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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 marzo 2024
263.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
Pag. 81

ALLEGATO

7-00042 Sasso: Iniziative in materia di educazione alimentare.

RISOLUZIONE APPROVATA

   La VII Commissione,

   premesso che:

    la scuola esercita la sua funzione educativa anche attraverso la ristorazione scolastica, che rappresenta il luogo privilegiato per l'educazione alimentare;

    l'obiettivo della ristorazione scolastica non si limita oggi al mero sostentamento alimentare, ma contribuisce anche alla promozione di comportamenti alimentari idonei al miglioramento dello stato di salute, favorisce l'accrescimento culturale e stimola alla socializzazione e all'uguaglianza tra alunni che magari provengono da tradizioni, etnie, o stati sociali diversi tra loro;

    il servizio di ristorazione deve ovviamente fornire un pasto appropriato, in un contesto adeguato, assicurandone la qualità nutrizionale e il pasto in mensa ha anche il ruolo di orientare, attraverso un approccio educativo, il comportamento alimentare del bambino verso uno stile salutare e consapevole, elevando il livello qualitativo dei pasti e mantenendo saldi i principi di sicurezza alimentare;

    la valenza educativa arriva oltre le mura scolastiche raggiungendo tutta la famiglia, sia tramite lo stesso bambino che può raccontare a casa le conoscenze acquisite a scuola, sia direttamente, consultando il menù scolastico e acquisendone la composizione;

    dal XXII rapporto «Ecosistema scuola» di Legambiente, appena pubblicato, arrivano dati entusiasmanti sulla qualità del servizio mensa nelle scuole del Paese: il 96,5 per cento dei bandi delle amministrazioni comunali per l'assegnazione del servizio mensa richiede la somministrazione di pasti biologici; il 97,6 per cento la stagionalità degli alimenti; la media di biologico nei pasti è del 59,4 per cento; le mense in cui vengono serviti pasti con prodotti Igp e Dop sono il 77,3 per cento quelle con prodotti a Km0 sono l'84,3 per cento;

    dal 26 gennaio 2023 possono essere commercializzate nell'Unione europea le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate. L'autorizzazione, proposta dalla Commissione europea e approvata dagli Stati Ue, segue quella concessa, a partire dalla fine del 2021, prima alle larve gialle della farina, poi alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli sempre in forma congelata, essiccata o in polvere;

    la Commissione europea ha ricevuto già molte altre domande di commercializzazione che ad oggi sono in attesa di istruttoria ma le recenti decisioni lasciano presagire che l'elenco degli insetti commestibili e vendibili liberamente nell'Ue sia pronto ad allungarsi;

    Bruxelles vede gli insetti, e le proteine alternative in generale, come una risposta all'aumento del costo delle proteine animali, del loro impatto ambientale, dell'insicurezza alimentare, della crescita della popolazione e della corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie;

    non sono note, ad oggi, le misure che la Commissione intende intraprendere, a tutela della sicurezza alimentare dei cittadini europei, per chiarire quali siano i metodi di produzione dei prodotti che arriveranno in Europa, in considerazione del fatto che la maggior parte di questi insetti proviene da Paesi extra Ue, come Vietnam, Tailandia o Cina;

    altresì non è ancora chiaro in che modo sia preservata la salute dei cittadini Pag. 82rispetto all'elevata allergenicità di questi cibi, già verificata soprattutto nei soggetti allergici a crostacei, acari della polvere e ai molluschi;

    l'attacco alla sovranità alimentare del nostro Paese, sferrato dalle multinazionali per colpire i nostri agricoltori e i nostri allevatori, è giunto ad un punto cruciale, come provano i video di giovani influencer che diventano facilmente virali nel web e l'impegno di star di Hollywood, solo da ultima Nicole Kidman, che sponsorizzano il consumo di insetti;

    in Inghilterra è stata persino avviata una ricerca che interessa bambini tra i 5 e gli 11 anni e coinvolge 4 scuole primarie, in cui a mensa verrà offerto un prodotto chiamato «VeXo», ovvero un mix di insetti e proteine vegetali;

    come rilevato da un'indagine condotta da Coldiretti, il 54 per cento degli italiani è contrario agli insetti a tavola, il 24 per cento è indifferente, solo il 16 per cento è favorevole e il 6 per cento non risponde e per la grande maggioranza della popolazione il cibo a base di insetti è considerato «estraneo alla cultura nazionale»,

impegna il Governo:

   a rafforzare l'attività di sensibilizzazione nelle scuole sull'importanza di una corretta alimentazione che deve prevedere anche il consumo di prodotti a filiera corta;

   ad aprire un tavolo di confronto fra i Ministeri dell'istruzione e del merito, dell'agricoltura e della sovranità alimentare e della salute, volto ad avviare un'approfondita riflessione sull'impiego di «novel food» nelle mense scolastiche fondata su un approccio che tenga conto non solo degli aspetti di sicurezza alimentare e nutrizionale ma anche di quelli legati alla diffusione e alla difesa dei valori della dieta mediterranea, basata sul consumo di prodotti locali e stagionali e che rappresenta il paradigma che consente di conciliare un'alimentazione sana e consapevole con la sicurezza dei prodotti e la tutela dell'ambiente.
(8-00046) «Sasso».