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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 16 aprile 2025

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 1074

Pdl n. 1074 – Modifiche all'articolo 132 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernenti l'acquisizione di dati relativi al traffico telefonico e telematico per esigenze di tutela della vita e dell'integrità fisica del soggetto interessato

Discussione sulle linee generali: 8 ore.

Relatore 10 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 22 minuti
Gruppi 5 ore e 58 minuti
Fratelli d'Italia 48 minuti
Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista 41 minuti
Lega – Salvini Premier 40 minuti
Forza Italia – Berlusconi Presidente – PPE 37 minuti
MoVimento 5 Stelle 37 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 31 minuti
Azione-Popolari europeisti riformatori-Renew Europe 31 minuti
Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE- Centro popolare 31 minuti
Italia Viva-il Centro-Renew Europe 31 minuti
Misto: 31 minuti
  Minoranze Linguistiche 18 minuti
  +Europa 13 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 16 aprile 2025.

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Boschi, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Sergio Costa, D'Alessio, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Dori, Ferrante, Ferro, Fornaro, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Iaia, Lacarra, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Simiani, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Traversi, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Boschi, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Sergio Costa, D'Alessio, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Fornaro, Foti, Frassinetti, Freni, Gardini, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Iaia, Lacarra, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Simiani, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Traversi, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 15 aprile 2025 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   CHERCHI: «Introduzione dell'articolo 544-bis.1 del codice penale in materia di zooerastia e zoopornografia» (2359);

   SCHLEIN ed altri: «Istituzione dell'Agenzia per il cinema e l'audiovisivo» (2360);

   VOLPI: «Istituzione di un contributo sanitario a carico dei gestori di impianti per lo smaltimento di rifiuti che producono esalazioni insalubri e di discariche situate in prossimità di centri abitati» (2361).

  Saranno stampate e distribuite.

Trasmissione dal Senato.

  In data 16 aprile 2025 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:

   S. 1425. – «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 marzo 2025, n. 27, recante disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2025» (approvato dal Senato) (2362).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia)

  LAZZARINI ed altri: «Modifica all'articolo 6 della legge 4 maggio 1983, n. 184, in materia di requisiti di età degli adottanti» (2247) Parere delle Commissioni I e XII.

   XIII Commissione (Agricoltura)

  ZANELLA ed altri: «Norme per la tutela degli equidi e loro riconoscimento come animali di affezione» (2187) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

  Il Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, con lettera in data 15 aprile 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 35, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 124, la relazione sull'attività svolta dal comitato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, approvata dal Comitato medesimo nella seduta del 15 aprile 2025 (Doc. XXXIV, n. 3).

  Tale documento sarà stampato e distribuito.

Trasmissione dal Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione.

  Il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, con lettera in data 14 aprile 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 14, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, l'elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea, riferito al quarto trimestre del 2024 (Doc. LXXIII-bis, n. 10).

  Questo documento è trasmesso a tutte le Commissioni permanenti e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 15 aprile 2025, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Riesame dell'attuazione delle operazioni dell'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) (COM(2025) 147 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla XII Commissione (Affari sociali), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 15 aprile 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Un piano d'azione europeo per la siderurgia e la metallurgia (COM(2025) 125 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Annunzio di sentenze della Corte
di giustizia dell'Unione europea.

  Il Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso, in data 10 aprile 2025, le seguenti decisioni della Corte di giustizia dell'Unione europea, relative a cause in cui la Repubblica italiana è parte o adottate a seguito di domanda di pronuncia pregiudiziale proposta da un'autorità giurisdizionale italiana, che sono inviate, ai sensi dell'articolo 127-bis del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Sentenza della Corte (Sesta sezione) del 27 marzo 2025, causa C-515/23, Commissione europea contro Repubblica italiana. Inadempimento di uno Stato – Trattamento delle acque reflue urbane – Direttiva 91/271/CEE – Articoli 4, 5 e 10 – Inquinamento di aree sensibili – Impianti di trattamento delle acque reflue urbane – Sentenza della Corte che constata un inadempimento – Mancata esecuzione – Articolo 260, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea – Sanzioni pecuniarie – Penalità – Somma forfettaria (Doc. XIX, n. 61) – alla VIII Commissione (Ambiente);

   Sentenza della Corte (Terza sezione) del 13 marzo 2025, cause riunite C-746/23 e C-747/23, Cividale Spa ed altri contro Ministero dello sviluppo economico ed altri. Domande di pronuncia pregiudiziale proposte dal Consiglio di Stato. Aiuti concessi dagli Stati – Nozione di «aiuto» – Normativa nazionale che prevede la concessione di una misura a favore di imprese che operano nel settore delle fonderie d'acciaio in caso di chiusura parziale o totale dei loro siti produttivi – Contributo finanziario – Vantaggio (Doc. XIX, n. 62) – alla X Commissione (Attività produttive);

   Ordinanza della Corte (Nona sezione) del 6 marzo 2025, causa C-163/23, Governo della Repubblica italiana contro UX. Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal giudice di pace di Bologna. Articolo 53, paragrafo 2, e articolo 94 del regolamento di procedura della Corte – Requisito relativo alla presentazione dei motivi che giustifichino la necessità di un'interpretazione di determinate disposizioni del diritto dell'Unione da parte della Corte – Mancanza di precisazioni sufficienti – Irricevibilità manifesta (Doc. XIX, n. 63) – alla II Commissione (Giustizia);

   Sentenza della Corte (Quinta sezione) del 20 marzo 2025, cause riunite da C-728/22 a C-730/22, Associazione nazionale italiana bingo – ANIB ed altri contro Ministero dell'economia e delle finanze ed altro. Domande di pronuncia pregiudiziale proposte dal Consiglio di Stato. Direttiva 2014/23/UE – Concessioni per l'attività di gestione dei giochi e di raccolta di scommesse – Articolo 43 – Modifica apportata ad una concessione in corso di esecuzione – Normativa nazionale che prevede il pagamento, da parte dei concessionari, di un canone mensile dovuto per la proroga della durata di validità delle concessioni – Compatibilità – Articolo 5 – Obbligo per gli Stati membri di conferire all'amministrazione aggiudicatrice il potere di avviare, su domanda di un concessionario, un procedimento volto a modificare le condizioni di esercizio di una concessione, qualora eventi imprevedibili e indipendenti dalla volontà delle parti incidano in modo significativo sul rischio operativo della concessione stessa – Insussistenza (Doc. XIX, n. 64) – alla VI Commissione (Finanze).

Richiesta di parere parlamentare
su atti del Governo.

  Il Ministro della difesa, con lettera in data 15 aprile 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 19/2024, relativo alla prosecuzione dei già avviati ed approvati programmi di A/R n. SMD 03/2020 e SMD 37/2021, finalizzati alla progressiva implementazione di suite operative «Multi-Missione Multi-Sensore» (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 «Green» base JAMMS (264).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla IV Commissione (Difesa), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 26 maggio 2025. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 6 maggio 2025.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

RELAZIONE DELLE COMMISSIONI III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA) SULLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN MERITO ALLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA A ULTERIORI MISSIONI INTERNAZIONALI PER L'ANNO 2025, ADOTTATA IL 19 FEBBRAIO 2025 (ANNO 2025) DOC. XXV, N. 3 E SULLA RELAZIONE ANALITICA SULLE MISSIONI INTERNAZIONALI IN CORSO E SULLO STATO DEGLI INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE, RIFERITA ALL'ANNO 2024, ANCHE AL FINE DELLA RELATIVA PROROGA PER L'ANNO 2025 DOC. XXVI, N. 3. (DOC. XVI, N. 4)

Doc. XVI, n. 4 – Risoluzioni* 

   La Camera,

   esaminata e discussa la Relazione sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025 (Doc XXVI, n. 3). nonché la Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025 (Doc XXV, n. 3). adottate il 19 febbraio 2025 ai sensi, rispettivamente, degli articoli 3, comma 1, primo periodo, e 2, comma 2, secondo periodo, della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   tenuto conto del dibattito svolto in Assemblea sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui alla citata Deliberazione;

   premesso che:

    con la Deliberazione in merito alla partecipazione dell'Italia ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025 (Doc XXV, n. 3), il Governo intende avviare, per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, una nuova missione internazionale denominata «Forze ad alta ed altissima prontezza operativa» (scheda n. 15-bis/2025), con il fine di costituire un contingente di forze da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, in coerenza con le previsioni della legge 31 ottobre 2024, n. 168;

    per lo svolgimento della nuova missione la consistenza massima complessiva dei contingenti delle Forze armate in alta ed altissima prontezza operativa è pari a 2.867 unità, mentre il fabbisogno finanziario complessivo richiesto, con esigibilità 2026, in caso di effettivo impiego delle forze, è fissato in euro 29.973.204,00;

    con riguardo, invece, alla Relazione analitica (Doc XXVI, n. 3), essa riferisce che le linee guida a cui si informa l'impianto missioni consistono nel perseguire gli interessi nazionali nella partecipazione alle missioni ed operazioni di NATO, UE e ONU, conferendo priorità alla sicurezza energetica, alla stabilità dell'Africa e alla centralità del Mediterraneo, nonché alla tutela dell'immagine internazionale del Paese; nello strutturare attività di cooperazione bilaterale, nell'ambito di specifiche missioni a tutela e supporto di interessi e iniziative nazionali, attraverso attività di costruzione di capacità (defence capacity building) su un impianto che preveda la fornitura di equipaggiamento, l'addestramento e il sostegno logistico (logica equip/train/sustain); nell'esprimere una postura, presenza e profilo militare agile, adattivo e coerente con il conseguimento degli obiettivi nazionali declinati nei singoli quadranti strategici; nell'utilizzare un approccio multidominio nelle fasi di pianificazione ed esecuzione delle operazioni militari: nell'implementare un sistema di valutazione di efficacia e di efficienza delle missioni internazionali;

    per le missioni internazionali oggetto di proroga la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze annate impiegati nei teatri operativi è pari a 12.109 unità, con una consistenza media è pari a 7.751 unità, mentre il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 1.480.172.377,00, di cui, per il Ministero della difesa, euro 977.123.887,00 per obbligazioni esigibili nel 2025 ed euro 503.048.490,00 per obbligazioni esigibili nel 2026;

   considerato che:

    il contesto internazionale in cui l'Italia si colloca continua ad essere profondamente influenzato dalle conseguenze delle crisi che si sono sviluppate negli ultimi anni, che delineano un unico arco di instabilità il quale, dal quadrante nord-orientale europeo e dall'area di guerra ucraina, si estende sino al Medio Oriente e al Mar Rosso, terminando nel Sahel e producendo effetti diretti sulla sicurezza del nostro Paese;

    l'Italia mantiene come caposaldo della sua azione la sua appartenenza all'Unione europea e all'Alleanza atlantica, oltre al multilateralismo imperniato sul sistema delle Nazioni Unite; in tale contesto, l'Italia sostiene attivamente il consolidamento delle capacità dell'UE e della NATO, oltre che la loro reciproca cooperazione all'insegna della complementarietà;

    l'azione del nostro Paese si dispiega, in tutti i teatri di crisi, con l'obiettivo di salvaguardare l'interesse nazionale e operare a tutela della pace e della sicurezza, promuovendo i valori fondamentali di democrazia, libertà e Stato di diritto, con un'attenzione strategica prioritaria rivolta alla regione del Mediterraneo «allargato» e ai Balcani Occidentali;

    con specifico riguardo al Mediterraneo e al Vicino Oriente, il nostro Paese intende concorrere a creare le condizioni per uno scenario politico post-bellico che tenga conto dell'esigenza, da un lato, di porre fine al controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza e, dall'altro, di assicurare una forma di amministrazione interinale del territorio stesso, volta a preparare un assetto di lungo periodo; continua, inoltre, a sostenere con convinzione il processo di stabilizzazione in Libia sotto l'egida delle Nazioni Unite e prosegue nell'impegno contro Daesh ed il terrorismo di matrice fondamentalista, attivo in Iraq e Siria, ma anche nell'Africa saheliana;

    in relazione ai Balcani Occidentali, la loro progressiva integrazione nell'UE rimane centrale per il consolidamento della pace, la democrazia e la stabilità europea;

    la presenza italiana, sia nel quadro di iniziative multilaterali sia sulla base di accordi bilaterali, mira a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto attraverso una attività di institution building, in particolare nei contesti più esposti all'influenza di attori terzi — in primis, Federazione russa e Cina – che non condividono il nostro patrimonio di valori, fondato sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

    nell'ottica di un'assunzione crescente di responsabilità geopolitiche, è opportuno procedere all'aggiornamento del documento nazionale attuativo della Strategia UE per l'Indo-pacifico, anche sulla base del documento conclusivo dell'indagine conosciti a sulle tematiche relative alla proiezione dell'Italia e dei Paesi europei nell'Indo-Pacifico approvato dalla Commissione Affari esteri il 12 marzo 2025, al fine di consolidare il posizionamento del nostro Paese nell'area a tutela della libertà di navigazione e contrastare, in sinergia con le altre democrazie, le minacce alla sicurezza dei mari e alle catene di approvvigionamento globale;

    nell'ambito dello sforzo profuso negli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, si attesta che le risorse programmate per il 2025 ammontano ad un totale di 362.958.956 euro, in leggero aumento rispetto al fabbisogno del 2024, fissato a 361.597.000 euro;

    gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione (di cui alle schede da 22/2025 a 25/2025), anche per il 2025 e in coerenza con il Documento triennale di programmazione e indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2024-2026 su cui la III Commissione Affari esteri ha espresso parere favorevole lo scorso 18 febbraio 2025, sono incentrati soprattutto sull'area del Mediterraneo, del Medio Oriente e sull'Africa, con una ampia tipologia di azioni finalizzate a rafforzare la sicurezza e la stabilità regionali e a sostenere i Paesi maggiormente impegnati nella lotta al terrorismo e al contrasto dei traffici illegali, con un'attenzione prioritaria al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in particolare delle persone più vulnerabili,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede contenute nei punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3) di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele- Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union PoliceCoordination Office far Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00167) «Calovini , Billi , Bagnasco , Bicchielli , Chiesa , Zoffili , Orsini , Carfagna , Tremonti , Formentini , Deborah Bergamini , Ciaburro , Carrà , Fascina , Caiata , Coin , Marrocco , Comba , Cecchetti , Mulè , Di Giuseppe , Crippa , Saccani Jotti , Loperfido , Giglio Vigna , Malaguti , Maullu , Padovani , Mura , Polo , Vinci ».


   La Camera,

   premesso che:

    1) con l'approvazione della legge 31 ottobre 2024, n. 168, Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, è stata introdotta la possibilità per il Governo di individuare forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, indicando il numero massimo delle unità di personale e il limite massimo del fabbisogno finanziario, nell'ambito delle disponibilità complessive dei fondi;

    2) ciò consente al Governo di poter disporre di un contingente di personale, in prontezza operativa, da impiegare nel corso dell'anno in caso di crisi o situazioni di emergenza non prevedibili al momento dell'adozione della delibera. C'è da ritenere che tali unità di personale possano essere impiegate per rafforzare missioni già autorizzate ovvero in Paesi e contesti in cui non vi siano missioni già operative. Come ampiamente denunciato in fase di approvazione, tale norma potrebbe rafforzare talune missioni controverse a scapito di altre che godono di un più ampio sostegno parlamentare;

    3) con la Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025 (Doc. XXV, n. 3) si introduce la scheda n. 15-bis/2025, in cui si prevede un'area geografica di intervento molto ampia, facendo riferimento a «Paesi in cui operano personale e contingenti nazionali e Paesi in cui le condizioni di sicurezza richiedano l'esecuzione di uno specifico piano nazionale»;

    4) l'articolo 2, comma 2, della legge 145 del 2016 prevede che il Governo indichi «per ciascuna missione, l'area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica di riferimento, la composizione degli assetti da inviare, compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte, anche in modalità interoperabile con altre missioni nella medesima area geografica». Dobbiamo constatare che i documenti in esame non appaiono conformi all'indicazione normativa;

    5) come avevamo ampiamente annunciato, la modifica della legge n. 145 del 2016 ha portato ad un minore ruolo del Parlamento: prima la legge prevedeva il riparto del Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali tramite uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, i cui schemi erano sottoposti preliminarmente al parere parlamentare. Ora il preventivo controllo parlamentare non c'è più, prevedendo la ripartizione del Fondo con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze e sopprimendo l'obbligo di acquisire sugli schemi di tali decreti il previo parere parlamentare;

    6) la scheda n. 2/2025 contiene due missioni, EUMAM Ucraina, istituita dal Consiglio UE il 17 ottobre 2022, ex scheda n. 6/2024, e la NATO Security Assistance and Training for Ukraine, che risulterebbe essere, invece, una nuova missione, dunque da sottoporre alle Camere per nuova autorizzazione e non per la proroga;

    7) il contesto internazionale è sempre più drammaticamente caratterizzato da una estrema instabilità e da una escalation del confronto militare. Il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti sta già influenzando in maniera significativa il panorama globale della cooperazione internazionale e dell'aiuto umanitario, mettendo alla prova la resilienza di istituzioni e programmi multilaterali. Con una serie di ordini, il nuovo corso della politica estera americana promette di seguire la filosofia «America First», puntando a rinegoziare impegni internazionali e a ridefinire il ruolo degli USA nelle organizzazioni globali;

    8) la pace e la sicurezza non si ottengono promuovendo una politica di scontro e di guerra, aumentando le spese militari, la militarizzazione dell'Unione europea e la sua trasformazione in un blocco militare, ma piuttosto attraverso la diplomazia, il dialogo e la soluzione politica dei conflitti e la costruzione di una sicurezza collettiva, nel rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale;

    9) a seguito del terribile attacco terroristico di Hamas nei confronti di Israele il 7 ottobre 2023, la risposta di Israele è stata devastare Gaza: non ci sono più zone sicure, è in corso una catastrofe umanitaria. Già nelle prime settimane successive al 7 ottobre 2023, l'escalation nella risposta di Israele è parsa allontanarsi sempre più marcatamente dal mero esercizio del diritto all'autodifesa. Dopo un primo cessate il fuoco concordato che ha permesso il rilascio di alcuni ostaggi da parte di Hamas, in cambio della liberazione di alcuni prigionieri palestinesi, nei primi mesi del 2024 le ostilità sono proseguite con una certa intensità, parallelamente all'allargamento delle operazioni militari israeliane nel sud della Striscia di Gaza, dove sono presenti migliaia di sfollati palestinesi provenienti dal nord. Il 6 maggio scorso l'esercito israeliano ha preso il controllo del valico di Rafah, zona di collegamento tra l'Egitto e la Striscia e unico punto di accesso degli aiuti per Gaza. La chiusura del valico di Rafah ha prodotto conseguenze devastanti sulla risposta umanitaria, impedendo l'ingresso di forniture di qualsiasi tipo e dunque acuendo le già accentuate vulnerabilità dei civili intrappolati nella Striscia. Il 20 maggio 2024 il Procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha depositato una richiesta per emettere dei mandati di arresto nei confronti di tre esponenti militari e politici di Hamas, del Primo Ministro israeliano Netanyahu e del Ministro della difesa israeliano Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel territorio di Israele e nella Striscia di Gaza. Il 15 gennaio 2025 viene siglato un nuovo cessate-il-fuoco. Il 31 gennaio 2025 due leggi votate a fine ottobre dalla Knesset entrano in vigore: oltre a costringere l'Unrwa ad abbandonare la zona Est occupata di Gerusalemme, si vieta agli israeliani qualsiasi contatto e cooperazione con l'agenzia. In questo modo sarà limitata fortemente l'assistenza umanitaria a 2,5 milioni di profughi palestinesi in Cisgiordania e Gaza;

    10) a febbraio 2025 Trump espone la sua idea di evacuare la Striscia di Gaza, deportando i circa 2 milioni di palestinesi che la abitano, e ricostruire, al suo posto, un mega resort turistico di lusso. Il 18 marzo 2025 il Governo israeliano ha infranto la tregua a Gaza con bombardamenti senza sosta sulla popolazione civile, il 30 marzo 2025 l'esercito israeliano ha avviato un'escalation della sua offensiva di terra a Rafah, emettendo un ordine di evacuazione che riguarda la maggior parte della città. Da ormai un anno e mezzo il mondo assiste a livelli insondabili di morte e distruzione nella Striscia di Gaza occupata. Oggi più che mai è necessario riconoscere lo Stato di Palestina, quale azione di politica estera che imprima una svolta positiva al necessario negoziato tra le parti per giungere alla soluzione «due popoli, due stati» e garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli. Così come è urgente assumere l'onere di una grande azione diplomatica convocando una conferenza di pace internazionale volta a cercare soluzioni per il conflitto in corso e definire una prospettiva di pace duratura in Medio Oriente, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite, con il pieno coinvolgimento dei Paesi dell'area e assicurando a pari dignità a entrambi i popoli;

    11) all'invasione russa dell'Ucraina e al protrarsi da oltre due anni della guerra, la UE e i suoi Stati membri sono stai incapaci di una risposta che promuovesse una iniziativa politica e diplomatica per la cessazione del conflitto, percorrendo esclusivamente al seguito degli Stati Uniti la via del sostegno militare. Il dialogo bilaterale degli Stati Uniti con la Federazione russa per porre fine al conflitto in Ucraina ha stravolto la strategia europea e la retorica irrealistica e pericolosa di sostegno militare all'Ucraina fino alla vittoria come unico modo per porre fine al conflitto. Il comportamento arrogante dell'Amministrazione Trump nei confronti dell'Ucraina e dei suoi alleati europei è stato avallato anche a causa della miopia delle classi dirigenti europee, che non hanno intrapreso alcuna iniziativa diplomatica e, al contrario, si sono apertamente opposte a qualsiasi tentativo di dialogo. E necessario che l'Unione europea si impegni direttamente con tutti gli attori rilevanti per facilitare una risoluzione diplomatica del conflitto. Allo stesso tempo si avverte la necessità di avviare un processo di negoziazione formale sotto l'egida delle Nazioni Unite e dell'OCSE, che fornirebbe una piattaforma neutrale per il dialogo e contribuirebbe a garantire che qualsiasi accordo rispetti il diritto internazionale e i diritti di tutte le parti coinvolte;

    12) il 2024 è stato un anno di profondi cambiamenti, alcuni attesi, come le elezioni europee e americane, e altri del tutto imprevisti, come il collasso del regime di Assad in Siria. Il 27 novembre 2024 una coalizione di ribelli diretta da Hay'at Tahriral-Sham (Hts) ha lanciato un'offensiva militare su vasta scala che nell'arco di pochi giorni ha provocato il collasso del regime di Bashar al-Assad, la cui famiglia era al potere in Siria dal 1970, e del suo partito, il Ba'th, che dominava la scena politica nazionale dal 1963. La dissoluzione del regime rappresenta uno spartiacque nella storia del Paese, oltre a ridisegnare gli equilibri politici dell'intera regione mediorientale. Dopo la deposizione di Assad, la Siria è stata travolta da un'immane ondata di violenza che rischia di riportare il Paese nel vortice di una guerra civile da cui, di fatto, non è mai uscito davvero;

    13) il 2025 segna il quarto anniversario della guerra civile in Myanmar, un conflitto scoppiato dopo il colpo di Stato militare del febbraio 2021. In quell'occasione, l'esercito (Tatmadaw, «forze armate») prese il controllo del Paese con la forza, destituendo il governo democraticamente eletto della National league for democracy (Nld), guidato da Aung San Sun Kyi. Il golpe annullò i risultati delle elezioni del novembre 2020, in cui la Nld aveva ottenuto una vittoria schiacciante, riducendo il potere delle forze militari. Ad una situazione umanitaria già di per sé gravissima si è aggiunto, il 28 marzo scorso, un devastante terremoto. Nonostante ciò, l'esercito continua a bombardare i ribelli. Il governo di unità nazionale ha stabilito un cessate-il-fuoco unilaterale di due settimane: verrà interrotta l'offensiva nelle zone terremotate per facilitare gli aiuti, ma non le operazioni di difesa;

    14) il 3 aprile 2025 la Libia ha deciso di sospendere le operazioni dell'Alto Commissariato ONU per i rifugiati (Unhcr) e di altre dieci organizzazioni umanitarie, tra cui ong italiane, accusate di favorire l'insediamento nel paese dei migranti provenienti dal continente africano. Stando a quanto riportato dal Libya Observer, l'Agenzia per la sicurezza interna (Isa) libica avrebbe affermato che «l'Unione europea sta sfruttando la situazione in Libia e sta facendo ricorso a un metodo pericoloso per insediare i migranti in Libia sotto la copertura di progetti di sviluppo e di sostegno allo stato libico, utilizzando le ong internazionali come strumento esecutivo per l'insediamento graduale» dei migranti. L'Isa avrebbe quindi accusato le ong di «minare la sicurezza nazionale della Libia, di contrabbandare e riciclare denaro e di pianificare di diffondere ateismo, cristianesimo, omosessualità, decadenza morale e insediamento di migranti nel Paese». Si ribadisce totale contrarietà alle missioni che prevedono collaborazione con le autorità libiche, sia per attività che per fornitura mezzi, oltre a quelle che prevedono presenza, sia bilaterale sia multilaterale, nell'area del Sahel;

    15) in linea con i memorandum stretti in questi anni, diverse missioni che riguardano il continente africano hanno l'obiettivo di «controllo e contrasto dell'immigrazione illegale»: fermare le partenze di migranti e richiedenti asilo verso l'Europa, e l'Italia in particolare. A quegli Stati, a volte a pezzi di Stati, se non a veri e propri gruppi criminali, come nel caso della Libia, chiediamo sostanzialmente di essere la nostra polizia di frontiera. Ma Paesi come Libia, Tunisia, Niger, Burkina Faso non possono essere definiti «Paesi sicuri»;

    16) dall'approvazione della nuova Costituzione nel luglio 2022 la Tunisia ha subito una svolta autoritaria che ha intensificato la repressione contro gli oppositori politici, la società civile e le minoranze. Il mese scorso è iniziato il processo contro 40 esponenti dell'opposizione accusati di cospirazione contro la sicurezza dello stato, per aver criticato il presidente Kais Saied. Fra gli imputati ci sono politici, attivisti, diplomatici, giornalisti e imprenditori che nel 2021 avevano accusato Saied di aver fatto un colpo di stato licenziando il primo ministro e sospendendo il parlamento. Il rapporto «STATE trafficking» realizzato da un gruppo di ricercatori internazionali che ha deciso di restare anonimo per garantire la sicurezza di chi ne fa parte, con il supporto di Onborders, Border Forensics e l'associazione sugli studi giuridici sull'immigrazione (ASGI) dimostra «la vendita di esseri umani alla frontiera da parte di apparati di polizia e militari tunisini e l'interconnessione fra questa infrastruttura dei respingimenti e l'industria del sequestro nelle prigioni libiche» dove torture e stupri sono quotidiani, come ormai ampiamente accertato;

    17) dopo l'allontanamento delle truppe francesi e americane e il ritiro delle forze belghe e tedesche, la missione bilaterale italiana MISIN costituisce l'unica rappresentanza militare occidentale rimasta in Niger. Dal 2017 la situazione nel paese è molto cambiata: il 26 luglio 2023 un colpo di Stato militare ha deposto il Presidente del Niger Mohamed Bazoum, instaurando una giunta militare guidata da Abdourahamane Tchiani, fino ad allora Generale della guardia presidenziale di Niamey. L'onda lunga di tali eventi ha avuto ripercussioni che travalicano i confini del Niger. Interagendo con dinamiche regionali e globali, infatti, il golpe di Niamey ha contribuito ad accelerare il processo di frammentazione e polarizzazione degli stati dell'Africa occidentale, inaugurato dai precedenti golpe militari in Mali (agosto 2020 e maggio 2021) e Burkina Faso (gennaio e settembre 2022). Mali, Burkina Faso e Niger hanno avviato una convergenza politica e militare, denominata Alleanza degli stati del Sahel (AES, secondo l'acronimo francese), annunciando parallelamente l'intenzione di abbandonare la storica organizzazione regionale della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), di cui sono membri fin dalla fondazione nel 1975;

    18) con riferimento alle proroghe relative agli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, va sottolineato che non è sufficiente il timido aumento rispetto al fabbisogno del 2024 e che va modificata la qualità della spesa. Le risorse per la cooperazione devono essere utilizzate, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, sul contrasto alle diseguaglianze e alla povertà e sul rapporto di modelli di sviluppo sostenibile nel rispetto degli obiettivi ambientali e dei diritti sociali e stimolando un protagonismo delle comunità locali, nel loro legittimo diritto alla gestione delle risorse e alla tutela del proprio territorio,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione di cui alle schede, di seguito riportate, contenute nella Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3):

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025), impegnando il Governo, con riferimento alla missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (MIADIT) ad adoperarsi nelle sedi opportune al fine di ripristinare la piena operatività dell'UNRWA, sottolineando l'importanza del ruolo svolto da tale organizzazione nella protezione e nel sostegno dei rifugiati palestinesi;

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025), a condizione che, stante la possibile collaborazione tra il dispositivo di cui alla presente scheda e il dispositivo aeronavale operante nel Mediterraneo (scheda n. 9/2025) ed avendo l'operazione Mediterraneo sicuro, tra i suoi obiettivi, attività di collegamento e consulenza a favore della Marina libica, ogni azione di rafforzamento della presenza nel Mediterraneo orientale ricada negli scopi umanitari e di supporto alla società civile nel quadro di un monitoraggio costante e rigoroso del rispetto dei diritti umani;

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025), limitatamente alla missione UNSMIL Libia;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025), limitatamente alle seguenti missioni: Dispositivo NATO per la sorveglianza navale e Dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea;

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

non autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025. la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede, di seguito riportate, contenute nella Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3):

EUROPA

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025), ad eccezione della missione UNSMIL Libia;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025), ad eccezione delle seguenti missioni: Dispositivo NATO per la sorveglianza navale e Dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea;

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025),

non autorizza, infine,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00168) «Fratoianni , Bonelli , Zanella , Borrelli , Dori , Ghirra , Grimaldi , Mari , Piccolotti , Zaratti ».


   La Camera

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione di cui alle schede, di seguito riportate, contenute nella Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3):

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025), limitatamente alla missione UNSMIL Libia;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025), limitatamente alle seguenti missioni: Dispositivo NATO per la sorveglianza navale e Dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea;

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025).
(6-00168) (Testo modificato nel corso della seduta) «Fratoianni , Bonelli , Zanella , Borrelli , Dori , Ghirra , Grimaldi , Mari , Piccolotti , Zaratti ».


   La Camera,

   esaminata la Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3), e la Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025, deliberata dal Consiglio dei Ministri il 19 febbraio 2025 (Doc. XXVI, n. 3), adottate ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   premesso che:

    preso atto delle comunicazioni rese, il 27 marzo 2025, dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministro della difesa presso le Commissioni congiunte affari esteri e difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;

    con l'entrata in vigore della legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, l'Italia si è dotata di uno strumento normativo che ha innovato il procedimento di deliberazione delle missioni internazionali, pur restando nelle funzioni del Parlamento il fondamentale potere di «autorizzare» nuove missioni internazionali o la loro proroga (articolo 2, comma 2); la legge ha trasferito al Governo, nella fase di programmazione e istruttoria, la scelta delle missioni internazionali da avviare o da prorogare, ma la fase decisionale è rimasta nella disponibilità esclusiva delle Camere che possono negare l'autorizzazione o definire gli impegni in senso difforme da quanto programmato dal Governo (articolo 2, comma 2);

    la legge 31 ottobre 2024, n. 168, ha modificato la legge n. 145 del 2016 con 1'obiettivo di semplificare e rendere più flessibile il processo di autorizzazione e finanziamento delle missioni internazionali italiane, favorendo l'interoperabilità tra le missioni che operano nella stessa area geografica. Tuttavia, l'applicazione pratica della riforma non è completamente coerente con le previsioni della legge originaria;

    in particolare, la legge 145 del 2016 (articolo 2, comma 2) stabilisce che il Governo debba fornire per ciascuna missione dettagli specifici, come l'area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica, la composizione degli assetti e il numero massimo di unità di personale coinvolte. Tuttavia, nella redazione delle schede relative alle missioni internazionali, sembra che non sia stato rispettato pienamente questo dettato normativo. La riforma ha introdotto il concetto di interoperabilità tra missioni della stessa area geografica, ma tale principio è stato applicato in modo tale da accorpare le missioni, senza garantire una descrizione adeguata di ciascuna missione in modo separato. Questo accorpamento ha reso più difficile individuare dettagli specifici come gli assetti, il personale e il fabbisogno finanziario di ciascuna missione, poiché le informazioni sono state raggruppate;

    di conseguenza, il Parlamento si troverà a dover votare schede che contengono diverse missioni, compromettendo così la trasparenza e l'efficacia del processo di autorizzazione attraverso una valutazione accurata di ciascuna missione singolarmente;

    infine, non può non rilevarsi criticamente il notevole ritardo con cui sono state trasmesse, anche quest'anno, le deliberazioni del Governo in titolo, limitando così l'esercizio delle funzioni parlamentari di controllo e di indirizzo politico, in particolare per quanto riguarda le missioni nuove. Un ritardo che pone le Camere di fronte ad uno stato di fatto irreversibile, su cui non è possibile incidere retroattivamente;

    l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea;

   considerato che:

    in merito all'autorizzazione a costituire un contingente di forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza di cui alla scheda n. 15-bis/2025, si evidenzia la necessità che nell'ambito di tale missione non sia da intendersi in nessun caso l'eventuale impiego di forze legate ad un cessate il fuoco del conflitto in Ucraina, stante la delicatezza di tale operazione appare necessario, infatti, che il Parlamento sia sempre coinvolto nei processi decisionali seguendo la procedura ordinaria;

    sono da condividersi, in continuità con quanto sempre sostenuto dal Partito Democratico riguardo il sostegno alle autorità ucraine, gli orientamenti di politica estera e di difesa riguardo le missioni già in essere nell'area, ma occorre ribadire la necessità che il Governo si adoperi per recuperare una centralità nelle iniziative diplomatiche affinché l'Europa eserciti un ruolo politico e diplomatico forte per una pace giusta e sicura;

    la ripresa dei bombardamenti del governo israeliano su Gaza e l'avanzata delle forze israeliane a nord ovest di Rafah, dove è stato emesso un nuovo ordine di evacuazione, ha portato centinaia di nuove vittime che vanno ad aggiungersi alla drammatica conta giunta oramai a circa 50 mila morti, nonché l'escalation continua delle violenze in Cisgiordania;

    nella Striscia non entrano aiuti dallo scorso 2 marzo e secondo l'Ocha «tutti i passi compiuti per aiutare la popolazione di Gaza durante la tregua sono stati cancellati»; appare di tutta evidenza, quindi, l'urgenza di adoperarsi per un immediato ripristino della tregua e nel contempo per affrontare oggi l'emergenza umanitaria di Gaza, con una popolazione stremata;

    con riferimento alla Scheda n. 22/2025 relativa alle Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario nella Relazione tecnica si parla anche della prosecuzione dell'iniziativa Food for Gaza, annunciata con grande visibilità dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, come un'iniziativa di supporto per la popolazione di Gaza, a fronte della grave crisi umanitaria che sta attraversando la regione;

    tuttavia, le informazioni sugli stanziamenti effettivi destinati a «Food for Gaza» non sono chiare. Le schede e i comunicati ufficiali non forniscono dettagli precisi su come vengono allocati i fondi, creando incertezza sulle dimensioni reali dell'impegno italiano. Questo può sollevare interrogativi sulla reale portata dell'intervento, alimentando dubbi sulla sua efficacia;

    inoltre, l'ammontare dei fondi stanziati per l'iniziativa appare relativamente ridotto se considerato nel contesto complessivo degli aiuti destinati all'intera regione mediorientale. Con 84 milioni di euro complessivi, la parte destinata a Gaza potrebbe risultare insufficientemente proporzionata rispetto alle necessità umanitarie urgenti. Questo solleva la questione se tale cifra sia adeguata a rispondere in modo significativo alla gravità della situazione, o se risulti più un gesto simbolico che un vero e proprio intervento risolutivo;

    in merito alla Libia, la scheda n. 21 riguarda la proroga, per il 2025, della partecipazione del personale della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni preposte al controllo dei confini marittimi;

    come già detto più volte e, proprio in sede di esame della stessa missione proposta negli scorsi anni, come ripetutamente emerso e denunciato da diverse organizzazioni umanitarie, nel corso degli ultimi anni, sono oramai innumerevoli le prove di torture sistematiche, messe in atto dalle autorità a capo dei centri di detenzione, tra cui figurano anche alcuni settori della Guardia Costiera libica, responsabili di collusione con gruppi dediti alla tratta di esseri umani e della reclusione dei migranti in centri di detenzione, dove sono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti;

    ancora una volta, occorre evidenziare la necessità di promuovere una concreta policy di cosiddetta «accountability» per soggetti che, pur rivestendo ruoli istituzionali, nel fragilissimo quadro politico libico, siano stati riconosciuti, dalla comunità internazionale, colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani;

    alla luce di quanto esposto appare, pertanto, non più giustificabile, la volontà del Governo italiano di rifinanziare ancora una volta, e anche quest'anno, la missione bilaterale di cui alla citata scheda n. 21 di supporto alla Guardia Costiera libica;

    la mera riproposizione di una missione ormai superata appare inadeguata ad affrontare le criticità presenti in Libia che resta uno dei punti nevralgici della politica italiana ed europea in nord Africa e nel Mediterraneo, sempre più esposta ad una crescente influenza di Russia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti a scapito dell'Unione europea;

    la scheda n. 6/2025 ricompresa nel documento XXVI, n. 3 in esame, intitolata «Proroga dell'impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa», accorpa al proprio interno quattro distinte missioni attive nella regione:

     la missione bilaterale MIASIT in Libia; la missione delle Nazioni Unite UNSMIL in Libia; la missione bilaterale di cooperazione in Tunisia;

     la missione NATO «Implementation of Enhancement of the Framework for the South»; tale accorpamento limita la possibilità di un esame approfondito e distinto delle singole missioni, ciascuna caratterizzata da specifiche finalità operative, ambiti di intervento e contesti politici e giuridici di riferimento;

     in particolare, la missione bilaterale di cooperazione in Tunisia presenta forti criticità alla luce della progressiva regressione dello Stato di diritto, dell'indipendenza del potere giudiziario, delle libertà fondamentali e della protezione dei diritti umani nel Paese, nonché del quadro generale di instabilità democratica in atto tale da non consentire un voto favorevole da parte del Partito Democratico che anzi ha più volte denunciato nelle sedi parlamentari il deterioramento del tessuto democratico del Paese e le gravi violazioni dei diritti umani ai danni di esponenti politici dell'opposizione, giornalisti, attivisti, avvocati, sindacalisti ed esponenti vari della società civile;

    il 16 luglio 2023 è stato firmato un «memorandum d'intesa per un partenariato strategico e globale» tra l'Unione europea e la Tunisia, ma senza affrontare le gravi violazioni dei diritti umani e delle libertà civili nel Paese. Un'inchiesta del The Guardian ha documentato abusi da parte della polizia tunisina, in particolare a Sfax, tra cui torture, stupri, violenze e deportazioni forzate di migranti, senza che l'UE intervenisse. L'Unione europea e il Governo italiano sembrano concentrati sulla riduzione della migrazione, trascurando il deterioramento della democrazia in Tunisia. Un rapporto interno del Servizio diplomatico dell'UE solleva preoccupazioni riguardo al sostegno europeo alle autorità tunisine, che sembrano coinvolte in abusi sui migranti. Il presidente tunisino Saied potrebbe usare i migranti come strumento di ricatto verso l'Europa;

    riguardo alla missione nell'area dell'Africa Occidentale (Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger – MISIN, Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso) (scheda n. 7/2025), va segnalato che il 26 luglio 2023 il Niger è stato interessato da un colpo di Stato militare. La Costituzione, entrata in vigore nel 2010, è stata sospesa ed il Consiglio Nazionale di Salvaguardia della Patria (CNSP) ha assunto provvisoriamente i poteri esecutivo e legislativo. Il Presidente del CNSP ha assunto le funzioni ed i poteri di Capo dello Stato e rappresentante internazionale del Niger, dichiarando che il Consiglio avrebbe tenuto fede a tutti gli impegni assunti dal Niger con i propri partner internazionali. Il paese è uscito dalla Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (CEDEAO), nonché ha chiuso le missioni dell'Unione europea (EUMPM ed EUCAP);

    i contingenti presenti in Niger di Francia e Usa sono stati espulsi e recentemente il regime di Niamey ha espulso anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Le autorità non hanno fornito alcuna motivazione per questa decisione. Il governo ha semplicemente emesso una nota verbale per chiedere la chiusura degli uffici del CICR – presente nel Paese da ben 35 anni – e il rimpatrio immediato del personale straniero presente sul territorio;

    inoltre, a seguito del colpo di Stato militare, il Niger ha intrecciato pericolose relazioni bilaterali sia con la Russia sia con l'Iran;

    il Partito Democratico, deve osservare che a seguito del colpo di Stato, in Niger si è venuta a determinare una situazione che ha fatto venire meno il rispetto dei principi democratici e non sono stati chiariti dal governo quali siano le forze di sicurezza nigerine che si intende rafforzare con la missione italiana, affinché si possa giungere al ripristino del rispetto dei principi democratici, anche considerando che l'Italia non riconosce la legittimità della giunta militare che si è insediata alla guida del Paese;

    occorre che sia garantito l'operare in sicurezza del contingente italiano nel territorio nigerino proprio alla luce del nuovo contesto venutosi a creare;

   rilevato che:

    desta preoccupazione il taglio delle risorse per il settore della cooperazione allo sviluppo che si sta ripercuotendo negativamente su tutti i soggetti che partecipano alla cooperazione italiana: le Ong, le imprese e gli enti territoriali;

    risorse dunque del tutto inadeguate a fronteggiare i diversi scenari di crisi, a partire da, come detto in precedenza, quello palestinese, dove occorre ripristinare la massima tutela per l'operato di Unrwa, soggetto fondamentale per la fornitura dei servizi essenziali – sanità, scuola, trasporti, nonché per le iniziative umanitarie a sostegno della popolazione, come Food for Gaza proposta dal governo –, non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nei Paesi che ospitano consistenti comunità di profughi, quali Siria, Giordania e Libano. Altrettanto dicasi per i finanziamenti alle organizzazioni non governative italiane che operano a Gaza;

    nel documento in esame si sottolinea che l'attività della cooperazione italiana si svilupperà nei Paesi individuati dalla Delibera Missioni, anche tenendo conto dei Paesi prioritari individuati dal Documento triennale di programmazione e indirizzo 2024-2026, su cui il Partito Democratico ha espresso la propria contrarietà in sede di esame parlamentare, esprimendo preoccupazione e disappunto per il congelamento di numerosi progetti a Gaza e in West Bank della Agenzia della Cooperazione italiana allo sviluppo e delle Ong italiane che operano in Palestina e in Israele e non abbiamo ancora avuto risposte sul loro rifinanziamento;

    ebbene, i tagli operati dal governo riducono notevolmente per il triennio 2025-2027 capitoli importati e fondamentali per l'asse della politica estera italiani quali la Cooperazione allo sviluppo, la quale subisce una grave decurtazione di 32,2 milioni per l'anno 2025, di 34,6 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027;

    inoltre, si segnala che, relativamente alla scheda n. 22 Cooperazione, la Relazione tecnica specifica che l'Africa continua a costituire una priorità per la politica italiana di cooperazione allo sviluppo, in linea con il Documento triennale di programmazione e di indirizzo 2024-2026, il Piano Mattei, di cui la cooperazione è una componente essenziale, e il Processo di Roma avviato durante la Conferenza «Sviluppo e migrazioni» del 23 luglio 2023. Nell'ambito del richiamato stanziamento di 251.000.000 di euro, si prevede di assegnare 90.000.000 di euro ad interventi di cooperazione nel continente Africano;

    a tal proposito, occorre ribadire come il Partito Democratico sia consapevole e favorevole dell'importanza delle relazioni con i paesi africani, le cui potenzialità sono state perseguite e sostenute anche negli anni di Governo, così come comune è l'ambizione di rendere forte il ruolo dell'Italia e dell'Europa in Africa, che andrebbe coltivata senza retorica e propaganda, come invece si registra in merito a tale Piano, il quale ad oggi, dopo ormai due anni, manca di concretezza e per il quale non sono stati previsti nuovi ne adeguati stanziamenti: si spostano 2,5 miliardi di euro previsti per le politiche della Cooperazione allo sviluppo, svuotando così quasi per intero il budget del capitolo, e circa 3 miliardi del Fondo Italiano per il Clima, il principale strumento pubblico nazionale per perseguire gli obiettivi assunti nell'ambito degli accordi internazionali sul clima e sull'ambiente, istituito dal governo Draghi, per finanziare, attraverso un meccanismo rotativo, interventi a favore di soggetti privati e pubblici, nelle Nazioni emergenti e in via di sviluppo, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dagli accordi internazionali sulla protezione del clima e dell'ambiente, ai quali l'Italia ha aderito,

autorizza

la proroga, per l'anno in corso, delle seguenti missioni di cui alla Relazione analitica deliberata dal Consiglio dei ministri il 19 febbraio 2025:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025) ad eccezione della Missione Bilaterale di Cooperazione con la Tunisia;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025) a condizione che il Governo chiarisca al Parlamento quali siano le autorità civili e militari nigerine e del Burkina-Faso con le quali si interfaccia e operi affinché si giunga al ripristino del rispetto dei principi democratici;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025) impegnando altresì il Governo a prevedere ulteriori risorse finanziare per sostenere l'implementazione degli aiuti umanitari;

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025),

non autorizza

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025) nella parte della Missione Bilaterale di Cooperazione con la Tunisia.
(6-00169) «Braga , Provenzano , Amendola , Graziano , Carè , De Maria , Fassino , Porta , Quartapelle Procopio ».


   La Camera

autorizza

la proroga, per l'anno in corso, delle seguenti missioni di cui alla Relazione analitica deliberata dal Consiglio dei ministri il 19 febbraio 2025:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025) ad eccezione della Missione Bilaterale di Cooperazione con la Tunisia;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00169) (Testo modificato nel corso della seduta) «Braga , Provenzano , Amendola , Graziano , Carè , De Maria , Fassino , Porta , Quartapelle Procopio ».


   La Camera,

   esaminata la relazione delle Commissioni III e IV sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3), nonché sulla relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025 (Doc. XXVI, n. 3);

   premesso che:

    la Deliberazione del Consiglio dei ministri adottata il 19 febbraio 2025 riguarda la partecipazione italiana ad una nuova missione internazionale denominata «Forze ad alta ed altissima prontezza operativa» (scheda n. 15-bis/2025), con il fine di costituire un contingente di forze da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, in coerenza con le previsioni della legge 31 ottobre 2024, n. 168;

    i conflitti ancora in corso in Ucraina e in Medio Oriente rendono particolarmente complesso il quadro strategico dell'impegno internazionale dell'Italia, e non solo sul fronte militare;

    le molteplici sfide che l'Italia e gli altri Paesi membri dell'UE devono affrontare impongono di avviare rapidamente un processo di integrazione europea nel campo delle politiche di difesa e sicurezza;

    l'Italia continua, meritoriamente, a sostenere il diritto dell'Ucraina di difendere le proprie integrità territoriale e sovranità politica dall'aggressione russa. Sono, dunque, necessarie e urgenti tutte le iniziative intergovernative sia nel sostegno all'Ucraina, che è la vera frontiera della libertà europea, sia nel rafforzamento della sicurezza degli stati membri dalle possibili aggressioni nemiche, ma la prospettiva deve essere quella di lavorare alla costruzione di una vera politica di difesa comune nel quadro dell'Unione europea;

    suscita particolare e profonda preoccupazione il cambio di posizione degli Stati Uniti sulla guerra di aggressione della Russia, inclusi il fatto di aver incolpato apertamente l'Ucraina della guerra in corso, la sospensione degli aiuti militari statunitensi, nonché il tentativo di costringere l'Ucraina a fare concessioni territoriali e a rinunciare al suo legittimo diritto all'autodifesa;

    alla luce di tale cambiamento, l'Italia e gli altri stati UE rappresentano ora i principali alleati strategici dell'Ucraina e devono mantenere tale ruolo incrementando ulteriormente i propri sforzi, non solo militari;

    l'Italia condanna l'aggressione del 7 ottobre ai danni dei cittadini dello Stato di Israele, nel corso della quale le milizie di Hamas hanno condotto una serie di attacchi in territorio israeliano;

    l'Italia opera per giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi e ad un definitivo cessate il fuoco a Gaza, nell'ottica di garantire i necessari aiuti umanitari alla popolazione civile e di rendere possibile la ripresa di un negoziato finalizzato all'attuazione del principio «Due Popoli due Stati», necessariamente condizionato alla garanzia di sicurezza sia per la parte palestinese che per quella israeliana, nel rispetto del diritto umanitario e condannando inequivocabilmente qualsiasi crimine di guerra;

    i recenti avvenimenti nella striscia di Gaza sono inaccettabili e alcune scelte compiute dal Governo israeliano si collocano al di fuori di ogni contesto di reazione proporzionata, quindi è auspicabile, come già detto in sede europea, che si arrivi ad un cessate-il-fuoco più immediato possibile,

autorizza

per il periodo 1° gennaio 2025-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede contenute nei punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), e di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00170) «Richetti , Rosato , Onori , Bonetti , Benzoni , D'Alessio , Grippo , Sottanelli , Pastorella , Ruffino ».


   La Camera

autorizza

per il periodo 1° gennaio 2025-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede contenute nei punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), e di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00170) (Testo modificato nel corso della seduta) «Richetti , Rosato , Onori , Bonetti , Benzoni , D'Alessio , Grippo , Sottanelli , Pastorella , Ruffino ».


   La Camera,

   esaminata la relazione della Commissione III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) all'Assemblea sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali riferite all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025, adottata dal Consiglio dei Ministri il 19 febbraio 2025 (Doc. XXVI, n. 3) e le relazioni collegate;

   premesso che:

    a livello globale si registra un crescente bisogno di pace e lo testimonia la presenza di 56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale. In molti di questi scenari l'Italia è coinvolta attivamente come promotrice di pace;

    il nostro Paese, in virtù del suo ruolo storico nell'Unione europea e della sua posizione geografica nel Mediterraneo, ha il dovere di promuovere azioni che contribuiscano ad indirizzare le strategie comuni e che possano garantire stabilità, sviluppo e competitività nel lungo periodo tanto al Paese quanto, di conseguenza, all'intera Unione;

    l'Italia è parte di in un contesto geopolitico dinamico caratterizzato da crisi multiple e crescenti minacce che costringono a ridefinire le priorità strategiche tanto in termini di investimenti quanto in termini di programmazione sistemica e di medio/lungo periodo;

    resta attuale la necessità di rafforzare gli sforzi diplomatici, anche di concerto con le organizzazioni e le istituzioni internazionali cui l'Italia partecipa in forza dell'articolo 10 della Costituzione, nonché di cooperare a una progressiva normalizzazione delle relazioni internazionali in vista della riaffermazione dei principi dello stato di diritto, di democrazia, di rispetto dei diritti fondamentali e del diritto internazionale;

    l'Italia deve farsi promotrice di un percorso da condividere con i partner europei e con gli altri Paesi della NATO per attuare una strategia di contenimento dei processi di esacerbazione dei conflitti che mettono sempre più pressione sulla popolazione civile e sulle relazioni diplomatiche, politiche ed economiche tra gli Stati;

    la «Bussola Strategica» dell'Unione europea e il «Concetto Strategico» della NATO delineano una strategia volta a garantire una maggiore autonomia strategica e una risposta coordinata alle sfide emergenti rendendo resilienti il Continente e l'Alleanza e pronti a rispondere a minacce sempre più diversificate e multidimensionali;

    risulta prioritario riaffermare i valori della pace in ogni contesto, anche attraverso un approccio proattivo che neutralizzi qualsivoglia sollecitazione a qualsivoglia tipologia di allargamento dei conflitti in essere;

    con specifico riguardo al Mediterraneo, al Medio Oriente e al conflitto russo-ucraino, occorre assumere un approccio coordinato che tuteli al contempo la dignità degli Stati sovrani e favorisca l'avvio di soluzioni diplomatiche dei conflitti;

    il Medio Oriente continua a rappresentare uno dei maggiori fattori di instabilità globale. Il conflitto a Gaza, le tensioni tra Israele e Iran e il coinvolgimento del Libano contribuiscono a rendere più incerto il futuro della regione, già destabilizzata da crisi economiche, sociali e politiche;

    la guerra in Ucraina, ormai in atto da oltre tre anni, ha rappresentato e continua a rappresentare un vero e proprio cambio di paradigma nell'architettura di sicurezza euroatlantica avendo accelerato dinamiche di polarizzazione a livello globale;

    relativamente allo scenario Mediterraneo, anche in virtù dei flussi migratori favoriti dall'instabilità politica dei Paesi nordafricani, all'Italia si chiede di assumere un ruolo di mediazione volto a favorire strategie di sviluppo condivise e uniformate al rispetto dei diritti fondamentali. In questa prospettiva, occorre affermare una radicale soluzione di discontinuità nell'approccio congiunto alla gestione dei flussi migratori maturato nell'ambito della Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda n. 21/2025): le terribili accuse mosse dalla Corte penale internazionale – e basate anche su molte testimonianze dirette – con riguardo al generale libico Njeem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e della milizia Rada, recentemente scarcerato e rimpatriato dall'Italia con un volo di Stato nonostante il mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità (perpetrati anche nei confronti di migranti), confermano che l'instabilità del Paese e la palese violazione dei diritti fondamentali da parte delle forze di sicurezza e dalle autorità a capo dei centri di detenzione responsabili di collusione con gruppi dediti alla tratta di esseri umani richiedono l'attivazione di una missione europea trasparente e condivisa, abbandonando un approccio bilaterale che rischi, anche solo indirettamente, di vedere l'Italia sostenere o agevolare le atrocità poste in essere nei confronti dei migranti in Libia;

    la lotta ai trafficanti di essere umani non può in alcun modo tradursi in una connivenza o nel supporto dell'Italia rispetto ad attività di forze armate straniere che si contraddistinguono per la puntuale violazione dei diritti e la deumanizzazione dei migranti: diverse organizzazioni per i diritti umani hanno più volte denunciato le torture e gli abusi riservati ai migranti in Tunisia, dove questi ultimi vengono finanche uccisi per procedere all'espianto e vendita dei loro organi secondo un traffico organizzato che si verificherebbe negli stessi ospedali e centri di detenzione. Le recenti operazioni delle autorità governative tunisine di distruzione delle tendopoli di fortuna organizzate dai migranti, nonché il loro trattenimento arbitrario (cui spesso segue il rilascio nel pieno del deserto) rappresentano un attacco diretto ai valori che la nostra Costituzione tutela e garantisce, imponendo all'Italia di assumere una posizione di condanna, e non di sostegno economico e militare;

    la destabilizzazione del canale di Suez e il dilagare dei fenomeni di pirateria e terrorismo che stanno condizionando i traffici commerciali e, di riflesso, le prospettive di crescita mondiale richiedono il perdurare dello sforzo del nostro Paese tanto nell'addestramento delle Forze speciali gibutine e somale quanto nel fornire il supporto logistico in Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area;

    sempre nel contesto africano, desta forte preoccupazione il ruolo di destabilizzazione dell'intera regione delle forze armate golpiste del Niger, tenuto conto che la giunta militare che controlla il territorio nigerino sta intensificando i rapporti con l'Iran e la Russia (quest'ultima presente con le proprie truppe sul territorio) e ha fatto venire meno il rispetto dei principi democratici; al riguardo non sono stati chiariti dal Governo quali siano le forze di sicurezza nigerine che si intende rafforzare con la missione italiana, affinché si possa giungere al ripristino del rispetto dei principi democratici, anche considerando che l'Italia non riconosce la legittimità della giunta militare che si è insediata alla guida del Paese;

    permane prioritaria l'affermazione di un unico approccio europeo, concertato, condiviso e unitario alle crisi del vicinato, nonché la necessità di rafforzare le misure di contenimento e sostegno poste in essere in accordo con i partner europei;

    le ricadute dell'invasione russa dell'Ucraina nell'area dei Balcani occidentali sono evidenti: l'impennarsi delle tensioni tra blocco euro-atlantico e Federazione russa ha introdotto nuovi elementi di preoccupazione ed incertezza sugli scenari di sicurezza nella regione, soprattutto in paesi attraversati da profonde faglie interne e geopolitiche come la Serbia e la Bosnia Erzegovina, che richiedono una costante attenzione al fine di evitare possibili escalation;

    in relazione al futuro impegno dello strumento militare nelle operazioni e nelle missioni all'estero, appare, da un lato, ineludibile provvedere al rafforzamento e all'integrazione delle operazioni con una maggiore attività di cooperazione (anche attraverso la creazione di un esercito unico europeo e di un mercato unico europeo della difesa) e, dall'altro lato, aumentare il coinvolgimento attivo di società civile e terzo settore nella risoluzione delle ferite aperte dai conflitti, al fine di amplificare l'influenza e salvaguardare in maniera più diretta e incisiva gli interessi nazionali e i valori costituzionali;

    tenuto conto della presenza del nostro personale in vari teatri operativi ed i rischi connessi risulta importante rafforzare le misure di protezione e di sicurezza dei nostri contingenti all'estero, incluso il personale civile,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede contenute nei punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025), a condizione che, nell'ambito della missione bilaterale di cooperazione in Tunisia, non si proseguano attività di assistenza, supporto e cooperazione nelle operazioni di gestione e controllo dell'immigrazione;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025), a condizione che, con riferimento alla Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger-MISIN, il Governo chiarisca al Parlamento quali siano le autorità civili e militari nigerine con le quali si interfaccia e opera affinché si giunga al ripristino del rispetto dei principi democratici;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) – (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 23/2025), a condizione che il Governo si astenga da ogni ulteriore prosecuzione e rafforzamento della collaborazione con la Tunisia in materia di gestione dei flussi migratori;

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025),

non autorizza

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025).
(6-00171) «Boschi , Gadda , Bonifazi , Del Barba , Faraone , Giachetti , Gruppioni ».


   La Camera

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alle schede contenute nei punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) – (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UE E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la partecipazione dell'Italia alla seguente nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3):

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa (scheda n. 15-bis/2025).
(6-00171) (Testo modificato nel corso della seduta) «Boschi , Gadda , Bonifazi , Del Barba , Faraone , Giachetti , Gruppioni ».


   La Camera,

   udita la Relazione delle Commissioni III (Affari esteri) e IV (Difesa) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri, in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali, adottata il 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3), nonché sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025, deliberata il 19 febbraio 2025 (Doc. XXVI, n. 3);

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui al citato Documento, svolte il 27 marzo 2025, davanti alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) della Camera dei deputati e 3° (Affari esteri e difesa) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   premesso che:

    1) i documenti in esame sono strutturati secondo la recente riforma della legge 21 luglio 2016, n. 145, di cui alla legge 31 ottobre 2024, n. 168 che, tuttavia, sembrerebbe non essere stata pedissequamente applicata nella redazione dei testi in oggetto. In particolare, si rileva il mancato rispetto dell'articolo 2, comma 2 della legge 145, peraltro nella parte non modificata dalla citata riforma, in cui è previsto che il Governo indichi «per ciascuna missione, l'area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica di riferimento, la composizione degli assetti da inviare, compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte». La redazione delle schede delle missioni internazionali, secondo l'interpretazione della norma da parte del Governo risulta, tuttavia, non coerente con il dettame normativo descritto;

    2) il comma 2, dell'articolo 2 succitato è stato modificato esclusivamente nella parte in cui inserisce il concetto di interoperabilità con altre missioni nella medesima area geografica. Sembrerebbe, infatti, che la redazione si sia basata esclusivamente sul concetto di accorpamento ai fini dell'interoperabilità a totale discapito della puntuale descrizione richiesta dalla norma di legge per ciascuna missione. In tal modo, l'individuazione delle singole voci, sia a livello di assetti che di unità di personale e di fabbisogno finanziario riferito a ciascuna missione, è di fatto molto più complesso da individuare in quanto tali voci risultano accorpate per le varie missioni contenute nelle singole schede;

    3) peraltro, il Governo con la riforma delle citata legge 145 ha abrogato la procedura di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto delle risorse del Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali, nonché il preventivo controllo parlamentare sullo schema del medesimo decreto, autorizzando direttamente il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere con propri decreti al riparto in oggetto escludendo gli organi parlamentari competenti da tale procedura;

    4) tra le modifiche introdotte dalla riforma di cui sopra si prevede la possibilità di costituire contingenti di forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, come previsto dalla scheda n. 15/bis/2025 della deliberazione in esame. La richiesta di autorizzazione prevede margini di intervento geograficamente molto ampi e non circoscritti a gravi crisi internazionali nelle quali l'Italia sia coinvolta in modo diretto o in quanto appartenente a un'organizzazione internazionale, indicando un'area geografica. Considerata l'instabilità dello scenario internazionale e la svolta bellicista dell'Unione europea, sarebbe stato opportuno stabilire minuziosamente l'ambito e le possibilità d'intervento;

    5) alla scheda n. 2/2025 si è riscontrata un'anomalia procedurale con riferimento all'inserimento dell'iniziativa NATO Security Assistance and Training for Ukraine (NSATU). L'iniziativa è stata istituita al vertice Nato di Washington del 9-11 luglio 2024, come si legge al punto 15 della Dichiarazione del vertice del 10 luglio, per coordinare la fornitura di equipaggiamento militare e addestramento per l'Ucraina da parte di alleati e partner. L'iniziativa suddetta risulterebbe, con riferimento alla procedura di autorizzazione da parte delle Camere a norma di legge, di nuovo avvio. Dunque, non si comprende l'inserimento della NSATU nella sezione delle proroghe non essendo mai stata autorizzata dal Parlamento italiano;

   premesso, altresì, che:

    6) i documenti in esame si inseriscono in un quadro internazionale drammaticamente incerto, compromesso e sempre più rischioso soprattutto alla luce del contesto geopolitico considerato il perdurare e le evoluzioni sia del conflitto russo-ucraino che della crisi in Medio Oriente, nonché la mutata postura della politica internazionale della nuova amministrazione americana;

    7) la crisi geopolitica internazionale in atto ha dimostrato di essere pericolosamente impattante a livello globale sia dal punto di vista umanitario che economico e finanziario. Per la complessità raggiunta lo scenario appare come uno scacchiere estremamente critico per tutti gli attori internazionali coinvolti;

    8) l'Unione europea in tale contesto, contrariamente ai suoi principi e valori comuni ossia libertà, democrazia, uguaglianza e Stato di diritto, promozione della pace e della stabilità, ha intrapreso una pericolosa quanto concreta svolta militarista, anche a seguito del paventato disimpegno statunitense in ambito Nato. Tale svolta non può essere condivisa dall'Italia che nelle missioni internazionali ha sempre risposto ai valori e ai principi della nostra Carta costituzionale volti alla stabilizzazione delle crisi in atto, alla partecipazione attiva della gestione dei processi di transizione e alla garanzia del sostegno di agende riformiste e inclusive, in sinergia con la comunità internazionale nei processi di pace e sicurezza a livello globale;

    9) la vocazione dell'Italia nelle missioni internazionali è sempre stata improntata al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, un ruolo di rilievo da sempre riconosciuto dagli altri Paesi, che attualmente assiste ad una costante forzatura da parte del Governo in linea con la politica europea, tanto da invocare la possibilità di estendere l'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico all'Ucraina pur non essendo un Paese membro della Nato. L'articolo de quo prevede che in caso di un attacco armato contro uno Stato membro questo venga considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all'impiego della forza armata. Dunque, l'attivazione dell'articolo 5 comporterebbe un aumento esponenziale del coinvolgimento diretto dell'Italia nel conflitto russo-ucraino, così come degli altri paesi alleati, con il rischio concreto di un allargamento del conflitto su scala mondiale;

   considerato che:

    10) il conflitto russo-ucraino, determinato dall'invasione della Federazione russa del 24 febbraio 2022, ormai in atto da oltre tre anni ha sconvolto il continente europeo, rimettendo in discussione equilibri e relazioni internazionali consolidati in Europa e nel mondo. Negli anni in conflitto ha assunto tutti i connotati di una guerra di logoramento procrastinata nella totale assenza di interventi diplomatici che avessero come fine concreto il raggiungimento di una soluzione di pace duratura, nel pieno rispetto del diritto internazionale. In sostanza gli interventi a sostegno dell'Ucraina sono stati un mero e continuo invio di armamenti;

    11) l'attuale percorso negoziale di iniziativa statunitense non sta fornendo risultati concreti. Il contesto risulta molto complicato tanto che al termine delle trattative avviate in Arabia Saudita tra Russia, Ucraina e Stati Uniti, che dovrebbero rappresentare il primo passo del processo negoziale, si è assistito incomprensioni e differenze interpretative che non fanno presagire una prosecuzione veloce. L'Ucraina sostiene che il cessate il fuoco dovrebbe entrare in vigore immediatamente, mentre per la Russia prima devono essere revocate le sanzioni che colpiscono le loro aziende attive nell'export di prodotti cerealicoli e fertilizzanti, ivi incluse entità quali compagnie di assicurazioni, armatori, fornitori di macchinari agricoli e istituti finanziari legati al settore commerciale in questione;

    12) sembrerebbe, peraltro, che le forze russe si stiano preparando a lanciare una nuova offensiva militare nelle prossime settimane per aumentare al massimo la pressione sull'Ucraina e rafforzare la posizione negoziale russa nei colloqui di cessate il fuoco. Secondo analisti e comandanti militari, con l'avvicinarsi della stagione primaverile dei combattimenti, la Russia sta valutando un'offensiva in più punti lungo la linea del fronte lunga 1.000 chilometri;

    13) la situazione richiede la massima urgenza e il massimo sforzo diplomatico al fine di un primo passo concreto per la cessazione permanente delle ostilità tra i due Paesi coinvolti, considerate le condizioni della popolazione civile martoriata dal protrarsi di un conflitto che la vede ancora obiettivo quotidiano degli attacchi russi;

   considerato, altresì, che:

    14) in Medio Oriente troviamo l'altro fronte bellico che condiziona gli equilibri mondiali. I fragili equilibri in seno alla regione e la grave crisi umanitaria in atto a Gaza richiedono con urgenza la necessità di una forte azione diplomatica volta ad un cessate il fuoco duraturo e permanente, al fine di scongiurare il rischio concreto di nuovi fronti di guerra. Proprio il quadrante mediorientale, infatti, è posto sotto forte stress politico anche per le tensioni in altri paesi tra cui la Siria, dove nell'ultimo periodo si sono registrati violenti scontri armati tra le forze di sicurezza siriane e i gruppi di miliziani fedeli al regime di Assad, rovesciato lo scorso dicembre con l'uccisione di centinaia di civili la maggior parte dei quali della comunità alawita;

    15) gli accordi con Hezbollah in Libano del 25 novembre 2024 e, successivamente, quello con Hamas del 15 gennaio 2025 – sebbene avessero segnato una discontinuità concreta dall'inizio del conflitto – appaiono ora gravemente compromessi dalla ripresa delle operazioni militari a Gaza da parte di Israele, operazioni che hanno di fatto messo fine alla prima fase della fragile tregua che durava da quasi due mesi;

    16) risulta sempre più drammatica la crisi umanitaria a seguito della decisione di Israele di bloccare l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza. Una decisione oltremodo disumana considerato che gli aiuti umanitari non dovrebbero mai essere usati come strumento di guerra;

    17) si ricorda inoltre che la situazione era già stata gravemente compromessa dall'entrata in vigore in Israele, il 30 gennaio 2025, delle leggi che vietano all'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi, di operare nel paese. Le leggi erano state approvate nell'ottobre del 2024 a larga maggioranza dalla Knesset, il parlamento israeliano, e vietano a tutti gli enti israeliani di collaborare in qualunque modo con l'agenzia. Si applicano al territorio israeliano, ma avranno effetti anche sui territori che Israele occupa militarmente, come buona parte della Cisgiordania e Gerusalemme Est;

    18) nella seconda fase dell'accordo, in teoria, Hamas avrebbe dovuto concludere la liberazione di tutti gli ostaggi ancora in vita e Israele procedere al ritiro delle truppe. Ma l'interruzione della tregua con l'attacco militare da parte di Israele ha messo ulteriormente a rischio anche l'incolumità degli ostaggi, così come appare sempre più lontana la prospettiva di una terza fase, ovvero il piano di ricostruzione della Striscia di Gaza da attuare sotto una supervisione internazionale;

    19) il 4 marzo 2025 al termine di una riunione coi capi di governo di Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, il presidente egiziano al-Sisi ha reso nota l'approvazione di una proposta di piano di ripresa e ricostruzione della Striscia di Gaza, come risposta al piano del Presidente Trump di prendere il controllo della Striscia ed evacuare forzatamente i palestinesi. Il piano approvato al Cairo, criticato sia da Israele che dagli Stati Uniti, prevede ambiziosi programmi di messa in sicurezza della Striscia e il ripristino di tutte le infrastrutture, con un costo totale di 53 miliardi di dollari. Il piano è stato invece avallato dai ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito attraverso la pubblicazione di un comunicato congiunto;

   valutato che:

    20) con riferimento alla Libia, la scheda n. 21 proroga per l'anno 2025 la partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi;

    21) il MoVimento 5 Stelle ancora una volta, come già lo scorso anno in sede di esame della medesima missione, sottolinea quanto ripetutamente emerso negli anni e denunciato da molteplici organizzazioni umanitarie in relazione ai trattamenti riservati ai detenuti in Libia;

    22) le prove e le denunce di quanto avviene nei centri di detenzione sono oramai un bollettino di violenze e torture sistematiche, attuate da autorità indicate dalle stesse istituzioni libiche e poi messe a capo dei centri di detenzione tra cui spiccano settori della Guardia Costiera libica. Questi ultimi, collusi con i gruppi organizzati che gestiscono la tratta di esseri umani, sono i responsabili della reclusione dei migranti nei centri di detenzione in cui vengono sottoposti a trattamenti disumani e a gravi violazioni dei diritti umani;

    23) viste le premesse, appare quindi sempre più complesso comprendere e giustificare la volontà del Governo italiano di confermare anche quest'anno la missione di assistenza alla Guardia Costiera libica di cui alla scheda n. 21;

    24) anche per quanto concerne la chiusura dei centri di detenzione in Libia con effetto immediato, nel corso dell'ultimo anno da parte del Governo italiano non si è riscontrata alcuna tangibile iniziativa – a livello europeo come con la stessa Libia – che avesse lo scopo di assistere migranti e rifugiati rinchiusi arbitrariamente, attraverso il rafforzamento di corridoi umanitari verso i paesi disponibili all'accoglienza, il sostegno a progetti di inclusione ovvero al rafforzamento delle procedure di reinsediamento, così come promosso dall'UNHCR;

    25) considerata l'intollerabile, sistematica e perdurante violazione da parte della Guardia Costiera libica delle procedure e degli standard operativi di intervento di Search and Rescue (SAR), riteniamo che la condizione attuale, in progressivo e costante deterioramento, non consenta in alcun modo l'apertura di credito necessaria nei confronti del Governo in relazione alla proroga della missione citata;

   valutato, altresì, che:

    26) desta profonda preoccupazione la grave situazione nel Sahel, a seguito di numerosi colpi di Stato degli ultimi anni, a causa dei quali si potrebbero ridisegnare i rapporti di forza nella regione;

    27) tra i leader coinvolti nei colpi di Stato e la maggior parte dei partner europei si è aperto un aspro scontro politico, aggravato ulteriormente dal fatto che le giunte militari hanno bloccato il ritorno al governo costituzionale, stringendo rapporti con la Russia in materia di sicurezza;

    28) l'instabilità dilagante e i conflitti violenti minacciano il tessuto sociale delle società e degli Stati saheliani, in particolare, la situazione in Niger rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali nella regione, compromettendo l'ordine costituzionale, la democrazia e lo Stato di diritto. Così come la grave crisi politica e sociale in atto nel Burkina Faso, caratterizzata dalla grave violazione dei diritti umani, da abusi, violenze anche contro i bambini e le precarie condizioni di vita della popolazione;

    29) a livello internazionale, l'Italia deve spendersi, affinché prosegua con risolutezza l'impegno contro il terrorismo, a tutela e garanzia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze e, al contempo, perseguire fermamente l'obiettivo fondamentale in una prospettiva di lungo termine di una condivisione più equa e responsabile in merito alle conseguenze del fenomeno migratorio;

   tenuto conto che:

    30) le risorse stanziate per gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il 2025 sono pari a 363.082.844. L'aumento rispetto ai 361.597.000 di euro dello scorso anno, risulta francamente irrisorio considerato che gli interventi de quo rappresentano uno strumento fondamentale di politica estera per la loro valenza strategica nel sostenere intere comunità, nell'intento di migliorare le condizioni di vita per l'avvento di società più democratiche e più stabili. Sarebbe pertanto opportuno aumentare l'insufficiente fabbisogno finanziario;

    31) nella legge di bilancio 2025, a causa della spending review dei Ministeri per il triennio 2025-2027, il programma Cooperazione allo sviluppo, ha subito una decurtazione di 47,8 milioni per l'anno 2025, di 50,2 milioni per il 2026 e 42,7 milioni per il 2027;

    32) è necessario dunque attribuire alla cooperazione allo sviluppo un ruolo maggiore e un significato politico centrale nella politica internazionale dell'Italia, contribuendo in modo significativo alla riduzione della povertà e delle diseguaglianze e alla promozione dei diritti umani e della pace;

   pertanto, alla luce di quanto esposto,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda n. 2/2025), limitatamente alla missione EUMAM Ucraina, a condizione che il Governo si impegni: 1) a vincolare il contributo del contingente nazionale impiegato esclusivamente nel territorio degli Stati membri; 2) a voler comunicare preventivamente al Parlamento l'indirizzo politico da assumere qualora, ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 5, della Decisione (PESC) 2022/1968 del Consiglio del 17 ottobre 2022, il Consiglio decida di autorizzare EUMAM Ucraina ad operare al di fuori del territorio degli Stati membri;

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/ 2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025), impegnando altresì il Governo con riferimento alla missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (MIADIT) ad adoperarsi al fine di ripristinare la piena operatività dell'UNRWA (United Nations Rette and Works Ageniy for Palestine Refugees in the Near East), al fine di garantire il necessario supporto della popolazione palestinese, considerata la tragedia umanitaria in atto;

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025), impegnando altresì il Governo ad adoperarsi urgentemente per ampliare notevolmente la portata umanitaria della suddetta operazione, considerata la catastrofe umanitaria in atto nella Striscia di Gaza e il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele;

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025), con riferimento alla Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger – MISIN, impegnando altresì il Governo ad adoperarsi al fine di agevolare il ripristino dell'ordine costituzionale considerato che il Niger ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella gestione dei flussi migratori; con riferimento alla Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso a condizione che il Governo, nel conseguimento degli obiettivi della missione in oggetto, garantisca il rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario da parte delle Forze governative del Burkina Faso;

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/ 2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/ 2025), impegnando altresì il Governo, con riferimento alla missione EUNAVFOR ASPIDES a mantenere la natura difensiva dell'operazione, al contempo informando costantemente le Camere sull'andamento della stessa;

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025), impegnando altresì il Governo ad adoperarsi attivandosi nelle opportune sedi europee e internazionale allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025), impegnando altresì il Governo ad aumentare le risorse per le politiche di cooperazione allo sviluppo al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile globale in sintonia con l'Agenda 2030, con una particolare attenzione all'efficacia degli aiuti e dello sviluppo, alla massima integrazione delle politiche e degli strumenti ed al coordinamento e la collaborazione degli attori della cooperazione;

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento detta sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025), impegnando altresì il Governo ad intraprendere le opportune iniziative presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a promuovere la costituzione di una missione internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, anche con il coinvolgimento diretto dei Paesi arabi, al fine di ricostruire l'area e fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale;

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, altresì, la partecipazione dell'Italia alla nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportata:

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza. In tale quadro potranno ricadere le forze rientranti nelle Allied Reaction Forces (ARF) appartenenti al dispositivo della NATO, impegnando altresì il Governo ad attivare le suddette forze solo in caso di gravi crisi internazionali nelle quali l'Italia sia coinvolta in modo diretto o comunque in ragione della sua appartenenza a organizzazioni internazionali,

non autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025 la prosecuzione delle seguenti missioni internazionali:

EUROPA

  NATO Security Assistance and Training for Ukraine (scheda n. 2/2025);

AFRICA

  Proroga della partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 21/2025).
(6-00172) «Pellegrini , Francesco Silvestri , Baldino , Lomuti , Riccardo Ricciardi ».


   La Camera

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica (Doc. XXVI, n. 3), di seguito riportate:

EUROPA

  Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda n. 1/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione UE denominata EULEX Kosovo (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) (scheda n. 17/2025);

  Missione di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e missione di cooperazione bilaterale di assistenza alla Polizia albanese (scheda n. 18/ 2025);

ASIA

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda n. 3/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda n. 4/2025);

  Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 5/2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda 19/2025);

AFRICA

  Impiego di un dispositivo militare nazionale per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda n. 6/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda n. 7/2025);

  Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda n. 8/ 2025);

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione civile dell'Unione europea denominata EUBAM LIBYA (European Union Border Assistance Mission in Libya) (scheda n. 20/2025);

POTENZIAMENTO DISPOSITIVI NAZIONALI, DELLA NATO, DELL'UNIONE EUROPEA E DELL'ONU

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda n. 9/2025);

  Impiego di un dispositivo militare in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda n. 10/ 2025);

  Partecipazione di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 11/2025);

  Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza – Forward Land Forces (scheda n. 12/2025);

  Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda n. 13/2025);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 15/2025);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 16/2025);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA E DELLA MAGISTRATURA ALLE MISSIONI CIVILI DELL'UNIONE EUROPEA

  Partecipazione di personale militare nelle missioni civili dell'Unione europea (scheda n. 14/2025);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 22/2025);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento detta sicurezza (scheda n. 23/2025);

  Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 24/2025);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 25/2025),

autorizza, altresì,

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2025, altresì, la partecipazione dell'Italia alla nuova missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportata:

  Forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza. In tale quadro potranno ricadere le forze rientranti nelle Allied Reaction Forces (ARF) appartenenti al dispositivo della NATO.
(6-00172) (Testo modificato nel corso della seduta) «Pellegrini , Francesco Silvestri , Baldino , Lomuti , Riccardo Ricciardi ».


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Misure per rendere maggiormente attrattivo il sistema della ricerca italiano per i ricercatori italiani e stranieri – 3-01900

   TASSINARI, DALLA CHIESA, MULÈ, BARELLI, ARRUZZOLO, BAGNASCO, BATTILOCCHIO, BATTISTONI, BELLOMO, BENIGNI, DEBORAH BERGAMINI, BOSCAINI, CALDERONE, CANNIZZARO, CAPPELLACCI, CAROPPO, CASASCO, CASTIGLIONE, CATTANEO, CORTELAZZO, ENRICO COSTA, D'ATTIS, DE MONTE, DE PALMA, FASCINA, GATTA, GENTILE, LOVECCHIO, MANGIALAVORI, MARROCCO, MAZZETTI, NEVI, ORSINI, NAZARIO PAGANO, PATRIARCA, PELLA, PITTALIS, POLIDORI, ROSSELLO, RUBANO, PAOLO EMILIO RUSSO, SACCANI JOTTI, SALA, SORTE, SQUERI e TENERINI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi tempi si osserva una tendenza a livello internazionale in merito alla riduzione dei finanziamenti pubblici destinati alla ricerca scientifica;

   tale dinamica sta riducendo la capacità delle università e dei centri di ricerca, che hanno sede all'estero, di sostenere progetti innovativi e di mantenere infrastrutture adeguate;

   questa situazione potrebbe portare ad un'inversione di tendenza rispetto ad un passato, anche recente, che ha visto molti ricercatori, provenienti dal nostro Paese, sviluppare i propri progetti di ricerca fuori dall'Italia –:

   quali misure intenda adottare perché il sistema della ricerca italiano, rispetto agli altri Paesi europei, divenga, in questo particolare momento storico, attrattivo per ricercatori italiani e stranieri, valorizzando le infrastrutture e favorendo così la circolazione dei saperi e delle esperienze più virtuose.
(3-01900)


Iniziative di competenza volte ad attrarre ricercatori universitari provenienti dagli Stati Uniti d'America e da altri Paesi esteri, in considerazione dei recenti provvedimenti assunti dall'Amministrazione Trump – 3-01901

   BONETTI, GRIPPO, PASTORELLA, BENZONI, D'ALESSIO e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   il secondo mandato presidenziale di Trump ha visto l'implementazione di numerosi provvedimenti con conseguenze dirette sul mondo scientifico ed accademico. La situazione ha creato turbolenze significative con ripercussioni che si sono propagate ben oltre i confini statunitensi, generando incertezza e preoccupazione tra ricercatori, istituzioni e programmi scientifici internazionali;

   in aggiunta, l'Amministrazione Trump ha sferrato attacchi contro diversi atenei, tagliando finanziamenti e interrompendo progetti di ricerca;

   secondo alcuni sondaggi, migliaia di ricercatori hanno espresso l'intenzione di abbandonare gli Stati Uniti e considerano Europa e Canada come le prime destinazioni possibili;

   nelle ultime settimane, diverse università europee hanno avviato tentativi di attrarre ricercatori con sede negli Stati Uniti;

   nelle scorse settimane la Commissaria europea Ekaterina Zaharieva ha ricevuto una lettera firmata dai Ministri competenti nei campi dell'istruzione, dell'università e della ricerca di tredici Paesi membri per tutelare la libertà della ricerca scientifica e la libertà accademica dei ricercatori e delle ricercatrici statunitensi. L'Italia ha inspiegabilmente scelto di non partecipare a questa iniziativa;

   il nostro Paese deve muoversi nella medesima direzione e mettere in campo, tempestivamente, iniziative valide e risorse finanziarie adeguate per accogliere ricercatori stranieri e potenziare, al contempo, il mondo della ricerca italiana;

   questa esigenza è ancora più pressante se si considerano gli indicatori demografici per l'anno 2024 pubblicati dall'Istat il 31 marzo 2025, i quali hanno ricordato, ancora una volta, come, a fronte di un numero crescente di giovani italiani che abbandonano il Paese, l'Italia non sia assolutamente in grado di attrarre stranieri dall'estero;

   l'Accademia nazionale dei lincei, una delle istituzioni scientifiche più antiche d'Europa, pochi giorni fa ha proposto – a firma di alcuni illustri studiosi italiani – un «Programma ventennale per la ricerca pubblica dell'Unione europea» volto a innalzare gradualmente la quota di investimenti in ricerca pubblica nei Paesi che attualmente investono meno e per offrire a tutti pari opportunità di crescita scientifica e tecnologica, al fine di recuperare quella prosperità culturale che ci ha sempre contraddistinto;

   la ricerca si effettua con capitale umano, infrastrutture, mezzi finanziari, ma anche con opportunità e indipendenza da qualsivoglia condizionamento, anche politico, per poter affrontare le sfide globali attuali e future –:

   alla luce del nuovo contesto statunitense, quali iniziative di competenza intenda implementare per attrarre e trattenere ricercatori provenienti dagli Usa, nonché da altri Paesi esteri, con particolare attenzione a coloro che si trovano al di fuori dell'Unione europea.
(3-01901)


Iniziative per un piano di reclutamento straordinario dei cosiddetti ricercatori in tenure track e per la stabilizzazione dei precari in scadenza presso gli enti di ricerca italiana – 3-01902

   PICCOLOTTI, ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI, FRATOIANNI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI e ZARATTI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   la grande malattia dell'università e della ricerca italiane è la precarietà;

   secondo l'anagrafe del Ministero dell'università e della ricerca i professori ordinari sono 17.957, i professori associati 28.665, i ricercatori a tempo indeterminato 4.158, i ricercatori a tempo determinato in tenure track (Rtt) 2.225, i ricercatori a tempo determinato di tipo B 4.701, i ricercatori a tempo determinato di tipo A 7.527, gli assegnisti di ricerca 24.352. Quindi i precari puri (ricercatori a tempo determinato di tipo A e assegnisti di ricerca) sono 31.869, ma a questi vanno aggiunti quasi 2.000 ricercatori a tempo determinato di tipo A scaduti negli ultimi sei mesi inquadrati nel Programma operativo nazionale (Pon) e nel Programma nazionale per la ricerca (pnr). Inoltre, ci sono 40.000 dottorandi, personale in formazione, al quale è sostanzialmente riconosciuta una borsa di studio con una qualifica simile all'apprendistato;

   non va meglio negli enti di ricerca, dove ci sono circa 6.000 precari su 25 mila addetti. Una situazione che si è determinata anche grazie al contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che, pur avendo reso disponibili tante risorse, lo ha fatto esclusivamente per rapporti a termine. Rapporti che, se non interverrà il Governo, finiranno nel 2026, «espellendo» dalla ricerca un grande contingente di lavoratori e lavoratrici. Vanno, inoltre, considerati i recenti tagli al fondo di finanziamento ordinario dell'università e le norme sul turnover che impongono di ricalcolare al 75 per cento la spesa per il personale di ruolo uscito l'anno precedente: in questo quadro circa 2/3 degli attuali ricercatori precari e i 40.000 dottorandi rischiano di essere lasciati senza alcuna prospettiva di carriera;

   la continuità di numerose attività didattiche e di ricerca, anche nelle università pubbliche, è sostanzialmente garantita da personale qualificato impiegato con contratti precari e bassi salari. Questo sistema porta a disperdere in modo irrazionale gli investimenti in ricerca, perché determina l'espulsione di fatto dei ricercatori verso Paesi dove la ricerca è meglio finanziata e dove questo lavoro è ben tutelato e pagato oppure la brusca interruzione dei loro percorsi professionali;

   per potenziare la ricerca al fine di rafforzare l'economia e il sistema culturale italiani servono, quindi, maggiori risorse da investire per garantire il miglioramento delle condizioni contrattuali e l'aumento delle posizioni disponibili per i ricercatori in tenure track –:

   se non ritenga indispensabile individuare nuove risorse per finanziare un piano di reclutamento straordinario di ricercatori in tenure track (Rtt) e per finanziare la stabilizzazione almeno dei 6.000 precari in scadenza presso i diversi enti di ricerca italiana.
(3-01902)


Iniziative di competenza volte ad incrementare l'efficienza dei servizi ferroviari e a tutelare i diritti dei passeggeri e dei lavoratori – 3-01903

   BARBAGALLO, BAKKALI, CASU, GHIO, MORASSUT, FERRARI e FORNARO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   i disservizi del trasporto ferroviario continuano a condizionare pesantemente la vita di migliaia di cittadini;

   nei mesi di marzo e aprile 2025 sono stati rilevati ritardi costanti su diverse dorsali del nostro Paese: Torino-Milano, Milano-Genova, Roma-Napoli, solo per citare qualche esempio. L'11 aprile 2025 il Frecciarossa Milano-Parigi, fra stop e disservizi, si è trasformato in un viaggio da incubo di tredici ore, più di un volo Milano-Tokyo, accumulando un ritardo record di 6 ore. I passeggeri partiti alle 15.48 da Milano sono arrivati a destinazione alle 4 e 45 del mattino, senza avere la minima informazione. Anche il 31 marzo 2025 un guasto tecnico sull'alta velocità Roma-Napoli ha causato forti ritardi con gravi disagi per i passeggeri;

   chi si mette in viaggio sulla rete ferroviaria continua a fare i conti con ritardi, disservizi o possibili cancellazioni, per i motivi più disparati;

   il Ministro interrogato nei mesi scorsi aveva annunciato interventi migliorativi e contestualmente aveva attribuito parte dei disservizi a presunti sabotaggi sulle linee, ma una prima relazione della polizia ferroviaria smentisce questa ipotesi;

   il 25 febbraio 2025 l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane spa ha preannunciato un ulteriore incremento dei ritardi nei prossimi mesi in alcune tratte, determinati da lavori di manutenzione;

   non è accettabile che i disservizi diventino la normalità. È necessario adottare ogni misura per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e avere un servizio di trasporto ferroviario efficiente e di qualità;

   in aggiunta i viaggiatori denunciano difficoltà ad ottenere rimborsi, mentre i costi dei biglietti aumentano: secondo l'Osservatorio nazionale Federconsumatori a Pasqua i biglietti dei treni hanno dei sovrapprezzi di circa il 51 per cento;

   qualità del servizio e sicurezza del trasporto ferroviario sono centrali nella vita di migliaia di cittadini ed è di fondamentale importanza garantirne un'adeguata gestione, senza alibi connessi al traffico elevato e ai lavori in corso nei cantieri –:

   quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare per realizzare un cambiamento immediato della situazione e garantire maggiore efficienza dei servizi ferroviari e maggiore sicurezza e diritti per passeggeri e lavoratori, poiché nonostante le ripetute rassicurazioni è evidente che le iniziative ad oggi avviate dal Governo e dai vertici di Ferrovie dello Stato italiane spa non hanno migliorato la situazione dei disagi e dei disservizi conseguenti ai ripetuti guasti e alle sistematiche interruzioni di linea che continuano a verificarsi puntualmente insieme al mancato coordinamento delle informazioni, mentre l'unica cosa che aumenta sono i costi dei biglietti.
(3-01903)


Iniziative di competenza volte a garantire nel periodo estivo un adeguato servizio ferroviario per le località costiere della Liguria, in relazione ai lavori di manutenzione del ponte ferroviario sul Po a Bressana Bottarone – 3-01904

   PASTORINO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   le modifiche alla circolazione ferroviaria sulla tratta Milano-Genova, legate ai lavori di manutenzione e ristrutturazione del ponte ferroviario sul Po a Bressana Bottarone nella tratta Bressana Bottarone – San Martino Cava Manara, previsti dal 21 luglio al 31 agosto 2025, rischiano di avere gravi impatti negativi su uno dei settori più strategici per l'economia ligure: il turismo;

   l'interrogante condivide la necessità e l'urgenza di effettuare interventi di manutenzione ordinari e straordinari, nonché la ristrutturazione della tratta per garantire la sicurezza e l'efficienza delle infrastrutture ferroviarie, come testimoniano gli svariati interventi e atti di sindacato ispettivo presentati volti a un'accelerazione dei lavori;

   tuttavia, svolgerli durante la piena alta stagione estiva desta grande preoccupazione per le inevitabili ripercussioni negative che questa situazione avrà sul settore turistico e commerciale, come denunciato anche dalla Confcommercio-imprese per l'Italia della provincia di Genova;

   il blocco della tratta ferroviaria, che comporterà tempi di percorrenza fino a 180 minuti per i collegamenti tra Milano e Genova, rappresenta un ostacolo significativo per i flussi turistici, soprattutto considerando che molte delle località costiere della Liguria sono frequentate proprio da visitatori provenienti dall'area lombarda e dal resto del Nord Italia;

   ciò comprometterebbe la stagione estiva in modo irreparabile, penalizzando alberghi, ristoranti, attività commerciali e tutto l'indotto economico che ruota attorno al turismo, già duramente provati dagli anni difficili della pandemia. Urge, pertanto, individuare soluzioni concrete e tempestive in grado di mitigare i disagi che questa interruzione causerà –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per garantire la continuità dei collegamenti, limitando gli impatti negativi esposti in premessa e valutando l'opportunità di attivare, per il periodo interessato, un piano operativo in collaborazione con Rete ferroviaria italiana e Trenitalia, finalizzato a ridurre i ritardi massimi a non oltre 30 minuti, attraverso l'utilizzo di treni sostitutivi o altre misure logistiche, e di introdurre agevolazioni nell'acquisto dei biglietti ferroviari per incentivare i turisti a scegliere comunque la Liguria come meta vacanziera.
(3-01904)


Misure per calmierare i prezzi dei voli per le prossime festività e in vista della stagione turistica estiva – 3-01905

   CARMINA, AIELLO, CANTONE, CHERCHI, D'ORSO, FENU, MORFINO, RAFFA, SCERRA, IARIA e PAVANELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel corso della XVIII legislatura è stato fatto un importante passo avanti nella direzione di riconoscere le peculiarità dell'insularità e gli svantaggi che ne conseguono, grazie all'approvazione della legge costituzionale n. 2 del 2022. Il dettato costituzionale richiede, dunque, agli organi dello Stato il riconoscimento delle peculiarità delle isole maggiori e minori, come la distanza dalla terraferma, le difficoltà di comunicazione e trasporto, nonché il superamento degli svantaggi derivanti da tali peculiarità, prevedendo condizioni di sviluppo economico, sociale e culturale pari a quelle del resto del Paese; pertanto, sono richieste necessarie politiche ad hoc per le isole, come la concessione di finanziamenti per sostenere i trasporti di merci e persone, la semplificazione burocratica e l'attuazione di progetti di sviluppo;

   la Sardegna sovvenziona la propria continuità territoriale aerea, mentre grazie all'introduzione dell'articolo 1, commi da 124 a 126, della legge n. 160 del 2019, sono state introdotte le cosiddette tariffe sociali per i collegamenti aerei da e per la Regione Siciliana. Si tratta di contributi per i cittadini residenti nel territorio della Regione Siciliana che rientrino in una o più categorie tra: studenti universitari fuori sede, persone con gravi disabilità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992, lavoratori dipendenti con sede lavorativa al di fuori della regione e con reddito lordo annuo non superiore a 25.000 euro, migranti per ragione sanitarie con reddito lordo annuo non superiore a 25.000 euro;

   il caro trasporti si preannuncia considerevole nel periodo di Pasqua 2025. Assoutenti parla di tariffe molto onerose per viaggiare in aereo, treno o pullman. Le occasioni di festa sono sempre oggetto di rincari da parte delle compagnie: si attende anche un +470 per cento di aumento del costo di viaggio;

   le tariffe più elevate sono quelle per chi parte in aereo dallo scalo milanese di Linate. Servono almeno 518 euro per volare da Linate a Catania e ritorno, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari;

   il volo di andata e ritorno da Genova a Catania, nelle stesse date, parte da un minimo di 401 euro e si spende circa la medesima cifra da Torino a Lamezia Terme, a cui si aggiungano eventuali costi aggiuntivi previsti ormai sovente da tutte le compagnie aeree –:

   quali misure il Governo intenda porre in essere al fine di calmierare i prezzi dei voli per le prossime festività e in vista della stagione turistica estiva.
(3-01905)


Iniziative in ordine a criticità relative all'attività di salvamento bagnanti, al fine di favorire la regolare apertura della stagione per le imprese balneari – 3-01906

   DI MATTINA, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DE BERTOLDI, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   le imprese balneari rivestono un ruolo fondamentale per l'economia italiana e per lo sviluppo del turismo, creando occupazione e reddito e contribuendo alla crescita di tutto l'indotto;

   tuttavia, oltre alle difficoltà legate ai costi operativi, inclusi quelli energetici e delle materie prime, il settore si trova a dover fronteggiare anche problematiche endemiche e peculiari: tra queste, vi è la carenza, registrata nel corso dell'ultimo triennio, di un numero adeguato di figure professionali di assistenti bagnanti, denunciata da tutte le aziende che si occupano di servizi di salvamento, che riferiscono di centinaia di figure mancanti necessarie in vista della prossima stagione estiva;

   il Ministro interrogato, con il decreto del 29 maggio 2024, n. 85, si è prontamente attivato per regolare in modo dettagliato e stabile le procedure per il rilascio delle abilitazioni all'esercizio dell'attività di assistenti bagnanti, dopo anni di inerzia;

   molti stakeholder hanno evidenziato che nel decreto, pur riconoscendo il diritto dei sedicenni di frequentare i corsi di formazione e ottenere il brevetto di bagnino, non viene loro consentito l'esercizio dell'attività e che ciò avrebbe comportato il rischio per la prossima stagione estiva di avere oltre il 35 per cento delle coste italiane sprovvisto di bagnini di salvamento;

   a parere degli interroganti, dato anche lo strutturale calo demografico che investe il nostro Paese, sono inoltre necessari ulteriori interventi di lungo periodo per rendere più attrattiva la professione e per affrontare la questione, a cui è strettamente connessa, della «stagionalità» e di come renderla omogenea in tutto il Paese;

   le imprese balneari hanno espresso di recente chiarimenti in merito alla possibilità di prescindere dalla presenza di un'assistenza bagnanti nei periodi dedicati all'elioterapia e non all'attività di balneazione. È, infatti, necessario garantire alle imprese flessibilità nella gestione degli stabilimenti, tenuto conto che la stagione balneare copre un periodo limitato dell'anno, ma che, al di fuori di tale periodo, ci possono essere esigenze di apertura per l'attività di ristorazione o elioterapica –:

   se e quali iniziative abbia adottato o intenda adottare per adeguare la regolazione dell'apertura della stagione balneare, in relazione anche alle esigenze di cui in premessa.
(3-01906)


Iniziative di competenza volte a tutelare i risparmi delle famiglie che hanno investito nell'acquisto dell'abitazione in considerazione degli effetti dell'inchiesta relativa all'applicazione della normativa urbanistica a Milano – 3-01907

   LUPI, ALESSANDRO COLUCCI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CARFAGNA, CAVO, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 47 della Costituzione sancisce che la Repubblica favorisce «l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione»;

   a partire dall'anno 2024 sono emersi rilievi relativi all'applicazione di alcune norme urbanistiche, con indagini che hanno provocato il blocco dell'urbanistica di Milano, un ammanco per le casse comunali — per il solo anno citato — stimato dal comune in circa 165 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, ma anche un danno grave per le famiglie che hanno acquistato abitazioni all'interno di immobili interessati dallo stallo in corso;

   i tentativi di risoluzione dei dubbi di applicazione delle norme urbanistiche ha visto l'intervento del Parlamento con la presentazione alla Camera dei deputati della proposta di legge «Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana», comunemente denominata «salva Milano», approvata in prima lettura il 21 novembre 2024;

   il 5 marzo 2025 il sindaco di Milano ha fatto sapere che il comune non sostiene più la necessità di proseguire nell'iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta «salva Milano», che permetterebbe di risolvere lo stallo dell'urbanistica che continua a lasciare migliaia di nuclei familiari in uno stato di disagio e di incertezza, dopo aver investito i propri risparmi nell'acquisto di un'abitazione;

   il 7 aprile 2025 Filippo Maria Borsellino, rappresentante del comitato «Famiglie sospese-vite in attesa», che riunisce le famiglie che hanno investito in abitazioni coinvolte dallo stallo dell'urbanistica di Milano, ha dichiarato: «abbiamo consegnato al presidente Attilio Fontana una nuova stima dei nuclei familiari coinvolti: arriviamo a circa 15 mila solo su Milano» –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di tutelare i risparmi delle migliaia di famiglie che hanno investito nelle abitazioni oggetto dello stallo in corso nel settore dell'urbanistica di Milano.
(3-01907)


Iniziative per aumentare l'estrazione nazionale di gas e petrolio, nonché per aumentare l'importazione di gas naturale liquefatto anche in considerazione della trattativa con gli Usa relativa alla vicenda dei dazi – n. 3-01908

   BOSCHI, GADDA, BONIFAZI, FARAONE, DEL BARBA, GIACHETTI e GRUPPIONI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   rispetto ai principali mercati europei, l'Italia registra il costo dell'energia più elevato con valori all'ingrosso di oltre il 25 per cento rispetto a quelli del mercato tedesco, del 40 per cento rispetto a quello francese, del 48 per cento rispetto a quello spagnolo e di oltre il 220 per cento rispetto a quelli dei Paesi scandinavi;

   si stima che tale livello dei prezzi si attesterà intorno ai 10 miliardi di euro per le famiglie e le attività produttive italiane nel 2025, con una crescita media della spesa per l'energia elettrica del 28 per cento per le imprese e del 31 per cento per le famiglie;

   i bonus e le misure una tantum predisposti finora dal Governo non hanno risposto alle esigenze di famiglie e imprese, soprattutto laddove, come evidenziano i dati del Ministero dell'economia e delle finanze, i trasferimenti a queste ultime per fare fronte al caro energia e caro carburanti si sono ridotti del 37,6 per cento;

   l'impatto dei maggiori costi per l'approvvigionamento energetico aggravano ulteriormente le prospettive delle imprese, già fortemente condizionate dall'imposizione dei dazi statunitensi al 20 per cento su alcuni prodotti italiani e dalla guerra commerciale in atto: i maggiori costi di produzione sostenuti per il caro energia (preponderante per i producer price index) si traducono in maggiori prezzi al consumo, comportando un ulteriore calo della competitività delle imprese italiane in presenza dell'applicazione di sovratasse come i dazi;

   con la modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l'integrazione del RePowerEU del 24 novembre 2023 l'Italia ha ottenuto circa 2,7 miliardi di euro per aumentare la resilienza, la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mediante la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, l'ottimizzazione delle risorse energetiche nazionali e la diffusione delle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la capacità di stoccaggio dell'energia;

   alla luce degli scarsi risultati ottenuti dalle rinnovabili a causa di numerosi ostacoli burocratici tuttora permanenti, l'attuale mix di fonti di approvvigionamento energetico risulta del tutto inadeguato rispetto all'esigenza di garantire la sicurezza energetica del Paese, salvaguardare la tenuta delle imprese e tutelare il potere di acquisto delle famiglie, nonostante il Governo si sia impegnato a investire circa 19,2 miliardi di euro per il conseguimento di tali obiettivi –:

   se ritenga di adottare iniziative per aumentare l'estrazione nazionale di gas e petrolio, nonché per aumentare l'importazione di gas naturale liquefatto e da quali Paesi e se, più nello specifico, tale eventualità sia oggetto di trattativa con gli Usa anche a fronte della sospensione dei dazi.
(3-01908)


Intendimenti in materia di regolamentazione dell'attività subacquea, con particolare riguardo ai profili di sicurezza, anche alla luce degli obiettivi fissati dal Piano del mare – 3-01909

   BIGNAMI, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, RAIMONDO, CARAMANNA, AMICH, COLOMBO, BALDELLI, COMBA, CANGIANO, GIOVINE, DEIDDA, MAERNA, FRIJIA, PIETRELLA, LONGI, SCHIANO DI VISCONTI, ZUCCONI, GAETANA RUSSO e CAIATA. — Al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

   il Piano del mare, approvato il 31 luglio 2023 dal Comitato interministeriale per le politiche del mare, ha riconosciuto grande rilevanza alla dimensione subacquea, ritenuta una straordinaria fonte di risorse e di opportunità, ma anche un nuovo terreno d'incontro e competizione internazionale tra ambizioni e interessi diversi;

   in particolare, ad oggi, solo il 20 per cento dei fondali marini è mappato con tecniche moderne e si dispone di una cartografia accurata e aggiornata per appena il 2 per cento; l'ambiente subacqueo sta acquisendo una crescente rilevanza per la presenza di importanti infrastrutture di valenza strategica, in comparti quali quello energetico – gasdotti, oleodotti, elettrodotti – quello della comunicazione – cavi in fibra ottica che abilitano il 99 per cento del traffico dati globale – quello dell'estrattivo e quello dello stoccaggio di anidride carbonica;

   tra gli obiettivi fissati dal Piano risultano proprio l'istituzione di un Polo nazionale della subacquea, per consentire all'Italia di dotarsi di un catalizzatore e acceleratore tecnologico, aggregando tutte le realtà pertinenti, nonché l'istituzione di un'autorità nazionale per il controllo delle attività subacquee, per disporre della completa e capillare conoscenza dell'ambiente subacqueo, dal punto di vista idrografico, oceanografico, geofisico, con particolare enfasi sui siti naturali ed antropici che necessitano di essere protetti;

   con decreto del Ministro della difesa del 25 ottobre 2023 è stato istituito il Polo nazionale della dimensione subacquea, con il compito di promuovere le attività per la valorizzazione delle potenzialità e della competitività del settore della subacquea nazionale, per la promozione delle connesse attività di ricerca e tecnico-scientifiche, nonché per il potenziamento delle innovazioni e della relativa proprietà intellettuale;

   l'esigenza di istituire, altresì, un'autorità nazionale per il controllo delle attività subacquee discende dalla crescente antropizzazione della dimensione subacquea, che rende necessario regolamentare e controllare l'accesso agli spazi subacquei;

   il tema della sicurezza delle attività subacquee assume rilevanza trasversale, interessando sia la sicurezza dei mezzi e dei lavoratori subacquei, sia la sicurezza delle infrastrutture subacquee, essenziali per gli approvvigionamenti e le comunicazioni;

   la necessità di una disciplina organica della materia, che riguardi anche gli standard di sicurezza delle unità subacquee, discende anche da recenti fatti di cronaca, risalendo a fine marzo 2025 la notizia dell'affondamento di un sommergibile turistico nel Mar Rosso con diversi morti e feriti –:

   quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato in materia di regolamentazione dell'attività subacquea, con particolare riguardo al tema della sicurezza, anche alla luce delle problematiche enunciate in premessa.
(3-01909)