Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 437 di venerdì 28 febbraio 2025

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ROBERTO GIACHETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 90, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Elementi in ordine allo stato di attuazione degli interventi per la sanità locale relativi al territorio del municipio Roma VIII, nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza - n. 2-00545)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Morassut ed altri n. 2-00545 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Morassut se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha destinato alla Missione 6-Salute 15,63 miliardi di euro. Il decreto del Ministro della Salute 23 maggio 2022, n. 77, ha previsto la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale, includendovi anche le case e gli ospedali di comunità.

In tale decreto è stata prevista l'attivazione di case di comunità, definite come luoghi fisici e di facile individuazione ai quali i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e sociosanitaria, e di ospedali di comunità.

La regione Lazio, come evidenziato all'interno del Piano operativo regionale-Investimenti Missione 6-Salute, dell'aprile 2024, proprio nell'ottica del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha previsto investimenti mirati a rafforzare la capacità di erogazione di servizi e prestazioni sul territorio, destinati, in modo particolare, alla popolazione con cronicità, grazie al potenziamento e alla realizzazione di strutture territoriali, all'estensione dell'assistenza domiciliare, al coordinamento tra setting di cura, al fine di garantire la continuità dell'assistenza, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con i servizi sociosanitari.

Per raggiungere queste finalità, è stata prevista la ristrutturazione di 20 case di comunità e la riconversione di 2 ospedali di comunità all'interno della ASL Roma 2, da terminare entro il 2026, e, nell'ambito degli interventi programmati, i servizi di sanità locale previsti nel territorio del municipio Roma VIII.

In particolar modo - ecco il contenuto specifico dell'interpellanza - risulta di importanza fondamentale il recupero dell'edificio fatiscente sito in via Cerbara, di proprietà dell'Istituto Romano di San Michele, che dovrebbe essere rigenerato per diventare casa di comunità e ospedale di comunità e, dunque, snodo centrale della sanità territoriale. Per chi conosce quel lembo di territorio, si tratta dello scheletro di un edificio dismesso, anzi, abbandonato da oltre 50, 60 anni all'interno del perimetro dell'Istituto Romano di San Michele, quindi qualcosa che, ormai, fa addirittura parte del panorama cittadino e che necessita di un pronto recupero.

Ad oggi, il territorio del municipio VIII è l'unico, all'interno del comune di Roma, a non disporre di alcuna struttura adibita a casa di comunità e, dunque, assume ancor più rilievo la realizzazione di questa struttura.

Quindi, chiediamo al Governo quale sia, nell'ambito dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cronoprogramma e l'aggiornamento - d'intesa con la regione Lazio, ovviamente - circa l'intervento di realizzazione della casa di comunità e dell'ospedale di comunità di via Cerbara e del resto degli interventi da realizzarsi sul territorio del municipio VIII.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Claudio Barbaro, ha facoltà di rispondere.

CLAUDIO BARBARO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interpellanti e, con riferimento allo stato degli interventi da realizzare nel territorio del municipio Roma VIII, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferisco quanto segue.

Gli interventi oggetto dell'interpellanza riguardano la Componente 1-Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza territoriale, della Missione 6-Salute del PNRR, per la cui realizzazione sono stati sottoscritti appositi contratti istituzionali di sviluppo con le regioni e le province autonome, che operano sotto la titolarità del Ministero della Salute.

Ricordo, al riguardo, che la Componente 1 si caratterizza per la riforma dell'assistenza territoriale, il cui articolo articolato tecnico definisce sia i nuovi modelli organizzativi di offerta sanitaria, sia standard incentrati sul principio di prossimità all'utenza.

La regione Lazio, quale soggetto attuatore dell'iniziativa in argomento, ha effettuato una programmazione, in coerenza con il DM del 20 gennaio 2022, concernente la “Ripartizione programmatica delle risorse alle regioni e alle province autonome per i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano per gli investimenti complementari”.

Nella programmazione complessiva del proprio territorio, la regione Lazio ha previsto la realizzazione di una casa di comunità e di un ospedale di comunità presso la sede identificata nell'interpellanza come “via Cerbara” e correttamente localizzate presso l'ingresso sito in via Odescalchi 37 - Palazzina Scheletro (rispettivamente codice unico di progetto C83D21004120001 e codice unico di progetto C83D21004130001).

L'unità di missione per l'attuazione degli investimenti PNRR del Ministero della Salute, con il supporto di Agenas, ha accolto la proposta e ha inserito detti interventi nel Piano operativo regionale, integrante il contratto istituzionale di sviluppo sottoscritto dalla regione Lazio.

Successivamente, lo scorso autunno 2024, il soggetto attuatore ha proposto una rimodulazione del Piano operativo che è stato sottoposto alla valutazione della citata e competente unità di missione. L'iter di modifica attivato e la relativa attività istruttoria, condotta in osservanza dei criteri di ammissibilità e ricevibilità documentale del quadro regolatorio previsto dalla normativa vigente, hanno dato luogo alla modifica del documento programmatico della regione. Nello specifico, gli interventi identificati con i due codici unici di progetto sopra riportati sono stati revocati dai Fondi PNRR e sostituiti con due interventi equivalenti, identificati dai codici C84E24000180006 e C84E24000190006 (così come deliberato dalla giunta regionale del Lazio in data 19 dicembre 2024 - DGR n. 1118/2024).

In particolare, a seguito di riprogrammazione sanitaria operata dalla direzione dell'ASL Roma 2, quale soggetto delegato all'attuazione dei progetti, la localizzazione della casa di comunità e dell'ospedale di comunità, originariamente previsti nella Palazzina Scheletro con accesso da via Odescalchi 37, è stata rivalutata, in quanto detta palazzina risulta in uno stato di tenuta sismica il cui adeguamento non appare compatibile con le tempistiche e le risorse messe a disposizione dal PNRR. A garanzia del bacino d'utenza degli abitanti del distretto VIII, è stata, quindi, richiesta una ricollocazione dell'intervento della casa di comunità in via del Casale De Merode 8 (distante 450 metri da Via Odescalchi 37) tramite ristrutturazione della palazzina Liuzzi, già sede di poliambulatori e prospiciente alla fermata bus 716 (De Merode-Annunziatella). Alla medesima stregua, per l'ospedale di comunità è stata richiesta la ricollocazione presso la casa della salute “Santa Caterina della Rosa”, in via Forteguerri 4, prossima alla fermata tram/bus Largo Preneste. Nelle aree attigue alla Palazzina Scheletro con accesso da via Odescalchi 37 - il cui terreno è concesso con convenzione di comodato d'uso alla ASL Roma 2 - sono correntemente erogati servizi sanitari ed è, attualmente, in valutazione la sostenibilità economica relativa ad azioni di demolizione per bonifica.

Inoltre, a beneficio dell'utenza del distretto VIII della ASL Roma 2, è in fase di realizzazione un ulteriore ospedale di comunità, realizzato con fondi della stessa azienda che sarà attivato nel 2027 all'interno dell'ospedale per acuti realizzato con investimento aziendale e con il collaudo previsto nel 2027, dotato di radiologia ad alta tecnologia e di un centro di riabilitazione ambulatoriale, con una piscina terapeutica e un reparto di degenza, contiguo ad altra casa di comunità in fase di realizzazione presso via San Nemesio n. 21.

L'unità di missione del Ministero della Salute, all'esito dell'istruttoria espletata sugli interventi oggetto della riprogrammazione, ha verificato che le nuove strutture identificate risultano coerenti, per dimensione fisica e geolocalizzazione, allo svolgimento delle funzioni previste. Le motivazioni sottese al cambiamento della localizzazione dei suddetti interventi da parte della regione Lazio sono fondate sulla anti-economicità a bonificare e ristrutturare il sito in questione, con la conseguente impossibilità di rispettare le tempistiche imposte dal PNRR Missione 6-Salute. Per entrambi gli investimenti, presso i nuovi siti, è atteso il completamento dei lavori alla data del 28 novembre 2025 e la finalizzazione dei collaudi per il 31 dicembre 2025.

PRESIDENTE. Il deputato Morassut ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie, Presidente. No, assolutamente non posso ritenermi soddisfatto per due motivi, perché questa replica del Governo conferma, in primo luogo, che l'edificio di via Cerbara non sarà oggetto di un programma di riqualificazione con i Fondi del PNRR, così come stabilito già dal 2022. Ci sarebbe da chiedersi per quale motivo la regione Lazio abbia atteso così tanto dal momento dell'insediamento della nuova amministrazione per definire un nuovo programma, insieme all'ASL Roma 2, di intervento per la realizzazione di case di comunità e di ospedali di comunità, che, come è stato detto nella replica del Sottosegretario, verranno localizzati in tutt'altro contesto territoriale e in altri municipi all'interno della ASL Roma 2. Quindi, resta aperto il problema della mancata erogazione di un servizio essenziale in quel municipio e questo è molto grave, perché l'intervento era stato localizzato lì proprio per soddisfare una domanda, che è senza offerta, e nello stesso tempo resta aperto il problema del recupero di quell'edificio, che, a quanto sembra di capire, sarebbe destinato a una demolizione con relativa bonifica e, quindi, alla realizzazione di un vuoto urbano all'interno del complesso dell'Istituto San Michele, quando, invece, poteva benissimo essere oggetto di un intervento, se non di recupero, almeno di demolizione e ricostruzione.

Quindi, mi pare che in questo senso noi abbiamo di fronte una situazione nella quale i fondi dell'iniziale progetto vanno perduti, per quanto riguarda, ovviamente, il contesto del Municipio VIII, vengono dislocati e sparpagliati in altra sede e non c'è certezza, peraltro, sul fatto che questi fondi e queste risorse possano essere progettati e conclusi nelle opere entro il 2026, perché siamo ormai all'inizio del 2025. Quindi, questa rimodulazione e questo spostamento rendono ancora più critiche le possibilità e le probabilità che questi nuovi progetti possano essere realizzati altrove e non si risolve, invece, il problema fondamentale che è oggetto di questa interpellanza, che segue e dà voce all'insoddisfazione del territorio a un grande problema che in quel territorio esiste, cioè la realizzazione di strutture sanitarie e sociosanitarie che siano a metà tra l'offerta territoriale domiciliare e l'offerta ospedaliera, che è un grande problema, ovviamente, della sanità nel suo complesso, ma soprattutto nei quartieri popolari e nei quartieri consolidati. Quindi, non mi ritengo soddisfatto e credo che, nei confronti della regione Lazio e del Governo per competenza, questo tema dovrà tornare ad essere posto con molta forza.

(Iniziative di competenza volte a evitare l'utilizzo di spazi pubblici per la diffusione di contenuti riconducibili a soggetti sanzionati dall'Unione europea, in relazione alla proiezione di un documentario dell'emittente russa RT presso la sede del comune di Genova - n. 2-00549)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Onori e Richetti n. 2-00549 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Onori se intenda illustrare la sua interpellanza: si riserva, invece, di intervenire in sede di replica.

Il Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ha facoltà di rispondere.

CLAUDIO BARBARO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica. Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli deputati, il comune di Genova, interessato dalla prefettura, ha riferito che lo scorso 25 febbraio il consiglio comunale ha posto all'ordine del giorno due interrogazioni relative all'evento segnalato dagli onorevoli interpellanti, nel corso del quale dovrebbe essere proiettato il documentario dal titolo Maidan, la strada verso la guerra. Nella circostanza è stato evidenziato come la concessione degli spazi interni alla sede del comune di Genova sia regolamentata dal vigente regolamento del consiglio comunale e dalla delibera di giunta comunale n. 1425 del 23/11/2000. Secondo le predette disposizioni, ciascun gruppo consiliare può fare richiesta di utilizzo dei suddetti spazi, per l'espletamento delle proprie funzioni di mandato, garantendo l'attinenza dell'argomento trattato con la propria attività istituzionale. Il comune ha, altresì, precisato che la richiesta pervenuta da un consigliere comunale, in qualità di capogruppo del gruppo consiliare “Uniti per la Costituzione”, riguardava l'utilizzo per la giornata odierna del Salone di rappresentanza del Palazzo civico in vista dell'iniziativa dal titolo “La guerra in Ucraina e le possibili iniziative di pace dei comuni italiani”. L'istanza risultava corredata dalla dichiarazione di attinenza dell'argomento trattato con l'attività del gruppo consiliare in parola. L'amministrazione locale, alla luce di quanto sopra e delle disposizioni richiamate, ha ritenuto ammissibile la concessione dello spazio richiesto.

Sempre secondo quanto riferito dal comune, nella seduta del consiglio comunale del 25 febbraio si è dato atto che la concessione degli spazi risponde alla necessità di rispettare e garantire l'esercizio delle prerogative proprie dei consiglieri comunali ed esula dalla posizione politica del sindaco e della giunta comunale in ordine agli argomenti trattati nella predetta iniziativa.

Sulla tematica richiamata nell'atto di sindacato ispettivo il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno ha evidenziato che sono pervenute negli ultimi mesi diverse segnalazioni da parte delle DIGOS operanti sul territorio nazionale relative alle proiezioni presso teatri, centri e circoli culturali, in varie province d'Italia, di documentari prodotti da emittenti russe concernenti il conflitto russo-ucraino analizzato da una prospettiva filorussa.

In alcuni casi, la DIGOS ha informato gli organizzatori dell'evento dell'esistenza del regolamento UE 833/2014, da ultimo novellato dal regolamento UE 1745/2024, che adotta una serie di misure restrittive nei confronti della Russia in relazione al conflitto russo-ucraino. Fra le misure contemplate figura il divieto di diffusione di materiale e contenuti mediatici prodotti da alcune emittenti, fra le quali proprio l'agenzia di informazione Russia Today, produttrice dei documentari in questione. A fronte di tale avviso, i promotori dell'evento hanno deciso di annullarne spontaneamente la proiezione, ovvero gli organizzatori, venuti a conoscenza delle prescrizioni del regolamento UE, hanno deciso spontaneamente di annullare gli incontri programmati. Anche per il caso in questione la questura di Genova, al momento di fornire gli elementi informativi per la risposta odierna, ha assicurato che avrebbe verificato la conoscenza, da parte degli organizzatori del convegno, del quadro normativo europeo per ogni conseguente valutazione. La stessa questura ha riferito che sarà garantita un'adeguata cornice di sicurezza all'evento per assicurarne il regolare svolgimento, nonché per accertare fatti di rilievo eventualmente commessi, riferendo all'autorità giudiziaria nei casi previsti.

Su un piano più generale, il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ha evidenziato che l'Italia collabora attivamente nell'ambito dell'Unione europea e con i partner internazionali nel contrasto della disinformazione russa. L'Italia aderisce anche al gruppo G7 Rapid Response Mechanism che lo scorso 17 gennaio ha pubblicato una dichiarazione congiunta sulla campagna di influenza russa che faceva riferimento anche ad attività del canale mediatico statale russo RT (precedentemente Russia Today) e della Social Design Agency. Considerata la rilevanza dei temi della disinformazione e dell'interferenza straniera, nel 2024 la Presidenza italiana del G7 li ha inclusi tra le priorità del gruppo.

L'unità di intenti nel contrasto alla disinformazione ha trovato spazio nel comunicato del vertice tenutosi in Puglia, dove i leader G7 si sono impegnati a rafforzare l'azione comune per prevenire, individuare e rispondere alla disinformazione e hanno dato incarico al predetto gruppo G7 di creare un meccanismo di risposta collettiva.

Lo stesso Ministero, inoltre, ha comunicato che, nell'ottica di prevenzione e contrasto alla disinformazione online, l'Italia lavora in ambito unionale nel solco delle previsioni del Digital Services Act per coinvolgere le piattaforme online in uno sforzo di co-regolamentazione dello spazio digitale.

Il nostro Paese partecipa anche al Rapid Alert System, sistema di coordinamento europeo dedicato alla disinformazione, oltre che ai competenti gruppi di lavoro attivi nell'ambito del Consiglio dell'Unione europea. Sulla tematica in questione, la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, tra le diverse iniziative intraprese, ha segnalato che è capofila della Misura 24 del Piano di implementazione della strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026, riguardante il contrasto al fenomeno della disinformazione online volta a condizionare e influenzare i processi politici, economici e sociali del Paese.

In attuazione di tale misura, il predetto Dipartimento ha avviato un'attività di studio e analisi del fenomeno della disinformazione online, in collaborazione con istituti universitari e centri di ricerca di primaria importanza. Le iniziative descritte testimoniano il costante impegno istituzionale in diverse azioni di prevenzione e contrasto alla disinformazione, sia in ambito nazionale che in sinergia con i partner europei e internazionali.

PRESIDENTE. La deputata Onori ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Non potrei essere più insoddisfatta; credo che la risposta che ci ha dato il Sottosegretario Barbaro, questa mattina, sia altamente lesiva dell'intelligenza di chiunque abbia potuto ascoltare. Noi stiamo parlando di una emittente, RT, ex Russia Today, che è sanzionata dal Consiglio europeo o meglio è sanzionata dall'Unione europea tramite decisione del Consiglio europeo. Leggo dalla documentazione ufficiale: “Dal 2022 l'Unione europea ha sospeso le trasmissioni e le licenze di vari organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino. Tali emittenti sono state utilizzate dal Governo russo come strumenti per manipolare le informazioni e promuovere la disinformazione sull'aggressione militare nei confronti dell'Ucraina, compresa la propaganda al fine di destabilizzare i Paesi confinanti con la Russia, come anche l'Unione europea e i suoi Stati membri”. E stiamo parlando di questo tipo di contenuto, Sottosegretario.

Lei prima ha detto che la questura si accerterà di rendere edotti i relatori al convegno di cui stiamo parlando del fatto che ci sono questi regolamenti dell'Unione europea e queste sanzioni. Lei sa chi c'è tra i relatori di questo convegno? C'è il dottor, lo chiamo dottore, il signor Vincenzo Lorusso che si definisce giornalista indipendente; andiamo a vedere quanto è indipendente questo giornalista.

Vincenzo Lorusso lavora per International Reporters. Lei conosce International Reporters, signor Sottosegretario? International Reporters - dice Reporter Senza Frontiere, RSF - nei primi nove mesi del 2024 ha ricevuto oltre 27.000 euro dall'organizzazione sanzionata e sostenuta dal Cremlino, Dialog Regions, oltre a finanziamenti diretti dal Ministero dello Sviluppo digitale russo.

Tra i relatori, che la questura di Genova si preoccuperà di informare in riferimento alle sanzioni europee, c'è chi è, difatti, a libro paga di Putin e del Cremlino. Ma di cosa stiamo parlando? Ma vi rendete conto di quanto sia inefficace e insoddisfacente la risposta italiana alla guerra ibrida e a questo pericolo? Vi rendete conto che non è accettabile che un comune dia la sua sala di rappresentanza più prestigiosa (la Sala Tursi del comune di Genova nella fattispecie) per un evento, per un'iniziativa che è dichiaratamente di propaganda russa? Questo secondo voi è accettabile? Secondo voi è accettabile che, in alcuni comuni, si scelga effettivamente di non dare sale consiliari per questo tipo di eventi e in altri comuni si faccia orecchie da mercante e si faccia finta di nulla? Qual è il problema? Che tra un pochino abbiamo le elezioni nella regione Liguria? Qual è il problema? Che preferiamo 10 voti all'onore di questa Nazione?

Questo è onorabile, Sottosegretario? Io non penso che questo sia onorabile.

Ci tengo anche ad aggiungere poche altre cose, ma le cose fondamentali probabilmente le ho dette, magari alcuni elementi di contesto. Rimaniamo a Genova perché evidentemente è stata presa di mira ed è stato valutato - e, probabilmente, la valutazione era corretta, io avrei fatto la medesima valutazione - che il contesto fosse favorevole a ricevere certi tipi di iniziative. Sempre a Genova, il giorno di San Valentino, 14 febbraio, al Teatro Carlo Felice, Alexander Romanovsky ha suonato. Chi è Alexander Romanovsky? Alexander Romanovsky è un pianista che ha suonato tra le rovine del Teatro Mariupol bombardato, in aperto appoggio ai crimini del Cremlino.

Quindi al Teatro Carlo Felice abbiamo fatto suonare chi difatti ha appoggiato i bombardamenti del teatro Mariupol; lo abbiamo fatto suonare anche il 20 febbraio.

Ora, come Azione stiamo continuamente denunciando questo tipo di iniziative che sono chiara infiltrazione della propaganda russa in Italia.

Perché non volete vederlo? Perché ci ostiniamo a menzionare il Digital Services Act, gli altri regolamenti europei, il G7, le iniziative di qua e le iniziative di là, e poi di fronte ai fatti concreti dormiamo? Di fronte ai fatti concreti l'Italia fa la figura del Paese delle banane, della Repubblica delle banane, perché facciamo fare a chiunque quello che vuole. Negli altri Paesi europei seri questo non è possibile, perché le sanzioni europee vengono rispettate, perché ci sarà un motivo se ci siamo dati questo strumento; e non è per censurare, non è per limitare la libertà di espressione; è per garantire che lo spazio informativo nel dibattito pubblico italiano non venga inquinato da chi prende soldi da Putin. Io non ho altro da aggiungere.

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto statale di istruzione superiore “Bonaldo Stringher” di Udine, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Ricordo che oggi è la giornata dedicata alle interpellanze e, quindi, sono presenti in Aula, per questa ragione, esclusivamente i deputati che hanno, appunto, le proprie interpellanze da discutere e i rappresentanti del Governo che sono qui a rispondere.

(Iniziative volte ad assicurare la copertura degli ammortizzatori sociali ai dipendenti del gruppo La Perla - n. 2-00547)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente De Maria e Bonafe' n. 2-00547 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato De Maria se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Si, grazie, Presidente. Non è la prima occasione in cui discutiamo, in quest'Aula, della vertenza de La Perla; io stesso ho assunto diversi atti di sindacato ispettivo su questa vertenza così importante. Ricordo che stiamo parlando di un presidio produttivo di grandissimo valore per il Paese, di un'eccellenza del made in Italy.

Parliamo di una vertenza che si è aperta con gravi responsabilità di quella che, ormai, non è più la proprietà, dell'ultima proprietà de La Perla. Da lì si è sviluppato un percorso molto complesso: ci sono procedure di liquidazione che incrociano l'Italia e la Gran Bretagna e, quindi, un Paese UE, come il nostro, e un Paese non UE, come la Gran Bretagna; c'è stata una lotta molto impegnata, di grande valore, delle lavoratrici e dei lavoratori de La Perla - soprattutto lavoratrici, perché lì si tratta soprattutto di lavoratrici -, in forte sinergia con la filiera istituzionale, la città metropolitana di Bologna, la regione Emilia-Romagna, il Ministero delle Imprese e del made in Italy. E, prima di tutto, grazie alla lotta delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, si sono raggiunti dei risultati importanti. Oggi è in corso la procedura per individuare la nuova proprietà, vi sono già state 20 manifestazioni di interesse. Anche questa procedura, ovviamente, andrà seguita nei suoi sviluppi ed è ancora in corso. Poi, una volta che sarà individuata la nuova proprietà, vi sarà una fase intermedia delicata, da seguire con la stessa attenzione che è stata messa in campo fino ad ora.

Ma adesso abbiamo un tema molto delicato, che riguarda gli ammortizzatori sociali, perché vi sono circa 50 dipendenti de La Perla che non sono coperti dagli ammortizzatori (per quanto riguarda circa 40 unità dal 26 gennaio di quest'anno e, per altre 10, sarà così dal 10 aprile di quest'anno). Penso che quelle lavoratrici meritino tutte le tutele necessarie e meritino certezza sugli ammortizzatori sociali. Aggiungo che questo elemento è fondamentale anche per portare a buon fine il percorso che è in atto, perché il marchio de La Perla, prima di tutto, ha questo valore, ha questa eccellenza, perché dietro c'è una qualità straordinaria del lavoro, anche un grande attaccamento di quelle lavoratrici e di quei lavoratori a La Perla stessa, tanto che sono stati protagonisti di questa lunga vertenza, anche sacrificando tanto per contribuire a difendere quel presidio produttivo; e le loro competenze, le loro conoscenze e la loro qualità del lavoro sono elemento centrale di quello stesso marchio. Quindi noi dobbiamo stare anche molto attenti a non perdere persone, perché è chiaro che, in una situazione così complicata, senza certezze, rischiamo anche che si allontanino professionalità che, poi, sono fondamentali per il mantenimento di quel presidio produttivo.

Quindi, è molto importante che si diano certezze sugli ammortizzatori sociali. Per questo, oggi ho interpellato il Ministero del Lavoro e ringrazio la Sottosegretaria che è presente, ascolterò con attenzione la risposta. Voglio, in particolare, sottolineare un tema di tempi, nel senso che questa certezza sugli ammortizzatori sociali va garantita davvero nel minor tempo possibile, perché, in questo caso, il tempo in cui si danno risposte certe ai lavoratori non è una variabile di poco rilievo, ma è un elemento centrale per contribuire a portare a termine un percorso così virtuoso, che è in campo, ma con riferimento al quale oggi, nel suo passaggio più delicato, dobbiamo davvero non sbagliare niente per difendere un presidio produttivo di così grande valore per il Paese e, con esso, tanti posti di lavoro.

PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato, Giuseppina Castiello, ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. In riferimento al quesito sollevato dagli interpellanti, relativo alla delicata situazione occupazionale della società La Perla, richiesti elementi informativi ai Dipartimenti competenti del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nonché alla regione Emilia-Romagna, passo ad illustrare quanto segue.

Innanzitutto, per quanto di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, rappresento che la società La Perla Manufacturing Srl gestisce le attività di produzione dei capi di abbigliamento, mentre le attività di ideazione e di distribuzione del prodotto e la titolarità del marchio “La Perla” e di tutti i diritti di privativa sono di esclusivo appannaggio della controllante La Perla Global Management UK Limited, società costituita in Inghilterra e Galles e dotata, tra l'altro, di una stabile organizzazione in Italia nella società La Perla Global Management Srl. Inoltre, il gruppo consta di una società cui spetta la commercializzazione retail dei prodotti sul territorio nazionale (La Perla Italia Srl).

La società controllante, La Perla Global Management UK Limited, è stata posta in liquidazione dalla High Court of Justice di Londra in data 1° novembre 2023, mentre la sua stabile organizzazione italiana, La Perla Global Management Italia, è stata posta in liquidazione giudiziale dal tribunale di Bologna il 23 gennaio 2024 e, in data 11 aprile 2024, è stata dichiarata la liquidazione giudiziale anche di La Perla Italia.

In data 12 febbraio 2025, si sono svolti presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali due incontri tra i vertici aziendali delle società, le rappresentanze sindacali dei lavoratori e i rappresentanti delle regioni interessate, per l'espletamento degli esami congiunti delle rispettive situazioni aziendali, finalizzati alla stipula degli accordi governativi per il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS), ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 130 del 2018.

In merito alla situazione relativa agli ammortizzatori sociali, per quanto di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, si rappresenta che la società La Perla Manufacturing Srl è in amministrazione straordinaria a far data dal 1° febbraio 2024; ha ottenuto l'autorizzazione alla prosecuzione del Programma di cessione dei complessi aziendali e ha presentato istanza per la concessione di un ulteriore anno di CIGS, ai sensi dell'articolo 7, comma 10-ter, della legge n. 236 del 1993, in favore dei lavoratori da essa dipendenti. Tale istanza è stata accolta ed è stato emesso il decreto direttoriale n. 494 del 19 febbraio 2025, con il quale è stata autorizzata la concessione della CIGS in favore di 175 lavoratori dipendenti della sede di Bologna, per il periodo decorrente dal 1° febbraio 2025 al 24 novembre 2025. In precedenza, la società, per il periodo dal 1° febbraio 2024 al 31 gennaio 2025, aveva beneficiato, sempre ai sensi dell'articolo 7, comma 10-ter, della legge n. 236 del 1993, di un primo anno di CIGS. Ancora prima, per la medesima società, era stata autorizzata la corresponsione del trattamento di integrazione straordinaria per il periodo dal 1° settembre 2023 al 29 febbraio 2024, a seguito della stipula, in data 1° agosto 2023, di un contratto di solidarietà.

Per quanto concerne la società La Perla Global Management UK Limited, a far data dal 1° gennaio 2025 fino al 25 gennaio 2025, a completamento dei 12 mesi complessivamente concedibili, è stata autorizzata al trattamento di CIGS per cessazione di attività ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, così come rifinanziato dall'articolo 1, commi 190 e 191, della legge n. 207 del 2024, con decreto direttoriale n. 566 del 21 febbraio 2025, in favore di 43 lavoratori, dipendenti della sede di Bologna. In precedenza, infatti, la società era stata autorizzata alla corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale, dal 26 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, a seguito della stipula, in data 4 marzo 2024, di un accordo governativo per l'accesso all'intervento di integrazione salariale, di cui all'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018. Prima di tale intervento, era stata autorizzata la corresponsione del trattamento di integrazione salariale straordinaria per il periodo dal 1° settembre 2023 al 29 febbraio 2024 (poi annullato per il periodo coincidente con la domanda di CIGS per cessazione di attività, dal 26 gennaio 2024 al 29 febbraio 2024), a seguito della stipula, in data 21 luglio 2023, di un contratto di solidarietà.

Per quanto riguarda la società La Perla Italia Srl (LPI), in liquidazione giudiziale, a far data dal 1° gennaio 2025 e fino al 10 aprile 2025, a completamento dei 12 mesi complessivamente concedibili, si rappresenta che è stata autorizzata al trattamento di CIGS per cessazione di attività ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, così come rifinanziato dall'articolo 1, commi 190 e 191, della legge n. 107 del 2024, con decreto direttoriale n. 565 del 21 febbraio 1025.

In precedenza, infatti, la società aveva avviato un programma di cessazione aziendale a seguito della sentenza n. 32 dell'11 aprile 2024 del tribunale di Bologna, che aveva dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale con contestuale accesso alla CIGS ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018.

Da ultimo, segnalo che le aziende del gruppo La Perla sono in CIGS per le varie causali di intervento quasi ininterrottamente dal 2012 e che, allo stato e a normativa vigente, la società La Perla Manufacturing Srl in amministrazione straordinaria potrà continuare a fruire di CIGS ai sensi dell'articolo 7, comma 10-ter, del decreto-legge n. 148 del 1993, convertito nella legge n. 236 del 1993, per la durata dell'attività dei commissari.

Al contrario, sempre allo stato e a normativa vigente, per le aziende in cessazione di attività - quindi, La Perla Global Management UK Limited e La Perla Italia Srl -, al termine dei periodi di integrazione salariale, come sopra descritti, autorizzati ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 101 del 2018 per cessazione di attività, non vi sono ulteriori misure di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro da poter riconoscere.

PRESIDENTE. Il deputato De Maria ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Guardi... C'era la Sottosegretaria che…

PRESIDENTE. Sì, prego Sottosegretaria, la ascoltiamo di nuovo.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Nel concludere, volevo anche comunicare che, nell'ambito degli accordi che sono stati poi indicati dalle regioni, che ovviamente sono interessate, le stesse si sono impegnate a proseguire nell'attuazione degli strumenti di politica attiva nei confronti dei lavoratori collocati in CIGS sui rispettivi territori.

Confermo poi l'impegno del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali a monitorare l'evoluzione della vicenda, al fine di poter tutelare le posizioni di tutti i lavoratori che sono ovviamente interessati.

PRESIDENTE. Grazie per questa puntualizzazione. Prego, deputato De Maria, a lei la parola.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sinceramente, non posso essere soddisfatto, al netto di quest'ultima puntualizzazione sinceramente un po' vaga rispetto agli impegni del Ministero.

La Sottosegretaria ha correttamente illustrato lo stato dell'arte nonché delle procedure di liquidazione. Peraltro, c'è stata un'azione molto importante delle istituzioni, che alla fine hanno contribuito a costruire un'unificazione delle procedure di liquidazione, che non era un risultato facile e scontato.

Ci sono più di 50 lavoratrici e lavoratori che sono fuori dalla copertura degli ammortizzatori sociali. C'era stato anche un emendamento in sede di legge bilancio che poi non è passato e che poteva aiutare ad affrontare questo problema. La cosa che chiedo, che hanno chiesto le organizzazioni sindacali e che so essere anche fra le priorità che sta indicando la regione Emilia-Romagna è di trovare una modalità tecnica per coprire queste lavoratrici in questa fase. Onestamente, dalla risposta, non sono arrivate indicazioni su questo, tranne un impegno generico nel secondo intervento.

Quindi, ribadisco l'appello al Ministero del Lavoro di mettere in atto tutte le procedure possibili per affrontare questo tema, anche in sinergia con l'altro Ministero interessato, perché dobbiamo accompagnare necessariamente queste lavoratrici e questi lavoratori in questa fase intermedia, altrimenti rischiamo davvero di perdere una parte importante della qualità del lavoro di questa impresa così significativa.

Peraltro, lo spezzettamento in più società de La Perla è stata una delle azioni negative che ha messo in campo la proprietà precedente e che ha creato anche tante difficoltà nella gestione fino a qui. Quindi, spero davvero ancora che, facendo riferimento alle ultime parole della Sottosegretaria, su questo ci sia una grande attenzione da parte del Ministero del Lavoro.

(Iniziative volte a favorire la ripresa delle trattative sindacali e il miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti di Ikea - n. 2-00548)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Barzotti ed altri n. 2-00548 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Quartini se intenda illustrare l'interpellanza, di cui è cofirmatario, o se si riservi di intervenire in sede di replica.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretaria, nonostante ci sia stato un utile netto di 89 milioni e mezzo per la multinazionale Ikea, c'è uno stato di agitazione sindacale.

Dopo un anno e mezzo di trattative, le negoziazioni per il rinnovo del contratto integrativo aziendale sono state interrotte (grosso modo, a metà febbraio scorso; mi sembra il 14 febbraio) e, tra le problematiche che vengono evidenziate, cito le seguenti: una mancata integrazione delle maggiorazioni salariali per i neoassunti, la cancellazione di un istituto, la “malattia statistica”, una deroga contrattuale peggiorativa rispetto al tempo necessario per il raggiungimento dei livelli retributivi previsti dal contratto nazionale, l'obbligo di lavorare nei giorni festivi senza adeguate compensazioni e la precarietà economica derivante dalla ridotta possibilità per i lavoratori part-time di accedere a turni più lunghi. Quello che chiediamo al Governo e, quindi, al Ministro, è se sia a conoscenza di questi fatti e quali iniziative intenda intraprendere per favorire la ripresa delle trattative.

PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato, Giuseppina Castiello, ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Con il presente atto, viene posta all'attenzione del Governo la vicenda relativa alle criticità denunciate nella trattativa sindacale per il rinnovo del contratto integrativo aziendale applicata ai dipendenti della multinazionale Ikea.

Nel prendere atto della situazione rappresentata, è necessario chiarire che il contratto collettivo di prossimità, disciplinato dall'articolo 8 del decreto-legge n. 183 del 2011, è uno strumento che consente alle parti contrattuali di derogare, entro certi limiti e per specifiche materie, alle disposizioni previste dalla legge o dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per negoziare clausole maggiormente coerenti con le condizioni e le esigenze di organizzazione del lavoro della singola azienda.

Ad ogni modo, i rapporti fra disposizioni legislative e negoziali nel nostro ordinamento sono uniformati al principio di salvaguardia del trattamento più favorevole per il lavoratore e orientati comunque al rispetto della Costituzione, della normativa comunitaria e delle convenzioni internazionali sul lavoro.

In linea generale, si ricorda che è priorità del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali assicurare il rispetto della disciplina inerente ai rapporti di lavoro.

Con il decreto-legge n. 19 del 2024 - per intenderci, il decreto-legge PNRR-bis -, il Governo, infatti, ha introdotto importanti misure volte ad implementare un sistema premiale per le aziende che siano in regola con gli adempimenti in materia di lavoro e di legislazione sociale.

Nel caso di specie, non essendo stati resi noti i contenuti effettivi delle rivendicazioni, riferite in modo generico dalle organizzazioni sindacali, in ordine alle proposte di modifica del contratto aziendale vigente, non sono nella disponibilità del Ministero elementi istruttori o almeno informativi che smentiscano le dichiarazioni dell'azienda circa il suo intendimento di concordare disposizioni migliorative delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti e collaboratori, anche sul versante del welfare.

L'azienda ha comunicato, inoltre, di aver programmato un incremento degli investimenti nella formazione, allo scopo di accrescere le competenze specialistiche dei propri dipendenti.

Si assicura, comunque, che il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali vigilerà sull'effettivo dispiegarsi della vicenda, con l'auspicio che il percorso negoziale prosegua in modo aperto e costruttivo allo scopo di perseguire un accordo di rinnovo contrattuale profittevole e vantaggioso per tutte le parti contraenti.

PRESIDENTE. Il deputato Quartini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Io ringrazio la Sottosegretaria per la risposta, che è, di fatto, una non risposta. Non c'è un'indagine oggettivamente efficace da parte del Ministero e mi sembra di capire che c'è l'intenzione di vigilare, ma non c'è una capacità da parte del Ministero di sentire entrambe le parti, fondamentalmente, almeno al momento. Quindi, non posso che essere non soddisfatto. Tuttavia, io devo fare alcune considerazioni. Ikea è sicuramente una realtà che ha fatto scuola per molti versi. È una realtà che ha introdotto - per chi crede che possa essere possibile - una sorta di idea di capitalismo dal volto umano, un capitalismo compassionevole, come si dice.

Sicuramente Ikea ha fatto delle operazioni interessanti rispetto all'economia di scala, poiché. in qualche modo, siamo tutti operai Ikea, tutti quanti, nel senso che portiamo a casa i mobili e li montiamo noi, e sicuramente ha fatto, in questa economia di scala, anche qualcosa di fortemente penalizzante rispetto al mercato del mobile. È riuscita a fare delle operazioni assolutamente interessanti. Anche le condizioni di lavoro, nel loro articolarsi, non erano critiche per tutti gli operai e tutti gli impiegati dell'azienda, proprio in virtù di questa idea - per chi crede che sia possibile - di un capitalismo etico.

Io credo che il profitto sia un elemento che contamina, che rischia di fare delle operazioni di disuguaglianza, fondamentalmente, perché la certezza di un impiego e le agevolazioni degli impiegati diventano secondarie rispetto a questa ricerca del profitto, rispetto alla ricerca della forza del denaro, fondamentalmente. Il capitalismo ruota, di fatto, intorno al proprio asse e insegue, senza sosta, il profitto e cerca ciò che è possibile.

Però, al netto di questo, bisogna riconoscere che gli stessi operai di Ikea hanno sostanzialmente riconosciuto che c'erano delle proposte anche migliorative. Per esempio, tutto il ragionamento fatto in termini di welfare sulla procreazione medicalmente assistita; per esempio, le proposte che sono state fatte sul tema della transizione di genere. Quindi, c'è anche un elemento di forte evoluzione culturale che Ikea raccoglie e che riesce a portare avanti.

Tuttavia, questo tema del rischio di un profitto che non tiene conto dei bisogni e delle proposte sindacali è sicuramente da sottolineare. Per esempio, il bonus “One Ikea”, che potrebbe andar bene, ma di cui ancora non si capiscono gli obiettivi che si vogliono raggiungere e, comunque, non si riesce ad avere una concertazione su questo. Ci sono dei bonus welfare di proposta di buoni acquisto, ma con vincoli di acquistare beni e servizi già definiti da Ikea; forse sarebbe giusto che gli operai e gli impiegati avessero questi bonus a disposizione per poterli spendere dove vogliono. Così come è un'ingiustizia che non ci siano questi bonus per i neoassunti: fino a 24 mesi i neoassunti non possono avere questi bonus.

Bene, da un punto di vista di welfare, il congedo inclusivo anche per il genitore non partoriente. Anche qui c'è un segnale importante in termini di evoluzione culturale, però non è sufficiente perché quello che chiedono gli operai - glielo dico io, se ancora non ha chiaro il quadro e spero che a breve riesca ad averlo - è che il congedo sia esteso a tutti, chiedono maggiore flessibilità negli orari, chiedono le convenzioni con gli asili nido, chiedono dei livelli di coaching che possano soddisfarli.

Tutto questo, dal nostro punto di vista, è assolutamente ragionevole anche in virtù del fatto che, comunque, già nel bilancio dell'anno scorso ci sono stati degli utili di 89,5 milioni. Quindi, questa forma di avidità da parte della multinazionale noi la sentiamo come un'indisponibilità a procedere rispetto a questi rinnovi contrattuali. Quindi, da questo punto di vista, vorremmo che il Governo si impegnasse di più e potesse fare questo tipo di operazione.

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto tecnico economico “Antonio Tambosi” di Trento, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Li ringraziamo per questo e auguriamo loro ogni fortuna. Precisiamo che sono presenti in Aula - stiamo esaurendo la seduta di questa mattina - soltanto i deputati che sono coinvolti nella discussione delle loro interpellanze e i rappresentanti del Governo, che sono qui per rispondere a queste interpellanze. Non sono previste votazioni e per questo non ci sono gli altri deputati.

È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Organizzazione dei tempi di esame di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame del disegno di legge recante disposizioni in materia di economia dello spazio (Vedi l'allegato A).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Andrea Casu. Ne ha facoltà per due minuti.

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, intervengo, a nome del gruppo del Partito Democratico, al termine della seduta odierna, per rinnovare il pieno sostegno - già espresso dalla capogruppo Braga, nei giorni scorsi, e da tutta l'Aula, con un forte applauso, di tutto l'emiciclo - al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e alle istituzioni del nostro Paese, per i ripetuti attacchi e le minacce inaccettabili ricevute a seguito delle dichiarazioni per difendere le idee e i valori dell'Italia e dell'Europa.

Dopo queste parole, dopo queste minacce, stanno continuando, ogni giorno e anche oggi, attacchi hacker alla Presidenza della Repubblica, attacchi hacker alle istituzioni italiane, alla spina dorsale delle istituzioni, alle regioni e agli enti locali, addirittura alle sedi di partito. Piena deve essere la solidarietà, da parte della nostra forza politica e di tutte le forze politiche, alla sede di Fratelli d'Italia, che viene colpita. Quando vengono colpite le istituzioni italiane, quando viene colpita una sede di partito, viene colpita tutta la democrazia.

Questi attacchi sicuramente denunciano la fragilità del nostro sistema di difesa. Quindi, pieno sostegno a chi sta lavorando oggi nell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, alle donne e agli uomini impegnati per contrastare questi attacchi, ma non possiamo continuare a fare finta di non essere troppo deboli di fronte a questo tipo di attacchi. Abbiamo bisogno di strumenti più incisivi, li abbiamo chiesti nel confronto parlamentare sul decreto sulla cybersicurezza e continuiamo a chiederli; ma, al tempo stesso, chiediamo al Governo di svegliarsi, perché è il momento di alzare la guardia, dobbiamo renderci conto di quello che sta succedendo e dobbiamo reagire.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 3 marzo 2025 - Ore 14,30:

1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

S. 1351. - Modifiche alla legge 5 marzo 2024, n. 21, per l'aggiornamento della delega ivi prevista e per il conferimento della delega al Governo per la riforma organica e il riordino del sistema sanzionatorio e di tutte le procedure sanzionatorie recati dal testo unico di cui al decreto legislativo n. 58 del 1998, nonché ulteriori disposizioni in materia finanziaria (Approvato dal Senato)

(C. 2240​)

Relatore: CONGEDO.

2. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Disposizioni in materia di economia dello spazio. (C. 2026-A​)

Relatori: GUSMEROLI e MASCARETTI.

La seduta termina alle 10,30.