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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 7 maggio 2025

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 7 maggio 2025.

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Boschi, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Sergio Costa, Deidda, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Dori, Ferrante, Ferro, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Michelotti, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Pittalis, Polidori, Prisco, Rampelli, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Boschi, Braga, Brambilla, Calderone, Cappellacci, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Sergio Costa, Deidda, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Dori, Ferrante, Ferro, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Longi, Loperfido, Lupi, Maccari, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Michelotti, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Pisano, Pittalis, Polidori, Prisco, Rampelli, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 6 maggio 2025 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   SOUMAHORO: «Introduzione dell'insegnamento della storia del crimine della schiavitù, della deportazione, della colonizzazione e del genocidio dei popoli africani nelle scuole secondarie di secondo grado» (2379);

   SOUMAHORO: «Disposizioni per il recupero e lo smaltimento dei relitti di imbarcazioni e per la concessione di un contributo in favore degli operatori della pesca dell'isola di Lampedusa in relazione all'emergenza derivante dell'eccezionale afflusso di persone provenienti dai Paesi del Mediterraneo» (2380);

   MARROCCO ed altri: «Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in materia di adozione dei minori da parte di persone singole» (2381);

   ZARATTI ed altri: «Disposizioni concernenti la valutazione dei rischi sanitari connessi all'esposizione a sostanze inquinanti derivanti dal trattamento e dallo smaltimento finale dei rifiuti» (2382);

   MOLINARI ed altri: «Definizione della nozione di “antisemitismo” e disposizioni per il contrasto degli atti di antisemitismo» (2383).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 6 maggio 2025 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

  dal Ministro dell'economia e delle finanze:

   «Modifiche alla legge 9 agosto 2023, n. 111, recante delega al Governo per la riforma fiscale» (2384).

  Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge ALMICI ed altri: «Istituzione e disciplina delle figure professionali del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico delle centrali di soccorso» (2263) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Amorese.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia):

  CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: «Norme urgenti per l'ordine pubblico, la sicurezza e la tutela dei diritti delle donne, dei minori e delle persone con disabilità» (2357) Parere delle Commissioni I, V, VII, IX e XII.

   VII Commissione (Cultura):

  LUPI ed altri: «Modifica all'articolo 1 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, in materia di capacità giuridica di diritto privato e di esclusione del fine di lucro delle università» (2243) Parere della I Commissione;

  LATINI ed altri: «Modifiche alla legge 22 aprile 1941, n. 633, e altre disposizioni per la tutela e la valorizzazione della fotografia» (2352) Parere delle Commissioni I, V, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   IX Commissione (Trasporti):

  DE LUCA ed altri: «Disposizioni concernenti la rimozione di contenuti illegali nella rete internet e il contrasto della loro diffusione mediante l'acquisizione preventiva dell'identità digitale degli utenti» (2266) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII e XIV.

Trasmissione dal Ministero della giustizia.

  Il Ministero della giustizia, con lettera del 6 maggio 2025, ha trasmesso la nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno GIRELLI ed altri n. 9/1718/38, accolto dal Governo e approvato dall'Assemblea nella seduta del 9 luglio 2024, sulla previsione di ulteriori interventi volti a migliorare lo stato delle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza di cui al decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.

  Il Ministero della giustizia, con lettere del 6 maggio 2025, ha inoltre trasmesso le note relative all'attuazione data ai seguenti ordini del giorno, accolti dal Governo e approvati dall'Assemblea nella seduta del 7 agosto 2024: GUERRA ed altri n. 9/2002/18, volto a garantire il funzionamento omogeneo degli istituti penitenziari su tutto il territorio nazionale, assicurando che ogni istituto abbia un dirigente esclusivo, anche con l'obiettivo di prevenire fenomeni derivanti dalla marginalità sociale dei detenuti, e a consentire l'assunzione, in aggiunta alle facoltà vigenti, di ulteriori dirigenti penitenziari di livello non generale; BONAFÈ ed altri n. 9/2002/19, sull'opportunità di incrementare le risorse destinate al compenso per il lavoro straordinario del personale di polizia penitenziaria; RUFFINO n. 9/2002/58, sulla valutazione di ulteriori piani di assunzione straordinaria volti ad incrementare il numero degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori e del personale addetto alla sorveglianza; ONORI n. 9/2002/59, sull'opportunità di valutare l'adozione di misure idonee a garantire un supporto psichiatrico e psicologico efficiente e continuativo per i detenuti e gli internati, anche attraverso l'eventuale stanziamento di risorse economiche, e l'assunzione di un numero adeguato di personale medico specializzato; RICHETTI e BENZONI n. 9/2002/73, in merito al potenziamento delle risorse del personale delle unità cinofile a disposizione degli istituti penitenziari.

  Il Ministero della giustizia ha inoltre trasmesso, con lettere in pari data, le note relative all'attuazione data ai seguenti ordini del giorno, accolti dal Governo nella medesima seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2024: VARCHI ed altri n. 9/2002/38, sull'opportunità di valutare, anche nell'ambito dell'attuazione del programma affidato al Commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria e di concerto con l'amministrazione penitenziaria e gli enti locali coinvolti, la dismissione delle strutture carcerarie situate nei centri cittadini e la costruzione, con le economie realizzate, di nuovi padiglioni o complessi in siti esterni ai centri abitati; CARETTA e CIABURRO n. 9/2002/67, sull'opportunità di valutare l'adozione di provvedimenti volti ad un'ulteriore razionalizzazione delle procedure di assegnazione dei vincitori del concorso di Dirigente di istituto penitenziario, al fine di garantire la presenza di un dirigente titolare in ciascun istituto.

  Il medesimo Ministero ha inoltre trasmesso, con lettere del 6 maggio 2025, le note relative all'attuazione data ai seguenti ordini del giorno, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 gennaio 2025: BORRELLI n. 9/2196/7, sull'opportunità di valutare l'adozione di iniziative volte all'individuazione di interventi di edilizia penitenziaria finalizzati alla realizzazione di circuiti penali differenziati, includendo l'apertura di servizi interni e articolazioni di tutela della salute mentale, nonché all'ampliamento degli spazi destinati alle attività trattamentali; BENZONI n. 9/2196/17, sulla prosecuzione delle iniziative finalizzate all'assunzione di nuovo personale qualificato in ambito carcerario; GADDA ed altri n. 9/2196/22, sulla prosecuzione delle iniziative finalizzate alle assunzioni straordinarie di agenti di polizia penitenziaria.

  Il Ministero della giustizia ha infine trasmesso, con lettera del 6 maggio 2025, la nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno PALOMBI e VOLPI n. 9/2245/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2025, sull'opportunità di valutare l'adozione di strumenti normativi volti ad assicurare la rappresentanza di genere in tutti gli ordini professionali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 169.

  Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla II Commissione (Giustizia) competente per materia.

Trasmissione dal Ministero
dell'economia e delle finanze.

  Il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Dipartimento dell'economia», autorizzate, in data 29 aprile 2025, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Presidente del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all'aerospazio.

  Il Presidente del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all'aerospazio, con lettera in data 2 maggio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21, comma 6, lettera q), del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128, la relazione sulle attività e i risultati degli investimenti nel settore spaziale e aerospaziale, riferita all'anno 2023 (Doc. LXVI, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 6 maggio 2025, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la raccomandazione di decisione del Consiglio che autorizza l'avvio di negoziati per un accordo sull'agevolazione degli investimenti sostenibili tra l'Unione europea e la Repubblica della Costa d'Avorio (COM(2025) 192 final), corredata dal relativo allegato (COM(2025) 192 final – Annex), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 6 maggio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema comune per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno nell'Unione è irregolare e che abroga la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, la direttiva 2001/40/CE del Consiglio e la decisione 2004/191/CE del Consiglio (COM(2025) 101 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2021/1058 e (UE) 2021/1056 per quanto riguarda misure specifiche per affrontare le sfide strategiche nel contesto del riesame intermedio (COM(2025) 123 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni ProtectEU: strategia europea di sicurezza interna (COM(2025) 148 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Una politica di coesione modernizzata – Riesame intermedio (COM (2025) 163 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2021/1057 che istituisce il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) per quanto riguarda misure specifiche per affrontare le sfide strategiche (COM (2025) 164 final).

Trasmissione dalla Fondazione
Ugo Bordoni.

  Il Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, con lettera in data 6 maggio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, la relazione sull'attività svolta dalla medesima Fondazione nell'anno 2024 (Doc. CVII, n. 3).

  Questa relazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti).

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 5 maggio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Angelo Piero Cappello, ai sensi dei commi 4 e 5-bis del medesimo articolo 19, dell'incarico di funzione dirigenziale di livello generale di direttore della Direzione generale Creatività contemporanea, nell'ambito del Dipartimento per le attività culturali del Ministero della cultura.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VII Commissione (Cultura).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

PROPOSTA DI LEGGE: PELLA: DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA CURA DELL'OBESITÀ (A.C. 741-A) E ABBINATA PROPOSTA DI LEGGE: QUARTINI ED ALTRI (A.C. 1509)

A.C. 741-A – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

PARERE CONTRARIO

  sull'emendamento Sportiello 3.1002;

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo.

A.C. 741-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

  sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

  sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

  sulle proposte emendative 1.3, 1.1000, 1.1001, 1.1002, 1.1003, 1.1004, 2.1, 2.2, 2.3, 2.6, 2.1000, 3.9, 3.10, 3.101, 3.1000, 3.1001, 3.1002, 3.02, 3.01000, 3.01001, 4.5, 4.7, 4.9, 4.11, 4.01000, 4.01001, 4.01006, 4.01007, 4.01008, 4.01009, 5.1000, 5.1001 e 5.1002, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative.

A.C. 741-A – Articolo 1

ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1.
(Princìpi e finalità)

  1. La presente legge detta i princìpi fondamentali in materia di prevenzione e di cura dell'obesità, al fine di garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità.
  2. L'obesità, correlata ad altre patologie di interesse sociale, è una malattia progressiva e recidivante.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 1.
(Princìpi e finalità)

  Al comma 1, dopo le parole: e di cura dell'obesità aggiungere le seguenti: nonché dei disturbi del comportamento alimentare.

  Conseguentemente, all'articolo 2, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Al fine di dare piena e completa attuazione a quanto previsto dall'articolo 1, comma 687, della legge n. 234 del 2021, il Ministro della salute con proprio decreto, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, individua le modalità attuative affinché le prestazioni inerenti i disturbi del comportamento alimentare siano inserite in un'area apposita dei livelli essenziali d'assistenza.
1.1000. Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Al comma 1, dopo le parole: la tutela della salute aggiungere le seguenti: mediante la tempestiva presa in carico da parte di équipe multidisciplinari.
1.1003. Sportiello, Quartini, Marianna Ricciardi, Di Lauro.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: nonché disposizioni per potenziare le politiche nazionali di contrasto dell'obesità e del sovrappeso, in conformità con gli obiettivi dei piani d'azione promossi dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Unione europea, perseguendo un approccio intersettoriale e multidisciplinare, con interventi coordinati dei differenti livelli istituzionali, per prevenirne l'insorgenza, assicurare la precoce presa in carico dei soggetti a rischio o ancora allo stadio iniziale, per rallentarne la progressione e per garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità.
1.3. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: nonché la loro presa in carico globale e multidisciplinare.
1.1001. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Al comma 2, sopprimere le parole: , correlata ad altre patologie di interesse sociale,.

  Conseguentemente:

   al medesimo articolo, medesimo comma, dopo la parola: malattia aggiungere le seguenti: cronica di interesse sociale,;

   all'articolo 2, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, il Ministro della salute individua i criteri oggettivi e omogenei per l'identificazione delle condizioni cliniche correlate alla obesità ai fini del suo inserimento tra le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa, individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, nonché ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile e della disabilità.
1.1004. Quartini, Di Lauro, Marianna Ricciardi, Sportiello.

  Al comma 2, sostituire le parole: progressiva e recidivante con le seguenti: cronica di interesse sociale.
1.1002. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo.

A.C. 741-A – Articolo 2

ARTICOLO 2 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 2.
(Livelli essenziali di assistenza per i soggetti affetti da obesità)

  1. Al fine di assicurare l'equità e l'accesso alle cure, i soggetti affetti da obesità usufruiscono delle prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza erogati dal Servizio sanitario nazionale.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 2.
(Livelli essenziali di assistenza per i soggetti affetti da obesità)

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 2.

  1. L'obesità è riconosciuta come malattia cronica di interesse sociale e, al fine di garantire e assicurare l'equità e l'accesso alle cure, è inserita nei livelli essenziali di assistenza tra le patologie che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie e per la fornitura gratuita dei presìdi diagnostici e terapeutici ad essa correlati e alle relative complicanze accertate.
  2. Per l'accertamento della patologia cronica è necessaria la certificazione medica anche ai fini del riconoscimento, a seconda del grado di gravità e della concorrenza con altre malattie ed alterazioni funzionali, dell'invalidità civile e della disabilità.
  3. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della salute, con proprio decreto, individua i criteri oggettivi e omogenei per l'identificazione delle condizioni cliniche correlate alla obesità ai fini del suo inserimento tra le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa, individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, nonché ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile e della disabilità.
  4. L'obesità priva di complicanze invalidanti non costituisce elemento ostativo all'idoneità fisica per l'iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado e per l'accesso alle attività lavorative e sportive.
2.1. Marianna Ricciardi, Quartini, Sportiello, Di Lauro.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 2.

  1. L'obesità è riconosciuta come malattia cronica di interesse sociale e, al fine di garantire e assicurare l'equità e l'accesso alle cure, è inserita nei livelli essenziali di assistenza tra le patologie che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie e per la fornitura gratuita dei presìdi diagnostici e terapeutici ad essa correlati e alle relative complicanze accertate. Per l'accertamento della patologia cronica è necessaria la certificazione medica anche ai fini del riconoscimento, a seconda del grado di gravità e della concorrenza con altre malattie ed alterazioni funzionali, dell'invalidità civile e della disabilità.
2.2. Di Lauro, Marianna Ricciardi, Sportiello, Quartini.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 2.
(Livelli essenziali di assistenza per i soggetti affetti da obesità)

  1. Al fine di garantire e assicurare l'equità e l'accesso alle cure a tutti coloro che sono affetti da obesità, il Ministro della salute, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede, con la procedura prevista dall'articolo 1, comma 554, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, a inserire nei livelli essenziali di assistenza, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, gli interventi correlati alla cura dell'obesità e dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione.
2.1000. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 2.
(Livelli essenziali di assistenza per i soggetti affetti da obesità)

  1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, al fine di garantire e assicurare l'equità e l'accesso alle cure nonché l'assistenza ai soggetti affetti da obesità, si provvede all'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA), ai sensi dell'articolo 1, comma 554, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ai fini della fornitura gratuita dei presidi diagnostici e terapeutici, necessari ai pazienti affetti da obesità.
2.3. Zanella.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, il Ministro della salute individua i criteri oggettivi e omogenei per l'identificazione delle condizioni cliniche correlate alla obesità ai fini del suo inserimento tra le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa, individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, nonché ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile e della disabilità.
2.6. Quartini, Sportiello, Marianna Ricciardi, Di Lauro.

A.C. 741-A – Articolo 3

ARTICOLO 3 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 3.
(Interventi per la prevenzione e la cura dell'obesità)

  1. Per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell'obesità è autorizzata la spesa di 700.000 euro per l'anno 2025, di 800.000 euro per l'anno 2026 e di 1,2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027.
  2. Le risorse di cui al comma 1 sono ripartite tra le regioni con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai fini dell'adozione di iniziative rivolte:

   a) alla prevenzione dello stato di sovrappeso e dell'obesità, in particolare infantile, e delle relative complicanze nonché al miglioramento della cura delle persone con obesità;

   b) al sostegno e alla promozione dell'allattamento al seno quale nutrimento necessario a prevenire l'obesità infantile, sostenendone la continuità almeno fino al sesto mese di età, come indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità, anche nei luoghi di lavoro e negli asili nido;

   c) alla responsabilizzazione dei genitori nella scelta di un'alimentazione equilibrata per i propri figli e sull'importanza di limitare il consumo giornaliero di alimenti e di bevande con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali;

   d) ad agevolare l'inserimento delle persone con obesità nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative;

   e) alla promozione delle attività sportive e della conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole primaria e secondaria di primo e di secondo grado finalizzate a migliorare lo stile di vita degli studenti;

   f) alla promozione, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui alla lettera e), di iniziative didattiche extracurricolari per lo svolgimento di attività sportive e per rendere gli studenti consapevoli dell'importanza di un corretto stile di vita;

   g) alla diffusione, mediante campagne di informazione, tramite i mass media e le reti di prossimità, in collaborazione con gli enti locali, le farmacie, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, di regole semplici ed efficaci per un corretto stile di vita;

   h) all'educazione sulla corretta profilassi dell'obesità e dello stato di sovrappeso;

   i) a promuovere la più ampia conoscenza dei centri per i disturbi alimentari e per l'assistenza alle persone con obesità esistenti, in modo da favorire l'accesso a tali strutture anche in una prospettiva di prevenzione delle malattie connesse all'obesità.

  3. Al fine di promuovere la formazione e l'aggiornamento, in materia di obesità e di sovrappeso, degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e del personale del Servizio sanitario nazionale che intervengono nei processi di prevenzione, diagnosi e cura dell'obesità, è autorizzata la spesa di 400.000 euro annui a decorrere dall'anno 2025. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le misure volte a dare attuazione al presente comma, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa di cui al primo periodo.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 3.
(Interventi per la prevenzione e la cura dell'obesità)

  Al comma 1, premettere i seguenti:

  01. Il Ministro della salute, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze, predispone un Piano nazionale triennale per la prevenzione dell'obesità e del sovrappeso, con particolare attenzione all'obesità infantile, di seguito denominato «Piano». Il Piano parte integrante e trasversale del Piano nazionale della cronicità nonché del Piano della prevenzione vigenti ed include gli interventi di cui al comma 3.
  02. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell'ambito dei rispettivi piani sanitari, predispongono, in conformità al Piano di cui al comma 01, ogni idonea iniziativa diretta a prevenire e a contrastare l'obesità, soprattutto infantile, e il sovrappeso.

  Conseguentemente:

   al medesimo articolo, alla rubrica, premettere le parole: Piano nazionale triennale per la prevenzione dell'obesità e del sovrappeso e;

   all'articolo 4, sostituire il comma 3 con il seguente:

  3. L'Osservatorio contribuisce alla stesura del Piano di cui all'articolo 3, verifica l'attuazione degli obiettivi e delle azioni previsti nel Piano stesso da parte delle regioni e delle province autonome e svolge compiti di monitoraggio, studio e diffusione di stili di vita corretti.
3.1002. Sportiello, Quartini, Marianna Ricciardi, Di Lauro.

  Al comma 1, premettere i seguenti:

  01. Ai fini della prevenzione e della cura, il Ministero della salute inserisce l'obesità nel Piano nazionale della cronicità e ne aggiorna la pubblicazione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
  02. Al paziente a cui è stata riconosciuta l'obesità tramite certificazione medica è redatto un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) di riferimento per il trattamento integrato dell'obesità secondo le linee guida aggiornate ed in vigore con l'obiettivo di fornire uno strumento che permetta di migliorare l'operatività di tutti i professionisti sanitari coinvolti nella presa in carico del paziente obeso.
3.1000. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Sostituire il comma 1 con il seguente:

  1. È istituito presso il Ministero della salute il Fondo per il contrasto all'obesità con una dotazione a decorrere dall'anno 2025 di 25 milioni di euro.

  Conseguentemente,

   al medesimo articolo:

    al comma 2:

     sostituire l'alinea con il seguente: Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dell'istruzione e del merito, previa intesa in sede di Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definiti i criteri e le modalità di erogazione delle risorse alle regioni ai fini dell'adozione di iniziative rivolte:;

     dopo la lettera i) aggiungere la seguente:

   i-bis) alla formazione e aggiornamento sul tema degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e del personale del Servizio sanitario nazionale che intervengono nei processi di prevenzione, diagnosi e cura dell'obesità;

    sopprimere il comma 3;

    sostituire la rubrica dell'articolo con la seguente: (Fondo per il contrasto all'obesità);

   all'articolo 6,:

    al comma 1, premettere il seguente:

  01. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 3, pari a 25 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, si provvede a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale che è incrementato mediante corrispondente riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.;

    al comma 1, sostituire le parole: degli articoli 3, commi 1 e 3 e 5, comma 1, pari a 1,2 milioni di euro per l'anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l'anno 2026 e a 1,7 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027, con le seguenti: dell'articolo 5, comma 1.

    al comma 2, sostituire le parole: comma 1 con le seguenti: commi 01 e 1.
3.101. Zanella.

  Al comma 2, dopo lettera d), aggiungere la seguente:

   d-bis) a incentivare e agevolare l'accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, secondo il principio dello sport di cittadinanza;.
3.9. Marianna Ricciardi, Quartini, Sportiello, Di Lauro.

  Al comma 2, dopo lettera e), aggiungere la seguente:

   e-bis) a incentivare e agevolare l'introduzione di programmi alimentari equilibrati nelle mense scolastiche e aziendali;.
3.10. Di Lauro, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello.

  Al comma 2, lettera f), sostituire la parola: extracurricolari con la seguente: curriculari.
3.1001. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. 3-bis.
(Fondo per il contrasto dell'obesità e per la promozione e la valorizzazione di stili di vita attivi)

  1. È istituito, nello stato di previsione del Ministero della salute, il Fondo per il contrasto dell'obesità e per la promozione e la valorizzazione di stili di vita attivi, di seguito denominato «Fondo», con una dotazione pari a 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025. Il Fondo è destinato al cofinanziamento di:

   a) progetti degli enti locali per promuovere e diffondere la pratica dell'esercizio fisico nonché le proposte di gioco e di movimento negli spazi verdi comunali;

   b) programmi di formazione motoria e sportiva nella scuola primaria e secondaria di primo grado volti al miglioramento delle competenze motorie e degli stili di vita degli studenti;

   c) progetti multidisciplinari di educazione alimentare e di promozione di stili di vita sani, promossi delle aziende sanitarie locali con il coinvolgimento attivo degli insegnanti, degli studenti e dei genitori;

   d) contributi dei comuni alle famiglie in stato di disagio sociale o economico per l'iscrizione dei figli minori ad attività sportive.

  2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione e del merito, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabilite le modalità di presentazione delle domande e di concessione dei contributi di cui al comma 1 del presente articolo, di accertamento e di verifica della sussistenza dei requisiti prescritti per la loro concessione nonché di riparto dei medesimi contributi.

  Conseguentemente all'articolo 6, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Agli oneri derivanti dall'istituzione del fondo di cui all'articolo 3-bis, pari a 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, si provvede a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale che è incrementato mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
3.01000. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. 3-bis.
(Fondo per il contrasto dell'obesità)

  1. È istituito, nello stato di previsione del Ministero della salute, il Fondo per il contrasto dell'obesità, di seguito denominato «Fondo», con una dotazione pari a 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025. Il Fondo è destinato al cofinanziamento di:

   a) interventi relativi alla cura dell'obesità inseriti nei piani regionali della cronicità;

   b) progetti degli enti locali anche in collaborazione con le aziende sanitarie territoriali per promuovere la prevenzione dell'obesità;

   c) programmi per diffondere la pratica della attività motoria amatoriale nelle palestre e negli spazi verdi comunali;

  2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabilite le modalità di ripartizione delle risorse di cui al comma 1.
3.01001. Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. 3-bis.
(Incremento del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione dell'alimentazione)

  1. Il Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione di cui all'articolo 1, comma 688, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è finanziato con risorse pari a 25 milioni di euro a decorrere dall'anno 2025. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo, pari a 25 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, si provvede a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale che è incrementato mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
3.02. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

A.C. 741-A – Articolo 4

ARTICOLO 4 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 4.
(Istituzione dell'Osservatorio per lo studio dell'obesità)

  1. È istituito, presso il Ministero della salute, l'Osservatorio per lo studio dell'obesità (OSO).
  2. L'OSO, composto da tre funzionari nominati con decreto del Ministro della salute, ha compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana e opera con strutture, mezzi e personale in dotazione al Ministero della salute, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Ai componenti dell'OSO non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.
  3. Il Ministro della salute, con proprio decreto, definisce annualmente gli obiettivi dell'OSO.
  4. Il Ministro della salute presenta annualmente alle Camere una relazione aggiornata sui dati epidemiologici e diagnostico-terapeutici acquisiti dall'OSO e sulle nuove conoscenze scientifiche in tema di obesità.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 4.
(Istituzione dell'Osservatorio per lo studio dell'obesità)

  Al comma 1, dopo le parole: È istituito, aggiungere le seguenti: entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,.
4.3. Zanella.

  Sostituire il comma 2 con il seguente:

  2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definisce la composizione dell'Osservatorio, assicurando la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell'istruzione e del merito nonché delle società scientifiche maggiormente rappresentative in materia di nutrizione e di alimentazione.

  Conseguentemente, al medesimo articolo, sostituire il comma 3 con il seguente:

  3. L'Osservatorio contribuisce alla stesura del Programma di cui all'articolo 3, verifica l'attuazione degli obiettivi e delle azioni previsti nel Programma stesso da parte delle regioni e delle province autonome e svolge compiti di monitoraggio, studio e diffusione di stili di vita corretti. L'Osservatorio opera con strutture, mezzi e personale in dotazione al Ministero della salute, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
4.5. Marianna Ricciardi, Quartini, Di Lauro, Sportiello.

  Sostituire il comma 2, con il seguente:

  2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definisce la composizione dell'Osservatorio, assicurando la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell'istruzione e del merito nonché delle società scientifiche maggiormente rappresentative in materia di nutrizione e di alimentazione.
4.7. Di Lauro, Marianna Ricciardi, Quartini, Sportiello.

  Al comma 2, sostituire il primo periodo con il seguente: Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della salute, con proprio decreto, definisce la composizione dell'OSO, assicurando la partecipazione di rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero dell'istruzione e del merito nonché delle società scientifiche maggiormente rappresentative in materia di nutrizione e di alimentazione.

  Conseguentemente, al medesimo articolo, sostituire il comma 3 con il seguente:

  3. L'OSO contribuisce alla stesura del programma di cui all'articolo 3, verifica l'attuazione degli obiettivi e delle azioni previsti nel programma stesso da parte delle regioni e delle province autonome e svolge compiti di monitoraggio, studio e diffusione di stili di vita corretti. L'Osservatorio opera con strutture, mezzi e personale in dotazione al Ministero della salute, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
4.500. La Commissione.

(Approvato)

  Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: compiti di monitoraggio aggiungere le seguenti: dell'attuazione delle iniziative per la prevenzione e la cura dell'obesità di cui all'articolo 3, comma 2, da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano,.
4.9. Zanella.

  Al comma 4, dopo le parole: acquisiti dall'OSO aggiungere le seguenti: sulle eventuali criticità riscontrate nell'attuazione del Programma nazionale per la prevenzione e la cura dell'obesità di cui all'articolo 3.
4.11. Zanella.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere i seguenti:

Art. 4-bis.
(Linee guida per l'individuazione degli alimenti e delle bevande sconsigliati)

  1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'istruzione e del merito, con il Ministro dell'università e della ricerca e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adotta specifiche linee guida per disincentivare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e nelle aziende pubbliche e private la somministrazione di alimenti e di bevande contenenti alte percentuali di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti e di nitrati, nonché con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali.
  2. Le linee guida di cui al comma 1 individuano in modo dettagliato la composizione degli alimenti e delle bevande sconsigliati ai sensi del medesimo comma 1 e sono soggette ad aggiornamento annuale.

Art. 4-ter.
(Divieto di distribuzione automatica)

  1. È vietata la somministrazione, effettuata mediante distributori automatici collocati in luoghi pubblici e nelle scuole pubbliche secondarie di primo e di secondo grado, di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti, di nitrati e di altre sostanze in vario modo utilizzate, individuati ai sensi dell'articolo 4-bis.

Art. 4-quater.
(Divieto di pubblicità televisiva)

  1. Nelle reti televisive pubbliche e private è vietata la pubblicità degli alimenti e delle bevande sconsigliati, individuati ai sensi dell'articolo 4-bis, nel corso di trasmissioni televisive rivolte ai minori e nelle fasce orarie destinate al consumo dei pasti.
4.01005. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Etichettatura)

  1. Al fine di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori e di garantire la correttezza e l'immediatezza delle informazioni presenti nelle etichette dei prodotti, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro della salute, stabilisce un sistema di etichettatura che permetta di individuare in modo chiaro la salubrità di un prodotto, attraverso una scala cromatica che indichi il rapporto tra la qualità nutrizionale complessiva dell'alimento e il suo valore energetico, nonché la presenza all'interno del prodotto, in rapporto al rispettivo fabbisogno giornaliero, dei seguenti macronutrienti: proteine, carboidrati, zuccheri aggiunti, acidi grassi mono e polinsaturi e sali liberi.
4.01004. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro, Zanella, Dell'Olio.

  Dopo l'articolo 4 aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Divieto di somministrazione mediante distributori automatici di alimenti e bevande contenenti sostanze dannose nelle scuole di ogni ordine e grado)

  1. È vietata la somministrazione, effettuata mediante distributori automatici collocati nelle scuole di ogni ordine e grado, di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti, di nitrati e di altre sostanze in vario modo utilizzate, individuate ai sensi del comma 2.
  2. Il Ministro della salute, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto individua l'elenco degli alimenti e delle bevande dannose di cui al comma 1.
4.01002. Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo, Carotenuto.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Detraibilità delle spese per le attività sportive)

  1. All'articolo 15, comma 1, lettera i-quinquies), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le parole: «per un importo non superiore a 210 euro» sono sostituite dalle seguenti: «per un importo non superiore a 800 euro» e le parole: «, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni,» sono soppresse.
*4.01006. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Detraibilità delle spese per le attività sportive)

  1. All'articolo 15, comma 1, lettera i-quinquies), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le parole: «per un importo non superiore a 210 euro» sono sostituite dalle seguenti: «per un importo non superiore a 800 euro» e le parole: «, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni,» sono soppresse.
*4.01000. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo, Berruto.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Deducibilità dei costi per l'istituzione di impianti sportivi aziendali)

  1. All'articolo 100 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:

   a) al comma 1, le parole: «volontariamente sostenute» sono soppresse;

   b) dopo il comma 1 è inserito il seguente:

   «1-bis. Le spese relative all'acquisto, alla costruzione e all'arredo di impianti sportivi aziendali nonché alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti stessi e delle relative strutture, messi a disposizione anche a titolo gratuito dei dipendenti, sono integralmente deducibili».

  2. All'articolo 5 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, dopo il comma 3 è inserito il seguente:

   «3-bis. Le spese relative all'acquisto, alla costruzione e all'arredo di impianti sportivi aziendali nonché alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti stessi e delle relative strutture, messi a disposizione anche a titolo gratuito dei dipendenti, sono integralmente deducibili».
4.01007. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Modifica dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto applicabile all'iscrizione alle attività sportive)

  1. Alla tabella A, parte II-bis, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, è aggiunto, in fine, il seguente numero:

    «1-novies) l'iscrizione annuale e l'abbonamento a palestre, associazioni sportive, piscine e altre strutture e impianti sportivi».
*4.01008. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

  Dopo l'articolo 4 aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Modifica dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto applicabile all'iscrizione alle attività sportive)

  1. Alla tabella A, parte II-bis, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, è aggiunto, in fine, il seguente numero:

    «1-novies) l'iscrizione annuale e l'abbonamento a palestre, associazioni sportive, piscine e altre strutture e impianti sportivi.».
*4.01001. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo, Berruto.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.
(Modifica dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto applicabile agli alimenti e alle bevande sconsigliati)

  1. Alla tabella B allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo la lettera c) è inserita la seguente:

   «c-bis) alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti, di nitrati e di altre sostanze in vario modo utilizzate, individuati nelle linee guida predisposte dal Ministero della salute».
4.01009. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.

A.C. 741-A – Articolo 5

ARTICOLO 5 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 5.
(Informazione)

  1. Il Ministero della salute individua, promuove e coordina azioni di informazione, di sensibilizzazione e di educazione rivolte alla popolazione e finalizzate a sviluppare la conoscenza di un corretto stile di alimentazione e di nutrizione nonché a favorire la pratica dell'attività fisica e la lotta contro la sedentarietà, anche mediante le amministrazioni locali, gli istituti scolastici, le farmacie, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le reti socio-sanitarie di prossimità. Ai fini dell'attuazione del primo periodo è autorizzata la spesa di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2025.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 5.
(Informazione)

  Al comma 1, dopo le parole: di informazione aggiungere le seguenti: periodiche e uniformi sul territorio nazionale.
5.1002. Zanella.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. La società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni previste dal contratto di servizio e d'intesa con il Ministero della salute, dedica adeguati spazi ai temi connessi all'obesità e ai disturbi del comportamento alimentare, nonché alle relative conseguenze sulla salute nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale.
5.1000. Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Nell'ambito delle iniziative di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado promuovono, nel rispetto dell'autonomia scolastica e nel quadro delle indicazioni nazionali e linee guida specifiche per i diversi gradi di istruzione in materia di educazione e promozione della salute, iniziative sull'importanza di una appropriata alimentazione per prevenire l'obesità ed i disturbi ad essa correlati.
5.1001. Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo.

A.C. 741-A – Articolo 6

ARTICOLO 6 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 6.
(Disposizioni finanziarie)

  1. Agli oneri derivanti dall'attuazione degli articoli 3, commi 1 e 3, e 5, comma 1, pari a 1,2 milioni di euro per l'anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l'anno 2026 e a 1,7 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 377, della legge 30 dicembre 2024, n. 207.
  2. Salvo quanto previsto dal comma 1, le amministrazioni competenti provvedono all'attuazione della presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

A.C. 741-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge «Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità» reca interventi in materia di sanità, specificatamente in termini di riconoscimento, prevenzione e cura dell'obesità su tutto il territorio nazionale, evidenziando inoltre la rilevanza del ruolo delle reti di prossimità, delle farmacie e dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nella promozione di stili di vita sani attraverso l'informazione alla cittadinanza;

    l'obesità rappresenta una sfida di salute pubblica prioritaria con un impatto di spesa significativo per il Servizio sanitario nazionale, generato anche dalla gestione delle numerose comorbidità di cui è causa e fattore di rischio. Se non tempestivamente diagnosticata e trattata è causa più frequente del diabete mellito di tipo 2, ma anche dell'ipertensione, della dislipidemia, di malattie cardio e cerebrovascolari, di tumori, di malattie neurodegenerative, di malattie respiratorie e di malattie articolari;

    se la prevenzione e la sensibilizzazione ai corretti stili di vita rappresentano un pilastro strategico per arrestare l'ulteriore dilagare della patologia nel futuro, la diagnosi tempestiva è fondamentale per i circa 6 milioni di pazienti oggi a rischio, per mitigare complicazioni e comorbidità, indirizzando tempestivamente ad un adeguato percorso di cura nella rete assistenziale;

    attualmente sono assenti programmi di screening diffuso sul territorio in grado di intercettare la patologia prima che le complicazioni avanzino e impattino significativamente sia sulla sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale sia sulla vita dei pazienti, diventando in taluni casi irreversibili;

    l'indicatore di riferimento per studi epidemiologici e di screening di obesità è la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI – Body Mass Index) che prende in considerazione il peso e l'altezza. Dal punto di vista epidemiologico, il valore dell'IMC identifica le classi di peso, tra cui il sovrappeso e l'obesità, identificando non solo la patologia, ma anche il rischio delle patologie associate attraverso una semplice e rapida misurazione;

    la farmacia rappresenta la prima porta d'ingresso per i cittadini e come ha dimostrato la gestione della pandemia da COVID-19 gioca un ruolo strategico ad intercettare cronicità diffuse come l'obesità, in linea con gli obiettivi di prossimità e gestione delle cronicità della Missione 6 – Salute del PNRR;

    il progressivo invecchiamento della popolazione, e la conseguente sostenibilità dei costi del welfare e della sanità, rende sempre più necessario il ruolo delle farmacie sul territorio, nell'ambito della prevenzione e il monitoraggio;

    l'articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69 «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile» ha previsto per la prima volta che le farmacie potessero fornire nuovi servizi in ambito sanitario ai cittadini, definendo le linee del nuovo modello della «Farmacia dei Servizi» e individuando con il decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, i nuovi compiti e le funzioni assistenziali delle farmacie operanti nel Servizio sanitario nazionale;

    la legge 30 dicembre 2024, n. 207 «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027» al comma 328 prevede l'estensione della farmacia dei servizi, demandando al Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei LEA e al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali l'eventuale stabilizzazione dei servizi erogati che attualmente non prevedono servizi per la diagnosi dell'obesità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, nel quadro delle prossime valutazioni del Comitato paritetico e Tavolo permanente relativo alla Farmacia dei Servizi, di includere nel suddetto programma anche servizi erogabili dalle farmacie finalizzati alla diagnosi dell'obesità adulta e pediatrica attraverso la misurazione del BMI potenziando la capacità di prevenzione, diagnosi e presa in carico precoce dei pazienti.
9/741-A/1. Malavasi.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge «Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità» reca interventi in materia di sanità, specificatamente in termini di riconoscimento, prevenzione e cura dell'obesità su tutto il territorio nazionale, evidenziando inoltre la rilevanza del ruolo delle reti di prossimità, delle farmacie e dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nella promozione di stili di vita sani attraverso l'informazione alla cittadinanza;

    l'obesità rappresenta una sfida di salute pubblica prioritaria con un impatto di spesa significativo per il Servizio sanitario nazionale, generato anche dalla gestione delle numerose comorbidità di cui è causa e fattore di rischio. Se non tempestivamente diagnosticata e trattata è causa più frequente del diabete mellito di tipo 2, ma anche dell'ipertensione, della dislipidemia, di malattie cardio e cerebrovascolari, di tumori, di malattie neurodegenerative, di malattie respiratorie e di malattie articolari;

    se la prevenzione e la sensibilizzazione ai corretti stili di vita rappresentano un pilastro strategico per arrestare l'ulteriore dilagare della patologia nel futuro, la diagnosi tempestiva è fondamentale per i circa 6 milioni di pazienti oggi a rischio, per mitigare complicazioni e comorbidità, indirizzando tempestivamente ad un adeguato percorso di cura nella rete assistenziale;

    attualmente sono assenti programmi di screening diffuso sul territorio in grado di intercettare la patologia prima che le complicazioni avanzino e impattino significativamente sia sulla sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale sia sulla vita dei pazienti, diventando in taluni casi irreversibili;

    l'indicatore di riferimento per studi epidemiologici e di screening di obesità è la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI – Body Mass Index) che prende in considerazione il peso e l'altezza. Dal punto di vista epidemiologico, il valore dell'IMC identifica le classi di peso, tra cui il sovrappeso e l'obesità, identificando non solo la patologia, ma anche il rischio delle patologie associate attraverso una semplice e rapida misurazione;

    la farmacia rappresenta la prima porta d'ingresso per i cittadini e come ha dimostrato la gestione della pandemia da COVID-19 gioca un ruolo strategico ad intercettare cronicità diffuse come l'obesità, in linea con gli obiettivi di prossimità e gestione delle cronicità della Missione 6 – Salute del PNRR;

    il progressivo invecchiamento della popolazione, e la conseguente sostenibilità dei costi del welfare e della sanità, rende sempre più necessario il ruolo delle farmacie sul territorio, nell'ambito della prevenzione e il monitoraggio;

    l'articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69 «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile» ha previsto per la prima volta che le farmacie potessero fornire nuovi servizi in ambito sanitario ai cittadini, definendo le linee del nuovo modello della «Farmacia dei Servizi» e individuando con il decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, i nuovi compiti e le funzioni assistenziali delle farmacie operanti nel Servizio sanitario nazionale;

    la legge 30 dicembre 2024, n. 207 «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027» al comma 328 prevede l'estensione della farmacia dei servizi, demandando al Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei LEA e al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali l'eventuale stabilizzazione dei servizi erogati che attualmente non prevedono servizi per la diagnosi dell'obesità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, nel quadro delle prossime valutazioni del Comitato paritetico e del Tavolo permanente relativo alla Farmacia dei Servizi, di includere nel suddetto programma anche servizi erogabili dalle farmacie finalizzati al monitoraggio dell'obesità adulta e pediatrica attraverso la misurazione del BMI potenziando la capacità di prevenzione e presa in carico precoce dei pazienti.
9/741-A/1. (Testo modificato nel corso della seduta)Malavasi.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità è una patologia sociale cronica con tassi di crescita che raggiungono proporzioni epidemiche nel mondo e in Italia. Nel nostro Paese, secondo i più recenti dati ISTAT, presentati nell'ambito dell'Italian Barometer Obesity Report 2024, circa 6 milioni di cittadini ne soffrono mentre oltre 25 milioni di persone sono in eccesso di peso rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità, in aumento soprattutto tra i giovani adulti e anziani;

    si tratta una patologia complessa con cause multifattoriali: l'alimentazione, gli stili di vita, l'ambiente ma anche le determinanti genetiche ed endocrino-metaboliche e richiede per questo una strategia nazionale e globale integrata di prevenzione, diagnosi, cura e servizi di prossimità sul territorio;

    l'obesità è anche uno dei principali fattori di rischio delle più diffuse patologie croniche come il diabete mellito di tipo 2, tumori, malattie cardiovascolari, respiratorie e recenti studi dimostrano anche la correlazione con l'insorgenza di sclerosi multipla (Karolinska Institutet di Stoccolma) richiedendo il coinvolgimento di diverse competenze specialistiche mediche per la sua gestione, un percorso complesso dove il medico di medicina generale ha un ruolo cruciale di snodo e monitoraggio integrato;

    si rileva, inoltre, una marcata connotazione geografica segnata da profonde diseguaglianze, con le regioni del Sud e le Isole più colpite e la Campania che si attesta come capofila con 1 bambino su 2 in sovrappeso;

    l'obesità, è al tempo stesso una delle principali patologie croniche e una delle principali cause di ulteriori cronicità, rappresenta una prioritaria sfida di salute pubblica e di spesa per il Servizio sanitario nazionale necessitando pertanto programmi di gestione della malattia in grado di garantire l'equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, assicurare servizi di prossimità e una gestione integrata;

    al riguardo, il ruolo del medico di medicina generale è cruciale nella gestione delle cronicità in qualità di prima porta d'accesso per le diagnosi e cure sul territorio ma anche figura centrale nella gestione di patologie complesse che richiedono un approccio multidisciplinare:

    tale ruolo è stato ulteriormente valorizzato dalle riforme previste dal PNRR fondate sul principio di prossimità dei servizi sul territorio e la promozione del ruolo del medico di medicina generale per una gestione efficace e tempestiva delle cronicità;

    il medico di medicina generale può giocare pertanto un ruolo dirimente nell'intercettare precocemente e gestire una patologia come l'obesità tanto diffusa nella popolazione quanto sottostimata e sotto diagnosticata;

    il 4 aprile 2024 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l'intesa sull'ipotesi di Accordo collettivo nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni e integrazioni, relativa al triennio 2019-2021, identificando tra gli obiettivi del Medico di medicina generale la presa in carico del paziente cronico, la definizione del percorso di cura anche in relazione al Piano nazionale cronicità;

    nel quadro dell'aggiornamento recente del Piano nazionale cronicità, l'obesità è stata inclusa tra le patologie prioritarie in termini di politica sanitaria nazionale anche se il Piano è in attesa dell'intesa in Conferenza Stato-regioni,

impegna il Governo

a inserire la gestione dell'obesità e delle sue comorbidità, in linea con il Piano nazionale cronicità, tra gli obiettivi concreti del prossimo Accordo collettivo nazionale (ACN), al fine di garantire ai cittadini un'assistenza di prossimità sempre più efficace, proattiva e coerente rispetto ai bisogni di salute e alle linee di indirizzo delle politiche sanitarie nazionali.
9/741-A/2. Girelli.


   La Camera,

   premesso che:

    il problema dell'obesità costituisce una priorità di salute pubblica a livello nazionale e internazionale, rappresentando un fattore di rischio per numerose patologie croniche, incluse quelle cardiovascolari, metaboliche, tumorali e psicologiche;

    è dimostrata l'importanza di interventi preventivi attraverso la promozione di corretti stili di vita e consulenze specialistiche, sia nutrizionali che psicologiche, finalizzate a prevenire e trattare efficacemente questa condizione;

    la proposta di legge in oggetto mira proprio alla prevenzione e alla cura dell'obesità, con particolare attenzione a misure che favoriscano l'accessibilità alle cure e l'adozione di corretti stili di vita;

    la possibilità di detrarre fiscalmente le spese sostenute per consulenze nutrizionali e psicologiche, purché documentate da prescrizione medica e finalizzate alla prevenzione e cura dell'obesità, rappresenterebbe un efficace incentivo alla tutela della salute dei cittadini,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e gli equilibri di bilancio, la detraibilità delle spese per consulenze nutrizionali e psicologiche documentate da prescrizione medica e sostenute al fine di rafforzare le azioni di contrasto all'obesità e alle patologie ad essa correlate.
9/741-A/3. Polo.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità infantile rappresenta un problema di salute pubblica sempre più rilevante, con conseguenze a lungo termine sulla salute fisica e psicologica dei bambini;

    il provvedimento in esame prevede misure per la prevenzione e il contrasto dell'obesità, promuovendo stili di vita sani e una corretta alimentazione;

    l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Ministero della salute sottolineano l'importanza della prevenzione precoce dell'obesità, attraverso programmi di monitoraggio e sensibilizzazione rivolti ai bambini e alle loro famiglie;

    la scuola rappresenta un contesto strategico per attuare interventi di prevenzione e promuovere la salute fin dall'infanzia;

    l'introduzione di uno screening gratuito nelle scuole dell'infanzia e primarie consentirebbe di individuare precocemente situazioni di rischio e fornire alle famiglie strumenti per affrontarle in modo adeguato;

    la prevenzione precoce può ridurre il rischio di malattie croniche legate all'obesità, con un impatto positivo sulla qualità della vita e sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità, nel primo provvedimento utile, di:

    istituire un programma nazionale di screening gratuito nelle scuole dell'infanzia e primarie, finalizzato alla valutazione dello stato nutrizionale dei bambini attraverso il monitoraggio dell'indice di massa corporea (BMI), della crescita staturale e di altri parametri clinici utili all'individuazione precoce di condizioni a rischio; i risultati dello screening siano comunicati alle famiglie, accompagnati da indicazioni per eventuali percorsi di approfondimento medico e consigli su corretti stili di vita;

    istituire, in parallelo, attività di educazione alimentare e sensibilizzazione rivolte agli studenti, ai genitori e al personale scolastico, in collaborazione con esperti del settore sanitario e nutrizionale; valutando l'efficacia del trattamento attraverso un monitoraggio periodico, con la raccolta di dati utili alla definizione di strategie sanitarie mirate, nonché garantendo pari opportunità di accesso al programma a tutti gli studenti della Nazione.
9/741-A/4. Longi.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità infantile rappresenta un problema di salute pubblica sempre più rilevante, con conseguenze a lungo termine sulla salute fisica e psicologica dei bambini;

    il provvedimento in esame prevede misure per la prevenzione e il contrasto dell'obesità, promuovendo stili di vita sani e una corretta alimentazione;

    l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Ministero della salute sottolineano l'importanza della prevenzione precoce dell'obesità, attraverso programmi di monitoraggio e sensibilizzazione rivolti ai bambini e alle loro famiglie;

    la scuola rappresenta un contesto strategico per attuare interventi di prevenzione e promuovere la salute fin dall'infanzia;

    l'introduzione di uno screening gratuito nelle scuole dell'infanzia e primarie consentirebbe di individuare precocemente situazioni di rischio e fornire alle famiglie strumenti per affrontarle in modo adeguato;

    la prevenzione precoce può ridurre il rischio di malattie croniche legate all'obesità, con un impatto positivo sulla qualità della vita e sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità, nel primo provvedimento utile, di:

    istituire un programma nazionale di screening gratuito nelle scuole dell'infanzia e primarie, finalizzato alla valutazione dello stato nutrizionale dei bambini attraverso il monitoraggio dell'indice di massa corporea (BMI), della crescita staturale e di altri parametri clinici utili all'individuazione precoce di condizioni a rischio; i risultati dello screening siano comunicati alle famiglie, accompagnati da indicazioni per eventuali percorsi di approfondimento medico e consigli su corretti stili di vita;

   a promuovere campagne di sensibilizzazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolte agli studenti, ai genitori e al personale scolastico, in collaborazione con esperti del settore sanitario e nutrizionale, anche coinvolgendo il Tavolo nazionale della sicurezza nutrizionale (TaNSiN) nell'elaborazione di strategie orientate all'obiettivo.
9/741-A/4. (Testo modificato nel corso della seduta)Longi.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale ed è in costante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito; l'obesità è stata infatti definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come uno dei principali fattori di rischio di gravi malattie croniche, insieme al consumo di tabacco, al consumo di alcol, alla sedentarietà, al consumo aggiunto di sale, allo scarso controllo di diabete e all'ipertensione;

    i più recenti dati diffusi in occasione della World Obesity Day del 4 marzo, nel mondo 800 milioni di persone convivono con l'obesità e il loro numero è destinato a crescere, già nel 2035, fino a 1,9 miliardi, con un impatto economico stimato di 4,32 mila miliardi di dollari;

    secondo l'Italian Barometer Obesity Report 2024, pubblicato da Ibdo Foundation e basato sui dati dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità, l'11,8 per cento della popolazione adulta italiana soffre di obesità, in aumento rispetto all'11,4 per cento del 2022; il 36,1 per cento degli adulti è in sovrappeso, con un incremento progressivo negli ultimi dieci anni;

    particolarmente allarmante è la diffusione dell'obesità nei bambini: circa il 19 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,8 per cento è obeso e la tendenza è in peggioramento, soprattutto nelle regioni meridionali e nelle aree economicamente più svantaggiate;

    l'analisi globale condotta su 204 Paesi e territori, pubblicata su The Lancet in occasione del World Obesity Day, delinea una preoccupante prospettiva futura poiché si stima che più della metà degli adulti, ovvero circa il 60 per cento (3,8 miliardi) e un terzo dei bambini e degli adolescenti (il 31 per cento quindi 746 milioni) saranno in sovrappeso o obesi entro il 2050, rappresentando una minaccia senza precedenti in termini di malattie e morti premature;

    lo studio, condotto dai collaboratori del Global Burden of Disease Study BMI, stima un aumento sostanziale del 121 per cento dell'obesità tra i giovani a livello globale, con un numero totale di bambini e adolescenti obesi che dovrebbe raggiungere i 360 milioni entro il 2050 (186 milioni in più rispetto al 2021);

    nel corso dell'esame del provvedimento, in sede referente e in Aula, mutuando le parti qualificanti e distintive della proposta di legge del M5S, abbiamo proposto, tra le diverse misure, il riconoscimento dell'obesità come malattia cronica e l'inserimento della patologia nei LEA, con diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie e per la fornitura gratuita dei presìdi diagnostici e terapeutici correlati all'obesità e alle relative complicanze accertate, consentendo, ovviamente anche il riconoscimento, a seconda del grado di gravità e della concorrenza con altre malattie ed alterazioni funzionali, dell'invalidità civile e della disabilità;

    l'articolo 1 della proposta in esame detta i principi e le finalità, riconducendoli all'obiettivo di garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità e ciò nonostante l'obesità, correlata ad altre patologie di interesse sociale, viene definita solo come malattia progressiva e recidivante; in sede referente è stata infatti soppressa la qualificazione dell'obesità come malattia cronica;

    l'articolo 2, rubricato in Livelli essenziali di assistenza per i soggetti affetti da obesità, prevede che i soggetti affetti da obesità usufruiscono delle prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza erogati dal Servizio sanitario nazionale; in sede referente è stata di fatto rimosso l'inserimento dell'obesità nei LEA e, con una locuzione, ad avviso dei firmatari, chiaramente ingannevole, si dice quel che già esiste ossia che i soggetti affetti da obesità (come l'intera collettività d'altronde) usufruiscono delle prestazioni contenute nei LEA erogati dal Servizio sanitario nazionale; la locuzione ingannevole di fatto sopprime la previsione che nei LEA sia inserita la patologia dell'obesità, in quanto patologia cronica,

impegna il Governo

ad adottare le più opportune misure affinché il Consiglio superiore di sanità e la Commissione LEA siano coinvolti nell'obiettivo di individuare i criteri oggettivi e omogenei per l'identificazione delle condizioni cliniche correlate alla obesità ai fini del suo inserimento tra le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa, individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, nonché ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile e della disabilità.
9/741-A/5. Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.


   La Camera,

   premesso che:

    nel mondo 800 milioni di persone convivono con l'obesità e il loro numero è destinato a crescere, già nel 2035, fino a 1,9 miliardi, con un impatto economico stimato di 4,32 mila miliardi di dollari; sono i numeri diffusi in occasione della World Obesity Day, che ricorre il 4 marzo;

    secondo l'Italian Barometer Obesity Report 2024, pubblicato da Ibdo Foundation e basato sui dati dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità, l'11,8 per cento della popolazione adulta italiana soffre di obesità, in aumento rispetto all'11,4 per cento del 2022;

    il 36,1 per cento degli adulti è in sovrappeso, con un incremento progressivo negli ultimi dieci anni; critica la diffusione dell'obesità nei bambini: circa il 19 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,8 per cento è obeso;

    l'articolo 3 del provvedimento in esame reca gli interventi per la prevenzione e la cura dell'obesità disponendo un finanziamento di soli 700.000 euro per l'anno 2025, di 800.000 euro per l'anno 2026 e di 1,2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027, risorse da ripartire tra le regioni con successivo decreto, finalizzate a: prevenzione del sovrappeso e dell'obesità, in particolare infantile; sostegno e promozione dell'allattamento al seno; responsabilizzazione dei genitori nella scelta di un'alimentazione equilibrata per i propri figli e sull'importanza di limitare il consumo giornaliero di alimenti e di bevande con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali; agevolazione dell'inserimento delle persone con obesità nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative; promozione delle attività sportive e della conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole; promozione di iniziative didattiche extracurriculari per lo svolgimento di attività sportive; diffusione di regole semplici ed efficaci per un corretto stile di vita; educazione sulla corretta profilassi dell'obesità e del sovrappeso; promozione della più ampia conoscenza dei centri per i disturbi alimentari e per l'assistenza alle persone con obesità esistenti;

    il predetto articolo è stato ampiamente rivisto in sede referente, fin dal titolo che originariamente era rubricato come «Inserimento dell'obesità nel Piano nazionale della cronicità»; in particolare è stata soppressa la previsione che l'obesità fosse inserita nel Piano nazionale della cronicità;

    le risorse concesse dal Governo sono ovviamente molto lontane dai 20 milioni di euro da noi proposti attraverso l'istituzione di un apposito Fondo e quanto alla finalizzazione delle risorse oltre a rilevare che le uniche migliorie positive relative alla prevenzione del sovrappeso, alla obesità infantile, all'allattamento al seno e alla responsabilizzazione dei genitori sono ovviamente «farina» del M5S (emendamenti approvati purché senza oneri, ovviamente!), di fatto sono state soppresse o modificate tutte le finalizzazioni che comportassero oneri, come ad esempio l'introduzione di centoventi minuti settimanali facoltativi per lo svolgimento di attività sportive e di programmi di insegnamento di un corretto stili di vita, come la realizzazione di reti regionali per l'assistenza alla persona con obesità, oppure come la garanzia del pieno accesso alle cure e ai trattamenti nutrizionali, farmaceutici e chirurgici,

impegna il Governo

a predisporre un Piano nazionale triennale per la prevenzione dell'obesità, con particolare attenzione all'obesità infantile, e che tale Piano sia parte integrante e trasversale del Piano nazionale della cronicità nonché del Piano della prevenzione vigenti e a reperire nel primo provvedimento utile di natura finanziaria risorse comunque non inferiori a 10 milioni di euro che siano finalizzate a rafforzare il contrasto all'obesità e a sostenere le persone che soffrono di tale patologia.
9/741-A/6. Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro, Quartini.


   La Camera,

   premesso che:

    dai dati sono contenuti ne «Il peso è giusto?», la nuova pubblicazione dell'Unicef, con il contributo dell'Istituto superiore di sanità (ISS), lanciata in occasione della Giornata mondiale dell'Obesità del 4 marzo 2025, emerge che:

     nei Paesi a reddito alto e medio-alto, dove vive il 31 per cento di tutti i bambini e le bambine del mondo sotto i 5 anni, è concentrato il 48 per cento di tutti i bambini e le bambine colpiti da sovrappeso;

     nel 2023, in Italia il 28,8 per cento dei bambini e delle bambine fra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso o con obesità: le regioni con il più alto tasso di sovrappeso/obesità sono nel sud Italia con Campania (43,2 per cento), Molise (37,8 per cento) e Calabria (37,8 per cento) ai primi posti, mentre brillano le province autonome di Bolzano (15,3 per cento) e di Trento (16,5 per cento) e la Valle d'Aosta (19,5 per cento);

     a livello europeo, l'Italia è al quarto posto per i tassi di sovrappeso/obesità negli under 19, con il 36 per cento per le ragazze e il 43 per cento per i ragazzi;

    «Sovrappeso e obesità – ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell'Unicef Italia – rappresentano nuove e crescenti minacce per la salute dei bambini e delle bambine; malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Con la facile accessibilità di cibi poco sani e a basso costo, i bambini e le bambine – soprattutto quelli in condizioni di povertà – non ricevono la dieta nutriente di cui hanno bisogno per una crescita sana»;

    per dare un aiuto concreto alle persone, vari Paesi europei hanno introdotto una etichetta-semaforo, con cinque gradi dal verde al rosso, che semplifica la lettura da parte del consumatore che in questo modo può capire se l'alimento che sta comprando è sano o molto grasso;

    nel nostro Paese questa etichetta non è stata introdotta e solo alcune aziende iniziano a essere più sensibili all'argomento, collocando sulle confezioni in vendita questo semaforo per aiutare chi acquista a fare scelte più consapevoli;

    in sede referente e in Aula abbiamo proposto di normare l'etichettatura prevedendo che, al fine di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori e di garantire la correttezza e l'immediatezza delle informazioni presenti nelle etichette dei prodotti, si introducesse un sistema di etichettatura che permetta di individuare in modo chiaro la salubrità di un prodotto, attraverso una scala cromatica che indichi il rapporto tra la qualità nutrizionale complessiva dell'alimento e il suo valore energetico, nonché la presenza all'interno del prodotto, in rapporto al rispettivo fabbisogno giornaliero, dei seguenti macronutrienti: proteine, carboidrati, zuccheri aggiunti, acidi grassi mono e polinsaturi e sali liberi;

    con quella che, ad avviso dei firmatari, può essere definita una furia demolitiva sconcertante il Governo ha soppresso numerosi articoli del provvedimento all'esame che andavano in questa direzione e che abbiamo proposto anche noi,

impegna il Governo

a introdurre nel primo provvedimento utile, disposizioni idonee ad assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori, dei bambini soprattutto, e di garantire la correttezza e l'immediatezza delle informazioni presenti nelle etichette dei prodotti, stabilendo un sistema di etichettatura che permetta di individuare in modo chiaro la salubrità di un prodotto.
9/741-A/7. Sportiello, Marianna Ricciardi, Di Lauro, Quartini.


   La Camera,

   premesso che:

    i disturbi alimentari sono tra i disturbi mentali con il più alto tasso di mortalità, nonché la seconda causa di morte tra gli adolescenti italiani dopo gli incidenti stradali: nel 2022 sono morte 3.158 persone a causa dei disturbi dell'alimentazione, quasi 9 al giorno; il Ministero della salute ha segnalato un forte aumento dei casi dopo la pandemia COVID-19 (40 per cento in più rispetto al 2019);

    la legge di bilancio 30 dicembre 2021, n. 234 ha previsto, nelle more dell'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), l'istituzione, presso il Ministero della salute, di un Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione con dotazione di 25 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023;

    le risorse erano finalizzate a garantire:

     livelli minimi di cura di base in ogni regione/provincia autonoma;

     l'intercettazione precoce degli esordi in modo da ridurre il ricorso a interventi più intensivi quando non appropriati;

     il mantenimento dei pazienti il più possibile prossimali al territorio di residenza per favorire sia l'intensità che la continuità delle cure;

     la rete dei servizi con progetti di prevenzione e promozione della salute e di cura sia per target di popolazione a rischio che per i pazienti con lunga durata di malattia e alto rischio di complicanze mediche;

     la realizzazione in ambito aziendale/provinciale di eventi di formazione rivolti a tutti gli operatori implicati a vario titolo nella gestione della problematica DNA;

     il coinvolgimento della famiglia dei pazienti nel percorso diagnostico-terapeutico;

     l'applicazione in tutte le realtà regionali di un percorso terapeutico specialistico integrato in condizione di urgenza metabolica dedicato alle persone che soffrono di DNA e accedono in Pronto soccorso (Percorso Lilla);

    per l'anno 2024, solo dopo una forte pressione da parte dell'opinione pubblica e delle opposizioni i Parlamento, il Fondo è stato rifinanziato con 10 milioni di euro; nessun intervento, invece, nella legge di bilancio 2025, se non lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per «Campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione del ministero della salute»: cioè una somma di 500mila euro all'anno per attività di comunicazione nei tre anni 2025, 2026 e 2027,

impegna il Governo

a completare la disciplina recata dal provvedimento in esame prevedendo il finanziamento, nel primo provvedimento utile di natura finanziaria, del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione di cui all'articolo 1, comma 688, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 con risorse strutturali non inferiori a 25 milioni di euro per ciascun anno.
9/741-A/8. Di Lauro, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Ruffino, Furfaro.


   La Camera,

   premesso che:

    secondo l'Italian Barometer Obesity Report 2024, pubblicato da Ibdo Foundation e basato sui dati dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità, l'11,8 per cento della popolazione adulta italiana soffre di obesità, in aumento rispetto all'11,4 per cento del 2022; il 36,1 per cento degli adulti è in sovrappeso, con un incremento progressivo negli ultimi dieci anni; critica la diffusione dell'obesità nei bambini: circa il 19 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,8 per cento è obeso;

    come sottolineato dall'UNICEF ne «Il peso è giusto?», la nuova pubblicazione elaborata con il contributo dell'Istituto superiore di sanità (ISS) e lanciata in occasione della Giornata mondiale dell'Obesità del 4 marzo 2025, «un'alimentazione adeguata è un diritto umano fondamentale per ogni bambino e bambina e un percorso verso un futuro più sano. Purtroppo, oggi milioni di bambini e bambine vivono in un contesto in cui le abitudini alimentari possono rappresentare una minaccia crescente per la loro salute e il loro benessere. Milioni di bambini e bambine mangiano troppo cibo sbagliato. Ciò contribuisce a un rapido aumento del sovrappeso e dell'obesità infantile, con conseguenti problematiche di salute gravi e a lungo termine»;

    nel corso dell'esame in sede referente sono state soppresse tutta una serie di misure finalizzate a disincentivare il cibo dannoso: l'aumento dell'IVA per gli alimenti e bevande contenenti sostanze dannose; il divieto di somministrazione mediante distributori automatici di alimenti e bevande contenenti sostanze dannose collocati in luoghi pubblici;

    le predette soppressioni hanno rilevato come in realtà non vi sia alcuna intenzione di porre in essere misure concrete ed effettive per la prevenzione dell'obesità e come prevalgano logiche e interessi di mercato al benessere delle persone e dei giovani soprattutto,

impegna il Governo:

   a completare la disciplina recata dalla proposta di legge in esame prevedendo nel primo provvedimento utile:

    1) l'adozione di specifiche linee guida per disincentivare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e nelle aziende pubbliche e private la somministrazione di alimenti e di bevande contenenti alte percentuali di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti e di nitrati, nonché con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali;

    2) il divieto di somministrazione, effettuata mediante distributori automatici collocati in luoghi pubblici e nelle scuole pubbliche secondarie di primo e di secondo grado, di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti, di nitrati e di altre sostanze in vario modo utilizzate.
9/741-A/9. Caso, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale ed è in costante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito; l'obesità è stata infatti definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come uno dei principali fattori di rischio di gravi malattie croniche, insieme al consumo di tabacco, al consumo di alcol, alla sedentarietà, al consumo aggiunto di sale, allo scarso controllo di diabete e all'ipertensione;

    secondo l'Italian Barometer Obesity Report 2024, pubblicato da Ibdo Foundation e basato sui dati dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità, l'11,8 per cento della popolazione adulta italiana soffre di obesità, in aumento rispetto all'11,4 per cento del 2022; il 36,1 per cento degli adulti è in sovrappeso, con un incremento progressivo negli ultimi dieci anni; critica la diffusione dell'obesità nei bambini: circa il 19 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,8 per cento è obeso;

    nel corso dell'esame in sede referente sono state soppresse tutta una serie di misure finalizzate a disincentivare il cibo dannoso: l'aumento dell'IVA per gli alimenti e bevande contenenti sostanze dannose; il divieto di somministrazione mediante distributori automatici di alimenti e bevande contenenti sostanze dannose collocati in luoghi pubblici,

impegna il Governo

a introdurre, nel primo provvedimento utile, a completamento della disciplina contenuta nel provvedimento in esame, il divieto di pubblicità degli alimenti e delle bevande sconsigliati, individuati dal Ministero della salute in apposite Linee guida, nel corso di trasmissioni televisive rivolte ai minori e nelle fasce orarie destinate al consumo dei pasti.
9/741-A/10. Orrico, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale ed è in costante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito. L'obesità è stata infatti definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come uno dei principali fattori di rischio di gravi malattie croniche, insieme al consumo di tabacco, al consumo di alcol, alla sedentarietà, al consumo aggiunto di sale, allo scarso controllo di diabete e all'ipertensione;

    in Italia, nel 2023 i bambini e le bambine in sovrappeso erano il 19 per cento e con obesità il 9,8 per cento, inclusi coloro che presentano obesità grave (2,6 per cento), secondo l'ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale «OKkio alla SALUTE» dell'Istituto superiore di sanità, che – coinvolgendo oltre 50 mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi – descrive la variabilità geografica e l'evoluzione nel tempo del peso, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica e di sedentarietà nei bambini e nelle bambine di 8-9 anni;

    per quanto concerne l'attività fisica: nel 2023 in Italia, un/una bambino/a su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l'intervista, più del 70 per cento non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare,

impegna il Governo

a completare la disciplina recata dalla proposta di legge in esame introducendo, nel primo provvedimento utile di natura finanziaria, misure finalizzate ad incrementare le detrazioni delle spese per attività sportive e la deducibilità dei costi per l'istituzione di impianti sportivi aziendali nonché a ridurre l'IVA per l'iscrizione alle attività sportive.
9/741-A/11. Amato, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.


   La Camera,

   premesso che:

    l'obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale ed è in costante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito. L'obesità è stata infatti definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come uno dei principali fattori di rischio di gravi malattie croniche, insieme al consumo di tabacco, al consumo di alcol, alla sedentarietà, al consumo aggiunto di sale, allo scarso controllo di diabete e all'ipertensione;

    in Italia, nel 2023 i bambini e le bambine in sovrappeso erano il 19 per cento e con obesità il 9,8 per cento, inclusi coloro che presentano obesità grave (2,6 per cento), secondo l'ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale «OKkio alla SALUTE» dell'Istituto superiore di sanità, che – coinvolgendo oltre 50 mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi – descrive la variabilità geografica e l'evoluzione nel tempo del peso, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica e di sedentarietà nei bambini e nelle bambine di 8-9 anni;

    per quanto concerne l'attività fisica: nel 2023 in Italia, un/una bambino/a su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l'intervista, più del 70 per cento non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di completare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, la disciplina recata dalla proposta di legge in esame introducendo, nel primo provvedimento utile di natura finanziaria, misure finalizzate ad incrementare le detrazioni delle spese per attività sportive e la deducibilità dei costi per l'istituzione di impianti sportivi aziendali nonché a ridurre l'IVA per l'iscrizione alle attività sportive.
9/741-A/11. (Testo modificato nel corso della seduta)Amato, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Di Lauro.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'assemblea reca disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità e dello stato di sovrappeso;

    in particolare l'articolo 5 attribuisce al Ministero della salute il compito di individuare, promuovere e coordinare azioni di informazione, sensibilizzazione e di educazione rivolte alla popolazione e finalizzate a sviluppare la conoscenza di un corretto stile di alimentazione e di nutrizione, oltre a favorire la pratica dell'attività fisica e la lotta contro la sedentarietà, anche mediante le amministrazioni locali, gli istituti scolastici, le farmacie, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le reti socio-sanitarie di prossimità,

impegna il Governo

ad adottare, in attuazione dei compiti individuati nell'articolo 5 del provvedimento, ogni misura idonea a promuovere la cultura dello sport come attività di prevenzione e di lotta contro la sedentarietà e l'obesità, prevedendo in particolare interventi nelle zone periferiche delle aree metropolitane e nelle zone rurali.
9/741-A/12. Soumahoro.


   La Camera,

   premesso che:

    secondo gli ultimi dati Istat, il numero di persone con obesità ha registrato un incremento del 38 per cento rispetto al 2003, è soprattutto notevole l'aumento registrato tra i giovani adulti;

    rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità in Italia, per un totale di quasi 6 milioni di cittadini;

    secondo le stime Istat nel 2023 sono l'11,8 per cento gli adulti con obesità in Italia. Il lieve aumento registrato rispetto al 2022 (0,4 punti percentuali) non risulta statisticamente significativo nel complesso della popolazione adulta, ma dall'analisi per età emerge un incremento importante tra i più giovani tra gli adulti, quelli compresi nella fascia di età 18-34 anni. In questa fascia di età si è passati dal 5,0 per cento nel 2022 al 6,6 per cento nel 2023. Si conferma dunque la tendenza all'aumento dell'obesità tra i giovani adulti registrata nel lungo periodo. La quota più elevata di obesità si registra come sempre tra gli anziani di 65-74 anni, dove si stima che oltre 1 persona su 6 abbia la malattia, il 15,9 per cento, nel 2023;

    l'obesità è una sfida complessa che va ben oltre l'aspetto individuale, perché impatta profondamente sulla salute pubblica, sui sistemi sanitari e sull'economia del nostro Paese. Il costante aumento dei casi impone di agire con decisione e coerenza;

    la lotta all'obesità è una priorità in quanto associata a oltre 200 complicazioni, inclusi tumori, malattie cardiovascolari, diabete tipo 2 e malattie respiratorie croniche con conseguenze sulla morbilità e mortalità. L'obesità grave è stata associata a una diminuzione dell'aspettativa di vita e ad un aumento del tasso di mortalità indipendentemente dall'età, regione geografica, titolo di studio o l'abitudine di fumare;

    in Italia l'ipertensione è presente nel 45 per cento delle persone con un IMC normale, nel 67 per cento di quelle con sovrappeso, fino ad arrivare all'87 per cento in coloro che soffrono di obesità;

    l'obesità è un problema in crescente diffusione, e deve essere considerata una delle principali sfide per la salute pubblica. Si tratta di una condizione complessa, multifattoriale, che richiede interventi coordinati e personalizzati, capaci di incidere non solo a livello individuale ma anche comunitario;

    le strategie e gli interventi multi-setting emergono come approccio essenziale per combattere l'obesità, in linea con le politiche di salute e benessere promosse a livello internazionale. Le strategie multi-setting sono approcci integrati che agiscono su più livelli e in contesti diversi, dalla scuola, al luogo di lavoro, all'ambiente urbano per affrontare le criticità sociali e ambientali dell'obesità;

    a livello nazionale, è necessario garantire che i nostri servizi sanitari, uniformemente a tutti i livelli: istituzionali, territoriali, nonché gli ambiti scolastici, di vita e lavorativi, siano adeguatamente informati e attrezzati, per ridurre il rischio e l'impatto dell'obesità,

impegna il Governo

a garantire, per quanto di competenza, che tutti i centri per l'obesità siano in grado di assumere la presa in carico, con approccio multidisciplinare, delle persone in sovrappeso e con obesità nonché ad individuare, a tale fine, ulteriori risorse finanziarie a partire dalla prossima legge di bilancio per affrontare strutturalmente, sia nella prevenzione che nella cura, una delle maggiori criticità che impattano sulla salute pubblica e sul Servizio sanitario nazionale.
9/741-A/13. Zanella.


   La Camera,

   premesso che:

    secondo gli ultimi dati Istat, il numero di persone con obesità ha registrato un incremento del 38 per cento rispetto al 2003, è soprattutto notevole l'aumento registrato tra i giovani adulti;

    rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità in Italia, per un totale di quasi 6 milioni di cittadini;

    secondo le stime Istat nel 2023 sono l'11,8 per cento gli adulti con obesità in Italia. Il lieve aumento registrato rispetto al 2022 (0,4 punti percentuali) non risulta statisticamente significativo nel complesso della popolazione adulta, ma dall'analisi per età emerge un incremento importante tra i più giovani tra gli adulti, quelli compresi nella fascia di età 18-34 anni. In questa fascia di età si è passati dal 5,0 per cento nel 2022 al 6,6 per cento nel 2023. Si conferma dunque la tendenza all'aumento dell'obesità tra i giovani adulti registrata nel lungo periodo. La quota più elevata di obesità si registra come sempre tra gli anziani di 65-74 anni, dove si stima che oltre 1 persona su 6 abbia la malattia, il 15,9 per cento, nel 2023;

    l'obesità è una sfida complessa che va ben oltre l'aspetto individuale, perché impatta profondamente sulla salute pubblica, sui sistemi sanitari e sull'economia del nostro Paese. Il costante aumento dei casi impone di agire con decisione e coerenza;

    la lotta all'obesità è una priorità in quanto associata a oltre 200 complicazioni, inclusi tumori, malattie cardiovascolari, diabete tipo 2 e malattie respiratorie croniche con conseguenze sulla morbilità e mortalità. L'obesità grave è stata associata a una diminuzione dell'aspettativa di vita e ad un aumento del tasso di mortalità indipendentemente dall'età, regione geografica, titolo di studio o l'abitudine di fumare;

    in Italia l'ipertensione è presente nel 45 per cento delle persone con un IMC normale, nel 67 per cento di quelle con sovrappeso, fino ad arrivare all'87 per cento in coloro che soffrono di obesità;

    l'obesità è un problema in crescente diffusione, e deve essere considerata una delle principali sfide per la salute pubblica. Si tratta di una condizione complessa, multifattoriale, che richiede interventi coordinati e personalizzati, capaci di incidere non solo a livello individuale ma anche comunitario;

    le strategie e gli interventi multi-setting emergono come approccio essenziale per combattere l'obesità, in linea con le politiche di salute e benessere promosse a livello internazionale. Le strategie multi-setting sono approcci integrati che agiscono su più livelli e in contesti diversi, dalla scuola, al luogo di lavoro, all'ambiente urbano per affrontare le criticità sociali e ambientali dell'obesità;

    a livello nazionale, è necessario garantire che i nostri servizi sanitari, uniformemente a tutti i livelli: istituzionali, territoriali, nonché gli ambiti scolastici, di vita e lavorativi, siano adeguatamente informati e attrezzati, per ridurre il rischio e l'impatto dell'obesità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di garantire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, per quanto di competenza, che tutti i centri per l'obesità siano in grado di assumere la presa in carico, con approccio multidisciplinare, delle persone in sovrappeso e con obesità nonché ad individuare, a tale fine, ulteriori risorse finanziarie a partire dalla prossima legge di bilancio per affrontare strutturalmente, sia nella prevenzione che nella cura, una delle maggiori criticità che impattano sulla salute pubblica e sul Servizio sanitario nazionale.
9/741-A/13. (Testo modificato nel corso della seduta)Zanella.


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta in esame reca interventi in materia di sanità, specificatamente in termini di riconoscimento, prevenzione e cura dell'obesità su tutto il territorio nazionale;

    l'obesità rappresenta una sfida di salute pubblica prioritaria con un impatto di spesa significativo per il Servizio sanitario nazionale. Se non tempestivamente diagnosticata e trattata è causa più frequente del diabete mellito di tipo 2, ma anche dell'ipertensione, la dislipidemia, le malattie cardio e cerebrovascolari, i tumori, le malattie neurodegenerative, le malattie respiratorie e le malattie articolari;

    rispetto a 20 anni fa, sono circa 1,6 milioni in più le persone con obesità, in aumento soprattutto tra i giovani adulti e anziani;

    si tratta una patologia complessa con cause multifattoriali: l'alimentazione, gli stili di vita, l'ambiente ma anche le determinanti genetiche ed endocrino-metaboliche e richiede per questo una strategia nazionale e globale integrata di prevenzione, diagnosi, cura e servizi di prossimità sul territorio;

    il Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, adottato il 6 agosto 2020 con intesa in Conferenza Stato-regioni, riconosce, come già quello precedente, l'utilità della promozione dell'attività fisica e della prescrizione dell'esercizio fisico come strumento preventivo e terapeutico a disposizione dei sanitari per contrastare l'insorgenza e l'evoluzione delle malattie croniche;

    nella letteratura scientifica vi sono evidenze ormai consolidate rispetto all'efficacia dell'esercizio fisico in queste fasce di popolazione;

    il concetto d'attività fisica adattata è stato introdotto nel 1973 contestualmente alla creazione della Federazione internazionale attività fisica adattata (IFAPA);

    nello specifico, l'educazione fisica adattata è rivolta a quelle persone che non sono in grado, per motivi di vario genere, di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività d'educazione fisica;

    in soggetti in buone condizioni di salute lo sport e in generale l'attività fisica sono finalizzati prevalentemente al mantenimento della propria forma fisica e al divertimento; in soggetti affetti da determinate patologie la pratica sportiva può diventare, invece, parte integrante di una terapia per la guarigione o quantomeno per il recupero delle migliori condizioni di benessere psico-fisico,

impegna il Governo

ad avviare azioni, anche legislative, volte a riconoscere e promuovere a livello nazionale l'attività fisica adattata (AFA) quale strumento di realizzazione del diritto alla salute per la prevenzione, opportunamente controllata e indicata attraverso una idonea «prescrizione» medica, in ambito sanitario e per la terapia e la riabilitazione delle persone affette da obesità o altre patologie croniche.
9/741-A/14. Berruto, Casu.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame si pone l'obiettivo di adottare una politica di prevenzione e di contrasto dell'obesità, per rispondere alle esigenze dei cittadini che soffrono di questa patologia o che sono a rischio di contrarla;

    l'articolo 2 prevede il finanziamento di un programma per la prevenzione e la cura dell'obesità;

    in tale ambito, ai fini del miglioramento degli stili di vita della popolazione, sono previsti interventi volti alla promozione delle attività sportive, nonché, nell'ambito delle istituzioni scolastiche, alla adozione di iniziative didattiche extracurricolari per lo svolgimento di attività sportive. Il Ministero della salute è incaricato di promuove azioni di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, finalizzate a favorire la pratica dell'attività fisica;

    con l'approvazione della legge costituzionale 26 settembre 2023, n. 1 è stato inserito nella Carta il riconoscimento del «valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme»;

    nella sua pubblicazione «Physical activity strategy for the WHO European Region 2016-2025», l'OMS, nel tracciare lo stato delle conoscenze sugli effetti dell'attività fisica sulla salute, raccomanda agli adulti di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività fisica e a giovani e bambini almeno 60 minuti al giorno, indicando nella sedentarietà una delle cause principali di obesità e sovrappeso che, a loro volta, favoriscono l'insorgenza delle principali malattie croniche non trasmissibili;

    va altresì rilevato che la lotta alla sedentarietà e conseguente obesità e sovrappeso, attraverso la promozione e/o prescrizione di esercizio fisico, favorisce per converso la salute riproduttiva (fertilità), la neurogenesi e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili;

    nel marzo del 2023 il Ministro della salute ha annunciato la definizione di un «Programma nazionale di promozione dell'attività fisica» che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell'esercizio fisico e della loro erogazione sul territorio nazionale;

    i pediatri da tempo adottano i cosiddetti «bilanci di salute» che, attraverso visite programmate valutano lo stile di vita dei più piccoli, inteso come alimentazione e attività fisica e sportiva;

    i medici di famiglia considerano l'attività fisica e sportiva un trattamento preventivo e terapeutico fondamentale e hanno predisposto il ricettario per la prescrizione dell'attività fisica secondo dei criteri che vanno in base all'età, al sesso e alle patologie;

    il «modello italiano» di medicina dello sport, specialità nata nel 1957 con la prima scuola universitaria di specializzazione al Mondo, in cui concorrono la formazione e la ricerca scientifica, è diventato punto di riferimento a livello internazionale anche grazie all'attività svolta dalla Federazione medico sportiva italiana (FMSI), unica società scientifica di medicina dello sport riconosciuta dal Ministero della salute;

    in tale modello si afferma che l'esercizio fisico deve essere prescritto al pari di un farmaco nella «giusta dose», ovverosia in termini di intensità, frequenza e durata secondo parametri di funzionalità ben delineabili dallo specialista competente;

    questa specializzazione universitaria post-laurea, oggi presente, anche grazie all'esperienza italiana, in 14 Paesi europei, è stata riconosciuta a livello europeo dalla direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, modificata dalla decisione delegata (UE) 2024/1935 della Commissione, del 5 marzo 2024;

    l'articolo 2 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, conosciuto come «legge dello sport» definisce «esercizio fisico strutturato» i programmi di attività fisica pianificata prescritti dai medici (anche specialisti) sulla base delle condizioni cliniche dei singoli soggetti cui sono destinati e «attività fisica adattata (AFA)» i programmi destinati a soggetti che hanno patologie croniche o disabilità fisiche, che li eseguono sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze;

    la certificazione medico sportiva è il primo screening della nostra popolazione e rappresenta l'occasione per sottoporre una considerevole parte della stessa ad un esame preventivo di alta specializzazione, finalizzato non solo a individuare, per ciascun soggetto, potenziali fattori di rischio o patologie, ma anche a indicargli quali attività fisiche debba praticare e con quale intensità e frequenza;

    i protocolli della medicina dello sport sono uno strumento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria in grado di generare rilevanti risparmi nella spesa sanitaria,

impegna il Governo

a coordinare le iniziative adottate in attuazione del provvedimento in esame con le esperienze e le attività descritte in premessa e a valutare l'adozione di iniziative, anche legislative, per l'inserimento della pratica dell'attività fisica e sportiva adeguatamente strutturate nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza (LEA), compatibilmente con le risorse disponibili, prevedendo il coinvolgimento della Federazione medico sportiva italiana (FMSI) nella redazione di specifiche linee guida in materia.
9/741-A/15. Casasco, De Palma.


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame si pone l'obiettivo di adottare una politica di prevenzione e di contrasto dell'obesità, per rispondere alle esigenze dei cittadini che soffrono di questa patologia o che sono a rischio di contrarla;

    l'articolo 2 prevede il finanziamento di un programma per la prevenzione e la cura dell'obesità;

    in tale ambito, ai fini del miglioramento degli stili di vita della popolazione, sono previsti interventi volti alla promozione delle attività sportive, nonché, nell'ambito delle istituzioni scolastiche, alla adozione di iniziative didattiche extracurricolari per lo svolgimento di attività sportive. Il Ministero della salute è incaricato di promuove azioni di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, finalizzate a favorire la pratica dell'attività fisica;

    con l'approvazione della legge costituzionale 26 settembre 2023, n. 1 è stato inserito nella Carta il riconoscimento del «valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme»;

    nella sua pubblicazione «Physical activity strategy for the WHO European Region 2016-2025», l'OMS, nel tracciare lo stato delle conoscenze sugli effetti dell'attività fisica sulla salute, raccomanda agli adulti di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività fisica e a giovani e bambini almeno 60 minuti al giorno, indicando nella sedentarietà una delle cause principali di obesità e sovrappeso che, a loro volta, favoriscono l'insorgenza delle principali malattie croniche non trasmissibili;

    va altresì rilevato che la lotta alla sedentarietà e conseguente obesità e sovrappeso, attraverso la promozione e/o prescrizione di esercizio fisico, favorisce per converso la salute riproduttiva (fertilità), la neurogenesi e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili;

    nel marzo del 2023 il Ministro della salute ha annunciato la definizione di un «Programma nazionale di promozione dell'attività fisica» che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell'esercizio fisico e della loro erogazione sul territorio nazionale;

    i pediatri da tempo adottano i cosiddetti «bilanci di salute» che, attraverso visite programmate valutano lo stile di vita dei più piccoli, inteso come alimentazione e attività fisica e sportiva;

    i medici di famiglia considerano l'attività fisica e sportiva un trattamento preventivo e terapeutico fondamentale e hanno predisposto il ricettario per la prescrizione dell'attività fisica secondo dei criteri che vanno in base all'età, al sesso e alle patologie;

    il «modello italiano» di medicina dello sport, specialità nata nel 1957 con la prima scuola universitaria di specializzazione al Mondo, in cui concorrono la formazione e la ricerca scientifica, è diventato punto di riferimento a livello internazionale anche grazie all'attività svolta dalla Federazione medico sportiva italiana (FMSI), unica società scientifica di medicina dello sport riconosciuta dal Ministero della salute;

    in tale modello si afferma che l'esercizio fisico deve essere prescritto al pari di un farmaco nella «giusta dose», ovverosia in termini di intensità, frequenza e durata secondo parametri di funzionalità ben delineabili dallo specialista competente;

    questa specializzazione universitaria post-laurea, oggi presente, anche grazie all'esperienza italiana, in 14 Paesi europei, è stata riconosciuta a livello europeo dalla direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, modificata dalla decisione delegata (UE) 2024/1935 della Commissione, del 5 marzo 2024;

    l'articolo 2 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, conosciuto come «legge dello sport» definisce «esercizio fisico strutturato» i programmi di attività fisica pianificata prescritti dai medici (anche specialisti) sulla base delle condizioni cliniche dei singoli soggetti cui sono destinati e «attività fisica adattata (AFA)» i programmi destinati a soggetti che hanno patologie croniche o disabilità fisiche, che li eseguono sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze;

    la certificazione medico sportiva è il primo screening della nostra popolazione e rappresenta l'occasione per sottoporre una considerevole parte della stessa ad un esame preventivo di alta specializzazione, finalizzato non solo a individuare, per ciascun soggetto, potenziali fattori di rischio o patologie, ma anche a indicargli quali attività fisiche debba praticare e con quale intensità e frequenza;

    i protocolli della medicina dello sport sono uno strumento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria in grado di generare rilevanti risparmi nella spesa sanitaria,

impegna il Governo

a coordinare le iniziative di implementazione della promozione dell'attività fisica e tutela della salute e delle attività sportive, così come previsto nell'Allegato I del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 recante i livelli essenziali di assistenza, compatibilmente con le risorse disponibili, prevedendo il coinvolgimento della Federazione medico sportiva italiana nella redazione di specifiche linee guida in materia.
9/741-A/15. (Testo modificato nel corso della seduta)Casasco, De Palma.


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative per il completamento delle infrastrutture strategiche nella città di Genova, con particolare riferimento al Terzo valico dei Giovi-nodo di Genova – 3-01926

   MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DE BERTOLDI, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   gli investimenti in opere pubbliche di rilievo strategico portano benefici concreti a tutta la collettività. Un patrimonio infrastrutturale moderno e connesso è fondamentale per sviluppare una mobilità di merci e persone efficace ed efficiente, che possa sostenere la crescita a lungo termine di un territorio;

   la città di Genova ricopre un ruolo strategico nello scenario logistico europeo. Le opere infrastrutturali in corso di realizzazione sul territorio contribuiranno a incrementare la crescita e la competitività della città e dell'intero Paese;

   mobilità e portualità sono due ambiti chiave dell'economia della città e della regione. Le caratteristiche geografiche della Liguria la rendono un corridoio naturale per persone e merci e fanno sì che possa essere identificata come una porta naturale del Nord-Ovest e di alcune aree dell'Europa centrale sul Mediterraneo, nonché la principale piattaforma logistica del Paese, grazie al contributo fondamentale dei suoi porti, in particolare quello di Genova;

   il progetto unico Terzo valico dei Giovi-nodo di Genova, che permetterà ai treni di viaggiare ad una velocità massima di 250 chilometri orari fino a raggiungere la città di Milano, rappresenta una vera rivoluzione per il trasporto ferroviario del Nord Italia e di valore strategico anche per l'Europa: il collegamento, infatti, andrà a potenziare il corridoio Reno-Alpi della rete di trasporto transeuropea Ten-T, garantendo alle merci un percorso preferenziale ed efficientandone il trasporto fino al porto di Rotterdam;

   tale collegamento è centrale anche per potenziare l'intermodalità del trasporto merci con il sistema portuale della città, riducendo in modo significativo i tempi di transito, ottimizzando l'efficienza della logistica portuale e, al tempo stesso, migliorando la rete ferroviaria locale, che potrà beneficiare di infrastrutture più moderne e performanti;

   il nodo ferroviario, infatti, consentirà il raccordo diretto per i treni merci in partenza e in arrivo dal porto, con la separazione dei flussi di traffico dei treni a carattere regionale e metropolitano da quelli a lunga percorrenza. Il potenziamento della linea Genova-Campasso permetterà il collegamento per treni provenienti dal porto storico di Genova con le linee Terzo valico e succursale dei Giovi –:

   se e quali iniziative di competenza abbia adottato o intenda adottare al fine di completare la realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture strategiche della città di Genova, fondamentali per lo sviluppo del territorio e dell'intero Paese, con particolare riferimento al completamento del progetto unico Terzo valico dei Giovi-nodo di Genova.
(3-01926)


Iniziative volte alla riduzione della pressione fiscale sui redditi medi – 3-01928

   MARATTIN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo il rapporto Taxing wages 2025 dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), nell'anno 2023 per un lavoratore single senza figli un incremento di 100 euro del salario lordo si traduce in un incremento di soli 68 euro di reddito netto, contro una media di 85 euro per l'area Ocse;

   per una famiglia di due lavoratori, in cui almeno uno abbia il reddito pari a quello medio, tale valore diventa 50 euro, contro una media Ocse di 79 euro;

   per una famiglia di due lavoratori entrambi con reddito medio, tale valore diventa 55, contro una media Ocse di 81 euro;

   tutti i valori sopra elencati risultano i peggiori in assoluto tra i 38 Paesi dell'area Ocse;

   anche i dati riguardanti le dichiarazioni dei redditi Irpef relative al 2023 – pubblicate sul sito del Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e finanze – mostrano la stessa indicazione di massima;

   in particolare, i contribuenti con redditi imponibili annui superiori a 50.000 euro, nonostante ammontino ad appena circa il 7 per cento del totale dei contribuenti Irpef, sopportano oltre il 45 per cento dell'intero gettito annuo di tale imposta;

   i contribuenti con redditi imponibili annui superiori a 35.000, nonostante ammontino a circa il 22 per cento della platea, pagano circa i due terzi di tutto il gettito Irpef annuale;

   l'aliquota marginale legale del 43 per cento si applica già a partire dai 50.000 euro di reddito imponibile annuo, quando in Francia tale livello si applica a soglie circa tre volte superiori;

   tutti questi dati mostrano in maniera incontrovertibile una pressione fiscale abnorme sui redditi medi;

   tutti gli interventi finora messi in campo dal Governo in materia fiscale e contributiva hanno riguardato i redditi inferiori ai 35.000 euro annui –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Governo, e in particolare il Ministro interrogato, per alleviare l'enorme peso fiscale e contributivo che in Italia grava sui redditi medi.
(3-01928)


Iniziative in relazione alle criticità emerse in materia di garanzie fideiussorie rilasciate da imprese bancarie o assicurative a soggetti appaltatori – 3-01929

   LUPI, ROMANO, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CARFAGNA, CAVO, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 117, comma 1, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, disciplina l'obbligo per il soggetto appaltatore di sottoscrivere una «garanzia definitiva», a sua scelta sotto forma di cauzione o fideiussione, con le modalità previste dall'articolo 106 del medesimo decreto;

   l'articolo 106 del citato decreto, ai commi 2 e 3, stabilisce che la garanzia fideiussoria può essere rilasciata da imprese bancarie o assicurative che rispondano ai requisiti di solvibilità previsti dalle leggi che ne disciplinano le rispettive attività oppure dagli intermediari finanziari iscritti nell'albo di cui all'articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, che svolgono attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una società di revisione iscritta nell'apposito albo;

   in data 2 marzo 2025 il quotidiano la Repubblica ha pubblicato l'inchiesta «carte false», che evidenzia episodi di imprenditori che sottoscrivono polizze fittizie a fronte di versamenti reali;

   a seguito di un'indagine della Guardia di finanza, conclusasi ad aprile 2025, sono stati segnalati 15 soggetti e individuate 143 garanzie fideiussorie mendaci, per un importo garantito di circa 330 milioni di euro e premi incassati per oltre 6 milioni di euro. Le organizzazioni individuate avevano rilasciato 109 garanzie, di cui 84 abusive e 25 false;

   l'inchiesta del quotidiano la Repubblica rileva anche l'inadeguatezza dei controlli verso gli istituti assicurativi e bancari in contrapposizione ad un vantaggio digitale di questi enti, che riescono a sembrare credibili e ad eludere i vincoli legali;

   il decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, istituisce la cabina di regia per il coordinamento strategico e la definizione di politiche direttive efficaci in materia di valorizzazione e sviluppo del mercato dei capitali;

   il 23 aprile 2025 la Camera dei deputati ha approvato l'ordine del giorno 9/2308-A/2 che impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere tra i compiti della citata cabina di regia il controllo e la verifica delle garanzie fideiussorie rilasciate dagli operatori nei confronti della pubblica amministrazione –:

   quali iniziative intenda assumere al fine di arginare il fenomeno descritto in premessa, anche dando seguito all'impegno previsto dall'ordine del giorno 9/2308-A/2 approvato dalla Camera dei deputati, a conclusione dell'iter di conversione in legge del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25.
(3-01929)


Intendimenti del Governo in merito alla tassazione dei servizi digitali – 3-01930

   FARAONE, BOSCHI, BONIFAZI, DEL BARBA, GADDA, GIACHETTI e GRUPPIONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel corso della XVIII legislatura, l'attuale Presidente del Consiglio dei ministri Meloni ha ribadito più volte la necessità di introdurre misure redistributive attraverso la tassazione sugli «extraprofitti» delle grandi imprese e delle banche;

   la Presidente del Consiglio dei ministri Meloni, in particolare, accusava il precedente Governo di una sostanziale sottomissione alle big tech, affermando che il sistema politico fosse assoggettato ai loro interessi;

   ad oggi nessuna iniziativa concreta è stata adottata dal Governo Meloni sul fronte della tassazione dei colossi digitali, che continuano ad operare in Italia senza una contribuzione proporzionata al fatturato generato, mentre i piccoli operatori economici italiani ne subiscono la concorrenza fiscale e commerciale;

   nella dichiarazione congiunta col Presidente statunitense Trump, la Presidente Meloni ha affermato la necessità di non tassare specificatamente i servizi digitali, con una sostanziale smentita delle proprie posizioni passate;

   il Governo Meloni aveva già provato in precedenza a eliminare la cosiddetta web tax italiana che colpisce al 3 per cento i ricavi delle imprese digitali, nonostante la Presidente Meloni in passato l'avesse definita troppo blanda;

   l'idea di eliminare tale imposta si fa strada proprio a pochi giorni dall'invito del Ministro interrogato, rivolto agli altri Ministeri, a provvedere ai tagli lineari di spesa sugli stanziamenti (e dunque sui servizi resi ai cittadini) di propria competenza –:

   se ritenga che la tassazione dei servizi digitali sia proporzionata oppure vada resa più elevata in ossequio alle dichiarazioni fatte in passato dalla Presidente del Consiglio dei ministri Meloni.
(3-01930)


Iniziative di competenza in ordine alla quantificazione delle risorse finanziarie e alla definizione dei meccanismi di finanziamento perequativo ai fini dell'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni – 3-01931

   ZARATTI, ZANELLA, BONELLI, FRATOIANNI, BORRELLI, DORI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI e PICCOLOTTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   recenti notizie di stampa (Il Sole 24 ore) riportano che nel prossimo Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro Calderoli, approderà un disegno di legge dove sono individuati – distinti per funzioni e non più per materie – gli standard minimi di servizio pubblico che sono indispensabili a garantire, da Nord a Sud, i diritti civili e sociali che la Costituzione tutela ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, e dall'articolo 117, secondo comma, lettera m);

   i livelli essenziali delle prestazioni riguardano servizi pubblici fondamentali: sanità (livelli essenziali di assistenza); istruzione; assistenza sociale; trasporto pubblico locale; servizi per l'infanzia e disabilità; ambiente e gestione dei rifiuti; sicurezza del territorio e protezione civile;

   garantiscono l'equità e: a) assicurano che ogni cittadino riceva un livello minimo di prestazioni essenziali; b) limitano le disuguaglianze territoriali: impediscono che l'autonomia regionale si traduca in un divario nei diritti; c) condizionano l'autonomia regionale: le regioni possono ottenere competenze aggiuntive solo se garantiscono i livelli essenziali delle prestazioni;

   la cabina di regia per i livelli essenziali delle prestazioni istituita dal Governo nel 2023 avrebbe dovuto effettuare una mappatura dei servizi attuali, definire standard minimi, quantificare le risorse necessarie (fabbisogni standard) e definire meccanismi di finanziamento perequativo;

   l'articolo 4 ex legge n. 86 del 2024 prevede che il trasferimento delle funzioni attinenti a materie o ad ambiti di materie riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, possa avvenire soltanto successivamente alla determinazione dei medesimi e dei relativi costi e fabbisogni standard, nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di bilancio. Qualora dalla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni dovessero derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, al trasferimento delle funzioni si potrà procedere soltanto successivamente all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi di stanziamento delle necessarie risorse finanziarie;

   la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 1, primo periodo, nella parte in cui menziona «materie o ambiti di materie riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni», anziché «specifiche funzioni riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni», sottolineando che la differenziazione regionale non può compromettere la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni, pena la violazione dei principi di unitarietà;

   nel recente documento di finanza pubblica 2025 c'è solo un semplice richiamo ai livelli essenziali delle prestazioni e alla loro definizione –:

   come intenda operare, per quanto di competenza, al fine della quantificazione delle risorse necessarie e della definizione dei meccanismi di finanziamento perequativo e, conseguentemente, quante risorse siano già state accantonate e reperite per dare reale attuazione ai livelli essenziali delle prestazioni.
(3-01931)


Tempistiche per la completa attuazione della delega fiscale, con particolare riferimento all'adozione del previsto codice tributario – 3-01932

   BIGNAMI, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, CONGEDO, FILINI, GIORDANO, MATERA, OSNATO, TESTA, TREMONTI, LUCASELLI e TREMAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il 14 agosto 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 9 agosto 2023, n. 111, recante «delega al Governo per la riforma fiscale»;

   il provvedimento, approvato in via definitiva il 4 agosto 2023, ha delegato il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario;

   in particolare, la legge n. 111 del 2023 reca i principi e i criteri direttivi per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente, dei tributi diretti e indiretti, regionali e locali, nonché del settore dei giochi, dei procedimenti e delle sanzioni;

   inoltre, tra gli obiettivi fondamentali che il legislatore si è prefissato con la legge in parola spiccano il riordino sistematico della normativa fiscale, attraverso la puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzate per settori omogenei, nonché la codificazione di detta normativa, al fine di semplificare il sistema, migliorare la chiarezza e la conoscibilità delle norme fiscali e garantire la certezza dei rapporti giuridici;

   a tal fine, l'articolo 21 prevede due distinti passaggi: dapprima, la redazione e l'adozione, entro il 31 dicembre 2025, di uno o più decreti legislativi recanti testi unici, distinti per settori;

   successivamente, entro dodici mesi dall'entrata in vigore dell'ultimo dei predetti testi unici, il riassetto delle vigenti disposizioni di diritto tributario al fine di raccoglierle in un codice articolato in una parte generale, recante la disciplina unitaria degli istituti comuni del sistema fiscale, e in una parte speciale, contenente la disciplina delle singole imposte;

   il 29 ottobre 2024 il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, il testo unico in materia di sanzioni tributarie amministrative e penali (decreto legislativo 5 novembre 2024, n. 173), il testo unico in materia di giustizia tributaria (decreto legislativo 14 novembre 2024, n. 175), nonché il testo unico relativo ai tributi erariali minori (decreto legislativo 5 novembre 2024, n. 174) e il testo unico in materia di versamenti e riscossione (decreto legislativo 24 marzo 2025, n. 33) –:

   quali siano le tempistiche che il Governo si prefigge per dare completa attuazione alla delega fiscale per la redazione dei testi unici mancanti e l'adozione del relativo codice tributario, da sviluppare e organizzare in un testo omogeneo, al fine di garantire agli operatori domestici e non, nonché a tutti i contribuenti, maggiore certezza del diritto e portare l'Italia al pari dei migliori sistemi tributari internazionali.
(3-01932)


Chiarimenti in ordine al possibile utilizzo dei risparmi privati come fonte di finanziamento del piano di riarmo europeo – 3-01933

   RICCARDO RICCIARDI, PELLEGRINI, BALDINO e LOMUTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il piano di riarmo europeo «ReArm Europe-Readiness 2030» costituisce un pacchetto di misure per la difesa che, fornendo leve finanziarie agli Stati membri dell'Unione europea, facilita l'aumento degli investimenti nelle capacità di difesa a livello unionale;

   oltre a massicci investimenti pubblici nell'industria bellica, ReArm Europe avrebbe tra i suoi obiettivi anche quello di indirizzare i risparmi dei cittadini verso tale settore, con conseguenze potenzialmente devastanti sia per la sicurezza globale e gli equilibri geopolitici, sia per la giustizia sociale;

   è notizia di questi giorni l'allarme lanciato da Banca Etica sull'utilizzo dei risparmi dei cittadini per l'acquisto di armi: stando al piano di riarmo europeo, l'Unione sembrerebbe intenzionata a trasformare i risparmi privati – circa 10 mila miliardi di euro depositati nei conti correnti europei – in una fonte di finanziamento privilegiata per le imprese del comparto militare;

   in particolare, attraverso l'attivazione di Security action for Europe (Safe), verrebbero liberati, sotto forma di finanziamenti per investimenti in difesa, garantiti dal bilancio dell'Unione europea, 150 miliardi di euro di prestiti, per l'acquisto, tra l'altro, di sistemi di difesa aerea e missilistica, artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone;

   queste risorse, sotto forma di prestiti, genereranno nuovo debito pubblico, mentre la restante parte dei finanziamenti del Rearm, circa 650 miliardi di euro, graverebbe sui bilanci nazionali degli Stati membri, venendo però esclusa dal calcolo del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo, una misura mai adottata nel caso di altri settori come sanità, ricerca e istruzione – soggetti invece da anni a significativi tagli per rispettare i parametri stringenti del Patto di stabilità;

   a questo allarmante quadro si aggiunge l'imminente approvazione della direttiva sull'Unione dei risparmi e degli investimenti, il cui via libera, come sostenuto dalla presidente di Banca Etica, esporrebbe in misura sempre maggiore i risparmiatori a supportare l'industria delle armi: attraverso strumenti finanziari complessi come le cartolarizzazioni, i cittadini si troverebbero a investire in armi senza esserne consapevoli –:

   se il Ministro interrogato possa chiarire gli effetti diretti e indiretti che l'approvazione del Piano di riarmo europeo e la conseguente attivazione delle leve finanziarie ivi previste, in particolare quelle conseguenti ai prestiti per investimenti in difesa, garantiti dal bilancio dell'Unione europea, avrebbe in termini di possibile utilizzo distorto e inconsapevole dei risparmi di privati cittadini per l'acquisto di armi, attraverso la conseguente trasformazione dei risparmi privati depositati nei conti correnti europei in una fonte di finanziamento privilegiata per le imprese del comparto militare.
(3-01933)


Chiarimenti in ordine alle condizioni di cura e di assistenza presso il centro di permanenza per i rimpatri di Brindisi, con specifico riguardo al recente decesso di un migrante ivi trattenuto – 3-01927

   STEFANAZZI, LACARRA, UBALDO PAGANO, GHIO, FERRARI, CASU, FORNARO, BOLDRINI e SCARPA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   presso il centro di permanenza per i rimpatri di Brindisi si registrano condizioni di vita drammatiche per i trattenuti, in uno stato di sospensione esistenziale che va ben oltre la mera privazione della libertà;

   in una visita effettuata in data 2 maggio 2025 al centro di permanenza per i rimpatri di Brindisi dal deputato Claudio Stefanazzi è stato riscontrato che, alle ore 11 del mattino, numerosi trattenuti si trovavano ancora a dormire nelle camerate, segno di uno stato di inedia e rassegnazione diffusi;

   da testimonianze raccolte sul posto risulta che oltre il 50 per cento delle persone trattenute fa uso di psicofarmaci, a riprova di una condizione psicologica estremamente grave e di un contesto di abbandono;

   a seguito della decisione del Governo di aprire in Albania un centro di permanenza per i rimpatri, consta agli interroganti che è emersa una prassi inquietante, descritta dai trattenuti come una «lotteria», attraverso cui, su ordine del Ministero dell'interno, alcune persone vengono estratte arbitrariamente e trasferite in Albania senza alcuna comunicazione preventiva, né garanzia di assistenza legale continuativa;

   tali trasferimenti avvengono in violazione dei più basilari diritti alla difesa e all'informazione, costringendo i trattenuti a contattare gli avvocati solo dopo il loro arrivo nel nuovo Paese di detenzione;

   è emerso inoltre che, poche ore prima della visita ispettiva effettuata dall'onorevole Stefanazzi, un uomo è deceduto all'interno della struttura;

   nei colloqui con il deputato che hanno preceduto la visita ispettiva il personale dell'ente gestore non ha fatto minimamente cenno a tale gravissimo fatto (di cui, peraltro, manca ancora una comunicazione ufficiale da parte delle autorità competenti);

   inoltre, non è dato sapere se, al momento del malore, fosse presente personale sanitario e se siano state adottate tutte le misure possibili per salvarlo;

   tutto ciò contribuisce a delineare un quadro di totale mancanza di trasparenza, inquietante e disumano, che impone un chiarimento urgente da parte del Governo –:

   quali fossero le condizioni sanitarie e psicologiche pregresse del detenuto deceduto e se e quali misure siano state adottate per garantirgli un'assistenza adeguata alle stesse.
(3-01927)


Iniziative volte a rendere l'impiego presso la pubblica amministrazione attrattivo nei confronti delle giovani generazioni – 3-01934

   PAOLO EMILIO RUSSO e GENTILE. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   come riportato da ultime dichiarazioni, il Ministro interrogato ha affermato che nel 2023 e nel 2024 nel settore pubblico sono state reclutate oltre 350 mila persone;

   si tratta di cifre considerevoli, soprattutto in considerazione del fatto che, come sostenuto dal Ministro interrogato, è necessario sostenere le amministrazioni per fare fronte alle imminenti sfide e agli impegni previsti anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza;

   in questo percorso è fondamentale approntare delle misure per rendere la pubblica amministrazione sempre più attrattiva anche nei confronti dei giovani, offrendo loro opportunità di impiego al passo con i tempi –:

   se il Ministro interrogato non intenda illustrare le iniziative che sono state adottate per rendere la pubblica amministrazione attrattiva soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.
(3-01934)


Iniziative volte all'effettiva applicabilità dell'incremento del Fondo risorse decentrate per gli enti locali in considerazione dei vincoli di spesa vigenti – 3-01935

   RUFFINO, BONETTI, BENZONI, D'ALESSIO, GRIPPO e SOTTANELLI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'iter di conversione del decreto-legge n. 25 del 2025, all'articolo 14 è stato inserito il comma 1-bis, il quale concede la possibilità di incrementare il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio nel rispetto dell'articolo 33, commi 1, 1-bis e 2, del decreto-legge n. 34 del 2019 e dell'equilibrio pluriennale di bilancio;

   in altre parole, si consente di aumentare il fondo – in deroga al tetto del 2016 – fino a quando la sua parte stabile sommata alle risorse destinate alle elevate qualificazioni raggiungerà il 48 per cento del tabellare 2023. Tuttavia, la disposizione tace del tutto sui limiti di cui all'articolo 1, commi 557 e 562, della legge finanziaria per il 2007, ovvero su quei parametri che ancorano la spesa complessiva del personale al triennio 2011/2013 o all'anno 2008;

   i primi dati indicano che il trattamento accessorio potrebbe duplicarsi, ma il meccanismo rischia di non funzionare dovendo fare i conti con i vincoli normativi e di bilancio;

   il risultato sarebbe, quindi, un'evidente asimmetria normativa: un ente locale potrebbe trovarsi con margini teorici ampi – dati dal 48 per cento degli stipendi tabellari del 2023 – ma vedersi comunque bloccato nella pratica dai vincoli ancora operanti sulla spesa aggregata;

   la Corte dei conti ha chiarito più volte che qualsiasi deroga ai vincoli di spesa del personale deve essere espressa in modo esplicito e inequivoco. E, nel caso in questione, se la legge nulla prevede, i vincoli restano;

   il quadro è ulteriormente complicato dal rinvio all'articolo 33 del decreto-legge n. 34 del 2019 che lega l'aumento della spesa accessoria ai meccanismi di calcolo degli spazi assunzionali. Infatti, quanto aggiunto al fondo è contabilizzato come spesa di personale, erodendo, così, gli spazi per nuove assunzioni. Gli enti locali si troveranno a dover scegliere tra più risorse premiali per i dipendenti in servizio o nuove assunzioni;

   l'obiettivo della norma di armonizzare le retribuzioni tra comparti si scontra, pertanto, con una realtà che chiaramente non consente di moltiplicare le risorse, né di agire in piena autonomia. In un contesto già fragile per le rigidità strutturali delle finanze locali, la disposizione rischia di aprire più problemi di quanti ne risolva, obbligando gli amministratori locali a un equilibrismo sempre più complicato tra vincoli contabili, premialità per i dipendenti e i comuni virtuosi, nonché qualità dei servizi ai cittadini –:

   come preveda che sia garantita l'effettiva applicabilità della disposizione in oggetto alla luce della permanenza dei vincoli di spesa per gli enti territoriali e della mancata previsione di risorse aggiuntive.
(3-01935)