XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 469 di martedì 22 aprile 2025
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'
La seduta comincia alle 11.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
FILIBERTO ZARATTI, Segretario, legge il processo verbale del 16 aprile 2025.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 85, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Sui lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Colleghi, informo l'Assemblea che, come preannunciato, domani alle ore 16 avrà luogo la commemorazione di Sua Santità Papa Francesco.
Discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (A.C. 2308-A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2308-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
(Discussione sulle linee generali - A.C. 2308-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro) si intendono autorizzate a riferire oralmente.
Ha facoltà di intervenire la relatrice per la XI Commissione (Lavoro), deputata Marta Schifone.
MARTA SCHIFONE, Relatrice per la XI Commissione. Buongiorno, Presidente. Io le chiedo l'autorizzazione a depositare la relazione, se è possibile.
PRESIDENTE. È possibile.
Prendo atto che la rappresentante del Governo non intende intervenire.
È iscritto a parlare il deputato Filiberto Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Signora rappresentante del Governo e signori e signore colleghi della Camera dei deputati, ancora una volta ci troviamo di fronte a un decreto importante che riguarda la pubblica amministrazione. Io voglio ricordare, intanto, che affrontare il problema del funzionamento della pubblica amministrazione, dei grandi problemi che ha il mondo della pubblica amministrazione, è una delle questioni fondamentali che riguardano la possibilità che il nostro Paese riesca ad affrontare meglio un momento drammatico di crisi economica, politica, della pace e internazionale che il Paese sta vivendo.
Abbiamo la necessità di una pubblica amministrazione efficace ed efficiente, che ridia fiato non soltanto alle strutture nazionali, certamente importanti, ma che soprattutto dia un'occhiata importante, dia una visione di quello che la pubblica amministrazione può essere in grado di fare nei territori del nostro Paese, in tutte le nostre regioni e nei comuni, comuni che si trovano in prima linea. È quel luogo al quale si rivolgono i cittadini e le cittadine quando hanno un problema. I sindaci sono coloro che devono rispondere delle difficoltà che un momento politico ed economico come questo pone al nostro Paese, questi stessi sindaci che sono privati della possibilità di avere un personale adeguato, questi stessi comuni che sono impossibilitati ad affrontare le complessità che si pongono in questo momento senza le necessarie risorse finanziarie, senza avere la possibilità di mettere in campo delle politiche di assunzione che possano ripristinare quanto meno le piante organiche di quegli stessi enti locali. Non è in questo modo che si affronta un problema strutturale per il nostro Paese, che è, appunto, quello del funzionamento della pubblica amministrazione in relazione ai notevoli bisogni che il Paese spesso manifesta.
Quindi, noi siamo delusi da questo provvedimento, che è stato voluto e portato avanti con forza - devo dire - dalla maggioranza. Abbiamo fortissimi dubbi rispetto alla costituzionalità di questo provvedimento e più volte gli autorevoli auditi in Commissione hanno sottolineato questo aspetto così importante. Noi abbiamo posto una questione di costituzionalità in una pregiudiziale, ma il Parlamento e la Camera non hanno voluto ascoltare. Tuttavia, permangono queste questioni come un macigno rispetto alla possibilità che questo decreto, una volta ratificato e diventato legge, possa effettivamente non incontrare ostacoli seri e molto importanti da parte della Corte costituzionale. Così come non siamo assolutamente convinti che le misure messe in campo siano quelle misure che erano necessarie in un momento come questo. Si è proceduto alla proroga di tutta una serie di assunzioni a tempo determinato che nella pubblica amministrazione erano state fatte, ma se poi noi andiamo a vedere quali sono effettivamente i numeri che riguardano le nuove assunzioni che ci saranno nella pubblica amministrazione si parla di cifre veramente irrisorie, di cifre insignificanti rispetto a quelle che sono le necessità del Paese. Del resto, care colleghe e cari colleghi, voi che venite dai territori, voi che parlate con i sindaci di tutti i partiti e non semplicemente quelli dell'opposizione, vi rendete conto come queste misure siano semplicemente un pannicello caldo rispetto a una situazione complicata e difficile.
Questo provvedimento ha l'ambizione di inserirsi nel solco delle riforme strutturali richieste dal PNRR, con l'obiettivo dichiarato di rafforzare l'efficienza della macchina amministrativa, rendere omogenei i processi di selezione del personale, garantire un impiego più trasparente delle risorse pubbliche, ma se da un lato alcune di queste misure sono immediatamente operative, altre, come la riforma, per esempio, degli scorrimenti e la gestione delle graduatorie, avranno effetto solo nei prossimi mesi, incidendo sulle scelte dell'amministrazione e, soprattutto, sulle speranze di migliaia di idonei in attesa di chiamata.
Diventa vincolante per tutte le amministrazioni, centrali e locali, comprese quelle che fino ad ora avevano gestito le selezioni in autonomia, l'utilizzo del portale dell'INPA per gestire ogni fase del concorso, dalla pubblicazione del bando all'invio delle candidature, dalla gestione delle prove fino alla pubblicazione della graduatoria e tutto questo potrebbe essere effettivamente un problema. La rivoluzione organizzativa promessa e sbandierata con l'ambizione di garantire tracciabilità, riduzione degli errori, uniformità procedurale e maggiore fiducia da parte dei cittadini è stata del tutto disattesa. Nel 2024, secondo i dati pubblicati dal Dipartimento della Funzione pubblica, oltre 14.000 procedure concorsuali sono state avviate a livello nazionale, ma solo il 38 per cento è stato interamente gestito tramite INPA. Questo dato evidenzia quanto fosse necessaria un'azione normativa forte per colmare un vuoto di sistema.
Insomma, ci sono molte questioni che in questo decreto non vanno. Il decreto non affonda su uno dei passaggi più attesi da migliaia di candidati idonei alle selezioni pubbliche: la disciplina delle graduatorie concorsuali e dei loro scorrimenti. Una materia tanto tecnica quanto delicata che negli anni ha alimentato aspettative, contenziosi e prassi disomogenee tra le amministrazioni.
Il legislatore è intervenuto con un doppio binario normativo: il primo di rigore sistemico, che non dà risposte alle urgenze contingenti; le amministrazioni possono scorrere le graduatorie nei limiti degli idonei e ciò non dà una risposta concreta a una platea di circa 180.000 idonei in attesa di chiamata, secondo i dati più recenti di Formez PA.
Quindi, ci saremmo aspettati un deciso intervento sulla cosiddetta graduatoria utilmente scorsa, cioè quella in cui l'amministrazione ha già adottato l'atto formale di individuazione dei candidati da assumere anche in assenza della firma del contratto di lavoro. Una puntualizzazione che avrebbe potuto risolvere, se puntualizzata meglio, una delle ambiguità più insidiose degli ultimi anni, oggetto di interpretazioni contrastanti e spesso sulla base di ricorsi e impugnative, rafforzando così la certezza del diritto e eliminando i margini di discrezionalità per valorizzare realmente il merito. In un momento in cui la pubblica amministrazione è chiamata a rafforzarsi nei numeri e nelle competenze le graduatorie devono diventare uno strumento efficace, non un archivio polveroso.
Il decreto PA 2025 resta così una semplice raccolta di norme tecniche. Si è persa ancora una volta l'occasione di mettere sul campo, insieme all'opposizione che era disponibile a un ragionamento concreto che affrontasse davvero i problemi del Paese, un disegno organico, determinato e strategico in un contesto segnato dalla pressione delle riforme europee e dalla necessità di modernizzare l'apparato pubblico.
Questo provvedimento rappresenta - come dicevo prima - un pannicello caldo che non dà risposta sistemica a ritardi, inerzie e disfunzioni che da troppo tempo penalizzano la macchina amministrativa italiana e che non tocca peraltro il cuore della gestione pubblica.
Resta purtroppo una pubblica amministrazione che subisce il cambiamento e non lo guida mai, che non mette a terra il PNRR e che non è all'altezza delle sfide europee.
Per far funzionare la pubblica amministrazione in Italia in modo efficace e coerente con i principi costituzionali e democratici sono necessari diversi elementi strutturali e normative organizzative. Eccone alcuni: la pubblica amministrazione dovrebbe operare entro un sistema di norme che definiscano in maniera chiara le competenze e le funzioni degli enti pubblici, i diritti dei cittadini e i principi costituzionali, fissati dagli articoli 28 e 97, di responsabilità amministrativa, imparzialità e buon andamento. Tutto nella trasparenza dei procedimenti amministrativi (per esempio, la legge n. 241 del 1990, una legge storica e per certi versi mitica perché sta dentro gran parte dei provvedimenti che tutte le pubbliche amministrazioni mettono in campo), con norme in materia di anticorruzione, con il personale in formazione continua; quindi non soltanto una giusta, importante e fondamentale battaglia contro la corruzione, ma una formazione vera, sostanziale e continua per il personale della pubblica amministrazione.
Servirebbe una struttura amministrativa snella e senza duplicazioni, capace di cooperare tra i diversi livelli, Stato, regioni e comuni, che favorisca il decentramento e la sussidiarietà e che sia supportata da una dirigenza pubblica autonoma e responsabile. Servirebbe un bilancio pubblico trasparente e sostenibile, senza gabbie salariali e senza differenza di genere nei compiti, nelle funzioni e nel salario, dove chi gestisce le risorse pubbliche lo fa con rigore e responsabilità, nel rispetto dei vincoli di bilancio e delle regole europee, utilizzando strumenti di programmazione, controllo e rendicontazione.
Un'amministrazione funziona meglio se ascolta i bisogni dei cittadini, promuove la partecipazione civica, garantisce trasparenza, rende conto delle proprie azioni, agisce con etica pubblica e spirito di servizio e si presta a controlli interni e controlli esterni come la Corte dei conti e il Parlamento. Ma su Corte dei conti e Parlamento sappiamo bene come la pensate: è meglio che stiano zitti, è meglio che non facciano il loro lavoro.
In sintesi, per far funzionare bene la pubblica amministrazione italiana serve un equilibrio tra regole, persone, tecnologie e valori, con una forte attenzione al servizio al cittadino e alla qualità delle istituzioni. Se il fine era quello di rendere la pubblica amministrazione più digitale, giovane e preparata ad affrontare le sfide future, come richiesto dalla Commissione europea e dalla milestone del Next Generation EU, allora la bocciatura diventa davvero inevitabile.
Dispiace dire che questa legislatura e questa maggioranza si stanno caratterizzando sempre di più per le occasioni perse e per le questioni che non vengono affrontate come si dovrebbe, anche al di là degli schieramenti. Infatti, la questione della pubblica amministrazione riguarda il nostro Paese: è la prima frontiera, come dicevo prima, per tutte e tutti coloro che hanno un problema e che hanno bisogno di una pubblica amministrazione efficiente che risponda ai propri cittadini, che sia disponibile e che dia soprattutto la possibilità ai propri amministratori a tutti i livelli - a cominciare dai comuni - di disporre di risorse finanziarie per funzionare, di personale qualificato, anche giovane, da utilizzare per affrontare le grandi complessità del nostro tempo. Di questo avrebbe avuto bisogno la nostra pubblica amministrazione e ancora ne ha bisogno.
Non ce la faremo, non ce la possiamo fare a competere, non ce la possiamo fare ad affrontare una fase internazionale come questa, non ce la possiamo fare ad affrontare la crisi enorme che il nostro pianeta, il globo, sta vivendo se non avremo la capacità di mettere le mani sul serio ai problemi della pubblica amministrazione, ai diritti dei cittadini e delle cittadine, ai diritti dei lavoratori della pubblica amministrazione, ai diritti delle giovani e dei giovani che possono davvero portare un contributo importante al rilancio del Paese. Su tutto questo il vostro provvedimento è un grande fallimento.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Coppo. Ne ha facoltà.
MARCELLO COPPO (FDI). Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il provvedimento oggi in esame il Parlamento si confronta con una delle grandi sfide del nostro tempo: quella di rinnovare in profondità la pubblica amministrazione e renderla più vicina ai cittadini, più efficiente nei processi, più attrattiva per i giovani. È un obiettivo ambizioso, ma doveroso e già perseguito in precedenti atti normativi e per raggiungerlo siamo pronti sempre a intervenire, magari anche in futuro.
È un lungo lavoro che vogliamo portare a termine. Non possiamo permettere che la pubblica amministrazione rimanga ancorata a modelli superati che l'allontanano dalla società reale, né che i nostri giovani continuino a vederla come un orizzonte opaco, burocratico e privo di opportunità concrete.
Questo provvedimento, sostenuto con convinzione da Fratelli d'Italia, è una risposta strutturata, responsabile e soprattutto politicamente coerente con la visione di una Repubblica moderna e dinamica che valorizza le competenze, premia il merito e garantisce stabilità a chi lavora con dedizione.
Gli assi principali sono circa tre. Il primo asse è attrarre giovani competenti, e qui sono contento di segnalare l'articolo 1, che dà, appunto, il segnale. Introduciamo un meccanismo innovativo e concreto per favorire l'ingresso dei giovani nella pubblica amministrazione attraverso i contratti di apprendistato destinati ai diplomati ITS.
Non si tratta solo di rafforzare la capacità assunzionale degli enti territoriali, ma di agganciare la pubblica amministrazione alle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, dove le competenze digitali, tecniche e specialistiche diventano sempre più essenziali. Il decreto consente alle amministrazioni locali di riservare un'ulteriore quota delle loro facoltà assunzionali al reclutamento di profili tecnici qualificati provenienti dagli ITS Academy e dai percorsi di IFTS. Si tratta di percorsi formativi di eccellenza, pensati per rispondere in modo diretto alle esigenze del sistema produttivo e ora, finalmente, riconosciuti anche dal sistema pubblico.
I dati parlano chiaro: l'87 per cento dei diplomati ITS trova lavoro entro un anno dalla conclusione del percorso. È una formazione altamente professionalizzante, immediatamente spendibile e oggi, grazie a questo intervento, diventa anche una via concreta d'accesso al lavoro pubblico.
Riconoscere dignità e valore formativo ai percorsi ITS significa allineare lo Stato ai bisogni del Paese reale. È una scelta che fa bene allo Stato e che offre ai giovani una porta d'ingresso stabile e qualificante nel servizio pubblico. E per questi giovani non si tratta di un'occasione precaria: alla scadenza del contratto, in presenza di una valutazione positiva e dei requisiti richiesti, si trasforma in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Non una promessa vaga, ma un impegno concreto, vincolante e misurabile.
Inoltre, per accompagnare questo percorso e rafforzarne il valore formativo, è previsto l'ampliamento del progetto “PA 110 e lode”, in collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica. Così facendo, creiamo una pubblica amministrazione non solo più giovane, ma anche più preparata, più aggiornata e più in sintonia con le sfide dell'innovazione e della transizione digitale.
Secondo asse: semplificare le regole e rendere efficiente il reclutamento. Uno dei principali ostacoli al rinnovamento della pubblica amministrazione è rappresentato dalla frammentazione e dalla farraginosità delle procedure di assunzione. Con il concorso unico nazionale previsto dall'articolo 3 poniamo fine a questa disfunzione. Il Dipartimento della funzione pubblica, tramite la Commissione RIPAM, coordinerà concorsi trasparenti, centralizzati, digitalizzati, anche per profili specifici e su scala ridotta, garantendo uniformità, celerità e contenimento dei costi.
Ma il decreto va anche oltre e introduce una razionalizzazione strutturale delle modalità di accesso alla dirigenza e ai ruoli tecnici. Vengono ridisegnati i percorsi di selezione con un maggior coordinamento a livello centrale e si prevede l'uso del Portale unico del reclutamento per tutte le fasi, incluse notifiche e avvisi. Il risultato è una macchina concorsuale più efficiente, più accessibile, che elimina le disuguaglianze territoriali e offre pari opportunità a tutti i candidati, indipendentemente dalla loro residenza. Le amministrazioni potranno così contare su un bacino più ampio e qualificato di candidati, migliorando anche la qualità complessiva delle assunzioni. È un passo avanti strategico, che modernizza il sistema di accesso al pubblico impiego e rafforza la fiducia dei cittadini nello Stato.
Terzo asse: superare il precariato con regole giuste. Il decreto affronta in modo razionale e rigoroso il tema della stabilizzazione. Non si tratta di sanatorie, ma di riconoscimento di professionalità maturate sul campo nel rispetto di criteri oggettivi: esperienza, competenza, coerenza tra attività svolta e posizione richiesta.
Diamo stabilità ai giovani tecnici dell'Agenzia industrie difesa, per i quali viene estesa la possibilità di proroga dei contratti di apprendistato ed è prevista una procedura di stabilizzazione; agli esperti ambientali del MASE, attraverso una selezione dedicata e una riserva di posti per chi ha già prestato servizio qualificato; agli assistenti sociali, prorogando i termini per la maturazione dei requisiti per l'accesso al tempo indeterminato, e al personale tecnico e amministrativo degli enti locali, che potrà essere stabilizzato tramite selezioni e colloqui selettivi, evitando dispersioni di competenze. Queste azioni servono non tanto a chi verrà assunto, ma a chi usufruisce dei servizi che stanno dando.
Una pubblica amministrazione moderna non può vivere nell'incertezza né basarsi sui rapporti precari, deve investire nel proprio capitale umano, creando percorsi strutturali e prevedibili di crescita professionale. Su questo noi abbiamo posto un punto di rottura rispetto al passato. Questo Governo sta pensando a rendere la pubblica amministrazione più solida, in grado di dare servizi migliori e più vicini ai cittadini.
Colleghi, questo decreto segna una svolta, coniuga visione e concretezza, non è un atto episodico, ma si inserisce in un percorso coerente, voluto da Fratelli d'Italia, che intende rafforzare la capacità amministrativa dello Stato, semplificare il funzionamento delle strutture pubbliche e restaurare il prestigio del servizio pubblico come missione civile. In un tempo in cui la sfiducia verso le istituzioni rischia di erodere il tessuto democratico, anche a causa di quella pericolosa malattia che è l'antipolitica, questo provvedimento riafferma che lo Stato sa riformarsi, sa premiare il merito, sa costruire il futuro.
Concludo con le parole del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, economista, giurista, servitore dello Stato e profondo conoscitore del valore delle istituzioni. Lui diceva: conoscere per deliberare. Ecco, questo decreto nasce dalla conoscenza della macchina pubblica, dei suoi limiti, ma anche delle sue potenzialità e ci consente oggi di deliberare, con consapevolezza e responsabilità, non per amministrare l'ordinario, ma per costruire l'Italia che vogliamo: efficiente, trasparente, giusta.
Per questo, invito a sostenere questo provvedimento con convinzione. È un provvedimento giusto, tempestivo, necessario (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. In una giornata di lutto, come quella che stiamo vivendo, non posso aprire il mio intervento senza rivolgere, anch'io, un commosso ringraziamento e saluto a Papa Francesco per tutto quello che ci ha dato fino al suo ultimo respiro (Applausi). Domani, in Aula, sarà commemorata la sua figura di esempio fino all'ultimo istante. Come istituzione faremo il nostro dovere nella giornata di domani, come parlamentari siamo chiamati oggi a fare il nostro dovere, onorando anche questa seduta, questa discussione generale e cercando di portare il nostro contributo in quest'Aula.
Io ho partecipato ai lavori di Commissione nella scorsa settimana. Ringrazio la Sottosegretaria Siracusano, che è stata presente, i relatori, i membri del mio gruppo, di maggioranza e opposizione, i funzionari della Camera, tutte le persone che hanno lavorato per consentirci di affrontare questa discussione e questo confronto.
Non posso, però, non sottolineare il fatto che se, probabilmente, avessimo avuto modo - come avevamo anche chiesto come opposizione - di affrontare questa discussione con i tempi dovuti in Commissione e non passare - come, purtroppo, passeremo - con la richiesta del voto di fiducia a breve, forse avremmo potuto rendere più comprensibile a chi osserva i lavori di quest'Aula il perché della nostra netta contrarietà a questo decreto e, soprattutto, la visione che è posta alla base dell'azione del Governo sul tema fondamentale del rinnovamento e del rafforzamento della pubblica amministrazione.
Questo è il terzo decreto PA in poco tempo e noi speriamo veramente che possa essere per il Paese l'ultimo così. E questo non perché non serva anche affrontare i temi di riforma indispensabili della pubblica amministrazione, ma perché quello di cui noi abbiamo bisogno è una riforma che non sia una riforma permanente, confusa, caotica, nella quale non si capisce veramente qual è l'orizzonte, ma che, poi, serve semplicemente a coprire - lo vediamo con nuovi decreti che vengono annunciati in corso d'opera: non abbiamo ancora finito di convertire un decreto sulle assunzioni, che emerge un nuovo decreto che cambia la modalità di selezione dei dirigenti - un'operazione. Chi mi ha preceduto ha definito “punto di rottura”, “svolta”: quello che è sicuro è che questa operazione sta portando a cambiare pelle a quella che è la pubblica amministrazione italiana.
Ed è grazie a un'iniziativa del Partito Democratico in Commissione, alla richiesta di avere il Ministro Zangrillo per un momento di confronto - per il primo momento di confronto con le Commissioni parlamentari su questo tema -, che questo cambiamento di pelle c'è stato spiegato, svelato dalle parole stesse del Ministro Zangrillo.
Questo confronto è avvenuto nella notte, non a favore di telecamere; non è stato un confronto pubblico, come, forse, avrebbe dovuto essere; è stato un confronto interno ai lavori di Commissione, ma pensiamo si debba aprire un grande dibattito pubblico nel Paese su quello che sta avvenendo nella pubblica amministrazione perché, nel cambiamento di pelle che state portando avanti, non vi è solo l'umiliazione nei confronti di alcune figure. Noi abbiamo ricordato - lo abbiamo ricordato in Aula -, abbiamo chiesto un'informativa su questo e continueremo a chiedere conto al Ministro Zangrillo di quello che ha detto nei confronti degli idonei nei concorsi, ossia di coloro i quali hanno superato le prove concorsuali, non sono risultati tra i vincitori ma hanno acquisito giuridicamente, oltre che moralmente ed eticamente, l'idoneità per poter svolgere quelle mansioni. Vedete, dato che nell'intervento che poi ha seguito la nostra richiesta di informativa sono state contestate quelle parole, le voglio ripetere anche in quest'Aula e le voglio ripetere proprio testualmente. Il Ministro ha affermato che nella pubblica amministrazione italiana chi non passa un concorso viene definito idoneo, mentre nel resto del mondo viene definito bocciato, e che il limite del 20 per cento sulle assunzioni e sullo scorrimento delle graduatorie è funzionale ad aumentare la qualità della pubblica amministrazione dal momento che, andando sotto tale limite, si assumerebbero persone che non hanno avuto un buon esito nel concorso, sostenendo altresì che la sua ambizione è che la pubblica amministrazione sia composta da persone all'altezza delle alte sfide da affrontare.
Ora, queste posizioni che lui ha rappresentato tradiscono sicuramente una mancata conoscenza del nostro ordinamento nonché della giurisprudenza costituzionale; è stata la stessa Corte costituzionale a chiarire che lo scorrimento delle graduatorie non costituisce una deroga al principio del pubblico concorso, in quanto presuppone lo svolgimento della selezione concorsuale, e può contribuire a realizzare il buon andamento della pubblica amministrazione; tradiscono anche un disegno che rischia di minare uno dei pilastri attraverso cui abbiamo costruito un'idea di pubblica amministrazione imparziale e indipendente: quello di andare a selezionare attraverso figure di concorso. E che cosa significa andare a minare questo pilastro nel momento in cui è lo stesso Ministro Zangrillo a ricordarci che, da qui al 2033, ci sarà un milione di dipendenti pubblici che andranno in pensione? È lo stesso Ministro Zangrillo a rivendicare il fatto che, nell'ultimo biennio, abbiamo avuto 350.000 nuove assunzioni; è, inoltre, lo stesso Ministro Zangrillo a rivendicare una nuova grande stagione di concorsi che - con questi numeri - è una sua scelta mettere in contrapposizione, in una guerra tra poveri, con lo scorrimento delle graduatorie, perché ci sarebbe tutto lo spazio, l'opportunità e la possibilità di procedere sia allo scorrimento delle graduatorie esistenti che ai nuovi concorsi, perché stiamo parlando comunque di un milione di posizioni che dovranno essere solo sostituite.
Tra l'altro, in questo momento e in questo cambiamento, si inserisce una variabile pericolosa come il taglio del turnover e, in funzione di questo inserimento, che è sempre il Governo ad aver portato avanti, si è costretti a fare almeno un passo indietro momentaneo anche in questo decreto sul limite al 20 per cento, perché è chiaro che, nel momento in cui c'è un blocco del turnover e c'è la necessità di procedere comunque a cambiamenti che sono indispensabili, per quanto il Ministro abbia manifestato aspramente la propria contrarietà, è stato costretto - pur votando contro tutte le nostre richieste di annullare definitivamente questo assurdo limite - a sospendere il limite che aveva introdotto con i decreti precedenti. Che cosa significa farlo adesso e farlo in questa pubblica amministrazione? Significa far passare il messaggio che saranno altre le strade maestre di selezione ed è quello che già sta avvenendo. Basta scorrere i giornali anche nella giornata di oggi; ce lo racconta il Domani: “Il Governo moltiplica le poltrone ai fedelissimi, gli staff ora costano 15 milioni più di Draghi”.
Questo lo ha rivendicato il Ministro anche quando, nello stesso discorso in cui attaccava i concorsi intesi come in grado di garantire, anche attraverso gli idonei che hanno superato le prove, la possibilità di attingere a quelle graduatorie per colmare le esigenze e le carenze di organico della pubblica amministrazione, inseriva un altro elemento, sempre di attacco, dicendo: poi, per la selezione dei dirigenti e per la carriera nella PA, non è che si può pensare solo ai concorsi; ci devono essere altri criteri. Ma chi stabilisce questi criteri? Chi stabilisce come si alza il livello di qualità se andiamo a picconare i pilastri del sistema di assunzione tramite i concorsi, così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi? È chiaro che si ha in mente un altro disegno: si ha in mente l'idea di una pubblica amministrazione pienamente dipendente da una selezione politica, in cui il criterio per poter fare carriera, per poter diventare dirigente e per poter vedere soddisfatto il proprio futuro è quello di dimostrare affidabilità politica nei confronti di chi detiene il potere politico in questa fase.
Questo tipo di deriva è, a nostro avviso, estremamente pericolosa. Per questo ci stiamo battendo: per chiedere che vi sia finalmente un dibattito aperto su questi temi; per chiedere che il Ministro Zangrillo venga in Aula a rendere conto di quello che sta facendo e venga a scusarsi non solo nei confronti di quei lavoratori, di quelle ragazze e di quei ragazzi che hanno fatto enormi, immensi, sacrifici per preparare le prove, per preparare i concorsi, per le spese sostenute dalle loro famiglie e da loro stessi, per le ore sottratte alla cura dei figli; ore sottratte anche quando si entra, magari, si vince un concorso ma si continua a studiare per vincerne un altro oppure per poter diventare dirigente o crescere attraverso un altro concorso interno; ecco, non solo nei confronti di coloro i quali stanno attendendo, per esempio, uno scorrimento, sono idonei e si sentono spiegare che il ritardo in quello scorrimento o la mancata attenzione nei confronti di quella richiesta di proroga (tutti gli emendamenti che noi abbiamo presentato sono stati, purtroppo, bocciati in questo senso) sono motivati proprio da una contrarietà del Ministro Zangrillo a considerarli come figure in grado di arricchire o di migliorare la pubblica amministrazione, ma solo - ce lo ha detto testualmente - di peggiorarne la qualità. La questione riguarda anche tantissime persone che stanno già lavorando nella pubblica amministrazione; e qui, però, arriviamo a un punto veramente dolente del nostro confronto. Perché - vedete - potete avere un'idea differente da quello che dice il diritto, da quello che abbiamo visto nei lavori di Commissione, da quello che ci dice l'intelligenza artificiale, da quello che dicono i principi affermati dalla Corte costituzionale, da quello che ci dice il buon senso e da quello che ci dice la necessità di cambiamento, di rinnovamento e rafforzamento della pubblica amministrazione; dovreste però farlo in maniera dichiarata. Potreste fare una riforma, ad esempio, per abolire le figure degli idonei o potreste fare una riforma per dire che avete intenzione di cambiare delle regole e di farlo in maniera definitiva; quello che però non potete proprio assolutamente fare - e che invece state facendo e che vi siete rifiutati, bocciando i nostri emendamenti, di mettere in campo - è discriminare le persone che sono entrate nella pubblica amministrazione attraverso lo scorrimento delle graduatorie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Avevamo presentato, nello scorso ottobre, un ordine del giorno votato dalla maggioranza e dall'opposizione all'unanimità per chiedere proprio al Governo di impegnarsi per sanare questa discriminazione che sta già avvenendo, perché oggi ci sono persone che hanno fatto lo stesso concorso, che fanno lo stesso lavoro, ma che non guadagnano lo stesso salario. Questa situazione ha un solo nome per poter essere definita: è una tremenda ingiustizia nei loro confronti; è un'ingiustizia che, come abbiamo capito dalle parole di Zangrillo, ha una ragione, una motivazione che affonda nel fatto che questo Governo considera di minore qualità il contributo di chi è più in bassa posizione in una graduatoria e quindi, evidentemente, vuole andare anche a immaginare una retribuzione conseguente; però è chiaramente inaccettabile giuridicamente per i principi di uguaglianza, che sono proprio alla base del nostro diritto, fra i lavoratori chiamati poi a svolgere lo stesso lavoro. Di fronte a questo, di fronte a questo impegno unanime del Parlamento dello scorso ottobre, non c'è stata alcuna azione concreta del Governo.
Abbiamo un dossier di disposizioni urgenti, emendamenti approvati all'ultimo istante per consentire di fare qualche assunzione in più al Ministero della Salute, piuttosto che al Ministero dell'Agricoltura o in altri Ministeri - che, evidentemente, hanno bisogno di ulteriori staff perché superare i record dei Governi precedenti non basta: si può fare sempre di più, si può fare sempre di peggio con riguardo alle assunzioni dirette che porta avanti questo Governo - ma non si trova una riga per affermare un principio di parità salariale fra coloro che sono già stati assunti. E questo è veramente inaccettabile, da un punto di vista etico e politico, nei confronti di queste persone e genera anche un effetto molto molto negativo rispetto a quell'elemento positivo che, invece, è dato dall'arrivo di nuove persone negli uffici. Infatti, chi arriva porta un contributo nella pubblica amministrazione, una ventata di freschezza, di cambiamento, di voglia, di contemporaneità che possono in qualche modo migliorare gli effetti di un'azione amministrativa, che poi significa servizi a tutti i cittadini, che poi significa migliorare la condizione del nostro Paese. Perché quando vediamo i dati che ci dicono che l'Italia è sotto la media dei Paesi più sviluppati quanto a dotazioni di organico nella pubblica amministrazione - con 5,7 impiegati pubblici ogni 100 abitanti contro i 6,1 della Germania, i 7,3 della Spagna, gli 8,1 del Regno Unito e gli 8,3 della Francia - dentro questo confronto fra i numeri c'è anche quella difficoltà che poi i cittadini si ritrovano a vivere nel momento in cui sono chiamati a interagire con la pubblica amministrazione che, sottorganico, non riesce a dare quelle stesse risposte che si forniscono in altri contesti, laddove si riescono a fare delle politiche che mettono al centro il fattore umano e, mettendo al centro il fattore umano, si riescono a garantire risultati migliori, con una capacità, anche in questi momenti di profonde trasformazioni tecnologiche, di non rompere quel filo che deve legare il cittadino con l'amministrazione pubblica.
Ma questo filo noi rischiamo di spezzarlo nei confronti delle persone che stanno facendo questo lavoro e si vedono umiliate non solo dalle parole del Ministro ma dal cedolino che ricevono ogni mese che è più basso di quello del loro collega, solo perché sono entrate successivamente per uno scorrimento di graduatorie.
Le difese d'ufficio che abbiamo sentito in questi mesi non rispondono, però, all'ingiustizia. Se ci sono delle regole - noi non pensiamo che sia così, non le abbiamo trovate e lo stiamo contestando - che consentono di rimediare a questa ingiustizia, allora codifichiamo queste regole. Troviamo un comma oltre le 600 pagine di questo dossier, facciamone 601, e cerchiamo di evitare che ogni mese si consumi questa ingiustizia. E invece, su questo, c'è stata una totale indisponibilità del Governo ad affrontare questo tema.
Su altri temi devo riconoscere che, invece, c'è stata un'attenzione.
Io voglio ringraziare la Sottosegretaria per essere stata al nostro fianco durante i lavori e avere espresso alcuni pareri che hanno consentito, comunque, di inserire in questo provvedimento alcuni miglioramenti che, come Partito Democratico, abbiamo avanzato.
In particolare, l'intervento per l'edilizia scolastica è un grandissimo tema: è chiaro che servirebbero ben più di 20 milioni di euro per colmare quelle che sono le carenze e le esigenze. Però, il segnale di attenzione che è stato riconosciuto dal Governo riguarda una questione sentitissima a livello nazionale che deve, in qualche modo, essere al centro delle nostre preoccupazioni.
Così come ci sono stati altri emendamenti frutto di un confronto bipartisan.
Io ho sottoscritto un emendamento - l'hanno fatto rappresentanti delle opposizioni e della maggioranza - per il riconoscimento della figura del social media manager e del digital manager: ci sono migliaia di persone che lavorano già nelle nostre pubbliche amministrazioni, che hanno professionalità importanti e competenze che devono essere riconosciute. È chiaramente un primo passo. Si può e si deve fare di più.
C'è stato un emendamento per il riconoscimento delle unioni comunali; c'è stato un emendamento per riconoscere attenzione nei confronti dei lavoratori delle strutture liriche sinfoniche, frutto di un lavoro dell'opposizione e della maggioranza; c'è stato un confronto parlamentare. Purtroppo, però, questo confronto si è fermato di fronte a una grande questione generale che è una questione di visione del futuro della pubblica amministrazione.
Ecco, gli errori che ci possono essere stati nel passato, commessi da tutte le forze politiche - possiamo averli commessi noi, in alcune fasi, o altri - sono stati errori che non possono, però, giustificare l'orrore di andare a smontare ciò che di buono c'è nel sistema della pubblica amministrazione.
Quello che non ci possiamo consentire è non ribadire - in questa fase fondamentale, anche di grande trasformazione tecnologica e anche di grande apertura di una nuova fase di concorsi - che noi, nell'apertura di questa nuova fase di concorsi, ci teniamo molto a difendere il fatto che l'obiettivo di questi concorsi sia rinnovare e rafforzare la pubblica amministrazione. E quindi, una volta fatti, tutte le persone che li hanno superati, sia quelle che sono immediatamente risultate vincitrici, sia quelle che hanno ottenuto l'idoneità, non possono essere divise in cittadini di serie A e cittadini di serie B, in lavoratori di serie A e in lavoratori di serie B.
Noi dobbiamo mettere al centro delle nostre politiche il riconoscimento della funzione dei lavoratori, anche perché, se si creano, fin dal momento in cui si prepara il concorso - e in questo il portale inPA può aiutare - una maggiore velocità, trasparenza, comunicazione sulle modalità, una maggiore capacità di raggiungere gli obiettivi dichiarati, alla fine si crea anche una maggiore collaborazione con quella figura che, nel momento in cui poi viene chiamata a svolgere la sua funzione, lo può fare al meglio.
Purtroppo, voi avete scelto un'altra direzione, quella di tagliare il turnover, di umiliare gli idonei, sia quelli in attesa sia quelli che lavorano, con un unico obiettivo: quello di accrescere il numero di figure di diretta dipendenza politica, di diretta nomina e scelta politica all'interno dei Ministeri e all'interno della pubblica amministrazione.
Finché continuerete a fare decreti sulla pubblica amministrazione che hanno l'obiettivo di moltiplicare le poltrone ai fedelissimi, continuando, invece, ad umiliare quella che è la figura di migliaia, centinaia di migliaia, di donne e uomini che fanno sacrifici per contribuire al rinnovamento e al rafforzamento della pubblica amministrazione, il Partito Democratico voterà contro i vostri provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.
LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo decreto in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni è un testo importante. Va ad esaminare e a trovare soluzioni per alcuni ambiti valutati nel più ampio spettro possibile della pubblica amministrazione e si guarda, soprattutto, al reclutamento dei giovani. Si vuole superare il precariato, ma anche rendere più efficienti e moderni gli organi della pubblica amministrazione.
C'è quindi una duplice direzione, anche, forse, una plurima direzione. Intanto, di assicurare i giovani al servizio delle istituzioni e rinnovare quella gestione, ormai deficitaria, anche, devo dire, a causa dei tagli effettuati dai Governi di sinistra e delle rigide regole europee che hanno bloccato il turnover generazionale, lasciando scoperti alcuni ruoli che, invece, sono determinanti per il funzionamento delle pubbliche amministrazioni, a partire dagli enti locali, dagli enti territoriali che, spesso, si trovano sguarniti di figure tecniche essenziali per il loro funzionamento e, soprattutto, per gli interventi del PNRR.
Ecco, anche a questo si vuole dare risposta con questo decreto che è stato molto arricchito in sede referente. Ringrazio, quindi, il Governo e i tre relatori - per noi la collega Nisini - che hanno valutato una serie di numerosi emendamenti, di richieste che provenivano dai colleghi e che erano espressione del territorio, espressione di richieste concrete e applicate al loro territorio di riferimento; ma anche a livello generale per quello che riguarda le istituzioni centrali.
Richiamo, per esempio, la possibilità che gli enti territoriali hanno - regioni comprese, aggiunte in via referente - di reclutare fino al 15 o al 20 per cento delle facoltà assunzionali, chiamando o inserendo giovani apprendisti con profili tecnici di specializzazione per le tecnologie applicate. E, peraltro, si fa riferimento - ci tengo a sottolinearlo - a competenze acquisite grazie a questa importante riforma nella formazione, voluta anche dalla Lega, rappresentata dagli ITS Academy e, comunque, grazie a tutto il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, che servono a preparare i nostri giovani per il mondo del lavoro privato, ma anche per il lavoro pubblico.
È anche prevista la possibilità di stabilizzare questi giovani assunti, dopo il triennio di apprendistato e in base alla valutazione positiva del servizio da loro svolto.
Sono previste nuove risorse umane anche per l'Agenzia industrie difesa che gestisce nove stabilimenti paramilitari, fra cui lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che forse non tutti conoscono, ma che si occupa, tra l'altro, dei cosiddetti farmaci orfani, ossia quei farmaci che non sono sostenibili dal punto di vista economico della produzione industriale ma che vengono utilizzati, anche in via sperimentale, per combattere le malattie rare.
Poi, riguardo al mio territorio, lo Stabilimento militare ripristini e recuperi del munizionamento di Noceto, in provincia di Parma.
Questo Stabilimento svolge un lavoro importantissimo con riferimento allo smaltimento e al recupero delle munizioni e degli esplosivi impropriamente chiamati “scaduti”, cioè non più efficienti, con un occhio alla bonifica ambientale, ma anche al loro riutilizzo dal punto di vista economico e anche della loro funzione.
Mentre venivo a Roma ho anche dato uno sguardo a quelli che sono i giornali locali e regionali, che evidenziavano un problema rilevante che interessa la mia provincia, Parma, e la mia regione, l'Emilia-Romagna, ma anche altre zone del Paese, e riguarda le carenze negli organici dei Vigili del fuoco. Si denunciava che a Parma mancano 70 uomini e, a livello regionale, si lamenta la carenza del 30 per cento nei ruoli tecnici e del 10 per cento negli agenti dei Vigili del fuoco. Queste carenze negli organici vanno ovviamente a gravare su coloro che sono in servizio, che devono sempre rispondere, sempre con la consueta professionalità, alle richieste dei cittadini, utilizzando il ricorso agli straordinari. Noi ai Vigili del fuoco dobbiamo gratitudine, dobbiamo rispetto non solo a parole, ma con atti concreti. E il Governo non è inerme di fronte a queste difficoltà, che sono state aggravate dai tagli dei Governi di centrosinistra, che hanno bloccato il turnover e hanno lasciato sguarniti molti comandi, soprattutto in alcune zone del Paese. Quindi, la denuncia che è arrivata dal comando provinciale di Parma conferma quanto fosse urgente intervenire: il personale è sotto stress, costretto a turni estenuanti. Il Governo era però già pronto, già attento a questa emergenza, tanto che le misure di questo decreto servono, nell'ambito delle più ampie attività della pubblica amministrazione, anche per rafforzare il Corpo, garantirne stabilità e tutele e favorire nuove assunzioni. Stiamo, quindi, dando risposte concrete a problemi reali.
Il Governo ha stanziato 800.000 euro per il 2025 per incentivare il personale, migliorando i compensi accessori e riconoscendo l'impegno quotidiano dei Vigili del fuoco. Ulteriori 800.000 euro. Inoltre, è stato istituito un fondo pluriennale presso il Ministero dell'Interno, con una dotazione di 28 milioni di euro per quest'anno e il prossimo anno, e di 34 dal 2027, destinato all'adozione di provvedimenti normativi volti all'ottimazione delle funzioni e dei compiti del personale permanente e volontario del Corpo, armonizzando il trattamento economico con quello delle Forze di polizia.
Attenzione è stata data anche alle donne dei Vigili del fuoco, perché c'è una norma specifica che riguarda il congedo di maternità, che permette loro di sostenere, successivamente alla gravidanza e alla maternità, il corso di formazione e il necessario periodo di formazione pratica. Stiamo lavorando anche per rendere più attrattivo questo lavoro: un nuovo contratto collettivo che prevede un aumento della retribuzione di quasi il 6 per cento rispetto allo scorso anno e, sul piano normativo, è già in corso d'esame alla Camera un provvedimento di riorganizzazione del settore, che è già passato dal Senato.
Si deve voltare pagina. La sicurezza dei cittadini passa dalla forza e dall'efficienza delle Forze dell'ordine e anche dei Vigili del fuoco. Noi, a differenza di chi ha tagliato e ignorato, stiamo investendo e continueremo a farlo. Infatti, in questo decreto troviamo risorse per la formazione e l'aiuto al reclutamento. L'associazione Formez PA è stata dotata di un milione di euro annui proprio per permettere il supporto allo svolgimento dei concorsi pubblici per i piccoli e medi comuni. Si aggiungono, inoltre, risorse per rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni - sempre e anche in relazione al reclutamento e alla formazione - per assicurare il completamento del fascicolo elettronico del dipendente, e poi si stanziano 20 milioni di euro, per il 2025, per far fronte alle esigenze indifferibili e urgenti in materia di edilizia scolastica.
Vengono, poi, razionalizzate strutture importanti dello Stato centrale, come la struttura di missione del Piano Mattei per lo sviluppo in Stati del continente africano. Per quanto riguarda la mia regione, accolgo con soddisfazione l'implementazione delle misure per il personale a supporto delle attività di ricostruzione dei territori delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpiti dai gravi eventi alluvionali che si sono verificati a partire dal maggio del 2023. Vengono ampliati gli organici, anche dirigenziali, in settori importanti come la disabilità, e si dà la possibilità alle regioni di stabilizzare i commissari non dirigenziali che si sono occupati di opere per contrastare il dissesto idrogeologico, a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Inoltre, si cerca di dare ancora risposte ai piccoli comuni, quelli che non si sono dotati, che non riescono a dotarsi di un segretario comunale. È una carenza che blocca l'amministrazione e impedisce, addirittura, di fare i consigli comunali. Quindi, si è voluto riassegnare i contributi già stanziati e si è incentivata la presa in servizio da parte dei nuovi idonei, dei nuovi segretari comunali. Inoltre, sempre per i comuni, è stato differito al 30 giugno 2025 il termine entro cui possono essere approvati dai consigli comunali le tariffe e i piani finanziari del servizio e i regolamenti e le tariffe della Tari.
Ci sono norme per il Giubileo 2025 che permettono l'utilizzo dei plessi scolastici del Lazio per l'accoglienza dei pellegrini. Mi permetto di fare un breve e sentito ricordo della figura di Papa Francesco, scomparso proprio ieri, durante il lunedì di Pasqua, proprio nell'anno del Giubileo.
Per quanto riguarda il MEF, segnalo l'importante istituzione di una nuova Direzione generale, con funzioni di prevenzione e contrasto dell'utilizzo del sistema finanziario per fini illeciti, nonché un'altra norma, che aggiunge il Corpo della guardia di finanza fra i membri del comitato FinTech, sempre al fine di un controllo della legalità della provenienza delle risorse investite.
Questo provvedimento va, quindi, nella direzione di sanare le assunzioni precarie della pubblica amministrazione, fatte anche dai Governi di sinistra che ora si lamentano perché ci sono degli idonei che non sono stati assorbiti, ma anche le assunzioni necessitate dal PNRR. Questo Governo ha impegnato notevoli risorse per permettere non solo di ridurre il precariato, ma anche di incentivare la formazione dei pubblici dipendenti e di rinnovare le risorse umane della PA, superando il gap generazionale, ma anche coprendo i buchi del mancato turnover, frutto dei tagli dei Governi di sinistra e delle regole più che discutibili provenienti da Bruxelles. Poi, si è proseguito nell'intento di rendere più attrattivo per i giovani il lavoro nella pubblica amministrazione. Ma si vuole anche selezionare i migliori tra i giovani, e concludo, Presidente...
PRESIDENTE. Grazie.
LAURA CAVANDOLI (LEGA). ...specialmente quelli con profili tecnici importanti, con possibilità di restare all'interno del lavoro pubblico, migliorando le proprie competenze e diffondendo la consapevolezza del proprio importante ruolo per il funzionamento del sistema Paese a tutti i livelli.
Come sempre, non promettiamo soluzioni facili perché sappiamo che i problemi sono strutturati e causati da anni di scelte sbagliate. Con la Lega all'interno del Governo e della maggioranza parlamentare ci occupiamo di queste criticità con serietà, trovando le risorse dove prima c'erano solo tagli e blocchi del turnover. C'è bisogno di personale, mezzi e dignità e noi ci stiamo muovendo in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.
DARIO CAROTENUTO (M5S). Presidente, quando si parla di pubblica amministrazione si parla dello scheletro dello Stato, della sua ossatura, della rete nervosa che collega i cittadini con i loro diritti, in pratica. Ma questo decreto, signor Presidente, più che rafforzare quell'ossatura sembra essere scritto per fare una bella lastra e, poi, dimenticarla nel cassetto. Questo decreto, il venticinquesimo del 2025, reca disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni ed è un testo che, sulla carta, dovrebbe rivoluzionare l'accesso al pubblico impiego. E, invece, cosa fa? Fa una rivoluzione al contrario, perché, se il merito è una strada ed è quella che sostiene questo Governo a parole, questo decreto sembra andare contromano.
Cominciamo con una delle assurdità più grandi che abbiamo sentito in Commissione dal Ministro Zangrillo, che ci ha fatto la cortesia di presentarsi su nostra richiesta. Purtroppo, quello che ho sentito ha del surreale. Ha avuto il coraggio di dire che gli idonei ai concorsi pubblici, per lui, sono dei bocciati. Ora, io non so che dizionario usi il Ministro, ma, nel vocabolario italiano, un idoneo è uno che ha passato tutte le prove, ha superato la soglia ed è pronto a lavorare. E, di fatto, molti idonei, alla fine, sono stati recuperati e lavorano già. E, allora, che facciamo? Li sconfessiamo? Il fatto che, comunque, qualcuno non rientri tra i primi in graduatoria è un problema di posti disponibili, non del merito. Dire che un idoneo è un bocciato è come dire che chi arriva quarto in una maratona è un pelandrone.
Ma non finisce qui. Il Ministro, infatti, ha dichiarato di preferire l'assunzione dei bravi, dei talenti per nomina diretta, anziché affidarsi ai concorsi. Ma certo! Così almeno si risparmia la fatica di leggere i curricula; basta fare una telefonata, magari durante una cena, oppure, durante una cena elegante, dire: ti va di fare il dirigente? Porta il vino buono e il posto è tuo. Ma così non si gestisce la pubblica amministrazione; così si gestisce un salotto, forse una casa per appuntamenti (Commenti).
Noi, del MoVimento 5 Stelle, ma, devo dire, con tutta l'opposizione, abbiamo fatto un duro lavoro e l'abbiamo fatto insieme, anche con l'ascolto del Sottosegretario qui presente, che ringrazio per la disponibilità con cui ha spiegato i motivi di alcuni “no” che ci ha dovuto consegnare. Grazie al suo parere sono stati approvati alcuni nostri emendamenti; penso alla premialità nei punteggi dei concorsi pubblici per chi è stato assunto durante l'attuazione del PNRR, perché chi ha mandato avanti la macchina pubblica nei momenti cruciali merita non un “grazie e arrivederci”, ma di avere un futuro, quindi bene così; abbiamo difeso il personale ATA, che è il cuore silenzioso delle scuole italiane; abbiamo ottenuto il riconoscimento di alcuni mesi di vacanza contrattuale che permetterà di partecipare ai bandi che prevedono i 24 mesi di precariato. È qualcosa. Certo, chiedevamo altro, chiedevamo di farli uscire dal precariato, questa situazione in cui ai lavoratori non vengono garantiti dei minimi requisiti di dignità, però, almeno è qualcosa. Abbiamo stanziato fondi per l'insegnamento della musica, perché la cultura è un diritto, non è un optional, e, se vogliamo cittadini completi, dobbiamo offrire anche strumenti, note e ispirazione. Con l'emendamento Iaria, abbiamo inserito alcune figure nella pubblica amministrazione - come il comunicatore digitale, il cosiddetto “social media manager” -, che erano già esistenti, ma mancava loro una corretta connotazione. Sono battaglie che certamente non fanno rumore, ma fanno almeno un poco di giustizia, quella che - lo vediamo - sta venendo a mancare in questa legislatura, con questo Governo. Perché cosa fa, nel frattempo, il Governo? Invece di distribuire le risorse in modo equo, continua a inzeppare di assunzioni i Ministeri centrali, dimenticandosi dei comuni, delle province e delle città metropolitane. È un po' come organizzare un grande pranzo, ma dimenticarsi di invitare chi deve cucinare. I sindaci, gli assessori, i funzionari comunali oggi devono fare i miracoli con organici ridotti all'osso, ma evidentemente per il Governo la pubblica amministrazione è forte solo se lavora nei palazzi romani, non se porta servizi nei borghi, nelle periferie, nei territori dimenticati. E mentre si moltiplicano i ruoli apicali nei Ministeri, ci si dimentica che a fare il lavoro quotidiano sono invece gli enti locali.
E poi c'è un capitolo a parte che voglio dedicare ai Vigili del fuoco, perché ancora una volta, in questo ennesimo decreto sulla pubblica amministrazione, continuano a essere trattati come una categoria di serie B: per loro ci sono meno risorse, meno diritti, nonostante abbiano sempre più responsabilità e, spesso, più responsabilità di altri uomini in uniforme, perché sono i primi a intervenire quando c'è un disastro, i primi a rischiare la vita, i primi a entrare in una casa che brucia o che crolla, ma continueranno a non avere una copertura assicurativa adeguata. Evidentemente, l'uniforme dei Vigili del fuoco non è abbastanza luccicante per questo Governo, forse manca qualche mostrina dorata.
E, a questo punto, la vera domanda è: qual è la visione di Stato che sta dietro a questo Governo? Uno Stato che sceglie per conoscenza e non per competenza, uno Stato che assume per chiamata diretta, ma lascia a casa gli idonei, uno Stato che coccola i Ministeri e abbandona i comuni, uno Stato che ignora chi salva vite, ma ricompensa chi firma carte. Ecco, nelle nottate in Commissione, ne abbiamo viste di stranezze. Ad esempio, c'era un emendamento sulla Terra dei fuochi presentato dal Partito Democratico - va dato atto -, ma è stato abbinato stranamente a uno di Forza Italia, che invece di trattare della Terra dei fuochi, trattava dei fondali della Calabria. Ecco, è stato abbinato e stravolto. Ma strumentalizzare un tema, come quello della Terra dei fuochi, è un atto, dal nostro punto di vista, gravissimo e verremo anche a capo di questa cosa. Non finisce qui, perché fare i decreti Caivano - che è una delle città simbolo della Terra dei fuochi - e poi trattare strumentalmente quel tema è una cosa di una gravità che, dal nostro punto di vista, non può passare dimenticata.
Sentivo la collega ricordare, giustamente, oggi - come si potrebbe non farlo -, Papa Francesco, che proprio a Napoli, la mia città, ricordò che il lavoro è una questione non di carità, ma di giustizia. E allora giustizia sia, giustizia per chi ha superato i concorsi e aspetta, giustizia per chi ha lavorato per il PNRR, giustizia per gli enti locali, giustizia per i Vigili del fuoco. E lui, che ha passato alcune delle sue ultime ore vicino ai detenuti a ripetere, stavolta da spettatore, il rito della lavanda dei piedi, ci ha dato una visione e una sensibilità che sembrano totalmente contrapposte alle vostre.
Lui, ad esempio, era vicino ai diritti degli immigrati e voi, ancora una volta, in questo decreto, li dimenticate e, con loro, i lavoratori precari, che per anni hanno prestato servizio al Ministero dell'Interno per lavorare alle loro domande di asilo. C'era addirittura un emendamento del presidente della Commissione lavoro, che chiedeva la loro stabilizzazione, analogo agli emendamenti del MoVimento 5 Stelle e dell'opposizione. Ma non c'è stato niente da fare: è stato tra i primi a venire prima accantonato e poi ritirato. Se da un lato, c'è il nostro modello di società, che mette al centro la persona, da parte vostra, invece, c'è un modello di società che mette al centro il profitto. Allora, siamo per una società che riconosce i diritti dei lavoratori, che non tratta il lavoro come merce, ma come espressione della dignità umana, una società che non lasci indietro nessuno, né chi ha perso il lavoro, né chi è cresciuto in periferia, né chi vive con una disabilità. Una società che ascolta anche chi ha avuto problemi con la giustizia, perché, senza reinserimento, per chi ha sbagliato allora si tratta solo di vendetta mascherata. Questa è la società che guarda agli ultimi, che, da lì, parte per costruire politiche pubbliche, quella che sostiene chi ogni giorno manda avanti scuole, ospedali, comune, chi investe nel sociale, nella cultura e nella formazione. Una società che crede che il valore di una Nazione si misuri proprio da come tratta i suoi più deboli.
Ecco, nel nostro modello di società investire sulla pubblica amministrazione va insieme alla tutela dei più fragili e lo abbiamo dimostrato quando siamo stati noi al Governo del Paese, come abbiamo fatto con il reddito di cittadinanza, un reddito garantito. Sono due rette parallele, poiché il reddito è uno strumento di libertà che tocca persone che hanno storie, profili ed età diverse ed è uno strumento che è stato bandito dalla destra con una manovra solo ideologica, violenta e brutale, da una destra che odia i poveri, li esclude dalla società e li vuole sempre più fragili. Eppure molti di quei percettori di reddito erano anche risorse preziose per gli enti locali, davano un contributo con lavori socialmente utili, aiutavano in maniera seria e preziosa, perché chiedevano di meritare, di avere dignità nel loro ottenimento di quel supporto economico ed erano di supporto.
Noi continueremo a credere e a lottare per una società in cui c'è spazio per tutti, in cui c'è il lavoro, certo, ma c'è anche tutela per i più deboli, che hanno comunque modo di aiutare la comunità. Voi siete totalmente dall'altro lato, per la società delle élite autoreferenziali, che parla il linguaggio dell'efficienza, purché misurata in profitto, e dimentica quello della giustizia; una società che punta tutto sulle apicalità, che considera bravi solo quelli che stanno già dentro il giro, che seleziona per fedeltà e non per merito. Ed è la società che usa lo Stato per garantire i privilegi, non per assicurare i diritti, che parla di “semplificazione”, ma intende “scorciatoia”, che chiude gli occhi davanti ai conflitti di interesse, ai favori, alle chiamate dirette, perché “tanto è così che funziona”. È la società che non ha tempo per i poveri, per i precari, per i detenuti, per i lavoratori stanchi, ma ha sempre spazio per i manager strapagati e per le consulenze dorate.
L'esempio più lampante, il simbolo di questa società delle apicalità senza responsabilità, quella che protegge chi ha potere e dimentica chi ha solo diritti sulla carta, è quello della vicenda della Ministra Santanche', una vicenda che grida vendetta alla giustizia sociale e la cito perché dà la misura della vostra sensibilità sulla pubblica amministrazione, perché è un Ministro di questo Governo. Abbiamo visto un'inchiesta che parla di false comunicazioni sociali, di bancarotte pilotate, di stipendi non pagati, di dipendenti lasciati senza TFR eppure la Ministra è ancora al suo posto. Nessuna dimissione, nessun passo indietro - lei che ne chiedeva tante per tutti -, nessun senso dello Stato. Ecco, a questo Governo, dal nostro punto di vista, manca il senso dello Stato.
Ci sono passarelle, sorrisi e una macchina della propaganda che continua a raccontarci che va tutto bene. Ma immaginate se al posto della Santanche' ci fosse stato - che so - un giudice, un sindaco dell'altra parte politica, un consigliere comunale o un impiegato comunale: sarebbero stati travolti, messi alla gogna, licenziati in tronco. Ma, invece, quando sei in alto, quando hai le spalle coperte, non conta quello che fai, conta chi sei e con chi stai e, se mandi in bancarotta la società per pagare le tue vacanze, sei bravo. Ecco, questo è l'altro modello di società, quello che protegge chi comanda e abbandona chi lavora, che ignora le regole se a violarle sono i potenti e le applica con ferocia se a sbagliare è un cittadino qualunque. Noi stiamo dall'altra parte, dalla parte di chi crede che la legalità non possa essere selettiva, che chi ha incarichi pubblici debba dare l'esempio, non scappare dalle proprie responsabilità, perché, se la credibilità delle istituzioni crolla, a pagare non saranno loro, saremo noi, tutti noi cittadini.
Alla fine di questo intervento, certamente duro, torno a ringraziare chi, del Governo, ha avuto pazienza e ascolto, e parlo, in particolare, del Sottosegretario Siracusano, che sono persuaso essere stato sensibile anche ad alcune nostre posizioni e ha mostrato rispetto. Purtroppo il rispetto non basta, non può bastare, perché questo decreto poteva essere l'occasione per rilanciare la pubblica amministrazione, renderla più moderna, inclusiva e meritocratica e, invece, è una lista della spesa scritta con calligrafia clientelare. Ma noi non ci stanchiamo, continueremo a batterci perché il lavoro pubblico torni ad essere un'opportunità, non un favore, perché la pubblica amministrazione non sia l'ufficio dei raccomandati, ma la casa dei capaci e dei giusti.
Concludo con un appello, con uno sguardo alto. Dobbiamo cambiare rotta, dobbiamo rimettere al centro le persone, i territori e i diritti, perché non c'è burocrazia che tenga se manca l'umanità e non c'è decreto che possa sostituire la passione, la competenza e la giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ringrazio anche per aver dato questo tipo di modello di società e questi valori. Il Papa - e lo dico da non credente - è stata una guida morale in questi anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
(Repliche - A.C. 2308-A)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare - mi sembrava che avesse chiesto di farlo - il relatore per la I Commissione, deputato Paolo Emilio Russo. Mi sono sbagliato? Si dovrebbe alzare, per favore.
PAOLO EMILIO RUSSO, Relatore per la I Commissione. Grazie, Presidente, no.
PRESIDENTE. No, chiedo scusa.
Prendo atto che rinunciano alla replica anche le relatrici per la XI Commissione, la deputata Nisini e la deputata Schifone, e - mi pare di capire - la rappresentante del Governo.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.
GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Io ho chiesto di intervenire per chiedere un'informativa urgente del Ministro Salvini, e mi spiego. Io sono nato in provincia di Napoli, a Castellammare di Stabia, città che aveva tutto: mare, cantieri, lavoro, bellezze di tutti i tipi, terme (27 fonti di acque minerali curative). Dico “aveva” perché, man mano, con la mano dell'uomo, queste cose sono sparite. C'era un mare bellissimo, ma c'è il fiume Sarno che riversa le sue acque avvelenate. Avvelenate da chi? Dalle industrie, dai comuni di zona che non hanno un sistema fognario e sversano direttamente nel Sarno. C'era il primo cantiere italiano che ha dato i natali all'Amerigo Vespucci. Poi c'è stato il terremoto e Fincantieri ha deciso di spostare la produzione in altre sedi, facendo crollare tutto l'indotto che c'era intorno a Fincantieri (Meridbulloni, Avis, Cantieri metallurgici). Poi c'erano le terme, chiuse grazie all'inadeguatezza della politica locale, regionale e nazionale, sia di destra che di sinistra, Presidente, non è indirizzata a un solo settore. Le terme sono là, abbandonate, ne ho parlato all'onorevole Caramanna.
Poi c'era un emblema… chiedo scusa (Il deputato Amato si commuove - Applausi)…
PRESIDENTE. Onorevole Amato, non si preoccupi, prenda pure tempo, se ritiene.
GAETANO AMATO (M5S). …c'era la funivia, funivia affidata all'EAV. Per anni abbiamo detto al Ministro Salvini di controllare l'operato dell'EAV sulla Circumvesuviana. Per fortuna non ci sono stati morti allora, ci sono stati incendi dei vagoni, deragliamenti. Il Ministro Salvini ci ha sempre risposto: ANSFISA. Ora apprendiamo che l'ANSFISA, che dovrebbe controllare, non ha il personale: su Napoli mancano 6 ingegneri su 10. E adesso ci sono i morti, 4 morti.
Il 17 aprile è stato troncato un cavo della funivia, il cavo trainante. Disgrazia? Può essere, ma, nello stesso momento, non ha funzionato il freno della cabina, per cui 5 persone, da 1.100 metri di altezza, sono scese, con tutta la cabina, verso quota zero, andando a sbattere su un pilone. Chi doveva controllare? ANSFISA? ANSFISA ha accettato una relazione di EAV, perché non aveva il personale per controllare. La funivia è stata aperta il 10 aprile, dopo 7 giorni solamente, si tronca un cavo d'acciaio trainante e i freni non bloccano la cabina.
Io chiedo che il Ministro Salvini, che voglio ringraziare per il cordoglio espresso nelle immediate ore successive alla tragedia, venga a spiegare che cosa farà, anche se c'è un'inchiesta della magistratura, ma durerà a lungo. Intanto, in EAV c'è bisogno che qualcuno faccia qualcosa: non so chi, non so come, ma vorrei saperlo (Applausi).
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Amato. Ovviamente, il cordoglio dell'Aula per le vittime. Riferiremo al Governo, che ha ascoltato il suo intervento, la richiesta di informativa urgente.
A questo punto, poiché il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che si possa passare al seguito dell'esame non prima delle ore 13, sospendo la seduta fino a tale ora. La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 13.
La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 13.
Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo unico - A.C. 2308-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).
Avverto che è in distribuzione un errata corrige riferito al provvedimento in esame
La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.
(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2308-A)
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Ne ha facoltà.
LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Sì, grazie, Presidente. Onorevoli deputati, a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge n. 2308-A: Conversione in legge del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, nel testo approvato dalle Commissioni riunite, comprensivo dell'errata corrige.
Sui lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Secondo quanto previsto dal vigente calendario dei lavori dell'Assemblea, a seguito della posizione della questione di fiducia sull'articolo unico del disegno di legge n. 2308-A, nel testo delle Commissioni, comprensivo dell'errata corrige, la votazione per appello nominale avrà luogo nella seduta di domani, mercoledì 23 aprile, a partire dalle ore 13, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 11,20.
Dopo tale votazione, a partire dalle ore 16, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24 ed eventualmente nella giornata di giovedì 24 aprile, dopo l'esame del Documento di finanza pubblica, avranno luogo le successive fasi di esame del provvedimento sino alla sua conclusione.
A questo punto, estraggo a sorte il nominativo del deputato dal quale avrà inizio la chiama.
(Segue sorteggio).
La chiama avrà inizio dal deputato Sorte.
Vi ricordo, inoltre, come preannunciato questa mattina, che domani alle ore 16 il Presidente della Camera commemorerà Sua Santità, Papa Francesco.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Mercoledì 23 aprile 2025 - Ore 11,20:
(ore 11,20 e ore 16)
1. Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. (C. 2308-A)
Relatori: PAOLO EMILIO RUSSO, per la I Commissione; NISINI e SCHIFONE, per la XI Commissione.
(ore 14,45)
2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .
(al termine del punto 1)
3. Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario (C. 2355)
La seduta termina alle 13,05.
TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: MARTA SCHIFONE (A.C. 2308-A)
MARTA SCHIFONE, Relatrice per la XI Commissione (Relazione – A.C. 2308-A). Il decreto-legge n. 25 del 2025 reca un ampio ventaglio di interventi relativi alla funzionalità delle pubbliche amministrazioni. L'esame in sede referente da parte delle Commissioni riunite I Affari costituzionali e XI Lavoro ha consentito un arricchimento dei suoi contenuti, con un aumento da 22 a 49 degli articoli che lo compongono. Di seguito una sintesi dei contenuti del provvedimento.
L'articolo 1, comma 1, e l'articolo 8, comma 3-bis - introdotto in sede referente -, riconoscono ai comuni, alle unioni di comuni, alle province, alle città metropolitane e, come specificato in sede referente, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, la possibilità, fino al 31 dicembre 2026, di destinare il 15 per cento (come disposto in sede referente in luogo del 10 per cento attualmente previsto) delle rispettive facoltà assunzionali, al reclutamento a tempo determinato, con contratto di apprendistato di durata massima di trentasei mesi, di soggetti in possesso di diploma di specializzazione per le tecnologie applicate o di diploma di istruzione e formazione tecnica superiore. Tale percentuale si aggiunge a quella già prevista per i medesimi enti territoriali - nonché, come specificato in sede referente, per le regioni - per l'assunzione, sempre fino al 31 dicembre 2026, di giovani laureati con contratto di apprendistato e di studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro e pari, rispettivamente, al 20 per cento delle facoltà assunzionali (e, comunque, per almeno una unità).
Ai fini della formazione del personale così assunto, i suddetti enti territoriali e il Dipartimento della funzione pubblica stipulano un protocollo d'intesa per l'applicazione, entro determinati limiti di spesa, del progetto denominato “PA 110 e lode” volto ad incentivare l'istruzione terziaria dei dipendenti pubblici.
Il comma 1-bis dell'articolo 1, introdotto in sede referente, interviene altresì a modificare i requisiti che devono essere posseduti dagli studenti di età inferiore a 24 anni per essere assunti dalle amministrazioni pubbliche, attraverso apposite convenzioni, con contratto di formazione e lavoro.
L'articolo 2, comma 1, consente la stabilizzazione di alcune unità di personale dell'Agenzia industrie difesa e del Ministero dell'interno.
Il comma 2 autorizza il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ad assumere a tempo indeterminato 50 funzionari a elevata specializzazione tecnica, disciplinando i requisiti concorsuali.
Il comma 2-bis dell'articolo 2, introdotto in sede referente, prevede l'istituzione, a decorrere dal 2026, del “Nucleo end of waste”, posto alle dipendenze funzionali del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Il comma 2-ter dell'articolo 2, introdotto in sede referente, autorizza le Autorità di bacino distrettuali a reclutare personale a tempo indeterminato mediante l'indizione di procedure concorsuali pubbliche o lo scorrimento di vigenti graduatorie di concorsi pubblici.
Il comma 3 dell'articolo 2 differisce, con esclusivo riferimento al personale con profilo di assistente sociale, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025 sia il termine entro il quale il dipendente a tempo determinato può essere stabilizzato ai sensi di una disciplina transitoria sia il termine posto, al fine della medesima possibilità di stabilizzazione, per la maturazione, presso la relativa pubblica amministrazione, del requisito di almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.
Il comma 3-bis del medesimo articolo consente la stabilizzazione di alcune unità di personale non dirigenziale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Regione siciliana.
L'articolo 3 reca numerosi interventi in materia di concorsi delle pubbliche amministrazioni. Tra le principali misure, merita segnalare l'introduzione, tra le modalità di accesso alla dirigenza pubblica statale di seconda fascia menzionate dall'articolo 28, comma 1, del testo unico sul pubblico impiego, quella del concorso unico. Si conferma inoltre il periodo di validità pari a tre anni delle graduatorie delle procedure concorsuali degli enti locali e che le amministrazioni possono scorrere le graduatorie, per il periodo di validità delle stesse, nei limiti delle facoltà assunzionali autorizzate ed entro i limiti previsti (sono idonei i candidati collocati, dopo l'ultimo candidato vincitore, in numero non superiore al 20 per cento dei posti messi a concorso); viene eliminata la previsione che allo scorrimento si può procedere solo nei casi in cui uno o più vincitori rinuncino all'assunzione o non superino il periodo di prova o si dimettano entro sei mesi dall'assunzione; si dispone che, fermo restando il rispetto del limite e del termine di validità delle graduatorie, anche altre pubbliche amministrazioni possono avvalersi della graduatoria relativa agli idonei non vincitori, anche per assunzioni a tempo determinato, previo accordo con l'amministrazione titolare della procedura concorsuale e solo se si tratta di profili professionali in graduatoria sovrapponibili a quelli individuati nella programmazione dell'amministrazione e se sono stati immessi in servizio tutti i vincitori collocati nelle proprie graduatorie vigenti; si prevede che le graduatorie di merito siano pubblicate anche su Portale del reclutamento; si prevede che le clausole di riserva di posti previste dal bando, finora relative ai soli posti oggetto dei bandi, si applichino, entro il predetto limite del 20 per cento degli idonei, alla quota di graduatoria relativa ai medesimi idonei non vincitori; si esclude per le graduatorie approvate nel 2024 e nel 2025 e per quelle a quelle relative ai concorsi banditi nel 2025 l'applicazione del limite numerico relativo al reclutamento degli idonei non vincitori; si prevede la possibilità di inserire il merito sportivo tra i titoli valutabili per l'elaborazione delle graduatorie dei concorsi pubblici, nonché la valorizzazione del servizio prestato (nell'ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni ovvero nell'ambito di rapporti di collaborazione con gli enti locali) dal personale con pieno merito per almeno trentasei mesi alla data di pubblicazione del bando. Nell'articolo, in sede referente, è stata poi introdotta la previsione di una riserva del 10 per cento dei posti disponibili in favore delle persone con disabilità ai sensi della normativa vigente in materia di collocamento obbligatorio al lavoro di tali soggetti.
Un'altra modifica introdotta in sede referente conferisce alle pubbliche amministrazioni la possibilità di coprire le vacanze di organico, conseguenti al collocamento in aspettativa non retribuita, mediante il ricorso a contratti a tempo determinato, che si intendono risolti alla data di rientro in servizio del personale collocato in aspettativa.
Sempre all'articolo 3 in sede referente è stata infine inserita l'estensione del regime di incompatibilità previsto per i componenti e i dirigenti della CONSOB a tutti i componenti degli organi collegiali delle amministrazioni pubbliche e delle autorità indipendenti, che assumano determinazioni obbligatorie destinate ad avere, direttamente o indirettamente, effetti nei confronti di soggetti privati determinati.
L'articolo 3-bis, introdotto in sede referente, prevede che, per agevolare l'attuazione del PNRR, il distacco o l'assegnazione presso altre amministrazioni del personale dirigenziale e non dirigenziale - che appartiene ai ruoli dei comuni, delle unioni di comuni e delle città metropolitane con un numero di dipendenti eguale o inferiore a 50 unità - sia subordinato al nullaosta dell'amministrazione di appartenenza, sino al 31 dicembre 2026.
Il comma 1 dell'articolo 4 reca una norma di interpretazione autentica relativa alla disposizione che subordina, per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici nazionali e gli enti di ricerca, l'autorizzazione, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri (di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze), concernente l'avvio delle procedure concorsuali e le relative assunzioni, alla condizione della verifica della previa immissione in servizio di tutti i vincitori collocati nelle graduatorie vigenti della stessa amministrazione, relative a concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato per qualsiasi qualifica (“salve comprovate non temporanee necessità organizzative adeguatamente motivate”). L'intervento interpretativo è inteso a escludere, superando così un contrario orientamento prevalente nella giurisprudenza, che le nuove procedure concorsuali delle pubbliche amministrazioni necessitino di motivazioni, relativamente alla preferenza per la modalità di reclutamento mediante un nuovo bando concorsuale in luogo del previo scorrimento delle parti di graduatorie ancora vigenti (di precedenti concorsi omologhi) relative agli idonei non vincitori.
Il comma 2 dell'articolo 4 specifica che i bandi di concorso che, in base alla normativa vigente, prevedono una riserva di posti non superiore al 40 per cento destinata al personale a tempo determinato assunto dalle amministrazioni per l'attuazione dei progetti del PNRR si riferiscono al reclutamento a tempo indeterminato del solo personale non dirigenziale.
Il successivo comma 2-bis - introdotto in sede referente - riconosce una premialità a coloro che hanno prestato servizio presso le PA per l'attuazione del PNRR, ai fini della valutazione dell'esperienza acquisita, nell'ambito delle procedure concorsuali delle pubbliche amministrazioni.
Il comma 3 dell'articolo 4 precisa che la riserva di posti da destinare, nei concorsi per dirigenti degli enti locali, a personale dirigenziale e non dirigenziale degli enti locali assunto a tempo determinato o a personale non dirigenziale assunto a tempo indeterminato in possesso di determinati requisiti, è destinata a personale dirigenziale e non dirigenziale assunto a tempo determinato presso il medesimo ente che bandisce il concorso.
Il successivo comma 4 include gli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile nazionale tra i soggetti beneficiari della riserva di una quota pari al 15 per cento dei posti nei concorsi per l'assunzione di personale non dirigenziale nelle pubbliche amministrazioni, nonché presso le aziende speciali e le istituzioni strumentali all'attività degli enti locali.
Il successivo comma 4-bis, introdotto durante l'esame in sede referente, autorizza la spesa di 6 milioni di euro per il triennio 2025-2027 al fine di dare continuità alle attività del Corpi civili di pace al termine del periodo di sperimentazione.
L'articolo 4, comma 5, dispone che, in relazione alle quote supplementari destinate allo svolgimento del Servizio civile universale al fine dell'erogazione del Supporto formazione e lavoro presenti nei relativi bandi di selezione, agli stessi bandi possano partecipare i cittadini italiani o di Paesi UE e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età.
Il comma 6 dell'articolo 4 prevede, anche al fine del superamento di un contenzioso in sede di Unione europea, che le stabilizzazioni e le altre assunzioni, già consentite da norme transitorie, di soggetti già impegnati in lavori socialmente utili o di pubblica utilità possano essere effettuate entro il 31 dicembre 2025.
L'articolo 4, comma 7, prevede che gli enti pubblici di ricerca elencati dall'articolo 1, comma 308, della legge di bilancio per il 2024, enti vigilati da varie Amministrazioni centrali, possono – al fine del passaggio di ricercatori e tecnologi di ruolo dal terzo al secondo livello, nell'ambito delle risorse già stanziate ai sensi dei commi da 308 a 310 del suddetto articolo 1 e disponibili per il singolo ente – adottare procedure di selezione riservate (come già previsto dalle norme vigenti in oggetto) o avvalersi di quelle già svolte prima del 1° gennaio 2024.
Il comma 7-bis, inserito in sede referente, prevede che le risorse stanziate da alcune disposizioni per la valorizzazione del personale tecnico-amministrativo degli enti summenzionati e degli enti pubblici di ricerca vigilati dal Ministero dell'università e della ricerca possano essere utilizzate, nel limite del cinquanta per cento di quelle assegnate a ciascun ente, anche per progressioni economiche e di carriera, pure avvalendosi - in via prioritaria rispetto all'adozione di nuovi bandi selettivi - degli esiti di procedure selettive già svolte.
Il comma 7-ter dell'articolo 4, introdotto in sede referente, consente alle istituzioni universitarie statali e alle istituzioni universitarie a ordinamento speciale, di incrementare, a decorrere dal 2025 e in misura non superiore all'importo unitario corrispondente a 0,56 punti organico, il fondo per la retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigente, in caso di assunzioni di dirigenti aggiuntive rispetto al personale in servizio al 31 dicembre 2024.
Il comma 8 dell'articolo 4, al fine di consentire la prosecuzione del regolare svolgimento delle attività delle AFAM, prevede l'applicazione anche per l'anno accademico 2025-26, delle disposizioni che consentono l'utilizzo delle graduatorie nazionali a esaurimento, cosiddette graduatorie “143”, utili per l'attribuzione degli incarichi di insegnamento con contratto a tempo indeterminato e determinato.
L'articolo 4, comma 8-bis, chiarisce che, per l'anno scolastico 2025/2026, le assunzioni dei docenti di religione cattolica sono effettuate per un numero pari a quello dei posti banditi con i concorsi banditi nel 2024, tenendo conto delle assunzioni già autorizzate per l'anno scolastico 2024/2025, nei limiti dei posti vacanti e disponibili.
Il comma 9 dell'articolo 4, modificato in sede referente, esclude in via transitoria l'applicazione del limite numerico relativo al reclutamento degli idonei non vincitori.
L'articolo 4, al comma 9-bis, introdotto in sede referente, stabilisce che il Governo provvede a modificare l'ordine di preferenza dei titoli nei pubblici concorsi includendo gli invalidi di guerra, nonché gli orfani di guerra e i figli degli invalidi di guerra con precedenza rispetto alle categorie ivi previste,
I commi da 9-ter a 9-sexies dell'articolo 4, introdotti in sede referente, sono volti ad istituire, presso le istituzioni AFAM statali, la nuova posizione di dirigente amministrativo di seconda fascia con contratto a tempo determinato.
L'articolo 4, commi 9-septies e 9-octies – introdotti in sede referente – prevede la possibilità di inserire il merito sportivo tra i titoli valutabili per l'elaborazione delle graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche.
I commi 9-novies e 9-decies, introdotti in sede referente, prevedono la possibilità per le pubbliche amministrazioni di individuare, tra il personale in servizio e quello di futura assunzione, la figura professionale del social media e digital manager, dedicata all'elaborazione delle strategie comunicative specifiche per i social media e alla gestione delle piattaforme social.
L'articolo 4, al comma 9-undecies, introdotto durante l'esame in sede referente, stabilisce che le pubbliche amministrazioni possano prevedere, nei bandi di concorso per il reclutamento di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la valorizzazione del servizio prestato - nell'ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni ovvero nell'ambito di rapporti di collaborazione con gli enti locali - dal personale con pieno merito per almeno trentasei mesi alla data di pubblicazione del bando.
L'articolo 5, commi da 1 a 5, incrementa di 200 unità (nell'area degli assistenti, profilo di assistente amministrativo) la dotazione organica del personale dell'amministrazione civile del Ministero dell'interno “al fine di assicurare la costante funzionalità ed efficienza delle strutture territoriali del Ministero dell'interno, anche con riferimento alla trattazione delle problematiche connesse alla gestione dei flussi migratori”, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali.
Il comma 6 dell'articolo 5 prevede che il sistema informativo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno acquisisca le informazioni concernenti l'ingresso dello straniero sul territorio nazionale dal Centro elaborazione dati della Direzione centrale della polizia criminale.
L'articolo 5-bis - inserito in sede referente - prevede, al comma 1, un incremento delle facoltà assunzionali del Ministero della salute, relativamente a dirigenti e funzionari, con corrispondente incremento della dotazione organica, e, al comma 2, un incremento, nella misura di dieci unità di personale non dirigenziale, del contingente presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute.
L'articolo 6, al comma 1 prevede che il personale femminile in congedo di maternità, il quale frequenti il corso di formazione iniziale per l'accesso ai ruoli del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sia sospeso dal servizio per l'intera durata del congedo, fermo restando il diritto alla retribuzione fondamentale ed agli istituti di retribuzione aventi carattere fisso e ricorrente. E stabilisce che al termine del congedo, tale personale sia ammesso a partecipare al primo corso utile ed a ripetere, per una sola volta, il periodo di applicazione pratica, con l'obbligo, nel periodo intercorrente tra la fine del congedo e l'inizio del corso, di prestare servizio presso il comando di residenza con mansioni di supporto.
Il comma 2 prescrive un incremento delle risorse - per 812.000 euro annui dal 2025 - dei fondi di incentivazione del Corpo.
Il comma 3 istituisce un Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'interno, per l'emanazione di provvedimenti normativi relativi al personale permanente e volontario. Si tratta di una dotazione di 28 milioni nel 2025; 28 milioni nel 2026; 34 milioni a decorrere dal 2027.
Il comma 4 proroga a tutto il 2025 il termine per il perfezionamento dei provvedimenti negoziali relativi al triennio 2022-2024, ai fini dell'erogazione del Fondo da destinare alla disciplina degli istituti normativi nonché ai trattamenti economici accessori del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Il comma 4-bis, inserito in sede referente, introduce alcune specificazioni (sul soggetto stipulante per conto del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; sulle finalità quanto alle attività della Polizia di Stato) riguardo alle convezioni che l'uno e l'altra possono siglare con regioni, enti locali e altri enti pubblici o privati.
L'articolo 6-bis, introdotto in sede referente, autorizza l'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità a bandire i concorsi pubblici per l'assunzione di personale non dirigenziale, con procedura selettiva per titoli ed esame orale, prevedendo una riserva di posti non inferiore al 10 per cento e non superiore al 30 per cento destinata a persone disabili.
L'articolo 6-ter, introdotto in sede referente, prevede che i comuni possano nominare il responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energie anche in gestione associata con altri comuni.
L'articolo 7, comma 1, demanda alla Presidenza del Consiglio dei ministri la riorganizzazione del Dipartimento della funzione pubblica, per rafforzare le attività della Commissione RIPAM, con conseguente incremento della dotazione organica della Presidenza stessa.
Il comma 2 dell'articolo 7 prevede che, allo scopo di incrementare le risorse annualmente assegnate all'associazione Formez PA – Centro servizi assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento della P.A., è autorizzata, a decorrere dall'anno 2025, la spesa ulteriore di 1 milione di euro annui, come contributo a favore del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, per attività di supporto allo svolgimento dei concorsi pubblici per i medi e piccoli comuni.
Il successivo comma 3 integra le finalità del fondo per la formazione digitale, ecologica e amministrativa dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Il successivo comma 4 prevede la modifica della struttura organizzativa, nonché il potenziamento dell'organico del Dipartimento delle pari opportunità, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di rafforzare le attività svolte in materia di prevenzione del fenomeno della tratta degli esseri umani, nonché di assistenza delle relative vittime.
L'articolo 7, comma 4-bis, introdotto durante l'esame in sede referente, interviene sulla organizzazione della Struttura di missione per l'attuazione del Piano Mattei per lo sviluppo in Stati del Continente africano.
Il comma 4-ter dell'articolo 7, introdotto in sede referente, estende agli anni 2025 e 2026 la deroga in materia di requisiti di anzianità di servizio da stabilire nelle procedure di selezione pubblica per l'assunzione con contratto a tempo determinato dei dirigenti degli enti locali.
L'articolo 7-bis prevede l'attribuzione ai dipendenti della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici di una indennità, ulteriore a quella percepita dalle amministrazioni di provenienza, e di un compenso per prestazioni di lavoro straordinario, corrisposti dalla Commissione. Inoltre, viene aumentato da quattro a cinque anni il mandato dei componenti la Commissione. Aumentata è anche l'autorizzazione di spesa per l'esercizio delle funzioni ordinarie della Commissione: da 60.000 a 350.000 euro.
Sono quindi introdotte alcune disposizioni relative all'ordinamento della Commissione: si precisa che il Presidente rappresenta la Commissione, provvede alla sua convocazione e ne stabilisce l'ordine del giorno, e si attribuisce alla Commissione il potere di disciplinare con regolamento l'organizzazione, il funzionamento e il trattamento economico accessorio del personale e di provvedere all'autonoma gestione delle spese. Infine, si autorizza la Commissione alla formazione del ruolo ai fini della riscossione coattiva a mezzo dell'agente nazionale della riscossione degli importi delle sanzioni pecuniarie irrogate dalla stessa Commissione nei confronti dei partiti per le irregolarità nella redazione dei rendiconti di esercizio o per le violazioni delle disposizioni in materia di trasparenza. Si stabilisce, inoltre, che i proventi delle sanzioni affluiscono ad apposito capitolo del bilancio dello Stato.
L'articolo 7-ter, introdotto in sede referente, incrementa di un'unità dirigenziale generale - da individuare in ragione delle capacità dirigenziali e dell'esperienza maturata nelle politiche a favore delle persone con disabilità - il contingente di personale della Segreteria tecnica per tali politiche, in deroga ai limiti percentuali previsti per il conferimento di incarichi dirigenziali da parte delle pubbliche amministrazioni.
L'articolo 7-quater interviene sulla disciplina degli istituti normativi e dei trattamenti accessori per i dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate, regolandone anche la fase transitoria, nonché sulla disciplina in materia di aspettativa sindacale e di distacco sindacale prevista dal Codice dell'Ordinamento militare.
Il comma 1 dell'articolo 8 estende agli enti del comparto funzioni locali ricompresi nei crateri sisma 2009 e 2016, a prescindere dalla relativa dimensione demografica, e agli Uffici speciali per la ricostruzione la possibilità di servirsi dell'attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali.
Il comma 2 esclude i comuni capoluogo di provincia compresi nei medesimi criteri e, fino al 31 dicembre 2027, nei comuni con popolazione superiore a 70.000 che assicurano interventi funzionali all'attuazione del Giubileo, dall'obbligo di prevedere la soppressione della figura del direttore generale.
L'articolo 8, comma 3, consente alle regioni di assegnare agli uffici di diretta collaborazione proprio personale di ruolo o proveniente da società a partecipazione pubblica applicando la disciplina statale in materia.
Il comma 3-ter - inserito in sede referente - dell'articolo 8 estende alle unioni di comuni l'ambito di applicazione della disciplina transitoria che consente, fino al 31 dicembre 2026 e a determinate condizioni, alle regioni, alle province autonome, alle città metropolitane e ai comuni la stabilizzazione, nella qualifica già ricoperta, del personale non dirigenziale che abbia maturato almeno trentasei mesi di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, presso l'amministrazione che procede all'assunzione, e che sia stato assunto a tempo determinato a seguito di procedure concorsuali.
L'articolo 8, comma 4, attribuisce a INVITALIA S.p.A. il ruolo di centrale di committenza per gli interventi a favore del comune di Lampedusa e Linosa relativi al fenomeno migratorio.
L'articolo 8, comma 5, consente alle regioni e alle province autonome di stabilizzare, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge e non oltre il 31 dicembre 2025, il personale non dirigenziale, assunto dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, per la realizzazione degli interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico, a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
L'articolo 8, comma 6, interviene sull'applicazione delle disposizioni previste per gli enti locali in stato di dissesto finanziario che hanno eliminato il fondo anticipazioni di liquidità (FAL) accantonato nel risultato di amministrazione, posticipando di un anno - in sede cioè di approvazione del rendiconto 2025, anziché del rendiconto 2024 - l'obbligo di ricostituzione di un apposito fondo, nel risultato di amministrazione al 31 dicembre 2025, nel quale accantonare un importo pari alle anticipazioni di liquidità incassate negli esercizi precedenti e non ancora rimborsate alla chiusura dell'esercizio 2025. È inoltre spostato dall'esercizio 2026 il termine a decorrere dal quale i comuni sono tenuti a provvedere al ripiano in quote costanti, entro il termine massimo di dieci anni, dell'eventuale maggior disavanzo registrato al 31 dicembre 2025 rispetto all'esercizio precedente, derivante dalla ricostituzione del Fondo. Si prevede, infine che il meccanismo di ripiano in quote costanti fino a dieci anni si applica anche agli enti che fuoriescono dal dissesto oltre il termine prima previsto del 31 dicembre 2024.
Il comma 7 dell'articolo 8, introduce una causa di non applicabilità delle sanzioni interdittive previste per gli amministratori locali in caso di dissesto dell'ente locale, ossia l'ineleggibilità e l'inconferibilità di determinati incarichi. Le sanzioni per il dissesto non si applicano agli amministratori, in caso di colpa grave, nel caso in cui sia avviata la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (c.d. pre-dissesto) dagli stessi amministratori entro due anni dall'insediamento e a seguito di una delibera della Corte dei conti che abbia accertato gravi irregolarità o criticità relative agli esercizi precedenti l'elezione.
Inoltre, con una modifica introdotta dalle Commissioni, si interviene sulla disciplina generale della materia prevedendo che le sanzioni interdittive per gli amministratori locali responsabili del dissesto finanziario (al di fuori della ipotesi di cui sopra) si applichino non più in presenza di una sentenza di primo grado della Corte dei conti, ma con un provvedimento non definitivo.
In sede referente è stato introdotto il comma 7-bis che estende l'ambito di applicazione delle disposizioni di cui al comma 7 anche ai giudizi che, alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame (15 marzo 2025) non sono ancora stati definiti con sentenza passata in giudicato.
L'articolo 8, comma 8, autorizza il Commissario straordinario incaricato di predisporre ed attuare un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione in talune aree caratterizzate da situazioni di degrado e disagio giovanile, ad utilizzare, per tali interventi, la somma di 8,3 milioni di euro, allocata presso una contabilità speciale intestata al prefetto di Napoli.
I commi da 8-bis a 8-quater dell'articolo 8, introdotti in sede referente, intervengono sulla disciplina riguardante gli interventi infrastrutturali e gli investimenti dei comuni, per la messa in sicurezza, manutenzione e valorizzazione del patrimonio comunale e per la rigenerazione urbana, attuati con contributi del Ministero dell'interno.
L'articolo 8, comma 9 prevede che il corso di formazione per i dipendenti pubblici sulle politiche di coesione sia erogato dalla Scuola Nazionale dell'Amministrazione – SNA (in luogo del Formez PA o di istituzioni universitarie selezionate dal Dipartimento per le politiche di coesione).
Il comma 10 dell'articolo 8 prevede l'accesso di tutte le regioni al rimborso derivante dalla quota del fabbisogno sanitario nazionale standard (pari a 15 milioni di euro annui), stanziata per sostenere l'erogazione delle prestazioni sanitarie offerte da comunità terapeutiche, rese in ambiti regionali diversi da quelli di residenza.
L'articolo 8, comma 10-bis, inserito in sede referente, reca misure per l'impiego di nuovo personale presso l'Ente Parco nazionale del Pollino.
L'articolo 8, comma 10-ter, inserito nel corso dell'esame in sede referente, autorizza la spesa di 300.000 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per garantire un servizio di supporto tecnico specialistico per la gestione, attuazione, monitoraggio e rendicontazione delle risorse del PNRR assegnate al Ministero dell'interno, Direzione centrale per la finanza locale.
L'articolo 8-bis, inserito nel corso dell'esame in sede referente, al comma 1, autorizza la spesa di 20 milioni di euro per il 2025 al fine di far fronte alle esigenze indifferibili e urgenti in materia di edilizia scolastica.
L'articolo 9, al comma 1, dispone che al comune di Lampedusa e Linosa, nonché ad altri comuni con analoghe condizioni di marginalità geografica, criticità amministrative connesse all'immigrazione, o esigenze di rafforzamento legate alla gestione dei fondi di sviluppo e coesione e del PNRR, possa essere assegnato un segretario comunale di fascia immediatamente superiore rispetto a quella prevista per l'ente, qualora l'ente sia nelle condizioni finanziarie di poterne sostenere le maggiori spese.
Il comma 2 interviene sulla disciplina del fondo istituito per il sostegno delle assunzioni per l'attuazione dei progetti previsti dal PNRR nonché dei segretari comunali nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, prevedendo la riassegnazione delle risorse non utilizzate e restituite ai comuni già individuati ma non destinatari dei benefici.
I commi 2-bis, 2-ter e 2-quater dell'articolo 9 introdotti in sede referente prevedono nuovi adempimenti per i segretari comunali iscritti all'Albo che non abbiano ancora conseguito la prima nomina. Tra le altre cose, si introduce il limite massimo di cinque anni entro i quali deve essere conseguita la prima nomina, pena la cancellazione dall'Albo.
L'articolo 10, modificato in sede referente, adotta misure urgenti finalizzate all'implementazione delle misure in materia di personale a supporto delle attività di ricostruzione nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal mese di maggio 2023, in particolare per quanto concerne il conferimento di incarichi retribuiti in favore dei soggetti collocati in quiescenza o avvalendosi delle facoltà previste dalla disciplina del conferimento incarichi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza o ricorrendo al trattenimento in servizio. Si prevedono inoltre specifiche misure per la bonifica dell'area denominata "Terra dei Fuochi" attraverso il potenziamento del ruolo del commissario unico nominato per fronteggiare le procedure d'infrazione in materia ambientale.
L'articolo 10-bis, introdotto in sede referente, è volto a sopprimere il Commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma in Irpinia del 1980, disciplinando il relativo trasferimento di funzioni.
L'articolo 10-ter, introdotto in sede referente, differisce dal 30 aprile al 30 giugno, per l'anno 2025, il termine entro il quale i comuni possono approvare i piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, le tariffe e i regolamenti della TARI e della tariffa corrispettiva.
L'articolo 10-quater è volto ad assicurare l'incremento di personale della dotazione organica dell'Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e la dotazione organica del Parco nazionale della Maiella.
L'articolo 11, comma 1, introduce per il personale di Agenzia delle entrate-Riscossione i requisiti di onorabilità e affidabilità richiesti ai dipendenti pubblici. A tal fine, legittima l'ente citato al trattamento dei dati giudiziari dei dipendenti e di coloro che si candidano agli avvisi di selezione.
Il successivo comma 2, interviene sulla composizione dei comitati di gestione delle agenzie fiscali, specificando che possono essere nominati i dirigenti, anche in servizio, dell'Agenzia fiscale.
I commi da 3 a 3-sexies dell'articolo 11, costituiscono, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, il Consiglio superiore dell'economia e delle finanze.
Il comma 3-septies, anch'esso inserito nel testo dalle Commissioni riunite, stabilisce che possono essere riconosciuti incentivi economici alla mobilità territoriale in favore dei dirigenti dell'Agenzia delle entrate: (i) previa contrattazione integrativa; (ii) nei limiti della disponibilità complessiva dei fondi destinati alla retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti di prima e seconda fascia; (iii) in misura non superiore al 20 per cento delle risorse destinate alla retribuzione di risultato.
Il nuovo comma 3-octies dell'articolo 11, inserito in sede referente, incrementa l'organico AGEA in seguito all'incorporazione di SIN S.p.A., società per lo sviluppo delle tecnologie informatiche nel settore della pesca e dell'agricoltura.
L'articolo 11-bis - introdotto in sede referente - novella il decreto legislativo n. 149 del 2015, modificando, ai sensi della lettera a), le modalità di controllo esercitato dalla Corte dei conti sull'Ispettorato nazionale del lavoro: da successivo sulla gestione a continuativo sulla gestione, con le modalità di cui all'articolo 12 della legge n. 259 del 1958. Inoltre, la lettera b) rimodula la dotazione organica dell'Ispettorato, aumentando da 86 a 94 il personale dirigenziale di livello non generale, e diminuendo da 7.846 a 7.812 la dotazione organica complessiva.
Il comma 1 dell'articolo 12 abroga la norma che prevede, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che l'assenza per la malattia denominata COVID-19 sia equiparata, anche sotto il profilo della retribuzione, alle assenze dei dipendenti pubblici per ricovero ospedaliero – con la conseguente applicazione della relativa disciplina, posta dalle norme statali e dai contratti collettivi nazionali di comparto – e che la medesima assenza non sia ricompresa nel computo della durata massima del periodo di comporto (periodo oltre il quale il lavoratore in malattia non ha più diritto alla conservazione del posto di lavoro).
Il comma 1-bis dell'articolo 12, inserito in sede referente, modifica una norma transitoria che esclude la ripetibilità di emolumenti non dovuti e corrisposti fino al 31 dicembre 2020 al personale medico convenzionato. La novella in esame sopprime il riferimento all'emergenza da COVID-19, amplia i casi per i quali tali emolumenti sono stati corrisposti ed estende al 31 dicembre 2024 il termine riguardante la corresponsione di tali somme.
L'articolo 12, commi da 1-ter a 1-sexies, dispone che, a decorrere dal 1° gennaio 2026, la speciale forma della Gestione per conto dello Stato, attuata presso l'INAIL, già prevista per l'assicurazione contro gli infortuni dei dipendenti delle amministrazioni statali, si applica altresì ai dipendenti di determinate amministrazioni pubbliche nazionali, contemplando inoltre specifiche discipline transitorie.
L'articolo 12, comma 2, modifica la disciplina dei compensi dei membri delle Commissioni VIA-VAS e PNRR-PNIEC.
L'articolo 12, comma 3, vincola una quota, non inferiore al 30 per cento, dell'indennità di incarico riconosciuta ai magistrati fuori ruolo titolari di incarichi dirigenziali presso il Ministero della giustizia al mancato raggiungimento degli obiettivi di pagamento fissati dall'amministrazione.
Il comma 4 dell'articolo 12 disciplina la determinazione della dotazione del Fondo per il trattamento accessorio del personale dell'Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana (ESACRI), non ancora costituita alla data di entrata in vigore della disposizione in commento.
L'articolo 12, comma 5 prevede che il Piano integrato di attività e di organizzazione (PIAO), adottato dalle pubbliche amministrazioni, determini il fabbisogno di personale per la realizzazione della transizione digitale e per la sicurezza informatica – nonché, a seguito di modificazione intervenuta in sede referente, per l'innovazione tecnologica con riguardo all'intelligenza artificiale e alla gestione dei big data.
Il successivo comma 5-bis, introdotto in sede referente, prevede che le amministrazioni pubbliche definiscano, all'interno della pianificazione in materia di formazione, appositi indirizzi in materia di transizione digitale “correlati alla dimensione e alle proprie specifiche esigenze”.
L'articolo 12, comma 6 indica il regime transitorio retributivo applicabile al personale in servizio dell'Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), con riferimento in particolare al profilo dell'indennità.
L'articolo 12, comma 7, stabilisce che gli enti pubblici previdenziali o assicurativi sono tenuti a investire, entro il limite del 40 per cento del piano di impiego dei fondi disponibili, in quote di fondi di investimento immobiliare gestiti o partecipati dalla società di gestione del risparmio Invimit S.p.a.
Il successivo comma 8, prevede che alla società di gestione del risparmio Invimit SGR S.p.a. si applichino le disposizioni concernenti la gestione del personale dettate dall'articolo 19 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (decreto legislativo n. 175 del 2016).
Il comma 9 dell'articolo 12 incrementa di otto unità la dotazione organica dei professori ordinari, straordinari, associati e ricercatori del Ministero della Difesa, per soddisfare le esigenze e sviluppare i percorsi formativi che favoriscono l'integrazione interdisciplinare fra il sistema universitario nazionale e quello della ricerca nel settore della difesa del Centro alti studi per la difesa (CASD).
Il comma 9-bis dell'articolo 12, introdotto in sede referente, prevede che, per assicurare la massima efficacia nell'attività di supporto del Servizio sanitario nazionale e nelle more del reclutamento di un apposito contingente di personale, l'ente sanitario poliambulatorio Montezemolo può avvalersi fino al 31 dicembre 2028, sulla base di appositi accordi interistituzionali e delle disposizioni del proprio statuto, di un contingente massimo di 120 unità di personale, appartenenti ai ruoli del Ministero della difesa, della Corte dei conti, della regione Lazio e delle relative Aziende sanitarie, della Croce Rossa Italiana, del Consiglio superiore della Magistratura, della Corte suprema di cassazione, del Ministero della giustizia, della giustizia amministrativa, della giustizia tributaria e dell'Avvocatura dello Stato.
L'articolo 12, comma 10, istituisce il programma «Hub per l'Intelligenza Artificiale dello Sviluppo Sostenibile», in relazione agli obiettivi di cooperazione allo sviluppo previsti dal Piano Mattei, e per la gestione del programma autorizza la spesa complessiva di euro 5.281.400 a decorrere dall'anno 2025.
Il comma 10-bis dell'articolo 12 introdotto nel corso dell'esame in sede referente, dispone l'integrazione dei componenti del Comitato di indirizzo delle Zone logistiche semplificate (ZLS) con un rappresentante della Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura.
L'articolo 12, comma 10-ter, anch'esso introdotto durante l'esame in sede referente, apporta alcune modificazioni al Regolamento dell'Amministrazione degli Affari esteri in materia di conferimento di funzioni presso l'amministrazione centrale.
I commi da 10-quater a 10-nonies dell'articolo 12, introdotti in sede referente, contengono disposizioni in materia di investimenti esteri e dotazione organica del Ministero delle imprese e del made in Italy. Tra le altre cose, il comma 10-quater assegna alla segreteria tecnica, operativa nell'ambito del fondo per il potenziamento dell'attività di attrazione degli investimenti esteri, un dirigente di livello non generale, ed espande i compiti ad essa attribuiti. Vengono inoltre ampliate le finalità di istituzione dell'Unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti, e alla stessa viene assegnato un dirigente di livello non generale.
Il successivo comma 11 introduce, per gli anni 2025 e 2026, la possibilità, per le pubbliche amministrazioni, di risolvere in via unilaterale il rapporto di lavoro, dopo un preavviso di almeno sei mesi, con un dipendente che abbia compiuto i 65 anni di età e che possa già fruire della liquidazione del trattamento pensionistico anticipato in base al requisito generale di anzianità contributiva, pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
L'articolo 12, comma 13, al fine di conseguire gli obiettivi del Piano Mattei, prevede l'istituzione di una Scuola superiore non statale ad ordinamento speciale, denominata Scuola di alta formazione per l'agricoltura - Institute of Advanced Science for Agriculture, a carattere residenziale nella provincia di Ferrara.
Il comma 13-bis dell'articolo 12, introdotto in sede referente, amplia la platea degli studenti universitari con disabilità gravissima destinatari di un assegno di cura forfetario come contributo alle spese sostenute per la remunerazione di personale qualificato che assista lo studente durante le lezioni relative al proprio corso di studi, includendovi le persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare, ed estendendo l'applicazione della norma anche agli anche gli iscritti a corsi accademici tenuti presso le istituzioni AFAM.
L'articolo 12, comma 14, come modificato in sede referente, autorizza il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ad assumere a tempo pieno e indeterminato, a decorrere dal 2025, 68 assistenti e, a decorrere dal 2026, 1 dirigente e 28 funzionari.
L'articolo 12, comma 14-bis, introdotto in sede referente, prevede per gli organismi pagatori regionali della PAC una deroga alla normativa vigente in materia di spesa di personale, fino al 31 dicembre 2027.
L'articolo 12, comma 15, lettera a), chiarisce che le modalità operative di funzionamento del meccanismo di compensazione per il previsto mancato funzionamento della barriera di Villafranca Tirrena della A20 Messina-Palermo si riferiscono alla sospensione del pedaggio relativo al citato svincolo, allo scopo di agevolare il deflusso del traffico in seguito all'effettivo avvio dei lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
La successiva lettera b) reca modifiche al fondo di parte corrente costituito in favore degli enti locali dalla legge di bilancio per il 2025, con dotazione pari a circa 37 milioni per il 2025, 70,5 milioni per il 2026 e 59,8 milioni per il 2027. In particolare, si dispone che il Fondo, originariamente affidato alla gestione diretta della Presidenza del Consiglio sul proprio bilancio autonomo, sia affidato alla gestione diretta del Ministero dell'economia e delle finanze. La lettera c) sopprime l'obbligo di rendicontazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della provincia autonoma di Trento sul contributo ricevuto. Infine, la lettera d) prevede che le risorse del fondo siano assegnate ai Ministeri competenti.
Il comma 15-bis, modifica la disciplina relativa al conferimento dell'incarico di sovrintendente delle fondazioni lirico sinfoniche, prevedendo che lo stesso possa essere attribuito a soggetti che non abbiano compiuto il settantesimo anno di età. Nella versione vigente si prevede invece che il sovrintendente cessi dalla carica, in ogni caso, al compimento di tale anno.
I successivi commi da 15-ter a 15-nonies, inseriti nel corso dell'esame in sede referente, intervengono tutti in materia di politiche per la disabilità.
Il comma 15-ter stabilisce le modalità di assegnazione di un fondo da destinare all'erogazione di contributi a sostegno di enti, organismi e associazioni la cui finalità è la promozione dei diritti delle persone con disabilità e la loro piena ed effettiva partecipazione e inclusione sociale, istituito dalla legge di bilancio 2025.
Il comma 15- quater prevede che le risorse del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità, istituito dalla legge di bilancio 2024, siano destinate anche a iniziative e progetti di particolare rilevanza internazionale, realizzati da enti del Terzo settore o con il coinvolgimento degli stessi.
Il comma 15-quinquies consente che l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), anche nell'anno 2026, conferisca incarichi per prestazioni professionali a medici e figure professionali appartenenti alle aree psicologiche e sociali, nel limite di spesa di 16 milioni di euro, in considerazione dei rilevanti impegni derivanti dall'attuazione della riforma in materia di disabilità prevista dal PNRR e dalla legge delega in materia (n. 227/2021). Inoltre incrementa di 7 milioni di euro per l'anno 2026 le spese per il funzionamento dell'INPS.
Il comma 15-sexies specifica che l'autorizzazione dell'INPS ad effettuare assunzioni per garantire piena attuazione alle disposizioni in materia di valutazione di base è riferita all'anno 2026. Sono quindi modificate alcune disposizioni in materia di autorizzazioni di spesa.
Il comma 15-septies rende disponibili alcune risorse previste dalla legge di bilancio 2024 anche per il finanziamento di progetti sociali di alta rilevanza per la promozione dei diritti delle persone con disabilità e la loro piena ed effettiva partecipazione e inclusione sociale.
Il comma 15-octies e 15-nonies incrementano di 10,5 milioni di euro per l'anno 2025 un'autorizzazione di spesa recata dalla legge di bilancio 2024 per il finanziamento di attività strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dell'Autorità politica delegata in materia di disabilità; incrementano di 10 milioni di euro, per l'anno 2025, il fondo per la formazione integrata dei soggetti coinvolti nella valutazione di base nonché dei soggetti coinvolti nella valutazione multidimensionale e nell'elaborazione del progetto di vita; autorizzano la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2025 per le spese di funzionamento dell'Autorità Garante nazionale delle persone con disabilità.
I commi 15-decies e 15-undecies, introdotti in sede referente, modificano la disciplina che consente al Ministero della cultura di avvalersi delle prestazioni offerte dalla società in house Ales Spa per lo svolgimento delle attività di accoglienza nei musei e negli altri luoghi e istituti della cultura.
Il comma 16 dell'articolo 12 interviene in materia di disciplina della composizione della Commissione indipendente per la verifica dell'equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche, prevedendo che, ove dipendenti pubblici, il presidente e i commissari diversi da quelli di diritto non debbano più, ma al contrario possano, a domanda, essere collocati fuori ruolo, in aspettativa o in altra analoga posizione e che tale collocamento non valga più, necessariamente, per l'intera durata del mandato. Prevede inoltre che il segretario generale della Commissione, se dipendente pubblico, sia invece obbligatoriamente collocato, secondo l'ordinamento di appartenenza, fuori ruolo, in aspettativa o in altra analoga posizione, in ogni caso per tutta la durata del mandato.
I commi 16-bis e 16-ter dell'articolo 12, introdotti in sede referente, prevedono una spesa pari a 761.000 euro per l'anno 2025 e a euro 1.065.000 annui a decorrere dall'anno 2026, a favore degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.
L'articolo 12, ai commi da 16-quater a 16-septies, introdotti in sede referente, incrementa l'organico dei gradi apicali del Corpo delle capitanerie di porto alle posizioni organizzative già esistenti a legislazione vigente.
I commi 16-octies e 16-novies dell'articolo 12, introdotti in sede referente, intervengono sulla disciplina relativa alla conservazione degli atti redatti dai notai in formato digitale e alla tenuta dei repertori e dei registri notarili formati su supporto informatico.
L'articolo 12, comma 16-decies, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, nell'ambito della concessione della Autorità di sistema portuale sul Porto Vecchio di Trieste, autorizza la stessa a delegare al comune di Trieste il processo di individuazione del soggetto concessionario dei beni demaniali marittimi del Porto Vecchio (lettera c)).
Il comma 16-undecies dell'articolo 12, inserito in sede referente, incrementa di 3 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025 lo stanziamento per la fornitura dei servizi ICT del Ministero dell'università e della ricerca da destinare al Consorzio Interuniversitario CINECA.
L'articolo 12, commi 16-duodecies e 16-terdecies stanzia 37.800 euro per il 2025 per il funzionamento della struttura commissariale dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto.
Il comma 16-quaterdecies dell'articolo 12, inserito in sede referente, autorizza l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) a incrementare la propria dotazione organica di due unità di personale con qualifica dirigenziale non generale, al fine di adeguare l'organizzazione dell'INDIRE alle funzioni a esso attribuite.
I commi 16-quinquiesdecies e 16-sexiesdecies dell'articolo 12, introdotti in sede referente, intervengono in materia di composizione del Consiglio superiore della pubblica istruzione elevando da 36 a 39 i componenti dello stesso e stabilendo che i tre componenti aggiunti sono nominati dal Ministro dell'istruzione e del merito su designazione del Forum nazionale delle associazioni dei genitori.
Il comma 16-septiesdecies dell'articolo 12, introdotto in sede referente, prevede, in attesa dell'espletamento di procedure di mobilità e comunque fino al 31 dicembre 2026, che per le richieste di comando e distacco di personale non dirigenziale appartenente al Comparto funzioni centrali presso il Ministero dell'ambiente della sicurezza energetica non si applica il limite del 25 per cento dei posti non coperti all'esito delle procedure di mobilità previste tra amministrazioni pubbliche.
L'articolo 12, commi 16-duodevicies e 16-undevicies, introdotti in sede referente, posticipano dall'anno 2025 all'anno 2026 l'applicazione alle fondazioni lirico-sinfoniche, ai teatri nazionali e a quelli di rilevante interesse culturale della previsione, inserita nella legge di bilancio per l'anno 2025, che riduce, per una serie di enti, i limiti massimi di spesa per assunzioni a tempo indeterminato, per un importo pari al 25 per cento rispetto a quella relativa al personale cessato nell'anno precedente.
L'articolo 12, comma 16-vicies, introdotto in sede referente consente agli accompagnatori al pianoforte, al clavicembalo e ai tecnici di laboratorio in servizio presso le istituzioni AFAM di esercitare la libera professione nel settore artistico, previa autorizzazione del direttore dell'istituzione di appartenenza e senza arrecare pregiudizio all'assolvimento delle proprie funzioni e all'osservanza dell'orario di servizio.
L'articolo 12, comma 16-vicies semel, introdotto in sede referente, autorizza la Presidenza del Consiglio dei ministri, per l'anno 2025, alla spesa di 556.960,00 euro per le operazioni di restauro del blocco n. 21 del campo di prigionia di Auschwitz.
L'articolo 12-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, circoscrive il divieto di conferire, ad ex-amministratori regionali o locali, incarichi dirigenziali nell'amministrazione regionale, ai soli incarichi dirigenziali a tempo determinato a personale esterno alla pubblica amministrazione e agli incarichi dirigenziali a personale esterno degli enti locali. Inoltre, prevede che l'incompatibilità tra incarichi dirigenziali e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali non si applicano ai dipendenti di ruolo di livello dirigenziale della stessa amministrazione che conferisce l'incarico.
L'articolo 12-ter, introdotto in sede referente, reca modifiche alla disciplina dei rapporti intercorrenti tra procedimento disciplinare e procedimento penale instaurati nei confronti dei pubblici dipendenti.
Il comma 1 dell'articolo 12-quater - articolo inserito in sede referente - modifica la disciplina transitoria sul limite massimo di età per lo svolgimento dei rapporti di convenzione dei medici con il Servizio sanitario nazionale; il comma prevede l'elevamento da 72 a 73 anni di tale limite massimo, fermo restando che, dopo il limite temporale, già posto dalla disciplina transitoria vigente, del 31 dicembre 2026, trova in ogni caso applicazione il limite, pari a 70 anni, previsto a regime per la categoria in oggetto.
Il comma 2 dell'articolo 12-quater prevede una revisione delle norme regolamentari relative alle procedure di reclutamento, rispettivamente, del personale dirigenziale e non dirigenziale degli enti e aziende del Servizio sanitario nazionale.
L'articolo 12-quinquies, inserito nel corso dell'esame in sede referente, al comma 1 incrementa le risorse per il funzionamento dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) di 1 milione di euro per l'anno 2025, di 4 milioni di euro per l'anno 2026 e di 5 milioni a decorrere dall'anno 2027. Per il personale appartenente ai segmenti professionali di direttore centrale e direttore, che abbia tenuto comportamenti che determinino un grave pregiudizio per la sicurezza nazionale nello spazio cibernetico, il comma 3 prevede la cessazione del rapporto di lavoro con l'ACN. La cessazione comporta, per il personale di ruolo, la ricollocazione presso il ministero di originaria appartenenza, ovvero, nei restanti casi, presso la Presidenza del Consiglio. Il comma 4 rinvia, a fini dell'applicazione delle previsioni di cui al comma precedente, alle disposizioni, per quanto compatibili, in materia di destituzione per motivi disciplinari, recate dal regolamento del personale dell'ACN. Il comma 5 istituisce un fondo per finanziare la ricollocazione del personale.
L'articolo 13, comma 1, dispone che l'Unione italiana tiro a segno si avvalga delle risorse umane e strumentali della società Sport e salute S.p.a. sulla base di un contratto di servizio cui è affidata la regolamentazione del relativo rapporto.
L'articolo 13, comma 2, alla lettera a), stabilisce che lo specifico regime autorizzatorio per lo svolgimento di attività sportiva (volontaria o meno) previsto per il personale dei Gruppi sportivi militari e dei Gruppi sportivi dei corpi civili dello Stato, nonché per gli atleti, i tecnici, i direttori di gara e i dirigenti sportivi, appartenenti alle Forze Armate e ai corpi armati e no, dello Stato, si applica, secondo le normative speciali già vigenti per ciascuno dei comparti in questione, previo riconoscimento dell'interesse nazionale olimpico o paralimpico da parte degli organismi sportivi preposti, ed indipendentemente dall'inquadramento del personale coinvolto.
La lettera b) prevede che gli atleti aventi disabilità fisiche e sensoriali che abbiano svolto attività sportiva agonistica nella Sezione Paralimpica Fiamme Gialle e che abbiano maturato almeno un triennio di esperienza nei Gruppi sportivi militari, ove non più idonei allo svolgimento di attività agonistica, ma al contempo abili allo svolgimento di attività lavorativa compatibile con la propria disabilità, sono collocati nei ruoli del Ministero dell'economia e delle finanze, nei limiti dei posti vacanti e nell'ambito delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente.
L'articolo 13-bis, aggiunto in sede referente, introduce disposizioni relative al reclutamento ed alla funzionalità delle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, nonché per le società aeree a controllo pubblico.
In particolare, il comma 1 introduce disposizioni per meglio individuare le organizzazioni incaricate della designazione dei componenti dei Consigli delle suddette Camere. Il comma 2 prevede una deroga, in favore dei componenti degli organi delle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, al divieto per le pubbliche amministrazioni di conferire incarichi retribuiti al personale già in quiescenza.
Il comma 3 esonera le società aeree a controllo pubblico dal divieto di attribuire incarichi retribuiti a soggetti in quiescenza.
Il comma 4 prevede che sia fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di limiti di cumulo tra reddito e trattamento pensionistico relativo al pensionamento anticipato cosiddetto “quota 100”, “quota 101”, “quota 102” e “quota 103”.
Il comma 5 stabilisce che, alle procedure concorsuali bandite a partire dal 17 agosto 2023 dalle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura e dall'Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Unioncamere), e che prevedano un numero di posti messi a concorso non superiore a venti unità, non si applichi la previsione che stabilisce il limite massimo di candidati idonei nella graduatoria finale (dopo l'ultimo candidato vincitore, in numero non superiore al 20 per cento dei posti messi a concorso).
Il comma 6 prevede l'estensione alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, della facoltà di aumentare le assunzioni dal 10 per cento al 20 per cento del personale consentito. Conseguentemente, dispone specifiche procedure di assunzione da parte di Unioncamere, tramite contratti di apprendistato, al fine di ridurre i tempi di reclutamento del personale di cui al primo periodo.
Infine, il comma 7 precisa le modalità tramite cui avviene il trattenimento in servizio del personale dipendente per le Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, nonché per Unioncamere.
L'articolo 14, comma 1, al fine di proseguire il processo di progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio dei ministri, istituisce, a decorrere dal 2025, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un fondo con una dotazione di 190 milioni di euro annui destinata all'incremento dei fondi del trattamento economico accessorio destinati alla contrattazione collettiva integrativa.
Il comma 1-bis, introdotto nel corso dell'esame referente, consente alle regioni, alle città metropolitane, alle province e ai comuni, a decorrere dal 2025, al fine di armonizzare il trattamento accessorio del personale dipendente, di incrementare - nel rispetto dei valori soglia di spesa previsti dalla normativa vigente e dell'equilibrio pluriennale di bilancio asseverato dall'organo di revisione - il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio, in deroga al limite massimo del trattamento accessorio previsto dalla normativa vigente, indicando, in sede di rilevazione dei dati del Conto annuale, la maggiore spesa sostenuta derivante dall'incremento delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale. Si prevede altresì che, in caso di mancata rilevazione in sede di Conto annuale di tali dati, sia indisponibile per la contrattazione integrativa un importo pari al 25 per cento delle risorse incrementali, fino alla regolarizzazione di tale adempimento.
Il comma 2 incrementa annualmente di 90.000 euro, a decorrere dal 2025, la dotazione finanziaria del Fondo risorse decentrate in favore dell'Agenzia Italiana per la Gioventù più efficiente ed efficace in termini operativi. I fondi necessari a tal fine sono prelevati dal Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza.
Il comma 3 del medesimo articolo regola l'inquadramento giuridico del personale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasferito all'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Il comma 4 consente la destinazione di una quota, non superiore a 5.455.680 euro per l'anno 2025 e a 5.000.000 euro per l'anno 2026, del bilancio dell'Ispettorato nazionale del lavoro per la corresponsione, entro il 31 dicembre 2026 e con modalità tali da garantire il rispetto dei suddetti limiti massimi, al personale del medesimo Ispettorato della quota non ancora erogata dell'indennità di amministrazione relativa al periodo 1° marzo 2022-31 dicembre 2022. La corresponsione di tale quota di indennità viene prevista in attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 4 dell'11 dicembre 2024-23 gennaio 2025.
Il comma 5 autorizza la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025 per adeguare le retribuzioni del personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari di prima categoria, dagli istituti italiani di cultura e dalle delegazioni diplomatiche speciali ai parametri specificati dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, recante Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri.
Il comma 6 del medesimo articolo autorizza la spesa di euro 65.000.000 per ciascuno degli anni 2026, 2027, 2028 e 2029, per l'affidamento del servizio di copertura assicurativa integrativa delle spese sanitarie del personale della scuola.
I commi 6-bis e 6-ter, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, incrementano la dotazione finanziaria relativa all'indennità accessoria di diretta collaborazione del personale dell'Amministrazione civile dell'interno, nonché all'indennità accessoria relativa al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione del Ministero della difesa, quantificando i relativi oneri e individuando le coperture.
Il comma 6-quater, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, modifica le fonti di copertura finanziaria relativa all'assicurazione del rischio di responsabilità civile dei funzionari prefettizi.
Il successivo comma 6-quinquies, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, introduce una deroga per il personale dirigente delle Forze armate (compresa l'Arma dei Carabinieri), nel limite massimo di 20 unità, nell'attribuzione di incarichi di direzione delle strutture in cui si articolano gli uffici di diretta collaborazione del Ministro della difesa. Viene inoltre stabilito che a tale personale incaricato non spetta l'emolumento accessorio normalmente previsto per i colonnelli e generali di brigata e gradi corrispondenti assegnati ai medesimi uffici.
Il comma 6-sexies, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, modifica il meccanismo di determinazione della dotazione finanziaria del Fondo risorse decentrate dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).
Il comma 6-septies, inserito in sede referente, stabilisce che il periodo intercorrente tra il 16 aprile 2024 e l'effettiva stipulazione dei contratti per incarichi temporanei di personale ATA, assunto a tempo determinato per svolgere attività di supporto per la realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR e volti a contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari territoriali nelle regioni del Sud, si computa ai fini della partecipazione ai bandi finalizzati alla costituzione delle graduatorie provinciali dei profili professionali delle ex aree A e B del personale ATA non più solo per l'anno scolastico 2024-2025, bensì a prescindere dall'anno scolastico di riferimento.
L'articolo 15, comma 1, dispone che la Struttura commissariale costituita per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025 può utilizzare, per garantire il regolare svolgimento del Giubileo dei Giovani e l'accoglienza dei pellegrini, gli edifici scolastici ubicati nella regione Lazio, assumendone la gestione per tutto il periodo di utilizzazione. Il comma 2 esonera i dirigenti scolastici da ogni responsabilità amministrativa e patrimoniale per i danni che dovessero verificarsi alle strutture scolastiche e al materiale didattico durante lo svolgimento del Giubileo dei Giovani.
Il comma 3 autorizza la regione Lazio a finalizzare la quota complessiva di euro 2.728.989 per il potenziamento della struttura organizzativa regionale di protezione civile in relazione al Giubileo 2025, attraverso il conferimento di quattro incarichi dirigenziali; l'assunzione di ulteriori venti unità di personale; il riconoscimento di prestazioni di lavoro straordinario. Le risorse possono essere finalizzate all'implementazione della dotazione di operatori NUE112 delle Centrali uniche di risposta di Roma e provincia di ulteriori venti unità.
Si precisa altresì che le deroghe relative alla autorizzazione di ore di straordinario possono essere riconosciute, su base convenzionale, anche al personale delle società in house impegnato nelle attività giubilari.
Il comma 4 consente l'applicazione delle norme tecniche per le costruzioni (NTC) vigenti prima del 22 marzo 2018 (data di entrata in vigore delle vigenti NTC) alle opere inserite nel programma dettagliato degli interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025, nonché alle opere pubbliche o di pubblica utilità i cui progetti definitivi o esecutivi erano già affidati alla data del 22 marzo 2018.
L'articolo 15-bis, introdotto in sede referente, prevede l'applicazione, per gli interventi del programma per la promozione della mobilità sostenibile, delle deroghe al divieto di attribuzione di particolari incarichi previste nell'ambito del PNRR.
L'articolo 15-ter, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, autorizza il Ministero dell'Interno a procedere al completamento del piano di interventi per l'estensione del servizio di telecomunicazioni relativo alla rete nazionale Te.T.Ra. a tutto il territorio nazionale.
L'articolo 16, comma 1, prevede nei confronti dei dipendenti pubblici - nonché degli iscritti a determinate forme di previdenza esclusive dell'Assicurazione generale obbligatoria - assunti in data successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto, l'applicazione delle norme in materia di invalidità pensionabile (di cui alla legge 12 giugno 1984, n. 222), ai fini dell'accertamento dello stato di invalidità, inabilità e inidoneità al lavoro ed al servizio e dei conseguenti effetti previdenziali.
Il comma 2 prevede che il trattamento di fine servizio e di fine rapporto o equipollenti per i soggetti di cui al comma 1 del presente articolo viene erogato nel termine di tre mesi (di cui all'articolo 3, comma 5, del decreto-legge n. 79 del 1997), confermando la disposizione di maggiore favore già prevista nei casi di cessazione dal servizio per inabilità, in deroga ai termini dilatori ordinari.
Il comma 3 esclude l'applicazione di quanto previsto dai commi 1 e 2 nei confronti del personale delle forze armate, delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, al fine di salvaguardarne la specificità della funzione.
L'articolo 17 prevede l'istituzione di una nuova direzione generale presso il Ministero dell'economia e delle finanze con funzioni di prevenzione e contrasto dell'utilizzo del sistema finanziario per fini illeciti.
L'articolo 17-bis, comma 1 incrementa di 600.000 euro a decorrere dall'anno 2025 la maggiorazione dell'indennità di amministrazione a favore del personale non dirigenziale che presta servizio presso gli uffici della Ragioneria generale dello Stato nonché presso le Ragionerie territoriali dello Stato e gli Uffici centrali di bilancio, impegnato nelle funzioni istituzionali connesse al monitoraggio, rendicontazione e audit del PNRR, nonché per le funzioni di controllo di regolarità amministrativo-contabile.
Il comma 2 dispone che la maggiorazione del 20 per cento della retribuzione di posizione per la parte variabile in favore dei direttori delle Ragionerie territoriali operanti nei capoluoghi di regione, inclusi Trento e Bolzano, sia dovuta per l'esercizio delle funzioni istituzionali e per le maggiori responsabilità ad esse connesse. Si prevede altresì che la maggiorazione non è dovuta per le sette posizioni dirigenziali di livello generale destinate alle direzioni delle Ragionerie territoriali di Milano/Monza e Brianza, Venezia, Bologna/Ferrara, Roma, Napoli, Bari/Barletta-Andria-Trani e Palermo.
Il comma 3 del medesimo articolo, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, aggiunge il Corpo della Guardia di finanza tra i membri del Comitato FinTech.
Il comma 4 incrementa il Fondo risorse decentrate dell'Agenzia delle entrate e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Il comma 6 attribuisce le funzioni di segreteria del Comitato per il sostegno finanziario pubblico all'esportazione alla Direzione generale interventi finanziari nell'economia, afferente al Dipartimento dell'economia, struttura del Ministero dell'economia e delle finanze.
I commi 7 e 8 attribuiscono alla direzione generale competente per materia del Ministero dell'economia e delle finanze i poteri di vigilanza e controllo in materia di fabbricazione di monete e banconote, nonché di applicazione della sanzione amministrativa in caso di violazione degli obblighi di trasmissione telematica da parte dei gestori del contante.
Il comma 9 del medesimo articolo prevede, nelle more dell'aggiornamento del regolamento per l'amministrazione e l'erogazione del fondo di previdenza per il personale del Ministero delle finanze, la possibilità di modificare la percentuale delle risorse destinate alle erogazioni delle sovvenzioni, dei contributi e di altre prestazioni assistenziali in favore di detto personale, anche al fine di prevedere benefici di natura assistenziale destinati alla tutela della salute in favore degli iscritti in servizio e di quelli che saranno collocati in quiescenza.
L'articolo 17-ter, inserito nel corso dell'esame alla Camera, reca delle disposizioni concernenti l'istituzione ed il funzionamento di una Cabina di regia in materia di valorizzazione e sviluppo del mercato dei capitali (c.d. “Cabina di regia TUF”). In particolare, si prevede che tale Cabina di regia sia presieduta dal Ministro dell'economia e delle finanze e da rappresentanti di altri ministeri (Ministero delle imprese e del made in Italy e Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione), della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Banca d'Italia, dell'IVASS, della CONSOB e del Corpo della Guardia di finanza. Ai fini della neutralità finanziaria, non si riconosce alcuna forma di remunerazione ai componenti ed ai partecipanti della Cabina di regia. Si prevede, altresì, che la Cabina di regia si avvalga di una struttura tecnica e di un contingente di esperti o consulenti.
L'articolo 17-quater, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, da un lato, interviene sui requisiti previsti per la stabilizzazione del personale dell'Ufficio per il processo del Ministero della giustizia; e, dall'altro, prevede che le facoltà assunzionali dell'amministrazione giudiziaria siano utilizzabili sino al 31 dicembre 2026, in deroga al limite previsto dalla legislazione vigente. Inoltre, si prevede che per i concorsi indetti fino al 31 dicembre 2026 l'amministrazione penitenziaria potrà considerare idonei tutti i candidati che hanno superato le prove concorsuali, anche oltre il limite del 20 per cento dei posti messi a concorso previsto dalla legislazione vigente.
L'articolo 18, commi 1 e 2, modifica le condizioni alle quali le amministrazioni centrali dello Stato che hanno conseguito determinati obiettivi di spesa procedono alle assunzioni di personale non dirigenziale a tempo indeterminato e al conferimento di incarichi ad esperti, al fine di potenziare le rispettive competenze in materia di analisi, valutazione delle politiche pubbliche e revisione della spesa.
Il comma 3 istituisce presso la Ragioneria generale dello Stato quattro nuove posizioni dirigenziali di livello generale per lo svolgimento di compiti di consulenza, studio e ricerca in relazione all'attuazione della nuova governance europea.
Il comma 4 estende la possibilità per la Ragioneria generale dello Stato di avvalersi di esperti, sulla base di una autorizzazione di spesa già prevista dalla legislazione vigente, anche per il monitoraggio della nuova governance europea.
Il comma 5 adegua le denominazioni delle articolazioni delle Ragionerie territoriali dello Stato.
L'articolo 19, ai commi 1 e 2, attribuisce al Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri la facoltà di avvalersi, mediante la stipula di apposite convenzioni, della società in house Eutalia per l'attuazione di specifiche progettualità.
Il comma 2-bis dell'articolo 19, introdotto in sede referente, autorizza la spesa di 6 milioni di euro per il 2025 in favore di ISPRA per il potenziamento di attività di monitoraggio, caratterizzazione dell'ambiente marino e mappatura dei fondali marini, al fine di assicurare la piena ed effettiva operatività e sostenibilità di uno specifico investimento previsto dal PNRR (Progetto MER - Marine Ecosystem Restoration).
Il comma 3 del medesimo articolo modifica la disciplina relativa all'incarico di Responsabile Unico del Contratto (RUC), per ciascun contratto istituzionale di sviluppo (CIS). In particolare, si prevede una deroga alle disposizioni vigenti consentendo di nominare Responsabile Unico del Contratto (RUC) anche soggetti già dipendenti pubblici o privati attualmente in quiescenza, e di attribuire loro un emolumento, fermi alcuni limiti sulla cumulabilità con i trattamenti pensionistici.
L'articolo 19, comma 4, dispone che la quota non utilizzata delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2014-2020 destinate al sostegno al Terzo settore nel Mezzogiorno, in Lombardia e nel Veneto, disposto durante la pandemia da Covid-19, pari a 87,9 milioni di euro, è destinata all'imputazione delle riduzioni del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020.
Il successivo comma 4-bis, introdotto in sede referente, dispone il trasferimento delle disponibilità residue del Fondo per la promozione della ricerca, il trasferimento tecnologico e la formazione universitaria nelle regioni interessate dagli eventi sismici del 2016 alla contabilità speciale del Commissario straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori interessati dai medesimi eventi sismici.
Infine, i commi da 5 a 9 del medesimo articolo prorogano dal 31 ottobre 2024 al 3 giugno 2025 il termine di adesione alla procedura di riversamento spontaneo dei crediti d'imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo indebitamente fruiti.
L'articolo 20, ai commi 1 e 2, predispone misure la cui finalità dichiarata consiste nel migliorare la funzionalità del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
I commi da 2-bis a 2-sexies del medesimo articolo, introdotti in sede referente, intervengono sulla dotazione organica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, autorizzando l'assunzione di personale di livello dirigenziale e non dirigenziale.
In sede referente sono stati inseriti anche i successivi commi 2-septies e 2-octies che intendono rafforzare la struttura operativa dell'Unità di Missione per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti prevedendo facoltà assunzionali straordinarie.
I commi 2-novies e 2-decies del medesimo articolo, anch'essi inseriti durante l'esame da parte delle Commissioni riunite, prevedono infine l'emanazione di un regolamento per l'accesso alle informazioni contenute nella banca dati della Direzione generale per la Motorizzazione civile del Ministero delle infrastrutture e trasporti.
L'articolo 21 interviene al fine di consolidare la capacità operativa del Dipartimento della Protezione civile, tra le altre cose riconoscendo alcune integrazioni al trattamento economico accessorio al personale non dirigenziale, anche delle Forze armate e delle Forze di Polizia, impiegato in strutture del Dipartimento della Protezione civile, al fine di garantire la massima operatività delle sale operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile.
L'articolo 21-bis, introdotto in sede referente, modifica e integra la disciplina (contenuta nella legge di bilancio 2025) relativa ai territori di Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici del 9 novembre 2022 e del 9 marzo 2023. Tra le altre cose, viene precisato l'ambito territoriale di applicazione della disciplina medesima; vengono ampliati i poteri attribuiti al Commissario medesimo; viene consentita l'applicazione della disciplina in questione anche agli immobili distrutti o danneggiati ubicati in altri comuni umbri e marchigiani a condizione che sia dimostrato il nesso di causalità diretto tra i danni verificatisi e gli eventi sismici di cui trattasi.
L'articolo 21-ter, introdotto in sede referente, stabilisce un contributo per l'acquisto delle apparecchiature e la gestione del programma scientifico di cui all'articolo 1, comma 392, della legge di bilancio per il 2025, destinando una parte di tali risorse al Consorzio Collezione nazionale di composti chimici e centro screening (CNCCS), nell'ambito dei programmi di collaborazione in merito alla promozione e all'innovazione della ricerca oncologica avanzata.
L'articolo 21-quater, introdotto in sede referente, prevede la costituzione di una sezione stralcio presso la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, al fine di definire alcuni procedimenti pendenti innanzi alla medesima Commissione al 31 dicembre 2024. L'articolo demanda inoltre ad un successivo regolamento la riforma complessiva della predetta Commissione.
L'articolo 21-quinquies, inserito in sede referente, al comma 1 istituisce nello stato di previsione del Ministero della salute, per il 2025, un Fondo di euro 23.276.969 diretto a realizzare interventi preventivi e recuperatori dalle dipendenze patologiche.
L'articolo 21-sexies, inserito in sede referente, prevede la consueta clausola di salvaguardia delle autonomie speciali.
L'articolo 22 disciplina l'entrata in vigore del provvedimento.