XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 446 di giovedì 13 marzo 2025
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI
La seduta comincia alle 9,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ANTONIO D'ALESSIO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,40).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Galeazzo Bignami. Ne ha facoltà.
GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Sull'ordine dei lavori, perché ritengo doveroso da parte del gruppo di Fratelli d'Italia ringraziare e anche argomentare le ragioni della nostra richiesta. E ringrazio, appunto, nuovamente i colleghi e i gruppi di minoranza, così come quelli di maggioranza, per aver accolto e colto una sensibilità e l'esigenza di larga parte dei componenti del gruppo di partecipare quest'oggi alla commemorazione che si celebrerà a Milano per l'emissione del francobollo speciale dedicato alla figura di Sergio Ramelli.
È un ringraziamento che rivolgo perché per la comunità di destra quello che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi Sergio ha un significato profondo. E il segno d'attenzione che l'Aula ha dimostrato nel ritenere di assentire alla richiesta di anticipare la conclusione dei lavori è un gesto che… Ieri, Presidente, abbiamo sentito parole molto dure rivolte nei suoi confronti e non abbiamo voluto esprimere solidarietà e vicinanza ieri proprio perché, forse, avrebbe comportato l'esacerbazione ulteriore del clima. Però, bisogna anche rendere atto e merito all'Aula quando si trovano momenti condivisi. Momenti condivisi per un fatto tragico. Molti di voi la conoscono quella vicenda.
Voglio, quindi, approfittando dei dieci minuti e quindi confidando di non sottrarre tempo ai lavori dell'Aula, ricordare Sergio con le parole della mamma, Anita, quando, tornando a casa il 13 marzo del 1975, racconta: “Ero andata a prendere a scuola Simona, la sorella, in viale Romagna…Simona aveva nove anni…Arrivo” - racconta la mamma - “e il Ciao di Sergio è a terra, i capannelli, una gran confusione... Il Ciao Sergio non aveva avuto il tempo di incatenarlo... Una signora mi strappa Simona di mano e dice: la bambina sta con me”. Quarantasette giorni di agonia. Sergio si spegnerà a 19 anni, il 29 aprile. Il Policlinico. La camera di rianimazione. Racconta un articolo de Il Corriere della Sera. Un po' ci dispiace oggi non avere letto una riga su nessun quotidiano che ricordi quel fatto. Confidiamo che domani vogliano ricordare la figura di Sergio.
E Anita racconta: “Non so quante volte ho invocato la Provvidenza e ho ripetuto: Gesù Cristo aiutami”. Sempre accanto al lettino, sempre accanto al mio ragazzo…Ho sperato fino all'ultima sera, quando aveva 39 di febbre e faticava a respirare... Avrei voluto afferrarlo e portarlo a casa”.
Anita riporterà Sergio a casa dopo 49 giorni. In questi 50 anni, forse, ha insegnato tanto quella morte: che il confronto politico può essere duro. La sua storia, Presidente, ce lo insegna.
Mi permetta di ricordare anche chi, come mio padre, fu attinto da 5 colpi di pistola in quegli anni. Ma credo che le parole più importanti, con la solita franchezza, le abbia dedicate Pier Paolo Pasolini quando disse: “In realtà ci siamo comportati coi fascisti” - così venivano chiamati tutti i ragazzi di destra - “(parlo soprattutto di quelli giovani), razzisticamente”. Perché sotto la parola “fascisti” veniva etichettato un mondo, senza cercare di comprendere che cosa in realtà, al di là di questo marchio infamante, veniva additato. “Abbiamo, cioè, frettolosamente e spietatamente voluto credere che essi fossero predestinati razzisticamente a essere fascisti. (…) Non abbiamo mai parlato con loro”. Ecco, forse, se qualcuno avesse parlato con Sergio del perché aveva scritto quel tema che gli costò la vita, avrebbe scoperto che era un ragazzo solare di 19 anni che voleva solo vivere. E mi piace pensare che in questi 50 anni sia sempre vissuto un pezzettino di Sergio nel cuore di tutti noi (Applausi - I deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE si levano in piedi).
PRESIDENTE. Grazie per questo suo intervento, deputato Bignami.
Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, ma su un altro argomento, il deputato Francesco Emilio Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Per chiedere, ancora una volta, che il Ministro Musumeci venga in Aula a riferire sulla situazione dei Campi Flegrei. Stanotte c'è stata l'ennesima scossa gravissima, per fortuna, senza danni a cose o persone. Ci sono stati dei crolli anche all'interno di alcuni appartamenti. Una persona è stata tratta viva dai Vigili del fuoco. Ma la gente ha paura e a noi sembra che il capo della Protezione civile, Ciciliano, sia stato lasciato solo. Io voglio citare le parole di questi ultimi giorni del Ministro Musumeci che, ad oggi, non ha ritenuto di venire nei Campi Flegrei per incontrare le amministrazioni e la cittadinanza. Però, il Ministro Musumeci, l'8 marzo, ha ricordato al Governo che - in particolare sollecitando gli uffici del MEF - sono ancora bloccate le risorse di 20 milioni per il 2024 e di 15 milioni per il 2025, già deliberate dal Governo e destinate ai lavori da effettuare negli immobili privati resi inagibili dalla scossa di terremoto del maggio scorso.
Cito sempre il Ministro Musumeci, ma vorrei sentirglielo dire in Aula: Siamo abituati ad attese burocratiche oramai fisiologiche, ma se il Governo interviene in una condizione di rischio, come quella dei Campi Flegrei, il buon senso dovrebbe suggerire la conseguente urgenza. E allora, Presidente, tramite la sua persona, noi chiediamo ancora una volta al Governo: fate presto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
Fate presto, come diceva Il Mattino, perché non sono arrivati i soldi e perché i cittadini non si sentono vicini alle istituzioni: non quelle territoriali, non sentono il Governo centrale. A chi colpevolizza ancora una volta i cittadini dei Campi Flegrei dicendo “le case, le verifiche”, voglio ricordare che, negli ultimi anni, centinaia di anni, in tutto il Paese ci sono state - perché il nostro è un Paese fragile - scosse di terremoto e disagi; e nessun Ministro o Governo si è mai permesso di dire a nessuna popolazione che la colpa era loro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Prendete in considerazione i Campi Flegrei, per favore (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento e sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Marco Sarracino. Ne ha facoltà.
MARCO SARRACINO (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Anche noi chiediamo, per l'ennesima volta, che il Ministro Musumeci venga in Aula a riferire sulla situazione dei Campi Flegrei. Presidente, guardi, dopo quello che è successo stanotte, con una scossa di terremoto 4.4 nella zona più densamente abitata d'Italia, la situazione si fa estremamente seria. Vede, Presidente, oggi più che mai noi dovremmo affermare un principio: che nei Campi Flegrei serve la presenza dello Stato. Noi oggi ringraziamo per il grande lavoro, fatto anche stanotte, i Vigili del fuoco, i Corpi di polizia, i nostri sindaci e le Forze dell'ordine (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra), ma non possiamo lasciare questi lavoratori e queste persone soli. Allora, Presidente, guardi, molto rapidamente, noi facciamo un appello perché il livello di preoccupazione ormai è altissimo e il sentimento prevalente di quelle popolazioni è la paura: chiediamo questo confronto, chiediamo che il Ministro Musumeci venga qui. Non dovrebbero essere solo le forze d'opposizione, dovrebbe essere tutto il Parlamento, perché oggi il punto è questo: i Campi Flegrei sono o no un'emergenza nazionale?
Questa è la questione. Non dovrebbero essere solo le forze di opposizione ad occuparsene, dovrebbe essere tutta l'Aula oggi. E allora, Presidente, la preoccupazione dei cittadini dovrebbe essere la preoccupazione di tutto il Parlamento e tutte le risorse vanno messe a disposizione di un territorio che non può - ripeto - essere lasciato solo, a partire da quei 35 milioni che ancora non sappiamo se sono stati sbloccati. Peraltro, a denunciare questa cosa, non sono le forze di opposizione, è lo stesso Ministro Musumeci. Allora, venga qui in Aula, perché il momento di affrontare questa vicenda non è domani, è qui ed oggi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo, di nuovo, in quest'Aula, perché questa notte la mia terra - i miei Campi Flegrei - ha nuovamente tremato, con una scossa di 4.4. Ricordo che sono scosse superficiali, a pochi, pochissimi chilometri di profondità, quindi si trema tanto. Purtroppo, da troppo tempo, quel che accade è che noi tutti, subito, chiamiamo parenti, amici e i nostri cari per fare una semplice domanda: stai bene, siamo ancora vivi? Ci si fa forza a vicenda, si scende in strada, si sta insieme e ci si fa coraggio. E questo è quel che accade, soprattutto poi quando, come questa notte, le scosse sono veramente forti.
Non è la prima volta che lo dico in questa sede - in questi due anni e mezzo sono intervenuto tanto, tantissimo - e proprio poche settimane fa, abbiamo chiesto, insieme anche ad altre forze politiche, al Ministro Musumeci di venire in quest'Aula. E sono qui a chiederlo, di nuovo, perché Musumeci ci deve spiegare un po' di cose. Perché stiamo chiedendo, al Ministro Musumeci, di accelerare le misure previste, i controlli sull'edificato privato e lo stanziamento delle risorse che erano previste dai due decreti Campi Flegrei, che quest'Aula ha votato.
Lo ricordo, l'ultima volta che siamo intervenuti in quest'Aula il Ministro Musumeci era impegnato a parlare del Festival di Sanremo, mentre la mia terra tremava, mentre i miei cittadini erano preoccupati.
Ora il Festival è finito, Musumeci può venire in quest'Aula, può darci dei chiarimenti, anche perché poi, recentemente, si è riunita la Commissione grandi rischi, di cui stiamo chiedendo l'audizione con la collega Ilaria Fontana che ringrazio, in Commissione ambiente, proprio perché è necessario che il lato tecnico si confronti con la politica.
Una cosa è, ormai, a tutti chiara e ve lo dico con la massima tranquillità possibile di chi, così come i miei cittadini, non sta dormendo la notte, e si è stanchi. Le misure sono insufficienti. Questo Parlamento e questo Governo hanno fatto uno sforzo ma è chiaro che non sta funzionando, ciò anche per i ritardi che sono evidenti. Lo stesso Ministro Musumeci, come se fosse all'opposizione di questo Governo, ha richiamato il MEF per lo stanziamento delle risorse.
Noi non vogliamo fare polemica, siamo stanchi, ma c'è necessità di avere delle risposte, perché non sono arrivate le risorse sul territorio e, quindi, i cittadini sentono le istituzioni lontane. Noi, invece, dobbiamo dare un messaggio diverso.
Ovviamente, io ringrazio tutti quelli che si stanno adoperando, ai vari livelli, dai volontari della Protezione Civile, alla Polizia municipale e ai Vigili del fuoco, che anche questa notte ci sono stati, ma bisogna fare di più.
Noi ve lo stiamo ripetendo, dall'inizio, dal principio, che ogni singolo mese di ritardo, per esempio, nell'emanazione dei decreti attuativi, per tante persone, significa stare fuori casa e avere paura.
Allora, ancora una volta, il Ministro Musumeci venga qui, lo chiediamo. Venga qui a spiegarci perché si stanno continuando ad accumulare questi ritardi. Venga qui a chiarirci, e assicurarci, che le misure che si stanno mettendo in campo sono sufficienti, perché secondo noi non lo sono e lo abbiamo chiarito con i nostri emendamenti. Perché le risorse per intervenire sull'edificato privato, che bisogna mettere il più possibile in sicurezza, non sono sufficienti: non sono ancora arrivate ma, quando arriveranno, sappiamo che, purtroppo, non lo saranno.
Noi abbiamo proposto altre misure, ma sforziamoci insieme, veramente, per dare la massima serenità possibile a quella terra, alla mia terra, e sono qui a chiedervelo, non solo come rappresentante eletto del territorio, ma come cittadino flegreo.
Io, qui, sto portando la voce delle persone che incontro tutti i giorni per strada e mi chiedono di venire qui, guardarvi in faccia e dirvelo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): questo sto facendo. Perché noi vogliamo convivere con il fenomeno ed è possibile farlo. Lo diceva, anche il Ministro Musumeci all'inizio, ma poi nei fatti, purtroppo, non sta andando così.
La nostra terra è meravigliosa. Possiamo convivere con il fenomeno e vogliamo farlo, dobbiamo solo fare uno sforzo a tutti i livelli istituzionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Rosato. Ne ha facoltà.
ETTORE ROSATO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere, anche da parte nostra naturalmente, la solidarietà ai cittadini coinvolti, la preoccupazione per quanto è accaduto, la solidarietà e il ringraziamento al sindaco, Luigi Manzoni, ma anche a tutta l'amministrazione, a tutti coloro che hanno lavorato questa notte, così complicata, nei soccorsi e nell'attivazione di misure di prevenzione.
Naturalmente le questioni che hanno sollevato i colleghi sono tutte molto serie e attengono alla capacità della pubblica amministrazione di arrivare, rapidamente, con le misure che assume. Sono state stanziate le risorse pubbliche che non sono arrivate a destinazione: questo dovrebbe preoccupare tutti noi e dobbiamo far sì che quelle risorse arrivino, e arrivino rapidamente e in maniera efficace.
Anche questo, però, non risolve le questioni, perché sentendo le persone, e la loro preoccupazione, è evidente che qui c'è un problema molto più ampio, che ha a che fare con la capacità di fornire rassicurazioni su qualcosa che è difficile da rassicurare, cioè la possibilità di restare lì.
Su questo, io credo, che le istituzioni - a cominciare dal Governo, con la regione e le amministrazioni comunali coinvolte - debbano riuscire a dare un messaggio chiaro, frutto di analisi e di attività scientifiche, non tanto di discussioni politiche. Credo che su questo, il Ministro Musumeci debba essere protagonista, e ci si debba misurare, come suo primo mestiere che deve saper fare.
Quindi, è utile che il Ministro Musumeci venga in quest'Aula a rispondere sulle mancanze che, dal punto di vista amministrativo, ci sono state e che continuano, purtroppo, a esserci e che vanno risolte. Ma è utile anche che con il Ministro si faccia un confronto serio su quanto si vuole fare, si può fare e si deve fare per rispondere a un problema che riguarda una popolazione che è molto ampia, perché in quell'ambito c'è uno spazio abitativo molto denso, c'è una forte concentrazione ed è evidente che, dal nostro punto di vista, non si possono lasciar correre i problemi sperando che non accada mai niente. Sarebbe un errore imperdonabile che non possiamo fare.
Quindi, volentieri, chiediamo che il Ministro venga in quest'Aula anche a parlare di questo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Cangiano. Ne ha facoltà.
GEROLAMO CANGIANO (FDI). Grazie, Presidente, per esprimere, anche da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, la vicinanza alla popolazione dei Campi Flegrei e ringraziare, con tutto il cuore, i Vigili del fuoco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), la Protezione Civile e tutte le Forze dell'ordine intervenute questa notte a sostegno delle popolazioni colpite.
È chiaro che quanto fatto da questo Governo, in questi mesi, per i Campi Flegrei è, sicuramente, un passo importante. Credo che, mai, nessun Governo abbia fatto così tanto prima.
Lo scorso 7 febbraio il Consiglio dei ministri ha, per l'ennesima volta, deliberato una serie di interventi per aiutare le popolazioni dei Campi Flegrei. È stato avanzato un piano di sicurezza, e questo lo sappiamo tutti. Questa notte il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Giorgia Meloni, ha sentito il Ministro Musumeci ed è attenta a quello che sta accadendo in Campania.
L'attenzione di questo Governo a questa problematica è costante e continuerà ad esserlo nelle prossime ore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Quindi, chiedo scusa. Prima che si segga, lei si associa alla richiesta di informativa verso il Ministro Musumeci? Perché a questo titolo lei poteva parlare, quindi o si associa o si dissocia.
GEROLAMO CANGIANO (FDI). Non credo sia necessaria, perché l'attenzione del Governo è già presente (Commenti dei deputati Casu e Fornaro).
PRESIDENTE. Non è d'accordo. Va bene, la ringrazio. Quindi, non è d'accordo sulla richiesta di informativa, che comunque è stata rappresentata dagli altri gruppi; l'abbiamo registrata, il Governo è presente e, quindi, ci farà sapere se e quando verrà in Aula il Ministro Musumeci a riferire.
Seguito della discussione della proposta di legge: S. 932 - D'iniziativa del senatore Zanettin: Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione (Approvata dal Senato) (A.C. 2084).
(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2084)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata dal Senato, n. 2084: Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione.
Ricordo che, nella seduta di ieri, sono stati da ultimo respinti gli identici emendamenti 1.17 Gianassi e 1.18 Dori.
Passiamo all'esame dell'emendamento 1.1016 Gianassi, sul quale la Commissione e il Governo hanno espresso parere contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Gianassi. Ne ha facoltà.
FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento propone di escludere dal limite temporale di soli 45 giorni per le intercettazioni - che voi, la maggioranza, la destra sta introducendo nel nostro Paese - i reati di omicidio, ossia il reato più grave che possa esistere nel nostro ordinamento.
Con la misura che voi state adottando - se verrà approvata, promulgata ed entrerà in vigore -, da domani, nel nostro Paese, in caso di un omicidio, l'autorità giudiziaria potrà consentire al pubblico ministero di effettuare intercettazioni per 45 giorni, scaduti i quali le intercettazioni verranno arrestate, termineranno, e non sarà più possibile procedere con quelle, per quanto ci sia stato detto, da chi opera ogni giorno, penso alla Polizia giudiziaria, sul terreno del contrasto alla criminalità, che le intercettazioni per un reato di omicidio richiedono molto tempo perché, solitamente, coloro che commettono un omicidio, se non vengono individuati nelle prime ore, tendono a provare a sfuggire alle maglie della giustizia e, quindi, usano cautela e certamente provano a non lasciare tracce della propria colpevolezza. Indagini molto lunghe e complesse arrivano, a volte dopo mesi, a volte dopo anni, a individuare l'autore di un crimine di omicidio, che viene così consegnato alla giustizia.
Grazie a questa spericolata vostra iniziativa, da domani questo non sarà più possibile: dopo 45 giorni le intercettazioni saranno terminate. Se l'autore di un omicidio userà cautela e prudenza per 45 giorni, potrebbe riuscire a sfuggire alle responsabilità penali. È quindi una scelta assolutamente assurda ed è assurdo che a proporla sia un partito come la Lega, ad esempio, che ogni giorno dichiara, a parole, di voler combattere la criminalità nel nostro Paese; vuole combattere così fortemente la criminalità nel nostro Paese che toglie le armi alla Polizia giudiziaria e alle procure per contrastare gli autori dei reati di omicidio.
Con questo emendamento proponiamo di prevedere l'eccezione del limite temporale per i reati di omicidio, in particolare quelli previsti dall'articolo 575 e, anche, per i reati di omicidio aggravato previsti dall'articolo 576 come, ad esempio, l'omicidio del convivente o l'omicidio commesso contro un operatore della Polizia, della Polizia giudiziaria nell'assolvimento dei propri doveri. Abbiamo assistito a proposte della destra: penso sempre alla Lega, che propone di aumentare le pene nei confronti dei cittadini che procurano lesioni lievi alle Forze dell'ordine.
La contraddizione della Lega è così grande che, da un lato propone di aumentare le pene ai cittadini che commettono lesioni lievi contro le Forze di polizia, però, dall'altro, rispetto all'autore di un omicidio contro il personale di Polizia nell'esercizio del dovere, decidono che, in quel caso lì, dopo 45 giorni le intercettazioni devono essere concluse con buona pace della tutela delle Forze dell'ordine, addirittura nel caso più grave che possano subire nell'esercizio delle loro funzioni. Questa è la vostra ideologia. A parole parlate di sicurezza, a parole dite di voler difendere le Forze dell'ordine, ma da oggi renderete molto più debole la tutela delle Forze dell'ordine, persino per i casi più gravi, quelli di omicidi commessi da criminali nei confronti delle Forze dell'ordine. È l'ideologia della destra, quella che parla, chiacchiera a vanvera sui temi di sicurezza e poi, di fronte a questa prova, ovviamente fallisce miseramente nel Paese.
Con questo emendamento consentiremmo, perlomeno, di contenere il danno di questo provvedimento e prevedere che, nel caso in cui sia commesso un omicidio o un omicidio aggravato, le intercettazioni non si interromperanno dopo 45 giorni. Voglio vedere se accendete la luce rossa anche rispetto a questo provvedimento. Fatelo. Il giorno dopo, quando parlerete nel Paese di sicurezza e di tutela delle Forze dell'ordine, vi metteremo davanti agli occhi l'immagine di quel monitor che indica il vostro voto rosso contro questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Anche AVS voterà a favore di questo emendamento perché ne condivide pienamente la finalità. Ma ormai è chiaro che la maggioranza, nella fretta di approvare questa stretta rispetto alle intercettazioni, si è evidentemente dimenticata - o ha fatto in modo di dimenticarsi - un catalogo di possibili fattispecie gravi, come quella che giustamente il collega Gianassi evidenzia in questo emendamento, ad esempio, il reato di omicidio. Penso davvero che non sia una svista, ma che sia assolutamente voluta, perché l'obiettivo, evidentemente, erano altre tipologie di reati, quali, ad esempio, lo abbiamo visto ieri, quelli contro la pubblica amministrazione e, quindi, se si apriva un catalogo, in qualche modo, sarebbero stati in difficoltà rispetto a certi tipi di reati. Dichiaro il voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ascari. Ne ha facoltà per un minuto.
STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. È notizia di oggi quella di una giovane ragazza sottoposta a maltrattamenti in famiglia, ad abusi di ogni tipo, a stupro all'interno del nucleo familiare e a un tentato femminicidio. Questa ragazza è stata salvata grazie alle intercettazioni e chi ha fatto a lei del male oggi è in carcere. Questo oggi, domani - con l'approvazione di questa legge che non prevede l'esclusione dei reati di codice rosso (maltrattamenti, stalking, violenza sessuale, omicidio) - non potrà avere giustizia. Questo è veramente un crimine che viene commesso, ma è, soprattutto, lo ripeto, una responsabilità vostra e mi auguro che andrete a dirglielo personalmente in faccia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Amato. Ne ha facoltà per un minuto.
GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Sto vedendo l'Aula completamente distratta. Ma è possibile che non interessi a nessuno quello di cui si sta discutendo? Chiedo al Vice Ministro: ma è possibile che riguardo tutto quello che fa l'opposizione, lei non trova nulla che possa essere accettato? Eppure, a me sembra che si tratti di cose di assoluto buon senso: si parla di omicidio; si parla di femminicidio; fissiamo il Giorno della Memoria, il Giorno del ricordo, il Giorno contro il femminicidio; poi arriviamo in quest'Aula e c'è chi pensa ai fatti suoi, chi parla, chi gioca col telefonino. Ma è possibile che quest'Aula è diventata questo? Qua si dovrebbe discutere, parlare, ragionare e confrontarsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Siamo il nulla in quest'Aula! Siamo qua per premere un tasto.
PRESIDENTE. Concluda.
GAETANO AMATO (M5S). È vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Appendino. Ne ha facoltà per un minuto.
CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Guardi, ieri, forse con veemenza, con rabbia, ho cercato di ottenere o far reagire qualcuno dai banchi della maggioranza, il Vice Ministro, più volte intervenendo. Oggi provo a farlo con estrema tranquillità, per quanto la tranquillità non sia dovuta rispetto allo scempio che state facendo.
Qui si tratta di tutelare delle donne; qui si tratta di tutelare delle donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, che hanno subito delle violenze. Non c'è colore politico, c'è semplicemente buon senso. Allora io, e chiudo Presidente, non capisco come ci si possa inalberare, come ci si possa alzare, intervenire così tanto quando si cita Berlusconi e quando, invece, parliamo di donne e della loro tutela non si alza una voce dai banchi della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma diteci almeno cosa pensate e come la pensate.
Diteci perché è “no”, diteci perché l'ordine del giorno è un qualcosa con cui vi lavate la coscienza e pensate di metterci una pezza, quando invece quelle donne le state abbandonando.
PRESIDENTE. Concluda.
CHIARA APPENDINO (M5S). Vice Ministro - chiudo Presidente, tramite lei - ci dica perché “no”. Non lo deve a noi, che siamo qui in Aula: lo deve alle donne là fuori; lo deve alle donne là fuori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Quartini. Ne ha facoltà per un minuto.
ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Io penso che questo provvedimento, di fatto, sia una resa alla criminalità organizzata. Lasciare, come dire, che per reati come l'omicidio, l'omicidio aggravato, che riguardano anche le Forze dell'ordine, si limiti il tempo delle intercettazioni a 45 giorni è una vergogna. È una vergogna assoluta!
Già c'è una resa, di fatto, nei confronti della criminalità rispetto al reato d'abuso d'ufficio, rispetto al traffico di influenze, che è stato decisamente ridimensionato, ma questa, sulle intercettazioni che vengono limitate a 45 giorni, è qualcosa di inaudito, oltre a tutto con la mistificazione che avrebbero dei costi enormi, senza andare a vedere i ricavi che si riescono a recuperare attraverso le intercettazioni, che per identificare dei reati impiegano mesi. Io vi dico: vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Santillo. Ne ha facoltà per un minuto.
AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Io, invece, l'appello lo voglio fare a tutti gli uomini, perché credo che ogni uomo, giustamente, ha una madre e tanti di voi hanno le mogli e hanno le figlie. Insomma, ma come potete non pensare che non tutelare le donne non significhi anche non tutelare le vostre madri? Perché dobbiamo sempre dire la nostra preghiera alle donne?
Qui si tratta di diritti di genere e di parità di tutela. Come è possibile? Abbiamo da poco festeggiato la Giornata internazionale del diritto delle donne. Quelle sono le vostre madri, ma un domani che una vostra madre dovesse subire una violenza, perché dobbiamo limitare l'intercettazione? Per piacere, Vice Ministro, si soffermi un attimo a capire il problema, a darci una risposta e non solo a guardarci e a rimanere lì in silenzio, perché, di questo passo, voi tornerete ad approvare il delitto d'onore. Insomma, vi rendete conto che strada state prendendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà per un minuto.
EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Io credo che questi emendamenti, che le opposizioni stanno portando all'attenzione della maggioranza e soprattutto a quella del Governo, devono ricevere un minimo di risposta. Cioè, ad un certo momento, colleghi - tramite lei, Presidente -, difendete il vostro voto, difendete il motivo per il quale bocciate questi emendamenti.
Qui si sta chiedendo di prolungare il lavoro sulle intercettazioni a 90 giorni, invece che 45 giorni. Questo significa che anche i reati informatici, quelli che stanno subendo, in questi mesi, la nostra pubblica amministrazione e le nostre imprese private, non saranno tutelati, perché oltre 45 giorni non sarà possibile proseguire le intercettazioni.
Allora, voi cosa pensate? Lì fuori, appena sarà approvata questa legge, faranno il reato e per 45 giorni saranno silenti; al quarantaseiesimo giorno riprenderanno perché, ovviamente, a quel punto le intercettazioni saranno chiuse. Rendetevi conto di cosa state facendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Di Biase. Ne ha facoltà per un minuto.
MICHELA DI BIASE (PD-IDP). Grazie, Presidente. Senza davvero un filo di polemica, con questo emendamento noi chiediamo di ravvedervi rispetto almeno al reato più grave che si possa commettere, che è quello dell'omicidio. È notizia di cinque giorni fa il DDL del Governo rispetto al reato di femminicidio: bene. Io vorrei chiedere al Vice Ministro come il Governo intenda conciliare questa posizione, perché non è chiaro non soltanto dal punto di vista della logica, del rigore che la logica richiederebbe, ma non è chiaro neanche dal punto di vista della giurisprudenza. Cioè, da una parte annunciate un decreto che punisce con l'ergastolo chi uccide una donna. Allora, cosa dobbiamo ritenere? Che questa nuova norma che state facendo dei 45 giorni vale solo per gli uomini? Cioè, non è proprio chiara qual è la logica che vi sta spingendo a una stretta di questa natura. Su questo il Vice Ministro può darci una spiegazione, appunto, logica e sensata?
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto di istruzione secondaria superiore “Ruggero II” di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Alifano. Ne ha facoltà per un minuto.
ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Qui non parliamo solo di donne, parliamo anche di uomini. C'è questo assoluto e ingiustificato limite di 45 giorni per le intercettazioni per l'omicidio aggravato, che è praticamente il reato più grave previsto dal codice penale e per il quale è previsto l'ergastolo, cosa che è bene sapere, e quel limite, di fatto, risulta assolutamente stringente.
Ieri, il collega Vinci sottolineava che è possibile una proroga. Ma quand'è che è possibile questa proroga delle intercettazioni? Le condizioni sono tante: perché vi sia indispensabilità delle operazioni; che questa indispensabilità sia assoluta; che sia giustificata da elementi; che questi elementi, poi, devono essere specifici e non solo specifici ma anche concreti; che ci sia una motivazione da parte del giudice; che questa motivazione debba essere anche espressa, cioè mai. Quindi, reati così importanti avranno, nel corso delle indagini, veramente grandissimi ostacoli per l'accertamento degli stessi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Iaria. Ne ha facoltà per un minuto.
ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Quanto avete paura delle intercettazioni? Avete così tanta paura delle intercettazioni che mettete in pericolo le donne che denunciano? Mettete un limite alle intercettazioni per l'omicidio aggravato? Ma perché io non ho paura delle intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Cioè, io non lo so: io ho sempre fatto il libero professionista, ho sempre fatto anche l'assessore, ho fatto tante cose e non ho paura delle intercettazioni. Voi avete così tanta paura delle intercettazioni: perché? Non è che può capitare che magari poi, in Calabria, succede che un'intercettazione dica: ho colorato una scheda bianca (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È per quello che avete paura? Che possa succedere questo? Che arriva questa intercettazione e, guarda caso, c'erano schede bianche e l'abbiamo colorate.
Io penso che state sbagliando tutto su questo punto di vista e non potete tornare più indietro perché avete paura voi delle intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI (AVS). Signor Presidente, sta passando, devo dire in una forse incredibile inconsapevolezza, la portata e la gravità del provvedimento che la Camera si accinge ad approvare per responsabilità della destra, perché questa destra, in questo Paese, sta demolendo tutti gli strumenti di Polizia giudiziaria per contrastare il crimine.
Sappiamo che la mafia e il terrorismo sono esenti, ma ci sono reati che oggi incidono sulla vita dei cittadini e penso alle truffe e penso alla capacità e all'invasività che la criminalità oggi ha assunto nel nostro Paese. State demolendo le iniziative e gli strumenti di Polizia giudiziaria: quella destra che, anni fa, si diceva vicina a Paolo Borsellino (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Una mutazione antropologica in nome dell'impunità.
Allora - e concludo -, questa legge è una legge per l'impunità ed è un altro tassello, di questa maggioranza, di aggressione all'attività della Polizia giudiziaria e della magistratura nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Pellegrini. Ne ha facoltà.
MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Questa norma, che riduce a 45 giorni il periodo in cui si possono effettuare le intercettazioni, è talmente folle ed è talmente assurda che io davvero, Presidente, ho l'impressione oggi di essere su Scherzi a parte. Io mi devo dare dei pizzicotti: ma noi davvero in Parlamento stiamo discutendo una follia del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Ma poi, tra l'altro, i colleghi hanno presentato un emendamento, che è di assoluto buonsenso, che dice di estendere almeno per i reati gravissimi, come l'omicidio aggravato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma voi non volete estendere, nemmeno per una fattispecie del genere, il termine a 90 giorni. Ma questa è follia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghio, a titolo personale. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. E' davvero strano il fatto che non vogliate accettare questo emendamento che estende il limite temporale, che avete introdotto per le intercettazioni, per alcuni reati gravissimi, perché va totalmente in contrasto con il fondamento della vostra politica sulla giustizia di questi due anni e mezzo in cui avete aumentato i reati e creato di nuovi; ve ne siete inventati di ogni tipo. In questo modo, davvero, nei fatti, negate la giustizia. È una giustizia negata per chi ha subito, per le famiglie di chi subisce reati terribili e, in particolare, per le donne che continuano a subire violenza e per le quali, anche in questo caso, vi inventate, proponete nuove forme e nuovi strumenti ma poi, nei fatti, nella pratica, non vi impegnate, non mettete in atto alcuna azione per sostenere davvero il diritto delle donne ad essere protette dalla violenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cappelletti, a titolo personale. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Io intervengo a favore di questo emendamento perché riduce gli effetti di questo provvedimento che non esito a definire una proposta criminogena. È una proposta criminogena perché genererà nuovi crimini e attività delittuose, favorirà i fenomeni di delinquenza, renderà più difficile per le autorità inquirenti far emergere i delitti e perseguire gli autori dei reati. Presidente, c'è un proverbio nel quale mi riconosco che dice: “male non fare, paura non avere” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mi chiedo, quindi, quale sia il timore della maggioranza e del Governo rispetto alle intercettazioni. Io credo che la risposta, qui dentro, la conosciamo tutti e guardate che la conoscono anche i cittadini: spero che se ne ricordino alle prossime elezioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dell'Olio. Ne ha facoltà.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Stiamo discutendo una proposta di legge che non ha assolutamente senso. Stiamo provando a fare emendamenti che cercano di mettere pezze a colori a un provvedimento che non ha senso, perché non ha un senso economico (il senso economico nella riduzione delle intercettazioni non c'è, visto che sappiamo quali sono i ritorni) e neanche di tutela della privacy delle persone. Questa è solo tutela di quelle persone che delinquono. Ma perché? Voglio capire e a questa maggioranza, che va citando a destra e sinistra che è a supporto degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza, dico: ricordatevi che non andare a inserire il 576 del codice penale significa andare a lasciar perdere eventuali casi aggravanti di ergastolo anche nei confronti delle forze di polizia. Quindi glielo spiegate voi - che volete, in tutte le maniere, tutelarli - che non volete, invece, andare a supportare questo emendamento che non fa altro che permettere di estendere questo tempo. Non c'è assolutamente alcuna motivazione per ridurre il tempo - ripeto - solo…
PRESIDENTE. La ringrazio.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). …per dare tutela a chi delinque.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Baldino. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, signor Presidente. A beneficio degli studenti e delle studentesse che stanno seguendo i nostri lavori e di chi ci sta ascoltando da casa vorrei ricordare che questa Camera sta discutendo una proposta di legge di un solo articolo, l'articolo 1, che propone di limitare l'utilizzo delle intercettazioni a soli 45 giorni. Le opposizioni stanno chiedendo a gran voce di approvare un loro emendamento che chiede di estendere questo limite temporale per i reati gravissimi, i reati contro le donne, violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, omicidio aggravato. Tutti quei reati odiosi per i quali tutti noi ci indigniamo, facciamo conferenze, facciamo post, facciamo dichiarazioni, facciamo annunci. Annunci. Abbiamo introdotto il reato di femminicidio, abbiamo allargato il Codice rosso; e poi, nel momento in cui vi chiediamo di approvare un semplice emendamento che non compromette la vostra…
PRESIDENTE. Concluda.
VITTORIA BALDINO (M5S). …proposta di legge folle, che state approvando, la maggioranza non solo ci dà parere negativo, ma neanche ci risponde (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
PRESIDENTE. La ringrazio
VITTORIA BALDINO (M5S). …e la difende, questa proposta di legge. Ma colleghe, per favore, fatelo per i ragazzi che ci stanno guardando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), spiegate…
PRESIDENTE. La ringrazio, ha finito il suo tempo.
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata L'Abbate. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. “Io non sono un nemico, è per amore che ti inseguo”. Sono le parole di Apollo, rivolte alla sua amata Dafne nell'opera di Publio Ovidio Nasone, Le Metamorfosi. Quanti Apollo state salvando e quante Dafne state condannando? Ma qualcuno di voi ha qualche amica che è stata stalkerizzata o ha avuto a che fare con la violenza, le persecuzioni?
Vi assicuro che quando si apre il telefono e arrivano le telefonate, leggete i messaggi, vi viene la pelle d'oca perché riconoscete che quelle quattro o cinque persone, diverse col nome…
PRESIDENTE. Concluda.
PATTY L'ABBATE (M5S). …sono la stessa persona che vi sta perseguitando. Io non lo so se vi rendete conto di questo. Avete una famiglia, avete delle sorelle, avete dei figli, avete delle madri. Rendetevi conto di quello che state facendo.
PRESIDENTE. La ringrazio.
PATTY L'ABBATE (M5S). Per salvare chi, poi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carmina. Ne ha facoltà. Prego, a lei la parola, ha un minuto.
IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Volevo sottoporre all'Aula e al Vice Ministro Sisto una questione molto grave perché, quando si esclude dalla possibilità di deroga l'omicidio aggravato, si parla anche dell'omicidio perpetrato con metodo mafioso o per agevolare la mafia. E questo le sezioni unite della Cassazione - nella sentenza Scurato - lo hanno ben specificato. Quindi l'esclusione della possibilità di effettuare intercettazioni oltre il limite dei 45 giorni per l'omicidio aggravato, perpetrato con metodo mafioso e per agevolare la criminalità organizzata, è gravissima (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma davvero voi…
PRESIDENTE. Concluda. La ringrazio.
IDA CARMINA (M5S). …volete escludere questo reato dalla possibilità di essere intercettato? Questa è la domanda.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre a titolo personale, il deputato Caso. Ne ha facoltà. Ha un minuto, prego.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Veda, è tutto abbastanza chiaro che anche questo è l'ennesimo tassello per provare a smantellare qualsiasi strumento possa disturbare i colletti bianchi per andare verso una agognata impunità totale di questa categoria. Poi non importa se dietro ci si tira a strascico i reati di omicidi, stragi, di violenza sulle donne e quindi si fa un ulteriore torto ad un qualcosa che già è pessimo. Purtroppo, si sta andando avanti su questa operazione di distruzione totale della giustizia e siamo qui, oggi, ad urlare, nuovamente, nei vostri confronti che state portando avanti un disegno criminale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1016 Gianassi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'emendamento 1.23 Gianassi, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Lacarra. Ne ha facoltà.
MARCO LACARRA (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Mi rivolgo al Vice Ministro Sisto che ho la fortuna di conoscere da molti anni. Anzi, mi permetterà di rivolgermi all'avvocato Sisto, che ho conosciuto come profondo conoscitore della giustizia penale, della macchina amministrativa; come anche - a volte - critico esponente dell'Avvocatura, quando si trattava di evidenziare le vulnerabilità, soprattutto nella fase delle indagini preliminari, della nostra macchina processuale. Ebbene, io a lui chiedo: ma ritiene davvero che il rimedio a una stortura patologica - che, a volte, abbiamo nell'utilizzo dello strumento delle intercettazioni - possa essere quello di approvare questo provvedimento, questa proposta di legge?
Non sarebbe più opportuno avviare un ragionamento serio, strutturato, ma davvero condiviso di riforma della fase delle indagini preliminari, con una rivalutazione anche del ruolo che la Polizia giudiziaria esercita in quella fase e con un riequilibrio vero della parte pubblica con la parte privata? Perché è vero quello che dice il collega Calderone, ossia che non è mai accaduto che il requirente si attivi per la ricerca di prove a vantaggio dell'indagato, ma è anche vero che, siccome l'obiettivo di costringere, in qualche modo, il magistrato requirente alla ricerca delle prove a discarico non potrà mai essere raggiunto, è più facile provare a riformulare quella fase e dare la possibilità alla parte privata di avere maggiori poteri, maggiore contraddittorio e maggiori possibilità di assistere l'indagato, conferendogli quella necessità di ampia difesa che a volte viene negata.
Quindi, io penso che questa norma sia sbagliata sotto questo aspetto. Infatti - lo ripeto - la necessità di intervenire c'è, c'è tutta, ma non attraverso proposte di legge spot. Con questo emendamento noi, così come i colleghi che mi hanno preceduto, stiamo provando a proporre interventi che tentano di mettere delle toppe rispetto a questa proposta di legge. Con questo emendamento - che si riferisce all'articolo 640-bis del codice penale, che attiene alla fattispecie di truffa per il conseguimento di erogazioni, laddove si parla di “contributi, sovvenzioni, finanziamenti e mutui agevolati (…) concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee” - chiediamo che, almeno con riferimento a questi reati, così odiosi, si possa intervenire con un aumento del tempo delle intercettazioni. Si tratta di reati che molto spesso si consumano nel tempo e hanno bisogno comunque di indagini approfondite che si prolunghino ben oltre i 45 giorni previsti, almeno per quanto riguarda le intercettazioni.
Quindi, chiedo che, almeno su questo emendamento, al contrario di quanto avete fatto per quelli precedenti, si ragioni e si trovi una possibilità di intesa. Ma mi pare di capire che - come fate ormai da due anni e mezzo - tutte le riforme che riguardano la giustizia le volete fare da soli, senza alcuna minima condivisione con le minoranze e senza accogliere neppure uno straccio di emendamento.
Credo che andrete su questa strada anche rispetto a questa proposta di legge. Naturalmente, chi ci rimetterà sarà la giustizia ancora una volta. E, soprattutto, ormai è chiaro che questo provvedimento ha l'unico obiettivo, ancora una volta, di limitare l'attività del magistrato requirente e di impedire al pubblico ministero di svolgere appieno la sua attività (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Voteremo a favore di questo emendamento perché ha due meriti. Il primo, quello di aumentare i giorni a 90, anziché gli attuali 45, come da testo approvato dal Senato, con riferimento alla durata complessiva delle intercettazioni. A nostro parere, comunque non è sufficiente, ma quantomeno ci sarebbe un aumento di questo termine e, quindi, si andrebbe a tamponare questo problema.
L'altro aspetto è che si introduce una deroga rispetto alla previsione di questa proposta di legge con riferimento a un reato grave previsto dall'articolo 640-bis del codice penale, cioè la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Ecco, è chiaro che più il reato è grave, più ha una particolare gravità, più le indagini sono complesse. Quindi, paradossalmente, qui, ci troviamo nelle condizioni di dover avere uno strumento efficace che, invece, voi in questo modo andate davvero a limitare. Si limita, quindi, uno strumento fondamentale per la ricerca della prova che, invece, deve essere efficace.
Qui c'è di base, anche in modo ideologico, una sfiducia, certo una sfiducia nei confronti della magistratura, e il preconcetto per cui sicuramente da parte della magistratura c'è un abuso nell'utilizzo dello strumento delle intercettazioni perché - come più volte ha detto la maggioranza - hanno un costo. Ebbene sì, bisogna prendere atto che la giustizia ha un costo; non solo le armi hanno un costo, ma anche la giustizia, e lì bisogna investire (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.
CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento su cui noi voteremo favorevolmente è particolarmente importante. Su questa scia abbiamo presentato anche noi un emendamento similare che poi discuterò oltre.
Non mi stupisco affatto del parere contrario a questo emendamento, perché potremmo dire che questo provvedimento porta le firme di diversi esponenti della maggioranza e del Governo e potremmo dire che, in questo caso specifico della truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in realtà capisco perché voi vogliate limitare tutti gli strumenti a disposizione della magistratura. Potremmo chiedere, infatti, alla Ministra Santanche' - che è accusata di questo gravissimo reato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) - che cosa ne pensa di questo provvedimento e come potrà giovarsi di questo provvedimento. Il problema è che, per salvare i soliti noti, voi mettete in ginocchio le finanze pubbliche, mettete in ginocchio tutti gli imprenditori onesti che, invece, si vedono scavalcati da quelli disonesti, mettete in ginocchio la nostra agricoltura che viene scavalcata da quegli imprenditori sconsiderati che fruiscono, illegittimamente, dei fondi agricoli europei. Tutto questo per salvare chi? Ebbene, questa norma, evidentemente - come ho detto prima - ha tanti nomi e cognomi, uno in particolare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.23 Gianassi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Passiamo all'emendamento 1.1014 Dori, su cui vi è il parere contrario della Commissione e del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Questo è uno degli ultimi tentativi che facciamo come opposizione rispetto al tema già evidenziato ieri, forse l'ultimo o il penultimo su questo tema, cioè il fatto di poter prevedere una deroga per tutti quei reati legati al cosiddetto Codice rosso.
Sappiamo che anche la maggioranza, in particolare, ha presentato un ordine del giorno che, comunque sia, andrà in votazione, e anche noi ne abbiamo presentato uno. Ma davvero è una presa in giro l'ordine del giorno, perché non stiamo parlando di un decreto-legge, non c'è una scadenza. Oggi si potrebbe subito introdurre quello che, eventualmente, il Governo e il Ministero si impegneranno a fare in futuro. Facciamolo subito. Approviamo questo emendamento che prevede proprio una deroga - rispetto al regime introdotto da questo provvedimento del limite di 45 giorni per le intercettazioni - per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di gruppo, stalking e revenge porn. Già ascoltare questi reati fa capire, davvero, l'impostazione errata, sbagliata e, soprattutto, l'ipocrisia della maggioranza e del Governo, quando poi l'8 marzo esce con un DDL sul femminicidio; mentre, oggi, qui potremmo approvarlo. Certo, servirebbe un ulteriore passaggio al Senato, ma c'è, davvero, qualche problema? È necessario approvarlo la settimana prossima? Non credo che lo faremo oggi, anzi non riusciremo certamente oggi, ma la settimana prossima. Vi prendete un mese di tempo in più e lo si approva al Senato con questa modifica che penso potrebbe anche togliere, tra l'altro, dall'imbarazzo tanti membri di maggioranza.
Ecco, quindi, io davvero rivolgo qui un ulteriore appello e chiedo al Presidente esplicitamente l'accantonamento di questo emendamento per un'ulteriore riflessione, perché sono convinto che, davvero, tutti, anche dalla maggioranza oltre che dal Governo, siano consapevoli dell'errore che si sta facendo, cioè di non introdurre la deroga per i reati legati al Codice rosso (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Morfino. Ne ha facoltà.
DANIELA MORFINO (M5S). Ve lo dico colleghi con estrema pacatezza e lucidità per il rispetto che porto verso me stessa e verso tutte le donne vittime di violenza come me. È davvero difficile guardarvi oggi negli occhi, come lo è stato ieri, ed intervenire con estrema calma. Poi penso che, invece, deve essere difficile per voi guardarmi oggi negli occhi e avere il coraggio di bocciare questi emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mi rivolgo a lei, tramite la Presidenza, Vice Ministro: come potete guardare negli occhi tutte quelle donne vittime di violenza che stanno lì fuori, che non hanno potuto avere la protezione che meritano per la vostra superficialità, per la vostra inefficienza, per la vostra poca attenzione ai veri problemi e per la vostra ipocrita propaganda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Come fate a guardarmi negli occhi? Come fate a guardare negli occhi quelle donne? Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Già il collega Dori ricordava quali sono le fattispecie per cui state bocciando l'emendamento che propone l'estensione della durata delle intercettazioni a 180 giorni. Stiamo parlando di subire atti sessuali, violenza sotto minaccia o mediante abuso di autorità, stiamo parlando di atti sessuali su minori. Allora, io vi voglio leggere il capoverso 7 del punto 6 del vostro programma di Governo che dice: azioni incisive e urgenti per il contrasto al crescente fenomeno della violenza nei confronti delle donne. Ma che cosa state contrastando, se non il vostro stesso programma? Ma come si fa a scrivere una cosa e farne un'altra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Ma un po' di vergogna non la provate? Con che faccia tornate stasera a casa? Come lo direte ai vostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Io intervengo per reiterare la richiesta del collega Dori sull'accantonamento di questa proposta emendativa. Trovo che ci sia una schizofrenia da parte del Governo. È stato emanato un nuovo decreto sul femminicidio, è stato presentato un ordine del giorno dalle colleghe che, di fatto, chiede la stessa cosa che noi stiamo chiedendo con degli emendamenti. Sarebbe davvero importante che il Governo desse un segnale in questo senso per aumentare la durata prevista per le intercettazioni perché sappiamo bene quanto sia complicato intercettare i reati violenti, tenuto conto che i delitti spesso si commettono all'interno delle mura domestiche e non è semplice arrivare ai colpevoli di questi fenomeni. Sarebbe opportuno, per evitare che si arrivi ai femminicidi, prevenirli con le intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Quindi, c'è una richiesta di accantonamento di questo emendamento che, evidentemente, non avevamo percepito prima. Chiedo scusa al deputato Dori. Il relatore? No, la risposta è negativa. Dunque, lo poniamo in votazione, senza registrazione dei voti. Chi parla a favore? C'è qualcuno? Ha chiesto di parlare la deputata Piccolotti. Ne ha facoltà.
ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra ci rivolgiamo all'Aula, affinché si accantoni questo emendamento e si faccia una riflessione. Lo diciamo perché proprio in questi giorni il Governo ha annunciato il nuovo reato di femminicidio ed è davvero paradossale, contraddittorio e insopportabile che si possa varare oggi questa norma che contiene, invece, una riduzione della durata delle intercettazioni, anche per i reati di genere e del codice rosso. Quindi, vorrei fare un appello al Governo e a tutta la maggioranza di rivedere questa norma. Non costa molta fatica tranne quella di rimandare il testo al Senato per la definitiva approvazione, ma è un grande ed importante messaggio che dobbiamo mandare al Paese, oltre che una concreta protezione nei confronti delle donne. Basta fare solo propaganda, è tempo anche di provare, nel merito e nel dettaglio, a fare scelte concrete che vadano nella direzione della tutela della libertà femminile dalla violenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Non c'è nessuno che chiede di intervenire contro. Passiamo, quindi, ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento 1.1014 Dori.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge [per 24 voti di differenza].
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Appendino. Ne ha facoltà, per un minuto.
CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Io veramente apprezzo il coraggio, lo dico, tramite lei, Presidente, al Vice Ministro, che è qua ormai seduto da non so quante ore, che ci sente urlare più o meno forte, con più rabbia o meno rabbia, con toni più accesi o meno accesi, perché vogliamo semplicemente provare a svegliare, a farla uscire da questo assordante silenzio, per risponderci sul perché tra la vittima e chi, purtroppo, invece, la violenza la commette, voi state dalla parte di chi la violenza la commette.
Vice Ministro - io lo ribadisco - sa quanto è difficile per una donna trovare il coraggio di denunciare? Sa quanto è difficile per una donna emanciparsi e provare ad allontanarsi dal suo carnefice? Sa quanto è difficile per una donna andare su un percorso di autonomia? Sa quanto sarà più difficile da domani perché voi avete tolto questo strumento a loro tutela (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Molto di più, molto di più. Allora, è su questo che ci dovete rispondere, ma non a noi, a loro perché lo Stato non può dare il messaggio che ti abbandona il giorno dopo che tu, con coraggio e difficoltà, ti sei messa in gioco per te, e magari, anche per la tua famiglia. Vice Ministro, una parola non a noi, a quelle donne. Dica loro e spieghi loro come saranno ancora tutelate da questo Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata D'Orso. Ne ha facoltà, per un minuto.
VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. In questo emendamento si cerca di escludere da questa tagliola anche il reato di violenza sessuale di gruppo. Io penso che tutti, in quest'Aula, ricordiamo l'episodio dello stupro al Foro Italico di Palermo nell'agosto 2023. Lo ricordiamo tutti. Ebbene, lo sapete che si sono potuti ricostruire, solo grazie alle intercettazioni, pezzi di verità riguardo a quello che accadde quella tragica, drammatica notte per la ragazza che ha subìto quello stupro? Ebbene, io ricordo che in quest'Aula tutti i gruppi parlamentari si sono espressi, hanno manifestato indignazione. Cosa devo pensare oggi? Devo pensare che da questa parte l'indignazione era vera e sincera, da quella parte era falsa. Siete falsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! E fuori da quest'Aula, di questo, si devono rendere conto, della vostra falsità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Dell'Olio. Ne ha facoltà, per un minuto.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Io vorrei - tanto si è capito che voi non accetterete nulla - a questo punto solo leggervi, visto che i numeri non dicono nulla, ma le parole sì, che questi… Presidente, c'è un po' troppa…
PRESIDENTE. Scusi, lei parli. Ci penso io a tenere a bada l'Aula.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Le sto chiedendo gentilmente di intervenire, perché c'è troppo vociare.
PRESIDENTE. Non c'è un brusio tale da richiedere l'interruzione da parte della Presidenza. Quindi, lei parli, perché l'ascoltiamo. Forza, su.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Presidente, lei non sta tutelando, perché qua c'è gente che continua a parlare. Io non riesco neanche a parlare (Commenti)... Mi scusi…
PRESIDENTE. Colleghi!
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie. Perché, dicevo, magari là dentro c'è qualcuno che, forse, vuole capire che con questo emendamento si cerca di reinserire gli articoli relativi alla violenza sessuale, agli atti sessuali con minorenni, maltrattamenti contro familiari, violenza sessuale di gruppo, atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Ora, forse, non vi dice niente, ma tutti questi atti contribuiscono a danneggiare, sempre di più, quello che è il supporto alle donne vittime di violenza. Voi lo state votando, tornerete a casa e sicuramente non so come vi guarderete allo specchio, però da ora in poi non vi potete permettere di dire mai più nulla se succede qualcosa del genere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonetti. Ne ha facoltà.
ELENA BONETTI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Nel dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo a questo emendamento, vorrei, però, ulteriormente tornare… provare a fare un intervento costruttivo nell'ottica anche di rispondere a quelle giuste istanze che i colleghi hanno portato nel dibattimento che abbiamo appena sentito e che io credo trovino la coerenza e la condivisione anche dai banchi della maggioranza e del Governo, che altrimenti non avrebbe appena approvato un disegno di legge, come quello a firma Nordio e Roccella, proprio a tutela delle vittime di violenza con l'introduzione del reato di femminicidio.
Questo emendamento chiede due cose: da un lato, l'estensione dai 45 giorni ai 180 come limite. Io comprendo che su questo la maggioranza possa rimanere ferma nel suo essere contraria, ma esclude dal limite dell'intercettazione quei reati di cui è stato detto, che riguardano la violenza domestica, la violenza sessuale, sui quali tutti insieme, lo stesso Governo, la maggioranza e le opposizioni riconoscono che serve un'incisività e una tempestività di intervento, ma anche una normativa che sia ad hoc rivolta a questi reati, che altrimenti non riescono ad essere intercettati ed eradicati.
Allora, io faccio un ultimo appello al Governo: riformulate questo emendamento, togliete la parte in cui si estende il limite dei 180 giorni ed escludete questi reati, che i colleghi hanno posto sul banco, dal limite delle intercettazioni, proprio a tutela delle donne, perché sarebbe l'unica cosa coerente da fare anche con l'azione politica che, in modo, io credo, meritorio, il Governo in questo momento sta portando avanti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto statale secondario superiore “Teodosio Rossi” di Priverno, in provincia di Latina, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Li ringraziamo e li salutiamo ancora, augurando loro ogni fortuna (Applausi).
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà per un minuto.
EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe della maggioranza, spiegate a queste ragazze e a questi ragazzi qui sopra cosa state votando. State votando “no” all'idea e alla richiesta di poter prolungare le intercettazioni a più di 45 giorni per i reati sessuali, per lo stalkeraggio, per chi subisce violenza minorile. Io vi chiedo, colleghi e colleghe, tramite lei, Presidente: avete una coscienza? Sapete cosa significa essere violentate sul luogo di lavoro? Voi sapete cosa significa avere il coraggio di denunciare e di rischiare di perdere il posto di lavoro? Voi sapete cosa succede a tutte quelle donne che vengono perseguitate, a quelle ragazze che vengono stalkerizzate per strada, nelle università, nei luoghi di lavoro e nelle loro famiglie?
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
EMMA PAVANELLI (M5S). Il 25 novembre non voglio vedere…
PRESIDENTE. La ringrazio.
Ricordo a tutti i deputati che intendono intervenire che occorre rivolgersi alla Presidenza.
Ha chiesto di parlare la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.
LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Torno di nuovo a intervenire su questo tema, che è fondamentale. Vice Ministro, le intercettazioni possono essere, per alcuni reati, salvavita e questo è il caso di quando si parla di violenza, di stalking e di altri reati contro le donne. Allora, io dico: perché non volete rafforzare le misure di prevenzione per poi arrivare a stabilire che esiste il reato di femminicidio? È una contraddizione insopportabile e chiedo alle colleghe della destra di unirsi a noi in questa battaglia. Come fate a non ribellarvi a questo diktat che vi vuole silenti di fronte al fatto che voi imponete solo 45 giorni di intercettazione? Se volete combattere la violenza contro le donne, dovete alzarvi in piedi e farvi sentire: non state silenti, perché questo silenzio è colpevole; 45 giorni non bastano.
Presidente, veramente, tramite lei, chiedo di nuovo di riflettere sulla gravità di quello che state facendo. Per favore, riflettete e cercate di riconsiderare questa norma scellerata, perché questa norma non salva la vita delle donne (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Orrico. Ne ha facoltà, per un minuto.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro convincimento. Io da giovane sono stata vittima di violenza. Ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del “no”. Quando lo lasciai iniziò a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Vent'anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione, non c'era nessuno strumento per agire e dico la verità: io da giovane ne uscii grazie all'aiuto delle amiche, alle quali confessai la difficoltà nella quale mi trovavo.
Allora, l'appello che voglio rivolgere a questa Camera è di sostenere questo emendamento, perché oggi gli strumenti ci sono ma evidentemente non sono sufficienti…
PRESIDENTE. La ringrazio...
ANNA LAURA ORRICO (M5S). …e le intercettazioni sono tra questi strumenti…
PRESIDENTE. Concluda.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). …perché nessuna donna è tutelata finché non è consapevole e finché dall'altra parte le istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare il deputato Pellegrini. Ne ha facoltà.
MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Quindi, secondo questo Governo, le intercettazioni devono durare al massimo 45 giorni, qualsiasi sia il reato, anche di quelli gravissimi, anche se si parla di violenza sessuale, di violenza sessuale di gruppo, di violenza sessuale aggravata, di atti sessuali su minorenni, di revenge porn, di stalkerizzazione di povere ragazze e di povere donne, cioè tutti argomenti su cui questa maggioranza ha lucrato, ha fatto campagne elettorali e campagne politiche per anni. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Abbiamo appena ascoltato un intervento autentico, toccante, inconsueto, direi, per questa Aula della collega Orrico. Io mi chiedo - e mi dispiace non sia presente la presidente della Commissione sul femminicidio - come questa maggioranza possa vivere in una contraddizione così forte, a fronte del fatto che insieme diciamo di voler contrastare, con tutte le nostre forze, il fenomeno del femminicidio e della violenza sulle donne. Allora, 45 giorni - lo sapete, lo sappiamo - sono niente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e rendono inutili tutti gli altri strumenti e azioni che abbiamo a disposizione. Ma per favore!
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
LUANA ZANELLA (AVS). I reati del Codice rosso devono essere davvero - e chiudo, Presidente - considerati a parte, proprio perché avete appena introdotto il reato di femminicidio. È una contraddizione insostenibile (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Alifano. Ne ha facoltà per un minuto.
ENRICA ALIFANO (M5S). Io vi porto un caso, che poi sarà un caso di scuola, cioè il caso del mostro che violenta e, poi, contestualmente uccide la propria vittima. Quindi, una cosa mostruosa - che magari può essere ripetuta anche più volte, con diverse vittime - sarà più difficilmente perseguibile a causa di questa norma. È una cosa assurda, ma veramente assurda, contro la quale bisogna assolutamente indignarsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Lomuti. Ne ha facoltà per un minuto.
ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Voi oggi state depotenziando uno strumento contro alcuni reati che voglio elencare in parte: violenza sessuale, pedofilia, revenge porn, maltrattamento in famiglia. Lo state facendo nonostante le testimonianze di due colleghe oggi in Aula, che hanno subito quella violenza e hanno avuto il coraggio di denunciarla, che sono Daniela Morfino e Laura Orrico.
Io non voglio che in quest'Aula ci sia qualche donna che non ha avuto quella forza. Ma quella mancata forza non va condannata. Va condannata la vostra ipocrisia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Oggi fate una cosa: votate questo emendamento, ma dite alla vostra Presidente Meloni, la madre cristiana italiana, di tacere per sempre quando ci sono le vittime di femminicidio, l'8 marzo e quant'altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iaria. Ne ha facoltà, per un minuto.
ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Quante volte in Aula abbiamo sentito quella retorica degli immigrati che violentano le donne - la destra ha fatto tantissimi di questi interventi a fine seduta - e poi mi votate un emendamento che diminuisce per questi reati il tempo delle intercettazioni? Ma veramente siete ridicoli. Siete ridicoli perché non capite nemmeno che non è questo il metodo per velocizzare la giustizia. Non è riducendo i tempi delle indagini che si velocizza la giustizia. Si riduce solo il rischio che qualcuno di voi sia fregato dalle intercettazioni. Ecco cosa riduce questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà, per un minuto.
VITTORIA BALDINO (M5S). Io vorrei ringraziare la collega Orrico e la collega Morfino per aver avuto il coraggio di riportare la loro testimonianza, la testimonianza di una sofferenza che sicuramente hanno vissuto. E l'hanno fatto qui per cercare di sensibilizzare quest'Aula che è consapevole che questo provvedimento e il fatto di non approvare questi emendamenti siano un affronto alle donne come loro e a tutte le donne che subiscono violenza. Testimonianza ne è il fatto che alcune deputate delle forze di maggioranza, Bisa, Varchi, Calderone, Carfagna, Ravetto, Patriarca e Semenzato, hanno presentato un ordine del giorno che chiede al Governo di impegnarsi ad adottare le opportune iniziative normative - Presidente, mi lasci concludere, per favore - al fine di estendere il termine massimo di durata delle operazioni per questi reati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per cui noi chiediamo, con un emendamento, di estendere il termine massimo. Colleghe, le opportune iniziative normative sono queste (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Sono queste…
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Io vorrei che fosse chiaro a tutti i cittadini, a tutti gli italiani, che questa maggioranza, queste forze politiche che governano per il momento il nostro Paese stanno dando un messaggio chiaro a tutti voi. Vi stanno dicendo che, in caso di violenza sessuale, di violenza di gruppo, di stalking, di tanti reati, abbiamo uno strumento che vogliamo debellare. Abbiamo uno strumento, quello delle intercettazioni, che può essere così tanto un deterrente, così tanto uno strumento per beccare chi porta avanti questi reati; e questa maggioranza, la maggioranza del Governo Meloni, sta dicendo che questo strumento va messo da parte. Ricordiamolo! Deve essere chiaro a tutti: questo è il Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Romano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Intervengo perché il tema del femminicidio non nasce oggi. È un tema che viene dal passato e soltanto questo Governo ha avuto la forza di approvare una proposta di legge che va in quella direzione che mi pare sia condivisa da tutti. Noi approveremo la proposta di legge (Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e, anche in sintonia con l'ordine del giorno che è stato presentato da alcuni colleghi, appresteremo gli strumenti che sono utili agli investigatori, comprese le intercettazioni, per fare sì che chi molesta, chi violenta, chi uccide venga severamente punito (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare - Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Penza. Ne ha facoltà.
PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Volevo far presente a questo Governo che, senza le intercettazioni oltre i 45 giorni, oggi non avremmo i responsabili dei fatti accaduti a Caivano; oggi non ci sarebbe il decreto Caivano che tanto millantate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e soprattutto non ci sarebbe quel fantomatico modello Caivano che non esiste. Inoltre, oggi non potreste fare la campagna elettorale - inesistente! - che invece fate e continuerete a fare. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Piccolotti. Ne ha facoltà.
ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Io ho avuto molte maestre, molte donne, femministe, che avevano qualche anno più di me e che avevano fatto tante battaglie importanti per la libertà delle donne, dalla violenza al maschilismo, al patriarcato. Ebbene, queste maestre dicevano sempre una cosa: la solidarietà tra donne deve valere più della disciplina di partito, più della volontà di stare ordinatamente dentro il dibattito di una forza politica. Quindi credo che sia necessario, in quest'Aula, manifestare questo principio: superare la disciplina di partito e fare tutte insieme, fra donne, un atto forte, che è quello di sottoscrivere questo emendamento e portarlo all'approvazione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e della deputata Boldrini).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà, per un minuto.
ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. La vostra becera propaganda è evidente: più reati, meno strumenti per riuscire a identificarli e a lottare contro di essi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io credo che più di così non si possa pensare nella vostra mente. È interessante: ho sentito dire da un collega - in risposta alle nostre preoccupazioni e all'ipocrisia di un ordine del giorno che vorrebbe sciacquarvi la vostra coscienza - che dovremmo firmare degli assegni in bianco! Ha detto “un pagherò”, rispetto a questo e rispetto ai nuovi reati. Ma veramente state scherzando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ferrara. Ne ha facoltà, per un minuto.
ANTONIO FERRARA (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei riportare un attimino la discussione semplicemente su un punto, che è quello del pragmatismo, per ricollegarmi anche a quanto è stato detto dal collega Romano. Io vorrei portare l'esempio del pragmatismo, non come chiacchiere usate in passato dal Governo, ma per quella che è una filosofia angloamericana che basa tutto quello che dici su un fatto concreto: se quello che dici è un fatto concreto, è vero; se non è vero, non lo dici; non è vero. Quello che è stato detto - cioè domani faremo, vedremo, capiremo - è tutto falso, pragmaticamente falso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Quindi è pura ipocrisia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Fratoianni. Ne ha facoltà.
NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, Presidente. La collega Piccolotti si è rivolta alla solidarietà delle donne. Io vorrei, invece, rivolgermi alla responsabilità dei maschietti, degli uomini presenti in quest'Aula, quelli della maggioranza in particolare. Perché vedete, colleghi, il problema della violenza sulle donne è un problema innanzitutto nostro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). È un problema degli uomini di questo Paese e non solo di questo Paese. Siamo noi, gli uomini, che compiono violenza sulle donne. Allora un po' di serietà. Almeno ci venga risparmiata dagli uomini di quest'Aula l'ipocrisia, perfino offensiva, di chi dice: ‘ma sapete che c'è? Siccome avete ragione, poi faremo un ordine del giorno per chiedere modifiche normative', quando è disponibile, qui ed ora, un emendamento in grado di mettere in campo quelle modifiche che voi stessi e voi stesse riconoscete come necessarie (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Concluda.
NICOLA FRATOIANNI (AVS). Allora perché non lo votate? Non è un decreto, non è in scadenza. Questa è ipocrisia e anche un po' indecente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà, per un minuto.
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi rivolgo, se posso, al Vice Ministro Sisto, che vedo, e al capogruppo Barelli di Forza Italia, se mi ascolta, ma vedo che è preso… Scusi, Presidente, se lo può sollecitare lei, solo per l'attenzione, suo tramite, grazie.
Mi rivolgevo al presidente Barelli e al Vice Ministro. Vice Ministro, alcuni possono dire che tanto c'è la possibilità di allungare i tempi delle intercettazioni, perché l'articolo dice: nel caso in cui emergano elementi specifici e concreti. Ma voi vi rendete conto di cosa significa questo nel caso di stalking o di violenza sessuale? Che questa donna dovrebbe, ogni volta, andare da un giudice a dirgli: guardi che ci sono elementi concreti e specifici che giustificano il fatto che le intercettazioni continuino. Sapete cosa significa? Non solo che può determinarsi anche il fatto che quella denuncia venga, in qualche modo, scoperta dallo stalker e da chi ha commesso la violenza…
PRESIDENTE. Concluda.
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). …ma significa anche che quella donna è sottoposta quotidianamente a continue violenze semplicemente per chiedere che venga assolto un suo diritto. È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Sportiello. Ne ha facoltà, per un minuto.
GILDA SPORTIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Io devo ammettere - se i colleghi mi fanno la cortesia di prestare un attimo di attenzione - che in questo momento sto sinceramente tremando di rabbia, perché sono sinceramente stanca di sentir parlare di violenza di genere e violenza sulle donne solo per la vostra squallida e sporca propaganda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Perché sono stanca di sentir dire, da un uomo di questa maggioranza, che la violenza sulle donne si riconosce solo quando ci hanno già uccise! Solo quando si tratta di femminicidio, senza mai prendere precauzioni e misure prima! Nel vostro disegno di legge non c'è una misura per la violenza economica e non c'è una misura per l'educazione affettiva. Non avete sentito i centri antiviolenza, che erano gli unici da cui potevate imparare qualcosa.
PRESIDENTE. Concluda.
GILDA SPORTIELLO (M5S). Oggi state negando la giustizia a chi denuncia, perché dire che, in 45 giorni (che sono niente), le intercettazioni si chiudono...
PRESIDENTE. Deve concludere.
GILDA SPORTIELLO (M5S). ...significa essere complici dell'impunità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Scotto. Ne ha facoltà, per un minuto.
ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io credo che bisogna fare un po' pace con il cervello. Se qua dentro sappiamo che la nostra funzione è quella di legiferare, sappiamo anche distinguere tra un emendamento e un ordine del giorno. Un ordine del giorno ha una potenza infinitamente inferiore rispetto all'efficacia dell'emendamento che è stato presentato. Per cui, non capisco le obiezioni che vengono avanzate dal collega Romano. Non capisco per quale motivo non si possa votare questo emendamento, che darebbe corpo legislativo a una proposta sensata a tutela delle donne che, invece, un ordine del giorno non darebbe, perché un ordine del giorno è una sorta di assegno postdatato. Noi vogliamo una risposta ora (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1014 Dori, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Mentre completiamo le operazioni di voto, saluto gli studenti e i docenti del liceo scientifico “Vincenzo Manzini” di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, e dell'Istituto “Alessandro Manzoni” di Erba, in provincia di Como, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Secondo le intese intercorse tra i gruppi, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, il cui seguito sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana, a partire dalla seduta di martedì 18 marzo, dopo l'esame del disegno di legge n. 2285 di conversione in legge del decreto-legge concernente la continuità produttiva ed occupazionale degli impianti ex Ilva.
Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo convocata alle 11,30.
La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 12,15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'
PRESIDENTE. Non posso non salutare le studentesse, gli studenti e gli insegnanti dell'“Istituto comprensivo di Tolfa”, in provincia di Roma, che assistono oggi a questa seduta lampo della Camera. È una seduta soltanto per dare delle comunicazioni, per questo non c'è nessuno, non perché sono in vacanza. Sono delle comunicazioni. Infatti adesso chiuderemo la seduta, rinviandola a domani. Benvenuti alla Camera, benvenuti a casa vostra e soprattutto buona vita (Applausi).
Nuova articolazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 17-21 marzo 2025 e nuova organizzazione dei tempi di esame degli argomenti iscritti nel calendario dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, è stato convenuto che, con riferimento alla richiesta sottoscritta da 138 deputati dei gruppi di opposizione (ossia più di un terzo dei componenti della Camera) di procedere alla convocazione straordinaria della Camera ai sensi dell'articolo 62 della Costituzione, e 29, comma 1, del Regolamento, finalizzata alla discussione delle mozioni Faraone, Braga, Richetti, Zanella e Magi n. 1-00406 e D'Orso ed altri n. 1-00407 concernenti iniziative in merito alla situazione nelle carceri, la Camera sarà convocata in via straordinaria la prossima settimana, al termine dell'esame del disegno di legge n. 2285 e della proposta di legge n. 2084, non prima di mercoledì 19 marzo, con all'ordine del giorno la discussione delle suddette mozioni.
Avverto altresì che la consegna alla Camera del testo delle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo avverrà alle ore 15,30 di martedì 18 marzo, mentre la discussione sulle Comunicazioni si svolgerà a partire dalle ore 9,30 di mercoledì 19 marzo.
Ricordo che mercoledì 19 marzo, alle ore 16,15, avrà luogo la commemorazione di Domenico Lucà.
L'organizzazione dei tempi per la discussione delle mozioni Faraone, Braga, Richetti, Zanella e Magi n. 1-00406 e D'Orso ed altri n. 1-00407 sarà pubblicata, unitamente alla nuova organizzazione dei tempi per l'esame degli argomenti iscritti in calendario conseguente al mutamento nella consistenza dei gruppi, nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Venerdì 14 marzo 2025 - Ore 9,30:
1. Svolgimento di interpellanze urgenti .
La seduta termina alle 12,20.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 3 la deputata L'Abbate ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 3 la deputata Gardini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Non è pervenuto alcun Calendario dei lavori dalla Capigrippo (via eCAL)
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 3) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | PDL 2084 - EM 1.1016 | 248 | 247 | 1 | 124 | 107 | 140 | 90 | Resp. |
2 | Nominale | EM 1.23 | 248 | 244 | 4 | 123 | 101 | 143 | 89 | Resp. |
3 | Nominale | EM 1.1014 | 243 | 243 | 0 | 122 | 105 | 138 | 88 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.