Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 febbraio 2024
259.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
Pag. 30

ALLEGATO 1

5-02078 Bonafè (PD-IDP): Sul ricollocamento del centro di permanenza per i rimpatri previsto nell'area dell'ex aeroporto militare di Ferrara.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, va preliminarmente rilevato che un elemento centrale della credibilità delle politiche migratorie riguarda il rimpatrio di coloro che non hanno titolo a permanere sul territorio nazionale, ragione per cui il Governo sta dedicando forte impegno a rendere più efficaci le procedure di allontanamento previste dalla legge.
  In tale contesto, sono state messe in campo diverse misure anche per ampliare la capacità ricettiva dei Centri per il rimpatrio (CPR) attraverso interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria.
  L'obiettivo prioritario, tuttavia, rimane quello di realizzare nuovi CPR sul territorio.
  In tale direzione, con il decreto-legge n. 124 del 2023, è stato previsto un Piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla predisposizione di un numero idoneo di hot spot, CPR, CAS e Centri governativi di accoglienza, con l'apporto del Ministero della difesa nella fase di progettazione e realizzazione delle strutture individuate dal Piano, con le procedure derogatorie e acceleratorie previste per le opere di sicurezza nazionale.
  Va anche rammentato che i CPR sono previsti dalla normativa europea e oggetto di una precisa obbligazione sulla responsabilità dei Paesi di primo ingresso nel controllo delle frontiere esterne dell'Unione.
  In base al diritto unionale, infatti, siamo tenuti a garantire l'effettività dell'esecuzione dei provvedimenti di espulsione e il mancato trattenimento in strutture come i CPR esporrebbe l'Italia alla responsabilità per violazione delle norme dell'UE ed alle conseguenti sanzioni.
  È bene evidenziare che il trattenimento nei CPR, sempre effettuato sulla base di un provvedimento convalidato dal giudice, riguarda i migranti adulti privi di titolo a restare in Italia e, come tali, destinati ad essere espulsi, i quali non collaborino alla loro identificazione, nonché quelli che presentano profili di pericolosità sociale. Si tratta, quindi, in particolare, di soggetti che manifestano proprio quelle condizioni di pericolosità sociale che gli stessi sindaci e i loro cittadini temono, chiedendo interventi risolutivi.
  Pertanto, proprio in ragione delle loro finalità, la presenza di tali strutture non diminuisce, bensì aumenta i livelli di sicurezza dei territori di localizzazione.
  Ai fini della realizzazione di strutture da adibire a C.P.R. sul territorio nazionale, il Ministero dell'interno ha proceduto all'esame di diverse aree anche presenti nelle province della regione Emilia-Romagna, tra cui Ferrara, parametrandole alle caratteristiche tecniche proprie delle strutture.
  Su tali aree, come su altri siti presenti sul territorio nazionale, sono tuttora in corso le opportune valutazioni congiuntamente al Ministero della difesa anche per gli aspetti connessi alla fattibilità tecnica delle opere da realizzare.
  Al momento l'Emilia-Romagna non rientra tra quelle di prossima programmazione.

Pag. 31

ALLEGATO 2

5-02077 Carfagna (AZ-PER-RE): Sul ritardo nell'emanazione del decreto ministeriale in materia di rilascio del permesso di soggiorno ai nomadi digitali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, come ricordato dagli onorevoli interroganti la legge n. 25 del 2022, di conversione del decreto-legge n. 4 del 2022, ha introdotto, con l'articolo 6-quinquies, disposizioni per disciplinare l'ingresso in Italia e il soggiorno per motivi di lavoro dei cosiddetti nomadi digitali e dei lavoratori da remoto.
  La stessa previsione normativa ha rimesso ad uno specifico decreto interministeriale la definizione delle modalità e dei requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno, nonché delle categorie di lavoratori altamente qualificati che possono beneficiare del relativo permesso di soggiorno, dei limiti minimi di reddito del richiedente e delle modalità necessarie per la verifica dell'attività lavorativa da svolgere.
  Il Ministero dell'interno ha curato la predisposizione dello schema di decreto, d'intesa con gli altri dicasteri interessati, coinvolgendo anche il Ministero dell'economia e delle finanze, per l'approfondimento degli aspetti relativi alle attività di verifica fiscale e contributiva dei lavoratori interessati dal provvedimento.
  L'attività redazionale svolta ha richiesto diversi approfondimenti con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in considerazione della necessità di provvedere alla definizione della platea dei lavoratori cui si riferisce il provvedimento.
  Più nel dettaglio, è stato chiarito che la disciplina recata dal decreto in parola si applica ai cittadini stranieri che svolgono un'attività lavorativa altamente qualificata attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto, in via autonoma ovvero per un'impresa anche non residente nel territorio nazionale.
  Si prevede, inoltre, che nel caso in cui i lavoratori anzidetti intendano svolgere l'attività in Italia, l'ingresso e il soggiorno, per periodi superiori a novanta giorni, sono consentiti al di fuori delle quote d'ingresso, previste dall'articolo 3, comma 4, del Testo Unico in materia di Immigrazione.
  Al termine del necessario confronto tra le Amministrazioni interessate, ottenuto il relativo assenso ai fini del concerto, il Ministro dell'interno ha firmato il provvedimento e, con nota del 22 dicembre scorso, è stata avviata l'acquisizione delle firme dei Ministri concertanti.
  Il provvedimento sarà, poi, trasmesso alla Corte dei conti per i controlli di competenza e alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione ed entrerà in vigore il giorno successivo alla data della pubblicazione stessa.

Pag. 32

ALLEGATO 3

5-02080 Boschi (IV-C-RE): Sul fenomeno dell'antisemitismo dopo i fatti del 7 ottobre e sulle conseguenti iniziative del Ministero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, da tempo vi è l'attenzione del Ministero dell'interno sul fenomeno dei discorsi e dei crimini d'odio i cui fattori di complessità, sono ulteriormente amplificati dall'attuale contingenza politica internazionale, e, in particolare, dal conflitto in Medio Oriente che reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste.
  È per questo che dopo il 7 ottobre, il Ministero dell'interno ha immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio e nella seduta del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato d'urgenza il successivo 10 ottobre con il sistema di intelligence, sono state approfondite le possibili minacce e gli strumenti di prevenzione e contrasto.
  Nei mesi successivi il livello di attenzione sulla crisi israelo-palestinese non è mai calato e a più riprese si è provveduto ad aggiornare il quadro della situazione in relazione ai possibili profili di rischio interno in seno al suddetto Comitato e al Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.
  È stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia che sono stati quantificati in oltre 28.000, 205 dei quali riconducibili a Israele, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi.
  È stato, pertanto, rafforzato il sistema di vigilanza e avviato un'interlocuzione diretta con la comunità ebraica nazionale, attivando tutte le Prefetture d'Italia.
  Drammaticamente, la storia ci insegna che quando si risveglia la questione israelo-palestinese si verificano rigurgiti di antisemitismo.
  Ne è prova il netto incremento di episodi a sfondo discriminatorio di matrice antisemita e antisionista.
  Permettetemi, anche per ragioni di tempo, di rinviare alle analisi e ai contenuti dell'Audizione del Ministro Piantedosi dinanzi alla Commissione Segre dello scorso 9 gennaio.
  Quanto ai dati già forniti in quella occasione e ora aggiornati, rappresento che nel 2022 le segnalazioni pervenute all'OSCAD erano state 98, e 105 nel periodo pre-conflitto dal 1° gennaio al 6 ottobre 2023.
  Dall'inizio del conflitto israelo-palestinese sino a oggi la Polizia di Stato ne ha complessivamente censiti 259 episodi su tutto il territorio nazionale, tra segnalazioni pervenute direttamente dall'OSCAD e altre fonti.
  La maggior parte degli episodi è consistita in scritte murarie o striscioni di condanna nei confronti dello Stato di Israele e in cori anti israeliani intonati durante cortei o manifestazioni pubbliche.
  Non sono mancati gravi atti di danneggiamento di simboli della religione ebraica o della memoria dell'olocausto e si sono verificate anche azioni di imbrattamento con insulti o simboli nazisti effettuate nei pressi di abitazioni o attività commerciali di cittadini di religione ebraica o vicino ai luoghi frequentati da quella comunità.
  Considerato l'aumento delle segnalazioni pervenute, l'OSCAD ha ulteriormente rafforzato le reti di collaborazione e scambio informativo con le associazioni e istituzioni ebraiche, sensibilizzando l'azione dei referenti territoriali dell'Osservatorio, al fine di avere un monitoraggio capillare e completo su tutto il territorio nazionale.
  Va anche segnalato che dall'inizio del conflitto la Polizia Postale sta conducendo Pag. 33approfondimenti, tuttora in corso, su 63 segnalazioni provenienti da OSCAD e 96 dal proprio sito del Commissariato di PS ordine, riguardanti episodi di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio.
  Si assicura, pertanto, che le Forze di polizia sono quotidianamente impegnate nel contrasto dei reati a sfondo discriminatorio, svolgendo un costante monitoraggio dei contesti e dei contesti e degli ambienti connotati da estremismo ideologico, finalizzato a poter intercettare e a prevenire per tempo il compimento di ogni forma di illegalità.

Pag. 34

ALLEGATO 4

5-02081 Alessandro Colucci (NM(N-C-U-I)-M): Sulle misure per garantire la sicurezza a Roma durante il Giubileo, con particolare riguardo allo scorrimento delle graduatorie per l'assunzione di vigili urbani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, la generale attenzione riservata dal Governo alla tematica della sicurezza urbana ha trovato una specifica declinazione rispetto alla città di Roma, ove si è inteso assicurare una sempre più capillare e visibile presenza delle Forze dell'ordine, anche mediante la realizzazione sistematica di operazioni interforze ad alto impatto che stanno producendo risultati molto positivi in termini di capacità di controllo del territorio, di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità.
  Continueranno, in tale direzione, anche tutte le azioni già intraprese per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive di immobili, per smantellare le piazze di spaccio, per restituire alla piena fruibilità dei cittadini gli spazi urbani che presentato criticità legate a condizioni di degrado.
  Il Piano Nazionale di Impiego dei militari dell'Operazione Strade Sicure contempla ad oggi l'assegnazione al Prefetto di Roma di complessivi 1.399 militari, di cui 105 del contingente destinato alle infrastrutture ferroviarie. A partire dal prossimo mese di maggio si prevede un ulteriore incremento che porterà il contingente a 1.606 unità, di cui 1.401 impiegato nell'ambito dell'operazione strade sicure e 205 nelle stazioni. Continua, inoltre, il potenziamento degli organici delle Forze di polizia avviato con la legge di Bilancio per il 2023.
  C'è anche la consapevolezza da parte del Governo che le azioni di prevenzione e repressione debbano essere affiancate da processi di rigenerazione e riqualificazione urbana, mediante il coinvolgimento sinergico dei vari livelli di governo del territorio, con il fine di spezzare l'intreccio tra degrado e illegalità e superare quei fenomeni di marginalità sociale, in cui le criminalità trovano terreno fertile.
  A tali fini, oltre agli importanti investimenti derivanti dal PNRR, i comuni potranno utilizzare, grazie al decreto del Ministro dell'interno del 22 dicembre scorso, ulteriori risorse provenienti dal Fondo per la sicurezza urbana di cui, riferite al periodo 2024-2026, per Roma circa 13,4 milioni per le iniziative previste dall'articolo 1 del decreto.
  Come riferito dagli uffici di Roma Capitale, grazie ai fondi stanziati per il Giubileo è previsto il potenziamento del sistema di videosorveglianza sul territorio capitolino, attraverso l'installazione di circa mille telecamere, in aggiunta a quelle esistenti, che consentirà un capillare monitoraggio di tutti gli eventi.
  Secondo quanto riferito dalla Prefettura lo scorso 22 febbraio, in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, è stato sentito il Presidente del V Municipio, che ha evidenziato come le problematiche di quell'area della città siano causa di preoccupazione per la cittadinanza. In particolare, è stato segnalato un aumento dei furti nelle numerose scuole che insistono sul territorio del Municipio.
  Relativamente a questa criticità è stato fatto presente che sono stati effettuati Pag. 35degli incontri tra la regione Lazio-Nue 112, Roma Capitale e l'Ufficio scolastico regionale per l'elaborazione di uno specifico progetto per garantire una maggiore sicurezza delle scuole.
  Al contempo, per gli altri problemi di sicurezza evidenziati in sede di Comitato sono stati concordati una serie di servizi congiunti delle Forze di polizia, a carattere dissuasivo, da ripetere ogni due settimane, per contrastare i fenomeni di illegalità evidenziati nel V Municipio e per aumentare la percezione di sicurezza nella cittadinanza.

Pag. 36

ALLEGATO 5

5-02082 Bordonali (Lega): Sull'aumento della criminalità a Brescia e sulla necessità di applicare il Daspo urbano e di dotare la polizia locale del taser.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, la recrudescenza dei reati in provincia di Brescia e, in particolare, delle rapine in danno degli esercizi commerciali, ha provocato un allarme sociale tra i cittadini e gli operatori di categoria, sia per la diversità degli obiettivi prescelti, sia per le modalità con le quali tali atti criminosi sono consumati.
  A seguito dei fatti di cronaca segnalati nell'atto di sindacato ispettivo, il Prefetto ha convocato nella mattinata di ieri una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica alla quale hanno partecipato il Sindaco e l'Assessore alla Sicurezza del comune di Brescia, i vertici provinciali delle Forze dell'Ordine, nonché il rappresentante dell'Amministrazione provinciale e i Comandanti della Polizia Provinciale e della Polizia Locale; presenti anche i Presidenti di Confesercenti e di Confcommercio.
  Il Questore e il Comandante Provinciale dei Carabinieri hanno sottolineato che sulla rapina avvenuta lo scorso 23 febbraio nel centro cittadino sono in corso accertamenti investigativi, allo scopo di assicurare, nel più breve tempo possibile, gli autori alla giustizia.
  Nel corso dell'incontro si è dato atto della costante azione di presidio del territorio, assicurata dal dispositivo di prevenzione che vede tutte le forze in campo impegnate nella vigilanza di obiettivi sensibili, con un consistente numero di pattuglie delle Forze di Polizia e della Polizia Locale.
  Nondimeno, è stata disposta una ulteriore intensificazione dei dispositivi di controllo e di vigilanza in atto con una strategia mirata ad una più stringente attività di monitoraggio delle zone più vulnerabili della Città, soprattutto nelle fasce orarie più esposte e, in particolare, nelle ore serali.
  In tale ottica sarà previsto, un immediato potenziamento di «pattuglie miste» che concentreranno i loro dispositivi di prevenzione, controllo e vigilanza su tutto il quadrante di Piazza Vittoria e Via X Giornate.
  La settimana prossima, grazie all'ausilio di unità speciali di rinforzo della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, verranno anche implementati i servizi di controllo per garantire una maggiore visibilità e presenza in strada delle Forze di Polizia.
  Sono, inoltre, posti in essere nelle aree del centro cittadino e della stazione ferroviaria, servizi interforze ad «Alto Impatto» finalizzati a prevenire e contrastare i fenomeni di microcriminalità, criminalità e di abusivismo, mediante attività di controllo di persone, veicoli, esercizi commerciali e ricettivi.
  A partire dal corrente mese di febbraio il contingente militare impiegato nel servizio «Strade Sicure» presso la locale stazione ferroviaria, attua, unitamente a personale della Polizia Ferroviaria, quotidiani servizi di vigilanza dinamica del sito comprendendo altresì le aree perimetrali esterne dell'infrastruttura, controllando una media di 220 persone a settimana.
  Quanto alle misure di prevenzione, la Questura, a partire dall'inizio dell'anno ha emesso n. 19 provvedimenti ex articolo 13-bis decreto-legge n. 130 del 2020 (cosiddetto DASPO Willy).
  Per quanto concerne l'applicazione del Daspo urbano, è necessaria una preventiva regolamentazione da parte del comune che ovviamente si auspica.Pag. 37
  Preme ricordare che la sicurezza dei cittadini rappresenta una priorità per il Governo che ha adottato misure specifiche anche con particolare riferimento ai divieti di accesso in determinati luoghi e aree urbane; con il cosiddetto «decreto Caivano», in particolare, è stata affinata la loro operatività, mediante l'ampliamento del raggio di applicazione e della platea dei destinatari, nonché inasprendo il relativo regime sanzionatorio.
  Con riguardo, infine, alla dotazione delle polizie locali del taser, la relativa disciplina è stata, da ultimo, novellata dal decreto-legge cosiddetto «Proroga termini», approvato in via definitiva lo scorso 21 febbraio.
  Con tale provvedimento normativo è stato eliminato, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2024, il requisito della classe demografica e della popolazione superiore a 20.000 abitanti ai fini della sperimentazione di armi comuni a impulsi elettrici da parte delle polizie locali. Conseguentemente, qualsiasi comune, purché disponga di un'armeria o di armadi metallici ad hoc, potrà dotare di taser, in via sperimentale, personale appartenente ai dipendenti Corpi e servizi di polizia locale, munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza.