ALLEGATO 1
Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy. C. 1341 Governo.
PARERE APPROVATO
La VII Commissione,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 1341 Governo, recante Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy,
premesso che:
il disegno di legge si inquadra in un contesto macroeconomico che vede la manifattura italiana al centro di una complessa fase di transizione post-pandemica legata alla strozzatura delle filiere globali, alla crisi energetica nonché agli effetti recessivi innescati dal conflitto in Ucraina e che la relazione illustrativa indica quale obiettivo del disegno di legge il sostegno allo sviluppo e alla modernizzazione dei processi produttivi e delle connesse attività funzionali alla crescita dell'eccellenza qualitativa del made in Italy.
evidenziato che:
l'articolo 13 introduce l'opzione «made in Italy» nell'ambito dell'articolazione del sistema dei licei, al fine di promuovere, in vista dell'allineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy;
l'articolo 14 dispone la costituzione della Fondazione denominata «Imprese e competenze per il made in Italy» con il compito di promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l'eccellenza del made in Italy e i Licei del made in Italy e lo scopo di diffondere la cultura d'impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un rapido inserimento degli stessi nel mondo del lavoro (comma 1);
l'articolo 15 prevede l'istituzione dell'Esposizione nazionale permanente del made in Italy, con l'obiettivo di promuovere e rappresentare l'eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l'esposizione dei prodotti della storia del made in Italy e dell'ingegno italiano;
l'articolo 16 stabilisce che il Ministero della Cultura, in via generale, e il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nonché le altre amministrazioni, per gli specifici profili di rispettiva competenza, promuovono la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, quale insieme di beni intangibili espressione dell'identità culturale collettiva; novellando l'articolo 52 del decreto legislativo n. 300 del 1999, si interviene sulle complessive attribuzioni del Ministero della cultura, riferendole non solo ai beni culturali materiali ma anche a quelli immateriali;
l'articolo 17 stabilisce che gli istituti e i luoghi della cultura possano registrare il marchio che li caratterizza, ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 30 del 2005 (Codice della proprietà industriale – CPI), in linea con l'obiettivo di valorizzare e tutelare il patrimonio culturale nonché di concedere l'uso del marchio a terzi a titolo oneroso, al fine di incrementare la conoscenza del patrimonio culturale e la propria capacità di autofinanziamento;
l'articolo 18 prevede che, al fine di rafforzare la tutela e individuare eventuali abusi nell'utilizzo di nomi di dominio caratterizzati dall'estensione «.it» registrati, riferibili a istituti e luoghi della cultura, e di programmare e attuare le azioni idonee e più efficaci per la loro salvaguardia, il Ministero della cultura stipuli protocolli Pag. 114con l'organismo responsabile dell'assegnazione, della gestione e del mantenimento dei nomi di dominio nazionali;
rilevato, altresì, che:
l'articolo 19 enunciando il principio secondo il quale la cultura e la creatività sono elementi costitutivi dell'identità italiana e accrescono il valore sociale ed economico della Nazione, definisce «imprese culturali e creative» tutti gli enti che: svolgono attività stabile e continuativa con sede in Italia o in uno degli Stati membri dell'UE o aderenti all'Accordo sullo Spazio economico europeo, purché sia soggetto passivo di imposta in Italia e hanno per oggetto sociale, esclusivo o prevalente, una o più delle seguenti attività: ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni, attività e prodotti culturali;
l'articolo 20 istituisce presso il Ministero della cultura l'albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale specificando che l'iscrizione nell'albo importa anche la registrazione nel portale del Sistema archivistico nazionale (SAN) del Ministero della cultura, anche al fine di salvaguardare gli archivi storici delle imprese italiane e di valorizzare le imprese culturali e creative;
l'articolo 21 dispone un'autorizzazione di spesa pari a tre milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2033, per la promozione e il sostegno di investimenti effettuati sul territorio nazionale dalle imprese culturali e creative di cui all'articolo 19, al fine di promuovere e valorizzare il made in Italy e di rendere maggiormente competitivo il settore culturale e creativo. Il comma 2 rinvia ad un decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e del Ministro dell'economia e delle finanze, l'individuazione delle condizioni, dei termini e delle modalità per la concessione dei contributi in conto capitale in favore di dette imprese;
l'articolo 22 prevede l'adozione, ogni tre anni, di un «Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative». Il Piano strategico è adottato dal Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Si prevede l'adozione del primo Piano strategico entro un anno dalla data di entrate in vigore della legge.
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di includere i luoghi della cultura tra i luoghi nei quali celebrare l'eccellenza italiana nell'ambito delle celebrazioni della giornata nazionale del made in Italy di cui all'articolo 3 prevedendo anche iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della proprietà intellettuale e della sua difesa, contro ogni atto di pirateria o lesivo della titolarità delle opere dell'ingegno, ridenominando, a tale fine, la Giornata come «Giornata nazionale del made in Italy, degli inventori e della proprietà intellettuale»;
b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di includere il Liceo del made in Italy, introdotto dall'articolo 13, nel sistema dei licei previsto dal Regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, quale nuova articolazione, completando in tal modo l'offerta formativa con un percorso di studi maggiormente incentrato sulla gestione del mondo dell'impresa, con particolare riferimento alle filiere produttive dei settori rappresentativi del made in Italy, mantenendo l'attuale opzione economico-sociale del Liceo delle scienze umane, stante la consolidata e fruttuosa esperienza del predetto percorso formativo che coniuga l'acquisizione delle competenze di carattere economico-giuridico con quelle proprie delle scienze umane;
c) valuti la Commissione di merito l'opportunità di incrementare e sostenere le conoscenze, le abilità e le competenze Pag. 115connesse al made in Italy anche nei percorsi di scuola secondaria di secondo grado già esistenti, diversi dal liceo del made in Italy previsto dall'articolo 13, nonché nei percorsi degli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy), in modo da avvicinare i giovani alla cultura imprenditoriale e alla conoscenza delle lavorazioni artigianali e industriali della nazione;
d) provveda la Commissione di merito, sempre con riferimento alle disposizioni contenute nel comma 4 nell'articolo 13, a tutelare gli attuali livelli occupazionali del personale docente presso i Licei economico-sociali;
e) con riferimento all'articolo 14, dove si dispone la costituzione della Fondazione denominata «Imprese e competenze per il made in Italy» con il compito di promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l'eccellenza del made in Italy e i Licei del made in Italy e lo scopo di diffondere la cultura d'impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un rapido inserimento degli stessi nel mondo del lavoro, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire anche il Ministro della cultura – insieme al Ministro delle Imprese e del made in Italy e al Ministro dell'istruzione e del merito – tra i membri fondatori della fondazione che ne definiscono gli obiettivi strategici mediante atti di indirizzo;
f) con riferimento all'articolo 15, valuti la Commissione di merito l'opportunità, nell'ambito dell'Esposizione nazionale permanente del made in Italy, di prevedere la creazione di uno spazio espositivo intitolato a «Gio Ponti» per la raccolta e l'esposizione permanente delle opere di disegno industriale vincitrici del premio «Compasso d'Oro» dedicato alla selezione dei progetti e prodotti di disegno industriale più innovativi realizzati da imprese italiane o da progettisti italiani o residenti in Italia, anche se realizzati all'estero, in collaborazione con l'ADI Design Museum – Compasso d'Oro di Milano;
g) al medesimo articolo 15, valuti la Commissione di merito l'opportunità di avviare una collaborazione con il Museo del Design di Milano al fine di censire i numerosi musei e centri di esposizione regionali che promuovono i prodotti dell'artigianato più innovativi realizzati da imprese italiane;
h) all'articolo 19, comma 2, alinea, valuti la Commissione di merito l'opportunità di includere anche i lavoratori autonomi tra i soggetti che possono essere qualificati come imprese culturali e creative;
i) al medesimo articolo 19, comma 2, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che possa essere qualificata come impresa culturale e creativa qualunque ente che svolga in via esclusiva o prevalente una delle attività indicate alla lettera b);
l) valuti la Commissione di merito l'opportunità di includere tra le imprese culturali e creative anche i soggetti privati, costituiti in una delle forme di cui al comma 2, dell'articolo 19, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività economiche di supporto, ausiliarie o comunque strettamente funzionali alla ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni, attività e prodotti culturali;
m) valuti la Commissione di merito l'opportunità che lo Stato, le regioni e gli enti locali concedano in comodato gratuito alle imprese culturali e creative costituite ai sensi dell'articolo 19, beni immobili di loro proprietà in stato di abbandono o di grave sottoutilizzazione da almeno tre anni e per una durata massima di dieci anni, rinnovabile con l'onere di realizzare, a propria cura, spese e interventi di manutenzione, anche straordinaria, e altri interventi necessari per mantenere l'integrità e la funzionalità dell'immobile;
n) valuti la Commissione di merito l'opportunità che lo Stato, le regioni e gli enti locali concedano in concessione o in locazione alle imprese culturali e creative costituite ai sensi dell'articolo 19, beni immobili di loro proprietà che richiedono interventi di restauro, recupero, riqualificazionePag. 116 e riconversione, realizzati a spese del concessionario o del locatario, con pagamento di un canone agevolato determinato dalle amministrazioni interessate, anche qualora tali immobili abbiano nuove destinazioni d'uso, purché finalizzate allo svolgimento delle attività di cui all'articolo 1, detraendo dai canoni le spese sostenute per i suddetti interventi, entro il limite del canone stesso e prevedendo una durata della concessione non inferiore a 6 anni e non superiore a 30 anni;
o) valuti la Commissione di merito l'opportunità di destinare risorse adeguate, prevedendo, in particolare, che il contributo in conto capitale di cui all'articolo 21, comma 1, sia previsto anche in conto esercizio e che siano stanziate risorse aggiuntive finalizzate ad incrementare il Fondo di cui all'articolo 1, comma 109 della legge 30 dicembre 2020, n. 178;
p) valuti la Commissione di merito l'opportunità di intervenire sulla disciplina relativa alla prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica modificando, in particolare, all'articolo 7 della legge 14 luglio 2023, n. 93, le modalità di copertura finanziaria degli oneri relativi al personale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prevedendo di reperire le necessarie risorse dal bilancio dello Stato;
q) valuti la Commissione di merito l'opportunità di modificare la disciplina del credito di imposta (cosiddetto art-bonus) di cui all'articolo 1 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, includendovi le spese per l'organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali presso gli Istituti Italiani di Cultura nonché l'organizzazione di manifestazioni culturali in Italia propedeutiche alle iniziative promosse all'estero.
ALLEGATO 2
Modifiche alla legge 30 marzo 2004, n. 92, in materia di iniziative per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni. C. 1457 sen. Romeo, approvata dal Senato, C. 708 Ciaburro e C. 1496 De Palma.
PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE
ART. 1.
Al comma 1, lettera a), numero 1), capoverso «Art. 2-ter», dopo le parole: di rappresentanti della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati nonché aggiungere le seguenti: degli istituti storici, delle fondazioni, delle associazioni e degli istituti di ricerca che si occupano di ricerca storica nel Friuli-Venezia Giulia e.
Conseguentemente, al medesimo comma 1, lettera b), capoverso «Art. 2-bis», comma 2, dopo le parole: rappresentanti della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati aggiungere le seguenti: nonché degli istituti storici, delle fondazioni, delle associazioni e degli istituti di ricerca che si occupano di ricerca storica nel Friuli-Venezia Giulia.
1.1. Manzi, Orfini, Serracchiani, Berruto, Zingaretti.
Al comma 1, lettera a), numero 1) capoverso «Art. 2-ter», dopo le parole: di rappresentanti della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati nonché aggiungere le seguenti: delle principali istituzioni culturali riconosciute e sostenute dallo Stato in materia di memoria storica e.
Conseguentemente, al medesimo comma 1, lettera b), capoverso «Art. 2-bis», comma 2, dopo le parole: di rappresentanti della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati aggiungere le seguenti: nonché delle principali istituzioni culturali riconosciute e sostenute dallo Stato in materia di memoria storica.
1.2. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto, Serracchiani.
Al comma 1, lettera b), capoverso «Art. 2-ter», comma 1, sostituire le parole da: per attività di formazione fino alla fine del comma, con le seguenti: «per le attività di studio delle vicende dell'esodo; la Società di studi fiumani per la gestione e lo sviluppo del Museo storico e archivio di Fiume e dell'Archivio Museo storico di Roma; l'Unione Italiana di Fiume-Capodistria per la gestione e l'implementazione del centro multimediale italiano di Capodistria, che promuova in Slovenia e in Croazia la conoscenza delle complesse vicende storiche del confine orientale e valorizzi il patrimonio culturale materiale e immateriale italiano in Istria, Quarnero e Dalmazia; il Centro di ricerche storiche di Rovigno e il circolo “Istria” che si adoperano per la promozione e la conoscenza del patrimonio storico, culturale e civile degli italiani dell'Alto Adriatico».
1.3. Manzi, Orfini, Zingaretti, Berruto, Serracchiani.
ALLEGATO 3
7-00167 Matteoni: Iniziative per la conoscenza dell'insurrezione di Trieste del 1953
RISOLUZIONE APPROVATA
La VII Commissione,
premesso che:
nelle date dal 3 al 6 novembre 2023 ricorrerà il settantesimo anniversario della «Rivolta di Trieste», manifestazione della popolazione triestina di ricongiungimento della città alla Madre Patria, che vide il sacrificio di sei patrioti che persero la loro vita nei violenti scontri di piazza con le truppe della polizia civile alle dipendenze del Governo militare alleato;
nel contesto della cessazione del Secondo Conflitto mondiale, e della conseguente perdita di vaste aree della Venezia Giulia storica da parte dell'Italia, il territorio di Trieste venne incorporato nella creazione onusiana del «Territorio Libero di Trieste» e suddiviso nelle zone di amministrazione A – sotto il controllo del Governo Militare Alleato – e B – sotto il controllo dell'amministrazione militare jugoslava;
nel corso dell'anno 1953 la popolazione triestina visse momenti drammatici quando venne ventilata, dalle diplomazie alleate e jugoslave, la possibilità di un passaggio della giurisdizione dell'intero territorio di Trieste al controllo jugoslavo;
il 3 novembre 1953, anniversario dell'annessione della città al Regno d'Italia nel 1918, l'allora sindaco di Trieste Gianni Bartoli decise di esporre il tricolore nazionale dal pennone del Municipio.
Questo moto di patriottismo, accompagnato da vaste dimostrazioni e scioperi popolari che nei giorni seguenti manifestarono per l'italianità della città, vennero duramente repressi dalle forze di occupazione alleate. Nel corso degli incidenti verificatisi in tutta la città, oltre ai molti feriti, persero la vita Francesco Paglia, Leonardo Manzi, Saverio Montano, Erminio Bassa, Antonio Zavadil e Pietro Addobbati;
pochi mesi dopo, il 5 ottobre 1954, sulla scorta degli accadimenti della «Rivolta di Trieste», con il Memorandum di Londra, la città di Trieste e la zona di amministrazione A vennero riassegnate allo Stato italiano. Il felice esito del ritorno di Trieste alla Madre Patria riafferma, con forza, il sacrificio di chi diede la vita per difendere l'italianità di quelle terre. Un esempio ammirevole e commovente di martirio, l'ultimo cronologicamente, nell'alveo del Risorgimento Nazionale;
l'11 ottobre del 2004, su impulso dell'associazione «Lega Nazionale», della Provincia di Trieste e del comune di Trieste, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi accordò il riconoscimento della Medaglia d'oro al Merito Civile ai caduti, motivando il conferimento dell'onorificenza per il «Nobile esempio di elette virtù civiche e amor patrio, spinti sino all'estremo sacrificio»,
impegna il Governo:
a promuovere la creazione di iniziative che possano divulgare la conoscenza della «Rivolta di Trieste», capitolo importante per la storia del Risorgimento Nazionale, collegandolo anche al successivo importante evento del ritorno di Trieste all'Italia del 26 ottobre 1954;
ad adottare le iniziative di competenza volte a sensibilizzare le istituzioni scolastiche, nel rispetto dell'autonomia scolastica, all'approfondimento degli eventi della «Rivolta di Trieste».
(8-00032) «Matteoni, Amorese, Ciaburro, Padovani, Roscani, Loperfido, Di Maggio».