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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 402 di venerdì 20 dicembre 2024

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO COLUCCI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 77, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). La ringrazio, signor Presidente, non ruberò tempo: vorrei soltanto segnalarle che, solamente una settimana fa, sono intervenuto in Aula per chiedere un'informativa al Ministro Nordio a proposito della situazione delle carceri. In quell'occasione feci riferimento a una visita che avevamo fatto il giorno prima, con la collega Boschi, al carcere di Viterbo, a seguito della quale mettevo in evidenza una situazione più drammatica - se è possibile - di quella che già caratterizza tutte le carceri italiane: addirittura ci sono detenuti rinchiusi in celle in cui non ci sono i servizi igienici e sono costretti a urinare nei secchi o nelle bottiglie. Mi domandavo se una cosa del genere possa essere compatibile con il precetto costituzionale (oltre che il diritto comunitario) che impone che non ci possano essere trattamenti degradanti all'interno delle carceri.

E nel richiedere l'informativa del Ministro Nordio, misi in evidenza anche le parole dello stesso Ministro, secondo il quale - con una certezza scientifica che non so come possa avere - non ci sarebbe alcuna correlazione tra i suicidi in carcere e il sovraffollamento. Il caso ha voluto, signor Presidente, che, due giorni fa, il 18 dicembre, era passata da poco la mezzanotte, in quel carcere, nel carcere di Viterbo, si è suicidato l'ottantesimo ragazzo, poco più che ventenne, credo italiano, senza che la Polizia penitenziaria sia potuta intervenire per salvarlo. In quei giorni, nella richiesta al Ministro, misi in evidenza il fatto che, se noi ci troviamo in carceri dove abbiamo il doppio dei detenuti (oltre 700) e la metà del personale penitenziario che dovrebbe assistere, è del tutto evidente che interventi che, magari, potrebbero salvare situazioni di questo tipo non si riescono a realizzare per la semplice ragione che la sproporzione è quella che è.

Cosa dobbiamo fare, signor Presidente, per ottenere che il Ministro venga almeno a parlarci - non dopo le vacanze di Natale, che lui farà, mentre noi le passeremo, magari, in qualche galera, a vedere la situazione delle carceri - e a dirci qual è la condizione delle carceri italiane, avendo sforato tutti i numeri dei decessi accertati per suicidio e di quelli che non si sa ancora per cosa sono morti? Sono tutte domande che abbiamo fatto. È una richiesta che abbiamo fatto al Ministro e vorremmo sapere - e ho finito, signor Presidente - quando il Ministro intende intervenire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per associarci nella richiesta, anche da parte del Partito Democratico, di informativa urgente. Questo ennesimo suicidio in carcere a Viterbo e un altro sventato solo grazie all'intervento della Polizia penitenziaria nel carcere di Modena sono solo gli ultimi drammatici episodi, ma è un vero e proprio bollettino di guerra che deve essere fermato. Il 2024 sarà ricordato come un anno orribile per le nostre carceri. È fondamentale che il Ministro venga in Parlamento e si confronti anche con una richiesta che non viene solo dalle forze di opposizione, ma viene dal Paese e da tutte le donne e gli uomini che si riconoscono nei principi della nostra Costituzione e nei principi della dignità umana. Da questo punto di vista, come Partito Democratico, abbiamo più volte sollecitato un'azione e un intervento. Lo abbiamo fatto in queste ore e continueremo a farlo nelle prossime.

Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027; Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 (A.C. 2112​-bis-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2112​-bis-A: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 e della relativa Nota di variazioni.

Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo 1 del disegno di legge, nel testo licenziato dalla Commissione, quale risultante dal relativo stampato e dagli errata corrige, correttivi di errori materiali, che sono in distribuzione.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,36).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 1 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ricordo che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 18 dicembre, dopo le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia, avrà luogo la votazione per appello nominale a partire dalle ore 11.

Alle ore 12 l'esame del provvedimento sarà sospeso per passare alle dimissioni del deputato Enrico Letta.

Dopo tale punto all'ordine del giorno, l'esame del provvedimento riprenderà con l'esame dei restanti articoli e relativi emendamenti e degli ordini del giorno dalle ore 12,30 fino alle ore 20.

Tra le ore 20 e le ore 21 si passerà all'esame e alla votazione della Nota di variazioni e, a partire dalle ore 21, con ripresa televisiva diretta, avranno luogo le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, da svolgere entro le ore 22,30.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetto Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, signor Presidente. Noi non voteremo la fiducia in questa occasione. Non l'abbiamo mai votata per una serie di ragioni, signor Ministro.

Una ragione di metodo: è il 20 dicembre, è tardi; sembra che il Governo sia stato colto di sorpresa dal fatto che, entro la fine dell'anno, bisogna presentare la legge di bilancio. Voi confermate una prassi - che sarà irrevocabile, temo - per la quale, con riferimento alla legge di bilancio, anche in presenza di una maggioranza politica indiscutibile e con numeri inattaccabili, scegliete di blindare la manovra in una Camera, lasciando all'altra il ruolo di mero passacarte.

Io credo - mi rivolgo a lei Ministro Giorgetti, che ha una lunga esperienza in Commissione bilancio, in maggioranza, molta, e anche di opposizione - che questo sia un errore. Se bisogna fare una riforma costituzionale sulla legge di bilancio, facciamo la riforma costituzionale sulla legge di bilancio. Discutiamone. Prevediamo la blindatura, prevediamo un esame congiunto delle due Camere sulla legge di bilancio. Discutiamone. Invece, quello che voi imponete con una riforma costituzionale de facto, che sarà magari anche l'unica che verrà fatta in questa legislatura, è, a mio avviso, inaccettabile.

Sul merito: io le riconosco - gliel'ho detto e continuerò a dirglielo, Ministro Giorgetti - che operate nella direzione della riduzione del danno, che per noi ha un'accezione positiva, essendo un danno quello che si sarebbe prodotto ai conti pubblici se fossero state assecondate le promesse roboanti della campagna elettorale del suo leader, Matteo Salvini, ma anche della Premier Meloni. Così non è.

Non so se, da un punto di vista politico, sia dignitoso fare il contrario di quello che si promette, però, da questo punto di vista, se guardiamo complessivamente i saldi, il danno è decisamente ridotto. Non avete smontato la Fornero: Ministro Giorgetti, non so se Salvini sia contento, ma questo, per lei, lo considero un grande merito.

E anche su queste cose che cercate di fare, quando lei parla del bonus 110, e ha sostanzialmente ragione, si dimentica sempre di aggiungere che, nello spreco miliardario che paghiamo e continueremo a pagare per molti anni, c'è anche - vado a chiudere, signor Presidente - Quota 100. Avete buttato decine di miliardi per prepensionare le persone che avevano carriere professionali migliori. Di questo lei si dimentica e non è bello che se ne dimentichi. È giusto attaccare i guasti del bonus, quando si diceva “ristrutturerete le case gratis”.

Le tasse non è vero che diminuiscono, anzi aumentano. Io credo che sia un errore tagliare le detrazioni sopra i 75.000 euro. Se vogliamo che le persone ritornino, che i cervelli in fuga - come li chiamate voi - ritornino, non possiamo dare il messaggio che, in Italia, sopra i 35.000 euro sei abbastanza ricco, mentre sopra i 75.000 sono affari tuoi. È un errore, è un errore per il Terzo settore, ma su questo credo che interverranno altri colleghi.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). E anche per le imprese questa Ires premiale è molto meno della metà dell'ACE che avete cancellato. Avete tolto il contributo slogan della Meloni “chi più assume, meno tasse paga”, che era sbagliato…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Detto questo, non voteremo la fiducia per il metodo e per il merito.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gebhard. Ne ha facoltà.

RENATE GEBHARD (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Riconosciamo come la legge di bilancio abbia l'intento di dare una risposta alle sfide economiche e sociali, indicando quale obiettivo il sostegno alla crescita, anche attraverso un'iniziale, ma strutturale, riduzione del cuneo fiscale. Non avendo abbastanza tempo a disposizione per soffermarmi su tutti i punti della legge di bilancio, mi limiterò a fare riferimento ad alcuni temi che ritengo prioritari.

A questo proposito, vorrei sottolineare come gli incentivi fiscali per le aziende che assumono giovani e donne concorrano a sostenere maggiori opportunità per l'ingresso nel mercato del lavoro e di genere. Nel contempo, condividiamo le misure di welfare a sostegno delle famiglie e della genitorialità, perché hanno significativi effetti redistributivi, determinano un aumento del reddito familiare, in primo luogo per i nuclei familiari a basso reddito, e hanno come obiettivo quello di sostenere la natalità e di spingere al rialzo l'occupazione femminile, anche attraverso una maggiore conciliazione dei tempi dedicati alla famiglia con la vita professionale delle donne, tema che mi sta molto a cuore. Anche da questa prospettiva, è decisivo - come ha sottolineato anche lei, signor Ministro Giorgetti - porre in relazione la crescita moderata del PIL con il problema demografico, che ha i tratti di una vera e propria emergenza strutturale.

È certamente vero che occorre procedere con maggiore incisività. Le nuove regole europee relative al Patto di stabilità richiedono che il piano di aggiustamento dei conti pubblici avvenga con un percorso graduale, ma coerente. Risanare i conti pubblici è giusto, anche pensando alle prossime generazioni, anche se nella fase più contingente ciò potrebbe ridurre gli effetti espansivi delle politiche di bilancio.

Valutiamo in maniera positiva che alcune delle nostre proposte siano state accolte, anche se dobbiamo constatare come l'esame di merito della legge di bilancio abbia presentato forti criticità. Il voto delle Minoranze Linguistiche sarà un voto di astensione costruttiva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, il gruppo di Italia Viva non voterà la fiducia a questo Governo, perché i primi a non avere fiducia nelle imprese e nei cittadini siete voi. Io voglio cogliere l'occasione di questa dichiarazione di voto per parlare di un tema che non è stato oggetto di dibattito in Commissione, che non è finito sulle prime pagine o, meglio, non finisce quasi mai nelle prime pagine, salvo alcuni giornali - cito Vita - che ogni giorno tengono alta l'attenzione sul Terzo settore. Questa è una legge di bilancio che si contraddistingue per essere contro qualcuno: avete fatto la norma contro Renzi, avete fatto la norma addirittura contro la sua città e la mia città di Varese. Il punto vero, però, che io voglio portare alla sua attenzione, Ministro, sono gli articoli che riguardano il Terzo settore. Ci sono le parti che riguardano le promesse non mantenute e quella sul 5 per mille è la prima. È già dallo scorso anno che ne parliamo in interrogazioni, nel dibattito pubblico che c'è nel confronto con il Terzo settore. Esiste un fisco che non è soltanto contributivo - mi permetta di usare questo termine -, ma esiste quel fisco restitutivo che, attraverso misure di premialità, premia e riconosce alcuni comportamenti positivi delle persone fisiche e dei cittadini, da un lato, e, dall'altro lato, delle imprese, quella responsabilità sociale che finalmente è entrata nel calendario e nel vocabolario delle nostre comunità.

Ebbene, questo fisco dove si vede? Dove si può vedere? In quali occasioni? Il 5 per mille è una di queste: i contribuenti possono indicare nella loro dichiarazione dei redditi il 5 per mille e, quindi, riconoscere una quota parte, prevista nella loro dichiarazione dei redditi, alla crescita di quelle realtà che sul territorio si occupano di povertà, di inclusione sociale, di formazione lavorativa, di protezione dell'ambiente, del territorio, di cultura, gli enti di ricerca o pensiamo anche a tutto il capitolo della sanità.

Sappiamo bene che il 5 per mille è un tetto, fissato in 525 milioni di euro, e questa è una fortuna che non cade dall'alto, è una fortuna cercata, perché, da un lato, gli enti, in questi anni, grazie anche alla riforma del Terzo settore, voluta e fatta dal Governo Renzi, hanno imparato a raccontarsi, hanno imparato a raccontare qual è l'impatto della loro presenza nella comunità e, dall'altro lato, i contribuenti hanno imparato a indicare e a premiare queste realtà. Ci sono i grandi enti nazionali e, poi, ci sono le piccole realtà territoriali che vivono moltissimo del 5 per mille. Dunque, quella quota, quel tetto di 525 milioni di euro, è stato sforato e ormai sono 2-3 anni che quella quota si supera.

Quindi, non aver inserito le risorse necessarie per garantire che quello che i cittadini hanno deciso di fare vada effettivamente sul territorio credo sia un'ingiustizia, perché tutti noi - anche lei, signor Ministro, che ha una sensibilità - abbiamo un rapporto con il territorio, con i volontari, con le tante realtà che non soltanto rispondono a dei bisogni sociali, ma creano ricchezza nel Paese. Infatti, il Terzo settore non è soltanto volontariato, non sono soltanto i 5,5 milioni di volontari che vediamo nei momenti di emergenza, che vediamo negli angoli più bui delle nostre metropoli, che vediamo fare, magari, il doposcuola o che trasportano anziani e disabili a fare una visita in ospedale; sono anche quel milione di lavoratori che contribuiscono al 5 per cento del prodotto interno lordo del Paese con le loro competenze. Il Terzo settore è anche un luogo, un settore produttivo dove far sviluppare competenze. La differenza tra profit e no profit non è l'assenza di modello organizzativo, non è l'assenza di strutture, non è l'assenza di mezzi; è il fatto che quell'utile, quella capacità del Terzo settore di generare beni e servizi, viene reinvestito nelle attività di interesse generale.

Allora, vengo alle note dolenti di questa legge di bilancio, per cui noi non potremo mai dare un parere favorevole. L'articolo 112, che adesso ha un altro nome, già di per sé, per natura, aveva dietro di sé una mancanza di fiducia nei confronti delle imprese, dei cittadini e del Terzo settore, perché già soltanto pensare di avere i revisori del Ministero dell'Economia e delle finanze negli organismi di controllo era una follia e soltanto nell'ex Unione Sovietica di Stalin si poteva pensare a una misura di questo tipo. Su quello, per fortuna, avete fatto marcia indietro, ma è rimasto quell'ex comma 4, che dice che enti, associazioni e fondazioni devono attenersi a quella che si chiama spending review. Peccato, però, che vi siete dimenticati che in quella dicitura, “enti e fondazioni”, possono ricadere anche quelli di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017. Ve ne siete dimenticati? Non lo so, perché c'era l'emendamento, il subemendamento di Italia Viva a specificare di escludere quel tipo di enti, e spero che voi lo possiate fare a gennaio nel primo provvedimento utile. Che cosa significa in soldoni? Noi ci dobbiamo riferire, per un ente del Terzo settore, per una fondazione, alle spese per l'acquisto di beni e servizi fatte nel triennio 2021, 2022 e 2023, ma quelle realtà oggi, magari, hanno bisogni che sono aumentati. I numeri della povertà, infatti, nonostante il Governo Meloni o, forse, per il Governo Meloni, sono aumentati: oggi, dal 2014, abbiamo il record di famiglie in condizione di povertà assoluta e relativa, senza contare, poi, il cosiddetto ceto medio che si sta impoverendo, che oscilla su e giù dalla soglia di povertà ed è escluso da tutte le misure di sostegno al reddito.

Quindi, voi gli state dicendo che, se oggi hanno bisogno di acquistare un'ambulanza, se hanno bisogno di acquistare una cella frigorifera per mettere il cibo recuperato dalle tante aziende che vogliono fare la loro parte, oggi non lo possono fare, se nel triennio 2021-2023 non hanno fatto delle spese che sono relative a questi parametri. Quindi, su questo fate marcia indietro. L'altro aspetto grave, gravissimo, riguarda l'articolo sulle detrazioni. Certe volte mi chiedo dove sono finiti in questo Parlamento tutti i parlamentari che, a ogni spron battuto, parlano di sussidiarietà, perché in questa legge di bilancio la sussidiarietà è morta.

Ed è morta anche attraverso le misure fiscali che voi avete deciso se non escludete le detrazioni possibili, fino ad oggi, grazie alla riforma del Terzo settore, grazie a quell'impianto culturale che premiava, appunto, le erogazioni liberali in natura di persone fisiche e imprese, se non le escludete dall'ambito di quell'articolo, come avete fatto per le start-up; tra l'altro, se pensate alle start-up, aggiungeteci una virgola, ci sono anche le start-up innovative sociali, quelle imprese sociali per cui, peraltro, bisogna chiudere il pacchetto delle misure fiscali presso l'Unione europea.

Quindi, finiamole le riforme. Cambiano i Governi, però, poi, diamo anche un messaggio positivo al Paese per cui le riforme utili nell'interesse del Paese e della comunità si portano a casa. Quindi, che cosa succede? Per quei redditi sopra i 75.000 e i 100.000 euro voi mettete in concorrenza le detrazioni che fino ad oggi, fino al Governo Meloni, si potevano fare per sostenere le attività degli enti del Terzo settore, con le altre detrazioni che sono rimaste, quelle, magari, per le spese universitarie dei figli, per le ristrutturazioni, per i vari bonus edilizi. Quindi, le mettete in concorrenza, si esaurisce il plafond e per il Terzo settore che cosa rimane?

Quindi, Ministro Giorgetti, le parlo proprio direttamente, guardandola, perché so che lei su questi temi è sensibile: fate un passo indietro, ci sono dei provvedimenti che il Parlamento dovrà analizzare, almeno sull'articolo 112, diventato un altro articolo in questa legge di bilancio, almeno sulle detrazioni mettetevi una mano sul cuore, perché senza il Terzo settore, oggi, nel nostro Paese non si fanno più servizi. Il Terzo settore svolge servizi in modo sussidiario, ma ormai - glielo dico, lo sa anche lei - nelle aree interne, nelle aree periferiche, nelle metropoli del nostro Paese, il Terzo settore svolge un ruolo sostitutivo dello Stato, perché, soprattutto in campo sanitario, sul fronte della disabilità, sul fronte della formazione al lavoro, il Terzo settore è la chiave di sviluppo del Paese.

Quindi, glielo chiedo davvero, riconfermando il voto contrario a questa fiducia: date fiducia a chi ha già dimostrato e dimostra ogni giorno di saper rispondere ai bisogni ben più di voi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, signora Sottosegretaria, colleghe e colleghi, Alleanza Verdi e Sinistra non darà la fiducia a questo Governo, e questa non è per voi, credo, una sorpresa; non darà la fiducia, non solo, per ragioni generali, ma per ragioni che hanno a che fare, ovviamente, con il provvedimento di cui stiamo discutendo, la legge di bilancio, il provvedimento più importante del Governo, di questo Governo, di ogni Governo. La legge di bilancio è il provvedimento politico per eccellenza, ed è qui che casca l'asino, subito, a cominciare dal modo con cui si affronta questa discussione.

È una discussione spesso spezzettata, frammentata, che affronta la legge di bilancio con un piglio ragionieristico. Ascoltavo, prima, il collega Della Vedova che diceva che c'è una riduzione del danno, se guardiamo ai saldi c'è una riduzione del danno, ed è per me davvero difficile capire questo approccio, non quello specifico di Della Vedova, naturalmente, che peraltro è un collega delle opposizioni, ma, più in generale, l'approccio del dibattito pubblico, che per la verità - anche qui, occorre riconoscerlo per serietà e amore di verità - non vediamo solo oggi con questo provvedimento, con questo Governo, ma che accompagna la discussione sulle leggi di bilancio da molto tempo e che è un approccio ragionieristico: ogni singola misura, guardiamo quella, quell'altra, la sua più o meno presunta efficacia. Quello che manca è la lettura politica, il disegno che vi sta dietro, perché la legge di bilancio è un distillato di politica o, almeno, dovrebbe esserlo.

È lo strumento con cui un Governo, un Parlamento, le istituzioni della Repubblica indicano la traiettoria verso cui muovere e immaginano come, attraverso le leve della politica, sia possibile trasformare la realtà che abbiamo di fronte, risolverne i problemi più acuti, curarne le ferite più profonde, trasformare la realtà. Questo è la politica, che, altrimenti, si trasforma in ordinaria amministrazione. Potremmo tutti trasferirci altrove, fare un altro mestiere, mettere in equilibrio bisogni e interessi tanto per fare.

Ora, il problema di questa legge di bilancio, signor Ministro, è questo, soprattutto, che continua a fare quello che da troppo tempo si fa con le leggi di bilancio, e, ripeto, talvolta anche con qualche trasversalità politica, occorre riconoscerlo: mette in equilibrio ciò che c'è, si barcamena. E, infatti, ci dite, ce lo dice lei con onestà: questa è la condizione, questi sono i conti, che cosa dobbiamo fare? Qui c'è il primo punto ed è il primo inganno, però, che segnala una rinuncia della politica alla sua funzione, una sorta di abdicazione. Quando noi diciamo che la politica da troppo tempo si è fatta notaio del mercato, notaio di una realtà che appare immodificabile, contestando la tesi di chi sostiene, per parte sua, che in fondo la politica questo debba fare - ci sono autorevoli commentatori, economisti o meno, o presunti tali, giornalisti, commentatori, che lo teorizzano: la politica in fondo non ha granché da fare, può mettere prezzemolo o meno su un piatto di spaghetti, ma il pilota è automatico -, penso che questo vada messo radicalmente in discussione, perché qui c'è la morte della politica.

Allora, vediamo quali sono i problemi di questo Paese. Questo è un Paese nel quale la maggioranza delle persone non ce la fa, non ce la fa a stare dietro alla realtà che corre. I loro stipendi, le loro pensioni non tengono il passo dell'inflazione da molto tempo, a volte con picchi più acuti, a volte con curve un po' più morbide, ma non ce la fanno. Gli stipendi sono fermi o vanno indietro, la loro capacità reale di inseguire il costo della vita si riduce e la politica è incapace di dare risposte o sceglie di non farlo. Ed è inutile pensare che continuiamo a farlo con il cuneo fiscale, perché quello che voi continuate a procrastinare e che hanno fatto altri Governi è quello su cui da decenni in questo Paese si concentrano i Governi.

Ricordo un Governo Prodi di tanti anni fa che investì un'enorme massa di risorse per il taglio del cuneo fiscale, ma non basta; occorrono misure che pongano e si pongano il tema della redistribuzione della ricchezza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) in un Paese nel quale, signor Ministro, lei lo sa bene, aumentano i miliardari e contemporaneamente, però, aumentano quelli che stanno in povertà assoluta, in povertà relativa, quelli che non hanno una casa, quelli che hanno un lavoro precario che ha una durata di vita che è più breve della scadenza dello yogurt che mettiamo in frigorifero quando torniamo dopo avere fatto la spesa al supermercato.

Allora, se aumentano i miliardari, pochi in termini assoluti, ma con un enorme patrimonio, e aumentano i poveri, la prima cosa che dovrebbe fare la politica è dire: che cosa facciamo, ci piace questa situazione? No. Come interveniamo per operare una redistribuzione che vada nel segno dell'interesse generale? Noi suggeriamo, per esempio, la leva fiscale, poi discutiamo degli strumenti. Io dico un'imposta patrimoniale ordinaria sulle grandissime ricchezze (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Noi diciamo questo, discutiamo come la facciamo, perché anche qui si dice spesso che non si può fare, perché nessuno in realtà ha mai il coraggio di dire che non si deve fare perché non è giusto. Se uno ha miliardi, non è giusto chiedergli qualcosina, che non lo caccia certo in povertà, per redistribuire quelle risorse e investire, nessuno ha il coraggio di dire questo.

Forse qualcuno, ma proprio pochi, forse qualche miliardario, ma nemmeno loro, perché anche loro si rendono conto che non gli farebbe grande danno. Ci dicono che non si può fare, non funziona, perché poi i capitali scappano. Discutiamo delle modalità, discutiamo: primo, la leva fiscale. Invece, gli interventi che facciamo sul fisco hanno il sapore amaro di un'operazione che è anti-progressiva invece che progressiva (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). E allora la redistribuzione della ricchezza, ma sa, quando dico patrimoniale, le patrimoniali si possono fare su tanti ambiti; potremmo, potreste fare una straordinaria, meravigliosa patrimoniale sulle ricchezze della grande criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), invece di cancellare la filiera industriale, i posti di lavoro della cannabis light, che è un'operazione veramente, scusate, demenziale. Ma come si fa?

È un misto, è un impasto di ipocrisia. Questa, sì, ideologia malata. Altro che l'ideologia degli ecologisti che accusate e indicate come responsabili di una crisi climatica di fronte alla quale, non solo ritardano interventi, ma le scelte segnalano un impianto che ha tutta la natura e il sapore di un approccio pienamente “climafreghista”. L'ideologia di chi cancella una filiera industriale quando potrebbe invece intervenire contro le mafie liberalizzando quel settore (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), come si è fatto in tanti Paesi del mondo - tantissimi -, sfruttandone i ritorni sul piano fiscale. Risorse fresche con cui finanziare ciò che ha bisogno di risorse.

Avremmo bisogno di miliardi per garantire, non solo la tenuta del sistema sanitario nazionale pubblico - vivaddio - ma il diritto alla salute e alla cura per la maggioranza di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Quattro milioni e mezzo di italiani e italiane hanno rinunciato alle cure; due milioni e mezzo di questi lo hanno fatto per ragioni economiche. E voi ci rispondete che avete alzato l'investimento. Anche qui: facciamo a giocare seriamente tra di noi. È inutile che mescoliamo le carte. Avete alzato il numero dei milioni in termini assoluti, ma sapete meglio di noi - o come noi - che, in rapporto al PIL, il finanziamento decresce: è una decrescita programmata, che porterà quel dato sempre più in basso nei prossimi anni e farà saltare per aria il sistema. Che cosa significa questo? Significa non garantire il diritto alla salute e favorire la sanità privata. Insomma, tagli laddove servirebbero investimenti: sanità, istruzione, transizione ecologica, università, ricerca. Perché anche qui: si trovano miliardi per quel che interessa, ma non si trovano 300 milioni di euro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) - lei maneggia i conti, lo sa meglio di me che parliamo di piccole cifre - per stabilizzare i ricercatori e le ricercatrici di questo Paese. Non solo quelli del CNR, a cui abbiamo dato una parziale risposta noi delle opposizioni mettendoci quelle poche risorse su cui abbiamo potuto esprimere un orientamento, visto che sul resto la discussione - com'è stato ricordato - è blindata. Tagli e, poi però, da qualche altra parte, grandi elargizioni.

PRESIDENTE. Concluda.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Finisco, questa legge di bilancio non risponde ai problemi principali del Paese, né fa onore alla politica e alla sua funzione, garantisce però - questo, sì - floride casse per l'industria militare. Questo è un problema molto serio che non riguarda il pacifismo, inteso come valore etico difficilmente afferrabile, ma riguarda l'idea del mondo che abbiamo davanti, signor Ministro. C'è poco da fare. Se pensiamo che, di fronte a un mondo terribile attraversato da crisi che si sovrappongono l'un l'altra e da guerre che tornano a offuscare il nostro futuro, la risposta possa essere quella di armarci sempre di più, non solo abbiamo sbagliato direzione ma rischiamo di contribuire allo sfascio di questo mondo intero (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Siamo al voto di fiducia dopo una settimana in cui la fiducia a questo Governo ha vacillato nella capacità di saper interpretare una manovra. Una settimana surreale. Doveva essere la manovra pronta prima di ogni altra volta nella storia di questo Parlamento. È stata, invece, una settimana ricca di errori, con coperture sbagliate, con il parere sbagliato sugli emendamenti, col Governo che si dimentica della convocazione in Aula e, addirittura, con un fatto mai accaduto: un pezzo di maggioranza che dà la colpa dei ritardi della politica alla macchina amministrativa, cioè agli uffici della Commissione e a quelli del Ministero che il Ministro Giorgetti rappresenta. Una cosa inaudita e mai accaduta nella storia di questo Parlamento.

Una manovra caratterizzata da pochi soldi a disposizione del Parlamento, nonostante poi si è scoperto che c'erano dei soldi che potevano essere usati e che avremmo potuto utilizzare con visione e non per tante piccole marchette che, invece, abbiamo visto, in quella notte fino alla mattina, essere state fatte da alcuni. È vero, la manovra è perfettamente coerente - il Ministro Giorgetti è stato un perfetto ragioniere - rispetto ai vincoli di bilancio pubblico, alla tenuta dei conti pubblici, alla visione e all'indirizzo volto a non aumentare l'indebitamento; anzi, è fin troppo prudenziale, visto che si scopre che poi ci sono sovra-coperture. Ma, forse, il tema vero è che a questa manovra manca qualsiasi visione dal punto di vista di come incentivare la crescita del nostro Paese nel prossimo triennio. Nulla c'è ed è certificato dalla relazione stessa alla manovra che non prevede un innalzamento del PIL, che già quest'anno è più basso di quello che ci aspettavamo. Allora, se una manovra, che deve contenere interventi che facciano crescere il Paese, certifica invece che il Paese non crescerà, evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa. Questo perché la manovra si concentra soprattutto su un aspetto strutturale della fiscalità; anzi, rischia, con tanti interventi, di creare ancora più confusione, dall'Irpef al cuneo fiscale. Non semplifica per nulla la visione e il rapporto tra il cittadino e le tasse, però, effettivamente, porta alla conferma di un piccolo taglio del cuneo fiscale.

Benissimo: avete mantenuto quel taglio. L'avete fatto l'anno scorso in deficit e quest'anno usate 18 miliardi per mantenerlo. Ma questi 18 miliardi hanno bloccato completamente questa manovra e la possibilità di investire su qualcosa di reale, sul futuro, sulla crescita del Paese. Ed è un paradosso che, mentre abbassiamo le tasse ai cittadini, gli riduciamo però anche i servizi. Ministro, sulla sanità, incrementate le risorse nemmeno per seguire quello che è l'andamento dell'inflazione. Sottofinanziamo la sanità rispetto alle necessità, alla tenuta di quello che è il fabbisogno delle risorse della sanità.

Noi stiamo dicendo ai cittadini che magari pagheranno 80 euro in meno di tasse e che li avranno in tasca da spendere, ma poi gli diciamo che se hanno una necessità sanitaria dovranno spendere in sanità privata perché non abbiamo messo le risorse per ridurre le liste d'attesa, per assumere medici e infermieri, per adeguare i loro stipendi alla media OCSE.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA (ore 10,07)

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Come possiamo spiegare ai cittadini che pagheranno meno tasse e, allo stesso tempo, avranno meno servizi? Uguale sui tagli che avete fatto all'istruzione, alle università italiane e alla ricerca. Si tratta di un tema fondamentale che non vediamo però in questa manovra.

E poi c'è il tema più grande: quello industriale. Questa manovra manca completamente di misure per incentivare la politica industriale nel nostro Paese. E lo sappiamo molto bene come il 2025 potrebbe essere un anno molto complicato da questo punto di vista: ce lo dicono gli indicatori, che ci informano che c'è un problema economico che partirà dall'automotive - e non solo - e che vedrà il nostro Paese in piena difficoltà. Le difficoltà iniziano già da questo Natale per tante famiglie che vivono di cassa integrazione, nonché per le aziende dell'indotto che iniziano a chiudere o ad essere messe in liquidazione. Di fronte a ciò, cosa pensa di fare il Governo? Tagliare del 50 per cento il Fondo Draghi, Fondo di un miliardo di euro che era previsto per l'automotive. Nel momento in cui c'è bisogno di interventi strategici chiari verso il settore dell'automotive, la risposta del Governo è tagliare quei fondi. È una manovra inaccettabile e incomprensibile. È una manovra che non va nella direzione che noi immaginavamo.

Avete accolto una proposta di Azione - forse una delle più interessanti, anche per il mondo economico - quella relativa all'Ires premiale. Lo avete fatto, però, con un emendamento, mentre si poteva immaginare un provvedimento strutturale da costruire insieme al Ministero e non con un emendamento passato alle 4 di notte. Con tale misura si incentivano le aziende che decidono di investire gli utili in ricerca e sviluppo lasciandoli in azienda, pagando meno tasse.

Ancora, c'è poi il tema degli enti locali. Questo Governo continua a parlare di autonomia differenziata e di risorse che devono rimanere sui territori, alle regioni, eppure questa manovra è basata, per l'ennesima volta, sul taglio strutturale dei trasferimenti agli enti locali.

Enti locali che - in quest'Aula ci sono sindaci e amministratori - sono al collasso in ordine ai finanziamenti e hanno solo due scelte: aumentare la tassazione locale o ridurre i servizi. Se questa è l'idea e la visione del Governo rispetto all'autonomia che i territori devono avere, allora questa visione non è la nostra. La nostra è quella di continuare a presidiare gli enti locali, che sono gli enti amministrativi più vicini al cittadino, nonché quelli che erogano i servizi più vicini al cittadino. Voi, per l'ennesima volta, tagliate i trasferimenti e li costringete a rivolgersi a continui bandi.

Allo stesso tempo, inserite in manovra - e grazie a un emendamento di Azione è stata bloccata questa misura - il taglio del turnover, un 75 per cento di turnover. Non si capisce come gli enti locali, che sono al collasso, con questa misura, sarebbero andati completamente in confusione. Bene, il nostro lavoro, in Commissione, è stato duro, grazie alla nostra capogruppo Elena Bonetti, ha portato a un miglioramento, grazie ai nostri emendamenti, di questa manovra. L'abbiamo fatto, rivolgendoci soprattutto agli amministratori locali, per esempio, ripristinando i fondi per i centri estivi, che erano un punto e una critica fondamentali di tutti i sindaci che sanno quanto siano importanti. L'abbiamo fatto, ripristinando alcune risorse sul trasporto pubblico locale, perché come si può immaginare di tagliare, in un momento come questo, i fondi per le metropolitane delle principali città italiane? L'abbiamo fatto con lo psicologo scolastico, perché in quest'Aula continuiamo a votare mozioni, rispetto alle difficoltà, al disagio giovanile, ma poi non interveniamo mai dal punto di vista pratico. Grazie agli emendamenti di Azione, l'abbiamo fatto non solo per finanziare lo psicologo nelle scuole, ma anche per incentivare misure di contrasto ai disturbi alimentari che, nelle giovani generazioni, stanno crescendo in maniera smisurata. L'abbiamo fatto anche sulla web tax, con un intervento mirato, voluto e incentivante.

Ma allora, come potremmo votare una fiducia su questa manovra? È una manovra che non ha la visione, che non vuol far crescere il Paese, che lo certifica nella misura più chiara, cioè lo sviluppo industriale ed economico e la visione futura. Una manovra che non guarda al futuro, una manovra che non investe in crescita, una manovra che non investe nella sanità e nei servizi non è di sicuro la nostra manovra. Quindi, annuncio il voto contrario del gruppo di Azione (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pisano. Ne ha facoltà.

CALOGERO PISANO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Il contesto economico, comunitario e globale è caratterizzato da sfide complesse e in continua evoluzione. Lo scacchiere internazionale, inoltre, con i vari focolai di tensione, dal Medio Oriente all'Ucraina, da un lato, richiede di assumere decisioni rapide e ferme, dall'altro, rende ancora più complesso il lavoro di analisi che una manovra finanziaria richiede.

La legge di bilancio non è solo matematica, è anzitutto visione. È il provvedimento cardine dell'azione politica di un Governo e della sua maggioranza; proprio per questo, non può e non deve essere attento solo alla contingenza del momento, ma deve guardare oltre, sul piano sia nazionale sia internazionale. Scelte compiute senza una visione e un'analisi della situazione del Paese e degli assetti comunitari rischiano di essere schiacciate e smentite l'attimo dopo in cui vengono approvate. Scelte compiute tenendo conto di tutte le istanze sul tavolo permettono di avere una barra dritta, capace anche di reggere alle eventuali e inaspettate emergenze locali e tempeste globali.

Andando più sui numeri, in base a quanto riportato dal prospetto riepilogativo degli effetti finanziari relativi al disegno di legge di bilancio 2025-2027, la manovra, nella sua prima sezione, implica, per il 2025, minori entrate, per circa 7 miliardi, e maggiori spese, per circa 7 miliardi e 400 milioni, di cui deriva un effetto totale di 14 miliardi e 400 milioni, per il prossimo anno.

In relazione alla seconda sezione, essa implica un effetto complessivo in termini di minori spese, per 4 miliardi e 700 milioni di euro nel 2025. Pertanto, l'effetto complessivo della manovra, come fosse il disegno di legge presentato dal Governo alla Camera, è pari a 9 miliardi e 700 milioni.

È una legge che ha una visione, anche se, come spesso è ribadito, la coperta è corta. Dunque, le difficoltà non mancano. Il lavoro e lo sforzo messi in atto sono stati molto soddisfacenti. È il risultato di un impegno collettivo volto a coniugare il rigore economico e la promozione del benessere sociale, con un'attenzione particolare alle aree che, storicamente, hanno sofferto di maggiore difficoltà, in primis il Mezzogiorno. Promuovere una crescita economica sostenibile, ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali e garantire opportunità concrete per tutti i cittadini italiani: sono questi gli obiettivi che tale legge intende perseguire. Essendo a conoscenza delle storiche disparità tra le diverse aree del Paese, sono state destinate risorse significative per rilanciare l'economia del Mezzogiorno, con un focus particolare sulla Sicilia.

Tra le misure più rilevanti, mi limito a sottolinearne alcune.

Il credito d'imposta per interventi sulla ZES unica nel Mezzogiorno. È stato incrementato il credito d'imposta fino a 2,2 miliardi di euro, al fine di incentivare le imprese a investire nelle Zone economiche speciali. Sono previsti fondi per gli sgravi contributivi relativi all'assunzione sulla ZES unica, con 68 milioni e 900.000 euro stanziati per il 2025 e 73 milioni per il 2026. Queste misure sono volte a incentivare l'occupazione nelle aree economicamente svantaggiate del Sud Italia.

La decontribuzione per le piccole e medie imprese. Le piccole e medie imprese operanti nel Sud Italia beneficeranno di una decontribuzione pari al 30 per cento della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, fino al 31 dicembre 2025, ridotta al 20 per cento per l'anno 2026-2027. Questa misura mira a ridurre il costo del lavoro e a favorire l'occupazione stabile nelle regioni meridionali.

Il Piano Casa Italia. È prevista l'adozione di un Piano nazionale per l'edilizia residenziale e sociale pubblica, denominato Piano Casa Italia, con l'obiettivo di contrastare il disagio abitativo sul territorio nazionale, prestando particolare attenzione alle regioni del Sud.

Investimenti in infrastrutture e digitalizzazione. Sono stati stanziati fondi significativi per il miglioramento delle infrastrutture e la promozione della digitalizzazione del Sud Italia, con l'intento di colmare il divario tecnologico e infrastrutturale, rendendo questi territori più competitivi e attrattivi per gli investimenti. Va in tale direzione il Piano Transizione 5.0, che introduce nuovi incentivi per l'innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, con l'agevolazione per le imprese che investono in macchinari e software digitali e sostenibili. Questa iniziativa mira a supportare le aziende nella transizione verso l'industria digitale e sostenibile, con particolare attenzione alle realtà produttive del Sud.

Accanto a grandi provvedimenti per tutto il Mezzogiorno, come Noi Moderati, in particolare, ci siamo occupati dei territori che sono il motore del Paese. Nello specifico, grazie all'emendamento del relatore Romano, che ringrazio a titolo personale (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare), abbiamo dato la possibilità al comune di Agrigento di utilizzare i fondi in avanzo di bilancio ormai dal 2002-2003, un intervento che nessuno aveva mai fatto e che rientra nel quadro dei tanti altri interventi che migliorano la provincia di Agrigento, sia in vista dell'appuntamento di Capitale della cultura 2025, sia nel progetto di una provincia più florida e sempre meno isolata.

Come Noi Moderati, abbiamo lavorato in tutte le fasi alla stesura della legge di bilancio, inclusa la parte degli emendamenti, per portare avanti le nostre battaglie a sostegno della famiglia, della natalità e degli incentivi alle imprese.

Ricordo gli interventi che promuovono una maggiore inclusione sociale delle persone con disabilità, sia in ambito scolastico, sia nel contesto sanitario, dove, nello specifico, grazie a un emendamento del presidente Lupi, abbiamo previsto l'incremento del Fondo sanitario nazionale per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, in relazione all'erogazione, a persone con disabilità fisiche, di ausili, ortesi e protesi degli arti inferiori e superiori, a tecnologia avanzata, così come altri interventi che promuovono investimenti concreti nell'alta formazione.

Signor Presidente, la legge di bilancio per il 2025 rappresenta, a nostro giudizio, un passo decisivo verso un'Italia più equa, prospera e inclusiva.

Gli interventi previsti per il Mezzogiorno e la Sicilia testimoniano la nostra ferma volontà di superare le storiche disparità territoriali e di costruire un futuro per ogni cittadino, affinché possa accedere alle medesime opportunità, indipendentemente dalla regione di appartenenza.

Per tutte queste ragioni, annuncio il voto di fiducia favorevole a nome del gruppo Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cannizzaro. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Ministro Giorgetti, onorevoli colleghi, mi sia consentito, innanzitutto, rivolgere un sentimento di gratitudine all'intero gruppo di Forza Italia, di cui mi onoro di far parte (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che, grazie all'attività in sede referente, è riuscito a migliorare questo provvedimento, con la collaborazione straordinaria dei nostri uffici, dei nostri uffici del legislativo. Quindi, ringrazio tutte le donne e tutti gli uomini, che, in questi giorni, in queste nottate, in sede referente, hanno contribuito, con la loro professionalità, a dare la possibilità ad ogni singolo membro del mio partito di contribuire al raggiungimento dell'obiettivo.

L'obiettivo era quello di ascoltare i territori, gli enti pubblici, le associazioni di categoria e, una volta ascoltati e accolte le istanze, abbiamo cercato in questa manovra di soddisfare una domanda necessaria e ne siamo assolutamente soddisfatti. Per questo voglio ringraziare il capogruppo Barelli, il nostro leader, Antonio Tajani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che non ha mai fatto mancare il suo apporto e la sua lungimirante e saggia guida; i colleghi dell'opposizione, il relatore, straordinario collega Mauro D'Attis, il Presidente della stessa Commissione Mangialavori, il collega Pella e anche i colleghi dell'opposizione, con i quali siamo riusciti, anche in momenti di difficoltà, a dibattere e, chiaramente, a superare anche momenti di tensione, facendo sempre riferimento all'interesse collettivo del nostro Paese.

Presidente, telegraficamente, andrò a leggere qualche brevissima riflessione. Il testo iniziale del disegno di legge di bilancio disponeva interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026, oltre 40 miliardi nel 2027. L'esame in sede referente ne ha ampliato notevolmente il contenuto, aggiungendo parecchie norme per rispondere alle esigenze di enti, associazioni, categorie di aziende e per fornire un reale sostegno alle istituzioni, ai cittadini e al nostro sistema produttivo, come dicevo poc'anzi.

Tra le misure per la riduzione della pressione fiscale, occorre citare il fatto che si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti e l'accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef già in vigore nell'anno in corso. In considerazione della riforma degli scaglioni dell'Irpef, viene disposto il differimento dei termini per la modifica da parte delle regioni e dei comuni degli scaglioni e delle aliquote rispettivamente dell'addizionale regionale e dell'addizionale comunale sull'imposta sui redditi per gli anni 2025-2026-2027. Viene innalzato da 30.000 euro a 35.000 euro il limite di reddito di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, quale condizione di accesso al regime forfetario.

Nel disegno di legge sono previste parecchie norme per il sostegno del potere d'acquisto delle famiglie, soprattutto quelle a basso reddito, tra cui il rifinanziamento dell'assegno di inclusione, del Fondo per l'acquisto dei beni alimentari di prima necessità, ad esempio, la carta denominata “Dedicata a te”, del Fondo per la distribuzione di alimenti alle persone indigenti, del Fondo di garanzia per la prima casa, del Fondo per la morosità incolpevole, nonché il bonus per l'acquisto degli elettrodomestici.

Nel testo sono contenute anche diverse misure per sostenere le famiglie numerose, tra cui l'aumento delle detrazioni fiscali in funzione dell'incremento del numero dei familiari a carico, a interventi per incentivare la natalità, tra cui la conferma e il potenziamento dei congedi parentali e del bonus per il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido, la decontribuzione parziale per le lavoratrici madri, che non hanno optato per il regime forfetario, l'introduzione di una carta per i nuovi nati, che riconosce mille euro ai genitori con ISEE entro i 40.000 euro.

In materia di pubblico impiego, Presidente, sono stanziate risorse per il rinnovo dei contratti di pubblico impiego con riferimento al triennio 2025-2027. Viene istituito un fondo per i rinnovi contrattuali per il periodo 2028-2030. È previsto un incremento dei trattamenti accessori dei dipendenti pubblici e del personale non dirigente delle Forze di polizia e delle Forze armate.

Sempre in relazione al pubblico impiego, importanti sono le disposizioni introdotte in sede referente, con l'approvazione di un mio emendamento, volte ad assumere all'interno delle amministrazioni. È qui che voglio rivolgere un pensiero a oltre 5.000 famiglie che, grazie a un emendamento di Forza Italia, riescono oggi ad avviare un processo di stabilizzazione, dando la possibilità agli enti comunali di andare in deroga rispetto al processo di assunzione e, chiaramente, sempre nello stesso emendamento, proroghiamo personale qualificato e professionale per oltre un anno, che opera all'interno dei ministeriali, e che diventa indispensabile nella pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Per quanto concerne le politiche sociali, ci sono interventi in materia di disabilità, non autosufficienza, per la lotta alle droghe e alla dipendenza, per le donne vittime di violenza e per l'assistenza ai minori. Importanti sono le misure in materia sanitaria, che sono state ulteriormente ampliate in sede referente per rispondere alle innumerevoli esigenze del settore. Tra queste, occorre citare il rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale, destinato, in particolare, all'incremento di risorse per l'assunzione di medici e infermieri per ridurre le liste d'attesa. Altre quote di tali risorse sono destinate ai trattamenti accessori del personale dipendente della pubblica amministrazione, al rinnovo dei contratti del personale del sistema sanitario nazionale e degli accordi collettivi con il personale convenzionato.

Tra le modifiche introdotte in ambito sanitario durante l'esame in sede referente, occorre citare la corresponsione agli specializzandi medici, a decorrere dall'anno accademico 2024-2025, di una borsa di studio pari a 4.773 euro lordi annui da parte delle università presso cui operano le scuole di specializzazione, la proroga del regime speciale di assunzione con contratto a tempo determinato dei medici specializzandi con orario a tempo parziale, in ragione delle esigenze formative, al fine di concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa. È questo l'obiettivo di questo Governo: abbattere le liste d'attesa.

Allora, in ambito sanitario, è con grande soddisfazione e anche con un sentimento di orgoglio che vogliamo mettere in evidenza quanto di buono il partito di Forza Italia abbia fatto in questa direzione: l'istituzione di un fondo con una dotazione di un milione e 200.000 euro per l'anno 2025, un milione e 300.000 euro per il 2026, un milione e 700.000 euro a decorrere dal 2027, per finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione e cura dell'obesità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Posso, anche qui, in quest'Aula, evidenziare come è l'unica norma, oggi messa in campo dal Governo, a livello mondiale in materia? Allora, noi ce ne prendiamo la paternità, perché ne siamo stati promotori assieme a tutta la maggioranza. C'è, poi, l'istituzione di un fondo, con una dotazione di 5 milioni a decorrere dal 2026, per finanziare future iniziative normative volte ad implementare interventi per la prevenzione e la lotta contro l'HIV, l'AIDS, le infezioni e le malattie a trasmissione sessuale. Anche in questo caso, ci assumiamo la responsabilità di aver prodotto una norma che dà un'attenzione particolare in tal senso e, per questo, ringrazio il collega D'Attis che l'ha voluta proporre.

Molte sono le disposizioni relative alle politiche a favore delle imprese. Tra queste, occorre citare la riduzione dell'aliquota IRES, dal 24 per cento al 20 per cento per il solo periodo d'imposta 2025, per le imprese che investono in beni strumentali tecnologicamente avanzati; le modifiche al credito d'imposta Transizione 5.0 e la sua estensione alle società di servizi energetici; il rifinanziamento della legge Sabatini; l'estensione del credito d'imposta sulla ZES unica anche agli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025, quindi retroattiva, fissando in 1,6 miliardi per il 2025 il limite di spesa per il riconoscimento di tale credito; l'attribuzione di un credito d'imposta per le imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture ubicate tutte nel Mezzogiorno. Quando si parla di Sud, Presidente, queste sono le misure, queste sono le norme che servono chiaramente a dare un'attenzione vera e reale, con un gettito economico significativo.

Allora, vado a concludere, Presidente, perché il disegno di legge di bilancio contiene una serie di interventi anche in quello che è un settore strategico, quello dei trasporti. Si dispone l'incremento del Fondo del trasporto pubblico locale, con 120 milioni di euro per il 2025, prevedendone una specifica modalità di ripartizione: non era mai successo nella storia. Si prevede la possibilità per ciascuna regione o città metropolitana di utilizzare fino al 25 per cento delle risorse a loro attribuite per il quinquennio 2024-2028 dal Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, anche per l'acquisto di autobus a uso extraurbano, con l'alimentazione diesel o ibrida, ad emissione di gas di scarico della classe più recente.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI-PPE). Concludo, Presidente, davvero, per dire che abbiamo anche molto pensato a quella che è la formazione delle nuove generazioni. Per questo, mi sento particolarmente orgoglioso, perché, grazie a Forza Italia, grazie a un emendamento, è stato finanziato il primo campus universitario del Mediterraneo in Calabria, nel Sud del Sud, a Reggio Calabria (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che sarà un punto di riferimento per la Calabria e per l'intero Sud, che andrà ad accogliere rifugiati e tutti coloro (studenti provenienti da ogni parte del mondo), e finisco, Presidente, che decideranno di venire a formarsi in una delle università più importanti del nostro Paese.

A conclusione, Presidente, dico davvero, con estrema soddisfazione, che Forza Italia ha puntato anche alle aree interne, guardando con grosso interesse a quelli che sono i borghi che hanno una specificità, come, ad esempio, la Vallata del Gallico, in provincia di Reggio Calabria (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), nel cuore dell'Aspromonte, dove c'è l'unico posto al mondo dove si scia guardando il mare e con grande soddisfazione, attraverso un mio emendamento, abbiamo destinato delle risorse in quella vallata ai comuni di Calanna, Laganadi, Sant'Alessio in Aspromonte, Santo Stefano, Mannoli, per rigenerare e accogliere quella che sarà l'opera che cambierà il volto del Sud: il Ponte sullo Stretto, in quel balcone sullo Stretto che, certamente, da quest'opera sarà chiaramente protagonista assoluto, per dare un impulso al Sud e all'intera Italia.

Per tutte queste ragioni, Forza Italia convintamente, nella sua interezza e nella sua unità, voterà convintamente al voto di fiducia di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Salutiamo gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo “Winckelmann” di Roma, che seguono i nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Governo, colleghe e colleghi, questo è un intervento sulla fiducia e inizio subito chiedendomi per quale motivo dovremmo votare la fiducia a un Governo che ha portato avanti la peggior legge di bilancio che io abbia mai visto, e questa è la settima (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non ci sono motivi, anzi ce ne sono tanti per non votare la fiducia e questo valga già, Presidente, come indicazione di voto del MoVimento 5 Stelle. E non parlo solo di come sia stato gestito l'aspetto operativo, perché oggettivamente io non ho mai visto che un'intera legge di bilancio debba essere lasciata sulle spalle di un solo Sottosegretario, in questo caso, lo specifico, il Sottosegretario Freni, che, nonostante ci troviamo su fronti politici diversi, ringrazio per la disponibilità e la dedizione con cui ha gestito questo compito.

Questa legge di bilancio è stata il festival dell'incapacità cooperativa della maggioranza. Abbiamo assistito a una relatrice che diceva “ritiro questo emendamento” e l'altra relatrice che diceva “no”. Siamo stati ore in attesa che arrivassero le riformulazioni degli emendamenti dei relatori, anche più volte riformulati. Ci avete fatto esprimere su un emendamento monstre, che praticamente aveva molte materie al suo interno, praticamente uno sfregio alle buone norme di diritto parlamentare. Mi fermo qui, perché voi, tanto, avete già dato prova e spettacolo ai giornalisti che hanno seguito i lavori fuori dall'Aula, tanto che in pratica avete fatto ostruzionismo da soli.

Ma entriamo nel merito della legge di bilancio. Cominciamo col dire che avete venduto agli italiani una legge di bilancio che per il 60 per cento è costituita dalla semplice conferma per il 2025 del taglio del cuneo fiscale, che, come sappiamo, non mette un euro in più nella busta paga per i ceti medio-bassi. Poi questa percentuale è scesa un po', ma solo perché avete messo due miliardi in più di euro sul ponte sullo Stretto, andando praticamente a prendere i soldi dal Fondo di sviluppo e coesione con la scusa - perché sappiamo che è una scusa - che altrimenti si perdevano quei soldi. Avete ideato delle coperture alle spese che tali non sono, perché quando chiedete alle banche di non utilizzare i crediti di imposta quest'anno, per poi utilizzarli nel 2027, questa non è una copertura, ma è solo spostare in avanti il problema, lasciandolo in eredità a chi verrà dopo di voi. Avete fatto misure che favoriranno l'evasione fiscale, nel migliore dei casi, o l'arresto o l'arretramento del settore edilizio nel peggiore, perché avete tagliato quella percentuale di detrazioni nelle ristrutturazioni fra le prime e le seconde case, percentuale che era stata parificata proprio da un Governo di destra, quando, appunto, le aveva parificate per le prime e le seconde case. Voi sapete che succederà qualcosa l'anno prossimo, quindi o maggiore evasione o riduzione del settore edilizio, ma non vi interessa, perché vi serviva andare a recuperare coperture per le vostre spese, per le vostre misure di quest'anno, tanto poi si può pensare.

Poi avete fatto una pessima figura nell'aver prima inserito una norma sulle criptovalute, andando a raschiare il fondo del barile per cercare di recuperare 16,7 milioni di euro, salvo poi tornare parzialmente indietro sui vostri passi - grazie anche a tutto il battage che è stato fatto, anche da voi stessi e dalle opposizioni - comprendendo, un minuto dopo aver messo questa misura, che quei 16,7 milioni non sarebbero mai arrivati, perché quei soldi sarebbero andati fuori dall'Italia. Ciononostante cosa avete fatto? Invece di abrogare quella disposizione, avete lasciato il livello uguale per il 2026, aumentandolo per il 2027 - tanto comunque sapete che dovrete andare a ricorreggerlo l'anno prossimo -, però avete eliminato la franchigia di 2.000 euro, ben sapendo che il valore medio dei depositi è di 1.315 euro e che il 65 per cento di quei depositi è di giovani sotto i quarant'anni. Quindi, complimenti: andate a prendere i soldi ai giovani.

Poi, che dire della norma sui revisori, che inizialmente dovevano essere nominati dal Ministero dell'Economia nei collegi delle aziende che avevano ottenuto fondi pubblici? Un'aberrazione di principio che io avevo definito degna dell'URSS e che, qualche giorno dopo, il Ministro Tajani aveva definito della Stasi, addirittura. È una norma che sviliva il rango dei collegi e che, di fatto, era un poltronificio a cura del Ministero, che nominava persone che dovevano essere dopo pagate dalle aziende. Una norma che poi avete, all'ultimo, annacquato, tanto che avete lasciato solo la redazione di apposite relazioni in materia, una cosa che già normalmente devono fare. Allora, non sarebbe stato meglio abrogarla del tutto? Voi, pur di non dire “abbiamo sbagliato” avete lasciato una norma che, di fatto, non vale la carta su cui sarà stampata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ma l'apoteosi, Ministro, l'avete raggiunta con la norma sui rimborsi ai Ministri e ai Sottosegretari non parlamentari. L'avete anche scritta male, bloccando il Parlamento per giorni intorno a questa misura, finché alla fine non avete approvato un emendamento che in teoria mette su questo fondo da 500.000 euro solo per i rimborsi per le spese di viaggio dei Ministri e dei Sottosegretari non parlamentari non residenti a Roma, ma siamo abbastanza sicuri che, più avanti, lo prenderete e lo dividerete fra quei 9 Sottosegretari e Ministri non residenti a Roma, con un aumento medio di circa 4.600 euro, quando poi avete bloccato il nostro aumento delle pensioni di 100 euro sulle pensioni minime perché avevate dato ben 1,8 euro, cioè il costo di un cappuccino, tutto lì.

Avete sforato tutti i pronostici di chiusura di questa legge di bilancio, perché speravate di trovare i soldi di cui avevate bisogno per abbassare di 2 punti percentuali le tasse al ceto medio, prorogando al 12 dicembre il concordato preventivo biennale, che già era stato un flop, e a cui avevate inserito il condono nei cinque anni precedenti; forse se inserivate anche la bicicletta col cambio Shimano andava meglio. Avete fatto un flop, perché solo il 14-15 per cento ha aderito, circa 700.000 persone. Probabilmente quanto recupererete? Un miliardo e 300 milioni? Un miliardo e 400 milioni? Con un condono che ci cubava, ci costa 900 milioni di euro, e vedremo se quei soldi arriveranno. Un condono che, a seconda di chi ha tenuto i conti, è il diciassettesimo o il ventiduesimo da quando è iniziato il Governo Meloni, cioè in pratica una media di quasi un condono al mese. Complimenti! Questo è proprio un ulteriore segnale della vostra attenzione ai cittadini, ai costi e allo Stato.

Poi in questa legge di bilancio, in pratica, non ci sono azioni significative per la crescita economica e di politica industriale. Ma lo sappiamo questo, signor Presidente. Il Ministro durante l'audizione, il 7 dicembre, ce l'ha detto che non è compito del Governo fare le politiche industriali. Allora, io mi chiedo, signor Presidente - perché l'avevo già chiesto al Ministro -, se il Governo non imposta le politiche industriali chi le deve impostare? Le imprese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

Questo approccio dimostra il fallimento della vostra visione strategica, che vi fa muovere solo per il consenso elettorale. Tra l'altro, sono azioni poco furbe, perché avete ancora una volta dato una mazzata al Sud con la riduzione della decontribuzione Sud, che, sì, avete rifinanziato, ma l'avete depotenziata e l'avete ridotta di circa due miliardi, minando il successo di una misura che è stata molto utile per il rilancio delle aziende del Mezzogiorno.

Sulla sanità avete messo circa 1,3 miliardi; una misura assolutamente insufficiente, che ha fatto scendere il rapporto della spesa sul PIL a poco più del 6 per cento, a fronte di una media del 7 per cento a livello europeo. Questa differenza, che cuba quei 14-15 miliardi, forse anche 16 in realtà, ci pone lontanissimi da quello che serve per aiutare il sistema sanitario. In pratica, con questi 1,3 miliardi non avete neanche recuperato l'inflazione. Vi esaltate per aver introdotto l'Ires premiale. Sì, ma è una misura che è pari a una miseria di 400 milioni e che vale solo per il 2025.

Ma davvero pensate che gli italiani possono ancora bersi per molto tempo le frottole spaziali raccontate dalla Premier? L'altro giorno, quando qui, in Aula, raccontava che questo Governo portava a casa le promesse fatte, come un lampo mi è venuto in mente il video della Premier quando era leader dell'opposizione e si stava fermando alla pompa di benzina criticando il costo delle accise. Poi, quando è arrivata al Governo, cosa ha fatto? Anche lei le ha aumentate, cioè non le ha ridotte come era previsto.

Quindi, le ha fatte aumentare in un Paese in cui, per la maggior parte, purtroppo ci si muove ancora sulla strada, perché chiaramente i treni qua si fermano o per il Ministro o perché c'è un chiodo o ci sono problemi. In tutto questo, Ministro, lei sbaglia alla grande le previsioni. Qualche giorno fa aveva detto: ci saranno delle belle notizie fra qualche giorno. Certo, l'Istat e Bankitalia hanno ridotto allo 0,5 per cento la crescita, ponendoci proprio come fanalino di coda nella media UE a 27, e così confermate il disastro 2023 anche per il 2024. Ma non è il Governo che si deve occupare di far crescere la politica industriale? Ma non vi ponete qualche domanda quando siamo al ventunesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale su base annua? Sperate veramente che il mercato si risollevi grazie a quello che ha detto, alla crescita della domanda interna? Ma come può crescere? Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere - e chiudo, Presidente - per un Paese in cui c'è il record di poveri assoluti - 5,7 milioni di individui, di cui 1,3 sono giovani -, mentre voi mettete 7,5 miliardi sulle armi.

Potrei andare avanti ancora molto tempo, ma non posso, per dire quanto questo Governo sia stato incapace di scrivere una legge di bilancio in favore di tutti i cittadini, e già so che i colleghi della maggioranza esalteranno questo o quell'emendamento, facendoli passare come la panacea dei mali dell'Italia. Ma la verità è che parleranno di miserie, perché pochi soldi qua, pochi soldi là. Come si può pensare davvero di aiutare gli italiani con le mancette effettuate sia nel testo base, ma soprattutto negli emendamenti approvati? Come non ricordare i soldi per il Festival del gelato, approvati all'ultimo in bilancio?

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Lo avevo detto all'inizio, Presidente, ma lo riconfermo: questo Governo non avrà la fiducia del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, Ministro Giorgetti, oggi, in quest'Aula, dibattiamo della manovra finanziaria, una legge di bilancio che stanzia 30 miliardi di euro di risorse e di queste 18 miliardi - quindi, più della metà delle risorse stanziate - andranno a sostegno dei redditi medio-bassi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). È un'impostazione, Presidente, che noi non solo sposiamo, ma totalmente condividiamo, perché in un momento storico come questo è ciò che serve al nostro Paese.

Presidente, prima però di addentrarmi in quelle che sono le misure principali contenute in questo disegno di legge, mi lasci rispondere - per suo tramite - al collega Dell'Olio, quando parlava del PIL rivisto al ribasso. È vero, l'Istat ha rivisto al ribasso il PIL rispetto alle stime del Governo, però noi abbiamo un approccio serio quando leggiamo i dati, e quindi su questo vorrei ricordare a quest'Aula che sono due le note su cui mi vorrei soffermare, proprio per l'analisi di questa rivisitazione del PIL al ribasso. La prima, Presidente, è che i dati pubblicati dall'Istat sono al netto delle quattro giornate lavorative che avremo in più quest'anno e solo queste offriranno 2-3 decimali in più di PIL; e questa è la nota tecnica.

Poi, Presidente, c'è anche un'altra nota che voglio far presente a quest'Aula: l'Italia è al quarto posto dell'export mondiale, un dato incredibile e che ci riempie di orgoglio. Ma è anche un dato da leggere nel senso che siamo ovviamente più esposti alle congiunture internazionali, che il primo mercato di sbocco del nostro Paese è la Germania, la cui l'economia oscilla tra la recessione e la stagnazione e che i nostri esportatori hanno perso circa 3,1 miliardi di euro di fatturato in termini di esportazione. Ma non solo, Presidente, a queste variabili si aggiungono quelle esogene, che ovviamente sono importanti in quella che è una stima complessiva della salute del nostro Paese.

È evidente che i conflitti, le guerre e la situazione anche istituzionale in Francia dà al nostro Paese quell'incertezza che noi non possiamo e non dobbiamo sottovalutare e ciò che ha fatto il Governo va nella direzione di non sottovalutare tutte queste variabili.

Poi, Presidente, aggiungo anche che, proprio perché prendiamo con grande serietà la questione della crescita, che è il vero problema del nostro Paese, il Governo ha preparato un pacchetto di misure a sostegno delle imprese e dei nostri imprenditori che noi assolutamente condividiamo come, ad esempio, l'Ires premiale che prevede un taglio dell'aliquota del 20 per cento, quindi di 4 punti, per le società che trattengono una quota rilevante di utili, che andranno destinati agli investimenti, al welfare aziendale e alle assunzioni. Ma non solo, ci sarà il rifinanziamento di una misura che funziona, cioè la “Nuova Sabatini”, per un importo pari a 900 milioni di euro fino al 2029 per fare investimenti in beni strumentali.

E poi Industria 5.0: è stata inserita nell'ambito della rivisitazione del PNRR e noi potenzieremo l'aliquota del credito d'imposta per la quota dei progetti compresi tra 2,5 e 10 milioni - per intenderci, la parte dei piani delle piccole e medie imprese - e questo credito d'imposta potrà arrivare fino al 45 per cento nei casi di massimo risparmio energetico.

Mi faccia aggiungere, Presidente, che si potrà anche alzare questo credito d'imposta se si acquisteranno dei moduli fotovoltaici ad alta efficienza che siano, però, prodotti negli Stati dell'Unione europea. Questo è fondamentale, Presidente, perché si azzererà il divario dei costi con moduli e celle prodotti nei Paesi fuori dall'Unione europea, penso, ad esempio, alla Cina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Per quanto riguarda il fisco sono due pilastri fondamentali di questa manovra di bilancio: il taglio del cuneo fiscale e la riforma delle aliquote Irpef. Questo, come ho detto all'inizio di questo mio intervento, cuba circa 18 miliardi di euro e la platea dei beneficiari sarà di 17 milioni di italiani.

Questo, Presidente, lo dico perché per un anno esponenti dell'opposizione ci hanno propinato che questa era una misura spot e che bisognava renderla strutturale. Bene, noi l'abbiamo resa strutturale quest'anno in questa legge di bilancio e abbiamo fatto quello che loro non hanno fatto nei tanti e troppi anni che hanno governato questo Paese, pur riempendosi la bocca della difesa dei lavoratori delle fasce di reddito basse: loro lo hanno detto, noi l'abbiamo fatto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Presidente, ancora, nell'impianto di questa manovra rimane la flat tax fino a 85.000 euro di fatturato e la stessa viene estesa ai dipendenti fino a 35.000.

Vorrei poi dare anche un dato molto interessante sul quale l'opposizione critica fortemente l'operato di questo Governo: secondo i dati MEF del 2023 sapete quante sono le partite IVA che sono state aperte dalle donne? Il 40 per cento di nuove partite IVA (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) che arrivano al 49,1 per cento per i giovani. Quando l'opposizione ci dice che questo è un Governo che non fa nulla per le donne e per i giovani, anche qua, la narrazione cade inesorabilmente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Presidente, poi un passaggio è dirimente anche sul tema della natalità, perché il Ministro Giorgetti lo mette come primo punto - e noi condividiamo totalmente - dell'agenda di questo Esecutivo, dato che il calo delle nascite è assolutamente un problema di questo Paese, perché, è evidente, non si reggeranno il sistema previdenziale e il sistema produttivo. Per questo motivo il Governo ha preparato un pacchetto importante di misure a sostegno della natalità come, ad esempio, il potenziamento dell'assegno unico universale per i figli a carico e, tra l'altro, i dati ci dicono che la platea è molto alta.

Una misura che funziona dato che l'89 per cento degli aventi diritto ha aderito; ci sarà un assegno una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato, il potenziamento dei congedi parentali, elevando l'indennità dell'80 per cento per tutti i 3 mesi, il rifinanziamento della carta “Dedicata a te” che serve per dare un potere d'acquisto potenziale stimato di 440 euro alle famiglie - il finanziamento su questo è di 500 milioni - e poi la proroga fino al 2027 di una misura che funziona, cioè quella del Fondo di garanzia per la prima casa, una garanzia statale dell'80 per cento che è fondamentale, perché anche qui i dati ci dicono che il 50 per cento delle famiglie dice che ha ricevuto un sostegno dai genitori per poter acquistare l'immobile e, addirittura, questa percentuale si alza del 70 per cento per i giovani under 35, quindi una misura questa che funziona assolutamente.

Un passaggio fondamentale è quello sul tema della sanità, perché, vede, anche qua, oggi, in quest'Aula, si sono ripetuti gli interventi contro il Governo per la sanità. Noi abbiamo un approccio molto pragmatico e sappiamo che in questo Paese la carenza di personale è il vero problema di questo comparto e questo è figlio di una cattiva programmazione che c'è stata negli anni precedenti. Il Governo, però, ad ottobre ha ovviato a questo, superando il numero chiuso della facoltà di medicina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e questo, peraltro, andrà a beneficio di 25.000 posti in più. Poi, la questione dei tagli, così la chiariamo una volta per tutte. Dai banchi del MoVimento 5 Stelle il Presidente Conte diceva che, quando c'era lui al Governo, aveva portato la spesa sanitaria al 7 per cento del PIL: bene, è una frazione, è un rapporto.

All'epoca la spesa sanitaria era aumentata perché c'era anche l'acquisto dei vaccini, il PIL però era crollato inesorabilmente del 9 per cento. Oggi la situazione è diversa: è evidente che all'epoca, se il denominatore diminuiva, il rapporto era più alto. Oggi, però, in termini assoluti - lo vogliamo dire una volta per tutte - il finanziamento sul Fondo sanitario nazionale nel 2020 era di 120 miliardi di euro, mentre l'anno prossimo sarà di 140 miliardi di euro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Così chiariamo in via definitiva, Presidente.

Poi, prima di avviarmi alla conclusione, vorrei ricordare anche un'altra misura fortemente voluta dal Ministro Giorgetti, che condividiamo, ossia lo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2025 e di 57,8 milioni di euro per il 2026 per garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), per il sostegno delle infrastrutture e per l'accessibilità agli impianti in Lombardia, Veneto e Trentino, per stare vicino alla parte operativa.

Detto questo, Presidente, e avviandomi alla conclusione, vorrei fare due passaggi che ritengo veramente fondamentali. Il primo è un approccio pragmatico, perché ho sentito in quest'Aula tante critiche, alcune costruttive, altre un po' meno, sul fatto che si poteva fare di più. Avete ragione, colleghi: si poteva fare di più. Però, io ricordo che questo è il Governo che ha fatto due manovre di fatto, la prima da 30 miliardi che vi ho appena esposto, e la seconda da 40 miliardi di euro l'anno, che il Governo deve impiegare per ripagare i disastri del superbonus causati dal MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), disastri che sono serviti per impattare solo l'1 per cento delle unità immobiliari presenti nel nostro Paese e, quindi, veramente per rifare le seconde case dei ricchi, una misura che è stata fallimentare.

Chiudo, Presidente, con un pensiero che rivolgo al nostro Ministro, Matteo Salvini, che oggi è in un'aula di tribunale per un processo ingiusto, per aver fatto, da Ministro dell'Interno, esclusivamente, nell'esercizio delle proprie funzioni, quello che gli italiani avevano chiesto di fare, cioè bloccare l'immigrazione clandestina. Un pensiero al nostro Ministro, Matteo Salvini: Matteo, la Lega è con te (Prolungati applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - I deputati del gruppo della Lega-Salvini Premier si alzano in piedi).

Chiudo veramente con un grande grazie al Ministro Giancarlo Giorgetti per il suo approccio serio, pragmatico, responsabile…

PRESIDENTE. Concluda.

REBECCA FRASSINI (LEGA). …e per avere, in un momento storico come questo, dove, purtroppo, i conti del nostro Paese richiedevano sacrifici, fatto comunque una manovra che ci rende orgogliosi di stare al Governo di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Signor Presidente, onorevoli colleghi, esimio Ministro dell'Economia, anche oggi su questa legge di bilancio vi tocca votare la fiducia. Se questo istituto non si fosse trasformato ormai in un puro esercizio di stile, davvero chiedervi se vi fidate ancora l'uno dell'altro sarebbe la domanda principale. Ciò che abbiamo visto succedere in Commissione nell'ultima settimana è talmente imbarazzante che la settantaseiesima fiducia dall'inizio della legislatura è evidentemente l'ultimo dei nostri problemi.

Siete la prima maggioranza della storia che si fa auto-ostruzionismo, cioè ostruzionismo da sola, e d'altronde l'epilogo delle tristi accuse del presidente Bignami - e dico “tristi” per non citare le ormai autocelebrative dichiarazioni di un capogruppo completamente assente durante tutto il dibattito sulla legge di bilancio - sono l'ultimo episodio stucchevole di una maggioranza ormai totalmente a pezzi.

Questa manovra è un ritorno al passato in tutti i sensi. Siamo alla terza legge di bilancio del Governo Meloni e le uniche misure utili ancora vigenti sono quelle che avete ereditato dal Governo precedente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Per il resto, in questo testo torna in voga l'austerità per tutti, le mancette elettorali, il ponte sullo Stretto, il Sud al guinzaglio del potente di turno, ma, alla fine, non vi si potrà sicuramente accusare di incoerenza, perché anche la crescita, come 15 anni fa, in cui eravate chiamati alla responsabilità del Governo, sta tornando ai livelli che vi si confanno, cioè lo zero virgola.

Siamo partiti dalle dichiarazioni del Ministro Giorgetti, che parlava di sacrificio per tutti, poi abbiamo scoperto che la tassa sugli extraprofitti era solo un prestito chiesto alle banche e che i sacrifici c'erano, sì, ma per tutti gli altri, Ministri esclusi, ovviamente. Ve la prendete con i più deboli, perché l'unico vero talento che avete è per le vessazioni. Tagli a tutto spiano: 14 miliardi tolti ai Ministeri e più di 12 strappati a regioni ed enti locali. La Presidente del Consiglio, Meloni, ha detto che apprezza Milei, ma che non replicherebbe ciò che sta facendo in Argentina qui in Italia. Vi vogliamo dare una notizia: non siamo noi a doverci ispirare a Milei, semmai è Milei che già si sta ispirando al Governo Meloni, con o senza basette (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Il punto non è far quadrare semplicemente i conti, ma a chi fai pagare il conto, e voi avete deciso, con pervicacia, di farlo pagare ai più poveri, ai pensionati, ai dipendenti, su tutti quanti, perché quelle risorse servono per i servizi pubblici, che in questo Paese proviamo a garantire a fatica ai nostri cittadini. Quei soldi sono l'unico modo che migliaia di comuni hanno per mettere in piedi una minima forma di assistenza sociale, per rifare una strada, per garantire la sicurezza, per raccogliere i rifiuti, per riparare il tetto della scuola che cade sulle teste dei nostri figli, ma per voi sono sprechi. Aiutare gli ultimi è uno spreco di risorse pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Per essere sicuri che i più vulnerabili siano davvero abbandonati a se stessi, avete voluto uccidere anche il Terzo settore, cioè tutte quelle realtà che si mettono quotidianamente al servizio delle comunità, che, nell'ambito della sussidiarietà verticale, fanno arrivare lo Stato laddove non riesce ad arrivare. Sì, perché vi siete accaniti sulle donazioni e avete steso la scure della spending review anche su queste associazioni. Insomma, se di manovra si tratta, deve per forza essere una retromarcia, soprattutto per quanto riguarda i diritti delle persone, a partire dalla scuola: tagli per centinaia di milioni, per un sistema di istruzione che avrebbe bisogno, invece, dell'esatto contrario; quasi 6.000 insegnanti in meno, in un mondo fatto di sacrifici e precariato. Insomma, se - come diceva Malcolm X - la scuola è il passaporto per il futuro, voi state relegando i nostri giovani a un presente privo di qualsiasi speranza.

Sempre a proposito di diritti, ce n'è uno - o, forse, è meglio dire che ce n'era uno - che proprio non riuscite a tollerare: è quello dell'universalità delle cure sanitarie. Sì, perché la sanità pubblica la state lentamente facendo morire sotto la vostra guida, e, mentre là fuori ci sono più di 4 milioni e mezzo di italiani che hanno rinunciato a un esame, a una visita, a una prestazione sanitaria, qui dentro la destra patriottica e sovranista decide che pochi spiccioli in più possono bastare per risolvere il problema. Alla fine è più importante bruciare 800 milioni di euro per la farsa in Albania che assumere 6.000 infermieri in più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Infatti, secondo GIMBE, questi pericolosi comunisti, e le organizzazioni delle professioni sanitarie, per i prossimi cinque anni mancheranno 19 miliardi di euro alla sanità pubblica. Diciannove miliardi di euro, stampatevelo in testa. Non so, evidentemente, se dicono la verità. Io credo proprio di sì, ma magari, quando ci iscriveremo al corso di riti vudù scopriremo che anche i medici italiani si stanno specializzando per farvi le macumbe. In tal caso ve lo faremo sapere con solerzia. I soldi per la sanità proprio non li avete trovati, ma 113 milioni per ripristinare la legge Mancia alla fine sono saltati fuori. In questo testo ci sono decine e decine di micro-mance di cui anche solo la metà dovrebbe bastare a farvi vergognare. C'è davvero di tutto; l'unica cosa che manca è il rispetto per la dignità del popolo italiano e per questo io non le citerò una ad una.

Diciamocelo, Presidente, con questo provvedimento guardate alle sofferenze dei cittadini solo per ridergli in faccia. Le pensioni minime dovevano arrivare a 1.000 euro al mese, colleghi di Forza Italia, e le avete aumentate di 3 euro al mese, e lo dico al lordo. Per restare in linea di coerenza, avete avuto persino il tempo di una sforbiciata alle pensioni degli italiani all'estero. Amici della Lega, con questa manovra festeggiate il terzo anniversario della conferma della legge Fornero. Auguri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Ma non dovevate abolirla al primo Consiglio dei ministri?

Le infrastrutture del Mezzogiorno sono ferme all'Unità d'Italia. Poco male, tanto facciamo il ponte: 13 miliardi rubati a tutto il Sud per realizzare l'unico collegamento stabile di cui siete capaci, quello tra un fallimento e l'altro. In Italia un lavoratore su 10 è povero - e sottolineo lavoratore, non nullafacente -, eppure il salario minimo non è una priorità, o quantomeno non può competere con le esigenze egalitarie dei membri del Governo non parlamentari.

Questa manovra non verrà ricordata soltanto per le manganellate al nostro welfare, ma anche per le nuove tasse che, alla luce del sole o con il favore delle tenebre, state imponendo agli italiani. Non se ne parla affatto, ad esempio, che dal 1° gennaio 17 milioni di italiani che hanno un'auto diesel scopriranno che il carburante costerà di più perché voi gli avete aumentato le accise: le stesse accise del famoso video di Giorgia Meloni che, purtroppo - e me ne scuso -, non ho la capacità di riprodurre con la mimica facciale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista); le stesse identiche accise che il Ministro Salvini avrebbe dovuto cancellare con un tratto di penna, sempre in quel famoso primo Consiglio dei ministri.

Allora comincia a venirci un dubbio, Presidente, il dubbio che questo primo Consiglio dei ministri non si sia mai tenuto. Evidentemente, siete partiti direttamente dal secondo. Non fa nulla, c'è sempre tempo, vogliamo continuare ad avere fiducia in voi, ma le fregature non finiscono qui, perché, se non fosse stato per il ridicolo spettacolino di qualche settimana fa, sarebbe passato sottotraccia anche l'aumento del canone Rai. Eccoli i sacrifici, signor Ministro: meno spesa pubblica e più tasse per tutti.

Perdonateci, poi, se ci stupiamo del fatto che, per il terzo anno di seguito, la legge di bilancio dell'ottava economia mondiale non si preoccupi affatto di crescita di politiche industriali; anzi, avete deciso che tutte le risorse sulla crescita, in realtà, sono sprechi. Avete appena inneggiato allo spreco dei bonus edilizi e, per questo, li avete affossati; ma eravate proprio voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) che quando avevate la responsabilità nel Governo Draghi facevate le barricate per le proroghe, e oggi pregate per la fine di un settore che produce ricchezza per il Paese. E, sempre a proposito di bonus, la Presidente Meloni non aveva detto che erano il male assoluto? E allora cos'è il bonus sport? Cos'è il bonus elettrodomestici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Cos'è il bonus Natale? Cos'è il bonus natalità? Forse questi sono bonus patriottici? Un po' meno patriottico, invece, è il curiosissimo giochino per aumentare il valore di ANAS, un altro indizio che fa pensare alla privatizzazione di Ferrovie, un pezzo di Stato a cui, evidentemente, il sovranismo infrastrutturale di questa destra sente di poter rinunciare.

Presidente, concludo. Quale persona di buon senso, dopo il circo che avete fatto in Commissione e il pasticcio che ne è venuto fuori, può pensare di poter votare la fiducia a questo provvedimento? D'altronde, le scandalose ultime dichiarazioni della collega Lucaselli, relatrice di questo provvedimento, sul Presidente Mattarella fanno il paio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) con il modo con cui è stata gestita questa manovra. Non ci meraviglia vedere grossa parte della maggioranza dissociarsi e, parafrasando Henry Ford, potremmo dire che le due cose più importanti che non compaiono nel bilancio di uno Stato sono la sua reputazione e gli uomini e le donne a cui si rivolge. Bene, nel vostro caso, le vostre ridicole macchiette di questi giorni e l'assoluta assenza di considerazione per le persone che sono in difficoltà ci restituiscono un quadro profondamente negativo di questa manovra.

PRESIDENTE. Concluda.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). E proprio perché non vogliamo…

PRESIDENTE. Concluda.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). …renderci complici nel dover dire che, a causa dei vostri tagli, la luce in fondo al tunnel è stata spenta, vi negheremo convintamente, come sempre, fino alla fine di questo incubo, la nostra fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Colleghi deputati, Ministro Giorgetti, Sottosegretari e Vice Ministri presenti, Tito Livio diceva: la verità soffre, ma non muore mai. Voglio iniziare questa dichiarazione di voto, intanto, esprimendo la mia solidarietà per la orribile strumentalizzazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) che ha colpito la laboriosa e instancabile collega Ylenja Lucaselli, che tutti - maggioranza e opposizione - dovrebbero ringraziare per il lavoro che ha svolto in questi giorni e in queste notti di discussione sulla legge di bilancio.

Dicevo che la verità soffre, ma non muore mai e, dunque, occorre cercare di rivivificarla, ove possibile. Riassumiamo: se non abbiamo capito male rispetto alle dichiarazioni di voto ascoltate provenienti, praticamente, da tutti i banchi - in maniera stupefacente, anche dai banchi della cosiddetta opposizione moderata - vi appresterete, di qui a breve, a votare contro una manovra da circa 30 miliardi (e la previsione è che saranno 35 miliardi nel 2026 e 45 miliardi nel 2027), di cui due terzi sono praticamente orientati all'abbattimento della pressione fiscale con immediati o derivati benefici diretti e indiretti.

Quindi voi state - starete - per votare contro il taglio al cuneo fiscale pari a 18 miliardi; è bene che chi ci ascolta lo sappia: Alleanza Verdi e Sinistra, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Azione e Italia Viva voteranno contro il taglio al cuneo fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E che cos'è? Lo voglio anche dire, perché, a volte, le parole difficili le capiamo solo noi qui dentro: è la somma delle imposte che pesano sul costo del lavoro. Tagliare il cuneo fiscale, per intenderci, significa aumentare i salari, mettere soldi in tasca ai lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Voi voterete contro questa misura importantissima che assorbe 18 miliardi di euro in questa manovra insieme alla rimodulazione e alla conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale dell'Irpef e del terzo scaglione dell'Irpef, aliquota che interviene, anche qui, a sostegno dei redditi medio-bassi. Non siamo riusciti, quest'anno, ad ampliare la platea a 60.000 euro lordi, resta a 50.000. Lo faremo, perché a casa nostra i cittadini italiani lo hanno già imparato. Diversamente da voi, gli impegni che prendiamo siamo abituati a rispettarli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Resta il fatto che il taglio al cuneo fiscale è strutturale ed è del 4 per cento. Qualcuno ha provato a farlo del 2 per cento, ma non era strutturale. Noi lo abbiamo raddoppiato. In Italia abbiamo, praticamente, un cuneo fiscale pari al 45,9 per cento, contro la media OCSE del 34,6 per cento. Sono numeri importanti che andrebbero imparati a memoria. Ricordo e sottolineo che voi state comunque contrastando, con il vostro voto contrario, queste misure.

Ricordo anche che la platea di lavoratori - così, insomma, sempre per farvi capire contro chi state andando - è pari a 15.400.000 lavoratori che beneficeranno di un aumento fino a 100 euro al mese in busta paga, e i lavoratori complessivamente sono 24 milioni. Diciamo che tra il 65 e il 70 per cento di lavoratori beneficerà di questo provvedimento, e voi voterete contro. Raccontatelo in giro, se ce la fate, al di là dei vostri colloqui privilegiati con il grande statista Landini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), se volete affiancarlo in questa presunta rivolta sociale contro il nulla.

Praticamente sono esclusi i lavoratori che guadagnano più di 40.000 euro. Anticamente, questa sarebbe stata - prima che la sinistra caldeggiasse i poteri forti e affiancasse la grande finanza - una battaglia di sinistra e, invece, è una battaglia che avete lasciato al nostro movimento di conservatorismo sociale, o destra sociale, che dir si voglia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma al taglio - non è finita qui - vanno aggiunti altri sussidi, chiamiamoli così: la detassazione dei premi di produttività e dei cosiddetti benefici accessori - lo dico in italiano perché alla lingua italiana ci tengo - tipo buoni pasto, formazione, sanità, asili nido aziendali, carburante. E ancora, non è finita qui. Dopo l'accorpamento degli scaglioni Irpef, passiamo alla no tax area: fino a 8.500 euro l'Irpef dal Governo Meloni non viene applicata. Poi c'è il taglio dell'Ires: dal 24 si passa al 20 per cento di tassazione per le imprese che assumono e che investono; una premialità - cioè meritocrazia, trasferita in legge di bilancio - a voi da sempre sconosciuta, perché, invece, siete abituati a ben altro genere di provvedimenti: più a “marchettifici” che a provvedimenti strutturali e programmatici (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Per il rinnovo dei contratti di lavoro italiani, questo Governo nel 2025 mette un miliardo e 300 milioni. Sulle pensioni minime, caro collega Pagano - mi rivolgo, ovviamente, al Presidente e, attraverso il Presidente, a lei -, l'imbroglio sull'aumento di 3 euro al mese cade sempre sull'orma della verità, perché noi, le pensioni minime le abbiamo già aumentate, lo scorso anno, di 90 e passa euro al mese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo è solo un adeguamento per non vanificare, al netto dell'aumento dell'inflazione, l'aumento che noi abbiamo fatto e voi no.

Cari pensionati, ricordatelo, perché votando contro, si vota contro - come del resto è accaduto lo scorso anno - anche all'aumento di 90 euro al mese su 500 euro, quindi una percentuale rilevante delle pensioni minime.

Sulla sanità, poi, abbiamo fatto un film a colori. Siamo ormai piombati nel perimetro della fantascienza. Noi, del resto, siamo anche appassionati, quindi vi seguiamo, pur smascherandovi in questo gioco della verità: un miliardo e 300 milioni in più nel 2025, a crescere sul triennale, per i rinnovi contrattuali che ci saranno per gli operatori sanitari, già programmati per il 2028, per la detassazione degli straordinari, già operativa dallo scorso anno, per il Fondo accantonato, di oltre 50 milioni di euro, in crescita sul 2026-2027, alle regioni, fondo premiale per chi lavorerà insieme allo Stato per l'abbattimento delle liste d'attesa. Un altro impegno solenne preso da questo Governo: voi né lo avete preso, tanto meno lo avete mantenuto.

Stessa cosa per l'incoraggiamento al personale sanitario che opera all'interno dei pronto soccorso. Uno potrebbe dire: forse, prima di arrivare alla parte finale, vale la pena di ricordare i Governi che, invece, hanno avuto un calo di occupanti; il Governo Monti meno 107.000, il “Conte 2” meno 466.000. Il calo di stipendi è un flagello che ci ha accompagnato dal 2013 al 2022. Insediato il Governo Meloni, è cambiata la musica: solo dal 2023 i salari hanno ripreso a crescere più dell'inflazione e, quindi, è aumentato anche per questo il potere d'acquisto degli stipendi degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), rispetto ad una media europea, ma questi sono dati che lasciamo in seconda istanza.

Veniamo, concludendo, alle cosiddette buone notizie. Uno potrebbe pensare: queste sono petizioni di principio, ma siccome non hanno prodotto un risultato positivo, noi le contrastiamo a prescindere. No: agosto 2024, record occupati, 24 milioni, tasso occupazione al 62,3 per cento. Nelle nostre previsioni arriveremo, con queste misure appena raccontate, al 68 per cento entro il 2027, più 678.000 lavoratori dipendenti, 176.000 lavoratori autonomi, più 937.000 contratti a tempo indeterminato, meno 266.000 contratti a tempo determinato e, quindi, meno 266.000 precari. E voi voterete contro il prosciugamento del precariato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Meno 496.000 disoccupati, meno 198.000 cittadini inattivi, più 420.000 posti di lavoro al femminile. E voi voterete contro, perché fate soltanto gargarismi intellettuali e non avete un punto di caduta rispetto ai vostri principi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Concluda.

FABIO RAMPELLI (FDI). Meno 5 per cento di disoccupazione giovanile tra 15 e 24 anni, più 710.000 per gli over 50, 113.000 cercatori di lavoro in meno per il Sud, 4 miliardi per il Mezzogiorno. Eurostat dice che il PIL italiano è il più alto nella media europea, il saldo commerciale è positivo nel 2023 e l'avanzo primario sta a meno 0,5 rispetto al PIL, quasi in pareggio. E voi voterete contro!

L'inflazione in Italia è la più bassa rispetto alla media europea, lo spread, inutile a dirsi, l'abbiamo raccontato in lungo e largo. Quindi vado a concludere. Allora, qual è la morale? Ci dispiace, sinceramente. Pensavamo che si potesse fare una discussione più ordinata e più costruttiva, perché ci sono delle cose su cui ci si può dividere e delle cose su cui è perfettamente inutile, se non dannoso, dividersi, tanto meno inneggiare e declamare presunte rivolte sociali…

PRESIDENTE. Concluda.

FABIO RAMPELLI (FDI). Noi pensiamo che ci sia per voi “un solo piacere, quello di essere vivi, tutto il resto è miseria”. Ce lo dice Cesare Pavese. Vi sentite vivi così, a fare un'azione di contrasto pregiudiziale e a voltarvi dall'altra parte quando lo Stato mette la schiena dritta e risponde agli interessi deboli e diffusi della comunità nazionale. Noi voteremo a favore di questa manovra e voteremo a favore della fiducia al Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto Martin Luther King, Direzione didattica statale “Ciampino II”, di Ciampino, e del Liceo statale Luigi Pietrobono, di Alatri (Frosinone), che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti e grazie (Applausi).

(Votazione della questione di fiducia - Articolo 1 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.

Indico la votazione per appello nominale sull'articolo 1 del disegno di legge, nel testo licenziato dalla Commissione, comprensivo degli errata corrige, sulla cui approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri.

La chiama avrà quindi inizio dalla deputata Ingrid Bisa.

Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione sull'articolo 1, sulla cui approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

Presenti: ……………….. 333

Votanti: ………………… 328

Astenuti: ……………….. 5

Maggioranza: …………... 165

Hanno risposto : ……… 211

Hanno risposto no: …….. 117

La Camera approva.

Si intendono così respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 1.

Hanno risposto sì:

Albano Lucia

Almici Cristina

Ambrosi Alessia

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Andreuzza Giorgia

Antoniozzi Alfredo

Arruzzolo Giovanni

Bagnai Alberto

Bagnasco Roberto

Baldelli Antonio

Barabotti Andrea

Barelli Paolo

Battilocchio Alessandro

Battistoni Francesco

Bellomo Davide

Benigni Stefano

Benvenuti Gostoli Stefano Maria

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Davide

Bergamini Deborah

Bicchielli Pino

Bignami Galeazzo

Billi Simone

Bisa Ingrid

Bitonci Massimo

Bof Gianangelo

Bordonali Simona

Boscaini Maria Paola

Buonguerrieri Alice

Caiata Salvatore

Calderone Tommaso Antonino

Calovini Giangiacomo

Candiani Stefano

Cangiano Gerolamo

Cannata Giovanni Luca

Cannizzaro Francesco

Caparvi Virginio

Cappellacci Ugo

Caretta Maria Cristina

Carloni Mirco

Caroppo Andrea

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Castiglione Giuseppe

Cattaneo Alessandro

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Cavo Ilaria

Centemero Giulio

Cerreto Marco

Chiesa Paola Maria

Ciaburro Monica

Ciancitto Francesco Maria Salvatore

Ciocchetti Luciano

Cirielli Edmondo

Coin Dimitri

Colombo Beatriz

Colosimo Chiara

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Coppo Marcello

Cortelazzo Piergiorgio

Costa Enrico

Crippa Andrea

Dalla Chiesa Rita

Dara Andrea

D'Attis Mauro

De Bertoldi Andrea

De Corato Riccardo

De Monte Isabella

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Dondi Daniela

Donzelli Giovanni

Fascina Marta Antonia

Ferrante Tullio

Ferro Wanda

Filini Francesco

Formentini Paolo

Foti Tommaso

Frassinetti Paola

Frassini Rebecca

Freni Federico

Frijia Maria Grazia

Furgiuele Domenico

Gabellone Antonio Maria

Gatta Giandiego

Gemmato Marcello

Giaccone Andrea

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Giorgetti Giancarlo

Giorgianni Carmen Letizia

Giovine Silvio

Iaia Dario

Iezzi Igor

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Lazzarini Arianna

Leo Maurizio

Loizzo Simona

Longi Eliana

Lovecchio Giorgio

Lucaselli Ylenja

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maccari Carlo

Maerna Novo Umberto

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Marchetti Riccardo Augusto

Marchetto Aliprandi Marina

Marrocco Patrizia

Mascaretti Andrea

Maschio Ciro

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Mattia Aldo

Maullu Stefano Giovanni

Mazzetti Erica

Mazzi Gianmarco

Michelotti Francesco

Miele Giovanna

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Molteni Nicola

Montaruli Augusta

Montemagni Elisa

Morgante Maddalena

Morrone Jacopo

Mule' Giorgio

Mura Francesco

Nevi Raffaele

Nisini Tiziana

Nordio Carlo

Orsini Andrea

Osnato Marco

Padovani Marco

Pagano Nazario

Palombi Alessandro

Panizzut Massimiliano

Patriarca Annarita

Pella Roberto

Pellicini Andrea

Perissa Marco

Pietrella Fabio

Pisano Calogero

Pittalis Pietro

Pizzimenti Graziano

Polidori Catia

Polo Barbara

Pozzolo Emanuele

Pretto Erik Umberto

Pulciani Paolo

Raimondo Carmine Fabio

Rampelli Fabio

Ravetto Laura

Rizzetto Walter

Roccella Eugenia

Romano Francesco Saverio

Roscani Fabio

Rossi Angelo

Rossi Fabrizio

Rosso Matteo

Rotelli Mauro

Rotondi Gianfranco

Rubano Francesco Maria

Ruspandini Massimo

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Sala Fabrizio

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Schiano Di Visconti Michele

Schifone Marta

Semenzato Martina

Silvestri Rachele

Siracusano Matilde

Sorte Alessandro

Stefani Alberto

Tajani Antonio

Tassinari Rosaria

Tenerini Chiara

Testa Guerino

Toccalini Luca

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Urzi' Alessandro

Varchi Maria Carolina

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zoffili Eugenio

Zucconi Riccardo

Zurzolo Immacolata

Hanno risposto no:

Aiello Davide

Alifano Enrica

Amato Gaetano

Amendola Vincenzo

Appendino Chiara

Ascani Anna

Auriemma Carmela

Bakkali Ouidad

Baldino Vittoria

Barbagallo Anthony Emanuele

Barzotti Valentina

Benzoni Fabrizio

Berruto Mauro

Boldrini Laura

Bonafe' Simona

Bonelli Angelo

Bonetti Elena

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Cappelletti Enrico

Caramiello Alessandro

Care' Nicola

Carmina Ida

Carotenuto Dario

Caso Antonio

Casu Andrea

Cherchi Susanna

Ciani Paolo

Colucci Alfonso

Conte Giuseppe

Cuperlo Gianni

D'Alessio Antonio

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Micheli Paola

Del Barba Mauro

Della Vedova Benedetto

Dell'Olio Gianmauro

Di Biase Michela

Di Lauro Carmen

Donno Leonardo

Dori Devis

D'Orso Valentina

Evi Eleonora

Faraone Davide

Fassino Piero

Fede Giorgio

Fenu Emiliano

Ferrara Antonio

Forattini Antonella

Fornaro Federico

Fossi Emiliano

Fratoianni Nicola

Furfaro Marco

Gadda Maria Chiara

Ghio Valentina

Ghirra Francesca

Giachetti Roberto

Gianassi Federico

Girelli Gian Antonio

Giuliano Carla

Gnassi Andrea

Graziano Stefano

Grimaldi Marco

Guerini Lorenzo

Guerra Maria Cecilia

Iaria Antonino

Lacarra Marco

Lai Silvio

Lomuti Arnaldo

Madia Maria Anna

Malavasi Ilenia

Mancini Claudio

Manzi Irene

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Mauri Matteo

Merola Virginio

Morassut Roberto

Morfino Daniela

Orrico Anna Laura

Pagano Ubaldo

Pastorella Giulia

Pastorino Luca

Pavanelli Emma

Peluffo Vinicio Giuseppe Guido

Penza Pasqualino

Piccolotti Elisabetta

Porta Fabio

Prestipino Patrizia

Provenzano Giuseppe

Quartini Andrea

Raffa Angela

Ricciardi Marianna

Ricciardi Riccardo

Ricciardi Toni

Richetti Matteo

Roggiani Silvia

Romeo Nadia

Rosato Ettore

Ruffino Daniela

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Schlein Elly

Scotto Arturo

Scutella' Elisa

Serracchiani Debora

Simiani Marco

Sottanelli Giulio Cesare

Speranza Roberto

Sportiello Gilda

Stefanazzi Claudio Michele

Tabacci Bruno

Torto Daniela

Tucci Riccardo

Vaccari Stefano

Zanella Luana

Si sono astenuti:

Gallo Francesco

Gebhard Renate

Manes Franco

Schullian Manfred

Steger Dieter

Sono in missione:

Bellucci Maria Teresa

Brambilla Michela Vittoria

Cecchetti Fabrizio

Costa Sergio

Gava Vannia

Gribaudo Chiara

Gusmeroli Alberto Luigi

Lollobrigida Francesco

Loperfido Emanuele

Magi Riccardo

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Pichetto Fratin Gilberto

Prisco Emanuele

Rixi Edoardo

Scerra Filippo

Silvestri Francesco

Tremonti Giulio

Zaratti Filiberto

PRESIDENTE. Sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà, con l'esame dei restanti articoli e relativi emendamenti e degli ordini del giorno, a partire dalle ore 12,30.

Dimissioni del deputato Enrico Letta (ore 12,15).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le dimissioni del deputato Enrico Letta.

Comunico che in data 27 novembre 2024 è pervenuta alla Presidenza una lettera del predetto deputato, nella quale esprime la volontà di rassegnare le dimissioni da parlamentare per causa che non determina incompatibilità con lo svolgimento del relativo mandato.

Avverto che, ai sensi dell'articolo 49, comma 1, del Regolamento, la votazione sulle dimissioni del deputato Enrico Letta avrà luogo a scrutinio segreto mediante procedimento elettronico.

Ricordo che in sede di Conferenza dei Presidenti di gruppo è stato convenuto che successivamente all'intervento del deputato Enrico Letta, potrà intervenire un deputato per ciascun gruppo per un massimo di 2 minuti.

Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Letta. Ne ha facoltà.

ENRICO LETTA (PD-IDP). Signor Presidente, colleghe e colleghi, nel chiedervi di votare a favore delle mie dimissioni da parlamentare, le cui ragioni di ritorno alla vita professionale e accademica ho annunciato e illustrato tempo fa e sulle quali non torno, voglio limitarmi a due brevissimi pensieri, che non prenderanno che pochi istanti del tempo di quest'Aula. Il primo è un pensiero di profondo ringraziamento nei confronti, innanzitutto, di questa Assemblea, di tutta l'Assemblea, del Presidente Fontana, di tutti i suoi componenti, di tutti i dipendenti, a partire dal Segretario generale, che ringrazio di cuore. Un ringraziamento speciale - me lo consentirete - ai colleghi e ai dipendenti del gruppo parlamentare del partito del quale ho avuto l'alto onore di essere segretario, quindi, in particolare, a Elly Schlein, che mi è succeduta nel difficile - e quanto difficile lo so solo io - e impervio compito di segretario del PD. Un grande in bocca al lupo.

Un grazie alla presidente del gruppo Chiara Braga e alla sua predecessora durante la mia segreteria, Debora Serracchiani. Un pensiero di grande affetto e riconoscenza ai militanti, ai sindaci, agli elettori dei territori delle province di Siena e di Vicenza, che mi hanno dato il privilegio di rappresentarli in questi tre anni e in queste due elezioni, quella suppletiva del 2021 e quella generale del 2022, storie umane e politiche avvincenti dalle quali ho tratto mille insegnamenti. Grazie.

Grazie anche a tutti per avermi aiutato, maggioranza e opposizione, nel compito di elaborazione del Rapporto sul futuro del mercato unico europeo, che ho voluto fosse il più possibile un esercizio collettivo, basato sul confronto e sull'ascolto e che nell'ultimo anno mi ha portato a partecipare a più di 400 incontri, in 65 città europee, con rappresentanti di tutte le correnti politiche ed esponenti dei mondi sociali ed economici di tutti i 27 Paesi europei, con l'Italia ovviamente in testa. Una straordinaria e bellissima avventura umana e politica.

Portare avanti le idee e le soluzioni contenute nel rapporto è, tra l'altro, un impegno che mi porta a passare molto tempo fuori dall'Italia, altro motivo che, per il rispetto che ho per questo Parlamento, non mi porterebbe ad esercitare bene le mie funzioni. Altro motivo quindi, oltre a quello del ritorno alla vita professionale, ad avermi spinto, signor Presidente, a rassegnare le dimissioni e a farmi sostituire da chi mi succederà, Rosanna Filippin, che potrà esercitare con maggiore presenza la funzione di parlamentare.

Il secondo pensiero lo consegno con grande semplicità, signor Presidente, a quest'Aula, e ognuno sarà ovviamente libero se ascoltarlo e rifletterci oppure no: non inseguiamo il peggio che la polarizzazione estrema sta, da tempo, sviluppando nelle nostre democrazie europee e occidentali; polarizzazione ed estremismo, disprezzo reciproco, disconoscimento del ruolo degli uni e degli altri, insulti e fake news, un panorama da incubo, che fa del male a tutti e di cui l'Europa e i suoi Paesi - Italia, purtroppo, compresa - soffrono sempre di più.

Se amiamo la democrazia abbiamo bisogno gli uni degli altri. Se amiamo la democrazia abbiamo il compito di immettere nuovo ossigeno e nuova linfa in continuazione; abbiamo bisogno di favorire il rinnovamento e rendere i cittadini liberi di scegliere; abbiamo bisogno di non aver paura né della stampa libera, né dell'equilibrio del rapporto tra i poteri indipendenti garantito dalla Costituzione; dobbiamo riconoscere che sono importanti i nostri, ma che i nostri senza gli altri semplicemente non esistono. La democrazia parlamentare è l'ossigeno della nostra vita comune: è dalla frontiera dell'Europa che oggi riceviamo le immagini più intense di chi anela a vivere la nostra democrazia e i valori della nostra convivenza europea e di chi, per quei valori, è disposto ai sacrifici più estremi.

Quello che ho vissuto, in tanti anni, in quest'Aula - anni in cui sono stato tante volte all'opposizione, tante volte in maggioranza, varie volte in maggioranza in cui eravamo tutti o quasi in maggioranza - è che dagli altri, qui dentro, e con gli altri che compongono questa sovranità popolare si impara e si cresce, con gli altri si serve insieme questo straordinario e unico Paese, che è l'Italia: averlo servito in quest'Aula è stato il più grande onore della mia vita (Applausi - I deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista si levano in piedi - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Poche parole per ringraziare Enrico Letta, per le sue parole di questa mattina, per ricordare un pezzo di lavoro politico che abbiamo fatto insieme negli scorsi anni e per dare merito a Enrico Letta del lavoro che ha fatto in questi ultimi mesi, nel Rapporto sul futuro del mercato unico europeo, onore che ha avuto assieme ad altri, ossia quello di dare un indirizzo possibile, e noi auspichiamo, come +Europa, probabile, perché necessario all'Unione europea. Grazie di tutto questo che hai fatto, Enrico. Non ho capito se è un addio definitivo, ma ricordiamoci sempre che non c'è due senza tre, come si dice (Applausi).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ore 12,23).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Richetti. Ne ha facoltà.

MATTEO RICHETTI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo solo per aggiungere a un attestato di stima nei confronti del collega Letta e - se me lo permette, Presidente - nei confronti di Enrico anche quello di un'amicizia personale e di tanti del nostro gruppo. Semmai ce ne fosse bisogno, Enrico Letta, ancora una volta, dà testimonianza di quel senso delle istituzioni che ha accompagnato il suo e il nostro cammino: quel senso delle istituzioni che ti porta a servirle, a non occuparle nel momento in cui si ricoprono ruoli differenti, a non perdere mai quella idea di ministero - etimologicamente di ministero - e di Ministro che ha ricoperto insieme a quella di Presidente del Consiglio e di segretario di partito.

Sono qui a ringraziarlo non solo per il lavoro che ha svolto insieme a quest'Aula, ma anche per l'ultimo tassello fondamentale - lo ha ricordato -, ossia il Rapporto sul mercato unico. Questo, insieme al Rapporto di Draghi sulla competitività, rappresenta uno dei due tasselli fondamentali, per noi, dell'Europa e della nuova Europa che vogliamo costruire insieme. Quindi, a lui, Presidente, buon cammino e ben arrivata alla collega Filippin (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Caro onorevole Enrico Letta, caro Enrico, devo dire che, anche dopo le parole che hai pronunciato per lasciare il seggio che ricopri qui, in Parlamento, credo che - penso non solo a nome del nostro gruppo, ma anche di tutti i colleghi - si possa dire, senza sentimentalismo, che mancherai: mancherà il tuo contributo a quest'Aula, anche ai giovani colleghi, perché anche le ultime cose che hai detto dicono di una appartenenza politica orgogliosa, ma di forza ideale e valoriale che porta rispetto per gli altri, in una costruzione vera.

Sin dall'inizio, da quando ci siamo conosciuti nel 2001, l'idea di ognuno di noi era di lavorare perché la democrazia dell'alternanza, che si era insediata nella seconda Repubblica, potesse diventare non un bipolarismo cattivo, ma un bipolarismo buono, che vedeva nell'altro un arricchimento anche in un confronto duro nel difendere i propri valori e i propri progetti. È nato da quell'esperienza certamente l'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà e voglio qui ricordare anche delle leggi che sono nate da quell'idea di dialogo: il “5 per mille”, la “più dai, meno versi”, il “ritorno dei talenti”.

Per concludere, voglio solo ricordare, facendo un augurio, un episodio del Governo, tra l'altro che abbiamo fatto insieme, che fu uno dei primi Governi che nacque da un dialogo istituzionale: proprio quel 3 ottobre 2013, quando io ed Enrico Letta eravamo insieme - io ero Ministro, lui Presidente del Consiglio - al Senato c'era un dibattito politico molto aspro. Il PdL doveva togliere la fiducia al Presidente del Consiglio Letta e a quel Governo fino alla mattina, poi Berlusconi fece un intervento, capovolse radicalmente il giudizio e votò la fiducia. In diretta televisiva, il Presidente del Consiglio Letta disse: “ma questo è un genio”. Ecco, credo che quella capacità di stupirci è l'augurio che ti faccio e che ci faccio, perché non possiamo perdere l'idea dell'essere sempre stupiti dalle cose che faremo nella politica, ma anche nel tuo nuovo incarico (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Anche noi salutiamo Enrico Letta, Enrico. Tutti sappiamo il contributo importante che ha dato alla politica e l'impegno nella formazione della politica. Io personalmente l'ho conosciuto, tanti anni fa, a Salerno, mi invitò proprio nelle scuole di formazioni politiche: io ero il portavoce dei Verdi, da poco eletto e questo è un aspetto estremamente importante. So che l'impegno di Enrico nella politica non cesserà; a volte, i punti di vista non sono sempre stati coincidenti, ma la capacità e l'autorevolezza con cui affronta le grandi questioni politiche dal punto di vista internazionale nell'intreccio con l'economia, con le grandi sfide epocali, come la crisi climatica, son convinto che lo porteranno con impegno fuori dall'Aula del Parlamento, perché la politica è anche questo. Io oggi do atto di questa grande scelta di coerenza, per rispetto del Parlamento, di dimettersi, continuando con coerenza quello che lui sempre ha fatto (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Schullian. Ne ha facoltà.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Le scelte personali vanno rispettate e così, ovviamente, anche questa scelta. In nome delle Minoranze Linguistiche, vorrei ringraziare Enrico Letta per la sensibilità che ha sempre avuto per le esigenze del nostro territorio e delle minoranze in generale. Auguri per una nuova fase di vita (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Oggi salutiamo - confesso, con una certa emozione - il nostro collega Enrico Letta, che lascia quest'Aula per un nuovo prestigioso incarico universitario.

Lo faccio a nome del suo gruppo, quello del Partito Democratico, e colgo l'occasione per ringraziarlo delle molte cose che ha fatto qui e nel partito. Penso al suo impegno, al fianco di Walter Veltroni, per dar vita a un nuovo soggetto politico nel centrosinistra e per essersene fatto carico in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Le parole di molti colleghi che mi hanno preceduto danno il senso di quanto Enrico Letta ha seminato, anche in questa istituzione. Appartiene a quella generazione di politici che sentono il dovere di restituire quello che la politica dà. Facoltà di agire, opportunità, conoscenze, relazioni: tutte esperienze ed elementi che ha saputo valorizzare fin da giovane, ricoprendo incarichi importanti nelle istituzioni.

Certamente Enrico Letta ha svolto questo lavoro grazie alla sua formazione, allo studio, alla militanza politica, ma lo ha fatto anche grazie a una passione vera per la cosa pubblica, per le cose di tutti, che è stata il motore di tanta disponibilità e di non pochi sacrifici.

Quando è tornato al partito e poi in Parlamento, nel 2021, lo ha fatto con la forza e la consapevolezza, accresciute anche in anni di studio e di direzione della scuola di politica Sciences Po. Da Parigi ha portato a Roma - prima volta in Italia - l'esperienza delle Agorà, un grande esercizio di democrazia partecipativa, ma il suo contributo non si è fermato solo a questo: l'esperienza internazionale e la visione aperta e lungimirante sull'Europa ci hanno aiutato a capire dinamiche e prospettive del continente fino al suo Rapporto sul mercato unico europeo, che ci dà indicazioni importanti su come proseguire nella strada di una vera integrazione europea più giusta, verso un futuro sostenibile di prosperità per tutti i cittadini dell'Unione, “molto più che un mercato”, appunto, come lui stesso lo ha voluto intitolare.

Oggi salutiamo Enrico per questo nuovo prestigiosissimo incarico a Madrid, nella capitale di una Spagna che sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni. Il suo sarà un ruolo non più istituzionale e, quindi, non sarà più impegnato direttamente nel confronto politico quotidiano ma - come tu stesso, Enrico, ci hai detto - ci si dimette da molte cose, non ci si dimette mai dalla politica.

Per questo, sono convinta che continueremo ad avere il tuo sostegno alla costruzione di un'alternativa forte in Italia e di una nuova sinistra in Europa (Applausi).

PRESIDENTE. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'accettazione delle dimissioni del deputato Enrico Letta.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1) (Prolungati applausi - I deputati del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista si levano in piedi - Abbraccio con la deputata Schlein).

Nel prendere congedo, onorevole Letta, la ringraziamo per il servizio che ha reso alle istituzioni e al Paese, con quel tratto di disciplina e onore che contraddistingue il mandato di ogni parlamentare.

Proclamazione di una deputata subentrante.

PRESIDENTE. Dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito dell'accettazione delle dimissioni dal mandato parlamentare del deputato Enrico Letta nella seduta del 20 dicembre 2024, comunico che la Giunta delle elezioni, nella seduta del 28 novembre 2024, ha accertato, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, che la candidata che segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo della lista n. 3 (Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), nell'ambito del collegio plurinominale 02 della VIII Circoscrizione-Veneto 2, risulta essere Rosanna Filippin.

Do atto alla Giunta di questo accertamento e proclamo deputata, a norma dell'articolo 17-bis, comma 3, del Regolamento, per la VIII Circoscrizione-Veneto 2, nell'ambito del collegio plurinominale 02, Rosanna Filippin.

S'intende che da oggi decorre il termine di 20 giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunico che la deputata Rosanna Filippin, proclamata in data odierna, ha dichiarato, con lettera testé pervenuta, di aderire al gruppo parlamentare Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista.

La Presidenza di tale gruppo, con lettera pervenuta in data 20 dicembre 2024, ha comunicato di aver accolto la richiesta.

Colleghi, sospendiamo brevemente la seduta per permettere l'inserimento del nominativo della deputata subentrata nel sistema di voto. La seduta è sospesa e riprenderà, con votazioni immediate - ripeto, immediate - alle ore 12,40. Quindi, rimanete in Aula, perché non ci sarà nessuna tolleranza - ripeto, nessuna tolleranza - alla ripresa della seduta.

La seduta, sospesa alle 12,37, è ripresa alle 12,40.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2112​-bis-A.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli da 2 a 21 del disegno di legge e delle proposte emendative presentate (Vedi l'allegato A).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo direttamente in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Relatrice per la maggioranza. Sì, grazie, Presidente. Sui Tab. 3.1, 3.2 e 3.3 Peluffo, sui Tab. 3.4 e 3.5 Conte, sul Tab. 3.6 Grimaldi, sugli identici Tab. 3.7 Richetti e Tab. 3.8 Peluffo e sul Tab. 3.9 Ubaldo Pagano il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo, per favore?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il Governo è assolutamente conforme ai pareri della relatrice.

PRESIDENTE. Bene. Relatore di minoranza del Partito Democratico, o parla uno per tutti? Come volete.

MARIA CECILIA GUERRA , Relatrice di minoranza. Parliamo diversamente. Su tutti questi emendamenti il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi?

MARCO GRIMALDI , Relatore di minoranza. Su tutti gli emendamenti tabellari il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Bonetti?

ELENA BONETTI , Relatrice di minoranza. Parere favorevole, tranne che per il Tab. 3.4 e 3.5 Conte e per il Tab. 3.6 Grimaldi, per i quali il parere è contrario.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.1 Peluffo, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.2 Peluffo, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.3 Peluffo, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.4 Conte, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del Partito Democratico e del relatore di Alleanza Verdi e Sinistra, e con il parere contrario della relatrice di minoranza di Azione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.5 Conte, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del Partito Democratico e del relatore di Alleanza Verdi e Sinistra, e con il parere contrario della relatrice di minoranza di Azione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.6 Grimaldi, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del Partito Democratico e del relatore di Alleanza Verdi e Sinistra, e con il parere contrario della relatrice di minoranza di Azione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici Tab. 3.7 Richetti e Tab. 3.8 Peluffo, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione…

Onorevole Peluffo, vuole intervenire? Sì, allora revoco la votazione e l'onorevole Peluffo ha facoltà di intervenire.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento perché fa riferimento a un fondo che questo Governo ha ereditato dal Governo precedente, che riguarda l'automotive. Il Governo precedente aveva istituito uno strumento, il tavolo sull'automotive e una dotazione finanziaria nel corso dei prossimi anni. Questo Governo è intervenuto rispetto a quello che ha ereditato, di fatto, con un taglio dell'80 per cento che riguarda l'anno prossimo e gli anni successivi, tagliando un miliardo all'anno. Quindi, quello che accade è che lo stesso Governo che indica la responsabilità della crisi dell'automotive in altri a livello europeo, non fa quello che era nelle condizioni di fare, ossia assistere, accompagnare nella transizione il settore.

Allora, il senso di questo emendamento, Presidente, è molto semplice: chiede al Governo di restituire il maltolto, quello che è stato tolto a questo settore, che è fondamentale in questo momento e che deve essere reintegrato. Fate ancora in tempo per far corrispondere ai proclami roboanti, poi, la concretezza delle scelte, perché altrimenti è evidente che se mantenete questo taglio non avete alcuna credibilità nella gestione di una crisi così complicata per quanto riguarda il settore dell'automotive (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici Tab. 3.7 Richetti e Tab. 3.8 Peluffo, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Tab. 3.9 Ubaldo Pagano, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice per la maggioranza, onorevole Comaroli, ad esprimere il parere.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Relatrice per la maggioranza. Sull'emendamento 9.1 Grimaldi il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. I relatori di minoranza?

MARIA CECILIA GUERRA , Relatrice di minoranza. Presidente, parere favorevole da parte di tutti e tre i relatori di minoranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1 Grimaldi, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole di tutti i relatori di minoranza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

(Esame dell'articolo 10 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice per la maggioranza, onorevole Comaroli, ad esprimere il parere.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Relatrice per la maggioranza. Sull'emendamento Tab. 9.1 Ilaria Fontana, il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme.

PRESIDENTE. I relatori di minoranza? Prego, onorevole Guerra.

MARIA CECILIA GUERRA , Relatrice di minoranza. Presidente, parere favorevole da parte del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi?

MARCO GRIMALDI , Relatore di minoranza. Parere favorevole da parte di Alleanza Verdi e Sinistra.

PRESIDENTE. Onorevole Bonetti?

ELENA BONETTI , Relatrice di minoranza. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tab. 9.1 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di Alleanza Verdi e Sinistra.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice per la maggioranza, onorevole Comaroli, ad esprimere il parere.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Relatrice per la maggioranza. Sull'emendamento Tab. 10.1 Traversi, il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Parere contrario.

PRESIDENTE. I relatori di minoranza? Onorevole Guerra?

MARIA CECILIA GUERRA , Relatrice di minoranza. Presidente, parere favorevole da parte del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi?

MARCO GRIMALDI , Relatore di minoranza. Parere favorevole da parte di Alleanza Verdi e Sinistra.

PRESIDENTE. Onorevole Bonetti?

ELENA BONETTI , Relatrice di minoranza. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tab. 10.1 Traversi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di Alleanza Verdi e Sinistra.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

(Esame dell'articolo 12 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

(Esame dell'articolo 13 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

(Esame dell'articolo 14 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

(Esame dell'articolo 15 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

(Esame dell'articolo 16 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

(Esame dell'articolo 17 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

(Esame dell'articolo 18 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

(Esame dell'articolo 19 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 30).

(Esame dell'articolo 20 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

(Esame dell'articolo 21 - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che è in distribuzione la versione corretta dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/11 Vietri, che tiene conto della numerazione dei commi contenuti nel testo A.

Avverto che gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/25 Ciani, n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano e n. 9/2112-bis-A/16 Padovani sono stati ritirati dai presentatori.

Vi chiedo di fare non silenzio, ma di più. Colleghi, vi ho chiesto, per favore, di fare silenzio, perché sapete che l'espressione dei pareri sugli ordini del giorno determina, poi, a cascata, una serie di inutili perdite di tempo.

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati. Prego, onorevole Freni.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/1 Giachetti e n. 9/2112-bis-A/2 Del Barba il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/3 Gadda, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: espungere dalla terza all'ultima premessa; premettere a tutti i capoversi dell'impegno la formula: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/4 Gruppioni, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: espungere le premesse dalla quarta in poi; riformulare l'impegno nel modo seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i saldi di finanza pubblica, di salvaguardare il settore agricolo, adottando per la zootecnia misure di indennizzo contro la recrudescenza di agenti patogeni, come la PSA e la lingua blu, e, per l'agricoltura in generale, interventi per rendere i parametri storici di calcolo del rischio delle polizze assicurative agevolate”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/5 Boschi, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/6 Faraone, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica” e “valutare l'opportunità di sviluppare ulteriori strumenti che incentivino le forme di welfare aziendale, in particolare in favore dei genitori”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/7 Bonifazi, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: espungere la penultima premessa; riformulare l'impegno nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di intervenire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, con iniziative anche legislative volte a incentivare (…)” e poi prosegue il testo.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/8 Dori, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: espungere la penultima premessa; riformulare l'impegno nel modo seguente: “a stanziare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, adeguate risorse per il potenziamento dei servizi per l'assistenza alle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo, di cui all'articolo 3 della legge 14 maggio 2024, n. 70”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/9 Zaratti e n. 9/2112-bis-A/10 Almici, il parere è contrario.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/11 Vietri e n. 9/2112-bis-A/12 Cerreto, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/13 Frijia, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione dell'impegno: “a stanziare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le opportune risorse volte ad aumentare la sicurezza dei porti, nonché a porre in essere ogni utile iniziativa finalizzata alla celere adozione della nuova disciplina della figura professionale del consulente chimico del porto”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/14 Rampelli, il parere è favorevole.

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano e n. 9/2112-bis-A/16 Padovani sono stati ritirati.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/17 Dondi e n. 9/2112-bis-A/18 Matera, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/19 Raimondo, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, nei provvedimenti di prossima adozione, nel rispetto degli equilibri di bilancio, ogni intervento atto a potenziare i servizi della banda ultra larga nel Paese, al fine di accelerare il processo di digitalizzazione e garantire una connettività sicura ed omogenea ad alta velocità in tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di stabilire che la diffusione della copertura delle reti fisse ad altissima capacità sia in linea con gli obiettivi europei del decennio digitale 2030”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/20 Rotondi, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/21 Ciaburro, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad adottare le opportune misure, anche di carattere economico, volte a sostenere i piccoli comuni”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/22 Stefanazzi, il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/23 Lacarra è accolto come raccomandazione, se riformulato nel senso di espungere la quinta e l'ultima premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/24 Ubaldo Pagano, il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/25 Ciani è stato ritirato.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/26 Calderone il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, di implementare il Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall'insularità di cui alla legge n. 197 del 2022, nonché di adottare ogni ulteriore misura utile a colmare il divario esistente tra le isole maggiori e minori e il resto del territorio nazionale in termini di diritto allo studio, al lavoro, all'assistenza sanitaria, nonché di qualità e quantità dei servizi pubblici”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/27 Girelli, espunte le premesse nn. 11, 12, 13 e 14, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di intraprendere”, e poi segue il testo.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/28 Malavasi, espunta la prima e le ultime due premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di predisporre”, e poi segue il testo dell'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/29 Evi, espunte dalla terza premessa le parole da dopo “firme” in poi, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di sostenere e valorizzare”, e poi segue il testo dell'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/30 Amendola, parere favorevole con riformulazione nel senso di premettere a ciascun impegno: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/31 Mauri, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione nel senso di premettere a ciascun impegno: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/32 Sarracino, espunte la terza e l'ultima premessa, parere favorevole.

PRESIDENTE. Quindi è riformulato.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/33 Gribaudo, parere favorevole con riformulazione nel senso di premettere a tutti gli impegni: “a valutare l'opportunità di” e riformuli come segue il primo punto del terzo impegno: “le allerta meteo-idro diramate dal Servizio nazionale della protezione civile in caso di precipitazioni intense e rischio idrogeologico”.

PRESIDENTE. Onorevole Freni, può ripetere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/32 Sarracino?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Certamente, Presidente. Espunte la terza e l'ultima premessa, parere favorevole all'impegno così come formulato.

PRESIDENTE. Va bene.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/34 Tenerini, parere favorevole con riformulazione dell'impegno, premettendo: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/35 De Maria, espunte le premesse, tranne la prima e la quinta, parere favorevole, riformulando l'impegno: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/36 Peluffo, espunte le premesse, parere favorevole con la riformulazione del primo impegno, premettendo “a valutare l'opportunità di”, e riformulando il secondo impegno come segue: “a predisporre un pacchetto di iniziative a supporto della filiera produttiva automotive, con interventi sull'energia, una linea dedicata di accordi di programma e innovazione senza limitazione territoriale, l'accesso semplificato per Transizione 5.0 e la possibilità di garantire cash flow per gli investimenti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/37 Gnassi, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la possibilità di prevedere, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, un intervento definitivo e strutturale che consenta il massimo della tutela alla platea dei clienti vulnerabili e il contenimento dei costi, anche mediante contratti a lungo termine e da fonti rinnovabili”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/38 Cannata parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/39 Soumahoro, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire nell'approccio teso ad affrontare la materia penitenziaria, prevedendo assunzioni per implementare e realizzare interventi, misure sociali e programmi di inclusione lavorativa, garantendo, nel contempo, il potenziamento di spazi educativi e ricreativi, come librerie, palestre, centri sportivi, nonché l'istituzione di corsi di formazione professionale all'interno degli istituti penitenziari”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/40 Caramanna, n. 9/2112-bis-A/41 Di Maggio e n. 9/2112-bis-A/42 Longi parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/43 Marino parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/44 Fossi, espunte le ultime due premesse, parere favorevole con riformulazione nel senso di premettere all'impegno: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/45 Bonafe' parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/46 Di Biase, espunte tutte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire nell'avviata opera di rafforzamento e sostegno dell'esecuzione penale, anche esterna, attraverso il potenziamento delle misure finalizzate ad attuare con maggiore efficacia la finalità rieducativa e di recupero della pena, anche con riguardo alla tutela delle persone che versino in condizioni di pericolosità psichiatrica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/47 Gianassi, espunte le premesse, accolto come raccomandazione, se riformulato, nel senso di sopprimere le parole: “anche al fine di recuperare gli evidenti ritardi relativi all'attuazione del PNRR”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/48 Polo, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica e le risorse disponibili, l'introduzione di misure, nel corso della legislatura, volte a sostenere il settore dell'autotrasporto”.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/49 Forattini è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari, espunta la seconda premessa, parere favorevole con riformulazione nel senso di premettere all'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/51 Michelotti, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare le misure necessarie per realizzare in tempi celeri le opere narrate in premessa, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità tecnica ed economica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/52 Gallo, espunte le premesse nn. 3, 4, 5 e 6, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad adottare le iniziative di competenza volte a prevedere, compatibilmente con le tipologie di opere e i cronoprogrammi delle stesse, che la società Stretto di Messina inizi i lavori delle opere e delle misure compensative, concordate con il comune di Messina e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, contestualmente, ovvero prima dell'avvio dei lavori del manufatto stabile”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/53 Caretta parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/54 Laus parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/55 Scotto, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: sostituire le parole da: “l'incremento” fino a: “devoluti”, con le seguenti: “siano stanziate adeguate risorse, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/56 Serracchiani, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a potenziare ulteriormente gli strumenti in materia di tutela delle vittime dell'amianto”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/57 Ascani, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a proseguire nell'azione di sostegno alle famiglie con figli minori per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con particolare riguardo al periodo di sospensione delle attività didattiche, valutando altresì l'opportunità, nei vincoli della finanza pubblica, di adottare iniziative volte a favorire le famiglie svantaggiate e, in particolare, per garantire la partecipazione dei figli ai centri estivi o per supportarle nel caso di bambini e ragazzi con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104 del 1992, indipendentemente dall'ISEE”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/58 Curti parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/59 Andrea Rossi, espunte la quartultima, la penultima e l'ultima premessa, è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/60 Patriarca, parere favorevole con riformulazione, premettendo all'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/61 Manes, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di inserire tutte le professioni sanitarie e infermieristiche, la professione sanitaria dell'ostetricia, le professioni sanitarie tecniche, le professioni sanitarie della riabilitazione e le professioni sanitarie della prevenzione, ivi compresi gli assistenti sociali, nell'ambito della normativa vigente concernente i lavori gravosi ed usuranti, in modo da poter ristorare tali figure di professionisti per lo svolgimento, come detto in premessa, di attività lavorative con alti livelli di rischio di infortuni nei vari presidi sanitari e sociosanitari”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/62 Pittalis, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, anche in considerazione dei prossimi interventi di riordino dell'ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di prevedere criteri e strumenti avanzati per la valorizzazione delle specifiche competenze e attitudini professionali espresse durante il percorso di carriera per l'accesso alla dirigenza del Corpo nazionale.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/63 De Monte parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/64 Penza, parere favorevole con riformulazione, premettendo, alla lettera a): “a valutare la possibilità di” e sostituendo la lettera b) con la seguente: “a valutare di proseguire nelle azioni di incremento delle risorse per la lotta alla dispersione scolastica”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/65 Alfonso Colucci e n. 9/2112-bis-A/66 Auriemma parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/67 Alifano è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/68 Scerra parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/69 Baldino, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, un incremento delle risorse destinate alle spese per l'alloggio degli studenti universitari fuori sede incrementando il relativo Fondo”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/70 Iaria, espunta la prima premessa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere i finanziamenti necessari per assicurare il completamento del tracciato originario della linea Metro 2 di Torino.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/71 Cantone parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/72 Scutella', espunta la prima premessa, è accolto come raccomandazione.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/73 Pellegrini, n. 9/2112-bis-A/74 Fenu, n. 9/2112-bis-A/75 Raffa, n. 9/2112-bis-A/76 Gubitosa e n. 9/2112-bis-A/77 Cappelletti parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/78 Lomuti, parere favorevole con riformulazione del terzo impegno: “a valutare, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, di adottare”, e poi segue il testo dell'impegno.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/79 Pavanelli è accolto come raccomandazione, con la seguente riformulazione del secondo impegno: “a continuare a garantire che” e poi segue il testo dell'impegno.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/80 D'Orso.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, mi fa bere un goccetto di acqua…

PRESIDENTE. Un goccetto di cosa, onorevole Freni, di tè?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Di qualsiasi cosa...

PRESIDENTE. Siccome assistono dalle tribune, un “goccetto”, magari, uno lo interpreta male.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Posso certificare che è solo tè.

PRESIDENTE. Lui dichiara che è tè, lui dice che è tè.

Sottosegretario mi ripete, per cortesia, la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/79 Pavanelli?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/79 Pavanelli, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la possibilità di adottare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, iniziative” e poi segue il testo dell'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/80 D'Orso il parere è contrario. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/81 Ilaria Fontana è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/82 Cafiero De Raho, n. 9/2112-bis-A/83 Giuliano e n. 9/2112-bis-A/84 Ascari, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/85 Amato, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di proseguire negli interventi a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, in particolare per quanto riguarda la copertura previdenziale”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/86 Caso, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione degli impegni: “a proseguire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, le iniziative volte a incrementare i finanziamenti per l'istruzione e la ricerca che investono un'importanza fondamentale per la crescita del Paese e lo sviluppo del nostro Paese; a proseguire nell'azione di attuazione degli interventi previsti dalla Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR e a valutare l'opportunità di incrementare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, le risorse già stanziate per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, al fine di sostenere le iniziative di competenza già intraprese anche dopo il termine previsto per l'attuazione del Piano”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/87 Bruno, espunte le premesse, ad eccezione della seconda, della quarta e dell'ultima, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno che premetta le parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/88 Fede, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/89 Traversi, espunte la prima e la terza premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, anche per stralci e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, il rifinanziamento del progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree del comune di Genova, interessate dal progetto ferroviario Potenziamento Genova-Campasso”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/90 Tucci, n. 9/2112-bis-A/91 Santillo, n. 9/2112-bis-A/92 Riccardo Ricciardi e n. 9/2112-bis-A/93 Morfino, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/94 Barzotti, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intervenire sulla disciplina dell'attività dei caregiver”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/95 Aiello, espunte le premesse, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, nei vincoli di finanza pubblica, di adottare le iniziative, anche normative, volte ad implementare l'organico tecnico di tutti gli enti preposti alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e ai controlli in tema di rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro e di lavoro regolare”. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/96 Marianna Ricciardi e n. 9/2112-bis-A/97 Quartini il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/98 Di Lauro, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di ulteriori interventi a tutela degli invalidi civili”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/99 Sportiello il parere è contrario. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/100 Ferrara è accolto come raccomandazione.

A questo punto, Presidente, io le chiederei di accantonare tutti gli ordini del giorno residui da qui sino alla fine.

PRESIDENTE. Va bene, così cominciamo a lavorare. Dovremmo tornare, per un mero errore, all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano, che non è ritirato, ma è in vita.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Allora, il Governo chiederebbe di accantonarlo in attesa…

PRESIDENTE. Va bene, lo accantoniamo e lo qualifichiamo dopo.

Colleghi, sospendiamo a questo punto brevemente la seduta, al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 13,20.

La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 13,20.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 77, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2112-bis-A​)

PRESIDENTE. Avverto che l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/10 Almici è stato ritirato dal presentatore. Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/1 Giachetti su cui vi è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Ancora una volta tornate sui vostri passi per quanto riguarda i frontalieri Italia-Svizzera. In campagna elettorale avete elargito promesse a questa categoria: non un euro in più di tasse, sarà tutto come prima per i vecchi frontalieri. “Passata la festa, gabbato lo santo”. Si direbbe in questo caso “gabbato il frontaliere Italia-Svizzera” perché, dal momento in cui siete stati eletti, avete deciso di rimangiare, una alla volta, queste promesse. Lo avete fatto anche in questa legge di bilancio e lo avete fatto in precedenza con tutta la vicenda dei vecchi frontalieri che, disconosciuti come tali, si sono trovati per un anno intero in un limbo, senza sapere se avessero o meno dovuto pagare le tasse in Italia. Lo avete fatto soprattutto introducendo l'ennesima tassa: avete, in maniera sfacciata, introdotto una tassa sulla salute, perché a voi piace molto introdurre le tasse, proprio a coloro a cui avevate promesso, poche settimane prima, che non avreste aumentato di un euro la loro pressione fiscale. Ora, quella tassa sulla salute risulta particolarmente odiosa perché non è ancora chiaro nemmeno come debba essere versata, nonché come verrà utilizzata, ma voi chiaramente sui territori la state già sbandierando come la soluzione ai problemi della sanità locale, il che è evidentemente falso.

Qui, oggi, nella legge di bilancio, oltre al danno, la beffa, perché questi frontalieri, che non sanno come pagare questa tassa sulla salute, ricevono però la minaccia che se non lo faranno (pur non sapendo bene come) verranno ulteriormente sanzionati. Una minaccia preventiva, sapendo che non avete ancora adempiuto nel rendere questa tassa effettiva e operativa. Quindi, Sottosegretario, io mi domando e le chiedo se non abbia preso uno svarione dando parere contrario, se non lo voglia accantonare o comunque se non ritenga di dare parere favorevole. In ogni caso, il nostro voto è favorevole all'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Onorevole Freni, intende accantonare l'ordine del giorno o cambiare il parere in precedenza espresso? Prendo atto che il parere del Governo sull'ordine del giorno non cambia. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Se il collega lo permette, sottoscriverei l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/1 Giachetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/2 Del Barba. Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Chiedo al Governo se almeno su quest'ordine del giorno può prestare attenzione perché credo che sarebbe nel suo interesse, così evitiamo di fare i selfie mentre vi si sta rivolgendo la parola. Sottosegretario Freni, io le chiedo di leggere attentamente l'ordine del giorno, perché in questo caso ritengo davvero che abbiate proceduto ad una lettura veloce e frettolosa e non abbiate colto la ciambella di salvataggio che vi viene offerta. Le chiedo, se le viene un dubbio, come spero, almeno di accantonarlo per rivedere il parere.

Stiamo semplicemente facendo una richiesta al Governo, in virtù di un emendamento introdotto all'ultimo minuto in legge di bilancio in relazione al quale, anche su mia richiesta in Commissione di avere tempo per esaminarlo, lei stesso a verbale ha rassicurato che conteneva semplicemente determinate cose, quando l'ordine del giorno di cui stiamo parlando si riferisce ad altro. Ebbene, Sottosegretario, stiamo parlando della possibilità di accreditare - come tutti abbiamo convenuto - entro le 12 del giorno successivo i pagamenti elettronici. Ma quello che non è stato dichiarato in Commissione e che è stato presentato frettolosamente senza che i commissari potessero vederlo è pericoloso, perché sostanzialmente dispone di antergare quel pagamento, cioè, di mettere la data valuta al giorno prima. Ecco, io le segnalo che questa disposizione è contraria alla PSD2. La prego e prego il Governo di verificare la normativa europea. Semplicemente questo dice l'ordine del giorno. Non chiede di tornare sui vostri passi, ma chiede di prestare attenzione alla normativa europea perché le conseguenze di questa data antergata sono numerose e negative e, soprattutto, sono contrarie alla normativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Non foss'altro per i gli affettuosi trascorsi in Commissione, devo all'onorevole Del Barba una risposta nel merito. L'articolo 87 della PSD2 l'abbiamo ampiamente analizzato da questo punto di vista e non ci sembra vada nella direzione indicata dall'ordine del giorno, posto che - me lo sono appuntato - l'unico vincolo che mette l'articolo 87 è quello di prevedere che la valuta decorra dopo l'accredito, nulla di più. Detto questo, mi dispiace ma il Governo mantiene fermo il parere contrario, ritenendo che la norma così come composta sia perfettamente compatibile con la PSD2.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/2 Del Barba, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/3 Gadda. Onorevole Gadda, accetta la riformulazione?

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Sì, grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ma chiedo di metterlo ai voti perché chiedo, per quanto scritto in quest'ordine del giorno, un impegno vero e rapido da parte del Governo. Quanto è stato fatto nei confronti del Terzo settore in questa legge di bilancio - ho già avuto modo di dirlo questa mattina in occasione della mia dichiarazione di voto - per me “non s'ha da vedere”. Dovete risolvere la questione dell'ex articolo 112, dovete risolvere la questione legata alle detrazioni e, per una volta, dovete mantenere la parola data, perché sullo sforamento del tetto del 5 per mille tante sono state le parole spese, però poi i risultati in questa legge di bilancio non si sono visti. Quantomeno facciamo e fate un passo indietro rispetto alle misure vessatorie: applicare la spending review su enti del Terzo settore che svolgono servizi di interesse generale nei confronti del Paese proprio non se ne capisce la ratio. Allo stesso tempo, mettere in concorrenza le detrazioni legate alle donazioni in denaro e in natura al Terzo settore con le spese dei bonus edilizi e le spese universitarie: anche questo non ha una ratio. Quindi, accettiamo e mettiamo ai voti.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/3 Gadda, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/4 Gruppioni. Onorevole Gruppioni, accetta la riformulazione? Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Anche per quest'ordine del giorno accettiamo la riformulazione. Rilevo però che le imprese agricole e gli allevamenti, in particolar modo della Lombardia, che sono stati colpiti da malattie gravi come la peste suina africana o che comunque ne subiscono gli effetti, in questa legge di bilancio non hanno ricevuto un euro, non soltanto in termini di ristori ma anche in termini, ad esempio, di sospensione dei mutui rispetto agli investimenti fatti.

Quindi, mettendo ai voti, anche su questo speriamo che non sia un impegno soltanto da ordine del giorno che viene votato e poi messo in un cassetto, ma, come ha dichiarato il Ministro - perché pare che la panacea di tutti i mali possa essere il famoso collegato agricolo, di cui, però, ancora nessuna notizia - speriamo che queste misure di sostegno verso settori importanti del made in Italy arrivino davvero. Quindi, mettiamo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/4 Gruppioni, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Passiamo all'ordine del giorno 9/2112-bis-A/5 Boschi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi. Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ma chiedo di metterlo ai voti, e vorrei, Presidente, condividere alcune riflessioni. Chiaramente non potevo non accogliere la riformulazione, perché la bocciatura di quest'ordine del giorno sarebbe stato, secondo me, un segnale molto negativo, anche per chi, fuori da questo Parlamento - penso soprattutto alle tante associazioni impegnate nella ricerca e nell'impegno per battere le varie forme di tumore, soprattutto il tumore al seno - avrebbe visto questa bocciatura come un segnale di sfiducia.

Tuttavia, sono sinceramente dispiaciuta che quest'ordine del giorno, in realtà, non sia stato accolto almeno nella sua formulazione originaria, perché, anche nei lavori in Commissione, l'emendamento analogo, che avevo presentato per estendere gli screening mammari fino ai 45 anni e ai 74 anni di età, è stato bocciato. Era un emendamento che nasceva da un lavoro svolto con i colleghi di tanti gruppi parlamentari, altri colleghi avevano presentato proposte analoghe, ma, soprattutto, riprendeva quello che era un impegno assunto formalmente dal Ministro Schillaci in quest'Aula, soltanto qualche settimana fa, quando abbiamo presentato delle mozioni che andavano in quella direzione e che il Governo ha accolto, salvo poi non trovare le risorse in legge di bilancio nemmeno per una sperimentazione da 10 milioni di euro.

In un bilancio dello Stato di miliardi non sono stati trovati i 10 milioni per estendere lo screening mammario. Noi sappiamo che il tumore al seno, purtroppo, è la neoplasia più grave e più diffusa tra le donne nel nostro Paese e che la prevenzione salva le vite. Studi hanno dimostrato che estendere l'età degli screening porterebbe a ridurre la mortalità del 20-30 per cento. Alcune regioni, come la Toscana e l'Emilia-Romagna, già lo stanno facendo, però non è accettabile che ci siano differenze da regione a regione, soprattutto al Sud, dove l'adesione a questi screening preventivi purtroppo è ancora molto bassa. Allora, su questo mi aspettavo dal Governo Meloni un impegno serio, conseguente anche a quello che era stato assunto formalmente in quest'Aula.

Invece, gli emendamenti sono stati respinti e l'ordine del giorno è stato addirittura riformulato, per depotenziarlo ulteriormente ((Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere, con il consenso della proponente, quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Bene, prendo atto che le deputate Auriemma, Malavasi, Zanella, Sportiello e Serracchiani intendono sottoscrivere tale ordine del giorno. Nel frattempo prendiamo le adesioni.

Ha chiesto di parlare il Sottosegretario, onorevole Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il Governo vi chiederebbe di accantonare, temporaneamente, quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Allora accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/5 Boschi e passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/6 Faraone.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/6 Faraone, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/7 Bonifazi. Onorevole Bonifazi, accetta la riformulazione? Prendo atto che accetta la riformulazione, dunque passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/7 Bonifazi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/8 Dori.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/8 accetto la riformulazione. Su questo tema, infatti, noi dobbiamo andare avanti sempre uniti e all'unanimità. Stiamo parlando del tema della prevenzione e del contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Ricordo che pochi mesi fa, qui, in quest'Aula, abbiamo infatti approvato all'unanimità una legge antibullismo, che poi è diventata la n. 70 del 2024, e, all'interno di questa legge, la n. 70, c'è l'articolo 3, che contiene una delega al Governo per adottare dei decreti legislativi volti, tra le altre cose, ad esempio, a potenziare il servizio di assistenza alle vittime di atti di bullismo, con il numero pubblico Emergenza infanzia 114; la rilevazione biennale, da parte dell'Istat, relativamente ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo; campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione sull'uso consapevole della rete Internet.

A oggi, però, non mi risulta che il Governo si sia attivato in questa direzione per attuare la delega, e sarebbe altrettanto importante, come chiede quest'ordine del giorno, mettere dei fondi per rendere poi efficaci e forti queste misure. Non arriviamo al 20 gennaio, cioè la Giornata del rispetto, o al 7 febbraio, la Giornata antibullismo, ancora fermi rispetto alla delega contenuta nell'articolo 3 della legge n. 70. Anche il grande successo del film Il ragazzo dai pantaloni rosa - che è praticamente in cima alle classifiche come film più visto in Italia, che racconta la drammatica storia di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo - dimostra come questo tema tocchi il cuore di tutti gli italiani, ragazzi e ragazze, genitori, docenti. Quindi, davvero accolgo questa riformulazione e chiedo che venga messo ai voti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole D'Orso sottoscrive tale ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.

IRENE MANZI (PD-IDP). Tutto il gruppo del Partito Democratico sottoscrive.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/8 Dori, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/9 Zaratti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/10 Almici è ritirato.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/11 Vietri il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/12 Cerreto il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/13 Frijia vi è una riformulazione. Prendo atto che l'onorevole Frijia accetta la riformulazione e non chiede di metterlo ai voti.

Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/5 Boschi, il Governo, re melius perpensa, converte il parere in un parere favorevole secco.

PRESIDENTE. Bene, allora torniamo indietro. Prendo atto che l'onorevole Boschi chiede di votare il suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/5.

Prendo atto che i gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare, Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, Italia Viva-il Centro-Renew Europe e Misto-Minoranze Linguistiche sottoscrivono tale ordine del giorno. Insomma, tutti i gruppi all'unanimità sottoscrivono.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/5 Boschi, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/14 Rampelli, il parere è favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano è stato accantonato. Sottosegretario Freni, lo esaminiamo dopo? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/17 Dondi il parere è favorevole. Prendo atto che l'onorevole Dondi chiede di metterlo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/17 Dondi, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/18 Matera il parere è favorevole. Prendo atto che gli onorevoli Matera e Ambrosi chiedono di metterlo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/18 Matera, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/19 Raimondo. Onorevole Raimondo, accetta la riformulazione? Sì. Lo vuole votare? No. Bene, andiamo avanti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/20 Rotondi.

Onorevole Rotondi, lo votiamo. Lo sottoscrivono l'onorevole Toni Ricciardi e l'onorevole Lomuti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/20 Rotondi, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/21 Ciaburro. Onorevole Ciaburro, accetta la riformulazione? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/21 Ciaburro, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/22 Stefanazzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/23 Lacarra.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lacarra. Ne ha facoltà.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. No, non accetto la raccomandazione, peraltro su un tema così delicato e così importante. Credo che il Governo lo stia sottovalutando, per cui chiedo al Governo di rivedere il parere espresso e di intervenire a supporto dell'ordine del giorno, se me lo consente.

PRESIDENTE. Certo, il Governo non intende, però, cambiare il parere, onorevole Lacarra.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/23 Lacarra, con il parere contrario del Governo. Dichiaro aperta la votazione.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Presidente, vorrei intervenire…

PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione. Onorevole, se lei si rivolge al Governo, è come se avesse concluso, per questo penso che…

MARCO LACARRA (PD-IDP). Ho chiesto che il Governo cambi il parere…

PRESIDENTE. Onorevole Lacarra, come non detto, vada avanti serenamente.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Grazie. Lo scorso 26 gennaio 2024 è stato sottoscritto l'accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative del settore sociosanitario, assistenziale, educativo e di inserimento lavorativo. Una buona notizia, attesa da molto tempo, perché grazie a quell'accordo si è potuto valorizzare il lavoro delle persone impiegate nelle cooperative, riconoscendo loro sia la quattordicesima mensilità, sia un aumento del tabellare di circa 120 euro mensili. Si pone, però, un tema dirimente, quello dei costi da sostenere in conseguenza di quell'articolo.

Si tratta di oneri in più per le cooperative, che già dal mese di febbraio gravano su di loro e che, a partire dal prossimo gennaio, potrebbero far saltare definitivamente i loro conti. Insomma, sono a riportare a quest'Aula, signor Presidente, il sentimento di forte angoscia di tante imprese cooperative che lavorano con le pubbliche amministrazioni e che rischiano di chiudere i battenti, perché non sanno come far fronte a questi nuovi impegni economici. È chiaro che le cooperative non possono sobbarcarsi interamente gli oneri dei nuovi contratti.

Al contrario, dovrebbero essere le amministrazioni a farsi carico degli aumenti e supportare attivamente l'ottimo successo sindacale raggiunto con l'accordo di gennaio, perché, se le pubbliche amministrazioni non saranno capaci di rimodulare i rapporti che intrattengono con le cooperative, le conseguenze potranno essere di due tipi: uno, andremo incontro a una serie di fallimenti delle imprese; due, ben prima che falliscano, ci sarà una pioggia di vertenze. In ambedue i casi una cosa è certa: la paralisi dell'intero settore.

Perché, soprattutto alla luce dei gravissimi tagli operati con questa legge di bilancio, tutte le pubbliche amministrazioni, dagli enti locali alle ASL, avranno enormi problemi di bilancio a partire dal prossimo anno e difficilmente potranno autonomamente trovare le risorse per risolvere il problema, né le imprese cooperative saranno in grado di fronteggiare i nuovi oneri con le loro forze, visto che in questa manovra non solo non c'è nulla per aiutare le cooperative, ma addirittura si taglia loro le gambe. Con quest'ordine del giorno voglio ricordare all'Aula, e soprattutto alla maggioranza, che tutte queste cooperative svolgono quei servizi alla persona a cui lo Stato non riesce a provvedere in autonomia.

Di conseguenza, voltare le spalle a queste imprese vuol dire cancellare i diritti, chiudere l'assistenza sociale e sociosanitaria in tanti territori e abbandonare i cittadini più fragili. Per questo, con l'ordine del giorno a mia firma, chiedo un impegno serio e chiaro al Governo e a tutti i colleghi, non una semplice raccomandazione, cioè l'impegno di aiutare le cooperative, dando agli enti pubblici le risorse necessarie per garantire un passaggio ordinato al nuovo contratto collettivo nazionale e assicurare la sopravvivenza di tutte le attività che queste imprese mettono in campo ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Lo sottoscrivono gli onorevoli Dori, Vaccari, Lai, Scotto e Ghio.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/23 Lacarra, con il parere contrario del Governo.

Tutto il gruppo AVS, nel frattempo, lo sottoscrive.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/24 Ubaldo Pagano.

Onorevole Ubaldo Pagano, che vuole fare? Lo mette ai voti. L'onorevole Dell'Olio lo sottoscrive.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/24 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/26 Calderone.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Calderone. Ne ha facoltà.

TOMMASO ANTONINO CALDERONE (FI-PPE). Presidente, accetto la riformulazione, ma desidero puntualizzare che con la legge costituzionale n. 2 del 2022 è stato introdotto il principio dell'insularità nella nostra Carta costituzionale. Nella riformulazione si fa riferimento all'opportunità di valutare. Presidente e signori colleghi, il principio dell'insularità inserito in Costituzione non lascia tanti spazi, e lo dico nell'interesse della mia Sicilia, della Sardegna e di tutte le isole minori italiane. Ad ogni provvedimento di legge o avente forza di legge il Governo deve pensare - perché lo stabilisce la Costituzione, non perché lo chiede Calderone - alle isole maggiori, Sicilia e Sardegna, e a tutte le isole minori.

C'è poco da valutare l'opportunità. Mi limito oggi ad accettare questa riformulazione, però deve essere chiaro a tutti, e anche al Governo, che da 2 anni questo principio costituzionale non dico che sia stato disapplicato, ma c'è stata una certa distrazione. Questa distrazione non la consente la nostra Carta costituzionale. Quindi, stando così le cose, accetto la riformulazione, ricordando a me stesso che, prima ancora di essere un deputato di centrodestra del mio partito, sono un deputato siciliano. Quindi, che ci pensi il Governo ad applicare questo principio costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Sì, grazie, Presidente. Ringrazio il presidente Calderone, che presiede la Commissione bicamerale sull'insularità, per avere presentato quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Colleghi, silenzio, per favore.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Ma, soprattutto, per aver ribadito con il suo intervento che non c'è niente da valutare sull'attuazione di un principio che è stato inserito in Costituzione. Chi abita nelle isole affronta problematiche che non riguardano solo il settore dei trasporti, che è forse quello più macroscopico, ma che riguardano l'intera economia dei nostri territori, perché è evidente che, se le nostre regioni sono difficilmente raggiungibili, è anche difficile che vengano insediate imprese, che si crei economia, che i medici vogliano venire a lavorare da noi, che gli insegnanti vogliano prestare le loro prestazioni da noi.

Quindi, è per noi di fondamentale importanza che il Governo si impegni maggiormente per dare concreta attuazione al principio di insularità e riuscire a colmare, almeno in parte, quei divari che non consentono ai nostri territori lo sviluppo a cui avrebbero diritto, come tutte le altre regioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà.

IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo solo per esprimere la piena condivisione dell'ordine del giorno dell'onorevole Calderone e chiedergli, anzi, se mi consente, la sottoscrizione, e quindi sottoscriverlo.

PRESIDENTE. Sottoscrive, intanto, l'onorevole Aiello.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo anche io per la sottoscrizione e anche per ribadire quelli che sono un po' i concetti espressi dai colleghi, ma ricordare anche che l'implementazione di questo fondo è, tra virgolette, il minimo contrattuale, perché parliamo del rispetto di un articolo della Costituzione. Quindi, in realtà, ogni norma, ad esempio, di questa legge di bilancio dovrebbe tenere conto e teoricamente essere differenziata nel rispetto del principio costituzionale, che prevede che venga colmato il gap sociale, economico, di qualsiasi natura, esistente tra le isole e la terraferma.

PRESIDENTE. Ci sono varie sottoscrizioni di cui stiamo prendendo atto. Sottoscrivono gli onorevoli Marino, Cappellacci, Patriarca, Aiello, Pittalis.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (MISTO). Presidente, solo per fare un accorato appello per il futuro. Quando arrivano proposte di riforma costituzionale che sembrano innocue, cioè che richiamano a quanto è bello l'ambiente, quanto è bello lo sport, quanto son belle le isole, noi siamo tutti tentati di dire “vabbè, ma che male fa, cioè tu sei contro lo sport e le isole?”. In realtà, sono modi per chiedere una sola cosa, che è quella che interessa sempre: soldi, soldi; alla fine, arrivano sempre tutti a chiedere un sacco di soldi. Quindi, la prossima volta che arriva uno e fa una riforma costituzionale per dire, non so, tuteliamo la mamma, il sole, occhio, perché poi si attaccano a quella roba lì per chiedere l'unico metadone di questo Paese: soldi pubblici, soldi pubblici, soldi pubblici (Commenti Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Colleghi…

LUIGI MARATTIN (MISTO). …che vengono pagati con le tasse anche dei più deboli, ragazzi miei; quand' è che lo capirete?

PRESIDENTE. Sottoscrivono gli onorevoli Polo e Deidda.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/26 Calderone, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/27 Girelli.

L'onorevole Girelli accetta la riformulazione e chiede di porre comunque in votazione l'ordine del giorno.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/27 Girelli, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2112-bis-A/28 Malavasi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo sul mio ordine del giorno per accettare la riformulazione e faccio una brevissima dichiarazione di voto. La faccio a nome delle donne, delle tante donne che, grazie a queste risorse, potrebbero trovare una nuova speranza di vita. Dico questo perché l'ordine del giorno parla di risorse per finanziare un fondo per promuovere le biopsie liquide per le donne colpite da un tumore mammario. Oggi, nel nostro Paese, sono 834.000 le donne che vivono con questa forma di tumore e ogni anno ci sono più di 55.000 diagnosi nuove e, di queste, tra il 5 e il 10 per cento hanno un tumore metastatico in stadio avanzato, e sono circa 8.000 donne ogni anno.

Allora, incrementare - accolgo favorevolmente la riformulazione - le risorse per questo fondo per promuovere test genomici mammari che possano garantire, grazie alle innovazioni tecnologiche, biopsie liquide, oltre a quelle solide che sono molto più diffuse, penso sia un investimento sulla vita delle persone, proprio per andare a individuare mutazioni genetiche, con tanti vantaggi. Da un lato, delle terapie personalizzate, che possono essere più efficaci in seguito a profilazione genomica; dall'altro lato, l'appropriatezza delle cure, quindi un percorso diagnostico terapeutico più puntuale e, al tempo stesso, anche più sostenibile, con costi minori a carico del sistema sanitario nazionale. E, ovviamente, la cosa più importante, e concludo: garantire una migliore qualità della vita delle donne, un miglior decorso della malattia e una migliore aspettativa di vita.

Quindi, a nome di tutte le donne, accolgo questa riformulazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Le onorevoli Sportiello, Serracchiani, Ruffino, Gadda, Gebhard, Cattoi, Cavandoli, Patriarca e tutto il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista sottoscrivono l'ordine del giorno in esame.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. n. 9/2112-bis-A/28 Malavasi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2112-bis-A/29 Evi. Onorevole Evi, accetta la riformulazione?

ELEONORA EVI (PD-IDP). Sì, Presidente, e faccio una breve dichiarazione di voto. Io ringrazio il Governo per questo parere positivo su quest'ordine del giorno, perché il tema è l'utilizzo delle gabbie negli allevamenti intensivi. Questa pratica è una delle più crudeli, probabilmente, che l'uomo continua a perpetrare nei confronti degli animali e porre fine a questa barbarie non è soltanto una questione etica, anche per dare un minimo di senso al tema del benessere animale, ma è anche una questione di salute pubblica, ed è una questione che si basa su evidenze scientifiche. Noi sappiamo come, oggi, abbandonare questa pratica ci potrebbe consentire di prevenire malattie, ma, anche e soprattutto, di cercare di intervenire per ridurre il fenomeno dell'antibiotico-resistenza e per molte altre battaglie.

Inoltre, il tema è che sempre più aziende stanno decidendo e si stanno impegnando a non utilizzare più prodotti che derivano da animali tenuti in gabbie e sempre più consumatori sono consapevoli e sono attenti al benessere degli animali. Ecco, quindi, in attesa delle regole che arriveranno - io spero presto - da parte dell'Europa, io con quest'ordine del giorno, sono appunto a chiedere al Governo di impegnarsi per un sistema di certificazione volontario, nell'ambito del sistema di qualità nazionale per il benessere animale, per dare un segno distintivo in etichetta per quei prodotti che sono, appunto, realizzati senza l'uso delle gabbie. Questo non soltanto per dare corrette informazioni, trasparenti ai consumatori, ma soprattutto anche per aiutare e per valorizzare gli investimenti già fatti da parte di molti allevatori e di coloro che vorranno farli, affinché si vedano riconosciuti questi loro sforzi, questi loro impegni nei confronti, appunto di un migliore benessere animale. Io, quindi, ringrazio il Governo e noi monitoreremo che questo impegno non sia poi chiuso dentro un cassetto e non venga dimenticato, ma venga realizzato il più presto possibile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Si dà atto che le onorevoli Cherchi, Di Lauro, Prestipino e l'onorevole De Monte, a nome di tutto il suo gruppo, sottoscrivono l'ordine del giorno in esame.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/29 Evi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/30 Amendola.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Amendola. Ne ha facoltà.

VINCENZO AMENDOLA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io accetto la riformulazione del Governo, che introduce “a valutare l'opportunità di” a degli impegni. “A valutare l'opportunità” spesso significa vedremo, faremo, il punto è che noi abbiamo un'emergenza, che è l'emergenza idrica in Basilicata. Stiamo parlando di 140.000 persone, per 29 comuni che da sei mesi hanno l'acqua razionata. Io capisco che non è bello parlare con ordini del giorno localistici. Io ho presentato emendamenti, tutti gli emendamenti alla legge di bilancio sono stati bocciati, la Basilicata non esiste, nella legge di bilancio, per emendamenti specifici.

Allora, quest'ordine del giorno, Sottosegretario, dice una cosa molto chiara, che è quello che stiamo chiedendo anche con il gruppo regionale del PD nel consiglio regionale. Cioè, noi abbiamo un'emergenza su cui c'è un rimpallo di responsabilità: Acque del Sud dice che è colpa dell'acquedotto, l'acquedotto dice che è colpa del Governo. Il Presidente della regione è diventato commissario, il Presidente della regione che era quello che ha vinto le elezioni promettendo l'acqua gratis ai lucani, pensate che visionario che è stato. È evidente che c'è un'emergenza idrica, è evidente che è il cambiamento climatico - una volta e per tutte dobbiamo dirlo - che sta cambiando la geografia e l'economia del nostro Paese, il Green Deal non è qualcosa che usiamo un giorno sì e un giorno no. Ma, in tutto questo rimpallo di responsabilità, in tutto questo disastro nella gestione – e ci interroghiamo anche sui fondi del PNRR per le acque e per le dighe in Basilicata, che non si sa che fine hanno fatto -, una cosa è certa: abbiamo bisogno di dare una mano a tutte le categorie economiche, dal commercio all'agricoltura, al turismo, ai comuni, a questi 29 comuni, incluso il capoluogo di regione, di avere un sostegno. Perché sei mesi con l'acqua razionata, senza sapere se la soluzione alternativa trovata del fiume Basento reggerà, è una grave emergenza. È un'emergenza regionale? No è nazionale, perché è nazionale il fatto che alcune regioni, con dignità, da sei mesi, senza alzare la voce, con un Governo che spesso non risponde alle loro richieste, stanno vivendo. Allora, è dignità e rispetto dire che io accetto anche “a valutare l'opportunità di” questi ristori e di questa sussistenza, ma la valutazione sarà sugli atti conseguenti, su quello che farete e, soprattutto, sulle risposte immediate da dare a una regione rispettosa, dignitosa, ma che non può aspettare, che si chiama Basilicata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Gli onorevoli Ciani e Borrelli sottoscrivono l'ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, intervengo per sottoscrivere quest'ordine del giorno e per aggiungere due elementi. Con diversi colleghi del PD e del MoVimento 5 Stelle stiamo affrontando questo tema e vorremmo ricordare al Governo il problema dell'acqua, che non arriva in Basilicata - in Basilicata è un problema allucinante -, ma lo stesso collega Bonelli da tempo sta sottolineando il problema dell'acqua in Sicilia e in tante altre zone del nostro Paese. Si vuole negare che ci sia l'emergenza climatica e che sia un tema molto forte, ma i dati sono, purtroppo, ogni giorno davanti agli occhi dei cittadini.

Quindi, l'invito al Governo è - più che fare propaganda negazionista - di intervenire sul sistema, perché c'è una riduzione graduale delle acque, visto che piove sempre di meno, e c'è il problema storico, che non è mai stato affrontato in modo determinato, dell'arrivo, dato che abbiamo acquedotti, tra l'altro, che hanno perdite anche del 40, 50, 60 per cento. Pertanto, questo tema non è più rinviabile. Io capisco che per alcuni il ponte sullo Stretto è tutto; per noi l'acqua è tutto e invitiamo il Governo a trasformarla in una priorità, nel vero senso della parola (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lomuti. Ne ha facoltà.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Io ho già aggiunto la mia firma a quest'ordine del giorno. Ho presentato un ordine del giorno sullo stesso tema, semplicemente perché sono uno di quei lucani sottoposti alle restrizioni da parte di Acquedotto Lucano, perché questa crisi idrica - diciamo - il governatore della Basilicata non l'ha vista proprio arrivare. Aveva già delle spie e degli allarmi per quanto riguarda la questione, soprattutto di quella oggetto di quest'ordine del giorno e oggetto anche del mio ordine del giorno, che riguarda le condizioni in cui si trova soprattutto un invaso in particolare, che è quello del Camastra, che distribuisce l'acqua a circa 29 comuni della Basilicata e parliamo di circa 140.000 cittadini lucani.

Dicevo che già dal 2019 le prime avvisaglie arrivavano sulle condizioni di questo invaso, che ha bisogno di due interventi in particolare: uno è quello dello sfangamento, perché dovete pensare che quell'invaso non è stato mai oggetto di interventi di manutenzione e ha accumulato dei fanghi, negli anni, per uno spessore di circa 8-10 metri e questo va a pregiudicare la sua potenziale capienza di acqua; poi, l'altro intervento che andrebbe fatto è quello del collaudo, perché anche il mancato collaudo di quella diga lo costringe a non avere quella capacità di capienza originaria per la quale è nato (parliamo di una diga degli anni Settanta).

Ma attenzione perché questo è solo un esempio, in quanto tutto il sistema idrico lucano, composto da altri 8 invasi importantissimi, presenta gli stessi problemi, quello dello sfangamento e quello del collaudo. È una situazione veramente paradossale che una regione così ricca d'acqua, la più ricca, che distribuisce acqua a mezzo Mezzogiorno - scusate il gioco di parole -, sia oggi in queste condizioni e qui dobbiamo dire che la grande responsabilità è dell'attuale governatore Vito Bardi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/30 Amendola, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Onorevole Mauri, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/31?

MATTEO MAURI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione e ne approfitto per fare una dichiarazione di voto. Noi abbiamo presentato quest'ordine del giorno per provare a mettere un freno all'ipocrisia del Governo e della maggioranza sul tema della sicurezza e per provare anche a evitare un danno grave per il Paese. Perché dico questo? Perché dentro la legge di bilancio, che la maggioranza e il Governo hanno proposto, c'era il taglio del 25 per cento del turnover per molte categorie e, tra queste, quella del comparto sicurezza. È un'assurdità, soprattutto se guardiamo agli interessi del Paese, ma anche alla propaganda che quotidianamente maggioranza e Governo fanno proprio sul tema della sicurezza. È facile dimostrarsi vicino alle Forze dell'ordine a parole senza, però, mai mettere mano al portafoglio. In questo caso, le conseguenze che ci sarebbero state sarebbero state quelle che su 100 componenti delle Forze dell'ordine che fossero usciti l'anno prossimo ne sarebbero entrati al massimo 75.

Poi la maggioranza, forse, si è fatta qualche conto e sulla base di spinte, anche interne, ha visto bene di ritornare al 100 per cento, ma senza farci mancare una conferenza stampa in cui provava a rivendicare, anche con esponenti di Governo, questa cosa. Io magari proporrei un profilo un pochino più basso, visto il disastro che si stava compiendo, e di corrispondere a quello che dice quest'ordine del giorno, perché la maggioranza ha detto: ok, per quest'anno lasciamo stare, ma nel 2026 faremo la riduzione. Qui noi diciamo di no; le Forze dell'ordine non si toccano e non solo non si possono ridurre, ma si devono aumentare. Noi abbiamo bisogno di Forze di Polizia qualificate e in numero più consistente e quelle Forze dell'ordine hanno bisogno di essere trattate con dignità e non è dignitoso il fatto che nel rinnovo del contratto si sia messo un aumento ridicolo, che non copre nemmeno un terzo dell'inflazione di questi anni. Bisogna essere seri e responsabili, perché qui c'è in gioco un pezzo importante della sicurezza degli italiani e delle italiane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/31 Mauri, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

L'onorevole Penza sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/31 Mauri.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Onorevole Sarracino, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/32? Sì, accetta la riformulazione e chiede che sia posto in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/32 Sarracino, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

Onorevole Gribaudo, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/33? Sì, accetta e lo mettiamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/33 Gribaudo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 56).

Onorevole Tenerini, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/34? Sì. Lo vuole mettere in votazione? No. Va bene, andiamo avanti.

Onorevole De Maria, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/35?

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione. Chiedo, però, che venga messo in votazione e voglio svolgere qualche veloce considerazione. La riformulazione non entusiasma, ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, perché penso sia giusto che, anche in occasione di questi ordini del giorno sulla legge di bilancio, si dia un segnale forte dall'Aula di attenzione alle aree interne del Paese. Ne parliamo tanto: una politica di promozione e di crescita delle aree interne significa condurre iniziative che garantiscano davvero pari opportunità di servizi a tutti i cittadini, significa garantire la manutenzione e la difesa del territorio, significa fare azioni vere per mantenere in Italia i cosiddetti cervelli in fuga.

Noi abbiamo presentato anche una mozione parlamentare, come gruppo del Partito Democratico, su questo, il cui primo firmatario è stato l'onorevole Sarracino, e con quest'ordine del giorno poniamo sostanzialmente due temi di fondo: con il primo chiediamo al Governo di procedere all'adozione del piano strategico nazionale per le aree interne, uno strumento fondamentale di iniziativa e di coordinamento dell'attività dei diversi livelli istituzionali e su questo il Governo è in grave ritardo e pensiamo che questo ritardo vada colmato al più presto; poi facciamo una proposta specifica, che parte da un emendamento del relatore alla legge di bilancio che ha previsto fondi per gli enti locali, chiedendo di indicare le aree interne come realtà cui destinare prioritariamente quei fondi.

Penso che accogliendo il parere del Governo ci sarà un voto unanime dell'Aula, ma ovviamente per noi soprattutto questo voto vuol dire vincolare il Governo a fare davvero quello che c'è scritto nell'ordine del giorno e, quindi, a dare finalmente un segnale di attenzione, che finora non è avvenuto da parte di questo Governo, alle aree interne del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/35 De Maria, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57).

Onorevole Peluffo, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/36 Peluffo? Sì, però chiede che sia posto in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/36 Peluffo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 58).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/37 Gnassi. Accetta la riformulazione e chiede venga messo in votazione. Bene, passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/37 Gnassi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 59).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/38 Cannata ha parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/39 Soumahoro. Ha chiesto di parlare l'onorevole Soumahoro. Ne ha facoltà.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Presidente, accetto la riformulazione, però vorrei fare una breve dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Prego.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Presidente, lo scorso 21 ottobre, durante una mia visita ispettiva presso il carcere di Rebibbia, incontrai diversi detenuti sieropositivi, che hanno sottolineato la discriminazione che subiscono, dal momento che non vengono coinvolti nelle attività ricreative. Quest'ordine del giorno è per loro, ma è per l'insieme delle detenute e dei detenuti, del personale amministrativo e penitenziario, che lavora o vive in condizioni che non fanno onore al nostro Paese. Pertanto, chiedo di metterlo al voto.

PRESIDENTE. Sottoscrivono gli onorevoli Giachetti, Ciani, Simiani, Lacarra, Marino, Serracchiani e Girelli.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/39, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/40 Caramanna, n. 9/2112-bis-A/41 Di Maggio e n. 9/2112-bis-A/42 Longi hanno tutti parere favorevole del Governo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/43 Marino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino.Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Voglio provare a far cambiare parere al Governo su quest'ordine del giorno, perché il diritto all'istruzione, sancito dall'articolo 34 della nostra Costituzione, è non solo un tema di essenziale importanza, che riguarda le fondamenta del nostro asse democratico, ma anche un principio costituzionalmente garantito, che non può essere sacrificato in nome di meri calcoli economici o ragioni burocratiche.

Il dimensionamento scolastico, introdotto con l'articolo 1 della legge n. 197 del 2022, è una misura che, seppur presentata come figlia di un necessario riassetto organizzativo, rischia di infliggere una ferita profonda e deliberata al sistema scolastico del nostro Paese, in particolare alle aree marginali e interne del Sud e, ancora di più, in regioni come la Sicilia. Signor Presidente, la verità è che dovremmo fermarci un attimo a riflettere: qual è il prezzo reale di queste scelte? Stiamo parlando del futuro dei nostri figli.

La situazione è critica in diverse aree d'Italia e del Mezzogiorno e, a titolo esemplificativo, voglio portare all'attenzione dell'Aula la situazione della mia provincia natale, quella di Enna. Enna, infatti, è uno degli emblemi più drammatici della conseguenza del dimensionamento scolastico, così come attualmente regolato. In tutta la provincia, infatti, quattro istituti scolastici sono stati accorpati tra loro, altri due potrebbero seguirli. Non parliamo della semplice riduzione nel numero degli istituti scolastici, ma di persone e di famiglie, di insegnanti e di studenti che si troveranno privati di servizi fondamentali.

I numeri sono spietati: dal 2008 al 2023 la provincia di Enna ha visto un calo di 8.700 studenti. Con il Piano attuale, la media degli studenti per istituto è di 916, un dato che va ben oltre il limite ministeriale e che dimostra l'eccessiva rigidità di queste misure. Questi numeri potrebbero non dirvi nulla, ma hanno conseguenze nefaste, soprattutto in termini occupazionali. I tagli coinvolgono oltre 200 unità di personale scolastico, tra dirigenti amministrativi, collaboratori e tecnici, un colpo insostenibile in territori già carenti di opportunità lavorative. In termini finanziari, invece, ogni scuola autonoma ha accesso a finanziamenti europei - quali PON, FSR, PNRR - per 10.000 euro l'anno. Accorpare significa perdere almeno 65 milioni di euro di risorse, nel medio periodo.

Signor Presidente, colleghe e colleghi, la scuola delle aree interne è più di un edificio o di una sede amministrativa: è il cuore pulsante di comunità, di lotta contro lo spopolamento e la marginalizzazione. Chiudere o accorpare significa spegnere quell'unica luce di speranza che solo l'istruzione può garantire. Peraltro, questi accorpamenti appaiono in netto contrasto non solo con le indicazioni del PNRR, che puntano a ridurre le disuguaglianze territoriali e a migliorare la resilienza delle aree più fragili - tanto che, paradossalmente, rischiano di far perdere i finanziamenti già ottenuti con il PNRR, non potendo, le risorse triennali, essere erogate a istituti che cessano di esistere -, ma anche con le normative nazionali, che prevedono l'esatto opposto di quello che si sta cercando di ottenere, cioè la protezione delle aree interne da dimensionamenti eccessivi, ed è inaccettabile. Siamo di fronte a una decisione che non tiene conto della specificità territoriale e delle necessità degli studenti più fragili d'Italia.

L'Italia è al quarto posto in Europa per dispersione scolastica e rischia di vedere peggiorare ulteriormente questo dato, con conseguenze devastanti soprattutto nel Mezzogiorno. È per questo motivo che chiedo al Governo di rivedere il parere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo non intende mutare il parere, onorevole Marino, dunque prendiamo atto del parere contrario e passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/43 Marino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/44 Fossi.

Onorevole Fossi, accetta la riformulazione? Sì e chiede venga messo ai voti. Bene, passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/44 Fossi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 62).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/45 Bonafe'. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafe'. Ne ha facoltà.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Noi abbiamo presentato quest'ordine del giorno per esprimere solidarietà a tutti quegli italiani che durante la pandemia si sono vaccinati e che questa maggioranza ha letteralmente beffato. Cancellando le multe ai no-vax, avete dato uno schiaffo a tutti quelli che hanno rispettato le regole, a garanzia loro e anche di quelli che non si sono vaccinati, mentre avete premiato proprio quelli che hanno messo a rischio la loro salute e quella di tutti noi. Un regalo da 180 milioni, mentre non siete riusciti a trovare le risorse, in questa legge di bilancio, per la sanità, per le liste d'attesa, per assumere nuovi medici, per aumentare i loro stipendi. Ecco, questo condono contiene un messaggio che noi non possiamo e non vogliamo accettare: se fai il furbo, vieni premiato; se rispetti le regole vieni punito, ma se te ne freghi della collettività, se te ne freghi della scienza, allora vieni premiato. Un messaggio che - come ho detto prima - non possiamo e non vogliamo assolutamente accettare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'onorevole Iaria sottoscrive. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi. Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (IV-C-RE). Grazie, intervengo per sottoscrivere, se la collega Bonafe' consente, e anche per unire alcune considerazioni a quelle della collega Bonafe'.

È una delle pagine di contenuto più basso che abbiamo visto da parte di questo Governo - il colpo di spugna sulle sanzioni - perché avete dato un segnale bruttissimo proprio a quei medici e a quegli infermieri, che, anche nei momenti più difficili della pandemia, hanno messo a rischio la propria incolumità. Alcuni di loro hanno perso anche la vita nell'esercizio del proprio lavoro, del proprio dovere, negli ospedali, per garantire le cure appropriate in un momento di difficoltà estrema per il Paese. Coloro che non si vaccinavano in quella fase, nonostante esistesse un obbligo di legge, tra i medici e gli infermieri, venivano esonerati dal servizio negli ospedali e nei pronto soccorso, al pari dei disertori.

Ora, di fronte a persone che si sono ritirate nel momento della difficoltà e del bisogno, che non hanno rispettato leggi dello Stato, voi addirittura cancellate le sanzioni, che peraltro hanno un valore economico poco più che simbolico. Allora, non soltanto voi date uno schiaffo alla scienza, ma date uno schiaffo a tutte le persone che si sono esposte in prima linea, a coloro che le leggi le rispettano. Alla faccia del Governo Meloni, che è tutto legalità, sicurezza e rispetto delle regole, qui chi non rispetta le regole, fa il furbo e non paga le sanzioni viene premiato. Tutto questo per avere qualche voto in più tra i no-vax. Vi dovreste davvero vergognare (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-il Centro-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Misto-+Europa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Se la firmataria lo consente, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno, ricordando a quest'Aula che il diritto alla salute ha almeno due facce, due prospettive: il diritto alla salute individuale, ma anche l'obbligo della salute collettiva. In questa ottica, l'obbligo di vaccinazione rispondeva anche all'esigenza primaria di favorire una salute pubblica condivisa collettiva, quindi nel rispetto dell'altro.

Oggi l'annullamento di queste sanzioni, questo condono che il Governo inserisce, mortifica tutti quelli che, invece, hanno adempiuto scrupolosamente a questo dovere, ma soprattutto ai tanti, ai troppi morti della pandemia tra la popolazione civile, ma, soprattutto, tra il personale medico e paramedico che si è così dedicato, gli eroi della pandemia, che vengono, da questa maggioranza, così gravemente dimenticati e mortificati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Diamo atto che tutto il gruppo Partito Democratico sottoscrive l'ordine del giorno in questione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Grazie, solo per sottoscrivere a nome del gruppo Azione, sperando che anche quella parte della maggioranza che si diceva vicina a questa posizione convenga su questo tipo di posizione.

PRESIDENTE. Diamo atto che tutto il gruppo Italia Viva, l'onorevole Marattin, tutto il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e gli onorevoli Steger, Soumahoro e Carmina sottoscrivono l'ordine del giorno in questione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/45 Bonafe', con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/46 Di Biase, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Biase. Ne ha facoltà.

MICHELA DI BIASE (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non posso accettare la riformulazione che è stata proposta dal Sottosegretario Freni. Brevissimamente, vorrei spiegarne le ragioni, perché mi creda, nessuno più di me avrebbe voluto che su un ordine del giorno tanto delicato, che parla di malattia e di disagio psichico e mentale all'interno delle carceri italiane, ma che tiene dentro tanti argomenti, avrebbe voluto vedere, specie su un ordine del giorno, un parere diverso, perché questa riformulazione che è stata fatta è una riformulazione che tiene fuori una cosa fondamentale, non so se per una svista, per completo disinteresse o perché c'è il dolo, forse, rispetto ad alcune scelte che vengono fatte.

Voi tenete fuori dalla riformulazione il rifinanziamento del Fondo per le case famiglia. Allora, qui bisogna che noi, però, ci mettiamo d'accordo, Presidente, perché con il decreto Sicurezza state votando che i bambini vadano in carcere con le loro madri, cioè voi state determinando e avete determinato in quest'Aula, pochi mesi fa, che non esista più il rinvio obbligatorio dell'azione penale nei confronti delle donne incinte o con bambini inferiori ad un anno.

Questa vostra valutazione comporta, tranne che voi non godiate a vedere i bambini all'interno delle carceri, che voi pensiate a dove metterli questi bambini, e quindi, siccome le carceri e le celle non sono il luogo dove può crescere un bambino, perché esiste l'interesse supremo del minore riconosciuto nella nostra Costituzione italiana e in tutta la normativa sovranazionale europea, voi dovete pensare qual è il luogo migliore per farli crescere, e quel luogo sono le case famiglia.

Noi vi chiediamo di finanziare il Fondo che era stato votato nella legge di bilancio 2020, che prevedeva di finanziarie quel Fondo affinché nelle regioni italiane fossero dati i fondi per costruire le case famiglia. Avete espunto proprio quella parte lì. Ora, o non avete capito che cosa avete letto, oppure, come penso io, c'è il dolo. Penso che siamo davanti a un atto di cattiveria nei confronti dei bambini, e, visto che siamo prossimi alle feste di Natale, vi inviterei a fare una riflessione ulteriore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Diamo atto che l'onorevole Ciani, tutto il gruppo di Italia Viva, l'onorevole Soumahoro e l'onorevole Grippo, a nome del gruppo, sottoscrivono l'ordine del giorno in questione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/46 Di Biase, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/47 Gianassi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianassi. Ne ha facoltà.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Sì, grazie, Presidente. Se ho colto bene, la proposta del Governo è di esprimere un voto favorevole a quest'ordine del giorno, che diventa una raccomandazione, espunte le premesse e lasciate intatte, invece, le conclusioni, fatta eccezione per una frase relativa al PNRR. Per il resto resta tutto inalterato. Quindi, a questo punto, accolgo la proposta del Governo e accetto che venga accolto come raccomandazione, trattandosi di un impegno del Governo a cancellare i tagli che ha effettuato in bilancio sul comparto giustizia.

PRESIDENTE. Quindi non si vota, perché è una raccomandazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/48 Polo, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Polo, accetta la riformulazione? Sì. Dunque, proseguiamo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/49 Forattini, accolto dal Governo come raccomandazione. Onorevole Forattini, accetta la raccomandazione, così come indicata dal Governo?

ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non posso accettare questa raccomandazione, anche perché significa non avere la consapevolezza che le aree interne oggi non sono solo le aree di montagna, ma esistono molte aree del nostro Paese che sono in situazione di svantaggio; aree che presentano tutti gli indicatori di un'area interna, quindi la mancanza di infrastrutture e la carenza di servizi pubblici, ma, soprattutto, un calo demografico significativo. Quindi, con quest'ordine del giorno, chiedevo semplicemente di valutare, in raccordo con le regioni, di identificare eventuali nuove aree interne.

D'altra parte, è una richiesta che molti territori stanno facendo alle loro regioni, e d'altra parte è stato anche votato un analogo ordine del giorno del mio collega De Maria, sul quale è stato dato parere favorevole. Per cui ritengo di non poter accettare questa raccomandazione, ma chiedo al Governo, veramente, di fare una valutazione di tipo diverso

PRESIDENTE. Diamo atto che gli onorevoli Fornaro e De Maria intendono sottoscrivere l'ordine del giorno in questione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/49 Forattini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Vaccari. Ne ha facoltà.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Sì, grazie. Prima di dire se accetto o meno, chiederei gentilmente al Governo se fosse possibile rileggere la riformulazione.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Siracusano? Facciamo una cosa allora, onorevole Vaccari, lo accantoniamo un secondo, perché abbiamo bisogno di un attimo per recuperarlo.

Passiamo intanto all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/51 Michelotti, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Michelotti, accetta la riformulazione? Sì, dunque proseguiamo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/52 Gallo, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Gallo, accetta la riformulazione? La accetta e chiede di metterlo ai voti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/52 Gallo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 66).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/53 Caretta il parere del Governo è favorevole, dunque proseguiamo.

Passiamo all'ordine del giorno 9/2112-bis-A/54 Laus, su cui il parere è contrario. Diamo atto che intende sottoscriverlo l'onorevole Serracchiani.

Passiamo, ora, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/54 Laus, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/55 Scotto, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Scotto, accetta la riformulazione?

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Vorrei riascoltarla, grazie.

PRESIDENTE. Lo accantoniamo un attimo. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/56 Serracchiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sono abbastanza colpita dalla decisione, nella manovra di bilancio, da parte del Governo e della maggioranza, di non tenere conto di questo che era un emendamento, che è stato trasformato in un ordine del giorno, relativo alle vittime da amianto.

È come se il tema amianto fosse stato, in qualche modo, accantonato da questa maggioranza, quando, purtroppo, le persone che muoiono sono ancora tante e sono tante le famiglie che soffrono per le malattie correlate all'amianto.

Io ho guardato con un certo dispiacere la riformulazione che è stata fatta, riformulazione, Presidente, che accetto, chiedendo, però, che l'ordine del giorno venga messo al voto, ma faccio questa brevissima dichiarazione su un punto in particolare, perché so che anche una parte della maggioranza su questo ha delle perplessità. Circa due anni fa, in un'altra manovra di bilancio, è stato previsto un Fondo per le vittime dell'amianto, che si è unito al Fondo per le vittime dell'amianto originario. Ebbene, questo Fondo permette di accedere alle risorse a una grande società partecipata e questa società partecipata potrebbe, in qualche modo, utilizzare tutti i fondi a disposizione. Noi chiedevamo di sopprimere questo Fondo e di mettere le risorse relative a disposizione dell'originario Fondo per le vittime dell'amianto. Non ci sembra una brutta proposta, ci dispiace che non sia stata presa in considerazione e ci dispiace, soprattutto, che questo Governo e questa maggioranza non pensino alle vittime dell'amianto, ai loro familiari e alle persone che ancora oggi si ammalano e muoiono.

PRESIDENTE. Onorevole Serracchiani, se ho ben inteso, lei accetta la riformulazione. Sta bene.

Prendo atto che gli onorevoli Pastorino, Romeo e Quartini sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/56 Serracchiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 68).

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/55 Scotto. Prendo atto che l'onorevole Scotto non accetta la riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/55 Scotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Mentre il Sottosegretario Freni recupera l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari, noi occupiamoci dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/57 Ascani. Onorevole Ascani, accetta la riformulazione?

ANNA ASCANI (PD-IDP). Sì, Presidente, la accetto ma chiedo che sia messo ai voti e svolgo una brevissima dichiarazione di voto, perché questo è stato uno degli argomenti che abbiamo trattato in questa legge di bilancio. Questo Governo spesso parla di sostegno alla genitorialità, poi, però, non fa seguire azioni concrete a questo ipotetico sostegno, anzi purtroppo le famiglie hanno davanti a sé un inverno freddo in cui le bollette si alzeranno e non c'è alcun sostegno rivolto a loro per questo. Hanno davanti a sé un anno scolastico che continua senza che il Governo si sia posto il problema di aiutare le famiglie a coprire quei costi che pesano sul diritto allo studio di bambini e ragazzi.

Qui chiedevamo semplicemente di porsi un problema di cui, purtroppo, si parla soltanto a partire da giugno in questo Paese e abbiamo la sfortuna che la legge di bilancio, ahinoi, si fa a dicembre e, quindi, sei mesi prima. Quando arriviamo lì ci rendiamo tutti improvvisamente conto che per tre mesi le famiglie italiane non avranno un sostegno rispetto alla necessità di far sì che i genitori che lavorano possano lavorare tranquilli senza dover spendere delle cifre, purtroppo molto alte per le famiglie medie, per far sì che i loro bambini e ragazzi godano della socialità e di occasioni di formazione in centri estivi, spesso sostenuti, a spese loro, dai nostri enti locali.

Chiedevamo questo al Governo e, purtroppo, vedo che i vincoli di finanza pubblica, che non contano quando si tratta di un ponte sullo Stretto o di costosissimi centri in Albania, qui vengono ritirati fuori. Apprezzo che sia stata fatta almeno una riformulazione e spero, però, che quest'ordine del giorno diventi presto vita concreta delle famiglie italiane, che se lo aspettano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che i deputati Dell'Olio, Ciani, Morfino, Bakkali, Sportiello e Toni Ricciardi sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/57 Ascani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

Torniamo indietro all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari, di cui il Sottosegretario Freni rilegge la riformulazione. Prego.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: espungere la seconda premessa e premettere all'impegno le parole: “a valutare l'opportunità di” e “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Onorevole Vaccari, accetta la riformulazione?

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Sì, Presidente, accetto la riformulazione, però voglio far riflettere il Sottosegretario Freni sull'espunzione del secondo capoverso della premessa, dove sono riportati, di fatto, soltanto dei dati relativi al settore delle carni suine e al livello di fatturazione e, quindi, alla necessità di dare una risposta. Non ci sono giudizi politici; ci sono soltanto dei crudi numeri che l'associazione principale, Assica, ha fornito anche al Governo durante la fase delle audizioni e del confronto.

Per questo chiedo al Sottosegretario Freni di ripensare questa scelta e di approvare l'ordine del giorno con la riformulazione dell'impegno, ma anche con il secondo capoverso della premessa.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Direi di tenerlo accantonato per qualche altro minuto.

PRESIDENTE. Molto bene. Godetevi questo esame degli ordini del giorno, colleghi, perché sarà l'ultimo, visto che il nuovo Regolamento poi cambierà tutto (Applausi del deputato Marattin).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/58 Curti, su cui c'è un parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/58 Curti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/59 Andrea Rossi è accolto come raccomandazione con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Andrea Rossi. Ne ha facoltà.

ANDREA ROSSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come ho avuto modo di interloquire prima con il Sottosegretario Freni, io chiederei un'ulteriore valutazione da parte del Governo rispetto alla trasformazione della raccomandazione in un parere favorevole con riformulazione, che in tal caso io andrei ad accettare. Perché dico questo? Perché stiamo parlando di un tema che riguarda la nostra Repubblica, un tema che ha toccato alcune parti del nostro territorio, alcune comunità, e soprattutto il tema delle stragi nazifasciste, che hanno riguardato Sant'Anna di Stazzema, Cervarolo e tante altre realtà del nostro territorio. Con il Governo Draghi era stato stanziato un Fondo, nel 2022, che andava a coprire i risarcimenti per quelle sentenze passate in giudicato.

Questo tipo di ordine del giorno chiede semplicemente al Governo di non dimenticarsi di dare fondo a quel Fondo e di dare risposta alle richieste di risarcimento delle famiglie - che stanno arrivando - per sentenze passate in giudicato. Io inviterei il Governo a fare in modo di togliere qualsiasi dubbio di natura politica sulla volontà, che non penso voglia essere quella di frenare quel Fondo e quei risarcimenti, e quindi di venire incontro all'ordine del giorno con un parere favorevole con riformulazioni, che sarebbero accolte da parte nostra. Infatti - ripeto -, vorrei togliere qualsiasi dubbio di natura politica rispetto al tema del risarcimento per le famiglie che hanno subìto e che sono parenti delle vittime delle stragi nazifasciste avvenute durante la Seconda guerra mondiale nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Se il Governo è pronto, altrimenti, Sottosegretario Freni, lo accantoniamo. Prego, mi dica.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il Governo mantiene la riformulazione, giacché qualsiasi dubbio, come il proponente diceva, rispetto all'obiettivo dell'ordine del giorno, rimane. Non lo possiamo cambiare, perché si tratta di valutazioni di un fatto politico…

PRESIDENTE. Onorevole Freni, chiedo perdono: attualmente è una raccomandazione. Chiedevano se poteva riformularlo...

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. No.

PRESIDENTE. Sta bene, la risposta è “no”.

Prendo atto che l'onorevole Andrea Rossi non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/59

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/59 Andrea Rossi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/60 Patriarca c'è una riformulazione: onorevole Patriarca, la accetta? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/60 Patriarca, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/61 Manes c'è una riformulazione: onorevole Manes, la accetta? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/61 Manes, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 74).

Prendo atto che l'onorevole Zurzolo sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/61 Manes.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/62 Pittalis: onorevole Pittalis, accetta la riformulazione? Sì e chiede di votarlo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/62 Pittalis, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 75).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/63 De Monte il parere è favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/64 Penza: onorevole Penza, accetta la riformulazione?

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, però chiedo che venga messo in votazione e di svolgere una breve dichiarazione di voto. Quest'ordine del giorno chiede al Governo un impegno concreto in merito all'edilizia popolare degli anni Ottanta, come abbiamo visto anche in quartieri diventati nel tempo ghetti, come il quartiere di Caivano, e non solo. Oltre a questo, chiediamo anche un impegno sulla dispersione scolastica, che, in connessione con i quartieri ghetto, è un impegno che il Governo deve prendere per il prossimo futuro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/64 Penza, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 76).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/65 Alfonso Colucci.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretario Freni, gentilmente, ripensi a quest'ordine del giorno, che si inserisce nel contesto di questa manovra, il cui comma 892 prevede 200 milioni di euro, per l'anno 2025, per l'attivazione, locazione e gestione dei centri di trattenimento e accoglienza dei migranti senza alcuna altra specificazione, e il cui comma 895 riduce il turnover delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco per il 2026, andando, quindi, a restringere il corpo delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco.

Tutto questo proprio oggi, quando è stata pubblicata ieri la sentenza della Corte di cassazione - mi riferisco alla n. 14533 - che ha stabilito che spetta alla politica la definizione della lista dei Paesi sicuri, ma che il giudice ha la facoltà di disapplicare l'atto di designazione dei Paesi sicuri in relazione al caso concreto - ed è quello che noi abbiamo sempre sostenuto -, consolidando la linea che i giudici e la giurisprudenza hanno tenuto fino ad oggi sul Protocollo Albania, determinandone, all'atto, il definitivo fallimento.

Tutto questo alla luce del rapporto del Consiglio d'Europa, che ha conclamato le condizioni degradanti nelle quali sono trattenuti in Italia i migranti nei centri di accoglienza, nel momento in cui si registra l'escalation nelle città italiane dei cosiddetti reati predatori - i furti, le rapine e le piccole aggressioni - che creano tanto scalpore e tanto allarme nella cittadinanza.

Allora noi, in questo contesto, Sottosegretario, chiediamo, con quest'ordine del giorno, di assumere iniziative, sia amministrative sia legislative, per procedere tempestivamente al reclutamento di personale di Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco tale da completare le piante organiche e lo scorrimento delle graduatorie, anche attraverso procedure concorsuali semplificate. Noi chiediamo maggiore sicurezza per i cittadini e chiediamo anche di trasmettere alle Camere le risultanze e i dati sulla gestione dell'immigrazione e delle frontiere esterne e sul funzionamento del sistema di accoglienza in Italia.

Quindi è un ordine del giorno di buonsenso. Chiederei davvero al Sottosegretario la cortesia di rivalutarlo ed eventualmente di poter esporre le ragioni con cui il Governo ed eventualmente la maggioranza ritengono di motivare questo parere negativo.

PRESIDENTE. Onorevole Alfonso Colucci, il Governo aderisce alla sua richiesta, il Sottosegretario Freni chiede di intervenire…Non chiede di intervenire? Chiedo scusa, avevo capito male.

Gli onorevoli Serracchiani e Caso sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/65 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari. Prego, onorevole Sottosegretario.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari il Governo volentieri cambia il parere e, quindi, anche la seconda premessa può essere considerata valida.

PRESIDENTE. A questo punto, onorevole Vaccari, lo votiamo?

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/50 Vaccari, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Gli onorevoli Richetti e Gadda sottoscrivono per i gruppi e sottoscrive l'onorevole Fornaro.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 78).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/66 Auriemma.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Chiederei al Governo una maggiore riflessione sul parere negativo dato a quest'ordine del giorno, che chiede di rafforzare, attraverso un incremento del personale, i presidi di Polizia della provincia di Napoli, dove c'è un'emergenza in corso, che abbiamo denunciato da oltre un anno, che vede un aumento sistematico e preoccupante della criminalità. Per questo chiediamo un intervento che, ahimè, tarda ad arrivare.

Faccio un esempio. Il commissariato di Acerra, che fornisce assistenza a 5 comuni - quindi, parliamo di 200.000 abitanti -, attualmente, in pianta organica, ha solo 55 unità, a fronte di una pianta organica che dovrebbe prevedere oltre 100 unità. Qui si tratta di fare il minimo indispensabile e di fornire ai commissariati della provincia di Napoli, e in particolare a quello di Acerra, il personale necessario per fare i minimi i controlli sul territorio.

Il parere secco negativo del Governo non solo tradisce le promesse di questa maggioranza, che ha voluto fare del tema della sicurezza una bandiera, che però, ahimè, sta tradendo, ma, soprattutto, dando un parere così categorico, veramente mette con le spalle al muro un'intera provincia, un intero territorio, che, come ripeto, da tempo stiamo denunciando, sta vivendo un'emergenza di sicurezza importante. Quindi, chiedo al Sottosegretario di poter valutare nuovamente quest'ordine del giorno o, quantomeno, di accantonarlo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Auriemma, il rappresentante del Governo non intende mutare il parere.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/66 Auriemma, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/67 Alifano, accolto come raccomandazione: mi sa che non viene accettata.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Lei ha proprio indovinato, non posso accettare una semplice raccomandazione. Gli ordini del giorno a breve scompariranno dai nostri lavori, ma almeno, dulcis in fundo, ci si aspettava un accoglimento di quest'ordine del giorno, che affronta due criticità importantissime che sono state rilevate più volte da quest'Aula: il basso tasso di produttività del nostro sistema industriale e lo spopolamento delle aree interne. Ho sentito altri interventi di questo tipo da parte dei colleghi che hanno rimarcato l'esigenza di provvedere con urgenza.

Ci sono delle stime che sono state fatte da Banca d'Italia e non solo. Torniamo alla produttività del sistema industriale. Il prodotto per ora lavorata è cresciuto in Italia solo dello 0,3 per cento annuo, cioè meno di un terzo di tutti gli altri Paesi UE. Quindi c'è un'urgenza, bisogna provvedere. E la produttività industriale, è riconosciuto, è collegata all'innovazione tecnologica; un tema al quale il MoVimento 5 Stelle è stato estremamente sensibile con il decreto Crescita, con il decreto Liquidità e con il decreto Rilancio.

C'è stata un'attenzione proprio alle start-up e alle PMI innovative, proprio per implementare la crescita economica. Quest'ordine del giorno pone al centro questo tema, così come pone al centro il tema dello spopolamento delle aree interne. C'è stata una mozione votata da quest'Aula poche settimane fa all'unanimità che, per l'appunto, ribadiva l'esigenza di porre rimedio all'invecchiamento e allo spopolamento di vaste aree del nostro Paese. Un tema che purtroppo affligge, non solo le regioni meridionali, ma anche parte dei comuni dell'arco alpino e anche della dorsale appenninica. Ora che cosa si propone con quest'ordine del giorno? Si propone che venga riconosciuto un credito d'imposta, nella misura del 50 per cento, per l'assunzione di personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo in start-up e PMI innovative che pongano la loro sede nelle aree interne del nostro Paese e, oltre a ciò, un esonero dalla contribuzione per questi contratti di lavoro.

Quindi, si riesce in questo modo a coniugare, non solo l'esigenza di ripopolare le aree interne, ma anche quella di dare impulso al sistema produttivo del Paese. Due esigenze che devono essere assolutamente affrontate nell'immediato proprio per la crescita del nostro Paese.

Presidente, mi scusi, un'ultima considerazione. Noi non possiamo pensare al piccolo comune dell'area interna come al “borgo bomboniera” nel quale recarsi nei weekend, magari di bel tempo, per poi andarsene via. C'è bisogno di innovazione e di crescita economica; c'è bisogno che in queste piccole realtà comunali vengano impiantate realtà produttive di tipo industriale; c'è bisogno che vengano impiantate start-up e PMI innovative (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno in esame i deputati Toni Ricciardi, Raffa, Caramiello e Iaria. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/67 Alifano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/68 Scerra.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scerra.

FILIPPO SCERRA (M5S). Grazie, Presidente. L'incoerenza del Governo sul parere a quest'ordine del giorno devo dire non ci sorprende, se pensiamo che questo è il Governo che doveva risolvere il problema migratorio con il blocco navale e alla fine si è ridotto al Protocollo albanese; se pensiamo che questo è il Governo della “pacchia è finita” e alla fine ha firmato il Patto di stabilità e crescita e ci costringerà a 12 miliardi di tasse e tagli nei prossimi sette anni; se pensiamo che questo è il Governo che doveva abolire le accise e invece ha abolito il taglio delle accise; se pensiamo che questo è il Governo che doveva dare maggiore sicurezza e invece ci sta consegnando un Paese più insicuro; se pensiamo che questo è il Governo che doveva darci una industria migliore e più forte e, invece, abbiamo 21 mesi consecutivi di calo della produzione industriale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ebbene, ennesima incoerenza. In quest'ordine del giorno il sottoscritto propone esattamente quello che due mesi fa ha annunciato il Ministro Urso all'Assemblea nazionale del CNA, cioè, ridurre il limite minimo per poter usufruire del credito d'imposta per i piccoli artigiani. Si propone, cioè, di abbassarlo da 200.000 euro a 100.000 euro - un valore più basso - in maniera tale che le piccole e medie imprese, cioè il cuore produttivo del nostro Paese, l'impalcatura produttiva del nostro Paese, possano accedere al credito d'imposta ZES. L'aveva annunciato il Ministro Urso, abbiamo fatto degli emendamenti ma il Ministro Urso li ha bocciati contraddicendo quello che ha detto. Abbiamo fatto quest'ordine del giorno e il Ministro Urso ha dato un parere contrario contraddicendo quello che ha detto.

Allora, che dire? Siete il Governo delle contraddizioni. Siete il Governo che va contro le piccole e medie imprese. Siete il Governo che va contro il Sud. Noi continueremo a lavorare e chiedo al Sottosegretario un sussulto di coerenza e di dignità nel modificare questo parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/68 Scerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/69 Baldino. Onorevole Baldino, accetta la riformulazione?

VITTORIA BALDINO (M5S). Sì, Presidente. Accetto la riformulazione ma vorrei intervenire e spiegare il motivo. Accetto perché studiare nel nostro Paese è diventato un lusso, soprattutto studiare da fuori sede è diventato un lusso. Si stima che il costo medio per mantenere un figlio all'università sia tra i 700 e i 1.000 euro e che per un ciclo di studi triennale una famiglia spenda dai 35.000 ai 40.000 euro all'anno, cioè, lo stipendio medio di un dipendente. Accetto perché ho accettato anche la riformulazione del mio emendamento alla legge di bilancio, che prevede di finanziare il fondo per gli affitti degli studenti fuori sede di un milione soltanto. Avevamo chiesto 100 milioni per il finanziamento di questo fondo, perché questo è il fabbisogno; anzi, ce ne vorrebbero molti di più. Ci avete proposto una riformulazione dicendo che comunque non ci sono soldi.

Peccato che i soldi, però, li avete trovati per fare altro. Avete trovato mezzo milione per l'ormai celeberrimo emendamento che prevede i rimborsi spese per i Ministri e i Sottosegretari che devono ritornare nel proprio domicilio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Una voce dai banchi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle: “Vergogna!”)

Avete trovato 100.000 euro per finanziare il fondo Gran tour del Mediterraneo, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, presieduta da un ex parlamentare, e della Lega del Ciclismo, presieduta da un parlamentare che per rispetto non cito. Avete trovato tanti soldi, centinaia di migliaia di euro, milioni di euro, per fare altro; avete trovato solo un milione per finanziare, approvando un mio emendamento, il fondo per gli affitti degli studenti fuori sede.

E oggi ci dite che, comunque, accogliete quest'ordine del giorno dove prendete un impegno in un prossimo provvedimento utile. Sottosegretario Freni, lei ha preso l'impegno di rifinanziare questo fondo e fare in modo che ci sia più di qualche milione per consentire il diritto allo studio nel nostro Paese, perché di questo stiamo parlando. Nel momento in cui c'è difficoltà ad accedere ad una casa o a una stanza in affitto per una famiglia media, anzi, per la maggior parte delle famiglie italiane che, purtroppo, stanno cadendo in povertà, è necessario che il Governo si assuma questo impegno. Per questo, Presidente, ho deciso di accettare la riformulazione di quest'ordine del giorno.

Ho deciso di accettare perché è ora di dimostrare che questa Camera e questo Parlamento siano ancora in grado di ascoltare le esigenze del Paese. Ecco, approvare quest'ordine del giorno è il minimo - il minimo! - che possiamo fare per restituire un po' di dignità alla politica e un po' di speranza ai nostri giovani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che chiedono di ascoltare le loro esigenze e chiedono che il Governo vada loro incontro. Quindi, accetto e chiedo che venga messo al voto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/69 Baldino, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 82).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/70 Iaria. Onorevole Iaria, accetta la riformulazione?

ANTONINO IARIA (M5S). Sì, grazie. Accetto la riformulazione ma vorrei fare anche una piccola dichiarazione per spiegare i motivi. Di solito io non accetto riformulazioni su questi ordini del giorno che chiedono un impegno vero per finanziare delle opere già partite, come la Metro 2 di Torino, perché, secondo me, sono anche degli impegni che lasciano il tempo che trovano e il Governo poi non accetterà di portarli avanti. Ma io la accetto perché vi dico che ogni giorno in cui vi incontrerò nel Palazzo della Camera, al bar o anche in bagno (per i maschietti), vi ricorderò che avete preso questo impegno. E vi ricorderò anche che avete buttato un miliardo e mezzo in questa legge finanziaria per il TAV e avete buttato 15 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto: è per questo che queste opere non si riusciranno a fare e non potete fare altro che impegnarvi con un ordine del giorno per realizzarle.

Ricordo anche che avete tolto 6 miliardi dai fondi di coesione destinati a opere importanti per il Sud Italia sempre per il ponte sullo Stretto. E vi ricordo ancora che, per fortuna, la città metropolitana di Reggio Calabria e il comune di Villa San Giovanni hanno fatto ricorso al TAR del Lazio per impedire questa inutile opera, che bloccherà tutte le opere che anche i deputati di maggioranza stanno promuovendo sul territorio. E tramite lei, Presidente, dico al collega Molinari che il parco smistamento di Alessandria non si farà grazie al ponte sullo Stretto e grazie ai soldi che buttate sulla TAV.

E dirò anche agli altri colleghi del Sud della Lega e di Forza Italia, che tutte le opere che voi promettete sul territorio verranno inglobate nella voragine del ponte sullo Stretto. Quindi, vi ricorderò tutte queste cose e vi ricorderò che avete votato questo impegno favorevolmente, ma che avete tradito anche i vostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Grimaldi intende sottoscrivere l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/70 Iaria, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 83).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/211-bis-A/71 Cantone.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.

LUCIANO CANTONE (M5S). Presidente, in questa legge di bilancio, purtroppo, non c'è stato spazio, evidentemente, per trovare risorse per quanto riguarda la mobilità sostenibile, per quanto riguarda anche il trasporto aereo e anche il TPL. Si è deciso di convogliare tutte le risorse in questo mega progetto per il ponte sullo Stretto di Messina, questo anche attingendo a Fondi di sviluppo e coesione, per oltre 1,2 miliardi e, quindi, aumentando la cifra destinata a questa mega infrastruttura. Adesso vedremo, ammesso che riuscirete a realizzare quest'opera, che avevate già annunciato che sarebbe partita a giugno e siamo a dicembre. Comunque, è notizia di oggi che è il comune di Villa San Giovanni e anche la città metropolitana di Reggio Calabria hanno depositato un ricorso per annullare il parere della Commissione VIA sul progetto.

Quello che chiediamo con quest'ordine del giorno è una cosa molto semplice, perché - ammesso che voi riusciate a realizzare questo ponte, quest'opera - per il prossimo decennio, almeno, ma anche successivamente, ci sarà comunque bisogno dell'attraversamento dinamico. I traghetti sullo Stretto di Messina continueranno a essere necessari per collegare persone e merci tra le due sponde dello Stretto. Quindi, vi chiediamo di rimodulare le risorse che avete preso dal Fondo di sviluppo e coesione per la Sicilia e per la Calabria e di rivalutare un ulteriore finanziamento per l'attraversamento dinamico dello Stretto di Messina, che rimane, sicuramente fino a oggi, l'unico modo per attraversare, ma lo rimarrà anche nei prossimi anni, visto che il progetto, ammesso che riusciate a farlo - ripeto - occuperà un decennio. Quindi, chiedo questo impegno al Governo e chiedo di rivedere il parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende mutare il suo parere.

Prendo atto che gli onorevoli Orrico, Aiello e Tucci intendono sottoscrivere tale ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/211-bis-A/71 Cantone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/211-bis-A/72 Scutella'.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Allora, io accetto la riformulazione, però vorrei fare una piccola dichiarazione, perché qui si coglie…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Scutellà. Siccome è stato trasformato in una raccomandazione, non sarebbe previsto l'intervento.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Scusi, non ho capito.

PRESIDENTE. Nel senso che non si può votare. Lei può fare l'intervento, ma non si vota.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Certo, faccio solo un intervento, senza votazione.

PRESIDENTE. Neanche, dovrebbe rifiutare per fare l'intervento.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Rifiuto e faccio l'intervento.

PRESIDENTE. Prego.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Ci siamo? Okay.

PRESIDENTE. Non “ci siamo”; è il Regolamento.

ELISA SCUTELLA' (M5S). No, le stavo chiedendo se andava bene.

PRESIDENTE. Prego.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Perfetto. Allora, ripetiamo. Stavo dicendo - grazie, Presidente - che faccio una breve dichiarazione su quest'ordine del giorno. Perché? Perché qui si coglie tutta quella che è l'essenza di questo Governo, cioè l'incoerenza di questo Governo. Parliamo della strada statale 106, la famosa “strada della morte”, una strada calabrese famosa, purtroppo, per le tragedie che avvengono in questa stessa strada. Occorre fare un passo indietro.

Con il Governo Conte si decide di metter mano e di investire in un progetto su cui non credeva più nessuno, cioè finanziare e mettere dei soldi per rendere la 106 una strada a quattro corsie. Quindi, va tutto bene fino a quando poi non diventa Ministro dei Trasporti il Ministro Salvini. Perché? Cosa succede? Il Ministro Salvini, con una sorta di remake di Salvini 2.0, ripete quello che fece in precedenza, cioè prende 200 milioni da questo investimento - che erano destinati alla strada statale 106, per lo sviluppo di questa strada - e li mette da altre parti, un po' come fece quando prese i 7 miliardi, sempre destinati alla strada statale 106, per darli, invece, agli allevatori del Nord per le quote latte.

Ora, preso atto di ciò, decido, da buona rappresentante delle istituzioni e da calabrese che vive il territorio e che tutti i giorni attraversa la “strada della morte”, di proporre un ordine del giorno per mettere quei 200 milioni, che il Governo ha preso illegittimamente, e di rifinanziare la strada. Tuttavia, siccome quest'ordine del giorno ha una grave colpa, cioè quella di portare il nome di Elisa Scutella', che è del MoVimento 5 Stelle, non viene approvato. Poi, magicamente, ne viene approvato un altro con lo stesso contenuto: cioè, su quei 200 milioni che avevo chiesto io a me non viene dato un parere favorevole, ma lo presenta un altro collega della Lega e magicamente diventa un ordine del giorno con parere favorevole.

Attenzione, a me sta bene, io non voglio il cappello su nulla, per me l'importante è che vengano fatte le cose, però, mi sorge un dubbio, perché poi, purtroppo, l'errore può essere reiterato e non c'è due senza tre: innanzitutto, non vorrei che Salvini, magari, o il Governo o la Lega, avessero fatto questa retromarcia solo perché siamo vicini ad un periodo particolare e, quindi, non vorrei che ritirassero poi nuovamente questi soldi, e poi mi sono resa conto di una cosa, Presidente, cioè che ogni volta che io chiedo un qualcosa o do un suggerimento, in particolar modo al Ministro Salvini, vengo ascoltata. Quindi, magari, se ogni tanto - io faccio un appello pubblico - il Ministro vuole farmi una telefonata o un qualcosa, per sapere cosa si può fare di buono in Calabria, io sono disponibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Predo atto che i deputati Simiani, Pellegrini, Tucci, Orrico, Care', Iaria e Amato sottoscrivono quest'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/72 Scutella', con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/73 Pellegrini.

Ha chiesto di parlare il deputato Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo che sia messo ai voti e faccio una breve dichiarazione.

La situazione internazionale che abbiamo di fronte si sta deteriorando sempre di più. C'è il conflitto in Ucraina, che, purtroppo, continua con i suoi effetti nefasti e c'è la crisi del Medio Oriente. Quindi, malgrado gli auspici, malgrado l'articolo 11 della Costituzione, malgrado i principi fondativi dell'Unione europea, tutto ciò ha fatto scaturire una svolta militarista degli Stati membri dell'Unione europea, come è dimostrato dalle più recenti politiche e dalle più recenti decisioni che ha preso anche il nuovo Parlamento europeo e, anzi, proprio una delle prime decisioni del Parlamento europeo è andata in tal senso. Quindi, questo scenario ha avuto un fortissimo impatto sui bilanci delle aziende che producono armi, che hanno registrato utili colossali, specie negli ultimi tre anni.

Se veniamo all'Italia - e vengo ora all'Italia e alla legge di bilancio - l'aumento della spesa previsto per il 2025 è stato quantificato a quasi 1,7 miliardi. Tutto ciò si inserisce in un contesto che è principalmente quello - lo citavo all'inizio del mio intervento - della guerra in Ucraina, che - voglio ricordarlo - è una guerra che si sta combattendo per procura, per decisione sostanzialmente degli Stati Uniti e del Regno Unito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e che ha, come principale vittima, l'Ucraina.

Il popolo ucraino è vittima, ovviamente, della follia di Putin e della Russia che hanno deciso l'invasione, ma è vittima anche degli Stati Uniti, del Regno Unito e della NATO. Invece di soffiare sul fuoco della pace, invece di dare corso alle decisioni che questo Parlamento aveva preso il 1° marzo del 2022, con la risoluzione, approvata a larga maggioranza, che prevedeva, al secondo punto, un'azione determinata dell'Italia, proprio per favorire la de-escalation, questo Governo ha ignorato e continua a ignorare assolutamente quel tipo di impegno e si limita a portare avanti un'idea bellicista, che soffia sul fuoco.

Noi abbiamo assistito alla carneficina degli ucraini. Vi sono i militari morti, non si sa il numero esatto, c'è chi ipotizza siano tra 300.000 e 500.000. I morti civili sono 12.000 e 10 milioni di ucraini hanno lasciato il Paese, perché non vogliono, giustamente, dal loro punto di vista, vivere in una situazione di conflitto.

Tutto ciò - mi avvio a chiudere, Presidente - ha determinato, lo dicevo prima, un aumento colossale degli utili del settore. Allora, noi abbiamo proposto quest'ordine del giorno, che impegna il Governo, innanzitutto, a una graduale, ma significativa diminuzione delle spese militari da destinare a misure sociali, di cui il nostro Paese ha bisogno, perché ci sono milioni di famiglie, milioni di imprese, spesso piccole, che sono alla disperazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Poi, proponiamo, con questo impegno, di decidere di mettere una tassa sui profitti colossali che l'industria del settore ha fatto, beneficiando di questo clima bellicista e di guerra che, purtroppo, prende sempre più piede. Noi non smetteremo di cercare di fermare questa deriva che, dal nostro punto di vista, è folle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/73 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/74 Fenu.

Onorevole Fenu, parere contrario sull'ordine del giorno. Non vedo richieste di intervento. Lo mettiamo in votazione o andiamo avanti, colleghi? Lo votiamo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/74 Fenu, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/75 Raffa.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei fare una breve dichiarazione di voto sul mio ordine del giorno che era fondamentale perché andava incontro alle necessità dei lavoratori del nostro sistema economico, del nostro Paese. Grazie al Governo Conte, sono stati sbloccati tantissimi posti di lavoro nella pubblica amministrazione e tantissimi concorsi. Il problema, però, è che quando si va a lavorare fuori regione, soprattutto nelle grandi città, non si riesce a vivere con lo stipendio delle pubbliche amministrazioni; ciò vale soprattutto per gli insegnanti, per esempio. Quindi, quest'ordine del giorno cosa chiedeva al Governo? Di istituire un fondo per aiutare questi lavoratori fuori regione, per cercare di dare loro una dignità. Non è che chiedevamo chissà cosa: chiedevamo di dare dignità ai lavoratori pubblici. Questi concorsi sono stati indetti anche per migliorare la pubblica amministrazione, per renderla più snella e più veloce nelle sue prerogative, però, se noi non paghiamo abbastanza questi lavoratori, alla prima occasione o rinunciano al concorso o tornano giù. Allora, quei posti nelle grandi città rimarranno sempre vaganti e ci sarà sempre un problema per coprirli e per avere, soprattutto, professionalità. Infatti, se queste persone non vengono pagate abbastanza, andranno a lavorare per il privato o, comunque, andranno a lavorare per altri lidi e la pubblica amministrazione rimarrà sempre indietro.

Questo era ciò che chiedevamo al Governo, ma evidentemente anche questa volta sono sordi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/75 Raffa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

Aderendo a una richiesta pervenuta da tutti i gruppi, non per esigenze della Presidenza, ma dell'Aula, la Presidenza accorda una pausa tecnica che, essendo in tanti, dovrà essere tecnicamente un po' più estesa. Quindi, facciamo che ricominciamo i lavori alle 15,30.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,15, è ripresa alle 15,30.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Rinfrancati nello spirito e nelle membra, riprendiamo il seguito dell'esame del disegno di legge n. 2112​-bis-A. Ricordo che, prima della sospensione della seduta, è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/75 Raffa.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/76 Gubitosa, su cui il parere del Governo è contrario.

Se non vi sono richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/76 Gubitosa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/77 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Non mi sorprende il parere contrario a quest'ordine del giorno, perché, quando si tratta di sostenere e promuovere un intervento per abbassare le bollette agli italiani, ai cittadini, alle famiglie, alle imprese, questo Governo intraprende sempre la strada sbagliata, ossia quella verso un incremento del costo dell'energia, non verso un contenimento del costo dell'energia, perché questo potrebbero fare le comunità energetiche…

PRESIDENTE. Io non la sento. Colleghi, per favore, l'onorevole Cappelletti sta intervenendo, non è assistito da un timbro baritonale, neanche tenorile, quindi per favore facciamo silenzio. Prego, onorevole Cappelletti.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). …perché a questo servirebbero le comunità energetiche rinnovabili alla fine: ridurre le bollette ai cittadini sia perché il costo dell'energia prodotta da fonti rinnovabili è il più basso, sia perché non c'è intermediazione nel momento in cui c'è autoconsumo tra produttori e utilizzatori di quell'energia.

Ora, per promuovere le cosiddette CER, Comunità energetiche rinnovabili, bastava fare tre cose: farle conoscere - e qui il Governo non ha fatto nulla -, semplificare le procedure - qui il Governo si è dato da fare, ma per complicarle al punto tale che anche le aziende più volenterose hanno desistito - e poi valutare una garanzia nei confronti di chi non è in grado di affrontare l'investimento iniziale che poi può essere ammortizzato in pochissimi anni, ma magari, con una garanzia, questo sarebbe stato favorito.

Ebbene, non è stato fatto nulla di tutto questo e il rischio qual è? Il rischio è quello di perdere oltre 2 miliardi di euro che erano stati stanziati per incentivare e promuovere questa tipologia di autoconsumo energetico. Non mi sorprende il parere contrario, perché questo spreco di denaro, di miliardi di euro del PNRR l'abbiamo visto anche con Transizione 5.0. Lì addirittura le cifre erano di molto superiori, la finalità era condivisibile, ma non è stato fatto nulla per semplificare, se non adesso, ultimamente. E con il rischio quindi, anche lì, su Transizione 5.0, che miliardi e miliardi del PNRR non vengano utilizzati. Ma se andiamo a vedere, addirittura, le colonnine di ricarica elettrica, neppure in quel caso sono stati utilizzati i fondi del PNRR, cioè quei provvedimenti che vanno verso un risparmio del costo dell'energia da parte dei cittadini non incontrano l'interesse di questo Governo.

E, d'altra parte, va esattamente in questa direzione anche la decisione folle - ripeto - folle di riassegnare senza gara le concessioni di distribuzione elettrica, perché, se io assegno senza gara la distribuzione, sicuramente faccio l'interesse del concessionario, il quale avrà ricavi garantiti, ma non faccio sicuramente l'interesse dei cittadini, perché non potranno risparmiare nelle bollette (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e questo almeno che si sappia.

Quindi, concludo Presidente, con le CER. Con le Comunità energetiche rinnovabili il Governo si era trovato a tirare il pallone in porta con la porta vuota. Perché? Perché questo Governo ha ereditato lo strumento dal Governo precedente e addirittura la copertura con il PNRR. Nonostante questo, ha deciso di prendere il pallone e scaraventarlo in tribuna. Viene da pensare, quindi, che il problema vero sia e consista nel fatto che questo strumento, così come altri analoghi che ho citato, sottraggono e vanno a ridurre in maniera sostanziale gli affari delle lobby nel settore fossile; ed è questo che il Governo vuole evitare ed è per questo che si preannuncia un flop questa che dovrebbe essere una delle più straordinarie opportunità per abbassare le bollette dei cittadini e delle imprese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/77 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/78 Lomuti, su cui il parere del Governo è contrario. Si dà atto che l'onorevole Lomuti non accetta la riformulazione e che l'onorevole Amendola sottoscrive l'ordine del giorno in esame.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/78 Lomuti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/79 Pavanelli: il Governo le propone una raccomandazione. La accetta? Bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/80 D'Orso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Allora, non mi stupisce il parere contrario secco a quest'ordine del giorno da parte di un Governo che, per il comparto giustizia, in legge di bilancio, in effetti non ha messo un euro e, anzi, ha fatto significativi tagli. Ecco, non mi stupisce perché il Governo ribadisce quindi il suo “no” e vediamo a cosa. Il Governo dice “no” a colmare le scoperture negli uffici giudiziari attraverso una massiccia attività assunzionale; dice di “no” a consentire l'immediata assunzione e immissione in servizio di giudici di pace e noi sappiamo quanto siano sguarniti e come siano al collasso, in questo momento storico, gli uffici del giudice di pace; dice di “no” all'assunzione di magistrati ordinari e noi sappiamo quanto vi sia bisogno dell'immissione di nuovi magistrati ordinari, anche per far fronte, peraltro, ai nuovi meccanismi introdotti con la riforma Nordio, ad esempio il GIP collegiale; dice di “no” a effettuare un'aggiornata mappatura delle mansioni richieste nel comparto giustizia e, quindi, dei fabbisogni relativi ad ogni profilo professionale al fine di provvedere ad un ampliamento della pianta organica, laddove sia necessario; dice di “no” a destinare, con il primo provvedimento utile, risorse specifiche e congrue per un giusto riconoscimento professionale e retributivo di ogni profilo, consentendo progressioni economiche, posizioni organizzative, condizioni lavorative migliori.

Praticamente, il Governo in questo momento sta sbattendo la porta in faccia ad assistenti giudiziari, a cancellieri esperti, a direttori, a tutti quei profili che, in questo momento, stanno scioperando per dare proprio questo segnale al Governo; un segnale di insoddisfazione perché - lo ricordo a me stessa - sono coloro che hanno condizioni contrattuali ed economiche peggiori rispetto a tutti gli altri dipendenti ministeriali.

Ho fatto anche un'interrogazione su questo, ma ancora non ho ottenuto risposta. Cosa sta facendo ancora il Governo? Sta dicendo “no” a destinare, con il primo provvedimento utile, delle risorse volte alla manutenzione e all'adeguamento degli edifici giudiziari e noi sappiamo che molti edifici stanno letteralmente crollando a pezzi. Dice inoltre di “no” a implementare strumenti e impianti tecnologici per la sicurezza degli uffici giudiziari e anche al potenziamento degli strumenti informatici degli uffici giudiziari. Vi dico una cosa: guardate, che è notizia di tre giorni fa l'ulteriore ed ennesimo blocco di tutti gli applicativi dell'area civile del famoso software app dell'area penale; si è anche impallato, per l'ennesima volta, l'applicativo cosiddetto SIAMM, che è quello che consente la liquidazione delle spese di giustizia e consente, ad esempio, di liquidare gli ausiliari dei giudici. E ancora, passiamo alla chicca di questa legge di bilancio: il Governo dice di “no” persino a monitorare gli effetti applicativi di quella scellerata norma che ha introdotto sul contributo unificato. Ecco, io comprendo che la versione riformulata, quindi quella che è uscita fuori dalla fase emendativa, sembrava in qualche modo mitigare quegli effetti, ma noi diciamo che così non è, perché il principio è quello che conta: quella norma preclude l'accesso alla giustizia e l'iscrizione al ruolo della causa se non vi è il contestuale pagamento del contributo unificato ed elimina l'invito al pagamento che bonariamente il cancelliere formulava, laddove ci fosse l'omesso versamento o il parziale versamento. Ora cosa accadrà? Che nel momento in cui, entro 30 giorni, non si va a integrare il versamento del contributo unificato direttamente ci sarà l'esazione a mezzo ruolo, questo ci sarà e questo dobbiamo raccontare ai cittadini. Infine, non volete neanche monitorare gli effetti pregiudizievoli sul diritto di difesa che avrà anche l'altra norma, l'altra chicca che avete inserito, quella della sanzione pecuniaria quando c'è il superamento dei limiti dimensionali degli atti. Io lo so bene che è solo per il processo amministrativo, ma è un principio anche quello: oggi lo mettete sul processo amministrativo, domani ci potrà anche stare sul processo civile. Per noi tutto questo è inaccettabile e non mancherà occasione per ribadirvelo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/80 D'Orso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Onorevole Ilaria Fontana, accetta la raccomandazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/81? No.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/81 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Per un errore precedente l'onorevole Lomuti accettava, contrariamente a quanto è stato detto in Aula, la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/78. Dunque, si intende annullata quella votazione e accolto l'ordine del giorno, così come riformulato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/82 Cafiero De Raho, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/83 Giuliano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 95).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/84 Ascari. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ascari. Ne ha facoltà.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. Io non comprendo il parere contrario sul mio ordine del giorno, dal momento che ho letto questa mattina, nell'errata corrige pubblicata poche ore fa, che invece il mio emendamento Ascari, sempre su educazione affettiva e sessuale, è stato dichiarato approvato. Allora, io non capisco veramente il fatto che in sede di Commissione viene approvato un emendamento e in sede di ordine del giorno viene espresso un parere contrario. Io ero quasi pronta a dire finalmente c'è un barlume di luce e di speranza e invece siamo ripiombati nel buio delle tenebre e a pagarne le conseguenze sono le donne vittime di violenza. Dall'inizio dell'anno sono 116 le donne ammazzate, 116 femminicidi: ieri Emanuela, una donna, una mamma, una maestra, 45 anni, è stata uccisa dal marito e lascia due bambini di 10 e 11 anni che ieri sera avrebbero dovuto partecipare, assieme ai loro amichetti, alla recita scolastica e invece ci sono due bambini costretti a crescere senza una madre e c'è una famiglia condannata a un ergastolo a vita e c'è un Parlamento, ancora oggi, che non capisce che la violenza contro le donne è soprattutto un problema culturale, che deve essere contrastato subito con l'educazione dai primi banchi di scuola; educare al rispetto, educare alla parità, educare che le donne vanno rispettate e non sono degli oggetti.

Dopo 40 anni sono, ancora oggi, uccise una donna ogni tre giorni, perché parallelamente non si è mai favorita una rivoluzione culturale. Questa proposta andava in una direzione anche di dare risorse per formare gli insegnanti e per fornire alla scuola un alfabeto gentile delle emozioni, indispensabile per promuovere una cultura della non violenza e del rispetto, che vada a scardinare gli stereotipi e i pregiudizi che sono radicati nella nostra società e che questo Parlamento e questo Governo non capiscono. Io vi faccio veramente un invito, che è l'invito di ascoltare i giovani, gli studenti e le studentesse, che chiedono che il legislatore sia il primo che studi ed ascolti le loro esigenze, ossia che questi percorsi di educazione affettiva e sessuale vengono subito, da ora per il futuro, introdotti, perché non c'è veramente più tempo da perdere, perché - lo ripeto e lo dico veramente a ogni intervento - continuiamo ad essere sempre una di meno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il gruppo MoVimento 5 Stelle sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/84 Ascari.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/84 Ascari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/85 Amato. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Presidente, eravamo assenti in Aula, perché chiamati in Commissione. Vorrei riascoltare, se è possibile, la riformulazione. Grazie.

PRESIDENTE. Sottosegretario Freni, per cortesia, l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/85 Amato.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il tempo che la tecnologia non congiuri eccessivamente contro di noi…

PRESIDENTE. Potremmo chiamare Elon Musk (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), per esempio.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. No, no, non serve Elon Musk. È sufficiente far scorrere l'iPad fino al momento giusto. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/85 Amato il parere è favorevole a condizione che sia interposta la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di proseguire negli interventi a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, in particolare per quanto riguarda la copertura previdenziale”.

PRESIDENTE. Onorevole Amato?

GAETANO AMATO (M5S). Chiedo che sia posto in votazione, però volevo fare una breve dichiarazione di voto. I contributi figurativi sono quei contributi previsti dalla normativa per quei lavoratori che, per cause di forza maggiore indipendenti dalla loro volontà, non possono svolgere la loro attività.

I lavoratori dello spettacolo, nel periodo COVID, sono stati quelli più danneggiati in assoluto. Un lavoratore dello spettacolo, mediamente, mette insieme 41 giornate lavorative per la pensione; ce ne vogliono 90.

Ecco, questo emendamento chiede al Governo di riconoscere ai lavoratori dello spettacolo, per i due anni del COVID, contributi figurativi. Avevamo già presentato un ordine del giorno e, per questo, chiedo al Sottosegretario se ritenga di prendere un impegno serio, perché quest'estate era già stato approvato un ordine del giorno, a firma Orrico, con un impegno che il Governo aveva accettato, salvo questioni di finanza pubblica. Se, però, la finanza pubblica tende a finanziare una volta il ponte, una volta i rimborsi, i lavoratori dello spettacolo saranno sempre gli ultimi.

Quindi, Sottosegretario, che l'impegno sia davvero un impegno a riconoscere i due anni di contributi figurativi. Chiedo la votazione, ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Amato: alla fine, lei accetta o non accetta la riformulazione? La accetta. Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/85 Amato, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 97).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/86 Caso.

Onorevole Caso, accetta la riformulazione? No e chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Non posso assolutamente accettare la riformulazione, che è simile a quella di un precedente ordine del giorno e che è semplicemente una presa in giro.

Con quest'ordine del giorno, parliamo di scuola, università e ricerca e proviamo a chiedervi una cosa precisa: fermatevi, fate un passo indietro rispetto ai pesanti tagli previsti in questa legge di bilancio, bloccate le vostre inutili e dannose riforme, guidate da una distorta concezione di merito, fermate il vostro disegno di introduzione di nuovi e ulteriori strumenti di lavoro precario. Insomma, interrompete questa vostra opera di demolizione della scuola pubblica, dell'università e della ricerca. Questo vi stiamo chiedendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Veda, Presidente, nel nostro Paese, un adulto su tre è analfabeta funzionale; purtroppo, lo ha confermato una recente ricerca dell'OCSE. Una persona su tre non capisce quello che legge e voi avete pensato che quindi fosse una buona idea fare una riforma degli istituti tecnici e professionali che elimina un anno di scuola e si pone, come obiettivo principale, non quello di istruire e formare, ma quello di addestrare. Abbiamo persone che non capiscono quello che leggono e, per voi, queste sono le soluzioni.

Così come nell'università e nella ricerca abbiamo oltre 40.000 precari. E voi che fate? Presentate una nuova riforma, che introdurrà nuove forme di contratti ancora più precari. Questo state facendo. Abbiamo 15.000 ricercatori italiani che operano in università straniere e voi, praticamente, state dicendo a chi è rimasto in Italia che dovrà seguire il loro esempio, perché qui, nel nostro Paese, non c'è futuro.

Siamo anche i penultimi in Europa per numero di laureati e la vostra soluzione è stata quella di tagliare il Fondo di finanziamento ordinario delle università. Questo, Presidente, è il Paese che state creando. Questo è il Paese di Giorgia Meloni. Può provare a nasconderlo dietro gli slogan, dietro le battutine, dietro le faccette, ma la realtà verrà sempre di più a galla e, purtroppo, per tutti noi sarà un disastro.

C'è solo una strada, in realtà, che può far riprendere il nostro Paese e far aumentare la sua competitività. È una sola via: investire in capitale umano e in innovazione. Questo significa investire in scuola, università e ricerca. L'Italia di Giorgia Meloni, però, sta andando in una direzione totalmente opposta.

La scuola e l'università dovrebbero rappresentare il più potente ascensore sociale che abbiamo nel nostro Paese, dovrebbero essere quello strumento che garantisce un futuro migliore ai nostri giovani, indipendentemente dalla famiglia in cui nascono o dalla città in cui vivono. Invece, l'Italia di Giorgia Meloni è quella in cui ti potrai curare solo se hai i soldi, in cui potrai studiare solo se dietro hai una famiglia che può permetterselo. Infatti, mentre si perdeva tempo, ad esempio, con idiozie, come il liceo del made in Italy, avevamo un anno scolastico che iniziava con il 30 per cento di studenti che non potevano permettersi gli accessori basilari, gli zaini.

Abbiamo provato a dare una via diversa, una tendenza diversa. Abbiamo presentato, insieme ai colleghi di Alleanza Verdi e Sinistra e del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, un emendamento, con il nostro tesoretto, che investiva in ricerca, in particolare nel CNR, perché è questa l'Italia che vogliamo e non quella di Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/86 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/87 Bruno.

Onorevole Bruno, accetta la riformulazione? Mi date un segnale, colleghi del MoVimento 5 Stelle, per favore? Non accetta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/87 Bruno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 99).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/88 Fede. Lo mettiamo in votazione? Bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/88 Fede, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/89 Traversi. Accetta la riformulazione? Sì, ma andiamo avanti o lo vuole votare? Facciamo come nella boxe, mettetemi i cartelli - sì o no -, perché altrimenti non vi vedo, se state tutti lassù. Che vuole fare, onorevole Traversi? Accetta?

ROBERTO TRAVERSI (M5S). Accetto e votiamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Bravo. Allora, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/89 Traversi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 101).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/90 Tucci, che chiede di parlare. Ne ha facoltà. Dica tutto con chiarezza. Prenda coraggio, prego.

RICCARDO TUCCI (M5S). Grazie, Presidente, anche per il coraggio. Presidente, quest'ordine del giorno è l'emblema di questo Governo e di questa maggioranza. Dico questo perché, anche in questo caso, emergono due fattori, che sono una costante. Primo: siete veramente, estremamente bravi - di questo vi devo dare atto - nella questione comunicativa, su questo siete imbattibili. Secondo: non siete, purtroppo, altrettanto bravi, anzi l'esatto opposto, a passare dalle parole ai fatti.

Perché vi dico questo? Perché quest'ordine del giorno è la conseguenza di un emendamento, depositato in Commissione bilancio, che è stato bocciato, ma, allo stesso tempo, ha un'aggravante, perché, così come l'ordine del giorno, anche l'emendamento, in Commissione bilancio, non è stato solo depositato dalla minoranza e dal MoVimento 5 Stelle, ma anche dai nostri colleghi della maggioranza, che, in perfetto stile e in perfetta linea governativa, si sono immediatamente allineati e subito hanno pensato bene di fare propaganda rispetto a questo emendamento e a quest'ordine del giorno, salvo poi, poverini, vederselo bocciato e vedersi costretti, dal loro stesso Governo, a ritirare prima l'emendamento e poi l'ordine del giorno e, di conseguenza, a votare contro se stessi. Quindi, questa è la linea di questo Governo e di questa maggioranza.

Vede, Presidente, che cosa chiedevamo in quest'ordine del giorno? Si sta parlando degli operai forestali, che sono persone che si trovano in un limbo contrattuale, si trovano in un'anomalia contrattuale, perché sono persone pagate, stipendiate dal Ministero della Difesa, ma che hanno un contratto di natura privatistica. Quest'anomalia non dà loro accesso ai diritti che hanno tutti i dipendenti pubblici.

Quindi abbiamo chiesto al Ministero, in Commissione prima e, con l'ordine del giorno oggi, di risolvere questo problema, proponendo le nostre soluzioni. Vede Presidente, la risposta è stata negativa non per una questione economica, perché stiamo ragionando di qualcosa che vale meno di 2 milioni di euro, quindi non credo fosse un problema economico; quindi, è evidente che c'è un problema politico. Allora, chiediamo al Ministero della Difesa, se proprio non vuole risolvere questo problema e non vuole questi operai, che li cedesse al Ministero dell'Ambiente o al Ministero dell'Agricoltura. Anche qui ci avete detto “no”.

Allora, Presidente - e vado a concludere, perché mi rendo conto che sto parlando con un muro di gomma, mi rendo conto che sto parlando con un Governo che fa orecchie da mercante - vi voglio leggere due parole, perché oggi voi avete chiesto, per l'ennesima volta, una fiducia, un voto di fiducia - in questo caso sulla legge di bilancio - ma ormai è una costante. Quindi, permettetemi di leggervi queste parole: “Democrazia parlamentare significa che il Parlamento decide, democrazia parlamentare significa che il Parlamento è centrale. E, di grazia, posso chiedervi dov'è la democrazia parlamentare nel momento in cui il Parlamento non può discutere la legge di bilancio, che vi segnalo essere la prima prerogativa dei Parlamenti dalla fine delle monarchie assolute, e quindi, più o meno, dal XVII secolo? Perché se al Parlamento gli togliete la legge di bilancio, vi comunico che la democrazia parlamentare non c'è e non c'è nemmeno il Parlamento”. Queste non sono parole mie, Presidente, sono parole di Giorgia Meloni nel dicembre 2019 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Allora, Presidente, concludo con un gesto e chiudo: vergognatevi e fate tutti in questo modo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Il deputato Tucci si copre il capo con la giacca).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/90 Tucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/91 Santillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 103).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/92 Riccardo Ricciardi, su cui vi è il parere contrario del Governo. Diamo atto che l'onorevole Morfino intende sottoscrivere l'ordine del giorno in questione.

Passiamo, ora, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/92 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/93 Morfino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.

DANIELA MORFINO (M5S). Grazie, Presidente. Vede Presidente, il parere contrario verso quest'ordine del giorno non mi meraviglia affatto. Mi meraviglierebbe il contrario, perché sappiamo quanto sia forte la resistenza, da parte di molti membri del Governo, quando parliamo di cambiamento climatico. E anche di fronte all'enorme siccità che quest'estate abbiamo avuto al Sud e soprattutto in Sicilia, dove la crisi idrica ha travolto l'isola, nella maggioranza si tende a fare sempre spallucce.

Vi do una notizia: una delle cause principali di questa crisi idrica sono le infrastrutture idriche fatiscenti e obsolete, che creano uno spreco in Sicilia del 60 per cento. Abbiamo presentato alla legge di bilancio un emendamento che va in questa direzione, ma l'avete bocciato. State dando parere contrario a quest'ordine del giorno, in cui noi chiediamo semplicemente di garantire una gestione efficace dell'acqua pubblica per garantire la manutenzione, l'ammodernamento e l'espansione delle infrastrutture idriche, compresa la realizzazione di nuovi invasi e, magari, anche il potenziamento di quelli vecchi. Quindi, occorre un piano strategico, ma voi state bocciando anche un minimo impegno, così quest'estate saremo di nuovo punto e a capo.

Voi, però, cosa fate? Questa è una bellissima cosa: approvate un emendamento della Lega che strappa altri 4 miliardi circa ai Fondi di coesione e sviluppo della Calabria e della Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma vergognatevi! Cioè, fate l'ennesimo scippo…

PRESIDENTE. Colleghi.

DANIELA MORFINO (M5S). …di soldi destinati al Sud, usate il Fondo di coesione e sviluppo come un bancomat. Questo per finanziare il ponte sullo Stretto di Messina. Però, per finanziare le infrastrutture del Nord, come la metropolitana di Milano o come le strade del Veneto, chiedete soldi al bilancio dello Stato.

Ditemi voi se questa è una cosa corretta, e mi rivolgo ai colleghi di maggioranza siciliani: ma come potete permettere tutto questo? E tutto ciò in una terra dove le ferrovie sono ferme al secolo scorso, dove la gente deve ancora lottare per avere acqua nelle case ogni giorno e mancano le strade per raggiungere i paesi oppure sono un cantiere perenne, come la strada statale 121 Palermo-Agrigento, che è un cantiere perenne ed è pericolosissimo. La settimana scorsa sono morti 3 giovani in quella strada e voi pensate al ponte sullo Stretto, invece di pensare di risolvere i problemi stradali? Ma come ragionate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

Vedete, colleghi, il ponte sullo Stretto - ve lo chiedo - serve a dare sicurezza in cosa, me lo spiegate? Cosa vede questo Governo intorno al ponte? Ve lo dico io cosa vede: vede solo gli interessi che girano intorno a questo ponte sullo Stretto e questa non è una visione, non è progresso, questa è solo una distrazione costosa e inutile rispetto alle vere necessità siciliane.

Non venite a raccontarci la favola della coperta corta, fate solo ridere. Per questa legge di bilancio dite sempre che c'è la coperta corta, ma la coperta è corta solo per i cittadini, per le infrastrutture stradali e per le infrastrutture idriche; non è corta per i vostri interessi. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Colleghi, non è che bisogna aderire all'invito. Gli onorevoli Aiello, D'Orso, Carmina, Scerra, Cherchi, Pellegrini ed Ascari sottoscrivono l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/93 Morfino.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/93 Morfino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).

Onorevole Barzotti, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/94 Barzotti?

VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Io accetto la riformulazione, però chiedo di mettere in votazione quest'ordine del giorno, perché è un ordine del giorno molto importante con cui sostanzialmente stigmatizziamo il ritardo di questo Parlamento e comunque anche di questo Governo nella disciplina della figura del caregiver familiare.

In particolare, Presidente, prendo un attimo soltanto per dire che c'è stato un emendamento, nel corso della sessione di bilancio, che ha praticamente sottratto le risorse del Fondo destinato proprio alla figura del caregiver di 30 milioni per destinare queste risorse ai servizi socio-assistenziali erogati dalle ATS nelle aree dell'ADI, dell'assistenza domiciliare dei servizi sociali di sollievo e servizi sociali di supporto. Evidentemente non c'è più tempo: è un ritardo incredibile nel disciplinare questa figura, dobbiamo andare ad assicurare un'adeguata tutela previdenziale e le tutele per malattia.

Chiedo, sostanzialmente, che non si perseveri con questa inerzia, perché noi la nostra proposta, a firma del presidente Giuseppe Conte, l'abbiamo fatta. Aspettiamo che si vada avanti con i lavori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sottoscrive l'onorevole Furfaro. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/94 Barzotti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 106).

Onorevole Aiello, accetta la riformulazione all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/95 Aiello?

DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Io non posso accettare la riformulazione proposta dal Governo e vorrei anche spiegare le motivazioni. Quest'ordine del giorno parla di sicurezza sui luoghi di lavoro, sappiamo come drammaticamente in Italia muoiono circa 3 lavoratori al giorno, i numeri ci dicono questo: è una strage quotidiana, che miete vittime, giorno dopo giorno.

Ricordiamo la tragedia di Casteldaccia, dove sono morti cinque operai, la tragedia di Brandizzo e tante altre che hanno scosso il nostro Paese e le nostre coscienze.

C'è da dire che, su questo, la politica è stata, sì, pronta ad affrontare queste situazioni in ottica emergenziale, ma qui noi proponiamo una soluzione strutturale, volta ad implementare tutti gli enti preposti ai controlli sulla sicurezza sul lavoro e il ruolo degli ispettori del lavoro, soprattutto per quanto riguarda il settore edile, che è quello dove, in percentuale, avviene il maggior numero di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. A fronte di quest'ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, il Governo risponde che “bisogna valutare l'opportunità di”. Noi diciamo: no, non bisogna valutare l'opportunità, bisogna fare qualcosa di concreto oggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), affinché si evitino ulteriori vittime. Perché è intollerabile che in Italia, una Repubblica democratica fondata sul lavoro, ogni giorno ci siano lavoratori che escono di casa e poi non fanno rientro la sera dalle loro famiglie. Tutto ciò è inaccettabile. Per questo chiedo al Governo un supplemento di riflessione su quest'ordine del giorno; chiedo, quindi, un cambio di parere o, quantomeno, un accantonamento, perché non possiamo accettare che il Governo perda tempo su una questione che è fondamentale per la nostra democrazia, per il mondo del lavoro e per i lavoratori. Non possiamo accettare ulteriori rinvii e ripensamenti. Dateci una risposta oggi. La aspettano tanti lavoratori. Quindi, per favore, Presidente, tramite lei mi rivolgo al Governo chiedendo un cambio di parere o, quantomeno, un supplemento di riflessione su quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il Governo non intende aderire al suo invito e, dunque, conferma l'intendimento precedente. Prendo atto che gli onorevoli Guerra e Simiani sottoscrivono l'ordine del giorno. Anche tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle sottoscrive.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/95 Aiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/96 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 108).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/97 dell'onorevole Quartini, che è già in piedi pronto per intervenire. Prego.

ANDREA QUARTINI (M5S). Presidente, io credo che in quest'ordine del giorno ci sia tutta la distanza possibile fra la maggioranza, il Governo e noi altri, perché, di fatto, si sta facendo cassa sull'azzardo. Si incrementano, dal 2005, i montepremi, si prorogano nuovamente le concessioni in scadenza, si introduce una nuova estrazione settimanale aggiuntiva al Lotto, si dispone l'abrogazione della norma vigente sul gioco d'azzardo e il relativo Osservatorio che unifica tutti gli interventi sull'azzardo. Più di così è difficile fare. Abbiamo un tema, quello dell'azzardo, che vale 160 miliardi alla fine dell'anno, vale 120 milioni di vacanze degli italiani, vale 8.000 gratta e vinci al minuto, Presidente. E voi che cosa fate? Pur di fare cassa, volete alimentarlo ulteriormente e fate sparire una delle più grosse conquiste che in questo Paese c'era rispetto all'azzardo: l'Osservatorio che era di pertinenza del Ministero della Salute. In quest'ordine del giorno noi vi chiediamo di rimediare, ma voi dite di “no”. Non c'è nulla da fare, quando le lobby comandano, voi obbedite (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/97 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

L'onorevole Vaccari, nel frattempo, lo sottoscrive, insieme agli onorevoli Ciani, Malavasi, Ascari, Pellegrini, Carotenuto. Tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle sottoscrive, così come tutto il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/98 Di Lauro c'è una riformulazione: onorevole Di Lauro la accetta? No.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/98 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 110).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/99 dell'onorevole Sportiello, che chiede di parlare. Ne ha facoltà.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Presidente, tramite lei, mi rivolgo ai rappresentanti e alle rappresentanti del Governo che sono presenti in Aula e chiedo: ma l'avete letto quest'ordine del giorno? Vi siete resi conto di cosa parla? Perché, con questo impegno, io vi chiedevo di riportare al 33 per cento il livello essenziale dei servizi educativi per bambine e bambini di ogni regione. Significa asili nido! E il 33 per cento significava garantirlo quantomeno a poco più di 3 bambini su 10! Voi, una volta al Governo, avete tagliato 110.000 posti in asili nido che noi avevamo progettato con il PNRR. Voi avete ridotto la media del 33 per cento a livello regionale, portandola al 15 per cento a livello regionale, cioè state dicendo che per voi va bene se poco più di 1 bambino su 10 ha un asilo nido in cui andare, ma lasciando la media nazionale al 33 per cento. Tradotto in parole povere: per voi le diseguaglianze attuali - per cui ci sono regioni in cui il livello di asili nido tocca l'11 per cento e altre in cui si arriva al 40 per cento - vanno bene così. Per voi le diseguaglianze non sono un problema. Allora io mi chiedo: ma quando parlate di famiglie, e lo fate istituendo delle insopportabili gerarchie e delle intollerabili discriminazioni, quando parlate di bambini e bambine, mettendo anche a repentaglio i loro diritti, a cosa pensate, se poi prendete gli asili nido e li tagliate? Ma voi avete idea delle difficoltà di una famiglia di conciliare i tempi di vita e di lavoro? Di tutte quelle famiglie che si sono formate lontano da casa loro e che non possono contare su una famiglia o una rete di supporto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Avete idea degli sforzi che deve fare una famiglia monogenitoriale per portare avanti tutto? Avete idea di che cosa significano i primi mille giorni di vita di una bambina e di un bambino? E di quanto tutto ciò pesi e influenzi le occasioni che hanno nella loro vita? Lunedì, qui alla Camera, il gruppo nazionale Nidi e Infanzia è venuto e vi ha portato, qui dentro, un grido di allarme per le misure che state mettendo in atto. E voi non solo non ascoltate, ma addirittura rifiutate un impegno del genere! Mentre l'Europa va verso il 45 per cento di servizi di asili nido disponibili, noi invece andiamo al 15 per cento. Allora io mi rivolgo a tutte e a tutti in quest'Aula: questa è una barbarie, perché negare i diritti a bambini e bambine è una barbarie. Se anche voi lo pensate, sottoscrivete e sostenete questa battaglia, perché non ci possiamo arrendere. Questo è il vostro pacco di Natale alle famiglie. Questa è una cosa indecente che state facendo e che sta passando sotto silenzio, ma per cui noi continueremo a combattere, perché crediamo davvero che le famiglie, i bambini e le bambine non siano oggetto della vostra propaganda e meritino diritti che voi state togliendo loro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. A parte l'onorevole Furfaro, ci sono altri colleghi che intendono sottoscrivere? Bakkali, Faraone; tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle; l'onorevole Marino, l'onorevole Amendola; tutto il gruppo AVS, Merola, Boldrini, Quartapelle, Madia, tutto il gruppo del Partito Democratico.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/99 Sportiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 111).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/100 Ferrara, che chiede di parlare. Ne ha facoltà.

ANTONIO FERRARA (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, oggi portiamo all'attenzione di questa Camera un tema che, sorprendentemente, la maggioranza sembra ignorare o, peggio, trattare con la solita superficialità…

PRESIDENTE. Mi scusi, solo preliminarmente, non accetta la raccomandazione?

ANTONIO FERRARA (M5S). Io voglio intervenire.

PRESIDENTE. No, io “voglio” intervenire… In quest'Aula non è che uno fa quello che vuole.

ANTONIO FERRARA (M5S). Non accetto e voglio intervenire.

PRESIDENTE. Lei “vorrebbe” intervenire… anche per le forme…

ANTONIO FERRARA (M5S). Chiedo gentilmente di poter intervenire.

PRESIDENTE. E io le consento di intervenire, prego.

ANTONIO FERRARA (M5S). Grazie, Presidente. Oggi portiamo all'attenzione di questa Camera un tema che, sorprendentemente, la maggioranza sembra ignorare o, peggio, trattare con la solita superficialità: la decarbonizzazione dell'industria siderurgica e il futuro dell'acciaio italiano, l'acciaio italiano, quella vecchia gloria di cui ci si ricorda solo quando si deve tagliare un nastro per un impianto. E nel frattempo? Nel frattempo, lasciamo che il comparto siderurgico italiano continui a produrre con tecnologie che sembrano uscite da un documentario degli anni Sessanta. Complimenti per la modernità.

Ma parliamo di Taranto, un nome che dovrebbe evocare per voi responsabilità, ma che, invece, sembra suscitare solo imbarazzo. Perché, parliamoci chiaro, se l'Ilva fosse una pianta, a quest'ora sarebbe un bonsai per quanto è stata potata, soffocata e dimenticata. Invece è un colosso - almeno lo era -, con migliaia di lavoratori che oggi si domandano se avranno un futuro. E qual è la vostra risposta? Un silenzio assordante. Ma non preoccupatevi, la Germania e il Giappone ci hanno già superato con le loro strategie sull'idrogeno verde. Noi, invece, sembriamo più interessati ad essere gli ultimi della classe in questa transizione energetica globale.

Forse è meglio parlare di numeri, perché quelli, a differenza delle vostre parole, non mentono. Solo a Taranto, l'Ilva dà lavoro a 8.000 dipendenti, e 10.000 per l'indotto. E voi cosa proponete? Un nulla cosmico, condito da valutazioni tecniche. Nel frattempo, le altre Nazioni investono miliardi, 9 miliardi di euro la Germania per l'idrogeno verde, e progetti avanzati per il Giappone. E noi? Noi discutiamo se sia meglio ignorare il problema o posticiparlo ancora e questo senza utilizzare i fondi a disposizione del PNRR.

Ma non basta parlare dei posti di lavoro e del PNRR, vogliamo parlare del disastro ambientale? Taranto è un'area che porta cicatrici profonde non solo nei polmoni dei suoi cittadini, ma anche nella sua economia e nella sua reputazione. Eppure, avete ancora il coraggio di proporre palliativi invece di soluzioni strutturali. Ecco perché il nostro ordine del giorno è semplice, ma rivoluzionario: investire sull'idrogeno verde, istituire un fondo per la decarbonizzazione degli impianti siderurgici, far tornare Taranto un modello di innovazione industriale. Perché l'acciaio verde non è solo il futuro dell'industria, ma è anche il futuro di un Paese che vuole tornare competitivo e sostenibile.

Colleghi della maggioranza, questo è il momento di scegliere: volete essere ricordati come i governanti che hanno salvato l'acciaio italiano e Taranto o come quelli che hanno voltato le spalle a una città e a un intero settore? Ma, forse, per voi è più facile fare annunci e promesse che non intenderete mantenere. Del resto, siete esperti di inaugurazioni, di opere incompiute e di slogan senza sostanza, ma, ricordate, la storia non perdona chi si nasconde dietro l'inazione.

Signor Presidente, il nostro Paese ha bisogno di visione, coraggio e determinazione: tre qualità che evidentemente non trovano lo spazio tra i banchi della maggioranza. Noi del MoVimento 5 Stelle siamo qui per dire con chiarezza che l'Italia non può permettersi di restare indietro: la decarbonizzazione non è una scelta, è una necessità strategica per la nostra economia e per la nostra sicurezza energetica. Sarà la realtà a presentarvi il conto e, a quel punto, non ci saranno più scuse che tengano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/100 Ferrara, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 112).

Dobbiamo ora passare agli ordini del giorno precedentemente accantonati.

Chiedo al rappresentante del Governo se è pronto ad esprimere il parere sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano e, quindi, dall'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/101 Sergio Costa all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/246 Malaguti. Prego, onorevole Sottosegretario.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Compatibilmente con le doti tecnologiche del Governo, io le chiederei di tenere ancora accantonato l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano e le darei i pareri dall'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/101 Sergio Costa all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/200 Barbagallo.

PRESIDENTE. Per quello non c'è bisogno di tecnologie, solo di pazienza. Prego.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Pazienza che non manca. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/101 Sergio Costa, parere favorevole con riformulazione, premettendo all'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/102 Cherchi parere favorevole con le seguenti riformulazioni: al primo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di”; al secondo impegno: “a definire l'elenco delle patologie per le quali è contemplato l'uso di un cane da assistenza nonché a garantire gli stessi diritti previsti per chi si serve di cani guida anche ai soggetti accompagnati dai cani d'assistenza”; al terzo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere”, e poi segue l'impegno così come formulato.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego davvero di fare silenzio, altrimenti poi abbiamo difficoltà, non capiamo le formulazioni e perdiamo tempo che, invece, non dobbiamo perdere. Prego.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/103 Donno, parere favorevole con riformulazione. Espunte tutte le premesse, riformulare l'impegno come segue: “ad assumere le iniziative sotto il profilo amministrativo e legislativo volte ad individuare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, un fondo finalizzato a riconoscere un contributo alle spese di trasporto dei lavoratori pendolari per il viaggio di andata e ritorno dal luogo di residenza al luogo di lavoro”.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/104 Dell'Olio è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/105 Torto, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di incrementare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, le risorse già stanziate per l'erogazione di servizi in favore degli studenti con disabilità presso le istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica, anche avvalendosi di docenti opportunamente formati”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/106 Caramiello e n. 9/2112-bis-A/107 Carotenuto parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/108 L'Abbate parere favorevole con riformulazione, premettendo all'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/109 Orrico, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a proseguire le azioni di lotta alla dispersione scolastica, anche attraverso il reperimento di risorse volte a sostenere gli interventi del diritto allo studio”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/110 Appendino, espunte le premesse, parere favorevole con le seguenti riformulazioni. Quanto al primo impegno, riformularlo come segue: “a rafforzare ulteriormente, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse in favore del settore automotive destinate al rilancio, anche in chiave green, del settore”; quanto al secondo impegno, riformulare come segue: “a proseguire nell'azione di sostegno ai lavoratori del settore, anche attraverso misure di integrazione salariale”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/111 Francesco Silvestri, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad individuare ulteriori risorse, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, da destinare ai settori dei trasporti e della sicurezza urbana della città di Roma, con particolare riferimento al Giubileo”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/112 Conte, espunte tutte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad individuare ulteriori risorse, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, da destinare all'incremento delle pensioni minime”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/113 Carmina, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione, premettendo: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/114 Miele, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/115 Steger, parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/116 Merola, espunte la sesta e l'ultima premessa, è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/117 D'Alfonso, parere favorevole con riformulazione, inserendo dopo le parole: “soglia limite”, la seguente locuzione: “solo ai fini della presentazione dell'istanza per essere sottoposti a visita del collegio medico legale presso la Corte dei conti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/118 Toni Ricciardi, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/119 Care', espunta la quarta e le ultime due premesse, parere favorevole, premettendo all'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/120 Giglio Vigna, parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/121 Porta, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/122 Graziano è accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/123 De Bertoldi, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/124 Giorgianni, parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/125 Magi è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/126 Zucconi, parere favorevole con riformulazione, premettendo agli impegni: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/127 Borrelli, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/128 Cappellacci, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/129 Ciocchetti, parere favorevole, premettendo agli impegni: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/130 Milani, espunta la penultima premessa, parere favorevole con riformulazione dell'impegno come segue: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ulteriori iniziative di competenza per sostenere la Fondazione Ebri in ragione del carattere strategico e di eccellenza per l'attività medico-scientifica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/131 Fornaro, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/132 Scarpa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a dare rapida attuazione alla misura, valutando l'opportunità di incrementare le risorse ad essa relative, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, al fine di raggiungere il maggior numero di studenti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/133 Simiani, espunte la quinta, l'ottava, la dodicesima e la tredicesima premessa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di stanziare, qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità e di sostenibilità tecnico-economica, le risorse necessarie a valere, ove necessario, sul citato fondo istituito presso lo stato di previsione del MEF, per garantire la progettazione e la realizzazione dell'alta capacità ferroviaria nella tratta Genova-Roma della dorsale tirrenica”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/134 La Salandra e n. 9/2112-bis-A/135 Battistoni, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/136 Cattaneo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di individuare” e poi segue il testo.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/137 Boldrini, il parere è favorevole espunte le prime sette premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire nelle azioni volte a soddisfare il fabbisogno di asili nido coerentemente con quanto previsto dagli obiettivi di Barcellona”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/138 Iacono, il parere è favorevole espunte la terza e la quarta premessa e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/139 Manzi, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a proseguire nelle azioni a beneficio del sistema dell'istruzione, anche attraverso il reperimento di risorse volte a sostenere, in particolare, gli interventi del diritto allo studio in favore del personale scolastico”. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/140 Boscaini e n. 9/2112-bis-A/141 Rubano, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/142 Nevi, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettendo all'impegno “a valutare la possibilità di” e “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/143 Tassinari, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di” e “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/144 Cortelazzo, il parere è favorevole ma con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a proseguire con le attività per consentire la rapida attuazione del sistema di collettamento e depurazione del Lago di Garda e la conseguente tempestiva dismissione della condotta sublacuale giunta al termine della propria vita tecnica, in attesa della programmazione delle risorse per il Piano di sviluppo e coesione e, in particolare, per consentire all'Azienda Gardesana Servizi Spa l'esecuzione dei progetti urgenti e immediatamente cantierabili individuati in premessa”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/145 Mazzetti, il parere è favorevole ma con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di introdurre una modalità di accesso al Fondo di garanzia per la prima casa anche alle fasce deboli della popolazione che non rientrano nella definizione prevista dalla lettera c) del comma 48 dell'articolo 1 della legge n. 147 del 2013”.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/146 Frassini lo terrei accantonato.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/147 D'Attis, il parere è favorevole con riformulazione, premettendo all'impegno: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/148 Orfini, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, per incrementare la tutela dei lavoratori dello spettacolo e, a tal fine, a valutare il trasferimento delle risorse di cui al comma 352 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/149 Speranza, il parere è favorevole espunte le premesse con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di incrementare ulteriormente, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse del Fondo di finanziamento ordinario, proseguendo nell'azione di sostegno degli atenei pubblici per la valorizzazione della qualità della ricerca e della didattica in una prospettiva di lungo termine”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/150 Berruto, il parere è favorevole espunte le ultime tre premesse e con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a reperire le risorse aggiuntive necessarie a ridurre ulteriormente l'impatto del costo del lavoro che le associazioni sportive sostengono”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/151 Bonelli, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/152 Ghirra, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica” in premessa all'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/153 Zanella, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a reperire ulteriori risorse a favore di Venezia”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/154 Fratoianni, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire nell'azione di promozione e di sostegno dell'attività di ricerca presso gli enti pubblici di ricerca, anche mediante interventi di valorizzazione del contributo prestato dal personale della ricerca alla realizzazione degli obiettivi PNRR”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/156 Grimaldi, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/157 Mari, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, sulla disciplina delle professioni usuranti”. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/158 Morgante è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/159 Ciancitto, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/160 Deborah Bergamini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/161 Mulè, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/162 Benzoni, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/163 Grippo, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/164 D'Alessio, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a proseguire nelle azioni a beneficio del sistema dell'istruzione, anche attraverso il reperimento di risorse volte a sostenere in particolare gli interventi del diritto allo studio in favore del personale scolastico”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/165 Sottanelli, il parere è favorevole espunte le premesse dalla seconda alla quinta e con la seguente riformulazione degli impegni: “a valutare la possibilità di prevedere, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, l'implementazione” e poi segue il primo impegno. Leggo il successivo impegno: “a valutare la possibilità di garantire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, in via strutturale e permanente, un adeguato numero di personale sanitario idoneo a soddisfare sia le esigenze ordinarie del Servizio sanitario nazionale che quelle straordinarie connesse alla gestione di emergenze sanitarie globali ed eventi pandemici, anche attraverso l'attuazione di piani straordinari di assunzione per il rafforzamento della capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale, tenuto conto della crescente frequenza di epidemie e pandemie”.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/166 Pastorella è accolto come raccomandazione espunte la terza e la quarta premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/167 Ruffino, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/168 Cuperlo, il parere è favorevole premettendo all'impegno: “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/169 Bonetti, il parere è favorevole espunta la seconda premessa e con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di consolidare il meccanismo dell'Ires premiale anche oltre il termine previsto dell'anno 2025”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/170 Richetti, il parere è favorevole espunte le ultime quattro premesse e con la seguente riformulazione: “a rafforzare ulteriormente le misure relative al comparto automotive”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/171 Testa, il parere è favorevole con riformulazione, premettendo agli impegni: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/172 Rosato, il parere è favorevole espunte le premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, il potenziamento dei congedi parentali previsti dall'articolo 32 del decreto legislativo n. 151 del 2001”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/173 Onori, il parere è contrario. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/174 Romeo è accolto come raccomandazione, espunta l'ultima premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/175 Provenzano, il parere è favorevole espunte le premesse e premettendo all'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/176 Stumpo, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/177 Lai, il parere è favorevole espunta la prima e la quarta premessa e con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, qualora ne ricorrano le condizioni e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le misure necessarie per procedere ad una revisione e predisporre, attraverso gli uffici del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, una progettazione complessiva di adeguamento della rete ferroviaria sarda di collegamento tra le città capoluogo principali, al fine di individuare gli interventi necessari di ammodernamento e potenziamento della stessa, che consenta di viaggiare alla velocità media dei collegamenti Intercity, per garantire l'accesso ad eventuali finanziamenti o programmi europei ad integrazione di investimenti finanziati con risorse nazionali”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/178 Deidda e 9/2112-bis-A/179 Andreuzza, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/180 Centemero, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di adottare gli opportuni provvedimenti di carattere normativo, compatibilmente con il quadro regolatorio di riferimento, affinché” e segue il testo dell'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/181 Zinzi, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/182 Rizzetto, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di intervenire a tutela degli iscritti della Fondazione Enasarco”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/183 Bakkali, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/184 Crippa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione:

“a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”, e poi segue il testo dell'impegno. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/185 Ziello, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/186 Toccalini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a chiarire il concetto di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/187 Candiani, il parere è favorevole con riformulazione del primo impegno come segue: “quanto ai Carabinieri “cacciatori”, a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare, nell'ambito della stipula del prossimo contratto del comparto sicurezza e difesa”. Per quanto riguarda la riformulazione degli altri impegni, invece, si premette a ciascuno di essi: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/188 Pierro, il parere è favorevole, premettendo all'impegno “a dar seguito all'ordine del giorno richiamato in premessa”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/189 Gusmeroli, il parere è favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/190 Bisa è stato ritirato.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/191 Squeri, il parere è favorevole con la seguente riformulazione, premettendo all'impegno: “valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/192 Cattoi, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/193 Carloni, il parere è favorevole, ma con la riformulazione del primo impegno: “consentire, con le dovute cautele, per evitare atti usurpativi”, segue il parere favorevole sul secondo impegno e parere contrario sul terzo impegno.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/194 Marrocco, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/195 Casu, espunte le ultime due premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a reperire ulteriori risorse a favore del trasporto pubblico locale”.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/196 Ghio, espunta la prima premessa, il parere è favorevole all'impegno, come segue: “ad assumere ogni più opportuna iniziativa per implementare ulteriormente la sicurezza e la tutela del lavoro portuale”.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/197 Morassut, espunte le ultime quattro premesse, il parere è favorevole all'impegno.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/198 Bagnasco, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/199 Bellomo, il parere è favorevole, con riformulazione del primo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con il rispetto degli equilibri di finanza pubblica, di incrementare” e segue. Quanto al secondo impegno, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di garantire” e, quanto al terzo impegno, il parere è favorevole, premettendo soltanto: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/200 Barbagallo, espunte la terza e l'ultima premessa, il parere favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, ad adottare ulteriori iniziative a favore dell'insularità”.

PRESIDENTE. Se vuole plachi, per un attimo, la sua arsura, così facciamo il rush finale.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, visto che la mia arsura è inestinguibile, le proporrei di fermarci qui e di riprendere dopo.

PRESIDENTE. Ha ragione. Allora, ricominciamo dall'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/101 Costa. C'è una riformulazione. Prendo atto che i colleghi del MoVimento 5 Stelle la accettano.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/102 Cherchi, c'è una riformulazione. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Cherchi. Ne ha facoltà.

SUSANNA CHERCHI (M5S). Se è possibile, vorrei riascoltare dal Governo la riformulazione.

PRESIDENTE. È bella lunga, per questo bisognava seguire.

SUSANNA CHERCHI (M5S). Io stavo seguendo, ma è troppo veloce, non sono riuscita.

PRESIDENTE. Onorevole Freni, mi fa la cortesia? Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/102 Cherchi, mi può cortesemente rileggere la riformulazione?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, come posso negarle una cortesia?

PRESIDENTE. Vorrei che ne parlasse con qualcun altro. Nel senso che parlo di casa mia. Prego.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sul primo impegno, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di estendere”. Sul secondo impegno, la riformulazione è la seguente: “definire l'elenco delle patologie per le quali è contemplato l'uso di un cane da assistenza, nonché a garantire gli stessi diritti previsti per chi si serve di cani guida, anche ai soggetti accompagnati da cani di assistenza”. Sul terzo impegno, la riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere” e poi segue il testo dell'impegno.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Freni. Onorevole Cherchi, ha inteso la riformulazione e, dunque, l'accetta o no?

SUSANNA CHERCHI (M5S). Sì, l'accetto e, se mi consente, vorrei dire due parole, grazie, Presidente.

Sono contenta, perché questo argomento mi sta molto a cuore. Ho presentato quest'ordine del giorno perché volevo proprio ampliare le patologie per cui questi cani da assistenza possono essere utilizzati. Infatti, nella legge n. 37 del 1974, per molte patologie sono previsti i cani da assistenza, però ho voluto allargare il campo di intervento, inserendo la narcolessia, il morbo di Addison, l'allergia alimentare, la tubercolosi, le crisi epilettiche, iper e ipoglicemie gravi. Ho implementato il campo di intervento per i cani da assistenza. Sono contenta, anche perché le famiglie che hanno bisogno di questi cani d'assistenza non hanno tutti questi soldi da spendere. Infatti, un cane da assistenza può costare anche 12.000/15.000 euro. Quindi, chiediamo di prevedere, al primo provvedimento utile, un fondo annuale, variabile in melius per un sussidio nell'acquisto e addestramento dei cani da assistenza.

Dobbiamo fare di più per i cittadini in difficoltà e per le famiglie che in casa hanno persone con queste patologie. Mi riferisco soprattutto all'autismo: ho visto un bambino autistico con un cane da assistenza, che era riuscito a fare da ponte tra il mondo del bambino e la realtà. La madre diceva che il cane stava aiutando il figlio a far parte della vita di ogni giorno della famiglia. Penso che ciò sia molto importante. Sono cani molto specializzati. Penso che le famiglie che hanno in casa queste persone abbiano bisogno di un aiuto importante da parte anche del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/102 Cherchi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 113) (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/103 Donno.

Onorevole Donno, accetta la riformulazione?

LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. Il Governo Meloni ha dato l'ennesima dimostrazione di essere pronto, sì, ma a tutelare solo i propri interessi. Mi riferisco al provvedimento con cui avete aumentato, vergognosamente, i rimborsi di Ministri e Sottosegretari non eletti. Non ci sono parole per definire questa vergogna. È uno schiaffo in faccia a tutte le persone che vivono in povertà e ai lavoratori che non riescono ad arrivare alla terza settimana del mese. Una porcata! Avete provato a nascondervi dietro a scuse, allo scarico di responsabilità. Una sola cosa dovevate fare: ritirare quella proposta e chiedere scusa. Non l'avete fatto. Ma ora vi facciamo noi una proposta, vediamo se recuperate un minimo di dignità. Vi sfido, colleghi della maggioranza, visto che il Governo non è d'accordo: approviamo quest'ordine del giorno, con il quale chiediamo di eliminare l'aumento di 5.000, 6.000, 7000 euro al mese di rimborsi ai Ministri e Sottosegretari e destiniamo, invece, delle risorse a chi quotidianamente, a differenza dei Ministri, non ha un'auto blu a disposizione o un rimborso spese o uno stipendio da 5.000 euro netti al mese, più i rimborsi. Parliamo di milioni di persone, di pendolari che, ogni giorno, spendono soldi per andare al lavoro, e, quindi, a fine mese, hanno meno soldi in busta paga, una busta paga spesso troppo bassa, che voi non avete il coraggio di aumentare.

Infatti, avete detto “no” alla nostra proposta di salario minimo, condannando, di fatto, milioni di lavoratori poveri, padri e madri di famiglia, single, che devono scegliere se pagare le bollette, l'affitto o il mutuo, se fare la spesa o comprare i vestiti per i propri figli. Ci sono italiani che non si possono permettere neanche un imprevisto, come una visita medica e che in questo Natale o saranno costretti ad andare alla Caritas, in fila per un piatto caldo, oppure dovranno rinunciare a fare un regalo ai propri figli e rendere loro felice questo Natale.

Praticamente, a milioni di italiani dite “no” al salario minimo, ma al vostro amico Brunetta dite “sì” al salario massimo da 250.000 euro l'anno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Scandalosi! Avete anche detto “no” alla nostra proposta di aumentare le pensioni minime di 100 euro al mese, scegliendo di aumentarle solo di 1,80 euro in più, dopo che avevate promesso di aumentarle di 1.000 euro. Bugiardi! Per i pensionati una miseria, ma per gli ex senatori, pensate un po', appena arrivati al Governo, avete previsto di ripristinare per intero i vitalizi che avevamo tagliato e, addirittura, qui alla Camera, abbiamo visto proposte, come quella del collega Lupi, finalizzate ad aumentare lo stipendio dei deputati! Ma vergognatevi a fare queste proposte! Andate a parlare con i cittadini che vanno a fare la spesa! Fatevi spiegare cosa sia il carovita, cosa siano i sacrifici! Con che faccia andate in giro o nei talk show televisivi a raccontare la vostra propaganda?

Guardi, Presidente (il deputato Donno mostra due banconote da 500 euro): questo è lo stipendio di milioni di italiani che vivono con questo ogni mese. In Italia, nel settore privato, un lavoratore su tre percepisce meno di 1.000 euro lordi al mese e con questi soldi non si arriva nemmeno alla seconda settimana del mese. E voi che fate di fronte a tutto questo? Pensate ad aumentare lo stipendio dei Ministri e Sottosegretari per 7.000 euro al mese. Siete senza vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Allora, Presidente, in tutto questo quadro avete anche il coraggio di venire a criticare le misure che noi abbiamo fatto quando eravamo al Governo. Noi, a differenza vostra, i soldi li abbiamo messi nelle tasche delle imprese, delle famiglie, dei cittadini, dei lavoratori. Voi, invece, le mani le mettete nelle tasche dei cittadini; prendete i soldi ai cittadini e favorite le lobby, le banche. Siete quelli che tutelano, praticamente, i poteri forti. Questa è la verità.

Con voi - e vado alla conclusione, Presidente - sono tornati i privilegi della politica e la casta. Guardate, io credo di interpretare un po': vi dico quello che pensano milioni di italiani qui fuori, che sono indignati, sono disgustati da tutto questo. Ci tenete proprio a prendere questi soldi alle persone? Non ne avete abbastanza? Volete più soldi per i vostri privilegi? Allora, guardate, prendetevi anche questi e compratevi delle belle maschere per nascondervi dalla vergogna (Il deputato Donno lancia alcune banconote dal proprio banco - Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5Stelle - Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!

PRESIDENTE. Onorevole Donno, Onorevole Donno! Ma che modo è! Onorevole Donno, questo è veramente inaccettabile! Onorevole Donno, abbia pazienza, questo è veramente inaccettabile. Onorevole Donno, ha compiuto un gesto oggettivamente inaccettabile per quest'Aula.

SALVATORE CAIATA (FDI). Presidente, ma può sempre provocare?

PRESIDENTE. Quindi, colleghi, per favore (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)! Colleghi, per favore! Ci penso io, ci penso io. Io censuro quello che ha appena fatto, perché, come vede, poi non li raccoglie lei, li devono raccogliere gli assistenti. Vada ad aiutare, casomai, gli assistenti. Bravo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare)!

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/103 Donno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 114).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/104 Dell'Olio.

Onorevole Dell'Olio, accetta la raccomandazione? Colleghi, per favore! Prego.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Sì, Presidente, accolgo la raccomandazione. Volevo far presente al Governo, che, purtroppo, non sta ascoltando in questo momento…

PRESIDENTE. Onorevole Freni, mi scusi. Onorevole Billi, un attimo solo.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Volevo dire che accoglievo la raccomandazione e mi raccomandavo con il Governo di valutare la cosa bene, perché qui parliamo di 500 persone che, in maniera strana, sono state considerate in mobilità volontaria, mentre era effettivamente obbligatoria e, quindi, stanno perdendo e perderanno il TFS a fine attività.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/105 Torto.

Onorevole Torto, accetta la riformulazione? Colleghi del MoVimento 5 Stelle? Non accetta la riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/105 Torto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 115).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/106 Caramiello, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Non avevo dubbi sul parere contrario di quest'ordine del giorno. Premesso che sono contento che sia in Aula il Ministro Foti, perché devo ricordare, per suo tramite, quello che successe in occasione della prima legge di bilancio, quando, con la sua proposta emendativa 78.015, fu praticamente allargato il calendario venatorio e, quindi, fu approvato quella legge Far west, che poi ha fatto sì che l'Italia ricadesse in due procedure di infrazione.

Mi fa piacere che annuisca il Ministro Foti e, quindi, mi dà ragione sul tema, perché, a causa delle sue scelte scellerate, ha fatto sì che l'Italia ricadesse in due procedure di pre-infrazione, quindi violando la direttiva Uccelli e il regolamento REACH, quindi l'utilizzo del piombo nelle aree umide.

Però, purtroppo, si è ripetuta la stessa cosa anche in questa legge di bilancio, con un'altra proposta emendativa della collega Caretta, l'82.05, anche in questo caso, una proposta emendativa ordinamentale, bloccato dagli uffici legislativi della Camera, reso inammissibile, e, poi, con una forzatura, con il favore delle tenebre, alle 3 di notte è stato, poi, approvato. Praticamente si parte, a questo punto, da un assunto: il presidente Mangialavori, con una sua lettera - perché abbiamo protestato insieme alle altre forze politiche, chiamando in causa anche il Presidente della Camera -, ha risposto alla nostra lettera, ricordando che era un emendamento ordinamentale. Il presidente Mangialavori diceva, praticamente, che si poteva far passare questo tipo di emendamento rendendolo, quindi, ammissibile.

È inconcepibile e inaccettabile anche che il Presidente della Camera abbia praticamente dato ragione al presidente Mangialavori. Quindi, avete stabilito un principio: che gli emendamenti della minoranza sono inammissibili, mentre, invece, quelli della maggioranza, in qualche modo, praticamente riescono a passare e, poi, vengono approvati.

Allora, l'ordine del giorno cerca di mettere ordine con riferimento a quello che già è successo. Che cosa chiede? Impegna il Governo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per evitare il rischio che venga formalizzato un nuovo avvio di una procedura di infrazione che, oltre a determinare un significativo danno economico per le casse dello Stato, costituirebbe l'ennesimo motivo di imbarazzo in materia di politiche di gestione degli ecosistemi e della biodiversità.

Vi ricordo che è stato votato l'articolo 9 della Costituzione, nella scorsa legislatura, che tutela proprio gli animali e la biodiversità. Io, quindi, chiedo anche e soprattutto agli animalisti di questa maggioranza di votare a favore di quest'ordine del giorno e di intervenire anche con il Governo, affinché non si ripeta nuovamente una situazione del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi, avverto che, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/106 Caramiello, il Governo ha espresso parere contrario, ma è stata chiesta dal gruppo Partito Democratico la votazione per parti separate, nel senso di votare, distintamente, le premesse dall'impegno.

Avverto che le premesse saranno poste in votazione solo nel caso di approvazione dell'impegno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'impegno dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/106 Caramiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 116).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/107 Carotenuto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Grazie, intervengo perché avverto una nuova sensibilità da parte di questa maggioranza e questo Governo verso le disuguaglianze. Abbiamo visto che si è voluto colmare questo gap che c'era tra Ministri eletti e Ministri non eletti. Allora, con quest'ordine del giorno, vi chiediamo anche di colmare il gap, ad esempio, tra lavoratori poveri e la soglia di povertà. Questo perché tra le cose che faceva il reddito di cittadinanza - e che non fa l'assegno di inclusione - c'era anche questo.

Allora, dato il fallimento certificato dell'assegno di inclusione - certificato anche da voi stessi, che siete andati a cambiare alcuni parametri, ma purtroppo, per come è fatto è impossibile praticamente da aggiustare -, con quest'ordine del giorno vi chiediamo di ripristinare il reddito di cittadinanza.

D'altra parte, in questi anni avete potuto leggere tutti i dati disponibili. Avete potuto leggere Svimez, avete potuto leggere Istat, Censis e tutti questi dati dicono che c'è una quantità di minori in povertà assoluta che è da record per la storia di questo Paese.

Quindi, con questo spirito natalizio che avete dimostrato nei confronti dei Sottosegretari e dei Ministri che, purtroppo, non sono stati eletti, con questa stessa sensibilità, magari, andate a colmare anche questa disuguaglianza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/107 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 117).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/108 L'Abbate, sul quale il parere del Governo è favorevole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Sì, Presidente, per aggiungere la firma e richiedere gentilmente di riascoltare la riformulazione.

PRESIDENTE. Onorevole Freni, per cortesia, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/108 L'Abbate.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Era assai semplice, bastava premettere “compatibilmente ai vincoli di finanza pubblica” all'impegno.

PRESIDENTE. Onorevole Dell'Olio?

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Sì, perfetto, grazie, accettiamo la riformulazione e chiediamo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/108 L'Abbate, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 118).

Ha chiesto di intervenire il Governo, nella persona del Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente, con l'occasione, qualche rettifica ai pareri. Sull'ordine giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano, che era accantonato, il parere diventa favorevole; sull'ordine giorno n. 9/2112-bis-A/158 Morgante parere favorevole…

PRESIDENTE. Un attimo, un attimo. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/158 Morgante parere favorevole.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/122 Graziano il parere diventa, invece, contrario.

PRESIDENTE. Ci fa fare avanti e indietro. Sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/122 Graziano il parere è contrario e non più raccomandazione, molto bene, la ringrazio.

Torniamo all'ordine giorno n. 9/2112-bis-A/15 Maiorano, a questo punto il parere è favorevole, quindi, se non ci sono richieste, lo riteniamo accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/109 Orrico.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.

ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per rifiutare la riformulazione del Governo e, per suo tramite, vorrei dire al Governo e al Sottosegretario Freni che la prossima volta può scriverlo direttamente lui l'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché, sinceramente, espunge tutte le premesse che disegnano lo status quo sulla dispersione scolastica, sulla povertà educativa e sulle diseguaglianze territoriali che abbiamo nel nostro Paese rispetto ai servizi educativi. Non capisco perché lo status quo vi faccia male, o meglio, lo intuisco, perché sullo status quo non state facendo nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per voi la scuola è un mezzo di propaganda per addestrare i giovani a dire “signorsì”.

E allora, siccome avete anche posto fine al Fondo sperimentale per la povertà educativa, che con 800 milioni in questi anni ha garantito a mezzo milione tra bambini e ragazzi, e le rispettive famiglie, in qualche modo di ricevere dei servizi educativi, e siccome non volete riconoscere i dati sulla dispersione scolastica, dati che la Svimez ci consegna con delle proiezioni molto preoccupanti, perché si prevede che entro il 2035 la dispersione scolastica, nelle regioni del Mezzogiorno, supererà il 21,3 per cento, nelle regioni del Nord il 18 per cento, allora, anche nella parte dell'impegno, Sottosegretario, sempre per suo tramite, Presidente, avete tolto il nome “dote educativa”.

Ora, capisco, che vi sia piaciuto, tant'è che lo avete copiato con la “dote famiglie”, però quando volete copiare, copiate ma fatelo bene (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/109 Orrico, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 119).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/110 Appendino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Appendino. Ne ha facoltà.

CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo perché non posso accettare questa riformulazione. Come si fa a dire oggi, con che faccia questo Governo dice oggi “compatibilmente con le risorse finanziarie”? Allora torniamo a qualche giorno fa, torniamo a quattro giorni fa, quando in quest'Aula la Presidente Meloni ha mentito, ha mentito spudoratamente; per carità, siamo abituati, perché è compulsiva, però lo ha fatto di nuovo. E allora che cosa ha detto? Ha detto (ricordo le parole ai colleghi e alle colleghe): ritireremo l'emendamento per alzare lo stipendio dei Ministri.

E invece no, non lo avete ritirato, avete fatto una cosa peggiore, molto più furba, vigliacca, codarda, lo avete furbescamente trasformato in un generico rimborso per gli spostamenti. E allora, tramite lei, Presidente, dico alla Presidente Meloni, ma allora, almeno, ci metta la faccia dopo la menzogna, allora vada a dire ai tanti pendolari, sottopagati, che ogni giorno devono affrontare i disservizi, i ritardi dei treni, la fatica quotidiana, dica a loro cosa state facendo, dica a loro che è giusto che un Ministro, che prende già 7.000 euro al mese, ha bisogno di un rimborso per le spese dei trasporti.

Glielo dica in faccia, però (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Perché, Presidente, non era bastato il Ministro ex cognato che fermava i treni a suo piacimento per dare uno schiaffo ai pendolari; no, vi divertite proprio, vi stanno proprio antipatici e continuate costantemente a prendervela con loro. Ma la vera domanda è una, e cioè: com'è potuto anche solo venirvi in mente di produrre un emendamento di questo tipo? Poi vi guardo in faccia, penso a questi 2 anni e mi dico: vabbè, alla fine, in questo emendamento, in questa schifezza, in qualche modo avete palesato quello che siete, c'è l'arroganza di chi si sente al di sopra del popolo, c'è il distacco dalla realtà.

State troppo nei palazzi, uscite un po' più fuori. C'è la sfacciataggine con cui trovate i soldi per i Brunetta, per le armi e per le banche, ma non trovate mai i soldi per le persone normali, perché noi c'eravamo in quella Commissione, in sessione di bilancio, vi abbiamo visto. Vi abbiamo visto aumentare, o meglio, bocciare l'aumento di 100 euro per le pensioni minime; vi abbiamo visto bocciare la possibilità di garantire il salario minimo; vi abbiamo visto bocciare l'aiuto ai cassintegrati che non arrivano a fine mese, a cui nuovamente, con quest'ordine del giorno, vi diciamo di dire “sì”.

Perché c'è chi prende l'80 per cento dello stipendio, non mette insieme il pranzo con la cena e voi gli avete detto “no”, gli avete detto “fate pure la fame”, però un “sì” lo avete detto Presidente, un “sì” è arrivato. E quel “sì” è quello per aumentare lo stipendio dei Ministri, quei poveretti - parole di qualche vostro collega, non certo mie - che non ce la fanno, non gli bastano evidentemente gli stipendi che già prendono. Allora, Presidente, come dicevo all'inizio, che Meloni fosse una mentitrice compulsiva lo avevamo capito, ormai è chiaro.

Però oggi aggiungiamo un altro tassello: Meloni, la Presidente Meloni, è la santa protettrice dei privilegi, della casta, possiamo proprio metterlo questo tassello e dargliela quell'etichetta. Ho sentito in questi giorni rumoreggiare quando trattiamo questo tema. In qualche modo, evidentemente, per voi la politica è alzarvi gli stipendi, provare ad aumentare il 2 per mille, proteggere i privilegi delle lobby. E quando sento dire con una certa arroganza “ma quello che sta facendo il MoVimento 5 Stelle è antipolitica”, allora sapete cosa vi dico e vi diciamo?

Che noi siamo orgogliosi di essere diversi da voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), siamo orgogliosi di essere l'antipolitica, se l'antipolitica è occuparsi delle persone fragili, mentre la vostra politica è coccolare i privilegiati. E allora, se invece volete mostrare di fare buona politica e avete un minimo di buonsenso, votate quest'ordine del giorno, aiutate chi è senza colpa in cassa integrazione e non ce la fa, aiutate chi senza colpa fa fatica, magari, a comprare i libri per i propri figli, aiutateli davvero, integrategli lo stipendio, perché lo Stato questo deve fare.

E vedete, non credo che sia un caso che la gente fuori di qui sia arrabbiata. Come fa a non essere arrabbiato un pensionato che ha una minima, che si vede un aumento di 1,80 euro, quando invece voi date i soldi per le armi e per le banche? Come fa a non essere arrabbiato un infermiere, che fa turni straordinari, si ammazza di lavoro e non vede un Governo che gli riconosce la dignità del suo lavoro? Come fa a non essere arrabbiato un imprenditore a cui avete tolto tutti gli aiuti da Transizione 4.0, che è diventata impossibile, perché volevate togliere l'etichetta, ad esempio ACE, che è uno strumento che lo aiutava.

PRESIDENTE. Concluda.

CHIARA APPENDINO (M5S). Chiudo, Presidente. La colpa non è di chi scende in piazza, la colpa è di chi non è capace di ascoltare. Il problema non sono i cittadini che protestano, ma voi, questo Governo che li abbandona. E allora uscite dalla vostra bolla e guardate fuori, perché la rabbia sociale cresce e voi ne siete responsabili (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Si dà atto che l'onorevole Auriemma sottoscrive l'ordine del giorno in esame a nome di tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/110 Appendino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 120).

Onorevole Francesco Silvestri, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/111?

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). No, non l'accetto, perché la copertura volevo proprio fossero i fondi messi per l'aumento degli stipendi dei Ministri, quindi credo che la riformulazione non rappresenterebbe politicamente quello che volevo comunicare. La sicurezza e la videosorveglianza erano temi importanti, soprattutto per Roma e per la parte Esquilino, cioè quella che questo Governo ha abbandonato dopo essersi andato a fare i video nella stazione Termini per prendere una manciata di voti. Tuttavia, oggi si stanno svegliando, basti pensare che nessuno della maggioranza sta tornando in quei luoghi. Volevo che quell'impianto di videosorveglianza e quegli elementi di sicurezza fossero stati presi proprio dall'aumento degli stipendi che questo Governo ha fatto ai suoi Ministri e Vice Ministri, dopo aver cercato di aumentare il due per mille, dopo aver rimesso i vitalizi al Senato e dopo aver cercato un aumento di stipendio anche qui alla Camera. Ecco, a completamento di tutto questo, l'indirizzo politico non sarebbe stato quello che ho proposto io (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/111 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 121).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/112 Conte. C'è una riformulazione: presidente Conte, l'accetta?

GIUSEPPE CONTE (M5S). Non l'accetto, Presidente, e intervengo per dire che questa è la vostra manovra di bilancio evidentemente. Eppure, pur in un quadro che si preannunciava molto negativo per gli italiani - è una manovra che è assolutamente repressiva per la nostra economia e assolutamente insoddisfacente per tutti i bisogni delle imprese, non c'è nulla dei cittadini -, abbiamo cercato di dare un contributo ed elaborato una serie di pacchetti e uno scudo contro il carovita per contrastare la perdita del potere d'acquisto e lo scadimento dei salari reali. Poi c'è questo intervento molto specifico per quanto riguarda le pensioni minime: abbiamo proposto non una misura insostenibile e futuribile, ma una misura assolutamente realizzabile, ossia abbiamo chiesto di aumentare di 100 euro le pensioni minime (quelle sino a 1.000 euro) e quelle da 1.000 a 1.150, di 50 euro. Avete detto di no e vi siete assunti una grande responsabilità, data la situazione in cui versano i pensionati che sono con le minime e nelle fasce più deboli. Avete sbattuto loro in faccia la porta e, attenzione, c'è modo e modo di sbattere la porta in faccia alle persone in difficoltà: voi l'avete fatto nel modo più ignobile - avrei detto per voi -, c'è una presa in giro, 1,8 euro di aumento al mese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Tuttavia, nello stesso tempo e nelle stesse ore siete riusciti a confezionare - io non so con quale sicumera, imprudenza e impudenza - e a presentare al Paese un aumento di 7.000 euro per Ministri e Sottosegretari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Credeteci, avete tutta la nostra ammirazione negativa, vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! E attenzione noi non ci siamo posti in contrapposizione con quello che avete declamato, anche in campagna elettorale. Vorrei ricordare che voi qui, presenti dal vostro lato del vostro emiciclo, avete fatto una campagna elettorale proponendo l'aumento delle pensioni minime sino a 1.000 euro, ma non solo: la fate da decenni questa proposta. E allora, di questo passo - 1,8 euro -, sapete per arrivare all'aumento che avete sbandierato ai cittadini italiani delle minime sino a 1.000 euro quanto ci metterete? Duecento anni, due secoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ma vi rendete conto che presa in giro? Vi rendete conto che modo di far politica, che presa per i fondelli per i cittadini in campagna elettorale e che voltafaccia poi quando avete una responsabilità di Governo? In queste ore Giorgia Meloni, la vostra Presidente, è atterrata in Lapponia e probabilmente incontrerà Babbo Natale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), però le letterine - io dico che aprirete - e i regali, non pensate sempre e solo ai Fondi di investimento, ai quali state consegnando il regalino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) di quote di partecipazione di Ferrovie, di Eni, di Poste Italiane, non pensate solo ai regalini che state attrezzando, consegnando a Elon Musk affari d'oro per la rete satellitare Starlink, grosso problema su cui vi sfideremo. Non pensate solo ad accontentare l'industria delle armi e le banche, alle quali vi inchinate. Non pensate ad accontentare solo i vostri amici politici, che vi hanno chiesto il depennamento dell'abuso d'ufficio e il ridimensionamento del traffico di influenze. Non pensate solo ad accontentare i vostri amici che vi chiedono i vitalizi al Senato, aspettiamo ancora la riformulazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Presidente, concluda, per favore.

GIUSEPPE CONTE (M5S). E concludo. Pensate ai pensionati con la minima, pensate a 5.700.000 persone che sono in povertà assoluta, pensate alle persone con disabilità: per loro assolutamente nulla. Noi siamo diversi da voi, vi contrasteremo in tutti i modi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/112 Conte, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 122).

Onorevole Carmina, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/113?

IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Ho da fare una richiesta al Governo, visto…

PRESIDENTE. Non accetta, quindi?

IDA CARMINA (M5S). Vorrei interloquire prima per comprendere, perché la riformulazione prevede che si accetta la richiesta, salvo l'opportunità di valutare. Ora, rispetto a un emendamento della legge di bilancio, approvato dalla Commissione bilancio, che prevede l'erogazione sostanzialmente di un milione di euro per 3 anni, quindi 3 milioni di euro da investire sulla tratta ferroviaria, sostanzialmente Palermo-Agrigento, che poi arriva fino a Porto Empedocle, ci si chiede che cosa si debba valutare, visto che la richiesta era che questi fondi siano destinati alla messa in sicurezza della linea, alla velocizzazione e al miglioramento del servizio. Ora, se questi soldi non devono essere destinati a questo, mi chiedo a che cosa d'altro. Non vorrei che l'intento sia, come al solito, di scipparli in un secondo momento e destinarli ad altro, perché la destinazione naturale di un fondo destinato alla tratta ferroviaria è proprio quello che ho richiesto e, a questo punto, non è pleonastica la mia richiesta, perché è stranissima questa riformulazione. Fra l'altro evidenzio che fra pochi giorni sarà inaugurato l'anno in cui Agrigento e la sua provincia saranno capitale della cultura italiana del 2025, riconoscimento alla città dei templi, patrimonio dell'umanità Unesco, per l'immenso patrimonio artistico e archeologico e per il contributo corposo alla storia della letteratura italiana dei nostri tempi - per tutti cito: Pirandello, Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia, Tomasi di Lampedusa con Il Gattopardo -, ma noi siamo irraggiungibili ed anche per l'enorme generosità dimostrata per l'inclusività nella gestione del fenomeno migratorio, in particolare da Lampedusa e altre città della provincia. Questa è un'occasione di rilancio e di riscatto della provincia, che vanta tristi primati fra cui quello della maggior emigrazione giovanile e non solo, poiché è in fondo alla classifica della qualità della vita testé redatta da Il Sole 24 Ore.

Agrigento sconta tutto questo a causa di una gravissima povertà infrastrutturale - tra le situazioni peggiori d'Italia -, che si risolve in una discriminazione e una minorazione dei diritti individuali della persona, come il diritto a una mobilità sicura. Abbiamo decine e decine di incidenti automobilistici all'anno, anche mortali, l'ultimo il 15 dicembre scorso, con la morte di tre giovani (21, 25 e 27 anni).

Non solo. La mancanza di collegamenti diventa anche mancanza di opportunità di sviluppo. Unioncamere, con un'inversione di tendenza rispetto a quella evidenziata dal Ministro Urso, ossia del boom di export, ha determinato che, da noi, in Sicilia, l'export è diminuito del 19 per cento, con un calo di 8 miliardi di euro del PIL siciliano. Se avessimo le opportunità che hanno altre zone, vorremmo contribuire a determinare l'incremento del PIL e ad evitare che i nostri giovani se ne debbano andare.

Quindi, Agrigento non ha il collegamento autostradale, non ha le strade statali, a causa di un eterno e pericoloso cantiere, non ha un aeroporto, nonostante fosse previsto da una legge del 1971 (e non si sa perché solo da noi non sia stato realizzato), non ha un doppio binario ferroviario e non è coinvolta nei progetti di alta velocità, che si fermeranno a Catania e a Palermo.

È notizia dell'11 dicembre che una rivista americana, Fodor's, specializzata in turismo, ripresa dai quotidiani americani e svizzeri, ha inserito Agrigento al vertice della no list, la lista nera dei luoghi sconsigliati, da non visitare, per via della crisi idrica e per le carenze infrastrutturali, tutto di competenza del Ministro Salvini! Non è che sia una iattura, per noi, questo Governo? Verrebbe anche da pensarlo.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

IDA CARMINA (M5S). Concludo. In questa legge di bilancio, sono state finanziate due opere strategiche importanti: il TAV Torino-Lione, per circa 2 miliardi, e il ponte sullo Stretto. La differenza è che il TAV viene finanziato con soldi della fiscalità generale dello Stato e il ponte sullo Stretto è un ulteriore scippo alle regioni meridionali! Quattro miliardi di euro alla Sicilia e alla Calabria, il resto dalle zone povere anche del Nord. Non vorrei che la nomina di Foti, uomo del Nord, a Ministro serva ad avallare queste cose (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/113 Carmina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 123).

Colleghi, comunico che il gruppo Lega-Salvini Premier ha comunicato alla Presidenza che tutti gli ordini del giorno favorevoli o riformulati vengono automaticamente accettati. Ugualmente per il gruppo Fratelli d'Italia.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/115 Steger, che chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

DIETER STEGER (MISTO-MIN.LING.). Io chiederei un accantonamento, ma non vedo il Sottosegretario.

PRESIDENTE. Il Governo è rappresentato. C'è qui la Sottosegretaria Siracusano.

DIETER STEGER (MISTO-MIN.LING.). Io lo chiederei. Penso che sia ancora in istruttoria.

PRESIDENTE. Bene. È come l'angelo custode dietro di me. Onorevole Siracusano?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Io intervengo in realtà per proporre all'onorevole Steger una riformulazione, quindi un parere favorevole con riformulazione, che prevede la soppressione della terza, della sesta e dell'ultima premessa e un impegno riformulato nei seguenti termini: “a valutare gli effetti applicativi della normativa richiamata in premessa, al fine di valutare l'adozione di interventi normativi urgenti per garantire, in relazione a quanto espresso in premessa e coerentemente con quanto disposto dall'articolo 9 del decreto legislativo 18 febbraio 2000 n. 56, dallo statuto speciale della regione autonoma Valle d'Aosta e della regione Trentino-Alto Adige e delle relative norme di attuazione, e valutare l'esclusione”. Poi il resto come segue nell'impegno che ha già scritto l'onorevole Steger.

PRESIDENTE. Onorevole Steger, ha inteso la riformulazione? È d'accordo? Sì. La ringrazio.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/116 Merola: il Governo le propone una raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Merola. Ne ha facoltà.

VIRGINIO MEROLA (PD-IDP). Sì, grazie, intervengo per chiedere al Governo di riconsiderare, se possibile, la sua posizione, con un accantonamento. Vedete, mi pare che questa vicenda del 5 per mille sia un problema che finora è stato condiviso.

È necessario aumentare il tetto del 5 per mille, perché, pur crescendo i donatori, i cittadini contribuenti, quest'anno è stato certificato che quasi 28 milioni di euro non hanno potuto essere assegnati per il superamento del tetto.

Vi chiedo di considerare anche questo: una mia interrogazione aveva avuto una risposta favorevole dal Governo, per valutare l'opportunità di prendere provvedimenti. Pochi giorni fa, un ordine del giorno, che ho presentato, è stato votato all'unanimità, con il parere favorevole del Governo. Oggi, in apparenza, si fa un passo avanti, perché la raccomandazione evita di ripetere le parole “di valutare l'opportunità” e “i vincoli di finanza pubblica” e assume il testo dell'impegno, però siamo di fronte a una specie di gioco dell'oca: c'è la possibilità di fare un passo avanti, votando, invece, l'ordine del giorno nella parte dell'impegno, perché credo sia necessario dare una risposta, anche in considerazione di fatti nuovi, che sono avvenuti. In questo disegno di legge di bilancio, il Governo ha introdotto limiti alle spese per gli investimenti del Terzo settore; non è stato rifinanziato il Fondo per le povertà educative e, come sappiamo, in questo provvedimento sono introdotti limiti alle detrazioni per i redditi superiori a 75.000 euro.

Credo che la prima questione sia abbastanza incredibile: non permettere al Terzo settore, che molto spesso interviene dove lo Stato è assente, di investire in favore dei ceti più deboli, è un fatto inaccettabile, ma, in questo caso specifico, in questa discussione di bilancio, abbiamo avuto anche la presentazione di un emendamento, da parte dei colleghi di Fratelli d'Italia, che poi immagino, per problemi di copertura, è stato ritirato. Mi sembrava che finora si procedesse con un orientamento favorevole; con questo disegno di legge di bilancio, vi era l'occasione di provvedere. L'impegno che si chiede nell'ordine del giorno è di rispondere a questo tema nel primo provvedimento utile; tornare indietro a una semplice raccomandazione mi pare davvero negare anche gli stessi propositi di buona parte di questa maggioranza.

In questo senso, chiedo un accantonamento, per riconsiderare la posizione del Governo, altrimenti chiederò la messa al voto dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il Governo non intende mutare il suo intendimento, dunque, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/116 Merola, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 124).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/117 D'Alfonso. Onorevole D'Alfonso, accetta la riformulazione? Mi date un segnale? Sì, accetta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/117 D'Alfonso, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 125).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/118 Toni Ricciardi, che chiede di parlare. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. A dir la verità, il parere mi amareggia molto, però credo che bisogna essere testardamente convinti delle scelte e delle azioni che si compiono. Quindi, ho una proposta da fare al Governo, alla Sottosegretaria Siracusano, al Vice Ministro Leo, che è presente qui, quindi, chi più di lui può decidere su questa cosa?

Colleghe e colleghi, stiamo parlando di un gesto poco carino e lo definisco così con il massimo del rispetto che porto a tutte e tutti. Il blocco della rivalutazione per i pensionati italiani residenti all'estero è qualcosa che mi amareggia molto. Stiamo parlando di 8 milioni di euro. Ora, non voglio utilizzare la battuta facile, che avete fatto una sovra-copertura di 100 milioni. Quindi, potrei essere populista e dire: avete coperto con 100 milioni di più, che avete, pronto cassa, disponibili. Non voglio nemmeno utilizzare la narrazione che, nell'ultima notte, si sono trovati 6 miliardi e mezzo per il ponte sullo Stretto. La politica è scelta e, legittimamente, voi scegliete che posizione, che percorso compiere.

Però, una cosa la possiamo fare, colleghe e colleghi, e mi appello a voi e mi appello al Governo. Non vi chiedo di cambiare parere e non vi chiedo nemmeno di accantonarlo. Poi, se immaginate di volerlo accantonare perché cambiate idea, bene. L'ordine del giorno chiedeva di studiare gli effetti della misura e, nel più breve tempo possibile, ripristinare il riadeguamento, perché, guardate, si tratta di persone, non stiamo parlando di pensioni minime; stiamo parlando di persone che hanno pagato i contributi e non si capisce perché nello scibile umano di tutti i pensionati solo coloro che vivono all'estero devono essere puniti.

Allora, vi chiedo di non dare parere contrario, ma di rimettervi all'Aula, perché, se le pensioni sono una bandiera per Forza Italia, se le pensioni sono una bandiera per la Lega, se gli italiani all'estero sono storicamente una bandiera di Fratelli d'Italia, allora chiedo al Governo di non assumersi la responsabilità del parere, ma di rimettere a quest'Aula la decisione; in questo modo tutte le persone - i 350.000 pensionati che verranno puniti ingiustamente da questa misura - potranno vedere il posizionamento che i partiti - non il Governo -, hanno assunto rispetto a questa misura. Allora sono qui a chiedervi questo; poi se immaginate di volerlo accantonare perché volete riflettere, siamo disponibilissimi a ragionare di qualsiasi cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Diamo atto che gli onorevoli Care', Di Sanzo e Porta intendono sottoscrivere l'ordine del giorno in questione. Il Governo non intende modificare il parere, né intervenire.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/118 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 126).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/119 Care', su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Care', accetta la riformulazione? Sì, la accetta però vuole venga messa in votazione. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2112-bis-A/119 Care', nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 127).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/120 Giglio Vigna vi è il parere favorevole del Governo, dunque proseguiamo.

Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2112-bis-A/121 Porta.

Onorevole Porta, accetta la raccomandazione con riformulazione?

FABIO PORTA (PD-IDP). Signor Presidente, rappresentante del Governo, apprezzo e comprendo lo sforzo, ma non accetto la riformulazione per una questione di coerenza e anche di rispetto nei confronti degli italiani all'estero. Voi, sostanzialmente, ci chiedete di espungere la premessa. La premessa l'ho riletta: sono 5 paragrafi che danno una descrizione tecnica di questa eliminazione dell'indennità di disoccupazione per gli italiani all'estero; c'è solo una parola, che è quella che, ovviamente, vi dà fastidio, che è la parola, l'aggettivo, anzi, “punitivo” nei confronti di questa misura. Ma proprio perché ne sono profondamente convinto, non posso accettare di togliere questa parola. Guardate, sono qui in quest'Aula da diversi anni e vi assicuro che da quando sono in Parlamento i rappresentanti delle comunità italiane elette all'estero mai una legge di bilancio era stata così punitiva e vessatoria nei confronti degli italiani nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Avete bloccato vergognosamente - lo diceva adesso il collega Ricciardi - il diritto all'adeguamento del trattamento pensionistico per gli italiani che hanno l'unica colpa di essere andati all'estero, spesso costretti dall'immigrazione, a lavorare; e avete tolto agli italiani disoccupati che decidono di tornare nel nostro Paese costretti dalla disoccupazione - alla faccia del rientro dei cervelli - l'unico strumento di supporto economico sul quale possono fare affidamento in una situazione di grave insicurezza economica.

Qualcuno direbbe: cornuti e mazziati, cioè fregati due volte, perché hanno dovuto emigrare e quando sono tornati non hanno avuto diritto a quel trattamento. Io concludo citando la Presidente del Consiglio che, qualche giorno fa, al Teatro Coliseo a Buenos Aires, rivolgendosi ai connazionali della più grande comunità italiana nel mondo, diceva: “Diciamoci la verità, voi avete sempre fatto la vostra parte, la politica forse non l'ha fatto sempre”. Bene, questa legge di bilancio è un classico esempio di quando la politica non fa bene il suo dovere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Diamo atto che l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/120 Giglio Vigna è sottoscritto anche dalla collega Ruffino.

Passiamo, ora, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/121 Porta, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 128).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/122 Graziano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Graziano. Ne ha facoltà.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Vorrei innanzitutto sapere qual è il parere, perché…

PRESIDENTE. È contrario.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). …è contrario perché è stato cambiato, sostanzialmente.

PRESIDENTE. Esatto.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). È un po' paradossale perché, sostanzialmente, in quest'ordine del giorno chiediamo semplicemente di fare iniziative per stabilizzare i precari nei ruoli civili del Ministero della Difesa. Quindi, il Governo sta dicendo che è contrario alla stabilizzazione dei precari nei ruoli del Ministero della Difesa.

Io chiedo al Governo di rifletterci, perché penso sia una cosa abbastanza grave che, invece di stabilizzare i precari, mentre si fanno spese per investimenti nella Difesa, in realtà, si fa esattamente il contrario in una condizione di questo tipo. Quindi, se il Governo non lo accantona, ovviamente chiedo di metterlo ai voti, ma sarebbe davvero paradossale che il Governo, ancora una volta, si dimostri contrario alla stabilizzazione dei precari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire. Diamo atto che l'onorevole Scotto intende sottoscrivere l'ordine del giorno in questione. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/122 Graziano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 129).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/123 De Bertoldi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Bertoldi. Ne ha facoltà.

ANDREA DE BERTOLDI (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo su quest'ordine del giorno e, come mi pare di aver espresso visivamente, non accolgo l'invito ad accettarlo come una raccomandazione. Vede Presidente, cari colleghi, ho avuto l'onere, in termini di responsabilità, e l'onore, in termini di soddisfazione personale, di rappresentare, fin dal 2018 quando entrai al Senato, i liberi professionisti italiani. Ho avuto quest'onere, appunto, e quest'onore di rappresentare anche una categoria che da sempre è sinonimo di merito, di competenza e di capacità messi al servizio dei cittadini, delle imprese e dei contribuenti. Quindi, non posso accettare che venga annacquato in questo modo un ordine del giorno che interessa il welfare, la previdenza dei liberi professionisti.

Io ricordo - e con me se lo ricorda sicuramente il Sottosegretario Freni - che, in una nottata in Senato nel dicembre 2021, in occasione dell'approvazione della finanziaria 2022, diede parere favorevole a noi, che allora eravamo all'opposizione, a quello che è stato un caposaldo nella tutela dei liberi professionisti, ossia il differimento termini per la malattia e l'infortunio dei liberi professionisti; un differimento termini che doveva essere per le materie tributarie…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ANDREA DE BERTOLDI (MISTO). …e per le materie previdenziali.

All'ultimo momento, l'allora Sottosegretario Freni ci pregò di accettare una piccola riduzione di quell'emendamento alla legge di bilancio, e noi la accettammo, togliendo la parte previdenziale, con l'impegno trasversale della politica che la parte previdenziale sarebbe stata quanto prima inserita…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA DE BERTOLDI (MISTO). Quanti minuti ho?

PRESIDENTE. Due, già esauriti peraltro.

ANDREA DE BERTOLDI (MISTO). Allora, vado alla conclusione. Non lo accetto perché dobbiamo tutelare i liberi professionisti. Non è accettabile che un professionista malato o infortunato, di fronte a scadenze previdenziali e contributive, non sia tutelato. Sarebbe un po' - ricordando il Presidente Milei, recentemente a Roma - come dire afuera! non alle spese improduttive, ma alla meritocrazia dei professionisti italiani (Applausi di deputati dei gruppi Misto e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sottoscrivono l'ordine del giorno gli onorevoli Fenu, Santillo, Traversi, Iaria, Alifano, Dell'Olio, Morfino, Carmina e Marattin.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/123 De Bertoldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 130).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/124 Giorgianni è accolto.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/125 Magi c'è una raccomandazione: va bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/126 Zucconi. A tal riguardo, comunico che il gruppo di Fratelli d'Italia ha fatto pervenire alla Presidenza l'intendimento di accettare tutte le riformulazioni, così come il gruppo di Forza Italia. Dunque l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/126 Zucconi è accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/127 Borrelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Com'è già stato fatto dal nostro capogruppo, Luana Zanella, e da tutto il gruppo AVS, noi ci siamo fin dall'inizio schierati in modo netto e chiaro rispetto a questa ennesima vicenda che riguarda la caccia. Vorrei ricordare che è la sesta modifica, da quando c'è questo Parlamento, cioè oltre 2 anni, a favore dei cacciatori. In questo caso specifico, noi chiediamo al Governo di fare un passo indietro rispetto a una scelta indecorosa: è stata realizzata una commissione parallela all'ISPRA, che è un comitato tecnico-scientifico super partes, di nomina politica, un comitato tecnico faunistico - di tecnico non ha niente, perché vengono nominate politicamente persone, in giro per l'Italia, di appartenenza politica - e venatorio, che deve dare i pareri per aumentare ancora ulteriormente la possibilità della caccia.

Questo intervento viene realizzato per un motivo molto semplice: non si vogliono rispettare i calendari venatori (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) e ogni anno si vogliono allungare i periodi della caccia, perché gli ambientalisti e animalisti ricorrono non rispetto al calendario che viene deciso, ma rispetto al fatto che le regioni allargano i tempi. Allora, poiché i tecnici dicono di no, facciamo un comitato parallelo e il comitato parallelo ci dice politicamente di sì. Sono di queste ore gli ultimi incidenti in cui due cacciatori si sono sparati in Sardegna e in Campania, in questa ordalia delle armi, per cui ci sentiamo più grandi se spariamo agli animali e poi ci ammazziamo tra di noi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), in questa idea che sparare ci fa più uomini.

E invece non ci fa migliori, ci fa peggiori. In queste ore, con il collega Devis Dori e altri colleghi del PD e dei 5 Stelle, abbiamo presentato una proposta di legge per eliminare anche i botti che vengono sparati in modo indecoroso e che colpiscono gli animali e le persone più deboli (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Noi abbiamo un'idea diversa in cui non sei migliore se spari, sei migliore se sei corretto e se rispetti la vita degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! La caccia non è più moderna, non abbiamo bisogno di ammazzare gli animali per sentirci superiori.

Per concludere, noi siamo assolutamente dalla parte delle associazioni, perché, tra l'altro, è stato reso ancora più complicato per loro fare ricorso, e questo è un modo subdolo di amministrare la cosa pubblica. Le associazioni hanno sempre avuto ragione perché hanno rispettato le norme e noi stiamo cambiando le norme per impedire alle associazioni di difendere gli animali, e questo è eticamente scorretto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. Sottoscrivono gli onorevoli Caramiello, Cherchi e Amato.

Passiamo ai voti.

Avverto che è stata chiesta dal gruppo del Partito Democratico la votazione per parti separate, nel senso di votare distintamente le premesse dall'impegno. Avverto che le premesse saranno poste in votazione solo nel caso di approvazione dell'impegno.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, limitatamente all'impegno dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/127 Borrelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 131).

Di conseguenza, le premesse non saranno poste in votazione.

Colleghi, comunico che, per un errore della proponente, noi abbiamo precedentemente votato l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/113 Carmina con il parere contrario del Governo. L'onorevole Carmina intendeva, invece, accettare la riformulazione del Governo. Dunque, la votazione è annullata e l'ordine del giorno si intende accolto, così come riformulato.

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/128 Cappellacci, n. 9/2112-bis-A/129 Ciocchetti e n. 9/2112-bis-A/130 Milani sono stati accolti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/131 Fornaro, su cui c'è un parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/131 Fornaro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 132).

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/132 Scarpa c'è una riformulazione: non so se i colleghi del Partito Democratico intendono darmi indicazioni se viene accettata o meno. Viene accettata e lo poniamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/132 Scarpa, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 133).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/133 Simiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione. Volevo fare un piccolo intervento nell'ambito del tema che stiamo trattando, perché parliamo della progettazione, per quanto riguarda l'alta capacità di rete, della tratta Genova-Roma. Come sappiamo benissimo, oggi quella tratta non è coperta da un'infrastruttura che possa dare un valore vero al sistema portuale, e non solo portuale, dell'intera costa tirrenica. Su quella tratta e su quella zona del nostro Paese si stanno muovendo tantissimi investimenti, non solo su Livorno, ma anche su La Spezia, su Genova, su Carrara, sul porto di Civitavecchia, sicché ci sono possibilità enormi per poter fare e dare risposte nell'ambito dello sviluppo di quelle regioni.

Esiste sicuramente un problema infrastrutturale al Nord, esiste soprattutto e ancora di più un problema infrastrutturale al Sud, ma esiste anche il Centro. Sappiamo benissimo che oggi quella tratta ha difficoltà vere in termini non solo della gestione dei pendolari, ma anche delle linee dell'alta velocità. In questo caso, con l'alta capacità di rete, potremmo dare a quell'infrastruttura la possibilità di far viaggiare treni veloci non solo per le persone, ma soprattutto anche per le merci. Ecco perché noi prendiamo atto della decisione del Governo di sostenere questa possibilità.

Logicamente, noi su questo cercheremo di sollecitare il Governo, proprio perché ci possa essere, in base anche alle risorse dell'articolo 120 della legge di bilancio, la possibilità di mettere delle risorse per la progettazione. Spero che anche i colleghi delle regioni interessate appoggino quest'ordine del giorno e ci diano anche una mano a far sì che, nei prossimi atti, questa progettazione sia assolutamente finanziata.

PRESIDENTE. Gli onorevoli Ciani, Barabotti, Ghio, Montemagni, Amorese, Zucconi, Fabrizio Rossi e Rosso sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/133 Simiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 134).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/134 La Salandra: è accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/135 Battistoni: è accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/136 Cattaneo: è accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/137 Boldrini: presidente Boldrini, accetta la riformulazione?

LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Presidente, vorrei chiedere la cortesia di rileggere la riformulazione.

PRESIDENTE. Onorevole Siracusano, per cortesia.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/137 Boldrini, parere favorevole con la seguente riformulazione: espungere le prime sette premesse e riformulare l'impegno nei seguenti termini: “a proseguire nelle azioni volte a soddisfare il fabbisogno di asili nido coerentemente con quanto previsto dagli obiettivi di Barcellona”.

PRESIDENTE. Onorevole Boldrini?

LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non ci siamo, quindi non l'accetto e, se lei mi consente, direi i motivi per cui non l'accetto. Se i colleghi mi permettono di parlare, sarei grata a tutti e a tutte.

In Italia, Presidente, la quota dei posti negli asili nido rispetto ai bambini sotto i 3 anni è pari al 28 per cento. Voi vi rendete conto cosa significa: meno del 30 per cento dei bambini può accedere agli asili nido. La media europea è, invece, del 38 per cento. In Francia e in Spagna, il 50 per cento dei bambini può andare all'asilo nido, in Olanda il 74 per cento e in Danimarca il 69 per cento. Noi siamo al 28 per cento. Qualcuno dirà che ogni Paese fa a modo suo, ma questo “fare a modo suo” pesa enormemente nella vita dei bambini e delle bambine, perché è importante; perché è negli asili dell'infanzia che si attua il primo contrasto alle disuguaglianze sociali e anche alla povertà educativa; perché le donne, se possono lasciare i loro figli in un asilo nido, possono continuare ad avere il loro lavoro, quindi questo contribuisce alla parità, all'indipendenza economica delle donne e anche a una maggiore distribuzione dei compiti di cura, non tutto sempre sulle spalle delle donne.

E, poi, c'è anche il tasso di natalità. Se si hanno asili nido, magari le giovani coppie decidono di fare più figli. Voi sostenete sempre il fatto che bisogna fare figli, ma, poi, cosa andate a fare in questa legge di bilancio? Non ci si può credere: andate addirittura ad introdurre una riduzione al 15 per cento del LEP, quindi si rimodula il LEP dal 33 per cento della legge a livello nazionale, eliminando il livello comunale, e si introduce una percentuale a livello regionale.

Cosa vuol dire? Se abbassate la percentuale al 15 per cento, vuol dire che ci allontaniamo dall'obiettivo e, poi, i bimbi e le bimbe che saranno nei comuni più grandi avranno, magari, più chance di poter andare all'asilo nido, mentre quelli che sono nelle zone interne e nei piccoli comuni dovranno abbandonarlo.

L'ordine del giorno dice proprio questo: dice di promuovere iniziative volte a ripristinare l'obiettivo del 33 per cento di LEP su base locale, non regionale, come è stato fatto in questa legge di bilancio. Quindi, un criterio che vada anche a favore di chi abita nelle zone più svantaggiate. Voi date un parere contrario: non trovo veramente coerenza né logica nelle vostre scelte e questo deve preoccuparci tutti e tutte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Gli onorevoli Quartapelle Procopio, Madia, Furfaro, Amendola, Bakkali sottoscrivono l'ordine del giorno. Tutto il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista lo sottoscrive.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/137 Boldrini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 135).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/138 Iacono: onorevole Iacono, accetta la riformulazione? Sì e vuole metterlo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/138 Iacono, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 136).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/139 Manzi: onorevole Manzi, accetta la riformulazione? No e chiede di parlare. Prego.

IRENE MANZI (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Purtroppo, neanche con lo spirito natalizio di una inguaribile ottimista, potrei accettare la riformulazione che è stata proposta dal Governo. Quest'ordine del giorno riguarda l'ambito dell'istruzione, un settore che, fatti salvi alcuni emendamenti approvati anche grazie alle risorse del Partito Democratico, con riferimento al Fondo per il sostegno psicologico, al Fondo per la povertà alimentare, è il grande assente di questa manovra, fatti salvi i tagli.

Noi qui chiedevamo impegni precisi proprio per i diritti da riconoscere al welfare studentesco, con misure contro il caro libri, misure a favore e a sostegno delle mense scolastiche, misure a sostegno delle gite di istruzione, oltre a un tema importante legato all'organico del sostegno. A tal riguardo, questa legge di bilancio, con l'emendamento che è stato approvato in Commissione, prevede posti a concorso per circa 1.800 unità, quando noi ne chiedevamo 5.000 e quando l'ultimo piano concreto, con la previsione di 25.000 posti di sostegno sul triennio, risale alla legge di bilancio per il 2021.

Noi chiedevamo impegni precisi e non possiamo accontentarci certo di questa riformulazione. Chiedevamo un impegno certo rispetto al tema delle comunità educanti, per esempio, e patti educativi di comunità. E non ci fa ben sperare, tra l'altro, il fatto che la maggioranza sia stata completamente sorda rispetto alle richieste pervenute anche in Commissione, da parte di tutti i gruppi parlamentari di opposizione, per il ripristino del Fondo per il contrasto alla povertà educativa.

Quindi, chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti e per il nuovo anno auspico - torno all'inguaribile ottimista che in fondo sono - che su questi temi, nel prossimo anno parlamentare, si possa davvero lavorare e cercare di raggiungere obiettivi e misure concreti che sostengano le famiglie e il sistema scolastico nel suo complesso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. I colleghi Ruffino, Morfino, Caso, Carmina, Marino, Malavasi e Furfaro sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/139 Manzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 137).

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/140 Boscaini, n. 9/2112-bis-A/141 Rubano, n. 9/2112-bis-A/142 Nevi, n. 9/2112-bis-A/143 Tassinari, n. 9/2112-bis-A/144 Cortelazzo, n. 9/2112-bis-A/145 Mazzetti sono accolti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/146 Frassini, che era accantonato: rimane tale.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/147 D'Attis: è accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/148 Orfini: onorevole Orfini, accetta la riformulazione? Sì e chiede che venga posto in votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/148 Orfini, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 138).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/149 Speranza: onorevole Speranza, accetta la riformulazione? No e chiede che venga posto in votazione.

Prendo atto che l'onorevole Serracchiani sottoscrive l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/149 Speranza, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 139).

Onorevole Berruto, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A-150? Non l'accetta. Dunque, lo poniamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/150 Berruto, con il parere contrario del Governo.

Revoco l'indizione della votazione.

Se non mi dite qualcosa, che posso fare? Posso interrogare la Sfinge? Chi devo interrogare?

Quindi, accetta la riformulazione e lo mettiamo in votazione con il parere favorevole del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/150 Berruto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 140).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/151 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Non comprendo come il Governo possa aver dato un parere negativo su quest'ordine del giorno, che richiama il Governo ad impegni di legge. Sottosegretario Freni, le faccio presente che l'approvazione dell'Osservatorio sul Piano nazionale per l'adattamento climatico è un obbligo di legge. Qual è la ragione che vi spinge a dire “no” a un obbligo di legge? Detto questo, c'è una questione che mi preme sottolineare - e vado brevemente alla conclusione - ossia che questo Governo è veramente un odiatore seriale della natura. Infatti, il Governo, pochi giorni fa, ha adottato un decreto che istituisce il Tavolo sulla biodiversità. Vi hanno messo tutti, tranne coloro che si occupano di biodiversità. Hanno eliminato l'ISPRA, perché ormai l'ISPRA è stata bandita, come se fosse un'appestata in questo Paese, dove ci sono tecnici e scienziati che dovrebbero dare un contributo nella tutela dell'ambiente e della prevenzione. Sapete chi hanno messo a tutelare la biodiversità e la Strategia nazionale per la biodiversità nel nostro Paese? Vi faccio un rapido elenco, perché è incredibile, solo in Italia e solo con questo Governo può accadere: Confindustria, Confesercenti, Confartigianato e i tagliatori e l'industria di tagliatrici di legno dovranno occuparsi della Strategia per la biodiversità. Ma vi rendete conto che veramente state andando per la tangente? È incredibile, ma è bene che gli italiani lo sappiano (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/151 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 141).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/152 Ghirra. Onorevole Ghirra, accetta la riformulazione? La accetta e, dunque, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/152 Ghirra, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 142).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/153 Zanella.

Onorevole Zanella, accetta la riformulazione?

LUANA ZANELLA (AVS). Presidente, accetto; vorrei metterla ai voti e vorrei esprimere alcune considerazioni in un minuto. Infatti, il Governo, secondo me, dovrebbe rendersi conto della questione, perché la salvaguardia di Venezia, Presidente, non è che si può garantire con 5 milioni all'anno, perché i costi necessari per garantire la tutela della città e della sua laguna ammontano 150 milioni. Un ordine del giorno, per dieci anni, un ordine del giorno, votato all'unanimità, dal consiglio comunale di Venezia ha espresso questa cifra.

Ora capite bene che siamo in un territorio già molto compromesso da decenni di cattivo sviluppo e, di fatto, dall'aggressione profonda al territorio, ma anche alla salute delle persone. Infatti, lì c'è il Polo industriale di Marghera che ha mietuto vittime tra le persone e tra le lavoratrici e, soprattutto, i lavoratori, perché erano prevalentemente maschi.

Ebbene, a fronte di questa necessità di bonifica, di salvaguardia della laguna e della città storica, voi garantite pochi spiccioli. Nel contempo, l'autorità portuale, invece, ha finanziamenti, sembra di un miliardo - attraverso varie fonti, comprese europee, PNRR, eccetera -, ma secondo un piano di interventi di opere che va esattamente in senso opposto a quello della salvaguardia della laguna. Voi capite che siamo di fronte al cambiamento climatico - e chiudo Presidente - che causa acque alte, perché il medio mare aumenta il suo livello, le bocche di porto, con il sistema MOSE, vengono chiuse frequentemente, viene compromessa l'attività portuale. Ovviamente, la biodiversità, di cui parlava il collega Bonelli, è praticamente non messa a rischio, è già in via di estinzione. Guardate, bisogna invece effettuare tutte le opere complementari e di prevenzione degli effetti del MOSE, perché, altrimenti, della laguna resterà uno stagno salmastro, resterà un braccio di mare che entra nella città (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/153 Zanella, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 143).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/154 Fratoianni.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Presidente, sarò rapidissimo. Quest'ordine del giorno è molto semplice. Negli ultimi anni, la spesa militare è aumentata costantemente e, con questa legge di bilancio, non c'è alcuna eccezione a questa pessima regola, anche perché contemporaneamente sono diminuite altre spese: in quella per la cooperazione, per esempio, siamo lontanissimi dall'obiettivo dichiarato dello 0,70 per cento di impegno previsto. E con la cooperazione diminuiscono altre spese, quella in sanità, lo abbiamo denunciato molte volte, in istruzione; potrei continuare a lungo, ma ho avuto modo di parlarne molte volte.

Dunque, quest'ordine del giorno dice una cosa semplice: no all'aumento della spesa militare, no al raggiungimento del 2 per cento sul PIL anche nel 2028, sì all'aumento della spesa per cooperazione, all'aumento delle spese per i bisogni sociali, sì alla riconversione dell'industria bellica, in ragione di investimenti di natura civile.

La scelta, come capite tutti e tutte, è proprio semplice, semplice (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/154 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 144).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti. Onorevole Piccolotti, accetta la riformulazione?

ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Presidente, scusi, ma vorrei che fosse riletta. Grazie.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti, per cortesia, Sottosegretario Freni, se recuperiamo la riformulazione, grazie.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti, espunte tutte le premesse, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire nell'azione di promozione e di sostegno dell'attività di ricerca presso gli enti pubblici di ricerca, anche mediante interventi di valorizzazione del contributo prestato dal personale della ricerca alla realizzazione degli obiettivi del PNRR”.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Piccolotti.

ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Io, anzi, noi non accettiamo questa riformulazione, che consideriamo, in qualche modo, offensiva. La consideriamo offensiva perché non c'è da continuare nessuna opera di valorizzazione del personale del CNR, visto e considerato che proprio in queste ore, in questi giorni, hanno dovuto mobilitarsi in maniera molto forte, arrivando persino ad incatenarsi davanti alla porta dell'ente, perché ci sono circa 4.000 precari che rischiano di vedere, di fatto, un licenziamento, attraverso un mancato rinnovo contrattuale.

Sono 4.000 ricercatori e ricercatrici che rischiano di perdere il lavoro, a cui il Governo non ha dato alcuna risposta. Se in legge di bilancio ci sono poche e insufficienti risorse, ma qualcosa c'è, cioè circa 10 milioni, questo è dovuto solo all'impegno delle opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), cioè di Alleanza Verdi e Sinistra, del PD e del MoVimento 5 Stelle, perché fosse stato per questa maggioranza non si sarebbe dato alcun contributo alla ricerca di una soluzione.

Quindi, non accettiamo la riformulazione, perché cancellate, tra gli impegni del Governo, quello più cogente, cioè quello di stabilizzare tutti i precari CNR che, ad oggi, hanno i requisiti previsti dall'articolo 20 della legge Madia. Lo dico perché è particolarmente grave che non si voglia usare questo strumento, che, invece, fra il 2018 e il 2022 era stato usato per dare un'opportunità di stabilizzazione a persone che - Sottosegretario, lo dico perché ero lì e le ho viste con i miei occhi, e mi sono fatta raccontare le loro storie - a volte lavorano da 10, 12, 13, 14 anni dentro quell'ente, con un continuo utilizzo di contratti precari, che non garantiscono diritti.

È davvero paradossale che si senta il bisogno di intervenire sull'ingiustizia del Ministro non eletto, che ha uno stipendio più basso, ma non si sente mai il bisogno di intervenire su tante ingiustizie che questo Stato impone a lavoratori e lavoratrici precari, che sono in tutta la pubblica amministrazione. Mi faccia dare l'ultimo dato, che è importante: la ricerca è il settore della pubblica amministrazione dove c'è il maggior numero, in percentuale, di precari. C'è il 30 per cento di precari, a fronte di altri settori in cui c'è il 2, il 3, il 7, l'8 per cento.

Allora, qualcuno deve spiegare a questo settore perché lo consideriamo un settore secondario, perché lo considerate un settore secondario - e ho chiuso - perché, invece, noi lo consideriamo un settore centrale per lo sviluppo economico del Paese e per il nostro futuro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo solo per aggiungere che, visto che abbiamo fatto, come giustamente ricordava la collega Piccolotti, convintamente la battaglia insieme per la stabilizzazione e per dare un primo segnale al CNR, chiedo, se la collega è d'accordo, di sottoscriverlo a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Bene, l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti si intende sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Visto che, come accennava anche poc'anzi il collega, ci si è mossi compatti su questo tema, mettendo forza e risorse da parte nostra per provare almeno a dare un segnale sul tema ricerca, anche noi chiediamo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti si intende sottoscritto anche da tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/155 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 145).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/156 Grimaldi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, per suo tramite, vorrei interloquire con il Sottosegretario Freni, con le onorevoli Lucaselli e Comaroli, ma anche con Trancassini, e adesso le spiego il perché.

Perché sono costretto a intervenire per continuare una discussione che abbiamo fatto in Commissione bilancio sull'emendamento su questo punto, che riguarda gli Airbnb, anzi, in generale l'Airbnb economy. Si è aperta una grande discussione e i colleghi di maggioranza mi hanno detto: trasformalo in un ordine del giorno e apriamo una discussione nel Paese. Sono qua per farlo e, per farlo, le sblocco un ricordo: si ricorda quando faceva il direttore di Panorama?

Io in quei tempi avevo 30 anni e ho affittato una delle prime case di Airbnb. Sa quante ce n'erano in un mese come questo? C'erano più o meno 2.000 appartamenti in tutta Italia. Sa quanto ce ne sono oggi, solo oggi? Ci sono 550.000 annunci. Ma sa qual è la cosa che trovo incredibile? Ci sono 5 milioni di italiani che cercano casa, che sono spesso giovani famiglie, che sono quelle più precarie, oltre a quelle migranti, che magari interessano meno a un pezzo di questa maggioranza. Noi siamo davanti al Giubileo e sentiamo ogni giorno la voce di qualche concittadino, di qualche lavoratore, di qualche pendolare, di qualche studente che ci dice che è stato espulso da questa città. Basta guardare da Monti, più o meno, a Trastevere per capire che è diventato tutto Airbnb.

Allora, noi che cosa vi chiediamo? In tutta Europa succede, perché non farlo anche in Italia? Proviamo a regolamentare questo mercato, definendo il fatto che magari saranno i comuni, le circoscrizioni, i municipi, i quartieri a definire quanti giorni possono essere messi sul mercato, quante abitazioni. Poi, la dico così, perché la cosa che mi stupisce è questa: sono sicuro che il MEF è d'accordo. Giorgetti ieri, mentre intervenivo, annuiva e diceva che avevo ragione.

Allora, so che la Ministra del Turismo non è d'accordo, ma vi apro un ragionamento: sarà normale pagare la cedolare secca anche sulla terza, la quarta, la quinta, la sesta casa? Ma siamo davanti a degli speculatori, che non devono neanche aprire la partita IVA. Allora, ve lo chiedo: apriamo questa discussione, votate con noi. Il parere è contrario, ma non è il parere di Freni. Lo sappiamo che la Ministra non è d'accordo, ma sbaglia.

Apriamo questa discussione, non stiamo parlando della seconda casa data dallo zio o dal nonno, stiamo parlando di chi ha 3, 4, 5, 6, 7 o 8 case, ma ha senso che paghi la cedolare secca? Ci servono quei soldi, ma serve anche che interi quartieri non diventino degli Airbnb. Questa vicenda dell'overtourism sta distruggendo le nostre città, sta espellendo lavoratori e lavoratrici. Votate con noi, apriamo una discussione in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. L'onorevole Grimaldi ha ragione. In Commissione il tema era stato ampiamente esaminato, era stata data la disponibilità a rivedere questo tema in Aula con un ordine del giorno. Quindi, il parere cambia in favorevole, ma premettendo: “valutando l'opportunità di e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, accetta la riformulazione?

MARCO GRIMALDI (AVS). Accetto con convinzione e chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Sottoscrive tutto il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, sottoscrivono le Minoranze Linguistiche in blocco, l'onorevole Quartini sottoscrive con tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle, l'onorevole D'Attis sottoscrive per l'intero gruppo di Forza Italia. L'onorevole Matone sottoscrive, l'onorevole Bof sottoscrive, l'onorevole Lupi e tutto il gruppo Noi Moderati sottoscrivono, l'onorevole Cavandoli sottoscrive, tutto il gruppo di Azione sottoscrive.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/156 Grimaldi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 146).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/157 Mari. Onorevole Mari, accetta la riformulazione? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/157 Mari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 147).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/158 Morgante è accolto.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/159 Ciancitto è accolto.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/160 Deborah Bergamini è accolto.

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/161 Mule' è accolto.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/162 Benzoni c'è una riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/162 Benzoni, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 148).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/163 Grippo, sul quale il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippo. Ne ha facoltà.

VALENTINA GRIPPO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Se non vedessi una certa disattenzione sull'argomento, chiederei al Governo le ragioni di questo parere negativo, dal momento che l'impegno di quest'ordine del giorno riprende - e ci siamo stati attenti, sinceramente - riga per riga gli impegni e gli intendimenti che il Ministro Giuli, non meno di qualche settimana fa, è venuto a rappresentare in Commissione. Con riferimento a quest'ordine del giorno, Sottosegretario Freni, capisco che l'audiovisivo non è un tema che interessa, però ecco, guardi, parto dalla sua risata per dire proprio questo: l'audiovisivo in questo Paese non è tempo libero, non è risorse messe su… Presidente, però, se non interessa, è tardi, è stata una lunga discussione, ma ci sono…

PRESIDENTE. No, collega Grippo, ci mancherebbe. È disturbata dal rumore?

VALENTINA GRIPPO (AZ-PER-RE). No, vedevo l'ilarità del Governo, gente che passa: è un tema serio. Sono cambiati due Ministri, è successo di tutto nel Ministero della Cultura e nessuno si è accorto che c'è un comparto nel quale lavorano 3 milioni di persone, che genera, quando c'è un investimento di 1 euro, 3,5 euro e per il quale noi chiedevamo venissero stanziati dei fondi. Il Governo non mette un euro, tanto che il Ministro Giuli, in difficoltà, ci dice: dalla prossima settimana sarò al lavoro su un decreto Cultura in cui proverò a mettere risorse sull'audiovisivo. Poi noi presentiamo un ordine del giorno, che al primo punto impegna il Governo a mettere risorse sull'audiovisivo e, Sottosegretario Freni, il vostro parere è contrario.

Quindi, vorrei chiedervi conto del perché non proponete una riformulazione, non ci dite qualcosa di diverso e ci esprimete un parere contrario. Più che dirlo a me, raccontatelo ai 3 milioni di persone che lavorano nel comparto dell'audiovisivo che da un anno ha subito una battuta di arresto, mentre nel resto del mondo sta andando bene, per il quale non avete stanziato neanche le risorse per il sostegno a coloro che perdono il lavoro e per il quale noi siamo stati surclassati da Nazioni come la Spagna o come l'Ungheria, che fino a 2-3 anni fa erano ben meno competitive dell'Italia.

Allora, noi con quest'ordine del giorno chiediamo sostanzialmente tre cose e concludo, Presidente. La prima è di dare certezze dell'investimento e, quindi, fare sì che il grande investitore straniero o italiano, che vuole investire in Italia, sappia quali sono le politiche di incentivo per gli audiovisivi per i successivi 2-3 anni.

In secondo luogo, chiediamo di aumentare gli stanziamenti e, in terzo luogo, chiediamo di deburocratizzare e mettere meccanismi certi.

Allora, davvero, io chiedo che l'ordine del giorno sia accantonato e riformulato. Se il Governo non intende farlo, mi farebbe piacere sapere quali sono le ragioni perché, parola per parola, sono quelle del Ministro Giuli audito in Commissione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, intervengo per sottoscrivere quest'ordine del giorno e per dire che, invece, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/162 Benzoni il voto di Alleanza Verdi Sinistra è contrario.

PRESIDENTE. Ok, ne prendiamo atto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie Presidente, per annunciare il voto contrario a quest'ordine del giorno da parte del gruppo di Italia Viva, perché riteniamo che, peraltro, gli impegni siano contraddittori. Il secondo impegno dà un'accezione negativa al tax credit e noi, peraltro, siamo favorevoli a questo strumento che ha funzionato; il punto è un altro: come viene attuato dal Ministero della Cultura.

Quindi, rinnoviamo la positività circa lo strumento e voteremo contro quest'ordine del giorno - so leggere anche io, quindi chiedo alla collega Grippo di non intervenire - e monitoreremo affinché il Governo, invece, possa far funzionare realmente questo strumento.

PRESIDENTE. Si dà atto che il Governo non intende intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/163 Grippo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 149).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/164 D'Alessio, sul quale il parere del Governo è favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Accettiamo la riformulazione e chiediamo di mettere ai voti. Faccio solo una piccola riflessione, sperando, se posso, che per l'anno prossimo si volti pagina, perché perseverare nel fare nuovi concorsi, rispetto a delle persone che sono nelle vecchie graduatorie, è contrario alla buona amministrazione, alla logica e anche al buon senso. Quindi, l'accettiamo, chiediamo che l'ordine del giorno venga messo ai voti, sperando che si cambi passo per l'anno prossimo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/164 D'Alessio, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 150).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/165 Sottanelli, sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Si dà atto che l'onorevole Sottanelli accetta la riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/165 Sottanelli, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 151).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/166 Pastorella, sul quale vi è la proposta del Governo di accoglierlo come raccomandazione con una riformulazione. Si dà atto che l'onorevole Pastorella accoglie la proposta del Governo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/167 Ruffino, sul quale vi è una riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Accetto la riformulazione e faccio una dichiarazione di voto, perché le pensioni minime sono per il nostro gruppo un aspetto assolutamente importante. Pensiamo sia davvero giunto il momento di non procrastinare più un aumento atteso da tempo. Stiamo parlando di 614,77 euro contro i 616,67 euro con l'aumento che è stato fatto dal Governo. Ora, faccio una domanda: siamo in periodo natalizio, potrà succedere che una persona anziana voglia acquistare un piccolo regalo per Natale oppure vivere in dignità, come sarebbe suo diritto? Perché stiamo parlando di persone che hanno lavorato in fabbrica, di madri che hanno cresciuto dei figli e che hanno una dignità enorme.

Ecco, penso davvero che questa sia l'ultima volta in cui non si accoglie una proposta del genere e mi dispiace che all'interno della maggioranza non si sia presa una posizione con più forza rispetto al gruppo che aveva considerato un must l'aumento delle pensioni minime. E stiamo parlando di 4,8 milioni di italiani che percepiscono meno di 1.000 euro e 1.700.000 anziani che percepiscono una pensione minima.

Ora, immaginiamoci quali sono i Paesi in Europa che vivono una situazione del genere, ma pensiamo anche al rispetto che abbiamo per queste persone e perché comunque dovremmo concedere loro di vivere in dignità. Non so quanti di noi riuscirebbero ad arrivare a fine mese con 600 euro: se si riesce a pagare l'affitto, a fare la spesa e anche a curarsi. Ma magari il Governo ritiene che una delle tre cose che ho enunciato non sia importante e che, quindi, questa possa essere un risparmio.

Io spero davvero di no e spero che sia l'ultima volta che in quest'Aula si parli di aumentare le pensioni minime a 617 euro.

Chiedo veramente un momento di riflessione, ma anche una presa di coscienza di una scelta del Governo che non fa onore agli italiani, e assolutamente non è un onore per il Governo.

Se mi posso permettere, si son fatte tante cose, tante scelte, vedremo nei prossimi ordini del giorno. Sono state spese tante risorse, questa forse era quella che doveva avere una maggiore attenzione (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe e Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/167 Ruffino, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 152).

Onorevole Cuperlo, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/168?

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Presidente, grazie. È possibile risentire la riformulazione?

PRESIDENTE. Certo. Per favore, Sottosegretario Freni se mi dà, per cortesia, la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/168 Cuperlo.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Immantinente.

PRESIDENTE. Cosa vorrebbe dire?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Vuol dire di gran fretta. Il parere è favorevole, con la riformulazione “valutando l'opportunità di”, da premettere all'impegno.

PRESIDENTE. Onorevole Cuperlo, accetta la riformulazione letta immantinente dal Sottosegretario?

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione e vorrei solo formulare una domanda, se è possibile. Quando il Governo pensa di fare questa valutazione e a chi potrò rivolgermi per sapere l'esito della valutazione il giorno in cui avrete deciso di valutare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire e io intendo che lei abbia accettato la riformulazione. Sottoscrivono, peraltro, l'ordine del giorno l'onorevole Amendola, l'onorevole Fornaro, l'onorevole Borrelli e l'onorevole Provenzano.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Lo votiamo!

PRESIDENTE. Sì, sì, stavo prendendo le sottoscrizioni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/168 Cuperlo, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 153).

Onorevole Bonetti, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/169? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/169 Bonetti, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 154).

Onorevole Richetti, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/170? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/170 Richetti, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 155).

L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/171 Testa è accolto.

Onorevole Rosato, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/172? Sì. Lo pongo in votazione? No.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/173 Onori è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Se fosse possibile una riformulazione nel senso di eliminare il primo impegno e lasciare solo il secondo, se possibile. No, mi fanno cenno di no dal Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/173 Onori, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 156).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/174 Romeo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Romeo. Ne ha facoltà.

NADIA ROMEO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo chiedere al Governo se poteva rivedere la riformulazione del parere. Lo avevo già chiesto al Sottosegretario, per carità, espunto anche l'ultimo punto dell'ordine del giorno, però votarlo, dando un parere favorevole. Quindi, prima di esprimere il mio voto volevo sentire se c'era questa disponibilità.

PRESIDENTE. Il Governo intende intervenire?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. La riformulazione espungeva l'ultima premessa, come detto, che leggo, è quella che prevede: “si tratta di una cifra che non appare sufficiente a coprire le necessità…”, e lo accoglie come raccomandazione. Di più, ahimè, il Governo non può.

PRESIDENTE. Quindi, onorevole Romeo?

NADIA ROMEO (PD-IDP). Allora, Presidente, mi dispiace, ma francamente non mi sento di accogliere questa raccomandazione, perché ritengo che sia uno schiaffo sonoro a tutte le amministrazioni locali e a tutti quei territori - e sono ben 21 che sono stati riconosciuti nella graduatoria dei patti territoriali - che hanno lavorato con impegno e passione insieme a tutte le forze economiche e sociali dei propri territori per promuovere dei modelli di sviluppo e di crescita del nostro Paese che siano a supporto delle imprese del territorio.

Dire no con una semplice raccomandazione - ormai sono qui da qualche mese - vuol dire che non c'è la volontà, da parte di questo Governo, di investire sui territori. D'altronde lo abbiamo visto anche con la ZLS: tante promesse, ma poi, alla fine, il Governo si tira indietro quando si tratta di mettere le risorse e di promuovere quelli che sono dei progetti che vengono dai territori e che dovrebbero essere un modello per questo Governo, perché nei patti territoriali, non a caso, i promotori si chiamano soggetti responsabili, dato che sono responsabili di quelle che sono delle azioni che possono essere promosse in favore dello sviluppo del proprio territorio, ma che poi hanno una ricaduta di crescita su tutto il Paese.

Per questa ragione, ossia perché ritengo che sia proprio una presa in giro, chiedo di mettere al voto l'ordine del giorno e non accetto la raccomandazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/174 Romeo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 157).

Onorevole Provenzano, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/175?

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Se ho capito bene, sono state espunte le premesse dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Corretto.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Sì, allora accetto la riformulazione e spiego brevemente perché, Presidente. Malgrado confermi tutti i giudizi politici espressi nell'ordine del giorno, devo dire che ho molto apprezzato che in Commissione il nostro emendamento che ha ristorato i tagli sul cosiddetto Fondo amministratori sotto tiro sia stato accolto, ed è in noi profondo il convincimento che sui temi della lotta alla mafia bisogna ricercare la massima unità possibile di questo Parlamento. Quindi, malgrado la riformulazione non mi soddisfi, l'accetto e chiedo che venga posto ai voti.

PRESIDENTE. Sottoscrivono gli onorevoli Carmina, Borrelli, D'Orso, Girelli, Piccolotti e Lai. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/175 Provenzano, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 158).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/176 Stumpo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, anche perché su questa vicenda del ponte questo Governo sta continuando ad avere un atteggiamento antimeridionalista, perché la domanda è per quale ragione le infrastrutture del nostro Paese vengono pagate con i soldi dello Stato. In quest'ordine del giorno noi non abbiamo detto di non fare il ponte, il giudizio sulla fattibilità se fare o meno il ponte non è in quest'ordine del giorno, ma vi chiediamo soltanto di non utilizzare i soldi dei cittadini calabresi e siciliani, che devono utilizzarli per fare le infrastrutture in Sicilia e in Calabria, così come diceva il Ministro Salvini nel 2016, quando era all'opposizione.

In una trasmissione televisiva, con una maglietta “No Ponte”, diceva meravigliato: sono venuto in Sicilia e ho visto che ci sono le ferrovie che vanno a gasolio e sono su un binario unico. Da quel giorno le ferrovie continuano ad andare a gasolio e sono a binario unico. Allora mi chiedo cosa sia cambiato per far sì che Salvini da essere contrario alla costruzione del ponte ora lo voglia fare utilizzando i soldi che dovrebbero servire a raddoppiare la ferrovia e ad elettrificarla.

Ecco, noi vi stiamo chiedendo soltanto questo, non di non fare il ponte, io ho la mia contrarietà e c'è scritto anche da qualche altra parte, però almeno abbiate il coraggio, se deve essere un investimento statale, di lasciare che le regioni calabrese e siciliana possano fare le infrastrutture che ancora oggi mancano, per collegare un ponte che, altrimenti, sarebbe doppiamente inutile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'onorevole Marino e la presidente Boldrini sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/176 Stumpo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 159).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/177 Lai. Onorevole Lai, accetta la riformulazione? Sì.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/177 Lai, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Prendo atto che l'onorevole Ghirra sottoscrive l'ordine del giorno.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 160).

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/178 Deidda, n. 9/2112-bis-A/179 Andreuzza, n. 9/2112-bis-A/180 Centemero, n. 9/2112-bis-A/181 Zinzi e n. 9/2112-bis-A/182 Rizzetto sono accolti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/183 Bakkali, sul quale vi è il parere contrario.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Presidente…

PRESIDENTE. Onorevole Scotto, cosa vuole sottoscrivere? Non la sento. Se si alza. Prego, onorevole Scotto, dica.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Per sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/182 Rizzetto.

PRESIDENTE. Benissimo. È l'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/182 Rizzetto, che, peraltro, va messo in votazione. Quindi, è sottoscritto dagli onorevoli Scotto e Furfaro.

Onorevole Furfaro, lei lo ha sottoscritto. Prego.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Velocissimamente, e non solo per sottoscrivere. C'è stata un'iniziativa bipartisan, a parti invertite, qualche settimana fa, sempre sui silenti Enasarco. Quindi, ringrazio l'onorevole Rizzetto dell'iniziativa, che sottoscriviamo sia io che l'onorevole Scotto e, credo, anche l'onorevole Guerra, se è d'accordo e se posso parlare per lei, convinti che serva davvero un intervento legislativo e un confronto serrato con Enasarco per dare risposta a questi 700.000 silenti, che oggi vedranno un altro atto del Parlamento - un ordine del giorno approvato in maniera trasversale - che spero sia un bel segnale per loro e per il futuro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Sottoscrivono l'ordine del giorno l'onorevole Serracchiani, l'onorevole Tenerini e l'onorevole Traversi.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/182 Rizzetto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva all'unanimità (Vedi votazione n. 161).

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/183 Bakkali.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bakkali. Ne ha facoltà.

OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dispiace questo parere contrario rispetto al tema delle alluvioni, ma, in generale, delle risorse necessarie al piano speciale per la ricostruzione, ma anche al tema della governance, perché due sono i temi sostanzialmente che poniamo in quest'ordine del giorno, governance e risorse, perché nella mia regione esiste un prima e un dopo alluvione 2023, esiste nella vita di chi è stato colpito, nella vita delle imprese, dei territori, degli enti locali, nella gestione e anche nel futuro e nel diritto a restare su quei territori e a restarci in sicurezza.

Speravamo ci fosse un prima e un dopo, anche alla luce dell'esito di queste elezioni regionali, con la volontà di ripristinare un dialogo istituzionale e, quindi, sarebbe stato un segnale importante dal Parlamento italiano verso la regione Emilia-Romagna e verso tutti i territori colpiti, proprio oggi che il Parlamento europeo stanzia risorse per la ricostruzione. Quindi, mancano all'appello ancora troppe risorse: 90 milioni sono i fondi stanziati sul piano speciale, che dovrebbe contare 4 miliardi e mezzo, con un impegno, che abbiamo chiesto, su un primo triennio di 877 milioni.

Dunque, ci proviamo oggi, alla luce di una nuova giunta regionale, di un clima che deve essere ripristinato e lasciandoci alle spalle le reazioni scomposte che abbiamo avuto in questi mesi, le polarizzazioni pre-campagna elettorale. Ora le persone e i territori si aspettano collaborazione istituzionale da tutti i livelli.

Provate a riformulare, a creare un'apertura su quest'ordine del giorno, perché ci aspettiamo questo, la voglia di collaborare e sarebbe - ripeto - oggi un segnale importante da parte del Parlamento italiano, sarebbe un segnale per ricominciare a lavorare in sintonia nella filiera istituzionale, che deve riprendere a collaborare, a partire, appunto, dalla governance.

Purtroppo, in questa legge di bilancio si parla solo di proroga dell'attuale commissario, non rispettando quello che invece abbiamo approvato nel codice per la ricostruzione post-calamità, ovvero privilegiare i presidenti di regione e i territori nella regia di quanto deve essere fatto e di quanto deve essere deciso, così come sulle risorse. Quindi, proviamo a fare uno sforzo: lo chiedo al Governo, se mi sta ascoltando, e lo chiedo ai componenti di questo Parlamento che arrivano da questi territori. Proviamo a dare un segnale a questi territori e a chi li amministra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/183 Bakkali, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 162).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/184 Crippa.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, grazie. Rettificando il parere sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/184 Crippa, direi di premettere, all'impegno, la frase che vado a leggere: “nell'ambito delle risorse allo scopo destinabili, anche tenendo conto del complesso degli interventi da realizzare, a finanziare” e proseguendo poi con il testo dell'impegno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/184 Crippa s'intende sottoscritto anche dall'onorevole Candiani. È accolto, così come sono accolti gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/185 Ziello, n. 9/2112-bis-A/186 Toccalini, n. 9/2112-bis-A/187 Candiani, n. 9/2112-bis-A/188 Pierro e n. 9/2112-bis-A/189 Gusmeroli. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/190 Bisa è stato ritirato.

Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Riavvolgiamo di 30 secondi il nastro e ci fermiamo un attimo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/189 Gusmeroli. Richiamo al Regolamento, ai sensi dell'articolo 8.

PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 8. Prego.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Quest'ordine del giorno inaugura una serie di ordini del giorno che hanno, secondo me, necessità di un chiarimento e di un approfondimento per comprendere come abbiano superato il vaglio di ammissibilità. Mi spiego: mi rifaccio a tutti quegli ordini del giorno che si basano sui commi 898 e 900 di questo disegno di legge di bilancio, che - ricordo a me stessa - ancora è un disegno di legge di bilancio.

Qual è il tema? Il tema è questo: il comma 898 istituisce un Fondo finalizzato all'attuazione di misure in favore di enti locali, realizzazione di interventi in materia sociale, sociosanitaria. Insomma, leggetelo e lo conosceremo tutti. Il comma 900 cosa dice? Dice che l'assegnazione delle risorse di questo Fondo deve essere fatta con un DPCM - sì, proprio quei vituperati DPCM di cui vi lamentavate tanto - sulla base delle destinazioni previste con specifico atto di indirizzo delle Camere.

Però, il punto qual è? Il punto, secondo me, è questo e proprio per questo non comprendo: noi stiamo ammettendo questi ordini del giorno, che sarebbero l'atto di indirizzo, prima che la norma che autorizza e legittima l'atto di indirizzo venga ad esistenza? È questo ciò che stiamo facendo: noi li stiamo ammettendo e stiamo andando a fare una valutazione in questo senso. Quindi, questo è il primo chiarimento.

Poi c'è un altro profilo, su cui vorrei un ulteriore chiarimento. Ci sono degli ordini del giorno, che corrispondono a questo meccanismo - non tanto questo, ma potrei dire i n. 9/2112-bis-A/211 Pella, n. 9/2112-bis-A/223 Barabotti, n. 9/2112-bis-A/235 Trancassini e n. 9/2112-bis-A/239 Ottaviani - che sono lenzuolate di contributi a pioggia, che dire localistici è dir poco. Addirittura neanche localistici, perché abbiamo associazioni, scuole e parrocchie. Però, il tema è: secondo quali criteri oggettivi e trasparenti si stanno erogando questi contributi a pioggia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Mi spiego ancora meglio: perché a una scuola sì e a quella del quartiere accanto no? Perché a un'associazione sì e all'altra, che fa la stessa attività meritoria, no? Perché a una parrocchia sì e all'altra accanto no? Questo è il tema.

Allora, io mi chiedo e vi chiedo: che cosa stiamo facendo? La rappresentazione plastica dell'amichettismo dell'era Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È questo che stiamo facendo?

PRESIDENTE. È chiaro.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Vorrei comprenderne l'ammissibilità, ma anche tutto il ragionamento che si sta facendo su questi ordini del giorno, perché davvero sono oscuri, se non vergognosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. D'accordo. Dunque, onorevole Silvestri, do delucidazioni alla sua collega sul richiamo al Regolamento (Commenti della deputata D'Orso), che prende spunto dall'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/189 Gusmeroli, ma che, in realtà, solleva obiezioni in merito al fatto che la Presidenza abbia considerato ammissibili alcuni ordini del giorno, che lei stessa ha richiamato, che sono finalizzati a destinare contributi specifici in favore di enti locali, associazioni, enti di ricerca.

In proposito, faccio presente che il comma 900 dell'articolo 1 del provvedimento in esame prevede che l'assegnazione delle risorse dei fondi finalizzati all'attuazione di specifiche misure, di cui ai commi 898 e 899, avvenga con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro delle Finanze, sulla base delle destinazioni previste con specifico atto di indirizzo delle Camere… Mi faccia finire e poi ne parliamo. I suddetti ordini del giorno risultano, pertanto, come, peraltro, indicato nelle premesse, volti a dare attuazione alle richiamate disposizioni. Quindi, per quanto riguarda la Presidenza, sono ammissibili.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Se è un altro tema, perché questo lo intendiamo superato dopo questa spiegazione. Prego, ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). È su questo e sull'ordine dei lavori, perché quest'Aula ha una dignità. Allora, intanto questa non è legge, quindi non capisco come il suo appunto si regga su una legge - sul finanziare una legge -, se il disegno di legge di bilancio ancora non è legge. Quindi, secondo me, da questo punto di vista, non ci siamo.

Poi c'è un discorso di dignità politica di quest'Aula. Guardate, scorrendo questi ordini del giorno, noto che è la fotografia di un atteggiamento politico. Abbiamo 150.000 euro per l'anno di contributo al comune di Motta Sant'Anastasia per la riqualificazione del centro storico, in particolare (Applausi e commenti ironici di deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) sotto le porte di via Montalto…

PRESIDENTE. Che è successo? Stavo studiando il Regolamento, mi dica.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Esatto. Sempre dalla parte della Lega - e chiudo - abbiamo anche 150.000 euro dati al comune di Nocera Umbra per il calcio in materiale sintetico, cioè stiamo finanziando i prati sintetici…

PRESIDENTE. Onorevole Silvestri, però…

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). …di un sindaco che è seduto lì ed è anche un deputato!

PRESIDENTE. Ok, va bene.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). …questi stanno applaudendo!

PRESIDENTE. Onorevole…

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). E c'è un deputato che si sta autofirmando gli ordini del giorno di finanziamento delle tasse degli italiani per il comune dov'è sindaco.

PRESIDENTE. Onorevole Silvestri, mi è chiaro, però tutto questo può far parte…

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Ci sono ordini del giorno con il codice fiscale! Con il codice fiscale (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Onorevole Silvestri, mi scusi. Però fate parlare me, altrimenti non (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)… Dobbiamo spegnere il microfono, altrimenti non ci capiamo. Aspetti (Proteste del deputato Francesco Silvestri).

Le questioni politiche che lei affronta potranno essere, come dire, poi all'interno della dichiarazione di voto finale (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Rispetto a quello che sta dicendo, l'articolo 88 del nostro Regolamento si basa proprio… Se voi parlate mentre io parlo, non mi sentite. Quindi, le dicevo, onorevole Silvestri, che la ratio dell'articolo 88 risiede proprio nel fatto di dare attuazione alla legge attraverso gli ordini del giorno, quindi, sono un atto di indirizzo alla legge che stiamo discutendo adesso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Per questo motivo, sull'ordine dei lavori, come sui commi del Regolamento, per quanto mi riguarda, si può serenamente andare avanti. Poi, tutte le considerazioni politiche che lei stava svolgendo troveranno, eventualmente, se lei lo ritiene o chi interverrà, nella dichiarazione di voto finale. Dunque, andiamo avanti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli; se è su un tema diverso però, se è su questo tema, vado avanti. Prego, ne ha facoltà (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, è sugli altri ordini del giorno. La domanda è se sia vero che abbiamo amministratori che fanno anche i parlamentari, che si autoassegnano risorse.

PRESIDENTE. Questa è un'altra questione, onorevole Borrelli.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Mi perdoni, ma è un problema etico e anche politico molto serio…

PRESIDENTE. Infatti, onorevole Borrelli, è una questione politica, non è una questione di tipo regolamentare o procedurale. Quindi, sull'ordine dei lavori, non è un intervento, è un intervento che riguarda una questione etica e politica.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Guerra sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Certamente, la questione politica è grande come una casa, ma lo è anche l'interpretazione che lei ha dato, perché quello che è previsto dai commi 898, 899 e 900 è un'altra cosa, cioè che la Camera possa fornire atti di indirizzo rispetto ad obiettivi che vengono indicati, che sono obiettivi macro. Qui abbiamo, invece, un'articolazione talmente specifica che, chiaramente, è un modo di aggirare quella stessa inammissibilità che era stata data in Commissione su alcune di queste stesse destinazioni (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). Non è possibile, perché interpretare come atto di indirizzo la precisa indicazione dei metri quadri di strada che devono essere ristrutturati in un particolare comune, a meno che non siamo persone che pensano che si debba usare il bilancio dello Stato in questo modo così clientelare, che, effettivamente, fa un po' ribrezzo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Onorevole Guerra, provo a dirlo, se riesco, meglio (Commenti del deputato Borrelli)… No, perché lei faceva una discussione politica. Onorevole Borrelli, abbia pazienza. No, la collega ha fatto un discorso procedurale (Commenti del deputato Borrelli)… Colleghi... Se non l'ha capito, glielo rispiego, onorevole Borrelli, poi se lei non si accontenta della mia spiegazione, io nulla posso farci. Allora, rispondendo (Commenti del deputato Borrelli)… Però, onorevole Borrelli, abbia la bontà, per favore.

Intanto rispondo all'onorevole Guerra, e le dico che la ratio dell'articolo 88, esattamente come è scritto nel nostro Regolamento, ci dice che, nel corso della discussione, ciascun deputato può presentare non più di un ordine del giorno recante istruzioni al Governo in relazione alla legge in esame, cioè si qualifica come un atto ancillare di indirizzo al Governo, che nulla ha a che fare con un atto normativo, ovviamente, ma è un atto di indirizzo che vincola il Governo rispetto all'impegno che intende accogliere o meno rispetto alla sua responsabilità. Per questo, sono ammissibili.

Onorevole Borrelli, per quanto riguarda lei, le considerazioni che svolge sul fatto che non ci possa essere, a suo giudizio, sovrapponibilità tra il presentatore e ciò che è contenuto nell'ordine del giorno appartiene a una considerazione politica, che non attiene all'ordine dei lavori.

Andiamo avanti.

Gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/191 Squeri, n. 9/2112-bis-A/192 Cattoi, n. 9/2112-bis-A/193 Carloni e n. 9/2112-bis-A/194 Marrocco sono accolti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/195 Casu, su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Onorevole Casu, intende accettare la riformulazione?

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, intendo accettare la riformulazione e chiedere di porla ai voti, perché è un impegno importante, è l'impegno a reperire ulteriori risorse a favore del trasporto pubblico locale. Non avremmo voluto presentare quest'ordine del giorno, perché speravamo con i nostri emendamenti e con gli emendamenti di tante forze politiche di potenziare adeguatamente, già nella manovra, il Fondo nazionale del trasporto pubblico locale, però sappiamo che ci sono appuntamenti importanti che attendono il Paese, fra questi il perfezionamento della firma del rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri. L'intesa si è già raggiunta; si aspetta il 15 gennaio per la firma. È fondamentale che il Governo offra il prima possibile la copertura delle risorse necessarie per le lavoratrici, per i lavoratori, ma per il diritto alla mobilità di tutti noi.

Una sola preoccupazione associamo a questa adesione, a questa richiesta di impegno da parte di tutto il Parlamento: come andare a reperire queste risorse e perché. La cosa che temiamo è che sono state tolte, nelle premesse e negli impegni, i passaggi in cui indicavamo una via di guardare al futuro, di non tornare indietro verso una fiscalizzazione del settore di natura regionale, locale.

Noi pensiamo che ci debba essere una visione nazionale. Tra l'altro, segnaliamo che, in altri settori, questo stesso Governo sta esprimendo un'altra visione, una visione nazionale, come lo stiamo vedendo nel settore autostradale, lo stiamo vedendo nei porti. Il trasporto pubblico locale oggi può essere lo strumento per colmare quelle differenze e quelle diseguaglianze che anche l'ultimo rapporto Isfort ha fotografato: il ritardo che si ha nelle aree più periferiche, che si ha nelle aree interne. Ma per farlo, serve una regia e un meccanismo di finanziamento nazionale.

Quindi, chiediamo ulteriori risorse, chiediamo che tutta l'Aula si impegni a queste ulteriori risorse per il trasporto pubblico locale, ma chiediamo anche di guardare a un metodo per reperire queste ulteriori risorse che consenta veramente a livello nazionale di esprimere quella visione che serve a colmare quelle diseguaglianze che, in questo momento, stanno spaccando in due il Paese, e penso che l'obiettivo di tutte le forze presenti in Parlamento debba essere quello di contrastarle, e non di acuirle (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Diamo atto che gli onorevoli Iaria e Scotto intendono sottoscrivere l'ordine del giorno in questione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/195 Casu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 163).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/196 Ghio, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Ghio, accetta la riformulazione?

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Accetto la riformulazione e chiedo che sia messa ai voti, ma vorrei prima fare una breve dichiarazione.

L'accetto perché comunque è un segnale, ma credo che aver tolto le parole “massima urgenza” quando si parla di sicurezza sul lavoro significa non aver compreso, in questo caso, fino in fondo che i porti sono luoghi ad altissimo rischio; significa non dare risposte concrete alla strage quotidiana dei morti sul lavoro. Nella notte fra il 17 e il 18 dicembre, pochi giorni fa, nel porto di Genova un lavoratore è morto in un incidente sul lavoro, un collega è rimasto ferito. È uno della lunga lista di morti sul lavoro. Solo in quel giorno il nostro Paese ne ha contati tre e i porti sono fra i luoghi più a rischio. Lo sono per la concentrazione di diverse tipologie di lavoro, per la concentrazione di diversi mezzi di trasporto in movimento, per le condizioni meteo anche estreme.

Nella manovra sono stati inseriti alcuni emendamenti, alcune misure da lungo tempo richieste dal settore per la sicurezza sul lavoro, per potenziarla, per il ricambio generazionale necessario a far sì che in banchina di notte a fare lavori pesanti ad alto rischio non ci siano persone con trentacinque o quarant'anni di lavoro sulle spalle.

Quindi, sì, accettiamo la riformulazione perché ogni piccolo passo avanti per ridurre le morti sul lavoro va afferrato, ma riteniamo che su questo tema non ci debbano essere più rinvii. In questo caso, deve essere dato corso rapidamente al Fondo per l'accompagnamento all'esodo, bloccato da due anni. Deve essere riconosciuto il lavoro portuale come lavoro usurante. Senza i suoi lavoratori un porto non esiste, ma questi lavoratori devono essere tutelati. Non si può continuare a fare la conta delle morti sul lavoro senza mettere in campo misure concrete, misure risolutive per sostenere la sicurezza di chi nei porti ci lavora. Quindi, dai primi atti del nuovo anno verificheremo la coerenza del Governo per dar seguito a questi impegni presi nell'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Sottoscrivono quest'ordine del giorno i deputati Bakkali, Girelli e Serracchiani.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/196 Ghio, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 164).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/197 Morassut. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, intervengo per accettare la riformulazione e per sottoscrivere, a nome dell'intero gruppo del Partito Democratico, quest'ordine del giorno. Mi rivolgo anche alle parlamentari e ai parlamentari e li invito a votare convintamente questo impegno.

Ricorderete che, durante le notti della discussione in Commissione, ci sono stati alcuni emendamenti, anche della maggioranza, non solo dell'opposizione, sull'articolo 116, cioè sul prelievo di 50 milioni di euro annui che viene richiesto ad ACI e sulla necessità e richiesta di salvaguardare tutte le professionalità, tutte le dipendenti e i dipendenti coinvolti in ACI, compresa ACI Informatica.

L'impegno che stiamo assumendo oggi è fondamentale perché ci consente di dire alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno manifestato a piazza Capranica e a piazza dei Santi Apostoli, che sono stati fuori da quest'Aula durante i lavori di Commissione e durante i lavori dell'Aula perché erano preoccupati che le decisioni che avremmo potuto prendere avrebbero comportato il rischio di perdere il loro posto di lavoro, che, con questo impegno collettivo nell'Aula, tutto il Parlamento e tutto il Governo, al di là delle differenze politiche, si impegnano affinché quello che scriveremo in questa manovra e che stiamo votando non andrà assolutamente nella direzione di compromettere nessuno di questi posti di lavoro. È un messaggio molto importante, molto forte. E io penso che sia importante che esca forte da quest'Aula, insieme.

PRESIDENTE. Avverto che l'ordine del giorno è sottoscritto dai deputati Mari e Rosato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/197 Morassut, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 165).

Avverto che gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/198 Bagnasco e 9/2112-bis-A/199 Bellomo sono accolti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/200 Barbagallo. Onorevole, accetta la riformulazione?

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e chiedo di intervenire. Infatti, tra i grandi assenti di questa manovra c'è la continuità territoriale. Non un rigo, non una parola per quella che è una delle questioni che ogni giorno non solo complica la vita a milioni di persone, ma che impoverisce sempre di più la parte debole del Paese. Alcuni esempi di questi giorni sono Milano-Catania a 389 euro, cioè 1044 per cento in più rispetto al costo ordinario del biglietto; Milano-Palermo, più 711 per cento; Milano-Bari, Milano-Lamezia e Milano-Napoli, con oltre il 500 per cento in più di rincaro sul prezzo ordinario del biglietto aereo.

Per di più, oltre al danno c'è pure la beffa. In queste ore, i siciliani hanno subito pure il Sicilia Express, il treno speciale voluto dalla regione siciliana che partirà lunedì da Torino Porta Nuova e ci metterà appena appena 22 ore per riportare i siciliani a casa. Una vergogna. Se poi quei siciliani tornano in una delle tre province con l'acqua razionata, devono pur essere fortunati per trovare l'acqua a casa.

Il PD ha proposto una serie di emendamenti, sia in Commissione che prima della posizione del voto di fiducia, per rimpinguare il fondo per l'insularità, quello per il trasporto aereo verso le isole minori, ma - neanche a dirlo - sono stati tutti bocciati.

L'insularità in Costituzione continua ad essere un principio evanescente, con un Governo che si scioglie davanti ai poteri forti delle compagnie aeree e delle società di gestione aeroportuali, gestite spesso dagli amici degli amici che continuano a vessare i passeggeri con bottiglie d'acqua vendute negli aeroporti a 3 euro e servizi scadenti, come le file interminabili agli imbarchi.

Non solo in questi anni non avete messo un euro per rimpinguare i fondi, ma addirittura l'unica misura che poteva avere una qualche efficacia fu quella introdotta con il decreto-legge Asset lo scorso anno. Misura che, però, dopo poche settimane vi siete rimangiati in fase di conversione, dopo le minacce di Ryanair e delle altre compagnie aeree. Ecco, su questi temi continueremo a darvi battaglia e non vi daremo tregua (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Sottoscrivono i deputati Provenzano, Raffa, Marino, Aiello, Morfino, Lai, Cantone e anche l'onorevole Carmina. Aveva accettato, onorevole Barbagallo, la riformulazione o no?

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). No.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/200 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 166).

Colleghi, un attimo di attenzione adesso. Prima di dare la parola al Sottosegretario Freni per il parere sui restanti ordini del giorno, direi di organizzarci in questa maniera. Il Sottosegretario avrà bisogno di un quarto d'ora per esprimere i pareri, quindi per evitare di essere antieconomici nei lavori, io mi impegno a non indire votazioni prima delle 19,25. Quindi, chiunque abbia necessità, sfrutti questi 15 minuti. Prima delle ore 19,25, io non darò seguito alle prossime votazioni. Nel caso, uscite in silenzio.

Nel frattempo, io, l'onorevole Freni e chi rimane ascoltiamo i pareri dall'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/201. Prego, Sottosegretario.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/201 Bordonali, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a monitorare gli effetti applicativi derivanti dalla disciplina del regime di tesoreria unica previsto dagli enti territoriali”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/202 Pellicini il parere è favorevole con la premessa: “a valutare l'opportunità di”.

Presidente, sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/203 Ferrari, a tutela delle mie corde vocali, così come per quelli che seguiranno, il n. 9/2112-bis-A/213 Molinari, il n. 9/2112-bis-A/235 Trancassini e il n. 9/2112-bis-A/239 Ottaviani, il Governo chiederebbe di tenerli accantonati, avendo distribuito ai presentatori una riformulazione. Per ora chiederei di lasciarli accantonati, lasciando ovviamente quella riformulazione, che vale come parere del Governo favorevole, subordinato alla riformulazione, al momento del voto.

PRESIDENTE. Allora, intanto facciamo così: mi ripeta quali sono gli ordini del giorno che lei vorrebbe accantonare.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sono gli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/203 Ferrari, n. 9/2112-bis-A/213 Molinari, n. 9/2112-bis-A/235 Trancassini e n. 9/2112-bis-A/239 Ottaviani, i cui testi sono stati distribuiti.

PRESIDENTE. Aspetti, per la procedura facciamo così. Intanto, li accantoniamo. Una volta che, eventualmente, dalle interlocuzioni uscisse qualcosa, dovremo darne atto in lettura qui, in Aula. Quindi, intanto li accantoniamo e poi dobbiamo comunque darne lettura.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/204 Furgiuele, n. 9/2112-bis-A/205 Davide Bergamini e n. 9/2112-bis-A/206 Matone il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/207 Dara il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità e di sostenibilità tecnico economica, di reperire le risorse necessarie per la realizzazione di tratte funzionali del raccordo autostradale Tirreno-Brennero, anche quale parte funzionale dell'autostrada Cremona-Mantova”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/208 Polidori e n. 9/2112-bis-A/209 Battilocchio il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/210 Pastorino, espunte le premesse, il parere è favorevole, con riformulazione dell'impegno come segue: “ad adottare le iniziative di competenza per consentire l'accesso dei giovani al sistema della ricerca, valorizzando, mediante una pluralità di istituti contrattuali, la competenza maturata e il diverso livello di expertise acquisito”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/211 Pella il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno come segue: sostituire l'alinea con il seguente: “1) a destinare quota parte delle predette risorse del fondo di cui al comma 898 per le seguenti finalità:”, alla lettera f) sostituire le parole fino a “2027” con le seguenti: “prevedere un contributo di 0,37 milioni di euro per l'anno 2025, di 0,42 milioni di euro per l'anno 2026 e di un milione di euro per l'anno 2027”; inserire al punto dd), dopo le parole: “GSA 17”, le parole: “E 18”; inserire, infine il seguente capoverso: “2) a destinare la quota del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, come rifinanziato ai sensi del presente disegno di legge, che è residuata all'esito dell'approvazione di emendamenti in sede referente alla seguente finalità, attraverso l'adozione entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'Economia previsto al secondo periodo del predetto articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014: prevedere un contributo di 0,76 milioni di euro per l'anno 2026 e di 0,2 milioni per l'anno 2027, in favore della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime con sede in via Umberto I, località Paravati, del comune di Mileto (Vibo Valentia), al fine di sostenere l'attività di assistenza e sostegno sociale svolta”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/212 Iezzi il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/213 Molinari è accantonato. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/214 Amich il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di prevedere interventi in materia di previdenza professionale per la vecchiaia e superstiti della gestione della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità degli ex lavoratori frontalieri con la Repubblica di San Marino”. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/215 Roggiani il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/216 Colombo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, con il primo provvedimento utile, atti normativi in grado di implementare la puntualità nei pagamenti delle pensioni per importi inferiori o uguali a mille euro, anche valutando la possibilità che l'INPS anticipi il pagamento al giorno lavorativo bancario precedente nel caso in cui la data prevista coincida con un giorno festivo”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/217 Mollicone il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/218 Di Sanzo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a valutare la possibilità di prevedere, mediante successivi provvedimenti, il miglioramento delle retribuzioni per garantire la competitività, anche prevedendo un meccanismo di riadeguamento automatico in base al costo della vita, e il miglioramento delle condizioni contrattuali degli impiegati a contratto locale di cui in premessa”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/219 Prestipino il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/220 Mattia il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” e poi segue l'impegno. Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/221 Osnato e n. 9/2112-bis-A/222 Bagnai il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/223 Barabotti il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “5. un contributo di 0,15 milioni di euro per l'anno 2025 in favore del comune di Vigarano Mainarda (FE) per interventi di messa in sicurezza del territorio”; “16. un contributo di 0,05 milioni di euro per l'anno 2025 a favore del comune di Viareggio (LU) per lo svolgimento della gara ciclistica nazionale under 23”; “18. un contributo di 0,06 milioni di euro per l'anno 2026 al comune di Montecatini Val di Cecina (PI) per interventi di messa in sicurezza della rete stradale”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/224 Brambilla, n. 9/2112-bis-A/225 Bicchielli e n. 9/2112-bis-A/226 Cavo il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/227 Alessandro Colucci il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con le vigenti disposizioni di settore, di adottare” e poi segue il testo dell'impegno. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/228 Tirelli il parere è contrario.

PRESIDENTE. È contrario il parere sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/228 Tirelli?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/229 Romano il parere è favorevole.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (NM(N-C-U-I)M-CP). Sottosegretario...

PRESIDENTE. Dopo, onorevole Romano.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/230 Semenzato il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a proseguire nella promozione” e poi segue.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/231 Pisano il parere è favorevole con la seguente riformulazione, sostituendo al n. 1 le parole: “di 1 milione di euro per l'anno 2026 e 1 milione di euro” con le seguenti: “di 0,6 milioni di euro per l'anno 2026 e 0,8 milioni” e inserendo infine il seguente capoverso: “a destinare la quota del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, come rifinanziato ai sensi del presente disegno di legge, che è residuata all'esito dell'approvazione degli emendamenti in sede referente alle seguenti finalità, attraverso l'adozione entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'Economia previsto al secondo periodo del predetto articolo 1, comma 200, della citata legge n. 190 del 2014: 1) prevedere un contributo di 0,4 milioni di euro per l'anno 2026 e di 0,2 milioni di euro per l'anno 2027 a favore del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), con sede in piazza di Novella, 2 - 00199 - Roma (RM), finalizzato a consentire la pubblicazione e la diffusione del Rapporto sulla situazione sociale del Paese, per il funzionamento e lo svolgimento delle sue attività”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2112-bis-A/232 Lupi e n. 9/2112-bis-A/233 Carfagna il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2112-bis-A/234 Sasso il parere è favorevole con la riformulazione degli impegni: “a proseguire nell'attuazione della risoluzione n.