XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 431 di mercoledì 19 febbraio 2025
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI
La seduta comincia alle 15.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
RICCARDO ZUCCONI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 17 febbraio 2025.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Ministro della Giustizia e il Ministro delle Imprese e del made in Italy.
Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.
(Iniziative di competenza volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare - n. 3-01740)
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Pierro ed altri n. 3-01740 (Vedi l'allegato A).
Chiedo al deputato Pierro se intenda illustrare la sua interrogazione, per un minuto, o se si riservi di intervenire in sede di replica.
ATTILIO PIERRO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, onorevoli colleghi, il settore dell'ortofrutta è tra i più colpiti dai cambiamenti climatici e dalla riduzione della produttività agricola, con danni economici ingenti per il comparto. Il caso del kiwi è emblematico: un calo della resa fino al 43 per cento, con una perdita stimata di circa 180 milioni di euro all'anno. Allo stesso tempo, la produzione di pere è crollata da 800.000 a 184.000 tonnellate dal 2015 al 2023. A questo si aggiunge il problema dell'utilizzo dei fitofarmaci. Molte sostanze efficaci sono state ritirate, riducendo la competitività del nostro settore. Andrebbero forse introdotte alternative adeguate, per salvaguardare opportunamente le coltivazioni, garantendo, allo stesso tempo, la competitività delle nostre aziende agricole.
Chiediamo, quindi, l'adozione di misure urgenti per tutelare la nostra produzione, raggiungendo un equilibrio tra esigenze produttive, sicurezza alimentare e sostenibilità economica degli agricoltori italiani.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Grazie, Presidente Ascani. Ringrazio l'onorevole Pierro, per avermi dato l'occasione di rispondere su un tema strategico, come quello dell'ortofrutta e delle sue produzioni in Italia, che arriva a sfiorare i 20 miliardi di euro, circa il 30 per cento dell'intero settore agricolo nazionale.
I dati Istat sul commercio estero, pubblicati il 17 febbraio, testimoniano il buon andamento delle esportazioni dell'agroalimentare italiano, che, lo ricordo, sfiora i 70 miliardi, con un aumento del 7,5 per cento rispetto al 2023.
Pochi giorni fa, proprio a Berlino, nel corso di Fruit Logistica, ho avuto modo di confrontarmi con gli operatori ortofrutticoli, che, peraltro - lo segnalo -, erano i più presenti: anche lì l'Italia primeggiava.
Le sfide del settore sono numerose, lei le ha ricordate: la riduzione della produzione, gli effetti del cambiamento climatico e l'aumento delle fitopatie, fino al rallentamento dei consumi nazionali.
Con queste sfide il nostro Governo si è confrontato sin dal suo insediamento, aumentando, come mai era accaduto prima, le risorse per il settore agricolo, ma anche per i settori che lei ha sottolineato essere in grave crisi, come quello della pera, al quale abbiamo dedicato 15 milioni di euro, in particolare per le aree colpite dalla crisi, e 18 milioni nel 2023. Anche sul kiwi, per la prima volta interveniamo in sostegno delle filiere, con 4 milioni di euro per la moria del kiwi e 5 milioni di euro sul Fondo filiere, che è un Fondo inserito nel 2023. Ovviamente, anche sull'aumento dei controlli sull'export.
Ha toccato un altro argomento molto rilevante, che è quello degli agrofarmaci, delle medicine per le piante, su cui, secondo noi, spesso, c'è stata grande leggerezza nel proibire sostanze efficaci, senza trovare, come lei ricordava, alternative.
Ma ci sono anche alcuni paradossi; faccio l'esempio del Dormex, una sostanza a base di idrogeno cianammide, molto efficace per contrastare alcune criticità, che è stato proibito in molte Nazioni europee, ma viene utilizzato in Grecia, con l'effetto non di salvaguardare l'ambiente, ma di costringere spesso i nostri produttori a smettere di coltivare in Italia e trasferirsi in Grecia, con l'accesso delle stesse merci al mercato europeo. Effetto zero in termini di tutela dell'ambiente, effetto zero in termini di salute dei cittadini, se si puntava a questo, e, invece, danno per le nostre imprese.
Abbiamo ascoltato oggi le dichiarazioni del commissario europeo per l'agricoltura, Hansen, insieme al Vicepresidente Fitto. Siamo molto confortati dal documento, che parla di sovranità alimentare europea, di ricerca, del giusto equilibrio tra la tutela dell'ambiente e la tutela delle produzioni e, quindi, dell'equità sociale che consegue dalla creazione della ricchezza all'interno del continente.
Siamo soddisfatti perché in quel documento troviamo tanta Italia. Abbiamo lavorato in maniera trasversale con i colleghi di tutti i partiti, per promuovere un ragionamento che tenesse da parte le vicende ideologiche e ragionasse in termini pratici su quello che può e deve succedere nel nostro continente, nell'ambito di un quadro mondiale di mercato che vede, a Est e a Ovest, competitori, nei confronti dei nostri imprenditori, molto aggressivi, ovviamente in logica di mercato.
Quindi, auspichiamo che queste dichiarazioni di oggi della Commissione, che cambiano radicalmente quelle del commissario Timmermans negli anni precedenti, possano veder seguire fatti concludenti e sostegno agli agricoltori, che non è un privilegio per gli agricoltori, ma è una garanzia che i primi custodi dell'ambiente possano continuare a fare il loro lavoro, specialmente nelle aree più aggredite dagli effetti collaterali del cambio climatico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Deve concludere.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Concludo. Si deve prendere atto definitivamente che, dove non c'è agricoltura, viene giù tutto. Il nostro Governo proteggerà, in sede nazionale ed internazionale, questo settore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Il deputato Pierro ha facoltà di replicare, per due minuti.
ATTILIO PIERRO (LEGA). Signor Ministro, la sua disponibilità ad affrontare con urgenza questa problematica rappresenta un segnale positivo per tutto il settore ortofrutticolo italiano. La crisi che sta colpendo i nostri agricoltori - aggravata dai cambiamenti climatici, dalla concorrenza sleale di Paesi dell'Unione europea (lei faceva riferimento alla Grecia e ad altri Paesi extra Unione europea, dove si applicano standard sociali ed ambientali meno rigorosi) e dalla mancanza di un'armonizzazione normativa sull'uso dei fitofarmaci richiede risposte concrete e tempestive.
Accogliamo con favore il suo impegno nel ricercare soluzioni che garantiscano un equilibrio tra produttività e sicurezza alimentare. È fondamentale sostenere la ricerca di alternative efficaci per migliorare la produttività, tutelare la competitività delle nostre aziende agricole e applicare il principio di reciprocità negli scambi commerciali, affinché i produttori italiani non siano penalizzati rispetto a concorrenti che operano con regole meno restrittive.
Il comparto agricolo italiano si trova a competere con produttori di tutto il mondo, che operano con costi notevolmente inferiori, in un mercato dove il prezzo è spesso l'unico parametro di confronto. Per questo, servono misure efficaci a tutela dei nostri agricoltori.
La ringraziamo per l'attenzione e confermiamo la nostra piena disponibilità a collaborare su queste tematiche cruciali per il futuro nostro e dell'agricoltura italiana (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).
(Iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri - n. 3-01741)
PRESIDENTE. Il deputato Calderone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01741 (Vedi l'allegato A), per un minuto.
TOMMASO ANTONINO CALDERONE (FI-PPE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, ogni mese, 100 cittadini italiani vengono ingiustamente privati della libertà personale, 3 cittadini al giorno; significa che, ogni otto ore, viene arrestato ingiustamente un cittadino italiano; 1.293 sono stati i casi di ingiusta detenzione nel 2024, per i quali è stato corrisposto un indennizzo, circa 100 in più rispetto al 2023.
Il 20 per cento della popolazione carceraria è costituita da indagati o imputati, che si trovano in stato di custodia cautelare. Il sovraffollamento carcerario dipende anche da questo.
È un fatto gravissimo, signor Ministro. È una piaga sociale: cittadini italiani vengono ingiustamente arrestati e vengono privati della libertà personale senza alcuna ragione. Addirittura nel 75 per cento dei casi viene scritto che non dovevano essere neanche arrestati ed erano innocenti. Chiediamo al Governo che cosa intende fare per eliminare, con tratti di assoluta urgenza, questa gravissima - ripeto - piaga sociale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Grazie Presidente e grazie al collega. Effettivamente, i dati che abbiamo - e che lei ha illustrato - sono allarmanti: i detenuti ristretti con posizione giuridica in attesa di primo giudizio sono complessivamente 9.531 su un totale di detenuti pari a 62.000, quindi, in misura percentuale pari al 15 per cento. Per contribuire alla riduzione della popolazione carceraria noi stiamo valutando varie opzioni, già illustrate qui, per i detenuti stranieri, per i tossicodipendenti, che possono essere ricoverati nelle comunità, e per la riduzione di chi si trova in situazioni di carcerazione preventiva. Qualcosa l'abbiamo già fatto. Forse avete letto oggi sui giornali che è stata evitata una misura restrittiva a carico, tra l'altro, di un noto architetto, perché, in base alla cosiddetta riforma Nordio, l'interrogatorio preventivo, prima dell'emissione della custodia cautelare, ha consentito di evitare questa misura restrittiva.
Molto è ancora da fare: noi stiamo lavorando su questo, abbiamo istituito presso il Ministero una commissione per la riforma del codice di procedura penale e siamo perfettamente consapevoli che - non oggi ma da tempo - uno dei paradossi del nostro sistema giudiziario è che è tanto facile entrare in prigione prima del processo, quando si è presunti innocenti, e magari è facile uscire dopo la condanna, quando si è colpevoli conclamati. Voi sapete che una delle priorità di questo Governo e di questo Ministero è proprio quella di ridurre ai minimi termini la carcerazione preventiva. In poche parole, al di là dei casi di flagranza di reato, in cui la presunzione di innocenza viene ovviamente affievolita, noi stiamo lavorando - e stiamo lavorando alacremente - per ridurre, in termini massimi possibili, le possibilità per i PM di chiedere e del GIP di emettere una custodia cautelare. Entrerà, tra l'altro, in vigore la collegialità della decisione della custodia cautelare, che renderà ancora più effettiva questa garanzia e la renderà anche maggiore oggetto di riflessione da parte di chi dovesse emetterla, perché tre cervelli giudicano - almeno si suppone - meglio di uno.
PRESIDENTE. Il deputato Calderone ha facoltà di replicare per due minuti.
TOMMASO ANTONINO CALDERONE (FI-PPE). Grazie, Ministro. Siamo soddisfatti della sua risposta, però ci permettiamo di suggerire velocità e celerità, perché sono già trascorsi due anni e mezzo. A nostro modo di vedere, bisogna incidere e riformare gli articoli 273 e seguenti del codice di procedura penale: è lì il vero problema e, in particolare, bisogna riformare immediatamente e urgentemente la lettera c) dell'articolo 274, il cosiddetto pericolo di reiterazione, perché è lì che si va a conclamare non voglio dire l'arbitrio del giudice ma un'estensione assolutamente inaccettabile del potere discrezionale, perché basta confrontare un GIP rispetto a un altro, dove il decorso del tempo per un GIP vale un mese mentre per l'altro GIP vale un anno. È lì il vero problema. Forza Italia ha depositato una interessante proposta di legge, che preghiamo di valutare e di porre massimamente sotto attenzione, a proposito della riforma dell'articolo 274, lettera c). Quindi, è importante intervenire, signor Ministro, anche perché - e concludo - soltanto lo 0,000 sono i magistrati che hanno pagato per avere ristretto ingiustamente i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
(Iniziative di competenza in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi - n. 3-01742)
PRESIDENTE. Il deputato Benzoni ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01742 (Vedi l'allegato A).
FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Ministro, sarò particolarmente telegrafico nella illustrazione di questa interrogazione. È un tema che portiamo in quest'Aula da mesi. Ci sono sue dichiarazioni in cui si dice che il tema è parzialmente risolto, sia quello dei suicidi sia quello del sovraffollamento. Noi sappiamo benissimo, dai dati, che il decreto Carceri non ha risolto nulla di questo grande problema: non ha risolto né il tema dei suicidi né il grande tema per cui quando le persone escono tornano a delinquere. Dunque, abbiamo perso la capacità di portare a casa quel principio costituzionale di rieducazione che la detenzione carceraria deve avere e, detto ciò, in questi mesi abbiamo tante grandi parole - noi non dubitiamo della sua - ma le azioni non vanno in questa direzione, soprattutto sul tema del lavoro. Quindi, le chiediamo cosa intende fare davvero, al di là delle parole, per risolvere questa grande problematica.
PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Grazie Presidente e grazie a lei. È un argomento drammatico che viene periodicamente portato alla nostra attenzione ed è giusto che sia così, proprio per la drammaticità della situazione, ma è altrettanto vero che, a distanza di pochi mesi, non è che si possano produrre o rivelare delle soluzioni rivoluzionarie, però possiamo dire quello che stiamo facendo. Fino ad oggi, in effetti, abbiamo già nove suicidi, questi risultano a noi per questo anno….
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Come nove?
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Nove.
FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Sono tredici!
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. No, a noi risultano nove.
PRESIDENTE. Collega Giachetti, come sa, non è un dibattito tra lei e il Ministro. Prego, Ministro
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Dà i numeri sbagliati il Ministro!
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Compreso quello di oggi!
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Questo è …
PRESIDENTE. Collega Faraone, adesso il Ministro risponde e poi il deputato Benzoni in replica potrà dire quello che ritiene. Prego, Ministro.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Noi abbiamo fatto l'accertamento, a seguito delle notizie che ne riportavano dodici, e a noi ne risultano nove. Adesso ne faremo un altro e vedremo quanti saranno.
PRESIDENTE. Collega Giachetti, collega Faraone, a breve vi richiamo all'ordine.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Quindi, diciamo che nell'immediatezza c'è stata una iniezione di risorse finanziarie che sono tutte mirate al benessere - si fa per dire - di chi è privato della libertà personale e la dimostrazione è quella di potenziare - la cosa più importante è questa - il supporto psicologico e lo staff multidisciplinare. A questo proposito, noi abbiamo istituito uno specifico gruppo di lavoro per lo studio e l'analisi degli eventi suicidari delle persone detenute, con il compito di - non è soltanto uno studio, ma è proprio la definizione di un protocollo operativo - elaborare momenti di formazione per il personale penitenziario, al fine di tutelare la salute psicofisica dei detenuti e di prevenire i suicidi.
Con lo stesso scopo, è stata concepita l'imponente opera di reclutamento di adeguato personale specializzato e sono stati previsti nuovi percorsi di comunità per i detenuti con disagio psichico e con problemi di tossicodipendenza, in modo da garantire trattamenti idonei e, soprattutto, differenziati che siano finalizzati al recupero della persona, valorizzando, soprattutto, l'istruzione e, ancor di più, il lavoro. Anche stamattina abbiamo avuto un incontro con il presidente Brunetta con il quale abbiamo, come sapete, stipulato un protocollo per poter trovare il lavoro all'esterno del carcere una volta che il detenuto è stato liberato. La prospettiva di avere già un lavoro, quando si viene liberati, è sicuramente uno stimolo a vedere con minore negatività e con minore pessimismo il tempo residuo che resta da espiare in carcere. In tale ottica, ho istituito, nell'ambito della Direzione generale dei detenuti, la promozione e il coordinamento del lavoro penitenziario come articolazione interna altamente strategica per perseguire l'obiettivo di strutturare sempre di più il lavoro penitenziario con meccanismi stabili che attraggano, come ho detto prima, l'interesse di imprenditori esterni.
Medio e lungo termine: qui, sapete, è stato istituito un commissario straordinario.
Questo ha poteri che dovrebbero superare le varie difficoltà, notissime, che vengono poste dalla nostra burocrazia e della nostra legislazione un po' farraginosa. Sta approntando - in parte lo ha già fatto - il programma analitico degli interventi necessari - e vi è una specifica indicazione di tempi e delle modalità di realizzazione - e sono state stanziate imponenti risorse finanziarie.
I numeri che vi do sono significativi. Noi abbiamo l'impegno - e siamo certi di raggiungerlo - per 7.000 nuovi posti detentivi nell'arco…
PRESIDENTE. Devo chiederle di concludere, Ministro.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. …nell'arco della legislatura.
PRESIDENTE. Il deputato Benzoni ha facoltà di replicare, per due minuti. Prego, onorevole.
FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Ministro, sono partito con grande rispetto. Non credo che faremo una guerra se sono tredici o nove. Ma non prendiamoci per i fondelli davanti agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe)! Sappiamo bene, in quest'Aula, come siano di più i suicidi. Se lei conta i morti in carcere, e non contiamo quelli che, dal carcere, sono morti in ospedale, non diciamo che non si sono suicidati e poi son morti da un'altra parte, perché oggi siamo al 14° suicidio nelle carceri.
Partiamo da questo presupposto e dal rispetto per le 14 persone che hanno perso la loro vita dentro le carceri, affidate al suo Ministero e affidate allo Stato.
Detto ciò - e non voglio far polemica - c'è un tema. Le forze che rappresentano la maggioranza, di cui lei è Ministro, fanno una battaglia sulla sicurezza in tutte le città italiane. Il 70 per cento di coloro che commettono un reato arriva da un'esperienza in carcere.
Bene, vuol dire che quel carcere non ha avuto un'esperienza educativa. Il lavoro è l'unica cosa che nei dati che tutti noi abbiamo - noi e voi - è l'elemento di differenziazione, perché sappiamo che, quando c'è il lavoro in carcere, chi esce non torna a delinquere; quando non c'è, torna a delinquere.
Bene, non diciamo: il lavoro fuori dal carcere e gli accordi. Nessun imprenditore assume un carcerato che esce domani mattina e lo porta nella sua azienda. Il lavoro bisogna portarlo nelle carceri (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe). Per farlo bisogna avere: accordi con le aziende, decontribuzione e volontà di fare un piano carceri per cui nelle carceri si possa lavorare, perché nelle carceri attuali, col sovraffollamento, la carenza del personale e gli spazi, col cavolo che ci portiamo lavoro!
Allora, non venga qui a raccontarci dati che non ci sono. C'è un grande problema. Non le diamo la responsabilità, ma non ci dica che i suicidi sono nove e non tredici, perché se uno muore in ospedale, invece che morire in carcere, perdoni, non mi sento meno responsabile di quando muore in carcere. E di questo ne è responsabile lei e tutto questo Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
(Elementi e iniziative in ordine alle tecnologie in uso alla Polizia penitenziaria – n. 3-01743)
PRESIDENTE. La deputata Serracchiani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Braga ed altri n. 3-01743 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria, per un minuto. Prego, onorevole.
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la Polizia penitenziaria - come lei sa - svolge un ruolo fondamentale, non solo nella custodia e vigilanza dei detenuti, ma anche nel sostegno ai percorsi di rieducazione e di reinserimento sociale; contribuisce alla sicurezza della società e alla rieducazione della pena.
La stessa Polizia - come lei sa - svolge una meritoria attività di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Ebbene, Ministro, proprio per l'onorabilità delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria, sono giorni che si stanno addensando nubi sulla Polizia penitenziaria, perché, da notizie di stampa, è l'unica forza che non ha smentito l'uso del cosiddetto spyware, ossia il software di spionaggio di Paragon, che, come sappiamo, ha ascoltato almeno sette cittadini, tra cui un giornalista direttore di un importante quotidiano online.
Ministro, ci dica: è in grado di assicurare, come Ministero, alla Polizia penitenziaria l'uso delle migliori tecnologie per svolgere tali compiti? E se sì, come e quando? (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha facoltà di rispondere, per tre minuti. Prego, Ministro.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Grazie alla collega. Allora, darò alcune cifre per mettere gli appartenenti al Corpo in condizione di esercitare questo difficile compito. Con la legge di bilancio n. 207 del 2024, abbiamo stanziato: 2 miliardi e 104 milioni per il 2025; 2 miliardi e 100 milioni per il 2026; 2 miliardi e 280 milioni per il 2027.
Nello specifico, per i servizi tecnico-logistici della Polizia penitenziaria - automezzi, equipaggiamento, vestiario, armamento, strumentazioni, comunicazioni radio e body cam - è previsto uno stanziamento di circa 3 milioni di euro.
Per l'acquisto di tecnologie di sicurezza, droni, apparati per il contrasto all'introduzione di oggetti non consentiti all'interno degli istituti (come i metal detector a portale, eccetera), sono previsti 15 milioni e 300.000 euro circa.
Per quanto riguarda gli equipaggiamenti, abbiamo avuto - sono cifre un po' aride - 18.700 scudi antisommossa, 2.400 kit di difesa passiva di ordine pubblico, 2.409 sfollagente e 10.200 caschi antisommossa.
Sono stati altresì implementati - e questo forse è anche più importante - gli impianti ed i presidi tecnologici in materia di sicurezza penitenziaria e, precisamente, i sistemi anti-drone, che secondo noi sono i più importanti, sono stati installati e funzionanti in 37 istituti di pena, mentre per altri 11 istituti sono in corso, ed in gran parte concluse, le relative procedure di affidamento.
Per i dispositivi jammer mobili - che sono anti-drone - ne risultano dotati 20 istituti ed è in corso la predisposizione degli atti di gara per ulteriori 25 istituti.
Sono stati distribuiti circa 6.000 dispositivi mobili e tecnologici per la prevenzione e la repressione delle attività illecite all'interno degli istituti penitenziari (jammer, metal detector manuali, eccetera) e sono stati realizzati 70 interventi su impianti di videosorveglianza, sia interni che esterni agli istituti penitenziari.
Infine, è in corso di realizzazione un progetto sperimentale di schermatura, rivolto a due istituti pilota, per un costo complessivo di 3 milioni di euro. Abbiamo un'interazione di software per l'elaborazione di immagini basate su intelligenza artificiale di allarmistica.
PRESIDENTE. Il deputato Fornaro, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare. Prego, onorevole.
FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Signor Ministro, i dati che ha appena letto testimoniano l'importanza del ruolo della Polizia penitenziaria, ma noi siamo preoccupati - fortemente preoccupati - per come lei e il Governo non stiano tutelando l'immagine della Polizia penitenziaria. Il calendario del 2025, oggetto di un nostro precedente question time, in cui veniva oscurato il dettato costituzionale: l'articolo 27, con la funzione rieducativa della pena. Poi il tema del sovraffollamento delle carceri, su cui il Governo è inerme, rende ogni giorno più difficile il lavoro della Polizia penitenziaria. Poi, da ultimo - lo ha già ricordato la collega Serracchiani -, la vicenda oscura, inquietante, dell'uso dello spyware “Graphite” di Paragon, dove - stando alle notizie di stampa - tutte le Armi di polizia hanno smentito di avere in uso questo strumento, tranne la Polizia penitenziaria.
Per questa ragione, avevamo fatto una semplice domanda a lei, Ministro, e gliela ripetiamo: la Polizia penitenziaria ha avuto in uso lo spyware “Graphite”? Bastava rispondere “no” e la questione era chiusa, oppure “sì”, e, a quel punto, casomai, mettere elementi di chiarimento riservati al Copasir.
Invece voi, continuando a non rispondere, state voi alimentando i sospetti su un uso improprio e grave di questo strumento da parte della Polizia penitenziaria (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva-il Centro-Renew Europe e Alleanza Verdi e Sinistra)! Siete voi - con il vostro operato - che state gettando ombre sul comportamento di apparati dello Stato, perché spiare il direttore di un giornale online come FanPage è un atto da Stato di polizia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva-il Centro-Renew Europe e Alleanza Verdi e Sinistra), da sistemi autoritari, e voi, invece di chiarire in Parlamento, nel luogo della sovranità popolare, cosa fate? Secretate!
Di che cosa avete paura, signor Ministro? Che cosa c'è da nascondere? Non vi daremo, democraticamente, tregua. Noi continueremo a farvi queste domande, perché amiamo la democrazia, la Costituzione, e perché, per noi, la libertà di stampa è sacra (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva-il Centro-Renew Europe e Alleanza Verdi e Sinistra).
(Elementi in merito alle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal Ministero della Giustizia – n. 3-01744)
PRESIDENTE. Il deputato Faraone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01744 (Vedi l'allegato A), per un minuto. Prego, onorevole.
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Ministro, ci sorprenda: lei è qui soltanto perché costretto, ha costretto noi a cambiare domande al question time. Avremmo voluto porvi quesiti che sono stati stracciati e dovremmo porvene altri. Ministro, perché ha paura di rispondere alla domanda sulla Polizia penitenziaria e dirci se ha usato il software di Paragon?
Ci sorprenda, ci dica perché; Ministro, lo sa che date l'impressione di essere stati colti con le mani nella marmellata, che avete qualcosa da nascondere? Le sembra così strano che desti preoccupazione che un direttore di un giornale, guarda caso quel giornale che ha fatto una libera inchiesta sul partito suo e della Premier, venga intercettato illegittimamente da un'istituzione pubblica (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-il Centro-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista. Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)?
PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Grazie, così ho anche l'occasione di rispondere alla domanda precedente. Allora deve essere chiaro (Commenti)…
CHIARA BRAGA (PD-IDP). Allora rispondeva al question time di ieri…
PRESIDENTE. Collega Braga, collega Braga…
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. I tempi questi sono.
PRESIDENTE. Ministro, la prego, non è un dibattito.
CARLO NORDIO, Ministro della Giustizia. Come sapete, lo svolgimento delle attività di intercettazione, e quindi anche quelle condotte sia dal Nucleo investigativo centrale sia dal Gruppo operativo mobile, è sempre delegato, secondo l'articolo 370 del codice di procedura penale, dalle autorità giudiziarie, quindi, dalle procure ordinarie e DDA, nel rispetto e con le modalità previste dal codice di procedura penale. Ora, dalla parte, diciamo così, preliminare, scritta nell'interrogazione - che io salto, perché non è stata formulata - passo direttamente alla parte finale. Allora, le spese liquidate per le intercettazioni sono liquidate direttamente dall'autorità giudiziaria e, successivamente, comunicate al Ministero della Giustizia e, quindi, nessuna competenza in merito è del DAP - da cui dipendono… - e i relativi contratti sono direttamente stipulati dall'autorità giudiziaria procedente. Ora, con queste premesse, posso assicurare che nessun contratto - ribadisco - nessun contratto è mai stato stipulato dal DAP e/o dalle dipendenti direzioni generali GOM e NIC con qualsivoglia società (Applausi del deputato Deidda). “Questo” - direbbe Dante - “sia suggel ch'ogn'omo sganni”; le intercettazioni si fanno solo su autorizzazione dell'autorità giudiziaria, ci sono quelle preventive e ci sono quelle ordinarie; le spese vengono liquidate; la nostra amministrazione, il nostro DAP non ha mai stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo.
Questa mi pare che sia una risposta che dovrebbe chiarire. Nessuna persona, tra l'altro, - e aggiungo - è mai stata intercettata da strutture finanziate dal Ministero della Giustizia nel 2024; nessuna persona è mai stata intercettata dalla Polizia penitenziaria; poi, se qualche stampa, non so perché, inventandosi queste cose, insinua delle situazioni che non sono vere, magari ne risponderà. Io posso assicurare - l'ho detto adesso - nessuna persona è mai stata intercettata da strutture finanziate dal Ministero della giustizia nel 2024; nessuna persona è mai stata intercettata dalla Polizia penitenziaria.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Faraone per due minuti.
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Presidente (Commenti della deputata Debora Serracchiani) …
PRESIDENTE. Collega Serracchiani, non è il momento per lei di parlare, lo farà, eventualmente, dopo il question time, se vorrà sull'ordine dei lavori. Prego, collega Faraone.
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Dopo la risposta del Ministro Nordio che devo dire mi ha sorpreso, speravo mi sorprendesse, mi ha sorpreso, ma la Repubblica con la Meloni Premier è sempre più la Repubblica delle banane. Perché, signor Presidente, signor Ministro, ieri ci avete detto che non potevate rispondere perché c'era il segreto di Stato (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-il Centro-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe); ce l'ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che non potevate rispondere e lei viene qua e ci viene a spiattellare tutto quello che ieri era secretato (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-il Centro-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe – Il deputato Giachetti: “Vergogna!”).
Ma è incredibile, ma siamo nelle mani di nessuno, Presidente. Ma si rende conto? Non c'è nessun coordinamento: un Ministro dice una cosa; l'altro dice l'opposto. E quello viene a dirci una cosa; le forze dell'ordine dicono di sì e quegli altri di no. Siamo nelle mani di nessuno. Lei è il Ministro della Giustizia; ha detto una cosa gravissima, ieri, il Sottosegretario Mantovano, secretando una cosa che il Ministro della giustizia all'indomani spiattella.
E qui tutto passa come se nulla fosse accaduto. Noi vogliamo vederci fino in fondo in questa storia, perché ci diceva del DAP, e quindi sono le procure, Ministro? Noi, perché, anziché sfogliare la margherita, per cui un giorno parla la polizia, un giorno parlano i servizi segreti, un giorno i servizi segreti possono parlare al Copasir, un giorno possono parlare pubblicamente sui giornali, un giorno qualcuno anticipa lei, qualcuno del Ministero della Giustizia e parla col Domani, dando un'informazione che secreta Mantovano, l'indomani lei parla… Qui c'è una storia che va raccontata una volta e per tutte.
Questo benedetto strumento di chi è? Chi lo ha utilizzato e per quali finalità? Diteci una volta soltanto tutto, non a spezzoni e non ognuno dicendo il contrario dell'altro. Vergogna, veramente.
(Iniziative di competenza volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy – n. 3-01745)
PRESIDENTE. Il deputato Grimaldi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01745 per un minuto (Vedi l'allegato A).
MARCO GRIMALDI (AVS). Ministro, siamo arrivati addirittura agli ordigni incendiari, mentre nei magazzini si lavora. Siamo al terzo, non so se ha letto; la chiamano la guerra delle grucce: tre esplosioni con timer. Si dice che fra Prato e Campi Bisenzio ci sia il far west, siamo davanti a un salto di qualità. Una di queste è la Acca di Seano, ne ho parlato più volte, perché ogni tot spaccano la testa a qualcuno di quegli operai che chiede diritti, più salari. Ora siamo a una vera e propria guerra di mafia, una faida tra imprenditori per il controllo del mercato, ma a rischiare la pelle sono solo i lavoratori.
Può avvenire tutto questo nell'imbarazzo? Nel silenzio? Qui stiamo parlando di fornitori del made in Italy, di grandi marchi del made in Italy. Io non credo che si possa stare in silenzio e la domanda è semplice, Presidente: che cosa sta facendo il Governo per porre fine al caporalato nelle file e nelle filiere del made in Italy italiano? Siamo qui per chiederle, semplicemente, questo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. Lo sfruttamento lavorativo e del caporalato è un'infamia che va contrastata in ogni sede; a questo è dedicato un apposito tavolo presso il Ministero del Lavoro, che ha adottato il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, entrato in vigore il 21 dicembre 2022. Tale piano si raccorda al processo di riforma del sistema delle politiche attive del lavoro, che mira a rafforzare i centri per l'impiego, al fine anche di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso in tutti i settori economici, tra i quali emerge anche quello del tessile e della moda.
Sono note, infatti, le inchieste portate avanti sul tema nei mesi scorsi, che hanno riguardato importanti brand italiani. In tale ambito particolarmente rilevante è l'azione posta in essere dalle prefetture: la prefettura di Milano ha coinvolto i principali rappresentanti del settore moda, con l'obiettivo di stipulare un Protocollo per il contrasto allo sfruttamento di manodopera nel settore.
Il Ministero delle Imprese, per quanto di nostra competenza, ha avviato un'opera sistematica di moralizzazione, di trasparenza nel settore delle cooperative, che ha portato alla cancellazione di 23.000 cooperative, di cui 248 nel settore della moda. La pulizia riguarda ogni settore con un'opera sistematica di vigilanza, volta anche a perseguire fenomeni come il caporalato nei diversi settori interessati.
Nel prossimo mese presenterò al Consiglio dei Ministri il disegno di legge di riforma del sistema di vigilanza delle cooperative; i temi sollevati sono stati affrontati anche al tavolo permanente della moda presso il nostro Ministero.
Per il settore della moda in difficoltà, quest'anno, nel 2025 sono disponibili 250 milioni di euro, 100 milioni per i contratti di sviluppo, altri 300 milioni per i mini contratti di sviluppo adatti per le piccole e medie imprese, 15 milioni per accompagnare la transizione ecologica e digitale e 30,5 milioni per promuovere la sostenibilità nel settore moda, la valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e della concia della pelle. Questa è la nostra azione.
PRESIDENTE. Il deputato Grimaldi ha facoltà di replicare per due minuti.
MARCO GRIMALDI (AVS). Ministro, non ci ha convinti ma, secondo me, non ci ha nemmeno provato, perché la questione è molto complicata ma anche molto semplice. Questi brand della moda fanno quasi tutti capo a dei fondi finanziari stranieri, ma il made in Italy gli serve: gli serve a valorizzare il prodotto, ma non solo; usano l'Italia come terra di lavoro sfruttato per massimizzare i profitti e lo fanno fare a delle scatole cinesi che ogni giorno cambiano nome. Altroché chiuderle! Chiuderne una per aprirne un'altra e non basta delegare alle Forze dell'ordine e alle procure questo lavoro.
Questi brand hanno bisogno dell'etichetta made in Italy. Allora, la risposta dovrebbe essere semplice: voi potete negarla a chi si serve di lavoro sfruttato, a chi si appoggia a quel far west fatto di migliaia di aziende che operano al di fuori della legge, che utilizzano il multiservizi al posto dei contratti della logistica o dell'industria.
Noi non accettiamo più teste spaccate: non accettiamo che la Montblanc finga di non sapere che cosa succede alla Z Production; che Armani si appoggi a opifici che impiegano manodopera illegale; che Mondo Convenienza dia commesse alla Vot, dove i lavoratori sono minacciati e picchiati; o la Ferrero che paga la Proteco, con lavoratori che prendono meno di quelle scatole.
Ho finito, Presidente. Bisogna intervenire sul sistema delle esternalizzazioni, far valere il principio della responsabilità solidale del committente. È compito vostro, dovreste sentirlo come vostro, o vi sta bene che il made in Italy sia sinonimo di sfruttamento? (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)
(Elementi e iniziative in merito allo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana - n. 3-01746)
PRESIDENTE. Il deputato Zucconi ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Bignami n. 3-01746 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.
RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, premesso che il Governo e il Parlamento sono impegnati a colmare un vuoto normativo e storico per rafforzare la sicurezza nazionale e disciplinare l'attività dei privati nello spazio in modo trasparente e competitivo; che l'economia spaziale riveste oggi un ruolo centrale nell'economia, sia in termini di PIL mondiale sia per le implicazioni nei campi della difesa e delle telecomunicazioni; che, secondo quanto riferito dalla relazione del Governo alle Camere sull'attività e i risultati nel settore dello spazio e dell'aerospazio, l'83 per cento del valore del comparto è rappresentato da imprese che operano nei campi delle telecomunicazioni e aziende che forniscono servizi sulla base di dati di navigazione satellitare; che questo è un settore che, di solito, è stato prerogativa dello Stato e della finanza pubblica, mentre negli ultimi anni si è registrata un'inversione di rotta, alla luce degli ingenti investimenti nel settore da parte dei privati, come quelli delle società SpaceX; che, secondo alcune inchieste giornalistiche, sussisterebbe il rischio di un monopolio di Starlink nella gestione delle comunicazioni italiane e dei sistemi di sicurezza nazionale; che tale ricostruzione dei fatti, infine, risulta smentita dalle sue recenti dichiarazioni, Ministro Urso, nelle quali è stato ribadito l'impegno dell'Italia nel settore spaziale, siamo a chiederle, quindi, se ella possa fornire ulteriori spiegazioni in merito e, in particolare, con riferimento ai contenuti delle suddette inchieste giornalistiche, oltre che alle ulteriori iniziative di competenza…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
RICCARDO ZUCCONI (FDI). …che intende adottare per garantire un ruolo cruciale dell'industria aerospaziale a livello europeo.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. È necessario evidenziare subito le gravi palesi falsità divulgate nel servizio di Report, andato in onda domenica scorsa, per evitare che una campagna di disinformazione inquini il dibattito politico e le libere e consapevoli decisioni che il Parlamento deve assumere, proprio in queste ore, in merito al disegno di legge sulla politica spaziale, una pietra miliare per l'Italia e per l'Europa. Nel servizio si afferma, in maniera totalmente infondata, che la legge sullo spazio sia stata concepita per favorire Elon Musk nell'ottenere un appalto per la gestione del cloud satellitare dei dati governativi. Si tratta di una ricostruzione priva di ogni supporto documentale, che ho già smentito nell'intervista rilasciata alla stessa trasmissione; intervista, però, volutamente manipolata attraverso tagli e montaggi selettivi, che hanno alterato del tutto il senso delle mie dichiarazioni.
Stiamo, infatti, lavorando - come ben sa il Parlamento - alla creazione di un sistema satellitare nazionale in orbita bassa, sviluppato in autonomia, con il coinvolgimento dei principali attori nazionali, per garantire una soluzione tecnologica avanzata e sicura per la gestione dei dati governativi, offrendo, quindi, un'alternativa competitiva alle infrastrutture fornite da altri operatori globali come Musk.
La strategia italiana in materia spaziale è perfettamente delineata nei documenti ufficiali e pubblici del comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio, da me presieduto, che ha affidato all'Agenzia spaziale italiana uno studio di fattibilità per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale, di cui ho già riferito in Parlamento, e tutto ciò è facilmente documentabile anche con una semplice ricerca su Internet, tanto più da parte di chi si spaccia come giornalista d'inchiesta, che ha, invece, volutamente omesso i fatti e, quindi, la realtà.
Inoltre, stiamo operando a livello europeo. Proprio negli scorsi giorni mi sono incontrato sia con il Governo francese che con la Commissione europea per sollecitarli ad andare avanti più celermente nella realizzazione di IRIS2, la costellazione satellitare dell'Unione europea, e rendere, quindi, l'Europa competitiva per recuperare il ritardo. Noi siamo attori, in Europa, per chiedere di fare più in fretta e recuperare il ritardo con gli altri attori globali.
Cari colleghi, è quindi gravissimo che un servizio pubblico ometta deliberatamente documenti ufficiali, posizioni espresse negli organismi parlamentari europei, che sono reperibili da chiunque, da qualunque cittadino, anche su Internet, con l'intento di costruire una narrazione del tutto falsa, fuorviante, priva di fondamento e atta a inquinare il dibattito parlamentare.
PRESIDENTE. Il deputato Mascaretti ha facoltà di replicare per due minuti.
ANDREA MASCARETTI (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, io devo dire che non sono soddisfatto perché non si può essere soddisfatti in un momento come questo, in cui l'Italia sta facendo grandi passi avanti nel tema della space economy, in cui lei, come ha ricordato prima, sta creando le basi per sviluppare un sistema satellitare in orbita bassa nazionale e, quindi, per uscire dall'angolo, in cui ci troviamo adesso, di monopolio da parte di qualcun altro. Mentre lei sta lavorando con i suoi colleghi, i Ministri di Francia e Germania, per recuperare quel ritardo incredibile che c'è e che l'Europa ha accumulato nella corsa allo sfruttamento delle orbite basse, in questo momento un servizio, mandato in onda su una rete pubblica nazionale, va a minare quello che è il dibattito parlamentare, esattamente pochi giorni prima che la legge sullo spazio, quella che lei ha voluto, quella che fissa delle regole che prima non c'erano - e, a casa mia le regole sono fissate perché senza regole sicuramente chi vince è il più forte e lì, sì, che si va verso un monopolio - proprio in quel momento, dicevo, questo servizio va a minare la serenità del dibattito parlamentare.
Quindi, ritengo che sia particolarmente grave - e mi lasci concludere, Presidente - perché, cercando, ovviamente, quello che è avvenuto durante la trasmissione, ho visto che ci sono dei precedenti. Salto tutti i preamboli e leggo quello del 2024, dopo quello che è successo nel Copasir nel 2023, cioè l'audizione di un parlamentare che nella vigilanza Rai era stato minacciato con dei messaggi da Ranucci, che diceva di possedere migliaia di dossier sui politici italiani. Dopodiché, viene mandato su di lei un servizio - evidentemente sono affezionati a lei - nel 2024 e la risposta a quel servizio, dove veniva accusato di essere un massone in buona compagnia con Gandhi, Agnelli, Mandela, Blair, Putin, Barack Obama e tanti altri, dice: nel servizio andato in onda il 10 dicembre 2023 si parla di una presunta appartenenza alla massoneria del Ministro Adolfo Urso.
L'informazione viene appresa da due dichiarazioni: la prima della signora Kitty Montemaggi, la seconda è ottenuta nell'ambito di un'intervista firmata dal signor Gioele Magaldi, presentato con il titolo di Gran maestro del Grande Oriente democratico. A fronte della secca smentita…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ANDREA MASCARETTI (FDI). …del Ministro Urso e del confronto in sede di mediazione, precisiamo che la prima dichiarazione è frutto di una conversazione informale, riportata in un breve filmato realizzato all'insaputa dei diretti interessati, mentre la seconda proviene da una persona, la quale, a precisa richiesta di offrire prove documentali, non ha fornito riscontri.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole.
ANDREA MASCARETTI (FDI). Chiudo. In tale contesto Report fa fede la smentita del Ministro Urso e ci rammarichiamo per il disagio arrecato all'interessato. Aspettiamo la nuova smentita (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
(Iniziative di competenza volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio Aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar – n. 3-01747)
PRESIDENTE. Il deputato Pastorino ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01747 (Vedi l'allegato A).
LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, signora Presidente. Signor Ministro, relativamente a Piaggio Aerospace, che è stata ceduta, dopo un lungo periodo di amministrazione straordinaria, al gruppo turco - come si diceva -, ricordo che lei, il 14 febbraio, è stato in visita a Villanova d'Albenga, in presenza dei vertici dell'azienda turca, dove è stato annunciato l'accordo sindacale, per cui c'è soddisfazione in generale. Per quanto riguarda il tema di fondo, resta da chiarire bene quali siano le prospettive. Lei ha parlato anche di un interessamento di Leonardo, insomma, tante cose.
La domanda è se intenda convocare un tavolo presso il Ministero, al fine di proseguire la trattativa con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per un'illustrazione puntuale del piano industriale, per garantire la salvaguardia dei lavoratori e la tutela dei due stabilimenti - quello di Villanova e quello di Genova -, assicurando volumi e investimenti adeguati volti allo sviluppo dell'azienda e - visto che è stata citata - fornendo maggiori informazioni sul possibile sviluppo della partnership con Leonardo.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha facoltà di rispondere per 3 minuti.
ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. La cessione di Piaggio Aerospace al gruppo turco Baykar rappresenta un risultato straordinario per il futuro dell'industria aerospaziale italiana. È la migliore soluzione possibile in termini di sviluppo industriale, tutela occupazionale e proiezione strategica dell'azienda.
Baykar è, infatti, un'azienda leader a livello globale nello sviluppo di tecnologie aerospaziali avanzate, che ha dimostrato di avere una visione industriale chiara e ambiziosa per il futuro di Piaggio.
Il piano industriale presentato prevede investimenti mirati per consolidare e potenziare la produzione del P180, rafforzare la divisione motoristica con nuove linee di manutenzione e produzione di motori aeronautici e trasformare Villanova d'Albenga in un centro di eccellenza per lo sviluppo e la produzione di sistemi aerei senza pilota. Ne sono pienamente consapevoli i dipendenti che, con la loro dedizione e professionalità, hanno tutelato l'azienda in questi 10 anni di crisi e che ho incontrato in fabbrica lo scorso 14 febbraio - pochi giorni fa -, quando ho visitato lo stabilimento, insieme ai vertici di Baykar e ai rappresentanti degli enti locali. In quell'occasione, è stata garantita anche la piena tutela dei lavoratori e la prosecuzione di tutte le attività produttive. Ne renderò conto al prossimo tavolo, già fissato per il 27 febbraio al Ministero. Inoltre, voglio sottolineare che sono già state avviate le procedure per l'esercizio della golden power, come nel pieno rispetto della normativa sulla sicurezza nazionale.
Ieri, sono stato a Istanbul, in Turchia, dove ha incontrato il Ministro dell'Industria e della tecnologia Mehmet Fatih Kacir, insieme al presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, visitando gli stabilimenti di Baykar. Abbiamo tutti consapevolezza che l'investimento in Piaggio Aerospace sarà il punto di partenza per ulteriori e più importanti accordi industriali e tecnologici con Leonardo, che porteranno benefici concreti all'intero settore aerospaziale italiano e agli stabilimenti produttivi nel nostro Paese, a cominciare da quello di Ronchi dei Legionari, in Friuli, che ricoprirà un ruolo importante. Ancora una volta, abbiamo trasformato una crisi che durava da 10 anni in una grande opportunità di crescita industriale del nostro Paese.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Pastorino, per 2 minuti.
LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, signor Ministro. Noi la ringraziamo. Lei sa bene che, per quanto riguarda questo tema, considerati i 10 anni di martirio - se possiamo usare questa espressione - che abbiamo conosciuto, traguardare questo risultato straordinario, come ha detto lei, sarebbe per tutti motivo di festeggiare il suo lavoro, di chi l'ha preceduto e dell'amministrazione straordinaria in generale. Dopodiché, le notizie che ci ha dato, che in parte erano state anticipate già nell'incontro del 14 febbraio, vanno in quella direzione. Noi ci auguriamo che il 27 febbraio - se ho capito bene la data del nuovo tavolo - ci possa essere lo sviluppo e la spiegazione di tutto il piano industriale, degli investimenti, che lei ha citato ora, rivolti alla trasformazione di Villanova d'Albenga.
Ci auguriamo da genovesi - lo diciamo in questa sede - che anche lo stabilimento di Genova, dedicato ad altre cose, possa e debba essere mantenuto e, magari, torneremo sull'argomento, perché anche la questione della partnership con Leonardo è un elemento non secondario, ma di potenziale sviluppo e di assoluta strategicità. Torneremo su questo, proprio per l'importanza che nel tempo ha ricoperto questa azienda, importanza per il nostro tessuto regionale e genovese, locale e nazionale. Vorremmo che continuasse ad averla nel tempo. Quindi, ritorneremo sull'argomento, affiancandola - se lei crede - anche in un lavoro territoriale importante, cosa che facciamo da tanti anni.
(Iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività – n. 3-01748)
PRESIDENTE. Il deputato Cappelletti ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione n. 3-01748 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Signor Ministro, lei è Ministro delle Imprese e del made in Italy da 28 mesi e, proprio da 28 mesi circa, c'è un calo della produzione industriale nel nostro Paese. Contemporaneamente crescono le bollette e cresce in maniera veramente preoccupante la cassa integrazione. Il PIL è ormai allo 0 virgola, così come anche gli stipendi degli italiani che sono al palo. Come se non bastasse, nell'anno appena trascorso, nel 2024, 285.000 aziende hanno chiuso i battenti e questo, signor Ministro, è il record negativo degli ultimi vent'anni. Se dovessimo giudicarla in base ai risultati che avete prodotto - voi dovreste essere quelli della meritocrazia -, ebbene, dovrebbe essere rimosso, senza appello (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), anche perché avete riportato l'economia nazionale al periodo della pandemia, senza avere la pandemia! Quando siete entrati al Governo, dal 2019 al 2023, l'Italia aveva avuto un prodotto interno lordo superiore alla Germania, superiore alla Francia, superiore alla Spagna, superiore alla media dei Paesi dell'Unione europea! Quindi, siete entrati al Governo con il vento in poppa da un punto di vista economico. Tutto ciò premesso, le chiediamo, dunque, quali iniziative - e speriamo, per una buona volta, che siano anche utili - intenda assumere per il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali e per stimolare la crescita e la sostenibilità delle nostre imprese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. La flessione della produzione industriale non è una dinamica solo nazionale, ma coinvolge l'intera Europa a partire proprio da Germania e Francia: le altre grandi Nazioni industriali. Infatti, dal 2019 ad oggi, la Germania ha subito una contrazione industriale di quasi il 12 per cento e la Francia del 5,4 per cento. L'Italia sta mostrando una maggiore resilienza, con un meno 4,7 per cento, ed è diventata, però, nel contempo (l'Italia), quarto Paese esportatore al mondo, superando Corea del Sud e Giappone. Questo ci ha consentito di creare, negli ultimi due anni, quasi un milione di nuovi posti di lavoro: molto più di Francia e Germania e record storico di occupazione nel nostro Paese.
In tale contesto, comunque certamente difficile, anche per il perdurare dei conflitti intorno all'Europa e con la possibilità che si scateni una nuova e deflagrante guerra commerciale in Occidente, stiamo agendo per supportare le imprese e, nel contempo, rivedere le norme europee.
Sul piano nazionale, ricordo il disegno di legge sulle piccole e medie imprese che introduce misure strategiche per rafforzare le micro, piccole e medie imprese, incentivando l'aggregazione e l'innovazione del sistema produttivo e l'accesso al credito.
E ricordo che quest'anno abbiamo messo a disposizione delle imprese risorse pari a 22 miliardi di euro: 9 miliardi per le misure fiscali, Transizione 5.0 e 4.0 e Ires premiale; 2,2 miliardi per il credito d'imposta nella ZES unica del Mezzogiorno; 7,5 miliardi tra contratti e mini-contratti di sviluppo; 1,7 miliardi per la Nuova Sabatini. Quindi, 22 miliardi nel 2025. La partita, però, si gioca in Europa e l'Italia guida il fronte delle riforme in Europa (Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Abbiamo presentato proposte per rimuovere le follie del Green Deal nel settore delle auto, rivedere il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) - la prossima settimana è all'ordine del giorno del Consiglio competitività -, proprio con l'obiettivo di sostenere le imprese italiane verso la transizione green. Inoltre, abbiamo proposte settoriali su siderurgia, chimica e semiconduttori, oltre che sulla sburocratizzazione necessaria delle norme europee per facilitare l'attività delle piccole e medie imprese. Aspettiamo, ovviamente, che nel Clean Industrial Deal ci siano le risposte che i lavoratori che hanno manifestato a Bruxelles e gli imprenditori che sostengono le nostre proposte di riforma chiedono alla nostra Commissione europea.
PRESIDENTE. La deputata Appendino ha facoltà di replicare, per due minuti.
CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Ministro, io mi vergogno per lei. Io mi vergogno, provo disgusto per questa “supercazzola” inutile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Aspetteremo, vedremo, capiremo... Ministro, governa da due anni!
PRESIDENTE. Onorevole, la terminologia, la prego. Siamo in Parlamento.
CHIARA APPENDINO (M5S). Sveglia, Ministro! Torni nel mondo reale, perché capirebbe - e chi ci ascolta da casa lo sa - che le famiglie sono strozzate dal carovita e dal caro bollette. Le imprese chiudono dopo anni di sacrifici. Le do una notizia, Ministro: no, lei non ha fatto nulla per aiutarle, zero assoluto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Allora, Ministro, lei ha promesso a queste imprese sostegno e sviluppo e le ha vendute e svendute per 30 denari di propaganda e di immobilismo. Lei è Giuda delle imprese! Questo è. Le ha tradite, se ne rende conto, Ministro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Lei ha tradito chi lavora, lei ha tradito chi crea occupazione, lei ha tradito chi investe in questo Paese.
E il quadro disastroso in cui ci ha portato…parlava di Europa: Ministro, siamo primi per il crollo della produzione industriale in Europa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Peggio della Germania. Allora, eviti di cercare nemici, eviti di incolpare il Green New Deal. Abbia una dignità, lei non ha dignità, ma noi lo capiamo. È lei responsabile di quello che è successo in questo Paese. È lei che ha tagliato 4 miliardi sull'automotive, è lei che ha tolto i soldi dall'ACE, dalle agevolazioni per le imprese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ha citato Transizione 5.0? Avete bloccato 6 miliardi di euro! Avete negato i soldi alle imprese e se ne vanta pure (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Lei non ha fatto nulla per il caro bollette: più 30 per cento.
Allora, Ministro, le assicuro una cosa, a lei che ha tradito le imprese ed alla sua Presidente del Consiglio, nostra e di tutti gli italiani, che non trova 20 secondi per rispondere sul caro bollette agli italiani. Le do un consiglio: scenda in piazza. Venga in piazza con noi. Ascolti la voce vera del Paese, anziché quella di palazzo e capirebbe che la rabbia che c'è lì fuori è colpa vostra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), è colpa delle vostre politiche e voi non state facendo nulla. Andate fuori dal mondo favoloso di Giorgia e state tra la gente. Noi saremo con loro, con famiglie e imprese, e non molliamo, perché diamo voce a chi voi non sapete ascoltare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
(Elementi e iniziative in vista dell'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale - n. 3-01749)
PRESIDENTE. La deputata Cavo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-01749 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria, per un minuto.
ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Signor Ministro, ci rivolgiamo a lei per conoscere lo stato di avanzamento della consultazione pubblica prevista dal Libro verde “Made in Italy 2030”, elaborato dal suo Ministero in collaborazione con il CNEL, volta all'adozione di un Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Condividiamo, di fatto, l'impostazione data di condivisione e partecipazione di tutti gli attori del sistema economico, pubblici e privati, e ravvisiamo una certa urgenza nei dati congiunturali e nel continuo gravare del costo energetico sulla produzione industriale.
Ecco perché le chiediamo quando è previsto che i lavori preparatori portino alla definizione e all'adozione di una strategia di politica industriale italiana per il rilancio dell'economia, anche con riferimento al suo rapporto con la cornice della Bussola europea sulla competitività.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha facoltà di rispondere, per 3 minuti.
ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. Grazie, presidente. Il Libro verde “Made in Italy 2030” delinea la politica industriale del Paese per i prossimi 5 anni, con una visione strategica ultradecennale, ed è stato presentato in Parlamento l'11 dicembre scorso. In quell'occasione, le forze politiche hanno potuto esprimere le posizioni dei propri gruppi.
In questi giorni si è appena conclusa la fase consultiva, che ha riscontrato una partecipazione straordinaria. In 5 mesi, oltre 200 soggetti hanno contribuito alla redazione di questo documento: 37 attori istituzionali, Ministeri, regioni, sindacati, agenzie pubbliche; 141 associazioni di categorie e di imprese; 25 università, centri studi ed enti di ricerca. Abbiamo raccolto i contributi di oltre 500 stakeholder nel nostro sistema produttivo.
Sulla base di questo, sarà redatto il Libro bianco “Made in Italy 2030”, che delineerà la strategia industriale nazionale e dell'Italia in Europa. Il Libro bianco si svilupperà, infatti, in sintonia con il Clean Industrial Deal e con i piani di settore che, ci auguriamo, rispondono a pieno ai documenti strategici che abbiamo presentato alla Commissione su acciaio, chimica, auto, chip, spazio e semplificazione burocratica. La prima bozza uscita ieri non è, a nostro avviso, ancora significativa. Il Libro bianco sarà, quindi, il primo documento di politica industriale condiviso con le parti sociali e produttive dopo 30 anni e sarà anche una bussola per le riforme che vogliamo realizzare nel più breve tempo possibile.
Massima attenzione sarà dedicata ai settori chiave del made in Italy, che ci hanno già consentito di diventare la quarta potenza esportatrice al mondo nel 2024: alimentazione, abbigliamento, arredo e automazione. Al contempo, delineeremo le potenzialità di altri settori con più contenuto tecnologico, quali farmaceutico, cantieristica, nautica, aerospazio, industria della difesa, industria artistica e creativa, settori che possono svolgere un ruolo fondamentale accanto a quelli tradizionali. Di questo parlo spesso nelle fabbriche, in cui ascolto gli operai, come è stato la scorsa settimana proprio ad Albenga, tra centinaia di operai finalmente sollevati per il loro destino dopo 10 anni di insipienza dei Governi che ci hanno preceduto, così come ho fatto all'Ilva di Taranto, presentando i nuovi commissari agli operai, così come ho fatto a Genova, a Piombino, ovunque.
Io sì, mi reco nelle fabbriche, io sì, ascolto gli operai, noi sì, convochiamo i sindacati quotidianamente, perché noi, a differenza degli altri, non parliamo di lavoro, noi tuteliamo il lavoro.
PRESIDENTE. La deputata Cavo ha facoltà di replicare, per due minuti.
ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Grazie, signor Ministro, per la sua risposta. Prendo alcuni passaggi che ritengo fondamentali, come il fatto che abbia portato i numeri di questa consultazione pubblica. Il numero che ha colpito di più è quello dei 500 stakeholder che sono stati coinvolti: credo che sia un numero assolutamente positivo e significativo. Aspetteremo, ovviamente - parlo non soltanto a nome del mio gruppo, di Noi Moderati, ma anche come vice presidente della Commissione attività produttive -, il momento in cui lo illustrerà nuovamente, anche nello specifico, alla Commissione nei vari passaggi istituzionali.
Ha parlato di una strategia industriale chiara e concreta. Credo che siano questi gli aggettivi che più dobbiamo tenere a mente e che vediamo anche concretizzati.
Ha parlato di Europa e di rapporto con l'Europa. È evidente che noi siamo con lei sul tema dell'aiutare le aziende energivore e di fare in modo che la transizione ecologica non diventi e non sia una transizione ideologica. Vogliamo una transizione sostenibile, anche economicamente e socialmente, e su questo saremo assolutamente al suo fianco.
Ha citato i tanti settori strategici, sono importanti, condividiamo l'impostazione. Mi soffermo anch'io - lo ha fatto lei in questa risposta - su uno. Ha parlato di siderurgia - andremo e seguiremo gli sviluppi -, ha parlato di tanti settori e della centralità del manufatturiero che, anche secondo il Libro verde, bisogna avere presente. Ha citato, però, anche il settore dello spazio e aerospaziale. Mi sento di confermare quanto ho ascoltato e di incentivare, ovviamente, a continuare su questa strada. Credo che la risposta che è stata data su una delle situazioni che erano irrisolte per anni, quella di Piaggio, sia stata una risposta chiara e concreta, così come lei ha detto, di voler continuare a portare avanti questa politica industriale.
Dopo anni è arrivato un acquirente importante, un acquirente - e la ringrazio anche per i dettagli che ha fornito in quest'Aula sul viaggio che ha fatto ieri in Turchia - che non soltanto dà prospettiva a Piaggio, ma può dare nuove prospettive a tutto il Paese, anche nelle alleanze con alcune aziende come Leonardo. Ero presente, come vicepresidente di Commissione, alla sua visita in Piaggio, e devo dire che, dall'incontro con il sindacato e con gli operai, è stato importante sentirsi dire che fino a qualche mese fa quell'azienda, Piaggio, aveva una storia, adesso ha anche un futuro. Grazie Ministro, la seguiremo, seguiremo gli sviluppi di tutto quello che sarà non il Libro verde, che è già sostanzialmente chiaro, ma il Libro bianco, e, ovviamente, continueremo a seguirla e a interrogare, laddove sarà necessario, su un'impostazione che condividiamo.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,20. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle 16,20.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 105, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1337 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (Approvato dal Senato) (A.C. 2245).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2245: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.
Ricordo altresì che, secondo quanto stabilito nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 18 febbraio scorso, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 18.
Dopo tale votazione, l'esame del provvedimento proseguirà nella giornata odierna a partire dalle ore 19 e fino alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24, nella giornata di domani, giovedì 20 febbraio, ed eventualmente nella giornata di venerdì 21 febbraio.
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2245)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il deputato Roberto Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). La ringrazio signora Presidente. Colleghi, signor Sottosegretario, siamo, se non ho fatto male i conti, all'ottantesima fiducia che viene posta dal Governo. Ora, se penso alla prima, era sicuramente in un contesto molto diverso: era appena formato il Governo, c'era un grande entusiasmo, c'era anche il senso e il segno, forse, di qualcosa di importante che sarebbe potuto capitare in questo Paese, cioè un Governo che, dopo i Governi tecnici, dopo tanti problemi che ci sono stati, avrebbe potuto rappresentare effettivamente una novità per il nostro Paese. L'ottantesima fiducia si trasforma, soprattutto dopo la giornata odierna, nella fiducia al Governo delle banane.
Non stiamo nello Stato delle banane, ci state portando probabilmente allo Stato delle banane (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe) e Woody Allen, probabilmente, sarebbe un ottimo interprete nel raccontare quello che siete capaci di fare, ma che questo sia il Governo delle banane è sancito da quello che è accaduto oggi. Peraltro, colgo l'occasione, signora Presidente, attraverso di lei - così arricchisco anche l'interesse della sua persona verso quello che sto dicendo -, di esprimere la mia, da una parte, totale solidarietà al Presidente della Camera e, allo stesso tempo, anche una richiesta, che faccia una riflessione sulle responsabilità che il Presidente della Camera si è assunto.
Penso che sarebbe molto interessante se noi potessimo trasmettere, nella webcam della Camera, la riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo che si è svolta ieri, nella quale…
PRESIDENTE. Collega…
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Presidente, sto argomentando la ragione per la quale noi voteremo contro la fiducia a un Governo delle banane e, siccome devo spiegare perché è un Governo delle banane, purtroppo l'essere un Governo delle banane sta trascinando il nostro Paese in un Paese delle banane, di cui due organi costituzionali come la Camera e il Senato, purtroppo, fanno parte e rischiano di essere vissuti dai nostri cittadini come due rami di un Parlamento delle banane.
Il Parlamento delle banane si articola attraverso una serie di passaggi, tra cui la Conferenza dei presidenti di gruppo, e sto parlando del Parlamento; non voglio parlare del Presidente, perché non penso che abbiamo un Presidente delle banane, però quello che il Governo ha fatto ieri sicuramente rischia di far scivolare anche il Presidente che ci rappresenta. Chi è intervenuto in quest'Aula ha cercato di spiegare in tutti i modi al Presidente che esso rappresenta la Camera e che in una decisione, capisco sofferta, rischiava di esporre la Camera a qualcosa che mai però avremmo potuto immaginare sarebbe potuto accadere oggi, e cioè a una farsa ridicola, a un Governo che rappresenta plasticamente una congrega di ladri di verità, che rubano a questa Assemblea la verità rispetto a quello che sta accadendo nel Paese, che inquieta e ormai inquieta sempre di più, perché lo spiegava benissimo il collega Faraone che cosa sta succedendo.
Noi dovremo esprimere la fiducia a un Governo che comincia ad avere qualche scricchiolio, perché in questo Milleproroghe, per esempio, signora Presidente, c'è stato un piccolo problema che riguarda la decisione, presa dalla maggioranza, di eliminare le sanzioni che erano state messe nei confronti di chi non si era vaccinato durante il COVID. Si dà il caso che nello svolgimento del dibattito al Senato non c'è stata perfettamente un'identità di vedute tra Forza Italia e Fratelli d'Italia su questo, o meglio, di una parte di Forza Italia rispetto a Fratelli d'Italia. Forza Italia ci ha abituato, vedo qui il mio amico Paolo Russo, che, quando c'è dà alzare la voce, la alza, forse, più forte della mia. Poi, quando si tratta di trovare delle piccole conclusioni conseguenti a questi roboanti interventi, anche critici nei confronti della maggioranza, a mano a mano, come i dolci dopo che si sono messi in forno si afflosciano, spariscono gli argomenti. Perché la collega Ronzulli, al Senato, ha fatto una levata di scudi contro questa decisione di togliere le sanzioni per coloro che non si erano vaccinati. Uno poteva pensare che fosse un elemento isolato. Invece leggiamo dalle agenzie - signor Sottosegretario, non so se le ha viste anche lei, lei si occupa di comunicazione e sicuramente avrà avuto la possibilità di vederle - che addirittura oggi c'è stata una conferenza stampa di Forza Italia, anzi no, una replica di Forza Italia, mi correggo, collega Russo, le chiedo scusa, che risponde dicendo che è inaccettabile quello che è stato detto dai componenti della Commissione anti-COVID di Fratelli d'Italia in una conferenza stampa nella quale spiegavano, con una certa coerenza rispetto al contesto delle Commissioni di inchiesta, all'esigenza di una riservatezza e via dicendo.
Ma, come spesso accade a tanti anche a me vicini in questo momento, specularmente anche ai colleghi di Fratelli d'Italia che il garantismo se lo sono perso per strada insieme al Ministro Nordio - ormai lo hanno perso proprio per la strada - … e hanno già sentenziato. Penso che, se riprendete i miei interventi durante il COVID riguardo al commissario Arcuri, non posso certo passare per uno che lo vuole difendere, ma il fatto che si stiano svolgendo delle audizioni e i colleghi di Fratelli d'Italia abbiano già stabilito che si è realizzata la rivoluzione o la più grande truffa del mondo dà la dimensione.
Però quello che è divertente è che voi venite a chiederci la fiducia quando ormai, palesemente, la fiducia non c'è neanche tra di voi.
Quindi ho fatto l'esempio dei vaccini, ma c'è qualcosa di positivo, signor Presidente, questo lo voglio dire. A nostro avviso è positivo solo perché, forse in un momento di distrazione, il Governo ha accettato al Senato un emendamento sul quale, anche qui alla Camera, avevamo lavorato attraverso una mozione, in particolare della collega Boschi e della collega Gadda, del gruppo di Italia Viva, che prevede la possibilità di realizzare la mammografia estendendola anche a quelle donne che sono in età tra i 45 e i 74 anni. Poi bisognerà vedere quanto si darà corpo fino in fondo, attraverso gli stanziamenti adeguati, a questo principio.
Però non c'è dubbio che è un principio che, nonostante le 8 ore in Commissione qui alla Camera e le poche altre che ci sono state al Senato, siamo riusciti, almeno lì, a infilare in un Milleproroghe che rappresenta il tentativo di dare la fotografia di un Paese che è capovolta. Noi sappiamo perfettamente, e lo dico ai colleghi funzionari che seguono questi dibattiti da parecchio tempo, che se c'è un decreto che in assoluto è formalmente incostituzionale questo è il Milleproroghe. Perché il Milleproroghe? Perché il presupposto di costituzionalità dei decreti-legge dovrebbe essere l'omogeneità di materia.
Sappiamo perfettamente - ma questo non è certo responsabilità di questo Governo, penso che sia ormai così da quarant'anni - che ormai abbiamo istituzionalizzato che c'è un decreto che, comunque, è incostituzionale ma serve. Serve a che cosa, normalmente? A cercare di porre riparo ai problemi che possono essere insorti durante la legge di bilancio; quindi, cose che sono rimaste fuori. Devo dire che, giustamente, se non sbaglio, proprio i colleghi del MoVimento 5 Stelle hanno rilevato che poi ci sono alcune norme che non sono neanche delle proroghe; sono delle norme che vengono inserite e che non hanno nulla a che vedere con le proroghe.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Ho già finito il tempo, Presidente. Purtroppo, mi sono concentrato sullo “Stato delle banane” (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe) e sulla mia solidarietà al Presidente della Camera e ho consumato una parte del tempo che avrei voluto dedicare anche alle questioni di merito. Potrei dedicare del tempo, e chiudo con questo, alle questioni che non ci sono e che non avete voluto mettere dentro questo decreto, nonostante quello che abbiamo proposto in Commissione attraverso gli emendamenti e che abbiamo fatto anche con gli ordini del giorno. Avete bocciato anche gli ordini del giorno. Per esempio, per quel che riguardava la cassa integrazione nel settore della moda, avete bocciato l'emendamento in Commissione e avete bocciato anche gli ordini del giorno che, ormai, sono l'unica cosa che ci è rimasta.
Presidente, noi voteremo contro la fiducia al Governo delle banane. Non solo, perché riteniamo che questo gruppo di ladri di verità stia sottraendo, al Parlamento, la verità su tante questioni, ma perché riteniamo che lo sbando totale che si è verificato nel suo culmine oggi, in Aula, esponendo anche il Presidente della Camera a una figura barbina sia il segno del fatto che, dopo le banane, c'è da preoccuparsi perché non sappiamo dove potremmo andare a finire. Noi sicuramente non daremo alcun avallo a questo tipo di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, colleghe e colleghi, ancora una volta avete rimosso la realtà, le condizioni reali e materiali in cui tante e tanti vivono in questo Paese. E ancora una volta avete umiliato il Parlamento e le opposizioni, non solo, annunciando di voler porre la fiducia su questo Milleproroghe, ma dando alle Commissioni poco più che qualche ora per esaminare centinaia di emendamenti. Resta, per voi, tutto questo, un contenitore giusto per soddisfare le brame di alcuni partiti, anzi di frammenti. E magari per pesarli. In ogni caso, la Lega andava blandita. Da qui la riammissione alla rottamazione quater per i contribuenti decaduti perché insolventi. Oltre 3,8 milioni di contribuenti di cui meno della metà è stato puntuale con il pagamento delle rate. Volevate fare molto di più. Siete stati fermati, giusto, solo dall'Agenzia delle entrate. Ma guardate già oltre. È all'esame del MEF la rottamazione quinquies per tutti i crediti compresi tra il 2000 e il 2024. Praticamente una sanatoria per oltre venti annualità, che cancellerebbe sanzioni e interessi e spalmerebbe, di fatto, il debito in 120 rate. Devo dire che una logica ce l'ha: far sì che, quello che è successo alla Lega coi 49 milioni, valga per tutti gli italiani. E infatti la promessa è questa: dopo il quater ci sarà il quinquies, poi decidete voi dove arriviamo. Sexies? Ma io, credo, che arriveremo a undecies. E sa perché? Perché la premessa è come la promessa, cioè vi promettiamo che, di qui in avanti, ne arriveranno altri. A quel punto la vostra logica rimane quella dei guanti di velluto per chi non ha pagato le tasse e continuerà a non pagarle, di fatto. E il peso del fisco, di fatto, dove è scaricato? Sulle spalle del lavoro e di chi ha sempre pagato, come i pensionati. Vedete, nella vita reale, non pagare una multa o un adempimento ha un effetto: si accumulano more e sanzioni. Invece, voi avete introdotto un meccanismo premiale per chi si sottrae al fisco.
All'orizzonte questi soggetti vedono una mega sanatoria e in che modo dovrebbe venire loro mai in mente di versare un euro? Impunità totale per l'evasione, pugno duro sui vulnerabili, gli stranieri, i dissidenti: ecco, la vostra ricetta, molto semplice. Una giustizia con un ingresso stregato: alcuni aprono la porta e si trovano al di sopra di ogni regola, altri restano per sempre chiusi fuori.
Ma quanto costerebbe quest'ennesima dimostrazione di amicizia del fisco? Ve lo ha detto Giorgetti: 5,2 miliardi di euro in meno nelle casse dello Stato nel 2025; 3 miliardi di euro nel 2026; 2,5 miliardi di euro nel 2027, tutte risorse sottratte alla sanità, all'università, all'istruzione pubblica, alla coesione sociale, alla transizione ecologica. Ma sapete a quanto ammontano i crediti fiscali dello Stato? Secondo l'Agenzia delle entrate, a 100 miliardi, anche se la metà - come avete annunciato - è ormai inesigibile. Significa che 22,8 milioni di contribuenti hanno debiti verso lo Stato. Sono debiti nei confronti di tutti e tutte noi, della nostra possibilità di vedere rispettato il diritto alla salute, il diritto allo studio dei nostri figli, della nostra possibilità di accedere a un sostegno al reddito universale, anche della possibilità di chi sostiene interamente il welfare di vedere ridotto il proprio carico fiscale.
E sapete che, fra questi soggetti, 3,6 milioni sono persone giuridiche? Non so se avete compreso, sono società, fondazioni ed enti. È accettabile che non paghino ciò che gli spetta? Sapete, poi, che, per il 69 per cento, il credito delle persone fisiche riguarda importi sopra i 50.000 euro? Questi importi non sono che lo 0,8 per cento di quei crediti. Eppure, ogni politica di questo Governo è volta a conservare i privilegi di chi possiede ricchezze in eccesso e si rifiuta di restituire una minima parte - altro che patrimoniale -; a conservare ancora qualche privilegio già fuori tempo massimo - per esempio, le concessioni appunto demaniali dei balneari, ora prorogate di un anno ma domani chissà, tanto le elezioni sono alle porte, totalmente in contrasto con la giustizia amministrativa italiana e con il diritto dell'Unione europea, come ha dovuto ricordarvi il Presidente Mattarella -; o a lanciare messaggi anti solidali. Vi siete sottratti all'obbligo vaccinale, rifiutandovi di proteggere i più vulnerabili, che hanno pagato per tutti questo tipo di idea, di idea di società, di idea di Stato, l'immunità di gregge.
E, guardate, avete fatto bene - a chi l'ha fatto -, multarvi è stato un passo falso: tutto condonato, tutto perdonato. D'altra parte la salute pubblica non è certa la stella polare di questa maggioranza. A oggi, meno della metà delle case di comunità sono di fatto attive, le altre sono diventate case fantasma. Gli obiettivi stessi del PNRR sono implausibili senza lo sblocco del tetto delle assunzioni e lì arriva il punto. Di certo non basterà e non ha nessun respiro pensare di andare avanti prorogando la possibilità di conferire incarichi a tempo determinato. E che dire, invece, pensando alle condizioni in cui versa la scuola, dei 100 milioni che avete tirato fuori per tutor e orientatori scolastici, invece di sostenere gli insegnanti nella lotta alla dispersione scolastica? Valditara si è inventato due figure per selezionare gli studenti che meritano di proseguire gli studi, pensate, in un Paese in cui gli stipendi degli insegnanti sono fra i più bassi d'Europa, in cui i coordinatori di classe, interclasse e intersezione svolgono un lavoro non riconosciuto e sottopagato. Il contratto collettivo dei docenti è ancora da negoziare e dovrebbe essere l'occasione per garantire stipendi finalmente giusti. Dove trovate le risorse per farlo?
Un Paese in cui dilaga il precariato della scuola, la Commissione europea ha avviato un'altra procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, proprio sul precariato scolastico. Discriminante - si dice - l'attuale legislazione italiana, che non concede ai docenti a tempo determinato di ottenere una progressione salariale in base all'anzianità. Una piaga tutta italiana: oltre 250.000 precari su 943.000 docenti.
Di buono, sulla scuola, c'è solo l'approvazione dell'emendamento sul contrasto della povertà educativa minorile, ma, come sempre, problemi strutturali dovrebbero imporre politiche durature, non l'estensione di un finanziamento sempre a rischio. Niente per il sottofinanziamento della sanità, niente sulle stabilizzazioni del personale e niente sul riconoscimento di ammortizzatori sociali, nemmeno un euro, per esempio, per prorogare la cassa integrazione nel settore moda, in crisi profonda. Questo è il vostro Milleproroghe! E c'è anche sempre - sempre - il lato punitivo. Così, usate il decreto per dare il via libera all'estensione dell'utilizzo dei taser. Ma qualcuno l'ha detto in quest'Aula? No, perché, ora sarà possibile usare questo strumento di tortura - definizione dell'ONU e di Amnesty - in tutti i comuni, inclusi quelli con meno di 20.000 abitanti. Ma a che cosa serve? Gli studi sul taser ci dicono che ha quasi raddoppiato il rischio che la Polizia usi la violenza e che gli agenti vengano aggrediti. La stessa ditta produttrice riconosce un rischio di morte dello 0,25 per cento. Secondo Reuters dal 2000 al 2020 oltre mille persone sono morte negli USA a seguito dell'utilizzo dei taser. Ma niente! Mandare continui messaggi repressivi è più importante di ogni concreto risultato.
Come non può mancare mai qualcosa che ci ricordi quanto siete nemici del clima: ed ecco che è rinviato l'obbligo per i fornitori di energia termica di integrare una quota di fondi di rinnovabili della propria offerta. Dimenticatevi il termine del 1° gennaio 2024, mai diventato operativo. La nuova scadenza è appunto nel gennaio 2026, poi si vedrà. Non c'è problema, l'energia pulita non è una priorità. Cavi marini, elettrodotti, gasdotti faranno dell'Italia il cuore di una rete energetica che si estenderà dall'Asia al Golfo, dal Nord Africa all'Europa. Meloni ha parlato di una nuova diplomazia energetica. Abbiamo visto gli effetti di questa diplomazia: Almasri a casa sua in Libia, che festeggia, sciabolando il prosecco italiano (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Invece, Giacomo Luigi Passeri è ancora in carcere in Egitto, dal giorno in cui, con quel volo di Stato…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MARCO GRIMALDI (AVS). …voi avete perso - ho finito - ogni credibilità e ogni rispettabilità ai nostri occhi e non solo, ogni residuo della nostra fiducia. Non daremo certo fiducia a questo provvedimento. E così annuncio il voto contrario di Alleanza Verdi e Sinistra (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.
GIULIO CESARE SOTTANELLI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Membro del Governo, gentili colleghi, arriva un'ulteriore richiesta di fiducia da parte di questo Governo, addirittura la seconda in una sola settimana, su un decreto - il cosiddetto Milleproroghe - che, ovviamente, tratta di tutto, di tutte le proroghe che sono in atto e non solo. Quindi, avrebbe meritato certamente una maggiore attenzione, un certo lavoro. Invece, è arrivato, qui alla Camera, venerdì, in giornata. Sono passati sabato e domenica. Lunedì notte era in Commissione e martedì mattina in Aula per la discussione sulle linee generali, per poi arrivare oggi al voto sulla richiesta di fiducia.
Allora, i nostri commissari delle Commissioni bilancio e affari costituzionali hanno legittimamente abbandonato i lavori della Commissione, perché è un'ulteriore presa in giro. Abbiamo deciso di non presentare emendamenti, perché, come al solito, arriva sempre un provvedimento chiuso; un solo ramo del Parlamento mette le mani, quindi, cerca di migliorare questo provvedimento.
Pertanto, volutamente non abbiamo presentato emendamenti, perché, come atto di protesta, non vogliamo contribuire all'azzeramento del Parlamento, cosa che questo Governo ci sta purtroppo insegnando e a cui noi fortemente ci vogliamo ribellare. Faccio appello ai colleghi della maggioranza di non essere accondiscendenti verso un Governo che sta azzerando il ruolo del Parlamento, il ruolo e le prerogative dei singoli parlamentari.
Penso che bisogna fare in modo che in futuro le cose cambino, perché abbiamo trasformato questo Parlamento, sostanzialmente, in un monocameralismo di fatto, violando, come al solito, la Costituzione. Se dovessi ricordare, nello specifico, alcune disposizioni di questo decreto, me ne verrebbero in mente due. La prima è l'articolo 13, comma 1-quinquies, sulla Transizione 5.0. Qui andiamo a testimoniare - Presidente, per suo tramite, mi rivolgo al Sottosegretario - l'incapacità di un Governo; abbiamo messo 6,3 miliardi sulla Transizione 5.0, tra impegnati e spesi, abbiamo meno di 500 milioni e la norma scade il 31 dicembre 2025, quindi abbiamo pochi mesi. Il Governo che cosa fa per cercare di spendere qualcosa in più? Inserisce i primi tre mesi del 2024, che, originariamente, erano fuori. Allora, questo sta a testimoniare anche la superbia, perché, con umiltà, avevamo provato a dare un contributo su come andasse modificato il quadro della normativa, troppo burocratica su Transizione 5.0, ma puntualmente questo Governo non ha preso in considerazione quello che avevamo provato a consigliare tramite il nostro leader, Carlo Calenda, che è padre della Transizione 4.0, che, invece, ha funzionato bene in Italia; gli imprenditori certamente se lo ricordano (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
L'altra disposizione che mi viene di ricordare - così, a braccio - è l'articolo 21, commi 4 e 5, sulle multe annullate ai no-vax. È uno schiaffo agli italiani responsabili; certamente è un affronto a tutte quelle persone che hanno dato la vita, era anche un diritto costituzionale che è stato sancito e confermato anche dalla Corte costituzionale, quindi il diritto prevalente nazionale alla salute. Siete riusciti a mortificare tutte quelle vittime e i loro familiari con un atto che vi potevate sicuramente risparmiare.
Quindi, non votiamo la fiducia su questo provvedimento, né nel metodo, né nel merito. Poiché, signor Sottosegretario, sono passati due anni e mezzo, penso che un minimo di bilancio su una metà di legislatura possa essere fatto. E, allora, andiamo a vedere come, purtroppo, sia stata certificata una mancanza di idee, di progetti, di visione di una Italia, perché abbiamo fatto diverse proposte, ma purtroppo queste proposte non sono state mai o quasi mai accolte.
Se dovessi dare un giudizio, se un cittadino fuori mi incontrasse e mi chiedesse “secondo lei, che giudizio dà a questo Governo?”, risponderei che è un Governo che galleggia, che non fa quelle azioni strutturali, riformiste di cui il Paese ha bisogno, ma galleggia, ovviamente, per guardare i sondaggi, perché ogni volta che si fanno scelte nette qualcuno si può anche scontentare.
Allora, siccome si governa guardando i sondaggi, non si fanno le azioni forti. Voglio fare alcuni esempi. Sull'energia, sono tre anni che cerchiamo di spiegare e di dire che bisogna riattivare la produzione di energia nucleare; ultimamente vediamo che, in base ai rami del Parlamento, vengono accolte alcune mozioni, e che il Governo tende ad andare in quella direzione, ma sono tre anni persi, dove non si è prodotto un atto effettivo che faccia ripartire questa forma di produzione di energia. Infatti, solo il mix energetico fatto di rinnovabili e nucleare potrà garantire il raggiungimento degli obiettivi nel 2035 e nel 2050, ma soprattutto anche per una forma di competitività delle nostre aziende.
Oggi, in particolar modo, le aziende energivore stanno uscendo dal mercato, perché pagano il doppio, il triplo di quello che oggi paga lo stesso competitor in Francia, in Spagna e in Germania. Non solo. Da tre anni parliamo di Stellantis; tre anni fa abbiamo detto che c'erano alcuni problemi, Urso non se ne era accorto. Così come Urso non si era accorto, sull'operazione Beko, che non aveva inserito il golden power. Quindi è venuto qui a riferire anche delle inesattezze, ergo delle bugie, al Parlamento.
Lui sì che si dovrebbe fare un atto - insieme a lui anche qualche altro Ministro - di autovalutazione e decidere di dimettersi autonomamente, ma nell'interesse in primis del Governo. Così come sulla Transizione 5.0 - prima spiegavo che non siete riusciti a fare in modo che gli imprenditori potessero attingere a questa forma di agevolazione - abbiamo detto di provare a rifinanziare la Transizione 4.0, che bene ha funzionato, ma anche qui non siete riusciti a mettere dei soldini per far ripartire questo incentivo importante.
Sul PNRR siamo in ritardo e, tra l'altro, mi sarei aspettato, signor Sottosegretario, di vedere la proroga dei tecnici che sono stati dati ai comuni per l'attuazione del PNRR, che, invece, non ho trovato in questo provvedimento e stanno scadendo i contratti, quindi i progetti non vengono messi a terra ancora dagli enti locali, stiamo creando debito - purtroppo, in questo caso, dobbiamo dire che non sarà un debito buono - e, nonostante il PNRR, abbiamo il PIL che è quasi pari allo zero di crescita per il Paese. Dunque, un sistema complessivo che è in forte crisi di competitività e, quindi, di rischio; se poi dobbiamo prendere atto anche delle dichiarazioni di Trump, che già avrebbe fissato la data del 2 aprile per mettere i dazi in Europa, noi avremo dei grossi problemi nella nostra industria, perché avremo problemi di competitività, con l'arrivo dei dazi il saldo di import-export, che è fortemente positivo per l'Italia verso l'America, verrà meno in parte e ci ritroveremo, certamente dopo l'estate, in una grossa crisi finanziaria.
Avevamo detto, sul caro bollette, di lavorare per il disaccoppiamento. Anche qui abbiamo presentato una nostra proposta ma, purtroppo, ancora oggi solo intenzioni da parte del Governo ma nessun provvedimento oggettivo. Abbiamo proposto il salario minimo per ridare un po' di potere di acquisto alle tante famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, perché è giusto che chi lavora 40 ore settimanali almeno porti a casa 1.300 euro al mese, ma anche qui avete detto “no” ed è stato rimandato in Commissione il provvedimento. Per non parlare, poi, della sanità. Noi in ogni legge di bilancio abbiamo fatto la nostra controproposta a parità di saldi, perché riteniamo che garantire il diritto alla salute sia un principio inviolabile della nostra Costituzione; abbiamo detto dove andare a prendere i soldi, abbiamo detto che bisogna aumentare gli stipendi dei medici, che stanno andando all'estero, e di tutti gli operatori sanitari, ma anche qui nulla di fatto in maniera concreta, se non un decreto che, alla prova dei fatti, non sta dando il risultato, perché le liste di attesa non sono state abbattute.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
GIULIO CESARE SOTTANELLI (AZ-PER-RE). Allora, per tutti quanti questi provvedimenti esprimiamo un voto contrario sulla richiesta di fiducia, come giudizio di metà mandato di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Romano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione gli interventi di due autorevoli colleghi, che godono della mia stima e, per certi versi, direi anche della mia amicizia. Però, il collega Sottanelli, quando parla di un provvedimento che non accoglie proposte, omette di dire che, al momento del suo varo presso il Consiglio dei ministri, il provvedimento era composto da 22 articoli e da 82 commi e, invece, dopo l'intervento parlamentare il testo è composto di 32 articoli, per un totale di 207 commi. Cosa significa? Che noi oggi votiamo un provvedimento dove il Governo ha posto la questione di fiducia e io, a memoria, non ricordo che provvedimenti analoghi in passato siano stati approvati senza aver posto la questione di fiducia da parte del Governo. Ciò perché? Perché nonostante ci sia un contributo importante da parte del Parlamento alla modifica, attraverso le proposte dei parlamentari, del provvedimento che viene varato dal Consiglio dei ministri, il provvedimento di fiducia è un acceleratore di decisioni che devono essere prese entro la scadenza di 60 giorni per potere diventare legge a tutti gli effetti.
Mi dispiace pure che il collega Giachetti, autorevole parlamentare di lungo corso, abbia fatto riferimento alla incostituzionalità, perché gli ricordo, invece, che nel 2012 la Consulta si espresse proprio su questo provvedimento e testualmente affermò che questo provvedimento rientrava, come decreto, dentro l'ambito costituzionale per dare efficacia a tutte quelle norme che non avevano trovato collocazione entro il termine del 31 dicembre dell'anno precedente. Lo dico soltanto per chiarire davanti a quale provvedimento siamo: siamo davanti a un provvedimento assolutamente costituzionale, che ha raccolto i tanti emendamenti e le tante proposte che sono venute dal Parlamento, senza intaccare, quindi, quella che è la potestà legislativa di quest'Aula, così come dell'Aula del Senato. La funzione del decreto è, quindi, quella di affrontare con un unico atto una serie di termini che altrimenti dovrebbero essere trattati e risolti separatamente, facendo così venir meno il criterio di tempestività, tipico di questa tipologia di atti, richiesto dalle scadenze e ci sarebbero effetti dannosi per cittadini e imprese, nonché per le istituzioni.
In questo testo, infatti, troviamo misure importantissime per famiglie e imprese, caldeggiate anche da Noi Moderati, come la proroga della Rottamazione-quater per coloro che vi avevano aderito, ma che, a causa di un impedimento, di una dimenticanza o della momentanea difficoltà, non hanno pagato una rata e sono decaduti dal beneficio. Dunque, presentando la dichiarazione entro il prossimo 30 aprile potranno rientrarvi. Quante famiglie godranno di questo beneficio, chiedendo di mettersi in regola con il pagamento delle tasse dovute allo Stato?
Poi, un milione di euro per il 2025 e il 2026 per gli screening oncologici. Se noi non avessimo utilizzato questo provvedimento, con particolare riguardo al tumore al seno e posto che nel 2023 vi sono state circa 55.000 nuove diagnosi, quel provvedimento, che era già stato approvato in precedenza, oggi non potrebbe più essere utilizzato per far fronte a questo fenomeno di tale importanza e rilevanza. Così come la proroga triennale del Fondo per la povertà educativa, nato nel 2015 e alimentato dalle fondazioni di origine bancaria, che sostiene progetti contro la povertà educativa, che favorisce una maggiore inclusione nelle aree a forte dispersione scolastica e rafforza il sostegno allo studio dei ragazzi nell'età dell'obbligo. Come non salutare con favore un provvedimento del genere in questo provvedimento di proroga termini? Sì, in questo provvedimento di proroga termini, perché ogni provvedimento poi diventa utile se l'obiettivo da raggiungere è un obiettivo importante.
Poi, la proroga delle zone logistiche semplificate e del credito d'imposta, già fortemente voluto dalla collega Cavo durante la legge di bilancio, per cui aveva presentato un ordine del giorno accolto dal Governo e approvato da quest'Aula.
Interpretazione autentica per i pubblici dipendenti sospesi o dimessisi dall'impiego a causa di un procedimento penale dal quale poi sono risultati prosciolti o assolti con formula piena, cioè la possibilità di risarcire il dipendente pubblico che ingiustamente era stato sospeso dalla propria attività lavorativa.
Bene, sono queste e tante altre le ragioni per cui in questa seduta ribadiamo la nostra fiducia al Governo e lo facciamo in Parlamento, nel massimo organo rappresentativo del nostro ordinamento, e non soltanto per il suo ruolo di espressione del potere legislativo, ma anche di tutela dell'agenda politica a difesa dei cittadini che ci hanno votato e per cui approviamo anche atti come questo, e cioè le proroghe, che rientrano nel novero degli atti utili a un migliore funzionamento della macchina statale, a tutela dei cittadini, dicevo, e delle imprese, per cui alcune scadenze, se non debitamente prorogate, provocherebbero danni irreparabili.
Proprio questo Milleproroghe rientra, infatti, tra i testi di questa tipologia che hanno risentito di più dell'intervento parlamentare, lo ricordavo poc'anzi, un intervento dovuto per rendere le norme sempre più vicine alle richieste dei cittadini e dei territori, oltre 200 emendamenti. Fatta questa premessa, è importante focalizzarsi sul perché Noi Moderati rinnoverà la fiducia a questo Governo, e lo farà, come sempre ha fatto, con convinzione e con spirito di condivisione di quanto svolto finora e di quanto verrà svolto nei prossimi anni.
È doveroso, quindi, inquadrare l'operato del Governo all'interno del quadro economico e politico europeo e internazionale, che inevitabilmente influenza le scelte che vengono operate e che hanno segnato il divenire di questa legislatura. Se da una parte, infatti, le instabilità geopolitiche hanno portato a un rallentamento a livello internazionale della crescita economica, con ritardi sull'export e il ritorno all'aumento del costo di materie prime come l'energia, dall'altra parte il taglio dei tassi, da noi auspicato, da parte della Banca centrale europea, il quinto da questa estate, ha dato un sospiro di sollievo a famiglie e imprese, le famiglie per i mutui e le imprese per gli investimenti che avevano operato.
Pensate che i tassi oggi sono al 2,75 per cento e sono stati tagliati quasi 2 punti, perché erano al 4,5 per cento. Quindi, questo taglio dei tassi renderà meno onerosi gli interventi presso le tasche degli italiani, imprese e famiglie, ma, allo stesso tempo, focalizzandoci sul tema economico, noi vogliamo dare un'ulteriore spinta a questo Governo, che con coraggio ha tenuto i conti in ordine. Per questo un ringraziamento va al Ministro Giorgetti che con prudenza, ma anche con forza, ha saputo tenere la barra dritta.
Non era facile e non è facile immaginare come qualche anno fa l'Italia fosse, dal punto di vista economico, la Cenerentola di questa Unione europea, e invece oggi la guardano tutti come riferimento. Sapete cosa accade in Francia e in Germania, non soltanto per le questioni legate all'instabilità politica, ma perché quelle questioni legate all'instabilità politica sono precedute da un'instabilità economica, dovuta a scelte politiche sbagliate, che per certi versi hanno coinvolto tutta l'Unione europea.
Penso al cosiddetto Green Deal forzato, penso alle scelte fatte dal Governo tedesco che, di fatto, hanno avuto un certo impatto anche sul nostro mondo industriale, perché noi siamo i principali fornitori dell'indotto automobilistico tedesco. Queste sono le tante ragioni per cui un Governo autorevole, come quello di Giorgia Meloni, va sostenuto con un voto di fiducia anche su un provvedimento come questo. Per questo dichiaro il voto di fiducia di Noi Moderati al provvedimento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lovecchio. Ne ha facoltà.
GIORGIO LOVECCHIO (FI-PPE). Presidente, membri del Governo, colleghe e colleghi, intervenire oggi sul decreto Milleproroghe significa affrontare un provvedimento che ogni anno diventa il crocevia di tante questioni cruciali per il nostro Paese. È un decreto che, a prima vista, può sembrare tecnico, persino arido, perché parla di proroghe, di scadenze e di termini, ma dietro ogni proroga c'è una storia, un'esigenza, una risposta attesa da cittadini, imprese, enti locali, lavoratori e famiglie. Ecco perché non possiamo considerarlo un semplice atto amministrativo, ma uno strumento che incide profondamente sulla vita quotidiana di milioni di persone.
Vorrei partire proprio da qui, da come questo provvedimento si inserisce nel contesto attuale. Sappiamo tutti che l'Italia sta affrontando un momento complesso, tra le sfide poste dalla ripresa post-pandemica, le tensioni internazionali, l'instabilità economica globale e le esigenze di modernizzazione che il nostro Paese non può più rimandare. Il Milleproroghe, in questo contesto, rappresenta una sorta di rete di sicurezza, un modo per garantire continuità a interventi fondamentali per evitare che scadenze troppo rigide o procedure incomplete possano ostacolare il percorso di crescita che abbiamo intrapreso.
Voglio sottolineare quanto lavoro ci sia stato dietro questo testo; un lavoro complesso, portato avanti al Senato, con serietà e responsabilità, grazie al contributo di tutte le forze politiche. Ed è giusto dirlo in un momento storico in cui spesso si parla di divisioni e scontri: vedere maggioranza e opposizione collaborare per migliorare un provvedimento così importante è un segnale che dobbiamo valorizzare. Forza Italia, in particolare, ha dato un contributo significativo, portando avanti proposte concrete che rispondono ai bisogni reali del Paese.
Questa, dopotutto, è la politica che vogliamo, una politica che mette al centro il bene comune, che sa ascoltare e trovare soluzioni, che non si perde in sterili contrapposizioni, ma lavora per il futuro dell'Italia. Parto dalla pubblica amministrazione, perché tutti noi sappiamo quanto sia cruciale avere un'amministrazione efficiente, snella, capace di rispondere rapidamente alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Quante volte abbiamo sentito parlare di concorsi bloccati, di procedure che durano anni, di uffici che restano senza personale perché la burocrazia rallenta tutto?
Non è solo un problema per chi lavora nella pubblica amministrazione, ma è un problema per l'intero Paese. Un'amministrazione lenta e inefficiente significa servizi scadenti, ritardi, frustrazione. Con questo decreto, finalmente, poniamo un limite chiaro: tre anni per concludere le assunzioni, non uno di più. E se non si rispettano i tempi, si perde la possibilità di assumere. Questa è una svolta. Pensate ai giovani che aspettano di entrare nella pubblica amministrazione, ai tanti laureati che vogliono contribuire al funzionamento del nostro Stato e che spesso restano intrappolati in attese infinite.
Questa misura dà loro una speranza, una certezza. Qui voglio essere chiaro: non si tratta solo di un intervento tecnico, ma di un cambiamento culturale. Per troppo tempo la burocrazia è stata vista come un ostacolo insormontabile, un labirinto da cui era impossibile uscire. Noi vogliamo cambiare questo paradigma. Vogliamo un'amministrazione al servizio dei cittadini e non il contrario. Questo decreto è un passo in questa direzione. Sempre in tema di pubblica amministrazione, abbiamo prorogato la possibilità di bandire concorsi fino al 2025, senza l'obbligo di avviare la mobilità volontaria. È un altro passo verso un'amministrazione più efficiente e, soprattutto, più veloce.
Ma c'è di più: grazie a un emendamento di Forza Italia, gli incarichi dirigenziali gratuiti per i pensionati potranno durare fino a 2 anni. Questo significa continuità, esperienza e competenza che restano al servizio della collettività. Pensiamo, ad esempio, agli uffici tecnici dei piccoli comuni, che spesso si trovano in difficoltà per la mancanza di personale qualificato. Dare loro la possibilità di contare sull'esperienza dei dirigenti in pensione significa garantire servizi migliori ai cittadini, senza aumentarne i costi.
Voglio soffermarmi un attimo sulle università statali. Chiunque abbia avuto a che fare con il mondo accademico sa quanto sia difficile pianificare le assunzioni, garantire un turnover adeguato, dare stabilità al personale. Dal 2025 le facoltà assunzionali avranno una validità massima di 3 anni, non sarà più possibile rinviare all'infinito. È una scelta di responsabilità, che Forza Italia ha sostenuto con forza, perché crediamo che l'università sia uno dei motori principali dello sviluppo del nostro Paese. Investire nelle università significa investire nel futuro. Non possiamo permetterci di perdere talenti, di vedere i nostri giovani ricercatori andare all'estero perché qui mancano le opportunità.
Questo decreto dà un segnale chiaro: vogliamo che i nostri atenei possano programmare, innovare e crescere; vogliamo che i nostri giovani abbiano la possibilità di costruire il proprio futuro in Italia. Qui mi permetto una riflessione personale: quanto spesso sentiamo parlare di fuga dei cervelli, di giovani brillanti che lasciano il nostro Paese perché altrove trovano condizioni migliori? È un'emorragia che dobbiamo fermare.
Per farlo servono misure concrete, come quelle contenute in questo decreto, perché la crescita di un Paese si misura anche dalla capacità di trattenere e valorizzare i propri talenti, ma il Milleproroghe non si ferma qui. Pensiamo agli enti locali e ai piccoli comuni che spesso si trovano a dover far quadrare bilanci difficili, a gestire emergenze con risorse limitate.
Questo decreto permette loro di utilizzare l'avanzo di amministrazione per coprire non solo i disavanzi della sanità regionale, ma anche per sostenere settori come il turismo e la ristorazione.
E parliamo di quelle realtà montane della dorsale appenninica che hanno sofferto tantissimo negli ultimi anni. Chiunque abbia parlato con un ristoratore o un albergatore di quelle zone sa benissimo quanto sia dura andare avanti. Dare loro un sostegno concreto significa non solo salvare posti di lavoro, ma anche preservare la bellezza e l'autenticità dei nostri territori.
Vorrei raccontare un aneddoto che mi è successo qualche giorno fa. Qualche giorno fa ho parlato con un sindaco di un piccolo comune montano, che mi raccontava le difficoltà di mantenere aperti i servizi essenziali, di sostenere le imprese locali, di evitare lo spopolamento. Mi ha detto una frase che mi ha colpito. Mi ha detto: qui non chiediamo miracoli, chiediamo solo di poter lavorare, di poter restare. Ecco, questo decreto dà una risposta a quella richiesta. Non risolve tutti i problemi, sicuramente, ma offre strumenti, risorse e opportunità. Questo è il compito della politica: ascoltare e agire.
Poi ci sono i Vigili del fuoco, un Corpo che tutti noi ammiriamo e rispettiamo. Questo decreto estende al 2025 la validità delle graduatorie dei concorsi del 2023, garantendo nuove assunzioni. Non solo: si proroga l'uso dei fondi destinati alle famiglie del personale delle Forze dell'ordine deceduto a causa del COVID. Questo è un atto di giustizia verso chi ha dato la vita per proteggerci in un momento drammatico, come quello della pandemia. E voglio qui rendere omaggio al lavoro straordinario che i Vigili del fuoco svolgono ogni giorno, spesso in condizioni difficilissime (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Sono gli eroi silenziosi che intervengono quando c'è un'emergenza, che mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Credo che tutti noi dobbiamo sentirci orgogliosi di poter dare loro il sostegno che meritano.
E non possiamo non parlare del mondo del lavoro. Abbiamo previsto una moratoria di 24 mesi sui contratti a termine. Questo non è solo un tecnicismo: significa dare alle imprese la possibilità di gestire al meglio il proprio personale, di affrontare con più flessibilità un periodo ancora complesso dal punto di vista economico. Significa anche contrastare il lavoro nero e il precariato, che purtroppo sono ancora troppo diffusi.
Abbiamo pensato anche agli sfollati ucraini, permettendo loro di rinnovare i permessi di soggiorno fino al 2025 e di convertirli in permessi di lavoro. È un gesto di solidarietà, ma anche di responsabilità. Accogliere chi fugge dalla guerra e permettergli di lavorare, di contribuire alla nostra economia, è una scelta civile. Qui voglio ricordare che il lavoro non è solo una questione economica, ma di dignità. Dare alle imprese strumenti per crescere significa dare alle persone opportunità per costruire una vita migliore. E questo decreto va esattamente in quella direzione.
Poi parliamo di turismo, un settore che per l'Italia è vitale: riceve un sostegno importante con la proroga di due anni per l'adeguamento antincendio delle strutture alberghiere. Poi, nel campo della sanità, permettiamo al Servizio sanitario nazionale di assumere a tempo indeterminato il personale reclutato durante l'emergenza COVID, garantendo continuità a un settore che ha dimostrato, nei momenti più difficili, di essere un pilastro insostituibile.
Per la scuola, abbiamo stanziato 100 milioni di euro per il tutoraggio e l'orientamento. Non sono solo numeri: sono risorse che vanno ai nostri docenti, che ogni giorno affrontano sfide enormi e che, con queste risorse, potranno offrire un'istruzione di qualità ai nostri ragazzi.
Poi, ci sono misure che toccano settori diversi, ma tutti importanti: ad esempio, il blocco della fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie, la proroga delle agevolazioni IVA per il Terzo settore, la possibilità di rientrare nella Rottamazione-quater per chi ha avuto difficoltà economiche.
In conclusione, questo decreto non è solo un insieme di proroghe, ma è un segnale forte di attenzione ai bisogni del Paese, di volontà di sostenere chi lavora, chi produce, chi investe, chi studia, chi si prende cura degli altri. Forza Italia ha contribuito con convinzione a questo risultato, perché crediamo in un'Italia più semplice, più efficiente e più vicina ai cittadini. Per tutte queste ragioni, dichiaro il voto favorevole alla fiducia su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Torto. Ne ha facoltà.
DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Prendiamo atto che la maggioranza ci crede un sacco a questa fiducia, perché, considerati i deputati qui, in Aula, i 15, 20 deputati, bisognerà - non lo so - fondare un club esclusivo dei superstiti.
A parte le battute, Sottosegretario, mi rivolgo a lei: dovevate essere il Governo autorevole, almeno così ci avevate detto e, invece, ci troviamo di fronte a un Governo autoritario, un Governo che governa per pochi e non per tutti, come professava, un Governo allergico al confronto. D'altra parte, lo dimostra questo Parlamento, che è diventato un passacarte del Governo, in cui, praticamente, si impongono due fiducie nel giro di quattro giorni. E questo perché? Per zittire il dibattito e soffocare l'opposizione. Eppure, questa la chiamate democrazia. Nel frattempo, però, nel Paese reale, a differenza del mondo dei balocchi in cui vivete, le famiglie e le imprese sono davvero sul lastrico e, soprattutto, sono schiacciate dal carovita e dal caro energia, che sappiamo non vi interessa molto. Però, dovete sapere che le bollette sono alle stelle, gli aumenti sono dell'80 per cento, il costo dell'elettricità è il più alto tra i principali Paesi europei. A questo ci ha portato Giorgia Meloni. E quale soluzione avete proposto? Non lo sappiamo, perché l'unico aumento che abbiamo registrato, su vostra autorizzazione, è stato l'aumento degli stipendi dei Ministri. È davvero vergognoso che accada questo: ai cittadini soltanto sacrifici e alla casta i privilegi.
E ora venite qui, in quest'Aula, con il Milleproroghe, che definirlo un guazzabuglio normativo è un complimento. L'approssimazione con cui sono state attraversate tutte le fasi di questo provvedimento ha complicato la vita degli italiani più di quanto avrebbe dovuto risolverla. Con questi articoli, purtroppo, non si aiuta proprio nessuno. E voglio entrare un pochino nel merito, perché io mi chiedo, anzi, vi chiedo di spiegarci con quale logica avete deciso di cancellare le multe ai no-vax e, soprattutto, solo a chi non le ha pagate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è il problema. Fateci capire: perché chi ha rispettato la legge e ha versato quanto dovuto, lo avete trattato da fesso? A questo dovete rispondere, perché qui non c'è giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! D'altra parte, lo avete fatto anche con le cartelle, con la rottamazione, perché è chiarissimo il messaggio che date: chi non può pagare e chi non vuole pagare stanno sullo stesso piano per il Governo Meloni. Ciò è davvero grave, perché voi non sapete distinguere chi è in difficoltà da chi è furbo. Questo è il punto. D'altra parte, non ci meraviglia, perché a voi piace giocare con i concetti, ci avete fatto un'intera propaganda elettorale, continuate così.
E, poi, due paroline sempre sul famoso codice della strada: finalmente vi siete resi conto di averlo scritto malissimo e di aver preso veramente una trave in testa, perché c'è una platea di cittadini che oggi, a causa della vostra superficialità, non può più mettersi alla guida perché assume farmaci salvavita. Vi abbiamo detto di correggere l'errore, di prorogare l'entrata in vigore di questa fesseria, per dare almeno il tempo di distinguere quali sono i medicinali davvero incompatibili con la guida di un'autovettura, e la vostra risposta è stata: aspettate, ragazzi, che ci dobbiamo pensare un attimo. Ma a cosa dovete pensare? Che state aspettando? Che i cittadini che lavorano con la propria autovettura diventino dei disoccupati? Questo aspettate ed è questo, tra l'altro, il rispetto che portate ai lavoratori italiani.
La verità è che voi fate di tutto per buttarla in caciara e nascondere, altro che il Milleproroghe, i mille disastri che avete fatto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E allora, signora Presidente, per non dimenticare, elenchiamo i mille disastri. Partiamo con l'energia fuori controllo, nessun piano per calmierare i prezzi; la sanità pubblica allo sbando ormai, con la privatizzazione alle porte e pure alle finestre; il lavoro sempre più precario; i salari sempre più bassi; la scuola dimenticata, perché avete tagliato gli investimenti con un colpo d'ascia; un fisco che premia gli evasori e punisce i cittadini onesti. E, poi, arriva il delitto più grande: quello della democrazia che ormai si spegne, con un Governo che impone e un Parlamento che esegue gli ordini (per Parlamento intendo, chiaramente, la maggioranza, mi riferisco a questa). E, mentre l'Italia affonda, noi ci siamo chiesti l'Europa cosa fa. Si preoccupa, si interroga, dibatte? Niente di tutto questo. Fa di peggio, perché accelera verso il burrone.
Noi viviamo, Presidente, una crisi economica, una crisi sociale e politica gravissima. E la risposta di Bruxelles è una sola: più austerità, più sacrifici e, soprattutto, più armi. È stato rispolverato, praticamente, il caro vecchio Patto di stabilità, che mette il cappio al collo ai Paesi più fragili. Abbiamo bisogno di investimenti pubblici per rilanciare il lavoro e l'economia. Peccato, perché tutto questo non ci è concesso, non si può spendere per questo. Ma se volete comprare armi, allora sì, il deficit, cari colleghi, può salire. L'Unione europea, che era nata come un progetto di pace e di cooperazione, ha deciso che il vero motore della crescita sarà il riarmo. E ci chiediamo: le scuole? Gli ospedali? La sicurezza e il benessere dei cittadini? Dove sono andati a finire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Per loro ci sono tagli, tagli e ancora tagli. Però, per i carri armati, quelli sì, non fatevi problemi, non badate a spese, perché ne potete comprare quanti volete.
E l'Italia, di fronte a questo atteggiamento, che cosa ha fatto? L'Italia - guidata da Giorgia Meloni, quella della pacchia che era finita, ve lo ricordate? Siete i suoi discepoli, dovreste ricordare tutto di quella guida - poteva essere una voce forte e autonoma? Certamente. Poteva chiedere all'Europa di investire nel lavoro e nella tutela dei cittadini, non solo nelle armi? Sì, poteva, appunto. Invece siamo qui, con un Governo che a Bruxelles non conta nulla - ed è evidente - e che a Washington, invece, fa sì con la testolina. E ci chiediamo dov'è finita quella guerriera che si strappava le vesti per la sua patria e per il popolo italiano dai banchi di quell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È scomparsa, non la troviamo quasi neanche più sui social. Evidentemente, davvero non ha più nulla da dire a questo Paese.
Allora, diciamolo noi: avete preso in giro i vostri elettori. Dobbiamo dire la verità perché siete usciti allo scoperto. Il rispetto che avete per le vostre stesse promesse la dice lunga su come avevate intenzione di governare, a suon di bugie e di menzogne. Il nostro Paese, però, con voi è diventato uno spettatore marginale, perché è guidato da una Presidente del Consiglio che tuona nei comizi e poi sussurra con una vocina flebile nelle sedi in cui bisognerebbe contare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A parole battete i pugni, colleghi, però, nei fatti, poi, vi ritrovate a sottoscrivere quello che gli altri vi ordinano di fare. E i risultati si vedono, perché il PIL è fermo allo “zero virgola”, il costo dell'energia e del gas è fuori controllo, la produzione industriale cala e avete raso al suolo le nostre industrie, 6 milioni di italiani sono in povertà assoluta, mentre le banche festeggiano gli extraprofitti miliardari e smettono di concedere anche prestiti alle povere famiglie e alle imprese. E il Governo Meloni, in tutto questo, che fa? Chiede di non essere disturbato, perché è impegnato. Sì, è impegnato a creare il nulla e a distruggere quello che di buono c'era.
Sono giorni che continuiamo a ripeterlo, Presidente: noi non ci volteremo dall'altra parte, come non l'abbiamo fatto quando abbiamo preso in mano un'Italia distrutta da una politica intera, che si erge ancora sotto il titolo dei migliori. Sì, i migliori a produrre il maggior numero di precari e di poveri, gli schiavi di un sistema ormai marcio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Noi raccogliamo il grido di un Paese stanco e tradito e lo facciamo scendendo in piazza. Sì, Presidente, lo faremo insieme all'Italia onesta e all'Italia delusa. E quel giorno dovrete ascoltarci, caro Sottosegretario, perché, se qui dentro pensate di poter gestire il potere come credete, lì fuori il popolo non vi darà tregua. E di questo noi saremo la garanzia. Un'ultima riflessione, Presidente, ultimissima…
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.
DANIELA TORTO (M5S). Sarò davvero velocissima. A Giorgia Meloni dico di essere molto meno trionfalistica, perché calpestare le regole della democrazia è una cosa che, prima o poi, si paga. E quel conto non lo presenteremo noi, ve lo presenterà il popolo, ve lo presenteranno i cittadini che avete ignorato e, soprattutto, quelli che avete tradito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.
VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, Governo. Mi lasci, Presidente, per il suo tramite, innanzitutto, rispondere in replica a qualche affermazione che ho sentito, qui in Aula, da parte di qualche mio collega che ha sbeffeggiato questo Governo, definendo il Governo, anzi lo Stato, quindi, ci ha ricompresi tutti, come lo “Stato delle banane”. Presidente, reputo, innanzitutto, veramente offensivo questo appellativo che ci viene marchiato addosso, perché, forse, i colleghi sono distratti dalla lettura dei principali quotidiani nazionali che si occupano in particolar modo, soprattutto, degli aspetti finanziari che sono legati al nostro Paese, perché altrimenti avrebbero certamente notato come, invece, sotto l'aspetto proprio economico-finanziario i principali quotidiani nazionali proprio in questi giorni rechino titoli di questo tipo: Piazza Affari regina dei rendimenti; finalmente abbiamo il nostro indice FTSE MIB che supera quota 208, piazzandosi come migliore indice sia tra i titoli europei sia rispetto a New York. Quindi, se qualcuno ci dice che questo è il Governo delle banane, ben venga, perché allora vuol dire che questo Governo delle banane sta operando al meglio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, forse, qualcuno è distratto dalla lettura di quotidiani che non solo ci dicono questo.
Vi ricordate lo spauracchio dello spread? Ecco, nei titoli di oggi, colleghi - vi prego di stare attenti nella lettura dei quotidiani nazionali -, abbiamo che ora l'Italia finalmente è premiata dallo spread, cosa che non si leggeva penso da decenni, perché, purtroppo, vorrei ricordare a noi tutti come alcuni Governi siano caduti, soprattutto, sotto la mannaia dello spread (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Invece, questo Governo riesce, grazie all'operato del nostro Ministro, Giancarlo Giorgetti, a tenere in ordine i conti, ad avere soprattutto una politica economica che guarda ai vincoli di bilancio e che ci permette, però, di garantire non solo di andare avanti nel nostro programma di Governo, ma anche di avere quella credibilità che questo nostro Paese soprattutto negli ultimi anni aveva perso, sui mercati nazionali, ma anche internazionali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
E su questo c'è da dare atto dell'operato del nostro Ministro che ha fatto anche scelte controcorrente come quella di chiudere l'emorragia del superbonus che grava sui bilanci dello Stato per oltre 120 miliardi di euro - lo ricordo 120 miliardi di euro - che sono stati sottratti al sostegno alle famiglie sul caro bollette, al sostegno alle imprese, che vengono sottratti alla sanità. Quell'opposizione che oggi accusa noi dovrebbe chiedere scusa agli italiani per i gravi errori che hanno costretto il nostro Paese a dover pagare i conti oggi, avendo una manovra di bilancio che abbiamo approvato pochi mesi fa, purtroppo, obbligata da questi vincoli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
E tornando alle cronache di oggi, vorrei ricordare come poi, nel giro di due giorni, la fiducia che il popolo italiano e che gli investitori danno a questo Governo è tale per cui in soli due giorni abbiamo piazzato i titoli di Stato per ben 10 miliardi di euro: il primo giorno abbiamo coperto e piazzato 5,6 miliardi di euro e il secondo giorno 3,7 miliardi di euro.
Se questo è il Governo delle banane…io direi, invece, che questo è il Governo che ha la piena credibilità non solo da parte degli italiani ma anche da parte di tutti gli investitori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E questo è il principale criterio che ci può permettere di dire che, sì, siamo a metà legislatura, ma stiamo governando nel solco della responsabilità e, soprattutto, della credibilità, ridando finalmente dignità a questo nostro Paese.
Presidente, mi permetto di rispondere per suo tramite anche a chi era intervenuto parlando proprio del problema del caro energia. Vorrei ricordare che se ad oggi l'Italia ha l'87 per cento di spesa energetica in più rispetto alla Francia e il 70 per cento in più se raffrontata alla Spagna, forse, qualche problema nasce dal fatto che precedentemente nessuno aveva avuto un approccio che ci permettesse di liberarci finalmente dalla dipendenza energetica che purtroppo attanaglia questo nostro Paese. Perché qualcuno si era lasciato guidare dalle follie euro-green, pensando che, semplicemente investendo sulle green technology, si potesse avere quella sostenibilità energetica: cosa che, invece, oggi ci viene ampiamente smentita dato che per poter attuare la transizione ecologica noi abbiamo bisogno di garantire continuità energetica. Peccato che questa continuità energetica possa essere garantita solo se in uno Stato c'è la presenza della centrale nucleare, cosa che il nostro Paese ovviamente non ha deciso di intraprendere e che, invece, questo Governo sta cercando di rivalutare e riportare all'attenzione parlamentare.
Quindi, ecco, che cerchiamo di intervenire da una parte nel medio e lungo termine per far fronte a quelle che sono le esigenze reali dei cittadini, delle famiglie e dei piccoli imprenditori italiani e dall'altra cerchiamo di intervenire anche con dei decreti emergenziali, come ha già ricordato anche il Ministro Giancarlo Giorgetti dicendo che è prossimo il provvedimento che cercherà di intervenire sul caro bollette proprio per cercare di dare delle risposte ulteriori soprattutto nei confronti delle famiglie ma anche dei piccoli imprenditori. Infatti, vorrei ricordare che i piccoli imprenditori - e i colleghi distrattamente non seguono i dibattiti quotidiani, non leggono, forse non stanno neanche nelle piazze e non ascoltano quelle che sono le reali necessità dei piccoli professionisti e dei piccoli artigiani, perché in quel caso lo capireste bene - oggi dicono, purtroppo, che ormai è diventata una necessità il fatto di dover scegliere se pagare le bollette oppure pagare le tasse. Quindi, c'è proprio questa necessità - le bollette devono pagarle, perché altrimenti cesserebbero la loro attività - e l'alternativa, purtroppo, è quella di lasciare indietro il pagamento delle tasse ed è qui che arriviamo alla Rottamazione-quater inserita all'interno di questo provvedimento, che tanto ha fatto agitare tutte le opposizioni.
Io vorrei ricordare: dov'erano le opposizioni quando nel 2016 per la prima volta il Governo Renzi decise di attuare la prima rottamazione? Ma dove erano, con il Governo Gentiloni, quando poi ci fu la seconda rottamazione? Dove erano i colleghi dei 5 Stelle quando, durante il Governo “Conte 1”, con Lega e 5 Stelle ci fu la terza rottamazione? E dove siamo tutti oggi, che ci troviamo qui ad aver inserito in un provvedimento una quarta rottamazione, che cerca, come ho sentito da qualche collega dell'opposizione, non di prestare il fianco oppure - ancora meglio - di utilizzare dei guanti di velluto verso chi non paga le tasse? No, colleghi! Non è questo, perché la rottamazione non ha questo fine, perché se voi ascoltaste di più quelle che sono le esigenze del mondo reale capireste che, purtroppo, questa è una necessità. Quindi, noi cerchiamo di andare incontro a chi non riesce a pagare ma vuole regolarizzarsi, perché i 1.275 miliardi di euro di imposte registrate e non pagate non derivano da cittadini che non vogliono pagare le tasse ma derivano dal fatto che ci sono cittadini che non riescono a pagare le tasse (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Quindi, noi continueremo in questa lotta anche all'evasione, sì, perché vorrei ricordare a qualche collega, proprio per dar modo di chiudere la polemica sul fatto che questo Governo non abbia a cuore la lotta all'evasione, che i dati dell'altro giorno ci confermano l'esatto contrario. Anche qui venite smentiti, perché abbiamo finalmente raggiunto nel 2024, grazie alla lotta all'evasione, la quota di 33,4 miliardi di euro e un importo così non si era mai visto prima. Quindi, dire che questo Governo presta il fianco agli evasori sinceramente mi sembra del tutto fuori luogo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Poi, lasciatemi fare un passaggio su un altro tema molto importante, presente all'interno di questo provvedimento: i nostri comuni e i nostri amministratori, che sono sempre in prima linea e che cercano di dare le risposte ai nostri cittadini. All'interno di questo provvedimento molti sono stati gli interventi puntuali che hanno cercato di agevolare e velocizzare quelle che sono le risposte che devono dare le amministrazioni comunali, ma lasciatemi soprattutto focalizzare su un punto importante per noi della Lega, che è quello di poter finalmente estendere a tutti i comuni - e non in via sperimentale ma in modo strutturale - l'utilizzo del taser per i comuni al di sotto dei 20.000 abitanti. Io vi garantisco che questo è uno strumento molto utile per tutelare sia i cittadini sia le Forze dell'ordine, soprattutto quelle locali, perché questo ci permette di intervenire laddove ci sono, comunque, le più gravi situazioni. Questa è una risposta che ci viene chiesta proprio dai cittadini, anche perché se in via sperimentale, nel corso dell'anno 2024 appena trascorso, ci fossero stati dei dati contrastanti sicuramente non avremmo avanzato la proposta di rendere strutturale una misura che, invece, si rende necessaria per far fronte alle richieste e alle esigenze sia delle Forze dell'ordine ma anche dei nostri cittadini.
Un altro tema molto importante che è stato inserito - gli ultimi due e poi concludo, Presidente - è la sperimentazione della riforma della disabilità. Tra le nove province ricordo, con grande orgoglio, che è stata inserita anche la mia provincia, la provincia autonoma di Trento, e questo permetterà di sperimentare il decreto legislativo n. 62 del 2004 della nostra Ministra Locatelli, che permette veramente di mettere al centro le esigenze delle persone con disabilità, con un approccio nuovo, cercando di fare in modo che tutti i servizi possano ruotare al meglio e di far fronte a tutte le loro necessità.
Un ultimissimo tema molto importante che è stato affrontato all'interno di questo provvedimento - e lo dico come coordinatrice dell'Intergruppo Insieme per un impegno contro il cancro ed è già stato detto dal collega che mi ha preceduto - è il finanziamento di un milione di euro per lo screening oncologico al seno. Come coordinatrice dell'Intergruppo, penso che di questo tutto il Parlamento dovrebbe essere orgoglioso perché la lotta al tumore - e soprattutto la prevenzione oncologica - deve essere di tutti e non solo della maggioranza o dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Mi lasci concludere veramente, Presidente, cercando di riportare l'attenzione al tema iniziale, perché noi finalmente diamo delle risposte ai cittadini mettendo in sicurezza e dando credibilità a questo nostro Paese, facendo delle scelte che non guardino alle prossime elezioni ma, soprattutto, che tutelino le future generazioni, così come un grandissimo politico trentino, Alcide De Gasperi, ci ricordava sempre. È, quindi, con grande orgoglio che esprimo, a nome di tutto il gruppo che qui rappresento, il gruppo della Lega, il voto favorevole sulla fiducia al Governo su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Roggiani. Ne ha facoltà.
SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ci ritroviamo, come hanno già detto in precedenza altri miei colleghi, a votare - o meglio, noi, ovviamente, a non votare - l'ennesima fiducia, nello specifico l'ottantesima. È un numero che, francamente, fa spavento, cioè pensare che in quest'Aula per 80 volte si è messa la fiducia. Devo dire che questa volta la finta della discussione si è trasformata, francamente, in farsa. Abbiamo avuto, in Commissione, quattro ore, quattro ore per affrontare il Milleproroghe. Prima il collega ci ha ricordato che stiamo parlando di 32 articoli; abbiamo avuto quattro ore. Quindi è stata una farsa non solo e non certamente per le opposizioni ma, io direi, per l'Aula tutta, per tutto il Parlamento. È un discorso che facciamo a ripetizione, che ormai ha quasi stancato noi stessi, ma lo facciamo rivolgendoci a chi, dai banchi dell'opposizione, un tempo gridava allo scempio del ruolo del Parlamento e invece questa settimana - solo questa settimana! - ci impone due fiducie. Incredibile a dirsi, ma è la realtà.
Ma veniamo al merito, al decreto che stiamo affrontando e al contesto in cui stiamo facendo questa votazione, al contesto in cui la nostra votazione avviene. Mi dispiace aver sentito la collega Cattoi che ci diceva che forse noi non leggiamo i giornali o non sa quali giornali leggiamo. Io ora citerò alcuni dati e segnalo che alcuni di questi dati li ho presi da Il Sole 24 Ore, che forse non definirei un giornale particolarmente schierato, anzi, ma sono dati che, forse, ci devono far riflettere. In particolare, il primo dato che cito, che è il dato sulla produzione industriale, è proprio preso da Il Sole 24 Ore: un articolo di quattro giorni fa che raccontava che la nostra produzione industriale è in calo da due anni; a dicembre il calo era del 7,1 per cento su base annua. Solo con il COVID era andata peggio. Quindi, tutti questi dati fantasmagorici di un Paese che cresce e che è particolarmente in salute non so bene dove li ha letti la collega Cattoi, ma magari ci può passare gli abbonamenti ai giornali che noi, evidentemente, non leggiamo.
Automotive e moda sono i due settori più in difficoltà. L'agroalimentare è l'unico settore che oggi non si trova in difficoltà e questo ce lo dobbiamo dire. L'anno scorso sono state autorizzate 507 milioni di ore di cassa integrazione, il 20 per cento in più dell'anno precedente (siamo sempre nel paese dei balocchi). Ci sono le imprese e famiglie, già in difficoltà, su cui pesa il costo dell'energia e delle bollette, con le quotazioni del gas risalite fino ai massimi degli ultimi due anni. Un'Italia con 5,7 milioni di persone in povertà assoluta, un'Italia in cui 4,5 milioni di persone rinunciano a curarsi, ma forse GIMBE non la considerate una fonte abbastanza autorevole in termini di dati.
Un'Italia, oggi, minacciata dai dazi di Trump che peseranno sulle imprese e sulla competitività, nel silenzio di Giorgia Meloni, che va alla sua corte, e di Salvini che, per spararla ancora più grossa, lo vuole candidare addirittura al Nobel per la pace. Direi che non servono commenti.
Che risposte troviamo in questo Milleproroghe? Che segnale diamo, con questo Milleproroghe, all'Italia che abbiamo descritto fin qui, che ci hanno raccontato questi dati? Le risposte sono drammatiche perché, da un lato, non c'è nessuna risposta a chi fa più fatica, a chi rinuncia a curarsi, a chi guarda a quelle liste d'attesa e non può spendere perché è povero, perché ha un lavoro ma quel lavoro non basta. Nessuna risposta al caro energie, né qui né in altri provvedimenti che continuate a rimandare: li annunciate ma poi non ci sono; nel Consiglio dei ministri non li ritroviamo e, quindi, aspetteremo chissà fino a quando. Nessuna risposta alle imprese, nessuna risposta ai comparti più in difficoltà. Anche questo lo hanno sottolineato, anche prima, altri miei colleghi.
Un messaggio chiaro invece, tanto chiaro quanto terrificante, è stato quello che avete voluto dare con la cancellazione delle multe ai no-vax. Un insulto, un insulto a chi avete chiamato eroi durante il COVID. Un insulto a quest'Aula, dove tante volte abbiamo applaudito, dove siamo stati al fianco di chi ha rischiato la propria vita, la propria e quella delle persone più care. Un bel premio lo avete dato anche a chi non paga le tasse con la proroga sul concordato. Di condono in condono il vostro disegno è chiaro: le tasse le pagano i soliti noti, a cui togliete anche i servizi, a cui togliete la sanità pubblica, a cui togliete il trasporto pubblico locale, mentre ai furbetti preparate anche un nuovo provvedimento, annunciato sulla stampa da Salvini, e poi Giorgetti deve trovare la quadra per poterlo realizzare.
Equità fiscale e progressività sono parole che avete totalmente dimenticato, come avete dimenticato anche quello che la Costituzione ci chiede, e spiace che qui non ci sia stata data la possibilità di entrare davvero nel merito, perché, quando ci entriamo, quando riusciamo a portarvi le nostre proposte, qualcosina riusciamo a migliorare per le cittadine e per i cittadini. Questo lo abbiamo fatto in Senato, dove, grazie ai nostri emendamenti, ad esempio, è stato reintrodotto il Fondo per la povertà educativa. Quel Fondo che avevate colpevolmente cancellato durante la legge di bilancio e che ora vorremmo diventasse strutturale.
È una richiesta che vi facciamo qui, è un Fondo che aveva già sostenuto oltre 500.000 bambini e ragazzi fragili. Oppure sugli enti locali, già messi in ginocchio con la precedente legge di bilancio, 250 milioni tagliati per 5 anni, e puniti nuovamente con gli accantonamenti di questa legge di bilancio, che impediscono a comuni, province e città metropolitane di spendere in spesa corrente, cioè in servizi, in risposte a cittadine e cittadini.
Nel Milleproroghe siamo riusciti a introdurre per i comuni alcune facilitazioni, ma qua dobbiamo dircelo. Tra l'altro in quest'Aula, dove mi ricordo che chiedevo al collega Pella, quando era presidente dell'ANCI, se era vero che il Ministro Giorgetti aveva promesso che mai più avrebbe tagliato ai comuni. Ecco, oggi siamo qui a dirvi ancora una volta che avete tagliato, avete chiesto ancora sacrifici e che, senza fondi, state mandando totalmente in crisi i nostri enti locali, li state mettendo in ginocchio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Oggi, Presidente, noi voteremo contro questa fiducia perché con questo provvedimento ci state ricordando quanto la vostra idea di Italia sia diversa dalla nostra idea d'Italia. Ce lo ricordate con le mance e le prebende che di nuovo distribuite, non paghi di quello che già avete fatto con la legge di bilancio e con lo scempio fatto con gli ordini del giorno. Quegli ordini del giorno dedicati ai campi da padel, alle sagre del gelato, per consolidare piccoli consensi a discapito di chi oggi chiede al Governo, a voi, a noi, a tutto il Parlamento, servizi e diritti.
Voteremo “no” perché con questo provvedimento ci ricordate che la vostra idea d'Italia è quella che premia i furbi e che dice a chi ha sempre pagato le tasse che è più fesso degli altri. Voteremo “no” perché la vostra idea di Italia è quella di chi rompe i patti di solidarietà e di comunità, come avete fatto cancellando le multe per i no-vax. Un'Italia che, probabilmente, volete sempre più somigliante a quello che Trump sta facendo oltreoceano: cattivismo, prepotenza, uscita dall'Organizzazione mondiale della sanità, come vorrebbe anche Salvini, meno diritti per le donne e per chi ha meno voce.
Noi non ci stiamo. Non ci stiamo, Presidente, e oggi mi chiedo, anzi, chiedo - per suo tramite, Presidente - anche ai colleghi di Forza Italia, di cui spesso sentiamo voci critiche - le abbiamo sentite anche su questo provvedimento in merito proprio alle multe dei no-vax, le abbiamo sentite sui giornali e nelle dichiarazioni -, come mai quelle dichiarazioni non si trasformano mai in voti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Come mai, nemmeno quando avete avuto in passato l'occasione del voto segreto, non avete votato in dissenso?
Per citare una fonte cara al Presidente del Consiglio, madre e cristiana: “che il tuo sì sia sì, che il tuo no sia no”. Con la fiducia e il provvedimento di oggi perdiamo un'occasione. L'occasione la perde Forza Italia, di essere coerente con quello che dichiara sui giornali e nelle dichiarazioni. Ma, soprattutto, l'occasione la perde il Governo, di dare risposte. Risposte a chi paga le tasse e chiede sanità pubblica, trasporti accessibili, scuola e servizi; a chi chiede meno precarietà, a chi chiede una vita più sicura per sé e per le proprie famiglie, alle imprese, ai cittadini che devono affrontare il caro energia, a chi lavora, eppure non si può permettere l'affitto.
A chi ci guarda sperando che quest'Aula possa lenire le proprie solitudini, le proprie paure, la propria precarietà e la propria difficoltà, non bastano le dirette social, non bastano le dirette su TikTok, né basta la colpevolizzazione dei migranti, dei giudici o dell'Europa. Pensateci prima del prossimo provvedimento spot, pensate al ruolo di quest'Aula, a chi ci guarda con speranza e apprensione, perché è questo il compito della politica, di una politica alta che vuole cambiare la vita delle persone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Tremaglia. Ne ha facoltà.
ANDREA TREMAGLIA (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio il Governo, ringrazio la relatrice Giorgianni, che ha seguito quest'oggi - non solo quest'oggi, ovviamente - la discussione in Aula e ringrazio anche l'onorevole Vinci per alcuni spunti precisi e puntuali. Oggi noi abbiamo una difficoltà, evidentemente, nella discussione, nel senso che mi rendo conto che il tema del Milleproroghe sia già di per sé un tema per sua natura eterogeneo e variegato, si aggiunge il refrain, al quale siamo abbastanza abituati, sulla fiducia. Ogni volta che il Governo pone una questione di fiducia si apre, sostanzialmente, una abbastanza ormai ripetitiva, mi permetto di dire, sequela di lamentele sul fatto che il Governo ponga le fiducie, come se fossero un'invenzione di questa maggioranza.
Possiamo fare, e credo che si stiano anche già facendo nelle sedi deputate, le più ampie e le più serie riflessioni sulla fiducia o sui regolamenti parlamentari, e noi abbiamo anche diverse idee e diverse proposte a questo riguardo. Non è questa sicuramente la sede per approfondirle, ma mi permetto di registrare che, probabilmente, senza la questione di fiducia, senza il ricorso a questioni di fiducia, buona parte degli ultimi 4 o 5 Governi di questa Repubblica credo che avrebbero fatto fatica ad andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché mi sembra abbastanza chiaro, anche dall'odierna disposizione delle forze politiche in questo emiciclo, che trovare comunanza sui temi non sia sempre facile.
Dopodiché, quando si parla di fiducia, viene naturale pensare alla fiducia parlamentare, ma c'è anche per fortuna, aggiungo, la fiducia nella nostra Nazione da parte dei nostri concittadini. E che la fiducia nei confronti di questo Governo e dei suoi esponenti sia a buoni livelli non lo dice l'onorevole Tremaglia, non lo dice l'onorevole Mascaretti o l'onorevole Vinci, ma lo dice - udite, udite - nelle ultime ore la Repubblica (Applausi del deputato Deidda), che ci spiega fondamentalmente che i rappresentanti del centrodestra stanno facendo bene dal punto di vista della fiducia; ci spiega, viceversa, che i rappresentanti dell'opposizione hanno qualche fatica in più.
Noi, ovviamente, oggi diamo la fiducia parlamentare, ma siamo soddisfatti e siamo consolati rispetto a quello che ascoltiamo in quest'Aula dalla fiducia che sappiamo di avere dagli italiani, che poi è quella che ci interessa maggiormente. Dopodiché, mi consentiranno i colleghi, visto che il Milleproroghe si presta a interventi abbastanza creativi, in alcuni casi fantasiosi, di dare qualche veloce risposta a quello che abbiamo ascoltato quest'oggi, come quello che mi è capitato di sentire pochi minuti fa dall'ottimo, peraltro, collega Giachetti, che ha fatto delle eccellenti citazioni cinematografiche.
Mi permetto di ricambiare, ma che io debba ascoltare, che noi dobbiamo ascoltare dal partito di Renzi, il Jep Gambardella della politica italiana di questi ultimi anni, che non ha il semplice piacere di partecipare ai Governi, quanto di farli fallire, che ci sia un problema di fiducia all'interno della nostra maggioranza, mi sembra curioso. Così come mi sembra che sia particolarmente curioso ricevere dal partito del senatore Calenda un richiamo all'umiltà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Ora, riconosco tante qualità al senatore Calenda e preciso che sia nei confronti del senatore Renzi che nei confronti del senatore Calenda ho la massima simpatia umana; a vedere i sondaggi forse hanno solo la mia e quella di pochi altri, però la mia c'è. Così come è abbastanza curioso - curioso è un eufemismo - sentire un richiamo ai conti da presentare da parte del MoVimento 5 Stelle.
Perché, anche qui, non voglio essere ripetitivo, ma mi si obbliga ad essere ripetitivo: il Movimento 5 Stelle ha messo la propria firma non solo sui famosi decreti per l'abolizione della povertà - ma questo è un altro discorso, come sta emergendo in questi ultimi giorni, in queste ultime ore -, non solo sul superbonus, sul reddito di cittadinanza, sul quale ampiamente abbiamo detto, ma è stato ricordato giustamente che, ogni volta che c'è da fare un bilancio, questo Governo parte come alcune squadre penalizzate da meno 20, meno 30 punti all'inizio del campionato, perché abbiamo i 20, 30 miliardi ogni anno di debito, lasciato da quelli che ci parlano oggi, di conti da presentare. Nelle ultime ore, negli ultimi giorni stanno emergendo, grazie alla Commissione COVID, alcune inquietanti verità rispetto a mascherine inadatte, farlocche, pagate tre, quattro volte il prezzo di mercato e che rischiano di aver messo in difficoltà la salute di tanti operatori sanitari. Così come - tema che accomuna i colleghi e amici del Movimento 5 Stelle con i colleghi e amici del PD -, in queste ultime giornate, sentiamo un continuo richiamo al mercato tutelato e al tema delle bollette.
Allora, va fatta un attimo giustizia e un'operazione-verità. La situazione delle bollette attuale è una situazione che deriva in buona parte da un'impostazione che i suddetti amici, tra gli altri, hanno impostato con il PNRR che - scusate, ogni volta, con la mia pronuncia, “PNRR” è difficoltoso -, ricordiamolo, è un'operazione a debito, non sono, come ogni tanto cercano di farci credere, soldi regalati dall'Europa, sono soldi che in grandissima parte prendiamo a debito e dobbiamo restituire noi, i nostri figli, i nostri nipoti, secondo le varie modalità. Nell'adesione a questo PNRR, che è di entità cospicua, a causa - non grazie - delle condizioni in cui si trovava l'Italia negli anni di adesione al PNRR, noi abbiamo aderito ad alcune clausole che i giuristi chiamerebbero, in alcuni casi, vessatorie. Tra le clausole vessatorie c'è stata la rinuncia al mercato tutelato, che è esattamente la ragione per cui oggi tanti italiani si trovano in una situazione difficile rispetto alle bollette dell'energia elettrica.
Questa operazione-verità va fatta, perché non si può, da un lato, costringere l'Italia ad aderire a questo genere di condizioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e, dall'altro lato, poi lamentarsi delle conseguenze di aver aderito a queste condizioni e, per di più, rivendicare di essere gli autori dell'adesione. Noi siamo contenti che siano poi arrivati, prima, il Ministro Fitto e, oggi, il Ministro Foti, che almeno hanno un po' riequilibrato e riassettato la direzione del PNRR, rendendolo un debito, noi crediamo, decisamente più proficuo rispetto all'impostazione che era stata data in precedenza dal Governo dei migliori, pochi mesi fa.
Detto questo, noi crediamo, riteniamo, anche tramite questo provvedimento, che la politica, specialmente quando si governa, consista nel risolvere i problemi. È evidente ed è certo che esistono dei problemi in Italia, esistono ancora dei problemi in Italia. Aggiungo io, per forza esistono dei problemi in Italia dopo più di 10 anni di democrazia mutilata e di Governi fatti, in molti casi, anche da chi aveva perso le elezioni e, quindi, da chi non aveva un mandato popolare e da chi, soprattutto, si è trovato ad allearsi con chi la pensava all'opposto di sé, e quindi sono usciti quei pastrocchi che abbiamo visto. Ma noi al pessimismo strumentale a fini elettorali, al pessimismo di alcuni slogan elettorali contro questo Governo, preferiamo richiamare l'ottimismo non di altro, ma dei risultati e dei numeri. Perché ancora in queste ultime ore, abbiamo sentito anche in discussione generale che questo Governo aiuta gli evasori: ma aiutassero tutti così gli evasori. Abbiamo registrato, poche ore fa, il nuovo record di lotta all'evasione fiscale e di recupero di euro dall'evasione fiscale; siamo al record di occupazione; abbiamo il minimo storico di disoccupazione; è stato citato prima l'ottimo rendimento e l'ottimo piazzamento sui mercati dei BTP; è stato citato prima l'ottimo risultato della Borsa italiana. È evidente che, oggi, c'è una credibilità dell'Italia a livello internazionale che non è nemmeno paragonabile a quella che c'era fino a poche settimane fa, a pochi mesi fa con il Governo, anzi, con i Governi - al plurale - precedenti.
Quindi, è evidente ed è certo che noi votiamo la fiducia e, a differenza di quello che ho letto e sentito da qualche collega delle opposizioni, non votiamo la fiducia perché dobbiamo stare incollati ai nostri posti.
Noi, soprattutto come Fratelli d'Italia, questa cosa non la possiamo sentire. Sono altri che, negli ultimi anni, per tenere le seggiole sotto il proprio sedere, si sono alleati con tutto e il contrario di tutto, a ripetizione, cambiando le maggioranze in ogni modo. Fratelli d'Italia è nata più di 10 anni fa, con la certezza, non la probabilità, di perdere dei seggi, perché questa era la condizione all'epoca. L'abbiamo fatto perché ritenevamo giusto rischiare per portare avanti una battaglia bella, necessaria, coraggiosa, per portare coerenza, per portare credibilità nella politica italiana. Mi sembra che gli italiani l'abbiano capito e, quindi, molto volentieri, ancora oggi e ogni volta che sarà necessario, confermiamo, come Fratelli d'Italia, il nostro “sì” alla fiducia a questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 18, sospendo la seduta fino a tale ora.
La seduta, sospesa alle 17,58, è ripresa alle 18.
(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2245)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri.
La chiama avrà quindi inizio dal deputato Mauro Malaguti.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto “Grazio Cossali” di Orzinuovi, in provincia di Brescia, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti: ………………... 295
Votanti: ………………… 292
Astenuti: ………………….. 3
Maggioranza: …………... 147
Hanno risposto sì: ………182
Hanno risposto no: ……. 110
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
Hanno risposto sì:
Almici Cristina
Ambrosi Alessia
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Arruzzolo Giovanni
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Barabotti Andrea
Barelli Paolo
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bicchielli Pino
Bignami Galeazzo
Bisa Ingrid
Bof Gianangelo
Bordonali Simona
Boscaini Maria Paola
Brambilla Michela Vittoria
Bruzzone Francesco
Buonguerrieri Alice
Caiata Salvatore
Calderone Tommaso Antonino
Candiani Stefano
Cannata Giovanni Luca
Cannizzaro Francesco
Caparvi Virginio
Cappellacci Ugo
Caramanna Gianluca
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Caroppo Andrea
Carra' Anastasio
Castiglione Giuseppe
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cavo Ilaria
Cecchetti Fabrizio
Cerreto Marco
Chiesa Paola Maria
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Cirielli Edmondo
Coin Dimitri
Colombo Beatriz
Colosimo Chiara
Colucci Alessandro
Comaroli Silvana Andreina
Congedo Saverio
Coppo Marcello
Cortelazzo Piergiorgio
Costa Enrico
Dalla Chiesa Rita
Dara Andrea
D'Attis Mauro
De Bertoldi Andrea
De Corato Riccardo
De Monte Isabella
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Di Maggio Grazia
Di Mattina Salvatore Marcello
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
Ferrante Tullio
Ferro Wanda
Filini Francesco
Foti Tommaso
Frassini Rebecca
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gabellone Antonio Maria
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Iaia Dario
Iezzi Igor
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
Lampis Gianni
Lancellotta Elisabetta Christiana
Lazzarini Arianna
Loizzo Simona
Longi Eliana
Lovecchio Giorgio
Lucaselli Ylenja
Maccanti Elena
Maccari Carlo
Maerna Novo Umberto
Maiorano Giovanni
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Marchetti Riccardo Augusto
Marrocco Patrizia
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Mattia Aldo
Maullu Stefano Giovanni
Mazzetti Erica
Mazzi Gianmarco
Messina Manlio
Michelotti Francesco
Miele Giovanna
Milani Massimo
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morgante Maddalena
Mule' Giorgio
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Nisini Tiziana
Ottaviani Nicola
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Patriarca Annarita
Pellicini Andrea
Perissa Marco
Pierro Attilio
Pietrella Fabio
Pittalis Pietro
Pizzimenti Graziano
Polo Barbara
Pretto Erik Umberto
Pulciani Paolo
Raimondo Carmine Fabio
Ravetto Laura
Rizzetto Walter
Roccella Eugenia
Romano Francesco Saverio
Roscani Fabio
Rossello Cristina
Rossi Fabrizio
Rosso Matteo
Rotelli Mauro
Rotondi Gianfranco
Ruspandini Massimo
Russo Gaetana
Russo Paolo Emilio
Saccani Jotti Gloria
Sala Fabrizio
Sbardella Luca
Schiano Di Visconti Michele
Schifone Marta
Semenzato Martina
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Sorte Alessandro
Squeri Luca
Tassinari Rosaria
Tenerini Chiara
Testa Guerino
Toccalini Luca
Trancassini Paolo
Tremaglia Andrea
Tremonti Giulio
Urzi' Alessandro
Vietri Imma
Vinci Gianluca
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zucconi Riccardo
Zurzolo Immacolata
Hanno risposto no:
Aiello Davide
Alifano Enrica
Amato Gaetano
Appendino Chiara
Ascari Stefania
Bakkali Ouidad
Baldino Vittoria
Barbagallo Anthony Emanuele
Barzotti Valentina
Berruto Mauro
Boldrini Laura
Bonafe' Simona
Borrelli Francesco Emilio
Boschi Maria Elena
Braga Chiara
Bruno Raffaele
Cafiero De Raho Federico
Cappelletti Enrico
Caramiello Alessandro
Caso Antonio
Casu Andrea
Cherchi Susanna
Ciani Paolo
Colucci Alfonso
Conte Giuseppe
Cuperlo Gianni
Curti Augusto
D'Alessio Antonio
De Luca Piero
De Maria Andrea
Dell'Olio Gianmauro
Di Biase Michela
Di Sanzo Christian Diego
Donno Leonardo
Dori Devis
D'Orso Valentina
Evi Eleonora
Faraone Davide
Fassino Piero
Fede Giorgio
Fenu Emiliano
Ferrara Antonio
Filippin Rosanna
Forattini Antonella
Fornaro Federico
Fossi Emiliano
Fratoianni Nicola
Furfaro Marco
Gadda Maria Chiara
Ghio Valentina
Ghirra Francesca
Giachetti Roberto
Gianassi Federico
Girelli Gian Antonio
Giuliano Carla
Gnassi Andrea
Graziano Stefano
Grimaldi Marco
Grippo Valentina
Guerra Maria Cecilia
Iacono Giovanna
Iaria Antonino
L'Abbate Patty
Lai Silvio
Laus Mauro Antonio Donato
Madia Maria Anna
Malavasi Ilenia
Mancini Claudio
Manzi Irene
Mari Francesco
Marino Maria Stefania
Merola Virginio
Morassut Roberto
Morfino Daniela
Orfini Matteo
Pagano Ubaldo
Pandolfo Alberto
Pastorella Giulia
Pastorino Luca
Pavanelli Emma
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Penza Pasqualino
Piccolotti Elisabetta
Prestipino Patrizia
Provenzano Giuseppe
Quartini Andrea
Raffa Angela
Ricciardi Toni
Roggiani Silvia
Romeo Nadia
Rossi Andrea
Ruffino Daniela
Santillo Agostino
Sarracino Marco
Scarpa Rachele
Schlein Elly
Scotto Arturo
Scutella' Elisa
Serracchiani Debora
Simiani Marco
Soumahoro Aboubakar
Speranza Roberto
Stefanazzi Claudio Michele
Stumpo Nicola
Tabacci Bruno
Torto Daniela
Traversi Roberto
Tucci Riccardo
Vaccari Stefano
Zaratti Filiberto
Si sono astenuti:
Gebhard Renate
Manes Franco
Steger Dieter
Sono in missione:
Albano Lucia
Amendola Vincenzo
Auriemma Carmela
Bagnai Alberto
Bergamini Deborah
Bitonci Massimo
Bonetti Elena
Calovini Giangiacomo
Cangiano Gerolamo
Cantone Luciano
Care' Nicola
Casasco Maurizio
Centemero Giulio
Cesa Lorenzo
Comba Fabrizio
Costa Sergio
Del Barba Mauro
Della Vedova Benedetto
Formentini Paolo
Frassinetti Paola
Freni Federico
Gava Vannia
Gemmato Marcello
Giorgetti Giancarlo
Gribaudo Chiara
Guerini Lorenzo
Gusmeroli Alberto Luigi
Leo Maurizio
Lollobrigida Francesco
Lupi Maurizio
Magi Riccardo
Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Molinari Riccardo
Mollicone Federico
Molteni Nicola
Morrone Jacopo
Nordio Carlo
Onori Federica
Orsini Andrea
Osnato Marco
Pellegrini Marco
Pichetto Fratin Gilberto
Polidori Catia
Porta Fabio
Prisco Emanuele
Ricciardi Marianna
Ricciardi Riccardo
Richetti Matteo
Rixi Edoardo
Rosato Ettore
Rossi Angelo
Rubano Francesco Maria
Scerra Filippo
Schullian Manfred
Sportiello Gilda
Tajani Antonio
Varchi Maria Carolina
Zanella Luana
Zoffili Eugenio
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Francesco Mura. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MURA (FDI). Grazie, signora Presidente. Io intervengo per chiedere una informativa urgente al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, affinché venga in Aula a riferire su quanto sta accadendo nella regione Sardegna.
Come lei sa e come tutti gli italiani hanno tristemente saputo, il 3 gennaio scorso il Collegio di garanzia elettorale della Corte d'appello di Cagliari ha notificato un provvedimento di decadenza alla presidente della regione, Alessandra Todde. Fin dal primo momento, ovviamente, nessuno di questa maggioranza ha voluto utilizzare in maniera strumentale questa vicenda. Ci siamo sempre limitati, con prudenza, a commentare gli aspetti politici, perché siamo convinti che il garantismo sia un valore assoluto e che debba guidare l'azione di tutti noi, a prescindere da chi sia oggetto di atti da parte della magistratura. Però, quello che sta accadendo in Sardegna sta oltrepassando ogni limite della decenza, signora Presidente, visto che la presidente Todde, con la complicità del comitato elettorale che l'ha supportata durante la campagna elettorale, si è resa protagonista del pasticcio più clamoroso della storia della Repubblica. Un pasticcio grazie al quale è emersa tutta la sciatteria con cui lei e il MoVimento 5 Stelle hanno governato la rendicontazione delle spese destinate alla campagna elettorale.
Sciatteria e incompetenza che hanno generato uno scontro istituzionale senza precedenti, signora Presidente, dove abbiamo visto addirittura un ex Presidente del Consiglio, nonché componente del comitato elettorale per Todde presidente (quindi, pienamente coinvolto nella vicenda), suggerire alla presidente Todde di chiedere addirittura i danni ai magistrati che hanno emesso l'atto di decadenza della presidente, cambiando, di fatto, anche idea su un tema che ha interessato queste Aule per anni, quello della responsabilità civile dei magistrati.
E su questa posizione si potrebbero trovare anche delle convergenze o quantomeno il presidente Conte potrebbe trovare consensi in quest'Aula da parte di molti, se non fosse questo un pensiero finalizzato solamente alla conservazione della poltrona della presidente Todde.
In Sardegna c'è un detto popolare che recita - mi sia consentito, signora Presidente, dirlo in sardo - “Zustizia enzada ma in domo mia non passede”. Di fatto descrive il concetto di giustizialismo che il MoVimento 5 Stelle ha espresso in questa fase: giustizialista con gli altri e garantista con sé stesso.
Ma arrivo al dunque dicendole, Presidente, che lo scontro istituzionale ha raggiunto il suo apice ieri, quando il consiglio regionale, sulla proposta - immagino - della presidente Todde, ha votato a maggioranza una mozione per esercitare il conflitto di attribuzioni, mettendo in discussione il ruolo dello Stato e le competenze della stessa magistratura nei confronti della regione (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Uno strumento, signora Presidente, che eleverebbe la regione Sardegna al pari dello Stato e che sarebbe forse giustificabile se venisse esercitato per le grandi vertenze che, purtroppo, condannano l'isola alle condizioni sociali ed economiche che conosciamo tutti, non certo per la conservazione delle poltrone della giunta regionale (Commenti di deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
In una regione dove pastori e agricoltori si vedono costretti a dover restituire ingenti somme e risorse avendo la sola colpa di aver compilato male una domanda, noi assistiamo all'esercizio del conflitto di attribuzioni per salvare la poltrona della presidente Todde (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). E questo è inaccettabile. A questo fine ribadisco e chiedo che quest'Aula sia informata da parte del Governo, che deve essere sicuramente coinvolto, e che ci venga a dire quello che sta accadendo in Sardegna (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Lai. Ne ha facoltà.
SILVIO LAI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Devo dire che sono abbastanza sconcertato per quello che ho sentito, perché chiedere un intervento o un'informativa del Governo di fronte a una vicenda che chiaramente è ai confini giuridici significa spostare la vicenda dalla dimensione giuridica alla dimensione politica. Io penso che, in questo caso, occorra essere coerenti rispetto a quello che ogni giorno manifesta la maggioranza di quest'Aula - quindi anche il collega, che è un autorevole esponente di quella maggioranza - tutti i giorni anche con gli atti.
Voglio dire soltanto che il presidente della regione, sostenuto dal centrodestra, dalla maggioranza, nello scorso mandato, è stato appena assolto da uno dei processi semplicemente perché il reato è stato cancellato qualche mese fa dalla maggioranza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Però questo io non lo voglio neanche prendere in considerazione. Io segnalo al collega che chiedere l'intervento del Governo è sbagliato e improprio: improprio perché significa disconoscere una distinzione (Commenti del deputato Deidda)...
PRESIDENTE. Collega Deidda! Mi scusi, collega Lai. È assolutamente previsto che, in caso di richiesta di informativa, si intervenga per chiedere l'informativa o per dire che non si ritiene opportuna l'informativa, così come tante volte fa la maggioranza alla rovescia…è così, adesso faranno loro (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle – Commenti del deputato Deidda). Collega Deidda, è così e se vuole le illustriamo tutti i precedenti del caso assolutamente. Prego, collega Lai.
SILVIO LAI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dicevo che io considero questa richiesta impropria e sbagliata. Impropria perché significa disconoscere una distinzione dei ruoli tra il potere che esprime la magistratura e il potere esecutivo, cioè, quello che esprime il Governo. Ed è sbagliato perché così si crea soprattutto una pressione inadeguata sulla magistratura che è chiamata a decidere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Perché le chiedo: ma che cosa succederebbe se il Governo si esprimesse in una certa direzione prima ancora del giudizio della magistratura (che peraltro è previsto il 20 marzo)? Aggiungo: anche in questo Parlamento, qualunque tipo di decadenza viene preso in considerazione - peraltro è un pregresso che è evidente; c'è una storia intorno a questo - soltanto quando si arriva al terzo grado di giudizio. In questo caso non siamo neanche al primo grado di giudizio e in più segnalo che la legge n. 515 del 1993, quella che disciplina le campagne elettorali, ha un difetto: è una legge di 30 anni fa che non è stata adeguata né a livello nazionale né a livello regionale per quello che riguarda la presenza di cariche monocratiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), per le quali la decadenza può generare un diritto conflittuale con la permanenza dell'organo legislativo scelto dagli elettori. Ora, sotto questo aspetto, qualsiasi tipo di intervento del Governo prima dell'espressione della magistratura e, ancora prima, dell'espressione della Corte costituzionale che, correttamente, viene chiamata in causa, perché un consiglio regionale può essere sciolto o dalle dimissioni di un presidente o per scioglimento del Presidente della Repubblica e, quindi, correttamente si arriva al conflitto di attribuzione, e lo si fa per chiarire in maniera definitiva un vuoto che esiste in quella normativa…
Allora, collega, lasciamo che si esprimano i giudici, che si esprima liberamente la magistratura, sia quella ordinaria che quella costituzionale, perché questo è il modo corretto di procedere. Se poi l'espressione della magistratura sarà negativa ne prenderemo atto e ricorreremo di nuovo alla valutazione degli elettori che in questo caso - ed io sono convinto che lei non vorrà negare che gli elettori hanno deciso e hanno deciso chi vinceva e chi, in qualche modo, doveva essere all'opposizione - ridecideranno, valutando quello che nel frattempo è successo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, ovvero sulla richiesta di informativa, il deputato Giagoni. Ne ha facoltà.
DARIO GIAGONI (LEGA). Grazie, Presidente…
PRESIDENTE. No, aspetti, collega, il microfono. Proviamo, quello dovrebbe andar bene.
DARIO GIAGONI (LEGA). Guardiamo se funziona.
PRESIDENTE. Sì, quello sì.
DARIO GIAGONI (LEGA). Perfetto. Grazie, Presidente. Anche noi chiediamo un'informativa urgente al Ministro Roberto Calderoli perché le ultime azioni della governatrice Todde sono sinonimo di apatia, sono sinonimo di superficialità, sono sinonimo di immobilismo. L'attuale governatrice, in uno stato di confusione dopo aver compiuto errori come candidata alle regionali, ora che gestisce la regione Sardegna sta cercando di guadagnare tempo, allunga il brodo per evitare nuove elezioni. Ricordo che prima, da parte sua, è stato presentato un ricorso davanti al giudice civile del tribunale ordinario sia per la sanzione economica di 40.000 euro, sia per la decadenza che, a cascata, farebbe sciogliere l'intero consiglio regionale sardo. Ieri, giusto per salvare la poltrona, in consiglio regionale è stata approvata la mozione per far deliberare alla giunta di aprire un conflitto di attribuzione dei poteri con lo Stato davanti alla Corte costituzionale; alla faccia del diritto. La cara governatrice sta aggirando l'ordinanza di decadenza che le è stata notificata dal collegio elettorale della Corte d'appello, che le è arrivata subito dopo Capodanno, le è arrivata il 3 gennaio scorso. Questo giusto per salvare la poltrona.
Il quesito che proporremo al Ministro sarà quello sulla possibilità o meno che le norme contenute nella legge n. 515 del 1993 - una legge che è stata approvata dopo quel momento brutto, chiamerei, storico di Mani Pulite, utilizzata dal Collegio di garanzia per le contestazioni alla Governatrice sul rendiconto della campagna elettorale - siano applicabili anche in Sardegna. Io credo proprio di sì, non credo che la Sardegna sia una regione che appartenga alla Francia o al Canada. Coloro che si ergevano a paladini della giustizia stranamente ora puntano il dito contro la giustizia; stranamente proprio ora che li tocca da vicino (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE ). Giustizialisti solo se non toccano loro (Commenti di deputati Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!
Nel frattempo, la nostra isola vive una situazione di stallo, di crisi. Parlavano di una riforma sanitaria che non si vede, e cosa fanno come prima cosa? Approvano la mozione e non pensano ad approvare un bilancio, che è in ritardo, che è alle porte di marzo 2025?
Concludo e dico che, nel frattempo, viviamo nel pressappochismo, viviamo nell'ignoranza e nella confusione, perché un partito, quando gli manca una base storica, purtroppo, arriva a fare questo. Quindi, mi rivolgo a lei, Presidente e mi rivolgo anche al Ministro affinché venga qui e metta fine a questo obbrobrio politico (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE – Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Vergogna!”).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Alfonso Colucci. Prego, onorevole Colucci…colleghi, vi prego…
ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie.
PRESIDENTE. …nel silenzio dell'Aula.
ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Prego. Collega, ovviamente, mi deve dire sull'informativa.
ALFONSO COLUCCI (M5S). Sull'informativa.
PRESIDENTE. Prego.
ALFONSO COLUCCI (M5S). Sull'informativa, ma devo fare una premessa, perché mi chiedo, Presidente, se sia peggio l'ignoranza o la malafede (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché in questo caso si registra una macroscopica ignoranza nella conoscenza dei fatti giuridici. E dispiace molto che personalità che siedono in questa Aula esprimano questo senso di ignoranza! È malafede, è malafede perché si strumentalizza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per finalità politiche e di propaganda, una fattispecie che è chiara ed è limpida agli occhi di chi l'abbia almeno studiata. Ed è per questo che l'informativa richiesta non è corretta.
Ci si è rimessi alla Corte costituzionale, c'è la giurisdizione che parlerà sulla fattispecie, non c'è spazio per altre interlocuzioni. Alessandra Todde non ha commesso alcuna irregolarità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), il suo comportamento è stato perfettamente conforme alle norme di legge e chi si permette di contestare questo sta facendo un clamoroso falso storico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ed è evidentemente in malafede.
Alessandra si è rimessa agli organi istituzionali, alla giurisdizione, e questo è un insegnamento di comportamento istituzionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), insegnamento di cui questa maggioranza ha bisogno, perché voi fuggite dalla giurisdizione. La legge è uguale per tutti, sappiatelo, anche per voi. Il provvedimento del Comitato di garanzia elettorale è un provvedimento abnorme, che travalica il senso della giurisdizione; è un provvedimento nullo in radice per difetto di giurisdizione, sappiatelo. Alessandra si è rimessa alla giurisdizione, e questo è importante.
Per il resto rimane solo il bieco tentativo di questa maggioranza di fare solo propaganda; è il solito cliché che si ripete, propaganda priva di qualsiasi contenuto effettivo. Abbiamo sempre visto questo comportamento, ma sappiatelo, Presidente: in Sardegna noi abbiamo vinto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), abbiamo vinto in virtù di legittime e trasparenti elezioni, una competizione elettorale trasparente. La maggioranza dovrebbe, con senso istituzionale, accettarlo. Ma capisco che loro sono in difficoltà perché loro tentano di sovvertire i risultati del voto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), come hanno fatto, come faranno qui in Parlamento con il seggio di Elisa Scutella' (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, che si levano in piedi), che, manipolando il risultato limpido delle schede elettorali, loro stanno travisando…
PRESIDENTE. Stia al tema, collega…
ALFONSO COLUCCI (M5S). …in modo da consegnare il seggio…
PRESIDENTE. Stia al tema dell'informativa, collega.
ALFONSO COLUCCI (M5S). …ad una personalità che non ha vinto le elezioni…
PRESIDENTE. Collega, stia al tema dell'informativa, per cortesia.
ALFONSO COLUCCI (M5S). E allora, Presidente, concludo dicendo alla maggioranza…
PRESIDENTE. Parli con me.
ALFONSO COLUCCI (M5S). …che esiste la legge. La legge è uguale per tutti, fatevene una ragione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Colucci.
Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Pittalis. Ne ha facoltà. Colleghi, nel silenzio dell'Aula. Colleghi, colleghi, colleghi, va bene tutto, però…
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Colleghi! Prego, collega Pittalis.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Il collega Francesco Mura ha posto un giusto problema, e lo ha posto anche con i termini adeguati. Se ne facciano una ragione coloro che, utilizzando ormai il loro consueto strumento della propaganda fine a sé stessa, come ancora continuano i 5 Stelle (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), di fronte all'evidenza di una realtà che palesa una serie di violazioni sistematiche di legge, ma, siccome la legalità… l'onestà vale per gli altri, per loro vale soltanto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier - Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…per loro vale soltanto metterci un coperchio sopra …
PRESIDENTE. Collega Iaria, il suo gruppo è intervenuto, per cortesia. Prego, collega Pittalis, continui.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). …perché non amano la verità (Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E allora, Presidente…
PRESIDENTE. Colleghi per cortesia!
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). …l'informativa del Ministro per gli Affari regionali riteniamo sia assolutamente necessaria. Perché? Proviamo a mettere in ordine le cose. Il consiglio regionale, o meglio, la maggioranza che sostiene la presidente della regione autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, ha approvato, nella giornata di ieri, una mozione con la quale si dà mandato alla stessa di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale in relazione alla ben nota vicenda, onorevole Colucci…
PRESIDENTE. No, si rivolga alla Presidenza.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). …di quella ordinanza-ingiunzione del collegio elettorale di garanzia, istituito presso la corte di appello di Cagliari, che non l'opposizione di centrodestra in consiglio regionale, ma un collegio di garanzia - composto, tra gli altri, da quattro autorevolissimi magistrati, tra i quali la presidente della corte di appello di Cagliari - ha inflitto una pesante sanzione pecuniaria e decretato la decadenza della presidente Todde dalla sua carica per le gravissime irregolarità e le palesi violazioni riscontrate nella rendicontazione delle spese elettorali.
Non è l'opposizione che ha fatto un'azione per dichiarare decaduta la presidente Todde, è un organismo…Lei ha dato dell'ignorante a qualcuno che è intervenuto prima. Onorevole Colucci, o lei non conosce (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
PRESIDENTE. No, collega Pittalis, deve sempre rivolgersi alla Presidenza. Colleghi, ci sono io qui per questo. Prego.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Tramite lei, Presidente: faccia sapere all'onorevole Colucci di studiare bene le leggi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), perché probabilmente non le conosce, e non conosce assolutamente né la legge istitutiva, la n. 87 del 1953, che, all'articolo 39, prevede e circoscrive i casi di conflitti di attribuzione ai soli casi in cui lo Stato invada con un proprio atto la sfera di competenza assegnata dalla Costituzione alla regione, e tale non è un'ordinanza-ingiunzione del collegio elettorale di garanzia, ma, nel caso della regione Sardegna, ciò che ignorate e che ignora lei, onorevole Colucci, è che la legge regionale n. 1 del 1994 ha recepito integralmente le disposizioni (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
PRESIDENTE. Colleghi, lo dovete far parlare, punto.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). …di cui alla legge nazionale n. 551 del 1933. E sapete qual è il risultato, il paradosso? Che in Sardegna la presidente Todde promuove un conflitto di attribuzione contro una legge della regione Sardegna (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)! Questa è la verità, Presidente. Ma voi sapete - e lo faccia sapere lei, Presidente, all'onorevole Colucci - che è la stessa presidente della regione Sardegna che nomina i componenti non togati del collegio di garanzia, la cui spesa, addirittura, sapete a carico di chi è? E' a carico della regione Sardegna (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)! Ma vi immaginate di cosa stiamo discutendo? E dunque ha ragione l'onorevole Mura quando parla di sciatteria, e io aggiungo l'imbarazzante e brutta figura a cui viene sottoposta l'immagine della regione autonoma della Sardegna.
PRESIDENTE. Concluda.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Tra l'altro, questa mozione reca un paesaggio davvero inquietante, perché nel dispositivo della mozione che viene adottata si dice: per ripristinare la legalità violata…
PRESIDENTE. Onorevole, deve concludere.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). … come se, signora Presidente, quei magistrati che hanno adottato il provvedimento di decadenza si siano macchiati di gravi illeciti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare). Questo è preoccupante davvero! È un'affermazione gravissima, che va respinta al mittente!
PRESIDENTE. Onorevole ha esaurito il suo tempo.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Concludo, Presidente. Ed è la ragione per la quale chiediamo un intervento urgente del Ministro per gli Affari regionali, a tutela e salvaguardia dell'onorabilità dei componenti il collegio di garanzia e per l'assunzione di tutte le iniziative utili per contrastare…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, è un minuto oltre il suo tempo.
PIETRO PITTALIS (FI-PPE). …questa deriva autoritaria (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), che non ha nulla a che vedere con l'autonomia e la specialità…
PRESIDENTE. Grazie. Onorevole, mi perdoni, ma è un minuto oltre il suo tempo.
Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra per ribadire l'inopportunità di questa richiesta di informativa urgente del Ministro Calderoli. E mi dispiace anche che questa richiesta sia pervenuta da tre colleghi dalla maggioranza sardi, che dovrebbero, invece, magari, battersi per ribadire e rivendicare la nostra autonomia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Io penso che questo sia ancora un Parlamento e non un tribunale. La nostra Costituzione prevede la divisione dei poteri. E se è vero che questa maggioranza cerca di fare di tutto affinché la magistratura diventi obbediente e faccia quello che il Governo vuole, ancora non è così. Come sottolineava bene il collega Lai prima di me, anche la legge regionale ha più di trent'anni ed è precedente alla riforma che ha consentito l'elezione diretta dei presidenti delle regioni. Ma, come dicevo, non sta a noi giudicare e non credo che il Ministro Calderoli potrebbe illuminarci sulla situazione, cosa che devono fare i magistrati. L'udienza è fissata per il 20 marzo. In quella sede ci sarà una pronuncia rispetto alla richiesta di decadenza che è arrivata con l'ordinanza del collegio di garanzia. Solo dopo il 20 marzo io credo che, eventualmente, la politica possa intervenire su questa vicenda. Ma prima di allora non credo che sia il caso che il Ministro venga qui a dirci alcunché (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Naturalmente riferirò al Presidente delle richieste di informativa pervenute dai gruppi.
Ha chiesto di parlare, su un altro argomento, il deputato Antonio Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Il mio intervento è su altro, è una richiesta di informativa urgente da parte del Ministro Musumeci in merito alla situazione dei Campi Flegrei. In quest'Aula sono già intervenuto ieri con un ordine del giorno, ma lo sciame sismico che stiamo vivendo continua, così come continua la paura dei cittadini. Intervengo perché ieri c'è stato un incontro sul territorio tra i sindaci flegrei, il prefetto, l'INGV, la Protezione civile nazionale e regionale e i cittadini. È stato un incontro molto partecipato, pensate che si era talmente in tanti che non si riusciva ad entrare nella struttura della Protezione civile e si assisteva da fuori attraverso un maxischermo, perché, giustamente, la tensione sul territorio è alta, altissima e si taglia con un coltello. Ebbene, l'obiettivo di questo incontro era quello di informare e rassicurare i cittadini con la vicinanza delle istituzioni. Purtroppo, però, si è ottenuto un effetto contrario, totalmente contrario, perché quel che è stato, invece, chiaro è che non si stanno dando le risposte adeguate ai cittadini. E lo ha ammesso anche lo stesso prefetto, che era presente all'incontro. Perché poi la paura dei cittadini, a questo punto, non riguarda neanche più solo le scosse in sé, ma c'è proprio una sensazione di impreparazione generale.
Fino ad oggi, signora Presidente, noi abbiamo mantenuto un atteggiamento sempre collaborativo e costruttivo, ma a questo punto dobbiamo, un po' tutti, dirci chiaramente che le cose non stanno funzionando. Ci sono responsabilità diffuse a tutti i livelli, comunali, regionali e nazionali. Ma per quanto ci si stia sforzando, e voglio anche riconoscerlo, va fatto inevitabilmente di meglio, perché, se un incontro organizzato per rassicurare i cittadini si trasforma in uno scontro tra i cittadini e le istituzioni, dal quale poi i cittadini escono ancora più preoccupati, è chiaro che le cose non stanno funzionando, perché è intollerabile che ieri, ad un cittadino che chiedeva legittimamente: “ma se domani ci sarà una scossa di quinto grado, di magnitudo 5, che succede?”, a quel punto, la risposta della Protezione civile sia stata: “crollano i palazzi e noi veniamo a contare i morti”. Ci rendiamo conto? Questo è assurdo. Ma, soprattutto, tutti si chiedevano: il Ministro Musumeci dov'è? Perché in questa situazione che stiamo vivendo non c'è né il Ministro né un rappresentante politico di questo Governo? E ve lo dico io in cosa era impegnato il Ministro Musumeci. Era impegnato a commentare sui social, su Facebook, il Festival di Sanremo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mentre i miei concittadini scendevano impauriti in strada e dormivano in auto, il Ministro Musumeci era impegnato a scrivere sui social che lui erano contento e gongolava perché il festival di Sanremo era andato bene e la sinistra era scontenta. Mentre i cittadini flegrei scappavano dalle loro case e dormivano in auto, il Ministro Musumeci parlava di Sanremo e di quanto è buona la pasta con la mollica e il finocchietto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A questo stiamo assistendo.
Quindi, Ministro le cose non stanno funzionando. Venga in quest'Aula per raccontare cosa vuole fare, venga sul territorio a metterci la faccia e a parlare con i cittadini, perché se mancano uomini e mezzi della Protezione civile per affrontare questa fase li si trovino e ci si organizzi. Bisogna accelerare le verifiche dei fabbricati, bisogna fare di tutto per rendere i più sicuri possibili gli edifici privati e pubblici, bisogna aiutare le attività commerciali e bisogna cambiare passo con la comunicazione con i cittadini. Quello a cui abbiamo assistito ieri era intollerabile. Ministro Musumeci, venga in quest'Aula, venga sui territori, ci metta la faccia e non faccia solo passerelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Ero presente anche io all'incontro di ieri sera con i vertici istituzionali territoriali e il capo della Protezione civile che, oggettivamente, in un contesto di grande tensione, ha utilizzato delle parole che mi auguro voglia spiegare meglio, probabilmente preso anche dallo stress e dalla situazione di preoccupazione a cui non si riesce a dare una risposta strutturata da parte delle istituzioni.
Partiamo da un presupposto: il tema dei Campi Flegrei non è stato mai affrontato in modo corretto. Anche adesso la nostra rabbia e la rabbia dei cittadini non sono dovute al fatto di ritenere il Ministro pro tempore ovviamente il responsabile di tutto. Tuttavia, nello stesso momento in cui avvengono situazioni estremamente drammatiche per i cittadini, che chiedono risposte - certo alcune risposte neanche la scienza le sa dare -, per quale ragione il Ministro e il Governo non sono presenti in questa situazione? È già avvenuto prima dell'estate ed è avvenuto anche adesso. Non può dire il Ministro che ha troppi impegni, perché siamo andati a vedere sulla sua pagina Facebook e ha dedicato molte attenzioni al Festival di Sanremo, al fatto che finalmente è un festival che lo aggrada, mentre prima politicamente non gli piaceva, e ha fatto delle bellissime foto di pasta col finocchietto. Non c'è nulla di male - voglio dire, non sono un moralista - però, cavolo, tra un finocchietto e il Festival di Sanremo vuoi dedicare un po' di attenzione e far pensare ai cittadini che il Ministro e il Governo pensano a loro? Perché anche l'attenzione è importante, è quella che ieri chiedevano con forza i cittadini ai quali, purtroppo, il prefetto, che ovviamente è persona disponibilissima ma è pur sempre un dirigente, e lo stesso capo della Protezione civile non hanno potuto che rispondere in modo tecnico.
Probabilmente il capo della Protezione Civile non avrebbe fatto l'errore di ieri sera nel dire quella frase che, ovviamente decontestualizzata, è un fatto: se viene un terremoto di magnitudo enorme, purtroppo, si contano i morti. Ma non è quello che bisogna andare a dire ai cittadini in questo momento che sono terrorizzati. Ecco l'assenza del Governo e del Ministro nel non dare una linea politica anche nel rapporto con i cittadini. Infine, quello che noi chiediamo nell'informativa sono i tempi, perché ieri ancora una volta non abbiamo avuto i tempi chiari dell'arrivo delle risorse, della messa in sicurezza e delle vie di fuga, che chiedono ad alta voce tutti i cittadini di quel territorio.
PRESIDENTE. Naturalmente riferirò al Presidente delle richieste di informativa giunte.
Intanto, saluto gli studenti, le studentesse e i docenti del Liceo Classico Statale “Nicola Spedalieri” di Catania, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 19,33).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2245)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A). Mi risulta si sia raggiunto un accordo per iniziare le votazioni sugli ordini del giorno a partire dalle ore 21, dopo la pausa prevista tra le 20 e le 21. Quindi, dopo il parere del Governo sospenderemo la seduta.
Avverto che gli ordini del giorno nn. 9/2245/43 Tenerini e 9/2245/76 Almici sono stati ritirati dalle presentatrici.
Invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/1 Palombi, espunta la penultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione rispettivamente della terz'ultima premessa e dell'impegno: “appare necessario valutare l'adozione in tempi ragionevoli di un provvedimento normativo che assicuri la rappresentanza di genere per tutti gli ordini professionali attualmente disciplinati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 169 dell'8 luglio del 2005, attraverso regole omogenee per tutti gli ordini di tutte le professioni ivi regolamentate” e “impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare i più idonei strumenti normativi per assicurare la rappresentanza di genere per tutti gli ordini professionali di cui al decreto del Presidente Repubblica n. 169 dell'8 luglio del 2005”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/2 Matera il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a sospendere temporaneamente l'applicazione del limite del 20 per cento nelle graduatorie approvate negli anni 2024-2025, in coincidenza con l'applicazione della riduzione del turnover”. Sugli ordini del giorno n. 9/2245/3 Ambrosi, n. 9/2245/4 Malaguti, n. 9/2245/5 Testa e n. 9/2245/6 Manes il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/7 Girelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di sostenere l'attività di teatro-terapia, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/8 Peluffo il parere è contrario. Sull'ordine del giorno 9/2245/9 Evi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”. Sugli ordini del giorno n. 9/2245/10 Scotto, n. 9/2245/11 Sarracino, n. 9/2245/12 Fornaro e n. 9/2245/13 Lai il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/14 Toni Ricciardi il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/16 Paolo Emilio Russo e n. 9/2245/17 Ascani il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/18 Centemero il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/19 Casu il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a sospendere temporaneamente l'applicazione del limite del 20 per cento nelle graduatorie approvate negli anni 2024-2025, in coincidenza con l'applicazione della riduzione del turnover.”
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/20 Manzi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/21 Orfini il parere è contrario. L'ordine del giorno n. 9/2245/22 Iacono è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/23 Berruto il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/24 Giovine il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/25 Quartapelle Procopio il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/26 Cavandoli il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/27 Curti il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/28 Ghio il parere è favorevole, previa espunzione della quinta e sesta premessa, con riformulazione dell'impegno: “ad assumere ogni opportuna iniziativa, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, diretta a favorire una rapida conclusione dell'iter istitutivo della zona logistica semplificata di La Spezia”.
L'ordine del giorno n. 9/2245/29 Marino è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/30 Bonafe' il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/31 Simiani il parere è contrario sulle premesse e favorevole sull'impegno con la riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di adottare specifiche iniziative dirette a consentire alle imprese ricadenti nella zona logistica semplificata Toscana di poter accedere al credito d'imposta per l'anno 2024”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/32 Gardini il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare una complessiva riforma della giustizia di pace, anche con riferimento alle competenze sia nella materia civile che penale”. L'ordine del giorno n. 9/2245/33 Giagoni è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno n. 9/2245/34 Serracchiani e n. 9/2245/35 Malavasi il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/36 Bicchielli il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/37 Vaccari il parere è favorevole, previa espunzione del secondo periodo della prima premessa e della seconda premessa, con riformulazione dell'impegno: “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa”. Sugli ordini del giorno n. 9/2245/38 Furfaro, n. 9/2245/39 Forattini e n. 9/2245/40 Bakkali il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/41 Ravetto il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare una complessiva riforma della giustizia di pace, anche con riferimento alle competenze sia nella materia civile che penale”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/42 Romeo il parere è contrario.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2245/43 Tenerini è ritirato.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/44 De Luca il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità”. L'ordine del giorno n. 9/2245/45 Ubaldo Pagano è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno n. 9/2245/46 Soumahoro e n. 9/2245/47 Scutella' il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/48 Torto il parere è favorevole, previa espunzione dell'ultima premessa, con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie, circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto-legge n. 155 del 2012”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/49 Cafiero De Raho il parere è favorevole, previa espunzione dell'ultima premessa, con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie, circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto-legge n. 155 del 2012”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/50 Auriemma il parere è contrario alle premesse e favorevole all'impegno con la riformulazione: “a valutare l'opportunità”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/51 Quartini, n. 9/2245/52 Sportiello e n. 9/2245/53 Marianna Ricciardi il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/54 Alifano il parere è favorevole, previa espunzione delle prime tre premesse, con riformulazione dell'impegno: “a continuare ad adottare iniziative volte a soddisfare il fabbisogno di asili nido, in attuazione degli obiettivi previsti dalla riforma del PNRR, anche al fine di contrastare la povertà educativa”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/55 Scerra il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/56 Di Lauro il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/57 Alfonso Colucci il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/58 Penza il parere è contrario alle premesse e favorevole all'impegno con la riformulazione: “a valutare la possibilità di individuare ulteriori risorse rispetto a quelle già stanziate dalla legge di bilancio per il 2025, al fine di garantire la prosecuzione degli interventi educativi previsti, tra l'altro, dal decreto Caivano” (Commenti del deputato Faraone).
PRESIDENTE. Scusi, non ho capito. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/58 Penza il parere è favorevole con riformulazione. Espunte le premesse e riformula. Sottosegretaria, invece di dire “contrario alle premesse”, se può dire “espunte le premesse”, così noi lo segniamo giusto.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Va bene, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/59 Pellegrini il parere è favorevole, previa espunzione della quarta premessa. Si rappresenta che l'articolo 18 si riferisce alla proroga delle misure adottate già dal 2015 - colloqui in carcere, scriminanti per associazioni terroristiche, possibilità di deporre con identità di copertura per gli appartenenti ai servizi -, ma la norma all'esame non innova nulla rispetto a quanto tutti i Governi hanno già fatto, annualmente, nel Milleproroghe. La norma, infatti, è stata più volte approvata anche dai Governi Conte e Draghi. La proroga normativa non prevede poteri non già sottoposti a controllo del Copasir.
PRESIDENTE. Quindi, anche questo è favorevole con riformulazione.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/60 Riccardo Ricciardi il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/61 Francesco Silvestri il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità”. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/62 L'Abbate il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/63 Traversi, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità - sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie - circa la prosecuzione della operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto legislativo n. 155 del 2012”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/64 Santillo e n. 9/2245/65 Pavanelli, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/66 Caso, il parere è favorevole previa espunzione della penultima premessa e con la riformulazione degli impegni: “valutare l'opportunità di prevedere”; “valutare l'opportunità di adottare”; “valutare l'opportunità di proseguire l'attuazione di tutte le misure”; “valutare l'opportunità di proseguire tutte le azioni”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/67 Orrico, il parere è favorevole con riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/68 Amato, il parere è favorevole con riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/69 Morfino, n. 9/2245/70 Ilaria Fontana e n. 9/2245/71 Iaria, il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2245/72 Barzotti, è accolto, come raccomandazione, l'impegno, mentre il parere è contrario alle premesse.
PRESIDENTE. Quindi è accolto come raccomandazione, ove riformulato.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sull'ordine del giorno n. 9/2245/73 Candiani, il parere è favorevole con riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/74 Lovecchio, il parere è contrario sul primo e secondo impegno, mentre è accolto come raccomandazione…
PRESIDENTE. Ove riformulato.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Esatto.
PRESIDENTE. E la riformulazione consiste in cosa?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Espungere le premesse; contrarietà al primo e al secondo impegno, accolto come raccomandazione il terzo impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/75 Gianassi il parere è contrario.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2245/76 Almici è ritirato.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. L'ordine del giorno n. 9/2245/77 Merola è accolto come raccomandazione previa espunzione della decima premessa.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/78 Coppo il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/79 Fossi, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità - sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie - circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto legislativo n. 155 del 2012”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/80 Barbagallo e n. 9/2245/81 Bonifazi, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/82 Giachetti, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/83 Gruppioni, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di accompagnare le misure in materia fiscale, recate dall'articolo 3 del provvedimento in esame, con ulteriori iniziative normative volte a differire la tassazione richiamata in premessa nel primo provvedimento utile”.
L'ordine del giorno n. 9/2245/84 Faraone è accolto come raccomandazione, ove espunte le premesse.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/85 Gadda, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/86 Del Barba, il parere, contrario alle premesse, è favorevole con la riformulazione dell'impegno: “ad avviare con la Commissione europea, per tutelare la filiera italiana dell'idroelettrico, tutte le opportune interlocuzioni finalizzate alla modifica della disciplina contenuta nel decreto legislativo n. 79 del 1999, come novellato dall'articolo 7 della legge n. 5 agosto 2022, n. 118, in coerenza con le previsioni della milestone del PNRR, relativamente alle modalità di affidamento delle concessioni idroelettriche, tenuto conto, altresì, delle asimmetrie normative di gestione degli asset energetici tra i diversi Stati membri attualmente esistenti”.
L'ordine del giorno n. 9/2245/87 Boschi è accolto come raccomandazione.
L'ordine del giorno n. 9/2245/88 Grimaldi è accolto come raccomandazione l'impegno, ove espunte le premesse.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/89 Zaratti e n. 9/2245/90 Piccolotti il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/91 Borrelli il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/92 Cavo, il parere è favorevole.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/93 Onori e n. 9/2245/94 Ruffino, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/95 Pastorella, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/96 Richetti, il parere è favorevole, espunte le ultime tre premesse e con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/97 Bonetti, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/98 Sottanelli, il parere, contrario alle premesse, è favorevole con riformulazione del primo impegno: “a continuare ad astenersi dall'adottare iniziative normative volte al condono fiscale che creino forti iniquità di sistema e che sottraggano dalle imposte il loro significato di strumento democratico di finanziamento della cosa pubblica”; ed è favorevole al secondo impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/99 Benzoni, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/100 D'Alessio, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/101 Grippo, n. 9/2245/102 Rosato e n. 9/2245/103 Stefanazzi, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/104 Comba, il parere è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/2245/105 Laus è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/106 Guerra, il parere è favorevole, con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di”. È contrario sulle premesse.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/107 Ferrari, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/108 Di Sanzo, il parere è contrario.
PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse tra i gruppi, sospendo, a questo punto, la seduta che riprenderà alle ore 21,00, con immediate votazioni.
La seduta, sospesa alle 19,48, è ripresa alle 21.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta sono complessivamente 100, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
Si riprende la discussione.
(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2245)
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2245: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
Rammento che, prima della sospensione, la Sottosegretaria per i Rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello, ha espresso i pareri sugli ordini del giorno.
Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/2245/1 Palombi, su cui vi è parere favorevole, previa riformulazione. Chiedo al presentatore, onorevole Palombi, se intende accettare la riformulazione: accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/2 Matera, su cui vi è parere favorevole, previa riformulazione. Accetta? Accetta.
Sugli ordini del giorno n. 9/2245/3 Ambrosi, n. 9/2245/4 Malaguti, n. 9/2245/5 Testa e n. 9/2245/6 Manes, il parere è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/7 Girelli, su cui vi è parere favorevole, previa riformulazione. Accetta? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/8 Peluffo, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/8 Peluffo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/9 Evi, su cui vi è parere favorevole, previa riformulazione: accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/10 Scotto, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/10 Scotto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/11 Sarracino, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/11 Sarracino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/12 Fornaro, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/12 Fornaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/13 Lai, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/13 Lai, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/14 Toni Ricciardi: vi è il parere favorevole del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Braga. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo alla Sottosegretaria, trattandosi di un ordine del giorno che riguarda una materia molto delicata, di cui abbiamo discusso in più provvedimenti, cioè l'IVA al Terzo settore, se è possibile accantonarlo per un'ulteriore riflessione.
PRESIDENTE. Il Governo concorda, quindi diamo l'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga per accantonato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/16 Paolo Emilio Russo: vi è il parere favorevole del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/17 Ascani: vi è il parere favorevole del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/18 Centemero, parere favorevole, previa riformulazione: l'onorevole Centemero accetta la riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/19 Casu, parere favorevole del Governo, previa riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU (PD-IDP). Signor Presidente, potrei risentire la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretaria, possiamo farla risentire?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. La riformulazione è la seguente: “a sospendere temporaneamente l'applicazione del limite del 20 per cento nelle graduatorie approvate negli anni 2024-2025, in coincidenza con l'applicazione della riduzione del turnover”.
PRESIDENTE. Onorevole Casu, accetta?
ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, non posso accettare la riformulazione, anche perché la riformulazione del Governo è un'anticipazione di quello che abbiamo letto nei comunicati sul nuovo decreto PA. Leggo testualmente dal comunicato che è stato diffuso nella giornata di oggi: “Sulla stessa materia dei concorsi pubblici si prevedono disposizioni volte a chiarire la disciplina in merito all'utilizzo delle graduatorie vigenti. Si stabilisce che, per contenere gli effetti derivanti dal turnover, per le graduatorie del 2024 e del 2025 è sospesa l'applicazione della norma “taglia idonei”.
Con questo ordine del giorno noi non possiamo limitarci a questo, anche perché questo ordine del giorno, invece, chiedeva proprio di affrontare le questioni che questo decreto Milleproroghe non ha preso in considerazione: la questione di alcune proroghe, che sono assolutamente necessarie perché sono graduatorie scadute in settori dove i PIAO stanno testimoniando una gravissima carenza di organico in amministrazioni che sono fondamentali e in cui mancano le persone, manca il personale per garantire i servizi ai cittadini. Garantire le proroghe di quelle graduatorie sarebbe la soluzione più immediata, più positiva. Nel decreto Milleproroghe manca l'unica proroga che veramente serviva al nostro Paese, che serviva alla pubblica amministrazione.
E poi, sulla norma “taglia idonei”, io lo dico veramente e mi rivolgo con un appello accorato al Governo, cercando di spiegare che non è solo la posizione del Partito Democratico, delle forze di opposizione, dei sindacati, di centinaia di comitati, di tante amministrazioni che chiedono di ricorrere, dell'ANCI, dei comuni, degli enti locali, ma è una richiesta del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Se addirittura voi riconoscete di essere chiamati, visti gli effetti del turnover, a sospendere l'applicazione di una norma che voi stessi avete scritto nel 2023, perché questa norma che definite addirittura voi “taglia idonei” - una norma che avete fatto voi, una norma “taglia idonei” - la dovete sospendere per il 2024 e il 2025, allora perché, invece di sospenderla, non la cancellate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?
Ma l'Italia ha bisogno di norme taglia idonei? Abbiamo ragazze e ragazzi che hanno fatto concorsi, hanno fatto sacrifici, sono pronti a dare una mano, domani, alla pubblica amministrazione e la norma taglia idonei cosa prevede? Che oltre il 20 per cento non si può andare. Ma se c'è bisogno di andare al 21 per cento, al 25 per cento, al 30 per cento, come può essere deciso da una norma a monte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Si scoprirà nella durata di validità di quella graduatoria se serve o non serve il contributo di queste energie. La state sospendendo voi.
Noi presenteremo emendamenti a questo decreto, porteremo avanti la nostra proposta di legge Sblocca idonei, che non è solo nostra, la portiamo avanti insieme alla collega Carmina del MoVimento 5 Stelle, alla collega Ghirra di Alleanza Verdi e Sinistra, ai colleghi di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, di Italia Viva-il Centro-Renew Europe, che l'hanno sottoscritta, di tutte le forze delle opposizioni, al collega Pastorino. C'è una richiesta del Paese di cancellare questa assurda, ingiusta, sbagliata, norma taglia idonei. Siete arrivati al punto di sospenderla per due anni. Cancellatela e, veramente, correggete questo errore, perché il fatto che abbiate sbagliato nell'introdurla lo state ammettendo implicitamente, perché col terzo decreto PA sospendete l'effetto di una norma che avete fatto con il precedente decreto PA. Questo, però, è il momento in cui si può fare un passo avanti, togliere la norma sblocca idonei e creare, sul decreto che arriverà, quel clima di collaborazione che non c'è potuto essere nelle quattro ore che sono state dedicate, in Commissione, al lavoro del Milleproroghe e cercare di ragionare, non con posizioni ideologiche, ma nell'interesse del Paese e delle persone che dobbiamo rappresentare.
Quindi, il nostro appello, veramente, è ad accettare, attraverso un impegno dell'ordine del giorno, un impegno che non si limiti a quello che c'è già stato ma che vada nella direzione di quello che serve al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle intende sottoscrivere l'ordine del giorno. Così come l'onorevole Pastorino.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Chiediamo la sottoscrizione da parte di tutto il gruppo.
PRESIDENTE. Grazie, poi, chi altro? Tutto il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista intende sottoscrivere e anche il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Intanto, lo dico perché credo che le parole appena pronunciate dall'onorevole Casu diano, intanto, l'idea di una battaglia che abbiamo, in parte, già vinto. E lo dico, in realtà, per una volta con le parole che Manfredi, cioè l'ANCI, ha appena pronunciato, cioè noi crediamo di aver aperto una breccia nel Governo, che il Governo abbia fatto bene nel prossimo decreto - almeno se le anticipazioni sono vere - a sospendere, intanto, quello che non siete riusciti a fare in questo Milleproroghe. La verità è che avete azzittito le opposizioni, al Senato e alla Camera. Non avete neanche fatto iniziare questa discussione e poi, per fortuna, vi siete resi conto del grave errore che stavate facendo. La verità è che non serve una sospensione, come diceva l'onorevole Casu servirebbe una cancellazione che, tra l'altro, poteva essere prevista in un nuovo provvedimento. Mentre la proroga avrebbe semplicemente spostato più in là i termini di questa vicenda, con un nuovo provvedimento, che noi emenderemo in tal senso, si poteva cancellare per sempre questa vicenda.
Però, la faccio più semplice. Ci sono tantissimi italiani e italiane che hanno studiato in questo Paese; che sono pronti ad entrare nella pubblica amministrazione; che hanno fatto concorsi in questi anni; e che li hanno fatti, tra l'altro, dopo la pandemia, dopo che la pandemia ha generato tante aspettative anche in quelli che, magari, hanno abbandonato i propri lavori per fare quel tipo di concorsi (e la vicenda delle grandi dimissioni è una vicenda che non abbiamo affrontato a sufficienza in questo Parlamento) e ci sono tantissime amministrazioni pubbliche che hanno bisogno di quella linfa nuova, di sangue nuovo. Perché, quando per vent'anni, nello stesso ente, ci sono solo le stesse persone, anche per colpa del blocco del turnover, o non hanno più niente da dirsi o si dicono sempre le stesse cose.
Guardate che gli enti pubblici sono come le università: hanno bisogno di quella linfa nuova, hanno bisogno di nuova pubblica amministrazione e quindi, per questo, io vi chiedo di aprire gli occhi davanti a quello che dicono tantissimi. Tantissimi vi avranno scritto in queste ore e lo dicono per rinnovare la nostra pubblica amministrazione; lo dicono per prendersi cura e per mettersi sulle spalle spesso degli arretrati che, in qualche modo, vanno smaltiti, dalla sanità pubblica fino all'ultima amministrazione. Aprite gli occhi e credo che, tutti noi, potremo festeggiare anche un nuovo inizio dopo gli anni più bui che abbiamo alle spalle della pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/19 Casu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/20 Manzi su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta? Sì, perfetto.
ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Presidente, per sottoscrivere…
PRESIDENTE. Bene, sottoscrive tutto il gruppo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/21 Orfini, su cui vi è un parere contrario. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/21 Orfini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/22 Iacono, accolto come raccomandazione. Accetta? Accetta la raccomandazione, quindi andiamo avanti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/23 Berruto su cui il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Diciamo che non sono stupito del parere contrario a questo ordine del giorno e avrei confidato di più nella repentina ricrescita dei miei capelli piuttosto che nel parere positivo su un ordine del giorno che, però, con un parere negativo, mi permette di descrivere la situazione, prima di chiederne il voto. La situazione si riferisce a un decreto del maggio 2024 che modifica il percorso di formazione degli assistenti bagnanti - che ricordo essere persone che salvano la vita ai nuotatori che si trovano in condizioni di difficoltà - e che, fondamentalmente, riconduce tutti i processi di formazione ad una sorta di monopolio, assegnando questo processo e questo percorso alla Federazione italiana nuoto, presieduta dal nostro collega onorevole Barelli.
Ora, ovviamente, è evidente che ci mancherebbe altro che la Federazione italiana nuoto non potesse o dovesse formare gli assistenti bagnanti. Sta di fatto che, però, questo decreto, con un colpo di spugna, cancella il lavoro di alcune altre organizzazioni - come la Società nazionale di salvamento o la Federazione italiana di salvamento acquatico - che facevano quel lavoro lì, ossia formavano assistenti bagnanti, rispettivamente, dal 1899 la FISA e dal 1872 la Società nazionale di salvamento Genova. Quindi, 125-150 anni di lavoro - di lavoro fatto, evidentemente, con grande qualità - cancellato da un decreto-legge del maggio del 2024.
L'ordine del giorno chiedeva due cose; fondamentalmente, impegnava il Governo in due cose. Il primo impegno era quello di permettere, nel rispetto della direttiva Bolkestein (che sappiamo avere qualche problema con questa maggioranza), la tutela del libero mercato, nel mercato - scusate la ripetizione - della formazione degli assistenti bagnanti.
Il secondo impegno era quello di assumere iniziative al fine di preservare gli enti di formazione già in possesso dell'autorizzazione del Ministero. Li ripeto: la FISA, che fa quella cosa dal 1899, e la Società di salvamento Genova, dal 1872. Registro, senza stupore, il parere negativo di questo Governo e ne prendo atto. Chiedo, ovviamente, che questo ordine del giorno venga messo al voto per completare questa farsa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/23 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/24 Giovine il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/25 Quartapelle Procopio, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). Presidente, noi, di solito, trattiamo questa pratica degli ordini del giorno in modo un po' anche burocratico, però chiederei l'attenzione del Governo perché questo ordine del giorno riguarda due questioni cruciali: la prima è l'onore del nostro Paese e la seconda riguarda la vita di alcune decine di persone afgane che, nel corso degli anni, hanno servito con onore, con speranza e con fiducia l'Italia e l'Occidente nelle missioni militari in Afghanistan. Di queste persone - come conoscono bene i colleghi che hanno dato una mano durante i giorni convulsi dell'evacuazione dall'Afghanistan nell'agosto del 2021: la collega Boldrini, il collega Berruto, il collega Perego Di Cremnago - alcune sono rimaste in Afghanistan: sono collaboratori del nostro Paese e delle nostre Forze armate.
L'ordine del giorno chiede che il Governo riapra quella grande operazione di umanità che è stata Aquila Omnia, un'operazione di cui il nostro Paese deve essere orgoglioso, che ha portato in salvo decine, centinaia di persone che hanno creduto nella democrazia, che hanno creduto nella libertà, che hanno creduto in un Afghanistan migliore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
L'ordine del giorno chiede al Governo di riaprire quell'operazione. Stiamo parlando non di migliaia di persone; stiamo parlando di decine di persone che hanno servito il nostro Paese. Chi di noi si è occupato di quei casi - e lo possono testimoniare anche i colleghi del centrodestra - continua a ricevere e-mail di persone che o sono bloccate in Afghanistan e rischiano la morte o hanno i familiari in Afghanistan, in Iran, in Pakistan, che rischiano la deportazione. Ora, io capisco che le richieste dei parlamentari sono tante, ma qui ne va davvero dell'onore del nostro Paese che a queste persone ha promesso un Afghanistan migliore e, poi, ha ritirato la propria presenza, abbandonando queste persone alla ferocia crudele dei talebani. Quindi, io davvero supplico il Governo di riprendere in considerazione quello che è scritto in questo ordine del giorno e di ripensarci, perché dire di no - come dà il parere la Sottosegretaria - alla riapertura dell'operazione Aquila Omnia vuol dire lasciare decine di persone a morire e i loro familiari a subire le torture dei talebani. Stiamo parlando dei talebani, il regime più crudele del mondo. Io penso che qui, davvero, ne vada della parola che noi abbiamo dato a quelle persone che hanno servito con le nostre Forze armate.
Chiedo davvero al Governo di ripensarci - capisco che il Ministro degli Affari esteri sia impegnato, in queste ore drammatiche, a occuparsi della possibilità di istituire un Ministero del cinema - ma, altrimenti, davvero rischiamo di passare alla farsa della nostra politica estera. Chiedo davvero al Governo un ripensamento. Non lo faccio per me; lo faccio per persone che hanno avuto fiducia nell'Italia e a cui noi, nell'agosto del 2021, abbiamo chiuso la porta in faccia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Vorrei intervenire a sostegno dell'intervento che ha fatto poc'anzi la collega Quartapelle Procopio e chiedere un accantonamento. Mi sembra che le argomentazioni che ha portato a sostegno del suo ordine del giorno la collega Quartapelle Procopio travalichino questioni di parte o di partito. Credo che ci siano tutte le condizioni - lo dico alla Sottosegretaria - per approfondire, nei prossimi minuti, questo ordine del giorno. Sappiamo benissimo che, soprattutto di fronte a un provvedimento come il Milleproroghe, arrivano segnalazioni da una molteplicità di Ministeri e, quindi, ci può essere anche un momento in cui è mancato il raccordo tra tutto questo. Davvero, noi chiediamo l'accantonamento, perché ce ne sono, io credo e noi crediamo, tutte le ragioni.
PRESIDENTE. Quindi, chiedo immediatamente alla Sottosegretaria in ordine all'accantonamento? No.
Ha chiesto di parlare la presidente Boldrini. Ne ha facoltà.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Presidente, speravo che si aprisse un varco. Voglio sollecitare proprio l'interessamento a questo ordine del giorno, proprio perché si parla della vita e della morte delle persone, in particolare delle donne. Come ben sanno i colleghi e le colleghe, il regime dei talebani si è sempre più concentrato sulla repressione delle donne, sul loro annientamento. Dunque, Presidente, io penso che noi dobbiamo assumerci la responsabilità di non aver portato a termine un impegno che ci eravamo presi. Quindi, questo diniego, da parte della Sottosegretaria, secondo me è un po' affrettato, perché l'Italia si è impegnata a portare in salvo coloro che hanno collaborato con le nostre Forze dell'ordine. Non esserci riusciti finora vuol dire voltare le spalle a un impegno preso, specialmente verso le donne che hanno collaborato, quelle che oggi rischiano più di tutte.
In questo Parlamento noi abbiamo approvato, all'unanimità in Commissione affari esteri, una risoluzione per introdurre l'apartheid di genere tra gli atti proprio nella Convenzione dei crimini contro l'umanità - apartheid di genere - e abbiamo pensato ai crimini commessi in Afghanistan e in Iran. Ora, come fa il Governo a votare favorevolmente su quella risoluzione e a voltare le spalle su un ordine del giorno come questo, che riguarda anche parecchie donne che hanno collaborato con il nostro contingente militare, le nostre associazioni e le nostre ONG presenti in Afghanistan? Presidente, veramente si fa fatica a credere che la Sottosegretaria voglia continuare a non dare seguito alla nostra richiesta. Noi abbiamo già sottoscritto l'ordine del giorno come gruppo e, quindi, non è necessario che specifico la mia sottoscrizione, perché ovviamente è essenziale che tutti noi siamo sostenitori di questa richiesta della collega Quartapelle Procopio.
PRESIDENTE. Quindi, se non ho capito male, tutto il gruppo del Partito Democratico sottoscrive. Anche i gruppi di Azione e di AVS sottoscrivono.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi. Ne ha facoltà.
MARIA ELENA BOSCHI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere, a nome del gruppo, l'ordine del giorno, ma soprattutto per provare ad aggiungermi alle considerazioni che hanno già svolto i colleghi del Partito Democratico, per chiedere un accantonamento, quantomeno, di quest'ordine del giorno, perché io credo alla buona fede, in questo caso, del Governo, nel senso che io penso che gli ordini del giorno siano stati tanti da vedere e magari con poco tempo a disposizione e, forse, anche perché i Sottosegretari che stanno seguendo il provvedimento non sono delle materie che vengono in rilievo nello specifico nell'ordine del giorno Quartapelle Procopio e non hanno avuto modo, magari, di confrontarsi con i Ministeri competenti. Io mi auguro che la spiegazione sia questa rispetto al parere contrario su questo ordine del giorno.
Quindi, l'accantonamento potrebbe aiutare anche il Governo a fare queste verifiche interne, perché, guardate, noi stiamo dicendo di no alla possibilità - e ripeto che è un ordine del giorno, che, quindi, rimette poi al Governo la possibilità di valutare o meno se concretamente ci sono le condizioni - di riaprire un'operazione per la quale ci siamo contraddistinti e che consente alle persone che oggi sono a rischio in Afghanistan, in modo particolare coloro che hanno collaborato con i nostri Governi, col nostro Paese, di poter tornare a vivere una vita in sicurezza con le loro famiglie.
Voi sapete benissimo che coloro che si trovano in pericolo in questo momento, sotto un regime estremista islamico, sotto il regime talebano, sono sia le persone più vulnerabili e più fragili, le donne, in modo particolare, che vivono una situazione continua di segregazione, i bambini, ma anche quegli uomini che hanno messo a rischio la loro vita, in passato, per aiutare l'Italia e l'Occidente a sconfiggere il regime talebano. Io non entro nelle responsabilità che tutti ci siamo assunti quota parte quando gli Stati Uniti hanno deciso di lasciare l'Afghanistan in modo rapido e, forse, per noi anche non del tutto condivisibile.
Tutti noi ci ricordiamo le immagini dei nostri rappresentanti diplomatici là, ci ricordiamo l'immagine dei nostri membri dell'ambasciata, che aiutavano le persone, proprio sollevandole fisicamente, i nostri militari impegnati a portare in salvo più persone possibile in quei momenti di concitazione.
Ecco, io credo che non possa esserci una volontà da parte del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari esteri, ma di tutto il Governo, di lasciare sole quelle persone, perché io so che anche coloro che allora erano all'opposizione e che oggi sono in maggioranza hanno la stessa sensibilità su questi temi. Io non credo che ci sia una divisione politica su questo. Quindi mi chiedo perché il Governo insista nel parere contrario - ripeto - su un ordine del giorno che non mette in discussione il provvedimento, che ormai è chiuso. Invito il Governo a valutare davvero l'accantonamento e fare ulteriori verifiche, prima di dire di “no” alla speranza per quelle persone di potersi mettere in salvo nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Quindi, Sottosegretaria, rispetto all'ulteriore richiesta di accantonamento? Prendo atto dell'accettazione dell'accantonamento, quindi non lo poniamo in votazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/26 Cavandoli, su cui vi è il parere favorevole del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/27 Curti, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/28 Ghio, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/29 Marino, accolto come raccomandazione. Accoglie? Accoglie.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/30 Bonafe', su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/30 Bonafe', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/31 Simiani, su cui vi è parere favorevole, previa riformulazione. Onorevole Simiani, accetta?
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Presidente, vorrei sentire la riformulazione, se è possibile.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Castiello?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. La riformulazione dell'impegno è la seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di adottare specifiche iniziative dirette a consentire alle imprese ricadenti nella Zona logistica semplificata Toscana di poter accedere al credito d'imposta per l'anno 2024”. C'è, ovviamente, un parere contrario sulle premesse. Quindi, il parere è favorevole con riformulazione.
PRESIDENTE. Onorevole Simiani, accetta?
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Non accetto e vorrei fare un intervento.
PRESIDENTE. Prego.
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Presidente, non accetto perché nelle premesse è descritta la storia di questo percorso delle ZLS, non solo in Toscana, ma in tutta Italia. Come sapete, i Governi precedenti avevano capito, secondo me brillantemente, anche con grande intuizione, l'importanza di questo strumento, non solamente per le imprese, ma proprio per dare impulso agli investimenti nel sistema portuale infrastrutturale, anche nel sistema degli interporti, degli aeroporti, per dare la possibilità alle aziende di investire nel sistema delle merci e non solo. Su questo aspetto, nelle premesse erano anche descritti alcuni aspetti fondamentali, Sottosegretaria, ecco perché invito a fare una riflessione ulteriore su questo provvedimento. Infatti, all'articolo 13, comma 2, del decreto-legge n. 60 del 2024, che è quello che, poi, lo ha istituito, sono stati definiti - non solamente da parte vostra, tornando indietro, dagli accordi precedenti e dai decreti precedenti, che hanno rallentato fortemente tutto il percorso - gli 80 milioni previsti per gli incentivi in tutta Italia. Questi 80 milioni sono stati utilizzati sicuramente da altre regioni, perché il Veneto, che è stata la prima ad avere questa possibilità, io penso ne abbia utilizzati molti, lasciando le altre regioni, compresa l'Emilia-Romagna, che è stata poi la seconda, e poi avanti, fino alla Toscana, e poi anche altre regioni. Ma, ad oggi, quel provvedimento che, di fatto, è stato anche prorogato grazie a un nostro emendamento al Milleproroghe al Senato, vede molte aziende in difficoltà proprio nella possibilità di poter accedere a quel credito d'imposta.
Ecco, perché, diventa fondamentale non tanto nelle premesse - perché nelle premesse, Sottosegretaria, c'è la storia di questo provvedimento, quindi non credo che sia un problema riammetterle - ma, soprattutto, nell'impegno, per riuscire ad investire o, comunque, ad inserire nuove risorse nell'ambito di un provvedimento che può essere utile a tantissime aziende che oggi investono nell'ambito del sistema logistico ed infrastrutturale, nell'ambito delle aree degli interscambi in tutta Italia. Ecco perché invito, fortemente, il Governo a rivedere la questione e, soprattutto, anche i parlamentari che hanno lottato sul territorio per questa cosa, magari anche sbagliando i tempi, perché devo dire che il Governo su questo non è stato preciso. Tuttavia, io credo, che sia importante, in questo contesto, anche nell'ambito dei territori, trovare una soluzione: cioè più risorse, soprattutto nell'ambito delle ZLS, in tutta Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/31 Simiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/32 Gardini, su cui vi è il parere favorevole, previa riformulazione. Accetta? Grazie, deputata Gardini.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/33 Giagoni, accolto come raccomandazione. Accoglie, onorevole Giagoni? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/34 Serracchiani, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/34 Serracchiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/35 Malavasi, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà.
ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per dedicare questi pochi minuti che mi prendo per ricordare un tema importante, ossia gli scioperi che stanno facendo la sanità privata, i medici della sanità privata, che aspettano da oltre 20 anni il rinnovo del contratto di lavoro. Ciò per rivendicare, con gli scioperi che hanno fatto a dicembre e a febbraio, salari adeguati alla loro professionalità, che mettono in campo quotidianamente per assicurare un diritto alla cura a tutti noi.
È evidente che, in un momento in cui, per la tenuta del sistema sanitario nazionale, utilizziamo anche il privato accreditato, che fornisce circa un 30 per cento, in base ai dati del Ministero, delle prestazioni sanitarie, credo che sia un dovere assicurare un'adeguata retribuzione anche a questi medici, proprio per evitare che ci sia un rischio di allontanamento, anche dalla sanità privata, di lavoratori che sono sempre più demotivati.
È evidente che questo “no” - e voglio essere molto sintetica - è un evidente segnale di mancanza di rispetto per questi lavoratori. Lo dico perché, anche nell'ultima legge finanziaria che abbiamo votato, abbiamo continuato ad aumentare le risorse a favore della sanità privata, alzando il tetto di spesa di 1 milione nel 2025 e 2 milioni nel 2026, proprio per potenziare l'attività istituzionale degli ospedali convenzionati.
Quindi, mi chiedo, questo “no” cosa significa? E dico la mia. Penso non vi interessi assolutamente niente dei diritti dei lavoratori, che hanno, invece, il diritto ad avere una giusta retribuzione, perché siete troppo interessati e troppo attenti agli interessi privati dei datori di lavoro. È giusto, quindi, che ci sia questo voto contrario per esprimere ancora meglio la vostra contrarietà alla tutela dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/35 Malavasi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/36 Bicchielli, c'è il parere favorevole del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/37 Vaccari, il cui parere è favorevole, con riformulazione. Accetta, collega Vaccari? No. Lo poniamo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/37 Vaccari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/38 Furfaro, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furfaro. Ne ha facoltà
MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Fuori da quest'Aula ci sono 4 milioni di persone affette da anoressia, bulimia e disturbi del comportamento alimentare. Dei 4 milioni, il 70 per cento di questi è composto da adolescenti; un milione sono bambini, dai 8 ai 12 anni.
Mentre voi scegliete di non fare nulla o di gridare “giù le mani dai bambini”, quando si parla del “pericolo gender”, di Peppa Pig o di un'ora di scuola che insegna ai nostri figli il rispetto, magari, un'ora a settimana, i nostri figli, i nostri bambini rimangono senza cure. Milioni di famiglie si ritrovano sole, di fronte a disturbi che uccidono 4.000 persone ogni anno. Sì, colleghe e colleghi, avete sentito bene: 4.000 persone ogni anno, oltre dieci al giorno. E non muoiono per il fato, per mancanza di cure o per una malattia incurabile. Muoiono per mancanza di strutture, di personale e di risorse. Perché oggi, in Italia, in quella Patria, in quella Nazione che tanto vi mettete in bocca, solo 4 regioni su 21 hanno più di 5 centri dedicati ai disturbi alimentari. C'è chi, come il Molise, ne ha addirittura zero.
Di fronte a tutto questo, il Governo Meloni che fa? Taglia. Continuate a tagliare. Tagliate un fondo di pochi milioni di euro che avrebbe potuto garantire almeno un minimo di assistenza, di prevenzione, di accesso alle cure. Tagliate, pur sapendo, che quei bambini e quelle famiglie rimarranno sole. Tagliate, ma non vale per tutti. Per altri settori i soldi li trovate. E non milioni, ma miliardi. Li ritrovate per condoni agli evasori, per i campi da golf, per gli stipendi o i rimborsi dei Ministri, per salvare le società calcistiche di serie A e persino per un canile, per cani randagi, in Albania.
Eppure, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in campagna elettorale, prometteva (cito testualmente): voglio aiutare chi ha disturbi del comportamento alimentare. Aiutare.
Sarebbe bello se ci spiegaste come fate ad aiutarli, dicendo “no”, come state facendo oggi, al ripristino del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione o rifiutandovi, ancora una volta, di applicare una legge che garantirebbe l'inserimento dei LEA, in modo autonomo, nell'ambito di tutte le cure e le terapie legate a questi disturbi, che farebbero in modo di curare queste persone.
Se c'è un aiuto che gli state dando - credetemi, credeteci -, è dura dirlo, ma è quello di aiutarli a morire. Complimenti! Quattro milioni di persone, affette da questi disturbi, vi guardano e sapranno bene che, ancora oggi, avete scelto di dire “no” a loro, per privilegiare, magari, e dire loro che vale di più un condono o un campo da golf che la loro vita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Intanto chiedo di sottoscrivere questo ordine del giorno a nome dell'intero gruppo del MoVimento 5 Stelle. Si sta parlando di disturbi del comportamento alimentare. Si sta parlando della malnutrizione intesa come comportamento anomalo.
Il problema dei disturbi del comportamento alimentare o dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, come oggi vengono definiti nel DSM, è che sono disturbi particolarmente significativi. In particolare, per quanto riguarda l'anoressia, si corre il rischio di morte. Lo ripeto: si corre il rischio di morte. Credo sia un segnale di assoluta inciviltà non riconoscere l'importanza dell'assistenza e dei servizi su tutto il territorio nazionale, per affrontare un problema che riguarda - come diceva il collega Furfaro - 4 milioni di persone; 4.000 morti l'anno.
Quello che viene chiesto in quest'ordine del giorno è il riconoscimento nei LEA e il rifinanziamento dovuto a questo disturbo. Ma con quale faccia vi presentereste agli italiani, quando negate l'elementare diritto alla salute? Di questo si tratta! Credo che dovreste vergognarvi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere questo ordine del giorno a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico e rivolgere un appello al Governo: chiediamo perlomeno di accantonare l'ordine del giorno in esame per avere il tempo necessario per non esprimere un voto, che sarebbe contrario, su un tema così importante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Sì, Presidente. Anche noi sottoscriviamo. Il mio gruppo sottoscrive questo ordine del giorno e invita la Sottosegretaria a leggerlo bene, perché ha perfino riformulato ordini del giorno meno “solidi” di questo, su un tema che sostanzialmente richiama soltanto il rispetto della legge. Perché esiste una legge che prevede i livelli essenziali di assistenza per persone che soffrono di disturbi alimentari e lo Stato non rispetta la legge che ha scritto. Quindi, qui sta scritto soltanto di prevedere che si rispetti la legge. Per cui, Sottosegretaria, la inviterei ad accantonarlo e di rivederlo, perché questo suo ostracismo e questo cinismo nel dire “contrario” mi sembrano un po' fuori luogo. Pertanto, sottoscriviamo l'ordine del giorno e speriamo che il Governo possa cambiare idea.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Soumahoro sottoscrive l'ordine del giorno in esame, così come tutto il gruppo di Azione, per il tramite dell'onorevole Ruffino.
Sottosegretaria, accoglie la richiesta di accantonamento? È accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/39 Forattini. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/39 Forattini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/40 Bakkali.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Nella speranza che ci possa essere la valutazione di un accantonamento, provo a sintetizzare cosa contiene quest'ordine del giorno. Questo ordine del giorno parla di un'Italia che esiste. È un'Italia nella quale una ragazza, nata a Torino e cresciuta nella città, ha rischiato di non poter dare l'esame di maturità perché non riusciva a prendere l'appuntamento in questura. Aveva tantissimi problemi di natura burocratica per accedere all'appuntamento in questura. Esiste un'Italia in cui sono infinite le file, le ore di attesa davanti alla questura per fare una semplice cosa: diventare visibili, regolari, continuare ad essere regolari in questo Paese.
Esiste un'Italia in cui una rete di amministratori e amministratrici locali da mesi chiede di poter avviare - questo è un percorso che sta costruendo ora anche ANCI - sperimentazioni che possano andare verso il decentramento amministrativo e coinvolgere i comuni, almeno nelle pratiche che riguardano il rinnovo e il rilascio dei permessi di soggiorno per le famiglie per motivi di studio.
Bisogna evitare ai bambini e alle bambine, spesso nati in questo Paese, di farle quelle file, di arrivare davanti a una questura alle cinque del mattino e perdere un giorno di scuola. Questo non è un parere contrario che si può dare alla leggera. Non lo si può fare per questa ragazza che - ripeto - ha rischiato. È stata accompagnata dall'insegnante, da una professoressa della scuola pubblica italiana, davanti alla questura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e questa professoressa ha anche detto una cosa che credo abbia ferito tutti quelli che credono in questa Repubblica. Quella docente ha detto: forse se ti accompagno io e vedono qualcuno con la pelle bianca probabilmente facciamo prima.
Questo è qualcosa a cui dobbiamo rispondere fermamente tutti, chiunque, qualsiasi partito, maggioranza e opposizione insieme. Dobbiamo dare una mano agli uffici pubblici dello Stato, perché questa è un'umiliazione che subiscono non solo queste ragazze, non solo le migliaia di lavoratori che stanno davanti a quelle questure per poter continuare a lavorare in aziende italiane regolarmente, ma anche chi lavora dentro quegli uffici, spesso inagibili. Sono Forze dell'ordine che cercano di fare il loro meglio, in regime di sottorganico. Vi abbiamo chiesto di mettere risorse. Allora, ascoltateli questi sindaci: 50 sindaci e sindache nella provincia torinese hanno detto: ci siamo per provare ad affrontare questa situazione e provare a governarla.
Esiste un Paese in cui il Presidente della Repubblica definisce che cos'è il patriottismo e l'ha definito, augurandoci un buon 2025. Ha detto che “è patriottismo è quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l'Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive la quotidianità e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte, contribuendo ad arricchire la comunità”. Continuare a non vedere che cosa sta succedendo davanti alle questure italiane vuol dire continuare ad umiliare questa Italia in tutta la sua interezza.
Quindi, vi chiediamo almeno di riformulare l'ordine del giorno. Capisco che il primo impegno può essere impegnativo per il tipo di approccio che avete nell'immigrazione e nelle politiche migratorie. Però, un Governo che nel decreto Flussi 2024 è riuscito a rendere regolari solo il 7,8 per cento delle persone che sono entrate - perché questi sono il dato e la percentuale: il 7,8 per cento delle persone che sono arrivate tramite il decreto Flussi è riuscito poi a trasformare la sua posizione in una posizione regolare - deve affrontare questa situazione, perché non potete dire, da un lato, che voi siete contro l'immigrazione illegale e, dall'altro, continuate a fomentarla senza mettere risorse negli uffici che legalizzano le persone che sono già qui, che qui lavorano, che qui studiano e che qui nascono.
Quindi, ascoltate. Esistono strumenti ed esistono territori disponibili a fare questa sperimentazione sul decentramento amministrativo e, in particolare, sui rinnovi e sui rilasci che riguardano questo pezzo di popolazione. È il secondo impegno dell'ordine del giorno: provate a leggerlo e a rileggerlo, dato che avete già amministratori pronti a farlo. Provate a dare un segnale rispetto anche a quello che dite voi: vogliamo un'immigrazione e una popolazione migrante che in questo Paese vuole essere legale, ma non potete costringerli a stare 12 ore davanti a una questura senza sapere se potranno avere un titolo legale per continuare a risiedere in questo Paese e anche per dare dignità a ragazze come quella della storia, di cui abbiamo detto, nella questura di Torino. Questa è un'Italia che non ci piace. Mostrate il patriottismo ascoltando le parole del nostro Presidente della Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Prendo atto che la Sottosegretaria non accoglie l'istanza di accantonamento.
Ha chiesto di parlare la presidente Boldrini. Ne ha facoltà.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Presidente, io penso sempre che mettere una parola in più possa sortire qualche effetto. La Sottosegretaria prima ci ha ascoltato, accogliendo la nostra richiesta di accantonamento, e voglio essere ottimista, Sottosegretaria, tramite lei, Presidente.
Se le questure hanno un problema di sotto organico, specialmente nelle grandi città, questo implica vedere delle file chilometriche lì davanti, dove ci sono donne e bambini che sono costretti a dormire per terra solamente perché vogliono rinnovare un permesso di soggiorno che consenta loro di vivere regolarmente nel nostro Paese. Se questo spettacolo tutti e tutte noi lo consideriamo indegno, allora, signora Sottosegretaria, perché non accogliere questa iniziativa, questa sperimentazione di 50 sindaci della provincia del torinese? È una sperimentazione che dice: ce ne vogliamo occupare noi del rinnovo del permesso di soggiorno, noi uffici comunali. E non sarebbe, d'altronde, anche logico che questo possa avvenire per risolvere un problema? Perché se non siete in grado di risolvere il problema delle lunghe code e se siamo d'accordo che quello è uno spettacolo indecoroso, perché non provare una sperimentazione che potrebbe risolvere questo problema? L'amministrazione non può essere immobile su sé stessa; chi deve dare degli indirizzi deve avere la facoltà di prendere in mano la situazione, di proporre alternative a quello che non funziona.
Se nelle questure oggi non funziona perché c'è sotto organico, che facciamo? Ci arrendiamo? O assumete più personale o troviamo una via alternativa. Noi ve la stiamo proponendo quella alternativa, quella delle amministrazioni comunali che intendono subentrare per evitare questo strazio. Forse, signora Sottosegretaria, cercare di sfruttare questa opportunità potrebbe essere un valore aggiunto, anche per evitare una situazione così poco edificante per il Governo. Perché no, se c'è la possibilità di risolvere un problema? Perché non volere andare a verificare se, effettivamente, questo può funzionare? Questo le chiedo e le chiederei di verificare, anche con gli uffici, la fattibilità di tutto ciò (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Comunico che sottoscrivono l'ordine del giorno tutto il Gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra e tutto il gruppo del Partito Democratico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/40 Bakkali, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/41 Ravetto su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Accetta? Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione del suo ordine del giorno.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/42 Romeo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
L'ordine del giorno n. 9/2245/43 Tenerini è stato ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/44 De Luca su cui il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Accetta la riformulazione, onorevole De Luca?
PIERO DE LUCA (PD-IDP). Posso soltanto chiedere, per cortesia, di rileggere la riformulazione alla Sottosegretaria?
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Presidente, “a valutare l'opportunità”.
PRESIDENTE. Accetta, onorevole De Luca?
PIERO DE LUCA (PD-IDP). No, Presidente. Non posso accettare per una ragione molto semplice. Qui parliamo di zone economiche speciali e davvero pochi minuti per ricordare quello che sta succedendo nel nostro Paese. Le zone economiche speciali sono uno strumento creato ed elaborato da noi, a partire dal 2017, che hanno prodotto, nell'impianto dell'impostazione precedente, prima che il Governo le modificasse, dei risultati estremamente positivi in termini di sviluppo industriale, sostegno agli investimenti delle imprese e occupazione nel Mezzogiorno.
Ricordiamo a tutti, in quest'Aula, che veniamo da 23 mesi di calo della produzione industriale in Italia, e un pezzo del problema è legato proprio alle difficoltà di investimenti e di sviluppo industriale nel Mezzogiorno. Le ZES, le precedenti ZES, avevano la capacità di intervenire con due misure di sostegno di incentivo fiscale ed economico. La prima era il credito d'imposta, la seconda era il dimezzamento dell'Ires per i 6 periodi d'imposta successivi alla creazione di nuove attività industriali, con due condizioni: che le aziende che si stabilivano nelle aree ZES avessero mantenuto inalterati i livelli occupazionali e non avessero delocalizzato i propri siti nei 10 anni successivi.
Questo secondo strumento, l'incentivo fiscale, è stato cancellato dal Governo nella rielaborazione della ZES unica. I dati che il Governo ci propone, rispetto alla ZES unica, sono dati che parlano di 7 miliardi complessivi di investimenti prodotti. Ricordo al Governo e alla rappresentante del Governo che, secondo i dati che abbiamo dello studio Ambrosetti rispetto al precedente impianto delle ZES, il valore aggiunto creato dalla precedente impostazione delle ZES era di 83 miliardi di euro, 83 miliardi di euro a fronte dei 7 miliardi di produzione di valore aggiunto creato dallo strumento che voi avete riformulato e depotenziato.
Nell'ordine del giorno attuale chiediamo una cosa molto semplice, chiediamo di dare continuità, quantomeno, all'unico elemento che è rimasto, pur diminuito, ossia il credito d'imposta, per consentire alle aziende e alle imprese di poter programmare gli investimenti nel Mezzogiorno. Come si fa a fare industria, come si fa a creare lavoro, sviluppo e occupazione se non si può programmare un investimento, se voi immaginate che il credito d'imposta si concluda il 15 novembre di quest'anno e non ci sia la possibilità, nei prossimi anni, di poter beneficiare di ulteriori incentivi agli investimenti e alle attività economiche nel Mezzogiorno? State condannando a morte l'economia del Sud e, di conseguenza, dell'intero Paese.
Noi vi chiediamo una cosa semplice: prevedere, con il primo provvedimento utile, un orizzonte temporale più esteso. Nulla di particolarmente stringente. Voi continuate a dire: “valutare l'opportunità di”. Cosa c'è da valutare in questo momento? C'è da decidere se volete continuare a utilizzare questo strumento, sia pur depotenziato, oppure no. La vostra risposta, oggi, certifica che voi non intendete continuare a utilizzare lo strumento della ZES, neppure questa unica, depotenziata e per noi insufficiente, nei prossimi anni, e così facendo state dando un colpo definitivo e letale allo sviluppo economico, sociale e occupazionale del Mezzogiorno, e ve ne assumerete le responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/44 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/45 Ubaldo Pagano, accolto come raccomandazione. Accetta la raccomandazione, onorevole? Accetta, dunque andiamo avanti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/46 Soumahoro, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Non riesco mai a pronunciarlo, stavolta l'ho azzeccato (Applausi). Il postprandiale l'ho azzeccato.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Soumahoro. Ne ha facoltà.
ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie, Presidente. Presidente, io mi rendo conto che, a volte, essendo abituati a parlare di articoli, sembra che dietro agli articoli non vi siano vite umane, ma resto convinto e resto fermamente dell'idea che, dietro ad ogni articolo che qui dentro ognuna e ognuno di noi propone, elabora e genera ogni giorno, vi sono bisogni, vi sono attese, vi sono sofferenze e vi sono anche sogni di uomini e donne. Presidente, questo ordine del giorno parla della storia di Trésor, di Mabina e Rosine. Trésor, Mabina e Rosine fanno parte degli oltre 6,5 milioni di sfollati attualmente nella Repubblica democratica del Congo; Trésor, Mabina e Rosine fanno parte dei 400.000 sfollati, dall'inizio di quest'anno, a causa della guerra. E mentre scorriamo le notizie sui nostri smartphone, a volte si fa fatica a capire la natura, da dove provengono e chi ha dato vita a questi smartphone, e la Repubblica democratica del Congo è un luogo così lontano, ma le materie prime tramite cui oggi vengono fabbricati questi smartphone hanno accorciato le distanze tra i quattro angoli del mondo. L'ordine del giorno cosa chiede sostanzialmente al Governo, come impegno?
Innanzitutto, di impegnarsi con ogni iniziativa, istituendo dei visti d'ingresso umanitari, come giustamente abbiamo fatto per gli ucraini. Ma cosa differenzia la vita di Roxana rispetto a quella di Rosine? Cosa differenzia la vita di Alexander, rispetto alla vita di Trésor? Cosa differenzia la vita di Luxia rispetto alla vita di Mabina? Nulla. Nelle vene di ognuna e di ognuno di noi scorre il sangue rosso. E quello che si chiede qui è di garantire a tutti quella possibilità di poter dire: ho un'altra chance di vivere. Quindi, visti di ingresso.
Il secondo impegno che viene chiesto al Governo, tramite questo ordine del giorno, è di uscire dalla schizofrenia delle norme comunitarie. Chi mette piede in Italia, a Lampedusa, mette piede in Europa. Questo è quanto il Governo ha sempre sventolato come bandiera. Allora, ci stiamo. La proposta, qui, è di chiedere all'Unione europea, all'Europa, di considerare l'Italia parte dell'Unione europea, non una periferia a sé stante dell'Unione europea, perché, quando conviene, l'Italia fa parte, e quando non conviene, l'Italia viene in qualche modo considerata come una periferia estranea al corpo e ai destini degli uomini e delle donne dell'Unione europea. Quindi, armonizzare le politiche sull'immigrazione era il secondo impegno.
Il terzo impegno parla della questione dei permessi di soggiorno per protezione temporanea: proprio ciò che abbiamo attivato, giustamente, per le ucraine e gli ucraini. È mai possibile garantire questo in sede europea, chiedendo all'Europa di impegnarsi per Trésor e per gli oltre 330.000 bambini che sono stati privati dell'istruzione? Sono i dati dell'UNICEF. So che la Sottosegretaria sicuramente avrà letto questo ordine del giorno. Guardiamo, dietro a ogni sillaba e a ogni lettera, le vite umane. Poiché questo non è emerso, la storia vi guarda. Presidente, chiedo di metterlo al voto (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Se il collega Soumahoro lo consente, vorrei sottoscriverlo. Già in un'altra occasione abbiamo sostenuto una proposta, una richiesta di informativa, in quest'Aula, da parte del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale su quella che è una guerra nascosta, una di quelle guerre dimenticate che si combattono da molti anni e che hanno prodotto già oltre 7 milioni di morti. Crediamo, quindi, che ci siano tutte le condizioni per fare una riflessione. Quindi, sono per rinnovare la richiesta di informativa e credo che ci sarebbero anche le condizioni - lo dico alla Sottosegretaria - per riflettere attorno alla richiesta e agli impegni contenuti nell'ordine del giorno del collega Soumahoro, che credo sarebbe anche disponibile, eventualmente, a trovare un articolato e degli impegni concordati con il Governo. Vorremmo, dunque, sottolineare l'importanza di questo, quindi chiedere di poterlo accantonare e, in caso contrario, ribadire comunque la necessità che in quest'Aula si affronti una questione così delicata e importante come la guerra nella Repubblica democratica del Congo.
PRESIDENTE. La Sottosegretaria non è d'accordo sull'accantonamento.
Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà.
ENRICA ALIFANO (M5S). Presidente, anch'io, personalmente, ma anche il collega Quartini, chiedevamo di sottoscrivere questo ordine del giorno del collega Soumahoro. Effettivamente, ci sono conflitti e popolazioni dimenticati. Ambedue. Ci associamo anche alla richiesta di informativa, che ha prima proposto il collega Fornaro, affinché si accenda un faro su una questione che dovrebbe scuotere le coscienze, prima di tutto.
PRESIDENTE. Quindi, se non ho capito male, vogliono sottoscriverlo Alifano, Quartini, Scutella', Pavanelli, Baldino, Ciani, tutto il gruppo di Italia Viva, Bakkali, Serracchiani… Solo che io così li perdo tutti… Tutto il gruppo del PD.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/46 Soumahoro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/47 Scutella' c'è il parere contrario del Governo. Prego, onorevole Scutella'.
ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire, perché sono molto dispiaciuta e non capisco la contrarietà da parte del Governo su quest'ordine del giorno. Fondamentalmente, ho chiesto alcune iniziative per migliorare la situazione emergenziale sanitaria calabrese e il Governo mi dice di no. Scusi, Presidente, gradirei un po' di silenzio in Aula, perché parliamo di cose serie.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
ELISA SCUTELLA' (M5S). La ringrazio, Presidente. Il Governo mi dice di no ad aiutare la Calabria in una situazione emergenziale, quella della sanità, nonostante ci sia un dato di emigrazione sanitaria molto alto. Quindi, all'umiliazione di noi cittadini calabresi, che non possiamo curarci nella nostra regione, si aggiunge anche il disagio, che abbiamo, di dover affrontare viaggi spesso su strade che sono colabrodo e con treni che non abbiamo. Si aggiunge anche questo disagio.
Il Governo mi dice di no, nonostante nel 2024, nel 2025 dobbiamo assistere ancora a drammi, a tragedie, a gente che muore nelle ambulanze, perché non c'è personale, non c'è il medico di turno.
Il Governo mi dice di no, nonostante ci sia un'assenza, nelle aree interne, di strutture ospedaliere.
Il Governo mi dice di no, nonostante la spesa regionale pro capite sanitaria sia molto più bassa rispetto a quella di altre regioni, quindi, questo vuol dire soldi in meno per le cure dei cittadini calabresi.
Allora, Presidente, in conclusione, con questo no, con tutti questi no che ricevo, da rappresentante delle istituzioni, ma soprattutto da cittadina calabrese, da parte di questo Governo, soprattutto quando si parla di sanità, mi auguro che, a breve, quando si voterà nella mia regione e verrete a chiedere voti a noi cittadini calabresi, la risposta che otterrete sarà un bel no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/47 Scutella', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/48 Torto c'è una riformulazione: la accetta, deputata? No.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/48 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/49 Cafiero De Raho c'è una riformulazione: la accetta?
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei risentirla, poiché mi era sembrata molto lunga e ho perso alcuni contenuti.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Espunta l'ultima premessa, rileggo la riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie, circa la prosecuzione della operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata…
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Non riesco, scusi, Presidente, non riesco a sentire.
PRESIDENTE. Colleghi, un attimo di silenzio.
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Non mi arriva la voce qui.
PRESIDENTE. Sì, sì. Chiedo ai colleghi un attimo di silenzio, sennò ci impalliamo. Sottosegretaria, può ricominciare?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. “A valutare la opportunità, sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie, circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto legislativo n. 155 del 2012”.
PRESIDENTE. Accetta, onorevole?
FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). No. Grazie, Presidente. Avevamo chiesto un impegno diverso. In realtà, la finalità per cui era stato presentato questo ordine del giorno era di chiedere al Governo l'impegno a rivalutare totalmente la vicenda conseguente ai decreti legislativi del 2011. Quei decreti sostanzialmente avevano soppresso ben 31 tribunali e 31 procure e tutte le 220 sezioni distaccate. Questo avviene nel 2011, dopodiché, nel 2014, con un altro decreto legislativo, vengono riattivate le sezioni distaccate di Ischia, Lipari e Portoferraio.
Allora, per queste sezioni distaccate, si è provveduto con le proroghe. In realtà, quel che si rileva ed è emerso anche in alcune occasioni nel corso delle discussioni portate avanti in Commissione giustizia, è l'esigenza di ripristinare molte sedi distaccate, soprattutto laddove quelle sedi avevano una notevolissima lontananza, rispetto alle sedi principali, a volte di 50 se non 100 chilometri. Quindi, quale possibilità aveva l'Avvocatura o il cittadino di aderire a queste sedi e a partecipare direttamente? Ma in più, queste sedi costituivano altrettanti presìdi di legalità. È proprio la Costituzione che prevede che vi siano rappresentative giudiziarie nei vari luoghi, proprio per consentire al cittadino di aderirvi, ma, al tempo stesso, per avere proprio la presenza dello Stato nell'ambito dell'esercizio della giurisdizione.
Tutto ciò è scomparso e quindi si chiedeva un ripristino, anche attraverso il rispetto di criteri oggettivi, parametrati alla popolazione, agli indici di criminalità e agli ambienti, cioè a tutto ciò che è indispensabile valutare, perché venga ripristinata una sede distaccata che, invece, appare indispensabile.
Pensare che tutto ciò possa avvenire sulla base di nuova rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie, senza parlare dei criteri ai quali ci si atterrà, senza considerare la valenza e la validità dei criteri che abbiamo prospettato in quest'ordine del giorno, è come non accogliere, non nella rivalutazione, ma nella sostanza l'ordine del giorno che abbiamo proposto.
Ecco perché chiediamo che venga sottoposto al voto dell'Assemblea e naturalmente non possiamo accogliere ciò che ci è stato rappresentato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/49 Cafiero De Raho, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/50 Auriemma. Accetta la riformulazione?
Non accetta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/50 Auriemma, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/51 Quartini.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, parere contrario del Governo, ovviamente.
ANDREA QUARTINI (M5S). Si, si, avevo già ascoltato che si tratta di un parere contrario che effettivamente dimostra tutta l'ipocrisia di questa maggioranza e di questo Governo. È un'ipocrisia evidente perché, da un lato, all'articolo 21 viene fatto un condono tombale nei confronti dei no-vax, dall'altro…Io comprendo che i colleghi, forse, sono presi anche da una partita di calcio in questo momento, però un po' di attenzione rispetto a questo tema credo sia assolutamente dovuta da questa Assemblea. Dicevo che c'è un'ipocrisia di fondo evidenziata in maniera significativa dal condono tombale nei confronti dei no vax, prendendo in giro tutti coloro che, invece, avevano in qualche modo dato luogo a un valore aggiunto da un punto di vista di senso civico. Ma allo stesso tempo noi abbiamo - e qui c'è la vera ipocrisia - un atteggiamento di no-tax nei confronti degli extraprofitti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) delle aziende farmaceutiche.
In questo ordine del giorno, oltre a sollevare il problema dell'ipocrisia nei confronti del sistema vaccinale, che - devo dirlo - è un occhiolino ai no-vax, è fuori discussione, e lo state facendo in ogni luogo, però allo stesso tempo, io vi voglio far capire quanto sarebbe assolutamente significativo e importante intervenire sul sistema della gestione delle autorizzazioni per i farmaci. Non fate niente. Le aziende farmaceutiche sono di fatto protette perché fanno negoziazioni confidenziali.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Dicevo, le aziende farmaceutiche di fatto sono protette perché fanno negoziazioni confidenziali, perché fanno contratti non trasparenti che addirittura sono non trasparenti nemmeno quando c'è un contributo di ricerca da parte del servizio nazionale e da parte del servizio pubblico. E addirittura da questo punto di vista voi vi rifiutate proprio della possibilità di tassarle. Quindi, da un lato, no-vax, da quell'altro, no-tax. Questo è il vostro criterio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): non ce la fate con i poteri forti a fare operazioni virtuose.
Eppure questi extraprofitti potrebbero essere utilizzati in maniera significativa, per esempio per il caro bollette, per esempio per il carovita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per esempio per le bollette che sono assolutamente insostenibili e non per aumentare i salari dei Ministri per esempio. Mi viene in mente questo. Allora dico che allo stesso tempo c'è un altro problema. L'altro problema è che vengono date autorizzazioni ai farmaci, si aumenta il numero di anni dei brevetti senza valutare il valore terapeutico aggiunto rispetto a questi farmaci.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che si autorizza il brevetto di un farmaco soltanto se aggiunge valore terapeutico rispetto ai farmaci precedenti, non rispetto ai placebo. Perché è questo il modello consumistico che poi erode soldi, erode il sistema sanitario e lo rende meno sostenibile. Ecco, su questi poteri non siete in grado di agire, su questi poteri vi inchinate, su questi poteri non fate niente.
In questo ordine del giorno noi sostenevamo questo: maggior trasparenza, dare visibilità, dare forza al Sunshine Act, che è una nostra iniziativa del 2019 e rispetto alla quale non ci sono, ancora oggi, i decreti attuativi.
Ecco, credo che con no-vax e no-tax insieme, siete a coronare l'ipocrisia più assoluta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Ricciardi. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI (M5S). Presidente, sull'ordine dei lavori. Mi permetta, c'è un caos in quest'Aula, durante gli interventi, insostenibile. Se la maggioranza vuole fermarsi, mezz'oretta, per vedere la fine della partita, noi poi riprendiamo (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché è davvero inaccettabile che, durante gli interventi, in Aula, ci sia un caos di questo tipo. Mi perdoni ma, francamente, ripeto, noi siamo pronti a ricominciare anche dopo, quindi - se vogliamo - almeno diamo modo di finire le cose che si ritengono più importanti.
PRESIDENTE. I colleghi sicuramente ci consentiranno di proseguire i lavori serenamente.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/51 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/52 Sportiello. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/52 Sportiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/53 Marianna Ricciardi. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/53 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/54 Alifano, accetta la riformulazione? Prego, onorevole Alifano.
ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. No, non accettiamo questa riformulazione che è troppo stringata, che - alla fine - nulla dice e nulla dà.
Noi con questo ordine del giorno che cosa chiediamo? Cose molto semplici: che venga soddisfatto il bisogno di asili nido nella misura, almeno, del 45 per cento di copertura della popolazione. Parliamo, ovviamente, di decremento demografico. Lo vogliamo affrontare questo problema? Partiamo anche dagli asili nido. Poi, ancora, vogliamo che il Governo si impegni a sostenere, con fondi e risorse, progetti di contrasto alla povertà educativa minorile.
Credo che, in quest'Aula, tutti quanti riescano a rammentare che c'è stata una legge, nel 2016, che ha istituito il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, tra l'altro alimentato con un meccanismo innovativo che riusciva ad effettuare una vera e propria sinergia tra il pubblico e il privato, un meccanismo virtuoso. Questo fondo che cosa si proponeva? Si proponeva di promuovere azioni per contrastare la dispersione scolastica e la disparità nelle opportunità educative e, ancora una volta, di promuovere il sostegno alla genitorialità. Altro tema, questo, che ritorna spesso nei dibattiti di quest'Aula ma che poi, di fatto, non viene mai concretamente affrontato.
E come funzionava questo meccanismo? Con il riconoscimento di un credito d'imposta alle fondazioni bancarie che incrementava questo Fondo, attraverso il riconoscimento di un credito, per l'appunto, nella misura del 75 per cento dei versamenti. È una misura innovativa e dicevo, per l'appunto, virtuosa. È una misura che, ovviamente, cercava di affrontare gli squilibri demografici del Paese e soprattutto di dare una risposta alle diseguaglianze territoriali che esistono nel nostro Paese e che vengono solamente declinate a chiacchiere ma mai veramente affrontate.
Non dobbiamo dimenticare, ancora, altri dati e altre circostanze. Abbiamo 1.400.000 minori che vivono in povertà assoluta e 2,2 milioni di minori in povertà relativa. Ovviamente, la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese non ha fatto altro che aumentare questo dato e ha aggravato il problema.
Ora, con il Milleproroghe che cosa succede? Il Fondo, di cui parlavamo prima, che era stato inizialmente azzerato con la legge di bilancio 2025, è stato rifinanziato con una misura risibile: 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. Noi, però, dobbiamo paragonare le grandezze e ci rendiamo così conto del precipizio in cui sono cadute le politiche di welfare che sta affrontando questo Governo.
Tenete conto di un dato, perché i dati, secondo me, parlano più di tante parole: al Fondo inizialmente era stato assegnato un contributo annuo di 100 milioni. Da 100 milioni si è passati prima a zero, come dicevo prima, e adesso a tre. Dunque, da cento a tre. È incredibile!
Allora, io mi chiedo e vi chiedo, chiedo a quest'Aula e a tutte le forze politiche: ma come si fa a dimenticare l'importanza che il capitale umano ha nella crescita del Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È il fattore più importante il capitale umano. Secondo alcune stime, che sono fatte negli Stati Uniti ma anche nelle altre economie del mondo occidentale, il capitale umano, quindi istruzione, formazione e, dunque, anche salute, rappresenta l'80 per cento della ricchezza complessiva di un Paese e trascurare questo aspetto fondamentale significa condannare il Paese al degrado e alla recessione economica. È questo ciò che sta succedendo in Italia.
A questo punto io voglio concludere rammentando una frase di un premio Nobel, Gary Becker, che a tale riguardo ha detto così, testualmente: “Il successo dipende dalla capacità di una Nazione” - un termine che dovrebbe essere caro ai sedicenti patrioti - “di utilizzare la sua gente: se una quota significativa della popolazione viene trascurata, qualunque Nazione fallirà nel mondo moderno, per quanti macchinari possieda”. Allora, invece di continuare a deprimere i salari - perché quella non è la via d'uscita - mentre contemporaneamente cresce, in modo drammatico e inesorabile, il costo della vita, mentre famiglie e imprese sono strangolate dalle bollette, senza che, ovviamente, il Governo riesca a fare alcunché, cerchiamo di investire in capitale umano. Ma è una pia illusione, perché questo richiede una visione di Paese che questo Governo non ha (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/54 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/55 Scerra. Accetta la riformulazione? No.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/55 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/56 Di Lauro su cui vi è parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione, onorevole? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/57 Alfonso Colucci su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/57 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/58 Penza su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/58 Penza, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/59 Pellegrini. Accetta la riformulazione? Qualcuno per Pellegrini? Non accetta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/59 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/60 Riccardo Ricciardi. Accetta la riformulazione? Sottosegretaria, qual è la riformulazione?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. “A valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. Accetta?
RICCARDO RICCIARDI (M5S). Non l'accetto. Scusate: questo ordine del giorno dice: “ad accompagnare le misure (…) con ulteriori misure per il sostegno delle famiglie e delle imprese al fine di contenere gli effetti negativi dell'aumento del costo dell'energia elettrica e del gas”. Ma, quindi, “a valutare l'opportunità di” vuol dire che questo benedetto decreto sulle bollette non lo state facendo? Cioè, non lo state facendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). State vendendo fumo come al solito, perché questo è un ordine del giorno che se uno ha un decreto Bollette da fare immediato dice di sì, lo accoglie e fa questo benedetto decreto Bollette. Noi non sappiamo davvero più come dirlo: ordine dei lavori, mozioni, veniamo sotto Palazzo Chigi per sapere dove sta la Meloni, se capisce che questa è una vera emergenza per il Paese e per le imprese. Poi, vi facciamo un ordine del giorno e valutate l'opportunità di intervenire su un dramma enorme per le famiglie, che hanno il terrore di aprire le bollette quando arrivano a casa, e valutate l'opportunità di.
E la Meloni, che ieri era a fare quella sceneggiata a Parigi, quell'immagine tristissima di un'Europa che si autocondanna all'inutilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), cosa dice di quella borsa di Amsterdam dove si fanno speculazioni sul gas che paghiamo tutti? Perché ieri, in un consesso del genere, non ha parlato anche di questo? Perché non ne parla in tutti i momenti possibili? Allora, noi vogliamo sapere dov'è e vogliamo sapere che opportunità dovete valutare rispetto al ventitreesimo mese di calo della produzione industriale di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Le aziende stanno chiudendo: è questo ciò che sta succedendo in questo Paese e voi valutate l'opportunità di. In bocca al lupo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Prendo atto che la deputata Morfino e la deputata D'Orso sottoscrivono. A questo punto, tutto il gruppo del MoVimento 5 stelle sottoscrive.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/60 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/61 Francesco Silvestri su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione? Vuole riascoltare.
Sottosegretaria, qual è la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2245/61 Francesco Silvestri?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. “A valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. Onorevole, accetta? Accetta?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Allora ci siete, però…
PRESIDENTE. Quindi, non accetta.
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Cioè, non ci fate, ci siete proprio (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Collega, collega, collega...
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Ma scusate…
PRESIDENTE. No, no aspetti, aspetti. Chiedo scusa, collega. Va bene, ho compreso che non accetta. Ho compreso che non accetta. Vuole intervenire? Non si è capito. Vuole intervenire o lo mettiamo ai voti direttamente?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Ma esserci non è un difetto, quindi non è una critica. Se voi vi sentite dalla parte della ragione, non è una critica, quindi non capisco perché vi scaldiate. Il punto è uno: non so se vi stiate rendendo conto dei soldi che state prelevando dalle bollette con l'IVA al 10 per cento, che ve la state prendendo anche sull'aumento delle bollette (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non so se voi vi stiate veramente rendendo conto dei prelievi che state facendo sulla pelle delle imprese.
Allora, voglio sapere: perché la prima volta che vi siete messi a lavorare sulle bollette, non avete subito messo in campo la riduzione dell'IVA, così come voi proponevate di abolire l'IVA sull'aumento delle bollette, quando è successo con il Governo Draghi, dove noi abbiamo messo 55 miliardi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), dove noi abbiamo fatto la tassa sugli extraprofitti alle società energetiche, dove noi abbiamo cercato di mettere in campo tutte le forze possibili e immaginabili?
Allora, dove siete? Dove siete? È questo il punto. Ma poi, con tutti questi soldi che state prendendo dall'aumento delle bollette, mi spiegate cosa ci dovete fare? Li dovete mettere (Commenti della deputata Ravetto)…
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi… Sì, alla Presidenza.
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Chiedo alla Presidenza di chiedere alla maggioranza cosa ci debba fare con questi soldi che stanno prelevando dall'IVA sulle bollette. Ci devono mettere altri 800 milioni sull'Albania, così funzionerà ancora meglio? Ci devono fare altri 15 miliardi sul ponte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Non lo so. Sempre per il suo tramite, vorrei dire al Governo che questa parolina “a valutare” me la sono sentita ripetere quattro o cinque volte, quando ho presentato lo stesso ordine del giorno solamente per gli extraprofitti sulle rate dei mutui, che il Governo aveva promesso di fare con Salvini e Meloni, che si puntavano il video, dicendo che effettivamente era una misura da fare, perché le banche stavano lucrando sulla pelle degli imprenditori. Io quel “a valutare” ce l'ho ancora qui! No, non mi interessa, possono fare tutto il casino che vogliono, non è un problema, tanto la voce non me la coprono e non mi coprono il pensiero, perché io “a valutare l'opportunità di” sulla tassa degli extraprofitti che avevano promesso di fare, me lo sono sentito per sei volte! Dove sono gli extraprofitti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Dove sono gli aiuti che avevate promesso a chi aveva avuto l'aumento della rata del mutuo? Eppure la propaganda l'avete fatta, sempre rivolgendomi ovviamente alla Presidenza.
Allora questa, che è una misura di giustizia fiscale, è qualcosa che non va “valutata”; se dovete valutare qualcosa, vedete di valutare di governare bene. Vediamo se vi riesce (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Quartini sottoscrive a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/61 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/62 L'Abbate, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Cambierò argomento, ma non è un argomento tanto localistico, perché stiamo parlando di Taranto, delle varie problematiche. Quindi avete bocciato, è giusto dire a casa, ma cosa avete bocciato? Qui stiamo chiedendo di intervenire su due problematiche, molto, ma veramente molto serie, che danneggiano sia la salute dei cittadini e del territorio, ma anche l'economia, perché, per esempio, qualche mese fa, l'ISPRA ha valutato nelle acque la presenza i livelli di cianuro e di fenoli molto, molto elevati.
Con questo ordine del giorno, si chiedeva di rispettare le azioni da fare per tutelare la salute dei cittadini e provvedere a realizzare impianti che possano abbattere questi due micro inquinanti molto pericolosi. Ma chiedevamo anche un'altra cosa.
Su Taranto, una delle economie che dà un po' di ossigeno alla città è la coltivazione dei mitili. I mitili, adesso, per un'ordinanza, purtroppo, devono essere prima controllati per una problematica sanitaria e, se trovano le diossine, sono bruciati. Chiaramente, devono essere eliminati. Ma, la diossina, chi ce l'ha messa? Ce l'ha messa l'Ilva di Taranto. Quindi, torniamo al problema principale, ma è un problema che, a quanto pare, a voi non interessa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/62 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/63 Traversi vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Traversi accetta la riformulazione?
ROBERTO TRAVERSI (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo che mi venga riletta la riformulazione. Per quanto riguarda la parola “valutare” ho capito, però vorrei capire se vengono soppresse anche alcune parti del testo.
PRESIDENTE. Sottosegretaria?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. C'è una riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie, circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto legislativo n. 155 del 2012”.
PRESIDENTE. Accetta la riformulazione, onorevole Traversi?
ROBERTO TRAVERSI (M5S). No, perché questa non è una proroga, praticamente, ma è un tribunale che è stato soppresso, quando ci fu la nuova geografia. Tra l'altro, è anche una storia orribile da raccontare, a volte succede nel nostro Paese ed è successo a Chiavari. Dopo avere costruito un palazzo nuovo, che doveva essere adeguato (doveva avvenire il trasferimento di un tribunale; si doveva passare dal vecchio al nuovo tribunale), una volta completata l'opera, dopo avere impiegato diversi miliardi, ancora delle vecchie lire, e aver fatto un intervento edilizio notevole, che doveva diventare una cittadella unita al carcere, quindi veniva costruito un complesso che sarebbe stato utile e all'avanguardia per quel periodo, al momento di aprirlo, non è stato aperto. Praticamente è stato soppresso. Quindi, c'è stato uno sperpero incredibile di denaro pubblico e poi, alla fine, questo tribunale non è stato aperto.
Ci sono voluti anni per tentare, perlomeno, di dargli una dignità con diversi uffici. Adesso, ha la sua funzione, però, ovviamente, il Ministero fece una spesa importantissima e non venne aperto.
Riletto così, non posso accettarlo, perché non è il caso di una proroga. Questo è stato soppresso e non se ne è più parlato, nonostante il Governo e i membri del Governo abbiano fatto diverse visite, anche perché la cittadinanza e il comune di Chiavari stanno chiedendo di riportare un plesso che era importantissimo anche in termini di occupazione. Il tribunale faceva arrivare tanti avvocati da Genova e provincia. Insomma, il commercio viveva anche grazie al tribunale e averlo perso dopo tanti anni grida veramente vendetta - come dicevo prima -, dopo aver impiegato anche grandissimi capitali, perché è stato costruito nuovo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/63 Traversi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/64 Santillo c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Ovviamente, il parere è contrario. Lo davo per scontato, perché questa era una misura che andava a supporto dei più deboli e vuoi vedere che questo Governo poi prendeva un impegno per aiutare i più deboli? E poteva mai essere? Questo ordine del giorno impegna il Governo a dare una proroga alle piccole e medie imprese - il tessuto produttivo dell'Italia, quello dimenticato da questo Governo - per potersi consorziare, per aiutare quindi i consorzi nella concorrenza con i giganti, con i colossi, che invece si aggiudicano gli appalti. Allora, ci chiediamo, visto che le piccole e medie imprese in Italia soffrono il rincaro delle bollette, come hanno già detto anche i miei colleghi, come fa un'impresa che già è piccola a concorrere con un'impresa di pari livello europea che, mediamente, paga il 44 per cento della bolletta elettrica in meno? O, piuttosto, rispetto ad un'impresa tedesca, rispetto alla quale quella italiana paga il 48 per cento in più di bolletta elettrica, o rispetto a quella francese, rispetto alla quale l'italiana paga il 40 per cento in più. E, come se non bastasse, in un periodo come questo, al ventitreesimo mese consecutivo del calo della produzione industriale, le piccole e medie imprese vengono letteralmente abbandonate.
Allora, mentre in Europa si danno da fare per supportare la concorrenza, in Italia, invece, si pensa ai colossi. Questo non diviene nient'altro che una scena classica, è come dare un calcio a chi è già in ginocchio. Mentre in Europa si trovano delle misure contro il caro delle bollette, voi siete completamente incapaci, voi siete diventati i “becchini” del tessuto produttivo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E, con tutto ciò, di questo passo, non accettando impegni di questo tipo, che sono a supporto delle piccole e medie imprese, voi state mettendo un altro chiodo alla bara delle piccole e medie imprese. Voi ci dovreste spiegare perché ve la prendete con i più piccoli; voi siete sempre forti con i deboli e deboli con i forti e così, come vi inchinate a Washington, vi inchinate ai colossi italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/64 Santillo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/65 Pavanelli c'è un parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.
EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Sono due anni che parlo di payback sanitario. Sono due anni che lancio appelli a questo Governo e a questa maggioranza affinché si fermino, si fermino prima di creare un disastro a livello nazionale. Già oggi, le imprese che forniscono dispositivi sanitari ai nostri ospedali, ai nostri centri di salute, stanno chiudendo. Le nostre piccole e medie imprese stanno chiudendo. Questo, perché voi avete deciso di mettere in atto una follia: chiedete alle piccole imprese dei dispositivi sanitari di pagare i debiti delle regioni in maniera retroattiva. Questo è inaccettabile. Sto lanciando l'ennesimo appello, che voi rifiutate di accogliere perché, tra l'altro, sto parlando di un ordine del giorno. Ebbene, sapete cosa sta succedendo oggi, in Italia? Le multinazionali dei dispositivi medici stanno lasciando il nostro Paese e le piccole e medie imprese italiane stanno chiudendo. E sapete qual è il risultato di tutto questo? Che le nostre strutture sanitarie pubbliche, inclusi gli ospedali e tutti i centri sanitari del nostro Paese, stanno avendo enormi carenze di dispositivi medici. Io sto parlando di aghi da sutura, sto parlando di pacemaker, sto parlando anche delle mascherine che, se malauguratamente, un domani, avremo un'emergenza sanitaria in questo Paese, non è che non saremo preparati, saremo completamente nel baratro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Perché voi state distruggendo la nostra sanità pubblica in tutti i modi…
PRESIDENTE. Colleghi.
EMMA PAVANELLI (M5S). …e state mettendo in pericolo la salute dei nostri cittadini e state facendo chiudere le nostre imprese (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Stiamo parlando di 190.000…
PRESIDENTE. Colleghi.
EMMA PAVANELLI (M5S). …lavoratori di questo Paese. Non sto parlando del nulla. Voi vi potete anche ribellare. Presidente, tramite lei, la maggioranza si può ribellare e può dire che non è vero, ma la realtà è questa: nella mia città, a Perugia, in Umbria, le aziende stanno già chiudendo! Colleghi umbri, fate qualcosa anche voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Ma sta succedendo in tutte le regioni e i medici ci stanno chiamando e ci stanno scrivendo perché non hanno i dispositivi per fare operazioni salvavita ai nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/65 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/66 Caso. Accetta la riformulazione, onorevole Caso?
ANTONIO CASO (M5S). Presidente, chiederei gentilmente di riascoltarla un secondo.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, prego.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sì, grazie Presidente. Qui c'è una rettifica nella riformulazione degli impegni: espunta la penultima premessa, riformulare nel senso di: “valutare l'opportunità di prevedere (…)”; “valutare l'opportunità di adottare (…)”; “proseguire l'attuazione di tutte le misure (…)”; e “proseguire tutte le azioni (…)”.
PRESIDENTE. Accetta, onorevole Caso?
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Non la accetto. In realtà, nella riformulazione che avevo ascoltato prima, non avevo capito quale delle premesse si era deciso di espungere ma, soprattutto, c'era un “valutare l'opportunità di” e devo ammettere che stavo pensando di accettare proprio per dimostrare - da parte mia, da parte nostra - la volontà sempre di essere costruttivi sul tema dei Campi Flegrei.
Non sto qui, ora, a fare il terzo intervento in due giorni sulla situazione che stiamo vivendo - ve lo risparmio - anche se vi assicuro che si tratta di una situazione molto difficile. Non posso, però, accettare questa nuova riformulazione perché non è neanche più “a valutare l'opportunità di” - e, ripeto che me la sarei anche tenuta, proprio per dimostrare la volontà di essere più costruttivi possibile - ma si parla di una riformulazione che prevede la dicitura di “continuare a (…)”. Perché non posso accettarlo, questo? Perché, se in alcune cose posso anche immaginare che potesse andar bene (perché chiedo semplicemente di accelerare alcune delle misure previste nei “decreti Campi Flegrei”), in altri casi vado ad elencare cose che non ci sono nei due decreti fatti: cose che, con i nostri emendamenti, abbiamo più volte provato ad inserire; cose che - ve lo dice chi vive in quelle zone - sono necessarie. Sono necessarie e sono indispensabili come la necessità di salvaguardare, oltre all'incolumità delle persone, il tessuto economico e produttivo che sta, purtroppo, ovviamente subendo gravi danni, quindi, di andare a sospendere le tasse, i tributi e i mutui per gli sfollati.
Ricordo che ci sono persone che da mesi e mesi non possono vivere nelle proprie abitazioni: sono 1.500 miei concittadini; e coloro che hanno un mutuo acceso devono continuare a pagarlo. Insomma, sono situazioni difficili su cui si dovrebbe andare ad agire. È possibile farlo. Alcune sono più complicate ed è chiaro che è più difficile intervenire, ma serve la volontà reale di farlo. Quindi, non posso accettare. Chiedo, quindi, che venga messo al voto perché è una presa in giro parlare di “continuare a” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Il gruppo di Italia Viva vuole sottoscrivere l'ordine del giorno in discussione. Anche tutto il gruppo del PD o solo Sarracino? Solo Sarracino.
Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'ordine del giorno e associarci alle preoccupazioni espresse dal collega che, evidentemente, il Governo non ritiene di fare proprie. Abbiamo avuto centinaia di scosse, anche solo nelle ultime ore, in un territorio martoriato, con famiglie ormai in ansia costante e il Governo continua a schermarsi soltanto dietro alla Protezione Civile, ma non dice parole chiare su quelli che sono gli impegni rivolti alla popolazione e a questo territorio che ha bisogno di risposte chiare e concrete rispetto agli investimenti da mettere in campo per la messa in sicurezza di questa comunità.
Ieri, in audizione in Commissione politiche europee, abbiamo ascoltato Ciciliano, abbiamo chiesto se non fosse il caso di confrontarsi con il Ministro Foti e prevedere, in una prossima rimodulazione del PNRR - che sembra essere alle porte, nonostante il Parlamento ancora non sia stato minimamente coinvolto sulle possibili modifiche o sui possibili cambiamenti -, risorse da stanziare proprio sulla messa in sicurezza e sugli interventi pubblici rivolti ai Campi Flegrei. Il Governo non dice nulla al riguardo, non ci sta rispondendo. Il Ministro Musumeci è scomparso.
È ora che vi assumiate le vostre responsabilità: state governando e avete il dovere di dare risposte ai cittadini, ancor prima in situazioni di grave crisi, di grave emergenza e di grave difficoltà. Non potete continuare a scappare, a fuggire e a nascondervi su tutto. Quindi, vi preghiamo davvero di rivalutare la vostra decisione rispetto a questo ordine del giorno e di assumervi le vostre responsabilità. Non è possibile che continuiate in questo modo e con questo andazzo, perché a pagarne le conseguenze sono le comunità, i cittadini e le famiglie, che non ricevono risposte dal Governo che, invece, avrebbe il dovere politico e il dovere morale di fare qualcosa che oggi non sta facendo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/66 Caso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/67 Orrico: accetta la riformulazione? No.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/67 Orrico, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/68 Amato: accetta la riformulazione? No.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/68 Amato, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/69 Morfino, su cui il parere del Governo è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/69 Morfino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
L'onorevole Aiello sottoscrive l'ordine del giorno.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/70 Ilaria Fontana, su cui il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, per il suo tramite a tutti i colleghi, intervengo su questo ordine del giorno che invito a rileggere da parte del Governo. L'Italia è in infrazione con l'Europa per l'adozione, il recepimento della direttiva RED III, cioè quella direttiva che ci imporrà, ci accompagnerà per accelerare gli interventi di realizzazione di impianti di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Se noi stiamo pagando a caro prezzo il caro energia - l'energia che viene da fonti rinnovabili, tra l'altro, ha uno sbalzo nettamente inferiore rispetto agli altri mercati, rispetto alle altre fonti rinnovabili -, perché non accettare un impegno di accelerare la realizzazione di interventi di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese? Non accettarlo significa relegarli in secondo piano. Il motivo quale è? La ratio quale è? Per cortesia, vi invito all'accantonamento di questo ordine del giorno, perché può darsi che sia stato valutato in maniera troppo superficiale, mentre, invece, è un impegno che un Governo responsabile, soprattutto in un momento in cui le bollette sono così care, dovrebbe accettare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Sottosegretaria, sulla richiesta di accantonamento? No. La deputata D'Orso aveva sottoscritto? No. Era la deputata Raffa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/70 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/71 Iaria, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno noi trattavamo un tema rispetto al quale il grande Ministro Salvini ha creato molti problemi: è il tema del noleggio con conducente. Questo settore, come dicevo grazie al Ministro, sta vivendo una fase molto complicata e con questo ordine del giorno chiedevamo di spostare, di slittare di un anno tutti gli interventi più impattanti su questa categoria. Ma chiaramente avete, prima, bocciato un emendamento che avevamo proposto al decreto-legge Milleproroghe e, adesso, bocciate anche questo ordine del giorno.
Tra l'altro, su questo tema, io segnalo un'iniziativa molto importante. C'è una proposta di legge d'iniziativa popolare, proposta da alcune associazioni del settore, che dà tutta una serie di suggerimenti che, se ascoltati, potevano veramente arrivare a creare una proposta di legge utile per questa categoria, ma non solo per questa categoria, anche per il trasporto non di linea e per tutto il trasporto pubblico.
Tra l'altro, il Ministro Salvini è riuscito anche a creare una nuova contrapposizione forte tra due categorie: la categoria dei tassisti e la categoria dei noleggiatori con conducente. Questa è, diciamo, un'altra medaglia a sfavore del nostro Ministro. Queste categorie che, negli ultimi anni, stavano convivendo, con queste ultime decisioni, sono di nuovo sul piede di guerra, anche perché una di queste categorie è più svantaggiata rispetto all'altra. E Salvini, come Ministro, non ha fatto l'arbitro, non ha preso decisioni in maniera equidistante, ma ha preso decisioni atte a punire solamente una categoria, e questa è una sua grande responsabilità.
Tra l'altro, una delle contraddizioni di questa maggioranza è che nell'ultima Commissione trasporti abbiamo votato l'indagine conoscitiva sulla mobilità al 2030 e uno dei punti di questa indagine identifica il noleggio con conducente, gli NCC, come parte integrante del trasporto pubblico, specialmente nelle aree insulari e nelle aree interne. Quindi, capite che non c'è nemmeno una certa conoscenza del tema e all'interno della maggioranza stessa c'è una contrapposizione forte, perché anche alcune forze della maggioranza, a parole, dicono di difendere le proteste giuste di questa categoria, invece poi, quando si tratta di votare, sono pavide e non seguono le cose che dicono pubblicamente. Però, devo dire la verità, in fondo anche il Ministro Salvini è un NCC: un Ministro non capace di comprendere come risolvere i problemi del trasporto pubblico locale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Se il collega Iaria è d'accordo, vorrei sottoscrivere questo ordine del giorno. Si tratta di una questione che abbiamo posto in Aula numerose volte, sia durante la discussione sulla modifica al codice della strada, sia anche durante la discussione sulla legge sul mercato e la concorrenza. Il Governo, nonostante avesse garantito che avrebbe preso provvedimenti per agevolare l'esercizio degli NCC, sta andando in direzione opposta e contraria.
In particolare, i decreti attuativi, con cui si chiede la posticipazione, quantomeno, dell'entrata in vigore, prevedono delle norme discriminatorie rispetto a una categoria che, in molte delle nostre città - non si può prendere a riferimento solo Roma -, garantiscono un servizio indispensabile. Invece, attraverso i decreti, Salvini impone delle misure che sono estremamente limitative, come, ad esempio, il fatto che debba trascorrere un'ora tra una corsa e l'altra, che debbano rientrare in rimessa, che non possano utilizzare il mezzo se non per servizi e, quindi, abbiano anche difficoltà a farlo trovare pulito ai clienti.
Quindi, davvero chiedo, almeno per questo ordine del giorno, che ci sia un ripensamento da parte del Governo, che possa essere accantonato, per dare una piccola risposta a un settore che dà da lavorare a tantissime persone, che garantisce un servizio in molti dei nostri territori e che, purtroppo, continua a essere penalizzato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Sottosegretaria, in ordine alla richiesta di accantonamento? No? Va bene. Casu e Simiani sottoscrivono.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/71 Iaria, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/72 Barzotti. Onorevole, accetta la raccomandazione come riformulata?
ANTONINO IARIA (M5S). Intervengo io, posso?
PRESIDENTE. Sì, sì. Accetta?
ANTONINO IARIA (M5S). Volevo solo chiedere una verifica. Praticamente la riformulazione fa in modo di eliminare tutte le premesse in cui si dice che i famosi soldi per risolvere i problemi dei ponti italiani li abbiamo portati noi come MoVimento 5 Stelle, nel precedente Governo, però, accetta senza nessuna modifica l'impegno…
PRESIDENTE. Ma accetta o non accetta?
ANTONINO IARIA (M5S). Era una richiesta di verifica. Tra l'altro è notizia di oggi che abbiamo un altro problema su un ponte importante, il ponte della Bressana che, chiaramente, se bloccato, crea problemi enormi per la viabilità di quell'area del nostro Paese e devo dire che il tema dei ponti deve essere trattato in maniera…
PRESIDENTE. Onorevole, accetta o non accetta?
ANTONINO IARIA (M5S). Volevo chiedere - solo per conferma - se quello che ho detto è giusto, senza richiedere la riformulazione. L'impegno rimane…
PRESIDENTE. Si fermi e chiediamo. Sottosegretaria?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Sì, resta soltanto l'impegno, quindi è accolto come raccomandazione l'impegno.
PRESIDENTE. Allora, accetta o non accetta?
ANTONINO IARIA (M5S). Accetto come raccomandazione solo perché l'impegno dice di aiutare gli enti locali a portare a termine (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) …
PRESIDENTE. Grazie, una volta accettato, in base al nuovo Regolamento, lei non può parlare più.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/73 Candiani. Onorevole, accetta la riformulazione? Accetta, perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/74 Lovecchio. Onorevole, accetta la raccomandazione, come riformulata? Accetta, perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/75 Gianassi, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/75 Gianassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
L'ordine del giorno n. 9/2245/76 Almici è stato ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/77 Merola. Onorevole, accetta la raccomandazione come riformulata? Accetta, perfetto.
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/78 Coppo il parere è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/79 Fossi, su cui vi è il parere favorevole, previa riformulazione. Onorevole, accetta la riformulazione? La vuole riascoltare? Sottosegretaria?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. “A valutare l'opportunità - sino alla complessiva rivisitazione dell'assetto delle circoscrizioni giudiziarie - circa la prosecuzione dell'operatività degli uffici giudiziari prorogati dopo la riforma attuata dal decreto legislativo n. 155 del 2012”.
PRESIDENTE. Onorevole, accetta? Non accetta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/79 Fossi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/80 Barbagallo, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Siamo stupiti del parere contrario. Più volte, in questi anni, abbiamo evidenziato come l'individuazione di una ZES unica sia stata un grave errore. È intervenuto prima, con l'ordine del giorno n. 9/2245/44, il mio collega De Luca. Noi chiediamo non misure e interventi che hanno un costo per l'erario pubblico, ma chiediamo interventi che riescano a garantire, come dire, un migliore incentivo per gli investimenti, a salvaguardare la competitività delle imprese nel Sud e a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Il termine del 15 novembre come limite per gli investimenti si rivela iniquo e dannoso perché, certamente, ci sono investimenti che meritano un intervento pluriennale. E sarebbe un intervento a costo zero. Così come - ed è l'impegno conclusivo di quest'ordine del giorno n. 80 - differire il termine dal 30 maggio al 31 luglio per inserire le relative dichiarazioni nella parte finanziaria. È un intervento, ripeto, che non ha costi particolari per l'erario e che garantirebbe ai soggetti interessati e alle imprese la possibilità di valutare l'investimento in un tempo più congruo. Quindi, insistiamo per la votazione dell'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/80 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/81 Bonifazi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/82 Giachetti. Accoglie la riformulazione? La vuole risentire? Prego, Sottosegretario.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie Presidente. “A valutare l'opportunità di (…)”.
PRESIDENTE. Accetta? Prego, onorevole Faraone.
DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). No, Presidente, non accettiamo questa riformulazione. Questo è il primo di tre ordini del giorno che abbiamo presentato uno dietro l'altro. Di fatto, con i pareri del Governo, questa riformulazione prevede “a valutare l'opportunità di” mentre bastava prorogare di un altro anno, così come abbiamo fatto in passato. Perché state, di fatto, tassando imprese che si occupano di bevande in questo Paese. Il Governo, che non mette le tasse, sta tassando senza prorogare quello che avevamo prorogato in passato. Naturalmente, poi, potevate anche valutare tutte le opportunità che volevate ma, intanto, facevate una proroga di un anno. Invece, tasse per le imprese che si occupano delle bevande.
Quello successivo è un altro parere che date in questo caso alle aziende che si occupano di produrre plastica. Anche in questo caso non state prorogando e dite semplicemente che bisogna creare… Presidente, capisco che ormai i pareri sono dati e che vi siete rassegnati ad aumentare le tasse alle imprese in questo Paese però, almeno, ascoltate quello che abbiamo da dire. Perché questo secondo ordine del giorno, di fatto, smentisce quanto fatto e lo dico ai colleghi di Forza Italia e anche ai colleghi della Lega, perché voi eravate con noi al Governo Draghi e, insieme, abbiamo lavorato per prorogare di un anno questo aumento delle tasse e creare le condizioni per una transizione.
Nessuno nega che questa transizione debba compiersi ma, bisogna, accompagnarle queste imprese e non mollarle sul più bello. E, invece, quello che state facendo, colleghi della Lega e colleghi di Forza Italia, è sostanzialmente aumentare le tasse a queste imprese. In più, terzo ordine del giorno, vorreste che noi accogliessimo una semplice raccomandazione, quando noi andiamo a intervenire su un errore che è stato commesso dal Governo Meloni in occasione dell'approvazione della legge di bilancio, che va a colpire i redditi bassi sul bonus Renzi.
Io ricordo che il bonus Renzi era pensato per i redditi medio-bassi. Quello che avete fatto è che, per i redditi compresi tra 8.500 e 9.000 euro, di fatto, questo bonus viene cancellato. E voi vorreste che noi accogliessimo una semplice raccomandazione.
In tre ordini del giorno su tre ci sono aumenti delle tasse: due alle imprese e uno alle categorie più deboli. Su tutti e tre state dando il parere negativo. Altro che Governo che tagliava le tasse, siete il Governo delle tasse (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/82 Giachetti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/83 Gruppioni. Accetta la riformulazione? Alla luce di ciò che ha detto l'onorevole Faraone, penso di no. Non accetta, quindi, passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/83 Gruppioni, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/84 Faraone. Non accetta. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/84 Faraone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/85 Gadda, con il parere contrario del Governo. L'onorevole Gadda ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Io chiederei al Governo di poter accantonare e rivalutare il parere su questo ordine del giorno. Questo perché il Consorzio dei salumi piacentini, il distretto del cibo dei salumi DOP piacentini, sta affrontando una situazione che è legata al diffondersi della peste suina africana. E quindi per un consorzio di eccellenza, per un distretto di eccellenza del nostro made in Italy, è tecnicamente impossibile, date le condizioni di sistema, avere a disposizione e mantenere la documentazione che è prevista dai bandi e dai distretti di filiera.
Quindi, io chiedo, davvero, un'attenzione particolare da parte del Governo perché, da un lato, noi sappiamo che la peste suina africana sta avanzando e che le misure di contenimento stanno dimostrando di essere molto scarse; dall'altro lato, però, abbiamo una situazione molto puntuale, molto precisa, di un distretto che chiede, semplicemente, da mesi, di essere ascoltato perché si trova appunto nella impossibilità di produrre una documentazione e di poter accedere a delle risorse che sono importanti per mantenere gli investimenti. Investimenti che, appunto, mediante i bandi e i progetti di filiera consentono a queste aziende di mantenere quei livelli di qualità e di eccellenza che, poi, il Governo Meloni e il Ministro Lollobrigida decantano ad ogni occasione.
Quindi, io chiedo, davvero, di accantonare questo ordine del giorno, in quanto di ordine del giorno trattasi, anche per valutare, insieme, la soluzione tecnica da trovare. Quindi, vorrei una risposta, da questo punto di vista, perché un parere contrario così netto denota la mancanza di volontà da parte del Governo, intanto, di prendere atto di una situazione drammatica nel Paese perché, appunto, rischiamo di far diventare la peste suina africana endemica; e poi perché abbiamo eccellenze del made in Italy che da voi non trovano risposte.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, rispetto alla richiesta di accantonamento?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. No, Presidente.
PRESIDENTE. Se non ho capito male gli onorevoli Vaccari, Marino e Laus sottoscrivono.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/85 Gadda, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/86 Del Barba. Accetta la riformulazione? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/87 Boschi. Accetta la raccomandazione? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/88 Grimaldi. Accetta la raccomandazione come riformulata, onorevole Grimaldi?
MARCO GRIMALDI (AVS). No, grazie, Presidente. Vorrei raccomandare invece al Governo di guardare con gli occhi quello che abbiamo scritto negli emendamenti e avete respinto. Vi chiediamo da tempo di guardare dentro le questure italiane, dentro la situazione degli uffici che rilasciano i permessi di soggiorno. Vi chiediamo semplicemente di far sì che la gran parte delle questure possa lavorare alla sicurezza delle nostre città e di far sì che vengano prorogati e rinnovati i contratti che servono esattamente a rilasciare quei permessi, che invece vedono da tempo code infinite davanti agli uffici immigrazione, da Torino a Roma, con un chiaro segnale che è quello delle vostre politiche. Prima volete dissuaderli, poi volete spiegare che sarà solo un inferno arrivare in Italia.
Lo fate con i decreti Cutro. Lo avete fatto criminalizzando le ONG. Ma, vedete, quello è figlio di una politica chiara. Ma spiegatemi che senso ha criminalizzare chi è già qui, chi lavora per noi, chi studia con noi, nei banchi dei nostri figli, chi ogni giorno chiede di avere dei diritti ma anche dei doveri. Spiegatemi perché non rinnovare tanti contratti delle prefetture e delle questure? Perché disperdere tanta conoscenza? Per far cosa? A cosa servono quelle ore e quelle attese, anche solo per un appuntamento? A cosa serve la vostra raccomandazione? A nulla (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Bakkali intende sottoscrivere l'ordine del giorno in esame.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/88 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2245/89 Zaratti. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/89 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2245/90 Piccolotti. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/90 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/91 Borrelli. Onorevole, accetta la riformulazione? Sì, bene.
L'ordine del giorno n. 9/2245/92 Cavo ha parere favorevole, quindi, passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/93 Onori. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/93 Onori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/94 Ruffino.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Abbiamo presentato anche un emendamento in questo provvedimento, ma, poiché è stato bocciato, abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno. È molto semplice la nostra preoccupazione, credo non dovrebbe essere soltanto nostra, ma soprattutto del Governo. Stiamo chiedendo una proroga soprattutto per quei comuni che non sono riusciti a terminare i lavori relativi al PNRR. Per molti basta davvero poco per giungere al termine. Io penso che dovrebbe essere un interesse del Governo permettere che i lavori vengano terminati e che le opere vengano, poi, fruite dalla popolazione. Certamente, sarei anche curiosa di conoscere il motivo del “no” del Governo a questo ordine del giorno.
Mi chiedo anche che cosa il Governo deciderà di fare nei confronti di queste amministrazioni. Sempre di più c'è la sensazione netta che gli enti locali non siano di interesse di questa maggioranza. O si pensa a nominare dei commissari al posto dei sindaci o si puniscono, in qualche modo, le amministrazioni, impedendo loro di portare a compimento queste opere.
Voglio soltanto ricordare a questo Parlamento che i comuni italiani, certamente, non sono stati aiutati in questi anni, che gli organici sono stati falcidiati, che non c'è stata la sostituzione del turnover e che, esattamente come per tantissime altre opere, c'è stato un rincaro delle materie prime, c'è stata la revisione prezzi. Quindi, questo è il frutto di questi ritardi. Non so se ci sarà un altro spazio o un altro momento per un ripensamento per il Governo; certamente, se non mi verrà detto, andrò dalla Sottosegretaria a chiedere il motivo di questo “no” a questo ordine del giorno. Sarebbe comunque gradito, nonostante tutto, conoscerlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno e sensibilizzare la Sottosegretaria a rivedere questa decisione, visto che la questione della proroga è per gli enti locali un tema che tutti noi dovremo, prima o poi, discutere. Credo che un atteggiamento diverso da parte della Sottosegretaria e del Governo sarebbe importante su questo tema, che credo riguardi molti comuni, molti sindaci e molti amministratori di tutti i colori politici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Pastorino e Laus sottoscrivono l'ordine del giorno in esame.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/94 Ruffino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/95 Pastorella: il parere è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/96 Richetti: onorevole, accetta la riformulazione? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/97 Bonetti, parere contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/97 Bonetti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/98 Sottanelli: accetta la riformulazione? È accettata.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/99 Benzoni, parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.
FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Presidente, io vorrei parlare del contenuto di questo ordine del giorno, che riguarda un tema che coinvolge centinaia di cittadini, le aziende, il mondo produttivo, cioè il fallimento di Transizione 5.0, uno strumento che non sta funzionando: 6,3 miliardi appostati a bilancio sul PNRR e solo 500 milioni stanziati per le difficoltà burocratiche. Vorrei raccontare come questo ordine del giorno chieda di ampliare Industria 4.0, quello strumento che il nostro segretario, Carlo Calenda, ha portato all'Italia e funzionava e che le aziende ci chiedono, con questo ordine del giorno, di ripristinare. Tuttavia, mi devo rivolgere a lei, perché credo che ci sia un appello da fare alla I Commissione, cioè la Commissione affari costituzionali, perché gli studenti che vengono in quest'Aula studiano il meccanismo del bicameralismo perfetto. Le leggi vanno da una Camera all'altra e, se modificate, ritornano. Io vorrei comprendere cosa succede quando un ordine del giorno viene approvato al Senato e viene respinto alla Camera, perché è la terza volta che noi presentiamo lo stesso ordine del giorno e alla Camera viene respinto, al Senato no (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe). C'è un flipper, torna al Senato? Possiamo, cortesemente, convocare la I Commissione (Affari costituzionali) e chiedere cosa succede sugli ordini giorno, quando lo stesso ordine del giorno, presentato nelle due Camere, ha due pareri completamente differenti? La ringrazio e spero che possa convocarla con urgenza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/99 Benzoni, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/100 D'Alessio: accetta la riformulazione? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/101 Grippo, parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/101 Grippo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/102 Rosato, parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/102 Rosato, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/103 Stefanazzi, parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/103 Stefanazzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/104 Comba: vi è il parere favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/105 Laus, accolto come raccomandazione: accetta, onorevole Laus? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/106 Guerra, parere favorevole previa riformulazione: accetta? Vuole intervenire? Prego. Accetta?
MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). No, Presidente. Chiedo, per piacere, di sentire la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, per favore, sull'ordine del giorno n. 9/2245/106 Guerra.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Il parere è contrario alle premesse, favorevole con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. Accetta, onorevole Guerra?
MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). No, Presidente, non accetto e intervengo per spiegare il perché.
PRESIDENTE. Prego.
MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. In questi giorni, in modo continuativo, sentiamo esponenti della maggioranza, ma anche esponenti del Governo e, in particolare, la Presidente del Consiglio Meloni, dire che le misure che sono prese - e, in particolare, anche questa di riammissione nei termini, per quanto riguarda la Rottamazione-quater -, sono motivate dal fatto che le persone a cui sono dirette sono persone che non pagano le tasse perché sono in condizioni di difficoltà economica.
Vi stupirò dicendo che anche noi siamo d'accordo sul fatto che chi è oggettivamente in difficoltà economica possa essere oggetto di misure di rateizzazione che gli permettano di affrontare più serenamente questo onere. Chiediamo solo che, però, si dia conseguente applicazione a questo principio, individuando degli indicatori che permettano - e sono assolutamente possibili - di vedere che una persona sia effettivamente in condizioni di difficoltà economica.
Voi non accettate, come non state accettando, questo ordine del giorno, perché “valutare l'opportunità di” è un'espressione che si usa generalmente quando c'è un provvedimento oneroso, non quando c'è da prendere una determinazione. Il fatto che voi non accettiate di mettere questo principio, e cioè che si verifichi la condizione economica di chi chiede di avere una proroga per 2, 3,14, 6.000 anni, significa che la maggioranza e il Governo sono in malafede.
Quindi, non posso accettare questa riformulazione e chiedo che si ponga ai voti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/106 Guerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).
Sull'ordine del giorno n. 9/2245/107 Ferrari il parere è favorevole, quindi andiamo oltre.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/108 Di Sanzo, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.
CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi vedo costretto a intervenire perché vorrei fare un appello alla Sottosegretaria a considerare questa questione, che è una questione veramente importante, perché si tratta del diritto di migliaia di cittadini a vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana; si tratta di migliaia di cittadini che hanno fatto domanda per la cittadinanza italiana, tramite discendenza, e improvvisamente, con una circolare del 3 ottobre scorso, il Ministero ha cambiato di fatto le regole, invertendo più di trent'anni di giurisprudenza in materia per quanto riguarda il riconoscimento sulla cittadinanza.
Adesso ci ritroviamo nel caso paradossale per cui ai figli di genitori italiani - genitori italiani che erano emigrati all'estero e hanno acquisito la cittadinanza del Paese ospitante; tantissimi casi in Canada, negli Stati Uniti, dove gli italiani erano decenni fa discriminati, dove facevano i lavori più umili, dove i poveri, gli immigrati eravamo noi che andavamo nelle Americhe, a volte a fare lavori umili, a vivere nei ghetti, addirittura a sostituire gli schiavi nelle piantagioni della Louisiana - ai figli degli italiani emigrati, improvvisamente, viene negata la possibilità di diventare italiani, nonostante abbiano fatto domanda seguendo alla lettera tutte le istruzioni pubblicate sui siti dei nostri consolati, tutte le istruzioni pubblicate dal Ministero dell'Interno e dal Ministero degli Affari esteri.
Improvvisamente, il 3 ottobre, tutte quelle domande, attraverso una vostra circolare, sono di fatto state dichiarate non valide e tantissimi si ritrovano in questo meccanismo di esodati della cittadinanza, ai quali non si sa dare risposta. Ho presentato, a tal proposito, un'interrogazione, ancora senza risposta. Vorremmo avere la possibilità di dare una risposta a queste persone che hanno speso tanto del loro tempo, tanto del loro denaro per vedersi riconosciuto un diritto e, ancora oggi, sono senza risposta, ormai da più di tre mesi.
E il Ministero tace, tace completamente su questa questione. Noi, veramente, vorremmo chiedervi la considerazione di implementare almeno un regime temporaneo, almeno un regime provvisorio per salvaguardare le domande già fatte e, veramente, vi chiederemo un ripensamento su questo ordine del giorno, che vi chiede di pensare a queste domande di tanti cittadini, proprio perché ne vale anche della nostra immagine di Paese all'estero. Quindi, la prego, Sottosegretario, se può veramente fare un pensiero col Ministero su questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/108 Di Sanzo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).
Colleghi, abbiamo adesso gli ordini del giorno precedentemente accantonati, che sono tre. Quindi, chiedo al Governo, per l'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga, il suo parere.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Permane un parere contrario.
PRESIDENTE. Per l'ordine del giorno n. 9/2245/25 Quartapelle Procopio?
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità di riaprire la missione Aquila Omnia”.
PRESIDENTE. L'ultimo è l'ordine del giorno n. 9/2245/38 Furfaro.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Espungere le premesse e parere favorevole con “a valutare l'opportunità di”.
Ricordo al riguardo che, essendo questo un tema molto sensibile - ovviamente, non solo a tutta l'Aula, ma anche al Governo - la legge di bilancio 2025 ha già finanziato, per gli anni dal 2025 al 2027, le campagne di prevenzione per i disturbi per quanto riguarda, appunto, la nutrizione.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Braga. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA (PD-IDP). Ovviamente, prendo atto che il Governo e la maggioranza non ritengono di adottare iniziative per risolvere il tema dell'IVA del Terzo settore. Purtroppo, abbiamo sentito, in varie occasioni, invece, dichiarazioni diverse. Quando è il momento della verità, come in questo caso, cioè di assumersi un impegno e una responsabilità, alla fine questo impegno non c'è; ne prendiamo atto noi ma credo che, con ancora più preoccupazione, ne prendano atto le tante realtà del Terzo settore che continuano a vivere una condizione di incertezza e, quindi, di difficoltà per funzioni fondamentali di mutualità garantite in tante realtà del nostro Paese. Quindi, mi rammarico, ma prendo atto di questa volontà del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Faccio presente che intende sottoscrivere l'ordine del giorno tutto il gruppo Partito Democratico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/15 Braga, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2245/25 Quartapelle Procopio. Accetta la riformulazione? Ha chiesto di parlare la presidente Boldrini. Ne ha facoltà.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Chiedo scusa, mi può rileggere la riformulazione?
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria.
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. “A valutare la possibilità di riaprire la missione Aquila Omnia”.
PRESIDENTE. Accetta la riformulazione, Presidente Boldrini?
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Sì, Presidente, la accetto anche se, devo dire, mi sarei aspettata di più…
PRESIDENTE. Eh, non può, non può…
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). …chiaramente, però a questo punto…
PRESIDENTE. …non può intervenire.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). …non mi resta che accettarla. Grazie, apprezzo…
PRESIDENTE. Grazie, presidente Boldrini. Colleghi, passiamo all'ultimo, l'ordine del giorno n. 9/2245/38 Furfaro. Accetta la riformulazione, onorevole?
MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. No, non l'accetto e, Sottosegretaria, la prossima volta, se posso darle un consiglio, si faccia scrivere meglio (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) le risposte o eviti di descriverle, perché…
PRESIDENTE. Colleghi, è l'ultimo, per cortesia, colleghi…
MARCO FURFARO (PD-IDP). …i soldi per la campagna di prevenzione intanto non li avete messi voi, ma sono stati scelti come opzione, come priorità dai colleghi dell'opposizione di Azione, e riguardano, appunto, una prevenzione. Sono pochi spiccioli, non riguardano la cura, il personale, il sostegno e le strutture per i disturbi del comportamento alimentare. E non solo. Il Fondo che avete cancellato era stato istituito nelle more che andavano dal momento dell'approvazione della legge di bilancio 2021 fino al decreto attuativo che vi rifiutate di fare mettendo a rischio la vita di 4 milioni di persone e di un milione di bambini; e non accettiamo “l'opportunità di valutare di” perché è un obbligo che dovevate fare ieri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà. Colleghi…
DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Chiediamo di sottoscrivere questo ordine del giorno. Più volte, in quest'Aula, abbiamo portato questo argomento. Ci sono situazioni che sono drammatiche, ci sono strutture che non sono adeguate. Il tema dei disturbi dell'alimentazione colpisce giovani, ragazzi e ragazze sempre più in giovane età. Ci sono drammi che vengono vissuti ogni giorno, ci sono le scuole che non hanno personale adeguato ad affrontare queste situazioni e a creare un rapporto con i ragazzi. Speriamo che, prima o poi, il Governo si renda conto di questa carenza. Faccio presente, signor Presidente, che…
PRESIDENTE. Colleghi, per favore.
DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). …nella legge di bilancio dello scorso anno vi siete assolutamente dimenticati di questo tema e avete tagliato 25 milioni di euro (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2245/38 Furfaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9,30, per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e la relativa votazione finale.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà. Un attimo ancora, aspettiamo che defluisca l'Aula. Prego.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Anche se molto tardi, ci tengo a portare nell'Aula la voce dei lavoratori di Dema, un'azienda storica del settore aerospaziale che ha sede a Somma Vesuviana. Ebbene, dopo un concordato, per cui questa azienda era già entrata in crisi, nuovamente si è creato un sistema per cui è entrato un nuovo imprenditore. Tra virgolette “imprenditore”, perché gli imprenditori che falliscono in una società, o che vendono una società, o che devono disfarsi della società, e poi ne prendono contestualmente un'altra, e la prima cosa che fanno è chiedere sacrifici e licenziare i lavoratori, non mi sembra che facciano al meglio la loro attività.
Ebbene, i lavoratori sono in subbuglio, c'è una grande crisi e stanno battagliando, così come hanno fatto a Pomigliano d'Arco. Noi abbiamo interrogato e ci aspettiamo una risposta da parte del Ministro competente, perché non possiamo immaginare un Sud e un Mezzogiorno senza presìdi industriali, senza attività imprenditoriali vere, con imprenditori che investano seriamente sul territorio e che permettano a persone che da anni svolgono questa attività di poterlo continuare a fare con il massimo della dignità. Tra l'altro, e concludo, voglio domandare: ma come immaginiamo di dare il pieno lavoro sui nostri territori, come sta sbandierando questo Governo, se vediamo sempre più licenziamenti di persone che svolgono un'attività dignitosa, anche di operai? Perché non credo che la piena attività lavorativa nel nostro Paese consista nell'avere la maggioranza dei cittadini che possano vivere con 700 o 900 euro al mese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Giovedì 20 febbraio 2025 - Ore 9,30:
1. Seguito della discussione del disegno di legge (per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e per la votazione finale):
S. 1337 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (Approvato dal Senato). (C. 2245)
Relatori: SBARDELLA, per la I Commissione; GIORGIANNI, per la V Commissione.
2. Seguito della discussione della mozione Francesco Silvestri, Braga, Zanella ed altri n. 1-00392 presentata a norma dell'articolo 115, comma 3, del Regolamento, nei confronti del Ministro del turismo, Daniela Garnero Santanchè .
3. Seguito della discussione della proposta di legge:
D'INIZIATIVA POPOLARE: La partecipazione al lavoro. Per una governance d'impresa partecipata dai lavoratori. (C. 1573-A)
e delle abbinate proposte di legge: CIRIELLI; MOLINARI ed altri; FARAONE; MOLLICONE ed altri; FOTI ed altri.
(C. 300-1184-1299-1310-1617)
Relatori: CAVANDOLI, per la VI Commissione; MALAGOLA, per la XI Commissione.
4. Seguito della discussione della proposta di legge:
S. 347 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: PIROVANO ed altri: Modifica alla legge 20 luglio 2000, n. 211, recante "Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti", al fine di prevedere un fondo per favorire l'organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di "viaggi nella memoria" nei campi medesimi (Approvata dal Senato).
(C. 792)
e delle abbinate proposte di legge: MANZI ed altri; DE PALMA ed altri.
Relatrice: DALLA CHIESA.
5. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
SERRACCHIANI ed altri; COMAROLI ed altri; GATTA; BARZOTTI; RIZZETTO e LUCASELLI; TENERINI: Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. (C. 153-202-844-1104-1128-1395-A/R)
Relatore: GIACCONE.
6. Seguito della discussione delle mozioni Lupi, Amorese, Sasso, Tassinari ed altri n. 1-00228 e Berruto ed altri n. 1-00393 concernenti iniziative volte a promuovere le maratone e a favorire la partecipazione di atleti stranieri, con particolare riferimento ai profili afferenti alla tutela sanitaria .
La seduta termina alle 23,55.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 26 il deputato Soumahoro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni dalla n. 31 alla n. 35 il deputato Marchetti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 34 e 35 il deputato Pretto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 39 il deputato Benvenuti Gostoli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 41 il deputato Carra' ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 46 il deputato Fede ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;
nella votazione n. 48 la deputata Polo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 49 il deputato Faraone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 49 i deputati presenti del Gruppo MoVimento 5 Stelle hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 50 la deputata Di Lauro ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;
nella votazione n. 60 la deputata Piccolotti ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | DDL 2245 - ODG N 8 | 235 | 234 | 1 | 118 | 88 | 146 | 81 | Resp. |
2 | Nominale | ODG 9/2245/10 | 240 | 237 | 3 | 119 | 91 | 146 | 81 | Resp. |
3 | Nominale | ODG 9/2245/11 | 247 | 246 | 1 | 124 | 95 | 151 | 79 | Resp. |
4 | Nominale | ODG 9/2245/12 | 250 | 250 | 0 | 126 | 98 | 152 | 78 | Resp. |
5 | Nominale | ODG 9/2245/13 | 248 | 248 | 0 | 125 | 97 | 151 | 78 | Resp. |
6 | Nominale | ODG 9/2245/19 | 259 | 259 | 0 | 130 | 104 | 155 | 76 | Resp. |
7 | Nominale | ODG 9/2245/21 | 263 | 263 | 0 | 132 | 103 | 160 | 76 | Resp. |
8 | Nominale | ODG 9/2245/23 | 264 | 263 | 1 | 132 | 106 | 157 | 76 | Resp. |
9 | Nominale | ODG 9/2245/30 | 268 | 268 | 0 | 135 | 106 | 162 | 74 | Resp. |
10 | Nominale | ODG 9/2245/31 | 270 | 270 | 0 | 136 | 107 | 163 | 74 | Resp. |
11 | Nominale | ODG 9/2245/34 | 268 | 268 | 0 | 135 | 108 | 160 | 74 | Resp. |
12 | Nominale | ODG 9/2245/35 | 266 | 266 | 0 | 134 | 104 | 162 | 74 | Resp. |
13 | Nominale | ODG 9/2245/37 | 266 | 266 | 0 | 134 | 103 | 163 | 74 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nominale | ODG 9/2245/39 | 261 | 261 | 0 | 131 | 106 | 155 | 74 | Resp. |
15 | Nominale | ODG 9/2245/40 | 273 | 273 | 0 | 137 | 109 | 164 | 74 | Resp. |
16 | Nominale | ODG 9/2245/42 | 271 | 271 | 0 | 136 | 107 | 164 | 74 | Resp. |
17 | Nominale | ODG 9/2245/44 | 275 | 275 | 0 | 138 | 110 | 165 | 74 | Resp. |
18 | Nominale | ODG 9/2245/46 | 274 | 273 | 1 | 137 | 111 | 162 | 74 | Resp. |
19 | Nominale | ODG 9/2245/47 | 265 | 265 | 0 | 133 | 107 | 158 | 74 | Resp. |
20 | Nominale | ODG 9/2245/48 | 269 | 265 | 4 | 133 | 104 | 161 | 74 | Resp. |
21 | Nominale | ODG 9/2245/49 | 272 | 211 | 61 | 106 | 47 | 164 | 74 | Resp. |
22 | Nominale | ODG 9/2245/50 | 267 | 267 | 0 | 134 | 106 | 161 | 74 | Resp. |
23 | Nominale | ODG 9/2245/51 | 271 | 213 | 58 | 107 | 40 | 173 | 74 | Resp. |
24 | Nominale | ODG 9/2245/52 | 274 | 269 | 5 | 135 | 99 | 170 | 74 | Resp. |
25 | Nominale | ODG 9/2245/53 | 273 | 264 | 9 | 133 | 99 | 165 | 74 | Resp. |
26 | Nominale | ODG 9/2245/54 | 268 | 265 | 3 | 133 | 102 | 163 | 74 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nominale | ODG 9/2245/55 | 272 | 272 | 0 | 137 | 106 | 166 | 74 | Resp. |
28 | Nominale | ODG 9/2245/57 | 271 | 268 | 3 | 135 | 105 | 163 | 74 | Resp. |
29 | Nominale | ODG 9/2245/58 | 267 | 267 | 0 | 134 | 105 | 162 | 74 | Resp. |
30 | Nominale | ODG 9/2245/59 | 268 | 268 | 0 | 135 | 108 | 160 | 74 | Resp. |
31 | Nominale | ODG 9/2245/60 | 267 | 266 | 1 | 134 | 100 | 166 | 74 | Resp. |
32 | Nominale | ODG 9/2245/61 | 270 | 267 | 3 | 134 | 103 | 164 | 74 | Resp. |
33 | Nominale | ODG 9/2245/62 | 262 | 260 | 2 | 131 | 101 | 159 | 74 | Resp. |
34 | Nominale | ODG 9/2245/63 | 270 | 210 | 60 | 106 | 45 | 165 | 74 | Resp. |
35 | Nominale | ODG 9/2245/64 | 269 | 268 | 1 | 135 | 104 | 164 | 74 | Resp. |
36 | Nominale | ODG 9/2245/65 | 269 | 208 | 61 | 105 | 42 | 166 | 74 | Resp. |
37 | Nominale | ODG 9/2245/66 | 267 | 265 | 2 | 133 | 103 | 162 | 74 | Resp. |
38 | Nominale | ODG 9/2245/67 | 269 | 267 | 2 | 134 | 103 | 164 | 74 | Resp. |
39 | Nominale | ODG 9/2245/68 | 265 | 262 | 3 | 132 | 101 | 161 | 74 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nominale | ODG 9/2245/69 | 266 | 263 | 3 | 132 | 101 | 162 | 74 | Resp. |
41 | Nominale | ODG 9/2245/70 | 265 | 262 | 3 | 132 | 102 | 160 | 74 | Resp. |
42 | Nominale | ODG 9/2245/71 | 262 | 259 | 3 | 130 | 99 | 160 | 74 | Resp. |
43 | Nominale | ODG 9/2245/75 | 264 | 261 | 3 | 131 | 98 | 163 | 74 | Resp. |
44 | Nominale | ODG 9/2245/79 | 261 | 257 | 4 | 129 | 95 | 162 | 74 | Resp. |
45 | Nominale | ODG 9/2245/80 | 264 | 261 | 3 | 131 | 98 | 163 | 74 | Resp. |
46 | Nominale | ODG 9/2245/81 | 265 | 201 | 64 | 101 | 7 | 194 | 74 | Resp. |
47 | Nominale | ODG 9/2245/82 | 266 | 209 | 57 | 105 | 12 | 197 | 74 | Resp. |
48 | Nominale | ODG 9/2245/83 | 266 | 210 | 56 | 106 | 12 | 198 | 74 | Resp. |
49 | Nominale | ODG 9/2245/84 | 263 | 259 | 4 | 130 | 74 | 185 | 74 | Resp. |
50 | Nominale | ODG 9/2245/85 | 262 | 258 | 4 | 130 | 99 | 159 | 74 | Resp. |
51 | Nominale | ODG 9/2245/88 | 268 | 267 | 1 | 134 | 103 | 164 | 74 | Resp. |
52 | Nominale | ODG 9/2245/89 | 268 | 267 | 1 | 134 | 103 | 164 | 74 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 64) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nominale | ODG 9/2245/90 | 261 | 259 | 2 | 130 | 101 | 158 | 74 | Resp. |
54 | Nominale | ODG 9/2245/93 | 267 | 226 | 41 | 114 | 65 | 161 | 74 | Resp. |
55 | Nominale | ODG 9/2245/94 | 266 | 264 | 2 | 133 | 102 | 162 | 74 | Resp. |
56 | Nominale | ODG 9/2245/97 | 264 | 261 | 3 | 131 | 100 | 161 | 74 | Resp. |
57 | Nominale | ODG 9/2245/99 | 262 | 260 | 2 | 131 | 98 | 162 | 74 | Resp. |
58 | Nominale | ODG 9/2245/101 | 266 | 235 | 31 | 118 | 71 | 164 | 74 | Resp. |
59 | Nominale | ODG 9/2245/102 | 261 | 229 | 32 | 115 | 62 | 167 | 74 | Resp. |
60 | Nominale | ODG 9/2245/103 | 260 | 257 | 3 | 129 | 93 | 164 | 74 | Resp. |
61 | Nominale | ODG 9/2245/106 | 263 | 261 | 2 | 131 | 99 | 162 | 74 | Resp. |
62 | Nominale | ODG 9/2245/108 | 257 | 255 | 2 | 128 | 95 | 160 | 74 | Resp. |
63 | Nominale | ODG 9/2245/15 | 261 | 261 | 0 | 131 | 98 | 163 | 74 | Resp. |
64 | Nominale | ODG 9/2245/38 | 258 | 256 | 2 | 129 | 98 | 158 | 74 | Resp. |