XIX LEGISLATURA
TESTO AGGIORNATO AL 2 LUGLIO 2025
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta del 1° luglio 2025.
Albano, Amendola, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Borrelli, Boschi, Braga, Brambilla, Caiata, Calderone, Cangiano, Cappellacci, Carè, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Comba, Sergio Costa, D'Alessio, Dara, Del Barba, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Formentini, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Iaia, Leo, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Michelotti, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Semenzato, Simiani, Siracusano, Sportiello, Stefani, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.
(Alla ripresa pomeridiana della seduta).
Albano, Amendola, Ascani, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bicchielli, Bignami, Bitonci, Bonetti, Borrelli, Boschi, Braga, Brambilla, Caiata, Calderone, Cangiano, Cappellacci, Carè, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Comba, Sergio Costa, Dara, Del Barba, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Formentini, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Iaia, Leo, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Michelotti, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Riccardo Ricciardi, Richetti, Rixi, Rizzetto, Roccella, Romano, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Simiani, Siracusano, Sportiello, Stefani, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 30 giugno 2025 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
PELLA: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di identificazione e circolazione dei velocipedi e di sicurezza dei ciclisti» (2489).
Sarà stampata e distribuita.
Annunzio di disegni di legge.
In data 30 giugno 2025 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro per lo sport e i giovani:
«Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 96, recante disposizioni urgenti per l'organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport» (2488).
Sarà stampato e distribuito.
Adesione di deputati a proposte di legge.
La proposta di legge CESA: «Modifiche al codice civile in materia di affidamento esclusivo dei figli a un solo genitore nei casi di violenza familiare o di altri gravi reati comportanti rischio per il minore» (2227) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Gallo.
La proposta di legge MOLLICONE ed altri: «Istituzione del Museo del terrorismo in memoria delle vittime civili e dei caduti delle Forze di polizia» (2375) è stata successivamente sottoscritta dal deputato De Corato.
Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
II Commissione (Giustizia):
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA: «Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero» (2457) Parere delle Commissioni I, V, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
VI Commissione (Finanze):
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE: «Modifiche alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, concernenti la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa ai prodotti per l'igiene femminile e ad alcuni prodotti per la prima infanzia» (2450) Parere delle Commissioni I, V, IX, XII e XIV.
XII Commissione (Affari sociali):
BARELLI ed altri: «Delega al Governo per la disciplina dei fondi sociosanitari di assistenza complementare» (2431) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Trasmissione dal Presidente del Senato.
Il Presidente del Senato, con lettera in data 26 giugno 2025, ha comunicato che la 4a Commissione (Politiche dell'Unione europea) del Senato ha approvato, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento del Senato, una risoluzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema comune per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno nell'Unione è irregolare e che abroga la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, la direttiva 2001/40/CE del Consiglio e la decisione 2004/191/CE del Consiglio (COM(2025) 101 final) (Doc. XVIII-bis, n. 25).
Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Trasmissione dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 30 giugno 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3-bis del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, la relazione concernente l'attività svolta sulla base dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, riferita all'anno 2024 (Doc. LXV, n. 3).
Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), alla IV Commissione (Difesa), alla V Commissione (Bilancio), alla VI Commissione (Finanze), alla IX Commissione (Trasporti) e alla X Commissione (Attività produttive).
Annunzio di sentenze
della Corte costituzionale.
La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali), se non già assegnate alla stessa in sede primaria:
Sentenza n. 87 del 22 maggio – 26 giugno 2025 (Doc. VII, n. 497), con la quale:
dichiara non fondate, nei sensi di cui in motivazione, le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 147 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa), come sostituito dall'articolo 131 del decreto legislativo 9 gennaio 2006, n. 5 (Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali a norma dell'articolo 1, comma 5, della legge 14 maggio 2005, n. 80), sollevate, in riferimento agli articoli 24 e 111 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Matera, sezione fallimentare:
alla II Commissione (Giustizia);
Sentenza n. 88 del 7 maggio – 26 giugno 2025 (Doc. VII, n. 498), con la quale:
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 21-novies, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), sollevata, in riferimento all'articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli articoli 1, lettere b) e d), e 5, lettere a) e c), della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005, ratificata e resa esecutiva con la legge 1° ottobre 2020, n. 133, dal Consiglio di Stato, sezione sesta;
dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 21-novies, comma 1, della legge n. 241 del 1990, sollevate, in riferimento agli articoli 3, primo comma, 9, primo e secondo comma, e 97, secondo comma, della Costituzione, dal Consiglio di Stato, sezione sesta:
alla I Commissione (Affari costituzionali);
Sentenza n. 91 del 20 maggio – 1° luglio 2025 (Doc. VII, n. 501), con la quale:
dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 259, comma 1, e 261, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), sollevate, in riferimento agli articoli 3, 5, 51, 97 e 114 della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale per la Campania, sezione prima;
dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 262, comma 1, del decreto legislativo n. 267 del 2000, sollevate, in riferimento agli articoli 3, 5, 51, 97 e 114 della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale per la Campania, sezione prima:
alla V Commissione (Bilancio e Tesoro).
La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
in data 26 giugno 2025, Sentenza n. 86 del 21 maggio – 26 giugno 2025 (Doc. VII, n. 496), con la quale:
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2941, primo comma, numero 7), del codice civile, nella parte in cui non prevede la sospensione della prescrizione tra le associazioni non riconosciute e i loro amministratori, finché sono in carica, per le azioni di responsabilità contro di essi:
alla II Commissione (Giustizia);
in data 1° luglio 2025, Sentenza n. 89 del 9 aprile – 1° luglio 2025 (Doc. VII, n. 499), con la quale:
dichiara l'illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, commi 3 e 4, 3 e 4 della legge della Regione Toscana 29 luglio 2024, n. 30 (Disposizioni in materia di concessioni demaniali marittime. Modifiche alla l.r. 31/2016):
alla VI Commissione (Finanze);
in data 1° luglio 2025, Sentenza n. 90 dell'11 giugno – 1° luglio 2025 (Doc. VII, n. 500), con la quale:
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 168-bis, primo comma, del codice penale, nella parte in cui non consente la sospensione del procedimento con messa alla prova per il reato previsto dall'articolo 73, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza);
dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 550, comma 2, del codice di procedura penale, e dell'articolo 73, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, sollevate, in riferimento agli articoli 3 e 27, terzo comma, della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Padova, sezione penale, in composizione monocratica, e dal Tribunale ordinario di Bolzano, sezione penale, in composizione monocratica;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 3, del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123 (Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale), convertito, con modificazioni, nella legge 13 novembre 2023, n. 159, sollevata, in riferimento all'articolo 77, secondo comma, della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Bolzano, sezione penale, in composizione monocratica:
alla II Commissione (Giustizia).
Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.
Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 1° luglio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione concernente l'impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea, riferita al primo semestre 2024 (Doc. LXXIII, n. 3).
Questo documento è trasmesso a tutte le Commissioni permanenti.
Trasmissione dal Dipartimento per i rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Dipartimento per i rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 1° luglio 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2017, n. 169, la verifica dell'impatto della regolamentazione concernente l'articolo 47, comma 3, del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, recante attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo.
Questo documento è trasmesso alla VII Commissione (Cultura).
Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.
La Commissione europea, in data 30 giugno 2025, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione provvisoria sui progressi compiuti in relazione all'attuazione della direttiva (UE) 2024/1265 del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante modifica della direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (COM(2025) 317 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla valutazione intermedia del quadro strategico dello spazio europeo dell'istruzione 2021-2030 (COM(2025) 340 final), corredata dal relativo allegato (COM(2025) 340 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla VII Commissione (Cultura);
Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio che approva il piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine dell'Austria (COM(2025) 341 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio intesa a far cessare la situazione di disavanzo eccessivo in Romania (COM(2025) 344 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che modifica la decisione di esecuzione (UE) (ST 12524/21 INIT; ST 12524/21 ADD 1), del 29 ottobre 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Finlandia (COM(2025) 351 final), corredata dal relativo allegato (COM(2025) 351 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2016/679, (UE) 2016/1036, (UE) 2016/1037, (UE) 2017/1129, (UE) 2023/1542 e (UE) 2024/573 per quanto riguarda l'estensione alle piccole imprese a media capitalizzazione di determinate misure di attenuazione disponibili per le piccole e medie imprese e ulteriori misure di semplificazione (COM(2025) 501 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2014/65/UE e (UE) 2022/2557 per quanto riguarda l'estensione alle piccole imprese a media capitalizzazione di determinate misure di attenuazione disponibili per le piccole e medie imprese e ulteriori misure di semplificazione (COM(2025) 502 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull'accelerazione del rilascio delle autorizzazioni per i progetti per la prontezza alla difesa (COM(2025) 821 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite IV (Difesa) e X (Attività produttive). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 1° luglio 2025.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (CE) n. 1907/2006, (CE) n. 1272/2008, (UE) n. 528/2012, (UE) 2019/1021 e (UE) 2021/697 per quanto riguarda la prontezza alla difesa e l'agevolazione degli investimenti nella difesa e delle condizioni per l'industria della difesa (COM(2025) 822 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite IV (Difesa) e X (Attività produttive). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 1° luglio 2025.
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2009/43/CE e 2009/81/CE per quanto riguarda la semplificazione dei trasferimenti intra-UE di prodotti per la difesa e la semplificazione degli appalti nel settore della sicurezza e della difesa (COM(2025) 823 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite IV (Difesa) e X (Attività produttive). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 1° luglio 2025.
Trasmissione dalla Società italiana
degli autori ed editori.
Il Presidente della Società italiana degli autori ed editori, con lettera in data 26 giugno 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 28, comma 5, del decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35, la relazione sui risultati dell'attività svolta dalla Società stessa, riferita all'anno 2024 (Doc. CXIII, n. 3).
Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).
Comunicazione di nomine ministeriali.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 30 giugno 2025, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Walter Bergamaschi, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, dell'incarico di funzione dirigenziale di livello generale di direttore della Direzione generale della programmazione e dell'edilizia sanitaria, nell'ambito del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale del Ministero della salute.
Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XII Commissione (Affari sociali).
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
ERRATA CORRIGE
Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 27 giugno 2025, a pagina 6, alla seconda colonna, quarantunesima e quarantaduesima riga, le parole: «(COM(2025) 329 final)» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «(COM(2025) 332 final)».
INTERPELLANZA E INTERROGAZIONI
Elementi in merito alla tragica vicenda che ha visto protagonista un detenuto del carcere di Bollate in permesso per lavoro esterno e iniziative di competenza, anche normative, in ordine alla concessione dei benefici penitenziari – 3-02048
A) Interrogazione
DE CORATO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, nel pomeriggio di domenica 11 maggio 2025 Emanuele De Maria, detenuto presso il carcere di Bollate per il reato di femminicidio, durante un permesso per lavoro esterno si è tolto la vita lanciandosi dalle terrazze del Duomo di Milano, dopo essersi reso nuovamente autore di fatti illeciti;
l'uomo, infatti, sembrerebbe essere colpevole dell'omicidio di Chamila Wijesuriyauna, collega con la quale si ritiene che lo stesso intrattenesse una relazione sentimentale, e del tentato omicidio di Hani Nasr, anch'egli suo collega di lavoro, delitti per cui il pubblico ministero Francesco De Tommasi sembrerebbe ravvisare profili di premeditazione;
tale vicenda ha sollevato forte allarme nell'opinione pubblica circa l'efficacia dei criteri adottati per la concessione di benefìci penitenziari, in particolare nei confronti di soggetti socialmente pericolosi o con precedenti penali gravi;
la casa di reclusione di Bollate è nota per un'impostazione rieducativa avanzata, che va oltre il semplice trattamento penitenziario del detenuto e si focalizza, soprattutto, su un percorso di cambiamento personalizzato dello stesso, mirato al reinserimento sociale e ad una maggiore autonomia; tale modello, tuttavia, necessita di un equilibrio costante tra tutela della sicurezza pubblica pubblica e percorsi di reinserimento;
la concessione di permessi premio e di lavoro esterno dovrebbe essere sempre accompagnata da una rigorosa valutazione del rischio individuale –:
di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati, per quanto di competenza, utili a fare chiarezza sui fatti esposti in premessa, anche con riguardo ai presupposti sulla base dei quali sono stati concessi i benefìci penitenziari al detenuto Emanuele De Maria;
se e quali iniziative di carattere normativo ritengano necessario adottare per rivedere i criteri di concessione dei benefìci penitenziari, con particolare riferimento ai detenuti ritenuti pericolosi o con precedenti di natura violenta;
se ritengano opportuno adottare iniziative di competenza, anche di carattere normativo, per rafforzare il coordinamento tra magistratura di sorveglianza e forze dell'ordine per prevenire episodi che possano mettere a rischio la sicurezza dei cittadini.
(3-02048)
Iniziative di competenza in relazione alle politiche del personale di Poste italiane, con particolare riferimento al fenomeno del precariato e alle condizioni di lavoro e di sicurezza – 2-00638; 3-02050; 3-02051; 3-02052
B) Interpellanza e interrogazioni
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro dell'economia e delle finanze per sapere – premesso che:
Poste italiane rappresenta una delle principali aziende a partecipazione pubblica del nostro Paese, erogatrice di una vasta gamma di servizi, che spaziano dalla gestione della corrispondenza e delle spedizioni ai servizi finanziari, assicurativi e di telefonia, fino alla gestione del contante, dei sistemi di pagamento e altri servizi complementari;
l'ampiezza e la complessità delle attività svolte da Poste italiane richiedono l'impiego di un numero considerevole di personale, tanto presso gli sportelli e gli uffici di prossimità quanto sul territorio, attraverso figure quali corrieri e portalettere, il cui contributo è essenziale per garantire il regolare svolgimento dei servizi ai cittadini;
Poste italiane, nell'ambito delle proprie procedure di selezione del personale, sembrerebbe attuare modalità differenziate a seconda delle mansioni; in particolare, mentre alcune categorie, come impiegati e consulenti finanziari, vengono spesso stabilizzate dopo periodi di stage o contratti a termine, i portalettere risultano maggiormente esposti a fenomeni di precarietà strutturale;
in riferimento a questi ultimi, infatti, l'azienda parrebbe fare ricorso sistematico a contratti a tempo determinato, generando un continuo turnover di lavoratori senza offrire prospettive concrete di stabilizzazione, nonostante le numerose assunzioni effettuate dal 2017 a oggi – si parla di oltre 100.000 contratti per portalettere e addetti allo smistamento – circa 18 mila si sono tradotti in contratti a tempo indeterminato;
Poste italiane ha istituito una graduatoria annuale finalizzata alla stabilizzazione del personale precario; tuttavia, questa graduatoria continua ad ampliarsi con nuovi nominativi, senza che si assista a un effettivo e significativo assorbimento dei lavoratori già presenti;
emerge, inoltre, la denuncia, avanzata da numerosi lavoratori e confermata da fonti giornalistiche e giudiziarie, secondo cui la categoria dei portalettere sarebbe soggetta da anni a carichi di lavoro eccessivi, turni prolungati ben oltre l'orario contrattualmente previsto e prestazioni straordinarie non autorizzate né retribuite, con gravi ricadute sul benessere psicofisico dei lavoratori;
inoltre, sarebbero oltre 40.000 gli infortuni sul lavoro, di cui circa il 75 per cento riguarda i portalettere, occorsi dal 2017 a oggi, dovuti non solo all'esposizione dei lavoratori ai pericoli della strada con mezzi spesso inadeguati, ma anche alla scarsa, se non inesistente, formazione effettuata. In aggiunta, molti dei suddetti infortuni sono di particolare gravità e in numerosi casi si rileverebbe la mancata corresponsione di indennità per le ore di straordinario non riconosciute dall'azienda;
la trasmissione Report, andata in onda in data 23 febbraio 2025, avrebbe fornito un quadro confermativo delle criticità sopra evidenziate, riportando testimonianze di lavoratori, documentazione interna e sentenze giudiziarie, tra cui quella del tribunale del lavoro di Pistoia che ha riconosciuto il diritto di un dipendente al pagamento degli straordinari negati da Poste italiane, condannando l'azienda al risarcimento;
tale sentenza confermerebbe la sussistenza di una prassi aziendale potenzialmente lesiva dei diritti dei lavoratori, che potrebbe estendersi ben oltre il singolo caso, delineando un modus operandi sistematico e generalizzato –:
se i Ministri interpellati, nonostante le già frequenti segnalazioni, siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e se intendano avviare, nell'ambito delle rispettive competenze, opportune verifiche in merito alle politiche occupazionali di Poste italiane, con particolare riferimento alle procedure di assunzione e alla gestione del personale portalettere;
se, alla luce di quanto emerso, non ritengano opportuno adottare iniziative di competenza per assicurare maggiore trasparenza e correttezza nelle pratiche di reclutamento e impiego dei lavoratori, al fine di contrastare il fenomeno del precariato reiterato e garantire il pieno rispetto dei diritti contrattuali e delle condizioni di sicurezza sul lavoro;
quali iniziative di competenza intendano adottare per assicurare l'effettiva tutela dei lavoratori impiegati in Poste italiane, con particolare riguardo al riconoscimento delle ore di straordinario prestate, al versamento dei contributi previdenziali dovuti e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, nel rispetto dei principi costituzionali in materia di dignità del lavoro e salute dei lavoratori.
(2-00638) «Auriemma, Morfino».
BAKKALI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
all'ottobre 2024 Poste italiane è controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze direttamente, tramite il 29,26 per cento delle azioni, ed anche indirettamente tramite le quote possedute da Cassa depositi e prestiti (35 per cento);
nonostante sia quotata in borsa, dunque, la composizione azionaria sopra ricordata riflette una presenza significativa dello Stato italiano nel controllo di Poste italiane, assicurando un rapporto diretto con il settore pubblico;
proprio per quanto sopra esposto appare inaccettabile, a parere dell'interrogante, la costante chiusura di uffici postali o la riduzione indiscriminata degli orari di lavoro;
infatti, gli uffici postali erogano servizi fondamentali, soprattutto ad anziani e pensionati, per i quali la prossimità è ancora un valore imprescindibile;
nel corso degli anni circa 700 sono gli uffici postali chiusi, mentre altri osservano orari ridotti (con aperture a giorni alterni o chiusure pomeridiane) e migliaia di cittadini in tutto il Paese non ricevono più regolarmente la posta;
ad esempio, come rilevano i sindacati confederali, in provincia di Ravenna, riorganizzazione dopo riorganizzazione, tra il 2012 e l'inizio del 2025, si è registrata una costante tendenza al taglio di uffici postali, mentre il personale si è pressoché dimezzato e sono aumentati gli straordinari, anche quelli non remunerati;
infatti, oltre a colpire pesantemente i diritti dei cittadini, la riorganizzazione, che per l'interrogante si può definire «brutale», di Poste italiane sta anche precarizzando sempre di più il lavoro del personale, costretto ad accettare contratti sempre più precari e insicuri anche dal punto di vista della salute dei lavoratori;
al riguardo, dalla stampa si legge che l'associazione «Precari in rete» ha fornito dati molto preoccupanti: dal 2021 al 2023 14.590 infortuni, di cui 3.704 gravi e 12 mortali, mentre nel triennio precedente si sono registrati 17.907 infortuni, 4.973 gravi e 14 decessi –:
quali iniziative di competenza intendano intraprendere i Ministri interrogati per far sì che i cittadini e i lavoratori non vengano ancor più danneggiati da una politica di chiusura degli uffici e di precarizzazione del lavoro, del tutto inaccettabile e in particolare per un ente come Poste italiane, che da oltre 150 anni svolge un ruolo cruciale nella vita sociale del nostro Paese.
(3-02050)
SOUMAHORO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
il 3 giugno 2025 Sic Cgil e Uil Poste hanno proclamato uno sciopero nazionale di Poste italiane «per rivendicare diritti e salario per le lavoratrici e i lavoratori e per denunciare l'atteggiamento aziendale che, azzerando il confronto e negando il pluralismo, mette in discussione la democrazia stessa nella più grande azienda privata del Paese»;
i segretari generali di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, condividendo le rivendicazioni che hanno portato alla mobilitazione, hanno affermato che: «Desta grande preoccupazione che Poste italiane, azienda a controllo pubblico e che ambisce a svolgere un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale del Paese, silenzi il dissenso e cerchi la scorciatoia degli accordi separati per massimizzare i profitti e non dare risposte alle giuste istanze dei lavoratori. Non vorremmo che questa fosse una strategia per preparare l'ulteriore privatizzazione di Poste italiane annunciata dal Governo e da noi sempre contrastata»;
è condivisa dall'interrogante l'affermazione che il ruolo e la storia di Poste italiane impongano alla dirigenza aziendale di tutelare non solo gli interessi degli azionisti e che agli ottimi risultati economici del gruppo debbano corrispondere migliori condizioni di lavoro e salariali per i lavoratori di Poste italiane, che contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento di quei risultati;
è urgente, quindi, procedere alla stabilizzazione dei lavoratori precari e prevedere maggiori investimenti per la formazione del personale e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per il personale diretto che per i lavoratori degli appalti;
è, inoltre, necessario bloccare la chiusura indiscriminata degli sportelli postali che, soprattutto nelle aree interne e nelle periferie del nostro Paese, sta privando i cittadini, spesso i più fragili, di un presidio che garantisce l'accesso a servizi imprescindibili –:
se il Governo abbia effettivamente intenzione di vendere un'ulteriore quota azionaria di Poste italiane e quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano assumere affinché la dirigenza di Poste italiane si impegni per un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro, di salario e di sicurezza dei suoi dipendenti, per la stabilizzazione dei lavoratori precari e per il mantenimento degli sportelli postali anche nei piccoli comuni periferici del Paese.
(3-02051)
SCOTTO e GUERRA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
Poste italiane s.p.a., con capitale sociale di 1.306.110.000 euro, detenuto per il 35 per cento da Cassa depositi e prestiti e per il 29,26 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, sottoposta a un importante potere di indirizzo pubblico, ha chiuso il 2024 con un utile netto di 2,01 miliardi di euro, in crescita su base annua del 4,1 per cento;
a questo buono stato di salute non corrisponde un'adeguata e dignitosa gestione del personale, tenuto conto che troppo spesso si registrano casi di cronica precarizzazione e condizioni disumane a cui sono costretti gli addetti assunti come portalettere;
Poste italiane utilizza spesso i contratti a tempo determinato per colmare lacune di organico strutturali, impiegando lavoratori precari per gestire le ordinarie esigenze aziendali;
il servizio di consegna della corrispondenza nelle diverse zone di recapito giornaliero viene affidata sistematicamente a lavoratori precari, con inevitabili effetti anche sulla qualità del servizio;
i contratti precari sono accesi anche per periodi che oscillano da un solo mese fino a 12, ma solo coloro che svolgono il servizio per periodi più prolungati acquisiscono le competenze fondamentali e riescono ad avere una conoscenza del territorio di riferimento, consegnando tutta la posta, pacchi e corrispondenza nell'orario di lavoro prestabilito dal contratto;
tali competenze vengono disperse con le mancate stabilizzazioni e la stipula di nuovi contratti a tempo determinato, anche alla luce del fatto che i precari impiegati sono più numerosi rispetto alle stabilizzazioni programmate;
questa forte precarizzazione, l'importanza di riuscire a completare i 12 mesi, così come la dipendenza dalla valutazione del direttore di sede mettono spesso questi lavoratori nelle condizioni di dover rinunciare ad ogni diritto sul luogo di lavoro;
a quanto consta agli interroganti i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato – molto spesso – sono indotti attraverso pressioni dei direttori di sede a lavorare fino a 10 ore al giorno, a fronte di un orario che va dalle 6 alle 7 ore e 12 minuti, in quanto obbligati a terminare il giro di consegne, in molti casi senza che sia riconosciuta la relativa retribuzione straordinaria, tanto che molti neoassunti si licenziano solo dopo pochi giorni;
non mancano nemmeno i casi in cui ai lavoratori viene «consigliato» di recarsi al lavoro in anticipo rispetto all'orario regolare per anticipare il lavoro, ma timbrare il cartellino solo al momento dell'inizio dell'orario contrattuale;
anche il diritto al pasto viene spesso compromesso per scongiurare un ulteriore allungamento della permanenza sul luogo di lavoro;
inoltre, non mancherebbero i casi di lavoratori costretti a recarsi a lavoro in condizioni precarie di salute a seguito di esplicite sollecitazioni da parte dei direttori di sede a non produrre certificati di malattia, «consigliando» l'uso dei giorni di ferie per mantenere alti gli standard di qualità;
infine, da quanto si apprende dalla trasmissione Report i direttori dei recapiti stanno facendo firmare delle dichiarazioni in cui i dipendenti dichiarano che la loro permanenza sul luogo di lavoro, senza il riconoscimento di straordinario, è determinata dalla volontà di voler terminare il lavoro e non da una richiesta da parte di Poste italiane –:
quali iniziative intendano intraprendere – per quanto di competenza – affinché si ponga rimedio a queste situazioni non tollerabili per un'azienda così importante per storia e per funzione nel nostro Paese e se non ritengano di convocare i vertici aziendali per concordare tutte le misure volte a porre fine a questa strategia di precarizzazione del lavoro, che non possono trovare cittadinanza in un'azienda che vede una quota di partecipazione così importante da parte dello Stato italiano.
(3-02052)
DISEGNO DI LEGGE: S. 1485 – CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 12 MAGGIO 2025, N. 68, RECANTE DIFFERIMENTO DEL TERMINE DI CUI ALL'ARTICOLO 21, COMMA 2, DEL DECRETO-LEGGE 16 LUGLIO 2020, N. 76, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 11 SETTEMBRE 2020, N. 120, IN MATERIA DI RESPONSABILITÀ ERARIALE (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2461)
A.C. 2461 – Parere della V Commissione
PARERE DELLA V COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE
NULLA OSTA
sulle proposte emendative contenute nel fascicolo.
A.C. 2461 – Articolo unico
ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO
Art. 1.
1. È convertito in legge il decreto-legge 12 maggio 2025, n. 68, recante differimento del termine di cui all'articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, in materia di responsabilità erariale.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE
NEL TESTO DEL GOVERNO
Articolo 1.
(Differimento del termine in materia di responsabilità erariale)
1. Il termine di cui all'articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, relativo alla responsabilità erariale è differito al 31 dicembre 2025. La disciplina ivi prevista trova applicazione anche per i fatti commessi tra il 30 aprile 2025 e la data di entrata in vigore del presente decreto.
Articolo 2.
(Entrata in vigore)
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
PROPOSTE EMENDATIVE
EMENDAMENTO RIFERITO ALL'ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE
ART. Dis. 1.
Sopprimerlo.
Dis.1.1. Alfonso Colucci, Baldino, Penza, D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano, Auriemma.
EMENDAMENTI RIFERITI AL
TESTO DEL DECRETO-LEGGE
ART. 1.
(Differimento del termine in materia di responsabilità erariale)
Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: al 31 dicembre con le seguenti: all'11 luglio.
Conseguentemente, al medesimo comma, dopo il primo periodo aggiungere il seguente: A far data dal 12 luglio 2025 il comma 2, dell'articolo 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, è abrogato.
1.1. Auriemma, Alfonso Colucci, Baldino, Penza, D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano.
Al comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere i seguenti: Fino al predetto termine, nelle more della riforma della disciplina in materia di responsabilità erariale e della conseguente azione di responsabilità di cui all'articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, costituisce colpa grave la violazione di norme di diritto e degli auto-vincoli amministrativi, nonché la palese violazione di regole di prudenza, perizia e diligenza e l'omissione delle cautele, verifiche ed informazioni preventive normalmente richieste nell'attività amministrativa, in quanto esigibili nei confronti dell'agente pubblico in base alle specifiche competenze e in relazione al caso concreto. Non costituisce colpa grave la violazione o l'omissione determinata dal riferimento a indirizzi giurisprudenziali prevalenti o a pareri delle autorità competenti.
Conseguentemente, al secondo periodo, sostituire la parola: trova con le seguenti: , nonché quella di cui al secondo e al terzo periodo del presente comma, trovano.
1.2. Giuliano, D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Alfonso Colucci, Auriemma, Baldino, Penza.
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Nelle more della riforma della disciplina in materia di responsabilità erariale e della conseguente azione di responsabilità di cui all'articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e, comunque, per tutto il corso della vigenza della disposizione di cui al comma 1 del presente articolo, è ripristinato, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e fino al medesimo termine di cui al citato comma 1, il controllo concomitante di cui all'articolo 22 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, sui piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari, di cui al decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° luglio 2021, n. 101.
1.3. Alfonso Colucci, Auriemma, Baldino, Penza, D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano.