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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 novembre 2023
196.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per il regolamento
COMUNICATO
Pag. 3

  Mercoledì 8 novembre 2023. — Presidenza del Presidente Lorenzo FONTANA.

  La seduta comincia alle 14.53.

Comunicazioni del Presidente su una questione relativa all'applicazione dell'articolo 14, comma 2, del Regolamento in materia di autorizzazione alla costituzione di Gruppi in deroga al requisito numerico minimo.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, fa presente che la convocazione dell'odierna riunione della Giunta fa seguito ad una lettera pervenuta il 19 ottobre scorso, con la quale 9 deputati iscritti al Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe hanno rappresentato, «in qualità di deputati aderenti al partito politico Italia Viva», la «intenzione di costituire il Gruppo parlamentare “ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE” a far data dal 1° novembre 2023, in continuità con il Gruppo “ITALIA VIVA-ITALIA C'È”, già costituito nella precedente legislatura», segnalando che «il medesimo Gruppo risulta già costituito al Senato». A tal fine i deputati hanno richiesto di riunire l'Ufficio di Presidenza per le relative deliberazioni. Successivamente, con lettera del 20 ottobre, i medesimi deputati, a sostegno della richiesta, hanno sottoposto alla Presidenza, «ai fini di cui all'articolo 14, comma 2, del Regolamento», alcuni elementi, rinnovando la richiesta di sottoporre la questione all'Ufficio di Presidenza, anche all'esito di una eventuale consultazione della Giunta per il Regolamento.
  Ha quindi sottoposto la richiesta all'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 31 ottobre scorso, nel corso della quale si è riservato di convocare la Giunta, riunitasi dunque nella giornata odierna.
  Segnala, riportandoli alla lettera, gli elementi evidenziati nella richiesta avanzata, che sul piano politico sono i seguenti: «Italia Viva è un partito politico organizzato nel Paese e profondamente radicato sul territorio nazionale, presente con i propri eletti a tutti i livelli, esprime consiglieri comunali, consiglieri regionali e sindaci ed è stato presente anche in Parlamento nella scorsa legislatura con il proprio Gruppo parlamentare Italia Viva – Italia C'È», in entrambe le Camere. Tale formazione politica – si precisa – «esprime altresì Parlamentari europei, iscritti al Gruppo parlamentare Renew Europe del Parlamento Europeo, ed aderisce formalmente al Partito Democratico Europeo». Si aggiunge poi che anche al Senato della Repubblica è presente il Gruppo parlamentare «Italia Viva-il Centro-Renew Europe».
  Con riferimento a tale ultima indicazione fa presente che al Senato la Presidenza, nella seduta del 24 ottobre, ha informato l'Assemblea che, con lettera del 19 ottobre, il sen. Borghi ha comunicato che Pag. 4l'Assemblea del Gruppo da lui presieduto ha deliberato la variazione della denominazione del Gruppo in «Italia Viva-Il Centro-Renew Europe». Con lettera in pari data, i senatori Gelmini, Calenda, Versace e Lombardo hanno contestato la legittimità della predetta deliberazione. Come comunicato, «La Presidenza ha pertanto avviato le verifiche conseguenti». Alla data del 7 novembre il Gruppo mantiene l'originaria denominazione «Azione-ItaliaViva-RenewEurope»; risulta peraltro sul punto specifico avviata una discussione presso la Giunta per il Regolamento (sedute del 31 ottobre e 7 novembre), che si è aggiornata ad un'ulteriore riunione convocata per la giornata odierna.
  Sul piano strettamente elettorale, nella loro richiesta, inoltre, i deputati sottolineano che:

   «Il partito Italia Viva si è presentato con una lista di candidati alle ultime elezioni politiche in tutte le circoscrizioni nazionali – con la denominazione del partito contenuta nel contrassegno elettorale – superando la soglia di sbarramento prevista dalla legislazione elettorale per l'attribuzione dei seggi proporzionali»;

   i richiedenti sono stati «tutti eletti nella medesima lista e [..] iscritti al partito di Italia Viva, in larga maggioranza sin dalla sua costituzione» e che sono «stati membri dei relativi Gruppi parlamentari nella scorsa legislatura»;

   la richiesta va inquadrata «nel mutato contesto del sistema elettorale che consente ai partiti di mantenere la propria identità politica, favorendo accordi volti ad affrontare la competizione elettorale mettendo insieme le rispettive forze». La richiesta di costituzione del Gruppo in deroga «non confligge con gli interessi dei colleghi del partito di Azione essendo il caso di specie un unicum considerato che il contrassegno è espressione di due partiti distinti». Si precisa poi che la lista unitaria aveva ottenuto, alle politiche, «l'esonero dalla raccolta delle firme proprio grazie alla presenza del simbolo di Italia Viva in quanto gruppo già costituito in Parlamento nella scorsa legislatura».

  Infine sul piano del contesto ordinamentale i richiedenti sottolineano l'importanza, nelle more del processo di riforma del Regolamento, di «tenere conto sin d'ora dei riflessi della riduzione del numero dei deputati anche ai fini della valutazione della composizione dei Gruppi parlamentari, espressione dei partiti politici organizzati nel Paese» e fanno presente che, sulla base del Regolamento vigente, nelle precedenti legislature, sono comunque state concesse autorizzazioni alla costituzione di Gruppi in deroga anche di consistenza numerica inferiore a 9 deputati.
  Passando quindi ad inquadrare la richiesta sul piano del diritto vigente, fa presente che la formulazione dell'art. 14, comma 2, del Regolamento in vigore in questa legislatura consente la formazione di Gruppi con meno di 20 deputati, su autorizzazione dell'Ufficio di Presidenza, in presenza dei requisiti stabiliti dai pareri della Giunta per il Regolamento del 16 maggio 2006 e del 26 ottobre 2022, che hanno interpretato la norma dopo i mutamenti della legge elettorale intervenuti dopo il 1993 (la formulazione originaria della norma fa infatti riferimento ai requisiti elettorali previsti dalla legge proporzionale rimasta in vigore fino al 1993, nei fatti non più rilevanti ai fini dell'attribuzione dei seggi).
  In particolare con il parere del 2006 si è stabilito che per partito organizzato nel paese si intende una «forza politica» (anche aggregativa di più partiti) che, pur non corrispondente alla rigida nozione di «partito organizzato nel paese», sia evidentemente riconoscibile al momento delle elezioni, avendovi presentato proprie liste con lo stesso contrassegno, e che non si sia invece costituita successivamente ad esse. Si individua cioè nella stessa lista elettorale il criterio di identificazione della forza politica la cui soggettività parlamentare è riconosciuta dal Regolamento. Il requisito elettorale richiesto dal parere del 2006 è rappresentato dall'accesso all'assegnazione nazionale dei seggi (mantenendo ferma la necessità della presentazione delle liste in almeno venti circoscrizioni). La Giunta, con il parere del 26 ottobre 2022, ha poi riconosciutoPag. 5 soddisfatto il requisito elettorale – alla luce degli intervenuti mutamenti del sistema elettorale, delle richieste pervenute e nelle more del processo di riforma del Regolamento – anche nel caso in cui, nella vigenza dell'attuale legge elettorale, il Gruppo di cui si chieda la costituzione rappresenti una forza politica organizzata nel Paese la quale – «pur non avendo raggiunto la soglia per l'accesso alla ripartizione proporzionale dei seggi sul territorio nazionale, avendovi comunque presentato proprie liste con lo stesso contrassegno in almeno venti circoscrizioni – abbia conseguito almeno un eletto in un collegio uninominale, purché univocamente riconducibile, al momento della consultazione elettorale, alla medesima forza politica». Tale riconducibilità ricorre sia quando si tratti di un eletto in collegio uninominale candidato dalla suddetta forza politica non coalizzata, sia quando si tratti di un eletto nel collegio uninominale candidato da più forze politiche unite in coalizione, il quale figuri anche nelle liste di candidati per la parte proporzionale presentate dalla forza politica che il Gruppo intende rappresentare.
  Infine, citando alla lettera il parere del 16 maggio 2006, ricorda che «Per i soggetti politici derivanti dall'aggregazione di più partiti che abbiano presentato unitariamente liste alle elezioni (ed abbiano partecipato all'assegnazione nazionale dei seggi), tale requisito ricorrerebbe ovviamente soltanto ove il gruppo autorizzato sia (e resti, nei suoi elementi costitutivi) rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista, e non di singole componenti di essa».
  Di tale specifica disposizione è stata fatta applicazione dall'Ufficio di Presidenza nella riunione del 17 maggio 2006, quando non fu accolta la richiesta di autorizzazione alla costituzione di un Gruppo in deroga denominato Movimento per l'Autonomia, in rappresentanza della forza politica presentatasi alle elezioni congiuntamente alla Lega Nord (avendo presentato unitariamente liste di candidati con il medesimo contrassegno elettorale che racchiudeva i simboli di entrambi i soggetti politici; la Lega si era costituita in Gruppo disponendo di più di 20 deputati). Si accertò infatti che tale Gruppo era privo del richiesto requisito elettorale non essendo rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista che si era presentata alle elezioni (fu invece autorizzata la costituzione del Gruppo DC–Nuovo PSI, unitariamente rappresentativo della omonima lista complessiva, in quanto rientrante nella fattispecie indicata dalla Giunta). In sede di Giunta è inoltre emerso «come, su un piano di stretta interpretazione del quadro regolamentare vigente, e considerati gli argomenti addotti dalla Presidenza nel corso della seduta, non sembri praticabile la fissazione, in via generale, attraverso un'operazione interpretativa, di un numero minimo di deputati necessario per l'autorizzazione alla costituzione in un gruppo».
  Nel caso che ha originato l'odierna riunione, segnala dunque che l'attuale Gruppo AIV riunisce i deputati eletti per la quota proporzionale nelle liste presentate con il contrassegno che contiene il simbolo di Azione e quello di Italia Viva, con sottostante la scritta CALENDA Renew Europe (nessun candidato è stato eletto in collegi uninominali). Si tratta di una lista unitaria, inquadrabile dunque nella specifica fattispecie, descritta dalla Giunta, dei «soggetti politici derivanti dall'aggregazione di più partiti che abbiano presentato unitariamente liste alle elezioni (ed abbiano partecipato all'assegnazione nazionale dei seggi)». Per tale fattispecie il requisito elettorale necessario per poter autorizzare un Gruppo in deroga ricorre soltanto «ove il gruppo autorizzato sia (e resti, nei suoi elementi costitutivi) rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista, e non di singole componenti di essa». Analoga fattispecie ricorre per il Gruppo AVS che riunisce i deputati eletti nelle liste presentate con lo stesso contrassegno da Verdi e Sinistra italiana.
  Alla luce delle norme vigenti e della relativa prassi, dunque, per accogliere la richiesta avanzata sarebbe necessario assumere in seno alla Giunta un nuovo indirizzo volto a modificare il parere del 2006, ipotesi la cui percorribilità chiama dunque Pag. 6la Giunta a valutare. Gli elementi che, a tal fine, potrebbero essere oggetto di analisi sono i seguenti:

   a seguito della riduzione del numero dei deputati è stata approvata, all'inizio della legislatura, una modifica relativa al numero minimo di deputati necessario per costituire un Gruppo, che però entrerà in vigore nella prossima legislatura; per questa legislatura è quindi rimasto immutato il requisito numerico di 20 deputati ed è comunque invariata la disciplina dei Gruppi in deroga;

   pur nella autonomia regolamentare di cui gode ciascun ramo del Parlamento, ricorda che l'art. 14, comma 4, del Regolamento del Senato, come modificato nel 2022, prevede che, «in caso di aggregazione di più partiti o movimenti politici, per ciascun contrassegno presentato, anche contenente più di un simbolo, possono essere costituiti un solo Gruppo o una sola componente politica in seno al Gruppo misto (...). Ove più partiti o movimenti politici abbiano presentato alle elezioni congiuntamente liste di candidati con il medesimo contrassegno, con riferimento a tali liste, essi possono costituire un solo Gruppo, che rappresenta complessivamente tutti i medesimi partiti o movimenti politici, ovvero uno o più Gruppi autonomi, composti da almeno sei Senatori, purché corrispondenti a singoli partiti o movimenti politici che abbiano presentato il proprio contrassegno in coalizione alle ultime elezioni del Senato.»;

   sul piano numerico, i deputati richiedenti sono 9, ossia in numero pari a quello dei richiedenti la costituzione in deroga del Gruppo Noi Moderati (successivamente saliti a 10). Attualmente il Gruppo di consistenza più bassa è il Misto con 9 deputati.

  A ciò si aggiunge, sul piano politico-elettorale, che:

   i deputati richiedenti rappresentano un partito inequivocabilmente esistente nel paese, presentatosi alle elezioni politiche del 2022 ancorché insieme ad un'altra forza politica e distribuito sul territorio nazionale;

   i deputati richiedenti sono stati tutti eletti nella lista indicata, cioè non sono transitati nell'attuale Gruppo da altri nel corso della legislatura;

   nel contrassegno della lista elettorale unitaria comparivano i simboli delle forze politiche che vi concorrevano.

  Sul complesso dunque di questi elementi chiede ai membri della Giunta di esprimere il loro orientamento.

  Antonio BALDELLI nel ringraziare il Presidente per gli utili elementi informativi offerti alla riflessione, a nome del Gruppo Fratelli d'Italia segnala l'esigenza di un rinvio della decisione per un maggiore approfondimento della questione.

  Igor IEZZI, nell'associarsi alla richiesta di rinvio formulata dal collega Baldelli, rileva come la questione in esame, se è ben nota dal punto di vista politico, richiede per la sua decisione una valutazione di tipo strettamente regolamentare sicché un rinvio, pur breve, appare necessario al fine di condurre un'istruttoria più approfondita, indispensabile per adottare la soluzione più corretta.

  Nazario PAGANO dichiara anch'egli di condividere la richiesta di rinvio della decisione formulata dal collega Baldelli.

  Mauro DEL BARBA, ritenendo comprensibile la richiesta di rinvio testé formulata, che è senza dubbio sintomatica della sincera attenzione che i colleghi componenti della Giunta hanno ritenuto di rivolgere alla questione in esame, auspica che tale rinvio possa comunque avere la minore durata possibile, considerando le evidenti conseguenze connesse alle decisioni che devono essere prese.

  Alessandro COLUCCI, nel dichiarare di aderire alla richiesta di rinvio espressa dal Pag. 7collega Baldelli, se da una parte non si può sottacere del rilievo politico della richiesta proveniente da una forza di indubbia consistenza nella vita politica del Paese, al contempo sottolinea l'importanza di tenere conto, nell'adozione della decisione sulla richiesta sottoposta all'esame della Giunta, delle conseguenze che potrebbero derivare, in particolare da una pronuncia di segno positivo, rispetto ad altri possibili richieste, ivi incluse quelle eventualmente provenienti dagli altri componenti del Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe, riconducibili alla forza politica Azione. Nello specifico, nel caso in cui la Giunta dovesse orientarsi nel senso di consentire la costituzione in deroga del gruppo Italia Viva, si interroga in ordine alla possibilità per gli altri componenti del Gruppo originario, riconducibili alla medesima lista elettorale, di costituire un ulteriore Gruppo in deroga, espressivo del partito politico Azione.

  Federico FORNARO, anche a nome della collega Madia, ritiene condivisibile e ragionevole la richiesta di rinvio avanzata, così da consentire, in tempi brevi, un adeguato approfondimento dei termini esatti della questione in esame. In proposito dichiara di condividere i rilievi espressi dal collega Colucci circa l'esigenza di avere piena contezza sugli effetti che la definizione della questione in esame – riferita alla specifica richiesta avanzata di autorizzazione alla costituzione di un Gruppo in deroga – avrebbe sulla sorte della residua parte del Gruppo esistente e più in generale sul valore che la decisione da assumere avrebbe nell'ordinamento della Camera.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, raccogliendo le sollecitazioni formulate dai colleghi Colucci e Fornaro, che ad ogni modo meritano un doveroso approfondimento istruttorio, e rilevato che la Giunta è chiamata a stabilire le regole generali alla luce delle quali l'Ufficio di presidenza decide sull'autorizzazione alla costituzione dei Gruppi in deroga, prospetta l'eventualità che, ove la Giunta dovesse adottare un orientamento favorevole sulla questione in esame, trovandosi il Gruppo originario al di sotto della soglia numerica minima di 20 deputati, i restanti deputati iscritti a tale Gruppo, riconducibili al partito politico Azione, per evitare la loro confluenza all'interno del Gruppo misto, potrebbero anch'essi dover richiedere l'autorizzazione quale Gruppo in deroga.

  Federico FORNARO, alla luce delle considerazioni finora svolte, riterrebbe assai utile disporre in vista della prossima riunione della Giunta di una puntuale prospettazione degli effetti conseguenti allo spettro delle decisioni possibili della Giunta sulla questione così da poter essere discusse in seno alla Giunta stessa.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, assicura il collega Fornaro, di cui accoglie l'utile suggerimento anche al fine di consentire alla Giunta di pervenire alla decisione senza ulteriori rinvii, che i componenti della Giunta potranno tempestivamente disporre di tutti gli elementi necessari a chiarire l'esatta portata delle decisioni che la Giunta è chiamata ad assumere.

Sui lavori della Giunta.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, coglie l'occasione dell'odierna riunione per condividere con la Giunta in sede plenaria le informazioni sullo stato di avanzamento delle attività del Gruppo di lavoro, costituitosi dopo la riunione della Giunta del 13 aprile scorso, del secondo procedimento di riforma del Regolamento di cui sono relatori i colleghi Fornaro e Iezzi.
  In questi mesi è stato effettuato un importante lavoro istruttorio – di cui è stato costantemente informato – svolto a partire dai temi segnalati nella seduta della Giunta del 18 gennaio scorso e dalle indicazioni pervenute dai Gruppi; al riguardo è, infatti, a conoscenza che è stato elaborato un articolato.
  Chiede dunque ai colleghi Fornaro e Iezzi se intendono svolgere ora qualche ulteriore considerazione o se si riservano di farlo in una apposita seduta della Giunta, che si riserva di convocare a breve.Pag. 8
  Con l'occasione tiene altresì a ricordare che tra i temi da considerare nei lavori della Giunta sulle riforme vi è, come è stato segnalato anche dal Presidente del Comitato consultivo sulla condotta dei deputati, on. Zucconi, anche la questione dell'inserimento formale nel Regolamento della previsione del Codice di condotta, da tempo richiesto dal GRECO, e che a tal fine pende davanti alla Giunta la proposta presentata dal deputato Pastorino (doc. II n. 6), sottoscritta dalla gran parte dei componenti del Comitato di condotta.
  Inoltre, desidera segnalare all'attenzione dei colleghi che la proposta di modifica del Regolamento presentata dal Presidente della Commissione Cultura Mollicone (doc. II, n. 2) – che interviene sulla denominazione della Commissione per rappresentare più compiutamente gli effettivi ambiti di competenza – è stata in questi giorni sottoscritta dalla gran parte dei rappresentanti dei Gruppi nella Commissione. Ritiene dunque che, ove si confermasse da parte dei Gruppi la condivisione già manifestata in Commissione e sussistessero quindi in questa sede le condizioni per un iter veloce, si potrebbe decidere di esaminare a «stralcio» la suddetta proposta – cioè stralciandola dal più ampio progetto di riforma regolamentare – e licenziarne rapidamente il testo per l'Assemblea. Anche questo tema potrà comunque essere discusso nella preannunciata prossima riunione della Giunta.

  Federico FORNARO, raccogliendo la sollecitazione del Presidente, desidera offrire alla Giunta plenaria un sintetico contributo sull'esito del lavoro svolto dal Gruppo informale, ferme restando le valutazioni che il collega Iezzi vorrà per parte sua fare.
  Fa presente che, sulla base degli indirizzi espressi dalla Presidenza e delle segnalazioni emerse in seno alla Giunta, è stato svolto un lavoro istruttorio teso all'elaborazione di un testo che, nella logica di due velocità, avrebbe affrontato in prima battuta la questione della riduzione dei tempi e di un conseguente effetto di fluidificazione dell'attività parlamentare, senza porre mano in questa fase a questioni di ordine più strutturale. Ed in effetti un'ipotesi di articolato è stata elaborata dai relatori al fine di sottoporla poi per la fase emendativa all'esame della Giunta in sede plenaria. Tuttavia nell'ultima riunione svoltasi del Gruppo di lavoro, alcuni Gruppi hanno rappresentato l'esigenza che il testo elaborato ponesse mano a questioni, come detto, di ordine più strutturale, a cominciare dal tema del termine delle 24 ore previsto in caso di posizione della questione di fiducia; in presenza di tali posizioni si è dunque convenuto che la questione dovesse essere integralmente rimessa alla Giunta plenaria, al cui interno si deve dunque ora decidere in che modo deve proseguire il cammino delle riforme, eventualmente scegliendo opzioni metodologiche diverse da quella iniziale, cui potrebbero peraltro corrispondere anche relatori, almeno in parte, diversi dai nomi già designati. È necessario, a suo avviso, che lo scioglimento di questo nodo avvenga comunque in tempi rapidi nell'ambito di una apposita riunione della Giunta, come testé annunciato dal Presidente, anche per evitare di prestare il fianco ad accuse di lentezza a carico degli organi della Camera, soprattutto a paragone con l'altro ramo del Parlamento.

  Antonio BALDELLI dà atto al collega Fornaro di aver fornito alla Giunta una ricostruzione del tutto veritiera delle vicende registratesi in seno al Gruppo di lavoro e prima di ogni altra osservazione desidera tributare un riconoscimento ai relatori per la capacità e la correttezza dimostrate, rammaricandosi dunque che l'intervento del collega Fornaro possa presagire una rinuncia a tale mandato o che comunque vi possa essere un cambio di relatori.
  Ciò premesso, certamente per il Gruppo di Fratelli d'Italia, e per altri Gruppi che le hanno condivise, le priorità negli interventi regolamentari sono costituite dalla questione dell'applicazione del contingentamento all'esame dei decreti-legge, preclusa da una norma di natura transitoria che si applica da lungo tempo, e dal superamento della necessità di attendere almeno 24 ore prima della votazione sulla questione di fiducia posta dal Governo: ciò anche, come evocato dallo stesso collega Fornaro, al fine Pag. 9di allineare i tempi di decisione della Camera a quelli del Senato.

  Igor IEZZI conviene sulla necessità che un'apposita riunione della Giunta risolva la questione metodologica su come proseguire nel cammino delle riforme: se cioè si debba andare avanti assumendo il testo già elaborato in seno al Gruppo informale e dunque procedendo con la fase emendativa o se si debba ripartire daccapo con la predisposizione di un nuovo testo, da licenziare comunque in tempi rapidi, ma nella consapevolezza che non è importante approvare un testo qualunque, ma un testo che effettivamente contribuisca in modo decisivo alla funzionalità dei lavori della Camera.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, desidera ringraziare i relatori e tutti i componenti del Gruppo di lavoro per l'attività svolta e per l'impegno profuso, che hanno portato all'esito di un elaborato che giudica in termini positivi ai fini dell'avvio del dibattito, reputando una scelta non proprio felice quella di prescindere completamente da esso; sarà comunque la Giunta, in una prossima riunione e previa una non affrettata discussione, a decidere quale sia tra quelle testé prospettate la strada migliore per proseguire nel cammino delle riforme.

  La seduta termina alle 15.23.