XIX LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta del 14 marzo 2025.
Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Bonetti, Boschi, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carloni, Casasco, Cavandoli, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Sergio Costa, D'Alessio, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, La Porta, Leo, Lollobrigida, Lupi, Maccari, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Michelotti, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Montemagni, Morrone, Mulè, Onori, Nazario Pagano, Patriarca, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Quartini, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Schullian, Siracusano, Stefani, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 13 marzo 2025 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
VOLPI: «Disposizioni in materia di affidamento diretto di contratti pubblici alle imprese start-up innovative per la realizzazione di progetti tecnologici volti a ridurre la dispersione idrica e a migliorare la qualità delle acque» (2305);
BONELLI ed altri: «Istituzione dell'area naturale protetta d'altura del Golfo di Taranto» (2306).
Saranno stampate e distribuite.
Annunzio di disegni di legge.
In data 13 marzo 2025 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
dai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa:
«Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, fatto a Roma il 12 novembre 2024 e nella Città del Vaticano il 23 dicembre 2024, costituente un Accordo emendativo dell'Accordo mediante Scambio di Lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull'assistenza spirituale alle Forze armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno» (2307).
Sarà stampato e distribuito.
Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
BICCHIELLI e ROMANO: «Istituzione della provincia della Porta d'Italia» (2156) Parere delle Commissioni V, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
PAVANELLI ed altri: «Disposizioni per la semplificazione del procedimento elettorale, per la digitalizzazione delle liste elettorali nonché in materia di propaganda elettorale e di esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini che, per motivi di studio, di lavoro o di cura, hanno temporaneo domicilio in un comune diverso da quello di residenza» (2236) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, XI, XII e XIV.
II Commissione (Giustizia):
S. 1261. – Senatori BONGIORNO ed altri: «Modifiche al codice penale e al Regolamento di polizia mortuaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, in materia di disposizione delle spoglie mortali delle vittime di omicidio» (approvata dal Senato) (2304) Parere delle Commissioni I, V e XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento).
Annunzio di petizioni.
Valerio Stendardo, da Specchia (Lecce), chiede una riorganizzazione degli studi medici di medicina generale presso i consultori familiari (937) – alla XII Commissione (Affari sociali);
Moreno Sgarallino, da Roma, chiede:
la rigorosa applicazione delle norme penali che vietano l'occupazione delle scuole e delle università (938) – alla II Commissione (Giustizia);
norme per il risarcimento dei danni provocati durante l'occupazione di scuole o in occasione di manifestazioni (939) – alla II Commissione (Giustizia);
interventi per ridurre i disagi dei cittadini in occasione di manifestazioni e di scioperi nel settore dei trasporti (940) – alla IX Commissione (Trasporti);
che nei discorsi e nei documenti ufficiali si usi solo il termine cittadini e non cittadine e cittadini (941) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
iniziative per verificare la conoscenza delle norme sulla sicurezza del lavoro da parte dei lavoratori (942) – alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);
l'abolizione delle imposte sulle cosiddette giacenze di magazzino (943) – alla VI Commissione (Finanze);
Francesco Di Pasquale, da Cancello e Arnone (Caserta), chiede:
la creazione della Consulta nazionale degli agricoltori italiani e l'istituzione della Giornata dell'agricoltura (944) – alla XIII Commissione (Agricoltura);
misure per incentivare l'esame delle petizioni da parte della Camera dei deputati (945) – alla Giunta per il Regolamento
Stefano Fuschetto, da Gallarate (Varese), chiede:
la nazionalizzazione della rete internet (946) – alla IX Commissione (Trasporti);
la realizzazione di metropolitane in tutti i capoluoghi italiani (947) – alla IX Commissione (Trasporti);
Gianpaolo Penco, da Trieste, chiede nuove norme in materia di Corpo militare volontario e infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana (948) – alla IV Commissione (Difesa);
Aniello Traino, da Neirone (Genova), chiede nuove norme in materia di adesione alla NATO (949) – alla III Commissione (Affari esteri);
Roberto Di Gaetano, da Vecchiano (Pisa), chiede le dimissioni obbligatorie dei titolari di cariche pubbliche in caso di condanna penale o rinvio a giudizio per reati di particolare gravità (950) – alla II Commissione (Giustizia);
Giorgio Ledda, da Quartucciu (Cagliari), chiede la progressiva riduzione dell'orario di lavoro a parità di stipendio per i lavoratori a partire dai sessanta anni di età (951) – alla XI Commissione (Lavoro);
Eraldo Stefani, da Firenze, chiede che non sia approvato il disegno di legge costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati (atto Camera n. 1917) (952) – alla II Commissione (Giustizia);
Luca Di Leva, da Lecce, chiede che siano rimosse le disparità di trattamento tra i docenti delle classi di concorso A e gli insegnanti tecnico pratici delle classi di concorso B (953) – alla XI Commissione (Lavoro);
Marcello Stanca, da Firenze, chiede che sia introdotto un compenso per la cessione dei propri dati personali a operatori commerciali su internet (954) – alla X Commissione (Attività produttive).
Trasmissione dalla Corte dei conti.
Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 11 marzo 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 22, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, la relazione annuale, approvata dal Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti in data 4 marzo 2025, sull'esito del controllo concomitante sui principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale, riferita all'anno 2024 (Doc. CCXXIV, n. 3).
Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).
Trasmissione dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con lettera in data 12 marzo 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, lettera c), della legge 18 novembre 1995, n. 496, la relazione sullo stato di esecuzione della convenzione sulle armi chimiche e sugli adempimenti effettuati dall'Italia, riferita all'anno 2024 (Doc. CXXXI, n. 3).
Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).
Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con lettera in data 12 marzo 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge 15 dicembre 1998, n. 484, la relazione sullo stato di esecuzione del Trattato per il bando totale degli esperimenti nucleari, riferita all'anno 2024 (Doc. CXXXIX, n. 3).
Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).
Trasmissione dal Ministero della giustizia.
Il Ministero della giustizia, con lettera del 12 marzo 2025, ha trasmesso la nota relativa all'attuazione data, per le parti di competenza, alle mozioni ASCARI ed altri n. 1/00355 (Testo modificato nel corso della seduta); GHIO, BONETTI, ZANELLA, BOSCHI ed altri n. 1/00366 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) e SEMENZATO, POLIDORI, LANCELLOTTA, RAVETTO ed altri n. 1/00368, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 27 novembre 2024, concernenti iniziative in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) competente per materia.
Trasmissione dal Ministro
dell'istruzione e del merito.
Il Ministro dell'istruzione e del merito, con lettera in data 13 marzo 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2024/2277, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per violazione del diritto dell'Unione europea in relazione alla violazione di alcune disposizioni dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE, in tema di progressione salariale dei docenti a tempo determinato.
Questa relazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Trasmissione dal Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 13 marzo 2025, ha trasmesso la seguente relazione concernente il seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti dalle Camere in merito a progetti di atti dell'Unione europea o ad atti preordinati alla formulazione degli stessi:
relazione, predisposta dal Ministero dell'interno, concernente il seguito del documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) della Camera (atto Camera Doc XVIII-bis, n. 43) in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un'applicazione per la trasmissione elettronica dei dati di viaggio («applicazione di viaggio digitale dell'Unione europea») e che modifica i regolamenti (UE) 2016/399 e (UE) 2018/1726 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 2252/2004 del Consiglio per quanto riguarda l'uso delle credenziali di viaggio digitali (COM(2024) 670 final).
Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.
La Commissione europea, in data 13 marzo 2025, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2025/202, che fissa, per il 2025 e il 2026, le possibilità di pesca per alcuni stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per i pescherecci dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione (COM(2025) 92 final), corredata dal relativo allegato (COM(2025) 92 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che autorizza l'Italia ad applicare, in determinate zone geografiche, aliquote di tassazione ridotte al gasolio e al gas di petrolio liquefatto utilizzati per riscaldamento ai sensi dell'articolo 19 della direttiva 2003/96/CE (COM(2025) 103 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che autorizza la Repubblica slovacca ad applicare una misura speciale di deroga all'articolo 26, paragrafo 1, lettera a), e agli articoli 168 e 168-bis della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2025) 104 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Proposta di decisione del Consiglio relativa all'adesione di Vanuatu all'accordo di partenariato interinale tra la Comunità europea, da una parte, e gli Stati del Pacifico, dall'altra (COM(2025) 105 final), corredata dal relativo allegato (COM(2025) 105 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).
Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 13 marzo 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che sospende alcune parti del regolamento (UE) 2015/478 per quanto riguarda le importazioni di prodotti ucraini nell'Unione europea (COM(2025) 107 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.
Trasmissione dal Garante del contribuente per la Valle d'Aosta.
Il Garante del contribuente per la Valle d'Aosta, con lettera in data 5 marzo 2025, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Valle d'Aosta, riferita all'anno 2024.
Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).
Trasmissione dal Garante del contribuente per l'Emilia-Romagna.
Il Garante del contribuente per l'Emilia-Romagna, con lettera in data 13 marzo 2025, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Emilia-Romagna, riferita all'anno 2024.
Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Iniziative volte alla definizione di un codice di prestazione per il monitoraggio da remoto degli impianti cocleari – 2-00565
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
in Italia, si stimano circa 20.000 portatori di impianto cocleare e oltre il 40 per cento si trova in età lavorativa;
l'intervento di impianto cocleare, procedura inclusa nei Lea è una soluzione sicura, efficace ed economicamente vantaggiosa per persone con sordità neurosensoriale grave o profonda altrimenti non trattabile con gli apparecchi acustici tradizionali. È importante che i portatori di impianti cocleari mantengano regolari appuntamenti clinici per prestazioni ottimali e aderenza alla terapia per tutta la loro vita;
l'aumento progressivo del carico di pazienti e le limitate risorse dei reparti audiologici rende questo modello di assistenza insostenibile, allungando le liste di attesa e influenzando negativamente l'aderenza alla terapia, soprattutto per chi ha difficoltà a recarsi in ospedale per motivi logistici, economici, di salute o di lavoro;
lo sviluppo tecnologico ha permesso, già da alcuni anni e mediante l'uso di tecnologie che sono specifiche di ogni produttore, di poter monitorare in remoto tali dispositivi senza che il paziente debba muoversi dal proprio domicilio. I pazienti con un impianto cocleare, infatti, possono eseguire attività cliniche a casa tramite App, i risultati sono trasmessi al medico che può decidere se è necessario un appuntamento in ospedale. Tale sistema aumenta l'efficienza della clinica e offre ai pazienti un'opzione di cura più comoda pur mantenendo inalterata la qualità delle cure e l'aderenza alla terapia;
il controllo remoto risulta del tutto sovrapponibile ad un controllo ambulatoriale di routine, offre ai pazienti un'opzione di cura più comoda e permette di anticipare la diagnosi di eventi clinici che possono intercorrere tra due controlli ambulatoriali programmati;
in considerazione della necessità di ridurre al minimo anche per il futuro gli accessi in ospedale, è in atto nel Paese una valutazione di fattibilità per tutte le attività mediche eseguibili in telemedicina. La prestazione di controllo non si pone come attività in aggiunta ai controlli clinici ma come controllo che si esegue al posto dei controlli in ospedale, per lo meno nell'attività ordinaria di controllo, senza quindi alcuna ripercussione sul carico di lavoro ospedaliero;
purtroppo l'utilizzo di queste tecnologie è rimasto limitato per l'assenza di procedure codificate;
infatti, la prestazione di telemonitoraggio dell'impianto cocleare ancora non è riconosciuta dal Sistema sanitario nazionale e dalle regioni, come avviene invece per i dispositivi impiantabili cardiaci;
il decreto ministeriale 21 settembre 2022 recante «Approvazione delle linee guida per i servizi di telemedicina – Requisiti funzionali e livelli di servizio» individua e definisce le prestazioni minime di telemedicina riprendendo espressamente le «Indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni di telemedicina del 17 dicembre 2020», tra cui il telemonitoraggio;
per consentire agli ospedali di adottare in modo strutturato il monitoraggio da remoto degli impianti cocleari sarebbe, però, necessario definire un codice di prestazione ed una tariffa;
alla luce del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 («Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502») il successivo decreto del Ministero della salute del 23 giugno 2023 («Definizione delle tariffe dell'assistenza specialistica ambulatoriale e protesica») ha approvato i nuovi livelli essenziali di assistenza nell'ambito dei quali è inclusa la prestazione di adattamento impianti cocleari;
per rendere operativa la proposta, sarebbe sufficiente seguire le raccomandazioni dell'Agenas approvate in conferenza Stato-regioni, replicando nel tariffario delle prestazioni ambulatoriali il codice e denominazione della prestazione fatta in presenza aggiungendo il codice T00, che indica la esecuzione da remoto della prestazione stessa. In tal modo si manterrebbe l'entità del rimborso già stabilita per la prestazione eseguita in presenza, senza produrre alcun aggravio di costo;
le voci da replicare sarebbero: (i) cod. 95.43-T01 visita audiologica; (ii) cod. 95.48.1-T02 verifica beneficio protesico; (iii) cod. 93.89.4-T03 training per disturbi audiofonologici; (iv) cod. 95.49-T04 adattamento impianti cocleari;
alla luce di quanto esposto, la mancata attuazione delle raccomandazioni dell'Agenas rischia di peggiorare la qualità del servizio ospedaliero che risulta sempre più affollato, anche a causa della mancata adozione dei servizi di telemedicina necessari ad efficientare il Sistema sanitario nazionale, non migliorando inoltre la qualità della vita dei portatori di impianto cocleare che potrebbero invece comodamente effettuare il controllo da remoto –:
se il Ministro interpellato intenda adottare le iniziative di competenza affinché sia dato seguito alle raccomandazioni dell'Agenas approvate in conferenza Stato-regioni e sia definito un codice di prestazione per il monitoraggio da remoto degli impianti cocleari.
(2-00565) «Gadda, Boschi».
Iniziative per rafforzare l'efficienza dei servizi pubblici locali e intendimenti in relazione al prossimo disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza – 2-00555
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
fra le proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza – anno 2025, relative ai servizi pubblici locali e partecipazioni pubbliche, contenute nella segnalazione inviata a dicembre 2024 dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato al Governo, desta preoccupazione quella relative all'andamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica;
l'Autorità infatti spiega che nel primo semestre del 2024 ha compiuto un'ampia attività di monitoraggio delle relazioni sulla ricognizione periodica della situazione gestionale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e ha adottato numerose segnalazioni aventi a oggetto le criticità riscontrate, inviando alla Conferenza Stato-regioni, all'Anci e all'Upi una segnalazione volta a indirizzare l'operato sia degli enti affidanti, sia delle società affidatarie, in vista di futuri affidamenti. In particolare, dall'analisi delle ricognizioni non si annoverano casi in cui l'ente abbia, a esito delle ricognizioni, concluso per l'adozione di misure correttive delle gestioni (in particolare di quelle in house), nonostante la ricognizione avesse restituito un andamento gestionale insoddisfacente sotto il profilo economico, qualitativo o in relazione ai risultati pregressi di gestione;
nell'ottica di responsabilizzare gli enti nell'effettuare con consapevolezza la suddetta ricognizione e di prevedere l'adozione di adeguate misure correttive – in caso di andamento gestionale insoddisfacente – l'Autorità propone alcune misure di intervento a tutela della concorrenza e dei fruitori dei servizi pubblici locali;
in altri termini, si suggerisce che gli enti affidanti debbano tempestivamente attuare le azioni necessarie per far fronte alle inefficienze di gestione del servizio affidato, anche – soprattutto per le gestioni in house – revocando l'affidamento, qualora risultasse non più giustificabile dal punto di vista economico e qualitativo e sulla base degli oneri e dei risultati in capo agli enti medesimi;
già nella segnalazione trasmessa nel marzo 2021 l'Autorità aveva evidenziato l'eccessivo ricorso all'affidamento in house a società anche prive dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla normativa. Nella stessa segnalazione si sottolinea che tale affidamento non appare generalmente idoneo ad assicurare adeguati livelli di efficienza e di qualità dei servizi –:
quali iniziative di competenza intendano porre in essere affinché sia garantita l'efficienza dei servizi pubblici locali a tutela degli utenti e se il Governo intenda inserire all'interno del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza di prossima presentazione le misure correttive avanzate in più occasioni dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
(2-00555) «Marattin, Schullian».
Iniziative di competenza, anche tramite Cassa Depositi e Prestiti, in ordine alle scelte strategiche di Euronext relative a Borsa Italiana – 2-00568
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:
la propensione al risparmio delle famiglie italiane costituisce un dato strutturale dell'economia italiana che consente al Paese di disporre di una ampia mole di risorse;
tale risparmio è fondamentale per sostenere famiglie, imprese, e lo stesso Stato, con investimenti entro il perimetro nazionale oppure anche diversificando a livello internazionale;
in questo quadro la infrastruttura di Borsa Italiana, parte del gruppo Euronext, risulta strategica per consentire che il risparmio incontri le imprese, a sostegno della economia reale;
Cassa Depositi e Prestiti ha un ruolo quale azionista di rilievo del gruppo Euronext;
il piano strategico 2025-2027 «Innovate for Growth 2027» di Euronext, a giudizio degli interroganti, sembrerebbe evidenziare alcuni accentramenti di funzioni a scapito di Milano e a favore di altre piazze finanziarie, confermando un trend che nel corso del 2024 aveva dato vita al primo sciopero del personale di Borsa Italiana al quale è seguita una convocazione da parte del Governo per il tramite del Ministro delle imprese e del made in Italy;
tali azioni, sempre a giudizio degli interpellanti, sembrano ridurre l'idea di un gruppo di borse federate a favore invece un gruppo centralizzato, lontano dai territori di riferimento, ponendo per l'Italia anche un eventuale problema nell'esercizio dei poteri di vigilanza da parte dell'Autorità preposta –:
quale sia l'intendimento del Governo in merito a quanto riportato in premessa e se non intenda assumere iniziative, anche attraverso l'azionista Cassa Depositi e Prestiti e i suoi rappresentanti nel board di Euronext.
(2-00568) «Casasco, Battilocchio».
Iniziative di competenza in sede internazionale al fine di fare piena luce sulla strage di Ustica – 2-00566
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
non è stato ancora riconosciuto il diritto alla giustizia per le 81 vittime innocenti della strage di Ustica;
la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla strage, confermando lo scenario della battaglia aerea nei cieli del Paese, per l'impossibilità di ricevere indicazioni da Paesi amici dell'Italia;
le vittime ed i loro familiari hanno diritto alla giustizia;
la difesa della nostra dignità nazionale richiede che si faccia piena luce su una evidente violazione della nostra sovranità –:
quali iniziative intenda assumere per ribadire a Paesi alleati, come Francia e Stati Uniti, la richiesta di fornire tutte le informazioni utili a fare piena luce sulla strage di Ustica.
(2-00566) «De Maria, Schlein, Braga, Merola, Fornaro, Manzi, Berruto, Stefanazzi, Vaccari, Toni Ricciardi, Gianassi, Ascani, Roggiani, Malavasi, De Luca, Girelli, Lai, Simiani, Orfini, Filippin, Tabacci, Porta, Graziano, Forattini, Romeo, Andrea Rossi, Gribaudo, Carè, Bakkali, Fassino, Ghio, Serracchiani, Gnassi, Cuperlo».
Chiarimenti in ordine al mancato riconoscimento del matrimonio egualitario in Spagna per una coppia italiana che ha contratto l'unione civile e iniziative volte a garantire l'applicazione delle norme di miglior favore nelle ipotesi di trascrizione e riconoscimento degli istituti civili e matrimoniali – 2-00569
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
è pervenuta agli interpellanti la segnalazione di una coppia italiana che ha contratto l'unione civile in Italia e che si è trasferita stabilmente a Barcellona; la coppia vorrebbe che sia loro legittimamente riconosciuto l'istituto del matrimonio egualitario vigente in Spagna e a tal fine si è rivolta alle istituzioni spagnole le quali hanno loro richiesto il nulla osta sulla capacità matrimoniale (certificato di stato libero) che ovviamente loro non possiedono perché unite da unione civile nel nostro Paese;
le istituzioni spagnole (Registro civil) hanno quindi rappresentato la possibilità di chiedere all'autorità consolare il «nulla osta consolare» in luogo del certificato della capacità matrimoniale o stato libero;
il consolato al quale la coppia si è rivolta, tuttavia, avrebbe risposto che a riguardo non può fare nulla;
per uscire da questa intricata questione, per la coppia sembrerebbe prospettarsi la paradossale necessità di sciogliere l'unione civile in Italia, aspettare 3 mesi per riavere la capacità matrimoniale e poter poi contrarre il matrimonio in Spagna che poi verrà nuovamente registrato come unione civile in Italia;
sul sito web ufficiale dell'Unione europea gestito dalla direzione generale del mercato interno, dell'industria, dell'imprenditoria e delle Pmi sono declinate le procedure per il riconoscimento reciproco dei diversi istituti civilistici e matrimoniali delle unioni;
secondo quanto si evince dal predetto sito, nelle unioni registrate i diritti concernenti il regime patrimoniale o gli assegni di mantenimento non sono applicati allo stesso modo in tutti i Paesi dell'Ue: i diritti derivanti da un'unione registrata in un determinato Paese dell'Ue possono essere molto diversi in un altro;
in alcuni Paesi dell'Ue le unioni registrate sono considerate equivalenti o paragonabili al matrimonio e tutti i Paesi che consentono i matrimoni tra partner dello stesso sesso riconoscono generalmente le unioni registrate tra partner dello stesso sesso concluse in altri Paesi dell'Ue; nei Paesi dell'Ue che invece non autorizzano i matrimoni fra persone dello stesso sesso, ma che hanno introdotto alcune forme di unione registrata, un matrimonio contratto all'estero conferisce gli stessi diritti di un'unione registrata; la possibilità di sposarsi tra persone dello stesso sesso è riconosciuta nei seguenti Paesi dell'Ue: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Islanda, Norvegia e Svizzera;
secondo quanto si evince dal predetto sito web, quanto al riconoscimento del matrimonio e/o unione civile in un altro Paese dell'Ue, dovrebbe applicarsi la legislazione nazionale del Paese dell'Ue in cui si chiede il riconoscimento; ciò significa che i Paesi dell'Ue sono attualmente liberi di decidere se riconoscere il matrimonio per i diritti conferiti dalla legislazione nazionale del Paese dell'Ue in cui si chiede il riconoscimento: tali diritti comprendono il diritto di ereditare dal coniuge o il diritto di ottenere alimenti dal coniuge (ad esempio, in caso di divorzio) o il diritto di beneficiare di assegni familiari –:
se il Governo possa fornire chiarimenti in ordine all'intricata questione descritta in premessa;
se e quali iniziative di competenza intenda adottare, nelle sedi europee ed internazionali, per far valere il principio secondo cui, nel caso di trascrizione/riconoscimento degli istituti civili e matrimoniali, prevalgano comunque le norme di miglior favore del Paese in cui si chiede la trascrizione/riconoscimento ove richiesto dagli istanti.
(2-00569) «Sportiello, Di Lauro, Quartini, Marianna Ricciardi».
Elementi in ordine ai rinvii delle udienze conseguenti all'astensione dal lavoro dei magistrati del 27 febbraio 2025, anche rispetto all'attuazione delle riforme Pnrr in termini di durata dei procedimenti civili e penali – 2-00567
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
il 27 febbraio 2025 i magistrati italiani hanno scioperato per protestare contro la riforma della giustizia, licenziata dalla Camera il 16 gennaio 2025, che prevede la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, l'istituzione di un'Alta corte responsabile dei provvedimenti disciplinari, due Csm distinti e il sorteggio dei suoi componenti, che non verranno più eletti; la manifestazione ha raccolto un record di adesioni superiore all'80 per cento, così come dichiarato dal presidente dell'Anm, Cesare Parodi;
il modello di magistratura pensato dai Costituenti è un modello di «ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere» (articolo 104, 1° comma). Sembra che la Costituzione abbia pensato alla magistratura come ad un «potere», in quanto ha dato per presupposto che si tratta di un potere «neutro», non avendo essa poteri di indirizzo politico. Una simile impostazione evidenzia il tema dell'opportunità dello sciopero della magistratura proclamato per influire su direttive politiche specifiche che proprio a essa si indirizzano, considerando che in tal caso lo sciopero cesserebbe di operare come uno strumento di autotutela di categoria, per trasformarsi in un tentativo di sovrapposizione dei pubblici funzionari all'organo politico; non si può sottacere, tuttavia, che la riforma della giustizia è inserita tra le riforme orizzontali del PNRR, in quanto atta ad influenzare positivamente vari settori economici e sociali e contribuire al rafforzamento della competitività del Paese, così rappresentando un passaggio cruciale per modernizzare il sistema giudiziario italiano, rendendolo più rapido ed efficiente; attraverso l'asse 2 della componente M1C1 del PNRR, sono stati stanziati oltre 2,6 miliardi di euro per riforme e investimenti nel sistema giustizia, con l'obiettivo di ottenere, entro il 2026, una riduzione del 40 per cento dei tempi dei contenziosi civili e commerciali, del 25 per cento dei tempi dei procedimenti penali e l'abbattimento del 90 per cento delle cause pendenti presso i tribunali civili di primo e secondo grado;
si rileva, poi, come, ad avviso degli interpellanti, tale astensione causerà significativi rinvii e ritardi nelle udienze già fissate – di mesi nell'ambito dei procedimenti penali e di anni nell'ambito di quelli civili – cagionando un grave danno ai cittadini in attesa di giustizia, anche in termini di possibile prescrizione dei reati. Inoltre pare opportuno verificare se e quanto la durata dei processi, «allungata» dallo sciopero, inciderà sotto il profilo finanziario;
a ciò si aggiunga come nessun dato sia reperibile circa l'adesione allo sciopero del numero dei magistrati collocati fuori ruolo, dato sul quale sarebbe interessante far luce –:
quali siano i dati relativi ai rinvii delle udienze nell'ambito dei procedimenti civili e penali conseguenti all'astensione del 27 febbraio 2025 e quali siano i tempi previsti per la trattazione delle relative cause;
se e quanto tali rinvii abbiano inciso finanziariamente sull'attuazione delle riforme del PNRR in termini di durata dei procedimenti civili e penali, nonché quanti siano i magistrati fuori ruolo che hanno aderito allo sciopero.
(2-00567) «Calderone, Battilocchio».
Elementi in ordine al versamento degli importi in relazione ai quali è stata disposta la confisca in attuazione di una sentenza della Corte di Cassazione relativa a rimborsi elettorali percepiti dalla Lega Nord – 2-00570
G)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
il 24 luglio 2017 il tribunale di Genova ha condannato per truffa ai danni dello Stato il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, e l'ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, disponendo di procedere alla confisca di 49 milioni di euro al partito, a titolo di risarcimento per i rimborsi ingiustamente riscossi nel periodo 2008-2010;
nel novembre 2018, al termine del processo di secondo grado sulla maxi truffa ai danni dello Stato la Corte d'appello di Genova ha confermato le condanne a un anno e 10 mesi per l'ex segretario federale Umberto Bossi e a 3 anni e nove mesi per l'ex tesoriere Francesco Belsito, confermando anche la confisca diretta nei confronti della Lega Nord per 49 milioni di euro;
ad agosto 2019 la Corte di cassazione ha stabilito la prescrizione dei reati per Belsito e Bossi, confermando tuttavia definitivamente la confisca dei 49 milioni per la Lega Nord;
come riportano fonti stampa dell'epoca, a settembre 2018 gli avvocati della Lega Nord e la Procura di Genova avrebbero raggiunto una sorta di «accordo» per la restituzione dei 49 milioni, che prevedeva il versamento da parte della Lega Nord su un conto a disposizione della Guardia di finanza di 100 mila euro ogni due mesi (per un totale di 600 mila euro l'anno) come risarcimento dei milioni truffati, al netto di quelli già confiscati. Secondo i calcoli del Corriere della Sera, pubblicati a settembre 2018, sarebbero serviti circa 76 anni allo Stato per vedersi restituita l'intera somma oggetto della confisca –:
se i Ministri interrogati siano in grado di precisare, per quanto di competenza, quanto la Lega Nord abbia versato sino ad oggi dei 49 milioni di euro oggetto della confisca in attuazione della sentenza della Corte di cassazione in merito.
(2-00570) «Bonelli, Zanella».