Provenzano, Quartapelle Procopio, Toni Ricciardi, Richetti, Roggiani, Romeo, Rosato, Serracchiani, Sottanelli, Torto, Vaccari».
La Camera,
premesso che:
1) nel 2014, al fine di contrastare il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, creare nuove possibilità di reddito e assicurare accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di cura, presa in carico della domanda di salute, di istruzione e mobilità, il Programma nazionale di riforma (Pnr) ha previsto una specifica politica place-based: la Strategia nazionale aree interne (Snai);
2) dopo anni di assenza dal dibattito pubblico e dalle agende politiche, la Strategia nazionale aree interne collocava al centro di una politica pubblica gli enti locali caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi di cittadinanza, penalizzati dalla tendenza alla concentrazione della parte più rilevante degli investimenti pubblici e privati in porzioni di territorio sempre più piccole;
3) l'incapacità di prefigurare percorsi di sviluppo per territori in cui vivono 13,5 milioni di abitanti (oltre il 20 per cento della popolazione) e che rappresentano, complessivamente, il 53 per cento dei comuni italiani, ha innescato processi di «svuotamento» di questi luoghi in termini di persone, servizi e attività produttive;
4) per capire la portata del fenomeno basti pensare che, negli ultimi 10 anni:
a) nel settore dell'istruzione sono state chiuse circa 1.200 sedi scolastiche (428 negli ultimi cinque anni), passando in termini assoluti da 41.483 a 40.321 e in base agli attuali criteri di «dimensionamento» altre 1.200 scuole cesseranno di esistere entro il prossimo quinquennio;
b) dal punto di vista dell'offerta culturale, nelle aree interne si trova meno del 20 per cento delle biblioteche esistenti, spesso con poche postazioni e con orari limitati a causa dei costi e della carenza di personale. Poche sono anche le sale cinema e con cartellonistica attiva nel corso dell'anno;
c) sulle attività commerciali, recentissimi studi condotti da Confesercenti e Confcommercio hanno rilevato una contrazione del numero di esercizi pari al 10 per cento nei comuni sotto i 15.000 abitanti e del 14 per cento nei piccoli borghi. Hanno inoltre chiuso circa 23.000 unità di attività di vicinato nelle aree interne come minimarket, edicole, macellerie, ferramenta, distributori di carburante e bar;
d) per quanto concerne i servizi gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7 per cento (-5.248);
e) il 49,6 per cento delle aree esposte al rischio sismico è collocata in un'area interna, i comuni periferici e ultraperiferici sono quelli maggiormente interessati da fenomeni franosi;
5) la Strategia nazionale per le aree interne ha indicato la direzione del rilancio: un modello di sviluppo diverso, inclusivo e sostenibile, basato sulla «cura» dei luoghi. Nel primo ciclo di programmazione 2014-2020, sono stati finanziati 1.788 progetti che hanno interessato 1.077 comuni ricompresi in 72 aree distinte in base alla lontananza dai servizi essenziali in intermedie, periferiche e ultraperiferiche;
6) circa 390 milioni di euro dei 591 stanziati a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie sono stati destinati ad interventi in diversi settori di sviluppo locale (agricoltura, turismo, efficienza della pubblica amministrazione, gestione e riciclo dei rifiuti, energia e manutenzione). Nel settore della cura e dell'assistenza alla persona sono state introdotte figure professionali innovative, come gli infermieri di famiglia e le ostetriche di comunità e aperte strutture sanitarie per anziani e malati che necessitano di assistenza a lungo termine. Nel settore dell'istruzione sono stati ammodernati e riqualificati vecchi edifici, create nuove strutture scolastiche con tecnologie digitali avanzate e attivati programmi di apprendimento e offerte formative innovative. Nel settore dei trasporti sono stati avviati e sperimentati importanti progetti nello spirito di una mobilità sostenibile. Una quota specifica di risorse, assegnate e non utilizzate, pari a 20 milioni di euro per l'anno 2021 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 è stata infine destinata alla prevenzione degli incendi boschivi;
7) entro il 2027 la Strategia nazionale per le aree interne, di cui è iniziato il secondo ciclo di programmazione, interesserà 124 aree di progetto, 1.904 comuni (di cui 35 nelle isole minori) con 4.570.731 abitanti;
8) a sostegno delle aree interne ulteriori finanziamenti erano stati previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato il 13 luglio 2021, stanziati in ragione dell'alto livello dei divari territoriali presenti non solo nel Mezzogiorno ma in tutto il territorio nazionale, in particolare per il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni di euro) e per i servizi sanitari di prossimità territoriale (100 milioni di euro), nonché dal Piano nazionale complementare (300 milioni di euro) per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade e dal Fondo di sostegno ai comuni marginali (646 milioni di euro dal 2020 al 2026);
9) con decreto ministeriale 12 ottobre 2021 sono stati assegnati i 300 milioni di euro previsti dal Piano nazionale per gli investimenti complementari che la legge di bilancio per il 2022 ha incrementato di 20 milioni di euro per l'anno 2023 e 30 milioni di euro per l'anno 2024. Con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 24 settembre 2020, 30 settembre 2021 e 30 novembre 2021 sono stati ripartiti 526 milioni di euro del fondo di sostegno;
10) con l'insediamento dell'attuale Governo, il sub-investimento relativo al potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità è stato espunto dal PNRR l'8 dicembre 2023 e rifinanziato per 500 milioni di euro dal decreto-legge n. 19 del 2024 fino al 2029, mentre sul sub-investimento per i servizi sanitari di prossimità territoriale risulterebbero essere stati spesi poco meno del 20 per cento delle risorse;
11) secondo l'Ufficio valutazione di impatto del Senato della Repubblica, nel suo primo ciclo, la Strategia nazionale aree interne si è dimostrata una strategia promettente nel favorire l'insediamento di nuove attività o la continuità di impianti che avrebbero chiuso senza gli interventi e i progetti finanziati, ma non significativa nella capacità di influenzare la struttura della popolazione;
12) dalle considerazioni dell'Ufficio valutazione di impatto si evince, al fine di contrastare lo spopolamento delle aree interne, la necessità di rafforzare politiche centrali che accompagnino in maniera complementare la Strategia nazionale aree interne in settori strategici come l'istruzione, la sanità, le reti infrastrutturali con la finalità di garantire gli stessi diritti e le medesime prestazioni ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Una filosofia, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, esattamente opposta a quella delineata dalla legge n. 86 del 2024 in materia di attuazione dell'autonomia differenziata;
13) uno dei principali problemi del Paese è l'emigrazione di migliaia di giovani che ogni anno sono costretti ad abbandonare i luoghi in cui nascono, alla ricerca di lavoro e opportunità altrove. Fermare questo fenomeno deve rappresentare la principale priorità delle istituzioni del nostro Paese. Al tempo stesso è necessario prefigurare e rifinanziare strumenti per incentivarne il «rientro». Il «diritto a restare» non può essere messo in discussione così come va sostenuto il diritto a rientrare,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire la crescita economica delle aree interne attraverso la creazione di misure di fiscalità di vantaggio;
2) ad adottare iniziative volte ad estendere, con adeguate risorse aggiuntive, ai nuovi investimenti effettuati nelle aree interne le agevolazioni previste a legislazione vigente per quelli realizzati nel Mezzogiorno;
3) ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere incentivi economici e di carriera, nonché soluzioni abitative sia per il personale sanitario dei presidi periferici che per i medici di famiglia che coprono gli ambulatori anche per il servizio di guardia medica delle zone scoperte;
4) ad adottare iniziative normative volte a modificare le disposizioni relative a ruoli e funzioni degli ospedali di area disagiata, con particolare attenzione alle urgenze e alle aree di elisoccorso;
5) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire un adeguato sostegno alla non autosufficienza con rafforzamento dei servizi integrati socio sanitari puntando sulla domiciliarità;
6) ad adottare iniziative normative volte a cambiare le disposizioni vigenti in materia di dimensionamento scolastico per evitare la chiusura delle scuole e garantire il diritto all'istruzione nelle aree interne così come i servizi anche di trasporto, per gli alunni e studenti diversamente abili;
7) a prevedere un piano di investimento pluriennale a sostegno delle biblioteche pubbliche e delle strutture che promuovono cultura;
8) ad adottare iniziative di competenza volte ad incrementare il finanziamento del fondo di sostegno ai comuni marginali per sostenere le attività artigianali e commerciali di prossimità nei comuni delle aree interne e stanziare risorse anche oltre il 2026;
9) a scongiurare, per quanto di competenza, il rischio che la privatizzazione di Poste Italiane limiti la diffusione degli sportelli postali su tutto il territorio, ad attivare una interlocuzione con Abi per fermare la desertificazione degli sportelli bancari e garantire la presenza di punti Atm e a garantire, per quanto di competenza, la presenza sul territorio con punti di prossimità comprensoriali di enti pubblici come Inps, Inail e Agenzie delle entrate;
10) ad impedire il paradosso di avere zone coperte dalla fibra grazie ai fondi del PNRR ma irraggiungibili dal segnale di telefonia mobile perché considerate non economicamente vantaggiose dai gestori;
11) a prevedere adeguate risorse per il finanziamento di un nuovo piano di sostegno alle province ed ai comuni per la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità, in particolare per quella rurale;
12) a prevedere un piano straordinario di riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico privato;
13) ad aumentare le risorse destinate al trasporto pubblico locale e incentivare nuove modalità più flessibili ed efficaci, come il cosiddetto trasporto a chiamata, già utilizzato in varie aree periferiche e montane nonché a garantire collegamenti con aeroporti e alta velocità;
14) ad adottare iniziative di competenza per finanziare un piano straordinario di rafforzamento degli organici degli enti locali situati nelle aree interne e periferiche per consentire la migliore erogazione di servizi e intercettare efficacemente risorse e finanziamenti;
15) ad adottare iniziative volte ad incentivare, anche a livello europeo attraverso agevolazioni fiscali, le aziende che favoriscono il lavoro agile nelle aree interne e a sostenere la realizzazione di postazioni di coworking;
16) a prevedere misure specifiche per incentivare la costituzione di comunità energetiche nelle aree interne;
17) ad adottare iniziative volte a riconoscere indennità compensative a favore dei comuni nel cui territorio vi sono servizi ecosistemici e ambientali di cui all'articolo 70 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, che permettono il mantenimento della qualità della vita in altri territori;
18) a promuovere investimenti coordinati per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la manutenzione idraulico forestale, per la pulizia di alvei e canali, per la piantumazione di alberi e la lotta agli incendi nelle aree interne;
19) prevedere un piano straordinario per la forestazione e la manutenzione idraulico-forestale delle aree interne, anche ricorrendo all'aumento delle giornate lavorative dei lavoratori impiegati a livello regionale;
20) a prevedere misure mirate di sostegno e di investimento che permettano ai territori sede di stazioni sciistiche di reinventarsi in nuove forme di accoglienza turistica e ricettività che non si sostituiscano ma si affianchino al turismo legato agli sport invernali.
(1-00354) «Sarracino, Braga, Bonafè, Cuperlo, Fornaro, Mauri, Toni Ricciardi, De Maria, Amendola, Ascani, Casu, De Luca, Di Sanzo, Ferrari, Forattini, Furfaro, Ghio, Girelli, Gribaudo, Guerra, Morassut, Roggiani, Romeo, Vaccari, Serracchiani, Iacono, Malavasi, Marino, Quartapelle Procopio, Manzi».
La Camera,
premesso che:
1) le aree interne costituiscono circa tre quinti dell'intero territorio nazionale, distribuite da Nord a Sud, e presentano caratteristiche simili: grandi ricchezze naturali, paesaggistiche e culturali, distanza dai grandi agglomerati urbani e dai centri di servizi, potenzialità di sviluppo centrate sulla combinazione di innovazione e tradizione;
2) la Strategia nazionale per le aree interne viene contemplata per la prima volta nel periodo di programmazione 2014-2020, nel Programma nazionale di riforma (Pnr) dell'anno 2014, nonché nell'Accordo di partenariato 2014-2020;
3) l'attenzione verso le aree interne si è poi consolidata nella programmazione 2021-2027. L'Accordo di partenariato 2021-2027, formalizzato in via definitiva in data 19 luglio 2022, indica infatti la Strategia nazionale per le aree interne quale strategia territoriale di riferimento dell'obiettivo europeo di policy «Un'Europa più vicina ai cittadini», sulla quale far convergere risorse europee, da veicolare attraverso i programmi regionali e dirette al finanziamento di interventi di sviluppo e di potenziamento dei servizi;
4) alla base della Strategia nazionale per le aree interne vi è la Mappa aree interne, che classifica tutti i comuni italiani in comuni «interni» e «centri» sulla base della distanza dai servizi essenziali. La mappa predisposta per la prima volta per il ciclo 2014-2020 è stata aggiornata per il ciclo di programmazione dei fondi europei 2021-2027 e, alla data attuale, le aree interne ammontano a 128, per un totale di 1.824 comuni e circa 4 milioni di abitanti;
5) al fine di assicurare l'efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, mediante il coordinamento delle diverse azioni e politiche incidenti sui medesimi territori e l'impiego sinergico delle risorse nazionali ed europee, l'articolo 7 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162, ha previsto l'istituzione di un'apposita cabina di regia, presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e chiamata ad approvare il «Piano strategico nazionale delle aree interne» (Psnai);
6) il Piano strategico nazionale delle aree interne costituisce il documento programmatico finalizzato ad individuare gli ambiti di intervento e le priorità strategiche cui destinare le risorse del bilancio dello Stato, disponibili allo scopo, tenendo conto delle previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e delle risorse europee destinate alle politiche di coesione, con specifico riferimento ai settori dell'istruzione, della mobilità e dei servizi socio-sanitari. Ai fini della predisposizione del Piano strategico nazionale delle aree interne si tiene, altresì, conto degli esiti della ricognizione effettuata ai sensi dell'articolo 22, comma 1, della legge 5 maggio 2009, n. 42, e, in particolare, degli esiti della ricognizione relativa alle aree interne dei territori delle regioni non ricadenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – Zes unica, istituita dall'articolo 9 del decreto-legge n. 124 del 2023;
7) prima dell'intervento normativo operato dal Governo con il citato articolo 7 del decreto-legge n. 124 del 2023 non esisteva nell'ordinamento nazionale una disposizione recante la disciplina delle modalità di formazione del Piano strategico nazionale dell'aree interne e del suo contenuto necessario;
8) dal 19 luglio 2024 al 6 settembre 2024, il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri ha svolto una consultazione pubblica, con l'obiettivo di raccogliere opinioni e suggerimenti per la definizione del Piano strategico nazionale delle aree interne sulla base delle esigenze e dei fabbisogni indicati direttamente dai territori;
9) alle aree interne il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato il 13 luglio 2021, destinava 725 milioni di euro (di cui 225 milioni di euro relative alla misura degli investimenti in infrastrutture sociali nei territori del Mezzogiorno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 luglio 2020, e 500 milioni di euro relativi al finanziamento delle proposte rientranti nei seguenti ambiti di intervento: servizi di assistenza domiciliare per gli anziani e relative infrastrutture; infermiere e ostetriche di comunità e relative infrastrutture; rafforzamento dei piccoli ospedali; infrastrutture per l'elisoccorso; rafforzamento dei centri per disabili; centri di consulenza, servizi culturali, servizi sportivi; accoglienza dei migranti e relative infrastrutture) e 100 milioni di euro al potenziamento dei servizi e infrastrutture sociali di comunità e ai servizi sanitari di prossimità territoriale;
10) a seguito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la misura del potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità, nella parte in cui prevedeva la realizzazione di interventi diversi da quelli previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 luglio 2020, è stata espunta dal Piano in ragione dell'impossibilità di assicurare il rispetto e le condizionalità del Piano e, al contempo, finanziata con risorse nazionali con l'articolo 1, comma 5, lettera e), del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56;
11) per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade, inclusa la manutenzione straordinaria anche rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione nelle aree interne, il Piano nazionale complementare e il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanziano complessivamente 300 milioni euro e gli interventi sono in corso;
12) è necessario assumere ulteriori specifiche iniziative dirette ad arrestare il declino demografico ed economico dei territori delle aree interne e a valorizzarne le potenzialità di sviluppo, anche mediante il rafforzamento della qualità e quantità dei servizi essenziali e la realizzazione di progetti diretti allo sviluppo locale, in grado di accrescere l'offerta di lavoro e l'incontro con la domanda,
impegna il Governo:
1) a procedere alla celere adozione del Piano strategico nazionale delle aree interne (Psnai);
2) ad assumere ulteriori iniziative finalizzate ad assicurare, anche nella fase attuativa, il coordinamento delle azioni e delle iniziative afferenti alle aree interne attraverso l'impiego sinergico delle risorse nazionali ed europee, anche mediante l'introduzione di specifiche misure di semplificazione;
3) ad assicurare una particolare e rinnovata attenzione alle necessità delle aree interne del Paese, in termini di infrastrutture, di mobilità e di quantità e qualità dei servizi, in sede di definizione degli impieghi delle risorse dei fondi pluriennali di investimenti, già previsti a legislazione vigente e di prossima istituzione, nonché dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti da assegnare sull'intero territorio nazionale.
(1-00360) «Mantovani, Giglio Vigna, Rossello, Pisano, Ambrosi, Battilocchio, Caiata, Candiani, De Monte, Di Maggio, Bagnai, Giordano, Cecchetti, Rotondi, Rachele Silvestri, Mura».